Problemi e Aporie del Pensiero Contemporaneo
Autore/i: Petruzzellis Nicola
Editore: Societa Editrice Siciliana
prefazione dell’autore.
pp. 250, Mazara
Dalla prefazione dell’autore:
«Raccolgo in volume scritti e discorsi su vari argomenti, ma frutto di una stessa ispirazione, che li riconduce ad una ideale unità. Il problema del concreto, nei suoi molteplici aspetti, che costituì lo stimolo precipuo del mio pensiero, è qui ripreso, dopo le più sistematiche ricerche sulla storia e sull’arte, e considerato nell’ambito di particolari esigenze, che vengono tuttavia soddisfatte alla luce di principi universali. La natura del concreto non si esaurisce nella sua appariscente puntualità, ma è caratterizzata dall’individuazione e dalle sfumature dell’essere, in cui si attua il rapporto vitale e dinamico tra il particolare e l’universale.
Gran parte degli pseudoproblemi che travagliano il pensiero contemporaneo nascono dall’isolamento e dall’esasperazione passionale del particolare e dell’individuale in quanto tali, scissi dalla loro comune essenza e considerati al di fuori di ogni rapporto universale. L’ebbrezza del concreto che alimentò l’estetismo e lo storicismo romantico, che ispirò l’immanentismo idealistico, è giunta all’ultimo stadio nell’esistenzialismo, che, pretendendo di isolare l’esistenza dall’essenza, si trova necessariamente a brancicare il nulla.
Nei saggi raccolti in questo volume noi crediamo di aver mostrato come i problemi che hanno vera e propria consistenza speculativa trovino la loro semplice e naturale soluzione nella concezione, che, fiorita nel grande solco del pensiero cristiano, intendiamo caratterizzare col nome di realismo spiritualistico: realismo, in quanto è una visione della realtà che ha nell’essere il suo centro, saldo e dinamico insieme, nonchè il mobile infinito orizzonte; spiritualistico, in quanto tra le forme e i gradi dell’essere assegna allo spirito un deciso primato.[…]»
La Saggezza del Profeta
I detti di Maometto
Autore/i: Anonimo
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
introduzione e cura di Thomas Cleary, traduzione di Claudio Lamparelli.
pp. 112, Milano
Il Profeta disse: «La parola della saggezza è come l’animale smarrito; il credente ha diritto di prenderla ovunque la trovi».
Accanto al Corano esiste una seconda fonte letteraria dell’Islam: si tratta di una raccolta di brevi tesi che raccontano, in un linguaggio semplice ed efficace, gli atti e le parole di Maometto.
Duecentoventi di tali racconti, scelti tra i più suggestivi e intensi, vengono presentati in questo libro da Thomas Cleary. Disposti in una inedita successione, che offre al lettore una varia e completa panoramica dei problemi affrontati nella predicazione maomettana, essi illustrano la profonda saggezza umana e l’elevata visione spirituale del Profeta. Compassionevole e clemente, ricco di dignità ma anche umile e modesto, Maometto si rivela in questi testi come un narratore affascinante. Capace di toccare l’animo degli uomini di ogni cultura, purché appassionati al senso profondo delle cose.
Thomas Cleary è docente all’Università di Harvard di Lingue e civiltà dell’Asia orientale, è un seguace del Buddhismo. Ha vissuto per sei anni in Giappone. Ha tradotto oltre trenta tra i più importanti testi sacri cinesi e giapponesi. Tra le sue opere, sono state pubblicate per Mondadori: L’arte giapponese della guerra, I Ching, Il Dhammapada, L’essenza del Tao, Il libro degli insegnamenti di Lao-tzu, Il libro del comando e della strategia, Il libro dell’equilibrio e dell’armonia, La saggezza di Confucio.
Gli Arcangeli
La luce e i colori degli arcangeli possono illuminare il tuo cammino
Autore/i: Hulke Walltraud Maria
Editore: Armenia Editore
traduzione di Alberto Sorgenti.
pp. 160, ill. b/n, Milano
Coloro che si ritengono chiamati a inoltrarsi nelle dimensione spirituale, alla ricerca dei fondamenti dell’esistenza, dalle regioni della Luce riceveranno risposte al loro anelito di infinito. L’intimo contatto con il loro Arcangelo consentirà l’accesso a uno stato di profonda spiritualità e di totale armonia con l’universo. I sette Arcangeli, esseri dotati di un enorme potenziale di energia proveniente dal Potere Creativo, sono circonfusi di una luce intensa e colorata, grazie alla quale possono infatti entrare in relazione con gli uomini elevandoli spiritualmente. Distinguendone le caratteristiche ed eseguendo gli esercizi quotidiani consigliati dall’autrice per vederne le luci e i colori, tutti saremo in grado di ricostruirne le indicazioni per approdare a una conoscenza più ampia e a una più profonda consapevolezza di sé.
I Bassifondi dell’Antichità
Prostitute, ladri, schiavi, gladiatori: dietro lo scenario eroico del mondo classico
Autore/i: Salles Catherine
Editore: Rizzoli
prefazione dell’autrice, traduzione di Rosanna Pelà.
pp. 336, nn. tavv. b/n f.t., ill. b/n, Milano
Immaginate lo scenario di una tragedia classica: colonnati, un tempio, una reggia. Vi recitano generali, oratori, re e regine: conflitti di doveri e racconti di combattimenti sono l’argomento dei loro discorsi. Ma di tanto in tanto un tendaggio si scosta e al pubblico si presenta per un attimo uno spettacolo del tutto diverso: non più palazzi ma catapecchie, non più uomini d’arme e sovrani, ma una plebaglia misera e turbolenta. Questa scena contraddittoria e il mondo classico; l’avventura intellettuale della nostra civiltà ce ne ha reso familiari le glorie e gli splendori, ma insieme ha condannato al silenzio le frange marginali di questo mondo: gli ambienti del vizio, dell’emarginazione, della criminalità. Nelle pagine di questo libro di straordinario successo, rivivono girovaghi e schiavi, etere raffinate e prostitute d’infimo rango, gladiatori e briganti, nani da circo e biscazzieri: i bassifondi di Atene, di Corinto, di Alessandria, di Roma.
Nata nel 1940 ad Alès (Gard), Catherine Salles ha conseguito il dottorato di ricerca in letterature classiche con una tesi dal titolo «Scrittori, libri e pubblico nell secolo della nostra era».
Fra i suoi libri pubblicati, ricordiamo: «Tibère: le second César» (1985), «Spartacus et la révolte des gladiateurs» (1990), «Lire à Rome» ( 1992).
Ciò che Deve Sapere un Maestro Massone
I riti massonici – Costituzione progressiva dei 33 gradi – Dei simboli e delle loro tradizioni – Discorsi d’Iniziazione Massonica pel I grado, pel II grado e pel grado di Maestro – Parole sacre e di passo
Autore/i: Papus
Editore: Giuseppe Brancato Editore
introduzione dell’autore.
pp. 128, Roma
«Presentiamo oggi ai Massoni che desiderano studiare la Scienza Massonica una prima raccolta destinata principalmente ai membri delle Loggie Simboliche.
È facile constatare che molti Massoni ignorano quasi tutto della Scienza Massonica e sarebbero assai imbarazzati se dovessero spiegare per quale ragione tale grado corrisponde a tale colore nei decori o a tale parola ebraica come parola sacra.
La Scienza Massonica esiste; ma essa permette solo di ricostruire molti segreti di questo Ordine Venerabile e costituisce un adattamento della Kabbala ebraica da una parte, e delle tradizioni gnostiche dall’altra, più o meno modificate dai Templari.[…]»
La Sacerdotessa di Iside
(Leggenda di Pompei)
Autore/i: Schuré Édouard
Editore: Fratelli Melita Editori
pp. 280, Genova
Sommario:
LIBRO PRIMO – Il Velo
I – Imeneo! Imeneo!
II – La coppia eletta
III – Ombricio
IV – Memnone
V – L’Alcione
VI – La Profantide
VII – Antero
LIBRO SECONDO – Il raggio
VIII – Il guardiano della soglia
IX – Il giardino di Iside
X – Nel tempio
XI – Edonia Metella
XII – Maestro e discepolo
XIII – Il giuramento di Ecate
XIV – Il bacio di Antero
LIBRO TERZO – Tenebre
XV – Il Tiepidario
XVI – Il malefizio
XVII – Magia bianca e magia nera
XVIII – Il ritorno del console
XIX – Il fiore di loto
LIBRO QUARTO – Luce
XX – Luce nelle tenebre
XXI – Il rogo
XXII – Il sogno di Memnone
XXIII – La barca d’Iside
Archeologia della Bibbia
Dal Diluvio alla Torre di Babele
Autore/i: Parrot André
Editore: Newton Compton Editori
presentazione di Sabatino Moscati, prefazione e premessa dell’autore, traduzione di Enzo Navarra.
pp. 112, tavv. b/n f.t., nn. ill. b/n, Roma
L’archeologia contemporanea è in grado di confermare il contenuto della Bibbia? Ecco una domanda ricorrente nel pubblico colto alla quale quest’opera di un grande archeologo, in riferimento a due famosi episodi narrati dall’Antico Testamento, offre un’esauriente risposta. Nella prima parte l’autore analizza il racconto del Diluvio universale, con quello del patriarca Noè e della sua arca, situandolo nel preciso contesto del suo tempo. Posti a confronto i testi biblici, la documentazione epigrafica mesopotamica e i reperti archeologici, risulta che le tradizioni del Diluvio riflettono un avvenimento realmente accaduto alla vigilia della storia, anche se poi intessuto di leggende. Nella seconda parte l’autore tratta della Torre di Babele, indicando anche qui l’elaborazione e l’interpretazione biblica di una realtà concreta: la torre si elevava nella piana di Shinear, simile ad un’antica cattedrale, ben più imponente delle numerose Ziggurat le cui vestigia ancor oggi fanno superba mostra di sé nella valle del Tigri e dell’Eufrate.
Due famosi racconti biblici riproposti nella loro concreta ispirazione, nel contesto del periodo storico in cui si svolsero e alla luce chiarificatrice delle scoperte archeologiche contemporanee.
André Parrot, accademico di Francia. direttore onorario del Museo del Louvre, capo di numerose spedizioni archeologiche, scopritore della grande città di Mari, autore di numerose pubblicazioni scientifiche e divulgative, è tra le personalità mondiali più accreditate nei campo dell’archeologia.
Lungo Viaggio al Centro del Cervello
Autore/i: Balbi Renato; Balbi Rosellina
Editore: Edizione Club del Libro
prefazione di Renato Balbi, prologo degli autori, postfazione di Rosellina Balbi.
pp. VIII-126, Milano
Come si spiegano le doppie personalità? Perché, se veniamo ipnotizzati, obbediamo passivamente all’ipnotizzatore? Perché, se facciamo parte di una folla, può accadere di partecipare ad azioni che non ci somigliano? Qual è la ragione di certi sogni e di tanti lapsus? Queste e molte altre domande trovano risposta alla luce di una teoria sul cervello che sconvolge gli schemi scientifici esistenti. Inoltrarsi in queste pagine è come salire sulla macchina del tempo e ripercorrere dall’inizio l’evoluzione della specie e, in parallelo, quella del sistema nervoso. Sì, perché il cervello di ognuno di noi passa attraverso tutti gli stadi percorsi dall’antenato dell’uomo… A ogni stadio corrisponde un diverso livello cerebrale e i più nuovi prevalgono su quelli più arcaici. Ma nulla è distrutto, ed eccoci proprietari di una ‘casa’ ricca di cantine segrete: basta varcare una ‘soglia’ verso il nostro passato e subito ci ritroviamo ‘diversi’, magari milioni e milioni di anni fa! Come possono tornare attivi gli antichi livelli cerebrali e, con essi, i comportamenti che regolano? I modi sono molti, rispondono gli autori, ed esaminano il meccanismo della rimozione, del sogno, dell’ipnosi… gli interventi chirurgici che, in futuro, potranno disattivare le ‘centraline’ delle funzioni lese e riattivare quelle supplenti del livello inferiore. Infine una domanda. Continuerà il cervello la sua ascesa, e di quali stimoli avrà bisogno? La scommessa è troppo importante per lasciarla cadere. È la ragione del grande successo di questo saggio appassionante, che riesce a far capire cose finora riservate all’elite degli specialisti, riannodando l’avventura del nostro cervello a quella iniziata con l’origine della specie.
Renato Balbi insegna Clinica neurologica alla Prima facoltà di Medicina dell’Università di Napoli ed è autore di numerosi lavori scientifici, tra cui una monografia sull’epilessia. Nel 1965 ha pubblicato, presso Le Edizioni Scientifiche Italiane, l’Evoluzione Stratificata, la sua teoria evoluzionistica del cervello che rivoluziona molte nozioni acquisite. A scrivere Lungo Viaggio al Centro del Cervello lo ha stimolato la sorella Rosellina, nel 1981: anno dedicato agli handicappati, per i quali l’ipotesi sviluppata nel libro potrebbe costituire una speranza per ritornare alla vita normale.
Rosellina Balbi è redattore-capo per i servizi culturali del quotidiano “La Repubblica”. È stata per dieci anni vice-direttore della rivista “Nord e Sud”. Ha collaborato in passato alla “Stampa”, al “Globo” e al settimanale “Il Mondo”. Nel 1980 ha vinto il Premio Calabria per il giornalismo culturale.
Gli Incas
Autore/i: Flornoy Bertrand
Editore: Aldo Martello Editore
traduzione di Olga Ceretti Borsini.
pp. 272, esemplare mancante di sovracoperta, nn. tavv. b/n f.t., nn. ill. b/n, Milano
“«Vivevano in quel tempo a Panama tre amici: Francisco Pizarro, Diego de Almagro e il padre Hernando de Luque. Il più importante era Francisco Pizarro, al quale, in considerazione appunto del prestigio di cui godeva, i governanti della nuova provincia di Terra Ferma avevano conferito il grado di capitano. Almagro era valoroso soldato ed esperto fantaccino, capace di seguire nella foresta più fitta le tracce di un indiano e di catturarlo anche se il fuggiasco aveva una lega di vantaggio. Quanto al padre de Luque, era all’altezza degli altri due».
Iniziando con queste parole il Resoconto della scoperta e della conquista del Perù, Pedro Pizarro, cugino, paggio e segretario del grande condottiero, presenta i tre personaggi che dovevano rivelare all’Europa del XVI secolo il misterioso Impero del Sole. Ma, nell’anno in cui comincia la nostra storia, e cioè nel 1524, i nostri eroi, se non fosse stato per la loro disinvoltura, sarebbero apparsi in tutto e per tutto simili agli altri spagnoli dislocati nella borgata dio Panama.[…]”
Diario Arabo
Tra il serio della guerra e il sacro del Corano
Autore/i: Man Igor
Editore: Bompiani
introduziomne di Khaled Fouad Allam.
pp. 128, Milano
Questo secolo sta per spegnersi e la storia ripropone ancora, come un fiume che ritorna alla sua sorgente, lo’stesso dramma di cent’anni fa. Così, come l’Ottocento moriva nella dissolvenza dell’impero austroungarico, oggi il Novecento muore nella disgregazione non soltanto di imperi reali ma anche di imperi ideali. Curioso parallelismo, strana coincidenza di una storia che non finisce mai di finire.
La guerra del Golfo, tragedia degli uomini, ci riconduce a strani intrecci, fra una postmodernità già consumata e l’idea di una salvezza etica alla ricerca di se stessi.
Mondi che consideravamo sommersi, lontani mentalmente, distanti, ritornano alla ribalta. Hegel aveva ragione quando affermava che “di fronte alle guerre le chiacchiere tacciono davanti al serio della storia”.
Questo diario, passato giorno per giorno, vissuto nella solitudine tragica degli avvenimenti, esce dai diari di cui la letteratura moderna abbonda, non è un diario orientale-occidentale alla Goethe, è atipico e tipico nello stesso momento: tipico per chi conosce Igor Man, il più acuto analista italiano del mondo arabo e del Medio Oriente, mondo che lui conosce da oltre trent’anni; atipico perché il diario rimane profondamente arabo. La plasticità dei fenomeni, l’irrazionalità della storia, la psicosi del momento, tutto questo non ha impedito a Igor Man di tornare ad un’essenzialità, un’immediatezza per la quale qualunque discorso rimane un’autoimmagine consapevole della nostra insufficienza, quella che spesso ci impedisce di percepire il nesso fra storia e condizione umana. (dall’Introduzione di Khaled Fouad Allam)
Figlio dello scrittore siciliano Titomanlio Manzella e di una nobildonna russa esule in Italia, Igor Man è nato a Catania ma è cresciuto professionalmente a Roma.
Giovanissimo, ha preso parte attiva alla Resistenza e subito dopo la Liberazione è entrato al Tempo; nel 1963 è stato chiamato da Giulio de Benedetti a La Stampa dove lavora tuttora come editorialista e inviato speciale. Ha girato il mondo dando testimonianza degli accadimenti più significativi degli ultimi 35 anni, sopravvivendo all’assedio di Camp Kannack in Vietnam e al plotone d’esecuzione in Sudan. Da Paolo Monelli, Luigi Barzini jr. e Mario Pannunzio ha imparato che “la gente ha sete di autenticità. Crede più ai testimoni che ai maestri. E se crede ai maestri è perché sono testimoni.”
Una Sedia per l’Anima
Una guida per diventare spiritualmente adulti
Autore/i: Zukav Gary
Editore: Mandala
traduzione di Lucia Corradini Caspani e Alessandra De Vizzi, prefazione dell’autore.
pp. 192, Milano
In questo libro l’autore ci offre una “sedia” sulla quale compiere il viaggio verso una nuova consapevolezza. Con lucidità ed eleganza, in modo chiaro e approfondito ci spiega come ci stiamo evolvendo da specie che persegue il potere esteriore a specie che è in cerca di un potere autentico, un potere basato sulle percezioni e i valori dello spirito. Con l’occhio dello scienziato e il cuore del filosofo, Zukav ci insegna che infondendo considerazione, tolleranza e fiducia nelle attività della vita, esse acquisiscono significato e finalità. Mette in evidenza come i valori dello spirito trasformano la convivenza in comunione spirituale, la psicologia in psicologia spirituale e modificano la nostra vita quotidiana.
Gary Zukav, cresciuto nel Midwest, si è laureato ad Harvard ed è stato ufficiale delle Forze Speciali dell’esercito degli Stati Uniti con servizio in Vietnam. I suoi libri sono arrivati tutti ai primi posti della classifica del New York Times. La danza dei maestri Wu Li ha vinto l’American Book Award for Science. Insieme a Linda Francis ha fondato il Seat of the Soul Institute.
Clavis Universalis
Arti della memoria e logica combinatoria da Lullo a Leibniz
Autore/i: Rossi Paolo
Editore: Società Editrice Il Mulino
prefazioni e premessa dell’autore.
pp. 342, Bologna
Le arti della memoria e la logica combinatoria hanno, nella cultura europea, origini differenti. Queste due tradizioni (la prima risale al mondo classico, la seconda nasce nel tardo Medioevo) finiscono, nel Cinquecento, per intrecciarsi. Ne emerge un’orditura complicata di temi, una sorta di nuova tradizione che giunge fino a Leibniz, che è ancora operante nella «Encyclopédie» degli illuministi. All’interno del grandioso progetto di un «alfabeto del mondo» o della «Clavis universalis» si collocano i richiami alla Cabala e i programmi delle enciclopedie, le aspirazioni alla pansofia e le costruzioni di lingue artificiali, le promesse di poteri miracolosi e la utilizzazione delle «topiche» entro i metodi della nuova scienza. Con questa tradizione si confrontano non solo Agrippa e Giordano Bruno e Pietro Ramo, ma anche Bacone, Comenio, Cartesio, Leibniz. A questa tradizione si richiamano coloro che classificarono un numero paurosamente crescente di piante e animali. Quando apparve questo libro Frances A. Yates lo salutò come «una fatica pionieristica» e un contributo prezioso; Robert Klein ne parlò come di un saggio che aveva il merito di avere «non scelto, ma creato il suo argomento» indagando su una linea di ricerca fino ad allora non vista né compresa. Gregor Sebba, nella sua «Bibliographia Cartesiana», lo qualificò «uno studio affascinante». Nel 1982 Hans Aarsleff vi si è riferito come alla «migliore storia di cui si disponga» relativamente al problema delle lingue universali. È stato tradotto in Giappone, in Messico, in Francia; ne è in corso una traduzione inglese. Rientra, per unanime riconoscimento, nel novero dei classici sull’argomento «memoria».
Paolo Rossi (1925) ha insegnato nelle Università di Milano, Cagliari, Bologna. Dal 1966 al 1999 è stato ordinario di Storia della filosofia nell’Università di Firenze. E autore di molti studi, tradotti in molte lingue europee nonché in giapponese, sulla filosofia e sulla scienza fra Cinquecento e Seicento, su Francis Bacon, su Giambattista Vico, sulle «arti meccaniche», sulle lingue universali, sulla «scoperta del tempo». Con il Mulino ha pubblicato «1 ragni e le formiche» (1986), «Paragone degli ingegni moderni e postmoderni» (1988), «Naufragi senza spettatore» (1995), «Un altro presente» (1999) nonché «Il passato, la memoria, l’oblio» (1991, premio Viareggio 1992) che è un ampliamento e un approfondimento di temi trattati nella «Clavis universalis». Ha diretto per la Utet una «Storia della scienza moderna e contemporanea», e il trattato «La filosofia». Il suo «La nascita della scienza moderna in Europa» (Laterza, 1997) è in corso di traduzione in 14 paesi. Nel 1985 gli è stata conferita dalla American History of Science Society la medaglia Sarton per la storia della scienza. E membro dell’Academia Europaea ed è Socio Nazionale dell’Accademia dei Lincei.
Alla Ricerca dell’Io Supremo
Come realizzare nella vita di ogni giorno la natura divina dell’uomo
Autore/i: Brunton Paul
Editore: Armenia Editore
unica edizione, prefazione dell’autore, traduzione di Cesara Montoli.
pp. 512, Milano
«La natura ha costruito la carne perchè l’uomo abbia esperienze istruttive, non perchè cerchi scioccamente di disertarle». Partendo da questa semplice constatazione, Paul Brunton ha scritto un libro che vuole aiutarci a vivere in modo più semplice, più naturale, le nostre esperienze quotidiane. E a raggiungere ciò che in genere ci è precluso.
L’autore traccia una netta distinzione fra due diversi tipi di yoga: yoga normale e yoga filosofico. Il primo (usato dai molti «santoni» di cui il mondo orientale è ricco) tende a separare la materia dallo spirito, creando una inconciliabile frattura; il ”secondo, invece, scopre nell‘insieme della realtà un solo ordine di cose, che si fondono e si amalgamano in ogni momento dell’esistenza. Inutile creare barriere, alzare confini tra spirito e sensi: tutto rientra nell’ordine logico dell’universo, tutto si può utilizzare per essere creature migliori. Spirito e materia collimano perfettamente, sono in un rapporto dialettico ricchissimo per entrambi.
L’accento viene posto sull’importanza dell’attività pratica dell’uomo, unico mezzo necessario e indispensabile per esprimere la sua natura divina. In questa prospettiva, i sette esercizi pratici che Brunton propone sono utilissimi per liberarci dagli impacci che ci legano alla materialità del mondo d’oggi, per esprimere a pieno le nostre capacità potenziali.
Ciò che conta, quindi, non è perdersi nei deserti soggettivi di aride speculazioni mentali; ma saper vivere, giorno dopo giorno, la realtà che ci circonda: comprendendola, amandola, divenendo parte di essa. Perchè solo così l’uomo può evadere dai propri confini e realizzare, in carne e ossa, la sublime scintilla che lo anima.
Paul Brunton è nato a Londra nel 1898. Giornalista di professione, si è andato sempre più Interessando ad argomenti come la storia delle religioni, il misticismo, la filosofia. Ha viaggiato a lungo in Oriente e ha esposto I risultati della sua ricerca interiore in una serie di libri che hanno conosciuto grande successo in tutto il mondo.
Di Brunton, la nostra Casa Editrice ha già pubblicato Egitto segreto e India segreta.
Galileo Eretico
Autore/i: Redondi Pietro
Editore: Giulio Einaudi Editore
introduzione dell’autore.
pp. X-470, 18 ill. a colori f.t., Torino
350 anni fa Galileo veniva condannato. Ma questo di Redondi non è un contributo celebrativo, di circostanza: è un libro profondamente, polemicamente innovatore. Di colpo esso sgombra il campo sia dalla celebrazione laica di Galileo, santificato (reliquie comprese) in età risorgimentale e positivista, sia dagli odierni tentativi di riabilitazione compiuti dall’autorità pontificia. Con una ricostruzione rigorosa l’autore dimostra che Galileo è stato condannato dalla Chiesa per motivi estranei a Copernico, all’esegesi biblica, agli abusi di potere e agli scontri personali col papa. Un documento del 1624 – un documento mai prima cercato – rivela la vera imputazione lanciata segretamente contro Galileo dal Collegio romano dei gesuiti, la più autorevole istituzione culturale della Controriforma. Galileo era stato accusato di violare con le sue idee, atomistiche il dogma tridentino dell’eucarestia.
La storia della scoperta, nell’archivio romano del Sant’Uffizio, di questo documento decisivo s’intreccia a quella degli scontri (quello di facciata e quello reale) tra Galileo e i suoi avversari.
Con la gioia di chi ricostruisce pezzo a pezzo una verità occultata per secoli l’autore ci conduce attraverso processi, feste, scuole, biblioteche e gallerie; fa rivivere i riti e i sentimenti religiosi; le passioni politiche e intellettuali; i libri e gli uomini. La versione ufficiale si dissolve: e il processo a Galileo, simbolo del conflitto tra scienza e fede, appare in una luce completamente nuova. Un libro appassionante, un libro straordinario.
Pietro Redondi è nato a Milano nel 19 50. È ricercatore al CNRS di Parigi, presso il Centro Alexandre Koyré de l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales.
Ha pubblicato L’accueil des idées de Sadi Carnot et la technologie française, Vrin, Parigi 1980; Epistemologia e storia della scienza, Feltrinelli, Milano 1978, oltre a vari saggi tra cui Cultura e scienza dall’Illuminismo al Positivismo, in Annali della Storia d’Italia Einaudi, III, 1980.
Filosofia della Resurrezione – Monadologia – Breve Trattato di Fenomenologia Mistica
Autore/i: Guitton Jean
Editore: Edizioni Paoline
versione dal francese di Luigi Rolfo.
pp. 158, Roma
Il dialogo di san Paolo coi filosofi greci all’Areopago è simbolico. l dotti della Grecia ascoltano l’Apostolo con interesse quando parla della presenza di Dio nel quale “ci moviamo e siamo”; pare che accettino anche l’idea della ricapitolazione degli esseri in Gesù Cristo. Però al solo accenno di Paolo alla risurrezione di Gesù dal morti, interrompono il dialogo per sempre. Questo episodio si rinnovò in Occidente in tutte le Scuole che Seguirono quella di Atene. Certi dommi cattolici, come la Trinità, l’unione ipostatica, la transustanziazione, hanno destato l’interesse di metafisici come Descartes, Leibniz o Hegel. Invece la risurrezione è sempre caduta nel “punto cieco” della retina pensante. Non c’è pensatore che l’abbia vista come un alimento dell’intelligenza o che abbia almeno tentato di metterla tra gli alimenti possibili. Essa non è per il pensiero un mistero, poiché il mistero può dare un alimento, una spinta: è un alimento inassimilabile. E certamente, tra le assurdità (che qualche volta il pensiero contemporaneo assimila) essa è un’assurdità veramente inaccettabile. Perché? Certamente, in primo luogo, perché la morte testimonia la scomparsa del corpo. Passi l’immortalità dell’anima, ma come stendere uno statuto filosofico razionale, una possibilità scientifica alla risurrezione della carne, che sembra contraria a qualsiasi esperienza della specie umana? D’altra parte, mitologia e psicoanalisi spiegano facilmente la “risurrezione della carne”. Non v’è cosa più facile (e più comune!) da immaginare che un altro mondo ricalcato su quello presente e una sopravvivenza della nostra persona Carnale dopo la catastrofe della morte. E, tuttavia, l’importanza d’una tale ricerca è grande, poiché l’assenso della fede, se non è sostenuto dal concetto d’una possibilità, resta fideista. La fede suppone una filosofia preliminare che riposa sulla ragione piena, sull’esperienza totale.
Il Padre Nostro
Dalla preghiera di Gesù alla preghiera dei discepoli
Autore/i: Philonenko Marc
Editore: Giulio Einaudi Editore
prefazione e introduzione dell’autore, traduzione di Fabio Milana.
pp. 164, Torino
Philonenko ci conduce in una minuziosa inchiesta su ogni più piccola sfumatura della preghiera perché ciascuna formula del Padre nostro va studiata come parte a sé, alla luce delle varianti.
Potrebbe sembrare che sul Padre nostro, breve e perfetta preghiera, cuore della liturgia cristiana, denominatore comune delle diverse chiese, tutto sia già stato detto. Dunque la lettura innovativa che Marc Philonenko qui propone suonerebbe come un azzardo. Ma negli ultimi cinquant’anni la documentazione disponibile sul testo originario si è straordinariamente arricchita grazie alla scoperta dei manoscritti del Mar Morto.
Nelle grotte del deserto di Giuda sono stati ritrovati migliaia di rotoli e frammenti in ebraico, aramaico e greco che danno nuova linfa all’esegesi. Philonenko ci conduce quindi in una minuziosa inchiesta su ogni più piccola sfumatura della preghiera perché ciascuna formula del Padre nostro va studiata come parte a sé, alla luce delle varianti. Arriviamo così a scoprire che il Padre nostro è la sintesi ideale, il punto di congiunzione di due preghiere originarie e differenti: quella personale di Gesù con l’invocazione al Padre, e quella insegnata da Gesù ai discepoli, unite nel testo fondamentale del cristianesimo.
Marc Philonenko, membro dell’Istituto di Francia, è decano onorario della Facoltà di teologia protestante di Strasburgo.
È l’editore, con André Dupont-Sommer, degli Scritti intertestamentari nella «Pléiade» francese.
La Preghiera di Israele
Alle origini della liturgia cristiana
Autore/i: Di Sante Carmine
Editore: Casa Editrice Marietti
prefazione di Lea Sestieri.
pp. XIV-244, Genova
Il Nuovo Testamento testimonia abbondantemente della liturgia ebraica, ma si tratta di una testimonianza indicativa più che descrittiva; ci dice che al tempo di Gesù c’erano determinate forme cultuali ma non in che cosa consistessero e come si svolgessero. Di questa liturgia, dei suoi simboli e dei suoi riti, dei suoi echi e dei suoi silenzi si sono nutriti lo stesso Gesù, la vergine Maria, gli apostoli, le comunità primitive e i cristiani delle origini.
L’autore ricostruisce in questo libro, alla luce delle fonti della Mishnah e dei Siddurim, il significato e il dinamismo della preghiera ebraica, ritrovando le «origini» della liturgia cristiana nella liturgia ebraica, origini non provvisorie né solo polemiche e secondarie ma vitali e positive.
Carmine Di Sante ha studiato Teologia all’Istituto Teologico di Assisi, si è specializzato in Scienze Liturgiche al Pontificio Istituto Liturgico di S. Anselmo di Roma e laureato in Psicologia all’Università «La Sapienza» di Roma. Già professore all’Istituto Teologico di Assisi, attualmente lavora come teologo presso il SIDIC (Service International de Documentation Judéo-Chrétienne) di Roma, un centro fondato dopo il Concilio Vaticano II da un gruppo di vescovi e di studiosi per promuovere l’applicazione della Dichiarazione conciliare Nostra Aetate 4 e per favorire il dialogo ebraico-cristiano, riscoprendo l’importanza delle radici ebraiche per la catechesi, la liturgia e la teologia cristiana. Tra le opere pubblicate ricordiamo: L’eucaristia terra di benedizione. Saggio di antropologia biblica (Dehoniane, Bologna 1987); Parola e terra. Per una teologia dell’ebraismo (Marietti, Genova 1990); Il Padre nostro. L’esperienza di Dio nella tradizione ebraico-cristiana (Cittadella, Assisi 1996); Responsabilità. L’io per l’altro (Ed. Lavoro, Roma 1996); Figure della fede (Elle Di Ci, Torino 1998).
Il Viaggio Fantastico di Hieronymus Bosch
Autore/i: Malizia Enrico
Editore: CA.DI.GE. Edizioni d’Arte
prefazione di Giorgio Bogi, presentazione di Silvano Giannelli, introduzione dell’autore.
pp. 384, riccamente illustrato da nn. tavv. a colori e b/n, Roma
Della vita del grande pittore fiammingo Geronimo Bosch, vissuto quando l’Europa del Nord passava dal Medioevo al Rinascimento, si hanno pochissime notizie.
Enrico Malizia, nella biografia “Il viaggio fantastico di Geronimo Bosch”, ne disegna la complessa figura interpretandone brillantemente l’opera, caratterizzata da aspetti esoterici e simbolici, che l’Autore ritiene alimentati dall’assunzione di speciali droghe dell’epoca, chiamate da lui “droghe delle streghe”.
Va ricordato che da circa un ventennio l’A. ha raccolto tutti i possibili documenti e informazioni sul grande Maestro Brabantino, integrandoli con la lettura di tutti i suoi quadri.
Ne è derivato questo “libro che si legge come un romanzo e nello stesso tempo fa conoscere tutta la produzione artistica di Bosch, Maestro della figura e del colore cosi moderno e padre di tutti i grotteschi e surrealisti fino a Dalì ed ai suoi epigoni.
Un’opera che illustra le idee che tormentarono all’epoca la Chiesa cattolica coinvolgendola verso la Riforma e Controriforma e le principali correnti filosofiche nonché quanto legato ad alchimia, stregoneria, magia e sette eretiche. Un libro che narra, in un reportage di dialoghi tra contemporanei, la formazione delle grandi monarchie europee e cerca di spiegare la particolare situazione di decadenza storico-politica dell’Italia ormai fuori dalle grandi rotte commerciali, divisa in tanti staterelli, ridotta a terra di conquista e oasi di riposo e delizia per i potentati esteri. Un libro che non solo gli addetti ai lavori, ma tutto il pubblico interessato all’arte, alla storia, all’evoluzione del pensiero medioevale, occidentale e cristiano-cattolico, all ’alchimia, alla stregoneria ed alla magia può leggere per meglio conoscere ed interpretare non solo il grande Maestro di s’Hertogenbosch, ma anche i suoi tempi che ha così simbolicamente rappresentato nella sua opera pittorica. Un libro che pertanto si raccomanda ad una attenta lettura e meditazione”. (Dalla Prefazione di Giorgio Bogi).
E Silvano Giannelli nella sua presentazione ribadisce “Insieme col solito augurio di rito piuttosto superfluo nella circostanza – vorrei concludere rischiando una facile previsione: quella di un accorto produttore cinematografico che un bel giorno decida di varare un film sulla irripetibile figura del più folgorante ‘pittore di dia voli ’ che sia mai apparso sulla scena dell’arte. Ebbene, in tal caso consiglierei fin d’ora agli sceneggiatori di non tralasciare il libro del Malizia. Potrebbe risultare prezioso”.
Enrico Malizia è tossicologo di fama internazionale, titolare della Cattedra di Tossicologia Clinica e Direttore del Centro Antiveleni dell’Università “La Sapienza” di Roma. Presidente e membro di numerose associazioni ed accademie scientifiche italiane e straniere. E’ altresì autore di 320 pubblicazioni scientifiche (42 in lingua straniera), tra cui 6 libri e numerose monografie in trattati scientifici. Dirige da 20 anni la Rivista di Tossicologia Sperimentale e Clinica; e stato insignito di molte onoreficenze italiane e straniere, tra cui la medaglia d’oro del Ministero della Sanità per la sua attività nel campo della pubblica salute e quella della Pubblica Istruzione, quale benemerito della scuola, cultura ed arte. Infatti, accanto all’attività professionale, scientifica e didattica, ha molteplici interessi culturali e letterari. Tali interessi hanno dato luogo alla partecipazione a numerosi programmi radiotelevisivi, alla stesura di articoli ed interventi sulla stampa quotidiana e periodica, nonchè a numerose conferenze e trattati. Ma l’aspetto più rilevante è costituito dalla produzione di opere a carattere culturale. Ultima in ordine di comparsa ma prima per importanza, interesse e passione “Il viaggio fantastico di Geronimo Bosch”, che già in manoscritto ha vinto lo scorso anno due premi, quello dell’Accademia di Storia delle Arti Sanitarie e la “Menzione Speciale” del Premio Letterario Olgiata.
L’Economia Preistorica
Dalla grotta al villaggio, dalla caccia all’agricoltura: come l’uomo sopravvisse e si organizzò
Autore/i: Nougier Louis-René
Editore: Editori Riuniti
introduzione dell’autore, traduzione e cura redazionale di Stefano Gensini, disegni di Claire Longo.
pp. 136, nn. ill. b/n, Roma
Parlando di “arte preistorica”, di “economia preistorica”, Louis René Nougier ha contribuito a restituire un’immagine molto concreta dei nostri antenati, aiutandoci a comprendere come essi non erano semplici “primitivi” ma capaci di creazioni originali, di scambi e di organizzazioni sociali complessi.
Infatti le economie preistoriche possono essere comprese pienamente solo se si accetta che nel perseguirle gli uomini – fin dai tempi più remoti – siano sempre stati influenzati da una varietà di fattori interagenti: sociali, tecnologici e anche ideologici.
Come sottolinea Nougier, l’interpretazione economica, socio logica e, in ultima analisi, storica dei dati archeologici è perciò un compito fondamentale. Il compito cui attendono queste pagine grandiose, attraverso l’analisi dei ritrovamenti preistorici riguardanti attività primarie quali la caccia, la pesca, l’agricoltura, l’allevamento.
Louis-René Nougier (1912-1995) è stato un accademico francese esperto di preistoria e archeologia, tra gli scopritori delle pitture rupestri della grotta di Rouffignac. Ha scritto moltissimi saggi e articoli, e anche diverse opere di divulgazione (tra cui: Le civiltà antiche e primitive e La conquista del fuoco).
Gilgamesh il Primo Eroe
Antiche storie della Mesopotamia
Autore/i: Ponchia Simonetta
Editore: Nuove Edizioni Romane
a cura di Fiammetta Giordani, disegni di Roberta Pugno.
pp. 176, nn. disegni a colori, Roma
“Il messaggero di Enmerkar che corre, corre instancabile con la bocca piena di vento e gli occhi accesi di gioia; i demoni agghiaccianti che rapiscono Dumuzi, che disdegnano le offerte di cibo, e nessuna cosa lieta li attrae, e senza gioia né dolore strappano il neonato dal seno della madre; Lugalbanda, coraggioso e triste per l’abbandono dei suoi fratelli; la divina Inanna, innamorata, appassionata eppure così crudele; Enkidu, che si trasforma e diventa umano dopo il rapporto con una donna del tempio di Ishtar la bella, dea dell’amore radiosa; e Gilgamesh. Il possente Gilgamesh, l’uomo-dio, lo splendido re di Uruk”.
Questi alcuni dei protagonisti delle prime storie scritte che si conoscano, incise su tavolette d’argilla centinaia di secoli fa nell’antica Mesopotamia.
Simonetta Panchia, alla quale si devono la traduzione e l’adattamento di queste storie, svolge a Padova la sua attività didattica e di ricerca. Specializzatasi in Studi Mesopotamici presso l’Orientale di Napoli ha approfondito all ’estero il suo lavoro sui testi cuneiformi. Autrice di vari articoli sulla storia e la letteratura del Vicino Oriente ha scritto due importanti libri: L’Assiria e gli Stati transeufratici nella prima metà dell’VIII secolo a.C., 1991; La palma e il tamarisco e altri dialoghi mesopotamici, 1996.
Roberta Pugno, artista modenese animata da una forte ricerca espressiva, ha al suo attivo, tra le altre, due mostre di ispirazione letteraria: la più recente, “L’audaci imprese io canto”, tenuta a Reggio Emilia nel luglio 2000, ha come soggetto l’Orlando Furioso, mentre l’altra, esposta nel Museo delle Mura Aureliane di Roma nel 1996, era dedicata proprio a “Gilgamesh re di Uruk”.
Le immagini di questo libro provano che pittura e illustrazione sono due mondi non così lontani.