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Astrologia Applicata

Astrologia Applicata

Come scegliere il cielo più adatto per ogni avvenimento

Autore/i: Discepolo Ciro

Editore: Armenia Editore

prefazione di André Barbault, presentazione dell’autore.

pp. 304, nn. ill. b/n, Milano

Materia di questo libro è l’Astrologia applicata che tende a rintracciare il momento ideale per tutte le operazioni, da quelle economiche a quelle sentimentali e ricreative.
Come spiegare, astrologicamente, un amore improvviso e durevole dopo decenni di vita in solitudine? E quali transiti sono stati alla base di un grosso furto e di un incidente automobilistico mortale? A queste domande e a molte altre risponde l’Autore in questo libro di astrologia molto pratica che si compone di tanti esercizi mirati non solamente a spiegare eventi già verificatisi, ma a progettarne anche di nuovi. Quale giorno è più indicato per l’acquisto di una casa o per rifondare una società che è in deficit o per farsi operare?
Nel testo vengono spiegati, semplicemente, i criteri a cui ispirarsi nelle varie scelte e, in uno dei capitoli finali, anche la tecnica che sta alla base della costruzione di un «cielo mirato».

Ciro Discepolo è nato a Napoli nel 1948 e lì lavora presso «Il Mattino». Studia astrologia dal 1970 e segue, idealmente, la scuola di André Barbault. E vicepresidente del CIDA (Centro Italiano di Astrologia). Si interessa particolarmente di astrologia individuale e dell’applicazione dell’informatica all’astrologia.
Conduce da molti anni lavori di ricerca statistica. Per l’Armenia Editore ha scritto una monografia sul Cancro, Guida all’astrologia, Guida ai transiti, Gli astri del successo, Le tavole delle Case e Le effemeridi dal 1900 al 2010.

Astrologia e Salute

Astrologia e Salute

Come trarre da un tema natale i dati per prevenire e diagnosticare le malattie e indicare le terapie più adatte.

Autore/i: Negri Clara

Editore: Armenia Editore

prefazione dell’autrice.

pp. 222, nn. ill. b/n, Milano

L’astrologia può sostituirsi al medico o, quanto meno, può indicarci con chiarezza a quale tipo di malattia ognuno di noi è più predisposto?
Gli Antichi sostenevano di si, ma il concetto materialistico dell’universo imperante fino a un secolo fa, aveva relegato in un cantuccio, tacciandoli di superstizione e di ignoranza, tutti i postulati astrologici accettati sia dai medici che dalla saggezza popolare del passato.
Negli ultimi decenni, però, proprio gli eccezionali sviluppi delle tecniche scientifiche, le sonde spaziali, la cronobiologia, l’esobiologia ed altre discipline rigorosamente «ortodosse», hanno involontariamente avallato molte intuizioni astrologiche e riportato alla ribalta l’enorme materiale informativo accumulato nei secoli.
Questo libro, di facile consultazione, offre al curioso o al cultore di astrologia, tutte le metodologie interpretative connesse con l’astrologia medica ed è corredato da numerosi esempi e contiene un dizionarietto delle più comuni malattie dipendenti dagli influssi stellari.

Una Guerra di Streghe

Una Guerra di Streghe

L’iniziazione di un antropologo americano allo sciamanesimo: un viaggio nello straordinario mondo degli aztechi fra riti e magie, sogni e visioni, curanderos e anime perdute.

Autore/i: Knab Timothy J.

Editore: Sonzogno

traduzione di Alessandra De Vizzi.

pp. 260, Milano

“… Cominciai a fare un sogno ricorrente: mi vedevo intrappolato in una caverna buia e soffocante. Era un sogno breve che sembrava non essere legato a ciò che vedevo o facevo nell’arco della giornata, ma scoprii che si trattava di una sorta di preparazione a un altro viaggio nel regno delle tenebre.
Man mano le immagini si facevano sempre più elaborate. In base a quanto mi avevano spiegato Rubia e Inocente, era chiaro che mi stavo dirigendo verso il lato sud del Talocan, la regione fonte di ogni calore. lo ritenevo invece che tutto facesse semplicemente parte del mio addestramento. Le continue reinterpretazioni della mia attività onirica da parte di Rubia cominciavano a fare effetto: non solo sognavo direttamente nel regno delle ombre, ma riuscivo anche a controllare i viaggi, e non avevo più incontrato neppure una strega.”

“Stavo vedendo e sperimentando cose che non credevo potessero esistere. Da quando avevo iniziato a cercare l’anima stregata di Rubia, era forse cambiato il modo in cui consideravo la mia stessa anima e le credenze che mi accompagnavano fin dalla nascita? ] sogni e il metodo di interpretarli che mi era stato insegnato si erano fusi, e io venivo trascinato via dalla continua immersione nel mondo che si stendeva al di là degli occhi chiusi di Rubia e Inocente.
Stavo diventando un guaritore, un sognatore, uno sciamano.” A San Martin, nella Sierra de Puebla in Messico, una madre chiede a uno stregone di far morire l’uomo che le ha portato via la figlia. Alla conversazione e presente l’antropologo americano Timothy Knab, ma nessuno sa che capisce il dialetto in cui si è espressa la donna. Così, queste parole ascoltate per caso trascinano l’autore in uno straordinario viaggio iniziatico nel regno delle ombre degli aztechi.
Aiutato da due curanderos – streghe o guaritori – locali, il professor Knab intraprende una strabiliante avventura nel mistico Talocan, il luogo che gli antichi aztechi ritenevano essere il regno degli dei e delle anime perdute.
In questo viaggio di crescita e di scoperta spirituale, l’autore impara a conoscere il complesso sistema di credenze azteco e gli antichi metodi di cura, ma scopre anche la verità sul terribile segreto che ha reso tristemente famoso in tutto il Messico il villaggio di San Martin. Una misteriosa quanto sanguinosa guerra di streghe e stregoni che dura da cinquant’anni e forse non si è ancora conclusa… Perché, nel momento in cui ne viene a conoscenza, lui stesso diventa un bersaglio e deve scegliere chi seguire fra i suoi “maestri”, cercando di comprendere chi rappresenta il Bene e chi il Male.
Timothy Knab racconta la sua immersione nella cultura azteca di oggi con grande dovizia di particolari, rendendo il lettore partecipe della sua iniziazione allo sciamanesimo e della sua trasformazione in un vero e proprio curandero.
Una guerra di streghe parla di assassini e guaritori, di antichi rituali magici e vecchi rancori mai sopiti… È un viaggio nel mistero e nel soprannaturale documentato da approfondite ricerche antropologiche e affrontato con la serietà di uno studioso, ma raccontato con la passione che solo le esperienze vere possono infondere.
Una lettura avvincente fin dalla prima pagina, carica di tensione, che raggiunge il suo apice con le incredibili rivelazioni dell’ultimo capitolo.

Timothy J. Knab è professore di antropologia alla National University of Mexico. Nel 1970, armato solo di una freschissima laurea in antropologia e di una discreta conoscenza del linguaggio locale, si recò in Messico per la prima volta per studiare la cultura e le arti terapeutiche dei discendenti degli aztechi. Oggi, dopo decenni di studi e ricerche compiuti direttamente in loco, è diventato curandero, ovverossia uno sciamano, e in Una guerra di streghe racconta appunto la sua esperienza.

La Donna delle Sette Fonti

La Donna delle Sette Fonti

Un viaggio interiore tra terra e acqua alla ricerca della salute del corpo e dell’anima.

Autore/i: Manca Antonio Diego

Editore: Condaghes

prefazione di Silvio Calzolari.

pp. 160, ill. b/n, Cagliari

Un romanzo dedicato all’Acqua, allo Spirito di tutte le acque, e alla Terra che l’ospita. La storia racconta della guarigione di una giovane donna che, nello scoprire sé stessa, la sua terra e le sue acque, scopre il vero senso della salute e della vita.
Al di là della Sardegna turistica esiste un’altra Sardegna, arcaica ma viva, che emerge dalle pagine di questo libro come un inno alla Natura e alla saggezza della Terra.

Mille Anni di Preghiere

Mille Anni di Preghiere

Racconti

Autore/i: Yiyun Li

Editore: Giulio Einaudi Editore

traduzione di Eva Kampmann.

pp. 210, Torino

I racconti di Yiyun Li hanno la forza e la delicatezza delle preghiere, quelle in grado di gettare un po’ di luce sull’insondabile mistero dell’esistenza.

Secondo un proverbio cinese ci vogliono trecento anni di preghiere per attraversare un fiume sulla stessa barca di un’altra persona: «C’è un motivo per ogni rapporto umano, questo è il significato del proverbio. Ci vogliono tremila anni di preghiere per poggiare la tua testa sul cuscino accanto a quella della persona che ami. Per un padre e una figlia? Mille anni, forse». I racconti di Yiyun Li hanno la forza e la delicatezza delle preghiere, quelle in grado di gettare un po’ di luce sull’insondabile mistero dell’esistenza. Ma, a differenza di preghiere o parabole, sono storie che non risparmiano un fondo di amara crudeltà – non a caso la critica ha accostato i racconti di Yiyun Li a quelli di Flannery O’Connor – trascinando il lettore verso quel momento di improvvisa rivelazione che solo la letteratura possiede.

Yiyun Li aveva solo sedici anni quando, nella primavera del 1989, migliaia di studenti scesero in piazza Tian An Men a manifestare. Dopo aver represso la protesta, il governo cinese obbligò tutti i giovani che volevano iscriversi all’università di Pechino a un anno di ferma nell’esercito. Proprio durante una lezione di dottrina di Partito, Yiyun Li fu trovata a leggere Hemingway di nascosto. Un ufficiale le requisì il libro e lo strappò sotto i suoi occhi.
Sembra quasi uno dei racconti che quella stessa ragazza scriverà molti anni dopo, una volta trasferitasi in America e imparata una lingua che finalmente potesse dare forma alla sofferenza, al desiderio, al senso di abbandono, alla speranza che provava allora: anche i personaggi di queste storie vivono sulla loro pelle la lacerante contraddizione tra un’umana volontà di realizzazione individuale e il destino collettivo che il potere, la famiglia, la tradizione, l’economia di volta in volta impongono loro.
Un uomo e una donna innamorati di un bellissimo attore dell’Opera di Pechino; un bambino dai lineamenti troppo simili a quelli di Mao; un militare amante delle speculazioni capitaliste; una ragazza tradita che imparerà quanto può essere angoscioso mantenere le promesse: ambientati in una Cina allo stesso tempo quotidiana e mitica, i racconti di Yiyun Li non solo offrono un ritratto spiazzante di un paese e di un popolo travolti dai cambiamenti, ma anche indimenticabili riflessioni sull’universale aspirazione alla felicità e sul dolore attraverso cui questa ricerca inevitabilmente passa.

Yiyun Li è nata a Pechino nel 1972. Nel 1996, laureatasi in Medicina, si è trasferita negli Stati Uniti, dove ha conseguito un Master of Fine Arts all’Iowa Writer’s Workshop e dove vive tutt’ora. I suoi testi sono apparsi su «The New Yorker», «The Paris Review«», «Glimmer Train» e «Prospect». Il suo libro precedente, Mille anni di preghiere, ha vinto il Frank O’Connor Short Story Award, il Pen/Hemingway Award e il Guardian First Book Award. Nel 2010 «The New Yorker» ha nominato Yiyun Li fra i venti migliori scrittori americani con meno di 40 anni.

Simbolismo e Scrittura

Simbolismo e Scrittura

Il cardinale Pitra e la «Chiave» di Melitone di Sardi

Autore/i: Laurant Jean-Pierre

Editore: Edizioni Arkeios

prefazione di Émile Poulat, edizione italiana a cura di PierLuigi Zoccatelli, traduzione di Rosanna Campagnari, PierLuigi Zoccatelli e Francesca Pasetto

pp. 242, Roma

Dall’appassionata ricerca del monaco benedettino Jean-Baptiste Pitra (1812-1889), alla fine del XIX secolo riemerse dall’oblio la celebre «Chiave» attribuita a san Melitone, vescovo di Sardi nel II secolo. Contro la critica storica e il suo scopo desacralizzante, don Pitra volle stabilire l’autorità della Tradizione e arricchire le chiavi di san Pietro con questa ulteriore Chiave, essenziale per l’interpretazione del cosmo.
Di fronte alle nuove esegesi fondate sui metodi che apparvero a quel tempo e un letteralismo che tendeva a studiare i testi sacri come se fossero dei testi profani, il cardinale Pitra intese fissare il progetto di restaurazione di una teologia simbolica sull’autenticità di un libro guida che risalisse ai tempi apostolici.
Il testo della «Chiave», qui presentato con un ampio saggio introduttivo dello storico delle correnti esoteriche Jean-Pierre Laurant, verrà rifiutato dalla scienza ufficiale, ma alimenterà in seguito le speculazioni dei simbolisti cristiani, per i quali l’uso delle metafore senza rassomiglianza risale all’alba dell’umanità, come l’archetto di uno strumento sonoro che risuona attraverso tutti i tempi. Questo volume offre un’ampia trattazione dell’argomento, basato anche su molta documentazione inedita, cui segue il testo della Chiave in traduzione italiana e un indice biografico.

Il cardinale Jean-Baptiste Pitra lavorò per tutta la sua vita nel tentativo di ricostruire la migliore trascrizione dal latino della Chiave, reperita attraverso manoscritti medievali attribuiti a Melitone di Sardi, un Padre della Chiesa vicino a sant’Ireneo. L’infaticabile ricercatore, poi bibliotecario presso la Biblioteca Apostolica Vaticana, iniziò a scoprire questi manoscritti nel 1840, e ne pubblicherà una versione definitiva nel 1884.
Jean-Pierre Laurant, storico rinomato delle correnti esoteriche nel XIX e XX secolo, ci offre in questo volume un’ampia trattazione dell’argomento, basata anche su molta documentazione inedita, a cui segue il testo della Chiave in traduzione italiana e un indice biografico.
Contro la critica storica e il suo scopo desacralizzante, dom Pitra volle stabilire l’autorità della Tradizione e arricchire le chiavi di san Pietro con questa ulteriore Chiave, essenziale per l’interpretazione del cosmo.
Per i simbolisti cristiani, e molti esoteristi, del tempo si trattò di fondare una nuova scienza sacra fondata sulla immemore tradizione simbolica.

Lo Stile Eroico

Lo Stile Eroico

L’eroismo in Giappone

Autore/i: Kitayama Junyû

Editore: Edizioni Sannô-kai

note preliminari di Giuseppe Fino, introduzione dell’autore, traduzione a cura di Vittorio Penzo.

pp. 136, Padova

Tra i molteplici significati che esprime, ryû – il drago – è rappresentazione della potenza attiva e demiurgica. Come questo potere “uranico”, trasferito nella sfera politica, anima la funzione del regere – così il drago risulta figura simbolica dell’Ordine imperiale e ne suggerisce l’autorità efficace.

Severa e sublime come quell’incrocio di destini che portò, con Junyû Kitayama, il Giappone in Prussia, quest’opera sfida i limiti delle rappresentazioni occidentali dell’eroicità. È un poema che sgorga da una struttura saggistica: racconto celebrativo di “portamenti” grandiosi, florilegio epico di gesta e di gesti magnanimi della personalità. Disegnando una sorta di “metafisica dello stile”, l’Autore delinea i profili della condizione eroica: raffinamento dell’umano nell’uomo, perfezionamento del vasto nel singolo, decantazione del vocale nel silente. Se due sono le qualità della divinità nipponica, fedeltà e onore, identiche sono le caratteristiche che l’eroe dilata entro di sé fino a renderle sinonimi del proprio nome. Fedeltà e onore, ovvero: adeguamento alla regola del cosmo (la fedeltà) e integrazione della realtà metafisica attraverso la perfezione del singolo (l’onore). L’eroe migliora, in sé, l’universo, se lo cerca e lo sa trovare. Egli si purifica dal negativo non tanto perché lo espira, quanto perché lo inspira e lo converte in strumento di culto (dove Vi è grandezza, tutto è fatalmente lecito). L’eroe è la bellezza della sua guerra. Egli è degno di venerazione non perché combatte per la bellezza, ma perché si muove con bellezza.
L’intera persona dell’eroe diventa allora una offerta consacrata. Egli è dunque, nietzscheanamente, il più-che-uomo, cresciuto nella propria libertà secondo la giusta causa.

Junyû Kitayama nasce il 29 gennaio 1902, primogenito del priore del santuario buddhista di Kyônen-ji. Laureatosi nel 1924 presso la Shûkyô Daigaku, frequenta poi i Corsi di filosofia delle università di Friburgo e di Heidelberg, sotto la guida di E. Husserl e K. Jaspers, e di storia delle religioni, sotto la guida di W.
Otto. Dal 1930 al 1936 è “lettore” di cultura e lingua giapponese all’università di Francoforte nonché assistente all’università di Marburgo, in cui, a partire dal . 1940, insegna come ‘professore onorario’ ’ religioni e culture dell’Asia orientale. Nel maggio 1945, arrestato per collaborazionismo a Praga – presso il cui Istituto universitario orientale insegna – sconta in diversi campi di concentramento cecoslovacchi la pena di un anno di lavori forzati. In seguito, dal governo cecoslovacco non gli viene mai consentito di lasciare quel Paese. Muore a Praga il 19 gennaio 1962.

Iniziazione alla Kinesiologia

Iniziazione alla Kinesiologia

Equilibrio energetico e rafforzamento muscolare

Autore/i: Holdway Ann

Editore: Edizioni Mediterranee

traduzione dall’inglese di Sarah Todd.

pp. 136, 25 disegni b/n, Roma

Equilibrio energetico e rafforzamento muscolare, la Kinesiologia è un sistema olistico di cura naturale che combina le moderne tecniche occidentali con l’antica medicina cinese. Attinge alla tradizione orientale per quanto riguarda le correnti energetiche utilizzate nell’agopuntura e nell’agopressione, e a quella occidentale per la diagnosi e il rafforzamento muscolare. Il suo scopo è quello di scoprire gli squilibri, fisici, emozionali e fisiologici, e quindi di riportare l’equilibrio nell’organismo attivando determinati punti del corpo. La Kinesiologia consente di: alleviare dolori e sofferenze e accelerare il processo di guarigione, scoprire allergie e incompatibilità alimentari, allontanare lo stress e aumentare le energie, orientandole correttamente, rafforzare il sistema immunitario e la resistenza alle malattie, scoprire e realizzare le proprie potenzialità nascoste.

Ann Holdway ha lavorato nel campo della salute e del benessere per oltre vent’anni. É una degli insegnanti di kinesiologia più esperti e qualificati del Regno Unito e tuttora tiene seminari nei quali unisce evoluzione personale e kinesiologia.

I Rotoli di Adamo & Eva

I Rotoli di Adamo & Eva

Uno studio della Rigenesi Profetica

Autore/i: Anonimo

Editore: Accademia per la Scienza Futura Usa & Europa

prologo, introduzione e commento di J. J. Hurtak, traduzione di Marina Coppa e Chiara Colombo.

pp. 126, ill. b/n, Druckteam Lang, Wasserburg

Dal prologo di J. J. Hurtak:
«I Rotoli di Adamo ed Eva sono rotoli che forniscono una più ampia spiegazione ai primi capitoli della Genesi. Essi non contraddicono la scrittura biblica ma, piuttosto, portano alla luce una spiegazione più profonda dell’origine di Adamo ed Eva e di come avvenne il dramma della “Caduta”.
Rivelano le energie mentali cadute di Sataniel, Lucifero e degli altri satana (forze di opposizione) che continuano il dialogo con Adamo e le specie Adamiche pre-esistenti antecedenti alla creazione del mondo attuale così come noi lo conosciamo. Svelano un mondo pre-Adamico dove gli Esseri Superiori e l’Adamo sono capaci di dialogare e fondersi come creazione di Dio.
I mondi superiori non dovrebbero essere visti con le stesse idee tridimensionali che noi sperimentiamo in questa realtà fisica. Anzi, noi ci rendiamo conto che le dimensioni superiori sono forze di coscienza ed energie viventi con gerarchie di potere che occupano differenti strati cosmici.
Ci è stato detto che una grande guerra spirituale è continuamente in corso per il controllo delle varie forme di intelligenza che occupano questa dimensione terrestre. Tuttavia i termini sono simboli delle forze della creazione che non sono limitate ad alcuna forma tridimensionale. La metafora riguarda i Signori e i Poteri universali che cercano di distruggersi l’un l’altro e le loro rispettive creazioni.[…]»

L’Arte Medioevale

L’Arte Medioevale

L’età Paleocristiana e l’alto Medioevo – L’arte Romanica – Il Gotico e il Trecento

Autore/i: Lavagnino Emilio

Editore: Utet

ristampa corretta della prima edizione.

pp. 804, 12 tavole in rotocalco b/n f.t., 898 figure nel testo b/n, Torino

Sommario:

PARTE PRIMA – L’ETÀ PALEOCRISTIANA E L’ALTO MEDIOEVO
I. Le Catacombe
II. Pittura paleocristiana
III. Architettura paleocristiana
IV. La scultura paleocristiana
V. La pittura nel IV, V e VI secolo
VI. L’arte a Ravenna nel V e VI secolo – L’architettura
VII. La scultura a Ravenna dal V al VII secolo
VIII. La pittura a Ravenna nel V e VI secolo
IX. Le arti minori nell’età paleocristiana
X. L’architettura dal VI all’XI secolo
XI. La scultura dal VII all’XI secolo
XII. La pittura dal VII all’XI secolo
XIII. Le arti minori dal VII all’XI secolo

PARTE SECONDA – ARTE ROMANICA
I. Arte romanica
II. Architettura romanica
III. L’architettura civile nel periodo romanico
IV. Scultura romanica in Italia
V. La pittura nell’età romanica
VI. Le arti minori del periodo romanico

PARTE TERZA – IL GOTICO E IL TRECENTO
I. Architettura gotica
II. L’architettura gotica in Italia
III. L’architettura civile del periodo gotico in Italia
IV. Nicola da Puglia, Arnolfo, Giovanni Pisano e la scultura del Trecento
V. La pittura del Trecento
VI. Le arti minori nel Trecento

Erbe e Bellezza

Erbe e Bellezza

Il sole, l’acqua, i fiori, le foglie, il vento, gli alberi, la pioggia; 280 consigli per essere più belli

Autore/i: Gavotti Erina

Editore: Rizzoli

prefazione dell’autrice.

pp. 264, nn. ill. b/n, Milano

«Tutti sostengono che la bellezza e salute e che per essere belli bisogna essere sani. Io ho invece il sospetto che sia tutto il contrario: che per essere sani sia essenziale essere belli, sentirsi belli, che è soprattutto ciò che conta. Quando una persona sente di essere bella si sente sempre anche molto bene. Il modo più facile per sentirsi belli è essere belli. E ora vi dico come si fa.» Erina Gavotti lo spiega in modo semplice, chiaro e che affascina in questa « dispensa» di bellezza; un testo quasi rigoroso di «metodi» e di suggerimenti che si consulta con grande facilità e si legge con gusto. Le erbe e il vento, le patate crude, i limoni, le maschere «naturali» e i cocktails di bellezza, sono tutto ciò che esiste e che serve per la pelle, per gli occhi, i capelli, per la bocca, per il naso e per le mani. Tutti questi preziosi consigli l’autrice li ha imparati dalla madre, che viveva in una grande casa di campagna, e dai libri della sua biblioteca piena di vecchi volumi che avevano titoli come: Tutte le erbe di Gerard, l’Erbario di Pierandrea Mattioli, il Trattato di fitoterapia di Leclerc. «E forse vi interesserà sapere» ci tiene a precisare l’autrice, che per anni ha sperimentato le ricette raccolte in questo libro «che anch’io, come mia madre, sono sempre stata e sarò sempre bellissima.» 95 disegni illustrano il testo.

Origini di Storie

Origini di Storie

Autore/i: Bocchi Gianluca; Ceruti Mauro

Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore

prima edizione, prefazione degli autori.

pp. 328, Milano

Big bang, deriva genetica, attrattori e frattali… ma anche nascita delle lingue e delle civiltà, dei miti e delle religioni.
Due secoli di ricerche, dal primo riaffiorare dei resti fossili di organismi marini e dinosauri fino alla nuova cosmologia: un tempo brevissimo rispetto agli abissi temporali che solo oggi cominciamo a percepire.
Nel volgere di pochi decenni, lo scenario delle scienze si è così profondamente modificato che pare talvolta di essere preda di una vertigine di caos e spaesamento.
Questo libro avanza una prima sintesi che ricompone in un unico disegno d’insieme, pur senza confonderli, i molteplici itinerari del sapere contemporaneo, troppo spesso inaccessibili e muti perché separati da rigide barriere disciplinari.
Ciò che il lettore scoprirà è che nulla è accaduto necessariamente e che le storie narrate qui – la storia delle civiltà arcaiche, la storia dell’evoluzione biologica, la storia della nascita del cosmo…- sono quelle emerse da un gioco multiforme di regolarità e contingenze, di vincoli e possibilità, di sviluppi e intrecci imprevedibili. Che altre avrebbero potuto essere e non sono state. Che la nostra storia, inclusa quella futura, è pensabile come una scena densa di rischi, ma anche ricca di opportunità.

Storia delle Letterature della Finlandia

Storia delle Letterature della Finlandia

Autore/i: Gummérus Edoardo Roberto

Editore: Nuova Accademia Editrice

seconda edizione.

pp. 276, 1 cartina a colori ripiegata f.t., 1 tavv. a colori f.t., Milano

La Finlandia (in finnico: Suomi) è il paese del Kalevala e del Kanteletar, i famosi poemi epici e lirici raccolti dalla tradizione popolare e riuniti da Elia Lönnrot, «l’Omero della Finlandia». Furono magistralmente tradotti in italiano da P. E. Pavolini. La stirpe finnica, di razza e lingua uralo-altaiche, apparentata ai popoli balto-finnici e ai magiari, si insediò prima del Mille in questo estremo lembo nord-orientale dell’Europa venendo a contatto con gli svedesi, dai quali ebbe l’ordinamento civile e politico,” anche per mezzo della chiesa di Roma. Dopo una millenaria preparazione, con alterne vicende, spesso cruenti e tragiche, la lingua finnica, che è tra le più interessanti, assurse finalmente a piena libertà d’espressione con una ricca messe di poesia e arte. Formandosi a nazione, la Finlandia, dopo lotta secolare, si svincolò dalla Russia e raggiunse l’indipendenza, ma dovette ancora combattere una dura, disperata battaglia per la sua libertà perdendo una parte cospicua del territorio e del patrimonio nazionali.
Ai giorni nostri è uno dei paesi più civili d’Europa, intimamente legata alle altre nazioni nordiche.
La letteratura finlandese, in finnico e svedese, è ricca e interessante, ma pressoché ignota in Italia. Il volume del Gummérus ne delinea, per la prima volta in italiano, le varie fasi di sviluppo fino all’epoca moderna, sottolineandone i significati e gli orientamenti nazionali ed europeistici. Biografie degli autori e numerosi scelti esempi ne illustrano le vicende e l’importanza.
Concludendo la sua opera, l’Autore addita al lettore italiano l’interesse, il valore e il messaggio di queste letterature, in finnico e in svedese, ancora per tanta parte sconosciute ai più.

Edoardo Roberto Gummérus, nato & Helsinki-Helsingfors nel 1905, è lettore incaricato di lingua e letteratura svedese all’Istituto Orientale di Napoli dal 1956 e membro della Società degli Autori di Svezia e della Società degli Autori Svedesi di Finlandia. Dopo gli studi compiuti al Lycée Chàteaubriand di Roma si laureò con la licenza in filosofia e lettere presso l’università di Helsinki-Helsingfors.
Dal 1930 il Gummérus si è dedicato alla letteratura come scrittore, saggista, critico e traduttore.
Ha collaborato a numerose riviste e giornali in Svezia e Finlandia e ha diretto la terza pagina del quotidiano Nya Dagligt Allehanda di Stoccolma. Attualmente è critico letterario della nota rivista Perspelctiv e corrispondente in Italia di diversi giornali e della Radio di Finlandia. È stato insignito di diversi premi letterari.
Il Gummérus ha pubblicato numerosi volumi di romanzi, aforistica e saggistica, nonché traduzioni di Edgar Poe, Eugène Delacroix, Loti, Julien Green, Pirandello, Croce, G. A. Borgese, Riccardo Bacchelli, Carlo Còccioli, Giuseppe Tomasi e altri. Un suo romanzo è stato tradotto anche in italiano. In italiano ha pubblicato saggi su Pèir Lagerkvist, Harry Martinson e Verner von Heidenstam. Attualmente prepara un lavoro sui prosatori svedesi del Novecento.
ll Gummérus è molto legato all’Italia, dove ha trascorso una ventina d’anni e dove suo padre fu il primo ambasciatore di Finlandia. Merita particolare rilievo il fatto che il Gummérus abbia scritto la presente opera direttamente in lingua italiana.

Il Linguaggio della Grafica Politica

Il Linguaggio della Grafica Politica

Autore/i: Philippe Robert

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

unica edizione, traduzione di Matilde Segre

pp. 320, interamente e riccamente ill. a colori e b/n, Milano

Il linguaggio della grafica politica ha cadenze, regole, tropi, sintassi proprie? È un linguaggio con una sua peculiare autonomia di forma e struttura oppure la grafica politica si distingue soltanto per i contenuti che trasmette? Quali sono stati i suoi rapporti nel tempo con le arti figurative, con la tradizione iconografica della pittura o coni linguaggi di altri mezzi di comunicazione?
Esistono delle tecniche specifiche di comunicazione rispecchiate nella grafica politica? Ecco alcune delle domande a cui questo libro tenta di dare una risposta.
Incominciata nel Rinascimento parallelamente alla nascita della stampa (il momento della riproducibilità dell’immagine), inserita in un circuito di comunicazione che si è via via allargato dalle ristrette cerchie umanistiche e signoriali all’universo della società postindustriale, la grafica politica ha lasciato traccia della sua storia in una grande quantità di incisioni, stampe, fogli volanti, manifesti, caricature, illustrazioni di periodici. Tali materiali rievocano anche la storia del rapporto tra il potere e gli uomini, dell’immagine che il potere proietta di sé e delle aspirazioni che gli uomini hanno avuto e hanno dell’organizzazione della società.
Le modalità con cui la grafica politica si è presentata negli ultimi cinque secoli della nostra storia, i mezzi tecnici che ne hanno consentito i diversi livelli di diffusione, completano, in questo volume, l’esame di 391 esempi, che, in una successione che tien conto e della cronologia e dei vari temi su cui si è concentrata l’attenzione degli artisti grafici, tracciano anche la drammatica vicenda dell’allargamento della consapevolezza politica nella società.

La Filocalia

La Filocalia

Volume primo

Autore/i: Autori vari

Editore: Piero Gribaudi Editori

a cura di Nicodimo Aghiorita e Macario di Corinto
traduzione, introduzione e note di M. Benedetta Artioli e M. Francesca Lovato della Comunità di Monteveglio.

pp. 488, Milano

Nella profonda crisi di valori che l’Occidente sta vivendo, la prima pubblicazione integrale in italiano de La Filocalia – che raccoglie il meglio della tradizione patristica orientale – ha un profondo significato.
La Filocalia rappresentò, quando uscì nel XVIII secolo, un evento importantissimo per la vita cristiana. Dinanzi al trionfare dell’illuminismo, segnò la scelta di tutta una Chiesa per la Rivelazione e la Tradizione autentica contro una visione di fede troppo intellettualistica e filosofica.
Dio non è astratto; Egli si rivela e conversa con gli uomini nella nostra carne (Bar 3, 37) ; una realissima conoscenza e comunione con Lui è possibile. Come? Attraverso la preghiera, e in special modo quel pregnante tipo di preghiera che è la «preghiera di Gesù»; tale la tesi di fondo di questa ricca, sostanziosa e luminosa raccolta di testi che vanno dal IV al XV secolo.
Ma la «preghiera di Gesù» non è qualcosa di a sé stante. Essa si basa sul mistero inconfondibilmente e unicamente cristiano della incarnazione, che stabilisce – nella persona del Cristo – l’unione ineffabile fra Dio e la creatura. Gesù, cioè, in quanto «consanguineo» con il credente, prega in lui, compiendo l’opera della redenzione. Per questo La Filocalia inquadra la «preghiera di Gesù» in un’ottica ampia, articolata e di grande profondità, dominata da un costante richiamo alla sobrietà e all’ascesi: tema, quest’ultimo, particolarmente attuale in un’epoca di spiritualità molte volte epidermica.
Riproposta oggi – epoca di confusione ideologica e religiosa, e di paralisi della ragione – La Filocalia può favorire quel fortissimo recupero di fede rigeneratrice da tutti auspicato.
Traduzioni integrali de La Filocalia sono in corso in Francia, Gran Bretagna, Germania.

Misteri Antichi

Misteri Antichi

Viaggi agli albori della civiltà, tra enigmi e segreti

Autore/i: Baigent Michael

Editore: Net – Nuove Edizioni Tascabili

introduzione dell’autore, traduzione di Anna Maria Cossiga.

pp. 352, nn. tavv. b/n f.t., nn. ill. b/n, Milano

“In questo libro prendiamo in considerazione molte informazioni che sfidano apertamente l’ortodossia, e che disturbano i comodi ma ristretti confini del mondo moderno.”

Nel 1989, nella Giordania settentrionale, un’équipe di archeologi rinviene una tavola di legno lavorata con tecniche sofisticate; le analisi successive danno risultati sorprendenti: l’oggetto ha almeno cinquecentomila anni e risale a un periodo che gli storici considerano comunemente preistoria. Cosa sappiamo realmente della nostra storia più remota, e perché alcune scoperte scomode sono passate sotto silenzio? Michael Baigent ha riportato alla luce molte vicende che la scienza ufficiale ha volutamente ignorato per non compromettere le teorie attualmente riconosciute.
Spaziando dall’archeologia alla paleontologia, dall’ermetismo a miti e leggende universali, l’autore disegna un’interpretazione inedita e rivoluzionaria del nostro passato e dei segreti che lo circondano. L’enigma della Sfinge. l’esistenza di Atlantide, le tracce di civiltà antichissime e dimenticate, la possibilità che esemplari di animali estinti siano tutt’ora vivi: Misteri antichi è un’esplorazione entusiasmante delle nostre radici più remote.

Michael Baigent e nata in Nuova Zelanda nel 1948 e dal 1976 vive in Gran Bretagna, dove si è laureato in psicologia presso l’università di Canterbury. È autore di numerosi saggi di grande successo pubblicati in Italia dalla Marco Tropea Editore: Il cielo di Babilonia e, insieme a Richard Leigh, Il mistero del Mar Marto, L’elisir e la pietra, L’eredità messianica, l’Inquisizione. Nella Net sono usciti Il mistero del Mar Marto (2002) e L’elisir e la pietra (2003).

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Introduzione – 1. Quanto e antica l’umanità? – 2. Problemi dalla teoria evoluzionistica – 3. Le creature “estinte” esistono ancora? – 4. Dinosauri viventi – 5. I misteri dell’evoluzione umana – E. Prove occulte sull’uomo preistorico – 7. Quali sono le origini della nostra civiltà? – 8. La storia di Atlantide – 9. Le piramidi e la Sfinge sono più antiche di quanto pensiamo? – 10. I misteri dell’antico Egitto – 11. La misteriosa arte dell’alchimia – 12. La reincarnazione – Note – Bibliografia – Indice analitico.

Religione e Mito

Religione e Mito

Le religioni e le mitologie, come la poesia, sono un tentativo dell’umanità di esprimere in immagini l’indicidibile che voi tentate invano di tradurre in ragione.

Autore/i: Hesse Hermann

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

a cura di Volker Michels, introduzione e traduzione di Enza Gini.

pp. 176, Milano

Un’antologia di frammenti tratti da alcune delle opere maggiori di Hesse, da articoli e lettere, che toccano i momenti chiave della sua problematica religioso-culturale, e danno una visione completa del suo cammino spirituale. Attraverso il cristianesimo, il misticismo delle religioni indiane e la saggezza dello zen cinese (Lao Tse) con l’adesione al Tao, l’armonia universale, Hesse approda alla sua concezione di una fede al di là e al di sopra delle singole confessioni e ideologie manichee. «L’unità come superamento degli opposti» e il principio informatore di tutti questi scritti, il «fondamento del sentimento e del pensiero religioso» di Hesse, al di là degli egoismi, del settarismo, della sete di potere, del dogmatismo e della follia dell’intolleranza. La sua esperienza di un io superiore, sovraindividuale, che consente la sublimazione della sofferenza, la sua ricerca di una divinità immersa nella realtà della vita e di ogni uomo, lo portano ad un atteggiamento di responsabilità umanistica, ad un’esistenza sempre improntata a un’equilibrata moralità. È una concezione del mondo al di là della morale e delle ideologie, basata sull’amore dell’uomo e la devozione divina, che è indubbiamente improntata dall’utopia, ma che continua ad essere, soprattutto per i giovani lettori, stimolo a un impegno morale.

Importanza di Vivere

Importanza di Vivere

Autore/i: Lin Yutang

Editore: Casa Editrice Valentino Bompiani

prefazione dell’autore, traduzione dall’inglese di Piero Jahier.

pp. 516, Milano

Serio e gaio a un tempo, profondamente ingenuo, cinicamente cortese, tutto pervaso di un senso di commedia e di paradosso, questo libro è la voce di un mondo in cui si godevano serenamente, sensualmente, le gioie della vita, senza aderirvi.
La vita, dice Lin Yutang, non consiste nel fare fortuna, nelle elucubrazioni mentali dei filosofi o nei voli immaginosi dei poeti, neppure consiste nel raggiungere uno scopo determinato. Essa è fatta piuttosto del semplice godimento di noi stessi e degli altri, della casa, delle rocce, degli alberi e delle stelle e significa magari, per adoperare le parole dell’autore, “il semplice taglio dei capelli quando li abbiamo lunghi, l’innaffiare un vaso di fiori, vedere il vicino capitombolare dal tetto della sua casa.” Il libro di Lin Yutang distilla, con franchezza avvincente, la saggezza cinese, vecchia di tremila anni, per insegnare all’uomo dell’occidente che il senso della vita consiste nel viverla.

Lin Yutang (1895-1976), scrittore cinese, ha studiato a Shanghai, a Harvard, a Lipsia, e ha insegnato filologia inglese presso l’Università di Pechino. Nel 1936 si è trasferito a New York, poi a Parigi, indi ancora negli Stati Uniti. Si è affermato in Occidente con brillanti raccolte di saggi (Il mio paese e il mio popolo, )935), con romanzi (Momento a Pechino, 1939; Quartiere cinese, 1948; Una vedova, una monaca e una cortigiana, 1951), con fortunate antologie (La saggezza della Cina e La saggezza dell’India, 1952). Nel 1984 questa stessa collana ha riproposto il suo Importanza di capire.

L’Uomo che Amava solo i Numeri

L’Uomo che Amava solo i Numeri

La storia di Paul Erdős, un genio alla ricerca della verità matematica

Autore/i: Hoffman Paul

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prima edizione, traduzione di Massimo Parizzi.

pp. 280, nn. fotografie b/n f.t., ill. b/n, Milano

«Genio matematico di prim’ordine, Erdős era assolutamente ossessionato dalla sua disciplina: pensò e scrisse matematica per diciannove ore al giorno fino alla morte. Viaggiava in continuazione, con una borsa di plastica, e non mostrava il minimo interesse per il cibo, il sesso, la compagnia, l’arte: tutto ciò che è normalmente indispensabile a una vita umana. Paul Hoffman, nella sua meravigliosa biografia, ci offre di questa singolare creatura un vivido e insolitamente toccante ritratto, un ritratto che fa emergere non solo il genio e l’originalità di Erdős, ma anche il suo calore e il suo humour, la gioia della sua strana vita.» (Oliver Sacks)

Poteva accadere a ogni ora del giorno o della notte. Alla porta di alcuni tra i più importanti matematici del secolo si presentava un uomo di bassa statura, con la barba lunga e un vecchio paio di occhiali dalla spessa montatura nera. La frase con cui chiedeva ospitalità era sempre la stessa: «Il mio cervello è pronto». Pronto a risolvere i calcoli più ardui e a spiegare le congetture numeriche più complesse.
Il visitatore inatteso, ma sempre gradito, era Paul Erdős, uno dei più eccentrici geni matematici del Novecento. Ebreo ungherese, membro della scuola di John von Neumann e Edward Teller, Erdős – che a diciassette anni era già considerato un prodigio – arrivò in America nel 1938, ma fu costretto ad andarsene in seguito alle persecuzioni maccartiste. Da allora iniziarono le sue incessanti peregrinazioni per il mondo.
Paul Hoffman, che lo incontrò per la prima volta nel 1986 ed ebbe modo di frequentarlo nei suoi ultimi dieci anni di vita, ci racconta la sua fertilissima attività di esploratore alla scoperta di terre sconosciute nel pianeta dei numeri e la sua crescente estraniazione dalla realtà, dai rapporti umani, dalle relazioni affettive. Un ideale di isolamento dal mondo imperfetto fatto di uomini in carne e ossa che portò Erdős a condurre un’esistenza estremamente bizzarra: usava un proprio personalissimo vocabolario, non aveva una casa sua, non mostrava il minimo interesse per il cibo, il sesso, il denaro, la compagnia, l’arte. Tutto ciò di cui aveva bisogno era contenuto in due logore valigie – per lo più zeppe di appunti – che lo accompagnarono per sessant’anni a un ritmo frenetico attraverso quattro continenti alla caccia di problemi e talenti matematici.
Senza tralasciare gli aneddoti più curiosi e divertenti della vita di Erdős, Hoffman ci introduce ai problemi matematici più affascinanti, dall’«ultimo teorema» di Fermat al più frivolo «dilemma di Monty Hall», in un’eccezionale esplorazione dell’universo della matematica, dove i numeri sono poesia e il vero significato della vita è nella soluzione di problemi apparentemente irrisolvibili.

Paul Hoffman ha diretto la rivista «Discover» e attualmente collabora alla realizzazione di serie televisive di argomento scientifico. Ha scritto dieci libri, fra cui La vendetta di Archimede: gioie e insidie della matematica (Bompiani, 1990). Con L’uomo che amava solo i numeri nel 1999 ha vinto il prestigioso premio RhonePoulenc. Vive a Chicago, Illinois, e a Woodstock, New York.

La Faccia

La Faccia

Evoluzione, carattere, identità

Autore/i: Cole Jonathan

Editore: McGraw-Hill Libri Italia

prefazione all’edizione italiana di Giorgio Celli, prefazione dell’autore, traduzione di Maria Rosaria Fasanelli.

pp. XXVIII-212, nn. ill. b/n, Milano

Cole ricostruisce l’evoluzione biologica del volto attraverso i meccanismi dell’espressione e della percezione, evidenziandone l’importanza per lo sviluppo delle emozioni e della comunicazione. L’autore affronta una serie di casi clinici in cui i soggetti sono stati “privati” della faccia a causa di patologie neurologiche: emerge così il ruolo fondamentale del volto per la definizione del nostro senso di identità. Si tratta di uno studio interdisciplinare che coinvolge la neurologia, la biologia dell’evoluzione e l’antropologia, e che mantiene l’equilibrio tra la dimensione naturale e quella culturale del problema affrontato.

Jonathan Cole insegna presso la University of Southampton e opera come consulente in neurofisiologia clinica presso il Poole Hospital.

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1. È tutto nella voce
2. Non condividiamo lo stesso mondo
3. Dall’osso al cervello
4. I sogni degli scimpanzé
5. Nati indipendenti
6. Come una palla che rimbalza contro il muro
7. Lo spettatore
8. Una grande famiglia
9. Scialbi e noiosi
10. Cambiare faccia
11. L’odissea del volto