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Il Tesoro delle Scienze Occulte

Il Tesoro delle Scienze Occulte

I temi simbolici e gli archetipi universali nella iconografia della magia, dell’alchimia e dell’astrologia

Autore/i: De Givry Grillot

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prefazione di René Alleau, traduzione di Luciana Marchi Pugliese.

pp. 320, nn. tavv. b/n f.t., Milano

Il problema del caso, del fato, la conoscenza dell’avvenire, che la religione tradizionale riteneva proprietà e appannaggio di un essere infinito e supremo, divennero per alcuni “ricercatori” i temi di una particolare “scienza”, le cui credenze ancor oggi non sono state completamente scalzate dal razionalismo. I temi simbolici e gli archetipi psichici che incontriamo nei rituali dell’occulto, come in tutta l’iconografia della magia, dell’alchimia, della astrologia, affondano infatti le loro radici nell’inconscio, nel desiderio dell’uomo di controllare “in proprie” gli eventi naturali e di modificare la realtà assoggettandola per, mezzo di una “tecnica”. Oggi, forse, possiamo sorridere davanti all’autografo di Satana e alle formule sussurrate dalle streghe prima della partenza per il Sabba; rimaniamo tuttavia affascinati dall’insolita bellezza di alcune rappresentazioni di questo mondo misterioso.
Traduttore di Savonarola, di Postel, di Khunrath, di S. Tommaso, De Givry ha lavorato per anni setacciando collezioni pubbliche e private, raccogliendo centinaia di figure scelte tra le più curiose e le più rare che illustrano gli incunaboli, i manoscritti, gli antichi trattati di stregoneria, d’astrologia, di chiromanzia, dal Medioevo al XIX secolo. E basandosi su questi “resti” culturali è riuscito a tracciare un panorama inimitabile: il suo libro infatti è considerato un classico dagli specialisti dell’occultismo e dagli storici dell’arte, e una fonte inesauribile per ogni studio ulteriore sull’argomento.

Poesie Mistiche

Poesie Mistiche

Autore/i: Gialâl ad-Dîn Rûmî

Editore: Rizzoli

introduzione, traduzione, antologia critica e note di Alessandro Bausani.

pp. 160, ill. b/n, Milano

Gialâl ad-Dîn Rûmî, che nacque a Balkh nel 1207 e morì nel 1273 in Turchia, dopo avervi fondato una famosa confraternita mistica, è il maggiore poeta mistico persiano, uno dei massimi poeti mistici della letteratura mondiale. il lettore di questa raccolta, curata da Alessandro Bausani, conoscerà una delle più profonde esperienze spirituali che sia possibile immaginare, quale la letteratura occidentale – nemmeno Jacopone o Giovanni della Croce o santa Teresa – non sa presentargli. L’ebbrezza mistica, che infonde tutto l’universo, anche l’acqua, l’aria, la terra e il fuoco, la mente e il cuore, coincide con la più assoluta lucidità intellettuale: la fuga verso Dio («Il mio luogo è l’Oltrespazio, il mio Segno è il Senza Segno… Uno cerco, uno conosco, uno canto, uno contemplo!», di cui il verso diventa specchio silenzioso, coincide con l’accoglimento delle apparenze più violente e paradossali del mondo: il salto oltre la terra conduce al di là del bene e del male: la stasi spirituale coincide con la più labile e vertiginosa mobilità della fantasia… Il lettore avrà l’impressione di essere chiuso nel cuore più profondo del cerchio, e insieme di venire dissipato nella molteplice polvere dell’universo.

Alessandro Bausani (1921-1988), islamista di fama internazionale, ha insegnato all’Istituto Universitario Orientale di Napoli e all’Università di Roma La Sapienza. Autore di numerosi saggi, tra cui Storia della letteratura persiana, ha tradotto il Poema celeste di Muhammad Iqbâl e, per la BUR, Il Corano.

Totemismo

Totemismo

Autore/i: Frazer James George

Editore: Newton Compton Editori

introduzione di Dario Sabbatucci, traduzione di Girolamo Mancuso.

pp. 256, Roma

Ci fu un’epoca in cui si giurava sul totemismo, e J.G. Frazer appartiene a quell’epoca. Con la traduzione italiana di alcuni suoi fondamentali scritti sul totemismo, il presente libro vuole dare al lettore italiano d’oggi un’idea di quell’epoca, e di questo autore, che è diventato un «classico».
il senso di questa iniziativa è tutto contenuto nella sua capacità documentaria, ossia nella sua capacità di offrire elementi per un giudizio «diretto a quanti oggi sono per lo più costretti a parlare di Frazer, della sua epoca, della sua scuola (l’evoluzionismo culturale), e del totemismo (uno dei punti saldi, una delle «idee-forza» di quella scuola), servendosi di predicati imposti dalla polemica antievoluzionistica delle scuole successive che vennero affermandosi negli studi etnologici e storico-religiosi.
In effetti, lo stesso caso del Totem e Tabù di Freud illustra la solidità del monumento frazeriano, ma la validità di questo non è d’ordine statico, quasi di una massiccia presenza che non è possibile ignorare, è piuttosto d’ordine dinamico. L’opera di Frazer contiene i presupposti :per tutta l’ulteriore storia degli studi sul totemismo.
Né soltanto in senso negativo e limitativo, ma anche in senso positivo dell’approfondimento dell’oggetto, della impostazione di una nuova problematica, e perfino dell’edificazione della recentissima «antropologia strutturale» di Levi-Strauss, che liquida il totemismo, considerando i fatti sui quali si basa come prodotti autonomi di una logica classificatoria.

Strutturalismo del Mito e del Totemismo

Strutturalismo del Mito e del Totemismo

Autore/i: Lévi-Strauss Claude

Editore: Newton Compton Editori

introduzione e cura di Edmund Leach, con saggi di M. Douglas, N. Yalman, K. O. L. Burridge, E. M. Mendelson, P. Worsley, R. Fox, traduzione di Robert Brain e Luisa Saviori.

pp. 224, Roma

Il volume ha come nucleo fondamentale il celebre saggio di C. Lévi-Strauss «Le gesta di Asdiwal» considerato dalla migliore critica come una delle più brillanti esposizioni della sua tecnica di analisi del mito. Questo scritto è poi preso come punto di riferimento per una serie di contributi dei più noti antropologi inglesi. allo scopo di, definire in modo più chiaro ed organico la loro posizione di fronte all’opera dell’autore. Il tema della prima parte scelto per il confronto è proprio lo studio del mito, discusso dai saggi critici di Mary Douglas e K. 0. L. Burridge, che si conclude con la critica di Yalman. La seconda parte – dedicata al problema del totemismo si apre su un contributo di Peter Worsley, nel quale si esamina fino a che punto il modo straussiano di trattare il fenomeno come un sistema di formazione categoriale possa trovar riferimento nei fatti che un etnografo australiano incontra sul campo: tema seguito poi anche da Michael Mendelson nelle più profonde acque filosofiche de Il pensiero selvaggio. L’esame dei problemi connessi alle due tematiche conduce, infine, Robin Fox a fornire una nuova ottica interpretativa del freudiano Totem e tabù, con inattesi risultati.
Attraverso l’opera di Levi-Strauss ed i contributi degli altri studiosi, un quadro più completo dell’uso che l’antropologia moderna può fare dello strutturalismo.

Sovrannaturale e Natura nella Mentalità Primitiva

Sovrannaturale e Natura nella Mentalità Primitiva

L’esperienza magico-animistica del primitivo in un classico dell’antropologia

Autore/i: Lévy-Bruhl Lucien

Editore: Newton Compton Editori

introduzione di Leo Lugarini, traduzione di Salvatore Lener.

pp. 448, Roma

Nel dibattito che si tenne il 15 febbraio 1923 alla Società Francese di Filosofia, Lévy-Bruhl così anticipava le idee poi sviluppate in Sovrannaturale e Natura nella Mentalità Primitiva: «Nello stesso modo che l’ambiente sociale in cui vivono i primitivi è diverso dal nostro, il mondo esterno che essi percepiscono differisce pure da quello che noi percepiamo… La distinzione fra naturale e sovrannaturale non esiste ai loro’occhi. Essi hanno una fede completa nella presenza e nell’azione di forze invisibili e generalmente inaccessibili ai sensi, che si fanno sentire da ogni parte».
Ma, in luogo di richiamarsi ad una legge di funzionamento della mentalità primitiva, e in particolare ad una prelogica «legge» di partecipazione, Lévy-Bruhl fa qui appello al continuativo senso di paura e bisogno di difesa e protezione che domina i primitivi; per cui quelle credenze vanno apparendo quale contropartita d’una precaria condizione esistenziale.
Esiste una universale e permanente identità nella natura umana? In questo classico dell’antropologia Lévy-Bruhl tenta di spiegare il rapporto tra umanità primitiva e moderna sulla base dei modi in cui esse costruiscono la propria esperienza.

Lucien Lévy-Bruhl (1857-1939) insegnò a Parigi, all’’École des Sciences Politiques e poi alla Sorbona. Storico della filosofia, si rivolse alla sociologia e alla ricerca etnologica sotto l’’influenza di Comte e Durkheim. Tra le sue opere tradotte in Italia: Sovrannaturale e natura nella mentalità primitiva (1973), Psiche e società primitive (1975) e La mentalità primitiva (1981). Presso Bollati Boringhieri è uscito L’anima primitiva (1990 e 2013).

Magia, Scienza e Religione

Magia, Scienza e Religione

E Baloma. Gli spiriti dei morti nelle isole Trobriand

Autore/i: Malinowski Bronislaw

Editore: Newton Compton Editori

introduzione e cura di Maria Arioti.

pp. 208, Roma

«Non vi sono uomini, per quanto primitivi, senza religione e senza magia», scrive Bronislaw Malinowski «ma neppure razze selvagge che manchino di atteggiamento scientifico o non abbiano una scienza, sebbene questa mancanza sia stata spesso attribuita loro. In ogni comunità primitiva studiata da osservatori attendibili e competenti si sono riscontrati due campi chiaramente distinguibili: il sacro e il profano. In altre parole, il campo della magia e della religione, e quello della scienza». Malinowski esamina dunque, nel primo saggio, Magia, scienza e religione, le diverse ipotesi che i suoi più autorevoli predecessori – Tylor, Frazer, Marett e Durkheim – avevano elaborato sul rapporto tra credenze religiose e spiegazione dei fenomeni naturali presso i primitivi. Ben presto, però, egli mostra di prendere le distanze da queste ipotesi, come spesso riduttive e astratte, e comunque non legate ad una reale esperienza del lavoro «sul campo», e propone un approccio nuovo al problema, nel quale magia, scienza e religione non sembrano più legate l‘una all’altra da rapporti meccanici di opposizione e di dipendenza, quanto piuttosto integrate nell’ambito di complesse modalità di rapporto «funzionali» proprie dell’«uomo primitivo».
Nel secondo saggio, Baloma. Gli spiriti dei morti nelle isole Trobriand, Malinowski offre un esempio di applicazione della teoria funzionalista a un fenomeno religioso.
Secondo questo punto di vista, la credenza negli spiriti dei morti, qualificata come una forma di comportamento sociale, può essere spiegata nei termini d’una richiesta collettiva: essa è cioè necessaria (funzionale, appunto) alla sopravvivenza della società entro cui si manifesta.

Psicanalisi della Bibbia

Psicanalisi della Bibbia

La creazione della donna – La tentazione – In un’inquietante ricerca di psicanalisi archeologica

Autore/i: Reik Theodor

Editore: Garzanti Editore

introduzione dell’autore, traduzione dall’inglese di Pietro Angarano.

pp. 352, Milano

Incontrando Freud, durante le sue passeggiate serali per le strade di Vienna, l‘autore di questi scritti era solito esporgli i «casi» più difficili. Interrogato a proposito di un giovane che manifestava una resistenza ostinata a parlare degli anni della sua infanzia ed eludeva qualsiasi possibilità di ricordare avvenimenti del suo passato, Freud esclamò: «un uomo che non si interessa del suo passato, è un buono a nulla». La frase di Freud viene qui ampliata a tutta l’umanità nei confronti della preistoria. Persuaso che una completa rottura emozionale col proprio passato, una volontaria e totale frattura con la propria storia, abbia conseguenze negative sul carattere, l’autore, rifacendosi al racconto biblico della creazione della donna e del sacrificio d’Isacco, opera una ricerca di «psicanalisi archeologica». Il panorama che ne risulta è un quadro complesso della società primitiva, dei rituali, delle mitologie della nascita, dell’umanità, del sacrificio umano. Nel seguire con Reik importanti tracce siamo pervasi da una strana eccitazione, come se non riuscissimo a dominare una riposta inquietudine fino alla soluzione di quei problemi preistorici.

Theodor Reik (1888-1969), uno dei più brillanti discepoli di Freud, è autore di importanti saggi di psicanalisi applicata.

Sociologia e Antropologia

Sociologia e Antropologia

Autore/i: Durkheim Émile; Mauss Marcel

Editore: Newton Compton Editori

traduzione di Enzo Navarra.

pp. 240, ill. b/n, Roma

Il volume contiene i saggi:

  • di Durkheim Sulla definizione dei fenomeni religiosi e Rappresentazioni individuali e collettive
  • di Durkheim e Mauss su alcune forme primitive di classificazione
  • di Mauss Sulle variazioni stagionali delle società esquimesi

I due esponenti più significativi della sociologia e dell’antropologia positivista si confrontano in queste pagine su temi di carattere generale che coinvolgono, a più livelli, i fondamenti comuni delle due discipline. Sotto il profilo teorico, il centro di interesse si rivela così la complessa problematica relativa ai fenomeni di gruppo, la cui morfologia sembra essere caratterizzata – come già avevano chiarito le Regole del metodo sociologico – da un nuovo e diverso organizzarsi del pensiero e dell’emotività, che d‘anno luogo a produzioni mentali super-individuali, e anzi «coercitive», determinanti nei confronti del singolo. Mentre sul piano del metodo accomuna in una stessa intenzione scientifica i due studiosi francesi un atteggiamento rigorosamente descrittivo, che, senza interpretare, tende a privilegiare una organizzazione sistematica e coerente dei dati.

Solo in una dimensione di ricerca sociologica-antropologica, insegnano dunque Durkheim e Mauss, è possibile situare una disamina soddisfacente dei fenomeni mentali collettivi.

Le Origini dei Poteri Magici

Le Origini dei Poteri Magici

E altri saggi di sociologia religiosa

Autore/i: Mauss Marcel; Hubert Henri

Editore: Newton Compton Editori

prefazione degli autori, traduzione di Enzo Agozzino.

pp. 232, Roma

La pubblicazione in volume di questi «Mélanges d’histoire des réligions» si propone qui come un contributo alla conoscenza delle fonti alle quali s’è alimentata la moderna sociologia religiosa. Agli inizi del secolo, come è noto, gli studiosi disdegnavano la ricerca sul campo, che restava ancora naturale occupazione di esploratori, naturalisti e geografi. Per altro, il resoconto, spesso impreciso e fantasioso, che questi offrivano dei loro viaggi e delle loro esperienze presso i popoli primitivi, veniva collazionato e interpretato dagli studiosi, che stabilivano le concordanze, scartavano le osservazioni inutili o fuorvianti, ricostruivano un’immagine unitaria da migliaia e migliaia di dati eterogenei. Questo lavoro imponente è l’input di una straordinaria sintesi storica, che agli inizi del secolo stabiliva le basi di ogni successivo progresso scientifico in tema di ricerca sociale. Malinowski avrebbe proposto, qualche anno più tardi, un nuovo modo di accostarsi al problema, vivendone di persona le contraddizioni e gli stimoli. Ma il sostrato culturale della sociologia e dell’antropologia contemporanee creano opere come questi «Mélanges», che appunto formano il depositato di una conoscenza storica millenaria, i cui primi testi sono greci, romani, persiani, hindu. Le radici stesse della nostra cultura e del nostro modo di rappresentarla.
I fondamenti della sociologia religiosa in un volume di inediti sorprendentemente ricchi nella documentazione e nell’analisi delle fonti.

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  • Saggio sulla natura e la funzione del sacrificio.
  • L’origine dei poteri magici nelle società australiane.
  • Studio sommario della rappresentazione del tempo nella religione e nella magia.

La Simbologia Massonica

La Simbologia Massonica

Autore/i: Boucher Jules

Editore: Editrice Atanòr

prefazione dell’autore, prefazione dell’editore, illustrazioni di Luÿs Rabuf, traduzione di Caio Mario Aceti.

pp. XXII-378, nn. ill. b/n, Roma

La Simbologia Massonica presenta in modo chiaro e approfondito i simboli della tradizione massonica. Nei primi quattro capitoli l’Autore illustra i simboli del tempio e quelli operativi del grado di Apprendista. Nei capitoli successivi vengono presentati e spiegati i simboli dei gradi di Compagno e di Maestro.
L’Opera, inoltre, si occupa della simbologia riferita ai diversi Riti Massonici e alle parole, posizione e gesti all’interno della ritualità nel Tempio.
La Simbologia Massonica è un’opera fondamentale per la comprensione della natura esoterico-iniziatica della Massonica, cd è uno strumento operativo per tutti i massoni appartenenti ai diversi gradi iniziatici.

I Poteri Magici dei Tarocchi

I Poteri Magici dei Tarocchi

Meditazione e Divinazione – Una delle più antiche arti divinatorie del mondo – Significato ed interpretazione dei simboli arcani – I tarocchi come mezzo per risvegliare le doti supernormali dell’uomo

Autore/i: Omar e Zaira

Editore: Casa Editrice Meb

prefazione degli autori.

pp. 224, nn. ill. b/n, Torino

I “Tarocchi” sono un gioco oppure costituiscono un mezzo per conoscere i misteri del mondo, ma innanzitutto per conoscere quel grande mistero che siamo noi stessi? Sono oggetto di magia oppure anche l’uomo più comune può avvicinarsi ad essi per intuire attraverso le molteplici combinazioni degli Arcani, Maggiori e Minori, ciò che l’inconscio pare suggerirgli? Il fatto che più di un artista, da Andrea Mantegna in poi (ed oggi Gentilini, Proverbio e Sesia della Merla, ma non essi soltanto] abbiano dedicato la loro attenzione ai Tarocchi – e l’arte non è tale se non nasce dall’ispirazione – dimostra che questi “personaggi”, con il trascorrere del tempo, hanno assorbito, dalla vita e dal costume di ogni giorno, dai simboli delle virtù, dei vizi, dei caratteri gradevoli o costanti, dalla fortuna, benevola o rea, un significato che ormai tutti, fiduciosi ed increduli, sapienti ed ignoranti, accettano.
È dunque facile o difficile interpretare i “Tarocchi”, è un gioco oppure un oracolo? Si tratta di scendere nel profondo di un mondo misterioso, ermetico, oppure di una facile via per conoscere il passato, il presente e l’avvenire? Gli Autori con un linguaggio. facile, alla portata anche dei non iniziati, vogliono avvicinare il lettore al mondo dei misteri, chiarendo e dimostrando che, se taluno è più fortunato, più dotato di virtù paranormali, tuttavia ognuno di noi, purché lo voglia, può mettersi in sintonia con i “Tarocchi” ed essi si avvicineranno a noi illuminandoci.
Un invito che tutti possiamo accogliere, purché non ci sospinga unicamente la curiosità.

Misteri e Dottrine Segrete

Misteri e Dottrine Segrete

Dal «trapassato remoto» ai nostri giorni

Autore/i: Nardini Bruno

Editore: Centro Internazionale del Libro

pp. 384, nn. ill. b/n, Firenze

Questo libro racconta una storia che si perde nella notte dei tempi; la storia dell’evoluzione interiore dell’uomo. Prima e dopo il diluvio, prima e dopo Cristo: ogni epoca ha i suoi misteri, il sipario che divide e protegge gli iniziati dal volgo, la scienza dall’ignoranza. Temi come questo comportano una duplice difficoltà: di pensiero e di linguaggio. L’autore si è proposto di scrivere in modo chiaro e convincente, come raccontare vicende note e consuete, e c’è riuscito.
La storia dell’uomo e di Dio – un’unica, identica storia – scorre davanti al lettore come una viva sequenza d’immagini, dai remotissimi riti solari di Atlantide a quelli egizi, dai misteri dionisiaci e di Apollo a quelli dell’era moderna e contemporanea. L’autore vive e fa rivivere il grandioso passaggio dell’uomo attraverso i secoli, immedesimandosi, di volta in volta, nello specifico argomento trattato: egli è delfico o pitagorico, gnostico o càtaro, templare o rosacroce, massone o antroposofo o ermetico, perché «chi vuol conoscere una cosa deve diventare quella cosa».
Così ne è venuto fuori un libro vivo, scientificamente esatto, avvincente come un romanzo.

Bruno Nardini è nato a Scarperia, nel Mugello, nel 1921. Vive e lavora a Firenze. Discepolo di Tirinnanzi e di Giuliotti è stato, con Papini, tra i fondatori de «L’Ultima», rivista di poesia e metasofia. Ha pubblicato: «Variazioni del sangue» – versi, Vallecchi 1950; «La Terra di Nod» – versi, Vallecchi 1952; «Via di San Leonardo» CIL 1959; «Ballata» – versi, CIL 1966.

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  • Il trapassato remoto
  • esoterismo ed essoterismo
  • Il cammino della conoscenza
  • I Bodhisattva
  • Atlantide
  • Il segreto dei misteri
  • Osiride, il Dio-Uomo
  • Morte e resurrezione
  • Il Popul Vuh
  • I mesteri di Dioniso e di Apollo
  • Ipse dixit
  • Il segreto degli Esseni e dei terapeuti
  • Dal giudaismo alla Cabala
  • La Gnosi e gli gnostici
  • Riflessione sulla Gnosi
  • Il traguardo dell’anno mille
  • L’eresia dei Catari
  • Il “punto meraviglioso” dei Templari
  • Dante e i fedeli d’amore
  • Gli zingari e il libro del destino
  • Il messaggio dei rosacroce
  • Il fuoco sacro degli Alchimisti
  • I maghi del cinquecento
  • Ordo ab Chao
  • A.G.D.G.A.D.U. – L’iniziazione massonica
  • La leggenda di Hiram
  • Goethe e l’aurea catena Homeri
  • Gli illuminati (Don Pernety o la chiave ermetica; Swedenborg el a nuova Gerusalemme; Martinez De Pasqually o gli effetti Cohen; Spartakus e gli Illuminati di Baviera; Cagliostro o la Pupilla)
  • H.P.B. e la società teosofica
  • La scienza occulta del XX secolo
  • Il Goetheanum e il mistero di Michael
  • La fratellanza magica di Myriam
  • La grande apostasia

La Kabbalah e il suo Simbolismo

La Kabbalah e il suo Simbolismo

Autore/i: Scholem Gershom

Editore: Giulio Einaudi Editore

introduzione dell’autore, traduzione di Anna Solmi.

pp. 286, Torino

«La profonda umanità che si esprime nel proposito, realizzato con successo, di avvicinare nel modo più utile e al tempo stesso più sorprendente all’intelletto non iniziato, armato solo della sua attenzione, un testo come questo», era la dote che Walter Benjamin diceva di ammirare di più nei primi lavori di Scholem sulla Kabbalah e sulla mistica ebraica. E l’apprezzamento del grande critico si addice perfettamente a questo libro, in cui Scholem guida con maestria il lettore nella complessa tematica cabbalistica, analizzando i rapporti fra misticismo e autorità religiosa, addentrandosi nelle interpretazioni mistiche della Bibbia, tese a scoprire i significati occulti della Scrittura, mettendo in luce le tensioni esistenti fra pensiero filosofico e pensiero mistico nella concezione del divino e il simbolismo usato dalla religiosità mistica. Kabbalah e mito, rapporti fra tradizione e innovazione nel pensiero cabbalistico sono momenti illuminanti nell’indagine del grande studioso, che, grazie alla sua immensa erudizione è in grado di illuminare, nel linguaggio più accessibile «all’intelletto non iniziato», un mondo remoto e ben poco conosciuto.

Gershom Scholem, nato a Berlino nel 1897, ha compiuto studi di filosofia, semitistica e matematica in Germania, legandosi di amicizia con Walter Benjamin e con gli studiosi che avrebbero dato vita alla «scuola di Francoforte».
Nel 1923 si trasferisce a Gerusalemme, nella cui università insegna dal 1925, compiendo viaggi di studio in Europa e in America. È presidente dell’Accademia delle Scienze d’Israele. Fra i suoi lavori ricordiamo Le grandi correnti della mistica ebraica (Il Saggiatore, 1965), Le origini della Kabbalah (Il Mulino, 1974) e la grande monografia Sabbatai Sevi. The mystical Messiah (Princeton University Press, 1973), Walter Benjamin e il suo angelo (Adelphi, 1978).

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Introduzione.
I. Autorità religiosa e misticismo.
II. Il significato della Torah nel misticismo ebraico.
III. Kabbalah e mito.
IV. Tradizione e nuova creazione nel rito dei cabbalisti.
V. La rappresentazione del Golem nei suoi rapporti tellurici e magici.
Indice analitico.

L’Illuminismo dei Rosa-Croce

L’Illuminismo dei Rosa-Croce

Uno stile di pensiero nell’Europa del Seicento

Autore/i: Yates Frances

Editore: Giulio Einaudi Editore

prima edizione, premessa, introduzione e prefazione dell’autore, traduzione di Metella Rovero.

pp. XXX-322, nn. tavv. b/n f.t., Torino

Le recenti ricerche di storia della scienza hanno indicato i nessi sottili e profondi che collegano, agli inizi dell’età moderna, la speculazione filosofica e religiosa allo studio del mondo naturale e ai progressi dell’indagine scientifica attraverso un atteggiamento mentale che ci appare tipico dell’età del Rinascimento.
Magia ermetica e tradizione kabbalistica sono gli elementi originali su cui s’innesta un audace tentativo di rinnovamento culturale e morale nella Germania del primo Seicento, intorno a un avventuroso disegno politico che, puntando sulle forze protestanti e «liberali» d’Europa, si propone di lottare contro l’egemonia asburgica e l’offensiva restauratrice della Controriforma. Se l’operazione politica è sconfitta nelle vicende drammatiche che danno inizio alla guerra dei Trent’anni, le correnti intellettuali che hanno formulato i primi testi rosacrociani – un fervido invito a prestare ascolto ai dotti, per un rinnovamento del sapere che attinga la perfezione cui l’uomo, in quanto microcosmo, è destinato – riescono invece a resistere alla feroce repressione scatenata contro di esse e ad influire su un vasto movimento di pensiero che circola per tutta l’Europa del secolo XVII.
Le magistrali ricerche di Frances Yates giungono a ricostruire così un ambiente segreto e dimenticato: le speranze e gli ideali dell’Inghilterra elisabettiana, le forme di sapere esoterico della Germania e della Boemia fra Cinque e Seicento sono all’origine di tramiti che collegano la grande cultura rinascimentale a quei momenti essenziali della cultura moderna che hanno in Bacone, in Cartesio, in Comenio e negli ambienti scientifici della Royal Society inglese un punto di riferimento preciso. In tal modo – può concludere la Yates – «se il vero e proprio Illuminismo sembra introdurre un’atmosfera molto diversa, tuttavia il suo razionalismo ebbe una sfumatura di Illuminismo nel senso rosacrociano».

Frances Yates, del Warburg Institute di Londra, ha condotto le sue ricerche sulla storia culturale europea del Cinque e Seicento: fondamentali le sue ricerche sul Sarpi, sulla Francia dei Valois, sugli ideali imperiali nell’epoca di Carlo V e nell’Inghilterra elisabettiana. Oltre a Giordano Bruno e la tradizione ermetica (Laterza, 1969) e L’arte della memoria (Einaudi, 1972), ricordiamo gli studi shakespeariani (Theatre of the World e Shakespeare’s Last Plays), quelli sulla Francia cinquecentesca (The French Academies), e le ricerche di storia intellettuale e politica raccolte recentemente nel volume Astraea, di prossima pubblicazione nelle edizioni Einaudi.

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Premessa all’edizione italiana
Introduzione
Prefazione

I. Nozze regali: il matrimonio della principessa Elisabetta con l’elettore palatino
II. La tragedia boema
III. John Dee e l’origine di «Christian Rosenkreutz»
IV. I manifesti rosacrociani
V. Le nozze chimiche di Christian Rosenkreutz
VI. L’editore del Palatinato: Jean Théodore de Bry e la pubblicazione delle opere di Robert Fludd e Michael Maier
VII. L’esplosione d’entusiasmo rosacrociano in Germania
VIII. L’allarme contro i Rosa-Croce in Francia
IX. Francis Bacon «all’ombra delle ali di Iehova»
X. I liberali italiani e i manifesti rosacrociani
XI. La Confraternita dei Rosa-Croce e le unioni cristiane
XII. Comenio e la voce rosacrociana in Boemia
XIII. Dal Collegio Invisibile alla Royal Society
XIV. Elias Ashmole e la tradizione di Dee: Isaac Newton e l’alchimia rosacrociana
XV. Il rosacrocianesimo e la massoneria
XVI. L’llluminismo rosacrociano

Appendice. I manifesti rosacrociani
Nota bibliografica
Fama Fraternitatis o Rivelazione della Confraternita del nobilissimo Ordine della Rosa-Croce
Confessio Fraternitatis o Confessione dell’encomiabile Confraternita dello stimatissimo Ordine della Rosa-Croce, a tutti i dotti d’Europa

Indice analitico

La Seta nell’Arte

La Seta nell’Arte

Autore/i: Roncoroni Ettore

Editore: Banca Amadeo

unica edizione, presentazione di Pierluigi Tajana.

pp. 280, interamente illustrato con un ricchissimo apparato fotografico a colori, nn. ill. b/n, Cremona

Sommario:

L’UMANITÀ E IL CULTO

LA GRANDE VIA DELLA SETA
L’origine orientale – La “via della seta” – L’arrivo in Occidente.

LA SETA IN OCCIDENTE
Il primo impiego – Il Museo Sacro Vaticano – L’evoluzione dopo Costantino – Lucca dalle cento torri – Gli Statuti – L’arte del diaspro – La mercatura – Contributi particolari – Cronache seriche.

LA SETA NEI PARAMENTI SACRI
Premessa – Il paliotto – Origine e sviluppo dei paramenti.

LA TECNICA
Il primo tessitore – La trattura – La torcitura – I filati impiegati – Preparazione dei filati – Coloranti naturali – Pratica e alchimia – Sintesi chimica – Evoluzione e stasi – Le armature fondamentali – Le armature derivate – Tessuti classici e velluti – L’orditura – Il telaio – Norme giuridiche delle arti tessili.
L’ARTE
Arte o arte minore? – Pittura e tessitura.

CAPOLAVORI DI ARTE TESSILE IN ITALIA

LA PRODUZIONE COMASCA
Bachicoltura e filatura – Origine della tessitura – Il periodo napoleonico – Il ritorno austriaco – Produzione durante il regno d’Italia – Una produzione qualificata – Conclusione.

I FILATOIERI BERGAMASCHI
La sericoltura in Lombardia – La seta nel bergamasco – I bilòfer – L’evoluzione industriale – Un rapido declino.

LA PRODUZIONE ATTUALE
Produzione manuale – Cambiamenti e innovazioni.

INDICE DELLE LOCALITÀ
REPERTORIO ICONOGRAFICO

Struttura del Messaggio

Struttura del Messaggio

Un modello analitico del linguaggio e della comunicazione

Autore/i: Rommetveit Ragnar

Editore: Armando Editore

introduzione e traduzione di Renzo Titone.

pp. 208, Roma

La psicolinguistica come scienza sperimentale ha compiuto enormi progressi dal 1954, data della sua nascita ufficiale. Parallelamente, le teorie che l’hanno informata si sono succedute in brevissimo volgere di tempo: dalla concezione strutturalistico-comportamentistica degli anni ’50, alla interpretazione generativistica di Chomsky ed epigoni, ad una più recente tendenza a rivalutare le componenti extra-linguistiche (sociali, etnografiche, contestuali) del messaggio. E’ in questa nuova visione, più aperta e insieme più realistica, che si inserisce l’opera del norvegese Ragnar Rommetveit.
La ricerca, strettamente sperimentale e solo parallelamente teoretica, di Rommetveit si colloca nell’ambito del tentativo epistemologico di ricupero di tutti gli elementi essenziali dell’atto linguistico inteso come processo dialogico e contestualizzato di comunicazione.
In particolare, lo psicolinguista di Oslo, ponendosi in un’ottica schiettamente psicologica, cerca di approfondire l’idea della «realtà psicologica» correlata con una «realtà sociale», riflettendo quindi una posizione interdisciplinare, ma insieme si preoccupa di chiarire in che cosa consiste il passaggio dalla superficie percettibile (livello linguistico) del messaggio verso la profondità non-percettibile (livello psicologico). Il suo tentativo, cioè, sta nello studio delle potenzialità che si trovano celate nel sostrato «non-percettibile» delle parole, accogliendo anche l’ausilio dei fattori extra-linguistici connessi con una determinata situazione di comunicazione.
E’ in questo quadro che si inserisce appunto il discorso fortemente suggestivo di quest’ultimo libro, ora tradotto in italiano, dove la natura, la struttura e la dinamica del messaggio sono sviscerate con un raro senso di concretezza, fornitagli tra l’altro dalla sua Visione interdisciplinare del problema.

Ragnar Rommetveit, nato nel 1924, è Professore di Psicologia all’Università di Oslo, Norvegia. È stato Fellow del Center for Advanced Study in Stanford, USA, e del Netherlands Institute for Advanced Study in Wassenziar. Il Prof. Rommetveit è stato pure dal 1956 Visiting Professor di Psicologia in varie università americane ed europee. Egli è membro del comitato redazionale dello «International Journal of Psycholinguistics». La scuola di psicolinguistica da lui diretta si Caratterizza per le rigorose ricerche sperimentali sulla psicologia della percezione e su alcuni problemi di avanguardia della psicosociolinguistica.

La Saggezza dei Maestri Zen

La Saggezza dei Maestri Zen

Nell’Opera di Sengai

Autore/i: Sengai Gibon

Editore: Mandala

a cura di Paolo Lagazzi.

pp. 96, 38 disegni a china in b/n, Milano

«Non c’è realtà che non contenga in sé il germe del proprio dissolvimento, della propria metamorfosi: il vuoto o (appunto) il nulla. Solo nel nulla, o ’attraverso’ il nulla, l’essere si dà e si sottrae: si incarna e si sposta: si realizza e si fa subito altro. La sola realtà è dunque mu: l’impermanenza, il movimento: il risolversi inarrestabile e infinito del vuoto nella forma, della forma nel vuoto» (così Paolo Lagazzi nell’Introduzione a questo volumetto).

Qui, in questa intuizione, è il nucleo essenziale di quel ’pensiero’ Zen che riprende e porta a conseguenze radicali le posizioni di alcune correnti buddhiste. Ma, nella tradizione Zen, la saggezza dei maestri coincide con una profonda tensione alla bellezza, che si esprime nella poesia e nella pittura. Tra le figure di spicco vi è, per la qualità mirabile degli esiti, Sengai Gibon, monaco Zen vissuto in Giappone tra il XVIII e il XIX secolo. La sua opera di poeta e pittore straordinariamente dotato riassume in sé, in forme originali, una grande esperienza spirituale ed espressiva.

Bioastrologia

Bioastrologia

L’influsso degli astri sulla salute fisica e psichica

Autore/i: Vogh James

Editore: U. Mursia Editore

introduzione dell’autore, traduzione dall’inglese di Brunella Ascari.

pp. 208, nn. ill. b/n, Milano

Una cospicua serie di nuove ricerche ha portato alla nascita di quella che potrebbe essere considerata una nuova scienza, la bioastrologia, la quale studia gli influssi del fattore cosmico sulla salute umana, sia fisica sia psichica. Questo volume fornisce un ampio panorama anticipatore del campo della bioastrologia: nelle sue pagine l’autore esamina, con precisione e con esemplificazioni stupefacenti, il modo in cui tanto il corpo quanto la personalità sono sotto l’influenza delle stelle e dei pianeti. Nella prima parte dell’opera, relativa ai  principi, Vogh spiega l’influenza dei pianeti sull’oroscopo della salute. Nella seconda parte (sui segni di vita) si occupa dell’uso pratico dei segni del Sole e della Luna e di quelli ascendenti, dedicando un capitolo a ciascuno di essi e alle loro relazioni con la sfera emozionale, fisica e mentale. Nella terza parte (sull’oroscopo e la salute) spiega passo passo come leggere la carta della nascita interpretando l’influenza dei pianeti sulle Case e sui loro vari aspetti. La quarta parte, dedicata alle soluzioni alternativa e alle ricerche, è concepita per il bioastrologo che vuole spingersi oltre la tradizione e comprende quindi l’astrologia cinese, il sistema vedico indiano, il calendario della salute azteco, i bioritmi.
Funziona la bioastrologia? Attraverso queste pagine lo si potrà verificare sperimentalmente, proprio come fecero gli antichi sacerdoti mesopotamici e come iniziano a fare alcuni scienziato del giorno d’oggi.

James Vogh è nato alle ore 3 del 15 ottobre 1937. Dell’astrologia ha compiuto uno studio approfondito, e il suo primo libro sull’argomento,il controverso Arachne Rising, è stato pubblicato nel 1977.

L’Eresia

L’Eresia

Dagli gnostici a Lefebvre il lato oscuro del cristianesimo

Autore/i: Craveri Marcello

Editore: Edizione CDE

introduzione dell’autore.

pp. 474, Milano

Quale ruolo hanno avuto nella storia del cristianesimo i movimenti ereticali? Quale parte nell’evoluzione del pensiero occidentale? E, oggi, si può ancora parlare di eresia? Marcello Craveri, studioso di storia delle religioni, ricostruisce i processi di formazione della dottrina ufficiale della Chiesa e ripercorrere l’ininterrotta e implacabile guerra nei confronti di coloro che tentarono di ritornare alla semplicità delle parole di Gesù o di interpretarne diversamente il messaggio, come gnostici, albigesi, valdesi, luterani, calvinisti, fino ai dissidenti di questo secolo. “Fuori della Chiesa non c’è salvezza” scriveva Origene, e Tertulliano definiva l’eresia “opera del demonio, uno dei tanti modi coi quali egli attacca la verità”. Eppure, a dimostrazione di quanto labile e mutevole fosse il confine dell’ortodossia, perfino alcuni principi sostenuti da Origene e Tertulliano vennero condannati come eretici. E se è vero che dottrine accolte come perfettamente ortodosse furono in seguito rifiutate come eretiche (si pensi a quella della disgrazia di sant’Agostino quando fu fatta propria dai giansenisti), è anche vero che, in uno stesso periodo storico alcuni insegnamenti furono considerati eretici e altri ortodossi pur avendo identico contenuto. Gli inquisitori hanno sempre accusato gli eresiarchi di incitare alla disubbidienza: in realtà, spiega Craveri, essi furono piuttosto i portavoce del disagio che si andò diffondendo allorchè la Chiesa non seppe riconoscere l’entità dei mutamenti sociali in corso e rispondere alle nuove esigenze spirituali dei fedeli. In questa luce dobbiamo dunque reinterpretare le eresie dei catari e degli albigesi, i movimenti apocalittici e la Riforma protestante. L’Eresia è un’opera esaustiva e originale, corredata di una ricca documentazione, che si legge come un grande romanzo di personaggi e di idee.

La Dimensione Oscena

La Dimensione Oscena

Strutture della pornografia nell’epoca borghese

Autore/i: Gorsen Peter

Editore: Tattilo Editrice

traduzione di Maria Laura Petrelli.

pp. 240, Roma

Peter Gorsen analizza le funzioni della pornografia e dell’osceno nelle società neocapitalistiche. Estetica sessuale ed estetica delle merci coincidono. Si assiste ad una utilizzazione delle energie libidiche per fini di mercato.
La manipolazione dell’estetica sessuale comporta nuovi contenuti e nuovi significati per le merci e, quel che è più preoccupante, la tendenza a modificare i bisogni sessuali dei fruitori. Assuefatti ed alienati dal contatto con merci artificiosamente erotizzate, gli uomini si accostano ad esperienze pornografiche: godono ormai di surrogati dell’esperienza sessuale, preferiscono l’apparenza alla sostanza, l’immagine all’azione.
Il rifiuto della totale identificazione del sesso con la merce e la negazione della reificazione di ogni vero stimolo sessuale conducono alla rivolta.
L’osceno diventa un’arma della lotta politica.
Peter Gorsen analizza il contenuto ideologico della ribellione amorale, il senso rivoluzionario o pseudorivoluzionario delle aggressioni «oscene» alla morale costituita.
Gorsen si chiede se questa aggressiva sottocultura dell’oscenità possa essere considerata una forma di cultura alternativa o se invece non resti di fatto prigioniera della società repressiva, e non sia, cosi, molto più di una contraddizione all’interno di una «tolleranza repressiva» che tutti accomuna in una non libertà neurotica.

Peter Gorsen è nato nel 1933 a Danzica, vive a Francoforte sul Meno.
Laureato in Lettere, pubblicista, incaricato della cattedra di letteratura e sociologia presso l’Università di Francoforte.
Condirettore della rivista «Ästhetik und Kommunikation», ha pubblicato «Zur Phänomenologie des Bewusstseinsstroms» (Bonn 1966), «Sexualitätim Spiegel der modernen Kunst» (Amburgo 1963), «Das Bild Pygmalions» (Reinbek bei Hamburg 1969), «Das Prinzip Obszön» (Reinbek bei Hamburg 1969).