Libri dalla categoria Corano
Dei dell’Altro Universo
Indagine sugli incontri ravvicinati dalle antiche civiltà ad oggi
Autore/i: Wilson Colin
Editore: Edizioni Piemme
prima edizione, traduzione dall’inglese di Claudio De Nardi.
pp. 420, Casale Monferrato (AL)
Dai segreti degli antichi Egizi e dei Dogon africani ai più controversi episodi di contatto alieno in ogni parte del mondo, dalla Porta del Sole di Tiahuanaco all’analisi dei recenti casi di abduction, un entusiasmante viaggio in uno dei più dibattuti enigmi del nostro tempo: esiste vita intelligente in altri pianeti o in altri mondi? E questi mondi sono in contatto con il nostro?
In occasione di un convegno negli Stati Uniti, Colin Wilson incontra John Mack, uno psichiatra che ha lavorato a lungo con persone che sostengono di essere state protagoniste di esperienze di contatto del terzo e del quarto tipo. Dopo l’iniziale scetticismo, da quella serrata conversazione prende il via una meticolosa ricerca che analizza una moltitudine di eventi misteriosi: antichi dei, mostri leggendari, inesplicabili fenomeni, viaggi psichici, salti temporali, clamorosi casi di “rapimento”. Fino a una suggestiva soluzione finale.
Colin Wilson vive in Cornovaglia. Autore di numerosi best seller, da venticinque anni si occupa di archeologia, astronomia, cosmologia e investiga con rigore sui più affascinanti misteri della terra.
Da Atlantide alla Sfinge, il suo precedente libro, pubblicato in Italia da Piemme e tradotto in tutto il mondo, è stato uno straordinario successo internazionale.
Eros Kalos
Essai sur les représentations érotiques dans l’art grec
Autore/i: Marcadé Jean
Editore: Les Éditions Nagel
pp. 170, nn. planches in couleurs & noir, Genève
Riche & belle iconographie composée de nombreuses reproductions (oeuvres érotiques de la Grèce antique) in & hors texte, en noir ainsi qu’en couleurs (planches couleurs en contrecollage).
La Vostra Mente e il Modo di Usarla
La forza e i poteri dei meccanismi mentali
Autore/i: Atkinson William Walker
Editore: Libreria Vecchia Roma
prefazione dell’autore.
pp. 192, ill. b/n, Roma
Conoscenza perfetta dello svolgimento dei processi psichici, esercizio costante delle facoltà mentali, sviluppo di quei poteri occulti di gran lunga superiori alle facoltà sensoriali: sono questi gli obiettivi indicati, ambiziosi ma alla portata di tutti.
Le spiegazioni sono esaurienti e semplici, profonde e tuttavia chiare; il linguaggio è piano e scorrevole. L’autore vuole raggiungere tutti, perché a tutti deve essere offerta la possibilità di conoscere i poteri occulti di cui la Natura ha dotato ogni uomo.
Guarire con i Mezzi Psichici
Autore/i: Yogi Ramacharaka
Editore: La Bussola Editrice
prefazione dell’autore.
pp. 144, Roma
Il volume vuol essere, a giudizio dello stesso autore, una esposizione chiara e concisa delle antiche tecniche di guarigione, rese oggi ancor più valide per il corso intrapreso dalla civiltà occidentale tecnicizzata.
Ramacharaka si preoccupa di spiegare come agire quando si viene a contatto di malattie, di qualunque natura esse siano. La cura mentale, proprio per i principi cui si ispira, non conosce gli ostacoli che si presentano ai tradizionali rimedi farmacologici.
Note di estremo interesse sono dedicate alla diagnosi delle malattie; un intero capitolo è dedicato alla pratica dell’autoguarigione, necessario completamento per svolgere una seria attività terapeutica.
La Mia Vita e il Mio Pensiero
Dalla fanciullezza agli anni d’università. Strasburgo. Studi sulla vita di Gesù. L’insegnamento universitario. Bach. Gli organi. La decisione di diventare medico nella foresta.
Lo studio della medicina. Il primo periodo africano. Garaison e St. Rémy. Di nuovo in Alsazia. Il libro di memorie africane. Per la seconda volta in Africa. Due anni in Europa.
Autore/i: Schweitzer Albert
Editore: Edizioni di Comunità
prefazione dell’autore, traduzione di Amerigo Guadagnin.
pp. 220, 16 fotografie b/n f.t., Milano
Episodi e riflessioni, vita vissuta e pensiero si intrecciano in questo libro di memorie facendone una singolare autobiografia, da cui scaturisce un nitido profilo, esteriore e interiore, dell’uomo Albert Schweitzer.
La rievocazione prende le mosse dagli anni dell’infanzia e della giovinezza trascorsi nella natia Alsazia nell’ambiente familiare di pastori protestanti e appassionati organisti.
Quegli anni ebbero il loro coronamento nel ministero pastorale e nell’insegnamento universitario a Strasburgo, oltre che nell’attività di organista. Fu un periodo sereno ed eccezionalmente fecondo: gli studi sull’attesa del regno messianico nei vangeli e sull’ultima cena, sulla filosofia della religione in Kant, la storia delle ricerche sulla vita di Gesù, che gli procurò una larga notorietà, il libro su Bach e quello sugli organi, i concerti, la battaglia per la salvezza del vecchi organi dal suono impareggiabile (che farà poi dire agli amici: «in Africa salva vecchi negri, in Europa vecchi organi»).
Ma tutto questo non era che un preludio. Si era andata lentamente maturando infatti una vocazione che avrebbe dato l’impronta a tutto il resto della sua vita. Così nel 1905 (a trent’anni) veniva presa la grande decisione. E dopo lo studio della medicina, nel 1913 Albert Schweitzer iniziava la sua attività di medico missionario nella foresta dell’Africa equatoriale. Qui, mentre curava gli indigeni colpiti dalla sofferenza fisica, si sentì spinto alla ricerca delle basi della civiltà e dell’etica.
Al primo soggiorno africano segui, durante la prima guerra mondiale, il periodo di confino a Garaison e a St. Rémy in Francia (Schweitzer era cittadino tedesco). Poi, dopo la parentesi alsaziana ed europea, nel 1924 egli riprese il suo posto in Africa. Intanto, tra continue interruzioni imposte dalla sua attività, portava avanti lo studio sulle filosofie orientali e quello sull’apostolo Paolo.
«Sono pessimista», si dice nell’epilogo di questa autobiografia, che racchiude il nucleo del suo messaggio spirituale, «in quanto avverto in tutta la sua gravità ciò che secondo i nostri concetti è senza senso nel divenire del mondo.
Solo in rarissimi istanti mi sono sentito veramente felice della mia esistenza. Non potevo fare a meno di partecipare continuamente con il mio intimo a tutto il dolore che vedevo intorno a me, non solo quello degli uomini, ma anche quello delle creature… Mi pareva naturale che dovessimo tutti insieme portare il fardello di dolore che grava sul mondo…
Tuttavia rimango ottimista. Ho conservato dall’infanzia una fede insopprimibile, quella nella verità. Sono fiducioso che lo spirito nascente dalla verità sia più potente della forza delle circostanze».
Quello che la Bibbia ha Veramente Detto
Perché i Vangeli raccontano, storie differenti? Come mai esistono due versioni della Creazione? Le più recenti scoperte scientifiche alla base di una nuova, entusiasmante interpretazione del Libro dei Libri.
Autore/i: Barthel Manfred
Editore: Armenia Editore
traduzione di Franco Ossola.
pp. 352, cartine b/n, Milano
Oggi più che mai ci si interroga su quale debba essere il modo migliore per accostarsi alla lettura della Bibbia.
Quello fideistico, capace solo di un’interpretazione letterale anche a dispetto di prove contrarie? Quello provocante e fantasioso delle nuove leve di scienziati «cosmici»? Oppure quello storico, per cui ogni affermazione è destinata a passare al vaglio della scienza?
L’atteggiamento attualmente più diffuso tra i ricercatori è proprio quest’ultimo, che vanta strumenti operativi assai efficaci quali l’archeologia, l’etnografia, la storia naturale e la paleontologia. Ed è sulla base delle continue conquiste e scoperte di queste discipline che l’Autore cerca – come un restauratore di quadri antichi che rimuove le incrostazioni e la polvere del tempo per riportare alla luce l’originale in tutto il suo splendore – di presentarci un modo nuovo, attento e critico, di lettura biblica, liberando il Libro dei Libri dalla patina millenaria che lo ricopre, per ridargli quella freschezza che gli è propria.
Si tratta insomma, di una vera e propria «riscoperta», da cui la Bibbia ne esce ulteriormente rinvigorita sia come l’opera letteraria per eccellenza, che come fonte perenne di ispirazione.
Il Libro degli Eroi
Gli splendidi miti del Caucaso – Leggende sui Narti
Autore/i: Anonimo
Editore: Casa Editrice Valentino Bompiani
introduzione e cura di Georges Dumézil, traduzione di Bianca Candian.
pp. XX-284, 1 cartina b/n, Milano
Nel mosaico di genti che abitano ancora oggi le montagne del Caucaso vive il popolo degli Osseti, che è stato riconosciuto come «l’ultimo avanzo del vasto gruppo che Erodoto e altri storici e geografi dell’antichità indicavano col nome di Sciti e di Sarmati».
Una grande civiltà, fra le più misteriose e dibattute, fa dunque da sfondo a questi montanari che amano la magnificenza e lo sperpero, insegnano il disprezzo per la morte, coltivano «il gusto per i comportamenti eccezionali e paradossali». Le loro leggende, tramandate oralmente e solo in anni recenti pubblicate in un corpus in Russia, costituiscono un ricchissimo epos fantastico che ha per centro i Narti, eroi mitici degli Osseti, figure primordiali che dedicano la loro vita a gesta grandiose, buffonesche e feroci, muoiono e risorgono incessantemente, disponendo con disinvoltura delle leggi naturali, trasposte in un mondo surreale di prodigi. Come in tutti i grandi complessi mitologici, anche in questo caso il lettore avrà l’impressione di trovarsi improvvisamente in una realtà chiusa ed estranea, ma di cui, a poco a poco, riconoscerà gli elementi familiari – i grandi archetipi del mito – che di continuo riemergono.
Interprete principe delle leggende ossete, alle quali dedicò i suoi primi studi già quarant’anni fa, è Georges Dumézil, curatore della edizione che qui si presenta. È noto come la celebre tesi di Dumézil sulla tripartizione religiosa e sociale degli Indoeuropei abbia portato a novità radicali, sia nello studio storico dell’antichità, sia nella lettura di molti testi mitologici e letterari, sia, infine, nella teoria generale delle strutture sociali e religiose. Se nelle leggende ossete Dumézil ha da tempo identificato un materiale privilegiato per le sue dimostrazioni, nella sua più recente opera d’insieme, Mythe et épopée, egli giunge addirittura a porre questi testi sul piano del Mahabharata e del ciclo delle origini di Roma (Livio, Properzio, Virgilio), come terzo grande esempio di epopea indoeuropea che conservi visibilmente i tratti dell’antico ordine.
E di fatto, in chiave diversa, di epica popolare, queste affascinanti leggende, come quegli altri illustri modelli, ci fanno intravedere, dietro rutilanti avventure, molti tratti arcaici e dissueti di quel vasto mondo indoeuropeo che è stato la struttura portante di tutta la civiltà occidentale.
Saggi sul Buddhismo Zen
Volume terzo
Autore/i: Suzuki Daisetz Teitaro
Editore: Edizioni Mediterranee
prefazione dell’autore, premessa e cura di Christmas Humphreys, traduzione di Roberta Rambelli.
pp. 336, 32 tavole b/n f.t., Roma
Lo Zen è una Via della Realizzazione unica al mondo, una scuola di evoluzione spirituale che affonda le sue radici nella tradizione mistica orientale. In questo terzo volume, l’Autore, la massima autorità – non solo occidentale – in materia di Buddhismo Zen, stabilisce i rapporti esistenti tra lo Zen e i due principali sutra mahayanici (Gandavyuha e Prajnaparamita); inoltre, tratta della trasformazione che il Buddhismo indiano dovette compiere per adattarsi alla psicologia cinese, la quale, per il suo tipico spirito pratico, richiese la versione degli stessi sutra in dialoghi Zen. Avendo, poi, l’inserimento del Buddhismo Zen caratterizzato profondamente la storia culturale del Giappone, D.T. Suzuki compie, riguardo a questo argomento, un’analisi storico-critica del pensiero filosofico giapponese. Come i due volumi precedenti, anche questo è ricco di citazioni ed esempi, di brani di testi classici e di numerose illustrazioni.
Daisetz Teitaro Suzuki fu docente di filosofia buddhista all’Università Otani di Kyoto. Nato nel 1869 e morto nel 1964, è stato probabilmente la più grande autorità in materia di filosofia buddhista e sicuramente la massima autorità sul buddhisrno zen. Le sue principali opere in inglese sul buddhisrno sono circa una dozzina o più, e vi sono almeno una ventina dei suoi lavori in lingua giapponese ancora sconosciuti in Occidente.
Saggi sul Buddhismo Zen
Volume secondo
Autore/i: Suzuki Daisetz Teitaro
Editore: Edizioni Mediterranee
introduzione di Christmas Humphreys, prefazione dell’autore, traduzione di Roberta Rambelli.
pp. 328, nn. tavv. b/n f.t., Roma
Lo Zen è una scuola veramente unica di sviluppo e di evoluzione spirituale, la quale usa diversi sistemi di filosofia, psicologia ed etica, nella sua tecnica di Realizzazione. In questo secondo volume, l’Autore esamina, in particolare, l’”esercizio dei Koan”, che si può dire costituisca il nucleo della disciplina Zen, particolarmente così come viene insegnata e praticata alla Scuola della setta Rinzai. I Koan, pur apparendo spesso inesplicabili e al di là della logica, contengono significati profondi, e la loro interpretazione dà la misura dello sviluppo spirituale dell’allievo. I grandi maestri Zen affermano che lo stesso universo è un grande Koan vivente, del quale l’uomo deve trovare la soluzione. Una volta impadronitisi della chiave di questo grande Koan, tutti gli altri vengono risolti di conseguenza, anzi si sciolgono quasi da se stessi. Pertanto, il vero scopo dello studio dello Zen è la conoscenza dell’universo, e non la soluzione degli enigmi Koan. Il volume contiene inoltre alcuni importanti saggi, quali “Il Manuale del Buddhismo Zen”, “Vivere secondo lo Zen”, “Il Messaggio segreto di Bodhidharma” e “La Passività nella vita secondo il Buddhismo”.
Daisetz Teitaro Suzuki fu docente di filosofia buddhista all’Università Otani di Kyoto. Nato nel 1869 e morto nel 1964, è stato probabilmente la più grande autorità in materia di filosofia buddhista e sicuramente la massima autorità sul buddhisrno zen. Le sue principali opere in inglese sul buddhisrno sono circa una dozzina o più, e vi sono almeno una ventina dei suoi lavori in lingua giapponese ancora sconosciuti in Occidente.
Saggi sul Buddhismo Zen
Volume primo
Autore/i: Suzuki Daisetz Teitaro
Editore: Edizioni Mediterranee
prefazione dell’autore, traduzione e introduzione di Julius Evola.
pp. 368, nn. ill. b/n, Roma
Lo Zen è la dottrina segreta trasmessa, al di fuori delle scritture, dallo stesso Buddha al suo discepolo Mahakaçyapa, introdotta in Cina verso il VI secolo da Bodhidharma e poi continuatasi attraverso una successione di maestri e di “patriarchi” sia in Cina che in Giappone, ove la sua influenza perdura e lo Zen ha ancora oggi i suoi rappresentanti e le sue sale di meditazione (Zendo). Per portare lo Zen a conoscenza del pubblico italiano abbiamo scelto la presente opera perché è certamente la più completa. I capitoli iniziali sono dedicati allo Zen e alla interpretazione cinese della dottrina dell’illuminazione. I capitoli successivi, nei quali si parla del satori e dei metodi di insegnamento dello Zen, permettono di cogliere le idee centrali la dottrina, mentre alcuni riferimenti alle figure e alle vicende dello Zen in Cina contengono in pari tempo riferimenti essenziali per una visione generale della materia. Chi del buddhismo avesse le errate idee popolari a base di annichilamento e di nirvana estatico, troverà invece il buddhismo, giustamente, presentato come una dottrina dell’illuminazione e della libertà spirituale.
Daisetz Teitaro Suzuki fu docente di filosofia buddhista all’Università Otani di Kyoto. Nato nel 1869 e morto nel 1964, è stato probabilmente la più grande autorità in materia di filosofia buddhista e sicuramente la massima autorità sul buddhisrno zen. Le sue principali opere in inglese sul buddhisrno sono circa una dozzina o più, e vi sono almeno una ventina dei suoi lavori in lingua giapponese ancora sconosciuti in Occidente.
Fonetica e Fonologia
Autore/i: Francovich Onesti Nicoletta
Editore: Sansoni Editore
premessa dell’autrice.
pp. VI-120, ill. b/n, Firenze
Le «fonetiche» sono scienze complesse, da specialisti. Eppure anche l’uomo della strada e soprattutto lo scolaro, dai primi momenti della sua educazione fino al suo eventuale perfezionarsi nello studio di una o più lingue straniere, deve conoscere almeno le acquisizioni più importanti in tale settore della ricerca.
Da molti anni non pare sia stata prodotta in Italia, in una collana di grande diffusione, un’opera introduttiva e d’informazione generale in quest’ambito.
Vengono riunite in questo volumetto sia le nozioni fondamentali di fonetica articolatoria, con cenni di fonetica storica, sia una presentazione dei concetti basilari della fonologia intesa come fonetica funzionale, accompagnata dall’esame dei sistemi fonologici dell’italiano, dell’inglese e del francese.
A ciò si aggiungono infine saggi di trascrizioni in grafia fonetica di brani nelle principali lingue europee: francese, inglese, tedesco, spagnolo, russo, svedese, oltre, naturalmente, all’italiano.
4000 Anni fa
Un quadro della vita nel mondo durante il secondo millennio a. C.
Autore/i: Bibby Geoffrey
Editore: Giulio Einaudi Editore
seconda edizione, introduzione dell’autore, traduzione di Maria Vittoria Malvano.
pp. XV-368, nn. tavv. b/n f.t., nn. ill. b/n, Torino
Esistono studiosi di severe discipline, come è appunto l’archeologia, che hanno il dono di saper rendere viva la loro materia, che conoscono il segreto di raccontare. Geoffrey Bibby, che aveva già descritto in Le navi dei vichinghi l’alba della civiltà in Europa, fa parte indubbiamente di questa ristretta schiera. Questo suo nuovo libro è un altro «romanzo dell’archeologia» che evoca la vita di quattromila anni fa, così come si svolgeva giorno per giorno.
Dal 2000 al 1000 a. C.: è l’età del bronzo, dell’alfabeto, della spada, del cavallo; l’età degli hyksos e degli hittiti, della guerra di Troia e dell’Esodo, di Hammurabi il legislatore e di Abramo, e ancora, di Ekhnaton e Ramses, Mosè e Saul, Sansorie, Agamennone e Teseo.
Ma non è solo di questi famosi personaggi che si parla nel libro. Il colorito affresco di Bibby è anzi percorso da mercanti, cacciatori, marinai, cavalieri, pastori, su uno sfondo di lotte incessanti, di migrazioni, di orizzonti sterminati. Nell’evocare con mano felice il crogiuolo da cui prendono forma le varie civiltà, l’autore non perde mai di vista l’uomo, le sue speranze, le passioni, l’inesauribile ansia di vita che lo muove nelle città, sui mari, e lungo le piste d’Asia e d’Europa.
Geoffrey Bibby è nato nel 1917 nel Westmorland, e ha studiato a Cambridge. Ha al suo attivo numerose spedizioni archeologiche, prima in Europa (Danimarca, Norvegia, Svezia, Scozia, Inghilterra), poi nel Golfo Persico, dove importanti ritrovamenti hanno gettato nuova luce sul commercio tra i Sumeri e le città della Valle dell’Indo. Risiede attualmente in Danimarca, dove dirige la sezione orientale del Museo Preistorico di Aarhus.
Il Mistero di Stonehenge
Chi lo costruì? Come? Per quale motivo? Una risposta ai molti interrogativi sul famoso tempio preistorico inglese.
Autore/i: Niel Fernand
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prefazione dell’autore, traduzione di Michele Lo Buono, disegni e cartine dell’autore.
pp. 248, 35 disegni e 8 pagine di illustrazioni b/n, Milano
È stato detto che Stonehenge – il complesso megalitico situato nell’Inghilterra meridionale e risalente al XIV-XV secolo a.C. – è di gran lunga il monumento preistorico più impressionante a nord delle Piramidi e ancor oggi uno dei più misteriosi, nonostante le centinaia di studi che gli sono stati dedicati. Si tratta infatti di un monumento unico nel suo genere, di un’opera geniale il cui significato l’archeologia pura rimane impotente a spiegare in maniera completa. Per questo si è fatto ricorso ad altre discipline, quali la geologia, la matematica, l’astronomia soprattutto. Ma il magnifico tempio circolare dedicato al dio Sole non ha svelato per intero i suoi segreti. Fernand Niel, studioso autorevole ed entusiasta, ha interrogato a sua volta i “triliti” giganti in tutti i modi e da tutti i punti di vista, ha ricostruito la storia del tempio e in particolare quella della sua costruzione, sintetizzando gli studi precedenti e avanzando ipotesi personali di grande suggestione. Ricco di disegni e illustrazioni, questo libro si propone al lettore come un appassionante viaggio a ritroso alla scoperta del più lontano passato dell’uomo.
La Massoneria e la Rivoluzione
Gli scritti di carattere politico, filosofico e religioso di Louis-Claude de Saint-Martin
Autore/i: de Saint Martin Louis Claude
Editore: Firenzelibri
introduzione, traduzione, note e cura di Ovidio La Pera, prefazione di Silvio Calzolari.
pp. 46-CCXXXIV-2, Reggello (FI)
Una errata concezione attribuisce alla Massoneria il “complotto” per la Rivoluzione francese e, spesso, per quante altre nella storia dell’umanità dal XVIII secolo in poi. La Massoneria in realtà bandisce dagli argomenti trattati nelle sue “tornate” quelli legati alla politica ed alla religione, in quanto ritiene che l’equità e l’equilibrio, che si addicono al comportamento dei fratelli nel tempio, potrebbero esser turbate ed infrante. Ma la libertà individuale dei suoi membri è tale che nessuno, nello stesso tempio, potrebbe criticarne la fede religiosa e l’ideologia politica. Ma è vero nel contempo che gli ideali di libertà, fratellanza ed uguaglianza non sono state pure astrazioni metafisiche, ma anche volontà di progresso ed evoluzione dell’umanità, espresse e perseguite al di là, ma non al di sopra, delle concezioni iniziatiche che sono l’essenza della Massoneria. Questo libro, noto nelle aule della filosofia e della storia in Europa è, per l’Italia, opera molto singolare ed inedita. È un filo di Arianna che ci guiderà nei labirinti percorsi da correnti sotterranee e sconosciute, che solo di tanto in tanto affiorano, come fiumi carsici, al cielo aperto della storia. Le influenze esoteriche sul pensiero rivoluzionario è una tematica tuttavia nuova anche nella storiografia mondiale, che necessita ancora di un lungo percorso di studi. Il testo, corredato da un saggio storico di Silvio Calzolari, inizierà il lettore al pitagorismo rivoluzionario ed al suo comunitarismo élitario.
Prefazione
Capitolo I
Capitolo II
Capitolo III
Massoneria e Rivoluzione
Introduzione
Lettera ad un amico
Discorso di Berlino
Riflessioni di un osservatore
Lampo sull’associazione umana
Io Sono Quello – 2 Volumi
I dialoghi di un «sapiente di villaggio»
Autore/i: Sri Nisargadatta Maharaj
Editore: Rizzoli
collana diretta da Elémire Zolla, edizione italiana, introduzione e traduzione a cura di Grazia Marchianò.
vol. 1 pp. 208, vol. 2 pp. 208, Milano
La filosofia ancor oggi in India può presentarsi come in Grecia fino a Socrate. Lì ancora capita che un uomo qualsiasi sia ghermito dall’amore della sapienza e che magnetizzi coloro d’intorno che oscuramente pativano dell’identico amore, senza rendersene conto. Si forma allora per vicolacci gremiti, fra nude pareti di capanni, sotto portici di templi una scuola di filosofia, di «sapienza di villaggio», dove le questioni sono quelle che urgono in cuore e le sottigliezze nascono dal bisogno di chiarire la verità, perciò non sono da meno di quelle che si dibattono nelle accademie bramine. In queste ultime si centellinano i testi d’una tradizione speculativa nella quale ogni tendenza della filosofia occidentale è rappresentata, ma incomparabilmente più nitida e articolata. Quasi sempre l’impulso che fa sorgere una scuola di «sapienza di villaggio» porta alle rive dell’advaita Vedanta, del monismo metafisico. In Occidente la metafisica fu quasi sempre legata a un qualche potere politico, giustificò un’istituzione religiosa. Il risultato è una diffidenza quasi automatica, che è costretta a sciogliersi di netto quando una fonte indiana la enuncia con limpido disinteresse. Da noi però quasi nulla si è importato della «sapienza di villaggio» (unica eccezione il santo Ramana Maharshi) e ben poco si conosce dell’accademia bramina. E stato scialato viceversa un vedantismo ibridato a infamie ideologiche che l’India borghesuccia assimilò golosamente, come l’evoluzionismo, che Vivekananda, Aurobindo, Radhakrishnan non provarono orrore a’mescolare con le antiche verità.
Nisargadatta Mahàràj, un tabaccaio della più atroce periferia di Bombay, continua la tradizione metafisica della «sapienza di villaggio». Egli non discorre soltanto dell’essere, Parmenide contemporaneo, ma manifesta con l’accento, la qualità delle sue parole di essere diventato lui stesso l’essere senza attributi. Ha cessato di essere nato, di avere una biografia. Lo incontrò un Europeo come pochi polemico, ossessionato dal bene e dal male, dal dovere di fare il bene, convinto che la verità sia una formula verbale, ma in tutto ciò di inconsueta onestà. Rimase sgomento, giunse quasi a inveire, escogitò tutte le obiezioni, le denunce, le perorazioni immaginabili. E continuò cosi per anni e anni. Dovette arrendersi: gli stava dinanzi, dietro la forma apparente d’un uomo, ciò di cui Spinoza, Leibniz, Berkeley avevano soltanto parlato, l’essere in sé e perse. I dialoghi fra loro sprigionano una luce abbagliante, sono un flagrante adescamento a farci perdere genitori, patria, epoca per diventare il tutto. (Elémire Zolla)
Nisargadatta Maharaj (Maruti Kampli) nasce nel 1897 a Bombay. Si sposa, cresce quattro figli e per vivere fa il tabaccaio. A 33 anni conosce un maestro che gli insegna a concentrarsi sul mantra Brahmasmi (“Sono il Supremo”). Poco dopo si “realizza”. Resta nella sua casa a dialogare con chiunque lo raggiunga fino all’8 settembre 1981, anno in cui muore.
Parabole Buddhiste
La morale buddhista esemplificata in quasi 200 favolette, che vedono in azione piante, animali, uomini e dèi. In nessun altro testo lo spirito del buddhismo si riflette con tanta spontaneità e innocente chiarezza.
Autore/i: Autori vari
Editore: Editori Laterza
introduzione e traduzione dal Pâli di Eugene Watson Burlingame, ridotte in italiano da Mario D’Anna, prefazione di G. De Lorenzo.
pp. 240, Bari
In poche altre opere come nei jātaka, o storie favolose delle vite anteriori del Buddha, si riflette con più spontaneità ed innocente chiarezza lo spirito della fede buddhistica. I jātaka, come le favole, parlano a tutti. Nessuna disputa dottrinale, nessun insegnamento teorico, ma piuttosto esempi pratici di virtù, di bene premiato, di male punito. L’azione non è mai conclusa in se stessa, non perisee mai, ma dà necessariamente un frutto, buono o cattivo, secondo la qualità dell’azione stessa. I jātaka nascono appunto da questa certezza.
Ogni essere è il frutto delle sue azioni, e quindi intorno ad ogni essere si allaccia nell’ingenua immaginazione popolare la domanda di quello che egli ha fatto nel suo passato per meritare la sorte buona o cattiva di cui gode. La sorte, non le sue azioni volontarie. Il passato è responsabile soltanto della condizione di vita in cui ci troviamo e di quanto ci sopraggiunge involontariamente, automaticamente, ma non delle nostre azioni volontarie, le quali sono sempre libere dal passato e, secondo il loro carattere morale buono o cattivo, seme necessariamente di frutti buoni o cattivi, in questa o in successive esistenze. Queste esistenze possono essere ricordate. Non solo il Buddha, ma anche ogni altra persona, può, in determinate condizioni, ricordarsi nonché delle sue vite passate, ma anche di quelle degli altri.
La vera biografia di ogni individuo non è dunque limitata alla sua vita presente, ma si estende e dilunga per infinite vite passate e future. La serie delle rinascite, determinata dalla legge dell’atto, chiamato con un termine ormai ben conosciuto anche in Occidente, karma, non ha né principio né fine. La «trasmigrazione degli esseri, o monaci, non ha né principio né fine. (…) Non è facile, o monaci, trovare un essere che nel corso del lungo cammino della trasmigrazione non sia stato già vostra madre, vostro padre, vostra sorella o vostro figlio».
La benevolenza o amichevolezza buddhistica si estende ugualmente a tutto il creato. L’uomo è solo una parte di esso. Accanto a lui vivono le generazioni animali, invisibili, le divinità, anch’esse capaci di atti di eroismo e di sacrificio. La lepre e l’elefante non esitano a sacrificarsi per adempiere ai doveri di ospitalità.
Indra, il re degli dei, per non urtare col timone del carro un nido pieno di piccoli uccelli, si espone ad essere ucciso e travolto dagli eserciti dei demoni.
In questo volume il lettore non incontra soltanto jātaka. Il Burlingame, oltre i jātaka veri e propri, ha raccolto similitudini, paragoni, favole di animali, racconti popolari tratti da varie opere del Buddhismo.
Tutti questi racconti sono stati tradotti dal pali e risalgono quindi, nella forma attuale, ai primi secoli della nostra era. Tuttavia essi sono, a loro volta, traduzioni e rimaneggiamenti di testi assai più antichi: verosimilmente taluni di essi risalgono ai Buddha stesso, fedelmente mandati a memoria e trasmessi dai suoi primi discepoli. (Raniero Gnoli)
L’americano Eugene Watson Burlingame fu un benemerito della diffusione in Occidente della tradizione e del pensiero buddhista. Oltre che la traduzione in inglese di quest’opera, a lui si devono anche le traduzioni, sempre dall’antica lingua pâli, del commentario al Dhammapada.
Prefazione
Introduzione
I. Parabole dal libro delle anteriori nascite di Buddha, sulla gratitudine degli animali e l’ingratitudine dell’uomo
1. L’elefante grato – 2. Ammali grati ed uomo ingrato – 3. L’elefante virtuoso e il legnaiuolo ingrato
II. Parabole dal libro delle anteriori nascite di Buddha e dal libro della disciplina sulla concordia e la discordia
4. La quaglia – 5. La quaglia e l’uccellatore – 6. Brahmadatta, Dîghîti e Dîghâvu – 7. Dhammapada
III. Parabole dal libro delle anteriori nascite di Buddha, su diversi soggetti
8. Due capi carovana – 9. Vedabbha ed i briganti – 10. Il principe Cinquearmi – 11. Due giocatori – 12. Brahmadatta e Mallika – 13. Dadhivâhana – 14. L’antilope – 15. Il rimbombo – 16. La pernice – 17. Il falco – 18. Incantesimo di serpenti – 19. Serpente collo di gemme
IV. Parabole da antiche fonti su diversi soggetti
20. Gli uccelli – 21. La scimmia – 22. I ciechi e l’elefante – 23. L’orco mangiatore di rabbia
V. Parabole umoristiche da fonti antiche e recenti
24. Padrona Vedehikâ – 25. Scimmia e tintore – 26. La zanzara – 27. Rohinî – 28. Distruzione di un giardino – 29. Il cinghiale – 30. Lo scarabeo stercorario
VI. Parabole da diverse fonti sulla morte
31. Kisa Gotamî – 32 Patâcârâ – 33. I nunzi divini – 34. Upasâlhakâ – 35. Ubbirî – 36. Il dolore di Visâkhâ
VII. Parabole della raccolta lunga sul soggetto se vi sia vita dopo la morte
37. Il criminale condannato – 38. L’uomo nel letamaio – 39. Il tempo nel cielo – 40. Il cieco – 41. La donna incinta – 42. Non si vede l’anima durante la vita – 43. I selvaggi e la tromba – 44. Lasciare il meno buono per il meglio
VIII. Parabole delle leggende dei santi di Buddhaghosa
45. Ghosaka – 46. Bhaddâ la ricciutella
IX. Parabole da antiche fonti sulla dottrina
47. Il seminatore – 48. Il Buddha ed Ananda – 49. Il Buddha e Vakkali – 50. Buddha e il malato – 51. Il serpe – 52. Frutti della fede – 53. Le stazioni di posta – 54. Il giro infinito dell’esistenza – 55. La dottrina è come il mare – 56. Buddha ed il mandriano Dhaniya – 57. Il coltello nella bocca
X. Paragoni e brevi parabole dal Milindapanha
1. Non v’è permanente individualità – 58. Il carro – 2 Non v’è continuazione d’identità personale` – 59. Il germe ed il bambino – 60. Lampada e fiamma – 61. Latte e burro – 3. Che cosa dunque rinasce? – 62. Il ladro di frutti di mango – 63. Fuoco in un campo – 64. Lampada sotto il tetto – 65. Fanciulla e donna – 66. Latte e latte quagliato – 67. Germe ed uovo – 4. Il tempo non ha principio – 68. Seme e frutto – 69. Uovo e gallina – 70. Il circolo – 5. Niente viene dal niente – 71. Casa e materiale da costruzione – 72. Semi e piante – 73. Creta e vasi – 74. Suono e liuto – 75. Fuoco e fiammifero – 76. Fuoco e lente di vetro – 77. Specchio ed immagine – 6. Non v’è anima – 78. Le porte dei sensi – 7. ll Nirvâna è inalterata beatitudine – 79. Beatitudine della sovranità – 80. Beatitudine della conoscenza – 8. Il Nirvâna non rassomiglia a nulla – 81. Il grande oceano – 82. Una qualità del loto – 83. Due qualità dell’acqua – 84. Tre qualità della medicina – 85. Quattro qualità del mare – 86. Cinque qualità dell’alta montagna – 9. Come possiamo conoscere che Buddha è esistito? – 87. Il costruttore d’una città e conosciuto per la sua citta – 88. Così il Buddha è conosciuto dalla città della sua dottrina – 89 Magazzino dei fiori – 90. Magazzino dei profumi – 91 Magazzino dei frutti – 92. Magazzino delle medicine – 93. Magazzino delle erbe – 94. Magazzino dell’ambrosia – 95. Magazzino dei gioielli – 96. Magazzino generale – 10. Le pratiche pure. (Ventisei paragoni). Da 97 a 122
XI. Parabole diverse dai Discorsi della Raccolta Media
123. I debiti – 124. La malattia – 125. Le carceri – 126. La servitù – 127. Il viaggio pericoloso – 128. La schiuma di sapone – 129. Il lago con sorgente sotterranea – 130. 1 fiori di loto – 131. Il mantello bianco – 132. Il viaggio – 133. Le due case – 134. Il lago alpino – 135. La pastura – 136. Le mandre di buoi – 137. Guardia ai buoi – 138. Branco di selvaggina – 139. Il bovaro – 140. Ossa spolpate – 141. Brani di carne – 142. Paglia fiammante – 143. Carboni ardenti – 144. Visioni di sogno – 145. Prestiti – 146. Frutti d’albero – 147. Albero e pianta rampicante – 148. Fiasca con veleno – 149. Coppa con veleno – 150. Amara medicina – 151. Crema e miele – 152. Il sole – 153. Carboni accesi – 154. Letamaio – 155. Albero senza ombra – 156. Albero ombroso – 157. Casa di campagna – 158. Lago con piante di loto
XII. Parabole sul cuore di Buddha
159. Cinghiale e leone – 160. Il principe delle fate ed il grifone – 161. Il gioielliere il monaco e l’oca – 162. Rúpâvatî – 163. Il re Sibi e l’uccello – 164. Il re Sivi ed il pezzente cieco – 165. La bella Subha e il seduttore – 166. Il principe asceta – 167. Il principe Kunala
Leggende cristiane sul sacrificio dell’occhio
168. Santa Brigida di Kildare – 169. Santa Lucia di Siracusa – 170. Santa Lucia di Alessandria 233
Radiazioni Misteriose
Autore/i: De La Warr George; Day Langston
Editore: Casa Editrice Meb
unica edizione, traduzione di Donatella Baroetto.
pp. 192, nn. tavv. b/n f.t., Torino
Questo libro descrive l’affascinante lavoro di ricerca condotto negli anni ’50 dai Laboratori de la Warr di Oxford, lavoro che ha portato alla scoperta di forme di radiazioni sconosciute.
Si tratta di scoperte che oltrepassano l’ambito materiale di cui si occupa la scienza odierna, e di nuove teorie che collegano il mondo della materia con altre realtà in cui regnano influssi misteriosi.
Esse fanno luce su alcuni enigmi della Fisica e della Biologia quali il mezzo attraverso cui l’energia vitale si trasmette alle cose viventi e l’origine della materia da un apparente nulla, pongono le basi di quella che si può considerare una nuova branca della scienza.
La figura di ricercatore e di appassionato studioso di George de la Warr è senza dubbio una delle più singolari del nostro secolo. Spinto dalla curiosità scientifica, de la Warr, che non consegui mai nessuna laurea, riusci, a prezzo di sacrifici estenuanti, ad organizzare le ricerche sue e dei suoi collaboratori, prima fra tutti sua moglie, in modo organico e rigoroso. Nei laboratori che portano il suo nome, dapprima un paio di stanzette, poi un istituto in piena regola, egli lavorò tutta la vita offrendo al mondo una serie di annotazioni e di scoperte interessantissime. La sua esistenza fu un travaglio di ricerca continua anche se tutti, dai colleghi all’opinione pubblica, ostacolarono pervicacemente ogni sua iniziativa.
Quando gli Dei Vivevano sulla Terra
Autore/i: Drake Raymond W.
Editore: Casa Editrice Meb
unica edizione, presentazione e traduzione di franco Ossola.
pp. 264, Torino
Tutte le antiche tradizioni sono concordi nell’affermare che ai primordi, al sorgere della civiltà, gli Dei, abitatori del cielo, vivevano sulla Terra e governavano sui suoi abitanti.
Era il tempo che la letteratura antica tramanda con il nome di Età dell’Oro, un’epoca radiosa in cui uomini e Dei coabitavano felicemente.
Era anche il tempo dei Giganti e delle terre ormai scomparse, cui le leggende attribuiscono nomi misteriosi e oggi dimenticati. Poi avvenne qualcosa – una sorta di peccato d’origine? – e gli Dei lasciarono il pianeta, continuando a sorvegliarlo però da lontano, dalle loro dimore celesti ed influenzando con il loro intervento decisivo ogni avvenimento della grande storia dell’umanità. Le grandi civiltà, dunque, vennero «guidate» nel loro cammino meraviglioso, prime tra tutte quelle classiche, vale a dire l’etrusca, l’egizia, la greca, la romana, la scandinava, la cinese e l’indiana. Questa è la tesi sconvolgente che Drake sostiene nel libro, mettendo in crisi l’intero sapere ufficiale.
Raymond W. Drake, inglese, è fra i più affermati e noti autori di Clipeologia ed Archeologia Spaziale. Decano degli studiosi di queste materie affascinanti, ha già al suo attivo un gran numero di pubblicazioni tradotte in ogni paese del mondo. In questa stessa Collana è già stato pubblicato un altro suo grande successo dal titolo Uomini, Dei o esseri spaziali?
Miti e Leggende degli Indiani d’America
Autore/i: Autori vari
Editore: Edizioni Paoline
scelte e curate da Richard Erdoes e Alfonso Ortiz, versione, introduzione e glossario di Mario Marchiori, le illustrazioni appartengono all’arte originale degli indiani d’America e sono state rielaborate da Richard Erdoes.
pp. 704, ill. b/n, Cinisello Balsamo (Milano)
In questo splendido volume sono raccolte centocinquanta leggende, provenienti da un’ottantina di gruppi tribali, che offrono un panorama ricco e avvincente dei miti tramandati dagli indiani d’America. Sono storie di creazione e d’amore, di eroi e di guerra, di animali, di bricconi, della fine del mondo, provenienti da ogni parte del continente nordamericano. I brevi commenti che accompagnano ogni leggenda e i due glossari finali sulla vita contemporanea, unitamente ai racconti – pubblicati per la prima volta o tratti dalle migliori fonti folcloristiche del XIX secolo – rendono questo volume il più completo e autentico che mai sia stato scritto sui miti, sugli usi e costumi degli indiani d’America.
Ma, come nota Mario Marchiori nell’introduzione, «il miglior pregio di questo libro è quello di far penetrare il lettore occidentale nel cuore stesso dell’indianità». Un libro vivo, pieno di mistero e di vita. Un libro che stupisce sia per lo stile piacevole con cui è scritto, sia per la ricchezza del contenuto.
Richard Erdoes è molto noto negli Stati Uniti come narratore e disegnatore. Ha pubblicato vari libri di successo sugli indiani americani.
Alfonso Ortiz è uno dei più eminenti antropologi americani, particolarmente specializzato sui problemi degli indiani d’America. E docente universitario e autore di numerose pubblicazioni scientifiche sugli indiani americani.
Mario Marchiori è un antropologo, membro dell’Association Française des Antropologues e ricercatore presso il Centre d’Etudes Arctiques di Parigi. Ha studiato particolarmente i problemi delle popolazioni dell’Alaska e della Groenlandia, su cui ha pubblicato numerosi saggi.
Il Pane e il Circo
Sociologia storica e pluralismo politico
Autore/i: Veyne Paul
Editore: Società Editrice Il Mulino
introduzione all’edizione italiana di Alessandro Dal Lago, prefazione all’edizione italiana dell’autore, tradizione di Annamaria Sanfelice di Monteforte.
pp. XIX-684, Bologna
“Panem et circenses”: l’espressione con cui Giovenale, nella sua decima satira, definisce sprezzantemente le preoccupazioni dei romani durante l’Impero, e divenuta proverbiale. Ancora oggi sociologi e moralisti la usano quando parlano di consumismo o della passione popolare per il calcio. Ma come stavano le cose nell’antica Roma? Che cosa si nasconde dietro le invettive dei moralisti di ogni tempo? È proprio vero che allora, come oggi, i governanti davano un po’ di pane e di divertimenti in cambio dell’ubbidienza e della passività politica? A queste e a molte altre domande risponde il libro di Veyne, ricostruendo quei particolari rapporti tra dominanti e dominati che in Grecia, a Roma e nella società ellenistica andava sotto il nome di munificenza, liberalità, elargizione, “evergetismo”. L’autore non si limita a un racconto pittoresco di queste antiche istituzioni.
Dotato di un sicuro istinto sociologico, egli sa riconoscere nei curiosi rapporti tra ricchi e poveri, notabili e plebei, un certo stile di governo, un certo modo di fare politica: il circo cosi non e solo occasione di spettacoli osceni ed efferati, ma il palcoscenico su cui imperatore, senatori e plebei mettono in gioco il loro prestigio, i loro interessi, il loro potere. Un’intera cultura rivive nelle pagine di Veyne, in un libro che costituisce un bell’esempio di storia globale, sociologica, alla maniera di Max Weber.
Paul Veyne, studioso del mondo antico, membro del Collège de France, si e imposto all’attenzione del pubblico con: «Come si scrive la storia» (Laterza 1973), Tra le sue opere, Il Mulino ha già pubblicato «I Greci hanno creduto ai loro miti?» (1984) e ha in corso di traduzione un suo volume sull’elegia erotica romana.