Libri dalla categoria Profeta
Le Gemme e gli Astri
Il lapidario di Alfonso il Saggio
Autore/i: Alfonso X il Saggio
Editore: Xenia Edizioni
prefazione di Enzo Acampora, note al testo di Giuseppe Bezza, contributo di Joe Fallisi, traduzione di Luca Temolo Dall’Igna.
pp. XXXI-288, ill. b/n, Milano
Le gemme e gli astri “Il Lapidario di Alfonso il Saggio” è una delle rare opere medievali a noi giunte, in cui l’astrologia e l’astronomia si integrano con l’alchimia e con il variegato mondo delle pietre, delle gemme e dei cristalli. Il libro, attribuito ad Alfonso X il Saggio, è in realtà una traduzione da un originale arabo di autore ignoto e descrive la totalità delle pietre e dei minerali connessi con ciascuno dei segni zodiacali, anzi con ciascuno dei trenta gradi occupati nel cielo da ogni segno dello zodiaco. Cosi scopriamo che l’argento corrisponde al Cancro, il diamante al Toro, la corniola all’Ariete, l’oro ai Gemelli, il quarzo alla Vergine e così via. Ognuna delle trecento pietre esaminate dal Lapidario ha, a sua volta, un segreto legame con una stella, che in un ben preciso momento dell’anno, soprattutto quando essa si trova al Medio Cielo, esercita la sua massima influenza sulla pietra, trasmettendole particolari virtù terapeutiche e protettive. Il testo descrive l’azione di pietre e gemme sulle diverse malattie e ne indica le modalità di uso e di assunzione sia come talismani sia sotto forma di polveri da applicare sulla zona dolente del corpo, in rapporto col momento astrologico più favorevole. Il Lapidario rappresenta dunque uno dei fondamenti dell’antica tradizione della cristalloterapia, oggi ampiamente rivalutata.
Le gomme e gli astri si rivolge a chi è appassionato di astrologia e del mondo delle pietre, ma anche a chi vuol conoscere più da vicino la vita quotidiana del Medioevo, le sue credenze, i suoi costumi.
Alfonso X il Saggio (1221-1284), re di Castiglia e di Leon, è passato alla storia per la sua vasta attività di mecenate più che per le sue imprese militari e politiche. Riunì a corte letterati e scienziati di diversa origine e di diversa fede religiosa, suggerì loro le opere arabe da tradurre in castigliano e li guidò nella direzione delle ricerche. Curò la redazione di opere giuridiche (Las Siete Partidas), storiche e scientifiche. Tra queste ultime ricordiamo, oltre al Lapidario, la traduzione del compendio magico-astrologico arabo Picatrix, un catalogo delle stelle fisse, le tavole astronomiche che da lui prendono il nome di Tavole alfonsine, e vari altri trattati di astronomia.
Vivere Zen
Autore/i: Tetsugen Serra Carlo
Editore: Xenia Edizioni
seconda edizione, premessa e introduzione dell’autore.
pp. 220, Milano
Vivere secondo lo Zen non significa condividere dogmi o professare credenze filosofiche o religiose: significa piuttosto portare lo Zen nella vita di tutti i giorni attraverso la pratica della meditazione e dello zazen, l’osservanza dei Tre Precetti universali – non fare il male, fare il bene, aiutare gli altri – e l’osservanza dei Dieci Voti fondamentali. Non si tratta di regole esteriori, né di norme codificate destinate a gravare sull’animo umano: si tratta, invece, di gradini di una vita interiore di autoconoscenza e di introspezione che porta a riconoscere in sé la Vera Natura, la Mente Unica presente in ciascuno di noi.
Vivere Zen illustra, con esempi pratici di meditazione, come vive il praticante buddhista il suo cammino morale, che è allo stesso tempo un percorso della mente; come scopre ogni giorno un nuovo contenuto di luce nel «non uccidere», «non rubare», «non abusare del sesso», «non parlare falsamente», «non usare sostanze tossiche», «non giudicare», «non disprezzare», «non creare contrasti fra i condiscepoli», «non adirarti», le tappe quotidiane che portano l’uomo all’esperienza diretta dell’Illuminazione.
Carlo Tetsugen Serra, maestro Zen ordinato in Giappone nel monastero Tosho-Ji, ha fondato & Milano il centro Zen «Enso-Ji Il Cerchio». Per la Xenia ha scritto La Terapia Zen (Milano, 1998).
Come Funziona la Psiche Umana
Autore/i: Burt Cyril; Jones Ernest; Miller Emanuel; Moodie William
Editore: De Carlo Editore
unica edizione, prefazione e cura di Cyril Burt, traduzione dall’inglese di Vera Antonelli.
pp. 292, Roma
Sommario:
Prefazione
PARTE PRIMA
Come lavora la mente degli adulti
IL CONSCIO
I. Che passa per la mente degli altri?
II. Che passa per la nostra mente?
L’INCONSCIO
III. Che cosa è la psicoanalisi?
IV. Potenza dell’inconscio
V. I nostri sogni
PARTE SECONDA
Come lavora la mente dei bambini
I PROBLEMI DELLO SVILUPPO INFANTILE
VI. Inizio della vita psichica del bambino
VII. L’ambiente familiare
VIII. I terrori infantili
I PROBLEMI DELLA EDUCAZIONE INFANTILE
IX. L’istinto e l’abitudine
X. I bambini al gioco
PARTE TERZA
Le attività nei rapporti sociali
XI. Psicologia del sesso
XII. Psicologia delle nazioni
XIII. Psicologia della politica
XIV. Psicologia del passatempo
XV. Psicologia dell’arte
XVI. Psicologia della religione
INDICE DEI NOMI
Come Leggere le Carte Normali e i Tarocchi
Per predire il futuro – Prevedere futuro, ricchezza, salute, amore, con un normale mazzo di carte o con i Tarocchi
Autore/i: Rizzi Alina
Editore: Mariotti Publishing
introduzione dell’autrice.
pp. 190, 100 ill. b/n f.t., Milano
Questa guida pratica insegna a predire il futuro, “leggendo”, cioè interpretando le carte, siam esse quelle comuni, da scopa oppure da ramino, o i Tarocchi. Questi ultimi, infatti, sono le carte da divinazione per eccellenza, le più antiche ed i progenitori di tutte le altre, che tuttavia ne conservano alcune qualità idonee e sufficienti per l’arte di prevedere il futuro.
La Regione Andina
Popoli del mondo
Autore/i: Curatola Marco
Editore: Istituto Geografico De Agostini
presentazione di Ernesta Cerulli.
pp. 120, riccamente ill. a colori, Novara
Sommario:
Presentazione
Geografia
- La regione andina
- L’ambiente
Archeologia
- Le origini
- Le prime coltivazioni e gli inizi della ceramica e della tessitura
- Villaggi e templi
- La cultura di Chavín
- Le prime grandi formazioni statali
- Gli imperi di Tiwanaku e di Wari
- Il regno di Chimor e altre signorie regionali
- Il Tawantinsuyu
- Le confederazioni colombiane dei Tairona e dei Chibcha
Storia
- La conquista
- Il periodo coloniale
- L’indipendenza
Le attuali popolazioni indigene
I Quechua
- L’uomo
- Le attività di sussistenza
- La comunità: il villaggio, la famiglia, l’organizzazione sociale e politica, le feste
- Il mondo soprannaturale: dei, sciamani e miti messianici
- Fiere e mercati
- L’artigianato e le manifestazioni artistiche
- La musica, la danza e il canto
Gli Aymara
- Le attività economiche: tecniche e rituali
- La società: la struttura sociale, i rapporti tra i sessi, il ciclo della vita individuale
Gli Uru
Aspetti del mondo andino oggi
- Le città
- Le miniere
- Il processo di acculturazione e la fine della cultura andina
Bibliografia
Regola Sanitaria Salernitana
Regimen Sanitatis Salernitanum
Autore/i: Anonimo
Editore: Ente Provinciale per il Turismo di Salerno
versione italiana di Fulvio Gherli.
pp. 96, nn. ill. monocrome, Salerno
“Ritenuto il documento letterario fondamentale dell’antica medicina salernitana, il «Regimen» apparve a studiosi insigni quali il Daremberg, il Sudhoff e da ultimo il Kristeller, come una specie di «questione omerica»: al nucleo di poco più che trecento versi – raccolti e commentati nel XIII secolo dal Maestro di Montpellier Arnoldo di Villanova – si andarono di secolo in secolo aggiungendo numerosi sempre nuovi aforismi, attribuiti alla Scuola di Salerno. Qui però si dà il nucleo originario, secondo il testo latino considerato più autentico dalla critica.
Tradotto in tutte le lingue, il «Regimen» lo fu anche in italiano, da parte di autori vari e in varie epoche, a partire, almeno, dal secolo XVI. Due edizioni veneziane comparvero rispettivamente nel 1549 e nel 1566.[…]”
L’Arte della Mesoamerica
Olmechi – Maya – Aztechi
Autore/i: Miller Mary Ellen
Editore: Rusconi
prefazione e introduzione dell’autrice, traduzione dall’inglese di Denise Schmid.
pp. 240, Milano
Questo libro sull’arte e sull’architettura del Mesoamerica antico intende riassumere le conquiste artistiche delle civiltà precolombiane – Olmechi, Maya, Toltechi e Aztechi -, conquiste troppo spesso ignote anche ai contemporanei. Le piramidi e i palazzi, le giade e i dipinti emergono dalle pagine di questo libro con quello stesso vigore che stupì gli uomini di Cortés nel 1519. Dal 1500 a.C. fino alla conquista spagnola, la cultura dal Messico all’Honduras condivise molti aspetti, quali il calendario rituale di 260 giorni e la necessità di vedere nelle divinità forze della natura. Studi recenti hanno messo in risalto la grande importanza ’ attribuita ai riti reali, come la guerra o i sacrifici umani. Tutti questi temi ricorrono in quest’opera di Mary Ellen Miller, che si propone come l’opera divulgativa più aggiornata sull’arte della Mesoamerica degli ultimi anni.
Mary Ellen Miller Nata a Skaneateles (New York) nel 1952, ha studiato a Princeton e a Yale. In questa università ha conseguito la laurea di secondo grado in materie umanistiche nel 1978 e il dottorato di ricerca in storia dell’arte nel 1981. Attualmente è docente associata di storia dell’arte a Yale. Mary Ellen Miller ha lavorato nell’America Centrale e particolarmente nel Messico, in Guatemala, a Belize e nell’Honduras, dove ha compiuto ricerche sull’arte, l’architettura e la cultura maya. E autrice di numerosi articoli sull’arte mesoamericana per riviste specializzate e il suo libro The Murals of Bonampak (I dipinti murali di Bonampak), pubblicato nel 1985, è stato definito da Michael Coe: «il miglior studio di un corpus di arte maya che abbia mai letto… un classico della letteratura sulla Mescamerica».
La Civiltà di Roma
133 a. C. – 217 d. C.
Autore/i: Grant Michael
Editore: Il Saggiatore
prima edizione, premessa dell’autore, a cura di Roberto Bosi, traduzione di Elio Bruni.
pp. 404, nn. tavv. a colori e b/n, Milano
Questo volume narra gli avvenimenti che accaddero nel mondo romano dal 133 a. C. al 217 d. C., cioè in quel periodo che vide l’affermazione della potenza di Roma nel bacino del Mediterraneo e nelle terre che allora erano considerate confini del mondo conosciuto. Non si tratta, tuttavia, di una sintesi di carattere storico, come potrebbe sembrare, ma di un’analisi degli sviluppi della civiltà romana, e, in particolare, di alcune sue manifestazioni superiori in differenti campi, considerandole come contributi fondamentali alla nostra comprensione del ruolo dominante di Roma nella evoluzione del moderno mondo occidentale e del Vicino Oriente. L’autore non pretende dai lettori alcuna particolare conoscenza storica o linguistica, ma, anzi, reca davanti ai loro occhi la vita quotidiana degli ultimi tempi della repubblica e dell’impero, dapprima. delineandone lo scenario storico-politico, quindi esaminando gli eccezionali risultati raggiunti. Vengono ugualmente giudicate la forza e la debolezza della costruzione romana, i motivi che condussero inesorabilmente un popolo di pastori e di contadini alla conquista del mondo, lasciandovi tracce ormai indelebili in molti domini della tecnica, della scienza, del diritto, della letteratura. Si descrivono le austere vite dei cittadini repubblicani e le esaltanti vite degli imperatori; le disperate rivolte degli schiavi, gli orrori sanguinari delle arene, gli ozi lussuriosi nelle città termali e balneari, le romantiche delicatezze della pittura paesaggistica romana. Più che al mondo dell’Urbe, l’attenzione del lettore è attratta verso le province dell’impero, e di queste l’autore ha grande e diretta conoscenza avendo viaggiato e vissuto a lungo in Turchia, nel Vicino Oriente, in Egitto e nel Sudano Abbiamo, così, un quadro delle condizioni dei popoli soggetti di fronte al conquistatore, un’analisi degli apporti che il mondo romano ha recato loro e una imparziale indagine sul retaggio che i conquistatori lasciarono nei paesi vinti e sottomessi. Pare di sentire nella narrazione una punta di orgoglio dell’autore per avere appartenuto alle genti che di quel mondo e di quella civiltà fecero parte, per l’intima convinzione di avere accolto quanto di duraturo e di accettabile Roma seppe pur dare ai popoli soggetti.
Fiabe Popolari Italiane
Nord
Autore/i: Autori vari
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
introduzione, premessa e cura di Alberto Mari.
pp. 284, Milano
Proseguendo per una via diversa il “viaggio tra le fiabe” a suo tempo intrapreso da Italo Calvino, questa raccolta di Fiabe popolari italiane restituisce al lettore tutta la ricchezza e varietà di toni della nostra lingua e dei suoi dialetti. L’ampio repertorio di storie del passato – quelle che si narravano un tempo nelle case e nelle piazze – segna un percorso ideale attraverso le tradizioni e la cultura popolare del nostro paese: una rilettura che riserva al lettore nuove, sorprendenti scoperte.
Da Atlantide alla Sfinge
Una civiltà superiore visse sulla terra ai primordi della storia. Ha lasciato le sue misteriose tracce…
Autore/i: Wilson Colin
Editore: Edizioni Piemme
introduzione dell’autore, traduzione dall’inglese a cura di Stefania Marietti.
pp. 336, 8 tavv. b/n f.t., Casale Monferrato (AL)
Nel 1991 un professore di geologia di Boston sconvolse il mondo scientifico dimostrando che la Sfinge era stata erosa dall’acqua e che quindi doveva essere più antica di migliaia di anni rispetto a quanto comunemente pensato. Le ricerche di Hancock, poi, inducono a pensare che questo leggendario monumento potrebbe essere stato edificato nel 10500 a.C. circa dai superstiti di una tremenda catastrofe cosmica che sconvolse la Terra all’epoca in cui, secondo Platone, venne distrutta anche la civiltà di Atlantide.
Colin Wilson sostiene che nella notte dei tempi, quando ancora i ghiacci non ricoprivano l’Antartide, si sviluppò sulla Terra una straordinaria civiltà in possesso di avanzatissime conoscenze scientifiche, matematiche e astronomiche e che i discendenti di questa civiltà si misero in salvo in Egitto e in Sud America. L’aspetto più sorprendente di queste ricerche riguarda proprio il sistema cognitivo di questa antica civiltà: confrontate con l’uomo moderno queste antiche popolazioni erano simili a marziani.
Colin Wilson segue le tracce di questa antica conoscenza andata perduta. In un’affascinante esplorazione delle remote profondità della storia, assistiamo a un tentativo senza precedenti di capire come questi popoli, a lungo dimenticati, pensassero, sentissero e comunicassero con l’Universo.
Colin Wilson divenne famoso nel 1956, all’età di 25 anni, con un bestseller intitolato The Outsider. Sempre interessato all’esplorazione della psiche umana, nel corso della sua eccezionale carriera Wilson ha affrontato una vasta serie di tematiche: archeologia, astronomia, cosmologia e fenomeni paranormali. Attualmente vive in Cornovaglia con la moglie, ma è spesso in giro per il mondo a tenere conferenze e lezioni. Partecipa a programmi radiofonici e televisivi e i suoi libri sono stati tradotti in molte lingue.
Le Chiavi del Tempo
I grandi misteri irrisolti dalle piramidi all’eredità di Atlante – Una nuova sorprendente visione della storia dell’umanità
Autore/i: Furlong David
Editore: Newton Compton Editori
introduzione dell’autore, traduzione di Lucilla Rodinò.
pp. 272, nn. tavv. b/n f.t., nn. ill. b/n, Roma
Dopo anni di ricerche, l’autore ha scoperto nel paesaggio della Gran Bretagna straordinari schemi di allineamenti che mettono in collegamento antichi siti e ricalcano il medesimo schema geometrico della Grande Piramide d’Egitto.
La Civiltà Egizia
Autore/i: Gardiner Alan
Editore: Giulio Einaudi Editore
introduzione di Alessandro Bongioanni, prefazione dell’autore, traduzione di Ginetta Pignolo.
pp. XXV-446, nn. tavv. b/n f.t., Torino
Le vicende favolose di un regno millenario, la lingua, l’arte, la religione, le espressioni della mentalità collettiva: dai remoti costruttori delle piramidi alla conquista di Alessandro Magno, Alan Gardiner, uno dei più autorevoli studiosi contemporanei, offre un panorama completo e vivace del mondo egizio.
Attingendo ai risultati di due secoli di ricerche, La civiltà egizia tende a privilegiare l’analisi dei dati empirici e della realtà oggettiva e quindi i momenti della “quotidianità rispetto all’eccezionale, nel tentativo di cogliere lo sviluppo e il significato del divenire storico.
Al racconto degli avvenimenti, fitto di particolari, piccole notizie e grandi scoperte, si accompagnano i documenti, la discussione sulle fonti e le iscrizioni, immergendo il lettore nell’atmosfera incantata di una civiltà leggendaria e spesso indecifrabile.
Completano il volume le bibliografie ragionate alla fine di ogni capitolo e le tabelle in appendice.
Introduzione e bibliografia aggiornata a cura di Alessandro Bongioanni.
Traduzione di Ginetta Pignolo.
Alan Gardiner (1879-1963), studioso delle iscrizioni semitiche del Sinai, ha insegnato all’Università di Chicago. Tra i suoi libri più noti ricordiamo Egyptian Grammar (1927).
Delitti di Natale
Autore/i: Autori vari
Editore: Editori Riuniti
prima edizione, a cura di Carol-Lynn Rössel Waugh, Martin Harry e Isaac Asimov, traduzione di Paola Campioli.
pp. 340, Roma
È Natale. Isaac Asimov e John Dickson Carr, Ellery Queen e Rex Stout firmano questo regalo inconsueto. Dodici magistrali intrecci gialli a base di ironia, buon gusto, intelligenza e perfidia.
L’Albero Ferito
Cina: autobiografia e storia
Autore/i: Suyin Han
Editore: Casa Editrice Valentino Bompiani
traduzione dall’inglese di Ettore Capriolo.
pp. 536, tavv. b/n f.t., Milano
Nata a Pechino da padre cinese e madre belga, famosa in tutto il mondo per il romanzo L’amore è una cosa meravigliosa, Han Suyin ha scritto con L’albero ferito il primo capitolo di una storia di se stessa, della sua famiglia e della Cina moderna, che è insieme autobiografia e saggio, cronaca di un costume e di una cultura e manifesto per una comprensione senza pregiudizi della Rivoluzione cinese.
Sulla base di documenti di famiglia e di resoconti di testimoni oculari, appare nel libro di Han Suyin la Cina che fu oggetto di mercato deI colonialismo europeo e dei potenti Signori della guerra, ma anche la Cina con le sue speranze e le sue ribellioni, i boxers, Sun Yat-sen e ChangKai-shek. Su questo sfondo storico della futura rivoluzione maoista, si dipanano con straordinaria ricchezza narrativa le vicende romanzesche, ma autentiche, d’una ragazza e d’una famiglia, cosicché il racconto procede su due binari: storia e quadro di costume.
Alle domande storico-politiche: perché non è nata una borghesia in Cina? quali sono state le conseguenze della penetrazione occidentale? perché non è stato possibile un trapasso senza scosse al mondo moderno? Han Suyin risponde con una ricreazione romanzesca, evocando un vecchio mondo che ha cessato di esistere e gettando un’insolita luce su fatti generalmente noti, quando lo sono, soltanto attraverso le pagine necessariamente aride degli storici.
Percorso da una profonda passione di capire la propria terra, L’albero ferito è uno dei libri più importanti che siano stati scritti sulla Cina, e ha fatto dire a Bertrand Russell: «Leggendo L’albero ferito ho imparato di più sulla Cina che se vi avessi vissuto per un anno intero».
Han Suyin è nata a Pechino da padre cinese, ingegnere delle ferrovie, e da un’aristocratica belga. Ha passato in Cina l’infanzia e l’adolescenza. Nel 1937, mandata a Bruxelles per completare gli studi, conobbe e sposò il colonnello Boo, amico intimo di Chang Kai-shek. Rimasta vedova in seguito al suicidio del marito, si diede con eguale passione alla letteratura e alla medicina. Ora vive parte dell’anno in Europa e parte in Cina, con il secondo marito.
Questa vita cosi insolita e problematica sul piano umano come su quello politico si riflette in tutta la sua opera, e particolarmente in L’albero ferito, primo capitolo di un’appassionata impresa: spiegare all’Occidente che la Cina esiste in rapporto al suo passato e nella sua modernità, e che la Cina rappresenta una delle possibili soluzioni che l’uomo potrà dare al proprio futuro.
Il Linguaggio Infantile
Strutturazione e Apprendimento
Autore/i: Francescato Giuseppe
Editore: Giulio Einaudi Editore
seconda edizione riveduta e ampliata.
pp. 288, Torino
Il bambino che comincia a parlare – motivo affascinante di osservazione per i papà e per le mamme, non meno che per gli esperti, psicologi, linguisti, medici e così via – da tempo è diventato oggetto di appassionate ricerche scientifiche. Come, e superando quali ostacoli egli si impadronisca del linguaggio dell’ambiente che lo circonda; come, grazie al possesso del linguaggio, diventi egli stesso partecipe attivo e riconosciuto della comunità in cui è nato; come infine possa influire in tale qualità sullo svolgimento della sua lingua materna – ecco alcune delle principali domande a cui lo studio del linguaggio infantile si propone di rispondere. Questo studio tende ad occupare nella linguistica di oggi una posizione sempre più importante e centrale, soprattutto da quando indagini recenti hanno fatto vedere che in esso convergono alcuni problemi fondamentali. Antinomie caratteristiche che trovano espressione nei termini di langue e parole, di sincronia e diacronia, di competenza ed esecuzione, si impongono in tali indagini coll’evidenza di una problematica teorica insistentemente confermata dalle esigenze della ricerca empirica. Questo libro, considerando l’acquisizione del linguaggio materno dal punto di vista della «strutturalità» che emerge gradatamente e sulla quale è basato in definitiva il pieno possesso linguistico del parlante nativo, vuol portare un contributo nuovo integrando la cognizione delle premesse linguistiche con quella delle premesse psicologiche, sociologiche, biologiche che si incontrano su un terreno comune.
Giuseppe Francescato, nato a Udine nel 1922, laureatosi in lettere e in filosofia all’Università di Padova, si è perfezionato in linguistica negli Stati Uniti e in Danimarca. Da oltre dieci anni risiede ad Amsterdam, dove è titolare della cattedra di lingua e letteratura italiana in quella università. Libero docente in linguistica generale, ha condotto importanti ricerche dialettologiche nella sua regione nativa. Attualmente è professore ospite nell’Università di Puerto Rico.
La Danimarca Prima dei Vichinghi
Autore/i: Klindt-Jensen Ole
Editore: Il Saggiatore
prima edizione, introduzione dell’autore, traduzione di Giuliana Lenghi Balestra.
pp. 228, 73 tavv. b/n, 20 disegni b/n, 1 carta geografica b/n, Milano
Il popolo danese va molto orgoglioso con buona ragione dei propri musei archeologici e degli scavi che ogni anno mettono in luce nuovi «tesori»: infatti, in questo piccolo angolo dell’Europa Occidentale, i prodotti dei periodi preistorici sono maggiormente interessanti e assai più belli di quelli rinvenuti in qualsiasi altra zona a nord dei paesi mediterranei. Il Museo delle Antichità Nordiche è stato fin dalla fondazione, nel 1807, una delle grandi attrazioni di Copenaghen e gli archeologi che lo hanno diretto hanno sempre potuto vantare un progresso sia tecnico sia di valore documentario : tra costoro si possono annoverare alcune celebrità note in tutto il mondo come Thomsen, Worsaae e Sophus Muller. La Danimarca è la terra dell’Uomo di Tollund, la terra delle più antiche navi che si siano mai rinvenute nell’Europa settentrionale, della enorme caldaia d’argento di Gundestrup, del Carro del Sole di Trundholm e delle favolose corna d’oro di Gallehus. I commercianti dell’età del bronzo portavano l’ambra dalle spiagge dello Jutland al mondo civile del Mediterraneo. Dalla Danimarca meridionale partirono gli Angli e gli Juti per invadere l’Inghilterra. Era in Danimarca che avevano luogo i barbari sacri fici e le terribili Cerimonie descritte da Tacito. L’affascinante racconto della preistoria in Danimarca fino all’arrivo dei Vichinghi ci è narrato magistralmente da Ole Klindt-Jensen, il primo archeologo danese di questo secolo che presenta una sintesi completa dei più antichi primordi storici del proprio paese, aggiornatissima, autorevole e avvincente.
Ole Klindt-Jensen è attualmente Sovrintendente del Museo Nazionale di Copenaghen. Si laureò con una tesi sulle influenze straniere in Danimarca durante l’età del ferro, lavoro che fu pubblicato nel 1950 e seguito in breve tempo da altri studi sulle tradizioni celtiche e su particolari rinvenimenti dell’età del bronzo. Ha condotto scavi in diverse località scandinave, tra cui una stazione preistorica dell’isola Gotland e nell’isola di Bornholm. Questi scavi misero in luce numerosi reperti, di diversi periodi agricoli, necropoli e colline fortificate; il materiale fu pubblicato a cura del Museo Nazionale danese.
Klindt-Jensen è noto anche per numerose conferenze e corsi universitari tenuti in vari Istituti accademici sulla preistoria e sugli attuali problemi archeologici della Danimarca.
Dizionario di Astrologia
Voce per voce l’Astrologia dalla A alla Z
Autore/i: Gouchon Henri-J.
Editore: Armenia Editore
avvertenza dell’autore, prefazione e traduzione di Antonino Anzaldi.
pp. 608, ill. b/n, Milano
L’ultima edizione aggiornata di un classico dell’astrologia, un’opera ambiziosa che raccoglie una mole sterminata di documenti antichi e moderni, catalogandoli in base a regole semplici ed esatte, e al tempo stesso un volume di agevole consultazione destinato sia ai principianti sia ai professionisti del settore.
Henry-J. Gouchon, celebre astrologò francese e compilatore di questo dizionario, si è scorzato di semplificare, pur affrontandoli con competenza e profondità, argomenti complessi in modo da renderli accessibili a chiunque desideri accostarsi all’astrologia con passione e impegno.
L’autore si è inoltre premurato di fornire un’interpretazione estremamente plausibile dei 140 principali aspetti che gli astri possono formare tra toro e, nel descriverne l’influenza sui destini, si è impegnato a eliminare le contraddizioni tenendo contò solo delle possibilità più conformi agli insegnamenti dell’astrologia classica.
In quest’ultima edizione, il curatore dell’edizione italiana ha aggiornato le voci superate, illustrando nuovi sistemi previsionali e proponendo un’interessante revisione delle tecniche astrologiche.
Psichiatria e Potere
Le malattie mentali e la manipolazione dell’uomo. I rapporti fra contestazione psichiatrica e movimento operaio.
Autore/i: Berlinguer Giovanni
Editore: Editori Riuniti
premessa dell’autore.
pp. 164, Roma
Nato a Sassari nel 1924, Giovanni Berlinguer si è laureato in medicina con una, tesi sui problemi sanitari di Roma. Attualmente è incaricato di medicina sociale all’Università di Sassari e dirige la Rivista italiana di sicurezza sociale. Oltre a numerosi contributi scientifici, ha pubblicato una decina di libri, tra i quali: Automazione e salute, La medicina è malata (con S.
Delogu), La macchina uomo, Sicurezza e insicurezza sociale, La salute nelle fabbriche. Iscritto al PCI dal 1944, da allora, accanto al lavoro scientifico didattico, ha svolto una intensa attività politica. Membro del Comitato centrale della Federazione giovanile comunista, è stato presidente dell’Unione internazionale degli studenti fino al 1953, quando divenne funzionario della Federazione romana del PCI come responsabile del lavoro culturale, poi della propaganda e del lavoro di massa. Ha diretto il «Gruppo per la sicurezza sociale» della Direzione del PCI dal 1963 al 1968, anno in cui è passato alla sezione culturale, ove si occupa della ricerca scientifica e dell’università. Fa parte del Comitato centrale dal XII Congresso.
Edda
Autore/i: Snorri Sturluson
Editore: Adelphi Edizioni
introduzione e cura di Giorgio Dolfini.
pp. 192, Milano
«Vi fu un tempo remoto / in cui nulla era: / non sabbia né mare / né gelide onde. / Non c’era la terra / né la volta del cielo; / ma voragine immane / e non c’era erba». Nelle sale altissime del Walhalla, dal tetto coperto di scudi dorati, il re Gylfi, «uomo saggio ed esperto di magia», ascolta questa prima risposta alle sue appassionate domande: «Quale fu l’inizio? e come ebbe principio ogni cosa? e prima che c’era?». Sono i fondamentali interrogativi di ogni mitologia, che si riferisce sempre a un tempo originario e separato dalla durata comune: nell’Edda di Snorri a rispondere saranno gli stessi dèi nordici, mutevoli e ambigui, pronti al travestimento e all’inganno, perché la loro essenza è appunto di travestirsi continuamente nelle apparenze del mondo che li manifesta. E dietro la voce degli dèi ci parla quella di uno straordinario scrittore, in cui si riuniscono qualità che raramente hanno potuto trovarsi congiunte. Islandese, Snorri Sturluson visse dal 1178 al 1241, quando cadde assassinato, probabilmente per ragioni politiche. Era un grande erudito, paziente raccoglitore delle tradizioni storiche, letterarie e mitologiche del suo popolo, che poi si sarebbero riverberate per secoli nella nostra civiltà, fino a Wagner e a Tolkien. Ma Snorri era anche un grande narratore – tanto che in lui Borges ha visto, paradossalmente, il primo antenato di Flaubert – e un poeta esperto di tutti i prodigiosi segreti della poesia scaldica, e soprattutto era un uomo del mito – se così possiamo chiamare chi, nell’atto di rammemorare le origini, ne varia e amplifica le vicende, le intreccia e le separa, ne ripropone gli enigmi, infine le vive nella scrittura con un’intensità che lascia intravvedere come gli iniziati dovevano rivivere nei misteri le vicende degli dèi. È questo forse che dà alla sua Edda, qui tradotta e commentata per la prima volta in italiano da Giorgio Dolfini, quella vibrazione inconfondibile di incantamento, quella forza sprigionante dalle immagini che ha ogni vera parola mitologica.
Così il lettore avrà l’impressione di veder risorgere intatto, in tutte le sue intricate vicende, il maestoso, cupo e selvaggio mondo nordico, mentre ruota intorno al frassino Yggdrasill, dalle radici senza fine, in cicli implacabili di distruzione e rinnovamento, che esaltano e travolgono dèi benigni e maligni, elfi e valchirie, nani, streghe, giganti, eroi e animali. E tutta l’Edda di Snorri apparirà infine come una mobile contemplazione di questa smisurata ruota di eventi, nella presciente attesa del lupo Mánagarm, pasciuto della carne dei morti, annunciatore della catastrofe, che «ingoierà la luna e spruzzerà di sangue il cielo e l’aria tutta», e insieme di quel tempo nuovo in cui, ancora una volta, «la terra emergerà dal mare e sarà verde e bella e i campi cresceranno senza seme».
Dizionario di Archeologia
Uno strumento indispensabile al dilettante e allo specialista per conoscere le civiltà antiche
Autore/i: Bray Warwick; Trump David
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prefazione degli autori, traduzione di Francesca Paola Porten Palange.
pp. 336, 99 tavv. b/n f.t., 15 cartine b/n f.t., 99 disegni b/n, Milano
Questo dizionario si rivolge agli specialisti e agli appassionati di una delle scienze più affascinanti, l’archeologia, che studia le prime culture e civiltà comparse sulla terra. I reperti archeologici hanno spesso nomi assai complicati, e così le tecniche di scavo e di datazione, mentre località importantissime per l’archeologia sono ignorate dalle carte geografiche. Con l’aiuto di Warwick Bray e David Trump, che hanno qui raccolto e illustrato più di 1600 termini tecnici e nomi di località archeologiche, il lettore potrà affrontare lo studio di un testo anche difficile, come potrà organizzare dei viaggi turistico-archeologici. Nel loro libro troverà «tutulo» e «cuppella», «bucchero» e «dolmen», «dyss» e «lunula», «lynchet» e «Ziggurat», «uomo di Neanderthal» e «aurignaciano», e anche Altamira e Pantalica, Arene Candide e Lascaux, Stentinello e Butmir, Micene e Abu Simbel. Questo indispensabile strumento di consultazione, riccamente illustrato (209 disegni nel testo, 99 illustrazioni fuori testo e 15 cartine), copre l’intero campo dell’archeologia mondiale, dalla preistoria alle civiltà preclassiche.
Warwick Bray insegna Archeologia americana alla London University. È autore di una «Everyday Life of the Incas» (1968).
David Trump insegna Archeologia alla Cambridge University. Ha condotto campagne di scavi in Italia e a Malta. Ha scritto: «Central and Southern Italy before Rome» (1966) e «Skorba: the Prehistory of Malta» (1966).