Le Dieci Porte della Felicità
Vivere sereni nelle piccole cose
Autore/i: Kushner Lawrence
Editore: Edizioni Piemme
prefazione all’edizione italiana di Moni Ovadia, traduzione di Francesco Bianchi e Tuvia Fogel.
pp. 182, Casale Monferrato (AL)
Chi si accosti a questo libro sprovvisto di conoscenze specifiche, ma con disponibilità di cuore, potrà servirsi delle sue parole per spezzare la crosta dei suoi pregiudizi e dei suoi preconcetti, scoprendo per esempio quanto più “oriente” ci sia in un piccolo pensiero chassidico che in gran parte dell’”orientalismo” di maniera, corrivo e merceologico, dei nostri tempi. O quanto il giudaismo sia radice etica e mistica irrinunciabile di ciò che siamo. (Moni Ovadia)
Lawrence Kushner, rabbino presso la Congregazione Beth El di Sudbury, Massachussets, è considerato uno dei più innovativi teologi ebrei negli Stati Uniti. Ha scritto diffusamente e tenuto molteplici conferenze sul rinnovamento spirituale personale e istituzionale. Fra i suoi libri ricordiamo: The Book of Letters: A Mystical Alef-Bait; The River of Light: Spirituality, Judaism, Consciousness e God was in this Place and I, I Did not Know.
Ombre Giapponesi
Una prodigiosa discesa negli inferi della cultura giapponese: tra squisitezze e crudeltà, passi di danza e cupi fendenti, un ritratto unico dell’anima orientale.
Autore/i: Hearn Lafcadio
Editore: Edizioni Theoria
prima edizione, introduzione e cura di Ottavio Fatica.
pp. 256, Roma
Alla fine del secolo scorso le «giapponeserie» invadono l’Europa, influenzando gusto poetico e pittorico, costumi e moda, ma il Paese rimane un mistero. Una corona di foschia avvolge l’arcipelago Giappone, doppiamente lo isola, un esilio dolcissimo e crudele come elisio. È in questa terra che sbarca, per un breve soggiorno in vista di un libro-reportage, Lafcadio Hearn, bohémien senza radici, «nomade civilizzato» nato in un’isoletta greca, cresciuto in Irlanda e in Francia, vissuto poi in America un ventennio, reso celebre dai pezzi di cronaca nera e le superbe traduzioni dai francesi. E nella Terra degli Dei vi resterà per sempre, penetrando nel cuore del cuore del Paese, cogliendone natura spiritualità e poesia, con la sapienza proteica del vero viaggiatore e la «partecipazione animica» che è il segreto dei grande interprete, e facendone rifiorire sulla pagina il misterioso, inconfondibile aroma. Ma se sposa una ragazza di antica famiglia samurai, ne assume il nome, viene naturalizzato giapponese e diventa Koizumi Yakumo, è un rinnegato, un traditore, un nemico dell’Occidente: «Ma nell’ordine eterno delle cose so di essere nel giusto».
Raccolti per la prima volta ii lettore troverà la maggior parte dei testi narrativi sparsi nei vari volumetti miscellanei dell’autore: testi a sfondo fantastico, richiami di regni incantati, racconti di atroci vendette da parte di fantasmi manifesti come insetti, ragni, rane, salici, peonie, spesso mogli abbandonate; visioni artistiche in cui le opere, infuse di anima, si animano, prendono corpo nel reale; ma anche pietose storie di riconciliazione tra i due mondi mai del tutto separati. E può anche accadere di imbattersi in una divertente sequela di proverbi buddhisti.
Il massimo dell’artificio si sposa al gioco più profondo e spontaneo del cuore: tutto di seconda mano eppure vita fresca di rugiada, bolle iridate ove la verità si tinge di tristezza e l’ombratura del nulla su ogni cosa alitata dal Buddhismo abbellisce ciò che è, per un istante instabile, del pathos più struggente. (Ottavio Fatica)
Lafcadio Hearn nacque nell’isola di Leucade, nel Mar Jonio, il 27 giugno 1850. Figlio di una greca e di un medico militare inglese, nel 1869 si trasferì a New York, dove fece i più diversi lavori. A 40 anni venne inviato in Giappone dall’editore Harper per una serie di corrispondenze. A quell’epoca era già considerato un «maestro della decadenza» e la sua prosa era apprezzata tanto da farne uno dei rari «stilisti» della letteratura americana. In Giappone Hearn rimase fino alla sua morte, avvenuta il 26 settembre 12904.
Croiset il Veggente
La parapsicologia come scienza. Sette casi ormai classici, omicidi e reati sessuali, furti, persone e animali scomparsi, fossili e manoscritti, la prova della sedia. Gli studi di Willem Tenhaeff università di Utrecht – Quanti sensi ha veramente l’uomo?
Autore/i: Pollack Jack Harrison
Editore: Casa Editrice Valentino Bompiani
terza edizione, prologo dell’autore, traduzione dall’inglese di Roberta Rambelli.
pp. 248, Milano
Appassionante come un romanzo poliziesco e rigoroso come un saggio scientifico, questo libro è il resoconto di una delle più singolari vicende del nostro tempo. Protagonista ne è Gerard Croiset, nato in Olanda nel 1909, l’uomo dotato di «una mente che “vede”… attraverso il tempo e lo spazio». E con lui il professor Willem Tenhaeff, uno dei maestri della parapsicologia moderna, impegnato fin dal 1926 nello studio dei fenomeni extrasensoriali e titolare, dal 1953, della prima cattedra di parapsicologia del mondo.
Capace delle «impressioni» più straordinarie – dall’individuazione e dal ritrovamento di cose o persone distanti migliaia di chilometri o di anni alla guarigione di malattie sconosciute e alla soluzione dei, più difficili enigmi polizieschi – Croiset collabora da oltre venticinque anni con il professor Tenhaeff: accuratamente registrate e trascritte, le sue prestazioni costituiscono oggi un ricchissimo e suggestivo archivio di materiali parapsicologici. Casi di cronaca nera – «Omicidi e reati sessuali» , «Furti», «Persone e animali scomparsi» sono alcuni dei capitoli più spettacolari – si intrecciano con gli esperimenti di altissima difficoltà «la prova della sedia» – eseguiti a scopo di ricerca.
Analisi dei meccanismi della percezione extrasensoriale e possibilità che essa venga applicata al servizio della società sono i motivi principali di questo libro. Sottratta all’aneddoto non meno che all’enunciazione astratta ed esoterica, la parapsicologia appare qui completamente calata in mezzo alla vita di tutti i giorni: è tra noi, tra i fatti che viviamo quotidianamente. E ciò la fa essere ancor più attraente.
Suspense e saggio scientifico, dunque. Ma Croiset il veggente è anche altro, è un invito a ripensare il «sesto senso» come «latente in ogni uomo», a ristabilire una «comunità con la natura», a usare di nuovo le nostre capacità parapsicologiche, a recuperare le «facoltà perdute» di una percezione libera e fantastica.
L’Elisir di Lunga Vita
Come conservare la forza fisica e intellettuale, la salute, la bellezza e la freschezza giovanile fino a tarda età – I nostri pensieri sono il nostro destino
Autore/i: Brandler-Pracht Karl
Editore: Edizioni Alaya
traduzione di Silvia Nerini.
pp. 120, Diegaro di Cesena (FC)
I pensieri sono il nostro destino, non bisognerebbe mai sottovalutare la loro potenza… la causa primaria di tutta la sofferenza umana e di tutte le malattie è da addebitare a pensieri privi di controllo…
I pensieri sono forze potenti che hanno la capacità di renderci grandi o distruggerci: è per questo che ogni malattia, o sventura, ha sempre origine nella nostra mente, nei nostri pensieri e nelle passioni violente (emozioni) che, come fuoco, infiammano la nostra anima.
Solo una grande forza di volontà può essere d’aiuto, ma la forza di volontà è inesperta e, il più delle volte, inesistente.
Per tutti coloro che desiderano una salute brillante ecco un manuale ricco di esercizi pratici, di visualizzazione e di respirazione, per sviluppare la volontà e il controllo sui propri pensieri, per imparare a non essere più schiavi delle passioni, delle ambizioni e dei desideri. Lo scopo è quello di allontanare definitivamente la malattia dalla propria esistenza e di riallacciare un collegamento cosciente col sé interiore.
Metti in ordine i tuoi pensieri e rafforza la tua volontà!
Karl Brandler-Pracht è un famoso scrittore esoterico tedesco vissuto a cavallo dei due secoli passati. In questa sua opera utilizza anche esercizi di respirazione e di immaginazione appresi durante la sua permanenza in India.
I Santi nel Medioevo
Uomini di fede, mistici e sovrani al servizio della carità
Autore/i: Pernoud Régine
Editore: Rizzoli
prima edizione, traduzione di Anna Marietti.
pp. 336, nn. tavv. b/n f.t., Milano
Dopo la predicazione evangelica dei primi discepoli e le persecuzioni di Nerone e di Diocleziano, il cristianesimo esce dalle catacombe e si diffonde, con una diramazione estesa e rapidissima, in tutta l’Europa. Legittimata dall’imperatore Costantino, la nuova religione si impone anche tra i nobili, tra i potenti, tra i re. E. nell’Alto Medioevo assistiamo a una grande fioritura della santità proprio in questa categoria di persone, che servono ancor più autorevolmente da guida e da esempio per i loro sudditi.
Re e regine operano la conversione dei popoli ad essi assoggettati e conquistano la gloria degli altari.
Fondano o ispirano (e spesso vi si ritirano & finire i propri giorni in preghiera) monasteri che diventeranno nei secoli centri di conservazione e di diffusione della cultura, non solo religiosa. Accanto a queste grandi figure (ogni nazione europea può annoverare un santo fra i propri regnanti), risaltano quelle dei monaci, i fondatori dei maggiori ordini, che attirano alla vita di contemplazione e di studio un enorme numero di seguaci. Nel corso del Medioevo, quindi, la storia sociale e culturale dell’Europa coincide, grazie alla fondamentale influenza esercitata dai santi su ogni aspetto della vita dell’epoca, con la storia della Chiesa.
Ma i santi del Medioevo non sono soltanto questi personaggi rappresentativi, che avrebbero comunque lasciato un segno nella storia. La vocazione alla santità ottiene una risposta entusiastica da parte di persone umilissime, illetterate, provenienti da oscuri villaggi. E questi santi sanno trovare nella fede il coraggio di affrontare i potenti, di superare ogni ostacolo, morale e materiale, per raggiungere, al pari dei regnanti e dei grandi pensatori, la perfezione che li porta ad essere onorati e venerati dal popolo.
La «vox populi» resta infatti il requisito fondamentale per il riconoscimento dei santi. La prudenza della Chiesa nell’ammettere i miracoli e nel canonizzare i santi è sempre stata sopraffatta dalla devozione dei fedeli, che hanno fatto sorgere cappelle e santuari ovunque intuivano la presenza di ciò che rispondeva alla loro esigenza di perfezione cristiana.
Molteplici sono le forme della santità, che si esprime nella rinuncia volontaria e consapevole ai privilegi terreni, nel sacrificio della propria stessa vita per l’affermazione della verità e della giustizia, o nell ’abbandono sereno e fiducioso a un genere di vita che trova ogni appagamento nella carità e nella dedizione per il prossimo.
Attraverso l’esame delle figure più rappresentative di ogni aspetto della santità, l’autrice compone un quadro completo della storia e della vita quotidiana del mondo occidentale lungo l’arco del millennio chiamato Medioevo.
Specchio ideale delle virtù cristiane, la santità si impone in ogni aspetto della vita sociale e culturale del Medioevo: re e regine, papi, filosofi, fondatori dei grandi ordini monastici, ma anche semplici madri di famiglia, contadini, persone umilissime, sono accomunati dal riconoscimento della «vox populi» che, prima ancora della canonizzazione ufficiale della Chiesa, li assume a modello di vita. Attraverso vivaci ricostruzioni biografiche delle figure più rappresentative – Luigi di Francia, san Martino di Tours, san Colombano, san Benedetto, fino a Giovanna d’Arco e a Tommaso Becket – Régine Pernoud traccia un quadro completo non solo della santità, ma anche della storia e della vita quotidiana del Medioevo.
Régine Pernoud, autorevole studiosa del Medioevo, fondatrice del Centro Giovanna d’Arco e conservatore degli Archivi nazionali di Parigi, è autrice di numerose opere storiche, tra cui particolare importanza rivestono quelle dedicate a Eloisa, a Eleonora di Aquitania, alla Regina Bianca, a Giovanna d’Arco. In questa stessa collana è già stato pubblicato La donna al tempo delle cattedrali.
La Fede Ebraica
Lineamenti di una teologia dell’ebraismo sulla base del credo di Maimonide – Lezioni tenute presso l’Università di Tubinga
Autore/i: Schalom Ben-Chorin
Editore: Il Melangolo
prefazioni dell’autore, a cura di Margherita Loewy, traduzione di Gabriele Lustig.
pp. 296, Genova
Nel XII secolo, periodo di maggior fioritura del pensiero religioso islamico ed ebraico, Mosè Maimonide indicò in numero di tredici i principî e i fondamenti del giudaismo: una sorta di professione di fede destinata a determinare la vita religiosa delle comunità ebraiche della diaspora tanto in Occidente che in Oriente.
A quasi un millennio di distanza, Schalom Ben-Chorin – uno tra i maggiori teologi dell’ebraismo contemporaneo – ne offre, con lo studio che presentiamo, un commento esemplare per chiarezza e profondità, cercando di cogliervi quelle verità perenni, e perciò stesso attuali, che rappresentano l’essenza di ogni genuino messaggio religioso.
Schalom Ben-Chorin è nato a Monaco nel 1913. Ha studiato germanistica, filosofia e storia comparata delle religioni. A partire dal 1935 si è stabilito a Gerusalemme, dove per svariati decenni ha svolto l’attività di scrittore, giornalista e pubblicista. In qualità di professore ospite e di infaticabile conferenziere ha soggiornato spesso in Germania. Insignito nel 1975 del Leopold-Lucas-Preis, nel 1982 ha ricevuto la Buber-Rosenzweig-Medaille e nel 1985 la Croce al merito della Repubblica Federale Tedesca. Dal 1986 è Professore honoris causa all’università di Tubinga e, dal 1988, all’università di Monaco. È autore di numerose opere, fra cui ricordiamo: Jenseits von Orthodoxie und Liberalismus (1993 ), Betendes Judentum (1980), Jüdische Ethic (1983), Die Tafeln des Bundes (1987 ), Narrative Theologie des Judentums anhand der Pessach-Haggada (1985 ), Theologia Judaica, (in 2 voll., 1982, 1992).
La Struttura Nascosta del Mondo
Dall’Alchimia alla «Fusione Fredda» e oltre: le Reazioni Nucleari a Debole Energia
Autore/i: Chiesi Luca
Editore: Macro Edizioni
premessa e introduzione dell’autore.
pp. 144, nn. ill. b/n, Diegaro di Cesena (FC)
La Struttura Nascosta del Mondo presenta una ricca e completa panoramica di studi e ricerche degli ultimi duecento anni, che analizzano l’affascinante e quasi sconosciuto mondo delle reazioni nucleari a debole energia e alcune delle più interessanti e promettenti applicazioni oggi disponibili.
L’approccio scientifico e tecnologico adottato in Occidente negli ultimi secoli e poi diffuso in tutto il pianeta ha condotto l’umanità in un vicolo cieco.
L’intento di dominare la natura e gli elementi e di porre ogni cosa sotto il nostro controllo e al nostro servizio ha portato a rapidi progressi da alcuni punti di vista, ma ha pure reso impossibile la comprensione di una serie di fenomeni naturali rimasti finora inspiegati.
L’autore ci propone di equilibrare questo modo tipicamente “maschile” di agire, basato sull’uso violento della forza e una scarsa attenzione per il futuro, prendendo ad esempio il comportamento della Natura stessa, integrandolo cioè con metodologie, attitudini e azioni più pazienti, gentili, “femminili”, per superare anche pregiudizi radicati, spesso proposti come verità indiscutibili.
Luca Chiesi ci guida lungo percorsi inconsueti e illuminanti alla scoperta delle peculiari caratteristiche della materia e dell’atomo (del quale viene illustrato anche un nuovo modello) che permettono ad esempio di trasmutare il mercurio in oro, di produrre eccessi di energia tramite i moderni processi di “fusione fredda”, di abbattere le scorie radioattive, di ottenere inaspettate guarigioni grazie a un sapiente uso degli alimenti: tutti processi che implicano l’uso di minime quantità di energia per ottenere il risultato finale.
I temi affrontati sono ampi, vari ed importanti perché coinvolgono molti aspetti della nostra esistenza quotidiana, dall’agricoltura all’alimentazione, dalla geologia alla medicina.
Luca Chiesi è nato nel 1977 e vive vicino a Reggio Emilia, dove insegna. Diplomato in pianoforte, appassionato di medicina e filosofia orientale, ha svolto interamente la sua tesi di laurea in ingegneria sulle reazioni nucleari a debole energia e relative applicazioni, probabilmente la prima in Italia sull’argomento.
Accesso Negato alla Verità
Per ragioni di sicurezza nazionale – Una Vera Storia di Controllo della Mente Umana
Autore/i: O’Brien Cathy; Phillips Mark
Editore: Macro Edizioni – Nexus Edizioni
prefazione degli autori, traduzione di Elisa Bonora e Sergio Orrao.
pp. 576, Diegaro di Cesena (FC)
Dagli autori del libro cult TRANCE Formation of America.
ACCESSO NEGATO racconta la storia di Cathy O’Brien, vittima insieme alla figlia Kelly di un programma di controllo mentale della CIA chiamato MK Ultra, e di Mark Phillips, ex membro dell’Intelligence che salvò le due donne dagli abusi mentali e fisici a cui erano sottoposte.
Come ha fatto Cathy a riprendersi dalle torture e dall’annullamento mentale che subì fino all’età di 30 anni, quando Mark Phillips, membro dell’Intelligence, salvò lei e sua figlia Kelly dai manipolatori della CIA?
Quali sono i dettagli documentati del modo in cui Mark e Cathy sono sfuggiti alla trappola giuridica statale, federale e del Congresso?
E soprattutto, come sono riusciti Mark e Cathy a sopravvivere abbastanza a lungo da rendere globalmente noti gli atti criminali di alcuni dei politici più potenti che tuttora detengono il controllo del nostro pianeta?
ACCESSO NEGATO non è solo il racconto sconvolgente delle ciniche e famigerate tecniche di “controllo mentale” messe in atto da almeno 50 anni da un “governo segreto” con base negli USA, è anche un libro che contiene autentiche risposte, soluzioni e speranze. Le informazioni che trasmette sono sicuramente inquietanti ma anche istruttive dal momento che mostra con grande chiarezza quali siano le conseguenze del controllo mentale sui cittadini, tecniche che comportano l’uso dei mezzi più svariati e cinici, incluso l’abuso deliberato sui bambini e sulle donne, il bombardamento subliminale della psiche usando ogni genere di media, la penetrazione terroristica di false notizie e informazioni nella società (inclusa la questione sulle presunte visite aliene), l’utilizzo di alcune sette (costruite a tavolino), della pornografia e della droga, e infine e soprattutto, il condizionamento cerebrale.
ACCESSO NEGATO rappresenta una sorprendente testimonianza della forza dello spirito umano, qualcosa che non dimenticherete mai finché il vostro pensiero sarà libero!
Il Tamburo Magico
Miti e leggende dei popoli artici – (Aleutini, Ciukci, Eschimesi, Jakuti, Jukaghiri, Korjaki, Kutchin, Lapponi e Samoiedi)
Autore/i: Autori vari
Editore: Edizioni San Paolo
prefazione, introduzione, scelti e curati da Mario Marchiori.
pp. 488, nn. ill. b/n, Cinisello Balsamo (Milano)
Il mito è un sogno collettivo proprio allo stesso modo in cui un sogno è un mito privato. Entrambi infatti utilizzano per esprimersi lo stesso linguaggio simbolico proprio dei processi dinamici della nostra psiche. Così come il sogno protegge il sonno, rendendo accettabili alla coscienza tensioni e conflitti che emergono dall’inconscio, il mito, rielaborando il caos delle informazioni ricevute dal mondo esteriore e dando loro ordine e significato, preserva lo stato di veglia dalla paura della morte.
Ma non della sola morte fisica si tratta. A ben osservare la nostra vita è un continuo succedersi di morti e rinascite. Quando leggiamo o ascoltiamo la narrazione di un mito, di una leggenda o di una fiaba inconsciamente ci immedesimiamo in questo o quel personaggio, in questa o quella situazione, riviviamo le nostre esperienze passate, le rielaboriamo e le facciamo salire dall’inconscio, ov’erano represse, alla coscienza. In altre parole, diveniamo più consapevoli delle cause che agitano i nostri sonni. Sicché non è senza ragione se in India si consiglia la lettura delle fiabe a chi ha problemi esistenziali. Infatti, sotto lo schermo di un racconto fantastico e avvincente le fiabe veicolano un messaggio morale che viene inconsciamente recepito dal lettore e che è capace, quasi fosse una piccola luce, di rischiarare il cammino a chi vaghi nelle tenebre.
E tuttavia non sono soltanto le persone in crisi di identità quelle che possono trarre vantaggio dalla lettura di storie mitologiche e leggendarie. Il grande retaggio che ci hanno lasciato popoli da noi distanti per cultura e mentalità e che esiste un’ altra via, oltre quella della ragione, che conduce alla conoscenza. E la via dei simbolismi e delle metafore che non sono il frutto di intenzioni, ordini o invenzioni, ma il risultato spontaneo di una psiche a ciò predisposta da lunghi digiuni, meditazioni e silenzi, perché solo privazioni e sofferenze dischiudono la mente a ciò che agli altri è celato. (Mario Marchiori)
Mario Marchiori è laureato in economia e in sociologia. Ha conseguito il dottorato di ricerca all’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi dove è stato anche chargé de conferences.
«Ricercatore associato» all’University Museum dell’Università dell’Alaska, nonché visiting professor presso questa università, ha condotto ricerche antropologiche in Alaska, nella Columbia Britannica, in Groenlandia, in Lapponia e nella Ciukotka.
Ha pubblicato i libri Groenlandia (1978), Antropologia e Management (1979) e Stick Dance, Festa dei Morti degli Indiani Koyukon d ’Alaska (1980), nonché numerosi saggi e articoli. Per le Edizioni San Paolo ha tradotto e curato la versione del libro di Richard Erdoes e Alfonso Ortiz Miti e leggende degli indiani d’America (1989).
Gilgameš
Alla conquista dell’immortalità – L’uomo che strappò il segreto agli dei
Autore/i: D’Agostino Franco
Editore: Edizioni Piemme
prima edizione, premessa e introduzione dell’autore.
pp. 272, nn. tavv. b/n f.t., Casale Monferrato (AL)
Re dei Sumeri, primo eroe dell’umanità si rifiutò di morire.
Viaggiò per terre lontane e inesplorate, incontrò l’unico emme sopravvissuta al Diluvio.
«Gilgameš, dov’è che stai correndo?
La vita che insegui non la troverai mai!
Quando gli dei crearono l’umanità riservarono la morte all’uomo, la vita eterna tennero nelle loro mani.
Perciò, Gilgameš, riempi la tua pancia!
Guarda teneramente il bambino che ti tiene la mano e che la tua sposa non cessi di gioire sul tuo petto!
Questo è il destino dell’umanità!»
Un uomo vede morire sotto i suoi occhi l’amico, colpito dalla maledizione degli dei. Mille avventure avevano condiviso, aiutandosi reciprocamente come fratelli, in luoghi lontani, misteriosi e magici, contro demoni spietati e divinità capricciose e crudeli. Lo piange a lungo, poi lo seppellisce con tutti gli onori.
Ossessionato dal volto tetro della morte va allora alla ricerca dell’immortalità, fino ad incontrare sulla strada l’unico essere umano che era scampato al Diluvio Universale.
Tornato in patria metterà per iscritto su una tavola di pietra tutte le sue tribolazioni.
Quest’uomo era Gilgameš, re dell’antichissima città sumerica di Uruk nella Mesopotamia meridionale e la sua storia è contenuta in un poema che narra le sue gesta. Si tratta del più antico poema epico che l’umanità abbia concepito, più antico dell’Iliade e dell’Odissea. Rappresenta la somma culturale, ideologica e soprattutto poetica dell’uomo mesopotamico, elaborata nel corso di tremila anni di storia.
Questo libro intende essere una introduzione al Poema di Gilgameš e vuole accompagnare il lettore al testo passo dopo passo, seguendo lo sviluppo degli avvenimenti e svelandone allo stesso tempo tutti i retroscena di carattere rituale, magico, religioso e storico, scavando in un mondo lontano da noi per consuetudini morali, etiche ed estetiche.
Franco D’Agostino, Roma 1960, è attualmente Ricercatore in Assiriologia presso il Dipartimento di Studi Orientali dell’Università “La Sapienza” di Roma. Ha al suo attivo numerosi articoli e saggi sulla filologia, la linguistica e la storia del Vicino Oriente Antico (tra cui I l sistema verbale sumerico dei testi lessicali di Béla, Roma 1990; Nabonedo, Adda-Guppi, il deserto e il dio Luna, Pisa 1994). Ha inoltre pubblicato testi a carattere amministrativo ed economico eblaiti e sumerici (questi ultimi provenienti dalla collezione del Museo Ermitage di San Pietroburgo). È co-editore assieme al Prof. Giovanni Pettinato del Thesaurus Inscriptionum Eblaicarum edito dall’Università di Roma.
Iniziazione Femminile e Massoneria
Saggi sull’esoterismo massonico
Autore/i: Autori vari
Editore: M.I.R. Edizioni
presentazione di Annamaria Isastia.
pp. 128, ill. b/n, Montespertoli (FI)
Le donne nella Massoneria. Un universo sconosciuto e affascinante, che nel post-femminismo è divenuto un argomento d’estrema attualità. La massoneria femminile in Europa è ormai un fenomeno quasi di massa, anche se molte sono le resistenze ad accettare nell’ambito massonico un fenomeno così eclatante, nonostante che già nel 1700 le Logge d’Adozione femminile fossero entrate nell’uso comune. Lo scopo di questa raccolta di saggi, unica nella pubblicistica italiana, consiste nell’esame, sia storico-sociale che esoterico iniziatico, delle possibilità teoriche e pratiche dell’iniziazione femminile in genere e nella massoneria in particolare. Si è inoltre definito il rapporto che esiste tra la Massoneria femminile ed il contesto sociopolitico in cui è nata e si è formata questa volontà di partecipazione massonica, certamente legata, dal XIX secolo in poi, alle rivendicazioni per la parità dei diritti fra i due sessi. Nei prossimi anni, l’impulso dell’evoluzione della società, l’avanzare di una sensibilità sempre più accentuata, porteranno le donne in tutti i gruppi massonici. La difficoltà che ne deriveranno, data l’impostazione attuale delle massonerie femminili o gruppi misti, non consisteranno nella scontata volontà d’avvicinamento storico e d’integrazione socio-politica, ma nella labile conoscenza della tecnica rituale e delle impostazioni esoteriche ed iniziatiche. Questo libro, certamente non esaustivo di un tema ben più ampio, è comunque una piccola pietra che potrà contribuire all’elevazione di un futuro tempio per l’intera umanità.
Psicologia della Religione
Volume I
Autore/i: Pascucci Antonio
Editore: La Litografica
pp. 144, Roma
Sommario:
Cap. 1 – Sintesi storica delle teorie psicologiche sulla religione
Cap. 2 – Analisi semantica della psicologia della religione
Cap. 3 – La religiosità: il significato, l’origine e la dinamica
Cap. 4 – La struttura bipolare dell’atto religioso
Cap. 5 – L’analisi dell’esperienza religiosa
Cap. 6 – La fenomenologia del comportamento religioso
Cap. 7 – Il simbolismo religioso etnico e personale
Cap. 8 – Dalla religione alle religioni: il processo evolutivo
Cap. 9 – Le grandi religioni
Cap. 10 – I movimenti religiosi contemporanei
L’Alfabeto Giapponese
Tutti i caratteri Hiragana e Katakana
Autore/i: Mandel Gabriele
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, presentazione di Isao Hosoe, introduzione dell’autore.
pp. 144, interamente illustrato a colori e b/n, Milano
Un repertorio completo dell’alfabeto giapponese declinato nelle due versioni Hiragana e Katakana.
le origini remote e la valenza estetica di un sistema di scrittura che racchiude in sé l’identità dell’anima nipponica.
L’arte e la cultura del Sol levante trovano la loro sintesi espressiva nella calligrafia e nei suoi complessi sistemi di scrittura; in essi convivono la radice originaria degli ideogrammi cinesi – i kanji – e i due alfabeti polisillabici Hiragana e Katakana i quali, pur derivando dai caratteri cinesi attraverso un processo di semplificazione, hanno un valore esclusivamente fonetico. La diffusione dell’alfabeto Hiragana, utilizzato principalmente per la scrittura delle desinenze in parole di origine giapponese, è legata all’affermarsi di una lingua poetica e letteraria (XI-XII secolo) e ha prodotto nel tempo una raffinata arte calligrafica, collegata a una precisa gestualità. Il Katakana, più angoloso e stilizzato, fu elaborato nell’ambiente dei monaci buddhisti; è un alfabeto di “uso comune” e in continua evoluzione, e viene usato correntemente per definire pronunce straniere oppure termini adottati da altre lingue. La forte valenza estetica della scrittura giapponese ha stimolato in modo determinante le opere dei grandi pittori del XVIII e XIX secolo che costituirono la scuola Ukiyo-e, dalla quale trassero ispirazione gli artisti europei della seconda metà dell’Ottocento; tale influsso ha dato vita a quel fenomeno noto con il nome di “giapponismo”. il volume contiene tutti i caratteri (kana) dell’alfabeto, presentati nella sequenza tradizionale e declinati nelle versioni Hiragana e Katakana. Per ogni kana vengono indicati, tra gli altri, la corretta sequenza di scrittura dei singoli tratti e il probabile kanji cinese di derivazione. Completano il volume un’introduzione storica dell’autore e una presentazione del noto designer giapponese Isao Hosoe.
Gabriele Mandel, docente universitario, pittore, scrittore e psicologo, e studioso dai vasti interessi. Vicario generale per l’Italia della Confraternita sufi Jerrahi Halveti e cofondatore dell’Università Internazionale Islamica di Cordoba (Spagna), è stato insignito della laurea honoris causa in scienze islamiche dall’Università Statale di Konya (Turchia). Nel 1941 ha conseguito la borsa di studio Prassitele Piccinini perla lingua giapponese all’Università degli Studi di Milano. È direttore della Facoltà di Psicologia dell’Università Europea di Bruxelles.
Ha pubblicato numerose opere con i maggiori editori italiani, molte delle quali tradotte in più lingue; recentemente ha firmato per Mondadori Alfabeto arabo (2000), Alfabeto ebraico (2000) e Maometto (2001) e, nella collana ”Dizionari delle religioni” edita da Electa, il volume Islam (2006). All’attività teorica ha affiancato quella figurativa come incisore, calligrafo e ceramista, esponendo alla Biennale di Venezia e con mostre personali in alcuni fra i maggiori musei del mondo.
Hokusai
Il pittore del mondo fluttuante
Autore/i: de Goncourt Edmond
Editore: Luni Editrice
prefazione dell’autore, traduzione di Valeria Pazzi, aggiornamento dei termini giapponesi a cura di Roberto Tresoldi.
pp. 240, Milano
Hokusai, il pittore del mondo fluttuante, è allo stesso tempo un saggio critico-descrittivo e un catalogo molto dettagliato del corpus delle opere del grande artista giapponese di cui Edmond de Goncourt aveva proprietà, notizia oppure riferimento certo.
Katsushika Hokusai (1760-1849) uno degli artisti orientali più celebrati al mondo – la cui opera di pittura, incisioni, stampa e illustrazione è sterminata e ha sviluppi molto complessi (arriverebbero a trentamila i titoli dei suoi lavori) -, fu uno dei massimi esperti dell’Ukiyo-e, la forma artistica che rappresenta il mondo nella sua quotidianità, il mondo dell’«impermanenza» buddhista, che cambia e che fluttua. Egli non ne fu il creatore, ma un innovatore senza pari: le tradizioni, le leggende e le consuetudini del popolo del Giappone – da cui traeva ispirazione – ci vengono proposte da un punto di vista raffinato, originale e acuto, che va bene al di là degli angusti limiti della morale del tempo.
Le intuizioni di questo artista hanno mutato profondamente la maniera pittorica sia d’Oriente che d’Occidente: la libertà di linee curve, già caratteristiche del suo stile, andò trasformandosi gradualmente in movimenti a spirale, un tocco inconfondibile di grazia e di leggerezza che arriva alle vette delle ultime serie paesaggistiche e del celeberrimo tema dell’Onda.
La sua arte, entusiasticamente collezionata nell’Europa del XIX secolo, in particolare in Francia, influenzò dapprima Impressionismo e Liberty, penetrò di prepotenza nel tracciato stesso del disegno e pose le basi per quelle rivoluzioni della rappresentazione del reale che saranno il Cubismo e l’Astrattismo.
Edmond-Louis-Antoine de Goncourt nasce nel 1822. Les Hommes de lettres, del 1860, diede inizio alla serie di romanzi di costume e di dettagliata osservazione della realtà contemporanea grazie ai quali i fratelli de Goncourt (Edmond e Jules, che erano coautori) sono considerati tra i maggiori esponenti della Scuola naturalista.
Nel decennio successivo, morto Jules, Edmond comincia a dare alle stampe una serie di saggi sull’arte e gli artisti giapponesi, passione che aveva coltivato con il fratello e che li aveva portati a diventare, in questo campo, collezionisti e archivisti di riferimento.
Muore nel 1896, lasciando come disposizione testamentaria la volontà di istituire un’Accademia intitolata a suo nome, a sostegno dell’attività di artisti e letterati, che ancor oggi conferisce il più prestigioso premio letterario francese, il Prix Goncourt.
Simbolo e Codice
Dal processo psicoanalitico all’analisi istituzionale
Autore/i: Fornari Franco
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore
prima edizione, introduzione dell’autore, in prima di copertina: Vittorio Magnani, Cupola della Cattedrale di La Spezia.
pp. 304, Milano
Questo libro parte dalla semiotica dell’interpretazione psicoanalitica e del processo psicoanalitico a livello semantico, sintattico e pragmatico, per affrontare i problemi che vengono sollevati quando si passa dall’analisi individuale classica alle sue applicazioni nel sociale. A tale proposito viene sottolineata la distinzione tra simbolo immaginario e codice simbolico. Il simbolo immaginario e privato, mentre il codice simbolico e pubblico e consensuale.
Quando cura i malati in un rapporto privato, il codice simbolico e quello costituito dalla comunità degli psicoanalisti come gruppo scientifico. Quando invece la psicoanalisi viene introdotta, come nel presente periodo storico, nell’ambito delle istituzioni didattiche, sanitarie o di lavoro in generale, si trova a dover fronteggiare codici simbolici e codici ideologici già costituiti. Riprendendo il discorso-iniziato in Genitalità e cultura, Franco Fornari propone come base per l’analisi istituzionale il codice della genitalità quale codice definibile come simultaneamente affettivo e cognitivo, centrato sulla convenienza dell’accoppiamento nella reciprocità simmetrica, e antagonista all’accoppiamento pregenitale, fondamentalmente sadomasochistico, centrato sulla reciprocità antitetica. L’analisi di codice, pur implicando sempre la ripresentazione perenne del simbolo immaginario, come riproporsi continuo del desiderio umano nella sua originarietà privata, diventa lo strumento di analisi dei rapporti degli individui, nei loro aspetti pubblici.
Simbolo e codice costituisce pertanto una proposta di sbocco sociale della psicoanalisi attraverso uno specifico strumento di analisi, ricavato dal modello teorico sviluppato in Genitalità e cultura e ora proposto per l’analisi istituzionale e per un’analisi della creatività e dei conflitti della stessa istituzione psicoanalitica.
Franco Fornari, laureato in medicina e chirurgia, specializzato in psichiatria, ha lavorato in modo particolare nel campo psicoanalitico. Attualmente è presidente della Società psicoanalitica italiana. Dirige l’Istituto di psicologia della Facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Milano. Le sue opere più importanti riguardano la psicoanalisi infantile (La vita affettiva originaria del bambino, Feltrinelli 1971), la psicoanalisi delle psicosi (Nuovi orientamenti nella psicoanalisi, Feltrinelli 1963), la psicologia sociale (Psicoanalisi della guerra, Feltrinelli 1964; Dissacrazione della guerra, Feltrinelli 1969; Psicoanalisi della situazione atomica, Rizzoli 1970) e la psicoanalisi dell’arte: è coautore con Bianca Fornari di Psicoanalisi e ricerca letteraria (Principato 1975). Nel 1975 ha pubblicato presso Feltrinelli Genitalità e cultura.
L’Uomo dei Ghiacci
Confine italo-austriaco: la scoperta di un corpo di cinquemila anni fa rivela i segreti dell’età della pietra
Autore/i: Spindler Konrad
Editore: Nuova Pratiche Editrice
prologo dell’autore, traduzione di Giuseppe Cospito.
pp. 352, 32 tavv. a colori f.t., nn. ill. b/n, 1 cartina b/n, Milano
Settembre 1991: un sensazionale ritrovamento monopolizza l’attenzione dei media e del mondo intero. Sulle Ötztaler Alpen due escursionisti rinvengono il corpo di un uomo intrappolato in un ghiacciaio. Quell’uomo ha cinquemila anni, è perfettamente integro e ha ancora con sé il suo equipaggiamento completo.
Con una precisione da criminologi, gli scienziati ricostruiscono fino nei minimi dettagli la vita e la morte di un uomo che ha abitato questa terra nell’età della pietra e che noi oggi, cinquemila anni dopo, possiamo guardare in volto.
Da quando, nel 1991, si è diffusa la notizia che in un ghiacciaio sulle Ötztaler Alpen era stato ritrovato il corpo di un uomo del neolitico, in tutto il mondo si attendono con impazienza i risultati delle indagini scientifiche. Konrad Spindler, il coordinatore dell’équipe di esperti che studia l’evento archeologico più clamoroso di tutti i tempi, rende finalmente pubblici in questo libro i risultati di tanti anni di ricerche, demolendo una volta per tutte i dubbi sull’autenticità storica dell’uomo dei ghiacci.
In uno stile giornalistico asciutto, lo studioso ci accompagna nell’appassionante viaggio verso la conoscenza di ciò che avvenne in un’ epoca tanto lontana da sembrare inconoscibile. Un cadavere mummificato e perfettamente conservato, dotato di un equipaggiamento completo, è una fonte inesauribile di informazioni: che cosa significano gli strani tatuaggi sul suo corpo? E le molteplici fratture ossee, sono state procurate da terzi o sono conseguenza di una disgrazia? Come ha rimediato, l’uomo dei ghiacci, tante diverse qualità di legno per fabbricare le sue armi o i suoi utensili? Le ha barattate, rubate o fabbricate lui stesso? Da dove veniva? Ma soprattutto: che cosa faceva, solo, in una regione così inospitale? Come ha trovato la morte?
Passo dopo passo, con 1’aiuto di tecniche sempre più avanzate e precise, prendono forma davanti ai nostri occhi il ritratto completo e sorprendente, la storia emozionante di un antenato ormai non più tanto lontano.
Konrad Spindler è nato a Lipsia nel 1939. Esperto di medicina, antropologia, archeologia, preistoria e protostoria, ha diretto gli scavi di Magdalenenberg nella Foresta Nera dal 1977 al 1988. Dal 1988 è titolare della cattedra di Preistoria e protostoria e direttore del Dipartimento di archeologia medievale e moderna all’Università di Innsbruck. È autore di diversi libri di archeologia. I diritti di traduzione per L’uomo dei ghiacci sono stati venduti in dodici paesi. Il libro, a tutt’oggi, ha venduto oltre un milione di copie.
Anime Compagne
L’origine e l’avventura del rapporto uomo-donna
Autore/i: Ramtha
Editore: Macro Edizioni
traduzione di Irene Rizzoli e Bruna Dalponte.
pp. 160, Cesena (FO)
10 milioni di anni fa gli dei si scissero in energia femminile ed energia maschile per poter sperimentare le meraviglie che avevano creato. Nacquero così le anime compagne. Da allora raramente le anime compagne si sono incontrare di nuovo fisicamente sullo stesso piano. Ma, nonostante ciò, esse sono sempre state in comunione tra loro e hanno condiviso le loro esperienze. Questo testo, insolito per ciò che racconta, prende in esame tutte le vicissitudini e gli sconvolgenti avvenimenti che hanno coinvolto le anime compagne da quel remoto passato fino ai giorni nostri, soffermandosi particolarmente sulla modalità, del tutto inadeguata, con cui avviene oggi la comunicazione fra l’uomo e la donna, e sui notevoli miglioramenti che si possono apportare se permettiamo alla conoscenza e alla consapevolezza di guidare le nostre scelte, i nostri atteggiamenti e le nostre aspettative.
Ramtha si definisce un’entità giunta su questo piano da altre dimensioni: visse su questa Terra ai tempi dei Lemuri e di Atlantide, 35.000 anni fa. Dal 1977 Ramtha parla e insegna utilizzando il corpo di una donna americana: JZ Knight.
Nei suoi insegnamenti si esprime con grande passione e spregiudicatezza con l’obiettivo di spingerci verso la consapevolezza e la trasformazione del nostro sé.
Il sole, le stelle, la natura e tutti gli elementi che un tempo sono stati suoi maestri sono menzionati continuamente ed egli ci mostra, con semplicità e determinazione, come la loro bellezza è la manifestazione della nostra magnificenza.
Sono insegnamenti amorevoli, profondi, poetici e ottimisti.
Ramtha afferma spesso di amare molto il genere umano e di sentirsi legato a noi da un legame di fratellanza.
Negli ultimi 9 anni la Scuola di Illuminazione di Ramtha ha presentato Ritiri per Principianti a più di 15.000 studenti di tutto il mondo insegnando e praticando l’antica saggezza e le più recenti scoperte della neuro-scienza e della fisica quantistica.
La Scuola di Illuminazione di Ramtha insegna ad accedere alle strabilianti abilità del nostro cervello perché si possa diventare una Vita Straordinaria!
Il Cibo dell’Uomo
La via della salute tra conoscenza scientifica e antiche saggezze
Autore/i: Berrino Franco
Editore: Franco Angeli Editore
prefazione e introduzione dell’autore.
pp. 320, Milano
Una guida per chi diffida della pubblicità e dei nutrizionisti televisivi; per i genitori che si interrogano su quale sia l’alimentazione migliore per crescere i propri figli; per chi soffre di piccoli disturbi; per i medici che desiderano aiutare i loro assistiti; per erboristi, farmacisti e gestori di negozi biologici perché non veicolino proposte dietetiche potenzialmente nocive…
A partire dagli anni ’70 ricerche epidemiologiche, che hanno coinvolto centinaia di migliaia di persone e studiato decine di migliaia di casi di tumore, di infarto, di diabete, hanno confermato al di là di ogni ragionevole dubbio che la trasformazione del cibo che ha accompagnato la rivoluzione industriale della produzione e della distribuzione alimentare ha avuto un ruolo importante nella genesi delle malattie croniche che caratterizzano il mondo moderno.
L’obiettivo del volume è rivalutare il cibo semplice e trasmettere poche ma importanti raccomandazioni preventive: più cereali integrali, legumi, verdura e frutta, meno zuccheri e cereali raffinati, carni e latticini. L’autore fornisce una guida a chi diffida della pubblicità e dei nutrizionisti televisivi, ma non sa come orientarsi; ai genitori che si interrogano su quale sia l’alimentazione migliore per crescere i propri fi gli; a chi soffre di piccoli disturbi che incidono fortemente sulla qualità della vita; ai malati che si chiedono quale sia l’alimentazione per aiutare la guarigione e prevenire le recidive della malattia; ai medici che, consapevoli della loro impreparazione, desiderano aiutare i loro assistiti con umiltà e competenza; a erboristi, farmacisti e gestori di negozi biologici perché non veicolino proposte dietetiche potenzialmente nocive.
L’augurio è che questa raccolta di articoli possa contribuire a diffondere l’idea che si può mangiare in modo consapevole ricavandone piacere, salute, benessere e che lo stile alimentare semplice e salutare torni nel nostro quotidiano.
Franco Berrino, medico, patologo, epidemiologo, già direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, ha promosso lo sviluppo dei registri tumori in Italia e in Europa, grandi studi per indagare il rapporto fra stile alimentare, livelli ormonali e successiva incidenza del cancro e sperimentazioni sullo stile di vita per prevenire l’incidenza del cancro al seno e delle sue recidive (progetti DIANA).
Prefazione. Il coraggio della prevenzione
Introduzione
Parte I. L’ordine dell’universo
Il cibo dell’uomo
Le strade della prevenzione
Macrobiotica: omaggio a Rene Levy
Le direttive alimentari originali di Ohsawa
Il cibo dell’uomo: spunti per consumare una varietà di cereali e legumi nella settimana
Parte II. Sotto il segno del granchio
Il tumore, l’imperatore di tutte le malattie
Il cibo dell’imperatore
Lo studio EPIC sul rapporto fra cibo e cancro
I 4 pilastri alimentari della dieta adiuvante le terapie oncologiche
Tumori cerebrali
L’alimentazione durante la chemioterapia
Elementare, Watson
La dieta antinfiammatoria
(Dis)Integratori alimentari
Il dolore
Sindrome Metabolica, la madre di tutti i fattori di rischio
Diabesità: le calorie non sono tutte uguali
La resistibile ascesa del carcinoma della mammella
BRCA, il cancro della mammella ereditario
Menopausa
I latticini per la salute delle ossa?
Il mercato immenso della tristezza
Il cambiamento
Parte III. Bambini
Armi di distruzione di massa
Giù le mani dai bambini
Proteine nobili?
Bevete più latte…
La schiavitù dello zucchero
La seggetta
IBD, Intestino Bistrattato e Disbiotico
EXPO? OIBO!
Le cause delle cause
L’autore
Dio d’Acqua
Il racconto della cosmogonia africana
Autore/i: Griaule Marcel
Editore: Red Edizioni
introduzione di Francesco Paolo Campione, traduzione di Giorgio Agamben, revisione scientifica di Giovanna Antongini e Francesco Paolo Campione, illustrazioni dell’autore.
pp. 288, nn. foto b/n f.t., nn. ill. b/n, Como
La prima edizione di Dio d’acqua uscì in Francia nel 1948. Si trattava di un volume concepito per un pubblico di non specialisti, agli occhi dei quali Marcel Griaule voleva sottoporre una realtà per lo meno sorprendente: i popoli che il pregiudizio europeo aveva sino ad allora considerato “primitivi” possedevano in realtà una cultura complessa e raffinata. A guidare il lettore passo dopo passo in questa avventura è Ogotemmeli, un vecchio cacciatore cieco, che narra i miti e le leggende del suo popolo, i Dogon dell’Africa Occidentale. Le parole di questo straordinario “cantastorie’ compongono un vero e proprio poema orale sulle origini dell’universo, una cosmogonia africana non lontana dalle grandi narrazioni classiche, come la Teogonia di Esiodo.
La scoperta di questo ricchissimo mondo simbolico e religioso non solo arricchisce il patrimonio culturale di tutti, ma contribuisce ad allargare in modo significativo la moderna concezione dell’uomo.
Marcel Griaule (1898-1956) è stato uno dei più importanti antropologi del nostro secolo. Formatosi sotto la guida di M. Mauss e M. Cohen, intraprese, nel 1928, i suoi primi lavori sul campo in Abissinia. Fra il 1931 e il 1937 si dedicò, in più riprese, ai Dogon, un popolo che viveva sull’altipiano di Bandiagara, nell’odierno Mali.
Nel 1943 divenne titolare alla Sorbona della prima cattedra di Etnologia creata in un’università francese. Finita la guerra, riprese i suoi studi con l’intenzione esplicita di approfondire la conoscenza della cultura Dogon. Alla sua morte, avvenuta prematuramente nel 1956, i Dogon celebrarono, secondo i loro riti, un’imponente cerimonia funebre in suo onore.
La Casa dell’Oppio
Autore/i: Su Tong
Editore: Edizioni Theoria
traduzione dal cinese e cura di Rosa Lombardi
pp. 112, Roma
La casa dell’oppio è l’affresco della lenta, inesorabile autodistruzione di una famiglia di un villaggio del Sud, del suo crollo fisico e morale, dietro al quale si intravede, come attraverso un pannello schermato, il crollo di una parte della civiltà cinese nei primi anni del secolo. Perversione sessuale, deformità, lussuria, ferocia e impotenza, corruzione. Su Tong affonda la lama in una materia in via di decomposizione, nel sangue marcio di un ambiente chiuso come una serra attorno a un padre-padrone coltivatore di oppio e alla sua famiglia: una moglie ex prostituta che mette al mondo un figlio nato da una relazione con un servo, un figlio idiota Ossessionato dalla fame e dall’omicidio, un fratello malato di sifilide. Su tutto l’odore forte e inebriante dei papaveri da oppio che dànno alla famiglia quella ricchezza contaminata che è all’origine del senso del peccato e di espiazione che pervade l’intero libro. Romanzo cupo e sanguigno, scritto con una tecnica narrativa di straordinario pathos, con lo scrittore che indossa di volta in voltai panni dei diversi personaggi in un crescendo che va dal monologo interiore, all’invettiva, al discorso Onirico, a un realismo spietato e spettrale, La casa dell’oppio è, come gli altri romanzi di Su Tong, ambientato nel passato pre-rivoluzionario, in un décor al tempo stesso fatiscente e sensuale dietro cui si intravede però, come in un improvviso balenio accecante, una delle ossessioni forti della cultura cinese di sempre: la stirpe, la famiglia, gli antenati, le generazioni e la storia che passa sopra di esse con la violenza distruttrice di un uragano.
Su Tong vive a Nanchino, in Cina, e ha 33 anni. È considerato il miglior scrittore della generazione post-rivoluzionaria. Autore molto letto in Cina, deve il suo successo in Europa alla pubblicazione del romanzo Mogli e concubine (Theoria, due edizioni) da cui il regista Zhang Yimou ha tratto il film Lanterne rosse. Theoria ha anche pubblicato il racconto lungo Cipria.