Libri dalla categoria Poeta
I Segreti Sessuali dell’Oriente
L’alchimia dell’estasi – Dal Kama Sutra all’Ananga Ranga, dai principali trattati taoisti all’arte tantrica tutte le millenarie tecniche erotiche delle culture indiana e cinese
Autore/i: Douglas Nik; Slinger Penny
Editore: Newton Compton Editori
introduzione degli autori, traduzione di Claudio Corvino.
pp. 384, interamente e riccamente illustrato b/n, Roma
Nel rapporto fra uomo e donna si riassume l’essenza del mondo; ma questa verità è stata offuscata in Occidente da tutte quelle “autorità” e istituzioni che hanno promosso la separazione tra corpo e mente, tra sessualità e sentimento religioso, diffondendo la paura sia dell’eros sia dell’estasi mistica, esperienze che per loro natura si congiungono e confondono.
Questo libro è uno studio completo sul sesso e sul misticismo. Non è mai apparso sull’argomento un lavoro di tale entità, lavoro che rappresenta un valido e vitale contributo alla comprensione della sessualità. Esplora il sentiero dell’amore e del misticismo basandosi sull’eredità e sulla saggezza delle grandi culture dell’Oriente. Creato da una coppia (scrittore e artista), e destinato a essere sperimentato quanto a essere letto.
L’opera si basa su più di duemila anni di autorevoli testi di medicina, filosofia e pratiche sessuali, molti dei quali mai visti o tradotti in Occidente.
Nik Douglas ha studiato arte, filosofia e medicina orientale e le relative pratiche sessuali vivendo per otto anni sull’Himalaya. Ha studiato con dottori indiani, adepti del Tantra e lama tibetani e al tempo stesso ha imparato la lingua sanscrita e tibetana. Ha organizzato numerose mostre di arte orientale e ha autenticato opere d’arte e scritture orientali per importanti musei e collezioni private.
Penny Slinger ha disegnato più di seicento illustrazioni per facilitare la comprensione del testo. Presentato in tutta Europa, il suo lavoro è stato accolto come «erotismo dinamico, moderno, un’esplorazione della sessualità femminile». Sono rappresentate più di duecento posizioni erotiche, prese dalle collezioni di tutto il mondo. Vi è compresa anche un’illustrazione completa del Kama Sutra, dell’Ananga Ranga e dei principali trattati erotici taoisti. L’illustratore ha attinto anche agli esempi più belli dell’arte erotica tantrica, peraltro mai pubblicati in precedenza.
Lo Specchio della Magia
Autore/i: Seligmann Kurt
Editore: Gherardo Casini Editore
traduzione dall’inglese di Giorgio Iannuzzi.
pp. 496, 255 illustrazioni b/n, Roma
La magia è uno dei fenomeni che hanno accompagnato il cammino dell’umanità dai suoi albori più lontani ai tempi recenti.
Le credenze, i riti, i cerimoniali, i personaggi che nei secoli hanno fatto della Magia uno dei capitoli più importanti e più misteriosi delle vicende dei popoli, sono passati in rassegna in questo libro che è unico nel suo genere.
Esso rivela come anche nelle più usuali forme della vita moderna si celi e persista insospettato, il germe delle credenze magiche, e come gli uomini abbiano conservato attraverso i secoli i residui di convinzioni di cui essi non ricordano la remotissima origine.
Mancava fino ad oggi in Italia un panorama storico e analitico completo della magia.
La magia è uno dei fenomeni più interessanti e più importanti della civiltà. Basti pensare all’immensa influenza che essa ha esercitato su tutte le scienze e sulle arti dall’origine della razza umana ad oggi, e ci si renderà conto del suo significato. Le credenze più strane, l’alchimia, la ricerca della pietra filosofale, nel Medioevo considerata la Grand Œuvre per antonomasia, le virtù di trasformazione, l’astrologia la stregoneria, la cabala, tutte le diavolerie di cui oggi si potrà sorridere, pur senza potersi sottrarre al sinistro fascino che ancora da esse emana, hanno dato le prime basi alle scienze positive e con la qualità diabolica del loro mistero hanno impressionato la fantasia dei più grandi poeti, da Dante a Shakespeare e a Goethe.
Questo libro vuole presentare alle persone colte un quadro sintetico delle dottrine e delle pratiche magiche presso le civiltà occidentali; e unisce alla più sicura informazione scientifica la più piana esposizione della materia, troppo spesso falsata da opere di dubbio valore e prive degli indispensabili argini critici.
Animali Simbolici
Alle origini del Bestiario cristiano – I (Agnello-Gufo)
Autore/i: Autori vari
Editore: EDB – Edizioni Dehoniane Bologna
a cura di Maria Pia Ciccarese.
pp. 512, Bologna
La dimensione simbolica degli animali, un tempo corrente e universalmente accettata, ha lasciato traccia nel nostro mondo moderno. Anzi, man mano che la fauna selvatica sparisce dal nostro habitat, sembra quasi che gli animali simbolici tornino sempre più a popolarlo: la colomba rappresenta i movimenti pacifisti, il cavallino rampante è l’emblema di una casa automobilistica orgoglio degli italiani, leoni leopardi lupi e aquile sono adottati dalle più agguerrite squadre di calcio. Ancora oggi additiamo negli animali lo stereotipo di vizi e virtù che contraddistinguono il comportamento umano: il coraggioso è un leone, il vigliacco è un coniglio; la ragazza intraprendente fa la civetta e il maestro chiama asini i suoi studenti. Alla ricerca delle radici remote da cui ha tratto alimento il simbolismo animale scopriamo il ruolo centrale dell’esegesi biblica: a nessuno può sfuggire come, dalla Genesi all’Apocalisse, dal serpente al drago, la Bibbia si apra e si chiuda con una bestia-simbolo. L’opera tratta di animali: non tutti gli animali, è ovvio, ma solo quelli che sono menzionati nella Bibbia e hanno quindi goduto dell’attenzione degli antichi esegeti. La curatrice, di cui è nota la sicura competenza in questo ambito, propone una ricchissima e accurata antologia. Due i possibili livelli di lettura: per informazione e per consultazione. Ciascun capitolo è dedicato a un animale, rigorosamente in ordine alfabetico (il volume arriva fino alla lettera G). Si possono leggere tutti, l’uno di seguito all’altro, o consultarli come voci di un’enciclopedia, a seconda dei propri interessi; si può andare direttamente agli indici, alla ricerca di un autore o una citazione specifica. Ogni capitolo ha la medesima struttura tripartita: un’introduzione traccia brevemente la storia del simbolo animale, seguono i passi antologici suddivisi per simbologie, il corredo di note accorpate a fine capitolo fornisce il necessario complemento di passi paralleli e le spiegazioni più essenziali. Il rigore scientifico che contraddistingue il volume e il prestigio della collana che lo accoglie non traggano in inganno: scritto con uno stile agile e accessibile a tutti, corredato sempre di traduzione per quanti non conoscono (o più non ricordano) il greco e il latino, il testo è veramente “godibile” dal più ampio pubblico.
Maria Pia Ciccarese è professore ordinario di letteratura cristiana antica nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università La Sapienza di Roma, dove dirige il Dipartimento di studi storico-religiosi; dal 1998 al 2004 è stata presidente della Consulta universitaria di letteratura cristiana antica. Si occupa di esegesi biblica, di escatologia e visioni dell’aldilà, di edizioni critiche di testi cristiani; da oltre dieci anni pubblica contributi sul simbolismo cristiano degli animali. Ha curato i volumi: Il «Contra adversarium legis et prophetarum» di Agostino, Atti dell’Accademia Nazionale dei Lincei, Roma 1981; Visioni dell’aldilà in Occidente. Fonti modelli testi, Biblioteca patristica n. 8, Firenze 1987; La Letteratura cristiana antica nell’Università italiana, Letture patristiche n. 5, Fiesole 1998; presso le EDB ha curato Animali simbolici. Alle origini del Bestiario cristiano. II (Leone-Zanzara), Biblioteca patristica, 2007.
I Misteri di Mithra
Cosmologia e salvazione nel mondo antico
Autore/i: Ulansey David
Editore: Edizioni Mediterranee
edizione italiana a cura di Gianfranco de Turris, prefazioni dell’autore, traduzione dall’inglese di Massimiliano T. Rezza e Livio Tucci.
pp. 176, nn. ill. b/n, Roma
Dei molti enigmi lasciati dall’antichità uno dei più misteriosi e affascinanti è quello relativo al culto misterico tributato in epoca romana, dal I al IV secolo d.C., al dio Mithra. I segreti, rivelati unicamente agli iniziati di questi misteri, non vennero – per quanto ne sappiamo – mai messi per iscritto, e quindi gli studiosi non si possono avvalere di specifiche testimonianze letterarie, ma soltanto della copiosa iconografia mitriaca, peraltro estremamente difficile da decifrare. L’interpretazione più accreditata delle fonti archeologiche, sostenuta in questo lavoro di David Ulansey – lo sviluppo della propria tesi di specializzazione presso l’Università di Princeton – è quella che la strana rappresentazione simbolica di questo antico culto sia in realtà un codice astronomico, e ciò dimostrerebbe l’elevato grado di conoscenza posseduto dai suoi adepti. Il libro, frutto di molti anni di ricerca, è entusiasmante e procede, passo dopo passo, tassello dopo tassello, fino allo svelamento della complessa struttura cosmologica nascosta dietro al simbolismo della tauroctonia, la scena dell’uccisione del toro da parte del dio Mithra, che compare in maniera identica in ogni tempio dedicato a questa religione. Ma, oltre all’interesse intrinseco di tali raffigurazioni, lo studio del mitraismo è di grande importanza per comprendere la matrice culturale da cui prese le mosse il cristianesimo. Le due religioni furono infatti sorelle, nacquero nella stessa epoca e si diffusero grosso modo nella medesima area geografica, cercando di dare risposte differenti al comune desiderio di trascendente.
David Ulansey, professore Emerito di Filosofia e Religione all’Istituto Californiano di Studi Integrali a San Francisco. È ricercatore di storia delle religioni, religioni comparate e storia culturale all’Università di Princeton. Il suo ambito specifico di studio riguarda le religioni del Mediterraneo antico, con particolare attenzione alle religioni misteriche, lo Gnosticismo, la cosmologia antica e il proto-Cristianesimo. Ha anche tenuto corsi in varie università su materie più speculative quali l’evoluzione della coscienza, la psicologia archetipica, il simbolismo alchemico, etc. È stato spesso conferenziere all’Istituto C.G. Jung di San Francisco.
Il Peccato e la Paura
L’idea di colpa in Occidente dal XIII al XVIII secolo
Autore/i: Delumeau Jean
Editore: Società Editrice Il Mulino
traduzione di Nicodemo Grüber.
pp. 1008, Bologna
Questo straordinario affresco disegna l’evolversi di un atteggiamento pessimistico e punitivo riguardo alla vita terrena, diffusosi in Europa fra il Trecento e il Settecento. Delumeau ne scorge l’origine negli ideali ascetici, nel “contemptus mundi”, nel tetro senso del peccato e della fragilità umana che dall’ambiente monastico medievale si allargano nella società grazie a quella che l’autore definisce una “pastorale della paura”, ossia una pervasiva pedagogia attuata dalle prediche, dai libri di edificazione, dall’iconografia macabra; una pedagogia del resto parallela alla terrificante serie di calamità e orrori bellici che punteggiarono e atterrirono quei secoli, e dovettero apparire altrettante punizioni in cerca di una colpa.
“Un libro che… s’impone come un autentico classico negli studi dedicati alla rievocazione del clima culturale dell’Europa tra l’epoca medioevale e quella moderna” (Valerio Castronovo)
“Delumeau scrive per la prima volta una riuscitissima storia culturale del peccato in Occidente” (Luigi Moraldi)
Jean Delumeau è professore onorario al Collège de France. Fra i suoi numerosi libri: “La paura in Occidente” (Sei, 1979), “Rassicurare e proteggere” (Rizzoli, 1992), “Storia del Paradiso” (Il Mulino, 1994), “Quel che resta del Paradiso” (Mondadori, 2001), “Scrutando l’aurora. Un cristianesimo per domani” (Messaggero Padova, 2005).
Introduzione: una storia culturale del peccato
PARTE PRIMA: PESSIMISMO E SENSO DEL MACABRO NEL RINASCIMENTO
I. Il disprezzo dell’uomo e del mondo
II. Dal «contemptus mundi» alle danze macabre
III. Le ambiguità del macabro
IV. Un mondo di peccato
V. La fragilità dell’uomo
PARTE SECONDA: FALLIMENTO DELLA REDENZIONE?
VI. L’esame di coscienza
VII. Le competenze del confessore
VIII. Il peccato originale
IX. La «massa damnata» e il sistema del peccato
X. Il «disagio» religioso dell’esistenza terrena
PARTE TERZA: LA PAURA TRA I CATTOLICI
XI. Il diffondersi di una pastorale
XII. «Pensateci bene!»
XIII. I tormenti dell’aldilà
XIV. Un Dio dagli «occhi di lince»
XV. Il peccato e i peccati
XVI. Il modello ascetico
XVII. Le difficoltà della confessione
XVIII. La pastorale cattolica: tentativo di quantificazione
PARTE QUARTA: LA PAURA TRA I PROTESTANTI
XIX. «Eternità: una parola che folgora»
XX. Pastorale cattolica e protestante: punti in comune
XXI. Escatologia e predestinazione
Conclusione
La Caduta di Costantinopoli – L’Eco nel Mondo
Parte seconda – Gli echi in occidente e in oriente
Autore/i: Autori vari
Editore: Fondazione Lorenzo Valla / Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, testi a cura di Agostino Pertusi, in sopracoperta: Veduta di Istanbul miniatura da un manoscritto turco dell’inizio del Cinquecento (particolare) Istanbul, Biblioteca universitaria (Archivio A. Held, Ecublens, Svizzera) .
pp. 576, Milano
Durante l’ultimo assedio di Costantinopoli, segni funesti prostrarono la resistenza dei difensori. La notte del 24 maggio 1453 un’eclisse di luna oscurò il cielo per tre lunghe ore, così come per tre ore, il giorno in cui Cristo morì, «si fece buio su tutta la terra». Poi i segni nefasti si moltiplicarono: nel corso di una processione solenne, la sacra icona della Madonna scivolò a terra; una pioggia torrenziale allagò la città; una nebbia fittissima, mai vista in quella stagione, l’avvolse; e una strana luce, interpretata come quella dello Spirito Santo, cominciò a scintillare sopra la cupola di santa Sofia, brillò e scomparve, come un fuoco fatuo, nelle campagne. La mattina del 29 maggio 1453, Costantinopoli cadde nelle mani dei turchi. L’imperatore Costantino XII morì combattendo, e il suo corpo non fu mai ritrovato.
La chiesa di santa Sofia, «il paradiso terrestre, il secondo firmamento, il Veicolo dei cherubini, il Trono della gloria di Dio», fu spogliata delle offerte dei secoli. I saccheggi, le uccisioni e i pianti degli schiavi risuonarono, tra le mura della città. Bisanzio non esisteva più: quella straordinaria mescolanza di superba ostentazione terrena e di umile fede in Dio, quei palazzi e quei monasteri, la crudeltà atroce e la delicata pazienza, tanto genio ardente, tanta intelligenza squisita ed estenuata; tutto quello che aveva rallegrato lo sguardo dei secoli era morto per sempre. Per qualche anno l’umanità avvertì quel vuoto, quel brivido che si produce quando qualcosa di grande lascia la terra. I cantastorie ricordavano le parole di Geremia: «Colei che era una principessa tra i pagani e una regina tra le nazioni, ora deve servire». Il secondo volume della raccolta curata da Agostino Pertusi è diviso in due parti. La prima raccoglie i molteplici echi, racconti e testimonianze che la caduta di Costantinopoli risvegliò in tutto il mondo, dall’Occidente alla Grecia, dalla Turchia alla Russia. La seconda comprende i lamenti in prosa e in poesia che la scomparsa di Bisanzio ispirò ai poeti greci, veneti, francesi, tedeschi, slavi, armeni, e ai poeti popolari della Grecia e del Ponto.
Agostino Pertusi è professore di letteratura greca e di filologia bizantina all’Università Cattolica di Milano.
Si è occupato dei commenti antichi a Esiodo, della tradizione dei testi tragici e di Menandro. Nel campo degli studi bizantini, ha pubblicato edizioni critiche di Costantino Porfirogenito e di Giorgio di Pisidia, e si è occupato della storia dell’organizzazione militare provinciale dell’impero bizantino, del poema epico Digenis Akritas, del monachesimo italo-greco e dell’umanesimo bizantino nei suoi rapporti con l’umanesimo occidentale. Sta preparando una Storia dell’umanesimo greco nel Veneto e una Storia del pensiero politica e sociale bizantino.
Materia Sacra
Corpi, oggetti, immagini, feticci nella pratica religiosa
Autore/i: Fabietti Ugo
Editore: Raffaello Cortina Editore
prefazione e introduzione dell’autore.
pp. 312, nn. ill. b/n, Milano
Perché gli achei “credevano” allo scettro divino di Agamennone? Perché l’ostia consacrata era un simbolo di contestazione usato dagli inca nei confronti degli spagnoli? Il feticismo è una religione primitiva o è un esempio del fascino esercitato su tutti noi dalla materia informe? Le immagini sacre sono solo riproduzioni di figure divine oppure sono quelle stesse figure? Che relazione c’è tra il cibo e la religione? E come mai una macchia sul muro può diventare oggetto di culto per quanti vi vedono la Madonna? Sono alcune delle domande a cui questo libro risponde assumendo un punto di vista insolito e originale: quello della materialità della religione. Usualmente si pensa alle religioni come a complessi di credenze, di riti, di dogmi, e non ci si interroga abbastanza sul significato che in esse rivestono le “cose” – oggetti, corpi, immagini, sostanze – prodotte da mano umana o frutto dell’azione divina. È proprio attraverso cose estremamente materiali come le pietre, i feticci, le immaginette e le statue delle divinità che le religioni prendono forma e trovano una direzione, a seconda dei modelli culturali prevalenti presso un gruppo, una comunità, una società. Così le religioni trovano un modo per imporsi come universi simbolici capaci di produrre rappresentazioni che servano da guida nella relazione dei soggetti con il mondo.
Ugo Fabietti insegna Antropologia culturale presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca e l’Università Bocconi. Ha svolto ricerche etnografiche nella Penisola arabica e in Asia centro-meridionale. Tra le sue ultime pubblicazioni Culture in bilico (Milano 2011) e L’identità etnica (Roma 2013).
Diario Indiano
Autore/i: Ginsberg Allen
Editore: Arcana Editrice
introduzione, traduzione e note di Fernanda Pivano, nota all’edizione italiana, foto e disegni dell’autore.
pp. LXIV-272, nn. tavv. b/n f.t., nn. ill. b/n, Roma
Diario Indiano, appunti schizzi frammenti di sogno pensieri notturni fantasticherie pomeridiane istantanee Kodak Ottiche e verbali: inni a Kali, frenesie politiche, pensées di un verso, stramberie, descrizione particolareggiata di Fumerie di oppio a Calcutta e Bombay; frammenti di conversazione con Mendicanti, poeti, Baba, giornalisti, amanti; paragrafi di lettere, note imbastite di ganja su treni in moto e in recinti crematori, timori e indirizzi di turista, occhiate a ponti e strade; ma soprattutto l’introspezione tormentata dell’io nel XX secolo in giro per l’India settentrionale, vivendo sei mesi di seguito a Benares e Calcutta, sognando santoni e andando a visitarne alcuni, osservando mendicanti, nutrendo lebbrosi con l’infermiere-poeta Orlovski, facendo il bagno nel Gange, comprando in antichi mercati e cucinando orrendi polli cannibali nella città santa, imparando mantra e nomi di dèi indù per la salmodia; libri di pensiero tenuti a piacere di fantasia, poesie grezze, foto casalinghe di mucche e sadhu.
Questo diario comprende gli scritti (eccetto le lettere) dell’autore durante la permanenza 1962-3 in India e sono tratti dai diari inediti iniziati nel 1945 e tuttora in corso in questo decennio ’70. La maggior parte degli scritti pubblicati dall’autore come «Poesie» sono stati tratti da garrule pagine solitarie così stilate negli ultimi decenni. Non nato per l’occhio pubblico, è occorso mezzo decennio per trascrivere, curare e pubblicare questo diario con foto intonate e disegni riprodotti come solitario lavoro manuale dell’io che tiene traccia della consapevolezza dell’io, il vecchio yoga della Poesia.
Her-Bak Cecio
Romanzo
Autore/i: Schwaller De Lubicz Isha
Editore: L’Ottava Edizioni
premessa di Alessandro Boella e Antonella Galli, prefazione e premessa dell’autrice, illustrazioni di Lucie Lamy, traduzione di Igor Legati.
pp. 448, nn. ill. b/n, Milano
La storia di Cecio-Her-Bak descrive, in maniera molto viva, quel processo graduale che si potrebbe chiamare «l’ascesa verso il Tempio», se per Tempio si intende l’intero edificio della Conoscenza egiziana, con la sua struttura metafisica, le sue applicazioni pratiche, e le sue vie d’accesso. Her-Bak trascina con sé il lettore come un compagno di ricerche, lo coinvolge nei suoi dubbi, nei suoi fallimenti e nelle sue scoperte, fino al momento in cui, provvisto di tutto il necessario, questo «compagno di strada» possa a sua volta iniziare il viaggio del «pellegrino».
Isha Schwaller del Lubicz (1885-1963) fu allieva, poi moglie e stretta collaboratrice del teosofo ed egittologo René Adolphe Schwaller (colui che scoprì il segreto dell’architettura iniziatica faraonica).
Stabilitasi con il marito in Egitto nel 1939, mentre un giorno si riposava all’ombra di un mastaba, ricevette la rivelazione dell’interpretazione simbolica dei geroglifici. Dopo aver scritto una Contribution a l’Egyptologie, si dedicò alla composizione di due romanzi iniziatici ambientati nell’antico Egitto: Her-Bak Cecio e Her-Bak discepolo.
Genesi
I libri della Bibbia interpretati dalla grande Tradizione – Biblia AT 1: Genesi
Autore/i: Autori vari
Editore: Piero Gribaudi Editori
a cura di Umberto Neri, a cura della Comunità di Monteveglio, prefazione di Giuseppe Dossetti.
pp. CXLVI-664, Torino
Versione ufficiale italiana confrontata con ebraico masoretico, greco dei Settanta, siriaco della Peshitta, latino della Vulgata.
Targum
Onqelos, Neofiti, Pseudo-Jonathan.
Commenti
di autori greci (Origene, Cirillo Alessandrino, Catena di Procopio), siriaci (Efrem, Narsai, Catena di Ishodad), latini (Ambrogio, Agostino, Beda), medioevali (Ruperto di Deutz, Ugo da S. Carlo), riformatori (Lutero, Calvino), moderni (Clamer, von Rad, Zimmerli).
L’opera è un modo nuovo di ascolto della Parola di Dio nella sua integralità, alla luce di tutta la grande tradizione interpretativa.
Dopo la magistrale prefazione di Giuseppe Dossetti e un’ampia introduzione che rende ragione di ogni parte e di ogni elemento dell’opera, il lettore, versetto per versetto, viene fatto risalire dalla versione italiana della CEI all’originale ebraico e, lungo tutta la storia della parola ispirata e dell’esegesi, viene portato a conoscenza delle più autorevoli traduzioni e delle interpretazioni più suggestive apparse nel corso dei secoli: i targum, i Padri greci, i grandi commentatori latini, antichi autori siriaci, interpreti medioevali, i riformatori, puntualizzazioni significative di esegeti contemporanei.
Dopo la magistrale prefazione di Giuseppe Dossetti, che enuncia i principi fondamentali di un’ermeneutica cattolica, un’ampia introduzione rende ragione di ogni parte e di ogni elemento dell’opera.
Poi, versetto per versetto, il lettore viene fatto risalire dalla versione italiana della CEI all’originale ebraico e, lungo tutta la storia della parola ispirata e dell’esegesi, portato a conoscenza delle più autorevoli traduzioni e delle interpretazioni più suggestive apparse nel corso dei secoli: i targum, che sono come il cuore dell’esegesi ebraica i Padri greci, da Origene fino al VI secolo i grandi commentatori latini, in passi scelti di Ambrogio, Agostino e Beda testi di antichi autori siriaci, e in particolare di Efrem, «cetra dello Spirito » Ruperto di Deutz, il più ricco e affascinante fra gli interpreti medioevali le voci vigorose e appassionate dei due massimi riformatori, Lutero e Calvino alcune puntualizzazioni significative di esegeti contemporanei.
La GENESI di BIBLIA rende possibile ascoltare in modo nuovo, incomparabilmente più autentico e intenso, la stupenda «ouverture» della Scrittura.
BIBLIA intende offrire ai biblisti e ai teologi ai sacerdoti e ai religiosi a tutti i cristiani interessati alla Scrittura al pubblico colto una lettura più profonda ed esauriente del testo biblico, capace di farne cogliere tutta la ricchezza attraverso il confronto con 4 gli originali ispirati e le versioni antiche la testimonianza dei targum aramaici le più importanti interpretazioni patristiche (greche, latine e siriache), medioevali e moderne.
Perché la Parola di Dio, non adulterata e non sminuita, risuoni integra e pura nella sua perenne attualità.
Iconologia
Autore/i: Ripa Cesare
Editore: Giulio Einaudi Editore
introduzione e cura di Sonia Maffei, testo stabilito da Paolo Procaccioli.
pp. CXLVIII-980, nn. ill. b/n, Torino
«Bella e graziosa si debbe dipingere l’Abondanza, sí come cosa buona, e desiderata da ciascheduno, quanto brutta et abominevole è riputata la carestia, che di quella è contraria».
L’Iconologia del Ripa offre il piú vasto repertorio delle immagini allegoriche adottate nelle arti figurative. La grande fortuna di quest’opera – cinque edizioni vivente l’autore, diciotto postume seicentesche, quindici settecentesche – sancisce la rinascita moderna dell’interesse per il mondo dei simboli e delle immagini che, unite alla parola dei letterati, diventano a tutti gli effetti un nuovo linguaggio. Impostata alfabeticamente, vive di quello spirito enciclopedico che aveva preso campo in tutta Europa tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento, ed era anche il prodotto di una cultura che ambiva a costruire una morale laica utilizzando con sensibilità classicista l’auctoritas dei grandi scrittori del passato. Ma il successo del libro è dato soprattutto dalla sua struttura modificabile, che ne ha permesso la riscrittura e il continuo adattamento, diventando un manuale per gli artisti figurativi di epoche e paesi diversi. L’Iconologia del Ripa si è cosí trasformata in una sorta di marchio, l’indicazione di un genere, dietro al quale si sono diffuse opere che ormai poco o nulla avevano a che fare con l’intellettuale perugino. Nel corso del Novecento, poi, per opera di grandi storici dell’arte come Mâle e Gombrich, l’opera del Ripa è stata rivalutata anche come strumento per interpretare affreschi, quadri e sculture sia da un punto di vista filologico sia culturale, diventando una specie di chiave archetipica per gli studi di iconologia moderna. Nonostante tutto ciò, non era disponibile fino ad ora un’edizione di quest’opera attendibile dal punto di vista testuale e fornita di un adeguato commento. Sonia Maffei è tornata al Ripa, all’edizione del 1603 (la prima illustrata) che viene qui riprodotta con le immagini delle xilografie originali. Ne studia le fonti, il metodo compositivo centonario, il rapporto con le citazioni classiche. Soprattutto fa vedere come in realtà, tanto utilizzato dagli artisti e studiato dagli storici dell’arte, il Ripa non era molto interessato al fatto artistico nella sua tecnica e nella sua materialità: quello che gli interessava era il rapporto mentale fra idee astratte e immagini, l’elaborazione di un linguaggio complesso che aveva un valore in sé, al di là, o al di qua, della realizzazione effettiva di un pittore, di un incisore o di uno scultore, e della sua valutazione estetica. Un atteggiamento proto-semiotico che, forse proprio per il suo livello di comunicazione essenzialmente intellettuale, ha saputo attraversare lingue e culture tanto diverse.
Cesare Ripa nacque a Perugia intorno al 1555. Soggiornò a lungo a Siena e a Roma, dove fu al servizio del cardinale Antonio Maria Salviati. L’Iconologia è il libro della sua vita, che scrisse, riscrisse e ampliò per circa trent’anni. Morí a Roma nel 1622.
Sonia Maffei insegna Storia della critica d’arte presso l’Università di Bergamo. Fra le sue pubblicazioni, Le radici antiche dei simboli. Studi sull’Iconologia di Cesare Ripa e i suoi rapporti con l’Antico, La stanza delle scritture, Napoli 2009. Ha inoltre curato i volumi di Luciano di Samosata, Descrizioni di opere d’arte, Einaudi, Torino 1994; Paolo Giovio, Scritti d’arte: lessico ed ecfrasi, Scuola Normale Superiore, Pisa 1999; Anton Francesco Doni, Le Nuove Pitture del Doni Fiorentino, Biblioteca Apostolica Vaticana – La stanza delle scritture, Napoli 2007; Cesare Ripa, Iconologia, Einaudi, Torino 2012.
L’Universo Sapiente
Dall’atomo a Dio
Autore/i: Schroeder Gerald L.
Editore: Il Saggiatore
traduzione di Pierluigi Micalizzi.
pp. 256, nn. ill. b/n, Milano
“Ogni particella, ogni essere, dall’atomo all’uomo, sembra contenere al suo interno un livello di informazione, di intelligenza consapevole. Il dilemma che intendo affrontare in questo libro è da dove proviene questa intelligenza.” Gli scienziati ne hanno potuto constatare la presenza in laboratorio: è codificata nella complessità del DNA, nell’organizzazione della vita cellulare, e la troviamo anche nella capacità degli esseri umani di dare significato agli input sensoriali. Il semplice rapporto causa-effetto, l’interpretazione in termini puramente fisici non sembrano esaurire ogni spiegazione possibile del mondo esistente; allora dev’esserci una sapienza che avvolge, pervade ogni cosa. Sappiamo da tempo che dietro la materia c’è l’energia; ora anche che dietro quest’ultima c’è l’intelligenza. È questo l’itinerario affascinante che ci propone il fisico Gerald Schroeder, un viaggio che si snoda attraverso le questioni più importanti affrontate dalla scienza contemporanea e che inevitabilmente va a toccare i misteri ultimi dell’esistenza. Tre i temi fondamentali: le cause prime (per esempio, da dove vengono le leggi di natura?), l’inseparabilità mente/materia e il problema filosofico della finalità intrinseca alla natura. L’intento non è quello di dimostrare l’esistenza di Dio, e nemmeno di sminuire la fisicità dell’universo; il risultato è che ai credenti si apriranno le porte della scienza e che gli scettici si troveranno a ripensare le proprie opinioni in merito alle origini, all’evoluzione e all’essenza del mondo in cui viviamo.
Gerald L. Schroeder, fisico formatosi al Massachusetts Institute of Technology, si è trasferito in Israele, dove collabora al Weizmann Institute, alla Hebrew University e al Volcani Research Institute. È autore di Genesi e Big Bang (Marco Tropea Editore, 1999).
Vita Impersonale
Autore/i: Anonimo
Editore: Mithras
terza edizione.
pp. 184, Roma
Dal capitolo Io Sono
“Io sono. A te che leggi, io parlo. A te, che per lunghi anni, vagando innanzi e indietro, hai con ardore cercato nei libri, negli insegnamenti, nelle filosofie, nelle religioni, non sai neppure tu che cosa: la verità, la felicità, la libertà, Dio; A te, Anima stanca e scoraggiata, quasi senza speranza, che molte volte hai afferrato un barlume della verità cercata, solo per riconoscere che essa si dileguava, come il miraggio del deserto; A te che credesti d’averla trovata in qualche grande istruttore, capo riconosciuto di una Religione, Fraternità o Società, e che ti pareva un «maestro» – tanto meravigliose erano la sua sapienza e le opere sue – solo per risvegliarti più tardi alla scoperta che quel maestro era soltanto una persona umana, con difetti, debolezze e colpe segrete, pur avendo potuto essere il tramite di splendidi insegnamenti apparsi a te come la più alta verità;[…]”
Feng Shui
Per vivere l’ambiente in armonia, in salute, benessere e felicità
Autore/i: Waring Philippa
Editore: Casa Editrice Meb
a cura di Giuliana Bernardi, introduzione dell’autrice.
pp. 160, nn. ill. b/n, Padova
Il Feng Shui, un’antica dottrina cinese, che esiste da quasi tremila anni e nel frattempo seguita da architetti di tutto il mondo, insegna l’arte di vivere in armonia, aiutando a trovare l’ambiente ideale.
I sostenitori del Feng Shui affermano che dove vivete e come sistemate le vostre stanze può influenzare significativamente l’armonia della vostra vita e la vostra salute. Traendo vantaggio dal Chi, l’energia vitale, che circola ovunque, potete influire sul vostro benessere.
Vi siete mai domandati perché vi sentite a vostro agio in un posto piuttosto che in un altro? Perché alcune case sembrano portare sfortuna a chi vi abita e nessuno vi si sente a proprio agio? Potrebbe dipendere dal modo in cui è stato costruito l’edificio, naturalmente, o dal quartiere in cui si trova o dai vicini stessi. Il nostro senso di disagio può dipendere anche da altri fattori come spazi troppo stretti, paesaggi scarni o abitazioni mal proporzionate.
Questo libro vi indica come porre rimedio a questi problemi con delle piccole contromisure: collocando nella vostra abitazione, al posto giusto, uno specchio o delle piante, una parete divisoria o dei quadri, o se si tratta del giardino, costruendo dei piccoli muretti o dei sentieri con curve.
Philippa Waring è vissuta in Asia,L dove ha appreso la scienza del Feng Shui. E autrice di testi sulla predizione. Ha lavorato con la Chicago University Press. Attualmente vive tra Singapore, l’Australia e Londra.
Il Libro dell’Incenso
Meditazioni, ricette e aromi per profumare la nostra vita
Autore/i: Droesbeke Erna
Editore: Xenia Edizioni
introduzione dell’autrice, traduzione dal tedesco di Cristina Coronelli.
pp. 156, Milano
L’uso dell’incenso era assai diffuso nell’antichità dall’Egitto alla Grecia, dall’India alla Cina, dove lo si bruciava per purificare gli ambienti o per accompagnare i diversi momenti della vita religiosa e sociale. Oggi l’uso dei preziosi aromi si e ampliato verso nuove e insospettate destinazioni: si brucia l’incenso per favorire l’amore e accendere l’eros, per facilitare la guarigione e ottenere sogni premonitori, per intensificare il potere della meditazione e allontanare le influenze negative.
L’autrice descrive in dettaglio le caratteristiche botaniche, aromatiche e astrologiche dei 72 principali elementi della natura con cui si possono preparare gradevoli incensi da utilizzare anche per specifici rituali usati per irradiare energia, proteggere la casa, riscuotere successo negli affari. Ogni incenso, in quanto associato a un pianeta, ha il suo massimo potere d’azione in un preciso giorno della settimana.
Il libro dell’incenso è una guida pratica alla conoscenza del mondo degli aromi, ma anche un insostituibile manuale che insegna come preparare da soli le migliori ricette per premiare se stessi e far colpo sugli altri.
Erna Droesbeke, esperta di divinazione, ha scritto libri sull’aromaterapia, sui Tarocchi di Iside e sull’Oracolo di M.lle Lenormand.
Formazione del Massone nella Loggia per la Sua Proiezione nel Mondo Contemporaneo
Atti del Convegno Or. di Taormina, 14 – 15 maggio 1980
Autore/i: Autori vari
Editore: Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Sicilia
prefazione di Franco Santoro.
pp. 176, Palermo
Sommario:
Prefazione
- Intervento di apertura del Convegno
- Lavorare consapevolmente
- Quando il possibile non si realizza
- Uomini, strumenti e compiti nel segno dell’Acquario
- Il senso della storia e del mistero
- Pensare diversamente
- Aprire la coscienza al mondo delle cause
- Il fuoco di un simbolico specchio parabolico
- Le «stranezze» della fisica moderna
- Edificare Templi alla Virtù
- La bellezza si unisce con la sapienza e con la forza
- Il realizzarsi del Massone in proiezione sociale
- Testimonianza personale e non oggettivismo
- Se l’abito non fa il monaco
- Sapere, volere, osare, ma tacere
- Il più bel dono
- Forma-pensiero agente
- Se desideriamo qualcosa
- Un fatto strano
- La fiducia
- Tutto è possibile
- L’impatto con la realtà storica e con l’ordinaria
- Era il Capomastro che assumeva un Apprendista
- Rispetto delle tradizioni
- Prendere a cuore
- Fucina viva e vitale
- Verso la conclusione del Convegno
- Intervento del Ven.mo G.M. a chiusura del Convegno
- Organi del G.O.I. rappresentati nel Convegno
- Indice dei nomi
Evoluzione Divina
Dagli antichi ai nuovi misteri
Autore/i: Schuré Édouard
Editore: Edizioni Tilopa
saggio introduttivo e traduzione di Gabriele Burrini.
pp. 312, Roma
Pubblicato la prima volta nella collana di Studi Religiosi ed Esoterici da Laterza mezzo secolo fa, l’Evoluzione Divina di Édouard Schuré ritorna oggi in questa nuova edizione, particolarmente revisionata nella lettura filologica, resasi indispensabile per l’eccessiva stagionatura della precedente e per l’irreperibilità dell’opera. Il curatore Gabriele Burrini, nel saggio introduttivo Le metamorfosi di Tristano, traccia una rapida ma intensa biografia di Édouard Schuré, osservandola criticamente nel contesto del grande esoterismo europeo degli ultimi decenni del secolo scorso, allorché appunto ”Evoluzione Divina” ebbe il suo preciso significato di riferimento nella conclusione di un’epoca e nell’anticipazione della futura.
L’opera, senza dubbio la più importante dello Schuré, tratta in sostanza della storia occulta dell’uomo dalle sue origini divine al progressivo suo individuarsi nella dimensione fisica, come di una caduta necessaria alla sublimazione di quelle qualità che gli restituiranno, ora cosciente, la patria perduta. Un affresco mitologico delle grandi correnti spirituali del passato confluenti, secondo gradualità di timbri, in un medesimo esito, ravvisabile come il massimo segreto degli esoterismi d’Oriente e d’Occidente.
La Crisi delle Scienze Europee e la Fenomenologia Trascendentale
Autore/i: Husserl Edmund
Editore: Il Saggiatore
avvertenza e prefazione di Enzo Paci, introduzione di Walter Biemel.
pp. XIII-558, Milano
Nel corso degli anni trenta – gli anni che corrispondono all’affermazione del nazismo in Germania – Edmund Husserl avverte acutamente la crisi che l’Europa sta attraversando come una crisi globale di esistenza e di pensiero. Nelle tendenze irrazionalistiche, il filosofo tedesco vede il rovescio del cattivo razionalismo, del positivismo e del suo progetto di dominio tecnocratico, industriale e militare sulla natura: vale a dire di quell’alienazione scientifica che si è risolta in alienazione dell’uomo.
In questa sua ultima opera postuma, che costituisce un vero e proprio testamento della scuola fenomenologica, Husserl si sforza di individuare le origini spirituali di tale crisi delle scienze. Ne nasce un abbozzo storico-critico del pensiero filosofico e scientifico moderno a partire da Galileo. I tratti fondamentali di questo pensiero – «l’obiettivismo fisicalistico», la riduzione della ragione a «ratio» matematica, l’eliminazione della soggettività – vengono sottoposti a un’analisi rigorosa e confrontati con l’opposta tendenza del trascendentalismo filosofico e con i grandi temi del pensiero fenomenologico. Fin dall’inizio emerge la necessità di risalire al «mondo-della-vita», cioè a quella dimensione dimenticata dell’esperienza soggettiva che costituisce la nostra esistenza quotidiana, con i suoi orizzonti pratici e le sue credenze pre-scientifiche. Da queste pagine, inoltre, scaturisce l’esigenza di astenersi da ogni giudizio prima di codificare le forme della realtà. È proprio per questa tolleranza metodologica, forse, che il pensiero fenomenologico ha esteso la sua influenza anche al di là della filosofia: come scrive Enzo Paci nella prefazione, «la fenomenologia non è qualcosa che si aggiunge alle scienze o alle tecniche o alla letteratura o alla poesia. È, invece, ciò di cui attività pratica, letteratura, scienze e filosofia sentono in sé come una mancanza».
Ben lontano dal combattere la scienza in quanto tale, Husserl muove alla riscoperta del suo fine più profondo e del suo significato di verità, convinto che la ragione stia a indicare «ciò verso cui l’uomo, in quanto uomo, tende nel suo intimo, ciò che soltanto lo può pacificare, che può renderlo felice».
Edmund Husserl (1859-1938) è stato il fondatore della scuola fenomenolofgica. Fra le sue opere ricordiamo La filosofia dell’aritmetica (1891), Idee per una fenomenologia pura (1913) e Logica formale e trascendentale (1929). Nel catalogo del Saggiatore: L’idea della fenomenologia e i due volumi delle Ricerche logiche.
La Magia nel Medioevo
Autore/i: Kieckhefer Richard
Editore: Editori Laterza
prefazione dell’autore, traduzione di Federico Corradi.
pp. 310, nn. ill. b/n, Bari
La magia nel Medioevo è un grande edificio dottrinale e un territorio antropologico di grande interesse storico. Kieckhefer racconta un mondo pullulante di maghi e stregoni, curatori e streghe. “Tuttolibri”
La magia è una sorta di crocevia in cui convergono diverse strade della cultura medievale. È anzitutto un punto di intersezione tra religione e scienza e un campo in cui si mescolano cultura popolare e cultura dotta; ma è anche un punto di incrocio tra immaginazione e realtà, dove le convenzioni romanzesche incontrano la vita quotidiana.
«Un volume curioso che fa bene leggere.» (Maria Teresa Fumagalli Beonio Brocchieri – Il Sole 24 Ore)
Richard Kieckhefer insegna Storia e Letteratura delle religioni alla Northwestern University in Illinois. Si occupa di storia del cristianesimo, soprattutto della cultura religiosa tardomedievale nell’Europa Occidentale. In particolare studia teologia mistica, magia, stregoneria e architettura delle chiese. Fellow della Medieval Academy of America e Guggenheim Fellow, è autore di diversi volumi sulle forme di religione nel Medioevo.
Prefazione – I. Introduzione: la magia come crocevia – II. L’eredità classica – III. Il crepuscolo del paganesimo: la magia nella cultura scandinava e irlandese – IV. La tradizione comune della magia medievale – V. La magia romanzesca nella cultura di corte – VI. Cultura araba e scienze occulte – VII. La negromanzia nel sottobosco clericale – VIII. Divieti, condanne e processi – Conclusione – Note – Bibliografia – Indice analitico
Arte Orientale
Conferenze tenute all’Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente il 10 – 14 – 18 – 22 marzo 1938
Autore/i: Binyon Laurence
Editore: Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente
pp. 112, XXXV tavv. b/n f.t., Roma
In queste quattro conferenze ho voluto Parlare, necessariamente in modo alquanto sommario, delle più importanti pitture e sculture della Persia, dell’India, della Cina e del Giappone. Si tratta di razze diverse la cui arte appare altrettanto diversa; eppure qualcosa di comune è in esse: nessuno potrà mai confondere una pittura asiatica con una pittura europea. E in questa relazione fra l’arte dei quattro paesi, è qualcosa di profondamente interessante che attrae l’attenzione dello studioso.