Libri dalla categoria Narcisismo
Dialogo sull’Oratoria
Autore/i: Tacito
Editore: Rizzoli
testo latino a fronte, introduzione e commento di Luciano Lenaz, traduzione di Felice Dessì.
pp. 208, Milano
Il Dialogo «De Oratoribus» può essere considerato una sorta di tavola rotonda sui problemi dell’arte oratoria, quali potevano prospettarsi a Roma negli anni Settanta del I secolo: la situazione dell’eloquenza contemporanea, le cause della sua decadenza, il rapporto di valore fra oratoria e poesia: temi su cui sembra polarizzarsi, mascherandosi, il disagio dell’élite aristocratica di fronte alla realtà, amaramente accettata, dell’Impero. Nella trama di argomentazioni proposte dai brillanti interlocutori – retori famosi all’epoca della giovinezza di Tacito – si delineano le ragioni della crisi che spegne il vigore dell’eloquenza: non il declino delle scuole, ma lo stallo della vita politica, non l’abuso di retoriche declamazioni, ma l’assenza di libero dibattito. Solo nel fuoco della competizione politica, nella lotta dei gruppi e delle classi l’eloquenza trova materia che la alimenti: e per questo erano stati grandi gli oratori della Repubblica. L’Impero ha dato ordine e tranquillità sotto un unico reggitore, ma ha inesorabilmente ristretto, nella concordia civile, il campo proprio dell’oratoria. Il prezzo della pace è il silenzio.
Scritto in uno stile di stampo ciceroniano, lontano dall’incisiva asimmetria delle opere maggiori di Tacito, il «Dialogo» e lavoro tanto affascinante quanto ricco di problemi: dall’attribuzione, a lungo controversa, alla data di stesura, al reale punto di vista dell’autore sul quesito proposto. Con puntuale analisi Luciano Lenaz illustra, nella sua rigorosa introduzione, i percorsi della vicenda filologica e critica e i vari atteggiamenti di pensiero che non senza qualche sottesa ambiguità si intrecciano nel testo.
Guarigioni Miracolose in Tutte le Religioni
Autore/i: Pavese Armando
Editore: Edizione Mondolibri
presentazione dell’autore.
pp. 352, Milano
Nella storia dell’uomo – attraverso credenze e culture che hanno caratterizzato le diverse epoche – si incontrano innumerevoli episodi di guarigioni straordinarie, inspiegabili agli occhi della scienza, spesso genericamente definite “miracoli”. Di che cosa si tratta esattamente? Quali sono le cause reali di tali guarigioni? Si tratta di avvenimenti di ordine fisico, spirituale o psicofisico? Nel rispondere a queste e numerose altre domande, si attraversano i secoli di storia alla ricerca delle più straordinarie guarigioni – dalle civiltà mesopotamiche al mondo greco e romano, dai miracoli operati da Gesù alle tradizioni del cristianesimo popolare, dal Buddismo all’Islam – fino ai nuovi movimenti occultistici e miracolistici del terzo millennio. Al termine di questo viaggio – intessuto di casi, documenti, testimonianze che analizzano i rapporti tra psiche, corpo e spirito – si scopre che all’origine di tali fenomeni prodigiosi sta la fede come forza psichica individuale che, opportunamente conosciuta ed esercitata, permette all’uomo di oltrepassare i limiti delle leggi fisiche e naturali.
Armando Pavese, ricercatore delle motivazioni psicologiche attinenti alla magia, allo spiritismo e all’occultismo, ha teorizzato un modello di comunicazione non verbale capace di spiegare, mediante la psicologia del profondo, i fatti paranormali. Membro ordinario della Società Italiana di Psicologia della Religione, e anche consulente nazionale del GRIS (Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-religiosa) per quanto concerne il paranormale. In oltre 25 anni di esperienza “sul campo” negli ambienti magico-spiritualistici ha pubblicato numerosi saggi tra i quali ricordiamo: Poteri misteriosi della mente (Piemme, 2002) e Il libro nero della magia. Maghi, truffatori, ciarlatani & cialtroni in Italia oggi (Piemme, 2003).
Imparo lo Yoga
Autore/i: Van Lysebeth André
Editore: U. Mursia Editore
prefazione di Jean Herbert, introduzione dell’autore, traduzione dal francese di Antonio Nuzzo e Umberto Guidi, fotografie di Maurizio Checcoli.
pp. 252, nn. tavv. b/n, Milano
«Il presente studio interessa sia quanti già praticano lo Yoga, sia quanti non hanno l’occasione di seguire un corso.»
Grazie allo Yoga l’uomo moderno può ritrovare la volontà di esistere; può gustare la gioia di vivere. Infatti lo Yoga gli dona la salute e la longevità con le âsana, che conferiscono scioltezza alla colonna vertebrale, calmano i nervi eccitati, rilassano i muscoli e vivificano gli organi.
Tutto quello che è contro la natura è anche contro lo Yoga e tutto quello che è contro lo Yoga è anche contro la natura. Questo precetto è semplice e razionale, e non deve mai essere dimenticato per ottenere meravigliosi benefici.
In questo libro l’autore trasmette, vagliata dai millenni, la tradizione yogica come l’ha appresa dai maestri, tradizione che insegna il modo per vivere sani, spiritualmente equilibrati, giovani nel fisico.
André Van Lysebeth è stato uno dei pionieri dello Yoga in Occidente e ha insegnato questa disciplina nella sua scuola di Bruxelles. Ha vissuto per un anno con un guru indiano prima di percorrere l’India in ogni sua regione per completare la sua formazione e ha studiato, diplomandosi regolarmente, nella scuola di Yoga del Maestro Swami Shivananda. Con Mursia ha pubblicato: I miei esercizi di Yoga, Perfeziono lo Yoga e Tantra. È morto nel 2004.
Una Base Sicura
Applicazioni cliniche della teoria dell’attaccamento
Autore/i: Bowlby John
Editore: Raffaello Cortina Editore
prefazione di Anna Oliviero Ferraris, premessa dell’autore, traduzione di Marcella Magnino.
pp. XV-176, Milano
Sebbene i clinici sappiano da lungo tempo che i problemi della vita adulta hanno radice nell’infanzia, fino a poco tempo fa non esisteva un accordo su quali eventi dell’infanzia fossero cruciali in tal senso. Questa situazione sta cambiando radicalmente. Una fonte per migliorare la nostra comprensione del problema viene dalla gran mole di studi sullo sviluppo socioemotivo dei bambini piccoli e dei più grandi che crescono nell’ambiente della famiglia, studi che furono stimolati dalle ricerche pionieristiche di John Bowlby sull’attaccamento, la separazione e la perdita. In questo testo Bowlby presenta ad un pubblico di clinici lo stato attuale della ricerca. Oltre a descrivere molte recenti scoperte sullo sviluppo, fornisce un profilo aggiornato della teoria dell’attaccamento, che oggi è ampiamente riconosciuta come una teoria estremamente efficace per organizzare i dati ottenuti dall’osservazione, e mostra come le nuove conoscenze, applicate alla psicoterapia di orientamento psicoanalitico, aiutino a chiarire gli obiettivi della terapia e a guidare il terapeuta nel suo lavoro.
John Bowlby è stato uno psicoterapeuta infantile e scrittore di fama internazionale nell’area della psichiatria infantile. Tra i suoi libri pubblicati in Italia ricordiamo Attaccamento e perdita e Costruzione e rottura dei legami affettivi.
La Tempesta
Autore/i: Shakespeare William
Editore: Rizzoli
testo inglese a fronte, introduzione, traduzione e note di Gabriele Baldini.
pp. 272, 1 tavv. b/n f.t., Milano
Più di ogni altra opera della letteratura inglese, «La tempesta» di Shakespeare ha contribuito a fissare indelebilmente il mito dell’isola felice sulla sensibilità continentale. Anche per questo il dramma shakespeariano è un «libro universale», un mito vivente per tutti noi. Un libro nel quale luci ed ombre della civiltà coesistono, perché l’isola di Prospero può essere un Paradiso terrestre, con la sua candida Miranda, ma anche una profetica allegoria delle colonie del Nuovo Mondo. In questo Eden, affascinante per le sue creature ancora impastate con gli elementi primigeni, il mostruoso, salmastro Caliban e l’etereo Ariel, il passato e la vita irrompono improvvisi riaprendo vecchie ferite e suscitando nuove illusioni. Divenuta luogo di pentimento per chi un tempo esiliò Prospero, con la generale riconciliazione l’isola si dissolve perché «come il teatro», essa ha adempiuto al suo compito.
Nell’ultimo e più lirico dei suoi drammi, Shakespeare lascia i suoi eroi alle soglie del vecchio mondo: là essi diverranno protagonisti di altri drammi nella più vasta ribalta della vita. Ma non prima di averci lasciato, attraverso le loro bocche e specie quella di Prospero, uomo e mago ad un tempo, le più intense, struggenti battute sull’esistenza umana che abbiano mai echeggiato nel teatro di tutti i tempi.
William Shakespeare (Stratford-upon-Avon, 1564-1616) è il padre fondatore della letteratura inglese, ed è generalmente ritenuto il più eminente drammaturgo della cultura occidentale.
La Notte di Apollo
Autore/i: Mascioni Grytzko
Editore: Rusconi
premessa dell’autore.
pp. 304, nn. tavv. b/n f.t., ill. b/n, Milano
«Un viaggio nel rovescio dello sguardo chiaro di Apollo, nella notte che la sua visione divinatrice annuncia», per usare parole dell’autore: e «il più greco degli dèi» (W. F. Otto) – «bello giovane e inclemente» – si fa termine di confronto di un’avventura totale, di sentimenti e idee, in quel romanzo condannato a morte, che è il resoconto di una vita. Per Mascioni, come per K. Kerényi, il mito è la sua eterna verità: e Apollo, come per Omero, l’arciere notturno che semina lutti e insiste a punire la fragile presunzione dei mortali.
Un «uomo senza qualità» doppia il capo dei cinquant’anni e avverte il dissolversi irreversibile della propria energia vitale, lo sgretolarsi in polvere delle ipocrisie pubbliche e private che hanno illuso di senso e durata ogni sua fede o amore, travolti dal «tempo astuto» (Pindaro): così, il protagonista del racconto, si risolve a un’estrema caccia, solitaria e invernale, al Dio che né invecchia né muore. Prima che sia tardi: in una spoglia Grecia dei nostri giorni, rivisitata con la struggente lucidità di chi impara «come stanno le cose». E dall’isola di Delo che ha visto Apollo nascere, alla vertigine di Delfi dove il suo comando – «conosci te stesso» – risuonava implacabile, si dipana l’itinerario di cui dà conto un memoriale che rimescola la decifrazione della storia e la trascrizione incantata delle favole antiche, con la rilettura dei testi e delle immagini in cui ha preso forma il primo vero pensare dell’Occidente: ma in una riduzione del tutto all’esperienza di un personaggio che prova a stilare per sé un onesto bilancio.
Nicola Abbagnano riconosceva a Mascioni di averci saputo offrire, nello Specchio greco, «una rievocazione autentica dello spirito dell’antica Grecia»: e Eva Cantarella, circa la sua ricostruzione della vita di Saffo, oltre la scrittura amabile, vedeva la legittimità di quella che per Maria Corti era un’«invenzione in forma biografica». E proprio la Corti sembrava anticipare il tragitto di Mascioni ad Apollo, annotando, a proposito della sua «biografia creativa »: « uno scenario per divinità, diviene l’amore… Ma la visione della divinità, porta morte». Vittorio Sereni aveva già osservato: «Mascioni, per chi lo conosce nei suoi scritti in versi e in prosa, è addirittura un maestro nell’analisi delle cose dell’amore, nella diagnosi dell’innamoramento, del tutto che pretende di essere al suo insorgere, del niente che ne rimane a esperienza consumata».
La notte di Apollo (libro anomalo: diario? mitografia? romanzo-saggio?), anche se percorso da un disincanto ironico, anche se rigorosamente informato e informativo sulla stagione ellenica, tra arcaismo e classicità, altissima per arte e pensiero, è forse soltanto un’ulteriore meditazione su ciò che pare tutto e così presto si consuma, sugli inganni della ragione e del cuore.
Grytzko Mascioni, 1936, nato sulla frontiera tra Valtellina e Grigioni, tiene all’origine retica: ma non rifiuta la dislocazione lombarda che l’ha condotto a vivere tra Milano e Lugano: anche se per lui conta che il versante delle sue Alpi dia a sud, al Mediterraneo che sente come patria dei propri gusti e pensieri. Non a caso, a diciassette anni pubblicava traduzioni da Saffo e a ventitre realizzava un documentario nel teatro greco di Siracusa, dove Vittorio Gassman rappresentava l’Orestiade. Da allora, si è diviso tra libri e televisione, incursioni a parte nel teatro e nel mondo delle arti visive. Poeta, è stato premiato da giurie presiedute da Salvatore Quasimodo, Carlo Bo, Leone Piccioni, ecc.; narratore, il suo romanzo Carta d’autunno (Mondadori, 1973), presentato da Vittorio Sereni, ha avuto il Premio Inedito (presieduto da Maria Bellonci). Autore di saggi (Lo specchio greco, S.E.I., 1980, ora Oscar Mondadori) e biografie (Saffo, Rusconi, 1981, Premio Comisso), ha scritto anche sceneggiature e radiodrammi (È autunno, signora, e ti scrivo da Mosca, Scheiwiller, 1981).
Il Conte di Montecristo
Favola alchemica e massonica vendetta
Autore/i: Miccinelli Clara; Animato Carlo
Editore: Edizioni Mediterranee
con scritti inediti di Alessandro Dumas e Francesco Gaeta, introduzione di Gianfranco de Turris, prologo degli autori.
pp. 176, ill. b/n, Roma
Un vecchio e un giovane intrecciano le loro strade in un antico carcere. Ma col passare del tempo, quel disperato luogo di morte si tramuta in radioso sacello di conoscenza: la luce dell’Abate Paria rischiara le tenebre del profano Dantès. Così la profonda prigione – castello dei destini incrociati – diviene un edificando tempio alla virtù: laboratorio alchemico in cui maestro e discepolo inscenano il rituale d’una iniziazione incompiuta. Quasi giusta e perfetta. Ma se la fortezza d’If è prima tappa di un’esemplare avventura misterica le cui radici filosofiche sono Alchimia e Libera Muratoria, l’intiero Conte di Montecristo è favola esoterica per adulti, coperta dalle pieghe apparenti del feuilleton ottocentesco.
E allora, che cosa nascondono la simbiosi fra Edmond e l’Abate e il possesso del grandioso tesoro? Quali disegni di simbolismo ermetico si celano dietro la catena di omicidi perpetrati da Dantès nei panni d’un pio abate, di un fiabesco marinaio, di un compassato lord e di un onnipotente conte? E la vendetta in quale dei misteri massonici è avvolta?
Gli Autori prendono il via da un autografo inedito di Dumas e dall’indagine appassionata di un originale esegeta delle Arti Regie, il poeta napoletano Francesco Gaeta, sbrigativamente eternato dalla Storia come « massone pentito » e suicida.
Così Miccinelli e Animato, attraverso i colori dì questa arabescata favola alchemica smascherano la vera identità del protagonista, trovando il bandolo del suo Opus, all’inizio incespicato e reso folle da Antimimos, demone del Piombo. Eroe lunare dai 4 travestimenti, alchimista disequilibrato fra conscio e inconscio, metafora dell’ambigua duplice natura di Mercurio, Montecristo – pur nel suo delirio d’onnipotenza – cerca le chiavi sapienziali (argento, oro, diamante) atte a restituirgli l’unità smarrita. Un Bagatto, Dantès, genialmente criminale, che affronta il suo viaggio iniziatico come Eroe del « libro muto » dei Tarocchi: ora Carro, ora Papa, ora Giudizio…
Clara Miccinelli giornalista, docente di lettere e medievista, ha studiato i linguaggi ermetici, specializzandosi nella loro decifrazione con particolare attenzione a Petronio Arbitro, Dante e al Prìncipe di Sansevero. Del grande alchimista del ’700 ha riabilitato la figura storico-scientifica in tre volumi.
Carlo Animato giornalista, si occupa professionalmente di giochi. Ha partecipato indagini sul Sansevero e, fra l’altro, ha pubblicato con la Miccinelli Il Conte di Cabali e QUIPU.
Scritti Letterari
Autore/i: Leonardo Da Vinci
Editore: Rizzoli
nuova edizione accresciuta con i manoscritti di Madrid, premessa e cura di Augusto Marinoni.
pp. 298, Milano
Gli «Scritti Letterari» furono pubblicati il 15 aprile 1952, quinto centenario della nascita di Leonardo. Ora vengono ripresentati in una nuova edizione riveduta e ampliata. La revisione è dovuta a un nuovo accurato confronto coi manoscritti originali, l’ampliamento si è reso necessario dopo il rinvenimento, avvenuto nel 1967, di due manoscritti autografi che da secoli giacevano dimenticati nella Biblioteca Nazionale di Madrid. Le sezioni dei “Pensieri” e delle “Facezie” sono aumentate di alcune unità, ma anche altri brani molto suggestivi sono entrati a far parte del nuovo volume. Soprattutto l’importante inventario dei propri libri, steso da Leonardo nel 1504, ha richiesto il rifacimento e l’ampliamento dell’appendice dedicata ai “Libri di Leonardo” con nuove osservazioni e con individuazioni bibliografiche qui presentate per la prima volta. Una terza appendice è stata aggiunta su “Leonardo e Euclide” per informare il lettore delle nuove scoperte fatte dal Marinoni sugli studi di Leonardo nel campo della Geometria. Tutt’e tre le appendici di questo libro delineano il quadro della preparazione culturale autodidattica di Leonardo che ne modifica sensibilmente l’immagine mitica rendendola più umana e più concreta.
I Problemi della Psicologia – 2 Volumi
Autore/i: Miller George A.; Buckhout Robert
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
7ᵃ edizione, premesse degli autori, traduzione della prima edizione di Diego Fava, traduzione degli ampliamenti per la settima edizione Lucia Marghieri Biocca, traduzione dell’appendice III di Antonio Bellacicco, bibliografia a cura di Vittorio Fagone.
vol. 1 pp. 336, vol. 2 pp. 304, nn. ill. a colori e b/n, Milano
Come la biologia è detta «scienza della vita» così la psicologia è stata definita «scienza della vita mentale»: il cammino e le esperienze che hanno consentito all’indagine psicologica di troncare il vincolo di sudditanza alla filosofia per diventare autonoma disciplina scientifica, fondata sull’osservazione e la sperimentazione, costituiscono l’argomento centrale di questo libro.
Ciò che lo rende originale è l’alternarsi in una sequenza cronologicamente ordinata di capitoli biografici sugli scienziati protagonisti della ricerca psicologica con capitoli dedicati ai risultati delle loro ricerche.
Wundt e la psicologia atomistica, Galton e la valutazione statistica delle costanti bio-psicologiche, Pavlov e i riflessi condizionati, Freud e la psicoanalisi, il behaviorismo e la psicologia della Gestalt, il comportamento degli animali e la psicologia dell’età evolutiva, l’analisi delle percezioni e la psicopatologia: le più penetranti ricerche di un secolo sono presentate al lettore nei loro temi fondamentali.
Questa edizione in due volumi è stata notevolmente ampliata grazie all’aggiunta di nuovi capitoli e di tre appendici dedicate rispettivamente a un dibattito tra E. F. Skinner e Carl Rogers sul controllo del comportamento umano, ai rapporti tra psicologia e società, all’applicazione dei metodi statistici in psicologia.
George A. Miller, laureatosi ad Harvard nel 1946, ha diretto per anni il Department of Psychology presso la stessa università e attualmente è professore di psicologia presso la Rockefeller University di New York. È membro della National Academy of Sciences e nel 1968 è stato eletto presidente dell’American Psychological Association.
Robert Buckhout, laureatosi alla Ohio State University, insegna attualmente psicologia presso il Brooklyn College. È autore di numerosi saggi e articoli pubblicati su riviste specializzate.
La Politica nel Pensiero di Benedetto Croce
Autore/i: Onufrio Salvatore
Editore: Nuova Accademia Editrice
unica edizione, premessa dell’autore.
pp. 184, Milano
Salvatore Onufrio, giovane studioso noto soprattutto per gli acuti e vivaci articoli che pubblica nel settimanale Il Mondo, affronta in questo libro un tema che è tuttora di vivo interesse.
A dieci anni dalla morte di Benedetto Croce, è giusto riconsiderare il suo pensiero politico, cioè l’aspetto più discusso del suo pensiero, fuori delle asprezze polemiche attizzate dalla politica attiva. Con attenta documentazione e buona lettura dei testi, l’Onufrio dimostra quanto sia falsa e calunniosa l’immagine di un Croce precursore e responsabile del fascismo e come l’evoluzione del pensiero crociano non sia stata un rovesciamento di posizioni, bensì un approfondimento: il rapporto dialettico tra la politica e la morale, quale si delinea fin dai primi studi marxistici del Croce, viene studiato nelle successive impostazioni problematiche storicamente condizionate e così ripresentato lucidamente alla meditazione e problematica odierna.
Dove va l’Archeologia?
Autore/i: Moscati Sabatino
Editore: SEI – Società Editrice Internazionale
prologo dell’autore.
pp. X-278, nn. tavv. a colori e b/n f.t., ill. b/n, Torino
Dove va l’archeologia? L’interrogativo, basilare per questa come per ogni altra scienza in trasformazione, traluce da ogni pagina del presente libro, che illustra le più significative scoperte dell’ultimo quadriennio.
Il lettore noterà subito il dilatarsi degli orizzonti nello spazio e nel tempo, per le scoperte in Giappone e in Oceania, per la parte sempre più ampia assunta dal medioevo e dall’età moderna, anzi finanche di quella contemporanea. Ma soprattutto, le trasformazioni dei criteri sono tanto vaste da occupare di sé la prima e l’ultima parte del libro. Nella, prima si raccolgono e si presentano le prospettive attuali sui metodi della ricognizione, dello scavo, della datazione, della ricostruzione, della tutela, della fruizione. Nell’ultima parte, invece, convergono nei casi concreti i prodigi della tecnica, che caratterizzano l’archeologia del nostro tempo: le città e i monumenti che si ricostruiscono secondo precise procedure, la prodigiosa analisi del DNA che consente di confrontare gli uomini di oggi con quelli di ieri, i volti degli uomini scomparsi che ricompaiono dinnanzi ai nostri occhi…
Accademico dei Lincei e Pontificio, accademico di Francia, professore nell’Università di Roma e in numerosi altri atenei d’Europa e d’America, Sabatino Moscati è presidente dell’Accademia dei Lincei, direttore dell’Enciclopedia Archeologica all’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, direttore della rivista «Archeo».
Nella sua carriera di studioso ha realizzato importanti scoperte archeologiche, soprattutto nell’area fenicio-cartaginese, ed ha ottenuto numerosi premi in sede nazionale ed internazionale. E autore di molti volumi che hanno incontrato vasta diffusione presso il pubblico in Italia e nelle numerose traduzioni straniere; ha inoltre diretto mostre di grande successo sui Fenici e sui Celti.
Cavalcare la Propria Tigre
Gli stratagemmi nelle arti marziali ovvero come risolvere problemi difficili attraverso soluzioni semplici
Autore/i: Nardone Giorgio
Editore: Ponte alle Grazie
premessa dell’autore.
pp. 112, Milano
L’arte dello stratagemma è un’arte antica, non solo perché è alla base di secolari tradizioni di saggezza, ma soprattutto perché appartiene agli esseri viventi: basta osservare animali e piante per registrare strategie di sopravvivenza, di difesa o di attacco. L’uomo ha semplicemente migliorato quello che da un’eternità la natura gli pone sotto gli occhi. L’intelligenza e la creatività applicate al coordinamento dei mezzi necessari per raggiungere uno scopo fanno parte di quella saggezza che da sempre guida – o dovrebbe guidare – gli esseri umani. Questa saggezza, però, va coltivata; le abilità vanno esercitate; le conoscenze approfondite.
In questo libro Giorgio Nardone racconta e analizza queste abilità attraverso le tre tradizioni fondamentali che utilizzano gli stratagemmi come strumenti essenziali per la realizzazione dei fini: quella greca dell’astuzia, l’arte cinese della guerra e quella retorica della persuasione. Per superare gli ostacoli e sciogliere inestricabili garbugli con orientale eleganza e, perché no, un pizzico di leggerezza.
Uu brano:
«Ognuno di noi» recita un motto cinese, «va a dormire ogni notte con una tigre accanto. Non puoi sapere se questa al suo risveglio vorrà leccarti o sbranarti.»
Con questa metafora la saggezza antica vuole ricordare la relazione che ognuno di noi ha con i propri limiti. Solo cercando di migliorarci costantemente possiamo renderci amica la nostra tigre, in quanto nessuno può evitare la peggiore e la più pericolosa delle compagnie: noi stessi.
Giorgio Nardone, allievo di Paul Watzlawick, ha alle spalle venticinque anni di attività terapeutica e 20.000 casi trattati con successo. Ha fondato e dirige il Centro di terapia Strategica ed è presidente dello Strategic Therapy Center di Arezzo, che ha affiliati in tutto il mondo. Tra i suoi libri ricordiamo: Paura panico fobie, Cavalcare la propria tigre, Correggimi se sbaglio, Il dialogo strategico, Gli errori delle donne, Psicotrappole, L’arte di mentire, La paura delle decisioni, La nobile arte della persuasione tutti pubblicati da Ponte alle Grazie.
La Cabala
Le sue origini – La sua psicologia mistica – La sua metafisica
Autore/i: Sérouya Henri
Editore: Edizioni Mediterranee
introduzione e premessa dell’autore, traduzione di Mario Monti.
pp. 432, nn. ill. b/n, Roma
Le sue origini, la sua psicologia mistica, la sua metafisica. Da sempre la Cabala richiama l’attenzione e l’interesse di numerosi spiriti, ma è in fondo poco conosciuta. L’Autore espone qui uno studio approfondito che sì propone di penetrare il vero significato della Cabala, analizzando i diversi elementi che ne costituiscono la struttura. Egli esamina i suoi termini, il suo linguaggio e i suoi simboli, nonché quanto in essa è volutamente nascosto. Il fine più importante dell’opera è quello di mettere in rilievo i tratti fondamentali della metafisica, quelli che si ricollegano all’essenza divina o alla totalità, senza tuttavia trascurare i problemi relativi alle origini della Cabala, ai suoi fondatori, ai suoi adepti illustri, al carattere mistico della preghiera, della fede e dell’etica. Il lettore interessato non tanto alla magia, quanto alla filosofia, troverà pertanto nel volume uno studio il più chiaro possibile dei testi fondamentali relativi alla Cabala. Tale dottrina, che si è sviluppata nella presente forma a partire dal secolo XIII, comporta l’insieme dei commentari mistici ed esoterici ebraici dei testi biblici e della loro tradizione orale. Allo scopo dì risolvere taluni enigmi della natura profonda dell’essere, Henri Sérouya ha evidenziato gli elementi più importanti della metafisica della Cabala, cercando anche di chiarire il carattere mistico, dell’arte e della filosofia. Chi non abbia per natura un temperamento mistico dovrà attingere a tutte le proprie risorse di natura spirituale per riuscire, a poco a poco, ad afferrare le sfumature più fluide e sottili di quest’opera.
Henri Sérouya è nato il 3 aprile 1895 a Gerusalemme, da una famiglia di origine turca. Si è poi trasferito a Parigi dove si è naturalizzato francese nel 1931. Con il libro Il problema filosofico della pace e della guerra pubblicato l’anno successivo ha ottenuto il premio dall’Accademia di Scienze Morali e Politiche di Francia. Specializzato inizialmente in Estetica, Filosofia politica ed esistenzialismo, ha ottenuto i maggiori riconoscimenti con il volume sulla Cabala, alla quale si è dedicato dopo aver studiato la filosofia di Bergson e la sua interpretazione del misticismo, ha subito inoltre l’influenza della filosofia patristica, in particolare di Sant’Agostino. Dal 1947 al 1958 è stato ricercatore in Filosofia presso il Centro Nazionale di Ricerca Scientifica di Parigi (C.N.R.S.) Restano documenti interessantissimi i suoi scambi epistolari con Henry Bergson, con Jacob Kaplan – gran rabbino di Francia e con vari componenti della famiglia Levy-Bruhl.
Le Psicosi Endogene
Autore/i: Leonhard Karl
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore
prima edizione, presentazione di G. Campailla, premessa dell’autore, avvertenza e traduzione dal tedesco di Adolfo Bovi.
pp. XII-436, Milano
Quest’opera di Karl Leonhard viene presentata al pubblico italiano in un’epoca in cui i contrasti sull’indirizzo e sulla stessa essenza della psichiatria sono quanto mai accesi. Tale stato di confusione è particolarmente accentuato per quanto riguarda le psicosi endogene, il cui studio ha risentito maggiormente del colpo inferto alla nosografia classica dalla impostazione freudiana, che, dall’originario campo di applicazione delle nevrosi, è poi venuta a estendersi anche alle psicosi. Oggi gli studiosi a indirizzo psicoanalitico, specie quelli americani, dedicano particolare attenzione ai fattori eziopatogenetici, psicologici e socioculturali della malattia mentale, e, di conseguenza, nel campo delle psicosi, si occupano principalmente della psicosi schizofrenica e della psiconevrosi ossessiva. Il campo d’indagine della psichiatria è però ben più vasto, e un esclusivo interesse per gli aspetti psicogenetici delle psicosi rischia di far perdere di vista l’importanza di un’accurata formulazione diagnostica fondata su di una classificazione sistematica dei quadri clinici.
Karl Leonhard, erede della tradizione dei grandi osservatori e ordinatori del materiale psichiatrico che ha i suoi esponenti più famosi in Wernicke, Kraepelin e Kleist, è direttore della clinica neurologica della Charité di Berlino. In quest’opera egli ci presenta una classificazione sistematica descrittiva, corredata di un vastissimo materiale clinico, di tutte le forme di psicosi endogene. Si tratta di un testo fondamentale, che permette a chiunque si accosti allo psicotico, si tratti dello psichiatra principiante o di un esperto della materia, di trovare un modello e un quadro di riferimento esauriente a cui riportare il malato di mente.
Le Tre Magie
La magia diabolica, artificiale, naturale
Autore/i: Grimaldi Costantino
Editore: Antares Editrice
ristampa anastatica dell’edizione del 1751.
pp. 152, Palermo
È estremamente contraddittorio e curioso, che il 1700, secolo dei lumi e della ragione incontrastata per eccellenza, sia stato anche uno dei momenti più fecondi per la diffusione, nella mentalità collettiva, di demoni e vampiri, folli e maghi che hanno segnato la cultura della Campania per secoli: intellettuali e popolani li hanno temuti ed evocati, accettati e negati. In tale tradizione culturale si situa l’attività di Costantino Grimaldi (1667-1750), avvocato napoletano, studioso dei fenomeni del Mistero. Ne è valido esempio la Dissertazione sopra le tre magie (1751), che è una summa di tutta la letteratura del Mistero, espressa in ben 169 citazioni in latino. In tale Dissertazione si indaga su quali siano le operazioni che dipendono dalla Magia Diabolica e quali quelle che derivano dalle Magie Artificiale e Naturale e qual cautela si ha da usare nella malagevolezza di discernerle. Oltre ai voli delle streghe, alla jettatura e alle apparizioni, si parla anche di resurrezione e di vampirismo.
Il mistero del vampirismo. “Sono vampiri – scrive Grimaldi – uomini morti, i quali appaiono a lor congiunti: discorrono con essi delle cose familiari e talvolta ne succhiano il sangue.”
Ebbene, se leggiamo Psicoanalisi dell’incubo di E. Jones (1931), scopriamo, fra l’altro, la teoria secondo cui la paura del Vampiro nasce, spesso, nell’inconscio di chi ha nutrito “desideri di morte” contro il proprio genitore, da lui considerato, quando era ancora vivo, come un “nemico” da annientare. Siamo così arrivati vicino alla verità?
Il Libro Nero della Framassoneria
Autore/i: De La Ferriere Serge Raynaud
Editore: Antares Editrice
introduzione di Antonella Pucci.
pp. 256, nn. ill. b/n, Palermo
Entrando nell’occulto mondo massonico è doveroso sapere che, al di sopra delle Logge e dei Templi, è sempre esistita una Direzione iniziatica Universale, una Massoneria e un Grande Oriente di carattere esoterico.
Il secolo scorso, vista la deformazione del vero spirito massonico, tale Direzione ha deciso, dopo quasi due secoli di volontario silenzio, di intervenire ed inviare al mondo una Forza X, allo scopo di rinnovare e ristabilire il Verbo sacro.
Ovviamente mantenendo il massimo segreto sull’identità sia della Forza X che del Sublime Organismo.
Questo libro, come il suo nome indica, ha il colore della polvere e creerà un certo panico fra tutti i Massoni Medi che, là dove vi sono errori di principio e apparenze ingannatrici, troveranno la luce della verità.
Tantric Sex
Istruzioni per una pratica del Tantra sessuale basata sulle antiche scuole esoteriche
Autore/i: Gold E. J.; Gold Cybele
Editore: Edizioni Spazio Interiore
prefazione di Salvatore Brizzi, introduzione di David Alan Ramsdale, traduzione di Andrea Colamedici e Maura Gancitano, illustrazioni di George Metzger.
pp. 160, ill. b/n, Roma
«Se avete avuto bisogno della passione e delle sensazioni erotiche per essere in grado di continuare il contatto sessuale, potreste trovarvi in una nuova situazione di apprendimento, grazie alla quale iniziare ad avere rapporti sessuali in un modo diverso».
Tantric sex è una guida pratica alla teoria e ai metodi dello Yoga del Sesso pensata per gli occidentali, in cui E.J. Gold e la compagna Cybele hanno voluto rivelare dei segreti che possono rappresentare il giusto antidoto per una società malata che cerca di sopprimere il potere creativo dell’energia sessuale e dell’incontro erotico.
La lettura di questo libro potrà dare ispirazione o incoraggiare a vedere l’unione fisica come specchio di un’unione mistica e di una trasformazione profonda, nella convinzione che lo Yoga del Sesso, specialmente quando utilizzato con la massima efficienza spirituale, possa letteralmente aprire la porta ai regni superiori della coscienza.
La parte finale del libro è dedicata al Viaggio Attraverso la Grande Madre, una serie di testi ispirati da utilizzare come strumento di meditazione.
“La possibilità di vivere una sessualità spiritualmente evoluta è al momento appannaggio di un numero relativamente esiguo di persone, in quanto il resto del pianeta è ancora schiavo dell’impulso a soddisfare la sua istintualità animale. […] Per lunghissime ere l’essere umano si è servito in maniera errata di una funzione che di per se stessa sarebbe spirituale, inibendola oppure abusandone, anche attraverso un uso scriteriato della magia sessuale. Ha ricevuto una fiamma e anziché utilizzarla come torcia per vedere meglio nelle tenebre e fare luce a coloro che lo seguivano, l’ha utilizzata per appiccare incendi intorno a sé indiscriminatamente. Oggi l’uomo ha oramai quasi totalmente prostituito il suo retaggio sessuale divino e attraverso la repressione da una parte e la sregolatezza e la licenziosità dall’altra, ha dato l’avvio a un’era di disturbi sia mentali che fisici, di atteggiamenti falsi e di relazioni illusorie che richiederanno ancora secoli per essere sradicati.” (Salvatore Brizzi)
Tantra spazio:
“Delicatamente e lentamente la coppia inizia la propria respirazione profonda e simultanea, che costruisce un silenzioso Mantra del Ronzio mentre visualizza in ogni altra forma la Coppia Cosmica. La stanza è immersa nella semioscurità, e gli occhi rimangono aperti. ” (E.J. Gold)
Nato a New York nel 1941 e figlio del fondatore della rivista di fantascienza Galaxy, E.J. Gold è stato fin da bambino a contatto con artisti e intellettuali come Isaac Asimov, Orson Welles e Ray Bradbury. Negli anni ’50 ha cominciato a occuparsi di arte visiva, producendo sculture e quadri d’avanguardia e interpretando pressoché ogni linguaggio artistico. Successivamente ha iniziato a condurre gruppi di lavoro su di sé e il suo insegnamento è stato considerato la prosecuzione naturale della Quarta Via di Gurdjieff. Si è occupato anche di produzione di video, musica, videogame e realtà virtuale. È il fondatore della casa editrice americana Gateaway Books. I suoi libri sono stati tradotti in tutto il mondo.
Le Origini del Capitalismo
Autore/i: Brentano Lujo
Editore: Sansoni Editore
avvertenza, traduzione e cura di Antonio Giolitti.
pp. 128, Firenze
I due saggi di Lujo Brentano qui presentati possono considerarsi particolarmente rappresentativi non soltanto del pensiero dell’autore ma anche della dottrina che nella seconda metà del secolo scorso ebbe larga diffusione in Germania ad opera dei cosidetti «Katheder-Sozialisten» (socialisti della cattedra), tra i quali eminente il Brentano.
Il saggio su «Gli inizi del capitalismo moderno» ci fornisce un pregevole esempio di quegli studi di storia economica che costituiscono uno dei maggiori meriti dei «Katheder-Sozialisten», e ci mostra di scorcio un tratto caratteristico del pensiero dell’Autore, cioè la distinzione tra etica ed economia, che è come il filo conduttore seguito dal Brentano nei suoi interessanti scritti intorno alle dottrine economiche e sociali del Cristianesimo.
Il secondo saggio, «Commercio e capitalismo», può considerarsi come un commento al primo, del quale ribadisce e illustra i risultati, con ricchezza e verità di esemplificazioni storiche, attraverso una stringente e acuta critica della famosa opera del Sombart, «Il capitalismo moderno». Il contributo che con questi saggi il Brentano ha recato alla storia delle origini e dello sviluppo del capitalismo è particolarmente interessante in considerazione dello stato della questione e della situazione degli studi nell’epoca in cui i saggi stessi furono composti. Basterà ricordare due nomi, già noti al lettore italiano: Werner Sombart e Max Weber. Degnamente ad essi si affianca quello di Lujo Brentano.
Nato nel 1844 a Aschaffenburg, Lujo Brentano dopo avere studiato economia a Dublino insegnò a Breslavia, Strasburgo. Vienna, Lipsia e infine, per un lungo periodo (dal 1891 al 1916),. a Monaco. Nel 1919 rappresentò la Germania alla conferenza economica di Londra. Nel 1927, quattro anni avanti la sua morte, ricevette il premio Nobel per la pace.
La prima edizione italiana di questi saggi fu pubblicata nel 1954 dalla Sansoni, nella «Meridiana», ed è ora ripresentata con lievi ritocchi formali del curatore.
Palestina la Storia Incompiuta
La tragedia arabo – israeliana
Autore/i: Ben-Ami Shlomo
Editore: Edizioni Corbaccio
prefazione dell’autore, traduzione dall’inglese di Francesco Roncacci.
pp. 544, Milano
L’autore di questo libro fu ministro degli Esteri di Israele durante i negoziati di Camp David, promossi dal presidente americano Clinton per la soluzione della questione palestinese. Ma non crede che il fallimento di quel tentativo debba essere attribuito esclusivamente alla imprevidenza e all’estremismo di Yasser Arafat. Clinton, scrive Shlomo Ben-Ami, «non fu capace di sensibilizzare i governi arabi […] e non costruì solide ed efficaci fondamenta internazionali per sostenere e legittimare a livello globale il suo accordo di pace». Basterebbe questa osservazione per dimostrare che BenAmi non è oggi il portavoce e l’avvocato difensore della linea politica perseguita dal governo del suo Paese. Pochi altri diplomatici, nel considerare con uno sguardo retrospettivo gli avvenimenti di cui sono stati protagonisti, si dimostrano capaci di comprendere, con altrettanto equilibrio, la posizione dell’«altro».
Dopo il periodo passato alla guida della politica estera israeliana, Shlomo Ben-Ami è tornato agli studi e ha cercato di collocare la propria esperienza nel quadro storico di una vicenda che risale agli ultimi anni dell’Ottocento e ai primi insediamenti ebraici in Palestina. L’autore ricorda che all’origine della questione palestinese vi sono anzitutto le diverse percezioni dei due gruppi nazionali che vivono da allora su una stessa terra. Mentre gli arabi vedevano negli «intrusi» soltanto un altro volto del colonialismo europeo, gli ebrei consideravano se stessi come le avanguardie di un nobile e legittimo movimento nazionale. Da allora molti fattori hanno contribuito a rendere la questione ancora più drammaticamente imbrogliata: i primi moti arabi alla fine degli anni Venti, la grande rivolta antibritannica e antiebraica del 1936, la politica ondivaga del governo britannico, la nascita in ambedue i campi di personalità radicali, più inclini allo scontro che alla conciliazione, l’importanza dell’establishment militare nella politica israeliana dopo la guerra del 1948. Chi desidera conoscere le cause lontane del dramma che continua a sconvolgere la regione e a influire con pericolose ricadute, su altre crisi medio-orientali, troverà nel libro di Shlomo Ben-Ami una risposta alle sue domande. Questa è certamente l’opera più informata ed equanime a cui il lettore possa oggi ricorrere.
Alla fine del libro lo storico diventa nuovamente diplomatico ed esprime il convincimento che soltanto «una coalizione internazionale di pace guidata dagli Stati Uniti» possa imporre ai contendenti la soluzione del loro conflitto. E un modo per dire che i due «nemici», benché ormai esausti, non possono fare la pace da soli.
Shlomo Ben-Ami ha studiato a Tel Aviv e a Oxford. Dopo aver insegnato Storia moderna all’Università di Tel Aviv, è stato nominato ambasciatore in Spagna nel 1987. Il suo ruolo nel processo di pace è cominciato nel 1991 come membro della delegazione israeliana alla Conferenza di Pace di Madrid. Capo della delegazione israeliana nei colloqui multilaterali sui rifugiati, e stato ministro per la Pubblica sicurezza nel 1999 e ministro degli Esteri nel 2000-2001 durante il governo di Barak.
In questa veste ha partecipato ai negoziati di Camp David e alla conferenza di Taba. Fra i suoi libri figurano studi sulla storia della Spagna così come sulla società israeliana contemporanea.
Vicepresidente del Toledo Peace Center, Shlomo Ben-Ami vive fra Spagna e Israele.
Creatività e Sviluppo Mentale
Autore/i: Lowenfeld Viktor; Brittain W. Lambert
Editore: Giunti Barbèra
presentazione di Gastone Tassinari, prefazione di W. Lambert Brittain, traduzione di Anna Baruzzi e Roberto Tettucci.
pp. VI-426, nn. ill. b/n, nn. tavv. a colori f.t., Firenze
Il volume è indirizzato in modo particolare agli insegnanti ed è un chiaro esempio del contributo offerto dalla psicologia all’educazione. Che le attività grafico-figurative e plastiche siano connesse ai processi percettivi, intellettivi, emotivi e sociali propri delle varie fasi di sviluppo e che in esse si rivelino alcune caratteristiche dell’intelligenza e del carattere, sono ormai concetti largamente diffusi non solo in campo psicologico, dove a tali attività si ricorre sia a scopo diagnostico che terapeutico, ma anche in quello dell’educazione. Si deve riconoscere tuttavia che proprio coloro che operano in quest’ultimo campo – gli insegnanti – non trovano agevole trasferire i concetti generali sopra accennati, nello svolgimento dell’attività didattica. Oltre a questo si presentano agli insegnanti anche altri problemi specifici: qual è il ruolo delle attività artistiche nell’educazione? Qual è il loro contributo nella formazione della personalità?
Come «sbloccare» gli allievi che si dimostrano inibiti, poco personali, o che tendono a ripetere lo stesso soggetto?
Quali sono gli ostacoli allo sviluppo della capacità di esprimersi attraverso i mezzi dell’arte e quali invece le esperienze, le motivazioni, le «tecniche » e i materiali più adatti a questo scopo per le varie età e per i diversi tipi di personalità? A questi problemi l’autore offre delle risposte nelle quali confluiscono gli apporti della ricerca psicologica, l’esperienza dell’educatore, la competenza in campo artistico, estesa ai problemi posti in questo ambito dalla moderna civiltà industriale. (Dalla Presentazione di G. Tassinari)
Nato a Linz nel 1903, il Lowenfeld compì gli studi all’Accademia di Belle Arti di Vienna. Nella stessa città si dedicò per molti anni allo studio dei problemi psicologici relativi alle attività espressive particolarmente nei ciechi. Trasferitosi nel 1938 negli » Stati Uniti, riprese e sviluppò il suo interesse per l’educazione artistica compiendo studi e ricerche, non avulse dalla considerazione dei problemi pratici dell’insegnamento, presso l’Università di Stato della Pennsylvania, in cui fu direttore del Department of Art Education. Qui costituì un gruppo di studiosi tra i quali W.
Lambert Brittain che ha curato, dopo la morte dell’autore nel 1960, la revisione e l’aggiornamento della sua opera fondamentale Creative and Mental Growth per la quarta edizione, sulla quale è stata condotta la traduzione italiana.