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Libri dalla categoria Leader

Manuale Pratico di Moxa per i più Comuni Disturbi

Manuale Pratico di Moxa per i più Comuni Disturbi

Il calore applicato ai punti dell’agopuntura: un metodo semplice per curare anche da soli

Autore/i: Réquéna Yves

Editore: Red Edizioni

traduzione dal francese di Olivia Crosio.

pp. 208, nn. ill. b/n, Como

La moxa è un’antica terapia cinese che si basa sull’applicazione del calore ai punti dell’agopuntura.
Un semplice bastoncino di artemisia, una pianta medicinale, viene acceso come una comune sigaretta e avvicinato, senza toccare la pelle, a un punto preciso del corpo.
In questo modo, senza alcun pericolo, per gli stessi principi che governano l’agopuntura il calore ristabilisce un salutare equilibrio energetico.
Questo agile manuale, scritto da un medico e studioso francese, e illustrato passo per passo con disegni e fotografie guida il lettore all’uso di un sistema semplice, efficace e indolore di autocura per i più comuni disturbi cronici, da raffreddamento, da mancanza di energia: reumatismi, cefalee, coliche, raffreddori, bronchiti, costipazioni, depressioni…
Una guida preziosa da tenere sempre a portata di mano per consultarla nei momenti di maggiore bisogno.

102 Racconti Zen

102 Racconti Zen

102 satori, illuminazioni e apologhi, tra beat e zen, di un grande irregolare della letteratura americana

Autore/i: Brautigan Richard

Editore: Giulio Einaudi Editore

postfazione di Daniele Brolli, traduzione di Alessandra di Luzio.

pp. 234, Torino

Il western e le ultime visioni di Big Sur, i piccoli fantasmi di Tacoma, la visione della bellezza femminile al culmine dei suoi difetti, la neve a Tokio letta come una pagina di parole in caduta libera. Lo zen applicato alle cose semplici della vita. Il Brautigan di questo libro, unico nel suo genere, è un viandante in uno stato di ininterrotto stupore estatico. Attraversando un’America minore, mai raccontata, Brautigan ci offre rapidi scorci di esistenza che hanno il valore esemplare e l’aria sospesa delle storielle Zen. E il libro che presentiamo è uno dei pochi riusciti tentativi di fondere Occidente e Oriente, pieno e vuoto, la corruttibilità del moderno e la perfezione circolare dell’atemporalità Zen, l’arco e il bersaglio. Uno scrittore che è stato maestro per tutta una generazione di scrittori nati dopo la beat generation e non ancora perfettamente in linea con il pop degli anni Settanta. Un ispiratore per Pirsig e Tom Robbins.

Lo Strano Caso della Signora Hélène Smith

Lo Strano Caso della Signora Hélène Smith

Spiritismo, glossolalia e lingue immaginarie

Autore/i: Giacomelli Roberto

Editore: Libri Scheiwiller

prima edizione, presentazione dell’autore, prefazione di Gillo Dorfles.

pp. 200, nn. tavv. a colori f.t., ill. b/n, Milano

“Dalle Indie al Pianeta Marte” è il curioso titolo dello studio che Théodore Flournoy, il celebre psicologo, dedicò nel 1900 al caso di una medium ginevrina, Hélène Smith, che durante le sedute spiritiche parlava lingue che non conosceva (glossolalia), come il sanscrito, il marziano e persino l’uraniano. Per quanto possa sembrare strano ai giorni nostri, illustri docenti universitari e psicanalisti dedicarono seri e approfonditi studi a questi fenomeni, come De Saussure, Jung, Freud. L’autore, glottologo, ricostruisce “lo strano caso”, e rileva la sostanziale identità tra il sanscrito di Hélène Smith e quello “teosofico” della Blavatsky e di Annie Besant.

Trattato di Funambolismo

Trattato di Funambolismo

Autore/i: Petit Philippe

Editore: Ponte alle Grazie

prefazione di Paul Auster, traduzione di Danilo Bramati.

pp. 128, Milano

Philippe Petit è un funambolo di fama mondiale, che ha attraversato su un filo la distanza tra le guglie di Notre-Dame, tra le Torri gemelle del World Trade Center, tra altissimi picchi alpini e tra sponde di pericolose cascate. In questo libro Petit ha raccolto l’essenza del funambolismo, un’arte sottile, effimera e ineffabile come l’arte di vivere: l’uomo che sa camminare sulla corda, cammina anche sulla corda metaforica tesa sulle difficoltà quotidiane della vita. Per questo il Trattato di funambolismo è risultato fatalmente un libro sulla vita, poetico e filosofico, ed è subito diventato un caso letterario che ha affascinato artisti e intellettuali di tutto il mondo.

“Il funambolismo non è un’arte della morte, ma un’arte della vita – della vita vissuta al limite del possibile. Ogni volta che mette piede sul cavo, Philippe tiene in pugno quella vita e la vive in tutta la sua esilarante immediatezza, in tutta la sua gioia. Possa egli viverla fino a cent’anni.” (dalla prefazione di Paul Auster)

“Ecco un libro di consigli per quelli che, un giorno, oseranno l’impossibile: camminare diritti incontro al cielo e raggiungere le stelle. Esso mostra l’arte di colmare e illuminare il Vuoto, un vuoto tra due torri, due orli di precipizio, due pianeti o lo spazio tra il cuore e lo spirito. Un filo collega ciò che sarebbe rimasto separato per sempre nella solitudine. «Fa’ attenzione», mi disse un giorno un vecchio indio della foresta vergine dell’Amazzonia, mentre stavo toccando un cavo d’acciaio che sopportava una tensione estrema, «non far male al cavo, la sua anima è tenera». Un cavo canta, traspira, erutta e, prima di spezzarsi, geme soffrendo; se lo si tocca si può udirne il pianto. E quando si spezza esala del fumo, i trefoli incandescenti si arroventano di collera. So di cosa sto parlando, ho issato una nave su una montagna: so che in questo libro è tutto vero. Ecco un libro sulla paura e la solitudine, un libro sui sogno e la poesia, sulle altezze crudeli e le nobili audacie, sull’equilibrio maestoso e l’immobilita d’un altro mondo, sulla caduta e la morte. Esso evoca un’estasi che sonnecchia nel profondo di ciascuno, uno stato interiole magnifico, come una luce nascosta. Ti rendo omaggio, Philippe. Uomo Fragile del Filo, Imperatore dell’Aria. Come Fitzcarraido, sei tanto raro e prodigioso che più non si potrebbe: un Conquistador dell’Inutile. E m’inchino con rispetto profondo.” (Werner Herzog)

“Philippe Petit è un artista, e il suo teatro è il cielo.” (Robin Williams)

“Al mondo non c’e nessuno che assomigli a Philippe Petit.” (Norman Mailer)

Un brano:
“Attenzione! Siete padroni del filo, è vero. Ma l’essenziale è inscrivere nell’altitudine movimenti così immobili che non lascino traccia: l’essenziale è nella semplicità.
Ecco perché il lungo cammino verso la perfezione è orizzontale.”

Nato in Francia, Philippe Petit ha scoperto la magia e la prestidigitazione quando era ancora un bambino e ha mosso i primi passi sul filo a sedici anni. Autodidatta, si è fatto espellere da cinque scuole. Ha imparato a cavalcare, a tirare di scherma, ad arrampicarsi, a disegnare; si intende anche di falegnameria (ha costruito, tutto da solo, un granaio sulle Catskill Mountains utilizzando la tecnica e gli attrezzi dei carpentieri del Diciottesimo secolo) e ha studiato persino l’arte della tauromachia. È sui marciapiedi di Parigi che è diventato un artista di strada, dando vita a quel personaggio folle, brillante e silenzioso con cui ancora oggi intrattiene il suo pubblico. Da oltre trent’anni ormai vive a New York ed è Artist-in-Residence presso la cattedrale di Saint John the Divine, la più grande chiesa gotica del mondo. La sua decennale attività di funambolo conta oltre ottanta esibizioni in tutto il mondo, tra cui la più celebre, al centro di un libro, Toccare le nuvole, che nel 2008 ha ispirato un documentario (Man on Wire per la regia di James Marsh), è stata quella tra le Torri gemelle del World Trade Center nel 1974.

Meditate

Meditate

Autore/i: Swami Muktananda

Editore: Siddha Yoga Verlag

seconda edizione con un capitolo di Swami Chidvilasananda, prefazione di Richard Gillett.

pp. XIII-82, ill. b/n, Monaco

“La meditazione è universale” scrive Swami Muktananda, uno dei grandi maestri di meditazione contemporanei. “Non appar­tiene né all’Oriente né all’Occidente: appartiene all’umanità. La meditazione non è qualcosa di difficile o strano. Tutti noi, nella nostra vita quotidiana, la conosciamo già.”
In questo libro Swami Muktananda presenta gli elementi fonda­mentali della meditazione, come il respiro, la posizione e il mantra. Egli ci spiega come uno degli scopi principali della meditazione sia calmare l’irrequietezza della mente.
Swami Muktananda scrive:
Soprattutto, la meditazione quieta la mente – che vaga senza sosta ed è causa di continua sofferenza – stabilizzandoci per sempre in quello stato di pace suprema che è indipendente da qualsiasi fattore esterno.
La medita­zione, infine, ci rende consapevoli della nostra vera natura. Questa con­sapevolezza rimuove ogni sofferenza e illusione…
Maestri perfetti quali Swami Muktananda e Swami Chidvilasananda, sua discepola e successore, possiedono il raro potere di risvegliare l’energia della meditazione all’interno dei cercatori spirituali.

Due Dipinti, la Filologia e un Nome

Due Dipinti, la Filologia e un Nome

Il Maestro delle Tavole Barberini

Autore/i: Zeri Federico

Editore: Giulio Einaudi Editore

prima edizione.

pp. 142, 77 tavv. b/n f.t., 6 tavv. a colori f.t., Torino

Questo libro non è solo la storia dell’identificazione di un grande artista, il cui nome si era perduto, e la soluzione di uno tra i problemi più elusivi e complessi della pittura italiana del Quattrocento; e anche una esemplare lezione di metodo e una suggestiva illustrazione dello strumento più tipico e peculiare dello storico dell’arte: l’attribuzione.
Attraverso un’indagine minuziosa condotta con la logica serrata di una eccezionale detective story, in questo studio vengono ricostruite le esperienze, i viaggi, gli incontri di un personaggio che, all’origine misterioso e quasi inesistente, si svela a poco a poco e prende corpo nel corso della ricerca.
Il punto di partenza è dato da due celebri dipinti: La Nascita e la Presentazione al Tempio della Vergine, già nella Galleria Barberini a Roma e ora in America dopo la dispersione di quella raccolta. A queste due opere, che per la loro eccezionale qualità e la singolarità della loro cultura hanno richiamato insistentemente l’attenzione degli storici dell’arte, Federico Zeri ne accomuna alcune altre attribuibili alla stessa mano, in parte attingendole al gruppo coerente stabilito dall’Offner, in parte introducendole per la prima volta egli stesso. Ricostruito così, per via di induzione stilistica, il «catalogo» dello sconosciuto artista, l’investigatore si accinge a stabilirne l’identità. Una paziente lettura delle opere permette di isolare gli elementi che per via di confronto portano a riconoscere affinità con altri maestri, e quindi a fissare luoghi, date, incontri certi o probabili. Stabilita la serie cronologica delle opere, si ricostruisce dalle prime di esse la formazione del pittore.
La rete dei riferimenti si fa più fitta, il disegno di una carriera artistica si precisa entro un sicuro contesto storico e geografico: e si arriva al colpo di scena risolutivo, che ha luogo in una sontuosa sala del Palazzo ducale di Urbino. È sciolto allora l’enigma iniziale e la storia della pittura italiana del Quattrocento ritrova il nome di uno dei suoi più raffinati e fantasiosi protagonisti.

Per la sua sicurezza e genialità di «conoscitore» e la sua sensibilità di storico, Federico Zeri, nato nel 1921, ha un posto di particolare rilievo nella generazione dei «giovani maestri» della storia dell’arte italiana. Uscito dalla severa scuola di Pietro Toesca, fu per qualche tempo nell’Amministrazione delle Belle Arti. Riordinò e diresse la Galleria Spada, di cui diede un esemplare catalogo (Sansoni 1954); a questo fece seguire l’altro monumentale catalogo della Galleria Pallavicini dell’Aurora (Sansoni 1959). È redattore di «Paragone» e collabora a numerose riviste d’arte italiane e straniere. nel 1957 ha pubblicato presso la nostra Casa editrice Pittura e controriforma. L’arte senza tempo di Scipione da Gaeta, uno studio che è stato salutato come uno dei più acuti e stimolanti della nostra cultura critica.

I Culti Misterici

I Culti Misterici

Uno sguardo moderno su alcuni riti dell’antichità greca, ellenistica, romana

Autore/i: Otto Walter F.; Wili Walter; Rahner Hugo

Editore: Red Edizioni

unica edizione, traduzione dal tedesco di Rolando Galluppi.

pp. 160, Como

L’esperienza del divino nei misteri eleusini, nei misteri orfici e nel cristianesimo primitivo.

Il tema del mistero, comune all’antica religiosità greca e alla fede cristiana, è al centro di questo Quaderno di Eranos.

  • Il senso dei misteri eleusini di Walter F. Otto
  • I misteri orfici e lo spirito greco di Walter Wili
  • Il mistero cristiano e i misteri pagani di Hugo Rahner

Walter F. Otto indaga il rapporto tra l’uomo preellenico e la divinità attraverso l’analisi dei misteri eleusini, i più antichi conosciuti. In essi si manifesta lo «spirito della rinascita»: durante la cerimonia l’adepto celebra il ritorno all’età dell’oro, quando gli dei vivevano tra gli uomini nella massima familiarità.

Walter Wili mostra come l’affermazione dei misteri orfici sconvolga il quadro della religiosità basata sugli dei olimpici. Il cantore e poeta Orfeo simboleggia con la sua vittoria sulla morte l’apertura dell’anima greca alla dimensione della trascendenza e dell’eterno, che variamente rielaborata è presente anche nel razionalismo greco, dai filosofi di Mileto a Platone.

Hugo Rahner affronta il problema del rapporto tra culti misterici del tardo mondo greco-ellenistico e il cristianesimo primitivo facendo emergere la grande novità del mistero cristiano: l’essere cioè una decisione salvifica di Dio, rivelata in Cristo, quindi un «mistero di rivelazione, di rigore morale è di redenzione attraverso la grazia».

 

Radici Storiche dei Racconti di Magia

Radici Storiche dei Racconti di Magia

Autore/i: Propp Vladimir Jakovlevič

Editore: Newton Compton Editori

prefazione e premesse dell’autore, traduzione di Salvatore Arcella.

pp. 400, Roma

Naturale proseguimento della Morfologia della fiaba, quest’opera ne integra le indicazioni di metodo con una ricognizione ampia e approfondita del folclore russo, di cui va individuando e discutendo le strutture nella tradizione.
«Vogliamo ora sapere», scrive l’autore, «a quali fenomeni (e non avvenimenti) del passato storico corrisponde la fiaba russa, e in quale grado questo passato la condiziona e la evoca. In altre parole, il nostro scopo è quello di chiarire quali sono le fonti del racconto di magia nella realtà storica. Lo studio della genesi di un fenomeno non è ancora lo studio della storia di quel fenomeno. Lo studio della storia non può essere affrontato senza certi preliminari, è un impegno che richiede anni, è l’impegno della scienza marxista del folclore “che va nascendo qui tra noi. Lo studio della genesi è il «primo passo in questa direzione, e dunque l’obbiettivo fondamentale che si propone il nostro lavoro».
Su presupposti ideologici chiari e rigorosi, Propp propone qui una verifica complessiva della morfologia della fiaba, puntualmente ricondotta ai suoi più profondi ad‘dentellati sociali e culturali, fino a chiarirne il significato di rappresentazione creativa e autenticamente popolare di antichi rapporti di produzione e delle manifestazioni magico-religiose che vi corrispondevano.
Un impareggiabile esempio di integrazione tra metodo formale e metodo storico-materialista nello studio del folclore e della creatività collettiva.

Il Manoscritto dello Yoga Caucasico

Il Manoscritto dello Yoga Caucasico

Autore/i: Colonna Walewski Stefan

Editore: Venexia

nota dell’editore, traduzione di Bianca Ferri.

pp. 264, nn. ill. b/n, Roma

Il manoscritto è un diario scritto a mano in inglese, con testo italiano a fronte, di pratiche esoteriche, frutto di un viaggio dell’autore in Asia Minore, durante il quale incontrò membri di una setta zoroastriana che lo iniziarono alle loro pratiche. Una volta arrivato negli Stati Uniti in missione diplomatica, il Conte Walewski trascrisse gli appunti che gli erano stati dettati in persiano e in russo dai suoi maestri. Il testo racchiude tecniche di yoga indiano e tibetano e, soprattutto, inedite pratiche di potere caucasiche di origine zoroastriana che, secondo alcuni studiosi, sono le medesime che apprese Gurdjieff nella sua giovinezza. Gli editori americani sostengono che la prima pubblicazione USA sia stata ritirata negli anni cinquanta per volere di una setta, che lo riteneva troppo occulto e pericoloso. Contiene 150 illustrazioni disegnate dall’autore.

Il Mondo Magico dell’Antico Egitto

Il Mondo Magico dell’Antico Egitto

Autore/i: Jacq Christian

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prima edizione, traduzione di Tania Gargiulo.

pp. 198, nn. ill. b/n, Milano

Una sera di Natale, a Luxor, dalla conversazione con una famiglia di incantatori di serpenti Christian Jacq scoprì con sorpresa come in Egitto remotissime pratiche magiche continuino a essere ripetute assolutamente invariate da millenni. Prendendo spunto da questi fenomeni, l’ormai celeberrimo egittologo decise di avventurarsi nel mondo magico dei faraoni. In questo volume Jacq mostra come nell’antico Egitto fosse comunissimo ricorrere al sapere occulto per formulare voti di ordine sia materiale sia spirituale: avere una lunga vita terrena, non essere privi di cibo nell’aldilà, non morire per il morso di un serpente o la puntura di uno scorpione, avere uno spirito abbastanza formato per «circolare» nel cosmo, accedere ai misteri degli Antichi. Lo studioso e romanziere ci introduce alle origini, alle ritualità e al significato religioso della magia nella civiltà dei faraoni, una vera e propria arte sacra per cogliere le forze più segrete dell’universo, che sorprendentemente viene esercitata ancor oggi.

Christian Jacq, egittologo, saggista e romanziere, ha riscosso in Francia straordinario successo con i suoi libri sull’antico Egitto e ha ricevuto il premio Maisons de, la Presse dell’Académie frangaise per L’Egypte des grands pharaons. Tutte le sue opere tradotte in Italia sono diventate best seller. Fra queste ricordiamo: Il figlio della luce, La dimora millenaria e La battaglia di Qadesh del ciclo di Ramses e Le donne dei faraoni (Mondadori 1997).

 

Guida Pratica alla Grafologia

Guida Pratica alla Grafologia

Conoscere il carattere analizzando la scrittura

Autore/i: Leibl Marianna

Editore: Fratelli Melita Editori

prefazione e introduzione dell’autrice.

pp. XVI-234, nn. ill.b/n, Genova

Lo scettico domanderà: “Come si può dalla scrittura rilevare il carattere?”. Si può rispondere che in ogni essere vivente sono appunto la forma ed il movimento che attraggono la maggior attenzione. Ogni movimento ed ogni forma sono individuali, dato che non si trovano due esseri che compiono gli stessi movimenti in modo perfettamente uguale. Il malinconico, lo scoraggiato, il passivo, il sanguigno sono caratterizzati dalla mimica dei loro gesti del tutto diversa tra l’uno e l’altro. La vita dell’anima può dunque venire osservata sia attraverso i movimenti dell’individuo, sia attraverso la sua scrittura, che non è altro che un movimento fissato. Il rapporto fra scrittura e carattere deriva dal parallelismo psicofisico, poiché corpo ed anima sono in stretto rapporto fra loro. Essendo il corpo una parte e l’anima l’altra parte di ogni essere vivente, ne deriva che dai moti del corpo possiamo senz’altro dedurre la vita dell’anima di ciascun individuo.

Dall’introduzione:
“La grafologia in questi ultimi anni ha preso un grande sviluppo sÌ da potersi considerare una vera e propria scienza. Se essa non è ancora riconosciuta come merita, ciò è perchè molti, del tutto privi di una seria base scientifica, se ne servono per fare interpretazioni inesatte, ed anche perchè nella letteratura grafologica, accanto a pubblicazioni di valore, troviamo libri ed opuscoli di poca entità. Inoltre, alcune buone opere di grafologi stranieri non sono state finora tradotte in italiano e perciò non hanno potuto venire a conoscenza del pubblico che si interessa di questi studi.
La realtà indiscutibile però è, che in questi ultimi anni si è lavorato seriamente in questo campo della scienza e non soltanto sono stati scoperti e stabiliti i significati dei più importanti segni della scrittura, ma si è anche cercato di creare un rapporto fra grafologia e psicologia moderna per dedurre non solo le qualità ed i difetti dell’individuo, ma anche la complessa e logica struttura del suo carattere.
Nel mio primo libro, edito da Ulrico Hoepli nel 1933, «Grafologia Psicologica », (3° edizione 1948) che contiene le analisi grafologiche di una vasta serie dei più vari tipi umani, dal bambino al giovane, dall’uomo che lavora e crea, fino all’uomo asociale, deviato o malato, ho nell’introduzione ampiamente parlato della storia della grafologia, citando i nomi dei più noti rappresentanti dei vari paesi.
Lo scopo del presente libro sarà invece quello di presentare al pubblico italiano un riassunto delle indagini, delle leggi e delle teorie della tecnica grafologica sviluppata in questi ultimi anni dai più noti grafologhi appartenenti alle varie scuole e nazioni e di tentare nello stesso tempo di stabilire una caratterologia, poichè non basta scoprire dalla scrittura le qualità ed i difetti dello scrivente, ma occorre anche sapere con questi comporre sinteticamente un quadro del carattere.[…]”

 

Il Vangelo e lo Zen

Il Vangelo e lo Zen

Dialogo come cammino religioso

Autore/i: Mazzocchi Luciano; Tallarico Annamaria

Editore: EDB – Edizioni Dehoniane Bologna

premessa degli autori.

pp. 192, Bologna

In tempi come quelli di oggi in cui è facile sentirsi affannati, insoddisfatti, in cui ciò che si ha risulta decisamente più importante di ciò che si è, appare quanto mai necessario ritagliare, nell’arco della giornata, un momento di silenzio: non si tratta semplicemente di eliminare i rumori provenienti dall’esterno, ma anche il frastuono, dentro di noi, dei pensieri inquietanti, per ritrovare la nostra realtà più autentica. La Parola è come la rugiada che dà sollievo e conforto alla pianta; il Silenzio è simile alla quiete feconda dell’alba, durante la quale la rugiada si deposita. La Natura ci è maestra di sapienza e di armonia.

L’Amplesso Magico

L’Amplesso Magico

Il letto e il diavolo

Autore/i: Parravicini Laura

Editore: Casa Editrice Meb

pp. 202, nn. ill. b/n, Padova

Dagli amplessi magici degli dèi alle messe nere dei nostri giorni: un lungo viaggio attraverso la storia magica dell’umanità. Una storia che è anche la perenne, indomabile ricerca della propria origine che spinge l’uomo al di là del razionale.
Sempre e ovunque la magia si incontra e si scontra con la più potente delle espressioni umane: la sessualità.
Magia e sesso, un cocktail esplosivo che non ha una collocazione precisa nel tempo, perché riti primitivi e cerimonie sofisticate convivono oggi come in passato.
Penetrare in questo mondo segreto è l’obiettivo che si pongono maghi, streghe e sciamani, veri e propri depositari di conoscenze e rituali presso ogni civiltà e religione, ed è lo stesso percorso che ci propone l’autrice di questo affascinante libro.
Un volo lunghissimo di un istante che dura millenni, dunque? Sì, ma a cavallo di una scopa e con quel pizzico di ironia che tale mezzo ci consente.

Laura Parravicini, nata a Venezia, ha vissuto in molte città italiane e ha trascorso lunghi periodi all’estero. Ha cominciato a scrivere storie di viaggio e racconti a vent’anni e ha lavorato a lungo con Peter Kolosimo che considera suo maestro professionale. Oggi vive a Padova, dove conduce una stamperia d’arte in cui si lavora ancora soltanto a mano con sistemi antichi. Ma la sua vera, grande passione è il teatro al quale si dedica curando regie, riduzione di testi, costumi. Ad interessarsi del mondo magico è giunta in seguito ad una serie di servizi sugli usi e i costumi di popoli dai quali emergeva con grande forza il conflitto tra spirito e materia.

La Vita Quotidiana in Giappone al Tempo dei Samurai

La Vita Quotidiana in Giappone al Tempo dei Samurai

1185-1603

Autore/i: Frédéric Louis

Editore: Rizzoli

traduzione di Rosanna Pelà.

pp. 320, nn. tavv. b/n f.t., 1 cartina b/n, Milano

I rotoli dipinti, emakimono, sono la fonte principale di informazioni sulle abitudini di vita nel Medioevo giapponese che Frédéric utilizza e, come in un rotolo, ci si presentano le scene quotidiane – dalla nascita alla morte – della vita dei contadini, dei guerrieri, degli artigiani, dei monaci e dei nobili. Il cibo viene descritto con ricchezza di particolari e così l’abbigliamento e gli oggetti d’uso quotidiano. La letteratura ed i «regolamenti di famiglia» arricchiscono il quadro di particolari per quanto riguarda i costumi degli aristocratici. È l’epoca in cui il buddhismo assume connotati tipicamente giapponesi e si diversifica in sette. Lo Zen con il suo rifiuto delle Sacre Scritture e l’attenzione a!la natura sembra assorbire stimoli dallo Shintō, la via dei kami, che è la credenza originale del vecchio Giappone. Lo Zen con la sua insistenza sulla transitorietà delle cose della vita – «i colori dei fiori danno testimonianza di questa verità: tutto ciò che fiorisce deve appassire» – viene assunto a regola anche dai samurai, la cui essenza e ragion d’essere, come sottolinea l’autore, «è il senso del dovere ». È in quest’epoca che vengono codificate con regole precise quelle arti che rimarranno immutate fino ai nostri giorni. La cultura del Medioevo, dice Frédéric, «cerca di comprendere intuitivamente la natura, di inserirsi e di vedere la bellezza reale nascosta sotto l’apparenza. Per potervi riuscire l’uomo deve piegarsi a certe regole, a una legge. Ed è nella rigida osservanza di questa legge che egli può raggiungere la libertà totale, perché la Legge (la via dei Fiori, del Tè, del No) trascende l’individuo. E secondo gli esteti del Medioevo, la perfetta libertà si può trovare soltanto osservando in modo assoluto una legge».

Messaggi dall’Ignoto

Messaggi dall’Ignoto

La spiegazione di apparizioni misteriose e dei miracoli

Autore/i: von Däniken Erich

Editore: Longanesi & C.

prefazione dell’autore, traduzione dal tedesco di Emi Mori.

pp. 252, Milano

Erich von Däniken è nato nel 1935 a Zofingen (Svizzera) e si è sempre interessato soprattutto dei fenomeni che di solito vengono definiti sensazionali. Un’indagine demoscopica, effettuata nella Germania Federale, rileva che oltre il cinquanta per cento degli intervistati crede nei miracoli e nelle visioni, percentuale ancora bassa se confrontata con quella dei paesi a popolazione prevalentemente cattolica. Alla domanda: «Esistono le apparizioni?», l’autore risponde: «Le apparizioni esistono!».
Egli contesta però che la Chiesa cattolica romana possieda in esclusiva il diritto alle apparizioni e ai miracoli. Questi non sono legati a una sola religione, ma avvengono nelle più disparate condizioni, fra tutti i popoli, in tutti i continenti, presso tutte le religioni e in ogni epoca. Per la maggior parte dei miracoli esistono spiegazioni logiche. Per gli altri, di cui non si può ancora offrire una esatta spiegazione scientifica, Däniken avanza un’ipotesi suggestiva e senza dubbio stimolante: da tempo ormai la medicina utilizza, con successo, il concetto del bio-feedback. È possibile, si chiede l’autore, che esista anche uno psico-bio-feedback? Nell’ambito dei paesi di religione cristiana questo libro, oltre a rappresentare un’accurata indagine in una materia tanto discussa, costituisce anche una provocatoria analisi della fede e dell’apparato che su di essa la Chiesa ha saputo costruire, creandosi, attraverso l’esclusiva dei contatti con l’Aldilà, la più efficiente organizzazione di public relations della storia.

La Papessa Giovanna

La Papessa Giovanna

Roma e papato tra storia e leggenda

Autore/i: D’Onofrio Cesare

Editore: Romana Società Editrice

presentazione dell’autore.

pp. 288, nn. ill a colori e b/n, Roma

Verso l’anno 850 una giovane, nata nella città tedesca di Magonza, si trasferisce a Roma. Qui, celando la propria identità sotto abiti maschili, data la sua grande cultura e la vita esemplare, sale rapidamente per tutti i gradi ecclesiastici fino ad essere eletta papa, col nome Giovanni. Senonché, trascorsi due anni e mezzo di pontificato, si scopre l’imbroglio: durante un solenne corteo, arrivato tra il Colosseo e la chiesa di S. Clemente, in mezzo alla strada il presunto papa dà alla luce un bambino. Come conseguenza dell’accaduto, per evitare che in futuro una donna potesse nuovamente ingannare la Curia viene stabilito che il pontefice neo-eletto, prima dell’incoronazione, sia fatto sedere su due seggiole dal sedile forato per il previo accertamento anagrafico.
Ma cosa c’è di vero in tanto singolare leggenda, nata quasi mille anni fa, arricchitasi nel corso dei secoli di sempre nuovi dettagli (assai spesso salaci), fino a diventare un’insegna nelle feroci polemiche dei protestanti contro i cattolici?
Il D’Onofrio dimostra che ci troviamo di fronte ad una «storia» falsa ma costituita per intero di elementi pienamente reali e storici. Infatti, con attenta rilettura critica di tutte le fonti (archeologiche, letterarie, liturgiche, topografiche, artistiche), dopo aver spiegato in che modo le tessere del complesso mosaico raffigurante questa leggenda erano andate a poco a poco fuori posto fino a formare una scena, maliziosa e maligna, interamente sconvolta, l’Autore – col rigoroso metodo storico e con la chiarezza di esposizione che gli sono riconosciuti – pezzo per pezzo ricostruisce fedelmente il mosaico originario ricomponendo il soggetto autentico ed insieme identificando i moventi politico-religiosi e sociali, in realtà di altissimo impegno, che ne furono alla base.
Una storia, dunque, ricca di novità e di scoperte, sorprendente per le conclusioni inaspettate e impreviste; insomma, quasi un giallo, come appunto il D’Onofrio nella Presentazione definisce il suo libro.

Visualizza indice

Parte prima
1475: la papessa Giovanna entra ufficialmente in Curia

1. Due grosse novità per il giubileo del 1475, 12
2. Affresco di gruppo con bibliotecario, 23
3. 1475: la papessa Giovanna entra ufficialmente in Curia, 27

Parte seconda
Come fu narrata la storia della papessa dall’XI agli albori del XVI secolo

1. XI e XII secolo: le fonti più antiche su una femmina-papa, 40
2. XIII secolo: incomincia l’enigma di sei misteriose P, 43
3. Le due versioni di Martino Polono al tempo di Nicolò III (1277-80), 46
4. Nasce un bambino in mezzo alla strada: nel vicus Papisse, 51
5. Anno 1291: due seggiole in porfido per l’esame del sesso, 54
6. 1368:Martino Polono rifiuta la storia della papessa, 59
7. Come la raccontavano le guide del primo Trecento, 68
8. La semi-casta novella del Boccaccio e l’iconografia della papessa, 76
9. La papessa Giovanna nella malizia del Quattrocento, 86
1O. La papessa varca la soglia del Cinquecento, 94

Parte terza
Cattolici e protestanti: odio e amore per la papessa Giovanna

1. La papessa Giovanna tra storia e leggenda, 106
2. Però qualcuno ne aveva già dubitato, 112
3. Luterani d’assalto all’insegna della papessa Giovanna, 114
4. Ma i cattolici la preferirebbero al rogo, 122

Parte quarta
Che cosa nasconde la papessa Giovanna?

1. L’elezione di Pasquale II (1099) in una Roma semi-distrutta, 130
2. Ma per essere eletti occorreva fuggire, ovvero: il rito della renitenza, 134
3. Una sedia di marmo e due di porfido per eleggere Pasquale II e Onorio II (1099, 1154), 140
4. Quelle tre seggiole secondo le fonti più antiche, 146
5. Quando il papa «sedeva», ma «stando disteso», 152
6. Perché le due seggiole in porfido sono forate? 160
7. In che modo un tempo si veniva al mondo, 163
8. Gli imperatori che nascevano dal porfido, 169
9. La «sedia regale» di Michele Savonarola, 172

Parte quinta
Il significato del parto nella leggenda della papessa e nel baldacchino berniniano della basilica di S. Pietro

1. Tu es Petrus et super hanc petram … , 186
2. Costantino imperatore tra due Capitoli rivali, 193
3. Il rilancio della «Mater Ecclesia» e un’epigrafe che dava fastidio, 202
4. Quando e da chi fu inventata la maligna leggenda d’una femmina papa, 206
5. Il vero significato del verso con le sei o sette misteriose P, 208
6. Dove sta la «memoria» ostetrica e sepolcrale della papessa Giovanna? 212
7. Ecco perché i papi deviavano dal “vicus Papisse», 228
8. Ma perché la papessa si annidò nel sacello del «vicus Papisse»? 234
9. La scena di parto nel baldacchino di Urbano VIII in S. Pietro e il concetto della «Mater Ecclesia», 243

Indice delle abbreviazioni, 271 Indice analitico, 272 Bibliografia, 282 Indice delle illustrazioni, 287

La Parapsicologia e la Natura della Vita

La Parapsicologia e la Natura della Vita

L’origine e la natura dell’uomo. I problemi, i fallimenti e i siccessi della parapsicologia. Revisione del meccanicismo. il futuro delle “scienze spirituali”

Autore/i: Randall John L.

Editore: Armenia Editore

prefazione dell’autore, traduzione di Davide Dèttore.

pp. 304, Milano

Gli ultimi anni hanno segnato grandiosi sviluppi in campo scientifico, della massima importanza per quanto riguarda il problema della natura dell’uomo.
Abbiamo assistito al rapido sviluppo della cibernetica, della biologia molecolare, della neurofisiologia, tutte scoperte che sembrano rafforzare il punto di vista materialistico. Tuttavia, altri risultati scientifici, non meno sconcertanti e vistosi, sembrano opporsi ad un’interpretazione esclusivamente materialista dell’esistenza. In questo ambito, un ruolo essenziale è stato svolto dalla parapsicologia, che è andata occupando un posto sempre più importante tra le scienze della vita. E ormai scienziati di chiara fama rivolgono la loro attenzione al campo parapsicologico, per cui non è più possibile sottovalutarlo o considerarlo una specie di passatempo per eccentrici. Il libro di Randall affronta il problema dell’atteggiamento che l’uomo di scienza deve assumere di fronte alla fenomenologia paranormale. Non basta dichiarare la propria incapacità di comprendere l’ESP; bisogna avere il coraggio di superare l’abisso, di situarsi al di là di teorie che non riescono a dare una visione completa del reale. Audaci e geniali sono gli ultimi capitoli dell’opera, dove viene proposta una tecnica di studio che si concilia perfettamente con i metodi dell’indagine scientifica.

Vuoti di Memoria

Vuoti di Memoria

Autore/i: Saba Sardi Francesco

Editore: Francesco Bevivino Editore

prefazione dell’autore.

pp. 384, Milano

Il viaggiatore è colui che inseguendo antiche tracce, lascia nuove impronte. Vuoti di memoria presuppone l’oblio e la reinvenzione di un narrare messo in gioco dall’esca dei vissuti. ” Riprendendo una tradizione in cui l’esposizione delle idee incontra una forma d’arte, come già fu‘per Giordano Bruno o per Rabelais, in questa nuova opera Francesco Saba Sardi ricorre al racconto per restituire alla letteratura la sua originaria forza propositiva. Ogni racconto ci riconsegna la trama di vicende individuali e insieme collettive, una congerie di brani di storia assolutamente inediti.
Gli incontri con Nelson Mandela, Tito, Stalin, si intrecciano a Ritratti di città: Trieste, Milano, persino Buchenwald, e a esplorazioni di continenti lontani come il Brasile e l’Africa, ridisegnando le mappe teoriche di orientamento del XX secolo.
Francesco Saba Sardi è una figura intellettuale rara e singolare nel panorama internazionale per varietà di interessi, ricchezza di scrittura e versatilità stilistica. Il suo genio appartiene alla stirpe degli inventori, coloro per i quali il viaggio è condizione necessaria dell’itineranza intellettuale.
Instancabile girovago, ha percorso le più remote lande del pianeta indagandone le pieghe più oscure. Una vita fatta di esperienze ardue, talvolta dolorose, sempre sottoposte al vaglio dell’ironia di cui questi racconti sono eloquente specchio.

Francesco Saba Sardi triestino trapiantato a Milano, ha pubblicato oltre 50 libri di narrativa, saggistica, poesia e viaggi, ed è un notissimo traduttore da sei lingue, più volte premiato in Italia e all’estero per la sua attività. Indefesso frequentatore di etnie e realtà poco note, per anni ha visitato terre di tutto il mondo. Tra le sue opere più note: Il Natale ha 5000 anni, 1958; Sesso e mito, 1962, ediz. americana 1975; Onan, 1964; Il secolo dei libertini, 1967; La perversione inesistente, ovvero il fantasma del potere, 1977; Il massacro, moventi e storia del militarismo, 1963, ediz. tedesca 1972; Sessuofobia, 1965; Nascita della follia, 1980; Dottor Sottile, 1984; Il cuore dell’Africa, 1987; Messico, 1988; India, 1991; Marocco, 1994; La perla, 1995; Il traduttore libertino, 1997; La parte oscura, 1999; Che cos’è il Buddismo?, 2002; Il grande libro delle religioni, 2002, ediz. francese 2003; Gonçalvo o della menzogna, 2003; Poco fa, altrove, 2003; Dominio, 2004.

 

Lo Yoga dell’Energia Sessuale

Lo Yoga dell’Energia Sessuale

Autore/i: Haich Elisabeth

Editore: Edizioni Amrita

prefazione di Helmut Speer, introduzione dell’autrice, traduzione dall’inglese di Franco Ballara.

pp. 192, nn. ill. b/n, Torino

Dall’Autrice del famoso Iniziazione: memorie di un’Egizia un altro grande successo editoriale che descrive la trasmutazione delle energie fisiche, emotive, mentali e psichiche solitamente disperse nell’attività sessuale. Questa trasmutazione è, tradizionalmente, una via di unione con il Sé superiore: “La trasformazione dell’energia sessuale in un’energia creatrice, divina, spirituale è la resurrezione dalla morte alla vita eterna”. Sono sette – precisa inoltre l’Autrice – le energie che possiamo imparare ad imbrigliare in modo da raggiungere la meta nel più breve tempo possibile. In un periodo in cui il crollo dei tabù sessuali lascia un’intera cultura senza riferimenti, dando luogo ad ogni tipo di comportamento, questo libro è un faro che permette di prendere coscienza di quanto fin qui i pregiudizi culturali dell’Occidente ci hanno impedito di conoscere ed esplorare.

Tao e Longevità

Tao e Longevità

La trasformazione di mente e corpo

Autore/i: Huai-Chin Nan

Editore: Casa Editrice Astrolabio

premessa e cura di Wen Kuan Chu, introduzione dell’autore, traduzione di Patrizia Nicoli.

pp. 144, ill. b/n, Roma

I metodi pratici dello yoga taoista, sia nel loro collegamento con i principi filosofici che ne costituiscono lo sfondo originario, sia nella loro dimensione concreta di una disciplina integrale e graduale per raggiungere l’obiettivo del Taoismo, la ’longevità’ o la ’vita superiore’.