Libri dalla categoria Superconscio
Eterne Donne
Autore/i: Föllmi Danielle; Föllmi Olivier
Editore: L’Ippocampo
tradotto dal francese da Vera Verdiani.
pp. 384, riccamente e interamente illustrato a colori, Milano
Eleganti donne indiane, giovani madri di famiglia himba, coraggiose pastorelle dello Zanskar, contadine del Rajasthan al lavoro: quest’opera è un vibrante omaggio alle donne che hanno segnato il percorso fotografico di Olivier Föllmi nel corso dei suoi trent’anni di fotografia. Un inno alla donna universale, che porta in sé lo slancio vitale, la creatrice, quella che incarna il legame sociale e la solidarietà. Lungo il corso dei giorni, immagini e citazioni si mescolano tra loro per porre la femminilità al posto d’onore.
Il Gigante del Nilo
Storia e avventure del Grande Belzoni
Autore/i: Zatterin Marco
Editore: Società Editrice Il Mulino
nota e introduzione dell’autore.
pp. 400, nn. tavv. b/n f.t., ill. e cartine b/n, Bologna
Era un omone di quasi due metri, e aveva un curriculum di studi non propriamente impeccabile: aveva fatto il barbiere, il fenomeno da baraccone e l’attore. Ma il padovano Giovanni Battista Belzoni (1778-1823) è diventato una figura leggendaria, l’avventuroso pioniere che all’inizio dell’Ottocento ha dato il primo grande impulso alla scoperta dell’antico Egitto e dei suoi monumenti. Il “Grande Belzoni” ha legato il suo nome al dissabbiamento del tempio di Abu Simbel, alla soluzione dell’enigma della piramide di Chefrem, in cui fu il primo ad entrare, e a una quantità di scoperte ed esplorazioni che lo rendono ai nostri occhi una specie di Indiana Jones dell’egittologia. Sulla base di ricerche approfondite e originali, anche su documenti sinora sconosciuti, Zatterin ha ricostruito con precisione e passione la vita e le avventure del Grande Belzoni in una biografia.
Merlino l’Incantatore
2 Volumi
Autore/i: Agrati Gabriella; Magini Maria Letizia
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prefazione, nota ai testi, introduzione e cura delle autrici.
vol. 1 pp. XXXVIII-344, vol. 2 pp. 345-756, Milano
La prima immagine che una figura leggendaria come Merlino evoca in noi è quella del vecchio mago saggio e stravagante, consigliere di Artù e artefice delle fortune del suo regno sullo sfondo delle avventure dei cavalieri della Tavola Rotonda e della ricerca del Graal. Ma questo è solo il punto di arrivo di una leggenda che, prendendo le mosse dai più remoti miti dei popoli celtici, nella sua lunghissima evoluzione ha rappresentato gli infiniti volti del grande Incantatore di Britannia: figura storica e personaggio archetipo, personificazione del mito dell’uomo selvaggio, saggio e folle, ultimo dei druidi, profeta di Dio e beffarda incarnazione del male. Ciascuno degli autori che ha narrato le gesta di Merlino a partire dal Medioevo ha aggiunto una tessera al cangiante mosaico che forma il suo ritratto. E tuttavia, con le sue continue metamorfosi, questo straordinario personaggio non ha ancora rivelato il suo mistero: padrone dello spazio, vecchio e bambino, fanciullo dai capelli bianchi, Merlino continua così a giocare col tempo e a percorrere i cicli della vita, da quella passata, di cui conserva il ricordo, a quella a venire, che domina con le sue profezie. Un saggio che si legge come un romanzo, un’opera avvincente in grado di rinnovare la leggenda di Merlino attraverso la lettura di testi antichi in gran parte inediti e delle rielaborazioni che ne sono state tratte nel corso dei secoli.
Il Quadrato Magico del Sator
Il segreto dei Maestri costruttori
Autore/i: Lopardi Maria Grazia
Editore: Edizioni Mediterranee
introduzione dell’autrice.
pp. 144, 110 ill. a colori e b/n, Roma
Il quadrato magico del Sator è un quadrato di cinque parole messe in fila sì da potersi leggere in ogni verso, rinvenuto sulle mura di edifici antichi spesso legati all’Ordine dei Templari. Questo schema ha messo a dura prova studiosi e appassionati che hanno cercato di penetrarne l’arcano significato fornendo le più svariate e insoddisfacenti interpretazioni. Grazie ad una formidabile intuizione finalmente il velo del mistero è caduto e l’Autrice con crescente meraviglia ha scoperto il «Segreto dei Segreti», quello mai affidato ad alcuno scritto, ma posto sotto gli occhi di tutti attraverso l’armonia delle costruzioni sacre e il simbolismo universale. Custodita dalle scuole iniziatiche, una conoscenza antichissima, dono degli dei, è giunta fino a noi per palesarsi ora nell’epoca in cui tutto sarà rivelato. Questo libro contiene la prova dell’origine precristiana del quadrato magico, della Conoscenza iniziatica dei maestri costruttori medievali e dei Templari. Il campo informe da cui emergono tutte le forme, la «Matrice» della creazione è la base dell’armonia delle costruzioni sacre e della potenza di simboli e alfabeti che da essa hanno avuto origine.
Maria Grazia Lopardi è nata a L’Aquila dove vive con la famiglia ed esercita la professione di Avvocato dello Stato. Presidente dell’Associazione “Panta Rei” di Promozione Sociale che offre alla città conferenze e seminari per lo sviluppo della coscienza, da molti anni rivolge la sua attenzione alla Tradizione iniziatica, al simbolismo e ad aspetti della storia medievale come la vicenda dei Templari e quelle di Celestino V. Ha partecipato come relatrice a numerosi convegni e ha già pubblicato diversi libri.
Imperatore della Cina
Autoritratto di K’Ang-Hsi
Autore/i: Spence Jonathan D.
Editore: Adelphi Edizioni
unica edizione, 2200 copie numerate, nostro esemplare n° 246, traduzione di Silvia Gariglio.
pp. 264, tavv. b/n f.t., ill. b/n, Milano
“Questo libro è un’escursione nel mondo di K’ang-hsi, che fu Imperatore della Cina dal 1661 al 1722. Lo scopo del viaggio è quello di sondare la sua mente.
Con quali risorse interiori affrontò il compito di governare la Cina? Che cosa imparò dal mondo circostante, e come considerò i suoi sudditi? Quali cose gli davano gioia e quali lo facevano andare in collera, come passava il tempo, di che cosa serbava memoria?
Come si adattò un discendente dei guerrieri manciù vincitori all’ambiente politico e intellettuale cinese?
E quanto fu influenzato dalle nuove correnti di pensiero scientifico e religioso dell’Occidente che i missionari gesuiti introdussero alla sua corte?
I sudditi di K’ang-hsi avrebbero considerato presuntuoso e fuori luogo qualunque tentativo di esplorare le dimensioni della mente dell’Imperatore, se una tale esplorazione si fosse proposta di rivelare i suoi aspetti particolari e umani. K’ang-hsi era entrato, per diritto ereditario, a far parte di una successione di Imperatori documentata da diciotto secoli, e di una storia i cui annali risalivano a quattro millenni prima.[…]”
Calendario
L’eterna sfida dell’uomo per dominare il tempo
Autore/i: Duncan David Ewing
Editore: Edizioni Piemme
prima edizione, traduzione di Simona Comuzzi Scaccabarozzi.
pp. 352, ill. b/n, Casale Monferrato (AL)
Una serie di segni incisi su un osso d’aquila da un uomo irsuto e vestito di pelli, 13.000 anni fa: fu probabilmente il primo calendario.
Da quel momento uomini e donne non hanno cessato di tentare di organizzare le loro vite osservando la luna, il sole, le stelle, in un’epica e frustrante lotta per determinare un anno «vero».
Un’affascinante avventura attraversa la storia e l’intero pianeta, da Stonehenge alle piramidi di Giza, dagli osservatori Maya di Chichen Itza all’orologio atomico di Washington.
Dall’India vedica all’Egitto di Cleopatra, transitando per Bisanzio e i centri dell’Islam, o curiosando nella cella di un monaco medievale, incontreremo giganti della scienza, come Galileo e Aryabhata, ma anche pavidi e superstiziosi oscurantisti. Cammineremo tra le strade della Roma di Cesare, nelle sfarzose sale delle corti e in città devastate da guerre e pestilenze. Fino a comprendere in che modo il mondo è giunto finalmente a un accordo su tempo e date. E scopriremo che fine hanno fatto i dieci giorni che papa Gregorio, tra le proteste e lo scompiglio delle popolazioni, ha cancellato per sempre dalla storia della Terra.
David Ewing Duncan è uno scrittore e un viaggiatore. Autore di saggi e di racconti, e stato a lungo corrispondente di «Life» e di «ABC News», nonché collaboratore di «The New York Times», «The Los Angeles Times» e del «Washington Post». Quando non è impegnato a viaggiare per il mondo, vive a San Francisco.
Ai primissimi posti delle classifiche di vendita inglesi, e lodato dalla critica, Il Calendario è un successo internazionale pubblicato in tredici Paesi.
Storia della Civiltà dell’Antico Egitto
Autore/i: Pirenne Jacques
Editore: Sansoni Editore
introduzione dell’autore, con la collaborazione artistica di Arpag Mekhitarian.
vol. 1 pp. 368, vol. 2 pp. 552, vol. 3 pp. 444, 239 tavv. b/n f.t., 29 tavv. a colori f.t., nn. ill. b/n, 8 carte geografiche ripiegate a colori f.t., Firenze
Primo volume:
«Ciò che caratterizza la storia dell’Egitto», scrive Jacques Pirenne, «è il fatto che le diverse fasi della sua evoluzione, susseguendosi e ripetendosi, sotto forme che si ritrovano presso tutti i popoli ed in particolare nella storia dei popoli occidentali fino ai nostri giorni – comportano … un certo numero di costanti, di natura tale da far apparire la storia sotto aspetti nuovi. .. particolarmente ricchi di insegnamento». In questa sua monumentale opera, alla compilazione della quale egli ha dedicato oltre un trentennio, nella minuziosa indagine della imponente documentazione raccolta dall’Archeologia in poco più d’un secolo, l’Autore ha ottenuto una grandiosa visione d’insieme che consente al lettore di individuare chiaramente quelle costanti, di seguirne lo sviluppo nel corso degli eventi, e di rendersi conto che « i popoli dell’antico Egitto, dai quali ci separano millenni, hanno conosciuto problemi sociali, economici, politici, giuridici, del medesimo ordine di quelli che si sono posti in età più vicina alla nostra ». Problemi che, in definitiva, ancor oggi ci assillano, ancor oggi agitano il mondo e determinano, nell’alternarsi delle soluzioni tentate o proposte, lo svolgersi di eventi dei quali, nel breve corso della nostra esistenza, abbiamo vissuto e stiamo vivendo una fase. Troppo vicini, come noi siamo, all’albero per poter vedere la foresta, non riusciamo però a discernere degli attuali eventi lo sviluppo ciclico: che risalta invece nello studio di questa civiltà lontana, la cui evoluzione storica ben determinata e conclusa – dalle sue origini sfumate nella protostoria al crollo definitivo sotto il tallone dei Legionari di Roma ci è stata unitariamente restituita dall’opera di due sole generazioni di archeologi che l’hanno tratta dalle sabbie del deserto dalle quali era stata sepolta, e perciò in gran parte conservata. Dalla contemplazione di questa magnifica epopea potremo forse trarre preziosi insegnamenti per la comprensione delle vicende in cui noi stessi siamo coinvolti.
I documenti dissepolti, che Jacques Pirenne porta per la prima volta a conoscenza del più vasto pubblico, inquadrati in un unico complesso unitario, integrati nella storia di tutta la civiltà dell’antico Egitto, riguardano ogni aspetto dell’esistenza umana: quelli economici come quelli giuridici, quelli politici come quelli familiari e affettivi, quelli militari come quelli scientifici, quelli religiosi come quelli filosofici e morali, quelli letterari come quelli artistici. La collaborazione di uno specialista come Arpag Mekhitarian ha consentito all’insigne storico belga di dare al lettore un completo quadro dell’arte egiziana, nella purezza delle sue linee e nello splendore dei suoi colori; integrando con le stupende riproduzioni delle opere architettoniche, plastiche e pittoriche, la descrizione dell’ambiente e dell’uomo dell’antico Egitto che già risulta dai numerosi documenti storici e letterari riportati nel testo.
Questo primo volume contempla il primo ciclo dell’evoluzione della civiltà egiziana, che va dalle sue origini, nel periodo predinastico del IV millennio a.C., ai sanguinosi moti rivoluzionari nei quali termina la VI dinastia, intorno al 2200 a.C .. Un ciclo di un millennio, nel quale in Egitto, alla formazione dei primi nuclei organizzati e fissati al territorio, succede la costituzione delle prime monarchie: quella feudale di Nekhen nell’Alto Egitto e quella accentrata ed individualista di Buto nel basso Egitto; alla unificazione sotto la I dinastia tinita (3000 a.C.), segue poi la evoluzione dell’istituto monarchico in una forma assolutistica, basata sulla divinizzazione del sovrano; viene quindi a crearsi un’oligarchia sacerdotale e feudale che finirà per soffocare la monarchia, disgregando l’Antico Impero in un nuovo feudalesimo ad economia chiusa che, soffocando l’attività degli scambi sulla quale si erano creati i grandi agglomerati urbani del Delta, ne provoca la violenta reazione destinata a travolgere l’intera classe dirigente, riportando l’Egitto allo stato di frazionamento in cui si trovava 10 secoli innanzi.
Secondo volume:
Il secondo volume della Storia della civiltà dell’Antico Egitto è dedicato al secondo ciclo di questa lunga e così ricca storia.
Dopo la disgregazione ed il crollo della monarchia, alla fine della VI dinastia (230 secolo a.C.) l’Egitto entra in un periodo feudale. Nell’Alto Egitto si ricostituisce il sistema delle Signorie mentre nel Basso Egitto il paese è dominato dalle grandi città del Delta che riprendono la loro autonomia sotto l’autorità diretta dei decemviri, magistrati eletti della popolazione urbana. I principi del Sud e le città del Nord sono vassalli del re feudale di cui d’altra parte combattono l’autorità. L’Egitto subisce in ogni campo una profonda decadenza. Dopo due secoli i principi feudali di Tebe, i più lontani dagli antichi centri della civiltà, conquistano l’Egitto _ come avevano fatto i re di Nekhen prima di Mène – e restaurano l’unità della monarchia. Questo raccogliersi della valle sotto una medesima autorità ha per effetto il ristabilirsi della vita economica lungo tutto il Nilo, e il porre fine alla economia chiusa del regime delle signorie nell’Alto Egitto. Sotto la XII dinastia si manifesta una vera e propria rinascita che ricostituisce un governo centrale al disopra delle vestigia del sistema feudale. La Società in quell’epoca esegue una rapida evoluzione verso il ritorno all’individualismo, che si manifesta segnatamente nel diritto privato; e l’arte riceve un nuovo slancio. Fermata dalle invasioni degli Hyksos, provenienti dall’Asia, che sommergono il Delta, la restaurazione monarchica subisce una certa recessione fino a quando il re Ahmose, che apre la XVIII dinastia (1580 a.C.) non riconquista il Basso Egitto cacciandone gli Hyksos.
Il feudalesimo non è più che un arcaismo e crolla definitivamente, mentre “Egitto entra in un nuovo periodo classico. È la grande fioritura del Nuovo Impero, che porta l’Egitto ad un nuovo apogeo. Amenofi IV tenta la sua grande riforma universale monoteistica, compaiono le prime leggi sociali, si sviluppano il diritto delle genti e il diritto internazionale privato. L’Egitto estende il suo impero sulla costa di Siria ed assume una magnifica espansione, Ramesse Il tenta di stabilire col re ittita, Hattusili III, il celebre condominio che darà mezzo secolo di pace al mondo orientale antico.
Quindi, con la XIX dinastia, si ha una nuova marcia verso l’assolutismo, che presto degenera nello statalismo, nell’eccessivo fiscalismo e nel burocratismo, e, come mille anni prima, l’Impero comincia a disgregarsi. Resiste ancora con Ramesse III alle invasioni dei Libici e dei Popoli del Mare, ma il male che lo mina internamente ne provoca un nuovo smembramento: nel 20° secolo a.C. si apre un nuovo periodo feudale. Questo ciclo dai molteplici aspetti che riproduce pur senza ripeterle le tappe evolutive del primo ciclo, è di una ricchezza nell’arte, nel pensiero, nella vita sociale, che l’Autore segue nei minimi particolari. Tutta la popolazione dell’antico Egitto rinasce, dopo 4000 anni, in questo volume. Pagine di letteratura, poemi d’amore, inni a gloria di Ammone in cui si esprime un pensiero che prepara il monoteismo, scritti di moralisti il cui pensiero è vicinissimo a quello cristiano, la vita familiare, gli incidenti pittoreschi nell’esistenza degli umili, discorsi regali, contratti, sentenze, racconti, epopee, illustrano volta a volta un testo che rimane in stretto contatto coi documenti estraendone al massimo grado i dati che contengono. Una abbondante illustrazione presentata da Arpag Mekhitarian sotto un nuovo aspetto, perfeziona la evocazione della civiltà dell’antico Egitto durante il millennio che va dal 23° al 12° secolo a.C. e che, senza dubbio, fu uno dei periodi di maggior civiltà che l’umanità avesse mai raggiunto. L’interesse che essa presenta per noi è tanto maggiore, in quanto costituisce una delle fonti essenziali della civiltà ellenistica, e, di conseguenza, della nostra civiltà occidentale.
Terzo volume:
Questo terzo volume della Storia della civiltà dell’ Antico Egitto descrive il terzo ciclo della sua evoluzione storica. Sebbene il susseguirsi delle tappe raggiunte corrisponda ili primi due cicli – feudalesimo (11° – 7° secolo), ricostituzione monarchica (7° -4° secolo), monarchia assoluta (4° – 2° secolo), disgregazione del potere (2° – 1° secolo) – questo ciclo si distingue dai precedenti per il fatto che l’Egitto viene trascinato e sommerso dagli éventi internazionali. Il feudalesimo dell’11° secolo è assai diverso da quello seguito al crollo dell’Antico Impero: benchè come allora riprenda, nell’Alto Egitto, una forma che essenzialmente è di signoria, dallo smembramento dell’Impero si sprigiona un feudalesimo militare, in quanto i principi sono, per lo più, mercenari stranieri di origine libica, probabilmente anche achea, entrati al servizio dei faraoni alla fine del periodo ramesside. Appare allora in Egitto una civiltà nuova, rivelata dai racconti cavallereschi, che in più d’un tratto somiglia a quella che appare nell’Iliade.
Anche la ricostituzione monarchica del 7° secolo presenta un aspetto interamente nuovO. Dopo i tentativi di restaurazione da parte dei re-sacerdoti dell’Alto Egitto – tentativi che portarono momentaneamente all’insediarsi in Egitto di una dinastia etiopica – una nuova unità monarchica, della quale fu centro la potente città mercantile di Sais, si sprigionò proprio dalle città del Delta. L’Egitto, trascinato dal grande movimento di civiltà urbana e marittima che si manifesta nel Mediterraneo, è dominato dagli interessi economici della borghesia della città, i quali impegnano la monarchia in una politica di riforme democratiche. L’influsso di questo movimento doveva farsi sentire ad Atene all’epoca delle riforme di Solone.
Mentre, però, le città del Delta orientano la politica egiziana verso il mare e verso le preoccupazioni economiche e sociali, la classe sacerdotale resiste per difendere il regime delle Signorie sul quale sono fondati i suoi privilegi e l’Egitto si divide in due pariti irrimediabilmente ostili. Le loro divergenze si attenuano di fronte all’Impero persiano che mira, in quell’epoca, al predominio mondiale e l’Epitto, vinto per i suoi contrasti interni, subirà lunghi periodi di occupazione straniera. La sua potenza politica ne risulterà distrutta: non così la straordinaria influenza della sua alta civiltà.
Per resistere alla Persia, l’Egitto si volge verso l’alleanza greca. Dal 6° al 4° secolo la storia greca e quella egiziana sono strettamente correlate, l’una non può capirsi senza l’altra. La filosofia ionica, che iniziò ciò che si suoi definire il miracolo greco, è tutta permeata del pensiero religioso dell’Egitto.
La monarchia saitica, meno brillante del periodo di apogeo dell’Antico e del Nuovo Impero, rappresenta tuttavia uno dei periodi più appassionanti non solo della storia dell’Egitto ma di quella del Mediterraneo. I grandi conflitti internazionali fra gli Imperi terrestri e le città democratiche, cui è strettamente collegata, la stessa lotta interna fra borghesia urbana e clero, lo sviluppo costante dello spiritualismo egiziano tanto sul piano metafisico quanto su quello etico, l’interpenetrazione delle idee religiose egiziane, siriane, iraniane e greche, l’influenza dell’Egitto sulla morale ebraica e, ripetiamo, sul pensiero greco, preannunciano la grande civiltà ellenistica che si imporrà ai paesi del Mediterraneo e preparano il terreno per il trionfo del Cristianesimo.
L’Egitto passa, in quell’epoca, sotto la dominazione dei Tolomei. La sua gloria si spegne, soffocata dall’imperialismo, dal dirigismo economico e dallo statalismo di quei re greci che si distaccano dal popolo egiziano sul quale regnano, e la conquista romana pone fine alla grandezza della civiltà egiziana.
Ma prima di perdere il suo magnifico splendore, la civiltà egiziana, che fu la più umana di tutte le civiltà antiche, ha esercitato una influenza che non andrà perduta. Permane a sua gloria l’essere stata la prima a fare della carità e della non-violenza la base della morale, e, del rispetto della persona umana, il fondamento del diritto
Il Pensiero Italiano del Rinascimento
Autore/i: Gentile Giovanni
Editore: Sansoni Editore
terza edizione accresciuta e riordinata, avvertenza dell’autore, esemplare a fogli chiusi.
pp. 436, Firenze
Sommario:
- Umanesimo e incunabuli
- Il carattere del Rinascimento
- Il concetto dell’uomo nel Rinascimento
- Leonardo
- La filosofia a Firenze nell’età medicea
- Bernardino Telesio
- Galileo Galilei
- Giordano Bruno
- Le fasi della filosofia bruniana
- Veritas filia temporis
- Tommaso Campanella
- Appendice
- Indice dei nomi
Lanterna Magica
Autobiografia
Autore/i: Bergman Ingmar
Editore: Edizione CDE
traduzione di Fulvio Ferrari.
pp. 264, Milano
L’autobiografia del grande regista si snoda come un film, nel quale i personaggi sono i fantasmi della memoria, i morti “costretti a tormentare i vivi”, “il mondo perduto di luci, profumi, suoni” congelato nell’infanzia che a volte si scioglie liberando sentimenti dolci e struggenti. Un percorso che annoda presente e passato svelando quanto della propria esperienza vissuta traspaia nell’opera teatrale e cinematografica. Non ci sono reticenze né falsi pudori nel raccontare le prime esperienze erotiche dell’adolescenza o i grandi amori della maturità, come quello per Liv Ullmann, o l’entusiasmo giovanile per il nazismo, né alcun narcisismo nel ricordare gli incontri con von Karajan o Greta Garbo. Il cerchio della memoria si chiude con una pagina tratta dal diario della madre, in cui si racconta la nascita di Ingmar e l’eventualità che il piccolo non sopravviva, data la sua debole costituzione.
Favole Periodiche
Le vite avventurose degli elementi chimici
Autore/i: Aldersey-Williams Hugh
Editore: Edizione Mondolibri
prologo dell’autore, traduzione di Daniele Didero.
pp. 592, ill. b/n, Milano
Forse il piombo può predire il futuro, ma di sicuro sarà lo zinco ad accompagnarci nell’ultimo viaggio. Gli antichi coniarono l’espressione “età dell’oro”, ma su ben altre sostanze furono costruite le fortune dei grandi imperi: Roma si arricchì col bronzo e l’Inghilterra della regina Vittoria si espanse su tutti i mari grazie al ferro e al carbone.
Lo scienziato Haber incoraggiò l’uso massiccio del cloro come arma durante la Prima guerra mondiale sostenendo che non era letale, ma morirono centinaia di migliaia di soldati. Attraverso questi e molti altri aneddoti, il chimico Hugh Aldersey-Williams rilegge la tavola periodica come un grande racconto di cui sono protagonisti gli elementi, la loro storia e le loro curiosità. Che siano di moda come il silicio dei microchip o poco considerati come l’antimonio, che siano nobili o decaduti, tutti sono diventati parte della nostra storia culturale, dando forma e sostanza ad arte, miti, letteratura, musica, architettura, economia. Incontreremo il ferro sceso dal cielo sotto forma di meteoriti, l’oro dei Nibelunghi, il coraggioso soldatino di stagno di Andersen, le luci al neon di Las Vegas, l’arsenico e il tallio degli avvelenatori nei romanzi gialli, l’argento virginale e lo zolfo demoniaco.
Se Hugh Aldersey-Williams è divenuto un vero esperto della tavola di Mendeleev lo deve a una passione per la chimica coltivata fin da ragazzino. Ed è con lo stesso spirito di scoperta che in questo libro curioso, colto e divertente accompagna il lettore tra racconti ed esperimenti alla scoperta dei segreti degli elementi. Rendendo omaggio alle umili tessere che, spesso a nostra insaputa, decretano vita, morte e fortuna di ognuno di noi.
Dalla Carboneria alla spia Litvinenko, dal cadmio di Van Gogh ai pavimenti della Casa Bianca, dal cloro in tavola a quello sui campi di battaglia:
GLI ELEMENTI CHIMICI SONO TUTTO INTORNO A NOI.
E CI RACCONTANO I LORO SEGRETI.
Favole periodiche è ricco di aneddoti imprevedibili e stravaganti. Un vero spasso da leggere. (“Financial Times”)
Hugh Aldersey Williams (Londra 1959) si è laureato in scienze naturali a Cambridge. Pur di conciliare la sua duplice passione per la scienza e la scrittura, è diventato un giornalista freelance.
La Maleducazione Sessuale
Dalla repressione alla liberazione del piacere come premessa a una società non autoritaria
Autore/i: Bernardi Marcello
Editore: Emme Edizioni
premessa dell’autore.
pp. 192, Milano
L’uomo non è capace di vivere il presente, egli si abbandona al ricordo del passato e si protende verso appagamenti che risiedono nel futuro.
Pensa con nostalgia a ciò che è stato e vagheggia ciò che sarà.
Crea il culto del tempo, crea i minuti, le ore, i giorni, gli anni e i millenni.
Inventa l’ieri e il domani.
Studia la Storia e il Progetto.
Vive con l’orologio, il calendario, e l’agenda.
Abbandona dietro di sè la giovinezza e colloca avanti a sè lo spettro della temuta vecchiaia.
Pensa ai piaceri che ha avuto o a quelli che avrà, mai a quelli che può avere subito.
Non sa che il domani resterà sempre domani fino all’istante in cui diventerà ieri.
L’uomo è sempre dietro di sè o avanti a sè, e non riesce a penetrare il presente che è la sua vera esistenza.
Egli rifiuta la sua vita, che non è quella che ha vissuto nè quella che vivrà, ma solo quella che sta vivendo.
La vita non è il tempo, è la concentrazione del tempo nel presente.
E noi viviamo un tempo senza presente e rinunciamo all’oggi che è la coppa che contiene il piacere.
Bosch
Autore/i: Bussagli Marco
Editore: Giunti
prima edizione.
pp. 304, illustrato a colori, Milano
Il Medioevo in Europa finisce in una giornata di agosto del 1516 nella piazza del mercato di ’s-Hertogenbosch, quando Hieronymus Bosch, forse nel suo atelier sulla piazza, dove ha lavorato a tutti i suoi dipinti, si spegne. Ecco, solo allora l’Età di mezzo ha come la consapevolezza di aver stillato anche l’ultima goccia della propria religiosità visionaria; un immaginario che soprattutto nel Nord Europa rappresenta a lungo una persistenza del Medioevo. Solo allora l’umanesimo razionalista del Rinascimento italiano può prendere il sopravvento e diffondersi per ogni dove in un’Europa sempre più urbana e smaliziata.
’s-Hertogenbosch è una cittadina del Brabante Settentrionale, nei Paesi Bassi; è lì che Bosch è nato, ed è il luogo in cui vivrà tutti i suoi anni. A circa trent’anni è fra i maggiorenti del paese, membro di un’importante confraternita religiosa. E la fama delle sue composizioni – minuziose e fantastiche visioni di conflitti morali e filosofici, di sottili elucubrazioni sul destino dell’uomo, sulla salvezza e la perdizione, popolate di mostri e venate di umorismo popolare -, varca i confini del suo paese. In realtà abbiamo pochissimi documenti sulla sua vita, così che la visionarietà dei suoi dipinti ha provocato una fioritura di teorie su sue appartenenze a sette segrete o confessioni non ortodosse, su presunti problemi di salute mentale o assunzione di droghe. Qualche certezza sulla datazione delle opere è arrivata dalle recenti analisi dendrocronologiche delle tavole.
Questo libro è imperdibile per chi ama le bizzarre composizioni di Bosch, brulicanti di esseri fantastici, simbologie complesse, dettagli minuti da analizzare centimetro per centimetro. Opere che vengono attentamente spiegate e analizzate alla luce degli studi più aggiornati.
È un’occasione per vedere nei dettagli il Trittico del carro di fieno, Il Giardino delle delizie, La nave dei folli, La morte di un avaro, L’estrazione della pietra della follia e tutti i capolavori capaci di appassionare noi oggi esattamente come allora Filippo II di Spagna e poi una grande scrittrice del Novecento come Margherite Yourcenar.
Il Ramo d’Oro – 2 Volumi
Studio sulla magia e la religione
Autore/i: Frazer James George
Editore: Bollati Boringhieri Editore
prefazione di Giuseppe Cocchiara, prefazione dell’autore, traduzione di Lauro De Bosis.
vol. 1 pp. XXVII-558, vol. 2 pp. VII-559-1150, Torino
“La lunga strada, che partendo dai boschi di Nemi – la scena, nei tempi antichi, della strana e ricorrente tragedia del «ramo d’oro» attraverso la giungla primitiva, il deserto, la palude, l‘isola dei mari del sud, le steppe dell’Asia e le praterie dell’America, ci conduce con il Frazer alla comprensione graduale del cuore umano e della mente umana, è forse la massima odissea scientifica dell’umanismo moderno. Fraze ha il potere proprio dell’artista di creare un mondo con l’immaginazione; e la discriminazione intuitiva del vero scienziato tra ciò che è fondamentale e ciò che è secondario. Dalla sua prima virtù viene il fascino del on stile, la sua capacità di ravvivare i legami incolori dei fatti etnografici in una narrazione drammatica; dal suo senso empirico la capacità di percorrere la letteratura etnografica ed estrarre da essa i fatti e le verità della magia o della religione, della parentela di sangue o del totemismo, vive e palpitanti dei desideri, delle credenze e degli interessi umani“ (Bronislaw Malinowski)
Darwin, di cui Frazer si considerava discepolo e continuatore, ha tracciato le origini e l’evoluzione della nostra natura fisica: consapevolmente usando dello stesso metodo comparativo, Frazer ci ha dato la storia dello sviluppo della nostra mente. E a Darwin soltanto, assieme a Marx e Freud, egli è secondo, nel numero di coloro che hanno dato forma al pensiero dei nostri giorni.” (H. N. Brailsford)
“Come Freud ha approfondito la nostra comprensione del comportamento degli individui, portando alla luce il più primitivo mondo dell’inconscio, cosi Frazer ha ampliato quella del comportamento delle società, mettendo a nudo i primitivi concetti e modi di pensiero che soggiaciono a tante loro istituzioni, persistendo – quasi un elemento subliminale della loro cultura – nei loro costumi e tradizioni popolari.” (T. H. Gaster)
Il Tarocco
Ovvero: La macchina per immaginare
Autore/i: Cousté Alberto
Editore: Bompiani
traduzione dallo spagnolo di Luigi Pellisari.
pp. 200, ill. b/n, Milano
Che cos’è in definitiva il Tarocco, questo “gioco” di cui parlano spesso scrittori e poeti e a cui molti attribuiscono addirittura virtù divinatorie? La prima descrizione scientifica del Tarocco (1781) attribuisce ai suoi “Arcani” origini egizie. Ricerche più moderne tendono a riconoscere nelle figure medievali giunte fino a noi un’origine indù mediata dalla civiltà araba. Ma il Tarocco che conosciamo noi è determinato larghissimamente dall’occultismo medievale; si compone di ventidue Arcani le cui virtù divinatorie possono manifestarsi nelle varie combinazioni col quadro di riferimento di qualunque gioco tradizionale.
Passibile di un approccio magico, di un approccio esoterico e di un approccio poetico nella lettura di ogni combinazione divinatoria, il Tarocco è in definitiva semplicemente un codice simbolico che lungo i secoli e servito a registrare le reazioni della immaginazione umana di fronte al terrore dell’ignoto.
Questo libro è al contempo un manuale nel senso che spiega minuziosamente il funzionamento del gioco, un’interpretazione nel senso che fornisce amplissimi riferimenti storici e teorici utili a una decifrazione di questa struttura simbolica, e un “romanzo” nel senso che e un libro di grande scrittura e di ricchissima fantasia compositiva (che fa pensare talora a Borges).
Alberto Cousté è nato a Buenos Aires nel 1940, ha fatto il giornalista, si è trasferito in Europa nel 1969 e ha pubblicato due libri, Los buscadores de oro, poesie, e Jarana, romanzo.
Introduzione
- L’approccio magico
- L’approccio esoterico
- L’approccio poetico
Parte Prima BOZZETTO DEL TAROCCO
1. Il Tarocco storico
- Le fonti congetturali
- La ricostruzione della storia
- I compagni di strada del Tarocco di Marsiglia
- Gli storici
2. Il Tarocco esoterico
- Tarocco e iniziazione
- Tarocco e Cabala
- Altri parallelismi
Parte Seconda INTERPRETAZIONE DEL TAROCCO
1. La professione di indovino
- La professione di indovino
- Un tentativo di classificazione
- Ginnastica immaginativa
- I metodi di lettura
2. Gli Arcani minori
- I numeri
- Le serie
- Le figure
- Compendi divinatori
3. Gli Arcani maggiori
- I. Il Prestidigitatore
- II. La Sacerdotessa
- III. L’Imperatrice
- IIII. L’Imperatore
- V. Il Pontefice
- VI. L’Innamorato
- VII. Il Carro
- VIII. La Giustizia
- VIIII. L’Eremita
- X. La Ruota della Fortuna
- XI. La Forza
- XII. L’Impiccato
- XIII. La Morte
- XIV. La Temperanza
- XV. Il Diavolo
- XVI. La Torre
- XVII. Le Stelle
- XVIII. La Luna
- XIX. Il Sole
- XX. Il Giudizio
- XXI. Il Mondo
- Il Folle
Appendice
Poesia del Tarocco
Riferimenti bibliografici
Ritratti Persiani
Autore/i: Lowthian Bell Gertrude Margaret
Editore: Elliot
prima edizione, introduzione, traduzione dall’inglese e cura di Chiara Veltri.
pp. 192, Roma
Archeologa e agente segreto britannico, Gertrude Bell fu anche una scrittrice raffinata e una delle più autorevoli orientaliste dell’Ottocento. Nel 1892, a ventiquattro anni, lasciò Oxford per intraprendere un viaggio in Persia.
Ritratti persiani nacque come un personale diario di viaggio, una raccolta di immagini, momenti, realtà fisiche e metafisiche che svelano un mondo ancora oggi lontano dai riflettori europei. I persiani appaiono nella loro dimensione quotidiana, nel rapporto con se stessi, nella lotta costante tra l’eredità di un “complesso eroico”, la gloria del passato e il declino del presente. Prendono corpo i volti di Teheran, la vita delle donne, i giardini medievali nascosti, le misteriose verità del misticismo orientale. Ma Gertrude Bell spinge il suo sguardo anche fuori dalle città, negli immensi territori del Khorasan, nei deserti, per arrivare al fulcro originario di un’intera civiltà, il suo fondamento religioso, l’Islam. La sua caccia all’incognito e allo sconosciuto diventa così un viaggio a doppio senso, una via per scoprire le differenze e, soprattutto, le insospettate affinità tra Islam e Cristianesimo, tra Oriente e Occidente.
Gertrude Margaret Lowthian Bell (Washington Hall, 14 luglio 1868 – Baghdad, 12 luglio 1926) è stata un’archeologa, politica, scrittrice e agente segreta britannica. Svolse un’attività segreta di sostegno alla rivolta araba durante la prima guerra mondiale – per la quale si è soliti riconoscere come fondamentale il ruolo di Lawrence d’Arabia. Al termine del conflitto mondiale ebbe un ruolo fondamentale nella creazione del moderno Stato dell’Iraq, contribuendo a tracciarne i confini nei quali raggruppò i tre vilayet ottomani preesistenti della regione mesopotamica. Produsse una prodigiosa massa di pubblicazioni, saggi e articoli di corrispondenze, di rapporti d’intelligence, di lavori di buon contenuto scientifico, di Libri Bianchi d’inchiesta.
Il Tarocco Intuitivo
Una chiave di lettura tra psicologia e magia
Autore/i: Swami Prembodhi; Swami Anand Rajendra
Editore: Edizioni Re Nudo
introduzione degli autori.
pp. 116, nn. ill. b/n, Milano
|| Tarocco intuitivo è il tarocco per tutti, ma al tempo stesso solo per coloro che son disposti a fare un viaggio nel proprio inconscio e a scoprire, nei tarocchi come nei sogni, il messaggio di una coscienza superiore a quella ordinaria, il messaggio del dio che è nascosto in ciascuno di noi.
Passeggiate Romane
Autore/i: Gregorovius Ferdinand
Editore: Franco Spinosi Editore
prefazione dell’editore, traduzione di Edita T. Imperatori, cura letteraria di Amina Andreola.
pp. VII-412, tavv. b/n f.t., Roma
Dalla prefazione dell’editore:
“La lettura di quest’Opera del Gregorovius, esaurita da tempo ed ormai introvabile, mi ha tenuto avvinta per ore ed ore sì da indurmi a pubblicarne una nuova edizione, alla quale ho cercato di dare una dignitosa e confacente veste illustrandola inoltre con alcune stampe di Aquaroni, anche per offrire ad altri questa interessante e piacevole lettura più avvincente di quella di un romanzo, unita all’amore che porto alla mia città ed al desiderio di farne conoscere sempre più gli splendori.
Sono pagine vibranti intrise di ammirazione di amore per la nostra Città e per la Campagna che la circonda con i suoi villaggi, colmi di ricordi, con le sue palpitanti rovine nelle quali rivive la storia di Roma. Non vi è pietra, Chiesa, Convento o castello del Lazio che non siano descritti e posti in luce nei loro più svariati aspetti.
Le «Figure Romane», pagine vive della nostra storia e delle nostre tradizioni, formano un colorato caleidoscopio attraverso il quale l’Autore ci fa assistere alle varie cerimonie e feste che, nel più vivo dei contrasti, si susseguono nella Roma di allora; da quelle funebri della Settimana dei Morti, cupe e solenni com’era nello spirito del tempo, ci trasporta nel chiasso e nella straboccante allegria dei teatri popolari e delle marionette, o della Befana a Piazza Navona, notando le gustose ed argute espressioni del nostro popolo[…]”
La Mentalità Rivoluzionaria
Società e mentalità durante la Rivoluzione francese
Autore/i: Vovelle Michel
Editore: Editori Laterza
prefazione dell’autore, traduzione di Antonietta Angelica Zucconi.
pp. 320, ill. b/n, Bari
Quali idee portarono all’avviarsi della Rivoluzione francese? E, una volta scoppiata quali meccanismi mentali fecero sì che essa si affermasse e continuasse nel tempo? Vovelle mostra come in realtà la Rivoluzione francese ha segnato una svolta irresistibile sul piano della mentalità. Maturarono e fiorirono novità che non poterono essere annullate neanche dalla più rigida Restaurazione: cambiarono i rapporti quotidiani tra gli uomini e prese piede l’idea della partecipazione democratica alla politica, al dibattito culturale, alle esperienze religiose.
Michel Vovelle (Gallardon, 1933) ha insegnato all’Université Aix-Marseille, all’Université Paris Panthéon-Sorbonne e ha diretto l’Institut d’Histoire de la Révolution Française. La sua ricerca si è concentrata su due filoni della storia della mentalità, soprattutto relativamente all’età moderna, e della storia della rivoluzione francese.
Il Drago
Autore/i: Beresniak Daniel; Random Michael
Editore: Edizioni Mediterranee
traduzione dal francese di Carmine Fiorillo.
pp. 112, 88 disegni a colori, Roma
Il drago, espressione delle forze occulte, vitali e celesti, affascina l’Immaginario. L’Occidente lo ha assimilato al demonio, l’Oriente ne ha fatto il guardiano del tesoro nascosto, la Perla degli Immortali. La sua doppia natura, terrestre e celeste, fa del drago il guardiano delle forze nascoste al di là del bene e del male.
I Vangeli Gnostici
Autore/i: Pagels Elaine
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
premessa di Daniele Sironi, traduzione di Massimo Parizzi.
pp. 240, Milano
Nel dicembre 1945, a Nag Hammadi, nell’Alto Egitto, un contadino arabo trovò seppellita nella sabbia una giara di terracotta rossa contenente tredici volumi di papiro rilegati in cuoio. Erano i testi sacri di quell’ala gnostica del Cristianesimo primitivo che, fiorita tra il I e II IV secolo d.C. dall’Iraq all’Egitto, da Roma a Lione, era stata soffocata dall’ortodossia organizzata. Solo da poco si è cominciato a capire l’importanza di questi scritti. Da essi appare, fra l’altro, che già nei primi secoli si sentiva la necessità di affrontare problemi finora ritenuti più recenti: la resurrezione di Gesù è un fatto storico o simbolico? Qual è la vera Chiesa, quella “celeste o quella “terrestre”? Dio è solo Padre o anche Madre?