Libri dalla categoria Letteratura Orientale
Religioni Orientali e Pensiero Occidentale
Autore/i: Radhakrishnan Sarvepalli
Editore: Casa Editrice Valentino Bompiani
traduzione dall’inglese di Maria Lucioni, fotografie di Mario Andi.
pp. 382, 48 fotografie b/n, Milano
L’Autore di questo libro è, dal 1951, il presidente della Repubblica Indiana. Quando, nel 1965, Paolo VI si recò in India, Radhakrishnan gli diede il benvenuto a nome del suo paese, e disse che “il popolo di ogni religione appartiene a un’unica famiglia di Dio”. Queste parole rappresentano bene l’idea animatrice del libro, e, piu in generale, lo spirito indiano nella sua manifestazione piu elevata.
Il patrimonio filosofico e religioso dell’Occidente e quello dell’Oriente si sono sviluppati attraverso i millenni in un reciproco isolamento, non certo assoluto, ma tale tuttavia da imprimere un carattere molto diverso e peculiare all’uomo europeo e all’uomo indiano. Questa diversità è apparsa, sotto molti punti di vista, una vera opposizione, che ha spesso generato incomprensioni profonde e giudizi ingiusti dalle due parti. Ma nel mondo contemporaneo, che ha conosciuto mali terribili e lacerazioni materiali e spirituali di ogni genere, gli elementi comuni alle due spiritualità, quella occidentale (che si potrebbe definire anche come ellenico-cristiana) e quella indiana (buddista e indú), sono molto più facilmente individuabili e rappresentano qualcosa di molto importante per tutti. Metterlo in evidenza è un compito che in certo senso si collega allo spirito ecumenico così vivo oggi in tutte le Chiese cristiane e così vigorosamente affermato anche dal Concilio Vaticano II. Perciò il libro di Radhakrishnan, che raccoglie le lezioni da lui tenute all’Università di Oxford nel 1936-38 come professore di etica e religioni orientali, rappresenta nello stesso tempo una anticipazione e una nobile realizzazione dello spirito di unità che anima tutti i grandi ideali contemporanei, ed è il frutto di una lunga meditazione sui problemi religiosi, che l’Autore conosce a fondo nelle loro fonti e nella loro storia. Persuaso che la radice della crisi in cui si dibatte l’uomo moderno stia nella sua mancanza di fede, egli si propone “una mobilitazione generale della saggezza del mondo”; poiché, se gli uomini credenti in Dio e nella giustizia hanno elevato barriere religiose e ideologiche fra loro, nelle grandi religioni d’Oriente e d’Occidente ci sono elementi comuni bastanti ad abbattere tali barriere.
Il confronto che Radhakrishnan sviluppa tra le religioni indiane e il pensiero occidentale non vuole quindi essere un giudizio, una controversia in più, una difesa di parte, ma invece uno sforzo di accostamento e di intesa. Ciò gli è particolarmente congeniale, per la sua vastissima cultura che spazia dagli antichi greci ai teologi cristiani del medioevo, dai testi sanscriti ai pensatori moderni; e anche per la peculiare disposizione indiana alla conciliazione, a una tolleranza ideologica che talvolta può apparirci addirittura come eclettismo. Non tutte le asserzioni dell’Autore ci troveranno consenzienti: alcune volte il suo sforzo generoso lo induce a storicizzare razionalisticamente o anche sacrificare elementi in realtà basilari delle dottrine prese in esame, o a cercare l’accordo in un latitudinarismo che l’abito logico occidentale non sarà disposto a riconoscere. La via percorsa dall’Autore resta comunque valida ed esemplare, soprattutto come metodo dell’intelligenza e come uso della cultura, e mostra la possibilità di una “coesistenza pacifica” senza la quale la cultura stessa non produce civiltà.
Autobiografia Spirituale
Autore/i: Dalai Lama
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prefazione e cura di Sofia Stril-Rever, traduzione di Luca Vanni.
pp. VIII-216, Milano
Tenzin Gyatso, il quattordicesimo Dalai Lama, ha settantaquattro anni, “ma la sua coscienza si estende per sette secoli di storia”. Collocandosi in una linea di reincarnazione che risale al 1391, la sua esistenza costituisce un ponte tra passato e futuro, e assume una dimensione universale che ha valore per l’intera umanità. Ecco perché questa “autobiografia spirituale” rappresenta un evento che consente a ognuno di noi non solo di conoscere una personalità d’eccezione nella sua ricchezza e complessità, ma anche di diventare più consapevoli della nostra condizione attuale, per migliorarla e preservare così l’avvenire delle generazioni più giovani. Trasformarsi per trasformare il mondo, questo è l’insegnamento che il Dalai Lama intende trasmetterci attraverso la propria esperienza di uomo, di religioso, di capo spirituale. Il Dalai Lama parla di se stesso, rievoca i ricordi d’infanzia, gli aneddoti, le gesta delle sue vite anteriori, ricorda le figure dei predecessori, si sofferma sulle difficoltà della condizione di esiliato, sul suo ruolo pubblico e sull’impatto che ha in ambito internazionale. Senza mai dimenticare i tre principali impegni della sua missione: come essere umano riafferma l’importanza di sviluppare le qualità del cuore per il bene di tutti; come monaco buddhista esorta al dialogo con le altre religioni, con i non credenti e con gli scienziati; come Dalai Lama, in prima linea per la causa tibetana, promuove una politica tesa all’altruismo e alla solidarietà.
Tenzin Gyatso (Taktser, Tibet, 1935) è il quattordicesimo Dalai Lama. Leader politico e spirituale del popolo tibetano, autorità religiosa, voce tra le più ascoltate del pacifismo mondiale, nel 1989 è stato insignito del premio Nobel per la pace. Dal 1959 vive in India, a Dharamsala, sede del governo tibetano in esilio. Da Mondadori ha pubblicato tra gli altri: La via del buddhismo tibetano (1996), Incontro con Gesù (1997), I sentieri della sapienza e dell’incanto (2001), I consigli del cuore (2002); con Howard C. Cutler, L’arte della felicità (2000) e L’arte della felicità sul lavoro (2005), con Daniel Goleman, Emozioni distruttive (2003), con Thomas Laird, Il mio Tibet (2008) e, a cura di Jeffrey Hopkins, La strada che porta al vero (2004), Lungo il sentiero dell’illuminazione (2006), La via dell’amore (2007), Conosci te stesso (2009), Autobiografia spirituale (2010), L’arte della pace interiore (2013), La via della liberazione (2014), Il mio appello al mondo (2015), La pratica della saggezza (2016), Che cosa è il buddhismo. Un maestro e molte tradizioni con Thubten Chodron (2016).
Il Segreto dei Papi
Dall’Ottocento ai giorni nostri
Autore/i: Lecomte Bernard
Editore: Edizioni San Paolo
traduzione dal francese di Lucia Bulletti.
pp. 256, Cinisello Balsamo (MI)
Dalla Rivoluzione francese ai giorni nostri, il racconto della vita dei Pontefici: i conclavi, le grandi scelte, il volto pubblico e quello privato, i rapporti con reali, politici e dittatori.
Chi sono i papi dei tempi moderni? Chi sono veramente, lontano dai ritratti ufficiali, dalle encicliche, dalle udienze solenni e dai dibattiti teologici? Per la prima volta un libro racconta la vita quotidiana, spesso sorprendente, di questi uomini che hanno fatto la storia.
Da quale ambiente provenivano? Come sono diventati sacerdoti, vescovi e poi cardinali? In quali situazioni sono stati eletti? Hanno desiderato diventare papi? Come hanno governato la Chiesa? Quali sono state le loro gioie, le loro sofferenze, i loro dubbi?
Una galleria dei personaggi che hanno maggiormente influito sulle vicende degli ultimi due secoli di storia della Chiesa.
Bernard Lecomte è stato capo dei servizi esteri di «La Croix», inviato di «L’Express» e redattore capo di «Figaro Magazine». In Italia sono stati pubblicati numerosi suoi volumi, tra cui, presso le Edizioni San Paolo, Benedetto XVI. L’ultimo papa europeo (2007), il libro intervista con il cardinale Roger Etchegaray Ho sentito battere il cuore del mondo (2008) e I misteri del Vaticano (2010).
Vivere nell’Antico Egitto
Deir el-Medina, il villaggio degli artefici delle tombe dei re
Autore/i: Leospo Enrichetta; Tosi Mario
Editore: Giunti Gruppo Editoriale
introduzione degli autori.
pp. 144, nn. tavv. a colori f.t., nn. ill. b/n, Firenze
Il villaggio di Deir el-Medina si trova nell’Alto Egitto, sulla riva occidentale del Nilo, nei pressi dell’antica Tebe, capitale dello stato faraonico durante il Nuovo Regn (circa 1540-1080 a.C.). Gli antichi egizi chiamavano quel luogo Pa demi, ’’la cittadella’’. Era il villaggio destinato agli operai e agli artigiani dei cantieri reali: gli artefici delle splendide tombe della Valle dei Re e delle Regina. Una storia affascinante di uomini e donne che l’archeologia ci permette oggi di ricostruire attraverso i dettagli della vita quotidiana: la struttura delle case, l’organizzazione delle scuole per i bambini, l’amministrazione della giustizia, i riti religiosi, i tempi del lavoro e quelli del riposo.
Il Buddhismo
Autore/i: Seckel Dietrich
Editore: Il Saggiatore
prima edizione, prefazione dell’autore, traduzione di Quirino Maffi.
pp. 368, 59 tavole a colori, 35 tavole in nero, 74 disegni, 9 carte, Milano
Dalla prefazione dell’autore:
“Il compito che dobbiamo affrontare in questo libro non è di rappresentare l’arte di un dato Paese o di un dato ambiente culturale, bensì di seguire, attraverso tutta una serie di civiltà, un unico filone, quello dell’arte ispirata dalla religione buddhistica.
Non possiamo quindi limitarci ad una o più regioni ben definite dal punto di vista storico-geografico, ma dobbiamo fornire un panorama di storia universale, conforme al carattere universale della” religione buddhistica. Compito “analogo e analoga situazione si presentano all’autore del volume dedicato all’arte dei popoli islamici, il quale deve esaminare nel suo complesso l’arte religiosa dell’Asia ad occidente dell’Indo, mentre l’oggetto del presente libro è l’arte dell’Asia ad oriente di questo fiume. Il confine, nonostante le inevitabili interferenze, è abbastanza netto, e corrisponde a quello che separa il Medio dall’Estremo Oriente. Il primo di questi due ambienti ha stretti rapporti con l’oriente ellenistico-romano e giudaico-cristiano; l’altro trae il proprio carattere da qualcosa di fondamentalmente diverso e si pone come il grande antagonista dello spirito eurasiatico occidentale. Il fatto che queste due enormi sfere culturali si siano poi differenziate nel loro interno in sfere particolari assai diverse fra loro non impedisce che esse abbiano in comune gli elementi fondamentali della concezione del mondo e che tra di esse si sviluppi nel tempo una fitta rete di relazioni storiche, proprio in conseguenza della fondamentale omogeneità del mondo orientale e del mondo occidentale, che travalica i rispettivi confini.
Non si può tracciare un quadro di uno di questi due grandi ambienti spirituali ed artistici se prima non si passano in rassegna, con ragionevole brevità, le singole culture e regioni artistiche. Anche per evitare di ripeterci, terremo presenti, nel parlare dell’arte buddhistica nei singoli Paesi dell’Asia e nell’accennare alla produzione artistica e agli stili caratteristici di ciascun Paese, quei fattori e quei fenomeni che rivestono carattere super-regionale: da un lato, quindi, i precedenti storici, l’estensione e il cammino dell’arte buddhistica[…]”
L’Uomo Contro l’Uomo
Mentalità e strategie per l’autodifesa
Autore/i: Miller Rory
Editore: Edizioni Mediterranee
presentazione di Steven Barnes, introduzione e prefazione dell’autore, traduzione dall’inglese di Andrea Tranquilli.
pp. 208, 8 ill. b/n, Roma
Questo libro illustra la psicologia, la mentalità e le strategie che permettono di rimanere vivi in uno scontro, e suggerisce metodi per prepararsi meglio alle circostanze reali. Un testo raccomandato a chiunque possa o debba affrontare la violenza reale, particolarmente agli artisti marziali che spesso hanno bisogno di rendersi conto della realtà delle situazioni. Insegna ad adeguare alla realtà i metodi di addestramento e a rendere efficace l’autodifesa. Da alcuni esperti americani è stato giudicato il miglior libro sull’autodifesa (finalista del Best Books Award negli Stati Uniti). Indispensabile per le forze dell’ordine.
Rory Miller veterano del sistema correzionale. È stato per dieci anni sergente nell’ufficio dello sceriffo a Portland, in Oregon. Dal 1981 pratica numerose arti marziali. Esperto agente di custodia, conduce e organizza corsi su: uso della forza e processo decisionale, tattiche difensive della polizia, simulazioni di situazioni di scontro. Inoltre, dirige e addestra la sua squadra tattica carceraria. Vive nei pressi di Portland.
Nostradamus Settimo Millennio
La nuovissima rivoluzionaria interpretazione delle sue profezie
Autore/i: Sampietro Luciano
Editore: Edizione Mondolibri
prefazioni e premessa dell’autore.
pp. 350, 1 tavv. b/n f.t., Milano
Luciano Sampietro ha spostato, lungo la “banda” cronologica dell storia umana, l’inizio e la fine dei sette millenni di cui scriveva il veggente. E d’un tratto, come una radio finalmente sintonizzata sulla giusta frequenza, quegli strani suoni diventano parole, frasi che ci raccontano eventi già accaduti e ci rivelano i terribili, apocalittici scenari che ci riserva il futuro.
Non tutto è perduto. L’eclissi di sole dell’agosto 1999 ha dato il via a un periodo di guerre e devastazioni, ma nel 2025 l’Anticristo sarà definitivamente sconfitto e una nuova alba di pace e di amore si leverà sull’umanità.
Luciano Sampietro propone un’interpretazione principalmente basata sul riordinanamento cronologico le quartine. Infatti egli dice che in tutti questi anni sono venute alla luce diverse interpretazioni di enorme disparità (tra l’altro diffondendo in questo modo il pensiero comune che agli scritti del Veggente si poteva far dire tutto e il contrario di tutto) e ne attribuisce la causa al fatto che nessuno sia mai stato in grado di fornire una datazione accettabile.
Da qui nacquero anche le accuse nei confronti del Veggente di Salon di essere un profeta di eventi passati.
Il lavoro di Sampietro partì da due presupposti che lo stesso Nostradamus aveva dato per mezzo delle lettere scritte al figlio Cesare e in alcuni versi: per comprendere i suoi criptici scritti era necessario individuare alcuni chiavi (spesso nascoste a tal punto da non farne neppure sospettare l’esistenza) e esisteva un metodo per delineare il tempo (periodo storico) che le sue profezie abbracciavano. Attraverso le lettere ai figli Sampietro riuscì quindi (risolvendo enigmi vari, complessi e con riferimenti biblici) a determinare con una precisione a livello di giorno quando sarebbero finite le profezie: il 2 giugno 2025.
Ottenuta questa data si trattava ora di piazzare la maggiore quantità possibile di paletti di riferimento in modo da poter poi inserire nel frammezzo le varie quartine, così da raggiungere il risultato desiderato. Per fare ciò si servì delle sestine (ritenute da molti altri interpreti di scarso valore), le quali erano piene di riferimenti al numero 6 (ad esempio 606, 607, e così via) grazie a queste poté fissare molti altri paletti.
Nello sviluppo della sua opera si servì inoltre dell’astrologia, arrivando così ad avere sufficienti riferimenti temporali per poter definire scanditamente anno per anno un’esposizione quasi storica del periodo compreso tra il 1999 e il 2 giugno 2025.
Sampietro ammette che è possibile che la collocazione di alcuni singoli avvenimenti potrebbe essere errata ma insiste però sul fatto che la cronologia è complessivamente poco contestabile.
Luciano Sampietro, avvocato, vive a Trieste. Ha scritto numerosi testi giuridici, è noto per la sua passione e la profonda conoscenza dell’opera di Nostradamus.
Vita di Galileo Galilei
Autore/i: Banfi Antonio
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore
prima edizione, prefazione dell’autore.
pp. 320, Milano
Alle origini della scienza
e della civiltà moderna
la scoperta di un nuovo concetto di verità
svincolata dall’autorità dei filosofi
e dai dogmi della teologia
Galileo e il campione di questa verità
l’uomo copernicano
sciolto dai miti metafisici
sensibile alle esigenze
della ricerca scientifica
e del progresso umano
Una biografia classica
del fondatore della scienza moderna
Madre Paura
Quell’istinto antichissimo che domina la vita e percorre la storia
Autore/i: Balbi Rosellina
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione.
pp. 186, Milano
Perché la paura, lfistinto forse più antico dell’uomo, è ritenuta vergognosa?
Eppure, essa non domina solo la nostra vita individuale:
in epoca preistorica è stata decisiva per la sopravvivenza della specie umana e ha contribuito ad avviarne il processo evolutivo; in epoca storica ha pesato non poco sugli avvenimenti.
Al giorno d’oggi, la paura è più che mai dentro di noi: noi che viviamo in una società di massa, nell’epoca della scienza, abbiamo paura della solitudine, ma anche dei nostri simili; abbiamo paura della vecchiaia , ma anche di morire giovani; abbiamo paura di essere diversi, ma anche di annullarci nel generale conformismo; abbiamo paura di noi stessi, ma anche dell’estinzione del genere umano…
Questo libro è un lungo viaggio attraverso un’emozione che è la più familiare ma anche la più rimossa. Dovremmo invece imparare a convivere nel modo giusto con la paura, considerandola un prezioso segnale di pericolo, una presa di coscienza indispensabile nella lotta individuale e collettiva per la nostra esistenza.
Rapporto sul Sole
Autore/i: Bianucci Piero
Editore: Rusconi
presentazione di Tullio Regge.
pp. 348, nn. tavv. b/n f.t., ill. b/n, Milano
Il Sole è una comunissima stella tra i cento miliardi che popolano la Via Lattea. Ma è anche “la nostra stella”, quella che mantiene la vita sulla Terra. Come è nata?
Quando? Da dove trae l’energia che ci regala? Potrebbe spegnersi? Nelle profondità di una miniera con le loro trappole per neutrini, in cima alle montagne con i loro telescopi, in orbita su laboratori spaziali, lanciando sonde che rinnovano il volo di Icaro, gli astronomi conducono da decenni un’inchiesta sul Sole per rispondere a queste domande. Hanno svelato molti segreti, ma altrettanti enigmi rimangono irrisolti. Ecco un “rapporto” che in modo chiaro e piacevole racconta tutto ciò che dovremmo sapere sulla nostra stella.
Piero Bianucci, 38 anni, giornalista, si occupa di divulgazione scientifica a «La Stampa». Tra l’altro ha pubblicato La svolta nucleare (Premio Scanno), Universo senza confini, Dagli atomi al cosmo, Il pianeta azzurro, Pionieri del cielo (Premio Glaxo Cee 1980). Collabora alla Rai (Quark, con Piero Angela) ed è tradotto in Spagna e America Latina.
Astrologia e Psiche – 2 Volumi
Lo ZODIACO – Chiave dell’Ontologia applicata alla psicologia
Autore/i: Senard Marceline
Editore: Plurima
prefazione di Bois de Romont, traduzione e cura Antonio Anzaldi.
vol. 1 pp. 280, vol. 2 pp. 304, Roma
Finalmente tradotto in italiano il famoso ZODIACO di Marceline Senard. Un’opera da molti anni citata, richiamata, saccheggiata da chi si occupa di astrologia. Si tratta di un’opera esemplare per la sua metodologia, per il modo in cui è presentata una materia magmatica ed «equivoca» come quella astrologica.
Non si tratta del solito manuale, della solita galleria di segni più o meno abilmente descritti nella loro astratta tipologia. Gli dei degli antichi non sono scomparsi, dice la Senard nella sua visione pagana, dormono nel nostro profondo e possono essere evocati, «vissuti», «sentiti», contemplati per mezzo dei Simboli dell’astrologia. Ecco il motivo dei continui riferimenti a miti, religioni, riti, cosmologie arcaiche. Tutti temi dai quali non si può prescindere per comprendere il linguaggio delle costellazioni celesti che poi è quello delle nostre costellazioni interiori.
L’opera è divisa in due volumi. Nel primo vengono trattati i primi sei segni: Ariete, Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine. Nel secondo volume, Bilancia – Scorpione – Sagittario – Capricorno – Acquario – Pesci.
Il Caso Majorana
Con l’epistolario, documenti e testimonianze
Autore/i: Recami Erasmo
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
pp. 238, 16 tavv. b/n f.t., Milano
La vicenda di Majorana e il «giallo» della sua scomparsa ricostruiti dal fisico Erasmo Recami.
Un libro che propone una soluzione a sorpresa sulla base di indizi e prove raccolti in tutto il mondo.
India
Cinquemila anni di civiltà indiana
Autore/i: Goetz Hermann
Editore: Il Saggiatore
prima edizione, prefazione e introduzione dell’autore, traduzione di Mara Andreoni.
pp. 324, 68 tavole a colori, Milano
Dalla prefazione dell’autore:
“È superfluo dire che l’invito a scrivere una storia dell’arte indiana non poteva che trovarmi subito d’accordo. Per tutta la vita mi sono occupato di questi studi: come bibliotecario e come sovrintendente; come professore universitario e come Direttore del Museo di Baroda, che è uno dei più ricchi dell’India. E tra gli Indiani ho vissuto per un quarto di secolo; ho respirato, per così dire, la loro civiltà; ho avuto modo di studiare sul posto i documenti della loro arte traendone, oltre che una più oggettiva conoscenza storico-estetica, l’impressione insostituibile che emana da un’opera veduta nella propria «aria» (luce, clima, suggestione dell’ambiente). Sono esperienze che prima o poi chiedono di essere coordinate in una opera unitaria e il più possibile organica.
Non intendo certo di sminuire l’importanza della religione e della filosofia per un’adeguata interpretazione di ciò che la cultura indiana ha prodotto. Ma l’idea romantica di un’India esclusivamente religiosa, con l’inevitabile corollario di un’arte esclusivamente mistica, mi sembra unilaterale e insufficiente a spiegare la varietà e ricchezza dei fenomeni creativi, espressivi, estetici che si presentano all’osservazione dello studioso. D’altronde, quella semplicistica idea è stata ormai abbandonata da tutti i competenti. Dal canto mio, ho tentato di descrivere come le forme e i linguaggi dell’arte indiana si siano sviluppati dalle premesse naturali e storiche che li condizionano; come si siano venuti modificando nei vari secoli e ancora oggi si modifichino nelle varie regioni. Quanto dire che ho preso in esame, fondandomi sui loro specifici presupposti, il passato e il presente, l’area indiana e quella buddhistica e islamica. Alle quali ultime, peraltro, ho dedicato una trattazione meno particolareggiata perché di esse, così come dell’Indonesia e dell’Indocina, si occuperanno due speciali volumi di questa Collana. Il lettore vedrà che ne ho tenuto conto solo in rapporto con l’arte dell’India propriamente detta.[…]”
Alimentazione Pranica
Un altro cammino verso la spiritualità
Autore/i: Monfort Henri
Editore: Impronte di Luce
prefazioni e introduzione dell’autore, traduzione di Elena Grassi.
pp. 200, Rho (MI)
Henri Monfort, un famoso “respiriano” francese, che vive di Prana (senza assumere cibo solido, bensì solo energia vitale) dal novembre del 2002, ci racconta in questo libro la sua straordinaria esperienza.
Il racconto si presenta nella forma di un viaggio in Terra incognita, un nuovo continente da scoprire, e risponde a una domanda cruciale: è possibile vivere solamente di Luce, senza assumere alimenti solidi?
Come per tutti gli antichi esploratori, occorre innanzitutto attraversare un oceano: si tratta del processo di 21 giorni ideato da Jasmuheen. Poi viene l’esplorazione vera e propria del territorio, che dura diversi anni: esperienze, sensazioni, insegnamenti ricevuti, e infine una sintesi del sentimento di pienezza provato e l’elaborazione di nuovi percorsi per un nuovo funzionamento dell’Umanità, al di là della sofferenza, della malattia e delle limitazioni.
Attraverso la sua testimonianza, l’autore, con poesia e delicatezza, ci propone il suo vissuto e ci apre il suo cuore, a contatto con l’energia inesauribile di un regno dalle infinite possibilità.
Henri Monfort è nato nel 1953 a Pointe du Raz, sulla punta estrema della Bretagna, in un universo magico di grandi spazi, oceano e venti selvaggi. Sciamano e terapeuta, oggi vive a Nantes, dove ha avviato l’esperienza della “Alimentazione pranica” nel lontano novembre 2002. Da allora, non assume alcun cibo solido. Ha ideato un nuovo processo di 21 giorni e tiene seminari e conferenze in Francia e in Italia, oltre ad assistere le persone con trattamenti di riarmonizzazione energetica.
Prefazione all’edizione italiana
Prefazione
Preambolo
Introduzione
Parte prima
Diario di bordo di un viaggio in Terra incognita
Prosecuzione del viaggio in Terra incognita
Parte seconda
Esperienze e visioni
Parte terza
Bilanci e prospettive
Conclusioni
Allegati
Lo Sciamano e la ricerca degli alleati
La percezione della morte per uno Sciamano
Al di là della forma: gli Spiriti Guida, alleati spirituali dello Sciamano
La paura come origine delle forme pensiero o, come si crea la malattia
Intervista con Henri Monfort
Protezione e pulizia energetica a opera dello Sciamano
Pulizia energetica e sciamanica degli ambienti di vita
Il catalogo di Impronte di luce
La Psicoanalisi dei Bambini
Autore/i: Klein Melanie
Editore: G. Martinelli Editore
presentazione e cura di Lyda Zaccaria Gairinger, prefazioni e introduzione dell’autrice, traduzione di Giorgio Todeschini e Carlo Carminati.
pp. X-384, Firenze
È un libro che rappresenta un momento importante nella storia della psicoanalisi ed è anche di grande interesse per il mondo della cultura. Nella prima parte l’Autrice illustra, attraverso l’esposizione delle sue analisi infantili, applicate anche a bambini nevrotici molto piccoli, la speciale tecnica da lei scoperta e le differenti modalità di applicazione di tale tecnica nell’infanzia, nel periodo di latenza e nell’epoca della pubertà. Nella seconda parte sono esposte le conseguenze teoriche che scaturiscono dalla conoscenza del mondo fantasmatico dei bambini. In particolare sono illustrate le prime situazioni d’angoscia, il conflitto edipico precoce ed i primi stadi della formazione dell’Io e del Super-Io.
Melanie Klein nacque a Vienna nel 1882. Fu allieva di Séndor Ferenczi e poi di Karl Abraham. Fu tra i primi psicoanalisti che praticarono la psicoanalisi infantile. Scoprì quella tecnica di analisi del gioco che rese praticamente possibile l’analisi delle fantasie inconsce dei bambini. Dal 1926 lavorò a Londra in seno alla British Society ed all’Istituto di Psicoanalisi, sino alla morte avvenuta nel 1960.
Come Vivere in Armonia con Se Stessi e gli Altri
Guida all’arte dell’intimità e delle relazioni umane
Autore/i: Thomas Patrick Malone; Patrick Thomas Malone
Editore: Bompiani
traduzione di Francesco Saba Sardi.
pp. 350, Milano
C’è un libro famoso, che ha fatto scuola, Avere o essere di Erich Fromm: un libro che meritava che qualcuno Si decidesse a riprenderne e svilupparne le tematiche, facendole scendere dall’empireo degli assoluti alle concretezze del vissuto quotidiano. Ci hanno pensato due celebri psichiatri americani, Thomas Patrick Malone e Patrick Thomas Malone, padre e figlio, in questo loro libro.
Di che si tratta, in sostanza? Già l’esistenzialismo europeo aveva sollevato il velo che nascondeva la magagna di fondo della nostra cultura: l’accentuazione della “vicinanza” contrapposta all’“intimità”. L’intimità è essere con il sé, quel sé che attiene alla sfera dell’inconscio, e dunque del contatto con la natura, e che non è l’io fattuale, né il me narcisistico ma l’essere con l’altro, uomo o donna, o magari fiore o stella. Solo l’intimità è amore, e nell’ambito della coppia essa è in primo luogo sessuale (non genitale né mero esercizio erotico-ginnico). Intimità non è la sicurezza ma il rischio di incontrare il proprio sé quel canale sotterraneo, sapientissimo come sempre è la natura, che ci fonde con l’altro. E la fusione più perfetta si ha tra corpi e anime, tra vicende della carne e vicenda dello spiritus, senza che l’una possa essere disgiunta dall’altra. Ma senza la sicurezza, e dunque senza l’io-me, l’intimità stessa è in pericolo, è necessario quindi un equilibrio. L’eccesso di io e me porta a nevrosi e psicosi, l’intimità sospesa nel vuoto può portare alla marginalizzazione attraverso quella società che insegue il vano sogno della liberazione dal bisogno, e che in nome di esso devasta la terra, distrugge le specie, inquina. Ma lo squilibrio esterno è solo il riflesso del turbamento interiore, dell’incapacità di essere intimi.
Un libro di consigli, un ennesimo “fai da te”? Nient’affatto: gli autori rifuggono questa facile trappola, il loro è un sincero invito a recuperare il sé per calarsi nelle profondità del “conosci te stesso”. Un testo limpido e straordinario, in cui l’accademismo paludato lascia finalmente il campo e al fare si sostituisce il richiamo alla humanitas dell’essere. Un libro “antico”. scritto da due saggi che sono andati ben al di là delle lezioni apprese sui testi di analisi o di psichiatria, sui manuali di filosofia 0 di storia delle religioni, per esporre un potenziale “rinnovamento del millennio”: la verità profonda dell’uomo, il suo essere con la natura, è infatti reperibile in ciascuno di noi, basta non aver occhi solo per i problemi contingenti e “vedere” il mondo con gli occhi dell’estasi, dell’essere con l’altro, quella suprema felicità che nella vita tutti abbiamo esperito e che costituisce il fondamento della nostra perenne nostalgia.
Thomas Patrick Malone, laureatosi alla Emery University, e insieme a Carl A. Whitaker il fondatore della cosiddetta “psicoterapia esperienziale”. Dal 1955 esercita presso la Clinica Psichiatrica di Atlanta. Tra le sue opere si ricorda The Roots of Psychotherapy.
Patrick Thomas Malone, laureatosi alla North Carolina University, ha diretto per quattro anni il dipartimento di psichiatria dell’ospedale navale di Orlando. Dal 1975, come il padre, svolge la propria attività nella Clinica Psichiatrica di Atlanta.
Dall’Antichità al Feudalesimo
Autore/i: Anderson Perry
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
premessa dell’autore, traduzione di Elena Brambilla.
pp. 264, Milano
Perry Anderson, marxista tra i meno dogmatici, affronta in questo volume la transizione dall’antichità classica al feudalesimo, argomento sul quale il materialismo storico si è poco soffermato fin qui, certo meno che sulla transizione dal feudalesimo al capitalismo. Non è mai stata valutata adeguatamente, ad esempio, l’importanza del ruolo della Chiesa nel passaggio dal mondo antico a quello feudale e nella conservazione di un’eredita culturale senza la quale è impossibile comprendere l’età moderna e la nascita del capitalismo.
Dopo aver delineato i caratteri generali del modo di produzione schiavistico, la sua massima estensione nella compagine imperiale romana, le cause interne ed esterne del crollo dell’Impero, l’autore indaga il sorgere del modo di produzione feudale nei «secoli bui» del medioevo, la sua dinamica particolare nelle differenti regioni dell’Ovest (in particolare: Inghilterra, Italia, Germania, Spagna, Scandinavia) e dell’Est europeo e infine affronta le ragioni della crisi che investe, in maniere e tempi diversi, il feudalesimo sia orientale sia occidentale.
Insofferente verso qualsiasi forma di «scolastica», Perry Anderson adotta un metodo di indagine costantemente attento alla lezione teorica di Marx ed Engels, ma sollecito nell’accogliere i risultati più validi della ricerca recente, da qualsiasi campo ideologico essi provengano.
La Saggezza dei Santi
Le storie sacre che cambiano la nostra vita
Autore/i: Hopcke Robert H.
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
introduzione dell’autore, traduzione di Carla Lazzari.
pp. 186, Milano
È stato Carl Gustav Jung a scoprire che le fiabe e le leggende popolari non sono soltanto racconti per bambini, ma una preziosa fonte di informazioni sulla parte inconscia della cultura a cui appartengono. È in questa chiave che Robert H. Hopcke, psicoterapeuta junghiano e fervente cattolico, si propone di leggere la vita dei santi, proprio come se si trattasse delle vicende, dei sogni e delle fantasie dei suoi pazienti, ma con particolare attenzione al tema della saggezza. Dal Nuovo Testamento ai detti dei Padri del deserto, dai Fioretti di san Francesco ai racconti su Giovanna d’Arco e Teresa di Lisieux, fino alle biografie di padre Pio e madre Teresa di Calcutta, la letteratura agiografica è infatti una straordinaria e inesauribile miniera di spunti per esplorare la natura della nostra psiche, i suoi conflitti e la possibilità di risolverli attraverso un processo di trasformazione interiore e di cambiamento esistenziale. Con questa analisi della vita dei santi condotta non sulla base della storicità dei fatti narrati, ma secondo una prospettiva che ne riveli il significato archetipico, Hopcke si propone di rivelare a tutti, credenti e laici, alcune verità fondamentali su ciò che ci caratterizza come esseri umani, su come potrebbe essere una vita pienamente realizzata nel corpo e nell’anima, su cosa sia l’esperienza del divino e come essa ci inviti a conquistare la saggezza, cioè a sviluppare una forma di coscienza più profonda di chi siamo e di chi potremmo diventare.
Tecnica del Colpo di Stato
Autore/i: Malaparte Curzio
Editore: Vallecchi Editore
nota introduttiva a cura di Massimo Dini.
pp. 190, Firenze
Pubblicato nel 1931, la Tecnica del colpo di Stato è il libro che fruttò a Curzio Malaparte una fama di dimensione europea ma è anche il libro che, offrendosi come la radiografia spietata dell’Europa rivoluzionaria e controrivoluzionaria, incrinò la singolare posizione di Malaparte in seno al fascismo. Composta in uno stile limpido che intendeva riecheggiare la prosa del Machiavelli, la Tecnica malapartiana si ripresenta al lettore sotto il duplice aspetto di saggio e di romanzo, di «pamphlet» e di «reportage» giornalistico: ma prima di tutto come l’esposizione di una particolare teoria sulla presa violenta del potere (golpe, putsch o colpo di stato che sia), discutibile quanto si vuole ma certo ricca di intuizioni sulla natura di un fenomeno oggi ancora attuale: «Il problema del colpo di Stato moderno è un problema d’ordine tecnico: l’insurrezione è una macchina: occorrono dei tecnici per metterla in moto, soltanto dei tecnici possono arrestarla».
La Fabbrica del Duce
Autore/i: Biondi Dino
Editore: Vallecchi Editore
pp. 344, 24 ill. b/n, Firenze
La manipolazione delle coscienze attraverso le tecniche pubblicitarie instaurate dalle comunicazioni di massa fa con l’affermazione del fascismo una delle sue prove generali.
Nella figura carismatica del Duce, proclamata sacra e intoccabile dai suoi apologeti (i persuasori non sempre occulti di una vastissima agenzia di pubblicità), l’uomo della strada riversa le proprie frustrazioni e paure, fino a lasciarsi coinvolgere nelle avventure più tragiche e anacronisticbe.
È una parabola che Dino Biondi ricostruisce (la prima edizione del libro è del 1967) sulla scorta di una ricchissima documentazione, illustrando soprattutto la tecnica abnorme dei costruttori di un monumento davanti al quale si sono prosternati quaranta milioni di italiani per più di vent’anni.
Ne risulta un quadro misteriosamente buffo e grandioso, un farneticare collettivo nel quale si perde la nozione dell’identità degli uni e dell’altro. In questa mistificazione di fondo è la ragione dell’ascesa di Mussolini ai fasti «oceanici» di Palazzo Venezia ma anche la causa della rovina finale, la preparazione al lugubre monologo di Salò davanti a una platea deserta.