Libri dalla categoria Parapsicologia
La Sfera di Cristallo
Tecniche di divinazione – Rituali – Esorcismi
Autore/i: Sibilla
Editore: Edizioni Mediterranee
pp. 120, 8 tavv. b/n f.t., Roma
Le tecniche di divinazione basate sulla capacità di veggenza hanno un ruolo particolare nell’ambito delle scienze divinatorie. La sfera deriva dagli specchi magici, i quali erano molto usati fin dall’antichità, e i due sistemi di divinazione hanno molto in comune. Infatti, qualsiasi superficie lucida o speculare può essere adoperata come supporto per questo tipo di veggenza; in alcuni casi può bastare una semplice ciotola d’acqua. Nel caso della sfera, tuttavia, questa tecnica raggiunge il massimo dei risultati, essendo questo strumento il più idoneo a captare le vibrazioni del piano astrale. La sfera di cristallo, inoltre, proprio per la sua funzione di catalizzatore di energia, può essere usata anche come validissimo strumento per operare rituali magici ed esorcismi. L’Autrice, che da tempo si dedica alla veggenza e alla magia con la sfera di cristallo, ha riunito in questo libro tutte le nozioni e le pratiche relative a questo argomento. Il libro tratta delle operazioni preparatorie, degli scongiuri e della magnetizzazione della sfera. Spiega quindi l’occorrente e la preparazione per operare rituali; i rapporti di numeri e simboli con la sfera di cristallo; i metodi di consultazione della sfera e tratta poi in particolare alcuni argomenti di grande interesse quali: come sapere dove si trova una persona lontana; come far tornare persona amata; guarigioni psichiche con l’aiuto della sfera; come comunicare con l’aldilà mediante la sfera di cristallo. Esorcismo e scongiuro con la sfera.
The Shaolin Monastery Stele on Mount Song
Autore/i: Mamoru Tomami
Editore: Istituto Italiano di Cultura, Scuola di Studi sull’Asia Orientale – Italian School of East Asian Studies
P. A. Herbert translated the text from Japanese with annotations, foreword and edited by Antonino Forte.
pp. xvii-66, 14 figures b/n, Kyoto
The celebrated Shaolin Monastery on Mount Song preserves a considerable number of ancient stone monuments with engraved inscriptions. This masterly epigraphical study by one of the leading Japanese historians of China focuses on the important political relations between this important religious institution and the imperial court in medieval China. It includes a summary history of research on the stele composed by Pei Cui (ca. 665-736), and discusses the importance attached to it by the Shaolin monks.
Scritti Scelti
Autore/i: Abū Ḥāmid al-Ġhazālī
Editore: Utet
prima edizione, premessa di Francesco Gabrieli, introduzine di Laura Vecchia Vaglieri, a cura di Laura Vecchia Vaglieri e Roberto Rubinacci.
pp. VIII-704, 9 tavv. b/n f.t., Torino
Dalla premessa:
“Questo terzo volume della serie musulmana nei «Classici delle religioni» ha una particolare importanza, che ci par giusto segnalare in limine al più largo pubblico. Dopo il Corano, e un florilegio di vite e detti dei Santi musulmani, si presenta qui la figura imponente del massimo dottore dell’Islam, che meritò il titolo di Ḥuggia, cioè prova vivente, della sua fede: al-Ġhazālī.
Il lettore troverà nelle pagine introduttive di Laura Veccia Vaglieri la più adeguata informazione sull’uomo, l’opera e l’ambiente ove egli operò. Qui va piuttosto sottolineato che la scelta assai larga dei due curatori comprende per intero tre famose operette autobiografiche ed orientative di al-Ġhazālī (già accessibili in traduzioni ai non specialisti), ma poi degli ampi, sostanziali estratti dall’opera sua massima, l’Iḥyā, e passi scelti da opere minori, di cui non esiste alcuna integrale versione in lingua europea; onde i nostri traduttori hanno lavorato spesso da pionieri sugli ardui testi, affrontando difficoltà filologiche, esegetiche e tecniche non lievi”.
Puoi Volare, Farfalla
Psicologia femminile e trasformazione
Autore/i: Woodman Marion
Editore: Red Edizioni
prima edizione, prefazione di Laura Conti, traduzione dall’inglese di Ornella Benzoni.
pp. 280, nn. ill. b/n, Como
Come può la donna trasformarsi e portare felicemente a termine la propria nascita di essere autonomo?
Ce lo dicono i sogni, i miti e le storie narrate in questo libro.
Pregnant Virgin (La Vergine pregna) è il titolo di questo libro nell’edizione originale. Quale Vergine? La Vergine Maria? Certo anch’essa, ma insieme a Leda, Danae, Semele… alle molte donne della leggenda e del mito amate da un dio e fattesi, eterne vergini, ventre di vita.
Vergine, allora, come fecondità, creatività intatta, autorigenerazione. La cultura e la civiltà hanno imprigionato come in un guscio questi valori archetipici del femminile: le storie delle donne sono intessute di dipendenze, sacrificate alle aspettative e alle proiezioni maschili, umiliate dall’istituzione e dall’ideologia. Ma il guscio, nell’ottica della trasformazione e del cambiamento (che è l’ottica di questo libro), può essere quello di una crisalide: la morte solo temporanea della vita come le donne l’hanno conosciuta, la nascita della vita nuova che hanno ancora da vivere, questa volta da farfalle capaci di volare.
«… Il sottile pianto disperato delle bambine lasciate morire… suscita in noi un’eco profonda, come se in un passato del quale non abbiamo consapevole memoria, lo avessimo udito…» (Dalla prefazione di Laura Conti)
Marion Woodman, che vive e lavora a Toronto in Canada, è stata la prima analista junghiana a studiare i disordini e le patologie alimentari (anoressia e bulimia) e a spiegarli col bisogno inconscio della donna di collegarsi con lo spirito della materia, di cui è portatrice.
Da Mente a Mente
Come guarire usando la vostra energia mentale
Autore/i: Shine Betty
Editore: Sperling & Kupfer Editori
prefazione di Michael Bentine, traduzione di Alessandro Magherini.
pp. 248, Milano
Negli ultimi anni molto è stato scritto sulle tecniche di guarigione, le capacità medianiche e i fenomeni psichici, e troppo spesso da persone che cercavano solamente pubblicità. Betty Shine, per lungo tempo, ha aiutato in silenzio gente di ogni nazionalità – dedicandosi in particolare ai bambini – esercitando le sue capacità curative in una clinica di sua proprietà. Ora, con questa autobiografia, best-seller in Gran Bretagna, racconta come, fin da piccolissima, si sia familiarizzata con la percezione di un’altra dimensione, diventando a mano a mano consapevole di possedere straordinarie doti, e come abbia utilizzato le sue conoscenze a favore degli altri. In -Da mente a mente- l’autrice spiega, in modo semplice e chiaro, il concetto di energia mentale e il flusso energetico che costituisce il fulcro della sua «medicina», fornendo dettagli sui vari sistemi terapeutici da lei adottati, quali la diagnosi attraverso la visione dell’aura e la guarigione a distanza, con il metodo dei colori o l’imposizione delle mani. Inoltre, offre informazioni sui diversi aspetti della chiaroveggenza e della telepatia e dà consigli a chiunque senta il desiderio di espandere la propria mente, sviluppandone le potenziali capacità. Il risultato della sua esperienza è un libro che propone una preziosa lezione di vita, infondendo nel lettore fiducia e ottimismo: il racconto di una donna eccezionale che, grazie al proprio dono, ha confortato e ispirato migliaia di persone.
«In generale il pubblico associa i medium alle idee di mistero, magia o male, a seconda di ciò che lo eccita di più! Vorrei spiegare alcuni dei misteri della medianità e cercare di correggere le immagini distorte che si affacciano alla mente di molte persone non appena la parola viene pronunciata.
[…] Chiaroveggenza significa “vedere con chiarezza”; è il dono di una visione nitida perlopiù del futuro e nel corso dei secoli è sempre stata usata per aiutare gli altri. E un’estensione della facoltà intuitiva, che tutti in qualche modo possediamo, e differisce dai segni di sopravvivenza post mortem poiché non implica necessariamente una comunicazione diretta fra menti individuali. Io me la spiego come una sintonia con le energie universali, un po’ come accendere la televisione e ricevere parole e immagini da un’emittente universale.»
Betty Shine è nata a Kennington, in Gran Bretagna. Già sua nonna, prima di lei, era una chiaroveggente. Guaritrice professionista, ha insegnato terapia delle vitamine e dei sali minerali, lettura della mano e yoga.
L’Età d’Oro di Giustiniano
Dalla morte di Teodosio all’Islam
Autore/i: Grabar André
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore
prima edizione italiana, introduzione dell’autore, traduzione dal francese di Giulia veronesi, piante e carte eseguite da Jacques Rochette.
pp. 416, interamente e riccamente ill. a colori e b/n, nn. tavv. a colori e b/n ripiegate, Milano
«Fiorisce nel V e nel VI secolo la grande arte cristiana antica. Importantissime erano state le iniziative costantiniane, eppure è occorso più di mezzo secolo per sostituire ai tentativi e alle soluzioni provvisorie dei pionieri un’attività artistica cristiana di grande portata, capace di corrispondere a tutte le richieste, in tutto l’Impero.
Un’arte cristiana “completa” si costituì grazie all’avvento di Teodosio I, che spese la propria sovrana autorità a consolidare la Chiesa e la sua unità, eliminando definitivamente il paganesimo e l’eresia ariana, per cui il cristianesimo divenne la sola religione dell’Impero. D’altra parte, proprio al tempo suo e dei suoi successori immediati, coloro che furono poi detti i Padri della Chiesa contribuirono in sommo grado a rafforzare l’autorità della Chiesa e il prestigio del cristianesimo. Essi gettarono le basi di un “umanesimo cristiano,” cioè di una cultura cristiana che, invece di respingere l’eredità dell’antichità classica, l’accettava dovunque ciò apparisse possibile. Al livello inferiore delle pratiche religiose, la medesima assimilazione si compiva tacitamente e si generalizzava, con l’affluire in massa dei pagani nella Chiesa.
Nel campo artistico avvenne la stessa cosa. I grandi dottori della Chiesa favorirono il contributo dell’arte al culto della croce e dei martiri. A Roma, il Papa Leone dà grande impulso a una nuova iconografia, di tipo “colto,” applicata alla decorazione dell’abside nelle grandi basiliche; contemporaneamente, i riti e le pie usanze correnti contribuivano al moltiplicarsi delle immagini sacre, mentre ne influenzavano il contenuto e la forma.
L’arte cristiana del V e del VI secolo ha avuto un campo d’azione Vasto quant’era vasto l’Impero di quel tempo, prima della divisione dello Stato romano in Impero d’Occidente e Impero d’Oriente. È vero che tale divisione ebbe luogo appunto a quell’epoca, dopo la morte di Teodosio (395). Ma, virtualmente, l’unità romana non era stata soppressa, e fu persino temporaneamente restaurata sotto Giustiniano. Parallela, e ad essa comparabile, era la situazione nel campo artistico: da una parte, la medesima arte diffusa in tutto quanto il mondo cristiano, dalla Mesopotamia fino alla Gran Bretagna e al Marocco;[…]»
Il Dizionario della Luna
Per vivere in armonia con la natura seguendo i ritmi lunari
Autore/i: Paungger Johanna; Poppe Thomas
Editore: Edizioni Corbaccio
prefazione degli autori, traduzione dal tedesco di Louisette Palici di Suni.
pp. 352, nn. ill. b/n, Milano
Non esiste campo della quotidianità in cui la scelta del momento giusto non sia di grande valore. La conoscenza dei ritmi e dell’influsso della luna fornisce un contributo fondamentale per tornare a vivere con equilibrio e saggezza tutti i momenti della vita.
Questo dizionario contiene tutte le voci relative alle attività della vita quotidiana: dalla medicina all’arte di curare il giardino, dall’agricoltura alle faccende domestiche, dalla cura del corpo alla ristrutturazione della casa.
Ogni voce è accompagnata da utilissimi suggerimenti sulle modalità di svolgimento di ogni attività e da tabelle molto chiare per identificare il momento più propizio per l’attività stessa.
Il dizionario, che intende essere il più completo ed esauriente possibile, può essere letto come un libro dall’inizio alla fine oppure consultato voce per voce a seconda della necessità.
La scienza che studia i ritmi della luna e della natura richiede un solo strumento di lavoro: un calendario lunare nel quale siano riportate le varie fasi e la posizione della luna nello zodiaco in ogni dato giorno.
In fondo al dizionario troverete il calendario dal 2001 al 2007.
Thomas Poppe, nato nel 1952, ha studiato giornalismo e inglese. Dopo aver lavorato come traduttore e aver viaggiato per il mondo ha cominciato a pubblicare testi sul tema della luna con Johanna Paungger. Insieme hanno fondato una ditta di prodotti preparati secondo le fasi lunari. Vivono con i loro tre figli a Klosterneuburg vicino a Vienna.
Johanna Paungger è nata nel 1953 a Walchsee nel Tirolo. È vissuta insieme ai suoi nove fratelli e sorelle in una fattoria e, fin da piccola, si è resa conto dell’importanza delle fasi lunari e del loro fondamentale influsso sui ritmi della natura. Dopo studi di economia e un lavoro a Monaco, nel 1983 ha tenuto la sua prima conferenza sulle fasi lunari per dedicarsi poi, insieme al marito, anche alla pubblicazione di opere sull’argomento.
Proprio in seguito al successo dei loro libri, tra cui ricordiamo tradotti in italiano presso la TEA Salute e benessere in armonia con la luna e Servirsi della luna, gli autori hanno deciso di scrivere un «dizionario» che fosse il più completo e ampio possibile e di facile consultazione.
Simbolo e Tecnica nei Tessuti dell’Antico Perù
Museo Luigi Pigorini, Roma, Piazzale Marconi – EUR, febbraio – aprile 1982
Autore/i: Autori vari
Editore: De Luca Editore
pp. 116, interamente e riccamente ill. a colori e b/n, Roma
Un nuovo incontro e una nuova occasione di accostarsi alla sensibilità di altri popoli: nella mostra « Oggetti e Ritmi. Strumenti musicali dell’Africa » l’incontro era stato proposto attraverso la musica, in questa mostra il mezzo è l’arte estremamente raffinata del tessuto, inanellato, annodata, lavorato ad arazzo, in cui si esprime con costante evidenza il gusto delle antiche genti del Perù.
Insieme ai tessuti la ceramica riprende motivi e colori, soggetti e simboli di una tradizione profondamente sentita, in un confronto suggestivo che la forma del vaso, spesso antropomorfo o zoomorfo, fa risaltare in tutto tondo. Il colore è l’elemento dominante di questa mostra, come il suono in quella degli strumenti africani, legando gli oggetti delle vetrine alle foto dei pannelli, alle gigantografie con le scene di vita attuale, dove tessuti simili a quelli antichi esposti vengono portati nella vita di tutti i giorni. I colori del Perù accendono il testo del programma audiovisivo, che inquadra la mostra nell’ambiente storico, geografico, economico del paese.
L’allestimento, curato col consueto impegno dall’arch. Bruno del Piano, tende a mettere in risalto questi valori in un discorso chiaro e comprensibile, scandito dalle piante, dai grafici e dai testi essenziali per ogni sezione. Esso ha visto all’opera tutti i tecnici della Soprintendenza, cui si sono aggiunti nella fase finale il restauratore Mario Scoponi, Umberto Antonacci e Fabio Polinari.
Gli oggetti del Perù precolombiana, quasi tutti esposti per la prima volta al pubblico, provengono interamente dalle riserve del Museo Pigorini, ne sono anzi una scelta, con la sola eccezione dei quattro preziosi esemplari della collezione Roca Rey, che servono a meglio documentare una parte del discorso espositivo; ringraziamo sentitamente il sig. Joaquin Roca Rey. La mostra è quindi un’ulteriore testimonianza di quella ricchissima miniera che sono i magazzini dei nostri grandi Musei e di un metodo di lavoro che, superando il concetto della pura conservazione, fa rivivere un contesto di oggetti mediante lo studio minuzioso dei complessi, la ricerca dei documenti dell’archivio storico, il restauro dei singoli esemplari secondo le diverse esigenze di ciascuno di essi, la schedatura e la documentazione completa, grafica e fotografica, e – solo alla fine del lavoro preparatorio – la scelta degli oggetti da inserire nel testo della mostra.
Per l’organizzazione di tutto questo complesso, di cui l’esposizione è la fase finale, desidero rivolgere un particolare ringraziamento a Valeria Petrucci Gattini, che da anni promuove il rinnovamento della Sezione Etnografica del Museo, agli Ispettori Claudio Cavatrunci e Marco Curatola, a Luciana Mariotti e Elisabetta De Costanzo, che offrono anche con i loro scritti in questo catalogo un panorama sintetico dei vari problemi, e a tutti i collaboratori della Sezione Etnografica, nonché a Phyllis Goldberg alla quale dobbiamo, oltre ai pannelli esemplificativi delle varie tecniche, suggerimenti e aiuto per la migliore sistemazione dei tessuti sui loro supporti.
Il nostro più vivo ringraziamento è inoltre rivolto all’Istituto Poligrafico dello Stato e al suo Presidente On.le Rosario Lanza, per le bellissime gigantografie, opera del fotografo Guglielmo Giaretta, scelte e impaginate dall’arch. Cesare Esposito del Ministero Beni Culturali, che tanto contribuiscono a offrire un’immagine smagliante del Perù, a sigillo di una mostra che attraverso le sue più antiche culture rende ancor oggi attuali e vive le sue tradizioni storiche. (Clelia Laviosa)
La Vita Quotidiana a Firenze ai Tempi di Dante
Autore/i: Antonetti Pierre
Editore: Rizzoli
traduzione di Giuseppe Cafiero.
pp. 320, nn. ill. b/n, Milano
Tra la fine del 1200 e la prima metà del 1300 Firenze era una delle più grandi e prospere città d’Europa. Aveva 100 mila abitanti, quanti ne contava Parigi e il doppio di Londra. Era un centro economico fiorentissimo, i suoi mercanti e i suoi banchieri erano presenti in tutta Europa, in Oriente e nell’Africa del Nord. Attraverso la lettura di Dante sappiamo tutti qualcosa della vita politica del tempo, soprattutto delle aspre contese tra il partito dei guelfi e quello dei ghibellini. Antonetti ci racconta diffusamente la vita quotidiana, come vivevano l’aristocrazia, la borghesia e il popolo e come funzionavano le magistrature e le corporazioni artigiane. Come avvenivano i fidanzamenti e i matrimoni, come venivano celebrate le feste popolari di San Giovanni e di Calendimaggio Ha inizio in questo periodo il grande sviluppo artistico di Firenze (Giotto esegue gli affreschi in Santa Croce e disegna il progetto del Duomo), che farà di questa città un modello esemplare di civiltà.
Pierre Antonetti è professore di lingua e letteratura italiana all’università di Aix-Marseille. E autore di una «Histoire de Florence» (Parigi 1976), di una «Histoire de la Corse» (Parigi 1973) e di altri volumi e articoli sulla storia della Corsica.
Immagini Filosofiche e Interpretazioni Storiografiche del Cartesianismo
Autore/i: Autori vari
Editore: Casa Editrice Le Lettere
nota e cura di Carlo Borghero e Antonella Del Prete, introduzione di Carlo Borghero.
pp. XIII-354, 2 tavv. b/n f.t., Firenze
Nonostante ripetuti tentativi di mostrarne i presunti plagi, il pensiero di Descartes apparve fin dall’inizio come un punto di non ritorno nella storia della filosofia e un passaggio obbligato per ogni discorso sulla modernità. Il “paradigma cartesiano” ha però generato immagini filosofiche divergenti e talvolta ingannevoli rispetto all’originario pensiero di Descartes, nonché interpretazioni storiografiche rivelatesi miraggi rispetto al contenuto dei testi nei quali è stata tramandata la filosofia cartesiana. È una situazione che dura ancora oggi ed è frutto della vitalità di una filosofia tuttora al centro delle discussioni contemporanee. Con questo volume il Gruppo di ricerche sul cartesianismo della «Sapienza» si propone di indagare alcuni di questi diversi “cartesianismi” per mostrare attraverso quali mediazioni e con quali conseguenze la filosofia cartesiana sia stata percepita, assimilata, rifiutata e trasformata nel corso degli ultimi quattro secoli, e quali relazioni queste discussioni filosofiche abbiano avuto con la ricerca storiografica su temi, autori e testi riconducibili a quella tradizione.
Carlo Borghero è professore ordinario di Storia della filosofia presso la «Sapienza» – Università di Roma. Oltre che di Descartes e del cartesianesimo, si è occupato dell’illuminismo francese e dell’anti-illuminismo, del libertinismo erudito seicentesco e dello scetticismo. Per Le Lettere ha curato il volume Dal cartesianismo all’illuminismo radicale (2010) e con A. Del Prete Immagini filosofiche e interpretazioni storiografiche che del cartesianismo (2011).
Antonella Del Prete, allieva della Scuola Normale Superiore di Pisa, è ricercatrice di Storia della filosofia presso l’Università della Tuscia. Ha collaborato con la Storia della scienza e con l’Enciclopedia Italiana di Scienze, Lettere ed Arti dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana; col Dictionary of Seventeenth-Century French Philosophers; con l’Enciclopedia Bruniana & Campanelliana. Ha pubblicato saggi e monografie sulla letteratura filosofica clandestina; sulla diffusione della cosmologia infinitista di Giordano Bruno; sulle polemiche suscitate dal pensiero di Descartes nei Paesi Bassi del Seicento; sul rapporto tra Vico e Bodin.
An Entrance to the Zohar
The Key to the Portals of Jewish Mysticism
Autore/i: Rabbi Yehuda Ashlag
Editore: Research Centre of Kabbalah
compiled and edited by Dr. Philip S. Berg.
pp. x-156, Jerusalem
“Open to me an opening no wider than the eye of a needle and I shall open for you the eternal gate.” (Zohar)
The most important book for the general reader, An Entrance To The Zohar opens the gates to the Zohar, the classic amongst the fundamental works of the Kabbalah.
Since its completion some 2,000 years ago few works have exercised such influence on humankind as the Zohar. In this book the famous contemporary Kabbalist, R. Yehudah Ashlag presents a new approach to the understanding of the Zohar.
R. Ashlag has a remarkable gift for explaining the complex concepts of the beginning of the cosmos.
Readers will find some clear explanation of the basic ideas behind the world of ordinary perception.
L’Energia Spirituale
Autore/i: Bergson Henri
Editore: Raffaello Cortina Editore
premessa e traduzione di Giuseppe Bianco, prefazione dell’autore.
pp. 168, Milano
L’energia spirituale raccoglie i più importanti saggi bergsoniani riguardanti “problemi di filosofia e di psicologia”.
In queste pagine Bergson mette soprattutto alla prova le sue invenzioni concettuali (durata, slancio vitale) nello studio di particolari fenomeni psichici, parte dei quali era stato oggetto degli studi di Freud in quegli stessi anni. Nelle folgoranti pagine sul sogno, l’oblio e il sonnambulismo, ritroviamo inoltre l’asse portante dei celebri studi di Deleuze sul tempo nell’immagine cinematografica.
Henri Bergson (1859-1941) è considerato fra i massimi filosofi della storia del pensiero occidentale. La sua notorietà, legata a una radicale revisione delle nozioni di temporalità e di esperienza, andò ben oltre l’ambito strettamente filosofico, fino a procurargli, nel 1927, il Nobel per la letteratura.
Il Fenomeno Umano
Autore/i: Teilhard de Chardin Pierre
Editore: Il Saggiatore
prima edizione, prefazione di N. M. Wildiers, traduzione e cura di Ferdinando Ormea.
pp. 432, Milano
Dalla prefazione di N. M. Wildiers:
“È normale che al termine di una vita di ricerche uno scienziato senta il desiderio di riunire l’insieme delle sue osservazioni e delle sue conclusioni in una sintesi coerente, dando in questo modo una forma alla visione del mondo che, a poco a poco, è maturata in lui. Tale bisogno di sintesi sarà tanto maggiore quanto più l’oggetto del suo studio e della sua riflessione sarà in diretto rapporto con lo sviluppo generale della scienza o con i grandi problemi dell’esistenza umana.
Nel corso degli ultimi anni, diversi scienziati di fama internazionale hanno sentito questo bisogno. Uscendo dai ristretti limiti del proprio campo di lavoro, senza abbandonare per altro la linea dei loro studi e delle loro specifiche ricerche, hanno sentito la necessità di esporre le conclusioni alle quali erano giunti con le loro meditazioni, e di fornire una precisa testimonianza che chiarisse la visione del mondo che era maturata nel loro spirito. Questo tipo di pubblicazioni possiede spesso un alto significato umano e trova in genere un’ampia risonanza…[]”
La Fenomenologia
Autore/i: Jeanson Francis
Editore: Sugar Editore
prefazione e traduzione di Renato Barilli.
pp. 150, Milano
Insieme con il marxismo, con la psicanalisi, con l’esistenzialismo e con il neopositivismo, la fenomenologia è una delle correnti che caratterizzano il pensiero moderno. Oggi in Italia, dai settori delle esperienze artistiche a quelli delle ricerche scientifiche, gli studi fenomenologici sono all’ordine del giorno e hanno provocato profondi ripensamenti e radicali modifiche nel modo di interpretare la realtà. Malgrado la diffusione dei punti d’approdo raggiunti dalla filosofia di Husserl, e delle proiezioni di questa sul pensiero di Heidegger, Merleau-Ponty e Sartre, il complesso portato dalla fenomenologia rimane sconosciuto ai lettori non specialisti italiani. L’essenziale esposizione di Francis Jeanson si propone come una efficace e pratica introduzione alla vasta e ardua problematica fenomenologica.
Dalle pagine di questo libro di Jeanson, la fenomenologia appare come una filosofia della responsabilità del soggetto umano, della esperienza, della prassi, come un «sistema aperto», sperimentale nel pieno senso del termine, come un metodo che agisce da «provocazione all’umano» e si oppone al mito dell’oggettività. Le indicazioni dell’autore non si arrestano alla precisa ricostruzione delle concezioni fenomenologiche, ma sotto l’influenza di Sartre, che ha parimenti tenuto conto degli insegnamenti di Marx e di Husserl, Jeanson traccia un parallelo tra marxismo e fenomenologia sostenendo una sensibile convergenza tra i due indirizzi filosofici.
Francis Jeanson è uno studioso francese cresciuto alla scuola di Jean-Paul Sartre. Tra il 1947 e il 1955 ha pubblicato Le problème moral et la pensée de Sartre, Signification humaine du rire, La phénoménologie, La vraie verité, Sartre par lui-même, Notre guerre, L’Algérie hors-la-loi (scritto insieme con la moglie Colette). È una delle figure di maggior rilievo nella battaglia che da anni. anche in Francia si combatte in favore dell’indipendenza algerina; condannato nel famoso processo dei 121, si è dato alla clandestinità e continua a battersi contro il colonialismo. La sua ultima opera, La révolution algérienne – Problèmes et perspectives, è uscita nel 1962 in lingua originale per i tipi di un editore italiano, perché in Francia ne era stata proibita la pubblicazione per motivi politici.
Psicanalisi del Genio
Autore/i: Freud Sigmund
Editore: Newton Compton Editori
introduzione di Flavio Manieri, traduzione di Antonella Ravazzolo.
pp. 288, ill. b/n, Roma
Il volume contiene i seguenti saggi:
- Deliri e Sogni nella «Gradiva» di Jensen;
- Contributo ad un questionario sulla lettura;
- Un ricordo d’infanzia di Leonardo da Vinci;
- Il motivo dei tre scrigni;
- Il Mosè di Michelangelo;
- Un ricordo d’infanzia da «Poesie e verità» di Goethe.
I saggi tra i più vivaci di Freud in campo non strettamente medico. L’autore prova i metodi d’interpretazione propri della tecnica psicoanalitica in contesti nuovi ed originali, analizzando, dai particolari ed a ritroso, nei personaggi, lo sviluppo psichico di situazioni romanzesche (Deliri e Sogni nella Gradiva i Jensen) o di discusse intenzioni creative (Il Mosè di, Michelangelo), e, pur nel limite del materiale documentario, cimentandosi, attraverso ricordi infantili «di copertura» di celebri figure (Un ricordo d’infanzia di Leonardo da Vinci, oppure Un ricordo d’ infanzia di Goethe), nel ricollegare causalmente l’evoluzione di certe costellazioni psichiche inconsce al loro particolare destino d’ artisti.
Un esame psicoanalitico dl alcune forme di espressione e di manifestazione della personalità geniale.
Homo Ludens
Autore/i: Huizinga Johan
Editore: Il Saggiatore
prefazione – introduzione dell’autore, traduzione di Corinna von Schendel.
pp. 320, Milano
(Anche i «tifosi» della domenica troveranno qui dimostrate le ragioni del loro fervore.) Tutti sappiamo che cosa è gioco, ma in questo libro Huizinga, con un’analisi tenace ed elegantissima, scopre nella nozione di gioco gli elementi che avevamo sperimentati, spesso senza rendercene conto (serietà, ordine, solennità, delimitazione dello spazio e del tempo). E, rovesciando il discorso, può dimostrare che proprio quegli elementi «giocano» alla base non solo delle forme competitive come la guerra, ma delle più alte manifestazioni di vita: riti, cultura, sapere, giustizia, poesia.
Johan Huizinga (1872-1945) insegnò dal 1905 storia medioevale e moderna prima a Groninga poi a Leyda. Il suo metodo storiografico tende a rivivere artisticamente il passato, pure garantendosi coni più sicuri strumenti dottrinali e filologici. Oltre Homo ludens, le sue opere note in Italia sono l’Autunno del Medioevo, interpretazione della cultura franco-olandese, e La privi della civiltà (1935) che esercitò un’azione stimolatrice anche tra noi negli anni oscuri della guerra. Nel 1942, H. fu tenuto in ostaggio dai nazisti.
La Vita di Mosè
Autore/i: Gregorio di Nissa
Editore: Fondazione Lorenzo Valla / Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, edizione con testo a fronte, introduzione e cura di Manlio Simonetti.
pp. XL-368, Milano
La vita di Mosè di Gregorio di Nissa, primo di una serie di testi teologici che la Fondazione Lorenzo Valla intende presentare al pubblico italiano, è uno dei massimi libri mistici d’ogni epoca e paese: il lettore d’oggi potrà disporlo nella sua biblioteca accanto a Rûmî o a san Giovanni della Croce. È stato scritto verso la fine del quarto secolo, in quel periodo straordinario in cui le nude verità dell’Antico e del Nuovo Testamento si avvolgevano negli splendidi colori, già lambiti da un’aura di tramonto, della fiorita retorica classica. La prima parte è un racconto, come desidererebbe averlo composto qualsiasi grande artista: la storia dell’Esodo viene trascritta con le immagini di Platone; Mosè diventa un visionario, accecato dalla Luce; i fenomeni naturali assumono un meraviglioso risalto, sconosciuto alle pagine della Bibbia. La seconda parte è un’interpretazione simbolica della vita di Mosè: dove l’eredità di Filone e di Origene rivive in una mente profonda e sottilissima, capace di tutti i raffronti, dotata di un potere analogico che non finisce mai di stupirci. Da questo testo discenderanno tutti i mistici cristiani: Dio come tenebra, Dio come inconoscibile, Dio come illimitato e infinito; e se Dio è infinito e illimitato, ugualmente infinito e illimitato e il nostro desiderio di Lui, che non può appagarsi di nessuna meta, giacché vogliamo conoscere Dio non attraverso specchi e riflessi ma faccia a faccia – e questo volto, luminoso e oscuro, ci è celato. Musil non lesse mai Gregorio di Nissa; ma avrebbe ammirato in lui quello che sognava, e non fu in grado, di fondare: non una mistica della stasi, ma una mistica dell’ininterrotto movimento.
Manlio Simonetti insegna storia del Cristianesimo all’Università di Roma. Si occupa di storia del Cristianesimo antico e di storia dell’esegesi; ha studiato particolarmente l’Arianesimo, la Gnosi, Origene, l’agiografia. Insieme a padre Antonio Orbe e a Claudio Leonardi, sta preparando per la Fondazione Valla tre volumi dedicati alla figura di Cristo nei primi secoli del nostro evo.
Gli Ittiti
Autore/i: Lehmann Johannes
Editore: Garzanti Editore
traduzione dal tedesco di Gianni Pilone Colombo.
pp. 304, nn. tavv. b/n f.t., 1 cartina b/n f.t., Milano
Fino a un secolo fa, quasi tutto quello che si sapeva degli ittiti era racchiuso in quei pochi versetti della Bibbia dove si parla delle trattative di Abramo con i «figli di Het» per acquistare il terreno per la sepoltura di Sara: quel terreno «situato a Mamre», oggi Ebron, nella terra di Canaan.
Ora, invece, di questo popolo sappiamo varie e importanti cose. Sappiamo che fu signore di un grande impero, durato cinquecento anni, nel secondo millennio avanti Cristo; che conquistò Babilonia; che sconfisse il faraone egiziano Ramsete II; che, a differenza di altri, usò fare dei popoli sottomessi degli alleati anziché dei sudditi, e che era un popolo indoeuropeo, cioè parlante una lingua al cui ceppo appartiene anche la nostra.
La storia della caccia archeologica agli ittiti e quella della decifrazione della loro lingua sono qui narrate con serietà scientifica pari alla capacità divulgativa. Le citazioni di ampi stralci di letteratura ittita ed egizia arricchiscono e vivacizzano ancora un testo che è destinato a tutti i cultori di storia antica e a tutti gli appassionati di archeologia.
Johannes Lehmann è nato in India. Ha studiato a Halle, a Berlino Ovest e a Edimburgo teologia, psicologia e filosofia Giornalista e scrittore, si è affermato, in patria e all’estero, con numerosi bestseller: Jesus Report (1970); Jesus GmbH (1972); questi Ittiti (1975), Le crociate (1978).
Sogni del Giorno e Sogni della Notte
I misteriosi rapporti tra il sonno e la vita cosciente
Autore/i: Abraham Giorgio
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione.
pp. 222, Milano
È giorno. Un pensiero improvviso ci attraversa la mente, come un lampo: da dove arriva?
Forse lo abbiamo creato senza accorgercene durante la notte, mentre dormivamo. E’ risaputo che quasi un terzo della nostra esistenza è occupato dal sonno e dai sogni: un mondo intero che si agita dentro di noi e che deve ancora essere scoperto.
Ogni giorno analizziamo e cerchiamo di interpretare le nostre azioni, i nostri pensieri, gli eventi che ci hanno coinvolto, eppure non pensiamo mai che quanto è accaduto possa essere il prodotto di ciò che abbiamo vissuto quando eravamo addormentati. Giorgio Abraham, partendo dalla sua esperienza clinica di psichiatra e tenendo conto dei più recenti studi scientifici, in questo originalissimo libro ci accompagna lungo il sentiero tortuoso e affascinante del sonno e della notte, e ci mostra come l’apparente caos dei sogni possa spesso generare un «ordine superiore» a quello determinato dalla nostra razionalità e dalla nostra volontà. Se cambiamo la concezione della dimensione onirica, ecco che ogni facoltà individuale acquista una prospettiva differente: la sessualità, le emozioni, le fantasie, persino la salute e la stessa percezione della realtà escono dal tracciato in cui finora le abbiamo confinate e compongono un affresco inedito della vita umana, forse una nuova antropologia.
Siamo proprio sicuri di agire di giorno e riposare di notte? C’è un’età per sognare? Si sogna sempre da soli o si può farlo in compagnia? Il sonno non potrebbe essere ciò che impedisce o scatena, a nostra insaputa, le malattie che ci affliggono? E, ancora, si può parlare di attività onirica per le cellule e le molecole?
Cercando una risposta a questi e a molti altri interrogativi, l’autore ci aiuta a comprendere un universo considerato lontano e misterioso e che invece è parte inscindibile della nostra esistenza. Se al mattino i sogni ci appaiono strani, indecifrabili, folli è perché agiscono non con il linguaggio della ragione ma con quello dell’immaginario. Noi, siamo fatti di entrambi.
Giorgio Abraham (La Spezia 1927) insegna psichiatria all’università di Ginevra. Ha pubblicato numerosi libri e saggi, tra i quali ricordiamo Clinica psicosomatica (con Joanes Smidof e Salvatore Caruso, Masson 1989), Ammalarsi fa bene (con Claudia Peregrini, Feltrinelli 1990), Le età della vita (Mondadori 1993) e Un amore tutto nuovo (Mondadori 1995).
Scoprendo l’Antico Oriente
Autore/i: Moscati Sabatino
Editore: Editori Laterza
presentazione dell’autore.
pp. 200, XL tavv. a colori e b/n f.t., Bari
Il «favoloso» mondo degli Egiziani, dei Sumeri, dei Babilonesi, degli Ittiti, è visto in questo libro con occhio moderno da uno dei maggiori storici delle antiche civiltà orientali. Il volume offre una valutazione organica delle maggiori scoperte archeologiche degli ultimi anni ed una sintesi completa del rinnovamento che ne è conseguito per gli studi storici e protostorici del mondo classico. Sabatino Moscati, la cui opera precedente Le antiche civiltà semitiche ha avuto numerose edizioni ed è stata tradotta nelle principali lingue moderne, sfata in questo suo nuovo libro, scritto con stile piano e discorsivo, quello che egli definisce il «mito di Pallade», cioè la tendenza a considerare la civiltà greca come un «miracolo» emerso dalle tenebre della barbarie. Le scoperte dell’archeologia e dell’epigrafia mostrano che per quasi duemila anni prima dell’età greca fiorirono civiltà altamente evolute e profondamente raffinate che in Mesopotamia, Anatolia, Palestina ed altre regioni ci hanno lasciato attestazioni imponenti di sé e che influirono sulla formazione dell’arte, della letteratura, della mitologia e delle istituzioni dei greci antichi in misura fino a qualche anno addietro del tutto insospettata. I limiti spaziali entro i quali si erano arrestati finora gli omeristi più esperti vengono superati dal Moscati che allarga il suo sguardo oltre l’Egeo, a tutto il mondo orientale-mediterraneo del secondo millennio.
Non appesantito da apparati di erudizione, il libro del Moscati conduce il lettore ad una avvincente scoperta dell’antico Oriente, dandogli modo di gettare uno sguardo nelle case dell’antica Gerico sorta quasi diecimila anni fa, in una verdissima oasi del deserto di Palestina; di accostarsi ai segreti di quei civilissimi colonizzatori di Mesopotamia che furono i Sumeri, alla loro letteratura e alla loro legislazione, alle usanze e alle forme della loro vita quotidiana; di rievocare l’età del terrore caratterizzata dal dominio degli Assiri dalle sorgenti del Tigri a quelle del Nilo, ecc.
Il Moscati, di capitolo in capitolo, non fa solo la storia delle grandi scoperte, da quella che ha portato alla luce i rotoli del Mar Morto a quella che trasse fuori dal suolo l’antica città di Hattusa, capitale del regno ittita, a quella dei santuari punici in Sardegna, ma restituisce il loro pieno significato storico ed umano ai referti archeologici, decifrando per il lettore una epigrafe o una tavoletta sumera, commentando un poemetto mesopotamico, mostrando l’analogia tra una leggenda egizia e un mito greco, raccontando le avventure di uno scolaro al tempo dei Sumeri e sfatando il primato del greco Esopo alla luce delle suggestive fiabe scritte per i fanciulli di Babilonia quattromila anni or sono.
Il grande equilibrio critico, la ricchezza dell’informazione e la meravigliosa varietà di aspetti inesplorati del mondo antico che il Moscati rievoca, fanno di questo libro una lettura gradevolissima e una sintesi assai felice di quanto di meglio si sa sulle civiltà pre-elleniche.