Libri dalla categoria Arti Marziali
Guarire con l’Antiginnastica
Ovvero le ragioni del corpo
Autore/i: Bertherat Thérèse; Bernstein Carol
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
introduzione dell’autrice, traduzione di Leonella Prato Caruso.
pp. 204, Milano
Il corpo umano non dimentica nulla. Molti dei nostri malesseri – irrigidimenti, crampi, dolori muscolari alla schiena, alle membra, al diaframma, e anche al volto e al sesso – rivelano tutta la nostra storia, dalla nascita‘Sino ad oggi. Dai primi mesi di vita in poi, abbiamo reagito a pressioni d’ogni sorta: stai così, stai cosà, fai il bravo, sbrigati, non toccare, non toccarti… Ci siamo adattati come abbiamo potuto e, per conformarci, ci siamo deformati.
Questo libro c’invita a liberarci dalla programmazione del nostro passato e a riscoprire il nostro corpo. Non solo per conseguire un maggiore benessere fisico: gli atteggiamenti corporei sbagliati riflettono infatti le storture della psiche, per cui curando i primi si eliminano le seconde; inoltre, se riusciremo ad accettare meglio noi stessi, saremo più disponibili e stabiliremo più facilmente un rapporto con gli altri. L’autrice, terapeuta del movimento, ci racconta le sue esperienze.personali e professionali, e ci propone un’antiginnastica. Non, quindi, l’allenamento forzato del corpo inteso come un animale da domare, o come una macchina composta da tanti ingranaggi considerabili isolatamente: chi si accanisce a ripetere sfibranti esercizi «correttivi», otterrà solo il risultato di un’ulteriore deformazione. Bisogna invece riconciliarsi con il proprio corpo, ascoltarne le ragioni, rispettarne le esigenze, allentare le tensioni e le difese che lo inibiscono, eliminarne gli squilibri, diventare coscienti della sua unità organica, acquisire insomma un’«intelligenza muscolare, sensoria, respiratoria». Thérèse Bertherat c’insegna come raggiungere questi obiettivi attraverso alcuni semplicissimi esercizi, da lei denominati preliminari, che consentono appunto di preparare ogni individuo a vivere pienamente. Non si tratta di panacee, ma di precise indicazioni su come fare a liberarci dalle «corazze» imposteci dall’educazione. Grazie ai preliminari dell’antiginnastica, potremo riappropriarci del nostro corpo, recuperarne l’armonia, riscoprire la nostra autentica individualità.
Irrigidimenti, crampi, dolori ma anche ansie, timori, insicurezze derivano dal nostro modo di reagire alle pressioni esterne, infatti, per adattarci alle imposizioni familiari e sociali alle quali siamo stati sottoposti, abbiamo deformato il nostro corpo che ora non accettiamo e riconosciamo più. Questo libro, scritto da una allieva di François Méziéres, ci aiuta a riscoprirne l’armonia e le potenzialità grazie a una semplice serie di esercizi accessibili a tutti.
Thérèse Berterat, nata a Lione, attualmente esercita a Parigi dove tiene corsi di antiginnastica, disciplina di cui è pioniera e divulgatrice. Ha pubblicato numerosi libri sull’argomento, tra cui la Tigre in corpo e (con Carol Bernstein) Guarire con l’antiginnastica, tradotto in quattordici lingue.
Le Rune
Dalle Terre dei Giganti alle SS di Hitler, cronaca di un enigma insoluto
Autore/i: Gagliardi Giuliana
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
introduzione dell’autrice.
pp. 156, ill. b/n, Milano
La scrittura, una delle più rivoluzionarie “invenzioni” dell’uomo, nacque in un’atmosfera di inquietante segretezza.
Nell’antichità pagana la conoscenza degli ideogrammi era considerata cultura sapienziale e la sua pratica era un’arte divinatoria esercitata da una ristretta cerchia di iniziati (sacerdoti, druidi e maghi): pochi privilegiati che, avendo accesso e quel sapere occulto, acquisivano il potere di comunicare con le divinità. In una fase intermedia della sua evoluzione, sospesa tra mitologia e storia, si celebra la comparsa delle Rune, oscuri simboli incisi su ossa, pietre o ramoscelli, che costituivano l’antico alfabeto dei Germani; la loro paternità era attribuita a Odino, terribile divinità guerriera della tradizione eddica.
Il percorso alla scoperta dell’universo runico si snoda lungo un cammino disseminato di enigmi ancora insoluti: dai territori lunari degli Elfi, alle fiamme della stregoneria medievale; dall’epopea dei barbari fino alla nuova massoneria del secolo scorso e all’epilogo nazista.
Una Civiltà Sotto Ghiaccio
Il più affascinante mistero archeologico di tutti i tempi
Autore/i: Barbiero Flavio
Editore: Casa Editrice Nord
prefazione di Silvio Zavatti.
pp. XV-224, nn. tavv. b/n f.t., Milano
Quando Heinrich Schliemann, l’archeologo tedesco che pur fra tanti errori trovò la Troia omerica, si accinse alla sua immortale scoperta, fu oggetto di scherno da parte degli studiosi ufficiali, non tanto perché non era un cattedratico, quanto per la fede cieca che aveva per le cose scritte da Omero. Era convinto che’ il poeta non avesse falsato con la fantasia la verità dei riferimenti topografici che delimitavano l’antica città di Priamo, e se Omero aveva scritto che 34 sorgenti d’acqua circondavano le mura della città, bisognava ricercare quelle 34 sorgenti e Troia sarebbe tornata alla luce del sole.
Ai cattedratici che sorridendo gli facevano notare che si trattava di un numero generico e che essi ne avevano trovate alcune ma che nessuna città era venuta alla luce nei loro pressi, Schliemann rispondeva, con cocciutaggine e assoluta convinzione, che se Omero aveva scritto quel numero, di quello si trattava e non di alcune sorgenti.
La sua fede vinse, il suo amore e rispetto per Omero trionfarono. L’archeologo aveva accettato in blocco, come verità indiscusse, le indicazioni del poeta e così il mito di Troia fu una realtà.
In questo libro Flavio Barbiero, giovane ingegnere dalla vasta preparazione scientifica, propone una teoria secondo la quale ciò che Platone ci ha descritto di Atlantide nei suoi dialoghi Timeo e Crizia non è frutto di pura fantasia: una delle più grandi menti speculative della storia dell’umanità come fu quella· di Platone non concedeva troppo spazio alle fantasie politiche: dichiarò più volte di non avere eccessive simpatie per i poeti e non si può credere che cambiasse idea soltanto a proposito di Atlantide. Barbiero ha accettato in blocco la descrizione di Platone e ha scelto la strada più difficile per dimostrare la sua teoria: quella della sperimentazione. Il valore del metodo scientifico consiste maggiormente nel fatto che nulla è stato distorto dal racconto platoniano per piegarlo alla tesi di Barbiero: tutto doveva essere dimostrato con prove scientifiche, o nulla doveva essere accettato.
Ne è uscita un’opera appassionante a tutti i livelli: la spiegazione di una teoria sconvolgente, provata con rigore scientifico, che parte dall’immane catastrofe che rivoluzionò “assetto ecofisico della Terra, arrivando sino alla spiegazione della diffusione dell’uomo nel mondo.
Manca soltanto la prova per eccellenza, quella archeologica, che la teoria di Flavio Barbiero sia esatta, ma l’interesse che questo libro ha suscitato alla sua apparizione (la prima edizione di quest’opera è apparsa nel dicembre ’74) è tale che, giusto il tempo di organizzarla, poco tempo dopo partiva una spedizione per l’Antartide, nel corso della quale Barbiero scoprì, nell’isola Re Giorgio, una grande quantità di tronchi fossilizzati che potrebbero risalire a 10/12.000 anni fa. Questa è una prima prova ufficiale della teoria di Barbiero, ma intanto giungevano notizie di ritrovamenti di manufatti (una cinquantina di palline di sabbia e «cemento» messe su altrettante colonnine dello stesso materiale) venuti alla luce nell’isola Seymour. Mentre questa seconda edizione viene data alla stampa, Flavio Barbiero, alla testa di una seconda spedizione è partito per l’Antartide: questa volta cercherà di raggiungere le zone che nella precedente spedizione il governo argentino vietò di visitare, e ci auguriamo che riporti le prove che la sua teoria è valida e che Platone va considerato, ancora una volta, maestro di verità.
Opus Dei
La storia, i nomi, le sigle, i collegamenti internazionali, le luci e le ombre della multinazionale di Dio
Autore/i: Di Giacomo Maurizio
Editore: Tullio Pironti Editore
in appendice, le vecchie e le nuove «Costituzioni» segrete
pp. 238, Napoli
Che cos’è l’Opus Dei: una «massoneria bianca»?
Un’organizzazione analoga alla disciolta «P2»?
Oppure una forma di apostolato che ha anticipato, negli anni Trenta, alcune delle intuizioni chiave del Concilio Vaticario II?
Chi era lo spagnolo mons. Jose Maria Escriva de Balaguer che l’ha fondata il 2 ottobre 1928 a Madrid?
Come spiegare il fatto che ben 69 cardinali su 120 del Sacro Collegio e 1300 tra vescovi e arcivescovi hanno firmato le lettere «commendatizie» supplicando l’avvio della sua causa di beatificazione?
Chi sono gli uomini che manovrano le leve del Fondo Monetario Internazionale e che, tuttavia, non disdegnano di applicare Su se stessi il cilicio per meglio mettere a dura prova il proprio corpo al fine di mortificarlo?
L’Opus Dei da sempre è stata al centro di un dibattito teso e spesso polemico. Quel che è certo è che essa ha una forte, sottile capacità di offrire a molti, in particolare ai giovani, la sicurezza o il mito – a seconda dei punti di vista -di dare un «senso» alla propria vita.
In questi ultimi trent’anni il nome Opus Dei, a torto o a ragione, è risuonato nelle stanze del potere franchista in Spagna, è affiorato nelle indagini dei giudici italiani sul crack del vecchio Banco Ambrosiano di Roberto Calvi e compare, persino, nei volumi della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulla Loggia P2 (il 24 novembre 1986 il ministro degli Interni, Oscar Luigi Scalfaro, sulla
base di dichiarazioni ufficiali delle autorità vaticane, ha garantito che l’Opus Dei non è assimilabile alla Loggia P2 di Licio Gelli e
che, anzi, i suoi principi sono in sintonia con i valori della Carta Costituzionale).
Come è potuto avvenire che l’Opus Dei si sia trovata nell’occhio del ciclone di simili sospetti?
Quali sono stati i rapporti tra Michele Sindona e taluni suoi esponenti spagnoli?
A tutti questi interrogativi questo libro cerca di dare una «sua» risposta.
In esclusiva è qui pubblicato il «Summarium» (finora sconosciuto) delle «Costituzioni» del 16 giugno 1950 e il «Codice» didiritto particolare che regola dal 28 novembre 1982 la Prelatura Personale dell’Opus Dei.
Maurizio Di Giacomo, pubblicista, free-lance, romano, si occupa di informazione vaticana e religiosa per «11 Secolo XIX» (Genova) e per «L’Ora» (Palermo)- Ha iniziato a scrivere a livello di quotidiani su «Paese Sera» nell’autunno del 1975, ai tempi della direzione di Arrigo Benedetti- Sul settimanale «Mondo Economico» analizza i riflessi economici dei nuovi accordi tra lo Stato e le confessioni religiose. Per il quindicinale «Rocca» di Assisi tratta temi quali la terza età e i problemi della lotta all’alcoolismo. Ha pubblicato per i tipi di Claudiana (Torino): Destra “cattolica” verso la restaurazione? (1979) e l’introduzione a Klaus Steigleder, L ’Opus Dei vista dall’interno (1986).
Dischi Volanti Sopra l’America
Il mistero di Exeter
Autore/i: Fuller John G.
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore
prefazione dell’autore, traduzione dall’americano di Andrea D’Anna.
pp. 296, Milano
Incuriosito da una piccola notizia stampa circa una strana apparizione di dischi volanti a Exeter nel New Hampshire, John Fuller decise di approfondirla per la sua nota rubrica sul Saturday Review. Dopo aver intervistato i testimoni dell’avvenimento, dalla brava massaia al poliziotto di ronda, Fuller non riusi a trovare nei loro racconti la benché minima contraddizione che potesse rafforzare il suo scetticismo. Una notte, poi, in compagnia di un ami· co, vide egli stesso un disco volante, e lo scettico divenne credente. Fuller, ormai convinto della validità e dell’importanza di queste apparizioni dallo spazio, allargò le sue indagini cercando di ottenere il maggior numero di informazioni tra gli esperti dell’Aeronautica. Egli pone questi ultimi tra i “testimoni negativi,” cioé tra coloro che negando l’esistenza dei dischi volanti sono costretti contemporaneamente ad ammetterla anche se, attraverso un elaborato programma di ricerche, dedicato ad essi, tentano di sminuirne o travisarne addirittura l’importanza. Né, d’altronde, l’Aeronautica si sarebbe presa la briga di concepire un programma o di pronunciarsi cOSI dettagliatamente nel suo opuscolo di pubbliche relazioni dal titolo Domande e risposte circa l’Aeronautica degli Stati Uniti, riguardo a cose inesistenti. Basta considerare alcuni stralci di questo opuscolo per avvertire la tacita ammissione della realtà di questi oggetti volanti. Al paragrafo 149, ad esempio si legge: “Che cos’è un UFO? … Un UFO è un oggetto volante sconosciuto. Dall’inizio del programma nazionale di ricerche su tali oggetti, programma di cui è responsabile l’Aeronautica, solo il 7,7 % dei casi segnalati sono rimasti insoluti.” Un attento esame di questa dichiarazione indica che ci sono centinaia di casi in cui l’Air Force è stata costretta a stringersi nelle spalle e dire: “Non sappiamo.” Ma, oltre a questo, ciò che non viene rivelato è la percentuale degli esperti, dei tecnici e dei piloti che hanno avvistato oggetti non identificati. Si aspetta, studiando seriamente le prove esistenti, di giungere ad una conclusione da rendere pubblica oppure si tace una conclusione già ottenuta per timore che dilaghi un troppo grande panico?
Da tutte queste inchieste, registrazioni, interviste è nato questo libro, convincente e assolutamente “inedito,” il primo che sia dedicato seriamente a questo inquietante argomento.
La Ricerca del Santo Graal
Una leggenda senza tempo – Un’avventura spirituale
Autore/i: Phillips Graham
Editore: Sperling & Kupfer Editori
traduzione di Francesco Saba Sardi.
pp. VII-248, tavv. b/n f.t., Milano
Da secoli la ricerca del Graal continua ad affascinare una schiera di cultori della materia con il suo labile filo che si dipana tra storia e leggenda. Alla misteriosa coppa appartengono le storie più diverse e in passato le sono stati attribuiti straordinari poteri terapeutici: la più sacra delle reliquie cristiane avrebbe contenuto il sangue di Cristo, raccolto da Giuseppe d’Arimatea secondo alcune fonti, da Maria di Magdala secondo altre (aprendo la tradizione del cosiddetto Calice Mariano), mentre per altre ancora sarebbe stata usata da Gesù stesso nell’Ultima Cena… Spunto per una vastissima letteratura fiorita intorno alle gesta di re Artù e dei Cavalieri della Tavola Rotonda, ispirazione per artisti di tutti i tempi compreso di recente il cinema -, il Santo Graal torna oggi a far parlare di sé attraverso la suggestiva quanto inedita pista esposta con calzanti argomentazioni da Graham Phillips, grande appassionato di storia e profondo conoscitore del ciclo arturiano. Con un percorso che si snoda nel tempo, documentato attraverso i testi e il confronto incrociato delle fonti, Phillips ha condotto per anni una ricerca personale, raccogliendo indizi che lo hanno portato a cercare con successo la reliquia nella campagna inglese. Questo libro è la cronistoria di uno straordinario viaggio nei libri e nei luoghi del Santo Graal identificato, alla fine, in una piccola coppa di onice scoperta nelle Midlands. L’ipotesiche si trovi Oltremanica non e poi così peregrina, almeno se si presta fede a Olimpiodoro, storico del V secolo che parla del Santo Graal messo al sicuro in Britannia, nell’ultimo avamposto della civiltà romana al tempo del Sacco di Roma. Da allora la coppa non si sarebbe mossa dall’isola, seguendo un oscuro destino che Phillips ora ci svela. Santo Sepolcro di Gerusalemme Roma Viroconium, oggi Shrewsbury nello Shropshire, e poi la testimonianza in punto di morte di Robert Vernon, signorotto della regione all’inizio del Seicento, autore di un poema disseminato di allusioni, codici numerici svelati, passaggi di proprietà… un giallo storico punteggiato di indizi precisi e circostanziati che arrivano fino ai giorni nostri, ricomponendo gli sparsi tasselli della vicenda. Arricchito da un inserto fotografico, questo volume avvincente introduce il lettore nel secolare mistero del Santo Graal offrendo anche ai profani l’opportunità di partecipare a una delle più emozionanti indagini di tutti i tempi.Graham Phillips, psicologo e grande appassionato di storia, è autore con Martin Keatman di fortunati best-seller di argomento storico riguardanti la vita di re Artù o di William Shakespeare. Oltre a dedicarsi ormai da decenni alle indagini sui misteri irrisolti della storia, è stato direttore di una rivista, responsabile di un programma alla BBC e ha tenuto lezioni sui media nelle più prestigiose università inglesi.
Un Mondo Perduto e Ritrovato
Autore/i: Lurija Aleksandr R.
Editore: Editori Riuniti
prefazione di Oliver Sacks, traduzione del testo di Salvatore Arcella, traduzione della prefazione e postfazione di Luciano Mecacci.
pp. 190, ill. b/n, Roma
Che cos’è la memoria? Nessuna domanda è forse scientificamente più attuale, anche nei termini della scienza più dura e rigorosa. Pure, questo piccolo capolavoro del maggiore tra i neuropsicologi del nostro tempo, dedicato all’esperienza vissuta da un uomo cui la guerra ha tolto definitivamente la memoria, non è un prodotto della scienza intesa nel senso «classico» del termine. Come e più dei famosi casi freudiani, è il prodotto di un raro genere letterario che si approssima alla finzione e al romanzo. Aleksandr Lurija si è dedicato per venticinque anni a seguire uno straordinario paziente, le cui doti di volontà, emotività e intelligenza non sono state intaccate da una lesione al cervello che non si è mai potuta compensare. Zasetskij, il protagonista di questa storia, non è più riuscito a leggere correntemente, anche se ha scritto oltre tremila pagine di grande interesse e lucidità. Gli è impossibile vedere il lato destro del suo corpo, e la sua memoria, il suo linguaggio, la sua comprensione dei fatti numerici anche i più semplici sono stati irrimediabilmente lesi. Ciò nonostante, la sua consapevolezza e la sua capacità di sforzo cosciente sono rimaste intatte insieme ai suoi lobi frontali. Il libro di Lurija non è una semplice analisi di un caso, anche se i riferimenti analitico-teorici vi sono continuamente presenti ed espliciti. La narrazione . del vissuto e l’accuratezza della sua descrizione, in termini di cui sarebbe difficile ignorare o sottostimare la qualità letteraria, sono parte integrante di una metodologia scientifica che si vuole nuova e polemicamente nuova. «Gli scienziati classici, ha scritto Lurija, guardavano gli eventi nei termini delle loro parti: isolando passo per passo unità ed elementi importanti, andando dai più semplici ai più complessi, dai fatti concreti verso la formulazione astratta di leggi generali… I “romantici” della scienza non volevano né suddividere la realtà vivente nei suoi componenti elementari né comprimere l’opulenza della vita concreta in aridi schemi e concetti rigorosamente astratti, vuoti d’ogni impressione reale».
Come tutti i grandi biologi, scienziati di una Scienza che non può non essere storia, Lurija non ha mai potuto condividere la dicotomia esclusiva di questi poli tradizionali del pensiero. Classico e romantico, analitico e descrittivo, strutturale e storico si sono alternati nella sua opera segnandone la dinamica e il senso.
Ha scritto opere classiche e «sistematiche» ed altre «biografiche» e «romantiche», come appunto questo Mondo perduto e ritrovato. Considerato ormai in ogni parte del pianeta il maestro incontestato delle più avanzate ricerche neuropsicologiche, i suoi libri conoscono oggi un successo di pubblico niente affatto limitato agli specialisti. La scienza, anche per merito di Lurija, e di ricerche come la sua, torna a far parte della cultura, di una possibile enciclopedia del nostro tempo. «Purtroppo, scriveva Lurija a Oliver Sacks prefatore di questa nuova edizione del suo libro, la capacità di descrizione che era cosi comune tra i grandi neurologi e psichiatri del XIX secolo… è ora quasi persa». Lurija l’ha ritrovata, insieme a una dimensione della scienza che torna a farla parlare agli uomini.
«E forse qui c’è un concetto generale che si applica a tutti noi, la lezione che ci hanno insegnato anche Socrate, Freud, Proust: che una vita, una vita umana, non è una vita fino a quando non è esaminata; che non è una vita fino a quando non è veramente ricordata e assimilata; e che questo ricordo non è qualcosa di passivo, ma attivo, la costruzione attiva e creativa della vita di un individuo, la scoperta e la narrazione della vera vita di un individuo.» (Oliver Sachs)
Aleksandr Romanovič Lurija (Kazan 1902-Mosca 1977) dal 1923 cominciò a lavorare all’Istituto di psicologia sperimentale di Mosca dove, nel 1937, si laureò in medicina. In seguito divenne direttore del Laboratorio di neuropsicologia dell’Istituto Burdenko di neurochirurgia. La bibliografia di Lurija è vastissima; in lingua italiana è stato tradotto: Le funzioni corticali superiori nell’uomo (Giunti, Firenze, 1967), Linguaggio e comportamento (Editori Riuniti, Roma 1971), Una memoria prodigiosa (ivi, 1972).
L’Astrologia Come e Perchè Funziona
Autore/i: Jones Marc Edmund
Editore: Casa Editrice Astrolabio
premessa dell’autore, traduzione di Stefania Censi.
pp. 336, ill. b/n, Roma
Quando sia propriamente compresa e applicata, l’astrologia consente di scrutare in profondo la natura del sé e del mondo, offrendo al cultore informazioni e intuizioni sorprendenti. Analizzando sia le applicazioni pratiche dell’astrologia che la sua sottostante concezione filosofica del mondo questo libro si offre come un manuale semplice e affascinante per lo studio del simbolismo astrologico. L’autore chiarisce esaurientemente tutte le complessità della predizione astrologica portando la comprensione teorica al livello dell’esperienza e degli interessi pratici del lettore. A ciascun livello del libro l’autore previene le domande del lettore dandovi un’immediata risposta, così che la sua spiegazione delle case, dei segni e dei pianeti viene a formare una guida tale che anche un principiante può comprendere e applicare.
Marc Edmund Jones, il cui libro Come imparare l’astrologia e già apparso in questa collana, è un pioniere dell’astrologia. Il suo interesse critico per questa scienza risale al 1913 e da allora Jones è stato in contatto con due generazioni di illustri studiosi di tutto il mondo in questo campo. I suoi libri e i suoi numerosi scritti hanno lasciato un’impronta indelebile sull’interpretazione oroscopica e hanno contribuito a dare all’astrologia un orientamento più efficace in una rigida prospettiva scientifica, portando quindi a una maggior precisione nell’esecuzione e nei risultati.
Centurie e Presagi di Nostradamus
trovata la tanto cercata «chiave», le centurie appaiono ora di una lampante chiarezza. Ognuno potrà conoscere gli avvenimenti futuri perchè mai della profezia si è avuta una testimonianza così insuperabile e inconfutabile
Autore/i: Boscolo Renucio
Editore: Casa Editrice Meb
introduzione, traduzione e cura dell’autore.
pp. 254, ill. b/n, Torino
Verso il mezzogiorno del 14 dicembre 1503, nasceva, sotto il segno del Sagittario, a Saint-Remy in Provenza Michele de Nostre-Dame (il cognome verrà poi latinizzato in Nostradamus). Nella stessa città vi era nata la madre Renata di SaintFlemy che andò sposa al notaio Giacomo de Nostre-Dame. Entrambe le famiglie erano di discendenza ebraica, passate dall’Italia in Francia verso il 1470. Il nonno materno Giovanni di Saint-Remy.
medico del re Giovanni Il di Navarra, divenne il precettore del piccolo Michele; gli insegnò il greco, il latino, l’ebraico, la matematica, l’astronomia e l’astrologia.
Alla morte del nonno materno l’educazione fu completata dal nonno paterno Pietro de Nostre-Dame. In seguito, ultimò gli studi alla facoltà medica di Montpellier, la più celebre dell’epoca. Nel 1520, durante il dilagare della peste, s’adoperò singolarmente, nella cura dei malati, usando tecniche d’isolamento e profilassi tali da precedere Pasteur. Miracolosamente immune dal contagio, ovunque andava salvava vite umane. Tutti lo esaltavano per le sue capacità, avendo guarito il Cardinale di Claremont e il Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri di Rodi. Appena ventenne, già strabiliava i concittadini per la sorprendente capacità di prevedere il futuro. A ventisette anni conseguì la laurea. Soggiornò ad Agen, l’antica città di Carlo Magno (Aquisgrana). Sposatosi, viene duramente colpito negli affetti familiari, perdendo ben presto sia la moglie sia i figli. Pazzo di dolore scompare. Le sue tracce si perdono per quasi dodici anni. Ritornato in Francia, dopo varie peripezie si stabilisce a Salon, ove si risposa con una ricca vedova e da lei ha ben otto figli maschi. La sua fama esplose nel 1559, dopo il fatale incidente al Re Enrico II, da lui previsto. La sua veggenza lo portò a compilare le « Centurie », che da allora ebbero enorme popolarità. Vivendo in un’epoca di bigottismo religioso, dovette difendersi dai calunniatori e dal censori, che usavano ogni mezzo per screditarlo. Trovò protezione alla corte di Francia sino a ricoprire la carica di protomedico e consigliere. Tutti i potenti fecero a gara per consultarlo. Frattanto l’opera delle «Centurie» volgeva alla fine ed egualmente la sua vita. Colpito da idropisia, andò sempre più peggiorando. Il mattino del 2 luglio 1566 fu trovato esanime, riverso sul tavolo di lavoro, come egli stesso aveva previsto e preannunciato.
Oroscopi Arabi
Autore/i: Delsol Paula
Editore: Arcana Editrice
introduzione dell’autrice, traduzione di Alberto Della Chiostra.
pp. 192, ill. b/n, Roma
Alla base di questo libro vi è una domanda: come possono gli astrologi ignorare i cambiamenti avvenuti negli ultimi venti secoli nella fascia zodiacale? Una volta, per esempio, come ben sanno gli astrologi, le costellazioni erano soltanto 10; il loro numero, col tempo, passò a 12 e oggi, come dimostra lo Schmidt in questo volume, sono addirittura 14. Alle 12 costellazioni tradizionali vanno infatti aggiunte quella della Balena (Cetus) e del Serpentario (Ophiucius).
Naturalmente, col numero delle costellazioni varia anche il numero delle Case (14 anch’esse) e ciò determina uno spostamento dei segni nelle carte celesti: per esempio i nati tra il 12 maggio ed il 6 giugno non appartengono più al Toro o ai Gemelli (come una volta): il loro vero segno è quello della Balena.
Con questo libro Steven Schmidt entra in polemica con una concezione troppo arcaica dell’Astrologia, apre nuovi orizzonti agli studiosi della materia e contribuisce a rendere più moderna e attuale questa scienza, o arte, così lungamente ed ingiustamente trascurata.
La Mentalità Primitiva
Autore/i: Lévy-Bruhl Lucien
Editore: Giulio Einaudi Editore
prefazione e introduzione dell’autore, con un saggio su Lévy-Bruhl di Giuseppe Cocchiara, traduzione di Carlo Cignetti.
pp. XXVI-470, Torino
Dal saggio di Giuseppe Cocchiara:
«L’opera del Lévy-Bruhl fu quanto mai benefica nel campo dell’etnologia. Essa reca gli inequivocabili segni di un travagliato interesse per il mondo primitivo che non sarà più considerato – dopo di lui – soltanto un oggetto di studio ma il campo di una più vasta ricerca della storia la cui espressione, come metterà in crisi le stesse istanze della sociologia, cosi distruggerà i pregiudizi e i presupposti falsi che per lungo tempo tennero gli studi etnologici lontani dal merito scientifico che la disciplina oggi, invero, ha largamente acquistato. Certamente il mondo primitivo del filosofo francese è ancora un mondo privo di storia, dove tutto è ridotto allo stesso denominatore. Tuttavia esso è, e rimane, pieno di fascino e di incanto: un mondo che per le sollecitazioni che ha operato è destinato ad entrare nella storia e a farsi storia.»
Astrologia Araba
Autore/i: Aubier Catherine
Editore: Gremese Editore
introduzione dell’autrice, traduzione dal francese di A. Tiberia Staccone.
pp. 240, nn. ill. b/n, Roma
Per la prima volta in Italia, le armi e i numeri, i segni e la simbologia di una scienza millenaria in cui si fondono astrologia e cabala, magia, numerologia e geomanzia.
Una scienza singolare che è anche arte raffinata, tramandataci nella comune scrittura araba da popoli diversi come Turchi, Arabi e Persiani.
Affascinante apertura in un mondo in massima parte a noi ignoto, il volume ci svela l’esistenza dei diversi “gin” o spiriti custodi – ora benevoli ora meno, che governano la nostra esistenza – e delle dodici armature che danno vita ad una sorta di zodiaco in cui ciascuno di noi può passare da un’arma all’altra, ciascuna delle quali ha le sue caratteristiche, la sua simbologia, la sua capacità di influenzarci e di reagire in diverso modo al contatto con le altre armi.
All’analisi dettagliata delle nostre armature, fanno seguito i capitoli sulla numerologia e sulla geomanzia, o arte di trarre previsioni da segni tracciati sul terreno.
Adattato ai tempi moderni, ma assolutamente inalterato nella sostanza, questo libro è un vero e proprio manuale “magico” che consente ad ogni lettore di interpretare la propria esistenza e di effettuare previsioni per il futuro sulla base di una sapienza secolare di inalterata suggestione.
Entomoroscopo
Manuale teorico-pratico per lo sviluppo della veggenza
Autore/i: Valentini Riccardo
Editore: Marsilio Editori
premessa dell’autore.
pp. 288, nn. ill. b/n, Venezia
Da sempre sono stati attribuiti influssi magnetici di natura astrale ai corpi celesti che gravitano nel nostro sistema solare.
Ma se in alto dominano le stelle, più in basso attorno a noi esistono gli insetti. Questi ultimi vivono il loro mondo nel nostro e ci avvertono che non è pretestuoso includerli nella logica divinatoria al pari degli astri: entrambi – infatti sono dotati di fluido e magnetismo, rispettivamente di segno animale e astrale.
Con la stessa regolarità con la quale ricaviamo dalle stelle e dal corso degli astri informazioni sulla nostra vita (passata e futura), così dal microcosmo (che esprime la medesima logica che anima il macrocosmo) possiamo trarre molte informazioni per l’uomo, che si trova a ponte tra queste due realtà estreme di cui – in fin dei conti – è espressione nella sua più intima natura.
Su tali basi scientifiche poggia l’entomoroscopo, che è un nuovo strumento profetico basato su un rigoroso parallelismo tra stelle e insetti e, quindi, caratterizzato da una originale metodologia che utilizza un’ avanzata, stimolante tecnica divinatoria. 31 «segni» – 13 maggiori e 18 minori – vengono descritti con precisione in questo libro che offre anche la serie completa dei calendari oroscopici affinché ciascuno possa identificare il proprio segno e le influenze che lo condizionano e costruire così il proprio oroscopo, anzi il proprio «entomoroscopo».
Il parapsicologo Riccardo Valentini, nato ad Acireale (Catania) il 7 marzo 1929, ha manifestato sin da bambino doti extrasensoriali e di veggenza. Ha iniziato a esercitare l’attività professionale nel 1950. Attualmente riceve la propria clientela negli studi di Roma e Palermo. È stato il primo occultista ad avvertire l’esigenza dell’istituzione di un albo professionale di categoria e, sin dal 1968, ha costituito il Sindacato Occultisti Italiani di cui è presidente. Profondo conoscitore delle discipline esoteriche e ricercatore instancabile del paranormale, collabora a importanti giornali.
La Papessa Giovanna
Romanzo. Dal testo greco di Emmanuel Royidis
Autore/i: Durrell Lawrence
Editore: SugarCo Edizioni
prefazione dell’autore, traduzione di Cesare Cristofolini.
pp. 224, Milano
Secondo una leggenda, diffusa dalla Chronica universalis Mettensis, e ripresa sul piano storico dalle Vite dei papi di Platina, nel nono secolo d.C. una donna riuscì, per mezzo di arti magiche, a salire sulla cattedra di Pietro con il nome di Giovanni VIII. Dopo un pontificato di due anni, un mese e quattro giorni, mentre si recava alla basilica del Laterano, morì di parto. Rielaborando un famoso testo greco del diciannovesimo secolo di E. Royidis, Lawrence Durrell ha costruito, su questo enigma storico, un affascinante romanzo che è, ad un tempo, quadro d’epoca, dissacrazione di un rituale secolare, documento storiografico e smascheramento del nesso esistente tra potere ecclesiastico e demonizzazione del femminile.
Lawrence Durrell, nato nel 1912, è considerato uno dei più brillanti romanzieri di lingua inglese. Amico Intimo di Henry Miller ha scritto libri famosi tra cui Il libro nero e la tetralogia nota con il nome di «quartetto di Alessandria»: Justine, Balthazar, Mountolive, Clea.
Emmanuel Royidis, nato in Siria nel 1836 e morto ad Atene nel 1904, fu uno dei romanzieri più interessanti della letteratura detta neo-greca. Il suo Papissa Joanna, pubblicato nel 1886 con enorme successo, gli costò la scomunica della chiesa ortodossa e il bando del libro.
Passaggio in India
Romanzo
Autore/i: Forster E.M.
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
traduzione di Adriana Motti.
pp. 352, Milano
A Chandrapore, nell’India stretta sotto la morsa del colonialismo, si fronteggiano “l’Islam, un atteggiamento verso la vita squisito e durevole”, la burocrazia britannica “invadente e sgradevole come il sole” e “un pugno di fiacchi indù” in una silenziosa guerra fredda. Finché l’arrivo di una giovane turista inglese non viene a incrinare il fragile equilibrio. Perché Adela Quested, con stupore del clan dei sahib bianchi, non si accontenta dei circoli e delle visite ufficiali: vuole conoscere “la vera India” e trova la guida indigena perfetta nel mite e ospitale Aziz. Ma nelle grotte di Marabar la gita preparata con ogni cura si trasforma per Adela, vittima delle sue personali inquietudini o d’un indegno affronto, in un dramma sconvolgente che arriva fino nelle aule di un tribunale, facendo esplodere pregiudizi, razzismi, contraddizioni. Lo scontro tra due civiltà agli antipodi per sentimenti e valori troverà anche la sua eroina inconsapevole: Esmiss Moor, Miss Moore per gli inglesi, figura-simbolo di un’impossibile pacificazione.
Il ritratto umano e poetico di un paese amatissimo si fa parabola della “segreta intelligenza del cuore” di contro alla protervia della ragione in quello che Forster chiamò “il mio romanzo indiano influenzato da Proust” e che è il suo indiscusso capolavoro.
Il Profeta – Il Giardino del Profeta
Autore/i: Gibram Kahlil
Editore: Mondadori
testo originale a fronte, traduzione di Piera Oppezzo e Nicola Crocetti.
pp. 206, Milano
Strutturate nella forma del versetto, Il Profeta e Il Giardino del Profeta, le due opere più celebri di Gibran, raccontano il rapporto tra l’uomo e l’uomo e quello tra l’uomo e la natura, trattati con la pienezza della visione mistica e panteistica della vita e della morte conforme alla dottrina del loro autore. Protagonista è il profeta Almustafà, di cui Gibran veste i panni per dare maggiore incisività al suo ruolo di dispensiere di saggezza sociale e al suo messaggio messianico al mondo.
Continuamente in bilico tra il sermone e l’epigramma, tra la parabola e l’aforisma, la sua prosa poetica è ricca di similitudini e di allegorie visionarie che richiamano i Salmi e l’Apocalisse, e che le conferiscono non di rado uno strano fascino e una grande suggestione.
Massoneria per Principianti
Autore/i: Sacchi Lino
Editore: Edizioni L’Età dell’Acquario
premessa dell’autore.
pp. 192, Torino
Sulla data di nascita della prima Gran Loggia non esistono dubbi: è il 24 giugno 1717, quando quattro logge londinesi decidono di «federarsi». Ma sulla storia più antica della Massoneria, sulla sua «natura» e sulle sue stesse finalità il dibattito è aperto e non esiste in pratica massone che condivida esattamente le idee di un suo «confratello». In particolare, nella Massoneria moderna o «speculativa» è possibile riconoscere un tessuto illuministico, sempre percorso da un «filo rosso» esoterico. Queste due anime coesistono, anche se spesso non trovano reciproca legittimazione. L’anima illuministica è quella che ha promosso l’impegno della Massoneria per la modernizzazione della società e la laicizzazione delle sue strutture. Ma per la Massoneria «esoterica» costituisce una degenerazione che ha comportato il taglio di radici risalenti ad antiche religioni misteriche.
La problematica convivenza di queste due anime apparentemente opposte è in realtà un ulteriore motivo di fascino dell’istituzione massonica, e questo volume vuole spiegarla nel modo più semplice, a uso del massone «apprendista» e del non-massone che si propone di bussare alla porta del «Tempio».
Lino Sacchi ha un curriculum variegato. Dopo giovanili trascorsi musicali (è stato socio pianista dell’Accademia Filarmonica di Bologna), il suo mestiere di geologo lo ha portato in varie parti del mondo. Ha poi intrapreso la carriera universitaria diventando Professore Ordinario a Torino. Negli ultimi anni ha messo al centro dei suoi interessi l’istituzione massonica, della quale fa parte e della quale si è dato a volgarizzare la storia in alcuni suoi aspetti poco frequentati. Ha collaborato con le principali riviste massoniche italiane. Ha percorso un lungo itinerario sia nel Grande Oriente d’Italia, sia nel Rito Scozzese Antico e Accettato. Presso le nostre Edizioni ha pubblicato 99 storie sorprendenti di Liberi Muratori e Miti della Massoneria.
Il Male
Dio per pensare – 1
Autore/i: Gesché Adolphe
Editore: Edizioni San Paolo
prefazione e introduzione dell’autore, traduzione dal francese di Rita Torti Mazzi.
pp. 200, Cinisello Balsamo (MI)
Il volume è articolato in 5 capitoli preceduti da una prefazione e da una introduzione alla tematica del “male”. Nel primo capitolo viene presentato come si pone all’uomo il problema del male quando mette Dio “nel problema”; nel secondo ci si chiede cosa accade quando Dio penetra egli stesso nell’enigma del male. Per cercare un approccio più volutamente cristiano, nel terzo capitolo l’autore si chiede in che cosa la dottrina del peccato originale abbia complicato o meno il problema del male, soprattutto introducendo in occidente una patologia della colpevolezza. Il quarto capitolo è dedicato all’analisi critica del contributo che i teologi della liberazione hanno dato alla riflessione sul male. Il quinto capitolo si presenta come un’odissea della teodicea.
Berlinguer Segreto
Carriere e lotta interna nel PCI
Autore/i: Lanucara Amedeo
Editore: Telesio
presentazione degli editori.
pp. 260, ill. b/n, Roma
Perchè a venticinque anni di distanza – tra i comunisti si riapre la polemica sul «caso Seniga»? Perchè i rivoluzionari alla Donini chiedono che sia fatta piena luce sul siluramento e la morte di Pietro Secchia? Perché Giorgio Amendola denuncia la ricomparsa dei «secchiani» e manda a Berlinguer, per iscritto e a voce, provocatori messaggi cifrati? L’autore di questo libro Coraggioso, Amedeo Lanucara, è convinto che una calzante risposta’ a questi e ad altri interrogativi si possa trovare solo indagando con puntigliosa ed inesausta curiosità nella vita e nella carriera dell’uomo che, giocando d’audacia e rischiando l’intera posta, è riuscito a catalizzare sul PCI il consenso elettorale in una misura mai neppure sperata da Gramsci e da Togliatti: dalle miserie della piccola provincia sarda alle soglie del Palazzo, attraverso drammi personali e familiari, sconfitte, pettegolezzi, ma anche attraverso il ruolo fondamentale svolto presso Togliatti da un padre ambizioso, e le misteriose credenziali fornite al giovane Enrico da uno zio del calibro di Stefano Siglienti, presidente dell’IMI dal 1946 al 1971 ed elemento di raccordo tra i circoli finanziari laici legati alla Massoneria e quelli cattolici dipendenti dal Vaticano. «Berlinguer segreto – Carriere e lotta interna nel PCI» non è solo la prima biografia outspoken, ricostruita fino all’ultimo dettaglio e con certosina pazienza, di un leader apparentemente incolore (ma in realtà abile, spregiudicato e machiavellico): è anche una guida preziosa alla comprensione del compromesso storico, dei suoi retroscena, e dei traumi che questa strategia ha provocato in un partito tuttora percorso dai fremiti della lotta per la successione a Togliatti e a Luigi Longo.
I Tarocchi Astrologici Mandala
Come scoprire il significato del passato, del presente e del futuro
Autore/i: Mann A. T.
Editore: Istituto Geografico De Agostini
prefazione di Carla Perotti, traduzione e revisione di Marco Baldi.
pp. 160, interamente illustrato a colori, contiene mazzo di 78 carte, Novara
Un metodo nuovo che combina l’arte dell’astrologia con la magia dei Tarocchi.