Libri dalla categoria Storia della Moneta
Musica Celtica
Bretagna, Scozia, Irlanda: Musica, poesia e tradizione popolare
Autore/i: Colusso Pinna; Santoro Susanna
Editore: Savelli Editori
introduzione dell’autore.
pp. 112, Milano
«Io faccio parte di una minoranza culturale che cerca di riavvicinarsi alle proprie radici, con molta fatica».
Con queste poche e semplici parole Alan Stivell spiegava alcuni anni fa le sue intenzioni di artista e intellettuale. Ed è proprio in questa semplicità e in questa chiarezza che vanno ricercate le origini del revival della musica celtica, un fenomeno articolato e complesso che, partendo dalla Bretagna, dall’Irlanda e dalla Scozia, ha interessato i pubblici dell’Europa e degli Stati Uniti.
Sulla scia di questo personaggio intelligente e sensibile si sono mossi molti musicisti, ognuno con il suo stile e la sua personalità, chi per ridare voce e forza a espressioni artistiche soffocate dal colonialismo culturale (è il caso della Bretagna), chi per riaffermare la propria identità messa in pericolo dall’espandersi della cultura di massa.
I concerti, i festival, le occasioni per fare musica insieme, vecchi e giovani si sono moltiplicati con una vitalità che ha pochi precedenti nella storia della musica popolare.
Le antiche arie, le danze scatenate dal fascino tuttora vivissimo risuonano con nuovo vigore.
Bretagna, Irlanda, Scozia. I Celti e la loro vita.
La musica, gli strumenti, la poesia e il calore dei canti popolari. Queste le coordinate di questo rapido viaggio attraverso la musica celtica.
E non possono mancare i profili e le discografie dei più importanti gruppi e musicisti del settore.
Healing & Self-Healing
Armonizzazione & Auto-Armonizzazione • Biopsicoenergetica – Volume III
Autore/i: Vinardi Livio J.
Editore: Youcanprint Self-Publishing
prefazione e introduzione dell’autore, traduzione di Maia Mazzotta e Roberto Spedicato.
pp. 228, nn. ill. b/n, Tricase (LE)
Healing & Self-Healing (guarigione e auto-guarigione) presenta una serie di pratiche di medicina integrata nel rispetto della Biopsicoenergetica, disciplina fondata dal dott. Vinardi, che considera l’essere umano come unità biologica-psicologica-energetica-spirituale in rapporto con la natura e il cosmo. Vengono qui dettagliatamente illustrate le pratiche di armonizzazione che prevedono: l’uso delle emissioni di radiazioni bioplasmiche da ogni dito delle mani, per caricare o decongestionare i vortici; l’utilizzo di biomagneti, per trovare sollievo da molteplici patologie; l’antica pratica essena del Khuli Neti; l’impiego di sostanze glicoliche ed essenze vegetali amazzoniche; il corretto utilizzo della polarità bioelettrica degli alimenti e le straordinarie proprietà dei limoni; la pratica di Urinoterapia, Cromoenergetica, Osmoenergetica, Lettino Elettromagnetico, Acqua Magnetizzata e di altre metodiche.
Prediche alle Donne del Secolo XIII
Autore/i: Umberto da Romans; Gilberto da Tournai; Stefano di Borbone
Editore: Casa Editrice Valentino Bompiani
prima edizione, introduzione e cura di Carla Casagrande.
pp. 166, Milano
Come erano viste le donne nel Medioevo? Quali modelli di comportamento la cultura egemone, ovviamente maschile ed ecclesiastica, creava per loro?
Che posto si dava alla discendente di Eva nella società del secolo XIII? Ecco una deliziosa raccolta di prediche e di exempla, cioè episodi o pseudoparabole commentate, che risponde molto bene a tali domande. Gli autori delle prediche sono il Generale dell’Ordine domenicano Umberto da Romans e il francescano Gilberto da Tournai; degli exempla è il domenicano Stefano di Borbone: tre figure di primo piano nella cultura dell’epoca, oltre che dedite, in ambiti diversi, a una funzione pragmatica entro la società. Di qui viene la loro attenzione sottile tanto alle condizioni sociali delle donne quanto ai loro ruoli fondamentali: sposate, vedove, vergini e fanciulle, monache e religiose. Ne esce un quadro ora conturbante ora grottesco ed esilarante: alle donne, di qualunque condizione sociale siano, e sempre proposto di non fare qualcosa; non uscire di casa, non parlare con estranei, non volere istruzione, non dominare mai. Le parti del corpo della donna devono esistere solo come simboli, segni di vita spirituale; per il resto, col corpo femminile c’è sempre di mezzo il demonio. Divieti e precetti vengono offerti e convalidati attraverso un’affascinante sfilata in passerella di auctoritates, bibliche e no. Il libro, a cura di Carla Casagrande, e suggestivo e carico di un singolare fascino, oltre che fonte di innumerevoli riflessioni di ordine sociologico, un messaggio del lontano Duecento, che dà da pensare a uomini e donne d’oggi.
Guida all’Astrologia – 2 Volumi
Autore/i: Discepolo Ciro
Editore: Armenia Editore
nuova edizione ampliata e aggiornata, presentazione di Serena Foglia, prefazione dell’autore.
vol. 1 pp. 446, vol. 2 pp. 512, nn. ill. b/n, Milano
Volume 1: I calcoli, l’analisi e l’interpretazione del Tema Natale. 100 oroscopi d’esempio.
Volume 2: Le tavole delle Case, le effemeridi dal 1920 al 2010, le tabelle per i calcoli.
I presenti volumi contengono:
- Come si eseguono i calcoli dell’oroscopo per l’Italia e l’estero.
- Come interpretare il tema natale ottenuto, con relativi esempi e 100 grafici illustrativi.
- Le tavole delle Case e le Effemeridi dal 1920 al 2010.
- Tabella delle ore estive adottate in Italia.
- Tabella della latitudine e longitudine in gradi e minuti, longitudine in tempo, fuso orario, tempo da aggiungere o sottrarre per ottenere il GMT e l’ora locale delle più importanti città del mondo.
- Astrologia mondiale.
- Astrologia e religione.
- Nozioni pratiche di astronomia.
- Gli indirizzi utilissimi per chi si occupa di astrologia.
- Astrologia e informatica. Cinque programmi in Basic per ogni computer:
- Programma per calcolare le longitudini degli Astri
- e delle Case Programma per il calcolo con numeri sessagesimali.
- Programma per il calcolo Jones (uso del tema natale per la procreazione e il controllo delle nascite).
- Due programmi per calcolare e stampare le Direzioni primarie di tutta la vita di un soggetto.
E molto altro ancora…
L’Arte Sacra in Oriente e in Occidente
L’estetica del sacro
Autore/i: Burckhardt Titus
Editore: Rusconi
introduzione dell’autore, traduzione dal francese di Elena Bono, In copertina: Buddha reclinato nel Tempio di Vat Pho, Bangkok (Thailandia), in una foto di M. MastroLillo, Agenzia Contrasto..
pp. 168, nn. ill. b/n, Milano
In questo celebre saggio Titus Burckhardt passa in rassegna il modo in cui l’arte di cinque grandi culture religiose (cristianesimo, induismo, islamismo, buddismo e taoismo) esprime i fondamenti del sacro. La tesi del libro è che qualunque religione trasmette attraverso l’arte il simbolo di un’ascesa: dalla bellezza del mondo all’unità divina. Partendo dalla considerazione che un simbolo non è un semplice segno convenzionale ma “è” ciò che esprime, l’autore arriva ad affermare che l’arte sacra ha sempre carattere simbolico: infatti essa consente di trasfigurare il mondo, chiarendone l’intima unità spirituale, senza dover “spiegare” esplicitamente e razionalmente quale sia il suo principio organizzatore.
Qual è il carattere specifico dell’arte sacra? La conclusione dell’autore è che l’essenza dell’arte sacra, il fattore, appunto, che la sacralizza, non sta nel tema religioso dei soggetti bensì in un modo speciale di elaborare le forme, qualunque sia il soggetto rappresentato. Ciò vuol dire che le forme del sacro non sono già date: per giungervi, l’arte sacra segue un percorso creativo tutto particolare, al quale Burckhardt ci introduce con la chiarezza e il rigore di un grande maestro.
Titus Burckhardt nato a Firenze da una famiglia svizzera di Basilea con una illustre tradizione letteraria e artistica, compì gli studi in Svizzera e presto si interessò all’arte antica e medioevale della civiltà cristiana e orientale. Soggiornò a lungo nel Medio Oriente e nel Nordafrica, dove approfondì la conoscenza dell’artigianato, della scienza tradizionale e della lingua araba. In seguito studiò storia dell’arte e lingue orientali all’Università di Basilea. Nella stessa città diresse per alcuni anni la casa editrice Urs Graf.
Il suo interesse per la sapienza tradizionale si riflette nelle numerose opere pubblicate, i cui argomenti toccano l’arte popolare e sacra, l’alchimia, le dottrine esoteriche che fanno capo all’Islam.
Introduzione
Capitolo primo
La genesi del tempio indù
Capitolo secondo
Fondamenti dell’arte cristiana
Capitolo terzo
«lo sono la porta». Considerazioni sull’iconografia del portale romanico
Capitolo quarto
Fondamenti dell’arte musulmana
Capitolo quinto
L’immagine del Buddha
Capitolo sesto
Il paesaggio nell’arte dell’Estremo Oriente
Capitolo settimo
Decadenza e rinnovamento dell’arte cristiana
Note
La Comunicazione Animale
Segnali e linguaggi degli animali
Autore/i: Frings Hubert; Frings Mable
Editore: Bollati Boringhieri Editore
prefazione degli autori, traduzione di Oretta Boringhieri e Estella Bonetti.
pp. , nn. tavv. b/n f.t., nn. ill. b/n, Torino
Il mondo della comunicazione animale non cessa di richiamare l’attenzione di ogni ordine di studiosi, e Hubert e Mable Frings, attingendo alla loro esperienza di naturalisti, ci espongono i risultati raggiunti in questo campo della scienza. Lo scambio di informazioni svolge un’importante funzione in ogni aspetto della vita degli animali – dalla ricerca del cibo alla riproduzione – ad ogni livello di complessità della scala zoologica, non esclusi gli organismi unicellulari, ed è altrettanto importante nell’evoluzione e nella differenziazione delle specie.
Un’analisi sistematica, sia pure elementare e resa di facile lettura come in questo volume, mostra che la comunicazione animale è la chiave per passare dagli organismi individuali alle strutture di gruppo e che ogni fenomeno sociale deriva e prende forma dai processi di interazione tra gli individui. Interazione complessa che coinvolge vari e differenti individui della stessa specie, di specie affini, di specie nemiche, di specie indifferenti.
Lo Yoga del Sogno e la Pratica della Luce Naturale
Autore/i: Norbu Namkhai
Editore: Ubaldini Editore
prefazione dell’autore, a cura di Michael Katz, edizione italiana a cura di Adriano Clemente.
pp. 112, Roma
Le antichissime tecniche tibetane dello Dzogchen ci insegnano ad entrare nella realtà del sogno per controllarlo, trarne aiuto e ispirazione e per acquisire una maggiore consapevolezza lungo la via della liberazione.
L’essere umano dorme in media otto ore per notte, e in due o più di queste ore sogna. Siamo in grado di ricordare ciò che sogniamo? Non avere nessuna consapevolezza dei propri sogni, essere assolutamente incapaci di ricordarli, significa ignorare tutta una vastissima sfera della propria vita, significa perdere l’opportunità di esplorare le ricche e fertili profondità della psiche, significa rinunciare a voler crescere spiritualmente.
Da millenni, nell’Induismo, nel Buddhismo, nel Taoismo e nelle culture tradizionali di tutto il mondo, è stata dimostrata l’esistenza di una classe di esperienze oniriche che hanno favorito l’evoluzione del progresso culturale e religioso dell’umanità. Sempre da tempi molto antichi, inoltre, sono ben documentate ovunque sia la possibilità di sviluppare la consapevolezza del sogno per ottenere esperienze profonde e ispirazione, sia la capacità di controllare il sogno stesso. Si tratta di forme assai evolute ed elevate del sognare, che possono essere attuate grazie a tecniche molto specifiche.
L’insegnamento Dzogchen è molto interessato alle esperienze del sogno, come pure ai fenomeni parapsicologici quali la telepatia e la prescienza. In questo libro Namkhai Norbu ci fornisce una serie di istruzioni utili per sviluppare la chiarezza negli stati del sonno e del sogno. Il suo insegnamento si spinge oltre le pratiche del sogno lucido, conosciute e studiate in Occidente, guidandoci a controllare gli stati onirici grazie ai metodi della tradizione Dzogchen, nella quale sono impiegati per sviluppare una maggiore consapevolezza allo scopo ultimo di conseguire la liberazione.
Namkhai Norbu, nato nel 1938 nel Degé, Tibet orientale, fu riconosciuto all’età di tre anni come la reincarnazione di un precedente grande maestro di Dzogchen. Ricevette l’istruzione tradizionale di un tulku, o lama reincarnato, che oltre agli studi accademici comprendeva gli insegnamenti di vari grandi maestri, con i quali praticò per molti anni prima che gli eventi politici rendessero necessaria la sua partenza per l’India.
Qui Giuseppe Tucci lo invitò a Roma, come assistente e ricercatore presso l’I-SMEO, e in seguito divenne professore di lingua e letteratura tibetana e mongola presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli. Oltre all’insegnamento universitario, la sua attività consiste nel tenere ritiri e seminari sull’insegnamento Dzogchen, in risposta alle richieste che gli giungono da ogni parte del mondo.
Di Namkhai Norbu sono già apparsi in questa stessa collana due testi: Dzogchen, lo stato di antoperfezione e Il cristallo e la via della luce; sono apparsi inoltre (in collaborazione con Adriano Clemente) La suprema sorgente e (in collaborazione con Trogawa Samphel Rinpoche) La grande guarigione.
Le Legioni di Shaytân – Volume I
Grimorio dell’Arcano Prossimo Venturo
Autore/i: Spinelli Ottavio Adriano
Editore: All’Insegna Di Ishtar – Edizioni Librarie Franco Spinardi
pp. 184, nn. ill. b/n, Torino
Sussurri, vibrazioni e immagini demoniache di Ottavio Adriano Spinelli e “Altri”
Un’opera realmente “nera”. L’unico vero Grimorio oggi disponibile in Occidente.
Il manoscritto, con le illustrazioni originali delle (sotto molti aspetti inquietanti) 36 “energie”, è pervenuto all’autore in modo “insolito”, magico.
Chiavi mantriche, tempi, modi, sigilli, formule chiare e fluide per evocare quelle forme simboliche che, eterne, vegliano tra le spire dell’inconscio: le “entità” comunemente chiamate Demoni.
Testo fondamentale di alta Magia pratica, “Libro del comando” che insegna come evocare Re, Principi, Duchi, Conti e Marchesi che sono a capo delle Legioni del cosiddetto Arcangelo decaduto, e farsi servire da essi”.
Un sortilegio…
Il Fuoco Magico
Rituale delle candele
Autore/i: Spinardi Franco
Editore: All’Insegna Di Ishtar – Edizioni Librarie Franco Spinardi
introduzione dell’autore.
pp. 128, ill. b/n, Torino
Il principio occulto del «Fuoco magico» e, come tutti i principi efficaci, molto semplice. L’atto di bruciare una candela – sacralizzata, dunque magica – produce in chi opera, indipendentemente dal suo credo religioso, uno stato alterato di coscienza che è realmente in grado di mutare certi avvenimenti e gran parte del destino. Un’esperienza efficace ed entusiasmante, proposta da un vero esoterista.
Le Forze Misteriose dell’Uomo
Trasmissione del pensiero, ipnosi a distanza, chiaroveggenza, levitazione… Passato e futuro della parapsicologia nell’appassionante «viaggio» di uno scrittore di fama mondiale.
Autore/i: Keller Werner
Editore: Garzanti Editore
prima edizione, prefazione dell’autore, traduzione dal tedesco di Gianni Pilone-Colombo.
pp. 336, 30 tavv. b/n f.t., 47 ill. b/n, Milano
Sull’esistenza di facoltà umane non riducibili alle normali spiegazioni fisiche e psicologiche sono state avanzate ipotesi suggestive in tutte le epoche: solo più recentemente, però, sono stati compiuti esperimenti tali da soddisfare le esigenze dei più scettici. L’unica cosa che la nuova scienza può oggi affermare con certezza è l’esistenza di fatti psichici e psicofisici che, constatati con ogni garanzia e controllo, contraddicono teorie statistiche e fisiche assolutamente indubitabili in altri settori di analisi.
Werner Keller ci fornisce, una documentazione rigorosa e appassionante delle esperienze della parapsicologia. Egli si è dedicato all’argomento in molti anni di studi e di viaggi: nei laboratori degli Stati Uniti è stato testimone di esperimenti con soggetti sensitivi, in Estremo Oriente ha assistito ad antichissimi riti e a fenomeni arcani: ha visto, per esempio, gli yoghin bere acidi e i fachiri piombare in catalessi e sospendere il battito del cuore.
Werner Keller è nato nel 1909. Giornalista specializzato in materie scientifiche ha rivolto il suo interesse soprattutto all’archeologia e alla storia dell’umanità. Ha pubblicato La Bibbia aveva ragione, che gli ha dato fama mondiale e che in Italia, nel 1957, ha vinto il premio Bancarella. Nel 1971 ha pubblicato La civiltà etrusca.
Tradizione Nordica
Autore/i: Pennick Nigel
Editore: Editrice Atanòr
introduzione dell’autore, traduzione di Nives Dorbez.
pp. 352, nn. ill. b/n, Roma
La Tradizione Nordica indica le pratiche spirituali e magiche dei popoli nord europei, distinte da quelle dei popoli dell’area mediterranea conosciute come Tradizione Occidentale, Tale Tradizione – espressione dei raggruppamenti nazionali e linguistici delle regioni: celtica, germanica, scandinava, frisona, anglosassone e baltica – sebbene ricca di varianti locali, è costituita da un sottofondo di comuni tematiche trascendenti che fondano sull’esperienza sciamanica.
Le sue sopravvivenze odierne sono evidenti nel folklore. La Tradizione Nordica dopo secoli di sopravvivenza sotterranea sembra oggi offrire una risposta ai quesiti posti dalla progressiva distruzione del mondo naturale. Il modo di vivere proposto dalla Tradizione Nordica è infatti essenzialmente armonico con le esigenze ambientali.
Le forze della natura diventano parte effettiva della vita quotidiana, identificate e visualizzate in spiriti e divinità. Attraverso le antiche festività e le pratiche descritte in questo libro è possibile collegarsi al ciclo naturale delle stagioni e armonizzarsi non solo con la natura ma con l’essenza umana stessa, e scoprire l’interazione dinamica della vita.
La Voce della Conoscenza
Guida pratica alla pace interiore – Un libro di saggezza Tolteca
Autore/i: Ruiz Don Miguel; Mills Janet
Editore: Edizioni Il Punto d’Incontro
traduzione di Gianpaolo Fiorentini.
pp. 190, Vicenza
“Siamo nati nella verità, ma siamo cresciuti nelle menzogne… Una delle menzogne più grandi della storia dell’umanità è quella della nostra imperfezione”. (Don Miguel Ruiz)
Molto spesso si parla di pace interiore abusando di quest’espressione e applicandola ai concetti più disparati. E non è raro incontrare chi promette “pace interiore” per poi distribuire nient’altro che palliativi. Don Miguel Ruiz, autore del best-seller I quattro accordi, riesce a non cadere in queste trappole e con la sicurezza che solo un’elevata condizione spirituale trasmette, va alle origini della pace interiore, ossia di quel sentimento che nasce unicamente dalla conoscenza della verità.
È una verità semplice e profonda quella che Miguel Ruiz ci ricorda in questo libro: l’unico modo per mettere fine alla sofferenza emotiva e ritrovare la gioia di vivere consiste nello smettere di credere alle menzogne, soprattutto alle menzogne che abbiamo accettato riguardo a noi stessi. Prendendo come spunto il mito di Adamo ed Eva e ripercorrendolo da un diverso punto di vista, Miguel Ruiz ci dimostra come all’alba della sua esistenza l’umanità possedesse un grande dono: quello dell’innocenza. Attraverso questo dono, l’uomo percepiva tutto come puro amore e le sue azioni erano dettate dal rispetto verso ogni cosa. Ma nel momento in cui l’uomo mangiò la mela, fece entrare dentro di sé la menzogna, che gli offuscò la capacità di vedere la verità.
Fondato sull’antica saggezza tolteca, La voce della conoscenza è dunque un testo rivoluzionario ci insegna a recuperare la fiducia nella verità e a ritornare al vero “buonsenso”, a quello stato che, come umanità, possedevamo prima di abbandonarci al mondo della menzogna. Attraverso i suoi profondi insegnamenti e le sue parole vibranti di saggezza, Miguel Ruiz cambia il nostro modo di percepire noi stessi e gli altri, aprendo una porta su quella realtà che abbiamo conosciuto all’età di uno, due anni: una realtà fatta di verità, d’amore e di gioia.
Don Miguel Ruiz appartiene a una famiglia di guaritori messicani: sua madre era una nota curandera e il nonno era un nagual tolteco. Completati gli studi di medicina, don Miguel ritorna in Messico, dove riscopre gli antichi insegnamenti della sua infanzia. Oggi unisce le moderne conoscenze e l’antica saggezza per guidare le persone al di là della paura e delle credenze che limitano la libertà e l’amore. Miguel ritiene che la libertà sia il primo passo nella realizzazione delle profezie degli antichi Toltechi per portare il paradiso sulla terra.
Don Miguel Ruiz è stato per 7 anni nella classifica dei bestseller del New York Times.
I suoi libri hanno venduto 9 milioni di copie e sono stati tradotti in 34 paesi.
Teoria del Restauro
Autore/i: Brandi Cesare
Editore: Giulio Einaudi Editore
avvertenza dell’autore.
pp. 174, Torino
“Comunemente s’intende per restauro qualsiasi intervento volto a rimettere in efficienza un prodotto dell’attività umana” così Cesare Brandi espone in questo libro il significato e i metodi del restauro indirizzandoli ai tecnici, ai critici e agli storici dell’arte, ma soprattutto al pubblico e a chi voglia approfondire la materia attraverso lo studio e l’applicazione pratica.
«Il restauro costituisce il momento metodologico del riconoscimento dell’opera d’arte, nella sua consistenza fisica e nella sua duplice polarità estetica e storica, in vista della sua trasmissione al futuro». Muovendo da questa premessa Cesare Brandi espone in questo libro il significato e i metodi del restauro indirizzandoli ai tecnici, ai critici e agli storici dell’arte, ma soprattutto al pubblico e a chi voglia approfondire la materia attraverso lo studio e l’applicazione pratica. Il volume nasce dal lavoro svolto da Brandi all’Istituto Centrale del Restauro: è una raccolta organica di scritti in cui vengono sottolineati i criteri teorici che hanno ispirato l’attività dell’autore e dell’Istituto, traendo da questa esperienza conferme, approfondimenti e precisazioni. Ne risulta un’opera che dà tutti gli strumenti informativi e teorici utili per applicarsi a una disciplina ritenuta oggi indispensabile.
Cesare Brandi (1906-88) ha diretto l’Istituto Centrale del Restauro; ha insegnato presso l’Università di Palermo e Storia dell’arte contemporanea presso l’Università di Roma, dal 1967 al 1976. Nel catalogo Einaudi: Budda sorride (1973), Struttura e architettura (1975), Teoria generale della critica (1975), Scritti sull’arte contemporanea, vol. l (1976) e vol. Il (1979), Persia mirabile (1978), Disegno della pittura italiana (1980), Diario cinese (1982), Disegno dell’architettura nel Trecento (1991).
Avvertenza. -1. Il concetto di restauro. 2. La materia dell’opera d’arte. 3. L’unità potenziale dell’opera d’arte. 4. Il tempo riguardo all’opera d’arte e al restauro. 5. Il restauro secondo l’istanza della storicità. 6. Il restauro secondo l’istanza estetica. 7. Lo spazio dell’opera d’arte. 8. Il restauro preventivo. – Appendice. – Carta del Restauro 1972.
Furor Mathematicus
Autore/i: Sinisgalli Leonardo
Editore: Ponte alle Grazie
prefazione di Oretta Bongarzoni.
pp. 382, ill. b/n, Firenze
Furor mathematicus è una raccolta di pensieri, riflessioni, apologhi, anche brani autobiografici, legati alla matematica, alla fisica, alla geometria, all’architettura, alla pittura, all’artigianato; al mondo dei segni e delle regole che sfidano l’immaginazione (e viceversa). L’elemento comune è nella posizione dello scrittore, in bilico tra la tensione del gioco intellettuale e l’aspirazione al compendio, all’unità elementare e quindi al divino. Quella di Sinisgalli è una ricerca intellettuale e umana, segnata dalla curiosità, dall’eclettismo, dal bisogno di riconoscere senso e reciprocità ai grandi linguaggi formali (la parola, il numero); dal gusto della mescolanza e della connessione. In Furor mathematicus per primo in Italia Sinisgalli affrontò il problema delle due culture, quella umanistica e quella scientifica, destinato ad animare molti altri dibattiti degli anni sessanta, e fu promotore e interprete del “dialogo impossibile” tra arte e tecnica. Ma ciò che rende l’intelligenza dell’autore così affascinante (“fuor dal comune”, come scrisse Gianfranco Contini) e questo libro in particolare così unico nelle letteratura italiana, è la spinta alla circolazione ininterrotta tra l’uno e il molteplice; e dunque l’incapacità o il rifiuto di esprimere lo sdoppiamento. Il cuore, o l’azzardo, del pensiero non sono mai sul limite tra materia e spirito, corpo e anima, pieno e vuoto, mondo visibile e mondo invisibile. Sono piuttosto in una forza unitaria e sincretica, in un principio di energia che distrugge «la cosa per creare l’immagine», in un numero reale che sconfina nel numero immaginario e cioè in qualcosa che, come diceva Leibniz, è «quasi un anfibio tra essere e non essere».
Gli Indiani d’America: Archeologia e Civiltà
Preistoria e storia delle popolazioni indigene nel Nuovo Mondo
Autore/i: Snow Dean
Editore: Newton Compton Editori
introduzione dell’autore, traduzione di Beatrice Oddo, fotografie di Werner Forman.
pp. 224, nn. tavv. b/n f.t., Roma
L’America settentrionale apparve ai primi Europei che vi misero piede una terra misteriosa, senza passato né storia. Da allora, come Prima di allora, rimase nell’oblio quanto le popolazioni indigene avevano compiuto. Ma ciò che era sfuggito ad esploratori, coloni e storici, è stato riscoperto dalle sorprendenti indagini della moderna archeologia. In questo libro ci vengono presentate le prove convincenti del grande contributo che gli Indiani d’America hanno apportato alla storia della cultura mondiale. L’autore dipana infatti la matassa preistorica e storica, dai gruppi umani sparsi migliaia di anni prima dell’arrivo degli Europei fino agli ultimi sopravvissuti, in una gamma vivacissima di culture sullo scenario immenso delle grandi regioni nord-americane.
Dalle Terre Boscose Orientali alle Grandi Pianure, dall’Ovest Desertico al Far West e alle Zone Artiche e Subartiche, l’America settentrionale è rivisitata nella sua preistoria attraverso le testimonianze dell’archeologia.
Dean Snow è professore e preside nella facoltà di Antropologia della State University di New York, Albany. Ha dedicato i suoi studi ai popoli Indigeni del continente americano, tracciandone il Primo panorama archeologico nell’opera che qui presentiamo.
Le Religioni degli Antichi e i Moderni
Autore/i: Nilsson Martin P.
Editore: La Nuova Italia
con una nota di Giorgio Pasquali, prefazione e cura di Riccardo Di Donato, traduzione di Giorgio Pasquali e Gianfrancesco Lusini.
pp. XXXI-168, Scandicci (Firenze)
Nel 1950 Giorgio Pasquali pubblicava, presso La Nuova Italia, un volumetto in cui, con il titolo Fondamenti di scienza delle religioni, traduceva un saggio di Martin P. Nilsson relativo ad alcuni concetti fondamentali della scienza delle religioni pubblicato in una importante rivista americana.
La riflessione e l’interlocuzione nilssoniana su questo tema continuarono con altri studi, sulle acquisizioni relative alla scienza della religione greca nell’ultimo secolo, e su «La religione come protesta dell’uomo contro la mancanza di senso degli eventi», ma la scomparsa del Pasquali nel 1952 non permise al lettore italiano di essere informato su quegli sviluppi del pensiero del massimo storico della religione greca del XX secolo. Le religioni degli antichi e i moderni vuole colmare questa lacuna completando la raccolta dei tre saggi nilssoniani. Il libro fornisce la testimonianza dello sviluppo in direzione antropologica anche di questo ramo della scienza delle religioni che ha tanto solide radici entro la tradizione della «scienza dell’antichità».
Martin P. Nilsson (1874-1967) èstato il più grande storico della religione greca della sua generazione. E autore di molti volumi tra i quali spiccano una trilogia analitica di eccezionale influenza negli studi sulle origini della civiltà ellenica: The Minoan-Mycenaean Religion and Its Survival in Greek Religion (1927), The Mycenaean Origin of Greek Mythology (1932), Homer and Mycenae (1933), e la straordinaria sintesi della Geschichte der griechischen Religion, in due volumi (19414950), che costituisce ancora oggi il maggiore repertorio di dati e interpretazioni del fenomeno religioso in Grecia.
In traduzione italiana esistono i piccoli volumi La religiosità greca (1949) e, presso La Nuova Italia, La scuola nell’età ellenistica (1973).
Soccorsi della Grazia e Soccorsi della Medicina
Corpus & Anima – n. 8
Autore/i: Schaller Jean-Pierre
Editore: Edizioni Paoline
prefazione di Jean Lhermitte, introduzione dell’autore, traduzione di M. Romana.
pp. 304, Roma
Perfettamente in linea con gli scopi della presente collana, l’opera del P. Schaller, tocca uno degli aspetti più profondi e più delicati della interazione tra anima e corpo nell’equilibrio del complesso umano, vale a dire quello dei rapporti tra i soccorsi apportati dalla Grazia e quelli della Medicina all’uomo colpito dal dolore e dalla malattia. Prete e medico si chinano su un unico soggetto sofferente che sente la necessita dell’uno e dell’altro per risolvere i suoi conflitti e superare gli ostacoli che la vita gli presenta. L’opera vuol essere un tentativo di stabilire una gerarchia di valori, precisa e documentata, fra i soccorsi della terapia e delle scienze mediche da una parte, della teologia e del ministero sacerdotale dall’altra. Punto di partenza, la inscindibile unità psicosomatica dell’essere umano. Non manca certo un’abbondante letteratura in proposito, ma quasi tutti i tentativi di sintesi ariano contra due ostacoli fondamentali: la deplorevole confusione dei due campi determinata in parte dalla presunzione di molti divulgatori di credersi un po’ teologi ed un po’ medici, con evidente pregiudizio della medicina e della teologia autentiche. Più grave l’ostacolo che nasce da una errata considerazione dell’uomo e che si può ricondurre a due estremi opposti: il materialismo che disconosce le realtà spirituali e lo spiritualismo cartesiano che separa l’anima dal corpo al punto da rendere inintellegibile la loro manifesta interazione. Il cristianesimo, rigettando ambedue gli estremi, si colloca in una posizione più realistica e più feconda di felici conseguenze.
Considerando il problema del dolore, l’A. mette in rilievo i benefici che possono derivare dall’accettazione del dolore e della malattia, ma si guarda bene dal cadere in un «dolorismo» come quello che vanno predicando certi autori.
Prete e medico, ciascuno nel proprio campo e con i propri mezzi, si associano e si integrano a vicenda; il prima assicura un premio alla sofferenza accettata, il sedendo si sforza di rendere meno penoso lo stato antifisiologico rappresentato dal dolore in tutte le sue molteplici espressioni. Dal punto di vista umano e cristiano è quindi chiaro che non si può ridurre il dolore ad un puro fatto biologico; per questo la Chiesa ha costantemente messo in luce l’importanza delle forze religiose e morali nell’equilibrio del complesso umano. Non ci stupirà perciò vedere come l’A. sottolinei costantemente l’aspetto «medicinale» dei sacramenti, in capitoli magistralmente elaborati, sulla traccia dei Padri della Chiesa e dei teologi più avveduti.
Segnaliamo soprattutto il lungo studio dedicato alla confessione. Non vi è terapeuta che non ne abbia segnalato la benefica influenza, anzi molti sono andati tanto in là da ridurla ad una specie di «igiene mentale», La confessione ha si un effetto pacificatore ma il suo elemento centrale è soprannaturale: essa dona la grazia; è quindi qualcosa di infinitamente diverso e superiore a qualsiasi psicoterapia.
L’opera è destinata soprattutto a sacerdoti e medici; ma non mancherà di interessare studiosi di problemi umani, educatori in particolare, che abbiano una sufficiente preparazione.
Il Terzo Occhio
Autore/i: Baker Douglas
Editore: Edizioni Crisalide
prefazione di Raffaele Iandolo.
pp. 150, nn. ill. a colori e b/n, Spigno Saturnia (LT)
Sono sempre esistite delle chiavi mistiche per la liberazione delle forze associate all’organo della visione interiore. In passato, quello straordinario gruppo di individui, conosciuti come alchimisti, è stato la punta avanzata di questa conoscenza.
Con l’affermarsi della religione ortodossa in Europa negli ultimi due millenni, molte delle tecniche alchemiche sono state tenute nascoste, ed alcune sono state perfino perse. Nel secolo scorso, HB. Blawatsky, con la Teosofia ha introdotto alcune chiavi orientali. Lo Yoga può essere considerato la suprema chiave orientale. Attraverso i secoli esso è cambiato e si e adattato ai bisogni dei tempi. Negli ultimi venticinque anni lo Yoga si è enormemente diffuso in Occidente, con le sue svariate tecniche di sviluppo spirituale. Nessuna di queste, però, sembra aver raggiunto lo scopo prefisso: la creazione di un tipo superiore di uomo.
L’autore di questo libro, medico occidentale, perfettamente versato nel modo di vivere occidentale, ha dedicato trent’anni alla disciplina di se stesso, seguendo sia gli insegnamenti degli alchimisti, che alcune tecniche orientali di sviluppo, che hanno provato la loro efficacia nell’aprire il suo organo della visione interiore. In questo libro egli descrive in sintesi le più affidabili, sicure e spiritualizzanti di queste tecniche; le più adatte agli Occidentali, che si trovano ad affrontare una vita dominata dallo stress e dalle eccessive richieste.
In questo lavoro viene gettata nuova luce sulla meditazione, e vengono offerte tecniche e discipline in maniera allo stesso tempo diretta e pratica.
Il dott. Douglas Baker è ben noto al pubblico di lingua inglese. Poeta, scrittore e scienziato, egli è una delle figure più eminenti nel campo delle scienze esoteriche. Laureatosi in medicina all’Università di Sheffield nel 1964, ha da allora portato all’attenzione del pubblico quegli aspetti dell’arte medica che si trovano ai confini della conoscenza scientifica.
Egli usa esempi tratti dalla vita di tutti i giorni e spiegazioni scientifiche, per rendere comprensibili alla mentalità occidentale i più complessi ed astratti insegnamenti. Lo scopo degli scritti del dott. Baker è di presentare la Saggezza Antica usando il linguaggio dei nostri giorni.
Prolifico autore, in Inghilterra è riconosciuto come la principale autorità in campo astrologico. La sua opera, costituita da ottanta libri, copre quasi ogni aspetto delle scienze esoteriche.
Kundalini
L’Energia evolutiva dell’Uomo
Autore/i: Gopi Krishna
Editore: Ubaldini Editore
con un commento psicologico di James Hillman, introduzione di Frederic Spiegelberg, prefazione all’edizione italiana di Giulio Cogni, traduzione di Paolo Colombo.
pp. 220, Roma
Per la prima volta abbiamo il racconto della esperienza vera di uno stato psichico ritenuto quasi irrealizzabile: il risveglio della Kundalini.
La teoria indiana della Kundalini, svolta in maniera particolare nei testi tantrici induisti e buddhisti ma presente in tutto il Vedanta, è la seguente. L’energia sessuale non è che energia vitale che sta avvoltolata e dorme, come un serpente (Kundalini), alla base della colonna vertebrale, cioè intorno alla zona del sesso. Svegliarla per emettere il seme significa impiegarla a fini prevalentemente genetici, e questo è un legittimo impiego; svegliarla però senza emettere il seme significa produrre una trasformazione di energia, qualora l’energia, salendo per il simbolico doppio canale del sushumna, si diffonda a poco a poco per tutto il corpo attraverso i centri (chakra) o plessi, ne apra i petali, e salendo fino al loto dei mille petali, situato alla sommità della testa, determini un’amplificazione di tutto l’essere che infine, liberandosi di ogni limitazione in un’apertura illimitata, può giungere al samadhi. Questo libro è un resoconto autobiografico originale di ciò che accade alla mente e al corpo quando Kundalini si desta spontaneamente, dopo anni di disciplina yoga. Il commentario di James Hillman è una riflessione dal punto di vista della psicologia analitica, in cui l’autore individua un parallelismo fra le esperienze di Gopi Krishna e i processi di trasformazione nell’uomo occidentale come emergono nella pratica analitica.
Maschile e Femminile
Il significato della differenziazione sessuale
Autore/i: Wickler Wolfgang; Seibt Uta
Editore: Bollati Boringhieri Editore
prima edizione, prefazione e introduzione degli autori, traduzione di Vera Randone.
pp. 176, Torino
Fino a che punto il “maschile” e il “femminile” che ritroviamo nelle più diverse culture (compresa la nostra) riflettono un dato biologico immodificabile e fino a che punto, invece, la tradizionale separazione dei ruoli può essere superata a vantaggio di un rapporto effettivamente paritetico tra non uguali? A queste domande neppure la scienza del comportamento – ammoniscono gli autori – ha risposte consolatorie da dare.
Se è vero infatti che l’ipotesi di un’auspicabile evoluzione Culturale non è affatto in contrasto con le leggi biologiche – e lo dimostrano già le forme di simbiosi tra virus e batteri che all’alba della vita aprirono la strada alla sessualità – occorre pur sempre rammentare che le dinamiche evolutive ubbidiscono a un unico principio, la sopravvivenza della specie, e che le regole del gioco possono cambiare in ogni momento. Più che a un universo illuministico governato da patti chiari e definitivi, la natura è paragonabile a un immenso e oscuro bazar, luogo di traffici non sempre puliti. Ecco dunque schiere di esseri ermafroditi improvvisarsi maschi o femmine (si tratta di forme relativamente “giovani” : l’animale postmoderno è il verme o al più il pesce, non l’elefante!) Ed ecco l’astuto maschio della salamandra fingersi omosessuale per spiazzare il rivale e metterlo fuori gioco. A rovistare negli sterminati archivi dell’evoluzione si trova insomma di tutto: dall’incesto, diffusissimo tra gli insetti, al procurato aborto, specialità dei topi, ogni forma di aberrazione è lecita se ha come risultato finale un maggior successo riproduttivo. Gli esempi tratti dal volume potrebbero moltiplicarsi; ma gli autori, che scrivono con acume e competenza, non mirano semplicemente a intrattenere il lettore con una rassegna di aneddoti curiosi.
La loro è una tesi precisa. Il dimorfismo sessuale rappresenta lo sbocco obbligato del processo evolutivo, ma non risponde a una logica meramente moltiplicativa (ché se questo fosse l’unico problema dei viventi, sarebbe anzi preferibile disfarsi di quel complicato accessorio che è la sessualità). Suo scopo è produrre, grazie al rimescolamento genetico, quella variabilità di forme che, sola, può assicurare la salvezza in condizioni di emergenza.
Wolfgang Wickler, nato nel 1931, insegna Zoologia all’Università Ludwig-Maximilian di Monaco e dal 1974 dirige la sezione etologica dell’Istituto Max Planck di Fisiologia comportamentale di Seewiesen.
Uta Seibt, nata nel 1939, si è laureata in zoologia nel 1967 e dal 1973 collabora con Wickler presso il medesimo Istituto Max Planck.