Libri dalla categoria Cucina Macrobiotica
Le Figure del Mito
Un grande itinerario illustrato nelle immagini mitologiche di ogni tempo e paese
Autore/i: Campbell Joseph
Editore: Edizione Mondolibri
prefazione dell’autore, traduzione dall’americano di Augusto Sabbadini.
pp. XV-522, ricchissimo apparato di foto e illustrazioni a colori e b/n, Milano
«La tesi è, in breve, che i sogni aprono una porta sulla mitologia, poiché i miti sono della stessa natura del sogno. Come i sogni emergono da un mondo interiore sconosciuto alla coscienza di veglia, così avviene per i miti. Così avviene, in verità, per la vita stessa». Queste parole, che Joseph Campbell pone come premessa al suo lavoro, spiegano anche il senso e la direzione dell’itinerario che siamo invitati a comprendere. Partendo dall’esperienza dei sogni, infatti, Campbell distingue tra la mitologia propria delle culture orali e quella delle grandi civiltà che hanno conosciuto la scrittura. Segue poi gli sviluppi di queste mitologie (che culminano nelle tre grandi religioni: buddhismo, cristianesimo e islamismo) e ne analizza le sostanziali differenze. Propone un’interpretazione universale dell’esperienza mitica come esperienza dell’unità e torna infine all’analogia tra sogno e mito, accostando il tema del risveglio. Le figure del mito è anche il catalogo più compiutamente illustrato di questa esperienza universale. Sono oltre quattrocento le immagini prodotte nel libro e commentate in un sottile gioco di equilibri, dove il testo e la figura non prevalgono mai l’uno sull’altra, ma anzi si completano a vicenda: «Le figure invitano l’occhio a non essere precipitoso, bensì a soffermarsi nel godimento delle rivelazioni che offrono. I temi mitici delle figure vengono interpretati nel testo, che è concepito più come ambientazione delle immagini che come argomentazione a sé».
Dalla prefazione dell’autore:
“Le figure invitano l’occhio a non essere precipitoso, bensì a soffermarsi e a riposarsi nel godimento delle rivelazioni che offrono. Nel dar forma a questo libro perciò ho ritenuto di far sì che lo spirito delle figure regnasse sovrano e che il libro stesso fosse tale da consentire al lettore di aprirlo in qualsiasi punto. I temi mitici illustrati dalle figure vengono interpretati nel testo, che è concepito più come ambientazione delle immagini che come argomentazione a sé. Eppure il libro sviluppa anche una tesi; che il lettore non è tenuto a prendere in considerazione, ma che può, se vuole, aggiungere al godimento delle forme visive.
La tesi è, in breve, che i sogni aprono una porta sulla mitologia, poiché i miti sono della stessa natura del sogno. Come i sogni emergono da un mondo interiore sconosciuto alla coscienza di veglia, così avviene per i miti. Così avviene, in verità, per la vita stessa.
La prima parte del libro apre questa porta onirica verso il mito.
La seconda parte distingue due ordini di miti: il primo, relativamente semplice, appartiene alle tradizioni popolari orali; il secondo, infinitamente più complesso, è caratteristico delle grandi civiltà che hanno conosciuto la scrittura (particolarmente quelle dell’Europa, del Medio Oriente, dell’Estremo Oriente e dell’America Centrale e Meridionale). Questa parte identifica inoltre le strutture fondamentali di questa mitologia, che culmina storicamente nella triade delle grandi ’religioni mondiali’, Buddhismo, Cristianesimo e Islam, e che ha esercitato un’immensa influenza sull’umanità.
La terza parte illustra e discute alcune differenze importanti fra le versioni e interpretazioni orientali e occidentali di questo complesso mitico.
La quarta parte, che è il nucleo essenziale del libro, descrive in dettaglio un approccio orientale, derivante dallo voga, a una lettura psicologica del simbolismo mitologico. Tale lettura è tanto rilevante per le forme mitiche occidentali quanto per quelle orientali; e per sottolineare questo fatto nelle illustrazioni ho accostato capolavori dell’arte europea moderna a quelli delle arti antiche e orientali.
Segue (quinta parte) un’ampia rassegna comparativa di versioni popolari e colte della figura antica ed estremamente diffusa del dio sacrificato.
Infine, la sesta parte conclude il libro riprendendo il tema del mito come sogno e come vita e accostandosi al paradossale mistero del risveglio.[…]”
Joseph Campbell (1904-1987) è stato uno dei maggiori studiosi di mitologia e del pensiero religioso. Influenzato dalia psicologia junghiana, ha partecipato attivamente alle Conferenze Eranos e ha curato la pubblicazione americana delle opere di Heinrich Zimmer. È autore di numerosi libri, tra i quali, tradotti in italiano, ricordiamo L’eroe dai mille volti.
PREFAZIONE
I. IL MONDO COME SOGNO
Il Signore del Sonno
Il Signore della Morte e della Resurrezione
Il Bambino Portentoso
La Grande Dea
II. L’IDEA DI ORDINE COSMICO
Tradizioni scritte e orali
La Montagna del Mondo
La Montagna del Mondo in Mesoamerica
Il ciclo del calendario
La sfera rotante dello spazio-tempo
Il Centro della Trasformazione
III. IL LOTO E LA ROSA
Lo scettro di fiori
Il trono di fiori
Le acque inferiori e superiori
Il seme d’oro
IV. TRASFORMAZIONI DELLA LUCE INTERIORE
Psicologia e yoga
Il serpente guida
L’Uno Così Venuto
La Saggezza dell’Altra Sponda
La scala di loto
Il ritorno alla terra
V. IL SACRIFICIO
La vittima volontaria
Aspetti magici, morali e mistici del sacrificio
Altare di sangue
Il mito
VI. IL RISVEGLIO
NOTE
INDICE ANALITICO
Introduzione all’Astrologia Indiana
Con il sistema di predizione basato sui «Dasa» e il gioco popolare della reincarnazione
Autore/i: Marinangeli Luciana
Editore: Rizzoli
pp. 320, nn. tavv. b/n f.t., ill. b/n, Milano
Ciò che l’astrologia indiana ha da darci è la preziosa testimonianza dell’antica unità che un tempo congiungeva l’Europa all’Asia attraverso la comune visione del ritmo dei fenomeni della natura, visione che è appunto quella dell’astrologia; che in Asia ancora oggi, come un tempo anche nell’Europa neolitica, è globale e positiva. L’astrologia indiana, basata sulla Luna, la vera natura, la spontaneità, non sul Sole, la volontà di potere, tiene conto della realtà astronomica, poiché usa la precessione degli equinozi; ed è vitale, poiché si occupa di ogni aspetto della terra: è biocentrica, non antropocentrica. E non si esaurisce in descrizioni psicologiche, ma sostituisce al perchè paralizzante un dunque incoraggiante, aiuta l’uomo a vivere indicandogli in ogni azione e tempo della sua vita il correttivo armonizzatore; è la «barca che aiuta l’uomo a passare i marosi della vita», indicandogli i rimedi anche per la malattia e la malinconia, i frutti del karman precedente ma anche i mezzi e i tempi per modificarlo o, almeno, attenuarlo. E un gioco indiano della reincarnazione, esempio di applicazione popolare del concetto, ‘e incluso in questo libro di grande originalità, esempio di lettura antropologica «aperta» alle scienze sorelle, psicologia, sociologia e storia del mito. Un utilissimo glossario aiuta il lettore a familiarizzarsi con i termini astrologici indiani.
Luciana Marinangeli è stata allieva di Mario Moreno e ha studiato con lama Gyen Lodro, astrologo personale del Dalai Lama. Collabora ai servizi giornalistici della RAI per l’estero.
Ha pubblicato tra l’altro: «Astrologia Indiana», 1983 e «Astrologia Tibetana», 1987.
I Fenomeni B. V. M. – Beata Vergine Maria
Le manifestazioni mariane in una nuova luce
Autore/i: Malanga Corrado; Pinotti Roberto
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
premessa degli autori.
pp. 272, nn. tavv. b/n f.t., nn. ill. b/n, Milano
Un saggio veramente originale, che, al di là del rapporto spesso conflittuale tra fede e razionalità scientifica, esamina in modo storico-critico, dal 1830 al 1990, i fenomeni di supposta matrice religiosa e le presunte manifestazioni teofaniche, di cui le «apparizioni mariane» costituiscono l’aspetto più attuale e inquietante. La proliferazione dei cosiddetti «fenomeni B.V.M.» (acronimo di Beata Vergine Maria, Blessed Virgin Mary), che ha già fatto assumere caso per caso delle posizioni precise alle autorità religiose, richiede sempre più l’attenzione multidisciplinare degli studiosi, per stabilirne gli effetti quantificabili dal punto di vista biomedico e chimico-fisico, ed analizzarne i testimoni-veggenti dal punto di vista psicologico, socio-culturale, antropologico. In questo libro, per la prima volta, le apparizioni mariane vengono studiate anche sul piano dell’analisi computerizzata dei dati, e nella loro oggettività, al di là di testimoni e veggenti. Vengono inoltre connesse a un altro ordine di manifestazioni, i Fenomeni Aerei Anomali, gli UFO, aprendo prospettive nuove e interessanti.
Corrado Malanga è dal 1983 ricercatore di chimica presso l’Università di Pisa, ed ha pubblicato articoli su riviste specializzate italiane e straniere. È consulente da otto anni del Centro Ufologico Nazionale (CUN) per gli aspetti scientifici della fenomenologia UFO, analizzata dal punto di vista chimico-fisico e con le più sofisticate tecnologie di elaborazione elettronica dei dati.
Roberto Pinotti, sociologo e giornalista scientifico, è un ricercatore aerospaziale che, come consulente dell’ESA (Ente Spaziale Europeo) e dell’ASI (Agenzia Spaziale Italiana) si è occupato dei problemi umani nello spazio e del possibile contatto con intelligenze extraterrestri. Da trent’anni si occupa dello studio dei Fenomeni Aerei Anomali e del problema degli UFO, di cui è ritenuto un grande esperto italiano. Collaboratore della «Rivista Aeronautica» e di programmi televisivi, ha pubblicato negli Oscar Mondadori Intelligenze extraterrestri (con Maurizio Blondet) e Oltre la Terra (con Daniele Bedini).
La Scienza Orientale
Nella mitologia e nella tradizione occidentale
Autore/i: Schembari Giovanni
Editore: I Dioscuri
pp. XII-360, Genova
… Contrariamente a quanto è stato detto e secondo sarò per dimostrare, si è creduto e si crede tuttavia che le nazioni primitive sian vissute tra le più fitte tenebre dell’ignoranza e perciò prive d’ogni nozione scientifica sull’origine del mondo, dell’uomo, del primo impiantarsi delle società umane mentre da una semplicissima e vetusta nazione orientale abbiamo dunque tutto quanto abbiamo.
Or come unica fu la sorgente del sapere, unico fu altresì il veicolo ond’esso si diffuse per tutto quel mondo che rese anticamente civile…
Gli Arcani Maggiori e Minori del Tarocco
Autore/i: Alari Claudio
Editore: Giuseppe Brancato Editore
pp. 180, nn. ill. b/n, Catania
«Nell’intraprendere la trattazione dell’affascinante argomento dei Tarocchi, non intendiamo assolutamente impegolarci nelle varie teorie della loro origine e del significato del loro nome. Molte cose si sono già dette e scritte su tali argomenti ed il sapere se tale giuoco sia stato introdotto in Italia nel 1370 o nel 1380, o che la sua origine sia egiziana, o araba, o cabalistica o addirittura cinese, poco importa ai fini che ci siamo proposti. A noi interessa il fatto che il Tarocco esiste e che forma un’opera, sotto molti aspetti, perfetta e capace di costituire una fonte inesauribile di verità avvolte sotto i veli di un simbolismo profondo e talmente antico da confondersi con l’origine stessa dell’Uomo.
Queste pagine, inoltre, sono più che altro dirette a coloro che hanno già affrontato i problemi connessi col simbolismo, con l’esoterismo e con l’iniziazione, per cui non ci preoccuperemo di soffermarci e di insistere su quei punti che riteniamo essere naturalmente conosciuti da tali studiosi. Non mancheranno però, in tale opera, tutti quegli essenziali riferimenti necessari per uno studio approfondito dell’argomento e atti a costituire un punto di partenza per ampliare al massimo quelle cognizioni utili all’esatta interpretazione del Tarocco. Quello che noi esamineremo è il così detto Tarocco di Marsiglia o Tarocco Piemontese.[…]»
Mefistofele e l’Androgine
Autore/i: Eliade Mircea
Editore: Edizioni Mediterranee
prefazione dell’autore, traduzione di Enrico Pinto.
pp. 200, Roma
Mircea Eliade è uno dei più quotati scrittori contemporanei di scienza e storia delle religioni. I suoi libri, tradotti in diverse lingue e assai citati, sono caratterizzati dall’introdurre nella ricerca anche punti di vista spirituali e, in parte, tradizionali, che di solito esulano dagli studi accademici bidimensionali dedicati a questa materia. Nel presente libro questo aspetto ha un particolare rilievo. Oltre ai problemi riguardanti il metodo e la comprensione dei simboli, trattati nel capitolo finale, ha un interesse particolare il mito dell’androgine, reperibile in tradizioni molteplici, mito il quale conduce anche a quello, metafisico, della “totalità”, ossia all’idea di un supremo Principio in cui tutte le antitesi si compongono: la divinità luminosa e quella oscura, Dio e diavolo (Mefistofele), eccetera. Un altro saggio, che utilizza anch’esso un vasto materiale comparativo, è dedicato alle esperienze della “luce mistica”. Un terzo saggio riguarda le forme in cui il mito delle origini si proietta messianicamente nel futuro, coi temi di un annientamento del mondo e del tempo e di un ritorno all’età primordiale o di un ritorno ciclico: sono temi messi in luce anche nelle forme distorte presenti in credenze di selvaggi che si sono continuate fino ai nostri giorni. Non viene tralasciato il complesso che si rifà alle cosiddette “corde magiche” che, di nuovo, partendo da forme di superstizione, è innalzato fino a quello di concezioni spirituali. Il libro; che è di facile lettura; che non richiede nel lettore una qualche cultura specializzata, ha un valore indiscutibile per quel che riguarda un ampliamento di orizzonti spirituali e l’esplorazione di terre quasi ignote del patrimonio tradizionale e folkloristico.
Mircea Eliade (Bucarest 1907-Chicago 1986) formatosi come filosofo e storico delle religioni all’Università di Bucarest, insegnò Storia delle religioni all’Ecole des Hautes Etudes di Parigi e all’Università di Chicago. È considerato uno dei maggiori specialisti dello sciamanesimo, dello Yoga e dei rapporti tra magia e alchimia. Tra le sue opere ricordiamo Lo sciamanesimo e le tecniche dell’estasi, Alchimia asiatica, Arti del metallo e alchimisti, Il sacro e il profano, Trattato di storia delle religioni.
Prefazione
Capitolo I
ESPERIENZE DELLA LUCE MISTICA
Un sogno, 15 – Qaumanek, 18 – L’India: la luce e l’atman, 22 Lo Yoga e le «luci mistiche », 24 – Teofanie luminose, 27 Il buddhismo, 29 – La Luce e il bardo, 33 – Luce e maithuna, 3 – Miti tibetani dell’Uomo-Luce, 37 – L’esperienza indù della Luce mistica, 39 – Tecniche cinesi, 40 – Il Mistero del Fiore d’Oro, 4 – L’Iran, 45 – Antico Testamento e giudaismo, 50 – Il battesimi e la trasfigurazione, 51 – I monaci « fiammeggianti », 54 – Palama e la luce taborica, 56 – Mistica della Luce, 59 – Esperienze spontanee della Luce, 60 – Luce e tempo, 63 – Osservazioni finali, 68
Capitolo II
MEFISTOFELE E L’ANDROGINO O IL MISTERO DELLA TOTALITÀ
La «simpatia» di Mefistofele, 71 – Preistoria della coincidentil oppositorum 74 – L’associazione Dio-Diavolo e l’immersione cosmogonica, 77 – Deva e Asura, 80. – Vrtra a Varuna, 83 – I due piani di riferimento, 86 – Miti e riti d’integrazione, 88 L’androgino nel XIX secolo, 89 – Il romanticismo tedesco, 92 – Il mito dell’androgino, 94 – L’androginia divina, 98 – L’androginazione rituale, 102 – La totalità primordiale, 104 – Dottrine e tecniche tantriche, 108 – Significati della coincidenti a oppositorum, 112.
Capitolo III
RINNOVAMENTO COSMICO ED ESCATOLOGICO
Il nudismo escatologico, 115 – L’arrivo degli Americani e il ritorno dei morti, 118 – Sincretismo pagano-cristiano, 120 – L’annientamento del mondo e l’instaurazione dell’Età dell’Oro, 123 – L’Anno Nuovo e la restaurazione del mondo presso i Californiani 130 – Il rituale Karok, 132 – Anno Nuovo e Cosmogonia, 134 – Rigenerazione periodica del Cosmo, 137 – I ludi romani e l’Açvamedha, 140 – La consacrazione del re indù, 142 – Rigenerazione ed escatologia, 144.
Capitolo IV
CORDE E MARIONETTE
Il «miracolo della corda », 149 – Alcune ipotesi, 153 – Miti tibetani della corda cosmica, 155 – Il filo di uno sciamano negrito, 156 – L’India: corde cosmiche e tessitura pneumatica, 158 – Tessitura e condizionamento, 162 – Immagini, miti, speculazioni, 162 – Corde e marionette, 165 – Aurea Catena Homeri, 167 La «corda astrale », 170 – Corde magiche, 172 – Situazioni, 175.
Capitolo V
OSSERVAZIONI SUL SIMBOLO RELIGIOSO
La moda del simbolismo, 177 – Le inibizioni dello specialista, 181 – Problemi di metodo, 183 – Ciò che «rivelano» i simboli, 189 – La storia dei simboli, 195.
Rudolf Steiner – Il Genio della Scienza dello Spirito
Scritti Scelti
Autore/i: Steiner Rudolf
Editore: BIS Edizioni
a cura di Alex Burkart, prefazione di pietro Archiati, traduzione di Silvia Nerini.
pp. 480, ill. b/n, Cesena (FC)
Cos’è la vita e come nasce?
Che cos’è l’anima?
Che cos’è l’amore?
Dio esiste?
C’è una vita dopo la morte?
Queste sono alcune delle domande che si pone Rudolf Steiner nei suoi scritti in cui affronta alcuni dei più importanti concetti esistenziali e spirituali in modo pratico e accessibile a chiunque abbia a cuore l’evoluzione dell’essere umano, sia come individuo che come collettività.
Emergono immediatamente la grandezza e la vastità della saggezza di Steiner e della sua personalità di spirito libero sempre alla ricerca di risposte alle domande fondamentali che l’uomo si pone, così come l’animo rivoluzionario e, sotto molti aspetti, da pioniere, che ha nei confronti della Scienza, della Filosofia, dell’evoluzione umana e dello Spirito.
I brani scelti da Alex Burkart, la sequenza in cui sono disposti e i suoi commenti chiarificatori che li inseriscono adeguatamente nel quadro complessivo di tutto il pensiero steineriano, ci permettono di avvicinare e approfondire l’originale e grandiosa visione che questo straordinario personaggio offre all’evoluzione del mondo, offrendoci un’opera di eccezionale valore e attualità.
Chiaroveggente, mistico, fondatore dell’Antroposofia – la scienza dello Spirito a portata dell’uomo – Rudolf Steiner ha affrontato con genio e profondità quasi ogni aspetto della vita umana e della società moderna, fornendo utili suggerimenti ai grandi quesiti spirituali corredati sempre da indicazioni pratiche anche nel campo socio-educativo, scientifico, agricolo.
Zen e Occidente
Autore/i: Brosse Jacques
Editore: Editrice Pisani
prefazione dell’autore, traduzione di Marina Marino e Dominique Smersu.
pp. 240, Isola del Liri (Fr)
Jacques Brosse fa parte della prima generazione di europei che hanno cercato di presentare il messaggio zen originale ai loro contemporanei. Discepolo del maestro giapponese Taisen Deshimaru, prima, e poi maestro zen a sua volta, egli sottolinea con entusiasmo e spirito d’osservazione il carattere rivoluzionario che lo zen potrebbe avere all’interno della nostra civiltà: il “mentale” perde la sua centralità per lasciare il posto alla ricerca del vero sé attraverso l’esperienza tutta personale della meditazione. Il testo, utile alla comprensione del pensiero Zen, è ricco di riflessioni, approfondimenti e rimandi alle dottrine teologiche e filosofiche della nostra cultura occidentale.
“La forma di pensiero dello Zen […] è rivoluzionaria.
[…] La sua luce è così viva che dissipa come fantasmi i pregiudizi più radicati, le ipotesi diventate dogmi, rende trasparenti le apparenze […] e restituisce lo spirito allo spirito (Jacques Brosse)
Nato a Parigi nel 1922, uomo eclettico di grande cultura, Jacques Brosse si interessa di storia, lingue orientali e del mondo della Natura. Mosso da una grande curiosità e dal bisogno di raggiungere un vero contatto con l’ordine cosmico, Brosse soggiorna in diversi paesi del mondo, entrando in contatto con scrittori e filosofi tra cui Claude Levi-Strauss, suo caro amico per più di quarant’anni, Aldous Huxley, Ernst Jünger e Alan Watts. Personaggi, questi, che condividono con lui l’esigenza della sperimentazione e dell’espansione della coscienza e della conoscenza. Nel 1974 scopre lo Zen e la cultura cinese e diventa discepolo di Taisen Deshimaru, e poi a sua volta monaco. Da più di venti anni insegna lo Zen.
Vincitore nel 1987 del Gran Prix de Littérature de 1’Academie Francaise per il complesso delle sue opere e nel 1989 del Premio Internazionale Nonino, in Italia ha già pubblicato: Storie e leggende degli alberi, Satori, La Magia delle piante (Studio Tesi); Mitologia degli Alberi (Rizzoli Libri); I Maestri Spirituali (Gremese); Orfeo (Edizioni Borla); Divagazioni sul corpo, il sesso e la lingua (Neri Pozza).
Il Dio delle Onde, del Fuoco, del Vento
Leggende, riti, divinità della santeria cubana
Autore/i: Bajini Irina
Editore: Sperling & Kupfer Editori
pp. IX-182, Milano
Nel sistema religioso della santeria, non solo il mare, il fuoco, il vento, ma anche la terra, il bosco e la montagna, il sole, il fulmine sono abitati da divinità che li vivificano, rendendoli benefici o pericolosi per gli uomini. Gli elementi naturali, gli oggetti quotidiani, i luoghi familiari e quelli più selvaggi ospitano ciascuno uno o più spiriti, che fanno del mondo un santuario, una realtà magica densa di segreti da svelare. È questa la scoperta di una giovane studiosa che, indagando le usanze e le convinzioni della religione più diffusa a Cuba, si trova a vivere un’avventura privata tra i fedeli di Chango, Ochùn e Yemayà. Abbandonando i pregiudizi tipici della nostra cultura, lasciandosi guidare da una giovane e saggia santera conosciuta all’Avana, Barbarita Atorresagasti, l’autrice inizia un cammino singolare attraverso i luoghi, le figure, i riti di questa religione nata dall’incontro del cattolicesimo con le credenze dei neri d’Africa, portati nei Caraibi come schiavi a partire dal 1600. Custodi del rapporto con lo spirito dei morti, prodighi di consigli, depositari di antiche procedure che allontanano il male e di ricette a base di erbe utili in diverse occasioni, i santeri riuniscono in sé la sapienza di un sacerdote e le facoltà di un sensitivo. Barbarita, generosa di spiegazioni e racconti, permette che la nuova amica l’accompagni e assista alle cerimonie che scandiscono il suo impegno di sacerdotessa: la divinazione attraverso le conchiglie o i frammenti di cocco, la preparazione di amuleti, le offerte e le preghiere alle divinità, i rituali di purificazione, le messe spirituali, attraverso le quali si ricevono i messaggi degli spiriti-guida. Descrivendo le pratiche sacre, addentrandosi nei fondamenti di questo culto, raccogliendo i fantasiosi, poetici patakies, le leggende tramandate oralmente che formano la cosmogonia e la mitologia della religione yoruba, Irina Bajini dà conto di una fede vitale e vigorosa e mostra come essa sia capace di arricchire i credenti, mantenendoli in stretto contatto con le forze spirituali e naturali.
«Ta’ José è il mio spirito di ’baluarte’. il mio spirito-guida. Per lui ho un amore speciale. Gli parlo e gli pongo domande attraverso irradiazioni spirituali e quattro gusci di conchiglia: dalla posizione che questi assumono quando sono caduti a terra conosco le sue risposte. Io posso entrare in contatto con Ta’ José da sola. ma preferisco che ci sia qualcuno accanto a me. poiché non sempre l’energia sprigionata dal mio corpo è sufficiente a creare la giusta atmosfera. Ta’ José è lo spirito che per primo vorrei incontrare da morta. Con lui ho passato i momenti più difficili e più belli. Lo conosco da quando ero piccola. anzi. da quando era nel ventre materno.
quindi è una sorta di padre. Sono tutto per lui.
amica e confidente. Lui scende sulla Terra attraverso di me. So quando è nato. quando è morto. e come si chiama veramente.»
Irina Bajini, studiosa di letteratura e civiltà spagnole e sudamericane, vive tra Milano e L’Avana. E traduttrice e autrice di diverse pubblicazioni scientifiche. Con questo libro, frutto di una ricerca sul campo, si rivolge per la prima volta a un pubblico non specialistico.
Il Mentitore e il Medioevo
Il dibattito sui paradossi dell’autoriferimento • Scelta di testi – commento – traduzione
Autore/i: Pozzi Lorenzo
Editore: Edizioni Zara
prima edizione, introduzione dell’autore.
pp. 368, Parma
Non è possibile occuparsi di logica medievale senza imbattersi negli insolubili. Degli oltre settanta trattati dedicati ad essi nei secoli XIII e XIV qui se ne ripresentano, con traduzione a fronte e commento puntuale, integrali o per stralci, una dozzina. Ed è uno sguardo gettato al vivo in quello che solo ormai per oziosa retorica si potrebbe continuare a considerare un umbratile gusto delle astrazioni tecnicistiche e degli arzigogoli mandarineschi. Gli strumenti, catturanti non capziosi, dell’arte logica per incidere nel momento vivo della verità o della falsità del giudizio e delle cose.
Lorenzo Pozzi è professore associato di Logica all’Università di Parma. È autore, fra l’altro, di uno studio su Le ’consequentiae’ nella logica medievale (Padova 1978), di un volume dedicato al dibattito sulla sillogistica (Da Ramas a Kant: Milano 1981), di un saggio sui paradossi di Lewis Carroll (La bottega del barbiere: Parma 1982).
Il Museo di Shanghai
Autore/i: Autori vari
Editore: Garzanti Editore
prefazione e cura di Shen Zhiyu, traduzione di Barbara Besi Ellena e Patrizia Polenghi.
pp. 338, interamente illustrato con un ricchissimo apparato fotografico a colori, Milano
Per secoli Shanghai ha esercitato un fascino inesauribile sui viaggiatori che vi approdavano, provenienti da Oriente e da Occidente.
Con l’apertura del grande Museo (1952), a pochi anni dalla fondazione della Repubblica popolare, nuove inaspettate meraviglie si sono spalancate davanti agli occhi dei visitatori. Qui infatti s’era deciso di accogliere una parte imponente del patrimonio artistico cinese, presto accresciuto dei frutti dei grandiosi scavi archeologici avviati nel paese, in particolare nelle regioni di Shanghai e della foce dello Yangtze.
Sono ceramiche e porcellane, lacche, dipinti, bronzi, giade; manufatti d’ogni sorta, tutti di altissima qualità, che compongono un arco di produzione di più di 3500 anni. Tanto lontano infatti risale la tradizione artistica e culturale della nazione cinese.
Con questo libro, per la prima volta, questo tesoro viene illustrato nel modo più preciso e esauriente. Nelle circa 250 tavole, tutte a colori, che lo compongono, sono riprodotti alcuni dei pezzi più famosi dell’arte cinese: le incisioni su corno di rinoceronte della dinastia Ming, i preziosissimi cuscini di porcellana Song, il vasellame dell’epoca neolitica, le meravigliose ceramiche a tre colori Tang, e quelle più antiche, di una delicatissima colorazione verde, risalenti agli Han.
E poi ancora i Buddha di pietra, le porcellane bianche e azzurre Qing, i fiori, gli uccelli e i paesaggi che si cominciarono a dipingere fin dal X secolo. E gli insuperati bronzi delle dinastie più antiche.
Il volume è stato realizzato sotto la direzione di uno dei massimi esperti di arte cinese: Shen Zhiyu, direttore del museo stesso, cui s’affiancano, per ciascuna sezione, i più preparati specialisti delle singole arti.
Esemplare è la chiarezza dell’esposizione storica e critica, alla quale si aggiunge una inconsueta concretezza nella descrizione dei materiali e delle tecniche, e una grande ricchezza di notizie rigorosamente documentate.
Shen Zhiyu
Prefazione
Huang Xuanpei
Reperti archeologici nella regione di Shanghai
Wang Qingzheng
Ceramiche
Chen Peifen
Bronzi
Zheng Wei
Pittura e calligrafia
Zhu Shuyi
Arti applicate
Tavola delle dinastie cinesi
Tavole
Riflessi d’Oriente
2500 anni di specchi in Cina e dintorni
Autore/i: Autori vari
Editore: Silvana Editoriale
a cura di Marco Guglielminotti Trivel, saggi di: Gilles Beguin, Marco Guglielminotti Trivel, Ma Jinhong, Marcello Pacini, Aurora Testa.
pp. 240, 140 illustrazioni a colori e 11 in b/n, Cinisello Balsamo (Milano)
Lo specchio è un oggetto da toeletta comunemente adoperato dalle più diverse culture del pianeta, ognuna delle quali lo ha caricato – nel corso del tempo e in misura diversa l’una dall’altra – di significati e implicazioni simboliche che finiscono per esulare dall’uso pratico e sconfinano spesso nel campo delle superstizioni, della magia, della psicologia, della spiritualità.
Il volume intende così presentare una panoramica ragionata sui significati dello specchio in Asia orientale e sul valore culturale e artistico delle ricche raffigurazioni che ne ornano il verso, in cui sono condensate visioni cosmologiche, simbologie e concezioni estetiche che incarnano le aspirazioni e gli auspici della società che li ha prodotti. Il nucleo centrale dello studio è costituito dagli specchi prodotti in Cina tra il periodo degli Stati Combattenti e le Cinque Dinastie (V secolo a.C. – X secolo d.C.); sono anche documentati esempi di produzioni più antiche (VI secolo a.C.) e più recenti (fino al XIX secolo d.C.), per sfiorare da un lato la questione dell’origine dello specchio in Cina e per mostrare dall’altro i suoi mutamenti nella società cinese tarda. Ai manufatti cinesi – molti dei quali inediti – sono accostati pezzi provenienti dal vicino contesto orientale, per offrire una panoramica completa, che va oltre gli attuali confini nazionali.
Il volume, che accoglie puntuali saggi storico-artistici dedicati a questo tema, è completato da una bibliografia, da un glossario e da una tavola cronologica.
Corano senza Segreti
Autore/i: Mandel Gabriele
Editore: Rusconi
prima edizione, premessa dell’autore.
pp. 280, nn. tavv. b/n f.t., ill. b/n, Milano
Che significato ha oggi il Corano? Quale il suo valore, a fronte delle esigenze degli uomini nel XX secolo? Il Corano senza segreti, scritto da un musulmano per i non musulmani, ci aiuta ad addentrarci sino in fondo nel mondo affascinante e complesso dell’Islam.
Lettura moderna e completa del Libro sacro, lo studio di Gabriele Mandel dà una risposta a quesiti di estrema attualità, ed in modo ortodosso ma obiettivo ripercorre le tappe della composizione, del destino storico e dell’affidabilità dei testi tramandati. Dopo aver tracciato la biografia di Maometto, l’autore affronta i temi essenziali del Corano, con una sintesi di tutti i contenuti: il concetto di Dio, la creazione del Mondo, il Giudizio finale, il significato anche emblematico del Paradiso. Due capitoli sono dedicati ai profeti, ed altri spiegano il digiuno di ramazan, il pellegrinaggio alla Mecca, la preghiera rituale, le disposizioni della Legge, le imposizioni riguardanti l’uomo, la donna e l’unione coniugale.
Un aspetto fondamentale del Corano senza segreti (i cui molti passi citati son qui tradotti con la massima aderenza all’originale) è la schiettezza con la quale Gabriele Mandel affronta temi scabrosi o errori radicati in Occidente come i «versetti satanici», il velo delle donne, le quattro mogli, la «guerra santa». L’autore, offrendoci le molte “letture” che dal Corano hanno tratto i fanatici o i sufi (liberali mistici dell’Islam), fa luce su integralismi ed equivoci e, ristabilendo la verità, conclude che per l’Islam, in definitiva «nessuna guerra è santa».
Gabriele Mandel, offrendoci un quadro completo dei contenuti del Corano e della religione islamica, ce ne presenta le molte “letture” che ne hanno tratto i fanatici e i sufi (mistici dell’Islàm), fa luce su integralismi ed equivoci e, ristabilendo l’attendibilità del testo coranico, conclude che per l’Islàm, in definitiva, «nessuna guerra è santa».
Gabriele Mandel ha ricevuto la laurea Honoris Causa in Scienze islamiche dall’Università Statale di Konya (Turchia). Direttore dell’Istituto di Storia d’Arte all’Università IULM di Milano, docente di Psicologia alla SSIT di Milano, già direttore della Facoltà di Psicologia dell’Università europea UET di Bruxelles e docente al Politecnico di Torino. Artista versatile, l’European Who’s Who lo cita come «il più importante ceramista islamico contemporaneo». Espositore alla Biennale di Venezia, ha tenuto mostre personali al Museu de Arte di San Paolo del Brasile, al Museu Dolmabahce di Istanbul, al Museo nazionale della Scienza e della Tecnica Leonardo da Vinci di Milano, al Museo della Ceramica di Lodi, ai Musei d’Arte moderna di Konya, Ankara, Nuova Delhi, Tokyo, eccetera.
Autore di numerosissimi volumi, questo è il suo primo pubblicato da Rusconi.
Arabia Felix
Un viaggio nell’archeologia dello Yemen
Autore/i: de Maigret Alessandro
Editore: Rusconi
prima edizione, introduzione dell’autore.
pp. 384, nn. tavv. b/n f.t., nn. ill. b/n, Milano
La leggendaria Regina di Saba e il suo Paese favoloso. Memorie affascinanti che si perdono nella caligine scura di tempi e spazi lontani. Immagini carezzate che, pur confuse dall’accavallarsi di leggende nel corso di ben trenta secoli, restano vive, impresse in noi dall’arte, dai testi sacri, dal profumo soave dell’incenso.
Sollevare questo velo diafano è impresa non da poco, sia per le difficoltà che la ricerca incontra nella letteratura varia e molteplice, sia perché, man mano si procede, ci si accorge che anche la favola lentamente si dissacra.
L’archeologo sa però che la malinconia della fiaba perduta può esser superata dall’interesse suscitato in noi dalla scoperta e, forte della sua paziente esperienza sul campo, ci porta ad assaporare il gusto di ricomporre un mosaico complicato che alla fine dipingerà un affresco del tutto originale – ma non per questo meno suggestivo – dell’antica Arabia Felice.
Il filo narrativo, in modo chiaro ed avvincente, esce pian piano dai grovigli della persistenza delle tradizioni e delle idee, si libera dalle ostinazioni dei ricercatori, si emancipa dalle parzialità dei dati. Il discorso si allarga a considerare campi culturali e cronologici sempre più vasti, si arricchisce di una nuova messe di dati archeologici e storici fino a restituire, in prima assoluta, un quadro organico ed esauriente di tutta la materia. Il mosaico, però, è ancora lungi dall’essere completo. Le problematiche restano aperte e attendono risposte che solo il prosieguo dell’indagine archeologica potrà dare. Ma questo, in fondo, non fa altro che restituire alla leggenda profanata il suo legittimo alone di arcano.
Alessandro de Maigret è professore ordinario di Archeologia del Vicino Oriente all’Istituto Universitario Orientale di Napoli. Tra il 1970 e il 1976 ha partecipato con la Missione Archeologica dell’Università di Roma agli scavi di Ebla (Siria). Dal 1980 dirige la Missione Archeologiea Italiana dell’ISMEO nella Repubblica dello Yemen, e le sue scoperte hanno contribuito a ricostruire la preistoria e la storia preislamica di quel Paese. Come autore vanta numerose pubblicazioni scientifiche.
Coscienza
La ricerca della verità
Autore/i: Ouspensky Peter Demianovich
Editore: Edizioni Mediterranee
introduzione di Merrily E. Taylor, traduzione di Palmiero Perugini.
pp. 160, 4 disegni b/n, Roma
Ouspensky era un maestro della parola, sia parlata, sia scritta. Era un insegnante, soprattutto, e i cinque lavori riuniti in questo libro sono il frutto dell’opera di un uomo che non si limitava a scrivere – avendo anzi scarsa fiducia nella parola scritta come mezzo principale per giungere alla Verità –, ma trasmetteva direttamente il suo insegnamento, secondo i canoni tradizionali della scuola iniziatica. Gli studi e le ricerche di Ouspensky si concentrarono sempre su quegli aspetti del sapere e della conoscenza che fossero al di sopra e al di fuori dei campi tradizionali, essendo egli dell’opinione che i professori uccidono la scienza, così come i preti uccidono la religione. Ouspensky sosteneva infatti l’importanza del lavoro su se stessi nell’ambito di un gruppo o di una scuola, con lo scopo di un risveglio del proprio io, mediante la tecnica dell’”autoricordo”. Il risultato era il conseguimento di una coscienza oggettiva che conduceva spontaneamente al sapere esoterico. In questo libro sono raccolti gli insegnamenti e le conferenze tenute da Ouspensky in diversi anni. Si tratta di cinque saggi brevi relativi ai seguenti argomenti: Memoria, Personalità apparente, Autovolontà, Sentimenti negativi, Note sul lavoro. Di particolare importanza l’ultimo saggio per quanti decidessero di intraprendere il “lavoro” su se stessi.
Peter Demianovich Ouspensky nacque a Mosca nel 1878. I suoi libri “Tertium Organum” (pubblicato nella presente collana) e “A New Model of the Universe” rivelarono la sua grandezza come matematico e pensatore e il suo vivo interesse per i problemi dell’esistenza umana. Dopo l’incontro con Gurdjieff nel 1915, concentrò il suo interesse sullo studio pratico dei metodi per lo sviluppo della consapevolezza, com’è esposto in “Frammenti di un insegnamento sconosciuto” e “La Quarta via”.
Le Arti Magiche
Il vero e completo manuale del Mago e della Magia – I segreti dei grandi maghi che nessuno fino ad oggi aveva mai rivelato.
Autore/i: Autori vari
Editore: Edizioni Mediterranee
pp. 336, Roma
Questo ricercato e prezioso testo dedicato alla Conoscenza magica è la moderna versione di una antica opera, nella quale vengono spiegati per la prima volta in maniera chiara e comprensibile a tutti i più grandi Segreti di Magia Pratica. Chiunque creda di avere delle buone conoscenze nel campo delle Arti Magiche ha bisogno di questo libro. Infatti, nessuno potrà dire di conoscere veramente la Magia se non avrà prima letto questo volume. Questo libro permetterà ad ognuno di divenire un mago di incredibile potenza! Nessun altro volume dedicato alla Magia espone tanti mezzi per operare direttamente: Magia Suprema Rossa e Nera – Fatture, Amuleti, Filtri, Sortilegi, Fattucchiere, Incantesimi, Cabala, Ricette e Formule Magiche. Tutti i segreti per diventare maghi.
Roma Ebraica – Jewish Rome
Duemila anni di immagini – A pictorial history of 2000 years
Autore/i: Geller Ruth Liliana; Geller Henryk; Geller Ard
Editore: Viella Libreria Editrice
edizione bilingue Italiano e Inglese, prefazione e testo di Ruth Liliana Geller, foto di Henryk e Ard Geller, traduzione inglese di Desmond O’ Grady.
pp. 176, 72 tavv. b/n, ill. b/n, Roma
Ottanta generazioni di ebrei hanno intessuto a Roma, senza soluzione di continuità, la storia bimillenaria di questa comunità, che oggi può vantare di essere la più antica del mondo Occidentale.
Nella mutevolezza dell’ambiente circostante – repubblica, impero d’Occidente e d’Oriente, regno dei barbari, vicende medioevali, predominio papale ed infine regno e Repubblica Italiana – gli ebrei di Roma sono vissuti, sapendo difendere da ogni avversità umana e da ogni tempesta politica il loro patrimonio religioso e culturale, che è sempre stato Un inconfondibile e profondo legame con la loro terra d’origine. In ventun secoli di storia essi hanno saputo quindi conservare intatta, con forza e con fede, la loro entità ebraica.
Le vedute di «Roma Ebraica», precedute. da introduzione, ci presentano la storia bimillenaria degli ebrei di Roma. Queste immagini di luoghi – monumenti, strade e piazze -, di reperti archeologici – sarcofaghi, lucerne ed epigrafi – e di oggetti rituali di varie epoche, sottolineano quindi la continuità storica della comunità ebraica romana dal lontano 161 prima dell’E.V. fino ai nostri giorni. Esse altresì illustrano le varie manifestazioni della vita ebraica e seguono il filo conduttore delle vicende di questo piccolo gruppo di ebrei, robusta radice di quello che, nello scorrere dei secoli, sarebbe stato l’ebraismo italiano.
Prefazione
Roma ebraica
Tavole
Note alle tavole
bibliografia
Preface
Jewish Rome
Plates
Notes on the plates
Bibliography
Al di là del Tabù dell’Incesto
Psicanalisi e conoscenza
Autore/i: Montefoschi Silvia
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore
prima edizione.
pp. 232, Milano
“L’incesto non si compie una sola volta nella vita, bensí ogni qual volta una nuova pulsione vitale si impone alla coscienza per prendere forma nell’universo umano. Allora la progettualità della nuova esistenza irrompe, come forza erotico-spirituale e, nell’infrangere l’ordine dei rapporti logici che strutturano il discorso già formato, feconda il nostro pensiero e dà nascita a un nuovo ordinamento.” Cosi l’Autrice, riferendosi alla propria esperienza rinnovativa della conoscenza che ha dato origine a questo libro, introduce l’opera stessa che risulta, contemporaneamente, testimonianza e elaborazione teorica del processo conoscitivo che il compimento dell’incesto simboleggia. In essa il simbolismo del compimento dell’incesto, già interpretato nelle opere precedenti nei termini di momento critico lungo il divenire individuale e di momento trasformativo del sociale, viene rielaborato come teoria della conoscenza; sia come metodo conoscitivo dialettico (proprio dell’autocoscienza) dove il ripetuto salto sul piano riflessivo consente il ricongiungimento del soggetto alla oggettualità da cui ha origine, sia come modello teorico che descrive quell’evento del reale che, quale ripetuto salto qualitativo, scandisce il ritmo del realizzarsi dell’essere alla conoscenza di se stesso.
In tal modo la teoria del compimento simbolico dell’incesto, elaborata da Montefoschi, esce dall’ambito specifico dell’analitico per affiancarsi alle più recenti teorie della filosofia della scienza, dove si tenta di superare il millenario conflitto tra reale e conoscenza del reale, nella visione di una “nuova alleanza” tra natura e cultura e tra scienza e restante ambito della cultura. Ma il valore specifico che essa conserva le deriva dall’essere elaborata da una prassi conoscitiva all’interno della relazione umana, dove si rivela che il rovesciamento epistemologico sul piano del pensiero può realizzarsi soltanto nella trasformazione radicale dell’uomo. Soltanto se il singolo uomo recupera a sé i due termini del discorso universale: l’oggettualità del conoscibile e la soggettività di chi conosce, e riconosce cosi in se stesso il mediatore della coniunctio oppositorum, egli può infine arrivare a vedere che è in lui, in prima persona, che si produce quell’ordine simbolico grazie al quale, tramite lui, l’essere conosce se stesso dandosi forma. Inoltre la prassi conoscitiva, che il modello teorico dell’incesto descrive, ricongiunge il “sapere” alle sue radici: l’inconscio collettivo, che, come patrimonio conoscitivo dell’intera umanità, è il fondamento dell’ulteriore conoscere umano.
Silvia Montefoschi, medico e psicoanalista, è nata a Roma nel 1926. Si è presto orientata verso la psicologia del profondo ad orientamento junghiano e nel 1952 inizia la sua analisi personale con Ernst Bernhard. Membro della Società internazionale di psicologia analitica e membro fondatore dell’Associazione italiana di psicologia analitica, ha lavorato nel Centro studi di psicoterapia clinica di Milano, promosso da Pier Francesco Galli.
Intorno al 1970 è uscita spontaneamente dall’Associazione italiana di psicologia analitica e dalla Società internazionale per coerenza alla sua linea di pensiero circa l’incompatibilità delle strutture gerarchiche istituzionalizzate con lo sviluppo della personalità dell’analista. Recentemente l’autrice, in coerenza con l’attuale visione dell’importanza del sociale nello sviluppo individuale, ha diversamente orientato la propria pratica di diffusione del messaggio psicoanalitico. Pur persuasa che «il più efficace ambito creativo resta il rapporto duale, Montefoschi oggi è impegnata con un gruppo di analisti per un ulteriore approfondimento e una verifica di questa prospettiva teorica e clinica.
Storia della Magia
Dalle origini ai nostri giorni
Autore/i: Cavendish Richard
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prologo dell’autore, traduzione di Davide Dèttore.
pp. 224, ill. b/n, Milano
La magia è il tentativo di esercitare un potere mediante azioni ritenute capaci di influire direttamente e automaticamente sull’uomo, la natura, il divino. È stata presente fin dal primordi della razza umana e ha influenzato la religione,l’arte, l’agricoltura, la scienza, la vita sociale e politica. Le stesse modalità di pensiero legano i cacciatori preistorici, che crearono le superbe pitture parietali nelle caverne d’Europa, al moderno mago, intento- a tracciare il cerchio magico e a evocare misteriose entità nel rumore e nella confusione di Londra, Parigi o New York.
Richard Cavendish illustra in questo libro il lungo cammino e le alterne fortune della magia dai tempi più remoti, quando streghe, maghi, sciamani ricoprivano un ruolo preciso e importante nella società, fino a giungere, dopo l’affermazione del cristianesimo, l’età medievale e il Rinascimento, all’epoca moderna, in cui si assiste, grazie anche alla divulgazione delle teorie psicanalitiche, a una rivalutazione delle facoltà irrazionali e a un rinnovato interesse per l’occulto.
Introduzione all’Analisi e all’Algebra
Autore/i: Autori vari
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, traduzione di Paolo Rossi e Federico Canobbio-Codelli.
pp. 464, nn. ill a colori e b/n, Milano
La matematica, strumento principe di ogni scienza sperimentale, è essa stessa una scienza deduttiva, le cui strutture fondamentali, d’ordine, algebriche, topologiche, non sono sempre note a chi pur ne fa uso nella ricerca scientifica e nelle applicazioni tecniche.
Con questa Introduzione all’analisi e all’algebra, articolata in due volumi, la Open University ha inteso descrivere, con l’ausilio di un gran numero di esempi ed esercizi, quei fondamenti delle matematiche moderne che più interessano il tecnologo e il ricercatore.
Il secondo volume, dedicato all’algebra, dopo una breve trattazione preliminare di teoria degli insiemi, passa allo studio di alcune strutture astratte, come operazioni binarie, relazioni e morfismi, che sono oggetto dell’algebra moderna.
Gran parte del testo è stata dedicata alla nozione di spazio vettoriale, generalizzazione del comune spazio tridimensionale e strumento essenziale della ricerca contemporanea, dalla fisica quantistica alla programmazione lineare e all’econometria.
Questa visione moderna dell’algebra permette di inquadrarvi anche alcune teorie, i ad esempio quella delle equazioni differenziali, finora ritenute dominio dell’analisi, in una sintesi di grande generalità.
La Open University inglese è un’università autonoma a tutti gli effetti, il cui scopo è di offrire a chiunque la possibilità di conseguire una laurea indipendentemente dalla preparazione posseduta. Per raggiungere capillarmente questo suo pubblico, la Open University si avvale di tecniche che vanno dalle trasmissioni radiotelevisive, sulla rete nazionale della BBC, al materiale didattico inviato per corrispondenza, ai corsi estivi nei laboratori messi a disposizione dalle università tradizionali. Dotata di una sede centrale a Milton Keynes, presso Londra, in un campus dove gruppi di professori progettano e producono il materiale di insegnamento, l’università ha anche istituito in tutta la Gran Bretagna 250 centri di studio ai quali gli studenti possono far capo per chiarimenti e consulenze o per seguire esercitazioni, conferenze, seminari. Il materiale didattico della Open University è distribuito in tutto il mondo poiché si presta particolarmente ad essere utilizzato come integrazione o complemento ai corsi universitari tradizionali.