Libri dalla categoria Religione
Il Concetto di Filosofia Prima e l’Unità della Metafisica di Aristotele
prefazione e avvertenze dell’autore.
Autore/i: Reale Giovanni
Editore: Vita e Pensiero
quarta edizione, con traduzione integrale e commentario della «Metafisica» di Teofrasto.
pp. XXIV-478, Milano
Pubblicato originariamente nel 1961, questo saggio è il più importante contributo di Giovanni Reale sulla “Metafisica” di Aristotele, accanto alla sua traduzione con commentario, pubblicata in questa stessa collana. La tesi del libro è che il capolavoro dello Stagirita sulla “filosofia prima” abbia una unità teoretica di fondo: il punto di partenza è la critica del cosiddetto paradigma storico-genetico di interpretazione del testo aristotelico, un metodo proposto agli inizi del Novecento da Werner Jaeger, secondo il quale la “Metafisica” non avrebbe né unità letteraria né unità concettuale, ma rispecchierebbe l’evoluzione del pensiero di Aristotele; questi avrebbe nutrito interessi teologici da giovane, ancora allievo dell’Accademia platonica; avrebbe maturato un genuino interesse ontologico da adulto, con la fondazione del Peripato; e, infine, si sarebbe spostato su questioni esclusivamente scientifiche da vecchio. Reale accetta la tesi della non-unitarietà letteraria, giacché Aristotele non ha scritto un libro con il titolo “Metafisica”, che è stato dato da Andronico di Rodi all’insieme dei libri pubblicati “dopo la Fisica”; dimostra tuttavia la profonda unità concettuale di questi scritti di filosofia prima, mettendo in luce come Jaeger, nella sua tesi, sia condizionato dalla filosofia positivista e dalla teoria generale dell’evoluzione della cultura secondo le tre tappe di teologia-metafisica-scienza. L’unità teoretica della metafisica di Aristotele, nella lettura di Reale, ruota intorno a quattro significati collegati e dipendenti l’uno dall’altro: “aitiologia”, ossia scienza delle cause prime; “ontologia”, ossia scienza dell’essere in quanto essere; “ousiologia”, ossia scienza della sostanza, che è il principale significato dell’essere; e, infine, “teologia”, ossia scienza di Dio, che è anche definito come “prima sostanza”, oltre che Motore immobile e Pensiero di pensiero.
L’Universo della Parapsicologia
I fatti, gli esperimenti, le teorie dei maggiori esperti mondiali
Autore/i: Wolman Benjamin B.
Editore: Armenia Editore
con la collaborazione di Laura A. Dale, Gertrude R. Schmeidler e Montague Ullman, prefazione di Emilio Servadio, introduzione di Howard M. Zimmerman, traduzione di Ugo Dèttore.
pp. 1088, nn. figure b/n, Milano
Alla parapsicologia venne riconosciuto un ruolo ufficiale tra le varie scienze quando, circa dodici anni fa, la Parapsychological Association divenne un’affiliata dell’American Association for the Advancement of Science. Fino a questo momento, comunque, non erano ancora stati fatti studi approfonditi e particolari sull’argomento e sull’importanza che i fenomeni psichici hanno nella vita dell’uomo. Questo volume viene certamente a colmare una lacuna in questo campo. Gli autori, trentadue importanti e validi esperti, hanno raccolto dati e materiale.
Dopo una panoramica di carattere storico sui fenomeni paranormali e sulle ricerche effettuate, il volume illustra gli esami sulle facoltà psichiche che attualmente si attuano in laboratorio e le ricerche sui casi spontanei. Molti sono i fenomeni presentati e presi in esame: percezione extrasensoriale, psicocinesi, poltergeist, e altri aspetti fisici paranormali. Altri argomenti molto interessanti che nel libro vengono ampiamente trattati sono l’influenza che i fattori psicologici esercitano sui fenomeni psichici e l’applicazione della tecnologia più avanzata nella ricerca parapsicologica; sono state considerate con attenzione anche le prove di varie forme di vita dopo la morte.
Descrivendo i tentativi che si stanno facendo per dare alla parapsicologia una sua propria struttura di analisi, il volume affronta le varie teorie che attualmente stanno alla base della ricerca in campo psichico. Vengono considerate anche le possibili applicazioni della parapsicologia nel campo della medicina, della biologia, della fisica, dell’antropologia. Di grande interesse sono infine i risultati delle ricerche effettuate nell’Unione Sovietica. Un glossario con i termini relativi alla parapsicologia completa il volume, ed è un valido ausilio per una migliore comprensione dell’argomento.
Questo libro incontrerà senza dubbio il favore di quanti sono interessati ad approfondire la conoscenza dell’uomo e della realtà: psicologi, psichiatri, antropologi, filosofi e teologi; ed è indispensabile per chi voglia studiare i fenomeni parapsicologici.
Benjamin B. Wolman. È professore di psicologia al Doctoral Program nella Clinical Psychology dell’Università di Long Island. È stato preside dell’Istituto di Psicoanalisi Applicata, professore al Post Doctoral Program in Psychology dell’Adelphi University, conferenziere di psichiatria all’Albert Einstein College of Medicine. Ha scritto 18 libri e più di 180 saggi sulla psicologia e la psicanalisi, e ha curato numerosi volumi perle scuole. È Redattore capo dell’«lnternational Encyclopedia of Psychiatry, Psychology, Psychoanalysis and Neurology».
Laura A. Dale. È ricercatrice associata dell’American Society tor Psychical Research ed è redattrice del «Joumal and Proceedings» dell’American Society lor Psychical Research.
Gertrude R. Schmeidler. È professoressa di psicologia al The City College della City University di New York. È vice presidente dell’American Society for Psychical Research, ed è stata due volte presidente della Parapsychological Association.
Montague Ullman. È direttore del Reparto di Parapsicologia e Psicofisica del Maimonides Medical Center di New York e membro di facoltà del Westchester Center tor the Study of Psycoanalysis and Psychotherapy. È presidente dell’American Society tor Psychical Research.
Il Libro dei Morti degli Antichi Egizi
Papiri d’Ani, Hunefer, Anhaï
Autore/i: Anonimo
Editore: Fratelli Melita Editori
commento di Evelyn Rossiter, traduzione di Barbara Mascardi.
pp. 124, riccamente ed interamente illustrato a colori, La Spezia
Ecco totalmente riprodotte, per la prima volta in quadricromia, le figure del celebre papiro di Ani, completate dai papiri similari di Hunefer e di Anhaï, insieme chiamato comunemente, dopo 130 anni, Il Libro dei Morti.
Il papiro di Ani misura circa 24 metri di lunghezza. Quello di Hunefer è 5,50 metri e le litanie destinate ad Anhaï sono vicine ai 4 metri.
Tali raccolte d’invocazioni e di incanti magici erano situate nelle tombe, secondo un’abitudine che risale al XVII secolo a.C. circa. Si credeva, così facendo, di permettere ai defunti di trionfare sui pericoli dell’Aldilà, offrendo loro la possibilità di mutarsi con le potenti creature regnanti nell’universo dei morti. Per far ciò, insegnavano loro le formule che avrebbero aperto, ad una ad una, le porte dell’oltretomba.
È interessante notare come i papiri descrivano la felicità dei campi Elisi, in cui Ra conduceva i defunti nella sua celestiale crociera. I testi egizi non fanno nessun riferimento ad un’eventualità di soggiorno nell’inferno.
Il peso dell’anima – incarnata attraverso il muscolo cardiaco, principio vitale, per definizione era valutato secondo delle regole – ben precise di cui, purtroppo, non ne sappiamo niente. Nonostante ciò, abbiamo oggi un documento di grande importanza, specialmente per questi tempi. Il fascino per l’antichità egizia non è mai stato così intenso, ed i problemi della morte sono oggetto di esami e di riflessioni sempre rinnovati.
Zen e le Vie
Autore/i: Leggett Trevor
Editore: Il Mutamento Pubblicazioni
prefazione dell’autore, tradotto e curato dalla Comunità Neodiana che dimora a Realpa, Terra d’Umbria.
pp. XIII-314, nn. illustrazioni b/n, Bologna
L’espressione dell’ispirazione Zen nelle attività di tutti i giorni come la scrittura o servire il tè, e nelle arti cavalleresche come la scherma, venne ad essere altamente considerata nella tradizione Giapponese. Alla fine alcune di esse furono praticate come addestramento spirituale in sè e per sè; furono poi chiamate “Vie”.
Questo libro include traduzioni di alcuni rari testi sullo Zen e le Vie. Una è un testo Zen del sedicesimo-secolo compilato dalle registrazioni del tempio Kamakura dei precedenti tre secoli, con resoconti delle primissime interrogazioni Zen in Giappone. Esso dà le vere “prove-domande” koan, a cui i discepoli erano tenuti a rispondere. Nel koan chiamato “Sermone”, per esempio, tra le prove vi sono: Come dareste un sermone ad un neonato di un mese? A qualcuno strepitante con pena nell’inferno? Ad un pirata straniero che non sa parlare la vostra lingua? A Maitreya nel cielo Tushita?
Sono tradotti estratti dai “rotoli segreti” di scherma, arco, Judo “è cosi via. Questi rotoli venivano dati in tempi feudali agli allievi, quando essi si laureavano alla accademia, e taluni di essi contengono profondi accenni psicologici e spirituali, ma in forma deliberatamente criptica. Non possono essere compresi senza lunga pratica in una Via e l’autore stesso poggia sull’esperienza di oltre quarant’anni – prima come studente poi come insegnante – della Via chiamata Judo, in cui egli detiene un ruolo di insegnante anziano (Sesto Dan) rilasciato dalle sedi centrali Kodokan, in Giappone.
Il testo è accompagnato da squisiti disegni “a tratto” ed immagini.
Trevor Leggett ha vissuto per parecchi anni in Giappone dove ha appreso Judo, lingua Giapponese e Buddhismo; nello Zen si addestrò al tempio Daitokuji in Kyoto. Primo straniero ad ottenere il Sesto Dan (grado di insegnante anziano) nel Judo, da Kodokan, detiene anche l’Ottavo Dan in Gran Bretagna, il più alto grado in questo paese. Trevor Leggett fu dal 1946 a] 1970 capo della BBC Japanese Service.
Di prossima pubblicazione in Italia per le stampe “Il Mutamento Pubblicazioni”: La Caverna della Tigre (testi Zen Giapponesi).
Le Parole della Spiritualità
Per un lessico della vita interiore
Autore/i: Bianchi Enzo
Editore: Rizzoli
prologo dell’autore, in copertina: Pala di San Zaccaria. San Gerolamo (part.), Venezia, chiesa di San Zaccaria.
pp. 210, Milano
«Vita spirituale • Ascesi • Pazienza • Conversione • Attenzione • Ascolto • Meditazione • Lectio divina • Contemplazione • Preghiera • Silenzio • Castità • Obbedienza • Povertà • Speranza • Perdono • Umiltà • Conoscenza di sé • Solitudine • Comunicazione • Vecchiaia • Morte e fede • Gioia»
“Perché c’è una sorta di filo rosso che mi ha accompagnato in questo itinerario nella spiritualità cristiana ed è la convinzione che la nostra vita ha un senso e che a noi non spetta né inventarlo né determinarlo, ma semplicemente scoprirlo presente e attivo in noi e attorno a noi: riconosciutolo, ci reca in dono la libertà di accoglierlo” E. B.
Un lessico della vita interiore deve iniziare da una rivisitazione dei nomi, dalle parole della fede e della preghiera. Enzo Bianchi, fondatore e priore della Comunità Monastica di Bose, autorevole punto di riferimento nella cristianità di oggi, ha fatto della riflessione sulla Parola di Dio e del dialogo con il mondo laico il cuore del suo mandato evangelico.
Questo libro intende consegnare a credenti e non la speranza e la possibilità di una autentica vita spirituale attraverso un nuovo battesimo di parole, parole che dicano la realtà, aderiscano alla realtà e che sappiano creare e plasmare la realtà.
Alla ricerca insomma di una parola perla vita che, tratta dal vissuto quotidiano, possa fornirlo di un senso; una parola proveniente dall’esterno ma capace di scendere nelle profondità dell’essere; un evento esteriore capace di orientare l’interiorità di chi ascolta. “Dare il nome” alle cose significa compiere il primo passo per la loro conoscenza, la presa di possesso, l’acquisizione di una consapevolezza che al nome non si ferma. Come nelle autorevoli raccolte dei primi secoli del cristianesimo, queste pagine sono nate in risposta a sollecitazioni di fratelli, sorelle e ospiti della Comunità di Bose, e hanno assunto la forma scritta proponendosi di tessere un dialogo con un uditorio più vasto ma non meno interessato dentro e fuori la compagine ecclesiale.
Le voci (da Vita spirituale a Ascesi, Attenzione, Meditazione, Umiltà, Solitudine… fino a Gioia) sono ordinate non alfabeticamente né tematicamente, ma secondo un percorso fatto di rimandi e richiami, in cui un termine ne evoca un altro, lo spiega, lo riprende più avanti. Percorso non lineare, ricco di sorprese e di punti di vista differenti, alla ricerca di “un’irraggiungibile globalità di comprensione, come la farfalla che danza attorno al fuoco e finisce per conoscerlo solo gettandovisi dentro”.
Enzo Bianchi (Castel Boglione, Monferrato, 1943), fondatore e priore della Comunità Monastica di Bose.
Direttore della rivista biblica “Parola, Spirito e Vita”, è autore di numerosi testi, tradotti in molte lingue, veri e propri long seller, sulla spiritualità cristiana e sulla grande tradizione della chiesa, scritti tenendo sempre conto del vasto e multiforme mondo di oggi. Collabora a “La Stampa”, “Avvenire” e “Luoghi dell’infinito”.
Tra i suoi libri ricordiamo: i commenti esegetici e spirituali, Adamo, dove sei? (1994), Pregare i Salmi (1997); i saggi, Pregare la Parola (1974, n.e. 1994), Lontano da chi? (1977), Il radicalismo cristiano (1980), Vivere la morte (1983, n.e. 1996), Giorno del Signore, giorno dell’uomo (1994), Da forestiero (1995), Altrimenti (1998); l’intervista a cura di Marco Guzzi, Ricominciare (1991, n.e. 1999) e le antologie, Il libro delle preghiere (1997), Un raggio della tua luce (1998).
Filosofia delle Parole e delle Cose
Autore/i: Quadrelli Rodolfo
Editore: Rusconi
prima edizione, prefazione dell’autore.
pp. 168, Milano
Rodolfo Quadrelli è uno dei critici più acuti della dialettica dell’illuminismo e uno degli scrittori più idonei a offrire alternative a una cultura dominante ma debole, che pretende di essere la cultura tout court. In questo libro egli prosegue il severo discorso cominciato con Il linguaggio della poesia, che fissava il concetto di tradizione, distinguendolo da quello di storia («la tradizione è ciò che può non essere mai stato, ma che avrebbe potuto essere e che forse potrà ancora essere»), e contrapponeva ai maestri cui oggi più frequentemente si dà credito, perché più «influenti», altri maestri per altre scelte: da Dante a Manzoni, da Eliot alla Weil.
Quadrelli mostra come la filosofia oggi prevalente sia degradata, perché si identifica con le cose. Queste sono dense di filosofia implicita, che è naturalmente filosofia pratica, alla quale si deve chiedere sempre «dove vada a parare». Delle cose l’uomo crede di essere divenuto padrone, grazie soprattutto alla libera industria, promossa dal «libero pensiero»; in realtà ne è servo. L’Autore indica l’origine del fenomeno in filosofie insospettabili, che si definiscono volentieri «critiche»: in quelle di Cartesio, Hume, Kant, coloro che hanno ridotto il pensiero a soggettività. Le gazzette, che fanno mostra di accorgersi come certe decantate libertà abbiano portato alla negazione di Dio e del sacro, ne attribuiscono la causa al «materialismo dilagante», dimenticando che l’accusa va rivolta allo «spiritualismo» di tanti filosofi e artisti moderni: costoro, concentrati in interiore homine, hanno abbandonato il mondo, giudicato mera macchina, a coloro che infatti l’hanno empito di macchine. È urgente ora saper rinunciare alle cose, rinunciando prima alle parole; queste, ricondotte ai loro significati, consentiranno di ritrovare le cose in un diverso ordine.
Chi leggerà queste pagine si accorgerà che Quadrelli possiede una rara libertà di giudizio: l’opposto del «libero pensiero», sempre inteso come libertà di cedere alle cose e di farsi loro complice.
In questo libro è usata l’espressione «cattolicesimo di desiderio», né vi si trova altra professione di fede. Ma è difficile riferire questa formula a una confessione religiosa precisa, si piuttosto a una necessità di religione e a una necessità di ortodossia che non sa riconoscersi in alcuna ortodossia esistente.
Rodolfo Quadrelli è nato nel 1939 a Milano, dove vive e insegna. Ha pubblicato: Il linguaggio della poesia (Vallecchi, 1969). Ha curato: P.B. SHELLEY, Prosa e poesia (Dall’Oglio, 1963); T.S. ELIOT, I «Pensieri» di Pascal (in «Ethica», 1966); T.E. HULME, Meditazioni (Vallecchi, 1969); QUADRELLI, PRINCIPE, QUINZIO, PLEBE, I potenti della letteratura (Rusconi, 1970). Ha scritto l’Introduzione a: GIACOMO NOVENTA, Storia di una eresia (Rusconi, 1971).
Il Mondo nelle Prospettive Cosmologica Assiologica Religiosa
Autore/i: Autori vari
Editore: Morcelliana
presentazione di Carlo Giacon.
pp. 232, Brescia
Al fine di diffondere maggiormente la conoscenza dei dibattiti, promossi dal Centro di Studi Filosofici di Gallarate, che si svolgono ogni anno tra professori universitari, la Morcelliana inizia con quest’opera una nuova collana, in cui vengono raccolte quelle tra le relazioni là tenute, che meglio concretano un disegno unitario (in traduzione italiana quelle di autori stranieri). La maggior maneggevolezza dei volumi e il prezzo più accessibile, rispetto agli Atti integrali, debbono servire a tale intento.
Il problema del mondo come totalità, che presenta una somma rilevanza sia dal punto di vista dell’inserzione in esso della molteplicità dei fenomeni, e quindi sia sotto il profilo gnoseologico, sia sotto quello metafisico, ontologico; la viva preoccupazione attuale di concepire l’assiologia, la dottrina dei valori, come in qualche modo fondata, o almeno rapportata alle strutture dell’essere del mondo, cosicché esso si riveli «cosmo» e la presenza valutante dell’uomo non gli sia aliena e sovrapposta; il nesso sia pure coinvolto in drammatiche tensioni, che lega l’esperienza del mondo con quella religiosa, e l’articolazione del rapporto di trascendenza, attraverso il quale la contingenza globale del mondo rimanda all’Assoluto divino: tali sono i temi, con cui si sono cimentate, in questo volume, alcune tra le più qualificate intelligenze filosofiche.
L’arco degli interventi è amplissimo: va dai metafisici classici J. B. Lotz, W. Brugger, F. Copleston, M. L. Guérard des Lauriers, C. Mazzantini, D. Pesce, F. Selvaggi, M. Viganò, a spiritualisti come F. Battaglia, R. Caponigri, A. Rigobello, P. Prini, A. Guzzo, H. Kuhn, a personalità superiori a sistematizzazioni di corrente come R. Guardini, a studiosi dell’epistemologia come P. Filiasi Carcano, J. Ladrière, F. Barone, a interpreti teoreticamente acuti di questioni morali, politiche e sociali, quale J. L. L. Aranguren, a speculativi profondamente problematici come J. Wahl.
Dai loro contributi emerge una visione poliedrica, stimolante per l’apertura di orizzonti e per l’intersecarsi di angolature: la stessa presa di posizione critica di alcuni Autori sugli articoli di altri è sprone ad un ripensamento personalmente impegnato.
La Salute Mentale in Cina
Medicina e politica nella rivoluzione cinese
Autore/i: Bermann Gregorio
Editore: Giulio Einaudi Editore
premessa e prologo dell’autore, introduzione e traduzione di Franca Basaglia.
pp. 388, Torino
Per la nostra cultura, per noi, per la nostra vita morta, la malattia è morte perché la vita è rappresentata solo dalla salute assoluta; è perdita di sé perché l’unica identità che ci venga offerta è l’uomo sano ed efficiente; è un alienarsi totale perché affidarsi come malato al tecnico della salute significa perdere ogni controllo sul proprio corpo, sulla propria vita, quando non significa perdere l’unico ruolo che garantisce la sopravvivenza: il lavoro.
Che cosa può essere la malattia in un paese come la Cina e quali modifiche ha portato la rivoluzione nell’atteggiamento pratico nei confronti dell’antagonismo fra salute e malattia? Dalla documentazione raccolta da Bermann in questo volume risulta come, in una dimensione politica, economica, sociale e quindi umana diversa, il malato, il menomato, l’handicappato, l’inefficiente non sono gli elementi negativi di un ingranaggio che deve comunque procedere in senso unico, ma fanno parte dei soggetti per soddisfare i bisogni dei quali la produzione esiste e si sviluppa. Se il valore è l’uomo, i suoi bisogni, la sua vita, la malattia non può servire da strumento per eliminarlo, così come la salute non può rappresentare la norma, se la condizione dell’uomo è di essere costantemente sano e malato.
Gregorio Bermann, oggi ultrasettantenne, professore emerito all’Università di Cordoba, è una delle figure di maggior rilievo della psichiatria latino-americana. Politicamente impegnato fin dalla giovinezza, ha partecipato attiva- mente ai grandi movimenti sociali, culturali e politici della nostra epoca. Laureato in medicina e in lettere e filosofia, ha pubblicato numerose opere fra cui le più note sono Nuestra psiquiatria, La salud mental y la asistencia psiquiatrica en la Argentina, Toxicomcmias, Etica Medica, Menores abandonados y delincuentes en Cordoba, La esplotacion de los tuberculosos y juventud de America.
LILA – Il Gioco della Vita
Un antico sistema d’indagine per conoscere meglio sè stessi ed il proprio destino
Autore/i: Johari Harish
Editore: Edizioni Il Punto d’Incontro
prefazione e introduzione dell’autore, traduzione di Giovanni Fico.
pp. 160, il cofanetto contiene un volume illustrato, un dado da gioco e un piano di gioco componibile, illustrazioni b/n, Vicenza
Lila in sanscrito significa “gioco” o “gioco divino”. La sua definizione, quindi, va al di là dell’attività ludica, per abbracciare una connotazione di carattere spirituale. Di fatto, la creazione nel suo complesso viene spesso definita lila. Presente nella natura del Sé supremo, questo “gioco divino” crea il mondo dei nomi e delle forme. Lila è pertanto la vita stessa, l’energia che assume una miriade di forme e di emozioni.
Ideato dai saggi indù oltre duemila anni fa, Lila è, sotto ogni aspetto, il gioco della vita, che ci permette di indagare sulla nostra coscienza e ci fornisce una chiave per accedere a una consapevolezza superiore. Il suo scopo è quello di aiutare il giocatore ad abbandonare i ruoli in cui si identifica solitamente, per arrivare a rendersi conto che in realtà queste identificazioni sono solo delle forme esteriori, dei “gusci” che è possibile lasciar andare con animo sereno e spirito giocoso, diventando dunque dei “giocatori” migliori.
Al gioco possono partecipare una o più persone. Ciascuna delle settantadue aree del piano di gioco rappresenta pregi e difetti, aspetti della coscienza o piani della realtà tra i quali i giocatori si muovono guidati dalle forze del karma e indicati dai tiri del dado. Lila è dunque al tempo stesso un gioco divertente e un efficace metodo di indagine personale che crea un parallelo con il viaggio spirituale dell’anima verso la perfezione, facendo avanzare ogni giocatore lungo il proprio sentiero per mezzo dell’esplorazione interiore.
Lila è un valido strumento per comprendere la relazione tra il sé individuale e il Sé universale. Partecipando al gioco con costanza, sarà possibile far affiorare le vite passate, la situazione attuale e la dimensione cosmica che governa la propria vita.
Sri Harish Johari è artista, compositore, autore di libri, insegnante e tantrico di ineguagliabile creatività. Le sue numerose opere ne rivelano gli insegnamenti e la vasta conoscenza, trasmessa ai discepoli durante i suoi viaggi in tutto il mondo. La sua è una famiglia di elevata spiritualità e di tradizione orale, mediante la quale ci si tramandano di generazione in generazione i vari aspetti dell’Ayurveda, dei Mantra e del Tantra.
Il Segreto dei Gesuiti
Gli esercizi spirituali
Autore/i: Thomas Joseph
Editore: Edizioni Piemme
premessa, nota e nuova traduzione dal francese, annotazioni e adattamento del testo sull’autografo spagnolo degli Esercizi a cura di Giuseppe Koch S.J., introduzione dell’autore.
pp. 192, Casale Monferrato (AL)
Il testo degli Esercizi Spirituali vede i suoi inizi nel 1522 con le note dell’esperienza interiore che Ignazio comincia a prendere nell’anno vissuto a Manresa, nei pressi di Barcellona.
Verso il 1544 Ignazio fa ricopiare il suo testo degli Esercizi; rilegge il manoscritto e vi apporta di sua mano una trentina di correzioni. È questo il quaderno di 64 fogli che costituisce il così detto Autografo e che è conservato a Roma negli archivi della Compagnia di Gesù.
Per quattro secoli e mezzo gli Esercizi Spirituali, con la loro proposta di un cammino graduale e metodico, scandito in quattro «settimane», non hanno cessato di costituire per molte generazioni cristiane una traccia ed un aiuto efficace nella ricerca e attuazione della propria via di santificazione.
Il presente volume del Thomas ci mostra come nella «scuola di libertà» degli Esercizi siano già contenute le caratteristiche che informeranno l’azione educativa dei gesuiti.
Il libro evidenzia in modo avvincente e coraggioso le linee di forza del carisma di Ignazio e ci mostra come queste fondino veramente una ricca ed originale visione dell’uomo e della sua crescita, davanti a Dio, per il mondo. L’uomo è qui inteso come «pellegrino», chiamato incessantemente a camminare e a sviluppare nel modo più completo le sue potenzialità perché portino frutto in una fede capace anche di impegno storico.
Joseph Thomas è un illustre gesuita, studioso di Sant’Ignazio e della sua opera. Per stendere questo scritto si è valso della competenza e della collaborazione dei gesuiti belgi, tra cui alcuni operanti presso l’Università di Lovanio.
L’Antropologia dei Maestri Spirituali
Simposio organizzato dall’Istituto di Spiritualità dell’Università Gregoriana • Roma, 28 aprile – 19 maggio 1989
Autore/i: Autori vari
Editore: Edizioni Paoline
presentazione e cura di Charles André Bernard sj, con la partecipazione del Rev.mo Peter-Hans Kolvenbach Preposito Generale della Compagnia di Gesù.
pp. 384, Cinisello Balsamo (Milano)
Frutto del Simposio organizzato dall’Istituto di Spiritualità dell’Università Gregoriana, dal 28 aprile al 1° maggio 1989, questo libro presenta l’antropologia vissuta e teorizzata dai grandi maestri spirituali cristiani. Attraverso ventidue contributi di professori appartenenti a quattordici università europee si giunge a una panoramica significativa dell’antropologia cristiana.
Tale antropologia è basata innanzi tutto sulla nozione dell’uomo fatto a immagine di Dio, che mediante il suo impegno spirituale tende a una somiglianza sempre più profonda con il suo Creatore. Inoltre, l’impegno della vita comporta necessariamente una dimensione affettiva, che appare come la seconda caratteristica dell’antropologia spirituale.
Ciò non toglie che vi sia una grande varietà, che dipende non solo dalle differenti personalità, ma anche dai diversi ambienti storici e culturali che impongono concetti e prospettive particolari.
L’introduzione generale e la premessa ad ogni sezione consentono una lettura più agevole dell’opera e ne fanno risaltare l’unità tematica nella diversità dei metodi e dei contenuti.
Linguaggio e Salvezza
Autore/i: Mancini Italo
Editore: Vita e Pensiero
prefazione dell’autore.
pp. XIII-376, Milano
“Il libro è nato con un titolo diverso, quello di ontologia nuova; e all’aggettivo «nuova» messo accanto alla parola, centrale nei miei interessi filosofici, «ontologia» intendevo dare, contemporaneamente, il senso storico di recente, prossima, ultima; e quello teoretico di rinnovata, da altri e, così almeno credo, da me. Sono passato al nuovo titolo per due ragioni.
La prima ragione sta nel fatto che tanto l’una come l’altra novità veniva a trovarsi espressa dal riferimento al linguaggio. Così: le più recenti filosofie ontologiche vengono caratterizzate e qui studiate soprattutto nella figura dell’espressionismo linguistico, di derivazione heideggeriana, dove l’essere si trova legato a peculiari procedimenti di espressività linguistica, nella quale, accanto all’intenzionalità, vien messo in conto il colore, la positura e il suono stesso del fonema. Questo per la prima maniera di intendere la novità. Quanto al resto, la mia personale veduta sull’ontologia – che potrebbe essere riassunta nel motivo dell’essere come funzione, ossia dell’essere sottratto alla noesi rappresentativa, e all’astratta concettualità e ridotto ad un principio che suscita particolari funzioni ontologiche e metafisiche; in altri termini, si tratta sempre del concetto (e di che altro, se no?) di essere, ma non di un concetto eidetico, ma del concetto di una funzione – viene legata, per quel che riguarda la fondazione, ad una peculiare forma del dire, che è il dire apofantico; qui, mi pare, che l’accennata funzione e struttura si rivela, se non in maniera esclusiva, almeno in maniera che si impone epistemologicamente.
La parola «linguaggio», messa ora nel titolo, copre questo duplice impegno, le precedenti «novità». E richiama, riesprimendolo, il mio precedente volume sulla Ontologia fondamentale. Anche qui, come nel primo lavoro, in questione e‘ l’epistemologia ontologica, il senso dell’essere, la sua fondazione come significato e come principio; detto in altro modo, è la costruzione della domanda e la costruzione della risposta alla domanda sull’essere. Nè faccia meraviglia la parola costruzione applicata alla domanda, chè all’essere si giunge con lunga nascita: l’essere è sempre risultato e vi si giunge mediando.[…]”
Il Trattato del Fuoco Cosmico
Autore/i: Bailey Alice A.
Editore: Editrice Nuova Era
prima edizione italiana, avvertenza del traduttore, introduzione di Foster Bailey, prefazione dell’autrice.
pp. 1200, illustrazioni b/n, Roma
Il volume tratta della struttura sottostante l’insegnamento occulto dell’era attuale e di quei vasti processi cosmici riscontrabili in tutti gli stati di vita dall’universo all’atomo. Un’ampia parte del volume tratta dettagliatamente del Fuoco Solare, il Fuoco della Mente, poiché questa è l’energia dominante che deve essere compresa e controllata durante il secondo sistema solare. Tra gli altri valori, il volume propone un profilo stringato di uno schema cosmologico, filosofico, psicologico che serve come un punto di riferimento e libro di testo.
Nella sua prefazione l’autrice menziona il quintuplice proposito contenuto nel suo insegnamento; in breve:
a) Delineare con tratto nitido ed essenziale lo schema di una cosmologia, di una filosofia e di una psicologia che possano servire di riferimento e come libro di testo;
b) una delucidazione della relazione tra Spirito e Materia, dimostrata come Coscienza;
c) mostrare il coerente sviluppo di tutto ciò che si trova entro un sistema solare e dimostrare che ogni cosa evolve;
d) fornire informazioni pratiche circa i punti focali di energia nei corpi eterici del Logos Solare, il macrocosmo, e dell’uomo, il microcosmo;
e) dare alcune informazioni sulla posizione e sul lavoro di quelle vite senzienti che costituiscono l’essenza dell’oggettività e indicare la natura delle Gerarchie di Esistenza che danno forma con la loro propria sostanza a tutto ciò che é visibile e conosciuto.
Il libro tratta di questi cinque temi e molto più; poiché l’effetto nella coscienza individuale è tale che le teorie possano essere trascese e la mente inizi a fare esperienza, attraverso il pensiero contemplativo, di ciò che le parole su carta rivelano all’intelligenza.
La limitata mente umana può toccare le sue origini cosmiche e la sua ardente essenza quando essa si apre alle tre leggi cosmiche di Sintesi, Attrazione ed Economia.
Alice A. Bailey (1880-1949): Alice Bailey nasce a Manchester il giorno 16 giugno 1880 sotto il segno dei Gemelli; rimasta orfana, viene educata secondo le severe convenzioni dell’epoca vittoriana. Il 30 giugno 1898 le accade un fatto straordinario che rivoluzionerà la sua esistenza. Nel suo salotto vede materializzarsi la figura di uno sconosciuto, che solo più tardi scoprirà essere il Maestro Koot Hoomi, che le parla di un importante lavoro da svolgere nel mondo. Da allora, sarà uno dei suoi più fervidi discepoli, superando i limiti della religione in cui è stata educata, per divenire paladina di un credo universale, frutto dell’analisi comparata delle dottrine orientali ed occidentali. Tutto ciò è reso possibile non certo basandosi sulle proprie conoscenze, che non erano molte, ma avvalendosi dell’ispirazione diretta dei Maestri di Saggezza che da sempre guidano l’evoluzione della razza umana.
All’età di 22 anni, avverte la necessità di rendersi utile al mondo; pertanto, abbandona la vita di società, iniziando una serie di viaggi che la portano in tutto il mondo: dall’India all’America. Il suo primo matrimonio non è sereno: alle difficoltà economiche, infatti, si aggiunge un’incompatibilità di carattere con il marito Walter Evans, insensibile e manesco, da cui finirà per separarsi. Questo periodo infelice la matura profondamente, forgiando il suo carattere. Alice si adatta a svolgere mansioni di operaia e contadina, vivendo in un tugurio e provvedendo alle necessità dei suoi figli.
In America conosce le dottrine teosofiche; il suo desiderio di apprendere le permette di conciliare le incombenze familiari, il lavoro, le letture e la frequentazione del gruppo di studio. Ben presto si rivela in grado di tenere conferenze, finché nel 1918 entra a far parte della Sezione Esoterica della Società Teosofica.
Nel 1919 incontra Foster Bailey e divorzia dal primo marito. Assieme al nuovo compagno diviene molto attiva nella Società Teosofica, di cui però denuncia lo spirito settario e le rivalità interne. Allo stesso periodo si fanno risalire i primi contatti con il Tibetano, che le trasmette per via telepatica i suoi insegnamenti, volti ad aggiornare e completare quelli trasmessi dalla Blavatsky nel secolo precedente.
Il Tibetano, altrimenti conosciuto come D.K., le insegna ad entrare in contatto telepatico per diffondere nel mondo le nuove e più profonde conoscenze che la Gerarchia dei Maestri di Saggezza ritiene possano essere ormai dati all’umanità. Negli anni vengono dettati 18 poderosi volumi. Nel frattempo, la Società Teosofica ad Adyar in India subisce una pericolosa involuzione; il fanatismo degli integralisti si unisce ad un sempre più accentuato psichismo che attinge al piano astrale e non più a dimensioni superiori, come avveniva all’inizio.
Ciò porterà ad una separazione, sancita a Chicago nel 1920. Alice e Foster sono espulsi dalla Società Teosofica. I due coniugi intendono riportare la S.T. ai suoi principi originari e fondano quella che ancor oggi si chiama la Scuola Arcana, seguendo le indicazioni della stessa Blavatsky che così intendeva chiamare la Sezione Esoterica.
Con una rapidità sorprendente gli insegnamenti del Tibetano, che mirano ad uno sviluppo mentale e spirituale, piuttosto che emotivo e devozionale, si diffondono nel mondo, grazie alla collaborazione ed ai contributi volontari di molti. La Scuola Arcana non è settaria, ma inclusiva, apolitica ed internazionale; qui non si segue pedissequamente un capo, ma si obbedisce ai dettami dell’anima.
In questi anni di grande impegno Alice riconosce di aver intrapreso la missione profetizzatale da Koot Hoomi quando era ragazza. Infatti, può stabilire il contatto con i Maestri a suo piacimento, dimostrando come lo psichismo superiore e l’esoterismo più genuino siano esenti da rischi. Percorrendo il sentiero interiore, si diventa collaboratori del Piano divino. Chi coltiva la magia, invece, si espone a pericoli, perché entra in contatto con forze elementari che non è facile controllare e da cui occorre proteggersi.
Dopo il 1930, il lavoro s’intensifica e si estende in tutto il mondo; si aprono sezioni in Europa, in America ed in India. Nella Scuola Arcana confluiscono esponenti insoddisfatti della Società Teosofica e della sua Sezione Esoterica. Nel 1931, Alice parte per l’Italia e soggiorna sul Lago Maggiore, dove incontra persone famose di ogni nazionalità; fraternizza in particolare col Dottor Assagioli, psicologo di fama europea e rappresentante della Scuola nel nostro Paese.
Alice inizia il lavoro inaugurale della Nuova Era e fonda di sua iniziativa la Scuola Arcana, scuola di esoterismo per corrispondenza, uno dei tanti gruppi con cui operano i Maestri di Saggezza, promuovendo l’inclusività e l’altruismo, stimolando i discepoli ad affidarsi al principio spirituale interiore, piuttosto che ad autorità esterne.
In tal modo i Maestri, sotto la guida del Cristo, elaborano grandiosi progetti per l’umanità che si avvia a percorrere nei prossimi 2000 anni l’Età dell’Acquario, quando la comprensione internazionale, la condivisione economica e l’unione religiosa finalmente trionferanno sugli egoismi che hanno finora condizionato la storia.
Dal 1933 al 1939, la Scuola Arcana diffonde l’attività di servizio della “Buona Volontà Mondiale”, atta promuovere i giusti rapporti umani che permetteranno l’instaurarsi di un’epoca nuova. Dà anche notizia della costituzione del “Nuovo Gruppo di Servitori del Mondo”, che fin dal 1932 si propone di seguire un percorso spirituale unito al servizio del prossimo. La conoscenza fine a se stessa finisce per risultare sterile, se non viene concretamente applicata nella vita quotidiana.
Nel 1939, le forze del male insorgono, tentando di sovvertire quello che si andava costruendo, ma non prevalgono. Nel prossimo futuro, pur tra tensioni e difficoltà alimentate da forze conservatrici, avrà inizio una civiltà nuova che vedrà l’esternazione sul piano fisico dei Maestri e la restaurazione degli antichi Misteri. In quel tempo, i discepoli verranno educati telepaticamente e non avranno più bisogno della presenza fisica del Maestro; inoltre, non saranno più necessarie le discipline fisiche, perché la natura inferiore verrà gradualmente controllata. Si prospetta, quindi, l’avvento di un futuro radioso in un mondo profondamente rinnovato.
Questo è il messaggio fondamentalmente ottimista che ci trasmettono i Maestri attraverso quei discepoli che accettano di collaborare con loro, per l’attuazione del Piano divino sulla terra. In tutti i loro scritti, l’accento è posto sullo studio, sulla meditazione e sul servizio da offrire disinteressatamente al prossimo; per cui, al discepolo servono una mente perspicace, atta a distinguere il vero dal falso ed un cuore amorevole.
Il Ritorno di Cristo
Autore/i: Bailey Alice A.
Editore: Editrice «Aryasanga»
pp. 224, Vitinia di Roma
Oggi molte religioni sono in attesa dell’avvento di un Avatar o Salvatore. Il secondo avvento del Cristo, come Maestro del mondo dell’Era dell’Acquario, viene presentato in questo libro come un evento imminente, logico e funzionale nella continuazione della rivelazione divina attraverso le età. Cristo appartiene a tutta l’umanità; Egli può essere conosciuto e compreso come “la stessa grande Identità in tutte le religioni del mondo”.
Quando il Cristo, Avatar d’Amore, riapparirà: “I Figli degli uomini che sono ora Figli di Dio, si volgeranno dalla luce splendente per irradiarla sui figli degli uomini che ancora non sanno essere Figli di Dio. Allora Colui che viene si manifesterà, e i Suoi passi nella valle delle ombre saranno affrettati da Colui che possiede immenso potere e sta sulla vetta del mondo emanando amore eterno, luce suprema e pacificante, Volontà silente. “Allora i figli degli uomini risponderanno. Una nuova luce risplenderà nella tenebrosa ed esausta valle terrena. Allora nuova vita scorrerà nelle vene degli uomini e la loro visione abbraccerà tutte le possibili vie del futuro.
Così la pace tornerà sulla terra, una pace mai prima conosciuta. Allora la volontà di bene sboccerà in comprensione, e questa fiorirà in buona volontà negli uomini.
Alice A. Bailey (1880-1949): Alice Bailey nasce a Manchester il giorno 16 giugno 1880 sotto il segno dei Gemelli; rimasta orfana, viene educata secondo le severe convenzioni dell’epoca vittoriana. Il 30 giugno 1898 le accade un fatto straordinario che rivoluzionerà la sua esistenza. Nel suo salotto vede materializzarsi la figura di uno sconosciuto, che solo più tardi scoprirà essere il Maestro Koot Hoomi, che le parla di un importante lavoro da svolgere nel mondo. Da allora, sarà uno dei suoi più fervidi discepoli, superando i limiti della religione in cui è stata educata, per divenire paladina di un credo universale, frutto dell’analisi comparata delle dottrine orientali ed occidentali. Tutto ciò è reso possibile non certo basandosi sulle proprie conoscenze, che non erano molte, ma avvalendosi dell’ispirazione diretta dei Maestri di Saggezza che da sempre guidano l’evoluzione della razza umana.
All’età di 22 anni, avverte la necessità di rendersi utile al mondo; pertanto, abbandona la vita di società, iniziando una serie di viaggi che la portano in tutto il mondo: dall’India all’America. Il suo primo matrimonio non è sereno: alle difficoltà economiche, infatti, si aggiunge un’incompatibilità di carattere con il marito Walter Evans, insensibile e manesco, da cui finirà per separarsi. Questo periodo infelice la matura profondamente, forgiando il suo carattere. Alice si adatta a svolgere mansioni di operaia e contadina, vivendo in un tugurio e provvedendo alle necessità dei suoi figli.
In America conosce le dottrine teosofiche; il suo desiderio di apprendere le permette di conciliare le incombenze familiari, il lavoro, le letture e la frequentazione del gruppo di studio. Ben presto si rivela in grado di tenere conferenze, finché nel 1918 entra a far parte della Sezione Esoterica della Società Teosofica.
Nel 1919 incontra Foster Bailey e divorzia dal primo marito. Assieme al nuovo compagno diviene molto attiva nella Società Teosofica, di cui però denuncia lo spirito settario e le rivalità interne. Allo stesso periodo si fanno risalire i primi contatti con il Tibetano, che le trasmette per via telepatica i suoi insegnamenti, volti ad aggiornare e completare quelli trasmessi dalla Blavatsky nel secolo precedente.
Il Tibetano, altrimenti conosciuto come D.K., le insegna ad entrare in contatto telepatico per diffondere nel mondo le nuove e più profonde conoscenze che la Gerarchia dei Maestri di Saggezza ritiene possano essere ormai dati all’umanità. Negli anni vengono dettati 18 poderosi volumi. Nel frattempo, la Società Teosofica ad Adyar in India subisce una pericolosa involuzione; il fanatismo degli integralisti si unisce ad un sempre più accentuato psichismo che attinge al piano astrale e non più a dimensioni superiori, come avveniva all’inizio.
Ciò porterà ad una separazione, sancita a Chicago nel 1920. Alice e Foster sono espulsi dalla Società Teosofica. I due coniugi intendono riportare la S.T. ai suoi principi originari e fondano quella che ancor oggi si chiama la Scuola Arcana, seguendo le indicazioni della stessa Blavatsky che così intendeva chiamare la Sezione Esoterica.
Con una rapidità sorprendente gli insegnamenti del Tibetano, che mirano ad uno sviluppo mentale e spirituale, piuttosto che emotivo e devozionale, si diffondono nel mondo, grazie alla collaborazione ed ai contributi volontari di molti. La Scuola Arcana non è settaria, ma inclusiva, apolitica ed internazionale; qui non si segue pedissequamente un capo, ma si obbedisce ai dettami dell’anima.
In questi anni di grande impegno Alice riconosce di aver intrapreso la missione profetizzatale da Koot Hoomi quando era ragazza. Infatti, può stabilire il contatto con i Maestri a suo piacimento, dimostrando come lo psichismo superiore e l’esoterismo più genuino siano esenti da rischi. Percorrendo il sentiero interiore, si diventa collaboratori del Piano divino. Chi coltiva la magia, invece, si espone a pericoli, perché entra in contatto con forze elementari che non è facile controllare e da cui occorre proteggersi.
Dopo il 1930, il lavoro s’intensifica e si estende in tutto il mondo; si aprono sezioni in Europa, in America ed in India. Nella Scuola Arcana confluiscono esponenti insoddisfatti della Società Teosofica e della sua Sezione Esoterica. Nel 1931, Alice parte per l’Italia e soggiorna sul Lago Maggiore, dove incontra persone famose di ogni nazionalità; fraternizza in particolare col Dottor Assagioli, psicologo di fama europea e rappresentante della Scuola nel nostro Paese.
Alice inizia il lavoro inaugurale della Nuova Era e fonda di sua iniziativa la Scuola Arcana, scuola di esoterismo per corrispondenza, uno dei tanti gruppi con cui operano i Maestri di Saggezza, promuovendo l’inclusività e l’altruismo, stimolando i discepoli ad affidarsi al principio spirituale interiore, piuttosto che ad autorità esterne.
In tal modo i Maestri, sotto la guida del Cristo, elaborano grandiosi progetti per l’umanità che si avvia a percorrere nei prossimi 2000 anni l’Età dell’Acquario, quando la comprensione internazionale, la condivisione economica e l’unione religiosa finalmente trionferanno sugli egoismi che hanno finora condizionato la storia.
Dal 1933 al 1939, la Scuola Arcana diffonde l’attività di servizio della “Buona Volontà Mondiale”, atta promuovere i giusti rapporti umani che permetteranno l’instaurarsi di un’epoca nuova. Dà anche notizia della costituzione del “Nuovo Gruppo di Servitori del Mondo”, che fin dal 1932 si propone di seguire un percorso spirituale unito al servizio del prossimo. La conoscenza fine a se stessa finisce per risultare sterile, se non viene concretamente applicata nella vita quotidiana.
Nel 1939, le forze del male insorgono, tentando di sovvertire quello che si andava costruendo, ma non prevalgono. Nel prossimo futuro, pur tra tensioni e difficoltà alimentate da forze conservatrici, avrà inizio una civiltà nuova che vedrà l’esternazione sul piano fisico dei Maestri e la restaurazione degli antichi Misteri. In quel tempo, i discepoli verranno educati telepaticamente e non avranno più bisogno della presenza fisica del Maestro; inoltre, non saranno più necessarie le discipline fisiche, perché la natura inferiore verrà gradualmente controllata. Si prospetta, quindi, l’avvento di un futuro radioso in un mondo profondamente rinnovato.
Questo è il messaggio fondamentalmente ottimista che ci trasmettono i Maestri attraverso quei discepoli che accettano di collaborare con loro, per l’attuazione del Piano divino sulla terra. In tutti i loro scritti, l’accento è posto sullo studio, sulla meditazione e sul servizio da offrire disinteressatamente al prossimo; per cui, al discepolo servono una mente perspicace, atta a distinguere il vero dal falso ed un cuore amorevole.
Il Potere di Adesso
Una guida all’illuminazione spirituale – La scoperta, “qui” e “ora”, del proprio vero Essere. Un viaggio spirituale alla ricerca dell’essenza della vita e del benessere dentro di noi
Autore/i: Tolle Eckhart
Editore: MyLife Edizioni
nuova edizione, prefazione e introduzione dell’autore, traduzione di Katia Prando.
pp. 240, Coriano di Rimini
Un viaggio stimolante e straordinario alla scoperta del potere di adesso, per scoprire che possiamo trovare la via d’uscita al dolore lasciandoci andare al presente, senza più restare ancorati al passato o proiettati verso le preoccupazioni sul futuro.
Adesso, nel presente, i problemi non esistono perché scopriamo che siamo perfetti e integri.
Per intraprendere il viaggio nel potere di Adesso abbiamo bisogno di lasciare da parte la nostra mente ed il falso sé che questa ha creato: l’ego.
Sebbene il viaggio sia pieno di sfide, Eckhart Tolle ci guida con un linguaggio semplice. Per molti di noi, lungo la via, vi sono nuove scoperte da fare: noi non siamo la nostra mente. Possiamo trovare l’uscita dal dolore psicologico.
L’autentico potere umano si trova arrendendosi all’Adesso. Scopriamo anche che il corpo è in effetti una delle chiavi per entrare in uno stato di pace interiore, così come lo sono il silenzio e lo spazio intorno a noi. Infatti l’accesso è disponibile ovunque. I punti di accesso, o portali, possono tutti essere usati per portarci nell’Adesso dove i problemi non esistono.
Con oltre 10 milioni di copie vendute nel mondo “Il Potere di Adesso” è ora disponibile in una nuova edizione del tutto rinnovata, una nuova traduzione del testo originario, per un must della formazione internazionale.
Questo libro è un viaggio stimolante e straordinario alla scoperta del potere di adesso, per scoprire che possiamo trovare la via d’uscita al dolore lasciandoci andare al presente, senza più restare ancorati al passato o proiettati verso le preoccupazioni sul futuro.
Adesso, nel presente, i problemi non esistono perché scopriamo che siamo perfetti e integri.
«Questo libro racchiude l’essenza del mio lavoro, per quanto possa essere espresso in parole, con le persone e i gruppi di ricercatori spirituali con cui sono venuto in contatto negli ultimi dieci anni, in Europa e in America. Con profondo affetto e stima, vorrei ringraziarli per il loro eccezionale coraggio, la volontà di accogliere il cambiamento interiore, le loro domande stimolanti e la disponibilità all’ascolto.
Questo libro non avrebbe visto la luce senza di loro. Essi appartengono a una minoranza (fortunatamente in crescita) di pionieri spirituali: individui che sono diventati capaci di rompere gli schemi mentali collettivi ereditati che tengono imprigionata l’umanità da secoli.
Confido che questo libro trovi la strada verso coloro che sono pronti per una simile trasformazione radicale e che agirà da catalizzatore. Spero che raggiunga tutti quelli che troveranno utile e degno di considerazione il suo contenuto, sebbene magari non siano pronti a viverlo appieno e a metterlo in pratica.
È possibile che più avanti nel tempo, il seme piantato con la lettura di queste pagine si fonda con quello dell’illuminazione che ogni essere umano ha in sé e improvvisamente germogli e prenda vita.»
Dal capitolo “La Verità che hai dentro di Te”:
Confido che questo libro trovi la strada verso coloro che sono pronti per una simile trasformazione radicale e che agirà da catalizzatore.
Spero che raggiunga tutti quelli che troveranno utile e degno di considerazione il suo contenuto, sebbene magari non siano pronti a viverlo appieno e a metterlo in pratica.
È possibile che più avanti nel tempo, il seme piantato con la lettura di queste pagine si fonda con quello dell’illuminazione che ogni essere umano ha in sé e improvvisamente germogli e prenda vita. Il libro, nella sua forma attuale, è nato spontaneamente in risposta alle domande dei partecipanti ai miei seminari, ai corsi di meditazione e alle sedute di consulenza privata, così ho deciso di mantenere un’impostazione dialogica. In quelle lezioni e sedute ho imparato e ricevuto tanto quanto chi le ha frequentate.
Alcune domande e risposte sono state trascritte parola per parola. Altre invece sono di più ampio respiro, nel senso che ho accorpato in un unico quesito diversi interrogativi che venivano sollevati di frequente, estraendo l’essenza da più risposte per formarne una più estesa. A volte, nel processo di scrittura, è emersa una risposta inedita molto più profonda ed esaustiva di qualsiasi altra avessi mai concepito. Altri interrogativi sono sorti in seguito alla lettura da parte dell’editor, così ho fornito maggiori chiarimenti su determinati punti. Ti accorgerai che dalla prima all’ultima pagina, i dialoghi si alternano continuamente tra due diversi livelli.
Uno pone l’attenzione su quanto c’è di falso dentro di te. Parlo della natura dell’inconsapevolezza e disfunzionalità degli esseri umani così come dei loro comportamenti più comuni, dai conflitti nei rapporti affettivi alle guerre tra popoli e nazioni. Una tale conoscenza è fondamentale, perché se non impari a riconoscere ciò che è falso (ciò che non sei tu) non può avvenire una trasformazione duratura, e finiresti sempre con l’essere attratto dall’illusione e dal dolore.
A questo livello, ti mostro anche come non manifestare ciò che è falso in te sotto forma di identità o problema personale, perché è così che la falsità si perpetua.
A un altro livello, parlo di una profonda trasformazione della consapevolezza umana, non in termini di un futuro lontano e incerto, ma disponibile fin da subito, a prescindere da chi o da dove sei. Ti mostro come affrancarti dalla schiavitù della mente, come entrare nello stato di illuminazione della consapevolezza e mantenerlo quotidianamente.
A questo livello, spesso le parole non riguardano le informazioni, ma sono studiate per guidarti verso questa nuova consapevolezza mano a mano che procedi con la lettura. Ripetutamente, cerco di portarti con me in questo stato infinito di forte presenza consapevole nell’Adesso, così che tu possa provare l’illuminazione. Finché non sarai in grado di sperimentare ciò di cui parlo, potresti trovare questi passaggi un po’ ridondanti. Ma non appena lo farai, sono certo che ti renderai conto del loro grande potere spirituale e potrebbero diventare per te la parte più importante del libro. Inoltre, poiché ciascuno di noi ha in sé il seme dell’illuminazione, spesso mi rivolgo a quella parte interiore di te che sa e che si trova al di là dell’essere pensante, a quel sé profondo che riconosce istantaneamente la verità spirituale, che è in armonia con essa e ne trae forza.
Eckhart Tolle è uno scrittore e maestro spirituale tedesco. Dopo aver passato l’adolescenza in Germania, si è trasferito a Londra per frequentare la prestigiosa London University prima, e la Cambridge University poi. Dopo un periodo di grande trasformazione emotiva, all’età di ventinove anni decise di cambiare radicalmente la sua vita. Tolle si dedicò quindi a una profonda riflessione interiore che lo portò a diventare maestro spirituale.
Eckhart iniziò a lavorare con piccoli gruppi di studenti in veste d’insegnante e consigliere spirituale. Il successo di questa svolta di vita lo portò a scrivere il suo primo libro, “Il Potere di Adesso”, un best seller dal clamoroso successo, tradotto in 33 lingue.
Nel 2008, il suo libro “Un Nuovo Mondo” è diventato il primo libro spirituale a essere menzionato nell’Oprah Book Club, il club del libro di Oprah Winfrey, la star dei talk-show americani e trend setter di grido.
Gli insegnamenti di Tolle sono profondi ma semplici da mettere in pratica e hanno aiutato innumerevoli persone in tutto il mondo a trovare la pace interiore e un maggiore livello di soddisfazione nelle loro vite. Un aspetto essenziale delle teorie di Eckhart Tolle è racchiuso nel concetto di trasformazione della coscienza, un risveglio spirituale che rappresenta il prossimo passo nell’evoluzione umana. Per raggiungere questa trasformazione, è necessario trascendere lo stato di consapevolezza collegato al nostro ego.
Si tratta di un requisito indispensabile non solo per raggiungere la felicità personale, ma anche per porre fine al violento conflitto endemico che affligge il nostro pianeta.
Attraverso un linguaggio semplice e chiaro, Tolle riesce ad arrivare al cuore di tutti e a scuotere gli animi. Così come si nota nei libri, nei DVD e nei meeting a cui prende parte, ciò su cui il suo pensiero insiste, più delle altre cose, è l’importanza del presente e della consapevolezza che tutto ciò che accade può essere cambiato. Non bisogna lasciare alla mente la possibilità di prendere il controllo della nostra esistenza.
Una delle sue frasi celebri, che spiega al meglio tale concetto, dice infatti: “La maggior parte della sofferenza umana è inutile. Ce la infliggiamo da soli fino a quando, a nostra insaputa, si lascia che la mente prenda il controllo della nostra vita.” Le negatività sono invenzioni della mente e niente di più; bisogna soltanto riuscire a capirlo ed allontanarsi da quello stato di fatto che ci obbliga a vedere tutto buio.
Tolle è stato additato da molti come “eretico”, dato che il suo pensiero non ha nulla a che fare con nessuna religione e, allo stesso tempo, alcuni cristiani hanno fatto notare come le sue teorie fossero contrarie a tutti i principi del Cristianesimo.
In realtà Tolle suggerisce semplicemente di provare a sentirsi in unione (o comunione) con il cosmo, per poter condurre una vita tranquilla e libera dagli affanni. I dogmi, di qualsiasi origine essi siano, sono delle vere e proprie prigioni per le collettività. Restare incastrati dietro quelle sbarre dona un certo comfort psicologico, poiché sembra che tutto scorra liscio senza dover fare nulla; e invece è proprio in quei casi che la mente elabora fin troppo, creando congetture inutili e infondate.
La serenità è qualcosa che esiste già, di cui le nostre vite sono quotidianamente intrise, bisogna solo saper abbassare il volume, ridurre il rumore di fondo generato dalla psiche, e lasciare che la gioia invada la nostra esistenza.
Introduzione
L’origine di questo libro
La verità che hai dentro di te
Capitolo 1: Non sei la tua mente
Il più grande ostacolo all’illuminazione
Liberati dalla mente
Illuminazione: elevarsi al di sopra del pensiero
Emozione: la reazione del corpo alla mente
Capitolo 2: Consapevolezza: La via d’uscita dal dolore
Come smettere di creare dolore nel presente
Il dolore del passato: dissolvere il corpo di dolore
Identificazione dell’ego con il corpo di dolore
L’origine della paura
La ricerca di completezza dell’ego
Capitolo 3: Entrare in profondità nell’Adesso
Non cercare te stesso nella mente
Spezza l’illusione del tempo
Non esiste nulla al di fuori dell’Adesso
La chiave per accedere alla dimensione spirituale
Accedere al potere di Adesso
Liberarsi del tempo psicologico
La follia del tempo psicologico
La negatività e la sofferenza hanno radici nel tempo
Trovare la vita sotto la tua situazione esistenziale
Tutti i problemi sono illusioni della mente
Un salto quantico nell’evoluzione della consapevolezza
La gioia di essere
Capitolo 4: Strategie mentali per evitare l’Adesso
La perdita dell’Adesso: la grande illusione
Inconsapevolezza ordinaria e inconsapevolezza profonda
Che cosa stanno cercando?
Dissolvere l’inconsapevolezza ordinaria
Libertà dall’infelicità
Ovunque tu sia, vivi pienamente nel qui e ora
Lo scopo interiore del viaggio della tua vita
Il passato non può sopravvivere nella tua presenza
Capitolo 5: Lo stato di presenza
Non è come pensi
Il significato esoterico dell’”attesa”
La bellezza sorge nella quiete della tua
presenza
Realizzare la pura consapevolezza
Cristo: la realtà della tua presenza Divina
Capitolo 6: Il corpo interiore
L’essere è la tua identità più profonda
Guarda al di là delle parole
Trovare la propria realtà invisibile e indistruttibile
Creare una connessione con il corpo interiore
Trasformazione attraverso il corpo
Sermone sul corpo .
Avere radici profonde dentro di sé
Prima di entrare nel corpo, perdona
Il tuo legame con il Non Manifestato
Rallentare il processo di invecchiamento
Rafforzare il sistema immunitario
Lascia che il respiro ti conduca dentro il corpo
Uso creativo della mente
L’arte di ascoltare
Capitolo 7: I portali del Non Manifestato
Scendere in profondità nel corpo
La fonte del chi
Sonno senza sogni
Altri portali
Silenzio
Spazio
La vera natura dello spazio e del tempo
Morte consapevole
Capitolo 8: Relazioni illuminate
Entra nell’Adesso ovunque ti trovi
Relazioni di amore/odio
Dipendenza e ricerca di completezza
Dalle relazioni di dipendenza alle relazioni illuminate
Le relazioni come pratica spirituale
Perché le donne sono più vicine all’illuminazione
Dissolvere il corpo di dolore femminile collettivo
Rinunciare alla relazione con te stesso
Capitolo 9: Oltre la felicità e l’infelicità c’è la pace
Il bene supremo al di là del bene e del male
La fine del dramma della tua vita
L’impermanenza e i cicli della vita
Usare e abbandonare la negatività
La natura della compassione
Verso un nuovo ordine della realtà
Capitolo 10: Il significato della resa
Accettare l’Adesso
Dall’energia mentale all’energia spirituale
Arrendersi nelle relazioni personali
Trasformare la malattia in illuminazione
Quando avviene una catastrofe
Trasformare la sofferenza in pace
La via della croce
Il potere di scegliere
Leggende dei Pellerossa
Autore/i: Autori vari
Editore: Bompiani
a cura di Arthur C. Parker, introduzione di William N. Fenton, prefazione dell’autore, traduzione del testo dall’inglese di Elisabetta Cannata, traduzione dell’introduzione dall’inglese di Fabrizio Pezzoli.
pp. 208, Milano
“Gli oppressi medesimi parlano, sia pure ancora attraverso mediatori; si forma una letteratura indiana”. (Elémire Zolla)
Lo sguardo rivolto al popolo dei Pellerossa non è solo una nostalgica rivisitazione di un passato arcaico, ma il riconoscimento improrogabile di popoli da sempre umiliati. E attraverso il ricco e fecondo patrimonio di poesie, miti, leggende sacre e profane si può raggiungere il cuore della cultura degli Indiani d’America.
Questa raccolta di racconti popolari e presentata come un’esposizione della letteratura orale degli Indiani Seneca che vivono ancora nel territorio ancestrale nella parte occidentale dello Stato di New York. Il valore dell’antologia non è solo letterario.
Rivela il genere del racconto che cattura l’interesse e l’attenzione del Seneca, svela molte usanze e accadimenti della vita indigena, e serve come indice analitico della psicologia indiana. Sebbene questa raccolta sia di notevole valore per spiegare indirettamente il pensiero e le usanze popolari dei Seneca e dei loro parenti alleati (Cayuga, Mohawk, Oneida, Onondaga e i Tuscarora) della Lega Irochese, dalle leggende non è possibile trarre un giudizio definitivo del popolo seneca nel suo complesso. Le ventinove narrazioni conservano riferimenti a soggetti e cose che altrimenti verrebbero dimenticati.
Arthur Caswell Parker (1881-1955), statunitense, era di discendenza seneca per conto di padre e di nonno paterno. Etnologo, archeologo e studioso di folclore, Parker ha lavorato come cronista per un quotidiano e ha scritto, con successo, libri per ragazzi. Direttore di Musei, lo studioso non smise mai di identificarsi con la cultura e i valori irochesi.
Leggere la Bibbia con un Ebreo
Studi biblici
Autore/i: Lapide Pinchas
Editore: EDB – Edizioni Dehoniane Bologna
premessa dell’autore, traduzione di Enzo Gatti.
pp. 192, Bologna
«Chi incontra Gesù incontra l’ebraismo» hanno scritto i vescovi tedeschi nella dichiarazione sui rapporti della chiesa con l’ebraismo (28.4.1980). «Non sei tu che porti la radice, ma è la radice che porta te» (Rm 11, 18). Due affermazioni che giustificano un volume come questo, in cui un teologo ebreo aiuta il cristiano a leggere la Bibbia con occhi nuovi, cosi da mettere in luce la «radice» che ci porta.
«Da circa trent’anni si scopre, per la fede cristiana, il significato perenne dell’Antico Testamento, che le indica il proprio futuro (…). Non è possibile leggere il Nuovo Testamento senza l’Antico; soltanto accostandoli l’uno all’altro e leggendoli l’uno dopo l’altro, essi disvelano la pienezza della vita di fede. Si scopre che Gesù di Nazaret non è affatto il muro di divisione tra cristiani ed ebrei, ma piuttosto il ponte, attraverso il quale la speranza veterotestamentaria in Dio e il futuro della terra nel suo Regno arrivano ai non ebrei». Così Jürgen Moltmann, che con Pinchas Lapide ha pubblicato diversi volumi.
Pinchas Lapide, nato nel 1922, è stato professore all’American College di Gerusalemme e vive a Francoforte sul Meno. Ha pubblicato in tedesco Non è questi il figlio di Giuseppe? Gesù nell’ebraismo contemporaneo. In italiano sono stati pubblicati di lui, in collaborazione con Jürgen Moltmann Monoteismo ebraico – dottrina trinitaria cristiana, Queriniana 1980; Israele e Chiesa: camminare insieme? Queriniana 1982; in collaborazione con Hans Küng, Gesù segno di contraddizione. Un dialogo ebraico cristiano, Queriniana 1980.
Sui problemi più ampi del rapporto tra cristianesimo ed ebraismo e a completamento del presente volume rimandiamo a Tradimento fedele. La tradizione ebraica provocazione per il cristiano, di Piero Stefani, EDB 1983.
Jewish Music
Its Historical Development
Autore/i: Idelsohn Abraham Z.
Editore: Dover Publicatios
with a new introduction by Arbie Orenstein.
pp. xxi-554, New York
In this landmark of musical scholarship, the leading 20th-century authority on Jewish music describes and analyzes its elements and characteristics, and chronicles its development from the earliest appearance of Semitic song two thousand years ago to the early 20th century. Drawing upon years of research, including his own collecting of synagogue and folk songs in Middle Eastern and European Jewish communities, the author examines the music as a tonal expression of Judaism and Jewish life, containing original elements and features reflecting the spiritual aspects of Jewish culture.
The song of the synagogue is traced from its origins in the Middle East through its evolution there and throughout the cultures of Eastern, Central, and Western Europe and the United States. The mystical songs of the Chassidim, the traditions of the Badchonim and Klezmorim, and other important aspects of the history of Jewish folk music are covered in detail as well.
The book is written not only for scholars and musicians but also for lay persons interested in a serious study of the subject. Technical sections are printed in smaller type, and non-English terms are defined. The book is liberally illustrated with every type of music discussed. A new introduction by noted scholar Arbie Orenstein highlights the book’s enduring values and significance. For musicologists, ethnographers, and students of Jewish history and culture, this fascinating book remains the most comprehensive one-volume study of the development and meaning of Jewish music over a thousand years of history.
Il Fuoco e la Piramide
Il mistero delle origini dell’antico Egitto spiegato alla luce della scienza alchemica • L’iniziazione attraverso la piramide – L’apparizione dei mutanti – Le armi dell’apocalisse: raggio verde e radiazioni nere – Hathor, l’energia divina – Alchimia, tantrismo e le sette leggi di Thot-Hermes.
Autore/i: Bernard Jean-Louis
Editore: Moizzi Editore
prefazione dell’autore, traduzione di Dino Riva.
pp. 304, nn. tavv. b/n f.t., nn. ill. b/n, Milano
Da dove vengono gli Egiziani?
Dal Sahara prima che diventasse un deserto, o dall’Oceano Indiano?
Chi erano i loro lontani antenati?
Dei Giganti o superuomini calati dallo spazio?
Cosa era «il raggio verde» fonte di vita e di morte di cui forse i grandi sacerdoti erano riusciti a captare il segreto?
Perché questa ostinazione a mummificare i corpi?
Per rispondere a tutte queste domande, Jean-Louis Bernard utilizza contemporaneamente l’archeologia moderna e le scienze cosiddette tradizionali. Parallelamente, egli si sofferma su due personaggi particolari della storia egiziana, che fa rivivere con la loro epoca: Hatshepsut, la donna che regnò come un faraone, e Tutanchamon il sovrano-stregone, assassinato per motivi politico-religiosi.
Il Fuoco e la Piramide, è un libro ricco di nuove idee. Jean-Louis Bernard si è infatti rifiutato di studiare questo mondo misterioso alla sola luce delle concezioni attuali; ponendo l’antica scienza alchemica alla base delle sue indagini è pervenuto a risultati sconcertanti riuscendo a dissipare le infinite ombre che ancora ricoprono la storia di questo enigmatico popolo dell’antichità.
Jean-Louis Bernard nasce a Belfort (Francia) nel 1918, studia egittologia alla facoltà di Lione, soggiorna per cinque anni in Africa del Nord, poi si reca tre volte in Egitto per approfondire i suoi studi. Scrive nel 1957 L’Egypte et la genese du surhomme (La Colombe), nel 1967 Tout’Ankh’Amon ou l’Egypte sans bandelettes (Le Dauphin), nel 1973 Le tantrisme, yoga sexsuel (Belfond).
Esperimento col Tempo
I sogni di preveggenza ci dicono che non siamo prigionieri del presente
Autore/i: Dunne John William
Editore: Longanesi & C.
prefazione di Brian Inglis, traduzione dall’inglese di Camillo Pellizzi.
pp. 208, ill. b/n, Milano
Il movente che spinse John William Dunne alle riflessioni elaborate in questo libro del 1927 è racchiuso nella esperienza soggettiva, affascinante e conturbante, dei suoi sogni costellati di numerose predizioni circa il futuro.
Sperimentando in sé e in altri questa capacità di preveggenza, egli volle registrarla in un resoconto dettagliato e si impegnò a esplorare il fenomeno alla ricerca di una teoria esplicativa. Escludendo ogni spiegazione che chiamasse in causa virtù medianiche di chiaroveggenza, Dunne giustificò la presenza di elementi precognitivi e retrospettivi nei sogni ricorrendo a una concezione seriale del tempo, concepito come una entità dalle infinite dimensioni correlate a infinite possibilità di osservazione psichica degli eventi. Il libro, dunque, non si presenta come un esempio di letteratura occulta e si riallaccia piuttosto a tematiche derivanti dalla scienza relativistica einsteiniana, imperniandosi su quello che Dunne ritiene «il vero fondamento di qualsiasi epistemologia», e cioè il regresso all’infinito. La pluralità dei percorsi temporali introdotta con tale principio è la chiave delle suggestive interpretazioni dischiuse da questo saggio, che ne hanno decretato il prolungato successo presso il pubblico anglosassone. Pochi altri libri hanno trovato un’eco così vasta negli ambiti più disparati, dalla letteratura (basti ricordare le opere teatrali di J.B. Priestley) alla parapsicologia, le cui ricerche sulla percezione extrasensoriale confermano indirettamente il valore delle intuizioni di Dunne sulla precognizione onirica.
John William Dunne (1875-1949) combatté nella guerra boera e si laureò in seguito in ingegneria aeronautica, disegnando tra l’altro il primo aeroplano che abbia mai volato sulla Gran Bretagna. The serial universe, Intrusions, Nothing dies sono i titoli dei libri in cui egli riprende e sviluppa temi e teorie espressi in Esperimento col Tempo, che rimane il suo testo fondamentale.