Libri dalla categoria Civiltà Indiana
Il Segreto della Pietra di Luce – Claire
La pietra è ricchezza, potere, è la chiave dell’eternità. La pietra è il segreto.
Autore/i: Jacq Christian
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, traduzione di Mario Morelli, titolo originale: La Femme Sage.
pp. 480, 2 cartine b/n f.t., Milano
Ramses è morto, dopo sessantasette anni di regno. Gli artigiani del Luogo della Verità hanno perso un re generoso, vicino alla loro difficile impresa di costruttori e decoratori, e ora temono per la sorte della confraternita. Ma l’incertezza del futuro non è l’unica preoccupazione di Nefer, il responsabile degli artigiani. Crudeli nemici sono decisi ad annientare la comunità per impadronirsi della Pietra di Luce, l’oggetto magico dai prodigiosi poteri. Contro i pericoli che minacciano il Luogo della Verità gli artigiani fanno scudo intorno al loro capo, e primo fra tutti è Paneb l’Ardente, con il suo coraggio e le sue doti eccezionali.
Dall’alto della sua saggezza che si eleva sul fluire delle cose, la bella Claire tutto osserva con il suo sguardo forte e dolce, capace di cogliere ogni sfumatura, ogni richiesta di aiuto.
Le intense emozioni e l’eterna lotta degli uomini, il fascino intatto di una natura così difficile da conquistare animano una storia semplice ed epica. E, per questo motivo, non più dimenticabile.
Il Segreto della Pietra di Luce – Nefer
La pietra è ricchezza, potere, è la chiave dell’eternità. La pietra è il segreto.
Autore/i: Jacq Christian
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, prefazione e prologo dell’autore, traduzione di Laura Serra, titolo originale: Néfer le Silencieux.
pp. 432, 2 cartine b/n f.t., Milano
Un sole infuocato arroventa le case di un inaccessibile villaggio dell’Alto Egitto.
Là, una confraternita di artisti e artigiani opera da generazioni per la gloria dei regnanti. Questi uomini soffrono per posare ogni pietra, per scolpire ogni statua. La loro esistenza è consacrata a preparare la dimora eterna di Ramses il Grande.
Luogo della Verità è il nome del villaggio. Nessuno deve violarne le alte mura, oltre le quali è custodito il segreto della Pietra di Luce, fondamento del potere supremo.
Nefer il Silenzioso, erede di una famiglia di scultori, non è ancora degno di appartenere alla confraternita. Soltanto dopo la chiamata della dea Maat avrà l’onore di lavorare alle tombe dei faraoni nella Valle dei Re. Potrà l’amicizia di Paneb l’Ardente, che brama di apprendere l’arte del disegno e della pittura, sostenerlo nel suo cammino verso la rivelazione divina? E potrà l’amore della bellissima Claire aiutarlo ad affrontare le prove più dure, quando tempi oscuri si annunciano per l’Egitto?
Nefer e Paneb e Claire e i nobili abitanti del villaggio non sono stati dimenticati.
Dopo millenni di oblio, nel Luogo della Verità è tornata la vita.
Dio non Gioca a Dadi
Titolo originale: Dieu ne Joue Pas Aux Dés
Autore/i: Laborit Henri
Editore: Elèuthera Editore
prefazione e introduzione dell’autore, traduzione dal francese di Filippo Trasatti, in copertina: Ferro Piludu, «Segno grafico», 1989.
pp. 180, illustrazioni b/n, Milano
Laborit ha esposto, libro dopo libro ed in particolare in Elogio della fuga e La colomba assassinata, le sue scoperte in campo biologico e le sue tesi di biologia comportamentale. Con Dio non gioca a dadi, Laborit, insaziabile curioso e straordinario divulgatore, tenta un’impresa altrettanto straordinaria: riunire le fila apparentemente separate delle tre grandi scienze di questa fine del ventesimo secolo, l’astrofisica, la fisica delle particelle e la biologia. Come passare dal big bang allo sviluppo cellulare? Che cos’è che collega il vuoto quantico ed i buchi neri? Che legame c’è tra gli elettroni e l’angoscia? Laborit ci invita ad un viaggio affascinante che porta il lettore dalla nascita dell’universo alla reazione aggressiva di un topo in gabbia, dagli «omini verdi» (che peraltro, ci dice, non esistono) alla bellezza ed alla complessità d’un corpo umano. Muovendosi tra la necessità ed il caso, tra il determinato e l’indeterminato, lungo i diversi «livelli d’organizzazione» dell’esistente, Laborit ci conduce infine al riconoscimento dell’inutilità, anzi della pericolosità della gerarchia e del dominio nell’ambito umano.
Henri Laborit, 74 anni, medico e biologo, è stato l’inventore dei primi e fondamentali neurolettici. Autore o co-autore di quasi trenta libri a carattere sia specialistico sia metodologico e/o divulgativo (tra questi ultimi, ad esempio: La Nouvelle Grille, 1974 e Copernic n’y a pas changé grandchose, 1980), è conosciuto in Italia per: Intervista sulle strutture della vita (Laterza 1979), Elogio della fuga (Mondadori 1982) e La colomba assassinata (Mondadori 1985).
Olimpia e i Suoi Sponsor – Sport, Denaro e Politica nell’Antichità
Titolo originale: Die Unheiligen Spiele – Das Antike Olympia Zwischen Legende und Wirklichkeit
Autore/i: Weeber Karl-Wilhelm
Editore: Garzanti Editore
prima edizione, prefazione dell’autore, traduzione dal tedesco di Gianni Pilone Colombo.
pp. 190, numerose tavole b/n f.t., Milano
Un’immagine vascolare del vi secolo a.C. ci mostra il grande Eracle che afferra il suo avversario Anteo per la barba e gli ficca un dito nell’occhio: una mossa irregolare, bandita dal regolamento delle antiche Olimpiadi, e tuttavia tanto comune da essere immortalata sulla terracotta.
Quale fu la realtà dei Giochi Olimpici? Una storiografia troppo umanistica e agiografica ha creato intorno a Olimpia un mito di nobiltà e disinteresse, purezza e sacralità, che gli studi più recenti hanno progressivamente eroso. Accanto a un aspetto cultuale, i Giochi di Olimpia rivelano infatti passioni assai più terrene: lo sport dimenticava spesso la religione per stringere alleanze con la politica e il denaro, mentre la correttezza e il disinteresse lasciavano spesso spazio alla violenza e alla frode.
Una documentazione storica passata al vaglio della più recente antichistica permette a Karl-Wilhelm Weeber di restituirci un quadro più plausibile dei Giochi Olimpici greci. Non solo la storia greca viene ripercorsa attraverso una delle sue istituzioni più importanti e caratteristiche, ma la nostra civiltà, le nostre Olimpiadi ci appaiono sotto una luce diversa: un caso come quello di Ben Johnson, suggerisce l’autore, non è esclusivamente moderno; gli interessi politici non sono un esempio di «inquinamento» riservato ai nostri tempi. Forse la «pace olimpica» non è mai esistita.
Di Karl-Wilhelm Weeber, studioso di storia e filologia classica, docente all’Università di Bochum, Garzanti ha pubblicato in questa collana Smog sull’Attica.
Il Delfino – I Sentieri del Sogno Portano alla Verità
Romanzo
Autore/i: Bambarén Sergio
Editore: Sperling & Kupfer Editori
traduzione di Anna Pastore, illustrazioni di Óscar Astromujoff, titolo originale: The Dolphin.
pp. 288, illustrazioni b/n, Milano
Nelle acque blu dell’oceano un branco di delfini si prepara alla pesca quotidiana. Uno di loro si allontana per giocare con le onde della barriera corallina. È Daniel Alexander Dolphin, il grande sognatore. «Sei un perdigiorno», gli rinfacciano i suoi compagni. «Sei un sognatore», lo incoraggia il mare. Tuffo dopo tuffo, Daniel Alexander Dolphin impara ad ascoltare quella voce che solo lui sente e quando arriva il momento, il suo momento, non ha dubbi. Qualcosa al di là della barriera corallina – il limite delle acque sicure per tutti i delfini del suo atollo – lo attende invitandolo al salto che cambierà per sempre la sua vita. Preso il largo con slancio, scoprirà cose che non si vedono con gli occhi, ma con il cuore. Quale sorpresa quando scopre di non essere solo! Creature sconosciute, messaggere di sublime saggezza, lo guideranno all’appuntamento con l’onda perfetta. Dall’autore-rivelazione australiano una storia di coraggio, solidarietà e speranza, una perla strappata ai segreti del mare, un dono che lo scrittore intende fare a coloro che sanno esplorare con il cuore la magia che si cela dietro l’apparenza delle cose. Lasciamoci dunque trasportare in questo viaggio d’iniziazione seguendo i sentieri del sogno che portano alla verità.
Sergio Bambarén, è un autore australiano, nato in Perù e vissuto molti anni negli Stati Uniti. Esperto surfista, sensibile alle battaglie ecologiste per la salvaguardia dei mari, ha scritto libri di grande successo, il primo dei quali, Il Delfino, è diventato un piccolo classico. La conoscenza dell’ambiente marino e la volontà di salvaguardare i cetacei hanno reso Sergio Bambarén vicepresidente dell’Organizzazione Ecologica Mundo Azul (Blue World), e lo hanno spinto a viaggiare continuamente, nello sforzo costante di preservare gli oceani e le creature che li abitano.
Extraterrestri – Il Mito delle Creature Venute dalle Stelle
Autore/i: Lethbridge Thomas C.
Editore: Stampa Alternativa – Nuovi Equilibri
presentazione di Giovanni Feo, introduzione dell’autore, traduzione di Roberto Fedeli.
pp. 112, illustrazioni b/n, Viterbo
Nella Genesi biblica vi sono precisi riferimenti ai Figli di Dio che si unirono con le figlie degli uomini dopo una tragica guerra nel cielo. Chi furono questi esseri mitici e divini?
In uno scenario di remota guerra planetaria, l’autore affronta il problema extraterrestre arrivando a concepire che esseri di un altro mondo abbiano, in passato, colonizzato la terra.
T. C. Lethbridge (1901-1971) è stato per trenta anni archeologo alla Cambridge Antiquarian Society per poi specializzarsi come ricercatore psichico, rabdomante ed esploratore.
Colin Wilson lo ha definito una delle menti più importanti e originali in parapsicologia.
Storia del Cinema Mondiale – 2 Volumi
Volume I: Dalle origini alla fine della II Guerra Mondiale – Volume II: Dalla fine della II Guerra Mondiale ai giorni nostri • Titolo originale: Histoire du Cinéma Mondial des Origines à nos Jours
Autore/i: Sadoul Georges
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore
prefazione dell’autore, nota dell’editore, aggiornato al 1972 sotto la direzione di Goffredo Fofi, traduzione dalla settima edizione francese di Mariella Mammalella, revisione filmografica a cura di Ettore Capriolo.
vol. 1 pp. XIII-374, vol. 2 pp. X-375-988, numerose tavole b/n f.t., Milano
Volume I: Dalle origini alla fine della II Guerra Mondiale
In lunghi anni di pazienti ricerche, verifiche, approfondimenti, correzioni, aggiornamenti, Georges Sadoul, il più famoso storico del cinema, è giunto a compilare questa monumentale Storia del cinema, che per ricchezza e precisione d’informazione può essere considerata l’unica del suo genere e il primo serio tentativo di storiografia cinematografica. Al primo volume, che va da Plateau e Lumière alla fine della II guerra mondiale, segue questo secondo aggiornato al 1972, in fondo al quale si trova una serie di indici – dei registi, degli attori, delle filmografie nazionali, dei termini tecnici, dei titoli originali e italiani dei film – che permetteranno al lettore di informarsi con estrema rapidità su persone, opere, scuole, orientamenti ecc. In tal modo questo libro può essere utilizzato come un manuale, indispensabile per i critici professionisti, gli studenti e per gli amatori di cinema.
Volume II: Dalla fine della II Guerra Mondiale ai giorni nostri
In lunghi anni di pazienti ricerche, verifiche, approfondimenti, correzioni, aggiornamenti, Georges Sadoul, il più famoso storico del cinema, è giunto a compilare questa monumentale Storia del cinema, che per ricchezza e precisione d’informazione può essere considerata l’unica del suo genere e il primo serio tentativo di storiografia cinematografica. A questo primo volume, che va da Plateau e Lumière alla fine della II guerra mondiale, ne seguirà un secondo aggiornato al 1972. Alla fine dell’opera si troverà una serie di indici – dei registi, delle case di produzione, delle filmografie nazionali, dei termini tecnici, dei titoli originali e italiani dei film – che permetteranno al lettore di informarsi con estrema rapidità su registi, opere, scuole, orientamenti ecc. In tal modo questo libro può essere utilizzato come un manuale, indispensabile per i critici professionisti, gli studenti e per tutti gli amatori di cinema.
Grazie Mac
La guerra, la musica, la vita e tutto il resto
Autore/i: Crepax Franco
Editore: Ponte alle Grazie
unica edizione, in copertina: l’autore a sedici anni, in un fotoritratto con la camicia russa di Virgilio Scattola.
pp. 160, Milano
E ora, mio caro Mac, affido al tuo cuore di silicio il mio primo e forse unico segreto. Una sera, vinto dalla passione, scrissi su un pezzetto di carta le parole «ti amo», che per vergogna non firmai. Di soppiatto, dopo cena, mi avvicinai tremebondo alla sua balaustra e gettai il biglietto oltre la siepe, poi fuggii. Forse è ancora là perché in più di sessant’anni non c’è stato nessun riscontro.
«”Allora lo buttiamo?””Che cosa?” “Il portatile. È un pezzo di ferro. Non serve più a niente. Non si può nemmeno darlo ai bambini per giocare”. L’avevo messo sulla scrivania, cadavere pesante e inerte. Senza speranza avevo infilato per l’ultima volta la spina nella presa di corrente. Come un uccello, dopo una notte di sonno, scosse le piume ed emise un canto arrochito. Si accesero le luci e sullo schermo apparvero in fila tutte le icone. Per una decisione esterna, per un colpo di teatro del vecchio Mac, il Progetto, definitivamente abbandonato, ritornava di attualità.» Il Progetto di Crepax è scrivere un libro, cioè almeno una pagina al giorno per duecento giorni, per raccontare la sua storia: comincia poco prima della guerra, a Milano, continua a Venezia, dove la sua famiglia si trasferisce per paura dei bombardamenti, e riprende a Milano, la sua città, quella dove si è sposato, ha lavorato, ha vissuto, giocato, amato. Era la Milano del dopoguerra, dove alla fine degli anni Cinquanta scoppia il boom economico e non solo, anche quello della canzone italiana, colonna sonora indimenticabile dell’Italia unita dai 45 giri. Erano i tempi eroici dei primi cantautori, dei grandi successi del Cantagiro, l’epoca d’oro di Sanremo e Canzonissima. È il caso che porta Crepax a vivere e lavorare nel mondo del disco, a diventare l’artefice di tanti successi italiani, a sostenere, promuovere e credere in parole e musica che hanno accompagnato la seconda metà del Novecento. Poi, senza annunciarsi come sempre succede, il caso decide di cambiare le sue strade, di portare Crepax su altri percorsi, che lui accoglie, con il suo sguardo acuto e ironico, stupito sempre della meraviglia della vita, mai sazio né stanco, «furbo, libero e sorridente».
Franco Crepax (Milano, 1928) ha pubblicato quattro libri: Il corpo umano (Bompiani), Sottopadrone, I ricchi (Marsilio), Lanciere bianco (Biblioteca del Vascello). Per il resto ha passato la vita nel mondo della musica.
Per Adesso – Intervista con Carlo De Benedetti
Autore/i: Rampini Federico
Editore: Longanesi & C.
unica edizione, premessa dell’autore.
pp. 272, Milano
«Mi vengono attribuiti meriti, demeriti e soprattutto disegni machiavellici. Allora mi viene bene di rispondere in assoluta libertà alle domande che lei vorrà farmi proseguendo su quella linea di indipendenza che io considero la mia caratteristica più marcata anche nei confronti di molti colleghi e che comunque è stato il vero grande lusso che mi sono concesso nella vita.»
Carlo De Benedetti si confessa. Protagonista emblematico e controverso del capitalismo italiano negli ultimi decenni, l’editore del gruppo Espresso-Repubblica ha accettato per la prima volta di mettersi a nudo. E lo ha fatto con la consueta franchezza. In questo dialogo con Federico Rampini, egli racconta se stesso, le proprie aspirazioni, i successi e le sconfitte, l’incontro-scontro con personaggi come Agnelli, Berlusconi, Cuccia o Romiti, i difficili rapporti con il potere politico, il ruolo della stampa in Italia. Dalla prima infanzia a Torino alla fuga con i genitori in Svizzera durante la guerra, dalle esperienze di lavoro maturate nell’azienda del padre al breve e tempestoso periodo trascorso ai vertici della fiat, dalla stagione di Mani Pulite fino all’uscita dall’Olivetti, passando per le battaglie sull’Ambrosiano, la Mondadori, la SME, la Société Générale de Belgique, questa intervista ricostruisce – attraverso la voce di uno dei protagonisti – un pezzo della storia politico-economica dei nostri tempi, offrendo uno sguardo anticonformista sul futuro che ci attende in Europa e nel mondo. Non mancano, oltre a un’analisi severa sui limiti del nuovo capitalismo e sui costi sociali della «dittatura» dei mercati finanziari, i giudizi spietati sugli avvenimenti più recenti: la Telecom, il terremoto nelle banche, il tramonto di certi poteri forti, la sfida dell’euro e i cambiamenti che essa impone, la colonizzazione dell’industria italiana da parte dei grandi gruppi stranieri, le incognite dell’economia globalizzata, i rischi delle Borse e il collasso del sistema pensionistico. Ma da queste pagine esce anche un ritratto umano inedito, che va al di là delle ragioni della pura economia. Tutto questo, per adesso: non un’autobiografia, né tanto meno un bilancio, ma qualcosa di più, e di diverso. In attesa, come sembra alludere il titolo, di altre puntate…
Federico Rampini, nato a Genova nel 1956, è European Editor di Repubblica, di cui ha diretto la redazione di Milano. È stato corrispondente a Parigi e vicedirettore del Sole-24 Ore, ha collaborato con Le Figaro e con la Fondation Nationale de Sciences Politiques. Ha pubblicato numerosi saggi, tra i quali Il crack delle nostre pensioni (1994), La germanizzazione dell’Italia (1996) e L’Italia in Europa. Intervista con Mario Monti (1998).
Carlo de benedetti, nato a Torino nel 1934, nel 1976 è stato amministratore delegato della fiat. Dal 1978 al 1996 è stato azionista, amministratore delegato e presidente della Olivetti. È presidente della CIR e principale azionista del gruppo Espresso-Repubblica. È membro del comitato esecutivo della European Round Table of Industrialists a Bruxelles. Nel 1998 ha creato la Fondazione Rodolfo Debenedetti per promuovere la riforma del welfare e le politiche sociali europee. È sposato in seconde nozze con Silvia Monti, ha tre figli (Rodolfo, Marco, Edoardo) e sei nipoti.
Cicerone e il Suo Dramma Politico
Autore/i: Maffii Maffio
Editore: Gherardo Casini Editore
prefazione dell’autore.
pp. XXXI-448, 24 illustrazioni b/n f.t., Milano
Dalla prefazione:
«Poche situazioni ci offre la storia così intimamente drammatiche come quella di Cicerone. Il destino sembrò affidargli un compito superiore alle forze d’un uomo di lettere, per quanto geniale. Figlio della borghesia, homo novus, tentò d’affermare le proprie idee – e quelle della minoranza intellettuale alla quale in una società dilaniata dall’urto di due potenze avverse: l’aristocrazia gelosa dei suoi privilegi tradizionali e i capi di masse o d’eserciti pronti a strapparle il potere appena desse segno di debolezza.
Cicerone sognava lo Stato romano superiore agl’interessi dei partiti e dei singoli cittadini, armonicamente congegnato secondo un tipo ideale di repubblica atta a reggere con salda giustizia il mondo. Si sforzò d’imporre quest’ideale d’organismo politico e di suprema giustizia alla realtà del suo tempo, ma non vi riuscì. Ne fu anzi travolto. Altri riprese con spirito pratico il suo programma e – con notevoli mutamenti nei particolari, ma secondo le stesse linee direttive – potè attuarlo. Quest’attuazione fu l’Impero d’Augusto.
Marco Tullio morì senza neppure intuire quello che di lì a poco avrebbe fatto sorgere il seme da lui gettato nel solco della storia. Per essere un realizzatore gli mancarono l’inflessibilità del carattere, l’energia rettilinea dell’azione, la valentìa dell’uomo d’arme nel saper piegare gli uomini al servizio d’un’idea. Vide chiaro, pensò diritto, ma non eseguì con fortuna. Si trovò a rappresentare la funzione tipica della classe motrice – la borghesia dell’intelligenza – non avendo altre forze a sua disposizione che quelle della parola illuminante e del pensiero ordinatore in un mondo refrattario a subire il prestigio d’un apostolato intellettuale.[…]»
La Voce del Re – Romanzo
L’avventura intensa, inquietante e magica di un ragazzo solo sugli altopiani dell’Africa centrale
Autore/i: Quintana Anton
Editore: Casa Editrice A. Salani
traduzione di Elisabetta Svaluto Moreolo, titolo originale: De Bavianenkoning.
pp. 192, Milano
Morengaru vive su un altopiano dell’Africa centrale, dove è nato “come a un essere umano non dovrebbe mai capitare di nascere”: figlio di un cacciatore masai e di una contadina kikuyu, due civiltà dalla natura inconciliabile. Rifiutato da entrambe le tribù, non sopportando le continue umiliazioni, decide di abbandonare il mondo degli uomini: come un Tarzan volontario inizia a vagare nella giungla, andando incontro a una morte quasi certa.
Morengaru cammina per giorni e giorni attraverso gli aspri paesaggi africani, seguendo le tracce di un’antilope con un corno solo. Ma un giorno, si trova a fare i conti con un branco di babbuini ed è costretto a battersi all’ultimo sangue con il loro re.
Prima di scrivere questo libro, Anton Quintana ha attraversato da solo e senza armi la giungla indonesiana, per vivere nel modo più radicale l’esperienza della solitudine e della lotta per la sopravvivenza.
Nella Voce del re emergono con forza i temi più cari all’autore: il conflitto con se stesso e con il mondo, la ricerca dell’Altro e della propria identità, la scoperta dei confini.
Una storia di alienazione e redenzione, in uno stile che privilegia i grandi contrasti e le figure forti e che possiede la brutale intensità dei paesaggi africani.
Anton Quintana, pseudonimo di Anton Adolf Kuyten, si è rivelato lui stesso personaggio da romanzo per i suoi travagli personali e le esperienze non comuni di viaggiatore romantico in paesi lontani. È il primo di due gemelli nati nel 1937 ad Amsterdam da madre basca e padre marinaio olandese. Dopo la morte della madre, cresce in orfanotrofio, ma non si adatta alla nuova esistenza, è ribelle, e a diciassette anni fugge in Spagna dove viene arrestato per vagabondaggio. In prigione comincia a scrivere nello stesso periodo in cui il gemello, Andre, in Olanda, comincia a comporre poesie. Da questo momento in poi i due fratelli si dedicheranno interamente alla scrittura. Anton Quintana ha vinto i maggiori premi letterari olandesi, tra cui, per questo libro, il premio della critica dei Paesi Bassi nel 1996 e il maggior riconoscimento belga “Gouden Uil” nel 1997.
Voglio quelle Scarpe! – La più Grande Ossessione Femminile
Un paio di scarpe nuove non fa la felicità. Ma aiuta
Autore/i: Jacobbi Paola
Editore: Sperling & Kupfer Editori
illustrazioni di Sara Not.
pp. XVII-140, illustrazioni b/n, Milano
L’unica donna che, poverina, non ha potuto vivere l’esaltante momento dell’acquisto di un paio di scarpe fu Èva, la signora «Adamo», prigioniera del Paradiso Terrestre. Forse, se da quelle parti ci fosse stato un negozio di scarpe, la storia dell’umanità sarebbe andata in modo diverso! Dopo quell’increscioso inizio a piedi nudi, le scarpe sono diventate le migliori amiche delle donne. E le donne ricambiano con una passione che sconfina nella follia. Questo libro, a metà tra il saggio di costume e il racconto antropologico, prova a spiegare l’inarrestabile ascesa di un feticcio che attraversa la cultura popolare nei secoli, da Cenerentola a Sex & The City. Intorno alle scarpe, le donne hanno costruito – e continuano a costruire – mode e miti, appassionandosi via via a sandali e stivali, a tacchi assassini e ballerine. In base alle calzature che portano ai piedi, le donne si dividono in tribù e categorie dello spirito. In queste pagine, imparerete a identificare quali donne stanno sopra a quali scarpe, com’è fatto l’inconscio di chi porta il tacco a rocchetto come mai Amleto se la prendeva con le zeppe di Ofelia. Ne vale la pena. Perché le scarpe sono un capitolo a parte della storia della moda e del glamour. Il loro potere magico si riflette nelle nostre vite, ne I cinema, nell’arte, persino nella musica rap. Passo dopo passo, o meglio, scarpa dopo scarpa, tutto quello che c’è da sapere su un’ossessione che unisce donne di ogni età e a ogni latitudine. Un’ossessione che gli uomini stanno a guardare, prima stupefatti, infine incantati.
Paola Jacobbi, giornalista, è nata a Roma. Vive e lavora a Milano. È inviato speciale del settimanale Vanity Fair. Il numero di scarpe che ha acquistato nel corso della sua vita è Top Secret. I diritti del suo libro Voglio quelle scarpe! sono stati acquistati in una quindicina di Paesi.
Un Sogno : il Nostro Amore Bellissimo – Una Storia Vera
Autore/i: Solimeno Bruno
Editore: Albatros
prima edizione, in copertina: illustrazione dell’autore.
pp. 148, illustrazioni b/n, Roma
Un libro romantico e mai sdolcinato. Il racconto poetico e reale di una relazione difficile da vivere, ma appassionante e incantevole. L’incontro di due persone non più giovanissime avvenuto così, per caso. Un incontro che ha sancito l’inizio di un grande amore, sentimento raro e indomabile che pulsa tra le righe di questa storia… Ma il tempo gioca contro di loro e la speranza costituisce l’unico barlume in grado di contrastare l’inganno che l’amore finisca. Attraverso il racconto e le riflessioni di Bruno e i pensieri lasciati da Patrizia nelle sue lettere e nelle sue poesie, entriamo nel loro mondo d’amore, ben consci sin dall’inizio che ci aspetta un epilogo difficile da accettare, ma altrettanto convinti che quell’amore non si estinguerà, ma durerà per sempre.
Bruno Solimeno è nato il 19 febbraio del 1955 ad Orbetello, dove attualmente risiede. La sua occupazione principale si svolge presso un complesso residenziale all’Argentario, dove si occupa di giardinaggio.
Censura – Le Notizie più Censurate nel 2003
Titolo originale: Censored 2004. The Top 25 Censored Stories
Autore/i: Phillips Peter; Project Censored
Editore: Nuovi Mondi Media
prefazione di Sandro Provvisionato, introduzione di Peter Phillips, traduzione di Eva Milan e Giuliana Lupi.
pp. 352, Ozzano dell’Emilia (BO)
Le notizie che non hanno fatto notizia nel 2003.
Il piano di Rumsfeld per provocare attacchi terroristici. Le 8mila pagine rimosse dal rapporto Iraq all’Onu. La nuova minaccia coloniale all’Africa. Il progetto statunitense di dominio globale. Lo smantellamento dei sindacati. Lo scontro euro/dollaro fra le ragioni della guerra all’Iraq. Le responsabilità Usa nel colpo di stato in Venezuela. L’attacco alle libertà civili in nome della guerra al terrorismo. Le violazioni degli accordi internazionali da parte di Washington. Il peggioramento dei diritti umani in Afghanistan… e molto altro.
“Censura” è il risultato di un lavoro annuale di selezione tra migliaia di notizie condotto, nella Sonoma State University, da oltre 200 fra studenti, giornalisti e studiosi di prestigio, tra cui Noam Chomsky, Norman Solomon e Howard Zinn.
In tempi di concentrazione inedita dei media nelle mani di pochi ricchi e potenti, uno straordinario contributo per la libertà e la democrazia nell’informazione.
Peter Phillips, direttore di Project Censored, è professore di Sociologia alla Sonoma State University (California). Project Censored è un autorevole gruppo statunitense di ricerca sui media che da 27 anni si propone di “promuovere il ruolo del giornalismo indipendente in una società democratica”.
Prefazione di Sandro Provvisionato
Introduzione di Peter Phillips
Capitolo 1. Le 25 notizie più censurate nel 2003
- 1. Il piano di Rumsfeld per provocare i terroristi
- 2. Le forze britanniche e statunitensi continuano a utilizzare armi all’uranio impoverito nonostante le prove schiaccianti di effetti negativi sulla salute
- 3. Gli Usa eliminano illegalmente varie pagine dal rapporto Onu sull’Iraq
- 4. L’inosservanza degli accordi internazionali da parte degli Stati Uniti
- 5. L’Africa di fronte alla minaccia di un nuovo colonialismo
- 6. Il piano Puebla-Panama e il FTAA
- 7. Il coinvolgimento degli Usa nel massacro dei talebani
- 8. I rifugiati indesiderati, un problema globale
- 9. Gli aiuti statunitensi a Israele favoriscono l’occupazione repressiva della Palestina
- 10. Il piano neoconservatore per il dominio globale
- 11. L’Amministrazione Bush dietro il fallito colpo di stato militare in Venezuela
- 12. Dollaro Usa contro euro: un altro motivo per l’invasione dell’Iraq
- 13. La crisi in Argentina dà un nuovo impulso alle cooperative
- 14. Le politiche di austerità per il Terzo Mondo: prossimamente vicine a casa vostra
- 15. La sicurezza nazionale minaccia la libertà civile
- 16. Chiudere l’accesso alla tecnologia dell’informazione
- 17. Il tentativo di far scomparire i sindacati
- 18. Il Pentagono aumenta il numero dei contratti militari con aziende private
- 19. In Afghanistan la povertà, i diritti delle donne e la situazione civile non sono mai stati peggiori
- 20. La riforma del welfare pronta per una nuova ratifica ma ancora nessuna rete di sicurezza
- 21. Le multinazionali condannate sono premiate anziché punite
- 22. La guerra dell’esercito statunitense alla Terra
- 23. Il monopolio di Clear Channel suscita critiche
- 24. Lo status di “persona fisica” delle società per azioni è messo in discussione
- 25. La proposta delle “foreste in concessione” minaccia l’accesso alle aree demanial
Capitolo 2. Censura Déjà Vu di Peter Phillips e il team di scrittori di Project Censored
Attacchi mediatici – Gli Usa hanno distrutto intenzionalmente il sistema idrico iracheno – Un nuovo trattato commerciale mira a privatizzare i servizi sociali mondiali – Le politiche degli Usa in Colombia sostengono gli omicidi di massa – L’Amministrazione Bush ha impedito un’indagine dell’FBI sulla famiglia di Bin Laden prima dell’11 settembre – Il governo Usa spinge per un ritorno del nucleare – Bush nomina ex criminali in posti chiave del governo – Henry Kissinger e Gerald Ford hanno mentito al pubblico americano a proposito di Timor Est – Nuove leggi limitano l’accesso all’aborto negli Usa – La CIA rapisce i sospetti per torturarli e giustiziarli oltreoceano – Le società americane sfruttano il Congo – Le grandi società Usa di lavoro interinale indeboliscono gli impieghi sindacalizzati e maltrattano i lavoratori – Gli Usa di fronte a una crisi nazionale degli alloggi – La FCC interviene per privatizzare le onde radio
Capitolo 3. Notizie Frivole e Abuso di Notizie di Jason Spences e Christina Cutaia
Capitolo 4. La guerra in Iraq: prima e dopo di Norman Solomon, Peter Phillips, Marcus Borgman e Tom Lough
Capitolo 5. La “realtà” confezionata per la Tv della guerra in Iraq di Robin Andersen
Capitolo 6. Armi di disinformazione di massa di Sheldon Rampton e John Stauber
Capitolo 7. Usa Patriot Act: non censurato di Herbert Foerstel e Nancy Kranich
Capitolo 8. Come il potere modella le notizie di Janine Jackson, Peter Hart e Rachel Coen
Capitolo 9. In azione per la democrazia nei media di Peter Phillips, DaveyD, Marc Sapir e il team di Project Censored
Capitolo 10. I 5 giganti dei media di Mark Crispin Miller
Capitolo 11. Portatori di cattive notizie di Rohan Jayasekera
Capitolo 12. Perché il Giappone è ancora una minaccia per la pace e la democrazia in Asia di Kenichi Asano
Postfazione di Amy Goodman
Appendice. Guida alle fonti delle 25 principali notizie censurate Interne/Estere; Altre fonti nazionali e internazionali consigliate; Organizzazioni di mediattivismo; Siti web consigliati
L’Angelo in Fiamme – Romanzo
Titolo originale: Burning Angel
Autore/i: Burke James Lee
Editore: Baldini & Castoldi
traduzione dall’americano di Stefano Bortolussi.
pp. 360, Milano
«Ascoltami. Quando uccidi un altro essere umano, per quanto necessario possa sembrare al momento, una parte di te ti abbandona per sempre. Non voglio che questo ti succeda. Mi sogno ancora la guerra, gli uomini con cui mi sono scontrato nella mia carriera di poliziotto. I loro volti non vengono sepolti insieme al resto del corpo.»
Per chi già conosce James Lee Burke e il «suo» detective Dave Robicheaux L’angelo in fiamme sarà un nuovo e sempre affascinante viaggio nei crimini e nei misteri della Louisiana, e nuove sfumature si aggiungeranno all’affresco che Burke, da grande scrittore, dipinge della sua terra e dei suoi abitanti. Chi invece entra per la prima volta nel mondo di questo grande story-teller americano resterà incuriosito dalla trama e seguirà passo passo Dave Robicheaux mentre scioglie i nodi del mistero. Una giovane donna viene barbaramente uccisa, colpevole unicamente di essere la compagna di un uomo chiamato Sonny Boy Marsallus. Inseguendo questo enigmatico personaggio, Robicheaux ne scoprirà le molte identità (criminale, ex militare coinvolto suo mal grado nei traffici di droga e armi dell’esercito Usa, ma anche poeta e artista) e ne incontrerà gli amici (pochi) e i nemici (molti, tra cui mafiosi locali, ricchi industriali e proprietari terrieri corrotti, poliziotti dell’Fbi senza scrupoli) cercando di capire chi davvero è Sonny Boy e chi lo vuole morto. Numerosissimi e sfaccettati personaggi popolano il romanzo, primo fra tutti il poliziotto, che rivelano un’America meno conosciuta ma senza dubbio vera, con i suoi abitanti spesso attratti dal male più che dal bene, e le sue contraddizioni razziali e sociali, che ne fanno un Paese scintillante, ma che guardato con la lente d’ingrandimento dello scrittore rivela i destini dei singoli meno fortunati e ce lo fa sentire più vicino e reale.
«Burke è forse l’unico scrittore di gialli che riesca ad arricchire la sua prosa di un magico realismo, rifacendosi alla dolorosa storia del Sud degli Stati Uniti.» (People)
«Autori come Burke conducono in porto le loro ampie ispirazioni creandosi un universo parallelo d’azione, in cui i protagonisti – spesso emuli o pronipoti dei Maigret, dei Poirot, dei Nero Wolfe – agiscono in contesti precisi e riconoscibili.» (Tuttolibri)
«Burke, come pochi – primo fra tutti Ellroy – allarga al passato il campo di osservazione e si fa storico oltre che cronista.» (il manifesto)
è cresciuto in Louisiana e insegna letteratura americana alla Wichita State University. Vincitore del premio Edgar e candidato al Pulitzer, è autore di thriller tradotti in tutto il mondo. In italiano sono usciti Prigionieri del cielo (da cui è stato tratto un film con Alee Baldwin) e Rabbia a New Orleans (entrambi per Baldini&Castoldi), Black Cherry Blues, Autunno caldo a New Orleans, Piccola notte Cajun e L’occhio del ciclone (Mondadori). Prossimamente presso Baldini&Castoldi: The Neon Rain. Su Internet si trovano moltissime interviste e informazioni su Burke e i suoi libri.
Elogio della Luce al Tempo dei Dinosauri – Romanzo
Titolo originale: Éloge de la Lumière au Temps des Dinosaures
Autore/i: Lou Virginie
Editore: Edizioni Frassinelli
unica edizione, traduzione di Maria Abbrescia.
pp. 156, Milano
«L’orrore di una notte di violenza trasforma la vita di Solange: dalla brutalità primitiva dello stupro si irradia la luce che illuminerà il percorso della sua rinascita interiore.
La storia drammatica di una donna che in poche ore ha perso tutto – amore, amicizia, affetti famigliari – ma ha riconquistato se stessa.»
Solange, detta Sardine, quarant’anni passati, vive con Serge in una città francese alle cui spalle sono sorti i classici casermoni di periferia. Nella penombra del suo negozio – un tempo una libreria – si dedica in modo quasi maniacale a ridare forma a mobili e oggetti scaricati lì da amici e conoscenti. In questa tranquilla esistenza che si è ritagliata, fa irruzione la brutalità del mondo esterno. Durante una notte interminabile, «la notte dei selvaggi, della preistoria», la donna rimane in balia di un giovane sbandato, figlio della depressione dei quartieri dormitorio. Terrorizzata e impotente, è costretta a subire il suo turpiloquio, la sua violenza, fisica e sessuale. Catapultata in un incubo in cui vede la morte in faccia, si risveglia il giorno successivo in un universo ancora più crudele: quello dell’indifferenza del suo compagno, dell’amica Mona, della stessa madre. Ribadendo a tutti il suo ruolo non di vittima ma di sopravvissuta e conscia di una propria rinascita interiore dopo anni di non esistenza, Solange decide allora di lasciare tutto e tutti. Peregrinando da un bar all’altro di Parigi, incomincia a scrivere la sua storia, dedicata a coloro che non l’hanno voluta ascoltare davvero, perché capiscano e riflettano. Un romanzo originale, sorretto da una scrittura limpida ed efficace, che vuole essere un inno alla luce, la presa di coscienza di sé, contrapposta alla forza cieca dei dinosauri, la violenza. Violenza che sempre più spesso non è quella fisica, ma quella che nasce dall’indifferenza e dall’insensibilità.
Virginie Lou è nata nel 1954. Dopo aver esercitato vari mestieri, si è consacrata alla scrittura, soprattutto per l’infanzia.
Il Pensiero di Rol – La Teoria dello Spirito Intelligente
Autore/i: Bonfiglio Maurizio
Editore: Edizioni Mediterranee
nuova edizione riveduta, presentazione di Paoloa Giovetti, prefazione dell’autore.
pp. 168, Roma
Gustavo Adolfo Rol (1903-1994), è considerato nel mondo del paranormale un vero illuminato. Nato e vissuto a Torino, nell’arco di sessant’anni è stato protagonista di fenomeni paranormali d’ogni genere, in tutte le varietà possibili.
L’Autore in questo libro analizza prettamente l’aspetto filosofico del pensiero di Rol, approfondendo tematiche e ideologie che fecero in Rol la differenza.
Viene così sviscerata la teoria sullo Spirito Intelligente, la base per quella Coscienza Sublime che permise a Rol di elevarsi a vero Maestro di Vita e illuminata anima dei nostri tempi. Questo studio è un’ipotesi valida per coloro che desiderano approfondire il Mistero Rol e i suoi fenomeni che tanto fecero scalpore.
Maurizio Bonfiglio è studioso e ricercatore in campo paranormale dal 1982. Scrittore, autore del metodo Pensa Positivo, tiene conferenze, relazioni e seminari su medianità, metafonia, medicina alternativa e ricerche paranormali. Collabora come relatore a vari portali Internet e giornali locali. Ha lavorato come speaker radiofonico e conduttore televisivo.
Pensare Ventisette – Romanzo
Autore/i: Silvestri Alberto
Editore: Edizioni Frassinelli
unica edizione.
pp. 156, Milano
«Come avevano rubato la sua anima e fatto rivivere quel corpo ? Era suo prigioniero, vivo della sua vita. Lui che era pieno di sogni, lui che era pieno di progetti, lui che era colmo di speranze. Perché era successo questo Mani di flanella, mani antracite, ventimila progetti sotto i mari. Come era possibile? Eppure era accaduto. Ieri aveva ventisette anni, oggi quasi un secolo. Solo questo oggi possiamo dirti. Cosa era reale e cosa no? Suo padre e sua madre erano veri? Erano stati allucinazione? L’infanzia ? La scuola ? Gli amici ? Ventimila leghe ? I baci di sua madre, allucinazione? Ogni ricordo? Aveva mai sentito tanta angoscia. Nemmeno i ricordi erano più suoi. I nonni con cui giocava a cavalluccio? Edith? Via Edith, non vale. Silvia? Via Silvia, non vale. Via tutto. La sua anima ? Lavata con pedana. Ventimila metri cubi. Gli incubi, le paure, le speranze dell’adolescenza. Le lotte. La sua prima bicicletta da corsa. L’autostop in giro per l’Europa. Le discussioni appassionate. Calce viva, non vale, tutto condannato a morte. Una sola lucinazione era stata la sua vita. Un lucore, una striscia, una falce, mezzaluna e il culmine. Lunapiena. La follia. Quanti pleniluni spettano a un uomo? Ne aveva avuto in sorte uno. Soltanto se era pazzo era possibile spiegare quell’assurdo. Ma, se era pazzo, poteva fidarsi del suo ragionamento? Allucinato rio quello che vedeva, follia. Quali strade può percorrere un pazzo per preservare dalla follia un istante, un pensiero, un sogno, tre parole?»
Un corpo alla ricerca della sua anima; un’anima all’inseguimento del suo corpo. La storia di un’identità perduta, di una memoria che il tempo ha violato ed esaurito con crudele e tacita precisione. Una mattina Piero, il protagonista, si sveglia, nella sua stanza, come ogni giorno. Ha ventisette anni e una vita di speranze e promesse spalancata davanti a sé. Ma qualcosa si è spezzato, qualcosa di paurosamente inspiegabile è accaduto, perché Piero non riesce a riconoscere quell’enorme letto sfatto, quella camera spoglia, attraversata da ombre impietose, quell’appartamento buio che sembra chiudersi intorno a lui come una prigione. E soprattutto non riconosce il proprio corpo, così invecchiato, così stanco, così estraneo: una corazza inerte alle sue grida soffocate dalla paura e dallo sgomento, sorda alle sue domande ossessive ed elementari. Chi sono? Cosa mi è accaduto? Dove sono i miei genitori, e Silvia, e Edith? Che ne è stato dei miei amori, delle mie amicizie, dei miei desideri? È un incubo? È realtà? Sono pazzo, o forse malato? E il lettore non ne sa più di lui. Sopravvissuto a se stesso e ai suoi sogni di ragazzo, Piero incomincia a ricomporre a fatica i tasselli della sua esistenza, quasi fossero tanti puzzle scoordinati ma precisi che si affastellano grazie ai vaghi indizi disseminati qua e là, esili ma preziosi. In uno spazio «scenico» illuminato a sprazzi da una luce sinistra e inquietante, su cui incombono, con l’eco di una risata beffarda, i gesti e le parole di una donna misteriosa che di tanto in tanto compare in quella casa, Piero si agita senza realmente agire; ma invano, perché tutto ormai è stato vissuto e deciso. Pervaso da un’atmosfera allucinata, che penetra nel lettore, lo avvolge e si infiltra in lui come l’umidità, inchiodandolo alla lettura con un fascino implacabile e quasi crudele, governato da una lingua che sa evocare con efficacia cinematografica ogni gesto del protagonista, un romanzo sconvolgente e di grande intelligenza, capace di lasciare un segno indelebile dentro di noi.
Alberto Silvestri, nato a Roma nel 1933, è autore di testi teatrali e di sceneggiature cinematografiche e televisive. Nel 1996 ha pubblicato L’uomo che ascolta.
Essere Digitali
Titolo originale: Being Digital
Autore/i: Negroponte Nicholas
Editore: Sperling & Kupfer Editori
quarta edizione, introduzione dell’autore, traduzione di Franco e Giuliana Filippazzi.
pp. XIV-270, Milano
“Ha senso parlare dell’importanza del bit con un libro? Si, perché i sistemi multimediali interattivi lasciano ben poco spazio all’immaginazione. Come un film, la narrazione multimediale fornisce rappresentazioni così precise che all’occhio della mente rimane sempre meno da fare. La parola scritta, invece, suscita immagini ed evoca metafore che traggono molto del loro significato dall’immaginazione e dalle esperienze del lettore. Quando leggete un romanzo, siete voi che date al testo buona parte del colore, del suono e del movimento. E per comprendere veramente cosa significa «essere digitali» occorre lo stesso tipo di coinvolgimento personale che solo il libro può dare.”
I bit – il DNA dell’informazione – stanno rapidamente sostituendo gli atomi come strumento fondamentale della comunicazione tra gli uomini. La differenza tra lo schermo di un televisore e lo schermo un personal computer sta diventando una mera questione di dimensioni e quelli che un tempo erano i mass media – i mezzi di comunicazione di «massa» – stanno trasformandosi a poco a poco in mezzi di comunicazione personalizzati a due vie (anche se questa trasformazione sarà un po’ lunga). L’informazione non sarà più «spacciata» a potenziali consumatori, ma saranno gli utenti stessi a crearsi la specifica informazione di cui hanno bisogno.
Oggi, infatti, l’informatica non riguarda più il solo computer: è un modo di vivere. I giganteschi computer centrali, i cosiddetti mainframe, sono stati in gran parte rimpiazzati dai personal computer. Abbiamo visto i computer uscire da grandi stanze climatizzate per entrare in semplici armadi, passare poi sulle scrivanie per finire quindi sulle nostre ginocchia e, infine, nelle nostre tasche. Ma non finisce qui.
Già dai primi anni del prossimo secolo microcomputer delle dimensioni di un paio di gemelli da camicia saranno ben più potenti degli attuali PC e addirittura in grado di comunicare tra loro grazie a una rete di satelliti su orbite basse: altro che telefonini! L’apparecchio telefonico non si limiterà a suonare o a registrare messaggi: selezionerà i messaggi e probabilmente risponderà alle chiamate come un maggiordomo ben addestrato. La comunicazione di massa sarà rivoluzionata da sistemi che consentono di trasmettere e ricevere informazioni e passatempi personalizzati. La scuola diventerà più simile a un museo interattivo e a un campo-giochi dove i bambini potranno scambiare idee e socializzare con altri bambini di tutto il mondo. Il mondo digitale diventerà piccolo come la capocchia di uno spillo: altro che «villaggio globale».
Aumentando le interconnessioni tra gli individui, molti dei valori tradizionali propri dello stato-nazione lasceranno il passo a quelli delle comunità elettroniche, grandi o piccole che siano, così ben descritte da Howard Rheingold nel suo Comunità virtuali (Sperling & Kupfer, 1994). Socializzeremo infatti in un vicinato digitale, dove lo spazio fisico sarà irrilevante e il tempo avrà un ruolo differente. Fra vent’anni, guardando fuori dalla finestra, potrete vedere qualcosa distante da voi 10.000 chilometri e sei fusi orari. Un’ora di televisione potrà essere mandata a casa vostra in meno di un secondo. Un reportage sulla Patagonia potrà darvi la sensazione di andarci di persona. Un libro scritto da Stephen King potrà essere una conversazione con lui.
Nicholas Negroponte, uno dei maggiori esperti mondiali di comunicazione digitale, è professore di Tecnologia dei mezzi di comunicazione al Massachusetts Institute of Techonology, oltre che direttore del Media Lab – di cui è stato anche uno dei fondatori – dello stesso MIT.
Tinissima – La Vita di Tina Modotti, Fotografa e Rivoluzionaria
Titolo originale: Tinísima
Autore/i: Poniatowska Elena
Editore: Edizioni Frassinelli
traduzione di Francesco Saba Sardi, in copertina: Tina di Johan Hagemeyer, San Francisco, 1921-1922.
pp. 422, numerose illustrazioni b/n, Milano
«Mai prima aveva avuto quella sensazione di appartenenza, né con Robo, né con Edward, né con Xavier. Soltanto con Julio. Quando lui era dentro di lei, Tina era sopraffatta da un piacere quasi insopportabile, Varia tutt’attorno elettrificata da ogni loro respiro, carica di quel misterioso impulso, mentre si lasciavano andare in un volo, inconsapevoli di essere travolti. […] Tina viveva in un turbine, condividendo con i comunisti pericolo, segretezza, lotte. Prima, i suoi amici erano stati intellettuali; adesso, erano militanti, falegnami, ferrovieri. In casa loro, in via Abraham Gonzàlez, Tina e Julio accoglievano i leader in esilio degli operai e contadini di ogni parte dell’America meridionale, dei Caraibi, del Centroamerica, e lei si sentiva ispirata dalle loro passioni, dal pericolo in cui vivevano, dalla forza dei loro ideali. Accompagnava Julio alle loro riunioni e lo ascoltava parlare. Con Julio al suo fianco, era in grado di affrontare qualsiasi cosa.»
L’intensa e straordinaria vita di Tina Modotti, fotografa, poetessa, artista e rivoluzionaria di origine italiana, nella vibrante ricostruzione che ne fa Elena Poniatowska, la più nota giornalista e scrittrice messicana contemporanea. Un coinvolgente racconto in cui l’arte, la militanza politica, l’amore si contendono l’anima e il corpo di una donna. Sensuale e affascinante, brillante e appassionata, Tina, o meglio Tinissima, come la chiamava sua madre, fu compagna di personaggi di spicco: Edward Weston, già famoso fotografo, che la instradò verso quella che sarebbe diventata molto più che una scelta professionale; Diego Rivera, che la raffigurò nei suoi murales; Xavier Guerrero, che la infiammò per l’attivismo politico; Julio Antonio Mella, rivoluzionario cubano ucciso sotto i suoi occhi e del cui assassinio fu ingiustamente accusata, per finire con Vittorio Vidali, suo conterraneo e membro del Cominten. Un’avventura esistenziale tumultuosa in cui si spese senza riserve: dall’emancipazione sessuale e intellettuale sperimentata al suo arrivo negli Stati Uniti alla passione per la fotografia – trasformatasi in strumento di denuncia – nel Messico degli anni Venti, teatro di un’effervescente apertura al rinnovamento artistico e al protagonismo femminile. E poi l’adesione al partito comunista messicano, l’immersione nello stalinismo più rigido, la guerra civile spagnola in cui si adoperò come infermiera. Infine, nel 1939, il ritorno in Messico, stanca e malata, per morire in un taxi nel 1942…
Un libro che, sullo sfondo di un’accurata indagine biografica, nonché socio-culturale, coglie con ineguagliabile acutezza e sensibilità il segreto di una protagonista controversa, amata e odiata, osannata e perseguitata. Arricchito da un interessante apparato iconografico, tratto dalla produzione della Modotti stessa e di Weston, un testo che poteva essere scritto con tanta partecipazione solo da un’intellettuale come la Poniatowska, idealmente legata a Tinissima da affinità e aspirazioni.
Figlia del principe Jean A. Poniatowski, erede della corona di Polonia, e di Dolores Amor, appartenente a una grande famiglia messicana espulsa dalla rivoluzione, Elena Poniatowska è nata a Parigi nel 1933. Giornalista, saggista, autrice di romanzi in cui fonde mirabilmente il dato reale con la rielaborazione fantastica, ha firmato oltre quaranta opere. Vive a Città del Messico.