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Libri dalla categoria Dottrina

Viso Negato – Avere Vent’Anni a Kabul : la Mia Vita Rubata dai Talebani

Viso Negato – Avere Vent’Anni a Kabul : la Mia Vita Rubata dai Talebani

Titolo originale: Visage Volé

Autore/i: Latifa

Editore: Sonzogno

con la collaborazione di Chekeba Hachemi, prefazione di Emma Bonino, traduzione di Claudia Assirelli, Lucia Babina, Raffaella Camaggi, in copertina: fotografia Yves Dejardin per gentile concessione di Éditions Anne Carrière, Paris.

pp. 208, Milano

La vita comunque finisce, Non ho bisogno di essere sottomessa Se la mia vita è sottomissione, Non ho bisogno di questa vita. Nella schiavitù Possono piovere gocce Al cielo dico allora Non ho bisogno di questa pioggia.

Questo libro racconta gli avvenimenti passati e recenti che io e la mia famiglia abbiamo vissuto nel nostro Paese, l’Afghanistan.
Spero che spalancherà le porte alle altre donne, quelle la cui parola è sotto chiave, che hanno sepolto la loro testimonianza in fondo al cuore e nella memoria. Lo dedico a tutte le ragazze e le donne afgane che hanno conservato la dignità fino all’ultimo respiro. A tutte le donne, private di ogni diritto nel loro Paese, che vivono ancora nel buio in questo XXI secolo. A tutte le donne giustiziate in pubblico sotto gli occhi dei loro figli e dei loro cari, senza pietà, senza processo. Lo offro anche a mia madre, che mi ha aiutata in ogni momento con le sue lezioni di libertà e di resistenza. (Latifa)

Latifa è nata a Kabul nel 1980. La sua è una famiglia della media borghesia afgana, colta e benestante. Ultima di cinque figli, la sua più grande aspirazione di adolescente è quella di diventare giornalista. Come molte coetanee occidentali, dopo la scuola ama frequentare gli amici, leggere un buon libro, fare un po di sport, andare al cinema: è una ragazza allegra, piena di gioia di vivere.
Poi, il 27 settembre 1996, la fine di tutto. La setta fondamentalista islamica dei talebani con un colpo di Stato prende il potere in Afghanistan. Le strade si svuotano. Il telefono non suona più. La radio tace.
Improvvisamente, anche le cose più normali per una ragazza di sedici anni diventano proibite: cancellato il suo diritto a studiare, a lavorare, a uscire senza la scorta di un parente maschio. Cancellata addirittura la sua identità, con l’obbligo di indossare il “chadri”, abito-armatura che la imprigiona dalla testa ai piedi trasformandola in un fantasma. Ovviamente non è la sola. I talebani cominciano ben presto a emanare editti che se non fossero drammaticamente reali sembrerebbero usciti da un incubo medievale: le donne non possono più lavorare, andare a scuola, frequentare i bagni pubblici, calzare scarpe che facciano il minimo rumore, ridere ad alta voce, incontrarsi in occasioni di festa, affacciarsi alle finestre, nemmeno essere ritratte in fotografia. Non possono essere assistite da un medico di sesso maschile. E allo stesso modo anche a sua madre, una ginecologa, è vietato visitare le pazienti.
Ben presto, all’incredulità si sostituisce la paura. In una delle rare passeggiate in città, Latifa è testimone diretta di una scena agghiacciante: una ragazza della sua età viene picchiata a sangue, linciata senza alcuna possibilità di difendersi. La sua colpa? Indossare scarpe bianche, il colore della bandiera talebana, appena visibili sotto il chadri. Spaventata, umiliata, insultata, obbligata a vivere reclusa, Latifa inizia la sua piccola, disperata battaglia organizzando una specie di scuola clandestina fra le mura di casa: i rischi sono altissimi – se scoperta, verrebbe condannata a morte – e lei sa che poco può cambiare, ma insegnare restituisce un po’ di senso alla sua vita.
Una vita senza volto e senza futuro, proibita, violentata, racchiusa in un bozzolo di stoffa. Fino al maggio del 2001, quando, con l’aiuto decisivo del periodico parigino Elle, riesce a fuggire e trova rifugio in Francia.
In Viso negato Latifa racconta la sua perdita dell’innocenza, ma anche la voglia di guardare avanti con speranza, attraverso le maglie sempre più strette del chadri. Questa è la sua storia. La storia straordinaria di una giovane donna afgana come tante, terrorizzate e oppresse nel nome di un Allah che forse non ha mai voluto ciò che i talebani impongono come parola di Dio.

Chékéba Hachemi, traduttrice e curatrice del testo, ha dedicato la sua vita alla causa delle donne afgane. L’associazione da lei creata in Francia nel 1994, Afghanistan Libre, raccoglie donazioni destinate alla costruzione di scuole e di ospedali in patria.

Manto di Tenebre – Romanzo

Manto di Tenebre – Romanzo

Titolo originale: Cloak of Darkness

Autore/i: MacInnes Helen

Editore: Sperling & Kupfer Editori

unica edizione, traduzione di Anna Lopez Nunes.

pp. 354, Milano

Che cos’è la «lista dei Meno»?
Perché il nome Renwick vi compare al terzo posto?
I centri antiterroristici di tutto il mondo sono in allarme.
Ma Renwick è solo e rischia di essere sepolto sotto un manto di tenebre.

Manto di tenebre, uno dei romanzi più venduti negli Stati Uniti, è una vicenda di intrigo e di suspense che si svolge nell’oscuro, infido mondo del terrorismo e del traffico internazionale di armi. Tutto comincia molto semplicemente. Bob Renwick, capo dell’Interintell, un’agenzia antiterroristica, sa che ha a che fare con un mondo sinistro. E quando, da una vecchia conoscenza che incontra in un pub di Londra, viene a sapere che una potente organizzazione prepara i suoi uomini in campi di addestramento segreti e rifornisce armi a movimenti sovversivi internazionali, non ne rimane sorpreso. E neppure la scoperta di una lista di persone che devono essere uccise lo sorprende. Ma quando scopre che il suo nome compare al numero tre di questa lista incomincia a preoccuparsi seriamente. I centri dell’Interintell di tutto il mondo sono in pieno allarme. Il suo socio viene assassinato. Lui stesso è in pericolo di morte e deve nascondersi. Nasce così un’intricata storia densa di colpi di scena che si sposta rapidamente da Londra a New York, da Washington a Parigi, da Amsterdam a Djibouti, fino a Zurigo. E proprio in Svizzera, nel cuore delle Alpi, il cerchio si chiude e i più pericolosi terroristi del mondo giocano il tutto per tutto in un esplosivo finale.

I Primi Tre Minuti – L’Affascinante Storia dell’Origine dell’Universo

I Primi Tre Minuti – L’Affascinante Storia dell’Origine dell’Universo

Titolo originale: The First Three Minutes – A Modern View of the Origin of the Universe

Autore/i: Weinberg Steven

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prima edizione, prefazione dell’autore, traduzione di Libero Sosio, in copertina: La Galassia M104.

pp. 220, illustrazioni b/n, Milano

Quale fu l’origine dell’universo? Come si spiega la sua fisionomia attuale? Quale sarà – se ci sarà – la sua fine? Interrogativi seducenti, che tutti, almeno una volta, ci siamo posti; ma che sino a una decina d’anni fa non ricevevano risposta da parte di una cosmologia ancorata a improbabili ipotesi. Oggi, grazie ai recentissimi, straordinari progressi della ricerca scientifica, Steven Weinberg è in grado di elaborare una serie di risposte. Il suo filo conduttore consiste nel ripercorrere all’indietro l’espansione dell’universo, nell’invertire la fuga delle galassie fino a comprimerle e dissolverle nel globo di fuoco originario, in cui la materia perde la sua individualità e gli atomi stessi si frantumano nelle particelle «elementari».
Combinando in modo geniale i dati dell’osservazione con le leggi della fisica, Weinberg si immerge nel magma primordiale; ricostruisce i processi svoltisi nei primi tre minuti della storia dell’universo; proietta il «film» della Genesi e lo arresta, per una più attenta analisi, in corrispondenza dei «fotogrammi» salienti; ci presenta immagini esplosive: temperature e pressioni allucinanti, corpi che si muovono a velocità fantastiche, inconcepibili dilatazioni e distorsioni del tempo e dello spazio; infine, schiude inquietanti prospettive sul nostro futuro. Il suo discorso sembra aggirarsi, a tratti, in un territorio irreale, alla frontiera tra scienza e fantascienza. Eppure ogni conclusione è fondata su solidi presupposti.
Immune – come dice Isaac Asimov – dal «semi-misticismo degli scienziati», questo libro adotta un linguaggio il più possibile semplice, chiaro, essenziale. E se è consapevolmente destinato al profano, appassionerà anche il competente: sacrificando in parte la complessità del supporto tecnico, non sacrifica il rigore logico del procedimento. Qualunque sia il suo grado di preparazione, il lettore viene irresistibilmente coinvolto in un affascinante viaggio nel tempo, un viaggio alle origini stesse del tempo.

Nato nel 1933 a New York, Steven Weinberg è professore di fisica all’Università di Harvard, soprattutto nei campi dello studio delle particelle elementari e della cosmologia, nel 1973 è stato insignito del Premio Oppenheimer.

L’Avventura della Scienza Moderna – I Protagonisti, le loro Scoperte, le loro Vite Spesso Straordinarie

L’Avventura della Scienza Moderna – I Protagonisti, le loro Scoperte, le loro Vite Spesso Straordinarie

Titolo originale: Science a History 1543-2001

Autore/i: Gribbin John

Editore: Edizione Mondolibri

introduzione dell’autore, traduzione di Tullio Cannillo, in copertina: incisione raffigurante Atlante che regge l’Universo, 1559.

pp. 656, 1 illustrazione b/n, Milano

«La scienza è una delle massime conquiste della mente umana, e il fatto che il progresso sia stato compiuto, in grandissima parte, da persone di intelligenza normale procedendo passo dopo passo a cominciare dall’opera dei predecessori rende la vicenda ancor più straordinaria.» Così Gribbin dà inizio a un’appassionata lettura della più grande tra le rivoluzioni che riguardano l’uomo: quella scientifica, ricostruita attraverso tutti i suoi protagonisti, le loro vite e le loro scoperte. Ma l’importanza delle persone e della loro biografia sta nel fatto che esse riflettono la società in cui vissero. E più importante ancora del genio umano è lo sviluppo della tecnologia: non sorprende che l’inizio della rivoluzione scientifica coincida con l’introduzione del telescopio e del microscopio. Quando scienza e tecnologia cooperarono, il progresso decollò veramente. Tutto ebbe inizio nel Rinascimento, culla della scienza occidentale moderna. Da lì cominciò un percorso di studi e sperimentazioni in ambito fisico, chimico, biologico e naturalistico che ha portato alla teoria dell’evoluzione, della relatività e dei campi, al big bang e al codice genetico. Il processo fu avviato – e non a caso di lì prende le mosse il volume – da Copernico, che nel 1543 propose l’idea che la Terra non fosse al centro dell’universo, e proseguì con Galileo, che all’inizio del Seicento dimostrò che il nostro pianeta era in orbita intorno al Sole. Oggi gli astronomi sono giunti a ipotizzare che l’universo di cui siamo parte possa non essere unico. La cosa più importante che la scienza ci ha dunque insegnato riguardo al nostro posto nell’universo è che «non siamo speciali». Con questa consapevolezza, apparentemente semplice, Gribbin ci invita a «scoprire» quattro secoli e mezzo di meravigliose intuizioni della mente che hanno cambiato il nostro modo di vedere l’universo. Ma lo fa in maniera semplice, spiegando senza tecnicismi i concetti più complessi, in modo che anche il lettore più scettico o profano possa sentirsi attratto e coinvolto da materie e argomenti senza i quali la sua vita, nella pratica di ogni giorno, non sarebbe la stessa.

John Gribbin, laureato in astronomia a Cambridge e visiting fellow in astronomia all’Università del Sussex, è un divulgatore scientifico di grande successo, come dimostra la quarantina di libri da lui pubblicati, da solo o in collaborazione con altri. È noto al pubblico italiano soprattutto per l’Enciclopedia di Astronomia e Cosmologia (1998). Fra le altre opere tradotte in italiano ricordiamo: Sorella scimmia: l’enigma dell’origine dell’uomo (con Jeremy Cherfas, 1984), Il pianeta che respira (1988), Costruire la macchina del tempo. Viaggio attraverso i buchi neri e i cunicoli spazio-temporali (1996), Il clima e i suoi effetti (1998), La nuova fisica (2001), Polvere di stelle (2002), Q come quanto (2004). Per Longanesi è uscito Guida alla scienza per (quasi) tutti (2001).

Cure Naturali del Fegato

Cure Naturali del Fegato

Autore/i: Pigozzi Paolo

Editore: Giunti

prima edizione, introduzione dell’autore.

pp. 128, numerose illustrazioni a colori, Firenze

Il fegato è un organo fondamentale per il nostro organismo e quindi per il mantenimento di una salute soddisfacente. In questo libro anche il lettore meno esperto troverà preziose indicazioni per imparare a conoscere, rispettare e mantenere sano il proprio fegato. Sono inoltre spiegate in modo semplice, ma scientificamente corretto, la sua struttura, il suo funzionamento e le patologie più importanti che possono colpirlo. È anche presentata un’ampia rassegna dei fattori che hanno effetto tossico sul tessuto epatico. Sono proposti infine un valido schema dietetico, il corretto impiego delle piante medicinali e di altri strumenti terapeutici come oligoterapia, argilloterapia e bagno di vapore.

Le Chiese del Pakistan

Le Chiese del Pakistan

Titolo originale: Churches of Pakistan

Autore/i: Safdar Ali Shah; Syed Javaid A. Kazi

Editore: Constellation Plus

unica edizione, prefazione e testi a cura del Dr. Safdar Ali Shah, immagini di Syed Javaid A. Kazi, traduzione a cura di Maria Rosaria Crupi.

pp. 124, interamente e riccamente illustrato a colori, Heidelberg

Il Pakistan è una nazione giovane con una storia antica ed una ricca tradizione culturale. Sin dai tempi preistorici è stato crogiolo di diverse razze e religioni e patria di alcune delle più antiche civiltà come i Mehrgarth in Balochistan, la Civiltà della Valle dell’Indo nel Sindth e nel    Punjab, la Civiltà della Valle del Soan nel Punjab (Potohar) e la Civiltà Gandhara nel Punjab nord-occidentale e nel Khyber Pakhtunkhwa. E’ stato il centro di possenti imperi e culla di diverse religioni. Il Pakistan è terra di Rishi, Sufi e Santi che predicavano la pace ma è anche terra di valorosi guerrieri che sopportarono le angherie di spietati invasori e frenarono l’espansione di Alessandro nel subcontinente. Il Pakistan vanta forti tradizioni di armonia sociale e tolleranza religiosa, rafforzate e fortemente sostenute dai Sufi.

Tra le caratteristiche salienti della diversità culturale del Pakistan, si denota la presenza delle minoranze religiose e dei loro peculiari luoghi di culto che adornano i paesaggi del paese e danno colore alla vita sociale. Come tutti i monumenti religiosi, le chiese costituiscono alcuni degli edifici più affascinanti delle città pakistane. Le loro guglie e le loro cupole creano un interessante connubio con i minareti delle moschee ed offrono una chiara rappresentazione dell’armonia religiosa che permea la società stessa. Le immagini delle Chiese sono espressione della ricchezza della comunità che rappresentano. Questo libro è stato concepito al fine di ritrarre, attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica, la vita delle minoranze cristiane; esalta la bellezza delle chiese presenti nelle diverse città, nei villaggi e nelle aree rurali del Pakistan ed offre una breve introduzione sulla storia della Chiesa in Pakistan e sul contributo apportato dai cristiani allo sviluppo del Paese.

I Misteri di Istanbul

I Misteri di Istanbul

Autore/i: Scognamillo Giovanni

Editore: Edizioni il Torchio

prefazione di Gabriele La Porta, introduzione dell’autore.

pp. 128, numerose illustrazioni b/n, Roma

La storia segreta di una città millenaria a metà strada tra Oriente e Occidente, il cui fascino ha sempre attirato maghi e viaggiatori, spie e veggenti, occultisti e avventurieri, da Casanova a Cagliostro,
da Agatha Christie a Gurdjieff.

Giovanni Scognamillo è nato Istanbul nel 1929, città dove vive e lavora Storico del cinema, scrittore, giornalista, è autore di oltre venti volumi, tra cui: Le porte dell’orrore. Introduzione alla letteratura fantastica; Memorie di un levantino; Dracula mito perenne; quest’ultimo in corso di pubblicazione per i tipi de “La bottega delle meraviglie”.

Chi Comanda in America

Chi Comanda in America

Autore/i: Blondet Maurizio

Editore: Effedieffe Edizioni

pp. 188, Milano

Questo libro è il logico sviluppo di “11 settembre colpo di stato in U.S.A.”, in cui si ipotizza lo scenario non di un attentato, ma di un putsch. Si analizzano qui chi sono i componenti principali dell’establishment USA. Con questi “consiglieri strategici” privati e filo-israeliani, compaiono generali e ammiragli che presiedono i consigli d’amministrazione delle grandi fabbriche di armamento a contratto per il Pentagono, il cosiddetto complesso militare-industriale. Nel JINSA (Jewish Institute for National Security Affairs) si annodano le volontà politiche convergenti, l’abitudine alla segretezza, l’ideologia guerrafondaia, la disponibilità di mercenari tecnologicamente all’avanguardia e – soprattutto – tecnologie militari top secret che possono trasformare un Boeing di linea in un proiettile volante teleguidato, solo modificando il software del pilota automatico. Insomma, le competenze necessarie per attuare gli eventi dell’11 settembre e realizzare, dietro la maschera dell’attentato “arabo”, un colpo di Stato.

Schiavi o Bambini? – Storie di Prostituzione Infantile e Turismo Sessuale in Asia

Schiavi o Bambini? – Storie di Prostituzione Infantile e Turismo Sessuale in Asia

Titolo originale: The Child and the Tourist

Autore/i: O’Grady Ron

Editore: EGA – Edizioni Gruppo Abele

introduzione dell’autore, traduzione di Claudia Paggi.

pp. 112, Torino

Un’inchiesta sulla prostituzione infantile in Asia, sulla schiavitù di migliaia di bambini venduti soprattutto ai «turisti» di passaggio, spesso persone comuni che nel loro paese vivono esistenze apparentemente rispettabili.
Un fenomeno drammatico, dai contorni inquietanti, di cui non è facile parlare e scrivere senza scivolare nel sensazionalismo a tinte forti. Ma sono comunque storie da raccontare, perché il silenzio non è un’alternativa. «Si deve sapere di questi bambini e si deve smascherare il male nascosto fra le pieghe della nostra società» (dall’Introduzione).

Questo libro fa parte delle iniziative promosse da ECPAT-Italia nell’ambito della Campagna internazionale contro la prostituzione infantile legata al turismo sessuale.

I Germogli in Cucina

I Germogli in Cucina

Un Piccolo Orto in Casa, Ricco di Sapore e Salute. Come Coltivarli E Come Utilizzarli

Autore/i: Mantellini Roberta; Bavicchi Dario

Editore: Tecniche Nuove

introduzione degli autori.

pp. 128, illustrazioni b/n, Milano

I germogli dei legumi, dei cereali e di molti altri semi, sono una fonte preziosa di vitamine, sali minerali e sostanze vitali, rappresentano infatti il momento più energetico della pianta.
Sono semplici da fare, occupano poco spazio e possono costituire l’ingrediente per gustose insalate ma anche per ricette più complesse. Sono il modo migliore per tenere in casa un piccolo orto ricco di alimenti nutrienti e freschissimi. Partendo da sementi biologiche, utilizzando unicamente l’acqua e la luce, e con un’attesa che in genere varia da 2 a 7 giorni a seconda della specie, si può essere sicuri al 100 % di che cosa si porta in tavola.
Il libro spiega come scegliere i semi, come trattarli per ottenere i germogli, perché sono così salutari e che cosa contengono, specie per specie. Inoltre suggerisce come utilizzarli in gustose ricette e come abbinarli sia nel germogliatore, sia nel piatto.

L’Ultimo Kaiser – Vita di Guglielmo II Imperatore di Germania

L’Ultimo Kaiser – Vita di Guglielmo II Imperatore di Germania

Titolo originale: The Last Kaiser. A Biography of William II German Emperor and King of Prussia

Autore/i: Whittle Tyler

Editore: U. Mursia Editore

traduzione dall’inglese di Gabrio Forti, in sovracoperta: stampa della fine del XIX secolo riproducente Guglielmo II in una posa caratteristica (foto G. Costa)

pp. 480, 31 illustrazioni b/n f.t., 1 cartina b/n, Milano

La discussa figura dell’ultimo imperatore del Secondo Reich tedesco in una biografia obiettiva e illuminante.

Guglielmo II di Germania, il nipote preferito della regina Vittoria, divenne a soli ventinove anni il terzo imperatore del Secondo Reich e il capo di uno dei più progrediti e potenti Stati d’Europa. Durante il suo regno la Germania conquistò numerose colonie e godette di una prosperità commerciale eccezionale; eppure con la Grande Guerra e la Rivoluzione del 1918 tutto ciò fu perduto nel volgere di pochi anni e Guglielmo fu costretto ad andare in esilio.
La figura e l’operato del Kaiser sono sempre stati oggetto di giudizi assai contrastanti: con il presente volume, invece, l’autore si è impegnato a fondo nel tentativo di offrire un quadro obiettivo di questo enigmatico monarca ed è riuscito a darci di lui un giudizio il più possibile aggiornato e documentato. Dall’opera emerge così il ritratto attentamente disegnato di un sovrano ipersensibile, con molti pregi e molti difetti, legato strettamente alla costituzione di quel Secondo Reich che fu un compromesso tra un governo assolutista, e un governo democratico e che il padre di Guglielmo addirittura definì un «caos genialmente studiato e reso reale».
L’autore non si abbandona a rivelazioni scandalistiche, ma non nasconde peraltro alcuna notizia anche «scottante». Più di qualsiasi altro biografo precedente egli di molte informazioni sulla giovinezza e sul background familiare del Kaiser, descrive il dramma del breve regno di suo padre e il successivo rigido trattamento subito ad opera della madre e fornisce interessanti profili delle numerose persone che lo influenzarono, lo servirono o giocarono una parte rilevante nella sua vita. Whittle analizza inoltre in modo chiaro e accurato le varie situazioni politiche che andarono sviluppandosi nel lungo periodo compreso fra la caduta del principe di Bismarck e la fine della prima guerra mondiale.

Tyler Whittle è un autore «poliedrico» che ha saputo portare il suo valido contributo in molti campi dello scibile, dalla letteratura alla scienza. Laureato a Cambridge, si è dedicato a scrivere non solo opere storiche, ma anche di narrativa, di critica letteraria e persino di botanica. Per diversi anni è stato collaboratore della radio e della televisione britanniche. Di argomento storico ha al suo attivo diverse biografie romanzate su Riccardo III, la regina Vittoria e Edoardo VII.

La Loro Africa – Vita tra i Masai

La Loro Africa – Vita tra i Masai

Titolo originale: Maasai Days

Autore/i: Bentsen Cheryl

Editore: Sperling & Kupfer Editori

unica edizione, traduzione di Lucio Trevisan, fotografie dell’autrice.

pp. 302, numerose fotografie b/n f.t., Milano

«Del loro passato i Masai conoscono soltanto ciò che viene tramandato di generazione in generazione. Non esistono documenti o manufatti antichi. Una migrazione di gente di lingua masai dovrebbe essere partita dalla regione del Nilo prima del sedicesimo secolo. Verso il 1650 i Masai erano già insediati nell’attuale Kenya centrale. La storia orale della tribù inizia con il racconto mitico della sua fuga da un cratere scuro e profondo. Costruita una scala, uomini, donne, bambini, vacche, capre, pecore e scimmie cominciarono ad arrampicarsi. Ma la scala si spezzò, lasciando indietro metà della gente e degli animab. Quelli usciti per primi all’aperto erano i “veri” Masai, che vivevano soltanto dell’allevamento di bestiame.»

I Masai sono forse la tribù africana più studiata e fotografata. Guerrieri estremamente coraggiosi, cacciatori di leoni e mandriani, hanno saputo rimanere identici a loro stessi nel corso dei secoli. Alti e fieri, sono stati protagonisti di pagine indimenticabili firmate da autori quali Karen Blixen, Ernest Hemingway, Evelyn Waugh, per citarne solo alcuni. Se per costoro, però, essi costituivano un popolo, Cheryl Bentsen – autrice di questa bellissima opera – è invece andata a conoscerli uno per uno. Rimasta in Kenya dal 1980 al 1986 al seguito del marito giornalista, la Bentsen ha accumulato un’affascinante esperienza su questa gente straordinaria. Dall’incontro casuale con un autostoppista a un villaggio masai nelle pianure della Rift Valley il passo per entrare in contatto con loro è stato breve per lei. Là si è infatti imbattuta in due giovanissimi abitanti, Joseph e Noah, che parlavano inglese e sognavano una vita nuova a Nairobi, ma al contempo non rinunciavano alla circoncisione con il tradizionale rito tribale. Poi ha incontrato anche i loro genitori e fratelli, nonché l’insegnante e numerose, singolari figure: Nanta, che, sfuggita alle percosse del marito, sognava di aprire una bottega di chincaglieria; Dickson, lo studente che aspirava alla laurea ma si rammaricava di non trovare il tempo per cacciare il leone insieme con i compagni; Mary, il cui desiderio di insegnare era frustrato da un consorte troppo geloso; Semoi, vergognoso della sua dipendenza dall’alcol… Durante la permanenza della scrittrice molti eventi hanno segnato lietamente o, più spesso, drammaticamente l’esistenza dei Masai, che tuttavia sono riusciti a non smarrire la loro identità culturale ed etnica. All’autrice va il merito di averne tracciato un ritratto sincero, accurato e commovente, che è insieme preziosa testimonianza sull’Africa odierna e vivace, smagliante cronaca di vita vissuta.

Cheryl Bentsen è nata a Cranston, nel Rhode Island, e si è laureata in giornalismo alla New York University. Dal 1973 al 1976 ha lavorato nella redazione sportiva del Los Angeles Times, prima donna nella storia di quel giornale. I suoi articoli sono stati pubblicati su numerosi quotidiani e riviste americane. Attualmente vive con il marito a Varsavia.

Sua Affezionata Maimie – Lettere di una Giovane Prostituta (1910-1915)

Sua Affezionata Maimie – Lettere di una Giovane Prostituta (1910-1915)

Raccolte da R. Rosen e S. Davidson e presentate da A. Del Bo Boffino

Autore/i: Pinzer Maimie

Editore: Editori Riuniti

unica edizione, introduzione di Anna Del Bo Boffino, traduzione di Maria Buitoni Duca, titolo originale: The Maimie Papers, in copertina: cartolina stampata in litografia di Henri Meunjer.

pp. 368, illustrazione b/n f.t., Roma

Durante i primi anni del secolo, una giovane prostituta americana, Maimie Pinzer, avvia una fitta corrispondenza con la propria benefattrice, signora dell’alta società di Boston. Le lettere assumono ben presto il tono della confidenza: Maimie racconta la sua storia, trascrivendo, come in un diario intimo, turbamenti ed emozioni, difficoltà e progetti. «Niente memorie di maîtresses più o meno famose o di celebri cortigiane», scrive nella prefazione Anna Del Bo Boffino. «Questa è una donna che va e viene dalla prostituzione, alternandola a lunghi periodi di lavoro, a un matrimonio, ad anni di impegno sociale, a un secondo matrimonio. E siccome il racconto è autentico, destinato solamente a un’interlocutrice discreta e comprensiva, sappiamo di trovarci di fronte, forse per la prima volta, a una testimonianza che dà voce ai silenzi di milioni di donne.»

Il Sesso in Ufficio

Il Sesso in Ufficio

Titolo originale: Sex and the Office

Autore/i: Brown Helen Gurley

Editore: Sugar Editore

unica edizione, traduzione di Margherita Gasparetto.

pp. 368, Milano

Un manuale che strizza l’occhio al lettore con spirito malizioso e frizzante, scoprendo i segreti più gelosi delle ragazze che lavorano! Un libro impertinente, ricco d’umori piccanti, che dà modo agli uomini di conoscere la mentalità e il comportamento delle donne in ufficio!

Ed ecco un breve ventaglio di ghiotti argomenti:

  • Come amare il proprio capo, imperativo per ogni ragazza che voglia una vita d’ufficio ricca ed intensa
  • Come essere una ragazza di successo
  • Come sapersi districare in un luogo dove le cose più importanti sono i soldi e i big del mondo degli affari
  • Come vestirsi muoversi agire parlare truccarsi per sedurre i colleghi d’ufficio
  • Come cucinare per rendere più piccanti gli incontri all’ora di pranzo
  • Tattica bellica per riuscire sempre a trarsi d’impaccio nelle situazioni più scabrose
  • Come i viaggi d’affari possono dimostrarsi essenziali per i rapporti sexy

E infine, a mo’ di esempio:
Tre deliziose storielle d’alcova.
Come si può vedere sin d’ora il materiale promette bene e c’è da tener presente che queste indicazioni non sono che una piccola goccia in un mare di cose interessanti.

Helen Gurley Brown, fortunatissima autrice del bestseller Sex and the single girl ha sperimentato nella sua intensa vita di lavoro (18 uffici diversi) tutti i consigli elargiti e i segreti svelati in questo spassosissimo libro. Attualmente vive col marito a New York e collabora regolarmente a numerosi giornali e a diversi programmi della radio e della televisione americana.

Il Libro di Enoch

Il Libro di Enoch

Autore/i: Pincherle Mario

Editore: Faenza Editrice

introduzione dell’autore.

pp. 408, Faenza

Sommario:

Nota critico-storica
Introduzione

IL PRIMO LIBRO DI ENOCH
(Enoch 1 – Enoch Etiopico)

  • Prologo
  • Parte prima (C.c. 6-36) «Il libro degli angeli»
  • Parte seconda (C.c. 37-71) «Il libro delle parabole»
  • Parte terza (C.c. 72- 82) «Il libro astronomico»
  • Parte quarta (C.c. 83- 90) «Il libro delle visioni»
  • Parte quinta (C.c. 91-105) «Il libro delle esortazioni»
  • Epilogo (C.c. 106-108) «Frammento del libro di Noè»

IL SECONDO LIBRO DI ENOCH
(Enoch 2 – Enoch Slavo)

  • Parte prima: (C.c. 1-35) «La creazione»
  • Parte seconda: (C.c. 36-68) «Il ritorno sulla terra»

IL TERZO LIBRO DI ENOCH
(Frammenti ebraici e greci)

  • Nota critica
  • Introduzione al testo
  • Libro di Enoch di R. Ishmael Ben Elisha

Al Capone – La Vita e il Mondo del Re dei Gangster

Al Capone – La Vita e il Mondo del Re dei Gangster

Titolo originale: Al Capone

Autore/i: Kobler John

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prima edizione, traduzione di Lia Volpatti.

pp. 528, 42 illustrazioni b/n fuori testo, Milano

Al Capone: il manager della malavita, il primo gangster che agì con mentalità da businessman, in una società ad alto sviluppo industriale. Come fu possibile la spettacolare ascesa del piccolo teppista di New York che, trasferitosi a Chicago, diventò in breve tempo il braccio destro e poi il concorrente dei più temuti notabili della malavita locale, e infine il «pericolo pubblico numero uno», capo indiscusso di una corporation del crimine che stendeva i suoi tentacoli su tutta la nazione? In questa straordinaria rievocazione biografica, John Kobler risponde all’interrogativo tracciando innanzi tutto un quadro del tumultuoso scenario urbano degli Stati Uniti negli anni Venti, un paese dove s’intrecciavano ed esplodevano, con intensità fino allora sconosciuta, gli elementi di una travolgente e contraddittoria trasformazione economica: sconcertanti fenomeni di mobilità sociale, ricchezze improvvise e improvvisate, enorme allargamento dell’area dei consumi accompagnato da scarse possibilità d’acquisto per vasti strati della popolazione, rapida e incontrollata crescita delle metropoli, legami tenebrosi tra affarismo, amministrazione pubblica, potere politico e un equivoco mondo ai margini della legge. Tra un ambiente sociale e un costume politico che, con le loro debolezze e imperfezioni, consentono larghe possibilità d’iniziativa criminale, Al Capone trova tanto spazio da incarnare il simbolo del delitto organizzato. Seguendolo passo passo nella sua singolare scalata sociale, il libro di Kobler disegna un penetrante ritratto di un uomo e di una società: l’inquieta protervia del «re dei gangster» e la corrotta inefficienza della macchina della giustizia; il torvo clan di «gorilla» che lo proteggeva fisicamente e gli avvocati della malavita che rendevano giuridicamente inattaccabile la sua brutale intraprendenza; il suo vanitoso comportamento mondano e le celebrità dello sport, del cinema e del teatro che lo compiacevano; la rete d’influenze e di omertà, ottenute e conservate con la violenza, di é cui il «pericolo pubblico numero uno» disponeva e i vantaggi che ne traevano gli uomini dell’alta finanza e della politica che si onoravano della sua amicizia. È l’immagine di un potente quella che emerge dagli annali della delinquenza nordamericana ripercorsi da Kobler, e la storia della sua vita getta luce su come si articola il potere (criminale) in una società di grandi masse.

Studioso di storia della criminalità, John Kobler è uno dei più quotati «crime reporter» degli Stati Uniti. Vive a New York e ha anche scritto una biografia di Henry Luce.

Cattivi Capi, Cattivi Colleghi – Come Difendersi dal Mobbing e dal Nuovo « Capitalismo Selvaggio »

Cattivi Capi, Cattivi Colleghi – Come Difendersi dal Mobbing e dal Nuovo « Capitalismo Selvaggio »

Autore/i: Gilioli Alessandro; Gilioli Renato

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

pp. 174, Milano

Loredana, amministratrice scolastica, colpita da sanzione disciplinare perché pretendeva di far risparmiare il suo istituto.

Maria Luisa, archivista di una tv privata, bollata come iettatrice per la sua diversità religiosa.

Michele, medico internista, declassato a funzioni burocratiche perché contrario a «gonfiare» le prescrizioni di analisi.

Dodici milioni di europei sono vittime di persecuzioni sul luogo di lavoro. Colpa dei capi? Dei colleghi? Di superiori ragioni di bilancio? Di particolari sensibilità individuali?

Può accadere al primo impiego o dopo trent’anni di onorata carriera; può succedere perché si è timidi o perché si è troppo brillanti, perché si è rigorosi o perché si parla con accento diverso. E molto spesso il motivo scatenante è la fusione tra due imprese o qualche superiore problema di bilancio.
Il lavoro, allora, diventa un incubo e le vessazioni da parte di capi e colleghi una regola. L’aggressione può iniziare con una serie di allusioni, sguardi, battute, episodi che sembrano casuali e scollegati. Poi l’attacco si fa sempre più chiaro e chi lo subisce non sa bene come comportarsi: resistere pazientemente, ribellarsi, rivolgersi a un terapeuta o a un avvocato.
I casi sempre più frequenti di dirigenti, impiegati, operai obbligati a ricoprire posizioni inadeguate o dequalificanti, ma anche di dipendenti cui vengono affidate mansioni di responsabilità con l’intento di metterli a disagio incentivandone le dimissioni, esprimono una tendenza tipica della società postindustriale, una forma di violenza psicologica legata a una nuova fase dell’economia mondiale e all’affermarsi di un liberismo dal «volto inumano» che dimentica di proteggere non solo i più deboli, ma a volte anche i migliori. Il fenomeno ha un nome, mobbing, che ci riporta direttamente alla logica del branco e alla nostra primitiva barbarie: in etologia, infatti, indica l’accerchiamento minaccioso che un gruppo di animali mette in atto nei confronti di un simile per escluderlo dalla comunità. E soprattutto negli ultimi anni il mobbing è letteralmente esploso anche in Italia dove interessa, secondo le stime più recenti, oltre un milione di individui.
In Cattivi capi, cattivi colleghi Alessandro e Renato Gilioli – affermato giornalista l’uno, massimo esperto italiano dell’argomento l’altro – raccontano le storie di uomini e donne che hanno vissuto in prima persona l’esperienza della vessazione sul luogo lavoro: il dirigente tenuto a digiuno di informazioni per essere rigettato sul mercato come una scatola vuota; l’impiegata statale precipitata in un clan maschile la cui moneta di scambio è il turpiloquio; il giovane fattorino sottoposto a superlavoro e poi privato di qualsiasi mansione… Ognuno con la sua personalità, le sue fragilità e le sue insospettabili risorse. Storie esemplari attraverso cui vengono prese in esame le ragioni economiche e sociali del mobbing, gli effetti che ha sul singolo e sulla collettività e le vie d’uscita che possono essere percorse di volta in volta per combatterlo.

Alessandro Gilioli (Milano 1962) è laureato in filosofia. Giornalista professionista, ha lavorato alla «Domenica del Corriere», a «Sette», al «Giornale» di Montanelli e all’«Europeo»; è stato direttore di «Class» e di «Gulliver». Attualmente è direttore editoriale alla De Ago – Rizzoli Periodici. Nel 1994 ha pubblicato il libro inchiesta Forza Italia: la storia, gli uomini e i misteri (Arnoldi).

Renato Gilioli (Milano 1936), neuropsichiatra, ha fondato e dirige il Centro per il disadattamento lavorativo della Clinica del lavoro di Milano e collabora con l’Organizzazione mondiale della sanità. Da oltre vent anni si occupa di problemi di socialità in ambiente aziendale ed è autore di numerose pubblicazioni scientifiche sul tenia. Ha organizzato diversi convegni sul mobbing in tutta Italia.

I Faraoni di Milano – La Favolosa Italia degli Affari

I Faraoni di Milano – La Favolosa Italia degli Affari

Autore/i: Ori Angiolo Silvio

Editore: Edizioni Settedidenari

unica edizione, premessa dell’autore.

pp. XIX-574, Bologna

«I maggiori guasti verranno al nostro paese dai ricchi e dagli uomini d’affari che messe le mani sul pubblico potere e sugli istituti di esso, in grazia solo del loro danaro, potranno ridurci ad un nuovo servaggio più duro di quella schiavitù cui re e principi avevano costretto i loro popoli.»
(Samuel Johnson, Lettere a Macpherson, 1775)

Falco di Maggio – Fra Leggenda e Storia il Mondo Magico e Cavalleresco nell’Inghilterra dei Tempi di Re Artù e della Tavola Rotonda

Falco di Maggio – Fra Leggenda e Storia il Mondo Magico e Cavalleresco nell’Inghilterra dei Tempi di Re Artù e della Tavola Rotonda

Titolo originale: Hawk of May

Autore/i: Bradshaw Gillian

Editore: SugarCo Edizioni

unica edizione, nota dell’autrice, traduzione di Fabio Vasarri.

pp. 296, Milano

Ambientato in un periodo storico – quello magico di re Artù e dei suoi cavalieri – dove fatti realmente avvenuti e la favola si confondono, questo libro (vincitore del premio Hopwood per la narrativa presso l’università di Michigan) trasporta il lettore nei secoli bui del primo medioevo inglese quando i romani avevano, da poco, abbandonato l’isola e lotte fratricide insanguinavano l’Inghilterra. Eroe del romanzo è il giovane Gwalchmai, nipote di Artù e figlio della regina Morgawse, una perfida maga capace di ogni trucco. Costretto a vivere fra l’esercizio brutale delle armi e le diaboliche trame della madre, Gwalchmai sceglierà, alla fine, la sua via: una ricerca difficile e pericolosa della propria identità che lo porterà lontano dal regno delle tenebre e, dopo mille avventure, davanti al trono di re Artù a cui giurerà eterna fedeltà di cavaliere. Facendo rivivere lo stesso materiale romanzesco di tradizioni favolose e di mirabili imprese cavalleresche trattato dai cronisti medievali nei cicli anglo-normanno e bretone dei vari Robert Wace e Chrétien de Troyes, sempre senza perdere di vista, per quanto lo consentano le fonti e le esigenze dell’intreccio, un’accurata ambientazione storica, Gillian Bradshaw è riuscita nell’intento di rendere credibile e quindi narrativamente godibile un mondo remoto e soffuso di magica leggenda che, oggi più che mai, continua ad affascinarci.

Gillian Bradshaw è nata negli Stati Uniti ma risiede in Inghilterra. Laureata a Cambridge in lettere antiche, ha scritto vari romanzi storici tra i quali Il faro di Alessandria pubblicato in questa stessa collana.

Vietate le Sedie – Racconti

Vietate le Sedie – Racconti

Titolo originale: Cadeiras Proibidas

Autore/i: Brandão Ignácio de Loyola

Editore: Casa Editrice Marietti

unica edizione, introduzione e traduzione di Rita Desti.

pp. XII-162, Casale Monferrato (AL)

Con la pubblicazione in italiano del romanzo Zero (Feltrinelli 1974), tradotto direttamente dall’originale inedito, Loyola Brandao si è imposto prepotentemente all’attenzione internazionale percorrendo a ritroso il cammino della notorietà e scavalcando le proibizioni della censura patria grazie al prestigio conquistato all’estero. Oggi Loyola Brandão è definitivamente consacrato anche in Brasile come uno degli scrittori di maggiore udienza, interprete nei modi del romanzo della violenza urbana, della disumanizzazione di un mondo incattivito ed eccessivo, lontanissimo dal mondo pittoresco e profumato di folclore cui la letteratura latino-americana di esportazione ci aveva in parte abituato.
Nato nella provinciale Araraquara e presto fagocitato dalla megalopoli (Sao Paolo) dove ha esercitato a lungo il mestiere di giornalista, Loyola Brandao ha saputo tradurre in strutture narrative mozzafiato la visione di un mondo allucinato e onirico popolato da sciagurati picari travolti dalla ferocia. Questo Vietate le sedie, brevi racconti dal sapore di apologo pubblicati inizialmente sulle colonne di un quotidiano paulista di alta tiratura, è però qualcosa di più . di una rappresentazione della conturbante realtà metropolitana del Sud America; parabola e metafora dell’esistenza, costituisce una meditazione sulla condizione dell’uomo moderno. (Antonio Tabucchi)

Ignácio de Loyola Brandão è nato ad Araraquara nel 1936. Ha pubblicato la sua prima raccolta di racconti, Depois do Sol, nel 1963; ad essa hanno fatto seguito, nel 1968, il romanzo Bebel que a Cidade Comeu e, nel 1969, i tre racconti riuniti in un volume sotto il titolo Pega Ele, Silêncio. Dopo la pubblicazione di Zero, nel 1974, sono usciti nel 1976 il romanzo Dentes ao Sol e la prima edizione dei racconti Cadeiras proibidas (2ª ed 1979); nel 1978 racconto per ragazzi Cães Danados, il reportage narrativo Cuba de Fidel. Viagem à Ilha Proibida, e infine nel 1981 l’ultimo, apocalittico romanzo Não Verás País Nenhum. Attualmente Brandão divide la sua vita fra il Brasile e Germania Federale dove sta attendendo alla stesura di un nuovo romanzo.