Libri dalla categoria Tradizioni Popolari
Sesso e Mito – 2 Volumi
La letteratura erotica di tutti i tempi come manifestazione della sessualità
Autore/i: Saba Sardi Francesco
Editore: Longanesi & C.
introduzione dell’autore.
vol. 1 pp. 184, vol. 2 pp. 250, Milano
La sfera dell’erotismo e, nonostante i fiumi d’inchiostro versati a proposito dell’«amore» tutt’altro che esplorata, come del restò si può dire di gran parte di quell’immenso continente che è la psiche umana. Si sono troppo spesso, preferiti all’indagine spassionata, la predicazione, l’offerta di rimedi, il profetismo; l’erotismo è stato visto in funzione di rimedio contro ogni male o come cosa odiosa e riprovevole; come estasi o come bestialità e degradazione. Più semplicemente, ma più utilmente, l’autore di questo libro ha cercato invece di tracciare una mappa di questo continente ignoto. La letteratura erotica, egli sostiene, e stata finora un’unica, grande meditazione sul mito. Mitico è l’atteggiamento di chi consiglia l’abbandono alla sessualità, mitico l’atteggiamento di chi propone, al contrario, la castità come salvezza.
Il ricorso al mito, poi, è stato reso obbligatorio dalla realtà sociale, dalla lotta di classe: in passato, chi avocava a sé l’intera libertà sessuale lo faceva in quanto affermava la propria qualità di sovrano; chi reprimeva gli impulsi altrui, lo faceva, fondando la propria iniziativa sull’evidente opposizione di mondo del lavoro e mondo dell‘orgia, in vista dell’affermazione di un dominio proprio o del quale era il rappresentante.
Constatare la presenza del mito è quindi il primo passo verso una contemplazione non più mitica delle manifestazioni erotiche.
Leggere in questa chiave i maggiori autori erotici di tutti i tempi, coloro che hanno volontariamente trasgredito le codificazioni politiche e morali della loro epoca (da Apuleio all’Aretino, da John Cleland a Choderlos de Laclos, da Crébillon a Sade, da D.H. Lawrence a Henry Miller), significa allora pervenire alla conoscenza delle leggi (e delle infrazioni) che governano il mondo.
Francesco Saba Sardi triestino trapiantato a Milano, ha pubblicato oltre 50 libri di narrativa, saggistica, poesia e viaggi, ed è un notissimo traduttore da sei lingue, più volte premiato in Italia e all’estero per la sua attività. Indefesso frequentatore di etnie e realtà poco note, per anni ha visitato terre di tutto il mondo. Tra le sue opere più note: Il Natale ha 5000 anni, 1958; Sesso e mito, 1962, ediz. americana 1975; Onan, 1964; Il secolo dei libertini, 1967; La perversione inesistente, ovvero il fantasma del potere, 1977; Il massacro, moventi e storia del militarismo, 1963, ediz. tedesca 1972; Sessuofobia, 1965; Nascita della follia, 1980; Dottor Sottile, 1984; Il cuore dell’Africa, 1987; Messico, 1988; India, 1991; Marocco, 1994; La perla, 1995; Il traduttore libertino, 1997; La parte oscura, 1999; Che cos’è il Buddismo?, 2002; Il grande libro delle religioni, 2002, ediz. francese 2003; Gonçalvo o della menzogna, 2003; Poco fa, altrove, 2003; Dominio, 2004; Vuoti di memoria, 2004.
Shodō – La Via della Scrittura
Kaisho – Lo stile fondamentale
Autore/i: Nagayama Norio
Editore: Stampa Alternativa
prefazione dell’autore,
pp. 128, interamente illustrato b/n, Viterbo
Per la prima volta un maestro di calligrafia giapponese svela i segreti di quest’arte e la rende pienamente accessibile agli “occidentali”, grazie alla sua lunga pratica di insegnamento.
La calligrafia giapponese è una delle maggiori forme di espressione artistica dell’Estremo Oriente, base e fondamento della pittura.
Su un foglio bianco di carta di riso si stende con un pennello l’inchiostro nero SUMI: linee morbide e forti, eleganti ed energiche che riempiono lo spazio vuoto.
I gesti del calligrafo sono immediati, ritmati e perfetti, senza correzioni e ritocchi. Questa determinazione e naturalezza si chiama SHUREN, una pratica costante che consente di raggiungere il pieno possesso e controllo del pennello unitamente alla padronanza tecnica, alla osservazione della realtà e all’affinamento interiore.
Le Origini dell’Economia Europea
Guerrieri e contadini nel Medioevo
Autore/i: Duby Georges
Editore: Edizione CDE
prefazione e traduzione di Vito Fumagalli, avvertenza dell’autore.
pp. XXIII-370, Milano
In questo saggio, frutto di un quarantennio di sensibilissima meditazione di ricerca, Duby mette a fuoco sei secoli di storia tracciando col consueto stile semplice e divulgativo le linee complete dello sviluppo dell’economia europea, dalla crisi del VI secolo al decollo del XII. La scena si fa più larga e ricca di particolari mano a mano che le notazioni su uomini, paesi e costumi aumentano, s’intrecciano, illuminandosi a vicenda: clima, paesaggio, comunicazioni, demografia, agricoltura, commercio e i grandi temi della colonizzazione agricola e della guerra, considerata la molla forse più energica dell’economia altomedievale.
Al di là della grande efficacia espositiva, della padronanza assoluta delle fonti, della sensibilità umanissimo dell’autore, le origini dell’economia europea diventa così una tappa obbligata non solo per capire le tematiche del Medioevo e del Rinascimento ma anche molte delle problematiche sociali dei nostri tempi.
Georges Duby nato a Parigi nel 1919, insegna al Collège de France Storia sociale del Medioevo. Ha pubblicato: L’economia rurale nell’Europa medievale; Sacerdoti, guerrieri e lavoratori; L’arte e la società medievale; Lo specchio del feudalesimo; Il cavaliere, la donna, il prete.
Alla Scoperta della Civiltà Mediterranea
Un mondo sconosciuto risorge dalle sponde di tre continenti
Autore/i: Moscati Sabatino
Editore: Newton Compton Editori
avvertenza e prologo dell’autore.
pp. 128, nn. tavv. b/n f.t., nn. ill. b/n, Roma
Venti anni or sono, per iniziativa dell’Università di Roma, prendeva avvio una serie organica di missioni archeologiche. intese a porre in luce le origini della civiltà nel bacino mediterraneo. La scoperta della cittadella reale di Ramat Rahel, in Palestina, fu il primo successo di una serie che doveva portare ad altri spettacolari ritrovamenti: tali, tra i molti il tempio di Giunone a Malta, le fortezze di Cartagine sulle attuali coste tunisine, il luogo in cui si sacrificavano i fanciulli a Mozia in Sicilia, la città punica di Monte Sirai nel cuore della Sardegna. L’autore, che ha concepito e diretto il piano delle ricerche, rievoca per la prima volta in questo libro le fasi affascinanti dell’impresa, che ha portato la scienza italiana in primo piano facendo riemergere una civiltà omogenea da Oriente e Occidente. Una straordinaria avventura dell’archeologia Italiana, narrata dal suo protagonista, riscopre in Oriente le origini della civiltà mediterranea e ne illumina l’irradiazione fino alle Sponde d’Italia.
Sabatino Moscati è professore ordinario all’Università di Roma, socio nazionale dell’Accademia dei Lincei, presidente dell’Unione Accademica Nazionale e dell’Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Griante. Ha promosso una serie di missioni archeologiche riportando alla luce ricche testimonianze della civiltà mediterranea.
L’Agopuntura Cinese
Storia, dottrina e pratica
Autore/i: Lavier Jacques
Editore: Edizioni Mediterranee
traduzione di Gian Luigi Biagioni.
pp. 272, 86 ill. b/n, Roma
In quest’opera, Jacques Lavier dimostra l’attualità di un’arte “antica quanto la Cina”. Egli ne studia la storia, la dottrina, i metodi e il linguaggio, esponendo numerosi casi nei quali i principi di questa scienza tradizionale trovano applicazione. L’agopuntura, pur venendo praticata oggi anche in Europa, è poco conosciuta, la ragione va individuata, in gran parte, nel difficile accesso alla teoria che la sottintende e ne spiega il meccanismo, teoria che mai è stata portata a contatto del pubblico se non come oggetto di curiosità, con tutte le distorsioni ed inesattezze che comporta la volgarizzazione. Nel caso specifico dell’agopuntura, abbiamo a che fare con una disciplina tradizionale, tipicamente orientale, e, più particolarmente, cinese, sia riguardo alle modalità, sia riguardo al suo sviluppo storico. Questa disciplina fa parte integrante di una dottrina tradizionale millenaria ancor oggi vitale, della quale il lettore italiano potrà conoscere e giudicare i più salienti punti grazie alla lettura di quest’opera. Lo scopo del testo del professor Lavier è infatti quello di mostrare che cosa sia in realtà l’agopuntura e i suoi metodi pratici, presentando quest’arte sotto la sua vera luce e collocandola nel suo giusto posto, perché abbia il dovuto riconoscimento.
I Fondamenti della Fisiognomica
Il carattere delle cose
Autore/i: Kassner Rudolf
Editore: Neri Pozza Editore
traduzione e cura di Giovanni Gurisatti
pp. 104, Vicenza
Il volto è lo specchio del carattere? Ma che cos’è il volto? Che cos’è il carattere? E le cose, hanno un volto e un carattere? Esiste una fisiognomica, cioè un’arte di interpretare l’interno dell’uomo in base al suo aspetto esterno? A queste domande affascinanti, vecchie quanto l’umanità, questo libro tenta di dare una risposta non banale, che risulta tanto più attuale in una società di massa che sembra cancellare volti e caratteri, cose e individui, per lasciare il posto a maschere, finzioni e stereotipi. Con lo stile brillante e aforistico che gli è peculiare, Rudolf Kassner imposta la sua fisiognomica su basi filosofiche, estetiche e religiose, in netto contrasto con l’accezione scientifica, arida e meccanica, della disciplina. I fondamenti della fisiognomica operano dunque una sorta di conversione che porta l’uomo contemporaneo dal mondo del numero e delle forme astratte al regno sensuale-sensibile delle immagini e delle forme espressive, sintetizzato appunto dal volto umano. A proposito dell’autore di quest’opera eterodossa e innovativa, Rilke scrisse: “Fin dalla prima volta percepii sempre in modo insolitamente puro e immediato il sereno influsso della sua personalità, che riluce, che è davvero una luce, un chiarore nello spazio. Egli ha qualcosa che al suo confronto gli altri non hanno; dev’essergli riuscito qualcosa che agli altri non è riuscito”.
La Croce e il Graal
Il Cammino Esoterico per i Cristiani del Nuovo Millennio
Autore/i: Ellwood Robert
Editore: Neri Pozza Editore
prefazione dell’autore, traduzione di Daniela Ferrari.
pp. 160, Vicenza
Molti cristiani contemporanei mostrano l’ardente desiderio di dedicarsi a una pratica religiosa più ampia e profonda di quella conosciuta. Attingendo alla tradizione della saggezza antica, ai temi e ai simboli del romanzo medievale, Robert Ellwood spiega che il cristianesimo, se vissuto in profondità, può essere un cammino filosofico, meditativo e mistico.
I due simboli presenti al cuore della religione cristiana, la Croce e il Graal, rappresentano le due facce del cristianesimo contemporaneo: la Croce è il volto esterno, l’aspetto maschile, pubblico ed elevato di questa fede; il Graal è il suo volto nascosto esoterico, l’aspetto magico, femminile, ricercato da molti, ma rintracciato soltanto da chi sa formulare gli interrogativi in maniera corretta. È proprio questo che l’autore si propone di insegnare.
Le letture, le vicende, le preghiere e le pratiche descritte in questo libro aiuteranno il lettore a immergersi nelle misteriose profondità della fede perché essa non sia più abitudinaria e vuota di senso e di emozioni.
Robert Ellwood sacerdote e docente di teologia presso la University of Southern California, è autore di più di venti opere, tra cui The Pilgrim Self; Theosophy: A Modern Expression of the Wisdom of the Ages e Finding the Quiet Mind.
Il Libro dei Fatti Inspiegabili
Oggetti misteriosi, fotografie inquietanti e un’incredibile serie di episodi “impossibili” sembrano mettere in crisi la nostra visione della realtà
Autore/i: Hausdorf Hartwig
Editore: Armenia Editore
traduzione di Roberto Sorgo.
pp. 248, tavv. b/n f.t., Milano
Esiste veramente accanto al nostro mondo una realtà parallela sconosciuta e inspiegabile? La risposta ci è data dall’autore Hartwig Hausdorf, che attraverso questo libro documenta fatti e avvenimenti che tolgono letteralmente il fiato: oggetti che si muovono da soli, strane presenze all’interno di foto scattate per caso, animali marchiati da strane scritte e un’incredibile quantità di altri episodi che sembrano non appartenere alla comune percezione di ciò che può esistere nella realtà.
Dopo aver letto questo libro, nulla potrà più essere considerato come vero e tutto potrà essere possibile, fino alla paradossale conclusione che la realtà che pensiamo di conoscere, in verità, non esiste.
Hartwig Hausdorf è autore di numerosi libri che trattano fatti e fenomeni inspiegabili. Le sue opere sono state tradotte in quattordici lingue.
Figli della Luce
Il risveglio di una Memoria Iperborea
Autore/i: Rucco Gianfranco
Editore: Edizioni Settimo Sigillo
presentazione e prefazione dell’autore.
pp. 344, Roma
Dalla presentazione dell’autore:
“Questo libro è un “diario di viaggio”, il racconto del rapporto che dura ormai da quasi venti anni tra me, un uomo del nostro tempo, ed alcune Guide, Maestri Invisibili che mi accompagnano nel cammino della mia vita parlando per bocca della Veggente, la mia Compagna Eterna, ritrovata grazie ad uno di Loro dopo anni molto bui. Ogni capitolo riporta una tappa del mio cammino con una Guida; sembrano esperienze di persone e di vite diverse perchè mentre vivevo ciascuna di esse non potevo rendermi conto di quello che mi aspettava alla sua conclusione: le Guide non me lo consentivano perchè non era scontato che alla fine di ogni tratto sarei riuscito a superare quel livello di esperienza e di esistenza per continuare il percorso in un’altra dimensione. Ma ciò che è importante in questo libro non è la storia degli avvenimenti della mia vita, importante è la percezione del significato profondo della sua “direzione”, quel “filo rosso” che collega tutti gli avvenimenti dell’esistenza apparentemente casuali ed inspiegabili e la certezza di non essere mai solo e che la vita ha un senso che va riscoperto ed è un’avventura che vale la pena di vivere. Per ringraziare il mio Dio per questo grande dono, ho pensato di condividere con qualcun altro questa stessa percezione perchè ciò lo aiuti a ritrovare se stesso e la via di Casa: per questo ho scritto questo libro.[…]”
L’Oro del Vaticano
Dai tesori inestimabili dei primi secoli fino alla fondazione dei grandi istituti bancari: ricchezze nascoste, scandali e affari della Santa Sede
Autore/i: Rendina Claudio
Editore: Newton Compton Editori
premessa dell’autore.
pp. 288, Roma
Nel corso dei secoli, le proprietà della Santa Sede si sono accumulate fino a formare un vero e proprio tesoro. Ben lontani dallo spirito apostolico e dallo spirito di umiltà e povertà raccomandato da Cristo, i rappresentanti di Dio in terra hanno edificato una complessa amministrazione per preservare, accrescere e controllare immobili, opere d’arte, monumenti, ori e denari. Vi sono le tombe faraoniche in marmo e oro di cardinali e papi, le decorazioni inestimabili di altari e volte, le collezioni di quadri, statue e preziosi esposte nei Musei Vaticani, nel Museo Lateranense e in altre collezioni della Santa Sede, i sigilli d’oro custoditi nell’Archivio Segreto e i tesori della Biblioteca. C’è il denaro accumulato dallo Stato Pontificio dalle origini al 1870, e poi la fondazione degli istituti bancari dello IOR e dell’APSA e i capitali custoditi nelle Isole Cayman, un autentico Fort Knox fuori da ogni legge. Inoltre le prelature come l’Opus Dei, solo teoricamente autonome dalla Santa Sede, in realtà costituiscono una fonte ulteriore di ricchezza. Gli scandali, le rivelazioni e i sospetti su questo patrimonio immenso sono sotto gli occhi di tutti e alla ribalta delle cronache più recenti. Forse è arrivato il momento di fare i conti in tasca al Vaticano.
Claudio Rendina, scrittore, poeta, storiografo, ha legato il suo nome a opere storiche di successo, tra le quali, per la Newton Compton, I papi. Storia e segreti; La santa casta della Chiesa; L’oro del Vaticano; Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità di Roma; Storia insolita di Roma; La grande bellezza di Roma; Le grandi famiglie di Roma; Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità del Tevere; Dentro Roma e dentro il Vaticano; Vita segreta dei papi e Storia segreta della Santa Inquisizione. Ha diretto la rivista «Roma ieri, oggi, domani» e ha curato La grande enciclopedia di Roma. Ha scritto il libro storico-fotografico Gerusalemme città della pace, pubblicato in quattro lingue. Attualmente firma per «la Repubblica» articoli di storia, arte e folclore e collabora a diverse riviste di carattere storico.
Dizionario dell’Antico Egitto
Autore/i: Rachet Guy
Editore: Newton Compton Editori
prefazione e cura di Boris de Rachewiltz, traduzione di Simonetta Traversetti.
pp. 336, nn. ill. b/n, Roma
Da “abbigliamento” a “Zoser”, oltre 700 voci per comprendere questa splendida civiltà: arte, storia, archeologia, religione, vita quotidiana, città e personaggi.
La Tomba Perduta
La più grande scoperta nella Valle dei Re dopo Tutankhamon – L’incredibile racconto dell’egittologo che ha ritrovato il sepolcro dei 50 figli di Ramses II
Autore/i: Weeks Kent R.
Editore: Edizioni Piemme
prologo dell’autore, traduzione dall’inglese di Franca Genta Bonelli.
pp. 350, nn. tavv. a colori e b/n, Casale Monferrato (AL)
La scoperta di un enorme complesso di camere mortuarie sepolto sotto le sabbie della Valle dei Re prese il mondo di sorpresa. L’egittologo americano Kent Weeks si rese conto ben presto che doveva trattarsi del sepolcro dei cinquanta figli di Rasmes II, una tomba che molti avevano sperato di trovare giacchè se ne conosceva l’esistenza, ma non l’ubicazione.
Il suo resoconto, basato sul proprio diario e su quelli di sua moglie e del direttore egiziano dello scavo, trasmette il senso di meraviglia e l’eccitazione di quelle giornate, ognuna delle quali portava alla luce nuovi affreschi ed oggetti di incredibile bellezza ed importanza archeologica. Il lavoro era duro e non privo di rischi, dai crolli alle inondazioni, dagli scorpioni agli attacchi dei terroristi islamici. Il racconto di Weeks fornisce uno sguardo alla quotidianità di quell’affascinante mestiere che è l’archeologia.
Weeks accompagna il lettore nella tomba denominata KV5, il più grande ed elaborato mausoleo egizio mai scoperto sinora, svelando misteri della storia dell’antico Egitto che hanno resistito a più di tre millenni di oblio. L’abbondanza dei manufatti ritrovati nella tomba, costruita all’epoca dell’Esodo biblico, ha già cambiato molte delle idee che gli storici si erano fatti del lunghissimo regno di Ramses II.
Il Tao del Dragone
Verso la liberazione del corpo e dell’anima
Autore/i: Bruce Lee
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
a cura di John Little, prefazione di Linda Lee Cadwell, traduzione di Anna Paoletti.
pp. 358, nn. ill. b/n, Milano
Bruce Lee è conosciuto e ammirato in tutto il mondo per le sue straordinarie doti fisiche e per le tecniche di combattimento che ha messo a punto e insegnato.
Ma è stato molto di più, come rivelano questo suoi scritti, composti di getto negli ultimi mesi prima della morte e intesi come appunti per un saggio personale, un’autobiografia non destinata alla pubblicazione ma al proprio miglioramento spirituale.
In queste pagine Bruce Lee annotò sentimenti, emozioni, riflessioni sia sulle arti marziali sia sui molteplici aspetti dell’esistenza. Dal kung fu alla psicologia, dalla recitazione all’autoconoscenza, le sue parole svelano il mondo di un uomo che ha saputo essere allo stesso tempo, e in piena consapevolezza, poeta, filosofo, scienziato, attore, produttore, regista, autore, coreografo, combattente, marito, padre, amico: un vero “artista della vita”.
Bruce Lee (San Francisco 1940 – Hong Kong 1973), figlio di un attore di Hong Kong e di una donna euroasiatica, intraprese dapprima la carriera di ballerino e poi, dai tredici anni, si dedicò al kung fu, arrivando a creare un suo stile personale di combattimento, il jeet kune do. Attore, regista, scrittore, filosofo, maestro di arti marziali, ha lasciato un segno profondo nell’immaginario collettivo del Novecento.
La Natura delle Cose – De Rerum Natura
Autore/i: Tito Lucrezio Caro
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
testo latino a fronte, a cura di Guido Milanese, introduzione di Emanuele Narducci.
pp. 524, Milano
Il quadro grandioso del mondo fisico, con i suoi ritmi e i suoi accadimenti; la vera ratio del continuo mutare della Natura, nel gioco eterno degli atomi e delle sue leggi universali; la rielaborazione della concezione epicurea di un’insensatezza globale, di un fondo neutro dell’essere, incapace di piacere e di dolore; soprattutto, la tragedia di un’umanità vincolata da vuote speranze e vuote proiezioni di desiderio. Sullo sfondo di tutto questo Lucrezio, il poeta del “materialismo” e dell’”antiprovvidenzialismo”, trasmette il suo messaggio, liberatorio e demistificante, volto a spogliare il suo destinatario di ogni falsa credenza e di ogni illusoria ambizione per porlo di fronte allo spettacolo sublime e terribile, ma anche rasserenante, della verità ultima della Natura.
Storia degli Ebrei di Roma
Dall’antichità allo smantellamento del ghetto
Autore/i: Berliner Abraham
Editore: Bompiani
edizione italiana a cura di Aldo Audisio, prefazione dell’autore.
pp. 432, tavv. b/n f.t., Milano
La comunità ebraica di Roma è la più antica fra quelle d’Europa. Abraham Berliner ne ripercorre i due millenni di storia, nei quali i periodi di pacifica convivenza si alternano ad altri di tensioni e vessazioni contro gli Ebrei romani.
Nelle pagine di Berliner, gli eventi quelli della Roma pagana, della Roma cristiana, e infine «italiana» nata con l’Unità nazionale – prendono spicco e rilievo con l’evidenza del racconto vivo, sentito e immediato, sempre fondato su atti notarili, cronache d’epoca, editti papali, verdetti di tribunale, scritture testimoniali.
«Gli Ebrei» scrisse Tommaso d’Aquino «sono da considerarsi testimoni viventi della vera fede cristiana.» Immemore di quelle parole, la Roma dell’Inquisizione seppe inventare, non di rado contro la stessa volontà dei pontefici, ogni sorta di persecuzioni, oppressioni e discriminazioni nei confronti degli Ebrei. Ridotti quasi in schiavitù, chiusi, dal 1555 al 1885, nel famigerato Ghetto, impediti di esercitare un qualche mestiere che non fosse quello di ferrivecchi, ostacolati ’nei loro movimenti, i cittadini di religione ebraica conobbero la mortificazione morale, lo sfruttamento sistematico delle loro risorse finanziarie, l’umiliazione di «atti di benevolenza» concessi a pagamento.
Insieme ai mutamenti sociali e politici, alle tragedie, ai conflitti, alle feste e aDe cerimonie tradizionali, Berliner rievoca la figura dei grandi personaggi che seppero dare esempio di fierezza e coraggio alla comunità ebraica anche nei periodi più drammatici. Egli completa così una poliedrica ed esauriente opera, indispensabile fonte di documentazione per tutti gli studiosi che si sono occupati degli Ebrei d’Italia.
Abraham Berliner (1833-1915), ebreo, nacque in Prussia (a Obersitko nella regione dell’attuale Poznán, Polonia). Autodidatta, autorevole studioso di letteratura rabbinica, fu predicatore e docente di storia e letteratura ebraica. È sua la prima edizione critica del commentario al Pentateuco di Rashi.
Dedicò i suoi studi storici in particolare agli Ebrei d’Italia, come dimostra il presente volume uscito ne! 1893, che costituisce tuttora una fonte indispensabile e citata da tutti i successivi studiosi che hanno scritto sugli Ebrei di Roma.
Berliner è anche autore di biografie di alcuni insigni personaggi ebrei. Fondò il «Magazin für jüdische Geschichte und Literatur », poi «Magazin für die Wissenschaft des Judentums », più volte citato in questo volume.
La sua importanza di studioso è attestata dalle molte monografie a lui dedicate e dalla raccolta (rimuta incompleta) dei suoi scritti.
Canto del Popolo Yiddish Messo a Morte
Autore/i: Katzenelson Itzak
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
traduzione e cura di Erri De Luca.
pp. 126, Milano
Traduco il Canto di Katzenelson perché è il canto dei canti, il vertice in poesia dell’esperienza della distruzione. Shoà, parola presa dall’ebraico antico, è diventata formula ufficiale dello sterminio degli ebrei d’Europa. È termine ignoto alla maggioranza dei distrutti. Così come era loro ignoto il nome Auschwitz, casomai conosciuto come Oshventshim.
Noi venuti dopo ci siamo chinati sulle ceneri con parole nostre, successive.
Nel Canto di Katzenelson c’è la vita feroce che vuole resistere con parole proprie e sceglie per resistenza la poesia. È lo yiddish, lingua veloce, franca, che scorreva dal Baltico al Mar Nero, dal Danubio agli Urali.
Katzenelson scrive il Canto nel campo di concentramento di Vittel, luogo rinomato per le sue acque. Proviene dal ghetto di Varsavia, da dove i partigiani lo hanno fatto evadere in tempo, prima dell’annientamento. Seppellivano documenti e mettevano in salvo poeti, micce per l’innesco della memoria futura.
È acciuffato in Francia con un improbabile visto per l’Honduras e messo nel filo spinato e nell’attesa. Non subito gli si rivela il compito. Di fronte allo smarrimento ignaro dei suoi compagni di prigionia, lui che ha saputo e visto si procura la materia prima per trasformare l’esperienza in Canto. Macché profeti, quelli non sapevano niente comparati a lui, tizzone preso dall’incendio, tenuto in disparte a scrivere a carbone contro il cielo lo yiddish dei distrutti.
Dall’autunno del ’43 fino al gennaio seguente scrive il Canto e poi lo seppellisce dentro tre bottiglie tra le radici di una quercia, dietro il filo spinato di Vittel. In primavera sarà spedito a Est, nel treno sigillato che lo scaricherà sopra il binario morto di Birkenau/Brzezinska.
Ho imparato lo yiddish per arrivare al Canto.
Itzak Katzenelson nacque nel 1886 in Bielorussia ma trascorse la maggior parte della sua vita a Lodz, in Polonia. Per anni fu insegnante in un ginnasio. Scrisse, in ebraico e in yiddish, drammi, poemi, liriche. Il manoscritto del testo noto sinora in Italia come Il canto del popolo ebraico massacrato, sotterrato nel campo francese di Vittel e ritrovato nel 1945 grazie alle indicazioni della sopravvissuta Miriam Novitch, fu pubblicato per la prima volta a Parigi nello stesso anno.
Un Libro dei Sogni
Autore/i: Reich Peter
Editore: Tre Editori
prefazioni dell’autore, traduzione di Alice Gerratana.
pp. 212, ill. b/n, Roma
Il bambino Peter Reich, ufficiale dei Genieri Cosmici, aiutava il padre con uno strano cannone, il cloudbuster, che serviva a bombardare il cielo per far piovere e per combattere gli UFO, colpevoli di avvelenare l’atmosfera.
Il papà di Peter era Wilhelm Reich (1897-1957), medico e psichiatra, assistente di Freud a Vienna e inventore dell’Orgonomia.
Rinchiuso in un carcere americano per le sue audaci teorie scientifiche, il Dr. Reich vi morì nel 1957, quando il figlio aveva solo 13 anni.
Racconto avvincente e ritratto magico di un padre geniale e amatissimo, questo libro è contemporaneamente un viaggio nella memoria che ci sconvolge con la potenza del ricordo, affascinandoci al tempo stesso con la sua ricchezza letteraria e documentaria.
Il Fattore Maya
La via al di là della tecnologia
Autore/i: Argüelles Josè
Editore: Wip Edizioni
traduzione di Antonio Giacchetti.
pp. 256, nn. ill. b/n, Bari
Il fattore Maya – La via al di la’ della Tecnologia. Pubblicato negli USA nel 1987, la versione italiana ha dovuto attendere il 1999. Capolavoro e long-seller del Prof. José Argüelles, che ha dedicato la sua vita allo studio dei codici matematici e dei calendari dei Maya, la misteriosa civiltà della Mesoamerica che incarna alla perfezione il mito della civiltà perduta, affascinante ed enigmatica. Lo Tzolkin, che per decenni era rimasto il “misterioso calendario sacro” dei Maya, nell’analisi di Argüelles diventa il Modulo Armonico, la matrice galattica, la tabella di tutte le permutazioni energetiche possibili in questa zona del sistema – il terzo pianeta a partire dal Sole. E quello che così a lungo – nell’analisi di archeologi e storici ufficiali – era rimasto un popolo misterioso, incomprensibile, sanguinario e superstizioso, “ossessionato dal tempo”, incapace di praticare l’agricoltura (cosa ci faceva dunque con un dio del mais?) e la metallurgia (e allora i teschi di cristallo, gli specchi di ossidiana, come furono realizzati?), che non conosceva la ruota (né disponeva, d’altra parte, di animali da traino…), diventa la civiltà dei maestri dell’armonia cosmica e del viaggio nel tempo, dei divinatori celesti, che effettuarono le calibrazioni armoniche di questo pianeta con una precisione assoluta, che ancor oggi ci lascia sbalorditi. Maya è dappertutto: è la madre del Buddha, è la più luminosa delle Pleiadi (da cui prese il nome la dea greca della primavera e, in seguito, il mese di Maggio), in tutto l’Oriente è il velo dell’illusione che ci separa dalla verità; nei Veda è il nome di “una tribù di grandi navigatori”, ed è la radice originaria della parola latina maiestas. Maya non è il nome di un popolo vissuto in determinate coordinate spazio-temporali (la Mesoamerica tra i secoli I e X). Maya è uno stato di consapevolezza, una condizione dell’essere, un flusso di coscienza galattica, una visione della realtà. Chi è in grado di collegarsi a questo stato di coscienza è Maya a prescindere dalle coordinate spazio-temporali in cui si trova – è un Maya galattico. Lo studio dei codici matematici della quarta dimensione (che è il tempo) trasmessici dai Maya storici raggiunge con Argüelles vette di straordinaria brillantezza, fino a farci assaporare la magia dei maestri dell’armonia, la matemagica che è alla base del viaggio nel tempo, la destrezza dei divinatori del calendario, e la ricchezza della visione che è alla base della loro cosmovisione, in cui “il tempo non è denaro, il Tempo è Arte”.
Il Contratto Sociale
o Principi di diritto politico
Autore/i: Rousseau Jean-Jacques
Editore: Rizzoli
introduzione di Roberto guiducci, traduzione e note di Gianluigi Barni.
pp. 224, Milano
L’uomo è nato libero, ma in ogni luogo egli è in catene. Anche chi si crede padrone degli altri, non cessa tuttavia d’essere più schiavo di loro. Come mai è avvenuto questo cambiamento? Lo ignoro. Che cosa può renderlo legittimo? Credo di poter risolvere questo problema. Se io prendessi in considerazione solo la forza e le conseguenze che ne derivano, direi: « Fintanto che un popolo è obbligato a obbedire e obbedisce, agisce bene; ma non appena può scuotere il giogo e lo scuote, agisce ancor meglio, perché ricuperando la libertà in base al medesimo diritto con cui gli era stata tolta, o esso è legittimato a riprendersela o nessuno lo era mai stato a togliergliela».
L’ordine sociale è certamente un sacro diritto che serve da base a tutti gli altri; tuttavia questo diritto non deriva assolutamente dalla natura, è dunque fondato su accordi.
Si tratta di sapere quali sono questi accordi.
Lo Zodiaco degli Gnomi
Autore/i: Mantegazza Myriam; Mantegazza Manuela; Lupatelli Antonio
Editore: Lo Scarabeo
testi di Myriam e Manuela Mantegazza, illustrazioni di Antonio Lupatelli.
pp. 96, nn. ill. a colori, Torino
Minuscoli di statura fisica, grandi di statura morale. Gli gnomi sono invisibili agli esseri umani, ma quanto mai necessari per il loro benessere! Infaticabili e iperattive creaturine. Il loro aiuto è fondamentale per ogni iniziativa umana.
Non c‘è impresa che possa riuscire senza il loro contributo, nè fallimento che non sia temperato dal loro provvidenziale intervento. Figli delle stelle, questi spiritelli tanto vicini alla natura sanno leggere senza esitazioni il linguaggio degli astri, al cui influsso sono ben più sensibili dell’uomo civilizzato del XX secolo. Tant’è vero che ogni segno zodiacale trova la sua espressione più colorita proprio nel pepato caratterino di questi esseri in miniatura. Buonissimi o cattivissimi, gli gnomi non conoscono mezze misure: la mediocrità non fa per loro!