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Mi Rai

Mi Rai

In Giappone il futuro ha un cuore antico – Da dove viene tanta energia?

Autore/i: Marazzi Antonio

Editore: Sansoni Editore

la sovraccoperta riproduce il manifesto di Heather Cooper per il Premio Aspen 1979.

pp. 240, Firenze

”Mi Rai” in giapponese significa ”futuro”.
Ma in Giappone il futuro ha radici così profonde nel passato, da risultare incomprensibile, spesso addirittura inquietante agli occhi di un occidentale.
Né i politologi né gli economisti hanno interesse ad andare tanto indietro nel tempo.
Per gli storici, d’altra parte, il campo d’indagine non è né il presente né il futuro. Ecco perchè il “caso Giappone” diventa il terreno privilegiato dell’antropologo, un nuovo tipo di investigatore che riesce a cucire tre momenti temporali.
Antonio Marazzi, dopo quattro anni di ricerche in Giappone, ricuce le relazioni che collegano il modo di vita odierno e le sue grandi sfide tecnologiche a riti e miti antichissimi.
Dopo avere descritto come si lavora in una fabbrica o in un ufficio, come si vive nel centro di Tokyo o in uno sperduto villaggio, l’autore si addentra nel segreto mondo delle forze immateriali, nei rapporti con gli spiriti della natura e degli antenati, nelle cerimonie che regolano le dimensioni sociali e quelle cosmiche. Dai mille segni che riti e simboli sottolineano, emergono i fondamentali riferimenti al tempo e allo spazio propri di quella cultura.
Sono queste le coordinate che danno un senso e una direzione alla vita degli individui dalla nascita alla morte e oltre; al ritmo delle attività sociali, negli aspetti tradizionali e religiosi di un tempio così come in quelli moderni e laici della metropoli; che mettono ordine in un territorio di vulcani e isole artificiali. E che forse ci aiutano a capire da dove viene quella loro esplosiva energia.

Antonio Marazzi è professore ordinario di Antropologia culturale e direttore del Corso di perfezionamento in antropologia culturale e sociale presso l’Università di Padova.
Ha compiuto ricerche in Giappone con il contributo del Consiglio nazionale delle ricerche e con una borsa di ricerca della Japan Foundation presso il museo nazionale di etnologia di Osaka. E membro della International House of Japan e autore di numerosi saggi di argomento giapponese.

Sulle Tracce dei Vampiri

Sulle Tracce dei Vampiri

Alla ricerca delle creature dell’oscurità

Autore/i: Centini Massimo

Editore: Laura Rangoni Editore

prima edizione, premessa dell’autore.

pp. VII-120, Pioltello (MI)

«Pur nella rapidità del suo excursus, Centini adotta perciò alcuni vertici di osservazione aventi la funzione di punti di riferimento in un vasto territorio altrimenti indeterminato e sfuggente: il tema del morto che ritorna con intenzioni malvage, il popolo dei demoni feminili assassini di bambini e di uomini attraverso la privazione del sangue e la sessualità, un crudele e sconcertante personaggio storico, le credenze e i rimedi circa e contro il vampirismo.
Il tutto col tessuto connettivo di adeguate e circostanziate citazioni storiche che fanno uscire il vampirismo stesso da quella vaga atmosfera di leggenda esoterica che è stuzzicante per la letteratura e il cinema quanto nociva per la ricerca.» (Gianfranco Verrua)

Massimo Centini è nato a Torino nel 1955. Laureato in antropologia, si occupa di tradizioni popolari e della cultura magico-religiosa. Lavora presso il Centro Studi Tradizioni Popolari dell’Associazione Piemontese. Tra le sue pubblicazioni: L’uomo selvatico (Mondadori); Le vie della fede nelle Alpi (Priuli & Verlucca); Animali, uomini, leggende. Il bestiario del mito (Xenia); Le schiave di Diana (ECIG); Il ritorno dell’Anticristo (Piemme). Per Laura Rangoni Editore ha scritto Sulle tracce del piccolo popolo e dirige la collana Alma Mater. Percorsi nel mito.

Il Pensiero Buddhista

Il Pensiero Buddhista

Autore/i: Salé Marino Omodeo

Editore: S. T. E. M. Mucchi – Società Tipografica Editrice Modenese

avvertenza e prefazione dell’autore.

pp. 88, Modena

Sommario:

Avvertenza
Prefazione

  • Introduzione storica
  • La retribuzione degli atti
  • L’esistenza come male e dolore
  • La via di salvazione: Il Nirvana
  • L’inesistenza dell’io
  • Il concetto di vuoto (Sunyata)
  • L’idealismo buddhista
  • Sintesi: dogma e filosofia
  • Buddhologia

Né un Soldo, Né un Voto – Memoria e Riflessioni dell’Italia Laica

Né un Soldo, Né un Voto – Memoria e Riflessioni dell’Italia Laica

Memoria e riflessioni dell’Italia laica

Autore/i: Battaglia Adolfo

Editore: Società Editrice Il Mulino

prefazione di Stefano Folli, introduzione dell’autore.

pp. IX-234, Bologna

«Nella Prima Repubblica il mondo laico ebbe sempre pochi soldi e pochi voti: ma offrì una classe politica e di governo di cui non si può disconoscere l’importanza. E insieme con essa fornì la parte forse più qualificata della dirigenza del paese sia sotto il profilo tecnico ed economico che amministrativo. Le loro battaglie contribuiscono non poco a rendere l’Italia un paese più moderno.»

La galassia laica è sempre stata minoritaria nella politica italiana: non ha mai avuto – disse una volta Salvemini – né un soldo né un voto né un uomo. Eppure, nel dialogo e nella polemica con le culture politiche prevalenti ha lasciato un segno nella storia italiana. Stretto collaboratore di Ugo La Malfa, Battaglia offre una visione per nulla convenzionale del sistema dei partiti e del processo di caduta della Prima Repubblica. E con richiami spesso inediti puntualizza sia la grandezza e i limiti della sinistra laica sia il suo rapporto con le forze maggioritarie, da De Gasperi a Moro, da Togliatti a Berlinguer. La Repubblica di oggi – nella crisi dell’Unione Europea e nell’esaurirsi del disegno federalista – rende più necessario un equilibrio di tipo nuovo, che controbilanci la forza della Germania e la crescita delle tendenze nazionaliste attraverso la massima unità economica e politica dell’Occidente.

Adolfo Battaglia, editorialista politico del «Mondo» e di «Panorama», deputato dal 1972 al 1994, è stato capo del gruppo parlamentare del Partito repubblicano, presidente della commissione Finanze e Tesoro, due volte sottosegretario agli esteri e quattro anni ministro dell’industria in tre differenti governi. Tra i suoi libri: «La sinistra dei nuovi tempi» (Marsilio, 1997), «Fra crisi e trasformazione, il partito politico nell’età globale» (Editori Riuniti, 2000), «Aspettando l’Europa» (Carocci, 2007), «Verso la competizione globale» (con R. Valcamonici, Laterza, 1990).

Gli Extraterrestri mi hanno portato sul loro Pianeta

Gli Extraterrestri mi hanno portato sul loro Pianeta

Il secondo messaggio che essi mi hanno dato

Autore/i: Vorilhon Claude – Rael

Editore: Edizioni Mediterranee

introduzione dell’autore, traduzione di Valentino Mancini.

pp. 128, illustrazioni b/n, Roma

Claude Vorilhon Rael, giornalista francese, ha incontrato gli extraterrestri provenienti da un lontano pianeta, gli Elohim. Questi gli hanno dato il nome di Rael e gli hanno comunicato importanti messaggi, che gettano una nuova luce sull’interpretazione di numerosi passi biblici e di molti avvenimenti dell’antichità. Rael ha raccontato il suo primo incontro con gli Elohim, ed ha riportato il loro primo messaggio nel suo primo libro, “Il libro che dice la verità”. Rael è “il messaggero”, o “colui che porta la luce”, per gli Elohim, i quali lo hanno scelto come loro ambasciatore sulla Terra. Nel “Libro che dice la verità”, il primo messaggio ricevuto dagli extraterrestri, Claude Rael conferma e corregge il contenuto della Genesi. È vero cioè che l’uomo è stato creato, ma dagli Elohim (“coloro che vengono dal cielo”, termine che è stato tradotto, erroneamente, dai primitivi, con la parola “Dio”). Essi hanno creato scientificamente l’uomo a loro immagine grazie ad avanzatissimi procedimenti scientifici, di cui sono padroni. Allo stesso modo, Mosè, Elia e Gesù Cristo furono scelti dagli Elohim per diffondere sulla Terra dei messaggi che troveranno conferma quando arriverà l’Era dell’Apocalisse o Rivelazione, quella cioè nella quale viviamo attualmente. Questo volume costituisce la seconda parte del “Libro che dice la verità”. Rael ha incontrato di nuovo questi extraterrestri nell’ottobre del 1975, nel Pèrigord; questa volta lo hanno portato con il loro “disco volante” sul pianeta dove essi vivono, e dove egli ha scoperto cose prodigiose che riporta in questo libro e che concernono tutti gli uomini all’avvicinarsi dell’anno 2000, epoca dell’Apocalisse. Inoltre, a Rael è stato affidato un secondo messaggio rivolto all’umanità terrestre. È importante prendere conoscenza di questo fantastico messaggio di pace e di fraternità, inviato a tutti gli uomini della terra da esseri che ci osservano e sperano che noi allontaneremo la violenza e faremo di tutto per dimostrare che vogliamo accoglierli con l’amore che è loro dovuto.

Claude Vorilhon “Rael”, nasce il 30 Settembre 1946 in Vichy, Francia. È fondatore e leader della religione “UFO” conosciuta come ” Raelismo “. Nel Dicembre del 1973 ha costituito il movimento Raeliano e si è cambiato il nome in RAEL. Ha pubblicato diversi libri su incontri con un essere chiamato YAHWED. Ha girato il mondo per promuovere i suoi libri per oltre 30 anni.

Il Libro che Dice la Verità

Il Libro che Dice la Verità

Il messaggio degli extraterrestri

Autore/i: Vorilhon Claude – Rael

Editore: Edizioni Mediterranee

nuova edizione, traduzione di Gianna Lorusso.

pp. 128, illustrazioni b/n, Roma

Un giornalista francese ventisettenne, Claude Vorilhon, ha incontrato degli extraterrestri provenienti da un lontano pianeta, gli Elohim. Questi gli hanno dato il nome di Rael e gli hanno comunicato importanti messaggi, che gettano una nuova luce sull’interpretazione di molti passi biblici e di numerosi avvenimenti dell’antichità.
La stessa Bibbia, nella Genesi, parla dell’opera degli Elohim. Infatti dice: «Il primo giorno Elohim fece questo, il secondo giorno Elohim fece quello, ecc.». Questo termine, Elohim, è stato erroneamente tradotto come Dio, mentre in ebraico significa «quelli che sono venuti dal cielo» ed è, per di più, plurale. L’uomo, quindi, sarebbe stato creato scientificamente molto tempo fa, proprio da altri uomini venuti da un altro pianeta: gli Elohim, appunto. Tutte le altre rivelazioni sono conseguenti a questa prima. Gesù, ad esempio, sarebbe nato dall’unione di uno degli Elohim con una figlia della Terra, e il suo compito era quello di preparare l’umanità all’avvento di questa epoca l’età dell’Apocalisse, o della Rivelazione. Anche Mosè, Buddha, Maometto e tutti gli altri profeti sarebbero stati inviati dagli stessi extraterrestri: gli Elohim.
Dal 1945, afferma Rael, siamo entrati nell’età dell’Apocalisse, come stanno a dimostrare i segni che la Bibbia previde e che tutti attendono: il popolo di Davide ritrova il suo paese (creazione dello Stato di Israele), i ciechi possono vedere (in America è stata realizzata una protesi elettronica), l’uomo porta la sua voce al di là degli oceani (satelliti per telecomunicazioni) e si rende simile a Dio: infatti alcuni studiosi indiani hanno creato geni animali sintetizzati, mentre gruppi di ricercatori americani sono riusciti a produrre geni umani artificiali.
Un successivo incontro con gli Elohim e il relativo messaggio sono riportati nel secondo volume di Rael: Gli Extraterrestri mi hanno portato sul loro Pianeta.

Claude Vorilhon “Rael”, nasce il 30 Settembre 1946 in Vichy, Francia. È fondatore e leader della religione “UFO” conosciuta come ” Raelismo “. Nel Dicembre del 1973 ha costituito il movimento Raeliano e si è cambiato il nome in RAEL. Ha pubblicato diversi libri su incontri con un essere chiamato YAHWED. Ha girato il mondo per promuovere i suoi libri per oltre 30 anni.

Dialogo dei Massimi Sistemi

Dialogo dei Massimi Sistemi

Autore/i: Landolfi Tommaso

Editore: Rizzoli

pp. 160, Milano

Perché Maria Giuseppa, «una cosa liscia, senza fianchi e senza petto», è morta per Giacomo, giovane blasfemo? E che cosa nasconde il sogno di sangue di Rosalba, «fanciulletta di forse dodici forse tredici anni»? Misteri landolfiani, aberrazioni, sub- e surrealtà. E già affiorano, in questi racconti cui Landolfi affidò, nel 1937, il proprio esordio letterario, le ossessioni che ne costelleranno tutta l’opera. Opera unica fin dal suo sbocciare, se si pensa che il primo racconto letto dallo scrittore a un amico (e qui incluso) descrive «la straziante morte di un topo e il suo folle funerale». Con Landolfi siamo subito di fronte a testi giocati sul filo della realtà, che anzi hanno già valicato il crinale verso un mondo altro, dove l’autore palesa la sua lunare ironia, nonché l’inclinazione costante a esplorare la faccia velata e paradossale delle cose e dell’uomo. Non a caso Landolfi è discepolo dei grandi maestri dell’Ottocento: gli amatissimi Gogol’ e Dostoevskij, ma anche Edgar Allan Poe. E a quest’ultimo rimanda forse la tensione che percorre le pagine dei sette racconti qui riuniti.

Il Mar delle Blatte

Il Mar delle Blatte

Autore/i: Landolfi Tommaso

Editore: Rizzoli

pp. 128, Milano

Mille libri di avventure ci hanno narrato del giovane eroe che arditamente parte, forte soltanto della propria fede in un alto destino, alla conquista di terre e amori impervi e lontani. Ma immaginiamo che l’eroe sia un qualunque ragazzo turbato da vendicative insicurezze, guardiamolo trascinare verso un mare nero perché interamente coperto di blatte un padre reso imbelle e una fanciulla sadicamente abbandonata a un fantasioso quanto riprovevole oltraggio – ed eccoci penetrati, attraverso il racconto che dà titolo al volume, nell’universo surreale e letterariamente blasfemo di cui Landolfi regge con accanita destrezza le fila, sino a quel memorabile tour de force che è la descrizione dettagliata degli amori fra un minuscolo verme e l’eroina Lucrezia.
È un gioco lieve e perverso, che si rinnova, ogni volta inventando nuovi percorsi e nuovi bersagli, in tutti i testi di questa raccolta di racconti, specialmente celebrata fra quelle del primo Landolfi. Vi incontriamo molte delle vene tipiche dell’autore: dalla vocazione parodica che si esercita, non senza divertimento, sul terreno dell’orrore alla lettura in chiave paradossale dell’ottusa frenesia di chi vive in situazioni soffocanti e chiuse; e, ancora, il gusto dell’intelligenza pura che si scatena in ironiche acrobazie concettuali e stilistiche.

Manuale di Bibliofilia

Manuale di Bibliofilia

Autore/i: Bandini Buti Antonio

Editore: U. Mursia Editore

prefazione dell’autore.

pp. 320, 50 illustrazioni b/n, XVI tavole b/n f.t., Milano

Antonio Bandini Buti ha saputo dare a quest’opera (che esce postuma, affiancandosi al suo Manuale di Filatelia edito in questa stessa collana) quella leggerezza di esposizione che ne fa, oltre che un manuale pratico, anche un libro di piacevole e stuzzicante lettura. Se la competenza dell’autore, infatti, offre elementi interessanti agli esperti della materia ed ai neofiti, l’amore per il libro che traspare da queste pagine è tale che avvince e conquista il lettore. È un amore fatto di piccole cose, dalla notizia erudita alla nota tecnica, dall’illuminante aneddoto all’esperienza personale, al consiglio pratico della persona in diuturna comunione con i suoi libri. Ci si dispiega cosi, variopinto ed appassionante, con una concisa ma sempre puntuale panoramica, la storia del libro nel mondo, dall’antichità ai nostri giorni, colta nei suoi momenti più salienti, rivissuta nei suoi protagonisti e nelle sue conquiste tecniche. Seguono cenni sulla rilegatura, sul restauro, sul modo di sistemare i libri nella casa e di organizzare una biblioteca privata ecc.
La parte più importante è senza dubbio quella che tratta del libro antico, che insegna a riconoscere un raro, un pregiato o un ricercato per le sue particolari caratteristiche.
Completano il volume alcune informazioni ausiliari per il ricercatore od il bibliofilo: un lessico bibliografico, un elenco delle abbreviazioni usate nei repertori bibliografici e un elenco in quattro lingue dei termini bibliografici più comuni.

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Prefazione

I – I precursori del libro
II- L’origine della stampa a caratteri mobili
III – Il libro dal Cinquecento al Novecento
IV – Cenni sulla tecnica della stampa
V – La legatura
VI – I nemici del libro
VII – Il restauro
VIII – Il libro raro e pregiato
IX – L’amore del libro
X – Il galateo del libro
XI – Il libro nella casa
XII – Le biblioteche pubbliche
XIII – Il commercio librario
XIV – Le fonti bibliografiche
XV – Curiosità bibliografiche.
XVI – Massime e pensieri sul libro

– Bibliografia
– Appendici

Indice delle illustrazioni
Indice dei nomi

Talmùd Babilonese – Trattato delle Benedizioni

Talmùd Babilonese – Trattato delle Benedizioni

Ordine «Semenze» – Trattato «Benedizioni»

Autore/i: Anonimo

Editore: Editori Laterza

prima edizione, prefazione e cura di Eugenio Zolli, introduzione di Sofia Cavalletti.

pp. LII-444, Bari

La Mishnàh, ossia il corpus juris ebraico formatosi fra il I e il III secolo dopo Cristo, fu nei secoli successivi oggetto di studi, discussioni e commenti tanto nelle accademie talmudiche di Palestina che in quelle di Babilonia. Ne nacquero due redazioni diverse del Talmùd, quella palestinese, che si ritiene conclusa al principio del V secolo ed è opera mancante di unità e di organicità, e quella babilonese, alla quale la comunità ebraica di Babilonia dovette il suo prestigio e la sua autorità in tutto il mondo giudaico. Del Talmùd babilonese pubblichiamo nel presente volume il «Trattato delle benedizioni».
Il Talmùd, che è ancora oggi in gran parte alla base della vita religiosa dell’ebreo osservante, presenta un contenuto non soltanto strettamente normativo ma anche narrativo ed offre quindi abbondante materiale storico, mitico, aneddotico, geografico del più grande interesse. Dalle sue pagine possiamo ricostruire qual’era la vita di ogni giorno degli ebrei nei primi secoli dell’era cristiana, le loro pratiche di pietà, i loro riti pubblici, le loro cognizioni scientifiche, mediche, linguistiche, ecc.
Di somma importanza sono le abbondantissime notizie teologiche, che ci informano sui concetti che gli ebrei dell’epoca avevano intorno a Dio, agli angeli e ai demoni, intorno alla vita futura, all’escatologia, al messianesimo, all’elezione del popolo d’Israele e ai suoi rapporti con le genti.
Condannato da Giustiniano nel 553 e proibito ripetute volte nel Medio Evo, lo studio del Talmùd fu difeso da Reuchlin e da Erasmo. Il Bomberg, sotto la protezione papale, ne fece a Venezia un’edizione nel 1523, ma trent’anni dopo si tornava a bruciare il Talmùd nelle piazze e lo si includeva nell’Indice dei libri proibiti. Solo in tempi più recenti si è fatta strada durevolmente la convinzione che lo studio del Talmùd e della letteratura rabbinica è assai utile anche al fine di una migliore conoscenza dell’ambiente in cui sorse il cristianesimo.

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PREFAZIONE

INTRODUZIONE – La letteratura talmudica
§ 1   Scribi e Farisei
§ 2   La Legge e la tradizione
§ 3   Notizie sioriche sugli Ebrei dal 70 d. C. alla chiusura del periodo talmudico
§ 4   La Mishnàh
§ 5   Gli «ordini» della Mishnàh
§ 6   Il Talmùd
§ 7   Le regole ermeneutiche
§ 8   I commenti al Talmùd
§ 9   La storia del Talmùd

TALMÙD BABILONESE
I     Da quando (Me-êmathàj)
II    Stava leggendo (Hajâh qôré)
III   Uno il cui morto (Mî she-mêthô)
IV   La preghiera mattutina (Tephillàth ha-shâliar)
V    Non si sta in atteggiamento di preghiera (Ên ômedîm)
VI   Che benedizione si dice (Késad mebhârekhîn)
VII  Tre che hanno mangiato assieme (Shelôshâh she-âkhelû)
VIII Queste sono le cose (Ellû debhârîm)
IX   Chi vede (Hâ-rôèh)

INDICE ANALITICO

L’Italia Avanti il Dominio dei Romani

L’Italia Avanti il Dominio dei Romani

La presente edizione riproduce l’edizione pubblicata in Milano per i tipi di Giovanni Silvestri nel 1826

Autore/i: Micali Giuseppe

Editore: Messaggerie Pontremolesi

cura e premessa di Sergio Musitelli.

pp. XXXVIII-526, Milano

Il trionfo di Roma, la indiscutibile maestosa grandezza della sua civiltà, la meravigliosa potenza e la strabiliante durata dalla Monarchia alla Repubblica e dalla Repubblica all’Impero, quello che il grande storico Livio affermava sembrare più opera degli Dèi che di uomini mortali, ha posto generalmente in ombra tutte le civiltà italiche preromane, che pure avevano raggiunto livelli altissimi e delle quali Roma assorbì più di quanto in generale si pensi o si possa credere.
Gli stessi Romani – e non certo i più umili, ma i più dotti quali Varrone, Cicerone, Plinio e persino i grandi poeti quali Virgilio e Orazio – apertamente riconoscevano il debito enorme che Roma aveva contratto con gli Aschi, gli Umbri, i Liguri, gli Etruschi, con tutte, insomma, le grandi civiltà preromane. E spesso, esse sono indicate come modello di dignità umana e civile. Il libro di Micali – un classico consente anche al lettore non specializzato di avvicinare queste civiltà delle quali l’Autore fornisce un quadro vivace e pittoricamente affascinante, senza nulla concedere al romanzesco e poggiando saldamente sulla documentazione storica e archeologica di cui disponeva. Una lettura suggestiva che ci fa ritrovare le nostre radici più profonde e ci invita a rimeditare anche la storia di Roma sotto una prospettiva diversa da quella che emerge dalla corrente letteratura manualistica.

Disegno Storico del Medio Evo

Disegno Storico del Medio Evo

Autore/i: Ciccotti Ettore

Editore: Casa Editrice Giuseppe Principato

introduzione dell’autore.

pp. 552, Messina

Dall’introduzione dell’autore:
1. Importanza storica, caratteri e funzione dell’Impero romano.“:
«L’Impero romano, formatosi in seguito alla grande conquista che i Romani avevano fatta di tanta parte del mondo conosciuto, aveva, pure attraverso i varii ed inevitabili mali di una conquista violenta e a scopo di dominio, adempiuta una funzione di grande importanza storica.
La riunione sotto un solo regime di tanti paesi, spesso reciprocamente estranei o avversi, aveva, in quel momento della storia e in quelle condizioni di vita, messo un termine ai conflitti, talora permanenti, di quelli che erano prima Stati sovrani e indipendenti. Aveva indotto un diffuso stato di pace che era riuscito fecondo sovratutto tra il primo e il secondo secolo dell’era volgare. Aveva agevolati gli scambi con la costruzione di strade e la possibilità di mezzi di comunicazione. Aveva realizzata una relativa sicurezza generale. Aveva resa più facile la diffusione e l’utilizzazione di tutto quanto, sotto l’aspetto materiale e morale, la civiltà antica aveva potuto produrre nell’una o nell’altra regione; e aveva determinate anche condizioni propizie all’aumento della popolazione.
Ma, per la natura stessa delle cose umane, ovunque stranamente s’intessono il bene ed il male, e dall’uno sorge talora automaticamente l’altro, e ne deriva anche il degenerare delle istituzioni. Per la tutela sempre più urgente di un così vasto dominio e per i bisogni sempre più complicati della sua amministrazione, crescevano i funzionari e si convertivano sempre più in una intricata e costosissima burocrazia, cioè in un ordinamento amministrativo idropico, inceppante e reso ognora più torpido dall’introduzione e l’ossevanza di formalità anche vane.
Tutto per mantenere un paese o una classe dominante, dove lo sperpero era in ragion diretta della facilità con cui avveniva l’appropriazione delle ricchezze prodotte da altri.[…]»

Trance Formation of America

Trance Formation of America

Una storia vera sul sistema della C.I.A. per controllare la mente umana

Autore/i: O’Brien Cathy; Phillips Mark

Editore: Macro Edizioni

pp. 448, nn. illustrazioni b/n, Diegaro di Cesena (FC)

È l’autobiografia circostanziata di una vittima del segretissimo programma di controllo mentale del Governo degli Stati Uniti d’America, che la CIA ha chiamato in codice programma MKUltra. Cathy O’Brien, forse unica testimone sopravvissuta, è riuscita a riacquistare pienamente le proprie facoltà mentali, dopo essere stata sottratta di nascosto – l’8 Febbraio 1998 – alla sua “schiavitù mentale” dall’agente, interno alla stessa organizzazione, Mark Phillips – che qui ci introduce la testimonianza di Cathy.
Insieme hanno anche intrapreso procedimenti legali penali per ottenere giustizia: ogni tentativo è stato bloccato da “ragioni di sicurezza nazionale”. La loro azione continuerà, essendo stata a suo tempo coinvolta anche la figlia di Cathy, Kelly O’Brien. La loro speranza di giustizia si basa sul fatto che l’Atto della Sicurezza Nazionale del 1947 è incostituzionale, e chi vi ricorre compie un “abuso criminale”.

Tra inganni, stupri, riciclaggio di denaro sporco, traffico di droga e “imprese” del genere, questa storia può dare l’impressione di essere un esasperato thriller internazionale. Luoghi e persone citate (incluse copie di documenti ufficiali) sono però noti a tutti e il racconto viene testimoniato da due persone che sono ancora impegnate a trovare riscontri e ascolto alla loro denuncia: si tratta di azioni che rientrano in piani freddamente programmati per dominare il pianeta attraverso tecniche più potenti delle bombe, perché aggrediscono la mente degli uomini e ne annientano la volontà.

Avvertenza ai lettori – Questo libro contiene riferimenti espliciti ad atti sessuali e descrizioni delle parti anatomiche dei personaggi che hanno perpetrato abusi e torture alle vittime di questo racconto impressionante. Gli Autori hanno ritenuto che i “dettagli” servissero a convalidare i fatti, che sono stati riportati anche a competenti autorità di indagine. Il 95° Congresso USA istituì una commissione apposita il 3 Agosto 1977. Rimasta senza esiti.

Un Sole nel Labirinto

Un Sole nel Labirinto

Storia e leggenda di Raimondo de Sangro, Principe di Sansevero

Autore/i: Capecelatro Giuliano

Editore: Il Saggiatore

pp. 224, Milano

“Il principe conosce la scienza chimica e la fisica. È un uomo al passo con i tempi, chi si sogna di negarlo’? Eppure la sua figura ha qualcosa di sfuggente, di ambiguo; mentre nel mondo trionfano le scienze sperimentali, paladine di un sapere democratico, intelligibile, aperto a tutti gli uomini, lui ha piuttosto l”aria di un vecchio alchimista. ’Di uno stregone!’ fa da imperioso contraltare la voce dei vicoli.”

1770. Una domenica di luglio un bizzarro spettacolo si presenta agli occhi degli abitanti di Napoli, nobili e plebei: una carrozza, trainata da quattro cavalli, si immerge nelle acque e attraversa il golfo da un capo all’altro, galleggiando sui flutti. Lo stupore e la meraviglia degli spettatori durano il tempo di conoscere l’autore del prodigio: Raimondo de Sangro. È un’altra delle sue invenzioni.
Ma chi è Raimondo de Sangro, principe di Sansevero? Attorno a questa figura si affollano le dicerie più disparate. I nobili suoi pari lo conoscono come un uomo potente, dalle amicizie altolocate, che è stato un favorito di re Carlo di Borbone e intrattiene buoni rapporti con suo figlio Ferdinando IV. Per la Chiesa, e in particolare per i gesuiti, è al peggio un nemico giurato e, al meglio, un personaggio quanto meno sospetto: si mormora dei suoi trascorsi nella massoneria napoletana e di certe sue idee religiose non proprio ortodosse. Per i pochi che lo conoscono bene è un uomo di ingegno e di vasta cultura, anche se talvolta la sua fantasia vola un po’ a briglia sciolta e si lascia affascinare dall’idea dell’immortalità. Ma il popolo che abita i vicoli non ha dubbi: si tratta di uno stregone in combutta con le potenze infernali, come spiegare altrimenti le strane luci e i rumori che provengono di notte dal suo palazzo, le voci incontrollate di esperimenti blasfemi che passano di bocca in bocca per tutta Napoli? Giuliano Capecelatro ha raccolto con sapienza tutti i fili che portano a questo strano personaggio, e ha provato a riannodarli. Ne è nata una biografia unica e particolare, in cui ai documenti ufficiali si affiancano le voci popolari e le opinioni di amici e nemici. Così, il principe di Sansevero, da personaggio storico, si trasforma lentamente in una figura romanzesca, in un mito che accompagna la città partenopea dal XVIII secolo a oggi.

Giuliano Capecelatro (Napoli 1947), è stato per molti anni inviato dell’Unità. Per il Saggiatore ha pubblicato insieme a Franco Zaina La banda del Viminale (1996), indagine sul delitto Matteotti, e Un sole nel labirinto (2000), la biografia romanzata di Raimondo de Sangro principe di Sansevero.

Il Conte di Saint-Germain

Il Conte di Saint-Germain

L’iniziato immortale – Storia e leggenda

Autore/i: Chacornac Paul

Editore: Edizioni Mediterranee

edizione italiana a cura con introduzione di Gianfranco De Turris, premessa dell’autore, traduzione dal francese di Pasquale Faccia.

pp. 248, illustrazioni b/n, Roma

Alchimista, immortale, massone, esponente degli Illuminati di Baviera, cabbalista, maestro di Cagliostro, creatore dell’elisir di giovinezza o di lunga vita, colui che fabbricava l’oro e poteva diventare invisibile, allo stesso tempo amico di Luigi XV e di Maria Antonietta e finanziatore della Rivoluzione francese, uno dei capi della Rosa-Croce, inviato della Grande Fratellanza (o Loggia) Bianca, quindi capo spirituale dei Teosofi: questo il ritratto noto del leggendario conte di Saint-Germain, la cui esistenza storica è stata spesso messa in discussione. La minuziosissima biografia di Paul Chacornac dimostra, in base alle testimonianze dirette e ai documenti d’archivio dell’epoca, che Saint-Germain esistette realmente: ne ricostruisce così le rocambolesche vicende nella seconda metà del XVII secolo, proponendo una identificazione storica del personaggio e trasformandosi alla fine in un’analisi simbolico-tradizionale della sua figura che, lungi dall’essere solamente quella di “un ricco gentiluomo cosmopolita, sapiente e artista”, è un simbolo oscillante fra Storia e Metastoria, le cui suggestioni sono giunte fino a noi.

Paul Chacornac (1884-1964) fu l’editore di Le Voile d’Isis che nel 1936 mutò il proprio nome in Études Traditionnelles, la celebre rivista sulle cui pagine René Guénon pubblicò numerosi articoli e che sopravvisse fino al 1991. Appassionato di astrologia e di alchimia, viste entrambe sempre sotto il profilo tradizionale, alle quali dedicò personali studi, Paul Chacomac stampò e diresse dal 1933 anche la rivista Astrologie e curò l’edizione francese delle Nozze chimiche di Christian Rosenkreutz. Scrisse diversi altri libri di un certo interesse, come Les Frères de la Chevalerie du Temple e Les constellations et les étoiles fixes d’après la Tradition, nonché alcune importanti biografie, oltre alla presente: Eliphas Lévi, rénovateur de l’occultisme en France; Grandeur et adversité de Jean Trithème; Un disciple des Rose-Croix: Michael Maier, médicin, philosophe, hermétiste e soprattutto Vie simple de René Guénon.

Secondo Natura

Secondo Natura

La bisessualità nel mondo antico

Autore/i: Cantarella Eva

Editore: Rizzoli

premessa dell’autrice, in copertina: pittura murale dalla Tomba del tuffatore, Paestum, Museo.

pp. 322, Milano

Secondo o contro natura? Per i greci e per i romani i rapporti omosessuali, largamente diffusi, erano parte della cultura. Beninteso se si trattava di rapporto tra persone di sesso maschile. La donna che amava altre donne era una figura minacciosa e perversa, nel migliore dei casi pateticamente caricaturale.
Eva Cantarella in questo libro che è stato tradotto in molte lingue ricostruisce il quadro complesso di questa cultura, analizzando i testi giuridici, le testimonianze dei poeti, i documenti della vita quotidiana e le riflessioni di storici, filosofi e medici. Al di là delle differenze, peraltro rimarchevoli, tra il rituale educativo della pederastia greca e l’omosessualità di stupro della più antica cultura romana, appare in tutta la sua evidenza che sia i greci sia i romani erano bisessuali.
Alla distinzione eterosessualità-omosessualità, che a partire dal cristianesimo diventerà il solo criterio applicato per stabilire la naturalità o meno dei rapporti, greci e romani anteponevano quella attività-passività, e consideravano «contro natura», in un uomo, solo l’assunzione del ruolo sessualmente passivo in età adulta.

Eva Cantarella insegna Istituzioni di diritto romano e Diritto greco antico nella facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Milano. Tra i suoi libri: «Introduzione al diritto materno di J.J. Bachofen», Roma, 1983; «Tacita Muta. La donna nella città antica», Roma, 1985; «I Supplizi capitali in Grecia e a Roma», Milano 1991; «L’ambiguo malanno. Condizione e immagine della donna nell’antichità greca e romana», 3ᵃ ed. Milano, 1995.

Storia del Pene e la Demoralizzazione dell’Occidente

Storia del Pene e la Demoralizzazione dell’Occidente

Genealogia della morale borghese

Autore/i: Aron Jean-Paul; Kempf Roger

Editore: Sansoni Editore

prefazione all’edizione italiana di Alessandro Fontana, prologo degli autori, traduzione di Davide Bigalli.

pp. XXI-232, Firenze

Una ricerca genealogica sulle origini della morale sessuale contemporanea, condotta tra gli archivi pedagogici, medici e giudiziari dell’Ottocento. Storici del costume borghese, Aron e Kempf mostrano come, a partire dalla fine del Settecento, ci sia stata una vera e propria “glaciazione” repressiva del sesso, diretta principalmente contro i suoi usi “anormali” e affidata alle cure dei medici, dei giudici e degli educatori. Si è trattato di una sistematica “macchinazione” contro il corpo, perseguita così integralmente che ancor oggi il nome stesso dell’organo maschile ha diritto di circolazione, anche nel discorso scientifico , solo perché, divenuto “fallo”, ha assunto la rassicurante astrazione dei simboli. Protagonista di questa repressione la borghesia dell’ex Terzo Stato, uscita trionfante dalla sua rivoluzione e presto lanciata alla conquista del mondo. Intenta a costruire l’edificio delle propria rispettabilità in opposizione alla decadente e corrotta aristocrazia, la nuova classe sociale avversa tutto ciò che è sperpero, disordine, sregolatezza: e nulla è più sregolato e indocile della pura sessualità, che infrange l’ordine morale e mina il morale dei popoli… Un’appassionante ricerca nelle cronache del vissuto, che spiega la nascita e la concatenazione di concetti e comportamenti che, sostengono Aron e Kempf, sono tutt’oggi alla base del nostro comune reale.

Jean-Paul Aron, docente a Parigi all’École des hautes études en sciences sociales, è epistemologo e storico, oltre che. autore di romanzi, saggi critici e opere teatrali. Un Suo libro su La Francia a tavola dall’Ottocento alla Belle Epoque è stato recentemente pubblicato da Einaudi.

Roger Kempf, etnologo della letteratura, è professore al Politecnico di Zurigo. Nelle sue diverse opere si è occupato del corpo e dei costumi nel campo della produzione storica e letteraria.

Alessandro Fontana, autore della prefazione all’edizione italiana, lavora all’École normale supérieure di Parigi. Ha curato edizioni italiane delle opere di Michel Foucault e di Gilles Deleuze e collaborato all’«Encièlopedia» e alla «Storia d’Italia» Einaudi.

L’Astrologia del Gatto

L’Astrologia del Gatto

Autore/i: Daniels Mary

Editore: Sonzogno

introduzione dell’autrice, disegni di Kenji Sumura.

pp. 96, nn. illustrazioni b/n, Milano

Convivere con un gatto, si sa, non è un’impresa facile; ma diventa difficilissima quando si ignori il “segno” del felino. Può succedere, così, di cadere in spiacevoli equivoci; di offrire, per esempio, melone e granoturco, i cibi preferiti dal Toro, al gatto dei Gemelli, o di scacciare dalla vasca da bagno l’Acquario, la cui sola aspirazione e farsi un bel pisolino lì dentro. Questo libro vi insegna a evitare simili imperdonabili errori: cosa particolarmente importante poiché, come ci svela il buddismo, il gatto è l’ultima incarnazione dello spirito prima dello stadio umano. Se il nostro gatto è un Ariete, poniamo, divorato dalla brama del potere, ce lo potremmo ritrovare davanti nei panni del presidente di una multinazionale…

Mary Daniels, giornalista e scrittrice, e autrice tra l’altro di un libro su uno dei gatti più celebri del mondo, Morris. Vive con la figlia a Chicago, dove “abbiamo come padrona una stupenda gatta dell’isola di Mann, bianca e nera, di nome Mamma Orso”.
L’edizione italiana dell’Astrologia del gatto è illustrata dai disegni originali di Kenji Sumura, un artista giapponese che da anni vive e opera nel nostro paese.

Esercizio del Corpo-Soggetto

Esercizio del Corpo-Soggetto

Per un cammino interiore

Autore/i: Von Dürckheim Karlfried

Editore: Edizioni Appunti di Viaggio

prefazione e traduzione dal tedesco di Barbara Boghich.

pp. 94-II, nn. foto b/n, Roma

Quando si parla di esercizi corporei di solito ci si riferisce solo allo sport competitivo. Esso serve al rafforzamento fisico e alla salute. I suoi risultati vengono valutati con misure che si possono esprimere in numeri.
Una cosa completamente diversa sono gli esercizi del corpo-soggetto, che non hanno come meta risultati misurabili, ma una crescita sul cammino interiore. Per avviare questo cammino attraverso l’esercizio corporeo si deve chiaramente distinguere fra il “corpo che si ha” e il “corpo-soggetto che si è”.
Il corpo che abbiamo viene visto dall’uomo come un oggetto che deve servirgli da strumento e che viene considerato in un certo contrasto nei confronti dell’anima e dello spirito. Esercitandolo si favorisce la forza fisica, la salute e la bellezza.
Invece, il corpo-soggetto che si è si può definire come l’unità dei gesti in cui l’uomo si esprime e si manifesta, fallisce o si realizza come spirito e anima, cioè come persona. La coscienza legata a questo corpo-soggetto riguarda la permeabilità alla sua Essenza e richiede trasparenza alla trascendenza immanente in noi.

Karlfried conte Dürckheim, nato nel 1896 a Monaco, partecipa alla prima guerra mondiale del 1914-18. Studia filosofia e psicologia a Monaco e Kiel. Nel 1923 dottorato in filosofia; dal 1925 al 1932 assistente all’Istituto Psicologico dell’Università di Lipsia. Nel 1930 abilitazione in filosofia, nel 1932 professore di psicologia all’Accademia Pedagogica e docente all’Università di Kiel. Dal 1937 fino alla fine della guerra si trova in Giappone. Incontro con il Buddismo Zen. Dal 1948, insieme alla dottoressa Maria Hippius, organizza e guida il Centro di Incontro e di Formazione di Psicologia Esistenziale, scuola di terapia iniziatica a Todtmoos-Rütte (Foresta Nera). È stato spesso definito come il grande saggio della Foresta Nera. Ciò che si conosce meno è che fu un testimone della nostra epoca. Muore nel 1988.

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Prefazione di Barbara Boghich

I. IL LAVORO AL CORPO SOGGETTO

II. PRATICHE MEDITATIVE

Meditazioni e pratiche meditative

Esempi di esercizi meditativi

  1. L’esercizio del silenzio
  2. La linea retta
  3. L’esercizio della voce
  4. Meditare stando in piedi
  5. Stare seduti Zazen
  6. Kin-hin

Descrizione e istruzioni per il kin-hin

BIBLIOGRAFIA

Vincere il Dolore

Vincere il Dolore

“Voi potrete estirpare le radici della nascita e della morte senza mai più ricadere nella sofferenza”

Autore/i: Buddha Gotamo

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

introduzione e cura di Massimo Jevolella.

pp. 96, Milano

Dall’India di duemilacinquecento anni fa le parole poetiche e sapienti del principe Siddharta tramandate dai suoi discepoli.
Un messaggio universale per scoprire le vere radici del dolore e il sentiero che porta alla liberazione.
Una via praticabile da tutti, senza penitenze e macerazioni ascetiche, ma attraverso la rinuncia all’avidità, all’orgoglio e all’attaccamento al mondo materiale.

La riflessione sul dolore e sulla via per liberare l’uomo dalla sua schiavitù è il cuore del messaggio buddhista, il motore stesso della ricerca filosofica e spirituale di Siddharta. Questo volume raccoglie i più antichi scritti del buddhismo, ricavati direttamente dall’insegnamento del Maestro, in cui il Buddha riesce a penetrare l’essenza stessa del dolore, la sua origine, e insegna la via per liberarsene, spezzando la catena dell’apparentemente inesorabile sofferenza.