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Principi Metafisici della Logica

Principi Metafisici della Logica

Autore/i: Heidegger Martin

Editore: Il Melangolo

a cura di Klaus Held, introduzione dell’autore, edizione italiana a cura, introduzione e traduzione di Giovanni Moretto.

pp. 270, Genova

Principi metafisici della logica è il corso universitario che Heidegger tenne nel suo ultimo semestre all’università di Marburgo, nell’estate del 1928. A un anno di distanza dalla pubblicazione di Essere e tempo, in un serrato colloquio critico con Leibniz, Heidegger dimostra come i principi fondamentali della logica affondino le loro radici nella metafisica, intesa aristotelicamente come scienza dell’essere; ma chiarisce anche come quest’ultima necessiti di una preliminare e propedeutica delucidazione dell’essenza dell’uomo, cioè dell’analitica esistenziale. Uomo ed essere, trascendenza e finitezza sono i termini entro cui si muove la “distruzione” heideggeriana dell’ontologia tradizionale, nella consapevolezza che “rispetto alla durata dei mondi celesti, del cosmo in generale, l’esistenza umana e la sua storia sono certamente quanto di più fugace si possa immaginare, non sono altro che un «istante» – e tuttavia questa fugacità è il modo supremo dell’essere, qualora divenga l’esistere della libertà e per la libertà. L’altezza dell’essere e del modo di essere non dipendono dalla durata!”.

Un Nuovo Modello dell’Universo

Un Nuovo Modello dell’Universo

Autore/i: Ouspensky Peter Demianovich

Editore: Edizioni Mediterranee

prefazione, nota introduttiva e introduzione dell’autore, traduzione di Alessandro Staiti e Giampiero Cara.

pp. 496, ill. b/n, Roma

In quest’opera fondamentale – scritta negli anni 1913-1929 – P.D. Ouspensky esamina alcune delle scuole tradizionali di pensiero, appartenenti alle aree culturali sia dell’Oriente che dell’Occidente. Collegandole alle idee nuove e moderne, egli le spiega alla luce delle recenti scoperte e ricerche nel mondo delle scienze fisiche e filosofiche. In un’ampia disamina comparata, l’Autore tratta della relatività, della quarta dimensione, del simbolismo cristiano, dei tarocchi, dei sogni, estendendo i suoi interessi fino allo yoga, l’ipnosi, il mito dell’eterno ritorno e le varie teorie psicologiche. Il volume si conclude con una analisi del sesso considerato da un punto di vista del tutto nuovo, ponendolo in relazione con l’evoluzione dell’uomo verso il superuomo. L’importanza di quest’opera sta nel fatto di considerare nello stesso tempo il punto di vista esoterico e quello psicologico. Ouspensky sottolinea, tra l’altro, come la conoscenza ordinaria non sia di per sé sufficiente a condurre alla trasformazione interiore dell’uomo, non essendo che una parte rispetto al tutto. Le idee esposte in quest’opera hanno dunque lo scopo di aprire il lettore alla scoperta della verità, suggerendo inoltre che per taluni raggiungimenti umani non bastano le sole idee, ma è indispensabile viverle poi anche nella pratica.

Peter Demianovich Ouspensky nacque a Mosca nel 1878. I suoi libri “Tertium Organum” (pubblicato nella presente collana) e “A New Model of the Universe” rivelarono la sua grandezza come matematico e pensatore e il suo vivo interesse per i problemi dell’esistenza umana. Dopo l’incontro con Gurdjieff nel 1915, concentrò il suo interesse sullo studio pratico dei metodi per lo sviluppo della consapevolezza, com’è esposto in “Frammenti di un insegnamento sconosciuto” e “La Quarta via”.

Sapienza Orientale e Cultura Occidentale

Sapienza Orientale e Cultura Occidentale

Autore/i: Coomaraswamy Ananda K.

Editore: Rusconi

introduzione di Robert Allerton Parker, traduzione dall’inglese di Lorenzo Fenoglio.

pp. 144, Milano

Ananda Kentish Coomaraswamy è stato uno dei più autorevoli esponenti della tradizione induista e buddista indiana. Figlio di un giurista di origine indiana e di un’inglese, nacque a Golombo, nell’isola di Ceylon, nel 1877.
Compì gli studi in Inghilterra, dedicandosi dapprima alle discipline scientifiche, poi allo studio dell’arte indiana. Nel 1911 divenne direttore della sezione artistica degli United Provinces Exhibits ad Allahabad. Durante la prima guerra mondiale fu chiamato al Museum of Fine Arts di Boston, dove rimase fino all’ultimo occupandosi della sezione di arte islamica e medio-orientale. Si preparava a rientrare in India quando la morte lo colse improvvisamente, il 9 settembre 1947. La sua vastissima produzione comprende una quarantina di libri e centinaia di saggi, ed è dedicata soprattutto all’arte indiana e all’interpretazione diretta dei testi vedici e buddisti. Come Guénon in Occidente, sostenne nelle sue opere la tesi di una verità tradizionale unica, confortato dai risultati stessi delle proprie ricerche che gli permisero di accostare le esperienze speculative e artistiche dei popoli primitivi, dell’Europa medioevale e dell’India classica. In questo libro, pubblicato per la prima volta nel 1947, Coomaraswamy mette in luce gli errori della cultura occidentale moderna predominante, che ha anteposto il primato dell’azione al primato della contemplazione, il culto del Nuovo all’attenzione alla Verità, l’idolo dell’alfabetismo coatto alla saggezza delle culture orali. Sottolinea pure gli errori e i guasti della colonizzazione che ha imposto ai popoli extraeuropei i modelli culturali e tecnologici dell’Occidente, sgretolando strutture civili armoniche ed equilibrate ed esportando i germi di un disordine morale ed ecologico di cui oggi si sopportano le conseguenze. Infine propone come possibile terapia un ritorno consapevole alla sapienza tradizionale, smarrita dagli occidentali, ma ancora viva nell’Oriente induista e buddista.

Il Domenicano Bianco

Il Domenicano Bianco

Autore/i: Meyrink Gustav

Editore: Edizioni del Gattopardo

prefazione di Julius Evola, introduzione dell’autore.

pp. 224, Roma

Gustavo Meyrink sebbene abbia quasi esclusivamente scritto dei romanzi, è da considerarsi come uno dei principali cultori moderni di Scienze Esoteriche. Nel «Domenicano Bianco» il punto principale di esperimento è costituito da una dottrina d’origine taoista. Nei cosidetti sviluppi «alchimici» del taoismo viene considerata la possibilità di «risolvere» il proprio corpo o, per dir meglio, di risolverne la materialità, riportandolo all’elemento primordiale spirituale, di cui esso rappresenta una coagulazione.

L’Angelo della Finestra d’Occidente

L’Angelo della Finestra d’Occidente

Autore/i: Meyrink Gustav

Editore: Edizioni del Gattopardo

prefazione di Julius Evola.

pp. 536, Roma

L’Angelo della finestra d’occidente è l’ultimo dei romanzi scritti da Gustavo Meyrink.
Come schema, esso è un intreccio di motivi ricorrenti nelle sue precedenti opere, infatti da un lato vi è la ricostruzione romanzata della vita di un alchimista realmente vissuto, John Dee, dall’altro vi è il tema del riapparire in un uomo di oggi una personalità di altre epoche.
Secondo il Meyrink ogni essere umano, lungi dal rappresentare un «Io» autonomo, sarebbe la manifestazione di un dio o demone anteriore e superiore alla sua esistenza finita in terra.

Sogni Coscienti

Sogni Coscienti

La capacità di essere «svegli» e consapevoli mentre si sogna per aumentare la creatività e crescere spiritualmente.

Autore/i: LaBerge Stephen

Editore: Armenia Editore

premessa di Robert E. Ornstein, traduzione di Mario Monti.

pp. 256, Milano

Che funzione hanno i sogni? Possiamo capire il loro significato?
Quali benefici possiamo trarne? Possono essere “programmati” e controllati? Fin dalle origini della storia, queste sono le domande che l’uomo si è posto.
Oggi, con una intuizione che molti psicologi hanno considerato il primo importante passo avanti nello studio del sogno dopo Freud, l’autore rivela i risultati dei suoi cinque anni di studio sul sogni lucidi, la capacità, cioè, di essere svegli e consapevoli mentre si sogna. Questo volume dimostra che la facoltà di avere una coscienza sveglia durante il sogno può essere sviluppata e ci spiega come portare direttamente nella nostra vita di veglia le esperienze ottenute in sogno, per aumentare la creatività e la capacità di risolvere problemi, per la nostra crescita e il nostro sviluppo personali e per il semplice piacere di creare e guidare i propri sogni ogni notte.

Il dottor Stephen LaBerge è normalmente impegnato nella ricerca sui sogni coscienti presso l’Università Stanford.

Miti e Magie delle Erbe

Miti e Magie delle Erbe

Fiori e foglie, profumi e segni zodiacali influiscono sulle relazioni interpersonali? La risposta della tradizione, del mito, e della letteratura alle soglie del Duemila

Autore/i: Macioti Maria Immacolata

Editore: Newton Compton Editori

prima edizione, premessa dell’autrice.

pp. 320, nn. ill. b/n, Roma

Alberi, piante, fiori sono stati sempre presenti nell’immaginario dei più diversi popoli. Sono stati cibo del corpo e dell’anima. Da migliaia di anni sprigionano aure particolari, incanti magico-simbolici. Ci sono fiori prediletti, un tempo, dagli elfi; altri amati dalle fate.
Nella tradizione greco-romana, ecco la quercia sacra a Zeus, il mirto dagli odorosi fiori bianchi, sacro alla dea della bellezza, Venere. Alcuni danno la vita, l’amore: come le rose e le viole, spesso abbinate nei canti e nei convivi. Altri sotto la dolce fraganza, sotto la vellutata bellezza, celano insidie mortali: come l’iris, legato al sonno – a volte, al sonno eterno – e come il narciso. Ci sono piante che fioriscono nell’ambito delle grandi religioni: si pensi al loto, legato soprattutto all’oriente, al buddismo; al vischio, ritenuto a lungo dono degli dèi, elargito alla quercia dall’alto. O, forse, sperma della quercia: comunque, toccasana per tutti i mali. C’è la mandragola, vicina al corpo umano, nata, sembra, nel paradiso terrestre; o, secondo altri, ai piedi di una forca. Profumi, talismani, essenze astrali sono ancor oggi tra noi, accompagnano i segni dello zodiaco, spandono aure protettive e amicali, oppure provocano, sembra, repulsioni, fratture. Cogliere un fiore, scegliere un profumo non è un atto indifferente…

Maria Immacolata Macioti insegna Sociologia all’Università degli Studi di Roma, la Sapienza. Fra i suoi principali interessi le credenze religiose e magico-sacrali. Ha studiato i «nuovi movimenti religiosi» di origine orientale, forme magiche contemporanee. Fra le pubblicazioni più recenti, Fede mistero e magia. Lettere a un sensitivo (1993), Il concetto di ruolo (1993); con Enrico Pugliese, Immigrati in Italia (1993). Ha curato Per una società multiculturale (1991) e Maghi e magie nell’Italia di oggi (1991). Collabora a molte riviste specializzate.

Il Ramayana – 3 Volumi

Il Ramayana – 3 Volumi

Autore/i: Vālmīki

Editore: Fratelli Melita Editori

prefazioni, traduzione e cura di Gaspare Gorresio.

vol. 1 pp. 456, vol. 2 pp. 376, vol. 3 pp. 424, Genova

Dalla prefazione di Gaspare Gorresio:
«L’Epopea, o per meglio dire i canti epici, tanto nei tempi antichi quanto nelle età più recenti, ma in quelli più che in queste hanno la loro recondita radice in qualche gran leggenda popolare, son frutto d’un lungo portato di tradizioni che il popolo d’età in età va raccogliendo ed ampliando. Accanto ai grandi fatti cosmici od umani che quaggiù si manifestano nel corso arcano delle cose terrestri, il popolo per una sua naturale virtù creativa innesta ed esplica la leggenda; la quale a mano a mano si avviticchia poi, per dir così, alla storia e ne trasforma in parte i fatti estrinseci vestendoli di forme maravigliose, ma è pur nondimeno nella sua sostanza più intrinsecamente vera che la storia stessa, perchè ne esprime la parte più intima e più viva e perchè il popolo che la crea e le dà vita e che è pur sempre l’attor principale nel gran dramma della storia, v’impronta il suo pensiero, l’indole sua ed i suoi affetti.
La leggenda, fonte dell’epopea, comprende nel suo giro tutti i particolari attenenti ad un gran fatto, non solo quella parte o quel momento da cui l’epopea piglia il tema fondamentale del suo epico racconto, ma quelle parti eziandio che precedono e seguono il fatto principale.[…]»

Upaniṣad

Upaniṣad

Autore/i: Anonimo

Editore: Utet

prima edizione, introduzione e cura di Carlo Della Casa .

pp. VIII-590, 5 tavv. b/n f.t., Torino

Dall’introduzione di Carlo Della Casa
«Le Upaniṣad sono trattati di varia estensione, di varia epoca e di varia forma, alcune in prosa, altre versificate, altre ancora miste di prosa e di strofe, son dedicate alla contemplazione o all’illustrazione delle verità supreme e son dirette a rispondere alle domande pressanti dell’individuo, che si chiede quali siano l’origine e il destino dell’uomo, quale ragione regga le varie vicende dell’esistenza, quale sia il fondamento ultimo dell’universo e della vita.
Trattati di questo tipo e di questo nome furono nell’India sempre composti per le esigenze di sette diverse. Ma le Upaniṣad veramente importanti e tipiche sono poco più d’una dozzina, sono denominate Upaniṣad antiche e medie oppure vediche, appartengono alle varie scuole che si rifanno alle Samhita vediche e quindi fanno parte della rivelazione, e risalgono a un periodo compreso, con tutta probabilità, tra il 700 e il 300 a. C.
Il termine, nell’interpretazione che per lungo tempo ha goduto maggior fortuna e che s’attiene al significato più evidente (upa-ni-sad = sedersi vicino) sembra alludere al carattere esoterico dell’insegnamento, partecipato dal maestro al discepolo che, convenientemente preparato e disposto, appunto vicino sedeva.[…]»

Magia Sessuale

Magia Sessuale

Riti magici e riti sessuali nell’antico Egitto e in Oriente, nei secoli passati e nella società moderna

Autore/i: Jerace Giuseppe

Editore: Armenia Editore

prefazioni di René Guyon, Paul Ricoeur, Suzanne Lilar.

pp. 296, Milano

Fin dai tempi più remoti le dottrine magiche non hanno disdegnato di far ricorso a riti sessuali per risvegliare le potenzialità, a volte nascoste a volte addormentate, della mente e dell’organismo umano.
L’esempio più illuminante e dimostrativo ci viene dalle pratiche iniziatiche delle culture cosiddette «primitive» e in particolare da quella orientale, in cui la Natura è ancora parte integrante del processo di sviluppo interiore dell’uomo. Interpretando infatti ogni atto della vita come l’espressione di una volontà superiore e quindi ogni azione un rituale compiuto in suo onore, non solo le manifestazioni e le rappresentazioni sessuali sono considerate come pagine del grande Libro della Creazione, ma la stessa sessualità è impiegata come mezzo e strumento utilissimo di ampliamento della coscienza.
Grandissime forze si nascondono dietro i desideri inconsci, dietro gli impulsi sessuali, immense energie che caricano la «macchina» della psiche. Prenderne coscienza, saperne di più è sicuramente un passo avanti nel difficile ma affascinante cammino della realizzazione del proprio Sé interiore.

La Restaurazione del Paganesimo

La Restaurazione del Paganesimo

Scritti politici e filosofici dell’ultimo grande imperatore pagano

Autore/i: Giuliano L’Apostata

Editore: Fratelli Melita Editori

pp. VII-588, Genova

«Vengono qui presentate, insieme per la prima volta, le opere filosofiche e politiche dell’Imperatore Giuliano.
Ad esclusione di pochi testi, che verranno pubblicati in un secondo tempo, siamo di fronte all’Opera Omnia dell’Imperatore Filosofo.[..]
Abbiamo inoltre ritenuto essenziale per la comprensione dell’origine storico filosofica dell’opera di Giuliano aggiungere un ampia bibliografia che possa essere utile non solo al semplice lettore ma anche allo studioso.[…]»

Cagliostro il Taumaturgo

Cagliostro il Taumaturgo

Il personaggio straordinario dalle guarigioni prodigiose e dalle profezie agghiaccianti – L’uomo che secondo la leggenda non e mai morto – Il fondatore della massoneria egiziana – Il creatore della formula magica della rigenerazione fisica e della immortalità psichica

Autore/i: Carpi Pier

Editore: Casa Editrice Meb

pp. 260, nn. tavv. b/n f.t., Torino

Questo libro è il frutto di otto anni di lavoro e di studio sulla singolare figura del conte Alessandro di Cagliostro, il personaggio che riempì di sé un’epoca. Chino sul derelitti a guarirli, senza nulla pretendere. ma dando del proprio, fermo dinanzi ai re e ai geni sbalorditi della sua grandezza, perseguitato da oscuri nemici, Cagliostro trionfò in tutta Europa. Confuso con Giuseppe Balsamo, un piccolo truffatore da strada, si disse che era un ciarlatano e un imbroglione. Ma grandi uomini hanno testimoniato la sua onestà, intere moltitudini l’hanno portato in trionfo. Alchimista, taumaturgo, fondatore del rito massonico egiziano, Cagliostro è il profeta della rivoluzione francese e della caduta del potere temporaneo della chiesa. E l’uomo del gesto meraviglioso, della grandezza che va oltre la morte. Su!la sua origine e sulla sua fine resta il mistero: un mistero che questo libro, per la prima volta, tenta di spiegare.

Pier Carpi è’nato nel 1940 a Scandiano di Reggio Emilia ma vive da molti anni a Milano, dove svolge la professione di scrittore e giornalista. Direttore di importanti testate, di case editrice, di collane di libri, collabora ai più importanti periodici italiani e stranieri. Ha scritto sul Giorno, la Domenica del Corriere, Annabella, Oggi, il Giallo Mondadori, Neune Illustrierte, la Codorniz. È uno dei massimi esperti di storia e filosofia delle religioni e si occupa di studi tradizionali ed esoterici. Ha vinto numerosi premi internazionali e nazionali. Tra i suoi libri: La Magia, Rasputin, Natale Nero, Il, Mago, il mistero di Sherlock Holmes, Il Principe, Le Società segrete, La Morte Facile, Il Nuovo Satiricon. Chi l’ha visto?, Il diario di Pupa.

La Fenomenologia dell’Assurdo in Albert Camus

La Fenomenologia dell’Assurdo in Albert Camus

Autore/i: Del Vecchio Marcello

Editore: La Nuova Italia

prima edizione, avvertenza dell’autore.

pp. XIV-324, Firenze

L’opera di Camus, che sembrava fino a qualche anno fa destinata a un rapido tramonto, torna oggi di grande attualità.
Questo studio di Del Vecchio si propone un’accurata e dettagliata ricostruzione analitica dei temi dell’assurdo e della rivolta nel pensiero camusiano, la cui origine viene fissata, in un allacciamento originale, nel modello hegeliano della Fenomenologia dello Spirito. Il rapporto di Camus con Hegel è duplice: uno, non avvertito, è, quello della derivazione del concetto e della prassi della rivolta proprio dalla «figura» hegeliana, l’altro, cosciente, e quello del rifiuto di questo metodo come strumento terroristico della realtà nella costruzione della razionalità storica. inoltre Del Vecchio esamina la portata teorico-politica del pensiero di Camus in riferimento ai motivi di Nietzsche e Marx sul problema affine del rapporto «rivolta-rivoluzione», da cui emerge la possibilità perla critica di un affiancamento suggestivo del progetto camusiano ai temi del dibattito politico contemporaneo.

Marcello Del Vecchio [1941] ha pubblicato, sempre su Camus, un altro saggio (Assurdo e rivolta in Albert Camus, 1966). È collaboratore della «Rivista critica di storia della filosofia». Attualmente sta lavorando a una ricerca sul Settecento inglese.

Verificare Freud

Verificare Freud

Un approccio sperimentale

Autore/i: Sarnoff Irving

Editore: Città Nuova Editrice

unica edizione, traduzione dall’inglese di Luigi Esposito con la revisione di Francesca Ortu.

pp. 360, Roma

A più riprese e da diverse parti si è sostenuta la necessità di una sperimentazione controllata sul concetti freudiani negli ambiti della psicologia clinica e sociale, rilevando al contempo le difficoltà di sperimentare in materia, secondo requisiti logici di adeguata evidenza scientifica.
il volume di Sarnoff risponde all’esigenza di scientifizzazione della psicoanalisi, fornendo un orientamento progressivo alla esecuzione di esperimenti sufficientemente sofisticati per collocarsi ad un livello teoretico adeguato alla complessità delle ipotesi freudiane, ed evidenziando contestualmente la molteplicità di scelte interrelate sul piano concettuale, metodologico e morale che il ricercatore deve compiere nel corso della progettazione sperimentale.
Gli obiettivi della psicologia scientifica vengono cosi riconciliati con i valori positivi dell’etica della ricerca e a livello operativo si mostra come tale conciliazione abbia sinora consentito di chiarire le dinamiche psichiche della fobia, dell’obesità e dell’affiliazione sociale.

Irving Sarnoff, dal 1962 professore di Psicologia alla New York University, dopo aver insegnato nelle Università del Michigan e di Yale; è nato nel 1922 a Brooklin.
Ha una lunga pratica come psicologo clinico, ed è stato consulente scientifico del famoso Journal of Abnormal and Social Psychology.
Autore di numerosissime pubblicazioni, ha focalizzato i suoi interessi di ricerca sulla teoria della personalità e la psicologia dell’amore.

Proponendosi di arrivare alla comprensione della totalità delle funzioni mentali, Freud intendeva la psicoanalisi come vera e propria psicologia generale. Il raggiungimento di tale obiettivo è stato tuttavia ostacolato dalla mancata formalizzazione della teoria psicoanalitica. La presente collana si propone di contribuire alla soluzione dei problemi epistemologici fondamentali della psicoanalisi, svolgendo un discorso integrato teso alla verifica della coerenza interna e della rilevanza – interna ed esterna – del sistema, nonché alla elaborazione di un modello generale polidimensionale della psicoanalisi come psicologia generale.

The Occult Sourcebook

The Occult Sourcebook

Autore/i: Drury Nevill; Tillett Gregory

Editore: Routledge & Kegan Paul

introduction by the authors, illustrated by Elizabeth Trafford Smith.

pp. x-238, illustrated b/n, London

The occult is no longer what it used to be.
Only a few years ago the term ‘occult’ would have been reserved for obscure, demonio and vaguer diabolical practices alone. These days the occult has a wider connotation: the term includes ESP, Kirlian photography, reincarnation, palmistry, astrology, faith healing, white magic, Tarot, and even out-of-the-body experiences. The occult, too, is no longer disreputable, and scientists carry out laboratory tests on occult phenomena. The occult has now moved out of the realm of superstition into the area dealing with the hidden potential of men and women.
This sourcebook has been compiled primarily for the many people who are for the first time becoming engrossed by the numerous and often confusing possibilities underlying the occult sciences. It consists of a series of articles on key areas, providing the reader with easy access to basic facts, together with a carefully planned guide to further reading. Critical comments on the recommended books allow the reader to select those which best suit his or her interests. The authors have also included a ‘Who’s Who of the occult’ to provide short biographies of some of the more amazing figures who have already travelled down the mystic path.
In addition to providing a basic reference book, The Occult Sourcebook offers a programmed system of exploration into the realms of the unknown. It will be invaluable to the increasing number of people who are concerned to explore the possibilities of enlarging human consciousness, and those for whom the occult has replaced orthodox institutional religion as the pathway for the human race in the Age of Aquarius.

Nevill Drury received his education both in England and in Australia where he now lives.
He is at present undertaking post-graduate research on contemporary forms of magical belief and practice, and has made several national radio and television appearances in Australia in defence of the magical and ‘occult’ viewpoints. He was one of the founding editors of the leading Australian yoga and occult journal, Cosmos, and has also written several books on magic and mythology. He works as an editor for an American publishing company in Sydney.

Gregory Tillett was born and educated in Perth, Western Australia. After taking a degree in Anthropology at the University of Western Australia, he specialized in the study of magic, witchcraft and the occult, and spent two years in post-graduate research into modern occultism and witchcraft. Subsequently he worked in a government social work agency, and in television production, before undertaking further post-graduate work in library and information sciences.

Il Libro dei Dannati

Il Libro dei Dannati

Tutti i fatti, i fenomeni, le notizie che la scienza ha escluso riesaminati dal “Maestro dell’impossibile”

Autore/i: Fort Charles Hoy

Editore: Armenia Editore

prefazione di Gianni V. Settimo, traduzione di Antonio Bellomi.

pp. 336, Milano

Charles Fort è stato il primo scrittore dell’assurdo, il «maestro» che ha aperto la strada della letteratura dell’insolito. Apocalittico, surreale, incredibile: Charles Fort è tutto questo. Ne è passato del tempo dal giorno in cui Miriam Allen De Ford scopri – si era nel 1921 – in California, in una libreria di Oakland, un curioso volume intitolato Il libro dei dannati. L’opera era stata stampata circa tre anni prima ma la scrittrice Io scoprì soltanto allora e non ne smise la lettura se non all’ultima pagina. Lo ripresentiamo oggi, certi che le sue «assurdità», le affascinanti irrealtà non hanno perso nulla del loro fascino e della suggestione che esercitarono sul pubblico americano sin…dal loro apparire. Fort può sembrare sconclusionato, e in alcuni passi effettivamente lo è, poiché scrive inseguendo il tumultuoso fluire dei suoi pensieri che si accavallano con teorie fantastiche, l’una accanto all’altra come in un fuoco d’artifizio che si rivela, alla fine, un monumento letterario. Non a caso Theodore Dreiser, che lo conobbe pubblicandogli alcuni racconti giovanili, definì Charles Fort: «La più affascinante figura letteraria americana dal tempo di Poe», e Ben Hect lo chiamò «L’apostolo dell’eccezionale e il prete scherzoso dell’improbabile». Ovviamente, in piena era spaziale, occorre accettare Fort con gli errori che offre e con lo stesso spirito con cui affrontiamo le ingenuità di Giulio Verne. Il miglior commento che si può fare sull’opera di Fort è quello di Tiffany Thayer: «Egli fu nemico del dogma». Perché è proprio questo il valore di uno scrittore come Fort, quello di aver saputo cioè gridare al mondo che l’unico metodo di ricerca valido consiste nel non escludere a priori una determinata posizione, perché le pretese «verità scientifiche» hanno valore solo contingente e volerle elevare a dogma incrollabile significa solo rendere il peggiore servizio alla scienza. Le teorie di Fort sono la fonte principale del successo suo e anche di coloro i quali hanno tentato di battere, invano, il sentiero da lui tracciato.

Heidegger e la Metafisica

Heidegger e la Metafisica

Autore/i: Severino Emanuele

Editore: Adelphi Edizioni

avvertenza dell’autore.

pp. 592, Milano

Con La struttura originaria (1958), Emanuele Severino pose all’inizio del suo percorso teoretico il riconoscimento che «il pensiero dominante dell’Occidente è il nichilismo», cioè «la follia estrema», e che la metafisica classica aveva cessato di essere «il fondamento teorico dell’indagine storica». «L’apertura alla metafisica», che fino ad allora Severino aveva ricercato nel pensiero contemporaneo, diveniva dunque il sintomo non più della sua verità, ma della «vicinanza alla matrice stessa dell’alienazione fondamentale dell’Occidente». Questa svolta sul significato e sull’essenza della metafisica classica era andata preparandosi in una serie di testi giovanili – stesi fra il 1948 e il 1958 e ora raccolti in questo quarto volume degli «Scritti» -, nei quali Severino conduce un serrato confronto con i temi introdotti nella filosofia contemporanea da Heidegger e Gentile. Heidegger e la metafisica (1950) costituisce il tentativo di mostrare come «la filosofia di Heidegger, nella sua essenza, renda possibile il sapere metafisico» e come «il problema fondamentale di Heidegger sia quello di una radicale costruzione del sapere metafisico». Note sul problematicismo italiano, steso già nel 1948 sullo sfondo del dibattito su attualismo e problematicismo, forma invece il terreno in cui era maturato il saggio heideggeriano. Impliciti in entrambi gli scritti sono da un lato il riconoscimento di Gentile e Heidegger come punti di riferimento essenziali del pensiero nel nostro secolo, dall’altro l’individuazione dei tratti che li accomunano, certo non meno importanti delle radicali divergenze. Infine, in una lunga Avvertenza, Severino ha voluto chiarire il senso di vari passaggi del suo iter, visti con gli occhi di oggi. Completano il volume un gruppo di scritti teorici, fra i quali Lineamenti di una fenomenologia dell’atto, La struttura dell’essere, Metafisica, fenomenologia, sociologia, e uno studio sulla riflessione rosminiana sull’essere e sulle affinità di quella riflessione con il pensiero di Heidegger.

Luce dei Tantra

Luce dei Tantra

Tantrāloka

Autore/i: Abhinavagupta

Editore: Adelphi Edizioni

a cura di Raniero Gnoli.

pp. LXXXVI-786, Milano

«Nella casa divina del corpo, V’adoro, mio Dio e mia Dea, giorno e notte! V’adoro lavando di continuo il fondamento terrestre con gli spruzzi dell’essenza del mio stupirsi! V’adoro con gli spontanei fiori spirituali che esalano innato profumo! V’adoro con la preziosa urna del cuore, colma d’ambrosia, beatifica, giorno e notte!».

Non c’è area del pensiero indiano che susciti tanta curiosità e al tempo stesso tanti equivoci quanto il tantrismo. Ciò innanzitutto per le componenti scandalose ed estreme della dottrina – in particolare le pratiche sessuali. Ma forse ancor più per una inadeguata conoscenza dei testi. Di fatto, solo negli ultimi decenni sono apparse edizioni e traduzioni dei grandi testi tantrici: primo fra tutti, il Tantrāloka di Abhinavagupta (X-XI secolo), maestro principe del tantrismo. L’opera si presenta come una gigantesca summa del sapere esoterico, in cui si tratta diffusamente di ogni possibile aspetto della via tantrica alla liberazione: dalla natura onnicomprensiva della coscienza, perfettamente autonoma e indivisa dal suo aspetto dinamico che si esprime sotto forma di pensiero e di linguaggio, alle pratiche yoghiche connesse con il respiro e il «divoramento del tempo»; dal risveglio della kuṇḍalini alla natura e all’uso dei mantra, stati di coscienza piuttosto che semplici parole; dalla preparazione dei maṇḍala alle varie specie di iniziazione; dalle «cadute di potenza» con cui la grazia divina si manifesta nell’adepto ai modi per vagliare le caratteristiche di un guru; dai riti sessuali ai metodi che consentono al meditante di attingere, tramite le emozioni, l’universale pulsazione della coscienza, che di queste è il fondamento. La versione dal sanscrito di Raniero Gnoli – tuttora l’unica esistente del Tantrāloka, uscita originariamente nel 1972 e salutata come una delle imprese più ardue dell’indologia contemporanea, viene qui ripresentata in una forma totalmente rifusa.

Raniero Gnoli, ordinario di Indologia all’Università di Roma, ha dedicato al tantrismo importanti studi e traduzioni (Abhinavagupta, L’essenza dei Tantra, 1960; Il commento di Abhinavagupta alla Parātriṃśikā, 1985); si è anche occupato di buddhismo, curando testi critici (The Pramāṇavārttikam of Dharmakīrti, 1960), traduzioni (Nāgārjuna, Le stanze del cammino di mezzo, 1961) e antologie (Testi Buddhisti in sanscrito, 1983).

Iniziazione

Iniziazione

Kālacakra

Autore/i: Nāropā

Editore: Adelphi Edizioni

a cura di Giacomella Orofino, Raniero Gnoli, prefazione e introduzione di Raniero Gnoli.

pp. 420, Milano

Secondo una tradizione, il Buddha fece girare la Ruota del Dharma non una ma tre volte, a ogni giro comunicando dottrine via via più ardue e profonde. Il terzo ciclo di insegnamenti, il più esoterico, venne dato dal Buddha nel grande santuario di Dhanyakataka, nell’India meridionale, e codificato in un gruppo di testi chiamati Tantra, che sono il fondamento del Vajrayana, il Veicolo del Diamante. Vuole la leggenda che in tale occasione Sucandra, re di Sambhala, un favoloso regno del Nord, abbia ricevuto il Kalacakratantra, «il Tantra della Ruota del Tempo». La dottrina del Kalacakra e i suoi testi sarebbero stati conservati e tramandati senza interruzione dai Re Sacerdoti di Sambhala, e soltanto agli inizi del secondo millennio sarebbero riapparsi in India, per scomparire nuovamente poco dopo in seguito alle devastazioni operate dai musulmani. Grazie al grande santo indiano Naropa (956-1040), la tradizione continuò invece in Tibet, e dura tuttora. Naropa scrisse un fondamentale commento al Sekoddesa (il «Riassunto dell’iniziazione»), l’unico capitolo superstite del Kalacakratantra originario. Raniero Gnoli e Giacomella Orofino, confrontando il testo dell’originale sanscrito con antiche fonti manoscritte sinora trascurate e con la traduzione tibetana, ne hanno dato la prima versione in una lingua occidentale, e l’hanno integrata con estratti da altri due commenti al «Riassunto dell’iniziazione», di Sadhuputra Sridharananda e di un autore anonimo.
Secondo la dottrina del Vajrayana, «quelle stesse azioni riprovevoli, attraverso le quali le creature sono legate, sono per esse fonte di liberazione dalla trasmigrazione, se eseguite col metodo appropriato. La gente del mondo è legata dalla passione e per virtù di questa stessa passione è liberata». Già in precedenza Nagarjuna aveva affermato che esistenza fenomenica e nirvana non esistono come cose separate e che «il nirvana può essere definito come la conoscenza perfetta dell’esistenza fenomenica». In questa prospettiva il mondo, o meglio la sua esperienza, diviene luogo e strumento di liberazione: non più vincolo a cui sottrarsi, cosa da rifuggire, bensì la vile eppur preziosa materia prima di un processo alchemico che mira a trasmutarlo in nirvana.
Nel Kalacakra e nel tantrismo buddhista in generale, la pratica si articola in due momenti fondamentali, chiamati processo di generazione e processo di adempimento. Nel primo lo yogin, per mezzo di elaborate visualizzazioni, trasforma il mondo in un mandala e identifica se stesso con la divinità prescelta, espressione della natura illuminata, abbandonando così il modo ordinario di vedere se stesso e il mondo. Nel secondo lo yogin opera sui soffi vitali e la loro circolazione nel corpo, e porta a compimento nella realtà quanto nella prima fase è stato creato con il pensiero. Una parte importante hanno qui le pratiche sessuali, che consentono di accedere a quel «piacere immoto» e sommo che si identifica con il nirvana stesso e di cui il piacere ordinario è solo un pallido riflesso: «Colui che non è riuscito a ottenere il piacere che non fluisce via, cerca infelice un piacere che fluisce via».

Allievo di Tilopā, Nāropā fu maestro del tibetano Marpa, che fu a sua volta maestro di Milarepa.
Raniero Gnoli, ordinario di Indologia all’Università di Roma, ha dedicato al tantrismo importanti studi e traduzioni (Abhinavagupta, L’essenza dei Tantra, 1960; Il commento di Abhinavagupta alla Parātriṃśikā, 1985); si è anche occupato di buddhismo, curando testi critici (The Pramāṇavārttikam of Dharmakīrti, 1960), traduzioni (Nāgārjuna, Le stanze del cammino di mezzo, 1961) e antologie (Testi Buddhisti in sanscrito, 1983).

Alchimia

Alchimia

Dall’esperienza all’occulto

Autore/i: De Rola Stanislas Klossowski

Editore: Red Edizioni

prima edizione, traduzione dall’inglese di Nicoletta Della Casa.

pp. 144, riccamente illustrato a colori e b/n, Como

«Quest’arte non deve essere celata sotto parole oscure, ma neppure deve essa venire illustrata tanto chiaramente da essere comprensibile a tutti. Per questo io la insegno in modo che non resti celata ai sapienti, nonostante che essa parrà alquanto oscura agli spiriti mediocri.»

Questa dichiarazione, in una Summa di alchimia, suona quasi come una sfida.
In effetti, di quest’arte antica e misteriosa è ancora diffusa un’immagine caricaturale: il sogno impossibile di trasformare i vili metalli in oro, la ricerca dell’elisir di lunga vita o della pietra filosofale, la manipolazione di intrugli, filtri, polveri magiche.
Questo libro vuole invece svelarne la complessità e la profondità, affidando soprattutto alle immagini e ai simboli che la caratterizzano il compito di rendere giustizia a un sapere che, nell’unione tra spirito e materia, ha saputo indagare i vincoli profondi dell’uomo con l’universo.