Libri dalla categoria Cultura Europea
Il Frutto Proibito della Conoscenza
Il diavolo e l’esplorazione dell’aldilà
Autore/i: Sibaldi Igor
Editore: Edizioni Frassinelli
introduzione dell’autore.
pp. 312, ill. b/n, Milano
Chi è il diavolo? Quali segreti custodisce? E che cos’è veramente l’Inferno? Per scoprirlo, Igor Sibaldi sceglie il modo più avventuroso, intraprendendo in questo libro un autentico, rischioso viaggio di esplorazione nell’aldilà, con l’aiuto di quegli affettuosi Maestri senza nome – gli Spiriti-guida – che ognuno di noi può imparare a trovare in se stesso. E da subito incominciano le sorprese. Il diavolo, che per le grandi religioni è il nemico supremo, si rivela qui come l’antichissimo “Signore delle Porte”, incarnazione non del male ma della paura: la paura della nostra stessa evoluzione, delle immense doti simbolizzate dall’albero della conoscenza e racchiuse nel profondo della nostra anima. Non c’è paura più grande, persino gli Dei la condividono da sempre. Ma, dolcemente, la si può superare. Le chiavi per vincerla si trovano in tante narrazioni notissime e ogni volta enigmatiche, in cui altri viaggiatori dell’aldilà le hanno nascoste nei secoli passati. Dal mito di Prometeo al Labirinto, dalla fiaba “eretica” di Biancaneve fino alle pagine più oscure dei Vangeli e della Bibbia e al mito di Merlino, questo libro ripercorre le tracce di un’unica, emozionante discesa verso i confini che separano l’anima umana dall’energia universale. Al di là di quei limiti si scorgono altre leggi che governano il nostro mondo e il nostro destino, altri orizzonti e popolazioni sconosciute, altre religioni che stanno per nascere, da tanto tempo annunciate.
Igor Sibaldi è scrittore e studioso di teologia. Nel 1997, con il romanzo-saggio I Maestri invisibili, ha cominciato a narrare la sua personale esplorazione “dei miti e dei territori dell’Aldilà”. Hanno fatto seguito Il frutto proibito della conoscenza, L’arca dei nuovi Maestri e Il mondo invisibile. Con il Libro delle Epoche si conclude una ideale trilogia dedicata alla conoscenza di sé e iniziata con il Libro degli Angeli e il Libro della Personalità.
Da Dove Vengono i Miei Poteri?
Autore/i: Manning Matthew
Editore: Armenia Editore
prefazione di Peter Bander, introduzione di Derek G. Manning, presentazione e traduzione di Ugo Dèttore.
pp. 200, nn. foto e ill. b/n f.t., Milano
Questo libro, forse, si potrebbe intitolare “Come nasce un medium”. Infatti Matthew Manning, che oggi ha ventidue anni, ci racconta con semplicità e schiettezza i graduali sviluppi delle sue facoltà durante la fanciullezza e l’adolescenza: passiamo cosi dai comuni fenomeni di poltergeist a manifestazioni estremamente complesse, almeno per il momento irripetibili. Lo stesso Uri Geller, ormai assurto a fama internazionale, non ha dimostrato di possedere una fenomenologia altrettanto varia e suggestiva quanto quella di Manning.
L’opera è di fondamentale importanza non solo per i singolarissimi avvenimenti di cui tratta, ma, soprattutto, per l’eccezionale attenzione che il giovane medium ha rivolto a se stesso nell’osservare e seguire gli sviluppi delle proprie facoltà, spesso intervenendo con l’acutezza dello scienziato ricercatore. A differenza delle biografie di grandi medium del passato, scritte dai soggetti in età ormai adulta, questo volume è il resoconto di un cammino appena iniziato, capace,di raggiungere sviluppi che nessuno può ancora immaginare; ed è, perciò, un’avvincente lettura sia per “lo specialista che per il semplice appassionato, densa di sorprendenti implicazioni e di nuove ipotesi di studio.
L’Arte dell’Astrologia
Il più completo trattato di astrologia della cultura islamica
Autore/i: Al-Bîrûnî
Editore: Mimesis Edizioni
a cura di Giuseppe Bezza, introduzione di Antonio Panaino.
pp. 208, ill. b/n, Milano
Al-Biruni, filosofo, astronomo e astrologo di cultura islamica del X-XI secolo, con quest’opera fondamentale ci ha lasciato una delle più complete e concise introduzioni all’astrologia dell’antichità Questo trattato è il risultato di una proficua sintesi tra elementi astrologici greci, indù e iranici. Per molti secoli il presente testo venne considerato, in Oriente, il manuale di riferimento per chiunque volesse accostarsi allo studio dell’astrologia.
Paradossi della Scienza Suprema
In cui si rivelano le verità profonde dell’occultismo
Autore/i: Elifas Levi
Editore: Editrice Atanòr
pp. 152, Roma
«In cui si rivelano per la prima volta le verità più profonde dell’occultismo, allo scopo di conciliare i futuri sviluppi della scienza e della filosofia con la religione eterna.»
È questo il più importante fra gli scritti di Elifas Levi Zahed (Alphonse Louis Constant), poiché rivela un aspetto dell’autore completamente diverso da quello comunemente noto ai suoi lettori. Infatti, a differenza di altre sue opere, dove i vari aspetti della magia e del mondo occulto sono analiticamente affrontati, i «Paradossi della Scienza Suprema» costituiscono la sintesi della sua opera e forniscono indicazioni di principio sulle verità profonde dell’occultismo.
I «Paradossi» furono resi noti perla prima volta con l’edizione inglese di Calcutta del 1882. Negli ultimi anni della sua vita, malato e caduto in miseria, Elifas Levi fu ospite di Gustavo Gebhard di Elberfeld Console di Persia, fondatore della prima Loggia Teosofioa in Germania, che ne raccolse l’eredità letteraria.
Il Cristianesimo cui si riferisce non è quello ufficiale (fu per questo espulso dal Seminario) bensì il Cristianesimo «gnostico» o «giovanneo», cioè quell’«eresia» che interpretava in senso esoterico e magico l’insegnamento di Cristo, quale si trae delle Sacre Scritture e soprattutto dai testi attribuiti a Giovanni.
La signora M. Gebhard, sua discepola per sette anni, così descrive Elifas Levi: «Statura bassa e corpulenta, d’aspetto gentile e benevolo con una gran barba bianca che gli ricopre il volto e il petto».
Morì nel 1875.
Diario di un Vecchio Pazzo
La passione totale raccontata dall’autore di «La Chiave»
Autore/i: Tanizaki Junichiro
Editore: Bompiani
con una nota biobliografica di Adriana Boscaro, traduzione di Atsuko Ricca Suga, xilografie di Shiko Munakata, in copertina: fotografia di Komaro Hoshino.
pp. 208, nn. ill. b/n, Milano
Collegato direttamente a La chiave per impostazione e per ideologia, il Diario di un vecchio pazzo e considerato tra i capolavori di Tanizaki. Il tema dominante, caratteristico dell’opera del grande autore giapponese. è il rapporto tra desiderio sessuale e tensione esistenziale.
Tokusuke Ugi, un uomo di settantotto anni, vive in un quartiere alto di Tokyo con la moglie e la famiglia del primogenito. È la giovane nuora Satsuko che accende la passione del vecchio. E una donna all’occidentale, che segue la moda e i film europei, frequenta incontri di pugilato, ha la macchina sportiva e l’amante. Nel diario di Tokosuke Ugi, nel rapporto di lui con Satsuko c’è la storia di una passione totale: è una rete sottile di lussuria, l’ansia del piacere, pur illuminato da bagliori di umorismo e di autoironia. Nessun altro autore ha trattato in modo così inquietante e privo di reticenze un tema così scabroso: il vecchio sa, come il professor Unrat dell’Angelo azzurro, che quella passione gli conferisce il marchio della follia. È pronto a compiere fino in fondo la sua discesa agli inferi: lucidamente fino alla catarsi.
La Civiltà Mediterranea
Dalle origini della storia all’avvento dell’ellenismo
Autore/i: Moscati Sabatino
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, presentazione dell’autore.
pp. 608, 152 ill. b/n, Milano
Non era mai stata scritta, finora, una storia dell’antica civiltà mediterranea. Eppure, il continuo succedersi dei ritrovamenti archeologici rendeva sempre più indispensabile il compito di illuminarne i fondamenti comuni, specie perché alle già vaste e pur crescenti conoscenze sulla componente greca si aggiungevano quelle straordinariamente nuove e cospicue sui Fenici e i Cartaginesi da un lato, sulle genti indigene dall’altro.
Sabatino Moscati, dopo un trentennio di studi e di scoperte, presenta ora per la prima volta un tale panorama, analizzando partitamente gli aspetti essenziali dell’espansione greca, di quella fenicio-punica e delle civiltà locali, ma costantemente indagando e illuminando i raccordi al di sopra delle connotazioni particolari.
E ciò, per la natura delle conoscenze, soprattutto sul piano artigianale e artistico, che resta un denominatore essenziale dell’opera.
L’altro denominatore è l’analisi delle culture per centri cittadini più che per aree, secondo una caratterizzazione che sempre più si afferma come valida e determinante. E così la formazione della civiltà mediterranea si delinea nel successivo accendersi di «fuochi » sulle rive del mare comune, a segno di una tendenza che muove da Oriente verso Occidente, fino all’emergere delle reazioni locali e poi al confluire dell’insieme, sotto l’ellenismo e Roma, in livellante unità. È un’opera originale, ricca di fascino, basilare per comprendere anche il nostro tempo.
Sabatino Moscati è professore ordinario nell’Università di Roma, socio nazionale dell’Accademia dei Lincei, socio effettivo della Pontificia Accademia di Archeologia, presidente dell’Unione Accademica Nazionale. Ha tenuto serie di lezioni e di conferenze in molte Università europee e americane. Gli è stato conferito il Premio Nazionale del Presidente della Repubblica per le scienze morali, storiche e filologiche. Ha promosso nel Vicino Oriente, in Africa, a Malta, in Sicilia e in Sardegna numerose missioni archeologiche, che hanno portato a scoperte spesso sensazionali sull’antica civiltà mediterranea.
Tra le sue opere, alcune delle quali apparse in varie edizioni e tradotte in molte lingue straniere (inglese, francese, tedesco, spagnolo, svedese, polacco, cèco, rumeno, giapponese), segnaliamo: Le antiche civiltà semitiche (Bari 1958); Antichi imperi d’Oriente (Milano 1963); I Fenicive Cartagine (Torino 1972); Italia archeologica (Novara 1973); L’archeologia (Milano 1975); Les Phéniciens (con A. Parrot e M.H. Chéhab, Parigi 1975); L’alba della civiltà (Torino} 1976); Apparenza e realtà. Arti figurative nell’antico Oriente (Milano 1976); Il volto del potere. Arte imperialistica nell’antichità (Roma 1978); Nuove passeggiate romane (Roma 1980). In edizione Mondadori: Italia sconosciuta (terza edizione 1976); Le pietre parlano (seconda edizione 1976); I Cartaginesi in Italia (1977); Segreti del passato (1978); Il mondo dei Fenici (1979); Il passato che vive (1979).
La Vita Dopo le Esperienze di Premorte
Storie miracolose di guarigione, trasformazione e dell’acquisizione di incredibili poteri
Autore/i: Diamond Debra
Editore: Armenia Editore
prefazione dell’autrice, traduzione dall’inglese di Daniel Panizza.
pp. 288, Cornaredo (MI)
La vita dopo le esperienze di premorte presenta gli effetti di una dozzina di casi di NDE, i cui protagonisti hanno ricevuto doni speciali quali: l’acquisizione di insospettabili talenti artistici e musicali, capacità matematiche, affinamento dell’udito, della vista e di altri sensi, aumento d quoziente intellettivo, guarigioni spontanee ecc. Per colmare il divario tra scienza e spiritualità, l’autrice analizza questi effetti prodigiosi e propone prove inedite a sostegno delle NDE.
«Ho trascorso tre anni attraversando il Paese per intervistare uomini e donne, cercando di capire il significato dietro alle loro NDE e ai loro effetti postumi.
Sono storie vere, cosi come sono veri i nomi delle persone tranne tre casi in cui sono stati usati degli pseudonimi: Evelyn Marissa e Lyla. Tutte queste persone, per quanto diverse tra di loro, sono accomunate dal fatto che hanno subito una trasformazione; una trasformazione che è stata per molti complessa, strana, conte la NDE che aveva: dato inizio al loro viaggio» (Debra Diamond)
Prefazione
Introduzione
Parte I – Il mio passato
Capitolo 1 – Il mio primo contatto con il mondo dello Spirito
Parte II – Storie di trasformazione
Capitolo 2 – Javier Pereza e la trasformazione fisiologica: nuovo talento atletico
Capitolo 3 – Barbara Whitfield e la trasformazione fisiologica: interferenza elettrica
Capitolo 4 – Louis Brown Griggs e la trasformazione fisiologica: difesa del corpo
Capitolo 5 – Rajiv Parti e la trasformazione fisiologica: guarigione spontanea
Capitolo 6 – Dan Rhama e il dottor Robert Magrisso e la trasformazione cognitiva: abilità artistica
Capitolo 7 – Lyla e la trasformazione cognitiva: compositrice/scrittrice di canzoni
Parte terza – Un passo indietro: esaminiamo
LA REALTÀ DELLE NDE
Capitolo 8 – Perché non dovreste voler sperimentare una NDE
Capitolo 9 – Il supporto reciproco nella comunità NDE
Parte quarta – Scendiamo più in profondità: EFFETTI POSTUMI PIÙ COMPLESSI DELLE NDE
Capitolo 10 – Kan Ebert e la trasformazione fisiologica: potenziamento dell’udito; Robert Bare e la trasformazione fisiologica: potenziamento della vista
Capitolo 11 – Lynnclaire Dennis e la trasformazione cognitiva: Geometria Sacra
Capitolo 12 – Marissa e la trasformazione cognitiva: talento musicale
Capitolo 13 – Marc Jacoby e la trasformazione fisiologica: sensibilità elettromagnetica
Capitolo 14 – Mary Ann Marnaugh e la trasformazione cognitiva: aumento del QI
Capitolo 15 – Ana Callan e la trasformazione cognitiva: poesia e versi
Parte quarta- Il grande disegno: l’universo
INTRECCIATO ALLE NOSTRE ESPERIENZE
Capitolo 16 – Manifestazione e intenzione: come influenzano le NDE?
Capitolo 17 – Il significato della coscienza nella NDE
Capitolo 18 – Tutto è energia
Capitolo 19 – Un nuovo paradigma per spiegare le NDE
Capitolo 20 – Ciò che hanno imparato i soggetti NDE, ciò che io ho imparato, e ciò che tutti noi possiamo imparare
Appendice A – Terminologia e definizione di una NDE
Appendice B – Metodologia di ricerca
Glossario
Bibliografia
L’autrice
Il Desiderio di Maternità
Autore/i: Autori vari
Editore: Bollati Boringhieri Editore
traduzione, introduzione e cura di Lisa Baruffi, scritti di Sally Macintyre, Margaret Mead, Edith Jacobson, Judith Kestenberg e altri.
pp. 288, Torino
Questo volume vuole indagare a fondo il desiderio di maternità, verificando se esso si ancori a una struttura biologica o quasi-biologica immutabile e universale ovvero sia riconducibile a un insieme di motivazioni socialmente” e culturalmente prescritte. Sono questi i temi che i saggi qui raccolti affrontano, gli uni da un punto di vista socioantropologico, gli altri in una prospettiva psicoanalitica. Tra i primi, il saggio di Sally Macintyre dimostra come la definizione di “naturale, normale, istintiva” attribuita dai medici alla maternità vari in funzione dello stato civile della donna. Secondo Nicole-Claude Mathieu, la ricerca, focalizzandosi sulla madre come luogo psicobiologico per il bambino, ha dimenticato la donna come soggetto sociale.
Margaret Mead tende a considerare desiderio e rifiuto di figli un frutto dell’apprendimento. Joan Busfield rileva le pressioni dirette e indirette che inducono le donne a desiderare matrimonio e figli. Nel campo psicoanalitico, invece, le autrici, pur discostandosi (Edith Jacobson per prima) dalla sequenza base suggerita da Freud per spiegare la genesi del desiderio di un bambino, procedono come se un modello elementare (le tensioni vaginali non scaricate per Judith Kestenberg, l’innata femminilità della bambina per Therese Benedek) valesse universalmente, prescindendo dalle configurazioni di società, storia, cultura. Criticando la psicoanalisi, Frederick Wyatt sottolinea, come del resto Mark Flapan, la necessità di pensare la riproduzione in termini pluralistici, come sequenza i cui stadi differiscono ampiamente per i problemi che pongono e gli appagamenti che offrono.
Amore e Zodiaco
Conosci te stesso e conquisti chi ami
Autore/i: Alberti Lucia
Editore: Rizzoli
in copertina: Pagina miniata da « Les Très Riches Heures du Duc de Berry», inizi del XV secolo.
pp. 224, Milano
Lucia Alberti ci offre, in questo libro, una miniera di preziosi insegnamenti, un vero prontuario amoroso da consultare a ogni occasione. Scegliendo il compagno nato sotto la costellazione adatta, ciascuno potrà esser sicuro di un perfetto connubio, ed evitare spiacevoli sorprese. Un uomo che vuole amare senza spender troppo, per esempio, troverà tra le donne di un determinato segno quella che «non consuma molto e mangia quasi sempre pochissimo»; la meticolosa perfezionista incontrerà l’uomo che non le metterà a soqquadro la casa; il signore un po’ piagnucoloso potrà catturare l’araba fenice, che curerà i suoi raffreddori e le sue coliche con amorevole dedizione. In molti casi, poi, sarà più consigliabile e proficuo trasformare il rapporto amoroso in rapporto d’affari. A ciascun segno dello zodiaco è dedicato un capitolo, che descrive minuziosamente la sua influenza sul carattere, il comportamento, la vita familiare, sentimentale e fisica dei suoi appartenenti, e i rapporti con tutti gli altri segni. Nella prima parte del libro l’autrice esamina Io zodiaco femminile; nella seconda parte, con assoluta imparzialità, Io zodiaco maschile.
Lucia Alberti è nata e cresciuta a Vienna, città dove gli studi astrologici sono considerati con serietà e abbinati alla parapsicologia. La sua passione per l’astrologia risale alla prima giovinezza e, in seguito, si è trasformata in vera e propria specializzazione. L’Alberti ritiene che basti conoscere le più elementari regole dell’astrologia per appassionarsi a questo ramo del sapere che crea una rete di influenze e relazioni fra gli astri e l’umanità sulla base dell’unità cosmica di ogni essere umano. Lucia Alberti ha pubblicato su riviste e in volumi un gran numero di oroscopi relativi a note personalità del mondo della letteratura, dell’arte, della politica; di lei sono usciti presso Rizzoli Editore, il Calendario astrologico 1967 e il Calendario astrologico 1968.
La Via dello Sciamanesimo Boreale
E l’uso del tamburo come strumento di magia e di conoscenza
Autore/i: Melzi Davide
Editore: Edizioni della Terra di Mezzo
introduzione dell’autore.
pp. 190, ill. b/n, Milano
Lo sciamanesimo va oggi molto di moda nel grande “supermarket dell’occulto”, che dovrebbe soddisfare le esigenze di trascendenza di quanti, tra i nostri contemporanei, non sono appagati dalle forme di religiosità e di spiritualità dominanti in questi tempi.
In molti oggi si proclamano sciamani, senza magari neanche sapere il senso etimologico di questa parola o il ruolo e la funzione che i veri sciamani avevano nelle culture primordiali.
Ma il fatto che ci siano degli individui che si attribuiscono delle caratteristiche che in realtà non posseggono, magari a scopo di lucro od al fine di irretire delle persone ingenue o prive di capacità discriminanti, nulla toglie alla maestosità della figura del vero sciamano, che l’autore descrive basandosi anche su riscontri oggettivi di numerosi e autorevoli esperti dell’argomento. Lo sciamano è un uomo dotato di una grande forza interiore che, dopo aver percorso una Via iniziatica sotto la guida di un vero maestro e dopo aver compiuto una difficile opera di rettificazione e di distacco all’interno del suo animo, ha raggiunto una dimensione che difficilmente può essere compresa da chi non l’ha a sua volta raggiunta, e che l’Autore definisce il modo d’essere dell’uomo reale.
La sapienza e la conoscenza che egli acquisisce è tale, e soprattutto si riferisce a dimensioni poste così oltre il limite del mentale, del logico e del razionale, che qualsiasi paragone tra un sapiente dei nostri giorni ed uno sciamano vedrebbe quest’ultimo – secondo l’Autore – sicuramente vincente, dato che lo sciamano ha imparato a conoscere, per averlo personalmente sperimentato e non per averlo sentito dire o per averlo letto sui libri, ciò che sta oltre la vita e la morte fisica, sa ‘volare’ nei mondi paralleli divini ed inferi, sa parlare con gli Dèi e con i demoni ed è in grado di guarire le malattie con la sua magia ed i suoi riti.
L’Autore nel presente volume approfondisce in modo particolare l’analisi e lo studio dei mezzi operativi che lo sciamano usa per ottenere la sua conoscenza iniziatica. Descrive pertanto in modo minuzioso la fabbricazione del tamburo rituale e le tecniche d’uso di questo strumento, mettendo in evidenza le differenze e le analogie esistenti tra i vari popoli, presso i quali è sopravvissuta fino ai nostri giorni la tradizione sciamanica, che egli ritiene essere stata, in tempi antichissimi, un patrimonio comune di tutte le civiltà arcaiche.
Egli descrive inoltre i metodi grazie ai quali lo sciamano entra in rapporto con gli spiriti, le entità invisibili e con il proprio totem, spiega la differenza tra il vero sciamanesimo, la trance ed i culti di possessione, riporta diverse autorevoli testimonianze di viaggi sciamanici nei “mondi paralleli”, accenna alle tecniche d’uso delle sostanze allucinatorie al fine di ottenere esperienze sciamaniche e mette in evidenza in più punti del libro la similitudine esistente tra lo sciamanesimo nordico e le tecniche alchemiche occidentali.
Non mancano alcuni interessanti riferimenti alle pratiche operative dello sciamanesimo femminile, anche se il segreto, che da sempre ha caratterizzato questo argomento, ha permesso all’Autore di darne dei riferimenti solo parziali.
Davide Melzi fu attratto sin da giovane dallo stile di vita dei popoli arcaici, nonché dalle loro concezioni religiose, etiche e sociali.
Seguendo questa sua vocazione si è laureato in lettere, interessandosi nel corso dei suoi studi sopratutto di antropologia, di etnologia e di sciamanesimo.
Dopo la laurea ha proseguito le sue ricerche, cercando di andare oltre il limite semplicemente tecnico ed accademico che di solito caratterizza gli studi di questo genere, provando a sperimentare e forse a conoscere anche praticamente alcuni aspetti della via della conoscenza sciamanica.
I risultati di tali ricerche pratiche e teoriche, e soprattutto la disposizione mentale necessaria per avvicinarsi ai misteri dello sciamanesimo, sono documentati nel presente volume.
Leggende Celtiche
Il cavallo dal manto arruffato ed altri episodi
della leggenda di Fionn
Autore/i: Young Ella
Editore: Edizioni della Terra di Mezzo
traduzione dall’inglese di Margherita Rossi.
pp. 200, Milano
Un giovane uomo incontra nella notte il Re dei lupi, e con lui sancisce un patto di eterna amicizia: il ragazzo, destinato a diventare il capo del Clan dei Bassa, vivendo la sua infanzia nei boschi di querce dell’Irlanda, ha imparato da un’anziana Donna di conoscenza molti segreti della sua magia, e soprattutto la capacità di mettersi in sintonia con la natura incontaminata di quei tempi primordiali…
Comincia così la storia con cui Ella Young ci porta ancora una volta, dopo “Le meravigliose leggende celtiche”, nel passato mitico di un mondo incentrato sugli antichi simboli celtici, rinarrato con il linguaggio delle fiabe e delle leggende. In questo volume l’Autrice racconta di come, in tale terra splendida e selvaggia, esistesse, tanti, tanti anni fa, un popolo forte e valoroso, saggio e generoso: i Fianna.
Essi erano anche paragonabili ad un ordine cavalleresco, per certi versi simile a ciò che sarebbero stati anche i cavalieri della Tavola Rotonda di Re Artù.
I requisiti per poter entrare nella Confraternita dei Fianna erano molto rigorosi: chi ambiva a farvi parte doveva superare prove di iniziazione in cui avrebbe dimostrato di avere, oltre che abilità guerriera e coraggio, anche capacità poetiche e musicali. Infatti in questi eroi la virtù guerriera doveva accompagnarsi alla sensibilità dei Bardi ed alla conoscenza dei Druidi.Il loro ultimo e più grande capo fu Finn Mac Cumhaill, ovvero proprio il ragazzo che compare all’inizio della storia, destinato a divenire un grande eroe dai poteri soprannaturali ed a guidare i suoi guerrieri contro gli stranieri che avrebbero minacciato il Regno d’Irlanda, cioè forse proprio contro i rappresentanti delle forze violente ed oscure che avrebbero dato vita al mondo moderno.
Un ciclo di leggende che attraversano il tempo, e attraverso cui l’Autrice ci fa cogliere il modo d’essere di epoche in cui il mito era realtà, e la realtà era mito…
Ella Young nacque in Irlanda il 26 dicembre 1867 nel piccolo villaggio di Fenagh nella contea di Antrim ove visse fino al 1880, anno in cui la sua famiglia si trasferì a Rathmines nell’Irlanda del Sud.
Si laureò in scienze politiche presso l’Università di Dublino. Come molti altri giovani universitari di quel tempo sentì il richiamo della tradizione irlandese ed approfondì il suo interesse sulle leggende riguardanti il mondo fatato, recandosi per più mesi all’anno nell’ovest dell’Irlanda, dove imparò il gaelico ed ascoltò i racconti di persone che “avevano udito la musica delle Fate e che con esse avevano danzato”.
Simpatizzò con il movimento rivoluzionario irlandese, il Sinn Féin, ed essendo stata indagata dalla polizia, si rifugiò nella contea di Connemara, da dove venne a sapere dell’uccisione di molti dei suoi amici. Ritornò a Dublino nel 1919 ed ivi rimase per la durata della Guerra Civile.
Nel 1925 partì per gli Stati Uniti con un permesso di lavoro come lettrice universitaria, attività che svolse inizialmente nell’Est del paese e successivamente in molti colleges americani, fino a trasferirsi a Los Angeles ove accettò un incarico presso la University of California, come lettrice di mitologia e letteratura celtica.
Ella Young non si sposò e visse gli ultimi anni della sua vita in tranquillità e solitudine, scrivendo libri, occupandosi di giardinaggio ed accudendo ai suoi gatti, fino a quando morì nel 1956.
The Tangle-Coated Horse non fu il suo unico lavoro, Ella Young scrisse anche: Poetry, 1906; The Coming of Lugh, 1909; Celtic Wonder Tales, 1910 The Rose of Heaven, 1918; The Weird of Fionavar, 1922; The Wonder-Smith and His Son, 1927; The Unicorn with Silver Shoes, 1932; Flowering Dusk, 1945.
Breve Storia della Musica
La limpida sintesi di due millenni di storia musicale, modello insuperabile di rigore critico nella semplicità dell’esposizione.
Autore/i: Mila Massimo
Editore: Giulio Einaudi Editore
in copertina: G. Nazario, Écriture musicale.
pp. 496, Torino
Per la sua praticità e per la sua agevole lettura questa Storia della musica si è conquistata un posto di rilievo nella cultura italiana contemporanea e ha ampiamente contribuito alla diffusione e conoscenza della musica negli ambienti dei non specialisti. A contraddistinguere quest’opera di Mila è la freschezza delle impressioni personali sulle quali è fondata. Suo obiettivo è di rendere contemporanea tutta la musica: ravvisare gli elementi di attualità del canto gregoriano non meno che della musica elettronica, di Monteverdi come di Strawinsky. Scopo di questa Storia è di ascoltare ciò che la musica ha detto all’uomo nel corso dei secoli, individuando il contributo che essa ha recato alla civiltà. Sono perciò evitate, anzi ignorate, sia minuzie biografiche, sia «problemi» formali. Oltre a un ampio aggiornamento, che porta l’esame della musica contemporanea fino ai giorni nostri, la revisione e le aggiunte di questa nuova edizione consistono nell’allargamento dell’esperienza d’ascolto in nome di un ideale di storiografia musicale fondata sulla spontaneità del gusto e sullo sviluppo della sensibilità artistica.
Massimo Mila (1910 – 1988) è stato professore incaricato nell’Università di Torino, dove fondò l’Istituto di Storia della Musica. Bocciato nel concorso nazionale per titoli a una cattedra ordinaria, fu accademico di Santa Cecilia e accademico delle Scienze. Nel 1986 ottenne il Premio internazionale dei Lincei per la critica e la poesia. Collaboratore di riviste e giornali, è stato critico musicale de «La Stampa». Presso Einaudi ha pubblicato: L’esperienza musicale e l’estetica (1950 e 2001), Gli eroi del Chomolungma (1954), Cronache musicali 1955-1959 (1959), Breve storia della musica (1963), Maderna musicista europeo (1976), Lettura della Nona Sinfonia (1977), Lettura delle «Nozze di Figaro» (1979), L’arte di Verdi (1980), Compagno Strawinsky (1983), Lettura del Don Giovanni di Mozart (1988), Lettura del Flauto magico (1989), Scritti di montagna (1992), Brahms e Wagner (1994), Scritti civili (1995), L’arte di Béla Bartók, Guillaume Dufay (1997), Argomenti strettamente famigliari: Lettere dal carcere 1935-1940 (1999), Mozart. Saggi 1941-1987 (2006), I quartetti di Mozart (2009) e Le sinfonie di Mozart.
I. La musica greca. II. Il canto gregoriano. III. Monodia profana medievale. IV. Gli inizi della polifonia. V. Il Quattrocento. VI. Rinascimento, riforma e controriforma. VII. La musica strumentale del Cinque e Seicento. VIII. Le origini del melodramma e la vocalità del Seicento. IX. L’opera e la musica vocale in Europa nel secolo XVII. X. Bach e Händel. XI. L’opera seria e l’opera comica settecentesca. XII. Il concerto strumentale e la musica violinistica. XIII. L’apogeo del clavicembalo e la nascita del pianoforte. XIV. Haydn e Morzart. XV. Ludwig van Beethoven (1770-1827). XVI. Il romanticismo. XVII. L’ottocento musicale italiano. XVIII. L’opera francese nell’Ottocento. XIX. Il tardo romanticismo tedesco. XX. Le scuole nazionali. XXI. La musica contemporanea fuori d’Italia. XXII. La musica contemporanea in Italia. Indice dei nomi.
Timeo
Autore/i: Platone
Editore: Rizzoli
testo greco a fronte, introduzione, traduzione e note di Francesco Fronterotta, in copertina: rappresentazione dell’universo tratta da un manoscritto del Timeo (XI secolo), Biblioteca Laurenziana, Firenze.
pp. 440, Milano
Il Timeo, che fa parte degli ultimi dialoghi composti da Platone, espone in un ampio racconto in forma di mito le origini dell’intero universo, dei pianeti, della Terra e della vita umana, animale e vegetale. Attraverso l’ipotesi di un demiurgo, vero e proprio artigiano del cosmo, che riproduce nel materiale a sua disposizione l’ordine e la disposizione dei perfetti modelli ideali, Platone giunge a fornire una rappresentazione della costituzione del tutto che, pur con i suoi molteplici limiti, i suoi arcaismi e le sue evidenti aporie, ha goduto di un’enorme fortuna nella tradizione filosofica posteriore. Nonostante le critiche sollevate già da Aristotele contro la cosmologia del Timeo, l’immagine platonica del mondo, concepito come un vivente «totale» e «compiuto», dotato di anima e corpo, ha continuato per secoli ad affascinare l’immaginario e a stimolare la riflessione dei suoi lettori. Questa nuova traduzione fornisce gli strumenti necessari, linguistici, filosofici e bibliografici, per avvicinarsi a un’opera che fin dall’antichità è stata oggetto di discussioni senza fine, suscitando le interpretazioni più diverse e contrastanti.
Francesco Fronterotta insegna Storia della filosofia antica presso la Facoltà di Scienze della formazione dell’Università di Lecce. Si occupa soprattutto di Platone e del dibattito suscitato dalle sue dottrine nell’ambito dell’Accademia. Oltre a numerosi saggi e articoli, ha scritto: Guida alla lettura dei Parmenide di Platone (Roma-Bari 1998) e METHEXIS. La teoria platonica delle idee e la partecipazione delle cose empiriche (Pisa 2001). Ha curato, con Giuseppe Cambiano, una traduzione del Parmenide (Roma-Bari 1998) e partecipa a una nuova traduzione francese delle Enneadi di Plotino (I vol., Parigi 2002; II vol., Parigi 2003).
Il Contributo dell’Africa al Pensiero Umano
Autore/i: Guernier Eugène
Editore: Sansoni Editore
traduzione di Simona Attanasio.
pp. 304, nn. tavv. b/n f.t., Firenze
Proprio nel momento in cui l’Africa sta risorgendo e si inserisce sempre più attivamente nel mondo politico internazionale, i problemi sollevati dalla conoscenza del passato culturale del Continente Nero rivestono una importanza fondamentale. Per questi motivi l’opera di Eugène Guernier, professore all’Institut d’Etudes Politiques dell’Università di Parigi su n contributo dell’Africa al pensiero umano si colloca nella prospettiva nuova posta dalla rivendicazione culturale delle èlites africane odierne che hanno avuto sul piano intellettuale, clamorose manifestazioni. L’Africa, Continente a lungo ritenuto senza storia, potrebbe rivelarsi, secondo le più recenti teorie ed i più aggiornati studi la culla della civiltà. In questa nuova cornice, l’esame degli apporti originali delle civiltà sudanesi, delle civiltà egizie e delle civiltà berbere può costituire una prima soddisfacente impostazione dei molteplici interrogativi sollevati dall’esame del contributo dell’Africa alla storia del mondo. Dall’arte alle scienze, dalla musica alla sociologia, dalla filosofia alla politica, il prof. Guernier riesce a tracciare un quadro sintetico ma completo di quanto appare oggi di sicura origine africana. Dopo la rivoluzione politica costituzionale e l’imminente trasformazione sociale ed economica, il Continente africano inizia la propria ricognizione culturale e su questa via, questo libro costituisce indubbiamente una tappa fondamentale.
Estranei
Romanzo
Autore/i: Yamada Taichi
Editore: Casa Editrice Nord
traduzione dall’edizione americana di Anna Martini.
pp. 224, Milano
Hideo Harada è un uomo di mezz’età, divorziato, con un figlio che non vede quasi mai e un lavoro – scrivere sceneggiature per la televisione – che stenta a decollare. Per di più, vive nel suo ufficio, in una grande e asettica palazzina nei pressi di una trafficata strada statale di Tokyo.
Così, per sfuggire allo squallore e alla solitudine della propria esistenza, il giorno del suo compleanno Hideo decide di recarsi ad Asakusa, il quartiere della sua infanzia, dove a dodici anni aveva perduto entrambi i genitori, investiti da un’auto. Ma, quando entra in un teatro, tra il pubblico nota un individuo straordinariamente somigliante al padre. L’uomo lo invita a seguirlo a casa sua, dove lo aspetta la moglie: anche lei è identica alla madre morta…
Hideo trascorre con i due una serata sconcertante e meravigliosa, e questo gli dà la forza di riprendere a lavorare con rinnovata energia. Gli incontri si susseguono, e sono una fonte di gioia e serenità, eppure… Hideo appare agli occhi dei suoi amici sempre più pallido e smunto, come se un male oscuro lo stesse consumando. La persona più angosciata di tutti è Kei – una vicina di casa con la quale Hideo ha intrecciato una relazione sentimentale -, che, una volta scoperto il suo segreto, gli consiglia di interrompere quelle visite, perché è evidente che lo stanno distruggendo.
Ma anche Kei nasconde una verità inquietante…
Riecheggiando lo stile di Paul Auster e le atmosfere di Haruki Murakami, Estranei è un romanzo commovente sul potere della memoria e sulla difficoltà di instaurare un rapporto autentico e sincero con gli altri.
Taichi Yamada è uno dei più famosi e rispettati scrittori giapponesi contemporanei. Nato a Tokyo nel 1934, dopo gli studi entra a far parte della casa di produzione Shochiku, per la quale scrive numerosi film e serie televisive di successo. Da anni lavora come freelance e ogni suo lavoro viene premiato con i riconoscimenti più importanti del panorama cinematografico giapponese, tra i quali si ricordano il Ministry of Culture New Talent Prize, il Prime Minister’s Prize, un Japanese Academy Award e numerosi Japan Television Awards. Anche in ambito letterario le sue opere hanno riscosso un enorme successo in patria, lo dimostra il fatto che il suo primo romanzo tradotto in Italia, Estranei (Nord, 2005), è stato insignito del prestigioso Yamamoto Shugoro Prize for Literature. Attualmente vive a Kawasaki con la moglie e i tre figli.
Il Sole – Le Soleil – Tarocchi di Marsiglia
TAROT – L’esperienza del simbolo
Autore/i: Verdini Stefano
Editore: Libreria Editrice Ossidiane
xilografia a due colori, 14×25,5 cm., tiratura 2 esemplari.
Roma
«Il lavoro è ispirato ai Tarocchi di Marsiglia, la matrice xilografia è stata preparata per la mostra collettiva “TAROT – L’esperienza del simbolo” presso la Stamperia del Tevere di Roma.
Per la presente stampa è stata creata una seconda matrice per poter stampare in due colori, la tiratura di questa serie è di 2 esemplari.»
misure: 14×25,5 cm
tecnica: xilografia a due colori.
Stefano Verdini si occupa di arti e mestieri tradizionali e artigianali, di tecnologia, di energia in tutte le sue manifestazioni, di problemi ambientali ed ecologici. Tra le sue ricerche e i suoi interessi c’è la decifrazione di quanto va oltre la realtà fenomenica, da ricondursi sia all’effetto di energie telluriche e cosmiche sia all’azione intenzionale dell’uomo.
Esposizioni, seminari, corsi e workshop:
- 2015 – “Vele di Carta“, workshop di Carta a Mano, Galleria Parione9, Roma.
- 2016 – “TAROT – L’esperienza del simbolo”, collettiva, Stamperia del Tevere, Roma. – “L’Arte dei Sigilli Giapponesi“, workshop, Galleria Parione9, Roma.
La Nascita dello Zen in Occidente
Autore/i: Kapleau Philip
Editore: Ubaldini Editore
prefazione dell’autore, traduzione di Nazareno Ilari.
pp. 280, Roma
Un libro basato sull’esperienza personale, oltre che su un’eccezionale conoscenza storica dello Zen. Degno compagno dei Tre Pilastri dello Zen, è uno dei più importanti contributi alla comprensione dello Zen nel mondo occidentale.
Il primo libro di Kapleau, I tre pilastri della Zen, è diventato in pochi anni un best seller, è unanimemente ritenuto la migliore se non l’unica introduzione allo Zen per gli occidentali ed è stato la via che allo Zen ha condotto migliaia di persone. Dopo la pubblicazione dei Tre Pilastri, nel 1966, Kapleau ha fondato a Rochester un centro Zen di cui è stato ed è tuttora la guida e il direttore spirituale. Qui Kapleau ha tenuto a centinaia di studenti conferenze, seminari e ritiri, ed è sull’esperienza fatta in più di un decennio di ammaestramento come pure sulle conferenze tenute in quasi tutta l’America e in Europa, che si basa questo suo secondo libro.
La Nascita della Zen in Occidente si apre con una sezione contenente dialoghi tratti dai seminari: «Come si fa per trovare il proprio maestro?», «Zen e psicoterapia», «Zen e Yoga» e «Che cos’è il satori?» sono tra i principali argomenti affrontati.
La seconda parte, dedicata alla pratica, comprende discorsi di incoraggiamento e commenti del Roshi durante un periodo di una settimana di ritiro e addestramento a Rochester.
Vi sono anche resoconti di persone che hanno raggiunto l’illuminazione durante questo genere di ritiri. La terza parte, «Pratica religiosa», presenta alcune versioni di testi tradizionali zen e alcuni dialoghi che rivelano l’importanza della pratica religiosa nell’addestramento spirituale.
L’ultima parte tratta del ruolo morale e della responsabilità sociale nello Zen, concludendo con una discussione sull’aborto, il suicidio, l’eutanasia e la guerra.
Scrive Kapleau nella sua Prefazione al libro: «Benché la letteratura sullo Zen nelle varie lingue europee sia molto estesa, il Buddhismo Zen resta ancora per molti una misteriosa religione orientale. Speriamo che lo Zen qui descritto, essendo stato filtrato attraverso l’esperienza di un maestro occidentale nel corso dei suoi incontri con studenti occidentali, possa parlare direttamente agli uomini e alle donne del nostro tempo con l’accento familiare che è proprio dell’epoca e della cultura in cui viviamo».
Philip Kapleau, nato nel 1912, ha avuto una vita varia e intensa.
Cronista giudiziario, fu a Norimberga a seguire il “Processo” e poi in Giappone, dove conobbe il Buddhismo. Dopo anni di studio e addestramento raggiunse l’illuminazione. Attualmente è direttore del Centro Zen di Rochester da lui fondato. Il suo primo libro, I tre pilastri della Zen, è già apparso in traduzione italiana in questa collana.
Il Significato della Felicità
La ricerca della libertà dello spirito nella psicologia moderna e nella saggezza dell’oriente
Autore/i: Watts Alan W.
Editore: Ubaldini Editore
prefazioni e introduzione dell’autore, traduzione dalla seconda edizione di Giuseppe Sardelli.
pp. 188, ill. b/n, Roma
Quali soluzioni offrono il pensiero orientale e quello occidentale all’eterno problema della felicità umana?
“I libri che parlano della felicità sono generalmente di due tipi. Ci sono quelli che ci dicono come diventare felici cambiando le nostre condizioni e quelli che ci dicono come diventare felici cambiando noi stessi. Dopo di che, se tali libri non sono pura filosofia, passano, gli uni e gli altri, a dare consigli pratici quanto ai modi e ai mezzi con cui si può raggiungere la felicità, descrivendo una tecnica spirituale, psicologica o materiale per ottenere il risultato desiderato.
Questo libro non rientra in nessuna di queste due categorie, poiché il suo autore crede che la felicità, la felicità più profonda, trascenda la sfera di qualunque tecnica esistente sotto il sole. Sebbene affermi che questo libro è strettamente pratico, non vi si nomina una sola cosa che si possa fare per diventare felici”.
Alan W. Watts, recentemente scomparso, è largamente noto nel mondo anglosassone e anche in Italia sono apparse traduzioni di suoi libri. Anche se la sua solida formazione filosofica è d’impronta nettamente occidentale, e del miglior timbro, egli ha preso largamente in prestito dalle metafisiche asiatiche, soprattutto dal buddhismo e dal taoismo, pur riconoscendo che le loro forme di pensiero sono difficilmente assimilabili dall’anima occidentale.
Astrazione e Simbolismo nell’Ornamentazione
Autore/i: Sacchetti Alfredo
Editore: Edito in proprio
estratto da «Rivista di Etnografia», Vol. XVI, Napoli, 1962.
pp. 52, nn. tavv. b/n f.t., Napoli
Questo studio dell’autore, già Direttore dell’Istituto di Antropologia Generale della Università di Napoli e fondatore dell’Istituto de Investigaciones Demogenéticas de la Universidad Nacional de Cordoba (R.A.), è un saggio di interpretazione nuova ed originale dell’astrazione e del simbolismo nell’ornamentazione.
Prendendo spunto dall’artigianato sardo pone l’accento sul valore psicologico di questi aspetti dell’attività estetica umana e ne stabilisce la genesi più arcaica. È un contributo scientifico e di ricerca critica che definisce, inoltre, un quadro delle possibili omologie psico-estetiche nel messaggio dell’arte ornamentale.
Com’è l’Aldilà
Dalle esperienze degli enti disincarnati – Grandi personaggi del passato narrano la loro «vita oltre la vita»
Autore/i: Magister
Editore: Luigi Reverdito Editore
premessa, introduzione e cura di Ettore Cipollato.
pp. 160, Trento
L’opera ha come autore un’entità disincarnata, «Magister», appartenente ad un piano esistenziale diverso dal nostro e svincolata dalle passioni terrene. Il libro desta immediato interesse in chiunque creda in una vita oltre la vita sia per l’argomento che per il modo inconsueto di affrontarlo. La curiosità per l’ignoto e arguta disponibilità per un sapere alternativo sempre e comunque «ai confini del possibile» hanno consentito al coordinatore Ettore Cipollato di realizzare con le «comunicazioni» di Magister un volume originale e di piacevole lettura nel vasto panorama della letteratura medianica.
Ettore Cipollato è nato nel 1922 da una famiglia patrizia-veneziana. E approdato agli studi del paranormale armato di curiosità, costanza, passione per la ricerca. Ebbe i primi contatti con il mondo dell’invisibile in seno ad un gruppo di professionisti ne] 1954. In seguito formò, insieme alla moglie, un gruppo di ricerca autonomo: «L’Arca».
Dopo lo studio delle verità trascendentali della vita al di qua e al di là della «barriera morte» Cipollato, con il suo gruppo, s’interessa anche di «archeologia medianica».