Libri dalla categoria Malattie della Mente
L’Incontro con Lui
Autore/i: Meurois-Givaudan Anne; Meurois-Givaudan Daniel
Editore: Edizioni Amrita
traduzione di Daniela Muggia.
pp. 204, Torino
Di quando in quando, da molteplici fonti giunge notizia che un Maestro di saggezza si è reincarnato nel Vicino Oriente, agli inizi degli anni sessanta.
Alcune di esse si spingono fino a dire che si tratta di Gesù in persona.
Rispondendo ad un appello, Anne e Daniel Meurois-Givaudan intraprendono allora un viaggio in Siria dove vengono immediatamente contattati da un Essere di Luce, nel quale riconoscono una forza e una dolcezza tali da non avere più alcun dubbio… Il loro racconto comincia a Damasco, ma subito scompare per lasciare posto unicamente all’insegnamento di cui si fanno, con questo libro, i portatori.
Testimonianza di un’incredibile esperienza, quest’opera è una guida per ognuno di noi, una guida per scuotere le resistenze dell’ego e per costruire le solide basi di una nuova coscienza.
Di assoluta attualità, scritto con semplicità e senza alcun compiacimento, L’incontro con Lui si rivolge a tutti coloro che, cercando la Pace e la Verità, non vogliono più “stare a guardare” ma agire.
La Vita delle Piante
Metafisica della mescolanza – Abbiamo molto da imparare, dalla vita vegetale.
Autore/i: Coccia Emanuele
Editore: Società Editrice Il Mulino
traduzione di Silvia Prearo rivista dall’autore.
pp. 160, Bologna
Abbiamo adorato dèi antropomorfi e fatto per millenni degli animali l’oggetto del nostro culto. Eppure la forza cosmogonica più importante sul nostro pianeta sono le piante: sono loro le nostre ultime divinità. Sono loro ad aver prodotto il mondo così come lo conosciamo e lo abitiamo. Sono loro a mantenerlo in vita. Attraverso la fotosintesi, hanno permesso di cambiare lo statuto della materia che ricopre la crosta terrestre, trasformandola in centro di accumulazione dell’energia solare. E soprattutto hanno trasformato irreversibilmente la nostra atmosfera. Non illudiamoci: lungi dall’essere un elemento qualunque del paesaggio terrestre, le piante cesellano e scolpiscono incessantemente il volto del nostro mondo.
Emanuele Coccia è professore associato all’École des Hautes Études en Sciences Sociales (EHESS) di Parigi. Con il Mulino ha già pubblicato «La vita sensibile» (2011) e «Il bene nelle cose. La pubblicità come discorso morale» (2014).
I. PROLOGO
1. Le piante, o l’origine del nostro mondo
2. L’estensione del dominio della vita
3. Le piante, o la vita della mente
4. Per una filosofia della natura
II. TEORIA DELLA FOGLIA. L’ATMOSFERA DEL MONDO
5. Foglie
6. Tiktaalik roseae
7. All’aperto: ontologia dell’atmosfera
8. Il respiro del mondo
9. Tutto è in tutto
III. TEORIA DELLA RADICE. LA VITA DEGLI ASTRI
10. Radici
11. Il più profondo, sono gli astri
IV. TEORIA DEL FIORE. LA RAGIONE DELLE FORME
12. Fiori
13. La ragione è il sesso
V. EPILOGO
14. Autotrofia speculativa
15. Come un’atmosfera
Indice dei nomi
Il Dhammapada
I detti del Buddha
Autore/i: Cleary Thomas
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
traduzione di Claudio Lamparelli, in copertina: Anonimo, Sul fiume (part.) Museo di. Pechino.
pp. 144, Milano
Il Dhammapada, uno dei classici più antichi e più amati del buddhismo, è un’antologia di insegnamenti sulla dottrina tratti dal Canone Pali e una delle opere massima della prima letteratura buddhista. il testo originale è composto da quattrocentoventitré aforismi raggruppati in ventisei capitoli. Noto per la sua semplicità e per la sua leggibilità, è forse il migliore manuale sui principi fondamentali del buddhismo, qui riproposto nella splendida curatela di Thomas Cleary, esperto di filosofie orientali, per renderlo fruibile e chiaro ai lettori contemporanei.
Guida al Carattere
Autore/i: Talamonti Leo
Editore: Sugar Editore
introduzione dell’autore.
pp. 324, nn. illustrazioni b/n, Milano
Il carattere: se ne parla parecchio, ma che cos’è esattamente?
«Siamo tutti in un deserto – scriveva Flaubert – non ci possiamo capire, non ci capiremo mai…» Ma non è vero: ed è questo l’assunto principale che il libro si propone di dimostrare. I tratti del volto, le mani, i gesti, in una parola il portamento dell’uomo, sono lo specchio del suo io interiore e servono da guida allo «studio anatomico» della personalità.
Talamonti, autore del fortunato Universo Proibito, dopo aver tracciato un rapido disegno storico delle ricerche compiute nell’ambito della caratteriologia, dimostra le analogie e le notevoli convergenze tra i vari «archetipi» umani, come furono definiti dai diversi sistemi di classificazione; basandosi sulle dottrine della cosiddetta scuola di Groninga e facendo largo uso dei più moderni concetti di psicologia, costruisce una personale interpretazione: illustra i vari «tipi», le loro caratteristiche psicosomatiche, le inclinazioni, le loro debolezze, quali i sintomi più sicuri per riconoscerli. Al lettore capiterà di fare incontri inaspettati con personaggi famosi, di ieri e di oggi, ma certamente l’incontro più emozionante sarà quello con se stesso.
Sociologia del Suicidio
Il primo studio scientifico del suicidio come vistoso e drammatico fenomeno di patologia sociale
Autore/i: Durkheim Émile
Editore: Newton Compton Editori
introduzione di Giovanni Cattanei, traduzione di Jean Louis Morino.
pp. 464, Roma
Enfatizzato dalla tradizione letteraria quale atto supremo di decisione individuale, il suicidio si andava piuttosto denunciando nel tardo Ottocento – con l’esplodere delle violente, interne contraddizioni suscitate dallo sviluppo dell’industrialismo – nel suo più vistoso e drammatico significato sociale. Ed è appunto Émile Durkheim, il fondatore del moderno metodo sociologico, a proporre con questo suo ampio studio una visione del problema radicalmente nuova e dissacrante: il suicide vi assume un volto diverso e crudo, di dati, fatti e statistiche, definendosi come un fenomeno di patologia sociale che trascende il dramma del singolo, ed è ricondotto a motivazioni tipiche del gruppo.
Spersonalizzando così il gesto e proponendo l’analisi del suicidio alla stregua di un «fatto sociale», Durkheim dava inizio al dibattito su un piano finalmente scientifico e positivo: e richiamava l’attenzione degli studiosi e del pubblico sulla necessità di misurarsi con una realtà, i risultati della cui quantificazione non potevano più essere ignorati, o riguardati quale aspetto marginale di una tragedia interiore consumata nella pura sfera dell’individuale.
Ponendosi a modello della cultura del suo tempo, il primo studio scientifico sul suicidio aggrediva così, al di là delle ancor spesse coperture tardo-romantiche, il nucleo di un problema che con l’espandersi della civiltà moderna si sarebbe andato manifestando in misura crescente nella sua scomoda evidenza.
I Nomi degli Italiani
Informazioni onomastiche e linguistiche socioculturali e religiose – Rilevamenti quantitativi dei nomi personali dagli elenchi telefonici
Autore/i: De Felice Emidio
Editore: Marsilio Editori
premessa e introduzione dell’autore, in copertina: Pietro Bouvier, Garibaldi e il maggiore Leggero portano Anita morente, 1870, Milano, Museo del Risorgimento.
pp. 360, Venezia
I nomi degli Italiani e un’ampia e originale ricerca, impostata su nuovi principi teorici e metodologici, sui nomi personali italiani: l’origine e il processo di formazione, la tipologia, la frequenza e la distribuzione nelle diverse regioni e città, il significato onomastico e le motivazioni culturali, sociali, economiche e politiche, religiose e psicologiche, sottese alla loro adozione e diffusione. La ricerca, realizzata in collaborazione con la SARIN di Roma (Società servizi ausiliari e ricerca informatica) e la SEAT di Torino (Società elenchi ufficiali degli abbonati al telefono) del gruppo STET, è fondata sull’elaborazione elettronica di tutti i nomi personali, circa 128.000, degli utenti telefonici privati in Italia: per ogni nome è data la distribuzione attuale nelle 20 regioni, nelle 94 province e negli 8.086 comuni d’Italia, con l’indicazione di quante volte ciascun nome risulta presente in ogni regione, provincia e comune.
Questo quadro, esaustivo e sistematico, è rappresentato nelle sue linee essenziali nel volume, offrendo così per la prima volta una descrizione organica del sistema nominale italiano, della distribuzione dei nomi e della loro frequenza assoluta e relativa.
Ma questo quadro è anche e soprattutto valutato e interpretato: e dall’analisi qualitativa emergono nuove e rilevanti informazioni su aspetti – spesso «sommersi» e ora soltanto recuperati attraverso i nomi – della cultura e della psicologia, della religiosità, delle ideologie, delle tendenze estetiche e degli atteggiamenti rispetto a mode e modelli di prestigio, delle situazioni sociali, economiche e politiche dell’Italia e degli Italiani.
Emidio De Felice, ordinario di glottologia nell’università di Genova, ha affrontato nella sua lunga attività scientifica i più impegnativi campi della ricerca linguistica: problemi teorici e metodologici; indoeuropeistica, romanistica e germanistica; storia della lingua italiana. Negli ultimi anni i suoi interessi sono accentrati sulla lessicografia e sull’onomastica, con opere fondamentali come il Dizionario della lingua e della civiltà italiana contemporanea (1974) (in collaborazione con A. Duro) e Le parole d’oggi (1984), il Dizionario dei cognomi italiani (1978), I cognomi italiani. Informazioni socioeconomiche e culturali, onomastiche e linguistiche (1980), I nomi degli Italiani. Informazioni onomastiche e linguistiche, socioculturali e religiose (1982); il Dizionario dei nomi italiani (1986); il saggio di problematica generale Onomastica in Linguistica storica (1987) e Nomi e cultura. Riflessi della cultura italiana dell’Ottocento e del Novecento nei nomi personali, introduzione di E. Sanguineti (1987).
La Centratura del Tao
Autore/i: Pastorino Claudia
Editore: Edizioni Clandestine
ristampa della prima edizione.
pp. 192, Marina di Massa
Il rispetto per la vita.
Per gli animali ed ogni altra minoranza debole non c’è scampo in questa vita.
Il potere religioso.
Le mostruose crudeltà perpetrate da Attila o da Adolf Hitler impallidiscono in confronto alle malvagità che i cattolici hanno compiuto in nome di Dio.
“Uccideteli tutti! Dio riconoscerà i suoi!”
La tortura.
Questa prova si può fare in tre modi: il rogo, i carboni ardenti, un arnese incandescente. Così viene provata l’innocenza di chi ne esce illeso.
Ma soprattutto un viaggio spirituale, personale ed autentico, sulla Via dell’autoconsapevolezza, dell’Ahimsa e della realizzazione del Sé, lontano dagli sterili formalismi e dai limiti teologici del cattolicesimo antropocentrista, dogmatico, falsario.
Claudia Pastorino cantautrice e scrittrice è nata a Genova Pegli dove vive.
Ha pubblicato tre CD:
I GATTI DI BAUDELAIRE (1995 Target-Polygram)
INVENTARE L’ALLEGRIA (1997 Target-Polygram)
TRENTANNI (1999 LaFlotta-CdCompany)
Mille Anni di Storia degli Zingari
Un capolavoro insuperato sulla storia del popolo Rom
Autore/i: de Vaux de Foletier François
Editore: Editoriale Jaca Book
presentazione di Mirella Karpati, prefazione alla nuova edizione di Carla Osella, premessa dell’autore.
pp. 296, Milano
«… Non ho intenzione di discutere di problemi attuali. Mi attengo al mio ruolo di storico.
Nell’abbondante produzione di libri e di articoli sugli Zingari ce ne sono relativamente pochi che diano spazio alla storia. Ebbene, tutto quello che si può raccogliere di fatti e di osservazioni sul loro passato aiuta a comprendere nella realtà di oggi un gruppo umano che ha vagato a lungo sulle strade del mondo, ma che, evolvendosi lentamente in mezzo ai sedentari e senza lasciarsi intaccare da loro, rivela una certa stabilità nel tempo… Qui… ho tentato di presentare, dalle origini fino alla metà del XIX secolo, una sintesi di conoscenze sul passato degli Zingari in tutti i paesi in cui si sono diffusi.
Quando mi è stato chiesto questo lavoro, ho esitato molto prima di accettare, tanto mi sembrava complesso. Tuttavia mi sono lasciato tentare dalla proposta dell’editore. Il mondo zingaro esercita uno strano fascino e non lascia più coloro che hanno cominciato a interessarsi a quelle che gli ziganologi inglesi chiamano “cose d’Egitto”. Mi sono trovato sempre più in rapporto con associazioni e personalità che si preoccupano di questi problemi sia sul piano scientifico sia sul piano amministrativo e sociale, e ho avuto frequenti contatti con famiglie di gruppi rom, manouches, sinti o gitani, dalla Spagna ai Balcani. Così ho potuto confrontare il presente con il passato». (dalla premessa dell’autore)
Noi Siamo dei Buddha
Colloqui con Romana e Bruno Solt
Autore/i: Rech Ronald
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prefazione di Arnaud Desjardins, introduzione di Romana e Bruno Solt, traduzione dal francese di Ezio Zanin.
pp. 160, Milano
Frutto dei colloqui di Romana e Bruno Solt con Roland Rech, questo volume ci introduce alla pratica del buddhismo Zen, che ancor oggi è spesso mal interpretato. Alcuni lo ritengono una filosofia, altri una mera tecnica di concentrazione per gestire meglio lo stress. Che cos’è realmente la meditazione? E il risveglio, il “karman”? Qual è il vero Zen? Rispondendo a queste e ad altre domande, l’autore, con un percorso esistenziale che dal vertice di una grande impresa occidentale lo conduce all’Oriente e al buddhismo, ci parla di uno Zen particolarmente sobrio, fedele all’eredità degli antichi maestri.
Roland Rech, discepolo del maestro Taisen Deshimaru, primo monaco giapponese giunto in Europa per insegnare lo Zen, e vicepresidente dell’Associazione Zen Internazionale, i cui centri si sono moltiplicati in Francia, e in Europa.
Lo Zen
Autore/i: Scott David; Doubleday Tony
Editore: Xenia Edizioni
introduzione dell’autore, traduzione di Luciana Meazza.
pp. 126, illustrazioni b/n, Milano
La storia, la dottrina e le pratiche di meditazione della scuola buddhista più nota in Occidente.
- Le origini della Zen e i grandi Patriarchi
- Za-zen: meditare per scoprire la propria Natura buddhica
- Lo Zen e le arti marziali
- Cucina e alimentazione secondo lo Zen
Storia della Prima Italia
Autore/i: Pallottino Massimo
Editore: Rusconi
premessa dell’autore, cartine storiche disegnate da Riccardo Orsolano, in sovraccoperta: Cavaliere lucano, pittura funeraria di Paestum, IV secolo a.C. Museo di Paestum.
pp. 256, XXXVI tavole f.t., nn. cartine b/n, Milano
È ormai più che matura l’esigenza di una reinterpretazione della materia storica dell’Italia preromana in modo diverso dagl’indirizzi convenzionali non solo di fronte all’esclusivismo romanocentrico di tradizione niebuhriana, ma anche rispetto alla formula corrente di una storia oscillante tra i due “poli” dell’Italia e di Roma e intesa come rievocazione di un mondo italico fatalmente destinato ad unificarsi in mondo romano. Si pone, cioè, il problema di affrontare decisamente lo studio del mondo italico come tale, nel suo proprio quadro cronologico e nelle sue caratteristiche, riconoscendogli un’identità complessiva ed uno svolgimento parallelo a quello del mondo greco durante il corso del I millennio a.C., quale aspetto “regionale” della storia dell’antichità, prima del suo assorbimento – che è comune all’Italia e alla Grecia – nella sfera dell’affermazione universalistica di Roma. Si tratta cioè di considerare la progressione degli eventi dell’Italia preromana in una loro propria prospettiva, fondata sulla logica dei loro nessi spaziotemporali e sul loro particolare significato nel quadro del divenire del mondo antico: una prospettiva comunque diversa da quella della storia greca e della storia romana. È questo ovviamente il compito concettualmente più delicato dal quale può emergere – e crediamo possa emergere – un positivo, non illusorio disegno di «storia italica». Ed è questo l’impegno qui affrontato nel proporre l’individuazione di un processo evolutivo generale e conseguente, le cui tappe essenziali (origini, fioritura arcaica, età delle crisi, avvio all’unità) costituiscono la materia dei capitoli di trattazione storica del presente volume. La storia dei popoli dell’Italia preromana verrà progressivamente spegnendosi nei primi decenni del I secolo a.C. in una fosca luce di eventi luttuosi che segnano la condanna dei residui particolarismi nazionali, ma aprono la prospettiva di una convergenza e di un fecondo apporto delle diverse stirpi e tradizioni nell’unità dell’Italia romana, conciliando le antitesi nella sintesi.
Il concetto di Italia quale noi la intendiamo, come realtà politica, linguistica e culturale unitaria, e una creazione di Roma a partire dall’età di Giulio Cesare e di Augusto.
Prima di allora la penisola e i territori compresi entro l’arco alpino si suddividevano in zone abitate da popoli. diversi con proprie lingue e tradizioni e a notevoli dislivelli di progresso: un vero e proprio mosaico etnico-culturale di gruppi regionali, le cui vicende s’intersecavano fra loro e con aree esterne del Mediterraneo e dell’Europa continentale.
Tra questi si ricordano principalmente gli Etruschi, i Latini, i Sanniti, gli Umbri, gli Apuli, i Veneti, oltre ai Greci colonizzatori del Mezzogiorno e ai Galli calati da settentrione.
Una trama così complessa ha reso difficile finora superare il carattere analitico e frammentario delle indagini archeologiche, linguistiche, etnografiche, dedicate a singole popolazioni del mondo italico, le cui esperienze sono state considerate generalmente momenti preparatori della storia romana. Tanto più degna di attenzione appare la impostazione di questo libro, che tenta, per la prima volta nella letteratura scientifica moderna, una visione ricostruttiva unitaria dei fenomeni italici nella loro più autentica prospettiva, prescindendo da quello che sarà il loro esito finale nella civiltà universale di Roma. Si realizza così la vecchia aspirazione ad una «storia italica» pensata accanto alla storia greca e alla storia romana. Massimo Pallottino, il cui nome è legato a contributi di fondamentale importanza nel campo degli studi archeologici e storici con particolare riguardo all’etruscologia, è autore dell’opera che racconta, nei termini così indicati, il primo capitolo della storia d’Italia con i suoi splendori e con le sue crisi, dalle origini alla romanizzazione.
Non potrà sfuggire, tra l’altro, al lettore attento l’importanza che i caratteri propri di questa «prima Italia» rivestono per l’intera storia millenaria del nostro paese, nella quale vediamo intrecciarsi costantemente fino ad oggi due ragioni dialettiche legate alla sua stessa configurazione geografica: da un lato la vocazione unitaria; da un altro lato la tendenza ad un pluralismo regionale. Innegabilmente quest’ultima si concreta nella realtà storica più precocemente della prima, in quanto l’Italia dai molti popoli e dalle molte culture precedette nel tempo, come si diceva all’inizio, l’Italia unificata da Roma. Ma ciò che più sorprende è che quelle antichissime realtà etniche e culturali sopravvissero attraverso e oltre l’età romana nei nomi delle regioni che sono ancora in gran parte quelli dei popoli preromani, e forse anche nell’indole dei loro abitatori. In questo senso si può affermare che la moderna Italia regionale riscopre le sue radici.
Gli interessi di Massimo Pallottino, pur spaziando in tutto il campo dell’archeologia classica con qualche risvolto anche nelle antichità orientali, si sono concentrati fin dall’inizio sullo studio del mondo degli Etruschi e più generalmente dell’Italia prima della romanizzazione.
All’etruscologia egli ha dato il carattere di una disciplina unitaria e moderna, affrontandone le diverse prospettive: archeologica, artistica, storica, linguistica (Etruscologia, in una lunga serie di edizioni e di traduzioni dal 1942 al 1984).
Ha diretto numerosi scavi, in particolare a Veio e nel santuario etrusco di Pyrgi (Santa Severa), dove ha scoperto le famose lamine d’oro con iscrizione bilingue etrusca e fenicia.
Massimo Pallottino ha dedicato e dedica una parte notevole della sua attività alla promozione e alla organizzazione degli studi, alla cooperazione scientifica internazionale e alla tutela del patrimonio archeologico italiano ed europeo. Socio nazionale dell’Accademia dei Lincei, membro dell’Istituto di Francia, è stato chiamato a far parte di molte altre istituzioni scientifiche italiane e straniere. Dottore honoris causa delle Università di Montpellier, di Lovanio e di Strasburgo, ha ricevuto il Premio Balzan 1982 e il Premio Erasmiano 1984.
Premessa
I. PER UNA DEFINIZIONE DEL CONCETTO DI «STORIA ITALICA»
Quale Italia?; Micali e il pensiero storico dell’Ottocento; Nuovi orientamenti: la dialettica Italia-Roma; Prospettive attuali; Come recuperare un’immagine storica unitaria del mondo italico.
II. LE ORIGINI
Impostazione del problema; Analisi degli elementi formativi: il quadro archeologico; Penetrazione e diffusione delle lingue indoeuropee; Le tradizioni eroiche e gli elementi per una storicizzazione dei fatti determinanti della tarda età del bronzo; Nascita dell’Italia storica.
III. L’ETÀ DELLA FIORITURA ARCAICA (VIII-V SECOLO A.C.)
La colonizzazione greca; L’espansione etrusca e il resto dell’Italia; Impulsi greco-orientali e sviluppo delle colonie greche e dei centri tirrenici; Conflitti per il controllo del Tirreno; Sviluppi istituzionali e rottura degli equilibri politici: la fase dei tiranni.
IV. L’ETÀ DELLA CRISI (V-IV SECOLO A.C.)
Quadro generale: aspetti e motivi della recessione nelle zone costiere greco-tirreniche; La diaspora italico-orientale; Altri movimenti di popolazioni dall’interno: Iapigi, Siculi, Galli; Sviluppi “periferici” e influenze “esterne”: condizioni dell’Italia greco-tirrenica e politica di Siracusa e di Atene nel V secolo; Italia senza pace nel IV secolo.
V. CONTINUITÀ ITALICHE NELL’UNIFICAZIONE ROMANA
Due «storie» parallele; La pacificazione dell’Italia; Eredità tirrenica, italico-orientale, greca nella politica di Roma; L’Italia federata: il mondo italico fra il III e il I secolo a.C.; L’ultima affermazione di una coscienza italica di fronte a Roma: la guerra sociale; Epilogo: sopravvivenze e reviviscenze.
Quadro cronologico
Bibliografia
Indice delle illustrazioni
Indici analitici
I. Soggetti storici e geografici – II. Nomi degli autori: 1. Autori antichi – 2. Autori moderni.
Notizia
Il Corano e il Male
Da dove il male? Al pari di altre Scritture il Corano risponde a questa grande domanda, sia con estese parti narrative, come il racconto della genesi, sia con lapidarie sentenze.
Autore/i: Zilio-Grandi Ida
Editore: Giulio Einaudi Editore
premessa dell’autrice.
pp. IX-236, Torino
Il Corano e il male prende avvio dai molti versetti coranici dedicati al male, e mette in rilievo il rapporto che lega la malvagità e l’ingiustizia alla sofferenza: sventure e calamità sono una punizione divina, conseguenza delle azioni disubbidienti degli uomini di fronte al Signore. Ma pone l’accento anche su un dato più inquietante; il Libro dell’Islam, voce del più puro monoteismo, dichiara che tutto proviene dall’unico Dio, e dunque non esita ad affermare che proviene da Dio tutto il male anche quando tocca l’innocente, il pio e il giusto. Attraverso l’indagine sul male, emerge con forza la figura di un Dio che è Misericordia e Giustizia ma che, prima ancora, è Libertà; e spicca l’immagine correlativa di un uomo sempre afflitto dalla sua condizione creaturale, angustiato, provato e punito come e quando Dio vuole perchè così Dio vuole.
Per cogliere il più possibile il senso del Corano è necessario procedere «dall’interno», muovere di continuo dalla tradizione interpretativa musulmana, ricorrere direttamente alle opere dei più illustri esegeti coranici in un discorso da un lato più consapevole dell’argomento in esame e dall’altro più rispettoso della civiltà musulmana. Il lettore viene guidato al cuore della religiosità di autori distanti nello spazio e nel tempo e può constatare l’ampiezza e la profondità di una cultura multiforme e per nulla statica qual è la cultura musulmana.
Ida Zilio-Grandi è dottore di ricerca presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli. Per Einaudi ha tradotto e curato Ibn Sīrīn, Il libro del sogno veritiero (1992) e Qāḍī ‘Iyāḍ, I miracoli del Profeta (1995). Ha inoltre curato l’edizione italiana di Aḥmad al-Tīfāšī, Il libro delle pietre preziose (Venezia 1999).
Premessa. – Ringraziamenti. – Nota alla traslitterazione e alle citazioni. – Elenco delle abbreviazioni. – Parte prima: Il male secondo il Corano. 1. Il racconto coranico della genesi. 2. Antropologia del male. – Parte seconda: Il male nella letteratura esegetica. 3. Il primo male. 4. Il secondo male. 5. Il terzo male. 6. Il male, l’uomo e Dio. – Bibliografia. – Indice analitico.
Il Momento del «Classico» nella Grecia Politica
Autore/i: Pavan Massimiliano
Editore: Centro Editoriale Internazionale
prologo dell’autore.
pp. 592, Roma
L’Autore esamina il secolo e mezzo di storia greca che intercorse tra la battaglia di Maratona contro la prima invasione persiana (490 a.C.) e la sconfitta subìta dalle pòleis greche a Cheronea per mano del Re di Macedonia Filippo II (338 a.C.). La direttrice di questa indagine è suggerita dalle testimonianze effettivamente vive della Grecità classica, le quali, nel complesso stesso dei problemi critici ad esse inerenti, si ripresentano sempre e comunque come le uniche e valide garanti sia della sopravvivenza di quella storia in se’ e per sé, sia della definizione stessa di classicità. C’è dunque un nesso inscindibile fra le Guerre persiane e le Storie di Erodoto e le tragedie di Eschilo, così come c’è tra l’impero di Atene e la Guerra del Peloponneso, e le Storie di Tucidide, le tragedie di Sofocle e di Euripide, le commedie di Aristofane, l’affermarsi della prima sofistica e l’insegnamento di Socrate, come c’è tra egemonia spartana, tentativi di rinascita ateniese, egemonia tebana e infine predominio macedone, e l’opera storica di Senofonte, l’oratoria pubblica di Isocrate, di Demostene e di Eschine e lo stesso pensiero speculativo di Platone e di Aristotele. Questo nesso non è soltanto oggettivo, cioè estrinseco, ma storiologico, cioè intrinseco, e in quanto tale è risultato come la condizione stessa della vitalità d’una storia in cui i secoli successivi hanno sempre ritrovato un termine di confronto e di chiarimento, cosicché la precisazione dei modi e delle forme con cui ed in cui il pensiero storico moderno ha visto la Grecità si dimostra inerente ad ogni ripensamento della storia greca.
Massimiliano Pavan è professore ordinario di storia greca e di storia romana nell’Università di Perugia.
I suoi studi di storia e storiografia greca (Postille a Dionigi di Alicarnasso, 1947; La Grecità politica da Tucidide ad Aristotele, 1958; Postilla a Tucidide, 1961; La teoresi storica di Diodoro Siculo, 1961; Sul pensiero politico classico, 1962; Sul significato storico dell’“Encomio di Roma” di Elio Aristide, 1962; Isocrate e Demostene e la fine della Grecità politica classica, 1969; Biografia e storiografia nell’età greca e romana, 1969) e quelli di storia e storiografia romana (La crisi della scuola nel IV sec. d.C., 1952; L’ideale politico di Lucano, 1955 ; La provincia romana della Pannonia Superior, 1955; L’ambiente militare nella provincia del Norico, 1956; Ricerche sulla provincia romana di Dalmatia, 1958; Agostino emula di Sallustio, 1960; Due discorsi di Lucio Emilio Paolo, 1961; La politica gotica di Teodosio nella pubblicistica del suo tempo, 1964; I cristiani e il mondo ebraico nell’età di Teodosio il Grande, 1966; Storia romana, 1969), caratterizzati dall’esigenza di approfondire anche i modi e le forme con cui il mondo greco e quello romano sono stati recepiti dal pensiero storico moderno, sono stati accompagnati da vari saggi di storia della cultura (Storie dell’impero romano, 1957; La fine del’impero romano nel giudizio di Alessandro Manzoni, 1958; Cesare Balbo e la questione delle origini italiche, 1961; Il peggioramento antico nella filosofia della storia di C. Balbo, 1961; Voltaire e la storia romana, 1962; Storie d’una provincia: la Gallia romana, 1963; Lo studio dell’antichità classica nell’Ottocento, 1963; L’universalità della storia, 1963; Discussione sulla storiografia (Italia-URSS), 1964; La biografia nazionale italiana, 1965; Su Wilhelm v. Humboldt e la comprensione dell’antichità classica, 1965 ; La storia e lo storico in Voltaire, 1966; La moderna critica storica e il didascalismo nella storiografia antica, 1966; La Grecità classica, 1967; Storia greca e cultura moderna, 1968; Vico e il mondo classico, 1968; Roma antica nell’età del Risorgimento, 1970).
Shinrin-Yoku – Immergersi nei Boschi
Il metodo giapponese per coltivare la felicità e vivere più a lungo
Autore/i: Qing Li
Editore: Rizzoli
introduzione dell’autore, traduzione di Ilaria Katerinov.
pp. 304, nn. illustrazioni a colori, Milano
Un libro per imparare a immergersi nei boschi recuperando il contatto con la natura e con la terra. Consigli e semplici regole per scoprire il metodo giapponese dello shinrin-yoku e per applicarlo all’aria aperta, tra le mura di casa, saltuariamente o come pratica quotidiana. «Lo shinrin-yoku è l’arte di comunicare con la natura attraverso i cinque sensi: non dobbiamo far altro che accettare il suo invito, e lei farà il resto.»
Qual è stata l’ultima volta in cui avete camminato in un bosco fermandovi ad ammirarlo sorpresi dai boccioli in primavera o incantati dai motivi disegnati dalla brina invernale su una foglia? E quante ore, invece, passate ogni giorno a guardare uno schermo? Per millenni gli esseri umani hanno vissuto a stretto contatto con la natura, ma l’urbanizzazione forzata degli ultimi secoli ha finito per alterare un equilibrio consolidato generando in tutti noi una condizione di stress. Shinrin-yoku (letteralmente “bagno nel bosco”, in inglese Forest Bathing) è la parola giapponese che definisce una profonda immersione nella natura. Non è una forma di esercizio fisico e non è una semplice passeggiata. È un’esperienza codificata di sollecitazione dei cinque sensi per educarsi all’ascolto dei suoni di un bosco, alla capacità di respirarne i profumi, di osservare la luce e le sfumature dei colori, alla sensibilità nello stabilire un contatto con le piante e con la terra. Perché, come dimostrano tanti recenti studi, quando siamo in armonia con la natura il sistema nervoso si riequilibra, le difese immunitarie si rafforzano, la frequenza cardiaca si abbassa, le capacità di concentrazione e di memorizzazione aumentano sensibilmente. In questo manuale pratico e poetico – un caso internazionale venduto in 15 Paesi – il professor Qing Li, immunologo e fondatore della Società Giapponese di Medicina Forestale, ci guida alla scoperta e alla pratica dello shinrin-yoku illustrando con grande chiarezza e semplicità un’esperienza destinata a cambiare in meglio le nostre vite.
Qing Li è uno dei massimi esperti al mondo di medicina forestale. Immunologo, è fondatore e presidente della Società Giapponese per la Medicina Forestale e da quasi trent’anni si occupa di shinrin-yoku e dei suoi benefici.
Aspetti e Problemi dell’Ebraismo
Autore/i: Lattes Dante
Editore: Borla
presentazione di Paolo Nissim, prefazione di Augusto Segre, a cura di Gemma Baruch del Keren Kayemeth Le-Israel e dell’Unione delle Comunità Israelitiche Italiane.
pp. 508, Leumann (Torino)
Dante Lattes, una delle figure più rappresentative ed autorevoli dell’ebraismo italiano del XX secolo, raccoglie in questo volume alcuni dei suoi scritti più interessanti e caratteristici.
«Aspetti e problemi dell’ebraismo» è un’ampia antologia in cui vengono esaminati, con un’acuta prospettiva storico-filosofica, i principali problemi dell’ideologia ebraica, che l’autore inserisce nel più vasto orizzonte del lavoro, del pensiero, delle sofferenze e delle speranze di tutti gli uomini.
Il volume è essenziale per poter penetrare con maggior sicurezza nel mondo interessante e, sotto certi aspetti, affascinante dell’idea ebraica ed è anche un contributo per tentare, almeno in parte, di offrire alla meditazione alcuni problemi della spiritualità ebraica e per illustrare ideali rimasti, anche dopo molti secoli di dure prove, straordinariamente validi e che forse, oggi più di prima, è necessario portare a conoscenza di chi cerca un po’ di luce, onesta e serena, in mezzo a tante preoccupanti tenebre.
Dal capitolo “La creazione del mondo e il peccato di adamo”:
“Il primo capitolo della Torà descrive la creazione del mondo.
Il mondo che esiste come realtà oggettiva dovette avere un principio. Perciò ci dovette essere prima del mondo, al di sopra del mondo, un artefice che lo costruì, un essere increato che lo creò. Tutto ciò è Sottinteso ed ammesso nel racconto della Genesi come un assioma, come un dato di fatto evidente tanto all’intelletto di colui che scrisse, quanto alla mente di coloro che dovevano leggere quelle pagine.
L’esistenza di Dio secondo la Bibbia non ha bisogno di dimostrazione; è la premessa e la condizione dell’esistenza del mondo. (Filone è il primo scrittore ebreo che abbia tentato di dimostrare l’esistenza di Dio). Dio dunque non può essere dimostrato ma si deve intuire. La Bibbia, in quelle prime pagine, non ce lo presenta, non ne disegna gli attributi, non ne esalta la grandezza. Il solo Suo Nome deve bastare. Ogni descrizione, ogni attributo sarebbe come più tardi dirà Maimomde una diminuzione, una limitazione, una contaminazione dell’Infinito e dell’Eterno. Chi legge sa chi è Dio e non ha bisogno di delucidazioni o di dimostrazioni.
Per lo più però SI tiene un altro sistema. Non si comincia da Dio per discendere nel mondo, ma si parte dal mondo per arrivare a Dio e per dimostrarne l’esistenza. Questo è il metodo filosofico, razionale, di chi dubitando ha bisogno di prove per ammettere ciò che sfugge ad ogni prova. La Torà pone Dio prima del mondo ed anche senza in mondo; anzi pone il mondo come conseguenza e come opera di Dio. Parte cioè da Dio per giungere al mondo.
Si può osservare che non c’era bisogno di predicare agli Ebrei l’idea di Dio perché essi la possedevano, come la possedevano tutti gli altri uomini.[…]”
La Morale della Storia
Autore/i: Gorz André
Editore: Il Saggiatore
prima edizione, traduzione di Jone Graziani.
pp. 264, Milano
Due avvenimenti segnano, a distanza di pochi giorni, un sanguinoso arresto nella storia delle illusioni europee: la spedizione di Suez e la repressione di Budapest. La prima appare oggi come un estremo sussulto dell’antico imperialismo, il disperato tentativo di impedire «con la flotta» l’emancipazione dei popoli un tempo coloniali. La maschera della bonomia è stata strappata per un istante, e in sua vece hanno parlato i cannoni, i cacciabombardieri lanciati sulle popolazioni del Nilo per intimidire il dittatore Nasser.
Poco tempo dopo, una spietata repressione impedisce all’Ungheria di scivolare sul piano inclinato dell’anticomunismo, della reazione, del fascismo. Ma nel contempo vengono soffocati, a Budapest, i tentativi di una via nazionale al socialismo, intrapresi in buona fede (nonostante le ambigue sobillazioni) da notevoli gruppi di intellettuali e di lavoratori. Quelle giornate del 1956 parvero obiezioni contro la storia e posero più drammaticamente la domanda: quali sono, oggi, le concrete possibilità rivoluzionarie?
Nell’U.R.S.S., la via del socialismo non dimentico dell’uomo può passare per la destalinizzazione. Le contraddizioni, gli errori e le durezze sin qui manifestate dalla politica sovietica si possono spiegare con la necessità dell’industrializzazione forzata. Dal canto loro, gli Stati Uniti affermano di considerare superato il socialismo. Ma in realtà, ribadisce André Gorz, proprio negli Stati Uniti l’uomo è alienato alle strutture economiche, sempre più complesse, sempre più autonome. Reso incapace di scelte personali, egli subisce i bisogni che la pubblicità crea in lui artificialmente per soddisfare la produzione di massa; nelle società tecnologicamente più evolute, l’uomo considera ancora il lavoro come una maledizione.
La rivoluzione, conclude Gorz, deve essere fatta, è una esigenza umana come ai tempi di Marx. Ma quella che per Marx era una certezza, non è per noi, uomini della società dei robot, che una speranza.
André Gorz nacque a Vienna nel 1926. Quando, in conseguenza dell’Anschluss, le truppe di Hitler invasero l’Austria e la polizia nazista vi instaurò i consueti metodi della violenza e del terrore, la vita cominciò a farsi intollerabile per il giovane «Halbjude» André.
Dopo una drammatica crisi di «ambivalenza» per i persecutori, il ragazzo fu messo al riparo dalla campagna razziale in un collegio svizzero. Era frattanto scoppiata la guerra: quel soggiorno elvetico divenne per il giovane Gorz un’odissea. Ma segnò per lui anche la stagione delle grandi scoperte intellettuali, rappresentate soprattutto da Sartre e dall’esistenzialismo: conferma e tormentoso rimedio di angosce che gli parevano innate.
Non appena tace il cannone e le frontiere si riaprono, André Gorz corre a Parigi. Sono le giornate della Liberazione, dei propositi di ricostruzione morale, della speranza nel domani dell’uomo. Gorz frequenta il suo maestro e gli ambienti degli intellettuali «de gauche». Si sottopone a una implacabile autoanalisi, in cui coniuga metodi freudiani con temi esistenzialisti e marxisti. Il suo primo libro, Il Traditore (di cui è prossima l’edizione italiana presso Il Saggiatore) riferisce con spietata lucidità intellettuale e narrativa quella intrepida operazione su se stesso. I medesimi problemi ritornano, trasferiti sul piano storico del destino delle masse, nel saggio La morale della storia, che uscì l’anno successivo (19 59). Gorz scrive in francese, vive e lavora a Parigi.
La Nostalgia della Memoria
Il paziente e l’analista
Autore/i: Carotenuto Aldo
Editore: Bompiani
prefazione di Salomón Resnik, introduzione dell’autore, in copertina: René Magritte, Le Thérapeute 1937 olio su tela.
pp. XIV-342, Milano
La psicoterapia come relazione. Questo il tema di fondo, il Leitmotiv che ci accompagna nella lettura delle pagine del presente libro. Un testo che nasce dalla vasta esperienza clinica dell’autore, e che ci permette di cogliere le riflessioni, gli interrogativi, i dubbi, i desideri che si celano dietro il rapporto terapeutico. È il mondo segreto di entrambi i compartecipi del processo analitico, paziente e terapeuta, che viene messo a fuoco nei suoi significati più intimi. La sofferenza e la spinta verso la conoscenza sono lo scenario in cui prende vita la domanda di analisi, ma queste sono anche lo sfondo sul quale nasce la decisione di abbracciare la professione analitica. E da questa compartecipazione, che affonda le sue radici nelle ferite determinate dal rapporto primario, si struttura un nuovo rapporto dove è possibile rivivere, all’insegna della alleanza, della comprensione empatica, dell’accoglimento, una dimensione dove il vero fattore curativo si situa entro il rapporto stesso. Questa visione diviene il filtro con il quale si osserva ciò che avviene nella stanza d’analisi; e il libro ci parla così della ricerca del senso e dell’interpretazione dei sogni, della strutturazione del setting, delle re; gole e del contratto analitico, del rapporto con l’inconscio e i suoi prodotti, delle resistenze e dei processi transferali e controtransferali. Ma l’autore ci parla, in uno stile piano e ricco di vivaci note, anche degli istinti e dei valori morali collettivi, dei conflitti e delle ambiguità, del potere e della solitudine, della diversità e della individualità, della malattia e della guarigione.
Tanti temi, immagini, realtà per affrontare una ricerca che accomuna nel tempo e nello spazio tutti gli esseri umani: il passaggio da una condizione naturale e inconscia a una culturale cosciente.
Aldo Carotenuto è professore di Psicologia della personalità e delle differenze individuali nel corso di laurea in Psicologia dell’Università di Roma “La Sapienza” e direttore della Rivista di psicologia analitica e del Giornale storico di psicologia dinamica.
Fa parte inoltre del comitato scientifico della rivista Prometeo.
Ha scritto tredici libri. tradotti nelle maggiori lingue europee e in giapponese: segnaliamo La colomba di Kant e Eros e pathos, editi entrambi da Bompiani. Membro della International Association of Analytical Psychology, svolge attività didattica per l’Associazione Italiana per lo studio della Psicologia Analitica, della quale ‘e membro ordinario.
Il Vangelo di Tommaso e come fu Scoperto
Autore/i: Didimo Giuda Tommaso
Editore: Edizioni Amrita
a cura di John Dart e Ray Riegert, commentato da John Dominic Crossan, traduzione di Ilaria Dal Brun.
pp. 106, illustrazioni b/n f.t., Torino
Quando i cammellieri egiziani scoprirono in un’antica giara più di 100 detti perduti di Gesù, non sapevano che quella scoperta avrebbe riscritto la storia della cristianità, innescato una disputa internazionale e sfidato la dottrina della Chiesa suggerendo un Gesù del tutto nuovo. Per la prima volta, il Vangelo di Tommaso vi è proposto insieme allo stupefacente resoconto della sua scoperta, rispondendo in modo esauriente alle domande che i ricercatori si pongono da tempo:
- questo Vangelo è più antico e più autentico di Matteo, Marco, Luca e Giovanni?
- Chi lo seppellì nel deserto più di 1600 anni fa?
- l’Apostolo Tommaso e Didimo Giuda Tommaso erano davvero la stessa persona?
- Perché il messaggio di Gesù qui è diverso da quello del Nuovo Testamento?
John Dart ha trattato argomenti di natura religiosa per il quotidiano Los Angeles Times fin dal 1967. È autore di The Jesus of Heresy and History (“Il Gesù dell’eresia e della storia”, N.d.T.) e ha fatto parte del consiglio direttivo della Società di Letteratura Biblica, sezione occidentale, dal 1990 al 1995. Ha inoltre ricoperto la carica di presidente della Religion Newswriter Association, l’associazione di giornalisti che trattano argomenti religiosi. Nel 1998 è stata pubblicata una seconda ristampa del suo diffusissimo Deities & Deadlines, a Primer on Religion News Coverage. (“Divinità e Regole: nozioni base sulla trattazione degli argomenti religiosi nel giornalismo”, N.d.T.).
Ray Riegert è curatore di Q, il 1° Vangelo (ed. Amrita) e di Jesus and Buddha: The Parallel Sayings (“Gesù e Buddha: detti paralleli”, N.d.T.). Membro della Società di Letteratura Biblica e dell’Associazione Americana di Religione, ha scritto per quotidiani e riviste in tutti gli Stati Uniti. Ray si occupa inoltre di viaggi e ha pubblicato otto libri sull’argomento, tra cui Hidden Hawaii (“Le Hawaii nascoste”, N.d.T.), attualmente alla sua decima ristampa.
John Dominic Crossan, famosissimo esperto del Gesù storico, è autore di The Birth of Christianity, Jesus: A Revolutionary Biography (“La nascita del Cristianesimo, Gesù: una biografia rivoluzionaria”, N.d.T.) e di The Historical Jesus (“Il Gesù storico”, N.d.T.). È membro del Jesus Seminar.
Sepher Elohim – L’Antico Manoscritto della Suprema Magia degli Angeli
1761
Autore/i: Pierini R. Pier Luca
Editore: Edizioni Rebis
premessa e introduzione dell’autore.
pp. 176, nn. illustrazioni di talismani in monocolore rosso, illustrazioni b/n, Viareggio (LU)
Prima edizione italiana di un prezioso manoscritto originale di Magia Divina e Angelica, con la riproduzione di 150 Talismani degli Spiriti Celesti, i loro prodigiosi Sigilli e meravigliosi Poteri, le ammirabili virtù dei Salmi Divini corrispondenti e i più segreti Rituali e Incantesimi per esaudire ogni richiesta e ottenere il loro aiuto e la loro protezione in ogni necessità della vita.
Dall’introduzione dell’autore:
«Questo libro, che per la prima volta vede la luce, costituisce un prezioso documento, molto raro. Corrisponde alla traduzione letterale di un magnifico manoscritto inedito di cabala operativa del XVIII secolo. L’opera, integrata da elementi tratti dalla prima parte di un altro manoscritto magico appartenente al medesimo filone iniziatico e attribuito a Lenain, è stata accuratamente restituita alla purezza della sua forma primitiva, ricostruendo fedelmente i testi – che intenzionalmente non hanno subito alcuna modifica e le cui incertezze stilistiche sono da attribuirsi alla immediatezza della trascrizione iniziale – e perfezionando graficamente la parte talismanica.
Lontani da qualsiasi ombra di sterile presunzione o ingiustificate forme volontarie di autocelebrazione, vorremmo sottolineare l’effettivo valore e l’evidente importanza esoterica di questo volume, che assieme al primo della nostra trilogia dedicata alla Magia dei salmi, rappresenta una fonte inesauribile, realmente unica in Italia, cui attingere direttamente per approfondire lo studio teorico e le applicazioni di ordine pratico relative alla “magia divina e angelica”, usufruendo di testimonianze autentiche, intatte e prive delle inevitabili alterazioni o deformazioni che si riscontrano in altre opere di genere affine. Siamo certi del resto che lo studioso serio sarà in grado di apprezzare le caratteristiche peculiari di opere che, come questa, cercano di portare un contributo concreto, qualitativamente mirato, al nostro patrimonio ermetico e ad un settore specifico dell’editoria specializzata che da troppi anni naviga in acque a dir poco stagnanti.[…]»
Dalle pratiche riportate nel libro:
n°1: per ottenere l’aiuto degli Angeli in ogni impresa – n°2: per sconfiggere le azioni di nemici e malfattori – n°3: contro aggressioni e malvagità – n°4: per allontanare tribolazioni e pericoli – n°5: per la protezione della casa e il soccorso del Signore – n° 6: per le difficoltà insormontabili – n°7: per proteggere i propri beni – n°8: per proteggere i bambini – n°9: per ritrovare le cose perdute – n°10: per allontanare gli attacchi dei cattivi spiriti – n°11: contro gli inganni e per risolvere le malattie – n° 12: contro il pericolo di morte – n°13: contro tradimenti e diffamazioni – n°14: per propiziare fortuna, prosperità e benedizioni – n° 15: per la salute del corpo e dell’anima – n°17: per essere protetti nei viaggi – n°18: per l’amore – n°19: per vincere sui nemici – n°20: per riportare la pace – n°21: per ottenere la grazia di Dio e la salute – n°22: per avere risposta a un quesito importante – n°23: contro ladri e infestazioni – n°24: per essere difesi dai soprusi e ottenere responsi in sogno – n°25: per allontanare gli spiriti maligni – n°26: per avere posti onorati – n°27: per ottenere grandi beni spirituali e materiali – n°29: contro il tradimento e l’adulterio – n°30: contro malefici e sortilegi – n°31: per proteggere i segreti e progredire nello studio – n°32: per trovare moglie o marito – n°33: per superare ogni ostacolo – n°34: contro sterilità e povertà – n°35: per suscitare passione e amore – n°36: per avere forza nelle avversità – n°38: per conoscere i segreti – n°39: per ogni desiderio – n°40: per essere sempre assistiti e benedetti dal Signore – n°41: per la prosperità – n°42: per la fortuna – n°44: per ogni richiesta di grazia – n°45: per la vittoria sui nemici e l’amore – n°46: per la fortuna negli affari – n°50: per ottenere il prodigioso Olio dei Tre Arcangioli – n°51: contro gli atti maligni e le calunnie – n°53: per smascherare finti amici e nemici nascosti – n°54: per essere liberati da maledizioni e sortilegi di stregoni – n°55: per far cadere i nemici nel terrore – n°56: per la riuscita di ogni progetto – n°57: contro i giudici malvagi – n°60: per far regnare l’amore tra due sposi e la fortuna nella casa – n°61: per vincere al gioco – n°62: per farsi amare da una persona e ricevere beni materiali e spirituali in grande abbondanza – n°65: per ottenere beni e grazie temporali – n°66: per l’abbondanza – n°67: per essere liberati da ogni insidia – n°69: per essere protetti contro ogni pericolo – n°71: per essere amati – n°74: per favorire gli affari dei mercanti – n°76: per distruggere le azioni e i pensieri dei malvagi – n°77: contro epidemie e per avere il favore dei potenti – n°78: per essere sempre ben accolti da tutti – n°79: per il buon raccolto, denaro, lavoro – n°80: per accrescere i beni – n°81: per poter vincere un processo – n°82: per trovare tesori nascosti – n°83: per accrescere la fortuna – n°85: per essere liberati dalle persecuzioni – n°86: per la pace e la serenità – n°87: per riportare la concordia e la pace in coloro che si sono divisi – n°89: per acquisire conoscenza e sapienza – n°90: per essere sempre sorvegliati e difesi dagli Angeli del Signore – n°91: per dignità personali e ricchezza – n°93: per punire malvagi e nemici – n°94: per scacciare i demoni dai luoghi nei quali si trovano – n°95: per raggiungere i più alti desideri – n°97: per riunire due sposi o persone separate da un maleficio – n°98: per avere rivelazioni in sogno – n°100: per distruggere sortilegi e malefici – n°101: per le donne che non possono avere figli – n°102: per avere l’aiuto della Provvidenza – n°103: per poter parlare con gli Angeli – n°105: per ottenere l’aiuto degli Angeli – n°107: per vedere compiuti tutti i desideri – n°109: per domandare ogni grazia al Signore e ai suoi Angeli – n°111: per la benedizione e la protezione del Signore sui figli – n°112: per la gloria e la ricchezza – n°114: per l’armonia e la pace nelle famiglie – n°115: per il trionfo nelle dispute con i nemici – n°116: per fare trionfare la verità – n°118: per avere un giudizio favorevole – n°119: per ottenere l’aiuto dell’Angelo della grande virtù – n°120: per essere protetti durante la notte – n°123: per avere il consiglio del Signore nelle decisioni – n°125: per avere figli sani e robusti – n°127: per grandi benedizioni e abbondanza su tutta la famiglia – n°130: per ottenere virtù divine – n°132: per gloria e abbondanza a profusione – n°134: per fare che ogni preghiera sia esaudita – n°135: per essere colmati di ogni grazia – n°138: per essere desiderati e avere un grande amore – n°139: per vincere un processo o una sfida – n°140: per crescere in onore e importanza – n°141: per liberarsi dalle persecuzioni dei nemici – n°143: per la vittoria in ogni giusta impresa – n°146: per ogni caso di estrema necessità – n°149: per elevarsi a grandi onori, grandi ricchezze e riconoscimenti – n°150: per ottenere la benedizione di Dio ecc.
Lingua Madre – Cure Materne e Origini del Linguaggio
Il ruolo delle madri preistoriche nella nascita del linguaggio
Autore/i: Falk Dean
Editore: Bollati Boringhieri Editore
prefazione dell’autore, traduzione di Paolo Antonio Dossena, in sovraccoperta: Venere di Willendorf, Naturhistorisches Museum.
pp. 288, nn. figure b/n, Torino
In un periodo remotissimo della preistoria, tra i sette e i cinque milioni di anni fa, accadde qualcosa dalla portata evolutiva incalcolabile: i nostri progenitori raggiunsero la postura eretta, diventando bipedi.
Secondo la paleoantropologa Dean Falk ciò pose le condizioni per un altro, dirompente accadimento, le cui origini sono ritenute in genere molto più tarde, oltre che misteriose. Si tratta della nascita del linguaggio, l’elemento distintivo dell’animale uomo.
Al riguardo, Falk avanza una congettura rivoluzionaria ed estremamente suggestiva, che collega appunto bipedismo e articolazione dei suoni. Nella sua ricostruzione dello scenario primordiale protagoniste assolute sono le antiche madri e la loro prole.
Non avrebbero potuto raccogliere bacche, radici, erbe necessarie al sostentamento senza appoggiare a terra i piccoli, ormai incapaci di aggrapparsi a loro come invece continuava a succedere tra le scimmie antropomorfe. L’unico contatto con gli esserini inermi e piangenti rimaneva allora quello vocale. Cercavano di acquietarli con vocalizzi, ossia rudimentali sonorità melodiche destinate in seguito a trovare affinamento e sviluppo nel protolinguaggio, ma sopravvissute fino a noi attraverso il maternese, la lingua universale dalle tonalità affettive e dalle modulazioni musicali con cui in tutto il mondo ci si rivolge ai bambini piccoli.
Falk ritiene questa «musica parlata» fondamentale non solo per l’apprendimento delle abilità linguistiche e per la maturazione emotiva e sociale; la sua analisi appassionata rivaluta l’interazione madri-figli anche per sfere diverse dell‘espressione umana, il canto per esempio. Musica e linguaggio affonderebbero così nella notte dei tempi, quando accudire significava restare a portata di voce.
Dean Falk dirige il dipartimento di Antropologia della Florida State University di Fort Lauderdale. Si occupa in particolare di evoluzione del cervello e neuroanatomia comparata. Tra i suoi saggi: Evolutionary Anatomy of the Primate Cerebral Cortex (con Kathleen R. Gibson, 2001), The Face in the Mirror. The Search for the Origins of Consciousness (con Julian P. Keenan e Gordon G. Gallup, 2003), Braindance. New Discoveries about Human Origins and Brain Evolution (2004).