Psicoanalisi ed Educazione Sessuale
Autore/i: Vegetti Finzi Silvia; Catenazzi Marina
Editore: Editori Laterza
pp. XXXV-372, Bari
La sessualità e un problema importante e molto difficile da affrontare: conviene cominciare a studiarla il più presto possibile, benché i pregiudizi cerchino di impedirlo.
In questa antologia, quanto mai opportuna, i grandi della psicoanalisi analizzano i silenzi e le bugie con cui per anni si è risposto alle domande dei bambini sugli enigmi del corpo e della sessualità. (Fernando Savater)
Silvia Vegetti Finzi (Brescia, 1938), una delle autrici di psicoanalisi e psicologia più note in Italia, insegna Psicologia dinamica all’università di Pavia. Fra le sue opere: Storia della psicoanalisi (Milano 19902), Il bambino della notte (Milano 1990), Il romanzo della famiglia (Milano 1992); per i nostri tipi ha curato Psicoanalisi al femminile (1992).
Marina Catenazzi (Pavia, 1965) si e laureata in filosofia presso l’università di Pavia con una tesi in Psicologia dinamica.
La Possessione Diabolica
Autore/i: Balducci Corrado
Editore: Edizioni Mediterranee
prefazione di Emilio Servadio, introduzione dell’autore.
pp. 248, 17 fotografie b/n f.t., Roma
Questo libro rappresenta un’assoluta novità, molto attesa da quando si è venuta affermando la scienza dell’occulto. L’opera si apre con tre episodi che costituiscono il meglio di questo ultimo secolo in tema di indemoniati. Testimone del più recente, l’Autore, con stile scorrevole, logico e facile, conduce il lettore attraverso i meandri della teologia, della psichiatria e della parapsicologia, per proporgli poi le direttive atte a scoprire, tra i tanti, i rari casi davvero demoniaci. Particolarmente oggi, in un fanatismo di articoli, scritti, dibattiti e film, chiunque desideri una spiegazione chiara nel mondo tenebroso dei diavoli, dei posseduti e degli esorcisti e voglia porsi in grado di giudicare con competenza, non può fare a meno di questo libro, scritto da uno dei più noti ed esperti demonologi.
Il libro si apre con tre episodi che, per la ricchezza delle manifestazioni, la straordinarietà dei fenomeni e la serietà della documentazione, rappresentano il meglio di quest’ultimo secolo in tema di indemoniati.
L’Autore, testimone di uno dei tre casi, per dare una risposta ai molti interrogativi che insorgono spontanei e pressanti, affronta con stile facile e con logica scorrevole un argomento estremamente arduo e complesso.
La teologia è chiamata a precisare i termini del problema per meglio introdurre nell’indagine scientifica, la quale si snoda attraverso la psichiatria e la parapsicologia, scienze ambedue necessarie per poter giudicare la complessa fenomenologia dell’indemoniato.
Da un’appropriata e originale sintesi del materiale scientifico scaturisce una linea direttiva che permette di scoprire gli eventuali, rari casi veramente demoniaci, tra i tanti che non lo sono, pur simulandoli in maniere a volte sorprendenti. Il criterio diagnostico è del tutto nuovo nella sua formulazione, e tale da poter essere presentato come il solo vero criterio idoneo a giudicare, poiché non legato al tempo e non subordinato alle sorprendenti conquiste nel campo del progresso scientifico.
L’opera si presenta quindi come una novità assoluta, molto attesa negli ultimi anni, che hanno visto affermarsi e consolidarsi la scienza del paranormale.
Oggi, poi, certi problemi diventano di giorno in giorno più noti e palpitanti per il grande pubblico, favoriti da un crescendo di articoli, scritti, dibattiti e film, resi spesso più inquietanti da quel fanatismo facile a insorgere di fronte al meraviglioso e al misterioso.
Chiunque, pertanto, desideri un po’ di luce nel mondo tenebroso dei diavoli, dei posseduti e degli esorcisti e chi voglia mettersi in grado di leggere e giudicare con competenza sull’argomento non può fare a meno di questo libro, scritto da uno dei più noti ed esperti demonologi.
Corrado Balducci (1923-2008) laureatosi in filosofia, teologia, diritto canonico e civile ampliò la sua formazione scientifica dedicandosi allo studio della psichiatria e della parapsicologia. Nel 1959 apparve una sua voluminosa opera dal titolo Gli indemoniati. Scrisse numerosi articoli su giornali e riviste e collaborò a diverse enciclopedie. Oltre a varie conferenze tenute in Italia e all’estero, partecipò a interviste, tavole rotonde e congressi. Monsignor Balducci è stato senza dubbio uno dei più noti ed esperti demonologi e la massima autorità in materia di possessione diabolica.
Occultismo
Autore/i: Oliva Nicola
Editore: Edizioni del Gattopardo
prefazione dell’autore.
pp. 144, Roma
Il mistero della vita terrena e le forze che la regolano, ha sempre interessato l’umanità non soltanto dal punto di vista religioso, ma anche e soprattutto per quel tanto di inconscio che sfugge alla nostra sensibilità.
Ma cosa deve intendersi per occultismo?
Ci troviamo adesso spesso nella condizione di dover ritenere scientifico ciò che un tempo era detto superstizione. Le storie sui demoni, sui guaritori, sugli indemoniati, che ritroviamo in gran parte della letteratura popolare, servirono per anni ad alimentare superstizioni e paure.
Oggi lo studio delle «forze occulte» e affrontato con molta più serietà e spregiudicatezza.
Questo volume cerca prima di tutto di chiarire cosa deve intendersi per occultismo, poi la necessità di uno studio serio su questa materia e le teorie sulla magia bianca e magia nera. Le storie del passato, dagli alchimisti agli «elisir di lunga vita» vengono riesaminate sotto una angolazione totalmente nuova.
Lo spiritismo e i pericoli di esso, l’ipnotismo, il magnetismo, le allucinazioni ed infine i fenomeni di chiaroveggenza, sono i temi principali di questo libro nuovo, interessante e di larga documentazione.
Farsi l’Oroscopo
Autore/i: Lewis Ursula
Editore: Fratelli Melita Editori
introduzione dell’autrice.
pp. 208, nn. ill. b/n, La Spezia
Un sistema facile e pratico per fare a se stessi e agli altri un oroscopo praticamente infallibile.
Medicina e Magia
Nell’antico oriente
Autore/i: Fiorenzola Francesco; Parenti Francesco
Editore: Fratelli Melita Editori
premessa degli autori.
pp. 228, nn. tavv. b/n f.t., ill. b/n, Genova
«Medicina e magia: due concezioni a tutt’oggi diametralmente opposte e che rappresentano due modi diversi di affrontare ed interpretare i fenomeni naturali.
La magia è per molti sinonimo di qualcosa di fumoso e soprannaturale, che si serve di formule evocate da stregoni o alchimisti; la medicina invece rimanda a precise formule e attrezzati e asettici laboratori… Eppure gli studi storico-medici e le ricerche etnologiche hanno ampiamente dimostrato che la medicina è figlia della magia e che le moderne immagini cliniche non sono altro che l’evoluzione delle primitive pratiche magiche.
A partire dai Sumeri e dagli Assiro-Babilonesi, passando per gli Egiziani fino ad arrivare ai popoli dell’Antica Cina assistiamo al passaggio delle pratiche mistiche nei templi alla medicina ippocratica[…]»
Aforismi del Sistema Yoga di Patanjali
Autore/i: Swami Vivekananda
Editore: Napoleone Editore
introduzione di Yogi Ramacharaka.
pp. 200, Roma
Il sistema Yoga di Patanjali è uno dei massimi sistemi di filosofia indiana.
Direttamente legato alle Dottrine Sankhja di Kapila, da cui Patanjali trasse ispirazione e argomenti, esso può venire datato attorno al 300 a.C.
Il nucleo della Dottrina esposta in questo volume, concerne le forme di liberazione dalla schiavitù di Prakriti (ossia la materia) attraverso particolari esercizi, riti e azioni, che, permettendoci di raggiungere la conoscenza della verità, ci indicano il sentiero dell’unione con Dio.
La Filosofia del Buddhismo Zen
Autore/i: Izutsu Toshihiko
Editore: Ubaldini Editore
prefazione dell’autore, traduzione di Patrizia Nicoli.
pp. 244, Roma
Non è senza motivo che lo Zen tenda ad aborrire profondamente il filosofare e il parlare dell’esperienza zen in termini razionali. Infatti il mondo dello Zen è un mondo di silenzio, un mondo di esperienza straordinaria che sfida il pensiero e la parola. Ma il “silenzio” dello Zen e in realtà un silenzio denso di parole, che si esprime naturalmente – se non può fare a meno di esprimersi – nel linguaggio.
Lo Zen non ama essere associato alla filosofia nel senso ordinario della parola, giacché “filosofia” implica pensiero razionale e concettualizzazione. In questo senso, lo Zen non solo è nonfilosofico; più positivamente, è antifilosofico. Il suo mondo è infatti il mondo del silenzio, il mondo dell’esperienza straordinaria che sfida il pensiero e la descrizione linguistica, il mondo in cui tutte le parole sono in definitiva ridotte al Silenzio.
Il “silenzio” dello Zen è però un silenzio gravido di parole. Naturalmente lo Zen si esprime – non può fare a meno di esprimersi – con il linguaggio. Quindi il silenzio zen si trasforma in linguaggio, si ” articola” al di fuori di se stesso ed entra nella dimensione delle parole. Quello che importa realmente, e il solo che conti agli occhi dello Zen, è il linguaggio considerato in questa luce, cioè quel tipo particolare di linguaggio che emerge direttamente dall’esperienza zen della realtà.
Tuttavia un tale linguaggio può essere benissimo sottoposto a un’analisi intellettuale ed elaborato in una particolare forma, o forme, di filosofia; una filosofia, beninteso, che deve esprimersi dal cuore stesso della consapevolezza zen. Ed è in questo senso che si può dire che lo Zen ha considerevoli potenzialità per la creazione di un pensiero filosofico.
Toshihiko Izutsu proviene dal mondo dello Zen, ma è anche un maestro in molte lingue, filosofie e sistemi di misticismo. I suoi libri trattano dell’Estremo Oriente, del pensiero islamico e di quello occidentale, e per anni Izutsu ha partecipato regolarmente alle “Conferenze di Eranos” con le sue conferenze sullo Zen, alcune delle quali compaiono come capitoli di questo libro. In una delle sue opere più importanti, Key Philosophical Concepts in Sufism and Taoism, ha paragonato il mistico sufi Ibn ’Arabī al saggio cinese Chuang Tzu. In effetti, tutti i suoi scritti tendono a quella che egli chiama “filosofia mondiale”, nella quale diverse trame di saggezza si intessono a formare un unico smagliante disegno.
Il Teatro e il Suo Doppio
Con altri scritti teatrali
Autore/i: Artaud Antonin
Editore: Giulio Einaudi Editore
a cura di Gian Renzo Morteo e Guido Neri, prefazione di Jacques Derrida, traduzione di Ettore Capriolo e Giovanni Marchi.
pp. LII-272, Torino
Apparso in prima edizione nei «Saggi» Einaudi (1968), questo volume Vuole presentare l’essenziale del pensiero di Artaud nelle sue applicazioni al teatro. Vi figurano alcuni tra i numerosi scritti che completano il quadro dei rapporti di Artaud col teatro: progetti drammatici, progetti di messa in scena, cronache drammatiche, recensioni, articoli.
Le idee teatrali di Artaud hanno incontrato una diffusa e vistosa fortuna. Hanno aperto un campo differenziato di esperienze e di ricerche, intorno ad alcune rivendicazioni fondamentali: sollevazione contro la dittatura del testo, decristallizzazione del pubblico, mobilitazione di tutte le energie fisiche attive nello spettacolo e loro codificazione in un linguaggio integrale. Ma per Artaud non si tratta semplicemente di modificare l’equilibrio istituzionale del teatro e di ridefinirlo sotto forma di un nuovo «paradosso sull’attore» (o sul regista). Un testo come Le Théâtre et son double non appartiene agli uomini di teatro. Molto più che una definizione di essenze o un discorso precettistico su come fare teatro è un’evocazione delle possibilità estreme del teatro, di quella tentazione (o «doppio») di azione assoluta, irreversibile («crudeltà») che incombe sull’esibizione dei corpi nello spazio scenico, forzando le finzioni e riserve di cui è costituita la trama del vissuto.
Albert Einstein
L’Uomo e lo Scienziato – La Teoria della Relatività e la Sua Influenza sul Mondo Contemporaneo
Autore/i: Infeld Leopold
Editore: Giulio Einaudi Editore
traduzione di Orazio Nicotra.
pp. 152, ill. b/n, Torino
Sebbene Einstein sia considerato un personaggio di primo piano nella storia del pensiero umano, pochi si ritengono all’altezza di seguire passo passo le rivoluzionarie conquiste della sua ricerca.
Uno dei più stretti collaboratori di Einstein, Leopold Infeld, crede che questa diffidenza sia ingiustificata, e che anche il lettore non specializzato possa essere messo a contatto con le idee fondamentali della sua concezione. «Verrà il giorno, – egli scrive – che i principî della relatività verranno insegnati nelle scuole medie. Sono idee semplici ed essenziali, anche se il tradurle in termini di linguaggio ordinario non è operazione da poco». Con questo volumetto Infeld intende appunto «tradurre» e interpretare i risultati scientifici di Einstein. Egli discute le grandi rivoluzioni einsteiniane – la relatività speciale, la relatività generale, il contributo di Einstein alla teoria dei quanti e le moderne teorie, sulla struttura dell’universo, – con l’autorità e con la perfetta chiarezza di chi ha dedicato la sua vitae i suoi studi ai massimi problemi della fisica teorica.
Leopold Infeld è nato in Polonia il 20 agosto 1898. Studiò a Berlino e a Cracovia, sua città natale, dove si laureò nel 1921. Fu insegnante ginnasiale in Polonia e poi all’Università di Leopoli. Fu nel 1933 all’Università di Cambridge e nel 1936, già famoso in tutto il mondo, a quella di Princeton. Molto del suo lavoro fu compiuto in collaborazione con Einstein; per dieci anni lavorarono insieme, su problemi particolari della teoria della relatività. Nel 1938, Infeld diventò professore di matematica applicata all’Università di Toronto. Nel 1950 ha fatto ritorno in Polonia dove risiede tuttora.
La Magia della Golden Dawn – Volume Quarto
Insegnamenti, Riti e Cerimonie dell’Ordine Ermetico della Golden Dawn
Autore/i: Regardie Israel
Editore: Edizioni Mediterranee
traduzione di Roberta Rambelli.
pp. 368, 30 disegni b/n, Roma
Golden Dawn, o “Alba d’Oro” è il termine che, nel simbolismo ermetico, indica l’evento spirituale che precede il compimento della Grande Opera, l’apparire della Pietra dei Filosofi, corrispondente all’aprirsi della coscienza agli effetti dell’iniziazione. A tale significato si ispirarono i fondatori dell’ordine, nel quale confluirono in gran parte tradizioni ermetiche ed esoteriche orientali e occidentali, dalla Cabala mistica e dai Tarocchi, che costituirono l’influsso dominante, alla tradizione enochiana operativa facente capo a John Dee, dalle tecniche della “visione interiore”, fino ai metodi realizzativi dei Rosacroce e degli Illuminati di Baviera, nonché ai principi della scuola massonica. Tali dottrine e rituali vennero sapientemente coordinati e fusi in un unico insegnamento, logico, coerente e progressivo, sorretto da una cerimoniale suggestivo e di grande potere evocativo. Israel Regardie, un medico che per alcuni anni era stato segretario di Aleister Crowley, già membro dell’ordine, ha ritenuto maturi i tempi per far conoscere al pubblico i rituali segreti di questo importante ordine magico e li ha rivelati per la prima volta in quest’opera. Gli insegnamenti magici si dividono in due distinte parti, o fasi: Solve e Coagula. Solve permette di dissolvere le resistenze interiori ed esteriori che impediscono al complesso fisio-psico-spirituale dell’uomo di venire a contatto con la realtà più vasta che trascende il mondo dei sensi; questa è la parte dell’insegnamento magico ormai sciolta dal segreto, accessibile a chiunque, avendo vocazione e volontà, si accosti con discernimento alla letteratura disponibile in materia. Coagula, invece, insegna come operare effettivamente con le forze sconosciute con le quali si viene in contatto. Questa è una dottrina che resta ancora velata dal simbolismo: in nessun testo è spiegata apertamente, e non si troverà alcun “maestro” disposto a spiegarla allo studente sprovveduto. Il velo del simbolo può tuttavia essere squarciato da chi abbia appreso Solve, purché non agisca mai prima di essere perfettamente sicuro di quello che fa. È in vista di ciò che anche oggi, in una società che non crede più nell’anima, è possibile parlare ancora di magia come di scienza dell’anima e dell’Io. Il rito conserva comunque la sua efficacia operativa, le parole hanno sempre effetto seminale se cadono su un terreno disposto ad accoglierle. Per questo gli insegnamenti della Golden Dawn, che sono tra i più espliciti di tutta la letteratura occulta, conservano proprio oggi più che mai un valore determinante.
Figlio di poveri emigranti ebrei, Israel Regudy nacque a Londra il 17 novembre 1907. Durante la Prima Guerra Mondiale, uno dei fratelli maggiori si arruolò nell’esercito e il cognome venne accidentalmente trascritto come Regardie. Così questo venne adottato come nome di famiglia. La sua famiglia si trasferì a Washington DC quando egli aveva 13 anni. Poco dopo, egli sviluppò un interesse per le opere teosofiche di Madame Blavatsky, lo yoga, e la filosofia indù. Regardie visitava spesso la Biblioteca del Congresso, che definiva la sua seconda casa. Non molto tempo dopo, Regardie trovò un precettore ebreo e imparò a leggere l’ebraico senza sforzo, un’abilità che lo avrebbe aiutato enormemente nei suoi studi cabalistici. Egli fece richiesta d’iscrizione al Collegio di Washington della SRIA (Societas Rosicruciana in America) il 18 febbraio 1926. Venne iniziato al grado di Neofita il 18 marzo 1926 e promosso al grado di Zelator il 2 giugno 1927.) Intorno al 1925 Regardie scoprì un libro di Aleister Crowley che suscitò la sua curiosità. Subito dopo, Crowley gli offrì un lavoro come suo segretario a Parigi. Regardie cercò di farsi insegnare le arti magiche dal suo datore di lavoro. Tuttavia, Crowley non si offrì di insegnargli né la magia né lo yoga., e Regardie, giovane riservato e modesto, non insistette sulla questione. Invece continuò gli studi magici da solo, leggendo ogni libro magico, articolo o manoscritto a lui accessibile. Si definiva un uomo della Golden Dawn e non un Thelemita… Nutriva ciò nonostante un grande rispetto per lO.T.O. e contava molti amici e colleghi nella comunità Thelemica. Sebbene la Golden Dawn avesse cassato di esistere nel 1903, continuava a vivere negli ordini suoi discendenti, come la Stella Matutina e l’Alpha et Omega. Con l’incoraggiamento ed il supporto di Dion Fortune, Regardie si unì alla Stella Matutina. Nel 1933 Regardie entrò nell’Ordine e progredì rapidamente attraverso i gradi, grazie alle sue straordinarie abilità. Dopo aver ottenuto il grado di Theoricus Adeptus Minor, Regardie lasciò l’Ordine nel dicembre del 1934. Nel 1937 pubblicò l’insieme dei rituali e delle conoscenze della Golden Dawn in quattro volumi intitolati semplicemente La magia della Golden Dawn. Nel 1947, Regardie si trasferì in California ed intraprese l’attività di chiropratico e terapista Reichiano. Insegnò psichiatria nel Los Angeles College of Chiropractic e compose articoli per varie riviste di psicologia. Regardie continuò a dare consigli in materia di salute e di magia fino al termine della sua vita. Morì di un attacco di cuore il 10 marzo 1985, mentre stava cenando con gli amici in uno dei suoi ristoranti favoriti.
La Magia della Golden Dawn – Volume Terzo
Insegnamenti, Riti e Cerimonie dell’Ordine Ermetico della Golden Dawn
Autore/i: Regardie Israel
Editore: Edizioni Mediterranee
introduzione dell’autore, traduzione di Roberta Rambelli.
pp. 304, 30 disegni b/n, Roma
Golden Dawn, o “Alba d’Oro” è il termine che, nel simbolismo ermetico, indica l’evento spirituale che precede il compimento della Grande Opera, l’apparire della Pietra dei Filosofi, corrispondente all’aprirsi della coscienza agli effetti dell’iniziazione. A tale significato si ispirarono i fondatori dell’ordine, nel quale confluirono in gran parte tradizioni ermetiche ed esoteriche orientali e occidentali, dalla Cabala mistica e dai Tarocchi, che costituirono l’influsso dominante, alla tradizione enochiana operativa facente capo a John Dee, dalle tecniche della “visione interiore”, fino ai metodi realizzativi dei Rosacroce e degli Illuminati di Baviera, nonché ai principi della scuola massonica. Tali dottrine e rituali vennero sapientemente coordinati e fusi in un unico insegnamento, logico, coerente e progressivo, sorretto da una cerimoniale suggestivo e di grande potere evocativo. Israel Regardie, un medico che per alcuni anni era stato segretario di Aleister Crowley, già membro dell’ordine, ha ritenuto maturi i tempi per far conoscere al pubblico i rituali segreti di questo importante ordine magico e li ha rivelati per la prima volta in quest’opera. Gli insegnamenti magici si dividono in due distinte parti, o fasi: Solve e Coagula. Solve permette di dissolvere le resistenze interiori ed esteriori che impediscono al complesso fisio-psico-spirituale dell’uomo di venire a contatto con la realtà più vasta che trascende il mondo dei sensi; questa è la parte dell’insegnamento magico ormai sciolta dal segreto, accessibile a chiunque, avendo vocazione e volontà, si accosti con discernimento alla letteratura disponibile in materia. Coagula, invece, insegna come operare effettivamente con le forze sconosciute con le quali si viene in contatto. Questa è una dottrina che resta ancora velata dal simbolismo: in nessun testo è spiegata apertamente, e non si troverà alcun “maestro” disposto a spiegarla allo studente sprovveduto. Il velo del simbolo può tuttavia essere squarciato da chi abbia appreso Solve, purché non agisca mai prima di essere perfettamente sicuro di quello che fa. È in vista di ciò che anche oggi, in una società che non crede più nell’anima, è possibile parlare ancora di magia come di scienza dell’anima e dell’Io. Il rito conserva comunque la sua efficacia operativa, le parole hanno sempre effetto seminale se cadono su un terreno disposto ad accoglierle. Per questo gli insegnamenti della Golden Dawn, che sono tra i più espliciti di tutta la letteratura occulta, conservano proprio oggi più che mai un valore determinante.
Figlio di poveri emigranti ebrei, Israel Regudy nacque a Londra il 17 novembre 1907. Durante la Prima Guerra Mondiale, uno dei fratelli maggiori si arruolò nell’esercito e il cognome venne accidentalmente trascritto come Regardie. Così questo venne adottato come nome di famiglia. La sua famiglia si trasferì a Washington DC quando egli aveva 13 anni. Poco dopo, egli sviluppò un interesse per le opere teosofiche di Madame Blavatsky, lo yoga, e la filosofia indù. Regardie visitava spesso la Biblioteca del Congresso, che definiva la sua seconda casa. Non molto tempo dopo, Regardie trovò un precettore ebreo e imparò a leggere l’ebraico senza sforzo, un’abilità che lo avrebbe aiutato enormemente nei suoi studi cabalistici. Egli fece richiesta d’iscrizione al Collegio di Washington della SRIA (Societas Rosicruciana in America) il 18 febbraio 1926. Venne iniziato al grado di Neofita il 18 marzo 1926 e promosso al grado di Zelator il 2 giugno 1927.) Intorno al 1925 Regardie scoprì un libro di Aleister Crowley che suscitò la sua curiosità. Subito dopo, Crowley gli offrì un lavoro come suo segretario a Parigi. Regardie cercò di farsi insegnare le arti magiche dal suo datore di lavoro. Tuttavia, Crowley non si offrì di insegnargli né la magia né lo yoga., e Regardie, giovane riservato e modesto, non insistette sulla questione. Invece continuò gli studi magici da solo, leggendo ogni libro magico, articolo o manoscritto a lui accessibile. Si definiva un uomo della Golden Dawn e non un Thelemita… Nutriva ciò nonostante un grande rispetto per lO.T.O. e contava molti amici e colleghi nella comunità Thelemica. Sebbene la Golden Dawn avesse cassato di esistere nel 1903, continuava a vivere negli ordini suoi discendenti, come la Stella Matutina e l’Alpha et Omega. Con l’incoraggiamento ed il supporto di Dion Fortune, Regardie si unì alla Stella Matutina. Nel 1933 Regardie entrò nell’Ordine e progredì rapidamente attraverso i gradi, grazie alle sue straordinarie abilità. Dopo aver ottenuto il grado di Theoricus Adeptus Minor, Regardie lasciò l’Ordine nel dicembre del 1934. Nel 1937 pubblicò l’insieme dei rituali e delle conoscenze della Golden Dawn in quattro volumi intitolati semplicemente La magia della Golden Dawn. Nel 1947, Regardie si trasferì in California ed intraprese l’attività di chiropratico e terapista Reichiano. Insegnò psichiatria nel Los Angeles College of Chiropractic e compose articoli per varie riviste di psicologia. Regardie continuò a dare consigli in materia di salute e di magia fino al termine della sua vita. Morì di un attacco di cuore il 10 marzo 1985, mentre stava cenando con gli amici in uno dei suoi ristoranti favoriti.
La Magia della Golden Dawn – Volume Secondo
Insegnamenti, Riti e Cerimonie dell’Ordine Ermetico della Golden Dawn
Autore/i: Regardie Israel
Editore: Edizioni Mediterranee
traduzione di Roberta Rambelli.
pp. 256, 30 disegni b/n, Roma
Golden Dawn, o “Alba d’Oro” è il termine che, nel simbolismo ermetico, indica l’evento spirituale che precede il compimento della Grande Opera, l’apparire della Pietra dei Filosofi, corrispondente all’aprirsi della coscienza agli effetti dell’iniziazione. A tale significato si ispirarono i fondatori dell’ordine, nel quale confluirono in gran parte tradizioni ermetiche ed esoteriche orientali e occidentali, dalla Cabala mistica e dai Tarocchi, che costituirono l’influsso dominante, alla tradizione enochiana operativa facente capo a John Dee, dalle tecniche della “visione interiore”, fino ai metodi realizzativi dei Rosacroce e degli Illuminati di Baviera, nonché ai principi della scuola massonica. Tali dottrine e rituali vennero sapientemente coordinati e fusi in un unico insegnamento, logico, coerente e progressivo, sorretto da una cerimoniale suggestivo e di grande potere evocativo. Israel Regardie, un medico che per alcuni anni era stato segretario di Aleister Crowley, già membro dell’ordine, ha ritenuto maturi i tempi per far conoscere al pubblico i rituali segreti di questo importante ordine magico e li ha rivelati per la prima volta in quest’opera. Gli insegnamenti magici si dividono in due distinte parti, o fasi: Solve e Coagula. Solve permette di dissolvere le resistenze interiori ed esteriori che impediscono al complesso fisio-psico-spirituale dell’uomo di venire a contatto con la realtà più vasta che trascende il mondo dei sensi; questa è la parte dell’insegnamento magico ormai sciolta dal segreto, accessibile a chiunque, avendo vocazione e volontà, si accosti con discernimento alla letteratura disponibile in materia. Coagula, invece, insegna come operare effettivamente con le forze sconosciute con le quali si viene in contatto. Questa è una dottrina che resta ancora velata dal simbolismo: in nessun testo è spiegata apertamente, e non si troverà alcun “maestro” disposto a spiegarla allo studente sprovveduto. Il velo del simbolo può tuttavia essere squarciato da chi abbia appreso Solve, purché non agisca mai prima di essere perfettamente sicuro di quello che fa. È in vista di ciò che anche oggi, in una società che non crede più nell’anima, è possibile parlare ancora di magia come di scienza dell’anima e dell’Io. Il rito conserva comunque la sua efficacia operativa, le parole hanno sempre effetto seminale se cadono su un terreno disposto ad accoglierle. Per questo gli insegnamenti della Golden Dawn, che sono tra i più espliciti di tutta la letteratura occulta, conservano proprio oggi più che mai un valore determinante.
Figlio di poveri emigranti ebrei, Israel Regudy nacque a Londra il 17 novembre 1907. Durante la Prima Guerra Mondiale, uno dei fratelli maggiori si arruolò nell’esercito e il cognome venne accidentalmente trascritto come Regardie. Così questo venne adottato come nome di famiglia. La sua famiglia si trasferì a Washington DC quando egli aveva 13 anni. Poco dopo, egli sviluppò un interesse per le opere teosofiche di Madame Blavatsky, lo yoga, e la filosofia indù. Regardie visitava spesso la Biblioteca del Congresso, che definiva la sua seconda casa. Non molto tempo dopo, Regardie trovò un precettore ebreo e imparò a leggere l’ebraico senza sforzo, un’abilità che lo avrebbe aiutato enormemente nei suoi studi cabalistici. Egli fece richiesta d’iscrizione al Collegio di Washington della SRIA (Societas Rosicruciana in America) il 18 febbraio 1926. Venne iniziato al grado di Neofita il 18 marzo 1926 e promosso al grado di Zelator il 2 giugno 1927.) Intorno al 1925 Regardie scoprì un libro di Aleister Crowley che suscitò la sua curiosità. Subito dopo, Crowley gli offrì un lavoro come suo segretario a Parigi. Regardie cercò di farsi insegnare le arti magiche dal suo datore di lavoro. Tuttavia, Crowley non si offrì di insegnargli né la magia né lo yoga., e Regardie, giovane riservato e modesto, non insistette sulla questione. Invece continuò gli studi magici da solo, leggendo ogni libro magico, articolo o manoscritto a lui accessibile. Si definiva un uomo della Golden Dawn e non un Thelemita… Nutriva ciò nonostante un grande rispetto per lO.T.O. e contava molti amici e colleghi nella comunità Thelemica. Sebbene la Golden Dawn avesse cassato di esistere nel 1903, continuava a vivere negli ordini suoi discendenti, come la Stella Matutina e l’Alpha et Omega. Con l’incoraggiamento ed il supporto di Dion Fortune, Regardie si unì alla Stella Matutina. Nel 1933 Regardie entrò nell’Ordine e progredì rapidamente attraverso i gradi, grazie alle sue straordinarie abilità. Dopo aver ottenuto il grado di Theoricus Adeptus Minor, Regardie lasciò l’Ordine nel dicembre del 1934. Nel 1937 pubblicò l’insieme dei rituali e delle conoscenze della Golden Dawn in quattro volumi intitolati semplicemente La magia della Golden Dawn. Nel 1947, Regardie si trasferì in California ed intraprese l’attività di chiropratico e terapista Reichiano. Insegnò psichiatria nel Los Angeles College of Chiropractic e compose articoli per varie riviste di psicologia. Regardie continuò a dare consigli in materia di salute e di magia fino al termine della sua vita. Morì di un attacco di cuore il 10 marzo 1985, mentre stava cenando con gli amici in uno dei suoi ristoranti favoriti.
La Magia della Golden Dawn – Volume Primo
Insegnamenti, Riti e Cerimonie dell’Ordine Ermetico della Golden Dawn
Autore/i: Regardie Israel
Editore: Edizioni Mediterranee
prefazione dell’editore americano, introduzione e prefazione dell’autore, traduzione di Roberta Rambelli.
pp. 216, 8 tavole a colori f.t., 30 disegni b/n, Roma
Golden Dawn, o “Alba d’Oro” è il termine che, nel simbolismo ermetico, indica l’evento spirituale che precede il compimento della Grande Opera, l’apparire della Pietra dei Filosofi, corrispondente all’aprirsi della coscienza agli effetti dell’iniziazione. A tale significato si ispirarono i fondatori dell’ordine, nel quale confluirono in gran parte tradizioni ermetiche ed esoteriche orientali e occidentali, dalla Cabala mistica e dai Tarocchi, che costituirono l’influsso dominante, alla tradizione enochiana operativa facente capo a John Dee, dalle tecniche della “visione interiore”, fino ai metodi realizzativi dei Rosacroce e degli Illuminati di Baviera, nonché ai principi della scuola massonica. Tali dottrine e rituali vennero sapientemente coordinati e fusi in un unico insegnamento, logico, coerente e progressivo, sorretto da una cerimoniale suggestivo e di grande potere evocativo. Israel Regardie, un medico che per alcuni anni era stato segretario di Aleister Crowley, già membro dell’ordine, ha ritenuto maturi i tempi per far conoscere al pubblico i rituali segreti di questo importante ordine magico e li ha rivelati per la prima volta in quest’opera. Gli insegnamenti magici si dividono in due distinte parti, o fasi: Solve e Coagula. Solve permette di dissolvere le resistenze interiori ed esteriori che impediscono al complesso fisio-psico-spirituale dell’uomo di venire a contatto con la realtà più vasta che trascende il mondo dei sensi; questa è la parte dell’insegnamento magico ormai sciolta dal segreto, accessibile a chiunque, avendo vocazione e volontà, si accosti con discernimento alla letteratura disponibile in materia. Coagula, invece, insegna come operare effettivamente con le forze sconosciute con le quali si viene in contatto. Questa è una dottrina che resta ancora velata dal simbolismo: in nessun testo è spiegata apertamente, e non si troverà alcun “maestro” disposto a spiegarla allo studente sprovveduto. Il velo del simbolo può tuttavia essere squarciato da chi abbia appreso Solve, purché non agisca mai prima di essere perfettamente sicuro di quello che fa. È in vista di ciò che anche oggi, in una società che non crede più nell’anima, è possibile parlare ancora di magia come di scienza dell’anima e dell’Io. Il rito conserva comunque la sua efficacia operativa, le parole hanno sempre effetto seminale se cadono su un terreno disposto ad accoglierle. Per questo gli insegnamenti della Golden Dawn, che sono tra i più espliciti di tutta la letteratura occulta, conservano proprio oggi più che mai un valore determinante.
Figlio di poveri emigranti ebrei, Israel Regudy nacque a Londra il 17 novembre 1907. Durante la Prima Guerra Mondiale, uno dei fratelli maggiori si arruolò nell’esercito e il cognome venne accidentalmente trascritto come Regardie. Così questo venne adottato come nome di famiglia. La sua famiglia si trasferì a Washington DC quando egli aveva 13 anni. Poco dopo, egli sviluppò un interesse per le opere teosofiche di Madame Blavatsky, lo yoga, e la filosofia indù. Regardie visitava spesso la Biblioteca del Congresso, che definiva la sua seconda casa. Non molto tempo dopo, Regardie trovò un precettore ebreo e imparò a leggere l’ebraico senza sforzo, un’abilità che lo avrebbe aiutato enormemente nei suoi studi cabalistici. Egli fece richiesta d’iscrizione al Collegio di Washington della SRIA (Societas Rosicruciana in America) il 18 febbraio 1926. Venne iniziato al grado di Neofita il 18 marzo 1926 e promosso al grado di Zelator il 2 giugno 1927.) Intorno al 1925 Regardie scoprì un libro di Aleister Crowley che suscitò la sua curiosità. Subito dopo, Crowley gli offrì un lavoro come suo segretario a Parigi. Regardie cercò di farsi insegnare le arti magiche dal suo datore di lavoro. Tuttavia, Crowley non si offrì di insegnargli né la magia né lo yoga., e Regardie, giovane riservato e modesto, non insistette sulla questione. Invece continuò gli studi magici da solo, leggendo ogni libro magico, articolo o manoscritto a lui accessibile. Si definiva un uomo della Golden Dawn e non un Thelemita… Nutriva ciò nonostante un grande rispetto per lO.T.O. e contava molti amici e colleghi nella comunità Thelemica. Sebbene la Golden Dawn avesse cassato di esistere nel 1903, continuava a vivere negli ordini suoi discendenti, come la Stella Matutina e l’Alpha et Omega. Con l’incoraggiamento ed il supporto di Dion Fortune, Regardie si unì alla Stella Matutina. Nel 1933 Regardie entrò nell’Ordine e progredì rapidamente attraverso i gradi, grazie alle sue straordinarie abilità. Dopo aver ottenuto il grado di Theoricus Adeptus Minor, Regardie lasciò l’Ordine nel dicembre del 1934. Nel 1937 pubblicò l’insieme dei rituali e delle conoscenze della Golden Dawn in quattro volumi intitolati semplicemente La magia della Golden Dawn. Nel 1947, Regardie si trasferì in California ed intraprese l’attività di chiropratico e terapista Reichiano. Insegnò psichiatria nel Los Angeles College of Chiropractic e compose articoli per varie riviste di psicologia. Regardie continuò a dare consigli in materia di salute e di magia fino al termine della sua vita. Morì di un attacco di cuore il 10 marzo 1985, mentre stava cenando con gli amici in uno dei suoi ristoranti favoriti.
Gli Influssi del Sole
Autore/i: Goodavage Joseph
Editore: Armenia Editore
introduzione dell’autore, traduzione di Giuseppe Bonacina.
pp. 226, Milano
Tutti i processi della vita, l’attività vulcanica, i terremoti e perfino le sensazioni e i comportamenti umani sono effetti dei cicli e delle radiazioni solari?
Tutti i processi della vita, tutto il movimento e tutta l’energia sono sotto il controllo del Sole. L’attività vulcanica, il tempo meteorologico, i terremoti e ogni altra attività entro l’intero sistema dei pianeti e perfino le sensazioni e i comportamenti umani non sono che una conseguenza dell’emissione costante di energia solare.
Questa l’affascinante tesi che sostiene l’Autore basandosi sulle più recenti scoperte scientifiche che riguardano la natura del sistema solare, i cicli del Sole, le macchie solari, la radiazione elettromagnetica.
Ne risulta un quadro spesso affascinante, talvolta agghiacciante, di come ogni cosa e creatura della Terra dipenda dai mutevoli cicli del Sole. Anche l’umanità non sembra affatto padrona del proprio destino. È recente la dimostrazione che il cervello è controllabile per via elettromagnetica a lunga distanza, senza fili o altre apparecchiature: ora, sapendo che tutta l’attività elettromagnetica si origina essenzialmente sul Sole e nel Sole (che è, per quanto se ne sa, la sola cosa «vivente» per davvero nel sistema solare), le conclusioni che se ne possono trarre non sono molto confortanti.
Una cosa è certa: dopo aver letto questo libro, pubblicato in la edizione con il titolo Disastri dal sole. non si potrà più pensare al Sole come quella familiare e rassicurante palla di fuoco in cielo a cui siamo abituati…
Galla Placidia
Autore/i: Storoni Mazzolani Lidia
Editore: Rizzoli
introduzione dell’autrice.
pp. 468, Milano
Gli anni in cui visse Galla Placidia (388?-450 d.C.) corrispondono al culmine della crisi del mondo romano. Le forze che sin dall’inizio corrodevano il dominio di Roma, e cioè i barbari e le dottrine negatrici dei valori romani, in quei decenni soverchiarono le difese militari e quelle ideologiche. Gli invasori devastarono l’Europa e l’Africa: mentre si disfaceva la struttura economica e amministrativa delle province, il cristianesimo raggiunse il dominio esclusivo del pensiero e della morale. Placidia vide l’impero invaso, fu catturata dai Visigoti, operò forse un consapevole tentativo di conciliazione tra l’elemento germanico e quello romano; nei concili, intanto, i vescovi demolivano le ultime barriere teoretiche del pensiero antico. Conforme alla politica del padre, Teodosio, Placidia mirò a valersi di due fattori intrinsecamente estranei alla romanità, quello etnico e quello spirituale, come puntelli dell’impero; benché di stirpe regale, sposò un barbaro, il visigoto Ataulfo; più tardi, pose l’autorità civile al servizio della chiesa e dei suoi dogmi più temerari. Così facendo, ella avanzò nel senso della storia e accelerò l’avvento del Medioevo. Più che indagine psicologica, questa biografia è il tentativo di inquadrare una esistenza nel suo tempo e di illuminarne la portata nel trapasso dal mondo antico al Medioevo.
Lidia Storoni Mazzoleni è nata e vive a Roma. Ha pubblicato «L’idea di città nel mondo romano» (Premio Viareggio 1967); «Sui mare deila vita» (1969); «L’impero senza fine» (1972); «Ragionamento del principe di Biscari» (1980); «Tiberio o la spirale del potere» (1981); «Una moglie» (1982); «Le sacre sponde» (1984); «Sant’Agostino e i pagani» (1988); «Iscrizioni funerarie romane» (1991). Collabora a «la Repubblica».
Le Madri e la Virilità Olimpica
Studi sulla storia segreta dell’antico mondo mediterraneo
Autore/i: Bachofen Johann Jakob
Editore: Edizioni Due C
con una introduzione di Julius evola.
pp. 256, Roma
Dall’introduzione di Julius Evola:
“Johann Jakob Bachofen può dirsi una «scoperta» della più moderna cultura europea Contemporaneo di Nietzsche (egli nacque a Basilea nel 1815 e morì nel 1887), egli appartenne al medesimo ambiente spirituale dove nacquero anche la «Nascita della Tragedia» dello stesso Nietzsche e la «Psyché» di E. Rohde. Al suo tempo, la sua opera restò quasi senza eco. Il gran pubblico non venne a contatto con essa, mentre gli « specialisti» in fatto di storia antica e di archeologia vi ordirono contro una specie di congiura del silenzio, per via della diversità dei metodi e delle concezioni che essi avevano care. Oggi l’opera del Bachofen è stata ripresa da molti e giudicata come quella di un precursore e di un maestro, Una prima riedizione di passi scelti del Bachofen, in tre volumi, è uscita a Lipsia nel 1926 a curo di C. a Bernouilli col titolo «Urreligion und antike Symbole»; una seconda, arricchita da un ampio studio introduttivo, l’ha curata A. Baumler nel 1926 e reca il titolo «Der Mythos von Orient und Okzident». Infine, è in corso una ristampa di tutte le opere del Bachofen, che erano divenute pressoché introvabili nelle edizioni originarie.
Dominando completamente le conoscenze dell’archeologia e della filologia del tempo suo, il Bachofen si è dato ad una speciale interpretazione dei simboli, dei miti, dei culti e delle forme di diritto dei tempi più antichi, interpretazione particolarmente importante per la quantità degli spunti e dei punti di riferimento che essa offre a chi intenda penetrare una dimensione quasi insospettata del mondo delle origini, tale da far cogliere una specie di storia spirituale segreta delle civiltà antiche celata dietro quella apparente, che per la cosidetta storiografia «critica» vale come estrema istanza.[…]”
INTRODUZIONE
I. L’ERA DELLA MADRE E IL SUO SUPERAMENTO
1) Luogo e significato della ginecocrazia
2) La tradizione mitica
3) Unitarietà della civiltà della Madre
4) Significato religioso del principio materno
Consideraioni sul metodo
5) Il matriarcato e il mistero demetrico
6) Demetrismo ed afroditismo
7) L’èra di Dioniso
8) Apparizione dell’amazzonico
9) Passaggio al principio paterno
1O) Le corrispondenze cosmiche – Apollo
11) La romanità apollineo-solare
12) Sul metodo dell’indagine
II. STADII INTERMEDI – «BELLEROFONTE»
1) Il doppio volto di Bellerofonte
2) La legge tellurica – Ii cielo eterno
III. TANAQUILLA: ROMANITÀ, ORIENTE ED OCCIDENTE
1) Posizione del problema
2) La leggenda di Tanaquilla
3) La trasformazione romana della tradizione pre-romana
4) La missione occidentale di Roma
5) Significato della storicizzazione romana del mito
6) Cirea la natura della nuova storiografia
IV. LUNUS E LUNA – LA VIRILITÀ LUNARE
V. AUGUSTO-ORESTE
VI. CONOSCENZA DELLE DANAIDI
VII. LA VITA SEGRETA DEL CIRCO
VIII. IL PUNTO DI RIFERIMENTO SUPERIORE
IX. FEMINILlTÀ DI DIONISO
X. IL SIGNIFICATO DI APOLLO NELLA CIVILTÀ ANTICA
XI. IL DIRIITTO E IL MONDO DELLE ORIGINI
1) Le Madri e il diritto
2) Il diritto nel tellurismo
3) Feminilità e democrazia
4) Essenza del diritto naturale
5) Le Madri, la plebe, il patriziato
XII. PITAGORA
XIII. GLI ETRUSCHI
1) Il «seculum» etrusco
2) Volto della civiltà etrusca
La Concezione Tantrica della Vita
Autore/i: Guenther Herbert V.
Editore: Ubaldini Editore
prefazione dell’autore, traduzione di Mauro Bergonzi.
pp. 168, 16 tavv. b/n f.t., Roma
Un libro che smonta le mistificazioni occidentali e i fraintendimenti induisti delle dottrine tantriche, rivelando in esse la centralità dell’esperienza vissuta, concreta, esistenziale.
Con quest’opera l’autore ha fornito un contributo fondamentale alla comprensione del Buddhismo tantrico, che, più di ogni altra forma di Buddhismo, è stato soggetto a deformazioni e fraintendimenti enormi.
Secondo Guenther, il Tantrismo parte dalla concreta situazione umana dell’esistenza vissuta dall’uomo, cercando di mettere in luce i valori che già vi sono impliciti. La sua attenzione non è primariamente volta a un sistema esterno recepito passivamente mediante l’osservazione e poi trattato come un qualunque oggetto; né il Tantrismo specula su un soggetto trascendente al di là dell’individuo finito. Esso si propone piuttosto di studiare l’esistenza finita dell’uomo così come è vissuta dal di dentro, senza però soggiacere a un altro genere di soggettivismo.
Quello che il Tantra ci dice è proprio che dobbiamo affrontare l’Essere; trovare il significato della vita è diventare Buddha, “illuminato”, ma quale sia tale significato non si può dire senza deformarlo. Di conseguenza la conoscenza su cui insiste il Tantrismo non è conoscenza di questo o di quello, della natura, della società o del sé, ma la conoscenza che rende possibili tutti questi tipi di conoscenza.
Nella ricerca dell’Essere c’è una gioiosità e una spontaneità che altrove si possono trovare solo nello Zen, ossia l’apice del Buddhismo sino-giapponese, non il dilettantismo dei tardi adolescenti dell’Occidente, che, per lo meno in certe zone, è già in via di estinzione. Per questo si può definire il Tantrismo come il momento culminante del Buddhismo indo-tibetano.
Herbert V. Guenther è nato nel 1917. Si è laureato all’università di Monaco di Baviera e a quella di Vienna. Nel 1950 è diventato Capo del Dipartimento di Filosofia e Studi Buddhisti Comparati all’università di sanscrito di Varanasi. Dal 1964 è Capo del Dipartimento per gli Studi sull’Estremo Oriente all’università di Saskatchewan in Canada. Ha pubblicato numerose traduzioni con commento e parecchi libri sul Buddhismo tibetano; tra essi La vita e l’insegnamento di Naropa e La filosofia buddhista nella teoria e nella pratica sono stati pubblicati in questa stessa collana.
La Sacra Pipa
Autore/i: Alce Nero
Editore: Rusconi
testi redatti e commentati con introduzione di Joseph Epes Brown, traduzione dall’inglese di Donatella Tippett Andalò.
pp. 192, ill. b/n, Milano
Alce Nero è noto in Italia per l’ormai celebre autobiografia, Alce Nero parla, tradotta nel 1968. Nato intorno al 18601865, apparteneva al ramo oglala dei Teton Dakota, una delle nazioni più potenti della famiglia sioux. Aveva visto i giorni in cui la sua gente vagava per le pianure a caccia di bisonti; poi aveva combattuto contro i Bianchi sul Little Big Horn e sul torrente Wounded Knee. Aveva potuto osservare molto dell’uomo bianco perché, dopo la sconfitta del suo popolo, aveva girato con Buffalo Bill per l’Europa. In gioventù era stato istruito nella sapienza sacra della sua gente da grandi sacerdoti, ed era diventato a sua volta un sapiente e un sacerdote. Nel 1947 J.E. Brown, un giovane studioso di antropologia indiana, di mistica e di simbologia arcaica, lo incontrò nella Riserva di Pine Ridge e restò per otto mesi con lui trascrivendo quotidianamente quanto gli dettava. La storia della sacra pipa venne tramandata dal precedente «custode della sacra pipa», Testa d’Alce, a tre uomini: di questi solo Alce Nero era ancora. vivo, più che ottantenne, all’epoca in cui la storia venne trascritta. «Per volere di Wakan-Tanka, il Grande Spirito», narra Alce Nero, « un animale si trasformò in una persona con due gambe per portare la sacra pipa alla Sua gente».
La Donna-Bisonte Bianca, consegnandola ai progenitori, insegnò a usarla ritualmente: «Tutti i popoli e tutte le cose dell’Universo», disse, «si uniscono a voi che fumate la pipa, tutti mandano le loro voci a Wakan-Tanka, il Grande Spirito. Quando pregherete con questa pipa pregherete per e con ogni cosa». Alce Nero rivela per la prima volta in questo libro i sette riti della sacra pipa che legano gli uomini rossi al Grande Spirito, e che sono il centro e il fondamento spirituale della sua gente. Tutta la sapienza tradizionale dei Sioux è qui offerta a chi sappia comprenderla e amarla: essa non differisce nel suo nucleo da quella di altri popoli, poiché è basata sull’idea dell’Unità Divina e della Divina Trascendenza.
Alchimia
Il cammino della potenza
Autore/i: Minguzzi Edy
Editore: Armenia Editore
prefazione e introduzione dell’autore.
pp. 192, ill. b/n, Milano
L’Alchimia fu ed è, in sostanza. la filosofia della natura e dell’uomo: e Filosofi usavano chiamarsi gli Alchimisti. depositari di una scienza segreta e iniziatica che permetteva agli eletti di raggiungere una dimensione superiore. la dimensione aurea o regale, e cioè il livello massimo di perfezione consentito agli uomini. Il loro obiettivo quindi non era l’oro, o, almeno, non solo quello. Il fine era di impadronirsi della forza universale, dell’energia vitale della natura latente e imprigionata nella materia, di piegarla alla loro volontà e di riprodurne i processi. La trasmutazione dei metalli costituiva semplicemente una prova materiale (e non la più importante) della acquisizione di questi straordinari poteri. Per chi «sa leggere», questo testo può costituire l’avvio verso una nuova dimensione esistenziale.
Le Radici della Religione Etrusca
Influenze e correnti culturali dall’europa al mediterraneo orientale
Autore/i: Paganelli Barbara Lucrezia
Editore: Anguana Edizioni
introduzione dell’autrice.
pp. 306, nn. ill. b/n, Sossano (VI)
Il culto etrusco di epoca villanoviana si generò da un insieme di credenze connesse al ciclo solare e vegetale, dominato principalmente da una dea, madre universale, e dal suo compagno, il dio fecondatore, simbolo del divenire cosmico. Su questa coppia divina suprema e sulle loro Nozze Sacre, poste a fondamento della rinascita oltre la morte, si incentrò una complessa e originale mitologia, che mostra sorprendenti affinità sia con la religione cretese che con i culti dell’Europa megalitica.
Il libro segue lo sviluppo di questo tema religioso, le cui radici affondano nella spiritualità dell’età Neolitica, lungo l’arco di migliaia di anni, seguendo un filo rosso mai interrotto, di memorie preistoriche e intrecci di idee e persone che collegarono il centro della penisola italiana ai più remoti angoli del continente europeo e del Mar Mediterraneo.