Libri dalla categoria Mari e Oceani
Il Dono di Dioniso
Il vino nella letteratura e nel mito in Grecia e a Roma
Autore/i: Della Bianca Luca; Beta Simone
Editore: Carocci Editore
introduzione degli autori.
pp. 212, Roma
Tra i vari temi che percorrono come un fil rouge tutta la cultura greca e latina, quello del vino è tra i più affascinanti. Dalla sua origine mitica, legata al dio che i Greci chiamavano Dioniso e i Romani Bacco o Libero, fino alle soglie del Medioevo, quando la ritualità cristiana prende definitivamente il sopravvento sui significati pagani, il vino è celebrato dai poeti e studiato dagli eruditi e in primo luogo è presenza costante durante le feste pubbliche, nei simposi greci e nelle cene romane. La grandezza del suo significato incide tanto sull’età più remota del mito quanto sulle ricerche degli scienziati, segnando fortemente soprattutto la lirica, l’epigramma e l’elegia, mentre il sapore della quotidianità è conservato dalla commedia e dagli aneddoti sui più forti bevitori.
Luca Della Bianca, fa pubblicato studi di letteratura, saggi e vari romanzi.
Simone Beta, insegna Filologia classica all’Università di Siena.
Introduzione
1. L’ospite
La favola di Icario
Divinità accolte
Il vino profumato del Centauro
Le stelle di Icario, Erigone e Maira
Le feste: i Vinalia
I nomi del vino e della vite
La miscela nel mito
2. La duplice natura del vino
Vinosus Homerus
Lo stordimento di Elpenore e l’accecamento di Polifemo
Centauromachia
Un altro accecamento: Orione e Oinopione
Le libagioni nei poemi omerici
I rifornimenti
Sacrifici di vino
La sovrabbondanza di Nonno
3. L’etica del vino
Il protosimposio di Omero
Sul legno della nave
Equilibrio e armonia
Il galateo di Teognide
Il simpota che ricorda e quello che non ricorda
La miscela
Il simposiarca e il còttabo
I brindisi
Le cene romane e i limiti estremi
Vino e verità
Ancora vino e verità
4. Il rimedio per gli affanni
La philoinía di Alceo
Vino lathik?d?´s, unico phármakon
Le Leggi
Colui che scioglie e libera
I canti dei bevitori d’acqua non hanno futuro
Nunc est bibendum
Il lathik?d?´s nelle Dionisiache
Le qualità
Il Falerno
5. Vino e creatività: il teatro
L’ispirazione e il ditirambo
Polifemo ubriaco
In breve
Indice
Recensioni
Condividi sui social
La Letteratura Francescana – Bonaventura : la Perfezione Cristiana – Volume 3
Autore/i: Autori vari
Editore: Fondazione Lorenzo Valla / Arnoldo Mondadori Editore
testo latino a fronte, premessa e cura di Claudio Leonardi, commento di Daniele Solvi, traduzione dei testi di Roberto Gamberini e Daniele Solvi.
pp. CX-434, Milano
«Secondo l’esempio del beatissimo padre Francesco, anch’io, peccatore indegno in tutto, che viene dopo di lui come settimo ministro generale dei frati, mi affannavo nell’inseguire questa pace. Così, a trentatré anni dalla sua scomparsa, mi ritirai, per volere di Dio, sul monte della Verna, un luogo di quiete dove desideravo cercare la pace dello spirito. Là, riflettendo su alcune ascensioni della mente in Dio, tra gli altri casi mi si presentò alla memoria il miracolo che si era manifestato al beato Francesco in quello stesso luogo, cioè la visione del serafino alato in forma di Crocifisso. Meditando su quella visione, mi sembrò subito che essa rivelasse l’innalzamento in croce, durante la contemplazione, del nostro padre Francesco e la via per raggiungerlo.»
Inizia così, il celebre Itinerario della mente in Dio di Bonaventura da Bagnoregio. Un trattato esemplarmente breve di teologia mistica che costituisce una guida per mostrare come l’uomo possa innalzarsi fino a conoscere veramente Dio: e anzi a Dio possa unirsi. Ispirandosi a Dionigi pseudo-Areopagita e ad Agostino, e soprattutto alla vita e all’esperienza mistica di Francesco d’Assisi, e alla Passione di Cristo, Bonaventura disegna nel suo libro la perfezione cristiana: come un cammino attraverso sei illuminazioni che con Francesco e il serafino si aprono e si chiudono, e che alle sei ali di quell’essere celeste corrispondono. Affidato dalla madre a Francesco quando da bambino si era gravemente ammalato, e fattosi frate minore a ventisei anni, Bonaventura da Bagnoregio compose con l’Itinerario e la Legenda maior (che la Fondazione Valla pubblicherà nel prossimo volume della Letteratura francescana) i suoi capolavori. Fu uno dei maggiori intellettuali della seconda metà del Duecento: Dante lo colloca , insieme a Tommaso d’Aquino, suo collega nelle Scuole parigine, a capo delle corone di spiriti sapienti nel quarto Cielo del Paradiso.
Ma fu anche per quasi vent’anni ministro generale di un Ordine francescano in preda alle divisioni, e cardinale. Infaticabile organizzatore e uomo delle istituzioni, Bonaventura rimase sempre, come dimostrano i Sermoni e la Vitis mystica, un maestro: di perfezione cristiana.
Claudio Leonardi è stato uno dei maggiori studiosi del Medioevo in Europa: professore di letteratura latina medievale all’università di Firenze, ha fondato e diretto la Società Italiana per lo Studio del medioevo Latino e le Edizioni del Galluzzo. Oltre a un catalogo di codici vaticani latini, ha pubblicato studi sulla tradizione di Marziano Capella, sui concili ecumenici medievali, sul monachesimo e l’agiografia dell’Alto Medioevo, la profezia e la mistica del Tardo Medioevo. Ha curato l’edizione della Lettera d’oro di Gulielmo di St-Thierry (1982) e, con Giovanni Pozzi, Scrittrici mistiche italiane (1988). Con Gianni Baget Bozzo, ha scritto Homo dei. Racconto di un’esperienza mistica (2001). Ha pubblicato Medioevo Latino. La cultura dell’Europa cristiana (2004). Per la Fondazione Valla, ha curato il terzo, il quarto e il quinto volume del Cristo (1989-1991-1992), e i primi due volumi della Letteratura Francescana (2004-2005).
Roberto Gamberini ha curato la serie di repertori Bibliotheca Scriptorum Latinorum Medii Recentiorisque Aevi (2003-10), ha scritto saggi sulla poesia tra X e l’IX secolo e sulla tradizione manoscritta di testi maediolatini, ha pubblicato il Metrum Leonis di Leone di Vercelli (2002), Il Ruodlieb (2003) e la Visio Anselli (2008). Per la Fondazione Valla ha tradotto diverse opere agiografiche nel secondo volume della Letteratura francescana.
Daniele Solvi è ricercatore di letteratura latina medievale alla seconda Università di Napoli. Ha pubblicato l’Officina francescana (2005) e l’edizione critica dello Speculum perfectionis status fratris minoris (2006) . Si è occupato degli scritti e delle biografie di Francesco d’Assisi, e di altri testi agiografici medievali relativi a Ugo di Grenoble, Chiara d’Assisi e altre sante del Duecento, Giovanni della Verna, Margherita da Città di Castello, Celestino V, i predicatori dell’Osservanza. Ha pubblicato studi anche su testi inquisitoriali, profetici e mistici del Basso Medioevo. Sta preparando una serie di volumi su Le vite di san Bernardino da Siena. Per la Fondazione Valla ha curato il commento al primo e al secondo volume della Letteratura francescana.
Cervello & Emozioni
Come, dove, perchè nascono sensazioni e sentimenti
Autore/i: Jáuregui José Antonio
Editore: Pratiche Editrice
prefazione all’edizione italiana dell’autore, traduzione della prefazione di Stefania Cherchi, traduzione di Silvia Sichel.
pp. 320, figure b/n, Milano
Non esiste niente di più personale delle sensazioni o dei sentimenti. Anche un mal di denti e qualcosa di talmente nostro che non riusciamo a dividerlo con nessuno, nemmeno con la persona più vicina e più cara. Ma che cosa sono le sensazioni e i sentimenti?
Quale meccanismo fa scattare in noi il desiderio irresistibile di dissetarci, sfamarci, amare, ridere, piangere, camminare, dormire? La natura ha creato un ingegnoso sistema di ricompense e punizioni per indurci a svolgere tutti i compiti necessari al buon funzionamento del nostro corpo e alla conservazione del gruppo: un sistema emozionale “geneticamente” programmato per comunicare ciò che si deve e non si deve fare per mezzo di un “postino” speciale, il cervello, o per dirla con l’autore, il computer cerebrale, che trasmette informazioni in veste di stimoli emozionali.
Se dunque cervello ed emozioni sono legati a filo doppio, dobbiamo in ogni caso distinguere due realtà: quella del computer cerebrale e quella dell’io, il soggetto senziente.
Mentre il primo non può provare piacere o dolore, il secondo sperimenta un’infinita gamma di sensazioni e sentimenti, ma è di nuovo il primo a possedere, in una sorta di monopolio genetico, la chiave per aprire le porte delle sensazioni. Nessuna esclusa, tutte le nostre azioni obbediscono a quelle regole ferree che il computer cerebrale ci obbliga a rispettare. Del resto, se fossimo noi a detenere questo monopolio, elimineremmo dolori, angosce e frustrazioni azionando al loro posto sensazioni gratificanti. Ma allora, in questo panorama, che ne è della libertà dell’individuo? La ricerca del piacere si riduce all’appagamento di uno stimolo con cui il cervello ci assilla?
Cervello & emozioni risponde a queste e tante altre domande, sviluppando una teoria originale, sorprendente, che ci porterà a scoprire un mondo interiore inesplorato, a vedere noi stessi con uno sguardo nuovo, più consapevole.
“Leggendo Cervello & emozioni, mi sono sentito come un antico filosofo con una torcia in mano che illumina i cammini segreti verso la comprensione del mio cervello e dei suoi comportamenti: È stato come cercare me stesso, anzi, come se mi fossi già trovato. Dopo Groddeck, non ricordo altra opera che mi abbia – stimolato tanto.”
Jose’ Saramago, premia Nobel per la letteratura 1998
“Cervello & emozioni ha richiamato la nostra attenzione per la singolarità della sua teoria, e il suo autore è uno dei pensatori europei più originali.”
Ilya Prigogine, premio Nobelper la chimica 1977
“Un libro fondamentale… Finalmente un autore che dimostra come i sentimenti siano la chiave della vita umana. La creatività è emozione.”
Heinrich Rohrer, premio Nobel per lafisim 1986
José Antonio Jáuregui (1941) si è laureato in scienze politiche e sociologia a Madrid, in filosofia a Roma, in antropologia sociale a Oxford. Ha insegnato a Los Angeles, Pamplona e Oxford. Attualmente è docente di antropologia sociale e cultura europea all’Università Complutense di Madrid. Tra i diversi libri che ha pubblicato, ricordiamo Las reglas deljuego: las tribus, Las reglas deljuego: los sexos, Dios hoy e Europa: tema y variaciones.
Gli Sciti
Autore/i: Schiltz Véronique
Editore: Electa / Gallimard
edizione italiana a cura di Martine Buysschaert, traduzione di Antonella Stefanelli.
pp. 176, riccamente illustrato a colori e b/n, Milano
“Uomini che non hanno né città né mura fortificate, ma portano con sé le proprie case e son tutti arcieri a cavallo…”: Erodoto narra di tribù vissute ai confini settentrionali del mondo ellenico. Fin dal I millennio a.C., nelle sconfinate steppe che si estendono dal Danubio ai monti Altai, emerge una grande civiltà di allevatori nomadi, amanti dell’oro e delle armi. L’impero degli sciti esce di scena nel IV secolo della nostra era, travolto da un turbinio di orde barbariche giunte dall’Asia orientale. Ma la memoria trova rifugio nei kurgan, le tombe a tumulo disseminate fra le Siberia e il Mar Nero. Risorge infine a San Pietroburgo, all’alba del secolo dei Lumi, quando ha inizio l’avventura dei pionieri dell’archeologia russa.
La Religione Greca
Autore/i: Bianchi Ugo
Editore: Utet
introduzione dell’autore, in copertina: Eracle, Atena e assemblea di eroi. Cratere a calice del pittore dei Niobidi, lato B (Parigi, Louvre).
pp. 328, nn. illustrazioni b/n, Torino
La religione greca si presenta come un complesso variamente composito che non deve la sua origine a un ben individuabile fondatore. Per intenderla bisogna anzitutto tener conto del suo carattere di religione etnica e della sua natura di religione «non fondata»: ciò implica un’estensione della ricerca dal fatto propriamente religioso e rituale al patrimonio culturale greco in generale. Nel presente volume mitologia, letteratura e filosofia sono quindi essenziali punti di riferimento e, nello stesso tempo, catalizzatori di un discorso sulla religione greca che assume il valore di un’originale ricognizione nel più vasto ambito della spiritualità e della cultura greca.
Ugo Bianchi e professore ordinario di Storia delle religioni nell’Università di Roma «La Sapienza», presidente della International Association tor the History of Religions e della Società Italiana di Storia delle religioni, dottore honoris causa delle Università di Lovanio e Uppsala. I suoi interessi di studioso riguardano i problemi generali e metodologici della Storia delle religioni, le religioni greca, ellenistica e romana, i culti misterici, l’orfismo, Io gnosticismo, il manicheismo, l’etnologia religioso.
Fra le sue pubblicazioni: Il dualismo religioso. Saggio storico ed etnologico, Roma 1983; Prometeo, Orfeo, Adamo. Tematiche religiose sul destino, il male, la salvezza, Roma 1976; Saggi di metodologia della storia delle religioni, Roma 1979; Problemi di storia delle religioni, Roma 1988.
L’Immaginazione Sociologica di C. W. Mills
Quaderni della «Rassegna Italiana di Sociologia»
Autore/i: Marsiglia Giorgio
Editore: Società Editrice Il Mulino
introduzione dell’autore.
pp. 152, Bologna
L’opera di C. Wright Mills è tra le più note e dibattute della sociologia contemporanea, anche al di fuori della cerchia ristretta degli specialisti, ed è ancor oggi efficace lo stimolo che essa produce in quanti si accostano allo studio della. società.
Il presente volume abbraccia praticamente tutta la produzione importante di questo polemico “outsider” della sociologia americana, dal saggi teorici giovanili e dalle prime ricerche alle grandi opere degli anni ’50 e agli ultimi provocanti scritti a sfondo politico. Seguendo il filo conduttore” costituito dalle idee di Mills sulla natura, i metodi, l’oggetto e la funzione della sociologia. così come emergono via via dai diversi scritti fino alla formulazione finale dell’“Immaginazione sociologica”, l’autore illustra e discute i contributi fondamentali del sociologo americano: l’analisi-denuncia delle tendenze strutturali dominanti in America [burocratizzazione, trasformazione e concentrazione del potere, apatia politica e massificazione del pubblico); la riformulazione dello schema elitista per l’analisi della struttura del potere; la riproposta del compito illuministico e umanistico della sociologia di fronte ai più urgenti problemi dell’epoca. Da questo esame emerge la figura di un Mills che non si limita ad indicare ai sociologi la strada dell’analisi strutturale, comparativa e storicamente orientata della società, ma si impegna nell’attuazione del proprio programma, sforzandosi di aderire continuamente all’esempio vitale dei classici.
Giorgio Marsiglia, nato a Sestri Levante nel 1943, è laureato in Scienze politiche. Oltre che a Mills. i suoi interessi si sono finora rivolti soprattutto ai problemi del potere locale e delle classi sociali. Attualmente è assistente di Sociologia nella Facoltà di Scienze politiche «C. Alfieri » di Firenze.
L’Ospitalità e le Rappresentazioni dell’Altro nell’Europa Moderna e Contemporanea
Autore/i: Autori vari
Editore: Artemide Edizioni
a cura di Valeria Pompejano, con una nota di Jacqueline Risset.
pp. 288, nn. illustrazioni b/n, Roma
Il problema delle rappresentazioni dell’Altro nell’Europa moderna e contemporanea viene “affrontato nel presente volume dal versante soltanto in apparenza positivo dell’ospitalità, con la consapevolezza del carico di seduzione e di inquietudine che la nozione comporta. La convergenza di saperi diversi e complementari come la critica letteraria, la storia, la filosofia, la sociologia, l’antropologia si rivela indispensabile per tentare di offrire risposte a interrogativi incalzanti che investono oggi il mondo occidentale. Il contributo di studiosi di grande prestigio nei diversi campi delle scienze umane qui convocati a confronto dimostra l’attualità e l’urgenza del tema e l’opportunità di ripensarlo secondo una prospettiva che scongiuri le derive dell’immaginazione e le interpretazioni estemporanee.
Obiettivo della riflessione comune qui avviata è il perseguimento di una relazione all’Altro non impigrita su stereotipi che ostacolano la conoscenza reciproca, ma sempre ispirata al rispetto delle diversità.
L’idea di accoglienza come fondamento di una fertile cultura delle differenze, come le pratiche che ad essa si riferiscono, affonda le sue radici nelle origini della cultura moderna in Europa.
In questa sede viene interrogato il passato al fine di riflettere il più correttamente possibile sull’oggi.
Studi di: Valeria Pompejano, Paolo Carile, Nicole Fick, Frank Lestringant, Fausta Antonucci, Isa Dardano Basso, Letizia Norci Cagiano, Sylviane Léoni, Franca Ruggieri, Carla Solivetti, Bruna Donatelli, Graziella Pagliano, Eberhard Gruber, Francesca Brezzi, Mireille Calle-Gruber, Giovanni Santangelo, Alfredo Capone; con una nota di Jacqueline Risset.
Valeria Pompejano insegna Letteratura francese all’Università Roma Tre. Studiosa della cultura letteraria francese del Seicento e del Novecento, delle letterature francofone del Canada e dell’île Maurice, nonché della scrittura di genere, ha dedicato numerosi saggi e volumi alla poesia, al romanzo, alla storiografia letteraria, ad alcune forme di para-letteratura e al teatro soffermandosi sull’analisi di temi come l’eros, l’alterità e la follia, particolarmente fertili sia nell’elaborazione dell’ideale estetico dell’età barocca che nelle sperimentazioni delle avanguardie novecentesche.
Tra le sue pubblicazioni principali: le edizioni di Una “Vie” inedita di Guillaume Colletet: jean de Meung (Schena, 1985) e de “L’Apollon italien” di Pierre Bense-Dupuis (Aracne, 2002); i volumi Verso una biografia di Guillaume Colletet (Schena, 1989), Seduzioni e follie. Forme della presenza italiana e spagnola nell’elaborazione del classicismo francese (Schena, 1995); la cura di Roma nella letteratura francese del Novecento (Aracne, 1998).
Le Donne e la Pazzia
Con un commento di Franca Ongaro Basaglia
Autore/i: Chesler Phyllis
Editore: Giulio Einaudi Editore
introduzione dell’autore, traduzione di Paola Carreras.
pp. XLIII-360, nn. fotografie b/n f.t., Torino
Continua a crescere il numero delle donne americane di ogni classe e razza che vengono considerate o si considerano nevrotiche o psicotiche, che cercano un aiuto psicoterapeutico 0 vengono ricoverate negli ospedali psichiatrici. Quali sono le ragioni del fenomeno?
Esiste un nesso tra l’incremento delle malattie mentali e il ruolo sociale cui le donne sono costrette? Qual è l’atteggiamento dei medici e della scienza ufficiale nei confronti di queste malate?
Questi gli interrogativi cui vuole rispondere il volume di Phyllis Chesler, studiando la condizione femminile nella cultura occidentale, rifacendosi alle verità profonde dei miti e ai« casi » storici, documentando situazioni in” atto attraverso la ricostruzione di «carriere» psichiatriche esemplari. Per la Chesler la biologia, la cultura patriarcale e i rapporti genitore-figlia concorrono a garantire i comportamenti e gli ideali che vengono solitamente riconosciuti come femminili: l’autosacrificio, il masochismo, il narcisismo riproduttivo, la dipendenza, la svalutazione della donna, ecc.
Il trattamento che i clinici riservano alle donne è la diretta conseguenza di questi stereotipi. Un doppio parametro di salute mentale, uno per le donne, uno per gli uomini, domina la maggior parte delle teorie e una prassi terapeutica fatta di violenza e di paternalismo. La malattia mentale rappresenta dunque uno dei nodi decisivi attraverso i quali passa la presa di coscienza delle donne.
Phyllis Chesler ha compiuto studi in lettere e psicologia, e insegna attualmente al Richmond College della City University di New York. Femminista militante, ha pubblicato numerosi articoli su riviste scientifiche.
La Metapsichica
Autore/i: Castellan Yvonne
Editore: Edizioni Mediterranee
introduzione dell’autrice, traduzione di Cesare Resmini.
pp. 136, Roma
I fenomeni insoliti messi in luce dalla spiritismo ponevano, per la loro stessa essenza, un problema.
La soluzione data dalla spiritismo è una risposta, ma non la sola; alcune grandi religioni e filosofie, come il cristianesimo, l’induismo e l’occultismo, ne danno altre.
È logica che anche gli uomini di scienza abbiano sognato di apportarvi il loro contributo.
L’argomento, alle frontiere, dell’intellettuale e dello spirituale, è severo, e le personalità che lo studiarono furono spesso eminenti, anche la letteratura metapsichica è abbondante e ragguardevole.
Sono stati scelti, a questo proposito, nomi famosi, i nomi di coloro che hanno gettato nel dibattito il peso di un pensiero vigoroso ed originale.
Davanti agli stessi singolari fenomeni (colpi, tavolini semoventi, telecinesi, aghi che si muovono da soli su quadranti di lettere e cifre, messaggi medianici, apporti, materializzazioni e apparizioni) gli spiritisti hanno ammesso l’intervento del soprannaturale, degli spiriti, mentre i metapsichici, razionali per definizione, si rifiutano di credere all’intervento dell’aldilà, cercando di mantenere un rigoroso determinismo.
Su questo apparente contrasto è articolato lo svolgimento di questo volume, in cui si troveranno spiegazioni nuove a problemi di sempre, ed in cui funzioni psichiche supernormali e fenomeni non comuni del mondo fisico sono studiati, confrontati e meditati secondo le ricerche dei maggiori parapsicologi, nonché di alcuni scienziati contemporanei.
Lo Spiritismo
Autore/i: Castellan Yvonne
Editore: Edizioni Mediterranee
introduzione dell’autore, traduzione di Cesare Resmini.
pp. 136, Roma
Lo spiritismo ha una storia.
Essa ha avuto inizio quando, circa un secolo fa, le sorelle Fox stupirono il mondo con le prime rivelazioni spiritiche. Da allora lo spiritismo è divenuto un fatto sociale notevole. Diffusosi in tutti i continenti, conta oggi milioni di sostenitori.
Tra questi non mancano, tuttavia, gli estremisti, i fanatici e i dissidenti, tutti egualmente appassionati.
In quest’opera, naturalmente, l’autrice rimane al di fuori di ogni polemica, trattando prima gli aspetti positivi e quindi quelli negativi della materia. Ella traccia una storia completa della spiritismo, esamina a lungo i fatti e le teorie, dal punto di vista della massima obbiettività, fondandosi sull’esperienza, sulla conoscenza dei medium, su testimonianze e su letture, ed entrando nel sistema spiritico in piena serenità, critica.
L’opera esamina quindi i maggiori movimenti spiritici, tratta delle più grandi personalità della scienza e dell’arte che hanno aderito alle idee dello spiritismo, espone le manifestazioni più note, i sistemi e i metodi per entrare in contatto con il mondo degli spiriti.
Dalle dottrine di Allan Kardec, padre della spiritismo, si passa a quelle della Teosofia, fino al Caodaismo.
Le testimonianze più importanti ed attendibili sono riportate come prova della fondatezza di queste dottrine. Negli ultimi due capitoli l’autrice cede il campo agli scettici, oppositori e critici della spiritismo, esponendo anche le loro idee e le loro teorie.
Ora il quadro è completo.
Ma, infine, esistono gli spiriti?
I miei Giorni di Luce con Osho
Il nuovo Sutra del Diamante
Autore/i: Prem Shunyo
Editore: Edizioni del Cigno
prefazione di Lawrence Blair, prologo dell’autrice.
pp. 416, nn. fotografie b/n f.t., Peschiera del Garda (VR)
Difficile dire se è più facile trovare la pienezza della propria vita sulla via dell’amore o sulla via della consapevolezza. Sicuramente unendo entrambe le dimensioni la vita diventa più ricca e vibrante: amore e consapevolezza operano come le due ali che sostengono il volo di un uccello che si libra in alto, al di sopra di mari sconfinati e terre ignote.
Questo è il percorso fatto da Shunyo come discepola di Osho, un Maestro di meditazione contemporaneo che ha saputo rendere di nuovo disponibili e comprensibili all’uomo moderno i percorsi spirituali dei mistici di ogni epoca e Paese, e che ha creato intorno a sé una scuola dei misteri e una palestra di vita senza uguali.
Con l’amore e la consapevolezza, Shunyo ha vissuto e descritto i suoi giorni di luce con il Maestro: un viaggio affascinante nelle profondità della natura umana e nelle sue potenzialità.
Amore e consapevolezza sono anche le dimensioni che prendono forma spontaneamente nel lettore di queste appassionanti pagine dense di vita, di comprensione e di capacità di penetrare nell’avventurosa vita di un illuminato e nel processo di trasformazione che vede protagonista la scrittrice in prima persona come una dei discepoli più vicini a Osho per quindici anni e a cavallo di tre continenti.
Malattia è Trasformazione
Comprendere il tumore ed il suo messaggio per spostarsi dalla sofferenza alla gioia
Autore/i: Berruti Roberto Abheeru
Editore: Edizioni del Cigno
introduzione dell’autore.
pp. VIII-232, Peschiera del Garda (VR)
“Credo che ogni singolo essere umano vivente su questo pianeta abbia un’unica ed identica missione fondamentale da compiere: amare se stesso. Credo che senza avere successo in quella missione l’uomo non possa avere un reale successo né un grande godimento in nessun’altra missione della sua vita, e soprattutto credo che senza l’amor proprio non si possa veramente amare nessun’altra persona. La malattia mi ha obbligato a fermarmi e mi ha insegnato a passare del tempo con me stesso: ogni secondo che ho impiegato per stare abbracciato con me, per prendermi cura di me e di ciò che avevo bisogno, è stato un secondo di eternità…” (R. A. Berruti)
Roberto Abheeru Berruti scopre per la prima volta di avere il linfoma di Hodkgin nell’autunno del 2006; dopo averlo curato con cure chemioterapiche, il linfoma si ripresenta nell’autunno del 2009.
Roberto riprende le cure, che però dopo quattro ricoveri intensivi si rivelano poco efficaci: nel febbraio 2010, durante l’ultimo suo ricovero di tre settimane in isolamento, decide che è giunto il momento di guardare in faccia la realtà, e soprattutto se stesso; decide che non vuole morire in una stanza d’ospedale, tantomeno con la tristezza addosso o problemi irrisolti nella vita.
Da quel giorno comprende che il linfoma è un messaggero di verità e che lo sta spingendo a risollevarsi dai dubbi, dalle insicurezze e dalle fatiche di una intera vita, lo sta spingendo a smetterla di lamentarsi: da quel giorno Roberto prende per mano il linfoma, lo accoglie, e con esso accoglie se stesso in un grande viaggio di amore, rispetto e gioia personale.
Durante il ricovero mette a frutto la sua lunga esperienza di lavoro su di sé con tecniche di percezione corporea e di meditazione; determinato a convivere con la malattia ed a comprenderla, sviluppa e sperimenta con successo tutti gli esercizi che condivide in “Malattia è Trasformazione”. Grazie al linfoma trasforma la sua vita “malata” in una vita nuova, di piena libertà.
Camminando s’Apre Cammino
«Una cosa so: che prima ero cieco e ora ci vedo» (Gv 9, 25)
Autore/i: Paoli Arturo
Editore: Piero Gribaudi Editori
prima edizione.
pp. 376, Torino
A lampi e bagliori, nel suo stile personalissimo, Arturo Paoli ci dà in queste pagine un forte, pungente strumento di critica verso noi stessi, la chiesa, la società attuale: una critica liberatrice e positiva che nasce direttamente dal Vangelo, riletto attraverso un’esperienza di profonda partecipazione alle lotte di liberazione dell’America latina e vissuto con assoluta, appassionata coerenza.
Il regno è possibile, ma solo se visto in un’ottica di concretezza, dalla parte dei poveri e dei piccoli, al di fuori di una cultura ecclesiale sterile e inadeguata e sposando – pur senza assolutizzarli – gli strumenti d’analisi che ci offre il mondo d’oggi.
Il libro ha, in una linea di audace tensione profetica, tre caratteristiche: pur essendo un attacco vigoroso al nostro cristianesimo borghese, non è mai né dogmatico né perentorio; “pur traendo molte argomentazioni dal marxismo, va ben oltre la visione marxista per raggiungere – e a quale profondità – la più radicale ed evangelica «utopia cristiana»; pur essendo un libro «antispiritualista» (nel senso metafisico del termine), è l’opera più intensamente spirituale – nel senso biblico – che sia stata scritta da parecchi anni a questa parte.
Un libro di fede, ma soprattutto di passione; passione per quella «fraternità» cui è chiamata l’umanità intera e che ogni uomo può realizzare proprio a partire da queste pagine, che lo scavano sino al midollo ma lo arricchiscono anche d’una sovrabbondante speranza.
Sono Ancora con Te
Testimonianze dall’aldilà
Autore/i: Parodi Marino
Editore: Edizioni Piemme
introduzione dell’autore.
pp. 240, Casale Monferrato (AL)
«Un percorso emozionante e commovente attraverso le tantissime storie che testimoniano l’esistenza di una vita dopo la morte , per scoprire che i nostri cari continuano a starci vicino ancora e più di prima, ogni giorno.»
Angela è una signora sulla sessantina, professoressa di matematica, donna concreta e aliena da ogni fantasticheria. Sposa e madre di due figli, dopo un percorso personale di anni approda all’agnosticismo. Poi un incidente le porta via il figlio minore, ancora adolescente. Alla fase di nera disperazione segue un’improvvisa ispirazione, nata dal semplice e puro amore materno, al di là di ogni riflessione. Una mattina si rivolge al figlio: «Se ci sei, se da qualche parte ancora vivi, fatti sentire». «La risposta fu immediata» racconta Angela. «Sono più vivo che mai, cercami nella preghiera». Una risposta percepita dal profondo del cuore, un cuore di madre capace di riconoscere immediatamente la voce del figlio, senza ombra di dubbio.
Sono tante le storie come questa che – fondate su documenti accreditati e ricerche di alto profilo scientifico – mostrano come ci sia un flusso continuo di comunicazione tra il mondo terreno e l’aldilà. Sono testimonianze traboccanti di speranza, di gioia e di commozione, in cui il dolore e le lacrime si mutano nella lieta certezza di non aver perso per sempre i cari che ci hanno lasciato ma anzi di poter continuare ad avere con loro un rapporto ancora più forte di prima. Sono storie nelle quali emergono verità destinate a cambiare la vita di ognuno di noi: la vera essenza dell’uomo è spirituale e la morte non è la fine, ma solo una porta su una vita nuova, eterna, nella quale potremo ritrovare quanti ci hanno preceduto.
Marino Parodi conduce da anni ricerche sulla coscienza e sulle potenzialità della mente. Grazie a un percorso da lui tracciato e insegnato, in cui scienza, psicologia, religione e spiritualità si incontrano in piena armonia, molti hanno visto la loro esistenza profondamente trasformata a tutti i livelli. Plurilaureato, è autore di biografie, romanzi, sceneggiature, opere teatrali, programmi televisivi e radiofonici. Tra le sue numerose pubblicazioni, ricordiamo: Gesù guarisce! (Segno), Inspiegabile follia (Paoline), Clare Boothe Luce. Storia di una donna speciale (Il Minotauro) e il bestseller Scopri la forza della gioia che è in te (San Paolo). Per Piemme ha pubblicato Nati per essere felici (2007).
Dal Nulla al Tutto
Il cammino spirituale di Vincenzo Pallotti
Autore/i: Amoroso Francesco
Editore: Città Nuova Editrice
pp. 344, Roma
Questo libro nasce dal Diario di San Vincenzo Pallotti e vorrebbe, attraverso la sua stessa voce, portare la santità nella vita quotidiana, mostrandone la bellezza, la gioia, la via. La santità non e tristezza; e invece, gioia, donazione, esultanza. Perché, chi ama Colui che è e non può non essere ed è l’Amore Infinito, non può rimanere deluso.
È vero, Don Vincenzo scende nell’abisso del Nulla, ma sale anche sulle vette del Tutto. È convinto d’essere nulla, ma è anche sicuro che, se Dio potesse, lo farebbe vero Dio; si fonde col peccato e si trasforma in Gesù Cristo: si chiama causa di tutti i mali e osa dire che Dio ha fatto di lui un miracolo di misericordia, come fece di Maria il miracolo della grazia.
La via che conduce a questa santità e un « si » perpetuo e integrale alla grazia, detto a qualunque costo. Il nostro camminatore non si stanca, non si volta, non si ferma mai; e canta sempre. Compagno di viaggio inseparabile, onnipresente, è un dolcissimo amore: tutto per amore, tutto con amore. E, naturalmente, quest’avventura ha le sorprese e la gioia d’un bene immenso, l’esperienza d’un piacere incontenibile.
Quanto ci sia di umano e quanto ci sia di divino in questo sublime viaggio non e facile dirlo. Dio però, che s’è fatto uomo per venire incontro al passo incerto delle sue creature, e certamente un Dio che non ama di far lo spettatore, mentre la sua creatura s’affanna ad andar verso di lui. E quanto scopriamo in ogni tappa di questo cammino: Don Vincenzo la sua anima ce l’ha messa tutta, in ogni momento, in ogni espressione cosciente, e Dio gli è venuto incontro e lo ha portato sulle sue ali con la sua potenza.
Francesco Amoroso è anche un figlio spirituale di Vincenzo Pallotti, al quale ha già dedicato un primo lavoro nel 1962 (San Vincenzo Pallotti Romano). È autore, fra l’altro, di una biografia su Maria Caterina Kasper. fondatrice delle Povere Ancelle di Gesù Cristo, pubblicata nel 1977, con echi più che favorevoli.
La Società Impazzita
Quando la follia diventa collettiva
Autore/i: Guiducci Roberto
Editore: Edizione Club del Libro
introduzione dell’autore.
pp. 192, Milano
La psicoanalisi ha studiato a fondo le forme della pazzia negli individui, ma assai meno perchè e come possono impazzire anche le società.
In questo libro si osservano gravi forme di “follia”: esplosioni di terrorismo a livello mondiale che vanno da atti terrificanti alle aggressioni capillari, suicidi collettivi nel Terzo e Quarto Mondo, suicidi di giovani nel nostro, uccisioni gratuite, violenze senza sbocco, uso di droghe distruttive, eversioni senza progetto, trasgressioni negative, persecuzioni verso il bambino e la donna, ecc.
Ma altre “follie” incombono: l’inquinamento industriale e atomico del mondo; lo spreco di risorse essenziali negli armamenti; la dilapidazione non solo della natura, ma della città umana; l’imposizione continua di oggetti superflui, mentre aumenta la carenza di quelli primari; la crescita colossale della popolazione, senza che si predispongano mezzi, anche minimi, per farvi fronte, ecc. Queste “follie” hanno creato dissesti, disagi, malattie fisiche e psichiche in moltissimi paesi e la morte per fame e per stenti di decine di milioni di uomini all’anno. Nonostante la aberrazione evidente di questi fatti, l’orrore è vissuto come normalità.
Per questo crolla sempre più ogni regola di convivenza civile.
Sembrerebbe, a questo punto, ovvio il doversi proporre di modificare profondamente la società fino a riportarla alla ragione, come osserva Roberto Guiducci.
Ma la possibilità di mutazione è, finora, stata catturata e dispersa in un enorme labirinto che sembra indecifrabile e inattaccabile.
Lo scopo di questo libro è di cercare di scoprire chi è e dove si nasconde il Minotauro dei nostri tempi.
Roberto Guiducci, sociologo e scrittore, ha pubblicato, nel campo della saggistica, una lunga serie di volumi: “Socialismo e verità ”(Einaudi, 1956, reprint, 1976); “New Deal socialista” (Vallecchi, 1965); “Marx dopo Marx” (Mondadori, 1971); “La città dei cittadini” (Rizzoli, 1975); “La società dei socialisti” (Rizzoli, 1976); “La disuguaglianza tra gli uomini” (Rizzoli, 1977); “Un mondo capovolto” (Rizzoli, 1979); “Un mondo senza tetto” (Laterza, 1980). È inoltre autore di tre importanti introduzioni critiche al “Contratto sociale” di Rousseau (BUR, 1974), a “Le sette e lo spirito del capitalismo” di Max Weber (BUR, 1977) e alle “Confessioni”di Rousseau (BUR, 1978).
La Rivolta di Atlante – Il Tema
Romanzo
Autore/i: Rand Any
Editore: Edizioni Corbaccio
traduzione dall’americano di Laura Grimaldi.
pp. 384, Milano
«Eddie Willers pensò a un giorno d’estate di quando aveva dieci anni. Quel giorno, in una radura del bosco, l’unica compagna preziosa della sua infanzia gli aveva detto quel che avrebbero fatto da grandi. Le parole erano state decise e brillanti, come la luce del sole. Lui aveva ascoltato, ammirato e sbigottito. Quando gli aveva chiesto cosa avrebbe voluto fare, aveva risposto: «Quel che è giusto… Non solo affari e un modo per guadagnarsi da vivere. Cose come vincere battaglie, salvare gente dalle fiamme o scalare montagne.» «A che servirebbe?» aveva detto lei. E lui aveva risposto: «Il sacerdote, la scorsa domenica, ha detto che dobbiamo cercar sempre il meglio, in noi stessi. Cosa pensi che sia il meglio in noi due?» «Non so.» «Dobbiamo scoprirlo.» Ma lei non aveva risposto. Stava guardando lontano, verso le rotaie della ferrovia.»
In un’America devastata da leggi assurde che scoraggiano l’impresa individuale, Francisco D’Anconia, Ragnar Danneskjòld e John Galt mettono in atto lo sciopero dei cervelli. Le avventure dei tre si intrecciano con quelle di Dagny Taggart, protagonista di appassionanti amori, che da sola troverà l’oasi nella quale si sono rifugiati i reali produttori della ricchezza che non possono più acconsentire a essere derubati del loro lavoro e a farsi dare, in aggiunta, la colpa di ogni disastro. I personaggi del romanzo si dividono dunque tra coloro che tramite progetti razionali vogliono migliorare la realtà e coloro che, invece, danno ascolto soltanto ai propri sentimenti e alle proprie emozioni. Con La rivolta d’Atlante, di cui Il tema è la prima parte, Ayn Rand realizza lo scopo della sua vita: scrivere un romanzo sulla libertà dell’uomo, sull’incrollabile fiducia dell’individuo nella propria creatività, sul disprezzo per i compromessi, sul rifiuto del primato della società sul singolo.
«Per fortuna Corbaccio ha disseppellito questa sultana della scrittura moderna!» (Domenica – Il Sole 24 Ore)
Ayn Rand (San Pietroburgo 1905 – New York 1982), costretta dal regime sovietico a fuggire negli Stati Uniti nel 1924, è un’icona dell’American way of living. Sostenitrice del liberalismo, dell’iniziativa individuale, della forza creatrice della ragione, ha dato vita nei suoi romanzi a personaggi indimenticabili, eroi titanici che lottano per affermare le proprie idee contro una società massificata e livellatrice.
I libri di Ayn Rand, tradotti in diciotto lingue, hanno formato generazioni di americani e hanno venduto milioni di copie in tutto il mondo. In Italia Ayn Rand ha avuto un grande successo, come testimoniano le numerose edizioni dei suoi romanzi: oltre alla Rivolta di Atlante, anche La vita è nostra, Noi vivi e La fonte meravigliosa, edito da Corbaccio, che ha pubblicato anche un attesissimo inedito, Ideale.
Il Sole Offuscato – Fouquet e Luigi XIV
Potere e corruzione in un ritratto di inquietante attualità
Autore/i: Morand Paul
Editore: Edizioni Corbaccio
prefazione di Daria Galateria, traduzione dall’originale francese di Maurizio Ferrara.
pp. IX-150, Milano
Ci sono individui che sbocciano con ingordigia al sole della fortuna, distendono con gioia le proprie fronde, fino al giorno in cui la tempesta li punisce per la loro temeraria prominenza: uno di questi era Fouquet, protagonista di questo vigoroso e attualissimo romanzo di Paul Morand. Fouquet è l’uomo più vivace, più tollerante, più brillante, meglio dotato nell’arte di vivere, il più francese. Sarà preso in una morsa, tra due orgogliosi, aridi, prudenti, spietati epuratori: Luigi XIV e Colbert. Fouquet credeva che tutto potesse essere comprato, anche il destino. Soccomberà per essere rimasto indietro di quindici anni sull’epoca che si annunciava. Ma chi era quell’uomo straordinario di cui Luigi XIV fu geloso per tutta la vita? Quel ministro delle Finanze che sapeva far scaturire i soldi dalla luce del sole? Quel seduttore adorato da tutte le donne? È ciò che Paul Morand racconta con il suo incomparabile talento nello sbrogliare i fili della storia.
Intorno a Fouquet, a Colbert, a Luigi XIV ruota uno straordinario balletto politico in cui l’autore si muove con magistrale spigliatezza.
Scrittore, diplomatico e grande viaggiatore, Paul Morand (1888-1976) fu autore di novelle, romanzi e reportage che fecero di lui uno degli autori francesi più celebri del mondo intero. Nel 1968 fu eletto membro dell’Académie française. Nel 1994 Corbaccio ha pubblicato Buddha vivente.
La Prigione Esoterica
Autore/i: Josipovici Jean
Editore: Edizioni Mediterranee
traduzione dall’originale francese e prefazione di Vittorio Di Giacomo, in copertina: Croci raffigurate nella cappella dei Carmes de Vidigueira (Portogallo). Simboleggiano l’analogia tra microcosmo e macrocosmo.
pp. 112, Roma
Scritta da un autentico iniziato in una lingua pura e precisa, questa opera rivela con semplicità i segreti che rispondono alle domande essenziali. Se l’uomo non è felice, è perchè un complesso di catene lo tiene prigioniero.
Conoscere per la prima volta, uno ad uno, questi legami invisibili quanto insospettati – per i quali, ad esempio, se egli ama e incapace d’amare e se deve agire la giusta direzione gli sfugge – permetterà ad ognuno di operare con lucidità alla propria liberazione. È il servizio inestimabile che può rendere questo libro denso di scoperte e di rivelazioni.
Josipovici ha concepito il suo libro come uno strumento compiuto di conoscenza da porgere con fraterno animo all’uomo di oggi, disorientato e infelice dietro la maschera di un’orgogliosa sicurezza.
Non è un saggio, questo, quanto una summa di esperienze legate invisibilmente da una coerenza, tenace sotto gli aspetti talora divaganti, aforistici, qualche volta ermetici per concentrazione. Uno stile che produce più per illuminazioni che per deduzione, e tuttavia geometrico e rigoroso: un viaggio nell’umano e oltre.
Francese per nascita, l’Autore a dodici anni cadde in trance per un giorno intero. Una visione d’oltremondo gli si impose con tutti i particolari e il ricordo, da allora, non lo ha più abbandonato. A quindici anni, al Cairo dove suo padre era diplomatico, fu iniziato all’universo misterico dell’Egitto antico e al Sufismo. A ventitré, laureando in filosofia all’università d’Aix-en-ProVence con una tesi sulla vita interiore, trascorse un anno intero chiuso in una stanza oscura, per rivivere a suo modo l’esperienza di San Giovanni della Croce. Due anni dopo la fine della guerra divenne discepolo di un guru: un’indiana statuaria venuta in Europa per scegliere dieci saggi. Iniziato al Raja Yoga, due apparizioni mistiche illuminarono un’altra volta la sua esistenza.
Attualmente Josipovici vive a Roma, dove sta lavorando a nuovi libri nei quali raccoglie le sue esperienze ed espone un suo straordinario sistema terapeutico, che consiste nel trasformare in positive le vibrazioni negative che sono causa dello squilibrio psicofisiologico. Numerose persone sono state rinnovate e rese a se stesse in pochi giorni da questo metodo apparentemente semplice ma dai risultati sorprendenti.
Lo Yoga
Autore/i: Masson-Oursel P.
Editore: Edizioni Mediterranee
introduzione dell’autore, traduzione di Giovanni Padrin.
pp. 128, Roma
L’indianità si presenta agli occhi di noi occidentali come un mondo misterioso, inaccessibile, difficile a comprendersi sotto lo schermo delle nostre tradizioni letterarie, religiose, filosofiche.
Anche lo yoga, che di questa indianità costituisce una manifestazione essenziale e ricorrente nell’arco della sua storia plurimillenaria, non sfugge alla barriera di incomprensione eretta dai linguaggi di civiltà e culture tra di loro tanto distanti.
Ciò che soprattutto meraviglia in questa pratica di comportamento è il carattere di individualità che, se pur ha spiegato una notevole influenza sulla struttura sociale dell’India, attraverso la formazione di caste e sette, non si è mai espresso in manifestazioni corali, collettive.
Lo yogi, il praticante dello yoga, infatti, appartenga a questo o a quel gruppo sociale, viva nel suo isolamento o in mezzo alla folla, in monastero o altrove, e comunque un solitario.
Lo yogi, dalla radice “gui” che significa congiungere, mira all’unione non tanto nel senso primitivo con qualcosa, ma con se stesso, assolutamente; egli segue la sua strada come se fosse solo al mondo, senza nulla offrire od attendersi dal prossimo, nel completo annullamento del proprio egoismo ed altruismo.
Egli non aspira ne’ alla morte né al nulla, bensì all’esaltazione della propria energia vitale, a differenza dei nostri asceti che disdegnano ed aborriscono la propria carne per esaltare l’anima, egli non reprime i propri appetiti, ma cura di immedesimarsi coi propri organi sui quali ottiene una padronanza crescente.
Lo yoga, pertanto, è una pratica, un allenamento a ciò che si può diventare facendosi, o meglio, mediante certe maniere di farsi.
È un «sadhana», impresa di autorealizzazione. È ardimento, temerità, impresa contro natura, ascesi nel senso di disciplina rigorosa, che può essere associata (yoga buddico), ma che non si associa necessariamente (yoga jainico) ad una religione od elevazione.
Ascesi, dunque esente da culto, dogma o morale, protesa alla ricerca di ciò che è spontaneo, autentico, vitale.
Ecco i motivi che, pur nella diversità dei luoghi e nella successione delle epoche, ricorrono come denominatore comune nelle varie forme di yoga, attraverso le meravigliose imprese o bizzarrie spirituali dei grandi yogi da Jna e Buddha ad Aurobindo e Gandhi.