Libri dalla categoria Ricerca Interiore
MU: il Continente Perduto
Il classico libro che ha dato inizio all’Archeologia Misteriosa
Autore/i: Churchward James
Editore: SugarCo Edizioni
prefazione dell’autore, traduzione dall’inglese di Alda Carrer.
pp. 324, nn. ill. b/n, nn. tavv. b/n f.t., Milano
Questo libro ricostruisce la storia di Mu, un continente sommerso dalle acque del Pacifico circa 12.000 anni fa, dopo che ebbe trasmesso i semi della sua altissima civiltà al mondo intero mediante eccezionali «missionari», Naacal. Nel 1868 l’autore, giovane ufficiale dell’esercito britannico, conobbe in India il sommo sacerdote di una comunità templare, un Rishi, il quale, notato l’interesse del giovane per alcune iscrizioni in un’antica lingua morta, gli permise di esaminare alcune tavole conservate nei sotterranei del tempio e gli forni la traduzione dei simboli incisi su di esse.
James Churchward si rese conto ben presto dell’importanza di tali documenti archeologici e del loro straordinario valore. Ne studiò a fondo la lingua e volle dedicare l’intera esistenza all’approfondimento dei misteri cui l’aveva iniziato il vecchio sacerdote. Si recò sul Tibet, in regioni sperdute dell’Asia Centrale, presso il Museo di Bulaq al Cairo, in Siberia, nella valle della Lena, sugli Urali, in Nuova Zelanda, nella Polinesia e dovunque supponeva si potessero trovare elementi che gli permettessero di completare la storia del continente Mu, già raccontata dai simboli incisi sulle tavole del tempio indiano, la cui sommersione ed il conseguente ritorno allo stato selvaggio della popolazione sopravvissuta al cataclisma, costituiscono uno dei possibili punti di partenza per la civiltà attuale.
James Churchward, nato in Inghilterra, fu inviato da giovane col grado di colonnello nell’India Centrale, Raccolse il frutto delle sue ricerche, condotte nel corso dell’intera vita, in cinque libri: The Lost Continent of Mu; The Sacred Symbols of Mu; Cosmic Forces of Mu; The Children of Mu e Cosmic Forces of Mu – Book 2.
Una Passeggiata nell’Aldilà
In compagnia degli antichi
Autore/i: Braccini Tommaso; Romani Silvia
Editore: Giulio Einaudi Editore
pp. 328, Torino
Una panoramica, basata su una scelta di testi da Omero a Virgilio, da Plutarco a Cicerone, sul rapporto degli Antichi con il mondo ultraterreno: dove si andava, come ci si andava e perchè.
Migliaia di anni fa, nel tempo del mito, Odisseo affonda l’ancora di fronte alla terra di nebbia dei Cimmeri e si appresta a evocare le ombre dei trapassati. Da quel giorno, molte navi, uomini, donne si sono affacciati sull’universo oltremondano dei pagani: ne hanno esplorato da vivi i confini, ne hanno sperimentato l’inesorabile abbraccio dopo la morte. Una passeggiata nell’Aldilà ripercorre il viaggio di queste anime, lasciando che la voce degli Antichi emerga senza filtri dalle tenebre dell’Oltretomba, dalle isole chiare dei Beati, dalle profondità insondabili del Tartaro: passi celebri e poco noti, frammenti di poesia e brani in prosa, papiri e lucenti lamine d’oro si ritrovano uno accanto all’altra per raccontare la storia di chi non c’è più, ma anche una visione dell’Aldilà solo apparentemente sconfitta dal tempo e dal trittico: inferno, purgatorio, paradiso. Questo itinerario si apre con un «invito al viaggio»: un saggio a due voci pensato per accompagnare per mano il lettore fra i meandri perigliosi dei regni d’ombra e per restituirgli, vivida, una visione della morte che ancora alberga, sotto traccia, nell’immaginario di ciascuno di noi. Due racconti cornice – l’XI canto dell’Odissea e il VI dell’Eneide – incastonano questo mondo fatto di squarci di luce, di dolore e di pianto, ma anche di irresistibile comicità. Con un’antologia di testi tradotti e commentati dagli autori.
Tommaso Braccini insegna Filologia Classica all’Università di Torino. Per Einaudi ha curato, con Silvia Ronchey, l’edizione italiana de Il mondo bizantino II. L’Impero bizantino (641-1204), Il mondo bizantino III. Bisanzio e i suoi vicini (1204-1453), Il romanzo di Costantinopoli. Guida letteraria alla Roma d’Oriente (2010) e Il libro delle meraviglie di Flegonte di Tralle (2013, con Massimo Scorsone). Sempre per Einaudi, ha pubblicato, con Silvia Romani, Una passeggiata nell’Aldilà (2017).
Silvia Romani insegna Mitologia e Religioni del mondo classico all’Università Statale di Milano. Per Einaudi ha pubblicato Il mito di Arianna (2015, con Maurizio Bettini) e Una passeggiata nell’Aldilà (2017. con Tommaso Braccini). È autrice di libri per ragazzi (Iliade, Odissea, I miti greci).
La Filosofia della Libertà
Linee fondamentali di una moderna concezione del mondo – Risultati di osservazione animica secondo il metodo scientifico
Autore/i: Steiner Rudolf
Editore: Editrice Antroposofica
traduzione di Iberto Bavastro.
pp. 208, Milano
Nel più completo scritto filosofico di Rudolf Steiner viene proposto un modo di conoscenza e un modo di acquisire impulsi all’azione, modi che entrambi mostrano la possibilità della libertà umana.
Prefazione alla nuova edizione del 1918
La scienza della libertà
I – L’agire umano cosciente
II – L’impulso fondamentale alla scienza
III – Il pensare al servizio della comprensione del mondo.
IV – Il mondo come percezione
V – La conoscenza del mondo
VI – L’individualità umana
VII – Vi sono limiti alla conoscenza? La realtà della libertà
La realtà della libertà
VIII – I fattori della vita
IX – L’idea della libertà
X- Filosofia della libertà e monismo
XI – Scopo del mondo e scopo della vita
XII – La fantasia morale
XIII – Il valore della vita
XIV – Individualità e specie
Gli ultimi problemi
Le conseguenze del monismo
Prima appendice alla seconda edizione del 1918
Seconda appendice
Indice degli autori citati nel testo
Opera omnia di Rudolf Steiner
L’Esperienza Interiore
Autore/i: Bataille Georges
Editore: Edizioni Dedalo
introduzione di Enrico Ghezzi, premessa dell’autore, traduzione di Clara Morena.
pp. 320, Bari
Perché oggi l’esperienza interiore? Oggi con la crisi del marxismo e la fioritura di filosofie orientaleggianti, l’esperienza interviene nel dibattito sulla razionalità: critica anticipata della progettualità nel marxismo e suo superamento. L’esperienza infatti è metodo di una radicalità decisiva, riferita non alla coscienza fenomenologica ma alla rottura freudiana.
Georges Bataille fu poeta, filosofo e scrittore; uomo singolare nato a Brillon nel 1897, visse da protagonista in Francia l’epoca dei grandi movimenti politici e culturali degli anni ’30 per raggiungere con gli ultimi suoi scritti la contemporaneità degli anni ’60. Morì nel 1962 a Orléans.
La Padronanza del Sé
Guida tolteca alla libertà
Autore/i: Ruiz Jr. Don Miguel
Editore: Edizioni Il Punto d’Incontro
nota dell’editore, introduzione dell’autore, traduzione di Fabrizio Andreella.
pp. 190, Vicenza
Don Miguel Ruiz Jr. presenta con parole attuali l’antica saggezza della tradizione tolteca, aiutandoci a metterla in pratica nella vita di ogni giorno. Gli antichi Toltechi affermano che la vita, così come la percepiamo, è un sogno: ciascuno vive nel proprio sogno personale e i sogni di tutti si riuniscono a formare il Sogno del Pianeta. I guai iniziano quando dimentichiamo che tutto è solo un sogno e arriviamo a credere di non avere alcun controllo.
Sviluppiamo la padronanza di Sé quando riusciamo a vivere il Sogno del Pianeta senza perdere di vista chi siamo davvero, rimanendo consapevoli che ogni scelta da noi compiuta è una nostra responsabilità. Se ricordiamo che si tratta solo di un sogno, riusciamo a muoverci liberamente, spezzando infine le catene dell’attaccamento e della schiavitù.
Una volta liberi, abbiamo la possibilità di vivere il nostro Sé più vero, autentico e amorevole non più solo nel silenzio e nella meditazione, ma in qualsiasi luogo, nel negozio sotto casa o in un ingorgo stradale, e in qualunque situazione o scenario che ci troviamo ad affrontare.
Don Miguel Ruiz junior, figlio di don Miguel Ruiz, a quattordici anni ha iniziato il suo apprendistato con la nonna paterna, madre Sarita, una famosa guaritrice spirituale. Dopo dieci anni di addestramento, il padre ne intensificò il processo fino a far raggiungere a Miguel jr. una fase decisiva, nel corso della quale lo condusse alla soglia della libertà personale. In uno stato di pace con tutta la creazione che ormai perdura da oltre sei anni, oggi don Miguel jr. prosegue la sua missione di nagual, aiutando gli altri a raggiungere la libertà e la salute fisica e spirituale.
La Logica Contro l’Uomo
Il mito della scienza e la via del pensiero
Autore/i: Scaligero Massimo
Editore: Edizioni Tilopa
pp. 280, Roma
Questo libro intende prospettare l’urgenza dell’autonomia dell’uomo rispetto ai miti intellettualistici di questo tempo, fingenti, in veste scientifica e logica, valori di cui hanno solo il nome: libertà, socialità, progresso, esperienza pura, positivismo, metodologia, ecc.
L’autore, riguardo alle idee svolte, non può prendere in considerazione alcuna confutazione che mostri di derivare da incompleta lettura del volume.
Con l’espressione «la logica contro l’uomo», egli non ha inteso designare avversa all’uomo la logica, bensì la serie dei metodi dell’attuale sapere, la cui forma logica si attua nella misura in cui rinnega lo spirito logico a cui attinge.
Evola Magico
Autore/i: Maggioni Maurizio
Editore: Edizioni il Foglio
premessa dell’autore.
pp. 138, Piombino (LI)
La grande opera evoliana sullo spiritualismo moderno Maschera e volto dello spiritualismo contemporaneo, (1932), più volte ristampata, costituisce una vera e propria Guida al mondo maledetto dell’Esoterismo occidentale, in ogni suo aspetto più o meno tradizionale, allo scopo di fornire un mezzo di ricerca illuminante, simile a una torcia che rischiari gli oscuri tunnel della sapienza occulta, giunta fino a noi. Il saggio di Maurizio Maggioni analizza la Guida critica di Julius Evola, evidenziandone la funzione di sicurezza e di terapeutica, quale monito sul pericolo rappresentato dalle sette esoteriche e dall’impiego di tecniche ermetiche senza la dovuta preparazione. In particolare, l’autore commenta la dottrina della Tradizione Solare Primordiale (la solarità nordica sorta dall’Ultima Thule) di René Guénon, riformulata da Julius Evola, in opposizione alle moderne deviazioni dell’Occultismo e dell’Esoterismo.
Sogni Lucidi
Autore/i: Green Celia
Editore: Edizioni Mediterranee
prefazione di Massimo Inardi, prefazione di H. H. Price, introduzione dell’autore.
pp. 208, Roma
Celia Green ci presenta in questo libro un interessante argomento che, come già quello della bilocazione, è trattato con competenza e rigore scientifico, ai fini di determinare la reale dimensione dei sogni lucidi e la capacità dell’individuo di provocarli a volontà o di agire in essi come nella realtà.
I sogni lucidi sono quei sogni particolari in cui la persona che sta sognando si rende conto di sognare, e nello stesso tempo riesce a riflettere e a comportarsi come nella vita reale, cercando di influenzare volontariamente il corso del sogno stesso, o abbandonandosi ad esso, tuttavia con la piena coscienza di sognare.
Il problema che si pone in queste circostanze è se l’individuo che riesce a riflettere razionalmente durante un sogno lucido sia da considerarsi in stato cosciente o di incoscienza. In base a quali elementi può decidere se si tratti di un sogno o di una esperienza reale?
Quali rapporti con la realtà possono avere tali sogni?
A questi e ad altri interrogativi risponde il libro della Green, analizzando centinaia di sogni lucidi, particolarmente di soggetti che ne avevano abitualmente e che ne hanno dati fedeli resoconti.
La maggior parte delle persone dimentica i propri sogni al risveglio; tuttavia questo non è il caso di tutti.
Vi è una vasta letteratura costituita da racconti di sogni lucidi, e l’autrice vi attinge abbondantemente, citando, naturalmente, anche casi non pubblicati e raccolti, in appositi questionari, presso l’Istituto di Ricerche Psicofisiche dell’Università di Oxford.
Celia Green è Direttrice dell’Istituto di Ricerche Psicofisiche dell’Università di Oxford, da lei stessa fondato nel 1961. Nota e affermata studiosa di psicologia, filosofia e parapsicologia, Celia Green in precedenza aveva insegnato matematica e fisica teorica al Somerville College di Oxford e tenuto un corso di Ricerca Psichica al Trinity College di Cambridge.
Kundalini d’Occidente
Il centro umano della potenza
Autore/i: Scaligero Massimo
Editore: Edizioni Mediterranee
pp. 120, Roma
In epoca di crisi e di pericolo – come la nostra – il Sovrasensibile, proprio da quanto gli si oppone, trae la possibilità della massima proiezione di forze nell’uomo. Ma perché questi possa accoglierle, occorre, da parte sua, una collaborazione autentica e completa, un impegno che nasca dalla sua decisione profonda.
Non vi è oscurità che non possa essere dissolta e convertita in luce, non v’è lotta che non possa essere combattuta e vinta, non v’è necessità che non possa essere motivo di redenzione, se entrano in azione le forze originarie. Rivolgendosi ad esse, l’uomo può attingerne impulsi decisivi, può ritrovare se stesso e risorgere.
La ricerca di queste forze è il tema e il fine del presente libro. L’Autore rivela la via per accedere alla fonte di esse, il Logos originario, dando una risposta concreta all’uomo di questo tempo. Il segreto è quello di risalire alla radice dell’atto pensante, laddove fluisce la luce eterica del cuore. Dal cuore, dove si eterizza, la luce ascende alla ghiandola pineale, ed è qui che lo sperimentatore può incontrarla, seguendo il canone esoterico dei nuovi tempi esposto dall’Autore.
Massimo Scaligero (1906-1980) indagatore fin da giovanissimo della realtà vivente del pensiero, presentita nei grandi demolitori occidentali del pensiero dialettico, approdò attraverso lo Yoga, praticato nelle sue varie forme, a una sintesi personale che gli diede modo di riconoscere in Occidente il senso riposto dell’Ermetismo e il filone aureo di un insegnamento riconducente alla Fraternitas dei Rosacroce. Nella ricerca, nello studio, nell’aiuto verso coloro che, assetati di conoscenza o di umano conforto, si rivolgevano a lui, annullò se stesso, la sua carriera, le ambizioni personali, per essere sempre il sereno soccorritore di tutti. Nella lunga carriera di giornalista e scrittore, collaborò anche a importanti testate e riviste, tra cui la prestigiosa East and West. I suoi numerosi libri non hanno funzione espositiva o dottrinaria, ma unicamente formativa, in quanto concepiti in modo che i pensieri, ripercorsi dal lettore, sollecitino in lui le forze interiori a essi sottese. Con le Edizioni Mediterranee ha pubblicato: Dallo Yoga alla Rosacroce, Tecniche della concentrazione interiore, Guarire con il pensiero, L’uomo interiore, Reincarnazione e karma, Meditazione e miracolo, Kundalini d’Occidente, Iside Sophia, la dea ignota.
Mantra Tantrici
Studi sul mantraśāstra
Autore/i: Padoux André
Editore: Ubaldini Editore
prefazione di Gavin Flood, traduzione di Gianluca Pistilli.
pp. 208, Roma
“Tutti i mantra sono fatti di fonemi, la natura di tutti i fonemi è Śiva”. Elementi essenziali del tantrismo, i mantra sono formule magiche rituali destinate a vari scopi, mondani e trascendenti.
Spesso costituiti di sillabe prive di significato, oltre il linguaggio articolato governato da leggi, sono forme di vāc, la Parola, il potere supremo che governa il mondo, da cui derivano la loro forza.
Il tantrismo ha influenzato la quasi totalità dell’induismo, lasciando la sua impronta sulla religione, il rituale, la teologia e la metafisica, l’iconografia e l’architettura dei templi, e persino la struttura dello stato. La visione del mondo tantrico, sia pure affidata a scritture e opere esegetiche spesso segrete e oscure, traspare ovunque nell’induismo. Essenziale al fine di comprendere il fenomeno tantrico è lo studio dei mantra, formule linguistiche già presenti nell’induismo vedico e post-vedico ma destinate ad assumere un ruolo di primo piano nel tantrismo, dove compaiono in ogni tipo di azione religiosa o rituale.
Come aspetti di vāc, la Parola, il potere cosmico primordiale che governa il mondo, i mantra sono la manifestazione sonora della divinità o di alcuni suoi aspetti specifici, e vengono concepiti essi stessi come potenze divine, parole di potere utilizzabili ritualmente o meditativamente per vari scopi magici o rituali.
Caratteristica dei mantra tantrici hindu è l’uso preponderante di elementi non linguistici: sillabe o gruppi di sillabe privi di significato, ma ritenuti pervasi da un potere e un’efficacia soprannaturali.
André Padoux, tra i massimi esperti viventi di tantrismo, illustra in queste pagine la natura dei mantra e ogni aspetto del loro impiego nel rituale: l’estrazione delle sillabe sacre dall’alfabeto sanscrito, la loro collocazione sul corpo dell’adepto o su diagrammi rituali, la recitazione dei mantra, a voce o puramente mentale e con o senza l’ausilio del rosario, la purificazione dei mantra dalle imperfezioni che possono minarne l’efficacia, la loro visualizzazione all’interno del corpo nelle pratiche yogiche, e infine la trasmissione dei mantra in una forma scritta comprensibile solo agli adepti.
André Padoux è nato a Pechino nel 1920, figlio di un diplomatico francese.
Appena ventenne ha iniziato lo studio della lingua e della letteratura sanscrita, laureandosi in indologia con la tesi Recherces sur la symbolique et l’energie de la parole dans certaim textes tantrique.
Membro del CNRS dal 1959, attualmente ricopre la garica di direttore di ricerca onorario. E considerato uno dei massimi specialisti europei del tantrismo, ed è autore di numerosi libri e articoli sull’argomento. In italiano è stato pubblicato il suo Tantra, a cura di Raffaele Torella (Milano, 2011).
L’Uomo e il Suo Divenire Secondo il Vêdânta
Autore/i: Guénon René
Editore: Adelphi Edizioni
traduzione di Corrado Podd, in copertina: La discesa del Gange (1605-1610). Miniatura moghul..
pp. 176, Milano
Fra tutti i libri di René Guénon L’uomo e il suo divenire secondo il Vêdânta è forse quello che più di ogni altro mostra l’impalcatura del suo pensiero. Sottintendendo, naturalmente, che tale pensiero non pretende di inventare nulla, ma soltanto di esporre con la massima precisione un pensiero che da sempre è: la Tradizione primordiale, la cui dottrina, secondo Guénon, non traspare mai con altrettanta precisione come nel pensiero vedantico.
Ma che cos’è il Vêdânta? Una delle sei «visioni» (darshana) che, secondo le più antiche testimonianze indiane, ci permettono di capire ciò che è. Tutte vere, ma ciascuna in rapporto a un certo livello della realtà. Il più alto, che consente di inglobare in sé ogni altro, è appunto quello del Vêdânta, «il ramo più puramente metafisico di tali dottrine». Così si può dire che il Vêdânta è una sorta di dottrina suprema. Nessuno ha saputo esporla in Occidente con l’evidenza assoluta che incontriamo in questo libro di Guénon. E nessuno ha saputo sgombrare il campo, con gesto altrettanto autorevole, dai numerosi, tipici equivoci occidentali intorno a tale dottrina, considerata da tanti una filosofia o una religione o «qualche cosa che partecipa più o meno dell’una o dell’altra», mentre non è in verità nulla di tutto questo. Come scrisse Daumal: «Se Guénon parla del Veda, pensa il Veda, è il Veda». È perciò naturale che proprio in questo libro Guénon si soffermi sugli aspetti costitutivi, sulla composizione fondamentale dell’uomo, del mondo e della realtà extra-cosmica – e a queste pagine occorre sempre tornare quando Guénon, in altre opere, applica le categorie qui delineate.
L’uomo e il suo divenire secondo il Vêdânta apparve nel 1925.
«Diremo dunque che l’essere umano, considerato nella sua interezza, comporta un certo insieme di possibilità che costituiscono la sua modalità corporea o grossolana, nonché una moltitudine di altre possibilità che, prolungandosi in diversi sensi di là da questa, costituiscono le sue modalità sottili: tutte queste possibilità riunite non rappresentano tuttavia che un solo e uno stesso grado dell’Esistenza universale. Ne consegue che l’individualità umana è allo stesso tempo molto più e molto meno di quello che gli Occidentali di solito credono che sia: molto più, perché essi ne conoscono quasi soltanto la modalità corporea, che è un’infima parte delle sue possibilità; ma anche molto meno, perchè questa individualità, lungi dal rappresentare realmente l’essere totale, non ne è che uno stato, fra una serie indefinita di altri stati, la cui stessa somma è ancora nulla rispetto alla personalità, che è l’essere vero, perché soltanto essa è il suo stato permanente e incondizionato, e soltanto questo può essere considerato assolutamente reale».
L’opera di René Guénon (1886-1951) ha avuto una grande influenza in questo secolo. I suoi libri comprendono sia critiche acutissime della civiltà moderna – come La crisi del mondo moderno, Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi (Adelphi, 1982) – sia studi che illustrano i vari aspetti della Tradizione. Tra queste ultime opere possiamo citare Il Re del Monda, (Adelphi, 1977), La Grande Triade (Adelphi, 1980), L’uomo e il suo divenire secondo il Vêdânta.
Elogio della Filosofia
Autore/i: Merleau-Ponty Maurice
Editore: G. B. Paravia & C.
prima edizione, traduzione, introduzione e note di Enzo Paci.
pp. XL-88, Torino
Sommario:
INTRODUZIONE
ELOGIO DELLA FILOSOFIA
- La libera ricerca
- La relazione con l’essere in Lavelle. Tempo e significato
- Il primo aspetto del bergsonismo. L’intuizione come possesso dell’essere
- Problematicità del bergsonismo. La relazione coesistenziale. Ambiguità dell’intuizione
- Dimensioni della durata e intenzionalità. Il divenire di Dio. Orientamento e senso della storia
- L’espressione in Bergson. Relazione tra passato e presente e tra materia e Spirito
- Le tre condizioni della filosofia
- L’esempio di Socrate
- Teologismo e ateismo. La fenomenologia come descrizione del sorgere dei fenomeni. La lotta contro l’idolatria
- Contingenza e senso della storia. Dialettica coesistenziale e fenomenologia del linguaggio. Linguaggio filosofico e linguaggio umano
- Debolezza e valore della filosofia
APPENDICE I
APPENDICE II
APPENDICE III
L’Arte Tolteca della Vita e della Morte
Viaggio nel cuore e nella mente di uno sciamano del nostro tempo
Autore/i: Ruiz Don Miguel; Emrys Barbara
Editore: Edizioni Il Punto d’Incontro
prefazione dell’autore, traduzione di Fabrizio Andreella.
pp. 446, Vicenza
Don Miguel Ruiz, apprezzato maestro di saggezza e autore del bestseller I quattro accordi, conduce il lettore in un mistico viaggio personale ispirato alla tradizione tolteca, introducendolo a un livello più profondo di insegnamento spirituale e consapevolezza.
L’arte tolteca della vita e della morte narra la storia della lotta spirituale intrapresa da don Miguel quando, nel 2002, subisce un gravissimo infarto che per nove settimane lo riduce in coma. Mentre il suo corpo giace privo di sensi, lo spirito di don Miguel incontra le persone, le idee e gli eventi che lo hanno plasmato, gettando una luce sull’eterna lotta tra la vita, che è verità ed energia infinita, e la morte, la materia e la conoscenza soggettiva, una lotta che tutti siamo chiamati ad affrontare.
L’arte tolteca della vita e della morte porta il lettore nella mente di un maestro della ricerca spirituale, offrendo uno sguardo senza precedenti sullo sviluppo di un’anima. Don Miguel Ruiz condivide con noi i meccanismi più intimi del suo cuore e della sua mente, esortandoci a fare nostre le intuizioni senza tempo dell’antica saggezza tolteca, che rappresentano l’essenza stessa della trasformazione.
Don Miguel Ruiz appartiene a una famiglia di guaritori messicani: sua madre era una nota curandera e il nonno era un nagual tolteco. Completati gli studi di medicina, don Miguel ritorna in Messico, dove riscopre gli antichi insegnamenti della sua infanzia. Oggi unisce le moderne conoscenze e l’antica saggezza per guidare le persone al di là della paura e delle credenze che limitano la libertà e l’amore. Miguel ritiene che la libertà sia il primo passo nella realizzazione delle profezie degli antichi Toltechi per portare il paradiso sulla terra.
Don Miguel Ruiz è stato per 7 anni nella classifica dei bestseller del New York Times.
I suoi libri hanno venduto 9 milioni di copie e sono stati tradotti in 34 paesi.
Martin Heidegger tra Politica e Storia
Autore/i: Nolte Ernst
Editore: Editori Laterza
prefazioni dell’autore, traduzione di Nicola Curcio.
pp. XI-396, Bari
La prima opera su Heidegger che presenti il filosofo tedesco nella sua globalità: il pensiero filosofico, le tendenze politiche, l’atteggiamento che assunse nei confronti degli eventi storici contemporanei, la vita pubblica e privata.
Parsifal e Amfortas
I misteri dell’oriente e del cristianesimo – Quattro conferenze tenute a Berlino dal 3 al 7 febbraio 1913
Autore/i: Steiner Rudolf
Editore: Edizioni Tilopa
elaborate da uno stenogramma non riveduto dall’autore, prefazione di Marie Steiner von Sivers.
pp. 72, Teramo
…Oggi l’ora storica è tale che il Mistero deve ormai parlare a tutti. Non più l’umanità potrà districarsi dal labirinto, se non le venga porta la possibilità di questa conoscenza.
Nell’opera di Rudolf Steiner sono date le delucidazioni, corrispondenti allo stato di coscienza dell’umanità attuale, sulle concatenazioni di quell’immensa storia spirituale che abbraccia il mondo intero, e che si è sempre svolta dietro i fatti esteriormente apparenti…
Non esiste altra via per riconquistare la nostra dignità umana, per trovare in noi l’individualità che, secondo la volontà delle potenze avverse al progresso, dovrebbe esserci tolta affinchè la bestia prenda il sopravvento in noi, o il demone della macchina strangoli l’uomo.
Non c’è altro mezzo, fuorchè la conoscenza della perpetua trasmutazione di forma e sostanza e coscienza, che nella storia umana viene vissuta, e nel Mistero compresa e coltivata.
Prefazione
- L’essere dei misteri nel suo rapporto con la vita spirituale dell’umanità.Il rafforzamento delle facoltà interiori della vita animica.
- Sperimentare forze ed esseri spirituali.Il sole di mezzanotte.
- L’iniziazione di Zarathustra di Ermete. Suono cosmico e Parola cosmica.I figli della vedova.
- La riapparizione dei Misteri orientali nel Santo Graal.Il superamento dell’ottusità e del dubbio grazie ai Nuovi Misteri.
Matrimoni Indoeuropei
Autore/i: Dumézil Georges
Editore: Adelphi Edizioni
introduzione dell’autore, traduzione di Giorgio R. Cardona.
pp. 192, Milano
«Nel mondo divino come in quello degli uomini, nel cosmo come sulla terra, il successo e la stessa vita ordinaria hanno origine dal gioco armonioso, statico o dinamico, di tre modi o mezzi di azione che corrispondono rispettivamente ai bisogni magico-religiosi, militari, economici di una qualsiasi società». In queste parole Dumézil ha accennato al presupposto della sua ricerca sui fondamenti della civiltà indoeuropea, ricerca che in circa mezzo secolo ha mutato e arricchito in misura stupefacente il paesaggio mentale entro cui osserviamo il nostro passato. Nel magistrale studio (1979) che qui si presenta, per esempio, Dumézil è riuscito a illuminare un’istituzione su cui la società intera fa perno: il matrimonio. Molte sono le sue varietà, spesso oscure o astruse, quali ci appaiono nelle antiche classificazioni indiane o nelle formule del diritto romano: c’è il matrimonio sacerdotale, dove il padre fa dono della figlia al genero e in trasparenza si intravede il nesso fra nozze e sacrificio; c’è il matrimonio dove la sposa è «padrona assoluta di se stessa»; c’è il matrimonio per ratto; c’è il matrimonio per acquisto della sposa. Dumézil distingue e articola queste forme l’una con l’altra, come altrettanti spicchi di uno sfrangiato ventaglio, in una continua analisi comparativa fra l’India e Roma antica, con excursus nelle imprese mitologiche di Eracle e di Sigfrido. Ciò che ne risulta non è solo una preziosa immagine “stereoscopica” del matrimonio indoeuropeo, ma l’individuazione del sottile gioco di gesti, riti, situazioni, condizioni entro cui si manifestano due potenze: l’imposizione e la libera scelta.
Parsifal a Venezia
Autore/i: Sinopoli Giuseppe
Editore: Marsilio Editori
prima edizione, postfazione di Bruno Cerchio.
pp. v-122, ill. b/n, Venezia
All’inizio c’è un dato di fatto: negli ultimi giorni di aprile del 1989 Sinopoli sta provando alla Fenice Parsifal di Wagner, quando una sera, terminata «la prova al pianoforte della prima parte del terzo atto», esce dal teatro per andare a casa di suo fratello e, «in quel silenzio misterioso che solo a Venezia è possibile», distratto dalla risonanza di un Leitmotiv – quello dell’Errore -, non ritrova la strada e si perde nell’intrico delle calli veneziane.
Si perde e Vuole perdersi, come se l’onda della musica wagneriana, più forte di qualsiasi ordinario buon senso, lo avesse davvero stregato pretendendo il suo tempo e la sua attenzione, interrogandolo, ben al di là delle questioni puramente musicali o delle soluzioni interpretative, sulle ragioni della vita e della morte e al tempo stesso, complice lo scenario notturno della sua città, suggerendogli una via d’uscita o una risposta.
Parsifal è figura altamente simbolica, è il giovinetto barbaro e ingenuo, è l’eroe folle e pietoso, che cerca la verità attraverso l’errore, il bene attraverso il peccato, il giusto attraverso la colpa: Sinopoli si specchia nel mito forte di tutta la sapienza possibile, ricco di esperienza e di maestria, niente affatto candido, anzi astuto e sottile. Venezia è città straordinariamente artificiosa, esemplare risultato dell’ingegno degli uomini, è labirinto proprio perché sfugge alle regole della natura e le sopravanza, è letteralmente «utopia», ferma nel tempo, sospesa nello spazio.
Parsifal, dunque, è Sinopoli, o meglio il suo doppio, e al tempo stesso il suo antagonista, e Venezia è il mondo o piuttosto la sua raffigurazione intellettuale: nel confronto e nell’incontro di due figure mitiche, di due esperienze esistenziali e intellettuali si scatena una tempesta, mentre il tema dell’errore non lascia la presa, che deve essere placata.
Il libro di Sinopoli è il racconto di quest’avventura, è il romanzo di questa notte furibonda, è la storia di uno smarrimento e soprattutto del lento, faticoso riconoscimento del senso e della direzione.
Il musicista nel silenzio della notte veneziana segue le tracce dell’arcano disegno, procede apparentemente senza meta, guidato soltanto dai simboli che si disvelano, i toponimi oppure le bianche pietre che incorniciano ogni cosa, gli oscuri sottoportici o i ponti sospesi sull’acqua; non sa dove finirà ma è certo che esiste un destino e persino una destinazione, e sicuro che dopo la discesa «negli abissi dell’oscurità» risalirà «alla luce più intensa di una nroa conoscenza», è sicuro perché la musica e la «scienza sacra» di Guénon e Eliade glielo hanno da tempo insegnato. (Cesare De Michelis)
Giuseppe Sinopoli è nato a Venezia nel 1946. Compositore e direttore d’orchestra, si è laureato in medicina e chirurgia nel 1971 a Padova e in archeologia presso la facoltà di lettere e filosofia La Sapienza di Roma. È stato direttore musicale della Staatskapelle di Dresda e della Philarmonia Orchestra di Londra, nonché uno dei direttori del Festival di Bayreuth. È morto a Berlino, mentre dirigeva l’orchestra della Deutsche Oper, il 21 aprile 2001.
L’Albero Filosofico
Autore/i: Jung Carl Gustav
Editore: Bollati Boringhieri Editore
presentazione di Luigi Aurigemma, traduzione di Lisa Baruffi e Irene Bernardini.
pp. 180, Torino
L’albero o pianta miracolosa è una delle immagini archetipiche che ricorrono più di frequente nel folclore, nei miti e nelle fiabe, e in questo saggio Jung si propone di scandagliarne le molteplici valenze simboliche. Partendo dalla propria esperienza di terapeuta e dallo studio dell’alchimia medievale, il fondatore della psicologia analitica dimostra come dai prodotti spontanei dell’inconscio nell’uomo moderno affiori un archetipo che lascia riconoscere paralleli evidenti con la figura dell’albero in tutte le sue modificazioni storiche. Ai disegni spontanei dei pazienti, presentati nella prima parte del volume, fanno da contrappunto le dotte descrizioni dell’arbor philosophica degli alchimisti. Identica è la fisionomia simbolica che ne emerge: fonte di vita e di protezione, luogo della trasformazione e del rinnovamento, l’albero è di natura femminile e materna, è l’albero della saggezza e della conoscenza, simbolo della totalità del Sé.
L’Ombra e il Male nella Fiaba
Autore/i: Von Franz Marie-Louise
Editore: Bollati Boringhieri Editore
prima edizione, prefazione dell’autrice, traduzione di Silvia Stefani.
pp. 256, Torino
Ha scritto Jung che le fiabe consentono di studiare meglio l’anatomia comparata della psiche, in quanto configurano in forma pura i processi dell’inconscio collettivo e riproducono alcuni modelli archetipici del comportamento umano.
Con questo volume, la von Franz ci invita a entrare nel mondo della fiaba quale via per accostarci a quella dimensione inafferrabile e irriducibile dell’esperienza umana rappresentata dal male. Con la sua saggezza realistica e disincantata la fiaba può infatti offrire un contributo significativo alla formulazione di una psicologia dell’Ombra, il lato oscuro del carattere umano, e in questo modo avvicinarci a una soluzione individuale. Una soluzione radicata nella coscienza etica del singolo, ma non soffocata da un rigido moralismo, e del pari lontana da un certo ottimismo Cristiano-illuministico (l’inessenzialità del male, la fede nel progresso) e dal pessimismo radicale di antropologie filosofico-religiose vecchie e nuove.
Marie-Louise von Franz (1915-1998), allieva e collaboratrice di Jung, fu personalità di spicco dello junghismo internazionale. Presso Bollati Boringhieri sono disponibili le sue opere principali: Le fiabe interpretate (1980), Il femminile nella fiaba (1983), Alchimia (1984), L’asino d’oro (1985), La morte e i sogni (1986), L’individuazione nella fiaba (1987), I miti di creazione (1989), Le visioni di Niklaus von Flüe (1991), Psiche e materia (1992), L’Ombra e il male nella fiaba (1995) e Il mito di Jung (2014).
Segreti dello Spazio e del Tempo
Autore/i: Scaligero Massimo
Editore: Edizioni Tilopa
pp. 100, Teramo
Chi può penetrare lo spazio, incontrare il fluire del tempo? Soltanto chi non s’illuda di liberarsi delle condizioni sensibili portandosi oltre uno spazio e un tempo ritenuti reali perché misurabili. La realtà del tempo e dello spazio essendo l’immisurabile. Che si attinge superando non determinate forme del misurare, bensì il misurare stesso, in quanto si sappia come e perché sorga: e che cosa voglia lo spirito col racchiudere nella misura la sostanza del suo eterno favolare. La cui verità soltanto giustifica il misurare la transitoria visione di ciò che supernamente sono lo spazio e il tempo.