Libri dalla categoria Energia Radiante
Quetzalcoatl il Serpente Piumato
Autore/i: Séjourné Laurette
Editore: Il Saggiatore
prima edizione, premessa dell’autrice, traduzione di Cornélie Brancaccio Di Carpino.
pp. 244, 21 fotografie b/n, 82 disegni b/n, Milano
Prima che gli Aztechi giungessero nel Messico, qui già esisteva una civiltà assai progredita: le sue manifestazioni principali – scultura, affreschi, architettura – erano unite da un simbolismo intricato, il cui significato è rimasto, in grandissima parte, ancora sconosciuto agli studiosi. Sorprendente è l’indifferenza dimostrata dai conquistatori di fronte a quel mondo che trovarono quasi per caso. Nulla meglio del dono delle perle di vetro offerte ai grandi signori aztechi vestiti d’oro e coperti di gemme preziose ci rivela l’atteggiamento intimo di Cortés, da lui mantenuto fino alla fine delle sue conquiste. Mai egli scrisse qualcosa che potesse rivelare un minimo desiderio di comprendere quella gente: egli la condannò prima di averla conosciuta. Fortunatamente, dal grande massacro si sono salvati dei documenti che rivelano la forza spirituale di chi li creò, una forza che affonda le sue radici in un lontano passato. Esistono dei frammenti letterari che si sono miracolosamente conservati fino ai nostri tempi: di qui l’autrice è risalita ai miti e agli eroi di un’età paragonabile solo alle ere leggendarie dell’antichità classica mediterranea. Poesie brevi, lunghi brani di racconti epici, solenni testi cerimoniali, invocazioni e preghiere alle divinità, tutto ci parla di un ricchissimo mondo mitologico che fu malcompreso dagli Aztechi stessi quando occuparono il Messico, ma che fu sfruttato per le loro cerimonie crudeli. Al centro dell’antichissimo mito, dell’incontro tra gli uomini e gli dèi, stava una figura saggia e buona di sovrano celeste: Quetzalcoatl, che presentava nel nome il contrasto paradossale dell’uccello unito al serpente. Il Serpente Piumato è, dopotutto, l’uomo, che, non più legato alla terra dove ha strisciato per secoli, si alza verso il cielo con la potenza del suo spirito, e col coraggio dell’autosacrificio.
Convinta dell’importanza della figura mitica di Quetzalcoatl, Laurette Séjourné, una studiosa di archeologia precolombiana che vive in Messico, ha condotto numerose campagne di scavo nella zona di Teotihuacàn, portando alla luce camere sepolcrali, arredi sacri, ceramiche e dipinti murali che documentano quanto tramandato dalle più antiche leggende azteche e nahuatl. Da questi elementi essa ha tratto la chiave di un complesso simbolismo, che già aveva a lungo studiato sui frammenti dei testi sacri giunti fino a noi. A seguito dei risultati raggiunti e delle importanti scoperte da lei compiute,” le è stato recentemente affidato, dal Museo Messicano di Antropologia e Storia, l’incarico di continuare le sue ricerche nella «città santa» di Quetzalcoatl, la stessa Teotihuacàn che vide lo splendore di un’età d’oro.
La Psicopittografia
Un nuovo modo di utilizzare il potere miracoloso del vostro spirito
Autore/i: Howard Vernon
Editore: Edizione Minerve
introduzione dell’autore.
pp. 212, Milano
Dall’introduzione dell’autore:
«”Come la scienza dinamica della psicopittografia lavora per voi”
La Psicopittografia può cambiare istantaneamente la vostra vita nel momento stesso in cui le permette di lavorare per voi.
Quali che siano le circostanze, l’età o i vostri problemi personali, questa scienza vi trasporterà nell’atmosfera purificata di una vita che s’innalza fino ai cieli.
Allo stesso modo con cui potete innalzarvi nell’aria per mezzo di un aereo, cosi potete innalzarvi al di sopra delle vostre preoccupazioni. La psicopittografia vi eleva verso altezze insospettate, dove il fallimento e la cattiva sorte non sono più avversari temibili. Voi vi chiederete certamente: «Che cos’è la psicopittografia e in che modo può elevarmi?» Nel primo capitolo troverete i dettagli completi a proposito di questa scienza prodigiosa, ma possiamo esaminare ora qualche elemento. Psico vuol dire mente, e Pittografia è l’impiego delle immagini per esprimere un’idea.
Psicopittografia è quindi l’impiego delle immagini mentali per esprimere le verità spirituali e psicologiche che liberano l’uomo.
La Psicopittografia è l’arte di assorbire le immagini mentali che forniscono alla mente delle direttive sicure e precise.
Quando la mente le ha ricevute, esse lavorano senza sforzo.
Voi non dovete costringerle; esse diventano le vostre schiave silenziose e fedeli che giorno e notte lavorano per voi.[…]»
I Fenomeni Spiritici
Autore/i: Samonà Carmelo
Editore: Reprint
introduzione dell’autore.
pp. 304, Alba
Sommario:
Introduzione
Cenno storico
I fenomeni medianici intellettuali.
CAP. I. – Pregiudizi e difficoltà
CAP. II. – Denominazioni diverse e classificazione
CAP. III. – Valore ineguale delle comunicazioni medianiche
CAP. IV. – Comunicazioni medianiche e psicologia – Casi facili a spiegarsi con la mentalità del medium
CAP. V. – Le personalità medianiche – Criptomnesia
CAP. VI. – Fenomeni che dimostrano mezzi di conoscenza supernormale nel medium.
CAP. VII. – Telepatia
CAP. VIII. – Chiaroveggenza o lucidità
CAP. IX. – Premonizione
.CAP. X. – La visione nel cristallo
CAP. XI. – Conclusione intorno ai fenomeni metapsichici intellettuali
I fenomeni medianici fisici.
CAP. XII. – I fenomeni medianici fisici
Appendice.
Relazione sulle sedute medianiche tenute a Palermo con Eusapia Paladino, luglio-agosto 1902
L’Incubo ad Aria Condizionata
Una critica paradossale della civiltà americana
Autore/i: Miller Henry
Editore: Giulio Einaudi Editore
prefazione dell’autore, traduzione di Vincenzo Mantovani.
pp. 304, Torino
Nel 1939, allo scoppio della seconda guerra mondiale, Henry Miller ritorna negli Stati Uniti, dopo aver vissuto in Europa per dieci anni, mosso da un acuto desiderio di vedere «che cos’era davvero» la sua terra nativa. Vuole risalire alle fonti della natura e della cultura americana, intraprende una serie di viaggi che dureranno per circa tre anni, e visita quasi ogni angolo del paese, «scoprendo» nuovi amici di ogni genere e condizione e lasciandosi influenzare dal loro modo di vivere e di pensare.
Sia che scriva di un «party» tra i divi di Hollywood, di una vecchia dimora maestosa del «profondo Sud», o degli «slums» delle città industriali, la scrittura di Henry Miller riesce ogni volta a dar vita a questi classici fantasmi americani, fuggendo lo spettro dello stereotipo.
Ma il suo cuore, si capisce, è all’Europa, a Parigi minacciata, alla Grecia: un mondo che sta andando in fiamme, e che tanto più perciò assume colori di mito, di contro all’opaca e sorda presenza d’un America che gli pare estranea a tutto ciò che gli sta a cuore. Di tutti i libri di critica alla civiltà americana, questo forse è il più spietato e fazioso, ma anche in qualche modo il più «barbaricamente», appassionatamente «americano».
Nato nel 1891 a New York, di umili origini, Henry Miller, rifiutati gli studi regolari, si dedicò ad ogni tipo di mestiere. Nel 1924 incominciò a scrivere racconti rifiutati da. tutti, quindi venne in Europa, stabilendosi a Parigi, nel 1928. Oggi vive isolato a Big Sur, sulla costa del Pacifico.
Tra i suoi libri più celebri, «Tropico del Cancro» e «Tropico del Capricorno», «Primavera nera» e «Max e i fagociti bianchi». Presso Einaudi, oltre alla trilogia composta da «L’incubo ad aria condizionata», «Ricordati di ricordare», «Big Sur e le arance di Hieronymus Bosch», anche «Paradiso perduto» e «I libri nella mia vita».
Decodificare i Propri Sogni
Una nuova teoria per tradurre i messaggi onirici e capire meglio sé stessi
Autore/i: Langs Robert
Editore: Istituto Geografico De Agostini
edizione italiana a cura di Giovanni Trombi, introduzione dell’autore.
pp. 288, Novara
Perché si sogna? Che cosa significano gli illogici racconti dei sogni? Sono domande antiche alle quali l’uomo ha risposto ora con l’immaginazione, ora con la superstizione. La psicoanalisi ha aperto la strada all’interpretazione scientifica del fenomeno onirico, ma molti interrogativi sono rimasti aperti.
Questo libro dà una risposta nuova: i sogni sono commenti straordinariamente attendibili, benché cifrati, sulla nostra vita di tutti i giorni, cioè sui rapporti con le persone che amiamo, gli avvenimenti che ci attendono, i problemi cui stiamo cercando di dare una soluzione. Saper decodificare il quadro onirico, ossia analizzare il sogno sino a scoprire le informazioni che nasconde, è dunque utile per conoscere se’ stessi e per agire nel modo migliore di fronte agli ostacoli o alle opportunità che la vita ci offre. Questi messaggi in codice, che il nostro subconscio è costretto a mandare in onda sul canale notturno dei sogni perché la rimozione li blocca al livello della coscienza, sono preziosi per capire e risolvere i nodi centrali dei nostri problemi.
Come decodificare, dunque, i sogni? Lo spiega e lo insegna questo libro, che alle qualità di profondo spessore teorico unisce un’invidiabile chiarezza di esposizione. Per la serietà e la novità del suo contenuto, e grazie alle sue solide basi psicoanalitiche, quest’opera va infinitamente oltre il semplicismo degli innumerevoli manuali attualmente in circolazione sul simbolismo e l’interpretazione dei sogni.
Robert Langs lavora attualmente come Visiting Clinical Investigator al Nathan S. Kline Institute for Psychiatric Research a Orangeburg, New York. Inoltre è professore di psichiatria alla Mount Sinai School of Medicine a New York. Psicoanalista di originaria formazione classica, è autore di numerosi libri e articoli nel campo della psicoanalisi e della psicoterapia. Ha condotto numerosi seminari clinici negli Stati Uniti e in Europa, nonché in diverse città d’Italia. E riconosciuto come un esperto nello studio delle interazioni umane, della comunicazione inconscia e del processo terapeutico.
Ringraziamenti
Introduzione
Parte prima. Come è strutturato il sogno
1. Sogni e romanzi gialli
2. Che cosa contiene un sogno?
3. Il processo di formazione del sogno
4. La logica e gli strati del sogno
5. I sogni si fanno sognare per essere analizzati
Parte seconda. La decodificazione di un sogno
6. “Catturare” un sogno
7. Creare un sogno che abbia spessore
8. La superficie del sogno
9. Gli strati intermedi del sogno
10. Stimoli, sognatori e sogni
11. La decodificazione del sogno alla luce della situazione-stimolo che lo ha messo in moto
12. Analizzare i propri sogni
13. Sogni e sintomi
14. Il sogno come visione che si proietta nel futuro
Indice analitico
Antica America
Aztechi, Maya, Incas
Autore/i: Helfritz Hans
Editore: La Scuola Editrice
prefazione dell’autore, traduzione dal tedesco di Lydia Magliano.
pp. 496, nn. tavv. b/n f.t., Brescia
Le grandi civiltà antiche non sono rappresentate esclusivamente da quelle del Vecchio Mondo – l’egizia, la greca, la romana – ma anche da quelle dell’America precolombiana, l’azteca, la maya, l’incaica. Per molto tempo la “civiltà barbarica degli indios” venne considerata con disprezzo e il danno che i conquistatori spagnoli arrecarono alla posterità distruggendo ciecamente un gran numero di monumenti paleoamericani è incalcolabile.
L’interesse degli archeologi per le civiltà del Nuovo Mondo incominciò a manifestarsi tardi, soltanto all’epoca dell’illuminismo. Ogni campagna di scavi condusse a nuovi, sorprendenti risultati.
I numerosi reperti riportati in luce dalle rovine di città e di centri religiosi arricchirono le nostre conoscenze relative alla storia, all’organizzazione politico-sociale, all’edilizia urbana e al modo di vita delle numerose, antiche popolazioni indigene di cui spesso in Europa si ignorava perfino il nome.
L’autore di questo libro, Hans Helfritz, è vissuto molti anni in Cile e ha percorso nei suoi viaggi il Messico, l’America centrale e l’America meridionale, visitando le grandiose vestigia delle civiltà tramontate. L’eco suscitata in tutti i paesi dalle sue relazioni di viaggio lo ha indotto a raccogliere in volume, per tutti coloro che si interessano a questo argomento appassionante, le proprie impressioni personali e le più recenti acquisizioni scientifiche su questo capitolo della storia universale.
Ne è risultato un libro di vastissimo interesse culturale e documentario per la grande mole di notizie, dati, rilievi, interpretazioni offerti. E se, ovviamente, pur sempre di opera di divulgazione si tratta, questa è fatta con profonda competenza e serietà. Pertanto è opera veramente completa ed esauriente sul piano dell’informazione.
Un gran numero di tavole fuori testo e di illustrazioni nel testo, che riproducono le opere artistiche più significative lasciateci in retaggio dai popoli indoamericani, completano la pregevole esposizione.
Nepal: Alla Scoperta del Regno dei Malla
Un leggendario impero nell’Asia misteriosa
Autore/i: Tucci Giuseppe
Editore: Newton Compton Editori
edizione integrale, prefazione e introduzione dell’autore, fotografie di Francesca Bonardi.
pp. 96, 68 tavv. b/n f.t., Roma
Popolo audace e guerriero, i Malia dominarono le vaste terre desertiche a nord dell’Imalaia dallXI al XIV secolo. Controllando perfino le strade dei pellegrini verso il Manasarovar e il Kailasa, sfruttando le ricche miniere doro di Tok-Gialug, ebbero il monopolio assoluto dei traffici intercorrenti tra l’India e il Tibet. Di questo grandioso impero di tipo feudale che per tre secoli dominò il Nepal e il Tibet occidentale facendo da ponte tra il subcontinente indo-pakistano e l’Asia centrale, Giuseppe Tucci ricostruisce le caratteristiche storiche e culturali, illustrandoci i templi, le rovine e le iscrizioni di una terra ricca di mistero e immersa nel silenzio.
Giuseppe Tucci, nato a Macerata nel 1894 e morto a Roma nel 1984, premio Jawaharlal Nehru, e stato professore di religioni e filosofia dell’india e dell’Estremo Oriente all’Università di Roma. Ha compiuto oltre dieci pericolose esplorazioni nel Tibet e nel Nepal, scoprendo documenti che hanno aperto nuovi orizzonti agli studi asiatici. La Newton & Compton ha pubblicato Tibet ignoto, Tra giungle e pagode, La via dello Swat, A Lhasa e oltre.
La Via della Perfezione
Autore/i: Elahi Bahram
Editore: Casa Editrice Astrolabio
prefazione dell’autore, traduzione di Paola Ricciulli.
pp. 216, ill. b/n, Roma
Quest’opera è un sunto della filosofia e del pensiero di Ostad Elahi, padre dell’autore, e una sintesi delle leggi spirituali fondamentali che permettono a ogni essere di comprendere il proprio processo di perfezionamento.
I princìpi qui presentati sottolineano l’importanza di un’ascensione naturale e graduale dell’anima e ne rivelano le tappe successive. L’opera invita l’essere umano a realizzarsi intellettualmente e spiritualmente e lo incoraggia a intraprendere un lavoro personale conformemente alle regole di un’ecologia dell’anima che tiene anche conto di tutti i fattori legati all’ambiente sociale.
Nel privilegiare le nozioni di libertà di coscienza, responsabilità individuale ed esperienza personale, Ostad Elahi si è preoccupato di rispondere con lucidità alle esigenze e ai bisogni della nostra epoca e a quelli di qualsiasi individuo, indipendentemente dalle sue convinzioni e dalla sua confessione.
Ostad Elahi (1895-1974), nato nel villaggio di Jeyhunabad nell’ovest dell’Iran, dopo un’infanzia e una gioventù di ascesi e disciplina spirituale intraprende la carriera di magistrato, distinguendosi per competenza ed equità. Musicista raffinato, raggiunge una padronanza straordinaria del tanbur (antico strumento sacro persiano simile al liuto), e ne amplia notevolmente il repertorio. Solo dopo il 1957 comincia a divulgare il proprio pensiero filosofico e spirituale, sviluppato nel corso degli anni, redigendo due opere fondamentali e trasmettendo oralmente il suo insegnamento ad alcuni allievi.
Bahram Elahi, nato nel 1931 a Teheran, chirurgo pediatrico, professore e ricercatore, è autore di numerose opere specialistiche in campo medico. Da oltre quarant’anni porta avanti studi approfonditi sul tema dell’etica e della spiritualità.
Creazione Artistica e Creazione Spirituale
Autore/i: Aïvanhov Omraam Mikhaël
Editore: Edizioni Prosveta
pp. 186, Fréjus Cedex (Francia)
«Il concetto di creazione è la quintessenza del nostro Insegnamento – dice il Maestro Omraam Mikhaël Aïvanhov. Ogni essere ha bisogno di creare, ma la vera creazione non può ricorrere che a elementi di natura spirituale. L’artista che vuole creare deve superare se stesso, deve andare oltre e, attraverso la preghiera, la meditazione e la contemplazione, captare elementi nuovi nei mondi superiori». In questo modo si scoprirà che le leggi della vera creazione artistica altro non sono che le leggi della creazione spirituale. Compiendo la propria opera, l’artista intraprende un lavoro di rigenerazione interiore identico a quello dello spiritualista, esattamente come, nel suo sforzo verso la perfezione, lo spiritualista compie su se stesso un lavoro creativo identico a quello dell’artista.
Il Maestro Omraam Mikhaël Aïvanhov (1900-1986), filosofo e pedagogo bulgaro, si trasferì in Francia nel 1937. Benché la sua opera affronti i molteplici aspetti della Scienza iniziatica, egli precisa: “Gli interrogativi che ci poniamo saranno sempre gli stessi: come comprendere chi siamo, come scoprire il senso della nostra esistenza e superare gli ostacoli che si trovano sul nostro cammino. Non chiedetemi, allora, di parlarvi di altre cose; io tornerò sempre su questi stessi argomenti: il nostro sviluppo, le nostre difficoltà, il cammino da seguire e i metodi che ci permetteranno di percorrerlo”.
I. Arte, scienza e religione
II. Le sorgenti divine dell’ispirazione
III. Il lavoro dell’immaginazione
IV. Prosa e poesia
V. La voce
VI. Il canto corale
VII. Come ascoltare la musica
VIII. La magia del gesto
IX. La bellezza
X. L’idealizzazione come mezzo creativo
XI. Il capolavoro vivente
XII. La costruzione del tempio
Note aggiuntive
I Cosiddetti Sani
La patologia della normalità
Autore/i: Fromm Erich
Editore: Edizione CDE
a cura di Rainer Funk, traduzione di Marina Bistolfi.
pp. XII-180, Milano
È convinzione diffusa che un individuo «normale», sicuro di sé, soddisfatto della propria vita e ben adattato alla società sia anche una persona sana, immune da depressione o da nevrosi. Ma cos’è la normalità? Che rapporto ha con la salute dell’individuo? E davvero un baluardo contro la malattia psichica? Nel corso degli anni, Erich Fromm si è interrogato a lungo su questo problema: la miseria e la sofferenza umana lo hanno infine convinto che il rapporto tra individuo e società non è così semplice come vogliono far credere i tutori dell’ordine esistente, e che spesso l’uomo sacrifica alla soddisfazione delle necessità materiali la propria integrità personale. Esiste quindi anche una «patologia della normalità», una disposizione alla malattia che nasce dal conformismo e dalla sottomissione alla struttura mercantile delle moderne società occidentali. Due sono i meccanismi perversi individuati da Fromm, sulla scia di Marx e di Freud, quali possibili cause di malattia psichica: da una parte l’alienazione, che pervade tutti i campi dell’esistenza – dal lavoro ai rapporti interpersonali, dal pensiero al sentimento – e che inevitabilmente porta ’ all’asservimento e all’apatia; dall’altra il narcisismo, individuale o collettivo, che spinge l’uomo a calpestare la dignità dei suoi simili e Io induce gradualmente alla «necrofilia», al rifiuto della vita. Fromm non si limita, però, a una critica della società contemporanea, né a tristi riflessioni sul carattere perverso della natura umana. Attraverso un’analisi impietosa del consumismo e della crisi di valori che scuote la civiltà occidentale, egli rileva come l’uomo abbia finito per riporre tutte le sue speranze nella scienza, ammaliato da un’idea mitica di progresso che lo ha convinto dell’esistenza di un’oggettiva e inarrestabile evoluzione verso il meglio e, al tempo stesso, dell’inutilità di ogni tentativo di risolvere razionalmente e tempestivamente le questioni sociali e politiche più scottanti. E proprio in questa indolenza, in questa passività, che Fromm suggerisce di cercare le radici della depressione, ormai diventata una sorta di malattia «professionale» dell’uomo contemporaneo. Ma, a differenza di quanto molti sembrano ritenere, indolenza e passività non sono astratte caratteristiche psicologiche o morali dell’individuo odierno, né tantomeno vizi d’origine dell’essere umano, bensì il frutto molto concreto delle condizioni socioeconomiche «disumane» in cui ciascuno di noi si trova a vivere. Solo prendendo coscienza di tale nesso si potrà pensare di superare il vuoto concetto di «normalità», sempre più spesso sinonimo di omologazione, e di costruire una rinnovata «scienza umanistica» che, forte del bisogno di utopia, ovvero della tensione verso la verità e la giustizia, si ponga l’obiettivo di far scoprire – o riscoprire – all’uomo il piacere dell’azione libera e consapevole e l’amore per la vita.
Erich Fromm (Francoforte, 1900 Locarno, 1980) ha studiato alle Università di Heidelberg e di Monaco, e all’Istituto di psicanalisi di Berlino. Con Adorno, Horkheimer, Marcuse e altri ha lavorato nell’ambito del celebre Institut fur Sozialforschung di Francoforte. Nel 1934 si è trasferito negli Stati Uniti e ha insegnato al Bennington College, alle università Columbia, del Michigan e di Yale, e all’Universidad Nacional de Mexico. Fra le sue opere più famose: La crisi della psicoanalisi, Anatomia della distruttività umana, Avere o essere ?, Grandezza e limiti del pensiero di Freud, La disobbedienza e altri saggi, L’amore per la vita, L’arte di amare, Fuga dalla libertà, Anima e società e L’arte di ascoltare.
Psicanalisi dell’Amore
Autore/i: Lepp Ignace
Editore: G. Carabba
introduzione dell’autore, traduzione di M. Villerot.
pp. 252, Roma
“I problemi della vita affettiva sono infinitamente più complessi di tutte le questioni relative alla organizzazione razionale dell’esistenza” scrive l’Autore nell’introduzione a questa Psicanalisi dell’Amore e ci sembra che questa frase racchiuda tutta l’importanza che oggi si dà all’amore nel suo ampio significato d’imperativo esistenziale, all’amore nella sua totalità. Se è vero; com’è vero, che la maggior parte delle idiosincrasie che rendono inquieta la nostra società sono determinate dalla insoddisfazione e dalla insicurezza dell’individuo, non è meno vero che l’individuo a sua volta è condizionato da stimoli che difficilmente riesce ad armonizzare in sede psichica. Il dissidio è dato dall’urgere dell’istinto e dalla impossibilità per l’uomo di organizzare razionalmente la propria sessualità.
In uno stile limpido, il Lepp analizza in chiave psicanalitica, appoggiandosi più a Jung che a Freud (di cui rileva certi inaccettabili estremismi), i vari stadi dell’amore e tutta la gamma dei pervertimenti: servendosi poi di una grande quantità di ”casi” da lui studiati, rende il libro, oltre che di facile lettura, indispensabile a quanti non vogliono chiudere gli occhi (anzi li tengono bene aperti) dinanzi al problema dei problemi, secondo forse solo a quello della fame.
Abbiamo detto indispensabile; non solo ai giovani, che spesso per una partenza sbagliata rovinano tutta la loro vita; ma anche indispensabile ai genitori che sovente per un malinteso pudore tralasciano di fornire ai loro figli quei chiarimenti e quelle cognizioni senza di che i giovani rischiano di farsi un’idea distorta delle loro prime esperienze dalle quali può dipendere la felicità o l’infelicità della loro vita.
Questo è un libro dunque che infrange molti tabù deprimenti e alienanti e soprattutto si preoccupa di salvare nell’uomo il dono divino dell’amore nella sua indissolubile dualità fisica e affettiva.
Ignace Lepp è dal 1955 Direttore dell’Istituto di Psicosintesi di Parigi. Nato nel 1909, per parecchi anni fu Segretario Generale di una associazione di scrittori. Quale professore di psicologia e sociologia ha insegnato in parecchie università francesi e straniere. Collabora a molte riviste, ma non ha mai abbandonato l’insegnamento.
Ha pubblicato numerose opere filosofiche, sociologiche, religiose e soprattutto di psicologia.
Il Manuale della Strega
Come predire l’avvenire con le carte, le foglie del tè, la sfera di cristallo, l’astrologia, la chiromanzia, i sogni, e innumerevoli altri segreti dell’occulto
Autore/i: Martin Kevin
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, prefazione dell’autore, traduzione di Marina Bianchi.
pp. 300, nn. ill. b/n, Milano
Questo libro raccoglie le tecniche segrete tramandate gelosamente dagli zingari indovini sull’arte di predire il futuro, e introduce il lettore nel mondo dell’occulto, iniziandolo ai misteri delle carte, della sfera di cristallo, della Chiromanzia, ecc. Qui vengono rivelati gli arcani segreti frutto di una secolare sapienza: l’oracolo dei fiori, le tavolette degli zingari, la cabala, i tarocchi, i numeri fortunati, l’interpretazione dei sogni e molte altre cose. Kevin Martin (pseudonimo di un noto autore la cui identità gli editori hanno giurato di tenere nascosta, per non incorrere nelle ire degli zingari) ha conosciuto e studiato il mondo misterioso degli zingari indovini, riuscendo a farsi svelare molti importanti segreti. Nella prefazione che introduce l’opera di Martin, il lettore viene guidato alla conoscenza di questo strano popolo nomade al quale dobbiamo i moderni metodi di profezia. Discendenti da un’antica casta indù fuggita dalle proprie terre in tempi remoti, gli zingari si diffusero attraverso la Persia e l’Asia mediterranea nelle regioni dell’impero bizantino, forse nel secolo IX, e di qui penetrarono gradatamente nell’Europa danubiana e meridionale, in Egitto e nell’Africa settentrionale dove infine si stabilirono.
Passionali, intuitivi e dotati di notevole intelligenza, gli zingari si rivelarono particolarmente dotati nel campo della musica, delle lingue e di molte arti manuali. Ma l’aspetto più affascinante della loro complessa personalità risultò essere questa capacità di predire l’avvenire e di non conoscere rivali nell’arte della cartomanzia, praticata soprattutto dalle donne.
Sarà possibile dunque, consultando questo Manuale della strega, soddisfare tutte le curiosità sull’arte di indovinare il futuro.
Oroscopo Maya Azteco
Gli dei, l’acqua, il vento, il fuoco, gli animali del più fantastico Oroscopo Maya Azteco
Autore/i: Boscolo Renucio
Editore: Il Torchio Edizioni
pp. 192, nn. ill. b/n, Milano
Renucio Boscolo massimo esperto e autore interprete di Nostradamus apparso in svariate trasmissioni televisive e servizi giornalistici a diffusione mondiale. Dagli anni ’60 e dinamico conferenziere e divulgatore della dimensione dell’Insolito; misteri, numerologie, previsioni, kronosemantica. Ha pubblicato per Mondadori Le Rune, L’Enigma Risolto, Nostradamus.
Ora propone ai suoi lettori questo straordinario viaggio nel mondo fantastico della civiltà del Centro America e della più primitiva profezia individuale.
Per tutti i lettori delle centurie entro il 1997 un altro testo fondamentale sul grande profeta di Salon di prossima uscita.
Britannia Misteriosa
Le enigmatiche «pietre azzurre» della Gran Bretagna, i miti, gli antichi folclori, le leggende racchiuse nelle costruzioni megalitiche della preistoria: realtà e tecniche ancora sconosciute.
Autore/i: Janet Bord; Colin Bord
Editore: SugarCo Edizioni
introduzione degli autori, traduzione dall’inglese di Alda Carrer.
pp. 296, 240 ill. b/n, Milano
Britannia Misteriosa ci presenta, come li definì Harold Baylay nel 1919, “alcuni tra i più affascinanti ruderi del mondo”, dai quali emerge un antico folclore che rende evidente il legame tra la nostra civiltà e la preistoria. La moderna archeologia si sta rendendo conto oggi del fatto che le genti vissute nell’Età del Bronzo e nell’Età Neolitica non furono gruppi isolati ignari dell’esistenza l’uno dell’altro.
Stonehenge fu veramente un osservatorio astronomico? Le grandi figure di pietra scolpite sulle colline erano forse segnali agli dei? Perchè le leggende di Glastonbury sono sopravvissute così a lungo? Qual è il significato delle forme di draghi che troviamo così spesso sulle cattedrali, negli antichi manoscritti, nelle forme del paesaggio?
A queste e a molte altre domande gli autori suggeriscono risposte provocatorie e affascinanti, che ci fanno comprendere come sia necessario rivalutare le antiche concezioni popolari dei nostri progenitori e il significato profondo della magia, mitologia, armonia, astrologia, folclore, esperienza psichica…
Il libro, con 240 illustrazioni per la più parte sconosciute, offre un ricchissimo materiale sui luoghi, fatti e credenze che fanno della Gran Bretagna un paese sempre nuovo e diverso da visitare.
Il Sutra di Hui Neng
Autore/i: Hui Neng
Editore: Ubaldini Editore
prefazioni e cura di Christmas Humphreys, prefazione di Dih Ping Tsze, prefazione e traduzione dal cinese di Wong Mou-lam, traduzione italiana di Fabrizio Pregadio.
pp. 128, Roma
“Quando la vostra mente è contorta e depravata, siete degli esseri comuni con la natura di Buddha latente in voi. Al contrario, quando dirigete la vostra mente verso la purezza e la semplicità, siete un Buddha”.
Il Sutra esposto dal Sesto Patriarca sull’Alto Trono del Tesoro della Legge, che riporta le prediche e i detti di Hui Neng, è l’unico testo cinese contenuto nel Tripitaka (il canone buddhista) che porti il titolo di Sutra, riservato alle prediche del Buddha e a quelle dei grandi Bodhisattva. Esso è dunque il solo sutra pronunciato da un nativo della Cina.
La sua importanza è fondamentale sia perché è all’origine dello sviluppo specificamente cinese della scuola buddhista Dhyana, cioè del Buddhismo Ch’an o Zen, sia perché forse nessun maestro prima di Hui Neng aveva fatto un così diretto appello alle masse: fino ad allora lo studio del Buddhismo era stato limitato più o meno alle classi colte e qualunque discorso tenuto dai maestri era basato sui testi ortodossi.
La concezione del Buddhismo contenuta in questo sutra, che fu chiamata la Scuola dell’Illuminazione Improvvisa, è illustrata in una serie di discorsi e fatti della vita di Hui Neng.
In una sezione biografica, attribuita a Hui Neng stesso, si racconta come un laico addetto ai più umili servizi nel monastero, illetterato e del tutto digiuno di ogni studio, sia divenuto il Sesto Patriarca della Cina, ricevendo dalle mani del Quinto Patriarca il manto e la ciotola delle elemosine appartenuti al Bodhidharma, che i patriarchi della Cina si tramandavano come insegna e testimonianza dell’autenticità della successione. La ricchezza degli episodi, la straordinaria densità e semplicità dell’insegnamento hanno fatto del sutra di Hui Neng un caposaldo di tutto il Buddhismo. E tali qualità lo rendono, se è possibile, ancora più importante per il mondo contemporaneo, sia sotto l’aspetto dello studio teorico e storico che sotto quello della comprensione pratica del messaggio buddhista.
Christmas T. Humphreys (1901-1983) nacque a Londra da una famiglia di avvocati e si dedicò alla professione legale, dapprima come avvocato e poi, dal 1968 fino al suo ritiro nel 1975, come giudice. Cominciò a interessarsi al buddhismo in giovane età e nel 1924 fondò a Londra la Buddhist Society, che è oggi la più antica e vasta organizzazione buddhista in Europa.
Api e Apicoltura
Individuo, collettività e ambiente – I prodotti dell’alveare – Costituzione e conduzione dell’apiario – Indirizzi particolari dell’apicoltura – Avversità e misure di prevenzione – Legislazione
Autore/i: Benedetti Lorenzo; Pieralli Lucilla
Editore: Editore Ulrico Hoepli
presentazione di Astorre Girotti, introduzione degli autori.
pp. 520, 128 figure in b/n e a colori, Milano
Lorenzo Benedetti, marchigiano, si è laureato a Bologna in veterinaria; vive e lavora sull’Appennino, occupandosi tra l’altro di problemi sanitari e legislativi del settore dell’apicoltura.
Lucilla Pierelli, naturalista, Esperto Apistico della Regione Emilia Romagna, erborista cosmetologa, ha tenuto una serie di trasmissioni sull’argomento apicoltura presso emittenti private, scrive su riviste del settore apistico, partecipa e organizza seminari di apicoltura.
Insieme i due Autori conducono un piccolo apiario, dal quale hanno dedotto le esperienze riportate, elaborate alla luce della loro cultura naturalistica e di una attiva presenza nel mondo degli apicoltori.
I Sufi e la Preghiera in Movimento
Autore/i: Wosien Marie-Gabriele
Editore: Hermes Edizioni
traduzione di Enrica Albites-Coen.
pp. 128, 65 ill. b/n, Roma
La mistica sufi affonda le proprie radici tra i popoli nomadi della steppa (sufi vuol dire “gente con abiti di lana”) che con l’avvicendarsi delle stagioni si spostavano seguendo le greggi e, in questo continuo peregrinare, percepivano il corso delle stelle e i cicli della natura come movimenti guidati da una mano invisibile.
Credenti on the road, aperti nei confronti di tutte le religioni e gli indirizzi spirituali – venerano anche Gesù come profeta – i sufi fanno voto di povertà e si avvicinano a dio non mortificando il corpo bensì attraverso il cibo, la danza e la gioia. La grande fioritura culturale degli ordini sufi, la loro poesia e la loro musica appartengono al passato, ma i loro riti si sono mantenuti vivi ancora oggi.
Questo libro sintetico, semplice ma illuminante, racconta la storia di tale mistica, spiega quali siano i suoi fondamenti religiosi e rivela molte altre curiosità riguardanti i sufi, le loro abitudini e la loro danza rotante.
Marie-Gabriele Wosien ha imparato la danza rotante nel 1965 e da allora è in contatto con i membri della confraternita che deriva da Rûmî.
Storia dell’Estremo Oriente
Dagli antichi imperi alle nazioni d’oggi
Autore/i: FitzGerald Charles Patrick
Editore: Ferro Edizioni
prefazione di Giorgio Borsa, traduzione dall’inglese di Ettore Capriolo.
pp. XII-456, Milano
Qualcuno ha detto che il destino di un’intiera generazione, la nostra, si sta giocando in Asia. Non è un’esagerazione. Su una scena politica che ha ormai assunto, nello stesso registro degli eventi quotidiani, correlazioni planetarie, Paesi e fatti che sembravano non intaccare per nulla il nostro ben ovattato eurocentrismo, ci chiamano direttamente in causa, coinvolgendoci in scelte precise, immediate, e scuotendoci dal torpore d’un esotismo cloroformizzante e tutto sommato di marca piuttosto provinciale.
La spinta verso la storia non poteva essere più decisa e violenta: verso una storia che non è certo cominciata con l’arrivo dell’“uomo bianco” o con “i viaggi al Catai” dei mercanti e dei missionari medioevali.
Non si tratta, comunque, di imbastire l’ennesimo discorso “archeologico” sul favoloso Oriente, bensì di metterci in rapporto dialettico con un passato che, visto nella sua specificità e nella sua autonomia di sviluppo, non nello specchio deformante d’una storiografia occidentale “unidimensionale”, ci aiuti a comprendere i motivi veri e profondi dei drammi di cui siamo spettatori-attori. Come ha fatto, con esito felicissimo, il FitzGerald. L’area geopolitica estremorientale, oggi tra le più calde ed esplosive, viene trattata con una sicurezza informativa, con una ricchezza di particolari, con uno scrupolo documentario che nulla concedendo allo sciatto riassunto manualistica sanno trasformarsi in una sintesi originale, mai estrinseca, di dati e linee interpretative. Se vogliamo che Cina, Vietnam, Corea, Giappone, Cambogia, Indonesia, Malaysia, Birmania, Tailandia e Filippine cessino di funzionare, per noi, da meri vocaboli-choc risaltanti dalle cronache d’ogni giorno per acquistare un retroterra più consistente di significati ’e di connotazioni storiche, il libro di Charles P. FitzGerald è lo strumento migliore per superare le secche tanto dell’approccio “turistico” come dell’analisi specialistica. Che si tramuta in un invito alla conoscenza della realtà, tanto spesso adulterata, del Terzo Mondo.
Charles Patrick FitzGerald è un’autoritd nel campo degli studi sull’Estremo Oriente. Nato a Londra nel 1902, è attualmente professore di storia estremorientale all’Istituto di Studi Superiori dell’Università nazionale di Canberra, ed è autore di importanti contributi storiografici sulla civiltà cinese, come “China : A Short Cultural History” e le biografie dell’imperatore T’ang T’ai Tsung e dell’imperatrice Wu.
Ha vissuto e soggiornato a lungo, oltre che in Cina, in Corea, in Giappone e nel Sud-Est asiatico continentale. Ha così potuto ricavarne, da testimone attento e intelligente, gli elementi per puntualizzare nella loro carica di attualità i complessi problemi asiatici odierni e per darci ( ad esempio in “Revolution in China” e in una recente, acuta introduzione a un volume di “citazioni” del deposto presidente cinese Liu Sciao-ci) il senso di mutamenti radicali imprevisti, che spesso sconvolgono i nostri famosi schemi di giudizio europei.
Anima Pellerossa
La voce del piccolo grande popolo
Autore/i: Joyce Sequichie Hifler
Editore: Edizioni Il Punto d’Incontro
prefazione dell’autrice, traduzione di Annalisa Antodicola e Giampiero Cara.
pp. 400, nn. ill. b/n, Vicenza
Caratterizzato da una grande saggezza, ricco di spunti riflessivi e redatto sotto forma di diario giornaliero, Anima pellerossa è un testo che costituisce un vero e proprio invito a partecipare a una festa, la Festa dei Giorni, che si rinnova ogni mattina. Presso i Nativi Americani l’idea stessa del “far festa” rappresenta un concetto molto importante e sentito, un concetto che fa parte dell’anima pellerossa.
Il sole che nasce al mattino ci ricorda che ci è stato donato un nuovo giorno e che il giorno appena trascorso entra a far parte di quel prezioso tesoro che è la nostra esperienza di vita. Per i Cherokee voltare pagina e celebrare un nuovo inizio è un validissimo motivo per far festa. Giorno dopo giorno, la nostra saggezza cresce e, con essa, la nostra comprensione della vita.
Dall’autrice del bestseller Diario pellerossa, una nuova raccolta di brani tratti dai discorsi di famosi capi indiani. Da Cochise a Satanta, da Geronimo ad Alce Nero fino a Cavallo Pazzo, oltre centoventi rappresentanti del “piccolo grande popolo” ci offrono una meditazione per ogni giorno dell’anno. Scritto con animo nobile e sincero da una discendente del clan cherokee dei Sequichie, Anima pellerossa ha il potere di arricchire la vita e lo spirito di coloro che desiderano riscoprire i segreti della semplicità, del rispetto reciproco, dell’amore per la natura e per tutte le creature.
“C’è un tipo di potere che influisce su tutto ciò che facciamo. Ma questo potere non è politico né elettronico… il vero potere è quello che i Cherokee chiamano adadolidsi, ossia la preghiera. Più veloce del lampo, se usato nel modo giusto può fare qualsiasi cosa…” (Joyce Sequichie Hifler)
Joyce Sequichie Hifler è un’indiana cherokee. Cura una rubrica giornalistica pubblicata su riviste di livello nazionale, il cui titolo è “Think on These Things” (Pensa a queste cose).
Ecologia & Ebraismo
Dove la natura e il sacro si incontrano
Autore/i: Autori vari
Editore: Editrice la Giuntina
introduzione e cura di Ellen Bernstein, traduzione di Maria Freddi.
pp. 296, Firenze
Nella cultura moderna, fra la natura e il sacro si è operata una separazione così traumatica che è nostro dovere cercare di sanarla al più presto se vogliamo dare un futuro umano al pianeta. L’attuale approccio ai problemi dell’ambiente è quello di dividere il mondo naturale in segmenti e di affrontare i problemi singolarmente; ma in questo modo, appena si trova la soluzione per un problema, ecco che se ne presenta un altro. Questo succede perché la natura è vista come una risorsa da manipolare e non come un aspetto del sacro. Questo raccolta di saggi offre una prospettiva diversa, ricca di una spiritualità antica e profonda da cui risuona una voce potente che ci chiama a preservare l’integrità del nostro pianeta. Il rispetto per la Creazione, il dovere di proteggere il mondo della natura, l’amore per la terra sono parte integrante del pensiero ebraico, e questo libro esplora e attualizza la saggezza che la tradizione ebraica ha da offrire a tutti per aiutare la natura a tornare a essere una parte sacra, spirituale delle nostre vite.
Ellen Bernstein è una delle fondatrici degli Shomrè Adamà (i Custodi della Terra), una associazione americana che ha come scopo quello di coltivare e attuare gli insegnamenti della tradizione ebraica relativi all’ecologia.