Libreria Editrice OssidianeLibreria Editrice Ossidiane

Libri dalla categoria Rune

Costituzionalismo Antico e Moderno

Costituzionalismo Antico e Moderno

Autore/i: McIlwain Charles Howard

Editore: Neri Pozza Editore

a cura di Vittorio Caprariis.

pp. 184, Venezia

L’argomento di questo libro è la genesi delle dottrine costituzionalistiche, considerate come una tradizione prevalentemente anglo-americana. L’Autore tuttavia, si preoccupa di rintracciarne le premesse nel pensiero politico greco e soprattutto nell’esperienza giuridica della Repubblica Romana.
Furono la decisiva influenza di Roma sul pensiero europeo e la rinascita della giurisprudenza romana in Europa occidentale, nel secolo XII, che agevolarono raffermarsi della common law e il sorgere dei più importanti principi del costituzionalismo.
Ma la più ampia attenzione è, in quest’opera, dedicata alla tradizione inglese, alla lotta costituzionale del ’500 e ’600, al significato della vittoria finale dei principi costituzionalistici. Con grande acutezza l’Autore tratteggia lo snodarsi di questa storia intorno al contrasto tra gubernaculum e jurisdictio e indica le soluzioni nei concetti della responsabilità politica e del controllo giudiziario.
L’importanza e quasi si direbbe la pungente attualità del libro non sfuggiranno certo a quanti si pongano i problemi dell’organizzazione politica, a quanti si volgano alla storia per una migliore comprensione delle rivoluzioni del passato.

Charles Howard McIlwain, professore emerito dell’Università di Harvard, C. H. Mcllwain è certamente uno dei più grandi, se non il più grande studioso vivente di storia del pensiero politico ed ha largamente influenzato questa disciplina negli Stati Uniti. Di lui vanno segnalate la eccellente edizione degli scritti politici di Giacomo I e la fondamentale opera su The High Court of Parliament (1910) e il più recente The Growth of Political Thought in the West (1932), nonché l’importante raccolta di saggi Constitutionalism and the Changing World (1939).

Visualizza indice

Avvertenza

Cap. I – Definizioni moderne del costituzionalismo
Cap. II – La concezione antica della costituzione
Cap. III – Il costituzionalismo romano e la sua influenza
Cap. IV – Il costituzionalismo nel Medio Evo
Cap. V – Dal Medio Evo ai tempi moderni
Cap. VI – Il costituzionalismo moderno e i suoi problemi

Appendice I
Appendice II

Indice dei nomi

La Volontà di Essere Felici

La Volontà di Essere Felici

(Progetto di una filosofia della vita psichica)

Autore/i: Rank Otto

Editore: SugarCo Edizioni

in appendice «Schopenhauer: sulla pazzia», introduzione dell’autore, prefazione, cura e traduzione di Francesco Marchioro.

pp. 192, Carnago (Varese)

Schiacciato dalle richieste della famiglia, nell’inevitabile conflitto che la costellazione materna-paterna impone al bambino, e dalla necessità di adattarsi in qualche modo alle norme morali della società e alle esigenze della realtà, il soggetto viene spesso sommerso dall’angoscia e dal senso di colpa, precipitando in un’infelicità che lo paralizza o ne scatena le reazioni aggressive. Ma al desiderio di felicità, che è in ogni uomo, non si può e non si deve rinunciare. La volontà di essere felici, sostiene Rank, deve essere una scelta fondante del soggetto, mentre, sul versante della psicoanalisi, l’analista deve costruire più che analizzare, far emergere la forza creativa invece di cucire interpretazioni giustificative. Tratteggiando un nuovo tipo d’uomo, forgiato sull’immagine dell’artista, Rank ci dice che la felicità è possibile ma che essa non può essere altro che un atto di volontà.

Otto Rank, 1884-1939, nacque a Vienna ed entrò a far parte giovanissimo degli intimi di Freud. Segretario, fin dall’inizio, della società psicoanalitica viennese, fu redattore della rivista «Imago» e direttore dell’«Internationale Zeitschrift für Psychoanalyse». In questa collana sono già apparsi: Il doppio, L’artista, Il mito della nascita dell’eroe, La figura del Don Giovanni, Il tema dell’incesto, La nudità, Il trauma della nascita e, con Hanns Sachs, Psicoanalisi e sue applicazioni.

Il Codice Segreto della Salute

Il Codice Segreto della Salute

Regole di vita e nutrizione per trovare benessere e armonia

Autore/i: Chenot Henri

Editore: Starbene

introduzione dell’autore.

pp. XIII-240, Milano

Il segreto della salute non è racchiuso in una formula fissa, ma è il risultato di un lungo processo di conoscenza dell’organismo che, da un lato, si basa sul patrimonio genetico, dall’altro non può ritenersi completo se non si considerano gli effetti che l’alimentazione, lo stile di vita, le condizioni ambientali e psicologiche possono avere sull’evoluzione dello stato fisico individuale. In questo libro Henri Chenot illustra un concetto nuovo di scienza della salute, la “biontologia”, che tiene conto dei cambiamenti che il corpo subisce, partendo da una visione olistica. Per consentire a ciascuno di fare un’analisi specifica del proprio stato di salute e delle patologie alle quali è predisposto, l’autore illustra la classificazione, propria della medicina cinese, di cinque differenti tipologie alle quali tutte le persone possono essere ricondotte. L’appartenenza all’uno o all’altro di questi gruppi condiziona la risposta di ogni organismo a determinati alimenti, alle conseguenze dell’invecchiamento e dell’inquinamento organico, allo stress. Da qui, grazie a una profonda consapevolezza delle proprie caratteristiche psicofisiche, inizia un percorso mirato a ottimizzare il potenziale di salute, prevenire i disturbi più comuni, raggiungere un benessere pieno e duraturo. Ricca di consigli dettagliati sull’alimentazione, sui metodi naturali di detossinazione e rigenerazione, e densa di insegnamenti per imparare a rispettare i personali ritmi biologici, un’opera che permette di arrivare molto vicini alla scoperta del prezioso codice segreto.

Henri Chenot, studioso di medicina cinese, psicologia bioenergetica e naturopatia, PH Doctor in Psicologia e, honoris causa, in Scienze umane; presidente fondatore dell’Accademia della Biontologia, gestisce e anima da oltre vent’anni l’Espace Henri Chenot di Merano, uno dei centri di benessere e cura più famosi nel mondo, oltre che luogo di ricerca medica e biologica.

L’Astrologia e i Miti del Mondo Antico

L’Astrologia e i Miti del Mondo Antico

Un suggestivo viaggio nello Zodiaco e nella mitologia greca e romana alla scoperta delle affascinanti connessioni che legano il destino dell’uomo alla vita dell’universo

Autore/i: Tamiozzo Villa Patrizia

Editore: Newton Compton Editori

prefazione dell’autrice.

pp. 208. nn. illustrazioni b/n, Roma

Chi non si è mai lasciato attrarre dal ripercorrere, con Omero, Virgilio e gli antichi narratori, le misteriose e affascinanti imprese degli dèi e degli eroi dell’antichità? Forse non tutti sanno però quanto intensi e ricorrenti siano i collegamenti tra la mitologia, lo Zodiaco e l’arte della divinazione di stelle e pianeti. In realtà, tutta la tradizionale terminologia riferita agli astri corrisponde alla nomenclatura dei protagonisti del cosmos antico: pensiamo ad Apollo-Helios, personificazione del Sole, o ad Artemide-Selene, immagine mitica della Luna.
Ma, al di là dell’onomastica, il rapporto tra astrologia e mitologia va ricercato più in profondità, nell’essenza simbolica del mito e nel suo suggestivo perdurare successivamente alla fine del mondo classico.
Questo libro è il frutto di una lunga meditazione sulle forme della religione, dell’arte e dell’astrologia nella Grecia antica, e dei suoi legami con la mitologia e la storia della religione cristiana ed ebraica.
Se ne ricavano sorprendenti connessioni: dodici (come le dodici costellazioni) erano i frutti dell’albero della vita, dodici le stelle intorno al capo della Madonna, dodici le tribù di Davide. Nelle dodici fatiche di Eracle, a cui è dedicata un’ampia sezione del volume, è possibile poi individuare l’analogia con il sole che attraversa i dodici segni e con le sfide che l’uomo deve affrontare, per elevarsi spiritualmente, nascendo sotto le dodici, diverse, costellazioni astrologiche.
L’indagine sul culto degli astri nel suo raccordo con la dimensione mitologica si rivela così un’affascinante ricerca sulle origini stesse dell’umanità, ricerca inevitabilmente destinata ad intrecciarsi con il mistero della conoscenza e della presenza dell’uomo sulla terra.

Patrizia Tamiozzo Villa, laureata in giurisprudenza, è studiosa ed esperta astrologa. Collaboratrice di “Riza Psicosomatica” e di “Sirio”, è stata socia del Centro Italiano di Astrologia.
Da tre anni firma la rubrica Astrologia e salute per il mensile “Astrolei”. Tra le sue pubblicazioni: Allegra guida ai difetti astrologici (1982), Virtù e difetti astrologici (1984), Il cielo della salute (1989), e, per la Newton & Compton, L’astrologia (1997). Ha ricevuto per la sua attività vari riconoscimenti, tra i quali, nel 1988, il Premio per la saggistica della Presidenza del Consiglio.

I Simboli dei Sogni

I Simboli dei Sogni

Analisi psicologica, psicoanalitica, esoterica e mitologica – La guida più ampia e completa alle simbologie oniriche

Autore/i: Coupal Marie

Editore: Edizioni Il Punto d’Incontro

introduzione dell’autrice, traduzione di Fedra Cocca.

pp. 420, Vicenza

Durante la giornata, ci confrontiamo continuamente con l’elemento razionale, obbedendo a una moltitudine di divieti che ci permette di inserirci in un contesto sociale. Di notte, al contrario, ci liberiamo da tutto questo, spogliandoci della morale, del Super-Io, e togliendoci la maschera, per affrontare le nostre debolezze e i nostri meccanismi di difesa. Pertanto, quando dormiamo, viaggiamo a livello astrale in altri luoghi, comunicando a vari livelli e raggiungendo ciò che lo spirito cosciente non ci permette di incontrare.
È stato dimostrato che le abitudini comportamentali della veglia vengono riflesse da quelle dei sogni. Ad esempio, se da svegli tendiamo a fuggire dai problemi, in sogno potrà capitarci di scappare da un nemico, piuttosto che affrontarlo. L’analisi dei sogni ci consente di prendere consapevolezza dei nostri meccanismi interni di reazione, per scoprire così tratti del nostro carattere che ancora non abbiamo ben chiari, ma che incidono sulla qualità della nostra vita senza alcun controllo da parte nostra.
Questo libro rappresenta un’esplorazione a tutto campo del mondo dei sogni e delle simbologie oniriche, una raccolta di interpretazioni ampia e accurata, che segue l’approccio psicologico, psicoanalitico, esoterico e mitologico. Il testo propone un elenco dettagliato dei sogni e dei loro simboli, organizzato in ordine alfabetico. Una preziosa fonte di consultazione per decifrare la profondità e la ricchezza degli stati onirici, essenziali per il nostro equilibrio mentale. Una guida pratica e completa, con numerosi riferimenti, adatta a lettori esperti e meno esperti, per scoprire i segreti e interpretare i messaggi contenuti nei nostri sogni.

Etnos e Etnografia

Etnos e Etnografia

Autore/i: Bromlej Julian Vladimirovič

Editore: Editori Riuniti

prefazione all’edizione italiana dell’autore.

pp. 408, Roma

Sommario:

Prefazione all’edizione italiana

Parte prima
L’etnos come sistema dinamico

  • Capitolo primo – Sulla posizione dell’etnos nel sistema delle comunanze umane (osservazioni preliminari)
  • Capitolo secondo – Etnos e organismo etnosociale
  • Capitolo terzo – La cultura e le sue funzioni etniche
  • Capitolo quarto – Sul problema degli aspetti etnici delle caratteristiche psichiche
  • Capitolo quinto – L’endogamia come «stabilizzatore» dell’etnos. Etnos e popolazione genetica
  • Capitolo sesto – Tentativo di tipologizzazione delle comunanze etniche Capitolo settimo – I processi etnici

Parte seconda
L’etnografia come scienza delle comunanze etniche

  • Capitolo primo – Alcune tradizioni della scienza dei popoli
  • Capitolo secondo – Sulla questione dell’oggetto e dell’argomento delle ricerche etnografiche
  • Capitolo terzo – La delimitazione dell’etnografia e la sua cooperazione con le altre discipline nello studio delle componenti fondamentali dell’etnos
  • Capitolo quarto – Gli studi etnografici nel passato e ai nostri giorni. Etnografia, storia e sociologia
  • Capitolo quinto – La funzione della demografia, dell’antropologia e della geografia nello studio delle comunanze etniche

A mo’ di conclusione
Elenco delle abbreviazioni
Note

I Rothschild

I Rothschild

Autore/i: Bouvier Jean

Editore: Editori Riuniti

prefazione dell’autore, traduzione di Alfredo Salsano.

pp. 328, Roma

Il destino della famiglia Rothschild è tale da interessare tutti coloro che si sentono attratti dalla storia. E oggi, nell’epoca in cui l’«economico» e il «sociale» hanno ormai acquistato un posto di primo piano rispetto al «militare» e al «politico», la vicenda di questa dinastia di banchieri e finanzieri assume una importanza illuminante per tutta la storia del XIX e del XX secolo. «Si ammetterà facilmente, dice lo stesso Bouvier nella sua prefazione a questo libro, che una storia del XIX secolo che omettesse i Rothschild – e di queste storie ce ne sono state – sarebbe senz’altro inutile… La guerra di Crimea è passata, la Compagnia delle Ferrovie del Nord resta. Il primo significato che la presente opera aspira ad avere è dunque questo.
I Rothschild sono a loro modo dei condottieri del nostro tempo. Hanno diritto alla storia.»

Jean Bouvier (Lione, 1920) è professore universitario e segretario dell’Associazione francese degli storici economisti. È uno dei maggiori specialisti di storia economica degli ultimi due secoli, in particolare per quanto riguarda la storia delle banche e dell’alta finanza.

Religiosità Indoeuropea

Religiosità Indoeuropea

Autore/i: Günther Hans F. K.

Editore: Edizioni di Ar

presentazione di Julius Evola, prefazioni dell’autore, traduzione dal tedesco di Adriano Romualdi e Carlo Minutoli.

pp 84, Vibo Valentia

Se provassimo a definirla in termini brevi, diremmo che, presso gli Indoeuropei, la religiosità intesa come intuizione del divino coincide con la loro aspirazione alla forma-formante – der Wille zur Gestaltung -, in cui si intersecano l’inclinazione dell’indole ariana alla introspezione – Innenschau – e la sua vocazione alla contemplazione del lontano – Weitenschau. Non Provvidenza, quindi, ma Destino, non redenzione dal peccato, ma fedeltà al Destino, giacché “la religiosità indoeuropea non è la religione della mortificazione di sé, ma la religiosità di chi vuole onorare la divinità stando eretto in mezzo alla fatalità della vita umana per l’onore della divinità che è in lui.”

L’Amore e l’Occidente

L’Amore e l’Occidente

Eros morte abbandono nella letteratura europea

Autore/i: de Rougemont Denis

Editore: Rizzoli

introduzione di Armanda Guiducci, nota e traduzione di Luigi Santucci.

pp. 498, Milano

L’amore e soprattutto il modo in cui è inteso nel mondo occidentale. Denis de Rougemont rilegge la letteratura, la cultura e la civiltà occidentale, a partire dalla storia di Tristano e Isotta, leggenda che, a suo avviso, conteneva all’origine un significato religioso segreto. Questa si era poi sviluppata in ambiente cortese dove, tra l’XI e il XII secolo, era fiorita la poesia dei trovatori, legati all’eresia catara, in una poetica che contrappone l’amore coniugale che si realizza nel matrimonio, con le sue leggi e il suo carattere istituzionale, all’amore-passione, che è annullamento di se stessi, identità, vertigine, abbandono.

L’Amore e l’Occidente insegue il mito dell’amore-passione nelle sue metamorfosi continue, dalle sue origini più antiche alle rielaborazioni e risonanze che ha avuto nella storia della letteratura occidentale. Fino ad arrivare all’epoca moderna, evidenziando come la crisi del matrimonio incontri la sua spiegazione più profonda nell’incompatibilità di due morali – quella del matrimonio e quella della passione – così profondamente radicate nell’Occidente.

Denis de Rougemont (1906-1985) è considerato uno dei padri fondatori del personalismo. Nato e vissuto in Svizzera, è noto soprattutto per i suoi scritti sulle radici culturali della civiltà europea e per la sua lunga battaglia a favore dei princìpi federalisti. Con L’Amore e l’Occidente acquistò fama internazionale. Tra le sue opere ricordiamo: I misfatti dell’istruzione pubblica, Diario di un intellettuale disoccupato e L’uno e il diverso. Per una nuova definizione del federalismo.

Il Libro degli Insegnamenti di Lao-Tzu

Il Libro degli Insegnamenti di Lao-Tzu

Autore/i: Cleary Thomas

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

introduzione dell’autore, traduzione di Claudio Lamparelli, in copertina: Yen Tzu Yü, particolare di un paesaggio cinese (XII sec.).

pp. 240, Milano

«Raddrizza il corpo, unifica la visione, e l’armonia del cielo arriverà. Concentra la conoscenza, rettifica le tue valutazioni, e lo spirito giungerà a dimorare in te. Allora avrai a disposizione la Virtù e potrai seguire la Via.»

Gli ultimi insegnamenti sul Tao – la Via – rivelati da Lao-tzu, l’autore del Tao Te Ching, uno dei classici della letteratura mondiale. Lao-tzu, leggendario saggio dell’antica Cina, dimostra che coltivare la semplicità e la spontaneità è essenziale sia all’individuo illuminato sia al leader avveduto. Testo finora sconosciuto in Occidente e considerato dai cinesi come uno dei grandi classici del Taoismo per la notevole accessibilità delle sue massime spirituali e per la sua eleganza stilistica, Il libro degli insegnamenti è un’opera senza tempo che si rivolge ancora oggi al lettore come un classico dell’arte di vivere.

Thomas Cleary, Ph. D. e docente all’Università di Harvard di Lingue e civiltà dell’Asia orientale, è un seguace del Buddhismo, e ha vissuto sei anni in Giappone. Ha tradotto oltre trenta tra i più importanti testi sacri cinesi e giapponesi. Tra le sue opere, sono state pubblicate in edizione Oscar: Il libro dell’equilibrio e dell’armonia, un saggio sui principi del Taoismo, e L’arte giapponese della guerra.

Il Teatro Illustrato

Il Teatro Illustrato

Nelle edizioni del Settecento

Autore/i: Goldoni Carlo

Editore: Marsilio Editori

introduzione di Cesare Molinari.

pp. XL-604, interamente illustrato b/n, Venezia

«I due libri su’ quali ho più meditato, e di cui non mi pentirò mai di essermi servito, furono il Mondo e il Teatro». (Carlo Goldoni)

Le numerose edizioni settecentesche che s’intersecano l’una con l’altra,la mancanza degli autografi e la vastità dell’impresa di fronte alle cento e più commedie, alle decine di melodrammi giocosi, di drammi per musica e di altri componimenti teatrali, cui si affiancano poesie, prose amplissime di memoria e un cospicuo epistolario, hanno impedito fino ad ora che si affrontasse la questione dell’edizione critica delle opere di Carlo Goldoni.
La cultura italiana e internazionale si era rassegnata e accomodata all’ombra della grande, meritoria fatica di Giuseppe Ortolani iniziata nei primi anni del secolo, senza, tuttavia, un chiaro progetto e senza precisi criteri filologici Alla base di questa edizione nazionale vi è stata una preliminare indagine sulle stampe volute dall’autore dal 1750 agli anni ultimi della sua lunga vita al fine di determinare, opera per opera, i diversi stadi del testo. Da qui la presenza di un ricco apparato di varianti che illustra l’evoluzione della singola opera fino al momento in cui l’autore non impone ad essa una fisionomia definitiva.
Consegnati al teatro, i testi, che erano nati per esso, riprenderanno immediatamente il loro cammino nella continua e molteplice dinamica dell’interpretazione che qui viene di volta in volta ricostruita nelle pagine dedicate alla fortuna.
Il volume raccoglie tutte le incisioni che illustrano le edizioni del teatro di Carlo Goldoni pubblicate durante la sua vita col suo consenso e in qualche modo sotto la sua supervisione. Questo ricchissimo apparato iconografico rappresenta la prima visualizzazione dell’esperienza teatrale goldoniana.
«Le illustrazioni, infatti – scrive Cesare Molinari -, sono interpretazioni. Anzi, in senso lato, tutte le figurazioni possono essere considerate in quanto interpretazioni. Interpretazioni di una realtà, di un evento o di un paesaggio, oppure interpretazioni di un tema. A più forte ragione le illustrazioni di un testo letterario, narrativo o drammatico che sia, andranno in primo luogo guardate come interpretazioni di quel testo, o di suoi singoli episodi. E se poi, come nel nostro caso, le illustrazioni accompagnano tutta l’opera di un autore, o almeno buona parte di essa, sarà anche lecito considerarle, nel loro insieme, come una complessiva interpretazione di quell’autore».
Questo «teatro illustrato» rappresenta la più affascinante testimonianza della fortuna del teatro di Carlo Goldoni nella Venezia del Settecento, alla quale integralmente appartiene.

Cesare Molinari, nato a Venezia dove ha presieduto l’Istituto internazionale per la ricerca teatrale, insegna storia del teatro all’Università di Firenze. Tra le sue opere si ricordano: Spettacoli fiorentini del Quattrocento (1961), Le Nozze degli dei (1968), Storia di Antigone (1978), Storia universale del teatro (1982), L’Attrice divina (1985), La Commedia dell’arte (1985), L’Attore e la recitazione (1992). È direttore della rivista «Biblioteca teatrale».

Thalassa – Psicoanalisi delle Origini della Vita Sessuale

Thalassa – Psicoanalisi delle Origini della Vita Sessuale

Seguito da Maschio e Femmina

Autore/i: Ferenczi Sandor

Editore: Casa Editrice Astrolabio

introduzione dell’autore, prefazione di Nicolas Abraham, traduzione di Silvia Maggiulli.

pp. 132, Roma

Quest’opera – ha scritto Sigmund Freud – la più brillante e la più profonda del pensiero di Ferenczi, è un’applicazione del punto di vista psicoanalitico alla biologia dei processi sessuali, e anche oltre: alla intera vita organica.
Qui troviamo, forse, la più ardita applicazione della psicoanalisi che sia mai stata tentata.

Il libro che il lettore italiano ha nelle mani è uno dei più appassionati e dei più liberatori del nostro secolo. È un tentativo di spingere il cammino della psicoanalisi verso un metodo di investigazione universale. La psicoanalisi diverrebbe in questo modo uno strumento complementare delle scienze della natura, della biologia, della paleontologia, della medicina, e persino, volendo spingere all’estremo le sue conseguenze, della chimica e della fisica. Facciamo tuttavia le nostre riserve sulla utilità ed anche semplicemente sulle possibilità di attuazione di una simile impresa. È necessario leggere la dimostrazione che lo stesso Ferenczi ci offre a proposito di un circoscritto problema biologico: l’evoluzione della genitalità, oggetto stesso della presente opera.
La lettura di questo libro in un primo tempo ci sconcerta, poi, a poco a poco, ci fa penetrare in un universo strano e affascinante. Man mano che procediamo, ad ogni pagina si presenta dinnanzi a noi una qualche inattesa evidenza, collegata ad altre già intraviste e che le conferma con l’aggiunta di nuovi significati; finiamo per esserne conquistati e la nostra giubilatoria adesione segna una liberazione.

Sandor Ferenczi nacque a Miskolc, in Ungheria, nel 1873 e si laureò in medicina a Vienna nel 1897. Nel 1905 fu nominato perito psichiatra presso la Corte di assise di Budapest. Nel 1907 conosce Freud e si inizia al lavoro psicoanalitico. Nel 1909 accompagna Freud nel giro di conferenze che il maestro tenne in vari centri degli Stati Uniti, e dopo aver fondato la società ungherese di psicoanalisi fu eletto nel 1918 presidente della Società Internazionale di Psicoanalisi. L’anno seguente fu nominato professore nell’Università di Budapest ed eletto membro onorario della Società Britannica. Perseguitato per motivi politici si dimise da tutte le funzioni ufficiali e continuò ad esercitare professionalmente la psicoanalisi. Morì nel maggio 1933 di un’anemia perniciosa.

Tribunali della Coscienza

Tribunali della Coscienza

Inquisitori, confessori, missionari

Autore/i: Prosperi Adriano

Editore: Giulio Einaudi Editore

nuova edizione, prefazione e premessa dell’autore.

pp. 714, nn. tavole a colori e b/n f.t., Torino

La presenza della Chiesa nell’Italia moderna si è fatta sentire in termini non solo di potere politico ma anche di conquista delle coscienze. Scopo di questo volume è ricostruire le forme e i tempi di affermazione dell’egemonia cattolica in Italia dopo la rottura dell’unità religiosa europea. Fu solo un processo di reazione, di «controriforma», oppure l’avanzata di un’onda più lunga di quella suscitata dalla predicazione di Lutero?

La presenza della Chiesa nell’Italia moderna si è fatta sentire in termini non solo di potere politico ma anche di conquista delle coscienze. Scopo di questo volume è ricostruire le forme e i tempi di affermazione dell’egemonia cattolica in Italia dopo la rottura dell’unità religiosa europea. Fu solo un processo di reazione, di «controriforma», oppure l’avanzata di un’onda più lunga di quella suscitata dalla predicazione di Lutero?
La risposta viene cercata attraverso l’analisi di tre tipi di presenze istituzionali della Chiesa: l’Inquisizione romana, primo tribunale centralizzato della penisola come potere poliziesco e repressivo; le nuove forme di confessione come intervento persuasivo e dolce di sostegno delle coscienze; la predicazione dei missionari nelle campagne e tra le classi popolari come strumento di animazione e conquista culturale.
Nella realtà storica del Cinque e Seicento, questo schema subì variazioni di ogni genere: l’Inquisizione, dopo la prima, durissima fase di lotta contro l’eresia, si piegò a tribunale della moralità quotidiana. La confessione, impiegata all’inizio come strumento poliziesco, diventò teatro di sollecitazioni e seduzioni di varia natura, tipici reati di una divisione tutta moderna tra religione e politica, che lasciava alla guida ecclesiastica il controllo della coscienza come tribunale di un sistema di norme morali a carattere individualistico, dominato dalle colpe del sesso. Spettò ai missionari collegare persuasione e repressione, dando così una base di massa all’egemonia cattolica.

Adriano Prosperi (1939) è professore emerito di Storia moderna presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Tra le sue opere, nel catalogo Einaudi: Tribunali della coscienza. Inquisitori, confessori, missionari («Biblioteca di cultura storica», 1996 e «Piccola Biblioteca Einaudi», 2009); La figura del vescovo fra Quattro e Cinquecento: persistenze, disagi e novità (Storia d’Italia. Annali, vol. 9, 1986); Penitenza e Riforma (Storia d’Europa, vol. IV, 1995); Incontri rituali: il papa e gli ebrei (Storia d’Italia, vol. 11/1, 1996). È autore, insieme a Paolo Viola, di Manuale di storia moderna e contemporanea («Piccola Biblioteca Einaudi ns», 2000).
Nel 2001 (sempre nella «Piccola Biblioteca Einaudi ns») è stato pubblicato Il concilio di Trento: una introduzione storica. Nel 2005 in «Einaudi Storia» è uscito Dare l’anima (nuova edizione PBE 2015); nel 2008 Giustizia bendata. Percorsi storici di un’immagine; nel 2010 è uscito, nei «Passaggi Einaudi» Cause Perse – Un diario civile; nel 2013, negli «Einaudi Storia», Delitto e perdono (nuova edizione PBE 2016); nel 2016, negli «Einaudi Storia», La vocazione.

Visualizza indice

Prefazione alla presente edizione. – Premessa. – Parte prima. L’Inquisizione. Prologo. L’esperimento calabrese. I. La fede italiana. II. La nascita della nuova inquisizione. III. Inquisizione romana e stati italiani. IV. Concilio o «guerra spirituale». V. Lo sviluppo della Congregazione del Sant’Uffizio. VI. La crudele Inquisizione. VII. Il campo inquisitoriale: gli addetti. VIII. Il campo inquisitoriale: le regole. Parte seconda. La confessione. Premessa. Questioni di coscienza. IX. Inquisitori e confessori: prescrizioni. X. Inquisitori e confessori: descrizioni. XI. La confessione al Concilio di Trento. XII. Vescovi e inquisitori per una società cristiana. XIII. Riti di passaggio, passaggi obbligati. XIV. Strumenti e ostacoli. XV. Controllo delle coscienze e controllo del territorio. XVI. Vescovi e inquisitori. XVII. Credere alle streghe. XVIII. Pedagogia inquisitoriale. XIX. Una Inquisizione «pastorale»? XX. Inquisitori ed esorcisti. XXI. Santità vera e falsa. XXII. Costringere alla confessione, controllare i confessori. XXIII. Foro interno, foro esterno. XXIV. Confessione come consolazione e aiuto. XXV. Inquisitori e confessori. XXVI. Confessori e donne. XXVII. «Credere col cuore». Parte terza. I missionari. XXVIII. Le nostre Indie. XXIX. Il metodo missionario. XXX. Riti di passaggio. XXXI. Il viaggio del pellegrino, la processione del missionario. – Indici.

Biografia della Fisica

Biografia della Fisica

Autore/i: Gamow George

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

premessa dell’autore, traduzione di Michelangelo Fazio.

pp. 336, nn. illustrazioni a colori e b/n, Milano

Esistono due categorie di libri di fisica: i libri di testo in cui sono espresse le basi sperimentali e teoriche, ma in cui di solito non si considera lo sviluppo storico della ricerca e i dati sulla vita dei grandi fisici, e i libri a carattere storico, ricchi di notizie biografiche sui grandi scienziati, in cui manca però una trattazione scientifica. In questo libro George Gamow compendia sia lo sviluppo storico delle scienze fisiche sia le formulazioni teoriche e le loro applicazioni: illustra il processo a Galileo e le leggi fondamentali della meccanica galileiana; rievoca i contatti personali avuti con Niels Bohr insieme ad un’accurata descrizione del suo modello atomico; alterna la definizione dei principi base della fisica ad aneddoti su scienziati famosi, la descrizione di esperimenti celebri a epigrammi e battute polemiche. Gamow si propone di suggerire al lettore, più o meno giovane, solo curioso o già competente, il significato della fisica e di fargli intuire la natura della personalità dei fisici, stimolando in lui il desiderio di proseguire lo studio sistematicamente, su testi specializzati.

George Gamow (Odessa, 1904-Boulder[Colorado], 1968), dopo essersi laureato all’Università di Leningrado, studiò nel 1928 a Gottinga. Spiegò la radioattività naturale e, con Lord Ernest Rutherford, fece esperimenti sulla- trasformazione indotta sugli elementi leggeri. Per invito di Niels Bohr fu per un anno all’Istituto di Fisica teorica di Copenaghen con una borsa di studio della Reale Accademia Danese. Lavorò poi per un anno a Cambridge con Lord Rutherford. Dal 1931 al 1933 insegnò all’Università di Leningrado. Nel 1933 si trasferì negli USA, dove nei primi anni collaborò con Edward Teller alla teoria del decadimento β. In seguito sviluppò la teoria della struttura interna delle stelle giganti rosse; con Shoenberg mise a punto la teoria del cosiddetto processo Urca; con R.A. Alpher formulò la teoria sulle origini degli elementi chimici nel big bang basata sulla cattura successiva dei neutroni (teoria α-β-γ, da Alpher-Bethe-Gamow). Nel 1954 cominciò ad essere attratto dai fenomeni biologici, e pubblicò scritti sull’immagazzinamento delle informazioni e il loro trasferimento nella cellula vivente, avanzando l’ipotesi di un ”codice genetico”. I suoi meriti di divulgatore scientifico, noto in tutto il mondo, gli furono riconosciuti dall’Unesco nel 1956 con il premio Kalinga per la divulgazione scientifica.

Il Libro dei Segreti

Il Libro dei Segreti

Discorsi su “Vijñāna Bhairava Tantra”

Autore/i: Osho Rajneesh

Editore: Bompiani

traduzione dall’inglese di Roberto Donatoni.

pp. 336, Milano

Il libro dei segreti è la più densa e suggestiva introduzione all’insegnamento di Bhagwan Shree Rajneesh straordinaria concrezione culturale che amalgama, intorno al tantrismo, tradizioni orientali come lo zen e il sufismo, elementi delle diverse religioni storiche e le moderne dottrine occidentali della liberazione. Come tutta l’opera di Rajneesh, anche questo libro è la trascrizione di un insegnamento orale, e precisamente il commento a un antico testo sacro, il Vijñāna Bhairava Tantra (“via per andare al,di là della coscienza”), ove in forma di dialogo amoroso tra Śiva e Devī (maestro e discepolo, principio maschile e principio femminile) sono descritte le tecniche di meditazione che consentono di raggiungere una trasformazione interiore inaccessibile ai modi abituali della conoscenza. Il tantra è appunto la via dell’illuminazione, un itinerario spirituale, un metodo, non un corpo di principi o una dottrina. Non è infatti ideologia, ché anzi aiuta ad abbattere gli schemi mentali che ci impediscono di riconoscere la vita. Non ‘e religione, almeno in senso tradizionale: “Dio è passato attraverso troppe bocche sbagliate, è quasi una parola sporca: totalità è meglio.” Né si propone di riscattare alcuna colpa: “Dovete essere peccatori: solo così continueranno a prosperare chiese, templi, moschee…
La vostra colpa è il fondamento delle chiese più alte.” Non è, come lo yoga, “repressione del desiderio: “Il tantra dice di accettarvi così come siete: il vostro corpo, i vostri istinti, i vostri desideri…” Non è filosofia: “Affrontare un problema intellettualmente è molto facile, ma affrontarlo esistenzialmente, permettendo di essere per suo mezzo trasformati, è difficile…” Tantra è semmai amore, il modo relazionale per liberare l’energia (fondamentalmente l’energia sessuale) che ogni individuo ha in sé, per realizzarsi, per trasformarsi. Una trasformazione che non significa adattamento alla realtà: “Voi sarete cambiati, non il mondo… La preghiera vi dava una consolazione, vi adattava al mondo, faceva ciò che fanno oggi gli psicanalisti.” “Diventerete disadattati” è invece la promessa di Rajneesh: “Il silenzio verrà, ma non come riadattamento, verrà come fioritura interiore, in reale armonia con l’universo.”

Il Raggio Nero, il Raggio Bianco

Il Raggio Nero, il Raggio Bianco

Morte e resurrezione in Van Gogh

Autore/i: Aprati Adriana

Editore: ECIG – Edizioni Culturali Internazionali Genova

pp. 320, nn. ill. b/n, Genova

Per un inestricabile connubio di caso e Fato – gli antichi avrebbero detto “per intervento di Ananke”, dea della Necessità, che presiede alle sorti del genere umano – due giovani, felici, ignari di ciò che il futuro riserverà loro, intrecceranno i loro destini in un letto coniugale. ” Inizia, così, sotto i migliori auspici, la dolorosa vicenda di un uomo,Theodorus van Gogh, e di una donna, Anna Cornelia Carbentus, destinati a generare un figlio, Vincent van Gogh, che ameranno, ciascuno a suo modo, ma nel cui animo tormentato, fatto di debolezze, turbamenti, inquietudini, proiezioni di incubi, sogni e angosce mai riusciranno a leggere e la cui sofferenza, che ancora oggi non ha trovato risposta, mai comprenderanno.
E, nonostante il profondo travaglio interiore che attanaglia i pochi anni di vita vissuti, Vincent si aggrapperà alla luce, la luce del sole, simbolo di energia nascente, e la forza infuocata dei suoi girasoli, metafore di vita, il “bronzo dorato del grano”, l’irrompere esplosivo di inebrianti colori; la luce della conoscenza che egli, a lungo e intensamente, cercherà per scoprire il mistero inquietante di cui si sente destinatario e portatore: il “raggio nero” da cui è stato generato – in molte delle sue lettere destinate al fratello Theo, l’artista testimonierà il fardello del mancato e tribolato rapporto con il padre Theodorus paragonandolo a un “raggio nero” che sprigiona un’atmosfera straziante – in antitesi al “raggio bianco”, approdo di verità, vero volto delle cose e degli uomini, cammino generoso e luminoso, dove il buono e il bello della vita tornano pienamente e nuovamente ad esserci. Tragico destino, grande gloria.

Adriana Aprati, appassionata fin dalla prima giovinezza dell’opera di van Gogh, vi ha dedicato lunghi anni di intense ricerche iconografiche e letterarie. È inoltre autrice di Ninna nanna per Vincent, di prossima pubblicazione. Vive e lavora a Roma.

Cos’è il Training Autogeno

Cos’è il Training Autogeno

Come affrontare e vincere le nevrosi e lo stress

Autore/i: Rosa Karl Robert

Editore: SugarCo Edizioni

presfazione e introduzione dell’autore, traduzione dal tedesco di Tullio Lombardi.

pp. 168, Milano

Il Training Autogeno è un metodo scientifico di auto-suggestione che agisce sul sistema neuro-vegetativo, consentendo un superamento dell’angoscia, dello stress e un maggiore benessere psico-fisico.
Nell’ambiente sportivo ad esempio, esso trova larga applicazione, così come nel campo della medicina psicosomatica attraverso la quale, come è noto, arriviamo oggi a comprendere la maggior parte dei nostri disturbi, anche i più gravi.
Il primo ad organizzare in Italia corsi di Training Autogeno, nel 1968, è stato il Centro Internazionale di Ipnosi Medica e Psicologica di Milano, che ha ufficialmente adottato questo libro come testo di preparazione.

Il dott. med. Karl Robert Rosa, di 54 anni, è psicoterapista ad Heidelberg. È laureato in medicina, teologia e filosofia, specializzato in neurologia e psichiatria. Si è specializzato in T. A. sotto la guida di Schultz, ideatore del metodo intorno al 1930, Altmann e Stokvis; in psicoanalisi sotto la guida di Görres e Schottlaender. È membro della «Società tedesca e austriaca per ipnosi medica e Autogenes Training».

Chimere Embrionali

Chimere Embrionali

Aspetti antropologici, biologici ed etici

Autore/i: Bompiani Adriano

Editore: Edizioni Studium

premessa dell’autore.

pp. 176, Roma

Nella sua storia plurimillenaria, l’uomo ha sempre osservato con attenzione la natura ed appreso molto dall’analisi delle “cose”, ma ha anche saputo elaborare – nel mito – aspetti del pensiero simbolico. I fenomeni della generazione – con la nascita degli esseri deformi – hanno suscitato angosciate domande esistenziali e concorso a produrre miti e sentimenti favorevoli alla integrità della specie umana.
Questi atteggiamenti si rafforzano – oggi – in gran parte dell’opinione pubblica di fronte a proposte di ibridazione-chimerizzazione della specie umana con le specie animali, sia pure a livello embrionale.
Il volume analizza questi temi sia sotto gli aspetti storico-umanistici che scientifici, e suggerisce un più convinto rispetto dell’integrità umana.

Adriano Bompiani è professore emerito di Ginecologia presso la Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e Presidente onorario del Comitato Nazionale per la Bioetica. Autore di diversi volumi sui temi della bioetica e dell’etica medica, ha già pubblicato in questa stessa collana il volume (2009).

Jung e la Cultura del XX Secolo

Jung e la Cultura del XX Secolo

Autore/i: Carotenuto Aldo

Editore: Bompiani

introduzione dell’autore, in copertina: L’Ouroboros, manoscritto greco non datato. Parigi, Bibliothèque Nationale.

pp. IX-278, Milano

Carl Gustav Jung ha contribuito alla sostanziale trasformazione della nozione di realtà psichica, analizzando le diverse manifestazioni della cultura – dalla scienza all’arte, dalla filosofia alla religione – alla luce della teoria del simbolo.
La psicologia analitica, affrancandosi dalla visione positivistica e riallacciandosi semmai alle radici filosofiche del romanticismo tedesco, concorre al mutamento che caratterizza la cultura del Novecento. Uomo controverso e dai vasti orizzonti culturali, Jung risale alle fonti sotterranee della cultura occidentale – lo gnosticismo, la filosofia ermetica – riconoscendole come premesse originarie fondamentali della nostra tradizione, e si fa al contempo promotore di un’apertura della psicologia all’Oriente, ponendo le basi per una sostanziale integrazione delle due civiltà e per un ampliamento dei modelli culturali d’Occidente.
Aldo Carotenuto ripercorre in questo testo le tracce più o meno visibili dell’influenza che Jung ha esercitato nei più svariati ambiti culturali del secolo contemporaneo, dalla teologia alla filosofia, dalla letteratura alle arti figurative, dal teatro alla danza, dalla psicoanalisi alle scienze esatte. Senza considerare le profonde affinità tra la sua ricerca e quella di antropologi, storici delle religioni e fisici a lui contemporanei.

Aldo Carotenuto, psicoanalista, uno dei maggiori studiosi a livello internazionale del pensiero di Jung e della Psicologia della personalità, è membro della American Psychological Association e presidente della Associazione di Psicologia e Letteratura. Professore di Psicologia della Personalità all’Università di Roma, ha scritto oltre venti libri, alcuni dei quali tradotti nelle maggiori lingue europee e in giapponese. Fra le sue ultime opere segnaliamo nelle nostre edizioni: Eros e pathos, La chiamata del daimon, La colomba di Kant, La nostalgia della memoria, Amare tradire, Integrazione della personalità, Dizionario Bompiani degli Psicologi contemporanei, l sotterranei dell’anima, Riti e miti della seduzione.

La Psicologia del Transfert

La Psicologia del Transfert

Il dramma della psicoterapia

Autore/i: Jung Carl Gustav

Editore: Il Saggiatore

premessa dell’autore, traduzione di Silvano Daniele.

pp. 240, nn. illustrazioni b/n, Milano

Fin dal suo apparire (1946), La psicologia del transfert fu giudicata una tappa fondamentale per la teoria e la pratica psicoterapeutica. Nel suo dissenso dal freudismo, Jung era qui arrivato ad affrontare uno dei punti più paradossali della dottrina del Maestro: il transfert, cioè il rapporto affettivo di resistenza o di dipendenza che si instaura tra il paziente e il medico nel corso dell’analisi. Questo libro profila in maniera coerente e organica un «tutto Jung», che sembrava sfuggire a ogni tentativo di sistemazione. E vi scorge la lucidità estrema di un testamento, generoso di lasciti ancora da mettere a frutto.

C. G. Jung (1875-1961) studiò medicina a Basilea e, come assistente, lavorò sotto la guida dello psichiatra Bleuler a Zurigo. Quando si costituì la Società internazionale di Psicoanalisi ne divenne, per designazione di Freud, il presidente. Il suo dissidio col maestro data dal III Congresso di Psicoanalisi (1911) e dal libro Metamorfosi e simboli della libido (1912). Nella sua impostazione generale, Jung capovolge finalisticamente il senso dei processi psicologici, che le teorie freudiane avevano interpretato deterministicamente. Una parte della sua vasta produzione (oltre 200 opere) è tradotta in italiano; Il Saggiatore ha pubblicato nel 1965 l’autobiografia: Ricordi sogni riflessioni.