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La Dottrina del Corpo Sottile

La Dottrina del Corpo Sottile

Nella Tradizione Occidentale

Autore/i: Mead George R. S.

Editore: Casa Editrice Astrolabio

traduzione di Giovanna Pellizzi.

pp. 112, Roma

Il corpo fisico e il corpo sottile rappresentano rispettivamente la dimensione della materia e dello spirito. Se nella tradizione orientale questi due “corpi” sono generalmente concepiti come collegati, a livello dei cosiddetti “chakra”, in Occidente, soprattutto dopo la lezione di Cartesio, è prevalsa una visione dualistica. Questo libro compie un passo indietro e analizza la dottrina del corpo sottile nel pensiero dei filosofi occidentali del periodo tardoantico, a partire dalle correnti misticheggianti e dal neoplatonismo di Plotino. Un’opera per conoscere le radici meno note del pensiero filosofico occidentale. Radici alle quali, sempre più spesso, si sente il bisogno di fare ritorno.

Saggio sul Tempo

Saggio sul Tempo

Autore/i: Elias Norbert

Editore: Società Editrice Il Mulino

introduzione dell’autore, traduzione di Antonio Roversi.

pp. 240, Bologna

Lo scorrere del tempo è percepito oggi in modo assai diverso che in passato. Gli uomini delle società primitive determinavano il tempo in base ai propri bisogni e a seconda delle circostanze, l’uomo moderno invece si trova prigioniero di una complessa rete di unità temporali, come le ore, i mesi e gli anni, che abbraccia l’intero arco della sua vita. L’onnipresenza e la forza coercitiva del tempo contribuiscono dunque a far si che il «tempo» sia vissuto involontariamente come entità dotata di esistenza autonoma, mentre in realtà altro non è che l’effetto di un processo di civilizzazione cosi profondamente radicato nella personalità di ciascuno da essere difficilmente percepito come risultato di un processo sociale di apprendimento. In questo studio, Norbert Elias fa ricorso ad una quantità di esempi tratti da società appartenenti a stadi diversi dello sviluppo storico e mostra come il «tempo» non sia né un a priori della natura umana, come voleva Kant, né una particolarità innata della natura non umana, come voleva Newton, ma rappresenti invece il prodotto di una sintesi intellettuale che può essere compresa solo in relazione a determinate esigenze sociali. All’interno del quadro interpretativo sviluppato nelle sue opere maggiori, Elias elabora cosi una teoria del «tempo» che mette in discussione un tema centrale della nostra tradizione di pensiero e invita ad una riflessione più attenta al significato e alla natura di tutti quei simboli che vengono usati abitualmente dall’uomo moderno per orientare il proprio comportamento.

Di Norbert Elias (1897-1990), figura maggiore della sociologia del Novecento, il Mulino ha pubblicato: “La solitudine del morente” (1985), “Saggio sul tempo” (1986), “Humana conditio” (1987), “Coinvolgimento e distacco” (1988), “Il processo di civilizzazione” (1988), di cui il presente volume fa parte insieme con “Potere e civiltà”, “Sport e aggressività” (con E. Dunning, 1989), “La società degli individui” (1990), “Mozart. Sociologia di un genio” (1991), “I tedeschi” (1991), “La società di corte” (II ed. 1997), “La teoria dei simboli” (1997), “Tappe di una ricerca” (2001), “Strategie dell’esclusione” (con J. L. Scotson, 2004).

Dizionario Araldico

Dizionario Araldico

Autore/i: Guelfi Camaiani Piero

Editore: Istituto Editoriale Cisalpino – La Goliardica

pp. 590, riccamente illustrato a colori e b/n, Milano

terza edizione notevolmente ampliata e corredata da 573 illustrazioni.

Le Meraviglie delle Civiltà del Passato

Le Meraviglie delle Civiltà del Passato

2 Volumi

Autore/i: Autori vari

Editore: Editrice Italiana di Cultura

avvertenza, traduzione e revisione dei testi a cura di Franco A. Rigano.

vol. 1 pp. 360, vol. 2 pp. 352, 500 ill. b/n, 20 tavv. a colori f.t., Roma

Dall’avvertenza:
«L’opera che presentiamo sotto il titolo «Le Meraviglie delle Civiltà del Passato» vuole essere una sintesi viva e appassionante della grande avventura umana, dalla preistoria alla scoperta dell’America. Unica nel suo genere, essa risponde alla sempre più accresciuta esigenza di conoscere il passato dei popoli, la storia dell’Umanità e le manifestazioni della civiltà e dell’Arte in tutti i Suoi aspetti.
Esaurito il ciclo delle grandi scoperte geografiche, l’uomo ha continuato ad esplorare la Terra, non più in estensione ma in profondità. I risultati sono stati straordinari: antiche civiltà dimenticate sono state, dissepolte, tesori d’arte sono tornati alla luce, città favolose e tombe misteriose ci hanno svelato i loro segreti. Tutta la storia del mondo si è dovuta riscrivere di nuovo, sostituendo ai miti e alle leggende la verità storica, fondata sulle nuove testimonianze. La scoperta del passato non è stata senza conseguenze.
Si può dire che l’interesse per le idee, l’arte, la vita del mondo antico sia stato il lievito fecondatore. della civiltà moderna.
Senza la resurrezione della Grecia e di Roma non avremmo avuto l’Umanesimo, il Rinascimento, l’illuminismo, il classicismo, il materialismo storico. Ogni lettore può perciò trovare qui, insieme ai fatti e ai monumenti del passato, idee. mode, sentimenti dell’età che è nostra. Nulla è più sorprendente, ad esempio, dell’analogia tra l’arte cicladica del secondo. millennio a. C. e la scultura astrattista d’oggi. In questo, come in molti altri casi, la conoscenza del passato proietta fasci di luce sul presente.
Opera viva ed attuale, dunque.[…]»

Il Sogno di Polifilo Prenestino

Il Sogno di Polifilo Prenestino

Autore/i: Calvesi Maurizio

Editore: Officina Edizioni

premessa dell’autore.

pp. 324, 144 figure b/n f.t., nn. ill. b/n, Roma

La Hypnerotomachia Poliphili, stampata a Venezia nel 1499, non è soltanto, come scriveva Domenico Gnoli, «la maggiore opera fantastica, il solo poema del secolo decimoquinto, il più bel libro illustrato del Rinascimento». È anche uno snodo di cruciale importanza per la cultura del Rinascimento, nel trapasso dal XV al XVI secolo, importanza che è commensurabile alla complessità: la storia dell’arte, dell’architettura, dell’antiquaria, l’emblematica e l’iconologia, la storia della filosofia, sono coinvolte in un testo che era stato soprattutto indagato sotto il profilo linguistico e letterario, mentre la parte illustrativa era oggetto di analisi separate.
Denunciando l’inconsistenza dell’attribuzione settecentesca, ma largamente accreditata ancora oggi, ad un religioso veneziano, e individuando l’autore del romanzo in Francesco Colonna signore di Preneste, questo libro restituisce l’opera al suo contesto culturale, che è quello dell’Accademia Romana di Pomponio Leto, in base poi anche ai confronti resi possibili dalla nuova attribuzione con il santuario prenestina della Fortuna Primigenia e con la letteratura antica ad esso pertinente, scioglie le dense allegorie del romanzo e ne riporta in luce i coerenti significati, che attraverso forme di «mitologia comparata» interpretano la classicità in chiave di un naturalismo epicureo ed orfico, celebrando la discendenza della famiglia Colonna dalla Grande Genitrice (Venere-Fortuna-Terra) e l’iniziazione di Polifilo alla Sapienza delle origini.
L’opera si arricchisce così di una nuova luce, che rischiara tutta una area dell’iconologia e del pensiero rinascimentali, offrendosi come punto di partenza per una serie di verifiche che potranno a lungo impegnare gli studi, essendo stata profonda l’influenza esercitata dal Polifilo così nell’ambito della cultura artistica romana, come di quella veneziana.
Questo libro sviluppa ampiamente un primo succinto saggio pubblicato dall’autore nel 1965. che è riportato in appendice.

Maurizio Calvesi è nato a Roma nel 1927. È titolare della prima cattedra di Storia dell’Arte Moderna nella Facoltà di Lettere di Roma. Si è occupato particolarmente di pittura e grafica moderne [Piero della Francesca, Baldassarre d’Este, Giorgione, Dùrer.
Michelangelo, Carracci. Peterzano, Caravaggio, Piranesi) e di arte contemporanea (studi sul Futurismo e le avanguardie storiche. avanguardie del secondo dopoguerra]. A cominciare dallo studio del 1955 sul «Sacro Bosco» di Bomarzo si è interessato all’indagine interdisciplinare e all’iconologia. Ha tenuto la critica d’arte del «Corriere della Sera» dal 1972 al 1977. Collabora regolarmente a «L’Espresso». I suoi libri più recenti: Architettura barocca a Lecce e in terra di Puglia (Bestetti 1970, con M. Manieri-Elia). Duchamp invisibile (Officina 1975), Avanguardia di massa (Feltrinelli 1978). Le arti in Vaticano [Fabbri 1980).

Libya Antiqua – Nuova Serie 1997/3

Libya Antiqua – Nuova Serie 1997/3

Annual of the Department of Antiquities of Libya – New Series, 1997/3

Autore/i: Autori vari

Editore: «L’Erma» di Bretschneider

pp. 580, 145 tavv. b/n f.t., Roma

Table of contents:

S. di Lernia & E. A.A. Garcea, Some remarks on the Saharan terminology. Pre-pastoral archaeology from the Libyan Sahara and the middle Nile Valley

C. Dobias-Lalou & R. A. Gwaider, From the cemeteries of Cyrene

F. Ali Mohamed & J. Reynolds, New funerary inscriptions from Cyrene

M. Abdussalem, A. Abdussaid & J. Reynolds, Partridges, gazelles and Greek inscriptions: a report on visits to the Cave of the Birds in Wadi Zaza

C. Frigerio, Un esempio di architettura ellenistica funeraria a Cirene: la tomba S 388, con presentazione di Antonino Di Vita

E. Fabbricotti, Rilievi cultuali del mondo pastorale cirenaico

M. d’Este, Catalogo del materiale egizio ed egittizzante dal Palazzo delle Colonne in Tolemaide di Cirenaica

F. Queyrel, Le motif des quatre osselets sur un jas d’ancre du Musée d’Apollonia de Cyrénaque – Le necropoli di Leptis Magna, III

G. Di Vita-Evrard, S. Fontana, M. Munzi, Une tombe hypogée de la nécropole occidentale: Laurent ou Claudii?

S. Aiosa, Ossi lavorati da Leptis Magna: una rilettura

S. Fontana Il predeserto tripolitano: mausolei e rappresentazione del potere

R. Rebuffat, Les marques d’amphores de Bu Njem (Notes ed documents XII)

D. J. Mattingly, M. Ibrahim al-Mashai et al., The Fezzan Project I: research goals, methodologies and results of the 1997 season

Archeological News 1996:
Department of Antiquities, Cyrene – Department of Antiquities, Benghazi – Department of Antiquities, Leptis Magna – Department of Antiquities, Sabratha

Archaeological Mission in Libya Short Reports.

Nella Luce della Verità – 3 Volumi

Nella Luce della Verità – 3 Volumi

Messaggio del Gral

Autore/i: Abd-ru-shin

Editore: Alexander Bernhardt Editore

vol. 1 pp. 228, vol. 2 pp. 448, vol. 3 pp. 480, Vomperberg – Tirol

Questo libro porterà in molti ambienti inquietudine: esso pone ogni singolo individuo di fronte ad una scelta decisiva per la sua esistenza. Perché questo Messaggio suona come una fanfara nel cuore del tempo attuale, senza riguardo, duro e spietato nella logica del suo sviluppo concettuale. Le domande non risolte dell’esistenza umana vi avranno risposta piena e chiara. Le conoscenze portate da questo libro sono di tale potenza che il lettore libero da preconcetti viene costretto alla riflessione, all’esame e spinto sulla via del progresso.
Molti che finora hanno vissuto alla giornata, lasciando che le cose seguissero il loro corso, forse credendo di non poter cambiare nulla, si possono spaventare. Potrebbe venire loro l’orrore di quanto hanno omesso, di quanto pare perduto ormai. Ma Chi porta in sé una sola scintilla di buona volontà sarà guidato per mezzo di questo Messaggio fino alla lieta conoscenza di vie nuove e chiare attraverso l’intero Creato. L’uomo sperimenta, stupito, quale enorme importanza ha la sua esistenza in questa Creazione, e quale potere ha a sua disposizione che, noncurante, non ha mai avvertito, e la cui efficacia distruttrice si rivolgerà contro lui stesso quando non l’ha usato e diretto verso il Bene.
A chi non avrà timore di sollevare il velo che ancora gli copre i grandi misteri della Vita, questo libro porterà, come nessun altro, vantaggio e giovamento in abbondanza. Sarà per lui il Messaggio vivente del Gral.

Il nome civile di Abd-ru-shin è Oskar Ernst Bernhardt. Nacque il 18 Aprile 1875 a Bischofswerda/Sachsen. Dopo un’istruzione commerciale Abd-ru-shin cominciò presto la sua attività di scrittore. Questa lo condusse più volte all’estero. Nel 1915 fu internato in Inghilterra. Rilasciato nel 1919, si recò a Dresda, più tardi in Baviera, e nel 1924 cominciò a scrivere i primi discorsi del Messaggio del Gral. Nel 1928 si stabilì a Vomperberg nel Tirolo, dove scrisse l’opera «Nella Luce della Verità» Messaggio del Gral. Espulso dall’Austria nel 1938 dai nazisti, morì a Kipsdorf/Sachsen il 6 Dicembre 1941. La sua scienza viva non è dottrina terrena. Egli attinge dalle fonti più pure e più alte. Come ogni opera permette di farsi un’idea dell’autore che in essa si rivela, così la personalità di Abd-ru-shin deve conoscersi dalla sua opera.

I Miracoli dell’Eucarestia

I Miracoli dell’Eucarestia

Autore/i: Broccati Stradella Angiola

Editore: G. B. Paravia & C.

presentazione dell’autrice.

pp. VII-128, nn. tavv. a colori e b/n f.t., Torino

Sommario:

Ringraziamento
Presentazione

Per restare sempre con noi
San Tarcisio
Il miracolo di Roma
Il sangue prodigioso di Santa Maria in Vado
Santa Chiara e i Saraceni
Il miracolo della mula di Sant’Antonio
La Firenze dei miracoli
Il miracolo di Bolsena
La Beata Imelda Lambertini
Il Sacro Corporale di Bagno
Il miracolo della Sorghe
Il miracolo di Torino
Il miracolo del Monte dei Cappuccini di Torino
Il miracolo di Faverney
Il miracolo del 1822 presso la Sacra Famiglia di Bordeaux
L’Ostia miracolosa della Réunion
Alzati e cammina
In Siena: un miracolo che continua
Gesù vivo in noi

Bibliografia

La Bibbia di Rajneesh

La Bibbia di Rajneesh

«Apri gli occhi. È mattino. La notte è finita.»

Autore/i: Osho Rajneesh

Editore: Bompiani

introduzione di Mahasattva Swami Krishna Prem, traduzione di Swami Anand Videha.

pp. IX-386, Milano

La Bibbia di Rajneesh non è un testo sacro né una sacra scrittura. È solo un invito aperto, rivolto a tutti, a dissetarsi alle acque di un fiume che scorre in libertà, nutrito dalla forza di verità dalla quale sgorga. La Bibbia di Rajneesh è comunicazione pura, attraverso cui il Maestro – come intrattenendosi con la sua gente – ha parlato della propria religione e ne ha svelato i segreti. Mai Osho era stato tanto diretto: in queste conversazioni ha analizzato una religione dopo l’altra, sezionando e purificando ogni pensiero e ogni culto, fino ad annunciare l’arrivo di una nuova èra in cui l’uomo contemporaneo potrà finalmente essere libero. Le tecniche di meditazione e i riferimenti alla psicologia proposti sono il corrispettivo pratico del suo messaggio di consapevolezza ed emancipazione.

Osho Raineesh (11/12/1931 – 19/01/1990) ha sempre vissuto in libertà, fuori da ogni contesto socio-culturale.
All’età di ventun anni egli visse “l’illuminazione” cioè “l’erompere dell’individuo fuori da ogni mappa mentale, nel libero e infinito territorio della realtà del vivente”.
Da allora ho dedicato la sua vita all’evoluzione della consapevolezza. Le opere tradotte in italiano sono più di cinquanta; presso Bompiani: Il Libro dei Segreti, La Grande Sfida, Tantra, La Dottrina Suprema.

Visualizza indice

Introduzione di Mahasattva Swami Krishna Prem

  • Il Silenzio, la forza del nulla interiore
  • Non seguitemi, perché io stesso sono perso
  • Esiste l’Essenza divina, ma non esiste alcun Dio
  • L’oppio chiamato religione
  • Essere religioso significa essere ribelle
  • I cosiddetti testi sacri non sono altro che pornografia religiosa
  • Dalla Croce a Jonestown
  • Volontà di potenza: il cancro dell’anima
  • Essere al mondo non basta per essere vivi
  • La tua infanzia: un’educazione a una schiavitù psicologica
  • È vero: io vi insegno ad essere egoisti
  • Ora vivi, più tardi pregherai
  • Religioni usa e getta vendute in magazzini di seconda mano
  • Io sono uno gnostico
  • La mafia dell’anima: i preti e i politici
  • Dio è la più grande finzione mai esistita
  • L’inganno immacolato
  • Il matrimonio: la bara dell’amore
  • La meditazione: la scienza della consapevolezza
  • Non puoi “produrre” l’Illuminazione
  • L’Illuminazione: la sola via che conduce a casa
  • La teologia: una giungla di menzogne
  • L’unico modo per tradirmi è non essere voi stessi
  • La chiave aurea: la psicologia dell’essere
  • Contro le religioni, a favore della religione
  • Le tue azioni non mi preoccupano, io mi curo della tua consapevolezza
  • La religione è l’ultimo lusso

Un maestro. Nota biografica di Swami Anand Videha

Per approfondire

Critica dell’Inautentico

Critica dell’Inautentico

Il pensiero Europeo

Autore/i: Petruzzellis Nicola

Editore: Giannini Editore

premessa dell’autore.

pp. XII-572, Napoli

Dalla premessa dell’autore:
«Le idee conducono la storia, ma le idee possono essere vere o false ed anche le idee vere passano spesso attraverso il filtro delle passioni umane. Anche l’idea più luminosa, riflettendosi in un animo incolto o mediocre, può essere occasione di monomanie e di follie sanguinarie. Le idee false poi sono istinti travestiti, che nella loro irruenza alterano il ritmo dell’ordinato vivere civile. Ne segue la connessione e l’azione reciproca tra pensiero e costume.
Nella prima parte di questo volume sono raccolti alcuni saggi, che affrontano una problematica filosofica fortemente incidente sul costume. Nella seconda parte, invece, trattiamo di idee correnti, nate spesso dalla deformazione o dall’esasperazione di una tematica scaturiente dalla matrice del pensiero contemporaneo, a sua volta sollecitato da alcune esigenze non sempre giuste e limpide.
Estendo a tutta la raccolta il titolo di un saggio in qualche maniera emblematico, perchè l’inautentico dilaga in ogni campo. Lo slogan sostituisce il pensiero in atto, soffocando alla radice l’autentica pensiero critico, che è anzitutto consapevolezza della complessità del reale. Le parole stesse sono snaturate e piegate ad esprimere significati spari spesso contrari a quelli originari, ingenerando confusioni e reazioni a catena.
Noi non presumiamo di cambiare il mondo con un libro, ma adempiamo serenamente il dovere che per chi professa filosofia è più rigoroso e perentorio di quanto non lo sia per ogni uomo: quello di dire la verità, per sgradita che possa essere ad orecchie tutt’altro che caste.»

Sociologia della Creatività Scientifica

Sociologia della Creatività Scientifica

Il genio non è misurabile: ma la curva di sviluppo della produttività scientifica è determinabile con metodi matematico-statistici.

Autore/i: De Solla Price D.J.

Editore: Casa Editrice Valentino Bompiani

prefazione all’edizione italiana di G. B. Zorzoli, traduzione di Roberta Rambelli.

pp. 144, nn. figure b/n, Milano

Il titolo che l’autore aveva dato inizialmente a questa raccolta di conferenze (pronunciate per le Pegram Lectures al Brookhaven National Laboratory, nel 1962) era “Piccola Scienza, Grande Scienza”. L’argomento sul quale egli intrattiene il lettore è quello di una “mutazione”, alla quale lo sviluppo sociale, politico e industriale dei vari paesi sta sottomettendo la nozione stessa di ricerca scientifica.

C’era una volta la Piccola Scienza: un uomo solo, nel suo laboratorio, con qualche sovvenzione da parte di un mecenate o di una organizzazione, inventava, produceva, scopriva, in una parola “creava” la scienza. Questa Piccola Scienza era quella dei tempi di Galileo ed era quella di venti o trent’anni fa. Poi si è avuto l’avvento della Grande Scienza: teams di ricerca, gruppi collettivi, finanziati in base a stanziamenti astronomici, lavorano oggi a creare un cambiamento delle condizioni planetarie. Con quale ritmo? In quale proporzione rispetto alla attività degli uomini della Piccola Scienza?
De Solla Price studia in questo libro le leggi di crescita esponenziale della creatività scientifica: egli ritiene che si possa misurare quantitativamente, avvalendosi delle scienze statistiche, il tasso di incremento di creatività scientifica nel mondo moderno, le possibili flessioni della crescita, le prospettive – sovente inaspettate – per il futuro.

L’autore non pensa che il “genio” sia una quantità misurabile; ma sa che la genialità individuale, in una società industriale, è sottomessa all’interazione di fattori multipli, la politica internazionale, i fenomeni finanziari, la rapidità e l’intensificarsi dei processi di comunicazione. Cosi, anziché soffermarsi sul valore scientifico delle scoperte singole, egli traccia un panorama, una mappa della forma e del volume della produttività scientifica odierna, passata, futura, e delle leggi che la governano. La scienza diventa cosi oggetto di misurazione e de Solla Price sviluppa un calcolo scientifico del potere creativo (considerato sui grandi numeri), del talento, dell’incremento saggistico nei campi specializzati. I movimenti dell’ingegno studiati come gli spostamenti di grandi masse umane o le collisioni di molecole di gas; un tentativo in apparenza pedante e mortificante, ma che in realtà ci fa toccare con mano le condizioni oggettive e i determinismi sociali a cui sono sottomesse le creazioni che troppo disinvoltamente chiamiamo soltanto “spirituali”.
E l’autore ci guida, in questa ispezione statistica sui destini dell’intelligenza, con uno stile scintillante e serrato, mascherando sotto le tabelle numeriche (ma fondandolo su di esse) il suo interesse per il futuro del pensiero.

Sociologia

Sociologia

Autore/i: Bottomore Thomas B.

Editore: Società Editrice Il Mulino

introduzione all’edizione italiana di Alessandro Pizzorno, prefazione dell’autore, traduzione di Ada Cavazzano e Giordano Sivini.

pp. XIII-446, Bologna

La sociologia, nonostante le grosse polemiche che ancora sussistono al riguardo, può oggi considerarsi un campo di studio specifico e distinto, con propri modelli e con approcci e metodi di ricerca sempre più raffinati. L’autore del presente volume, che vuole essere una guida ai problemi e alla ormai vasta letteratura della disciplina, parte dagli antecedenti storico-intellettuali della sociologia per delineare i problemi teorici e metodologici che hanno accompagnato il sorgere di questa disciplina, la sua collocazione fra le scienze sociali e la sua giustificazione «scientifica». Bottomore presenta e discute criticamente i principali concetti che fanno parte del corpo teoretico della sociologia, dedicando ampio spazio ai problemi della struttura e del mutamento sociale oltre che nelle società avanzate, nei paesi in via di sviluppo. L’autore affronta cosi i punti focali di alcuni dei principali problemi sociali del momento, il contrasto fra nazioni «opulente» e nazioni «proletarie», il trasferimento di aspirazioni e movimenti rivoluzionari dai paesi industrializzati a quelli in via di sviluppo, l’emergere di nuove forme di dominio, rimanendo sempre fedele al concetto originario che ispirò l’opera dei classici: considerare la vita sociale come un tutto e tenere sempre presente il sistema delle relazioni sociali che si ramificano nel tempo e nello spazio entro il quale ogni azione umana si pone.

Thomas B. Bottomore è nato a Nottingham nel 1920 e ha studiato economia, storia economica e sociologia alla London School of Economics. Fra il 1951 e il 1952 è stato Fellow alla Rockefeller Foundation presso l’Università di Parigi, e, fino al 1964, lettore di Sociologia alla London School of Economics. In seguito ha insegnato alla Simon Frazer University di Vancouver ed attualmente insegna sociologia all’Università del Sussex, a Brighton. È redattore dell’«Archives Européennes de Sociologie» per l’Inghilterra e collabora alle più importanti riviste internazionali di sociologia. Svolge anche una vivace attività di pubblicista. È autore di importanti volumi, fra cui «Classes in Modern Society» (1965), «Elites and Society» (1964) e «Critics of Society» (1967). Ha curato, insieme con Maximilien Rubel, la raccolta «Karl Marx Selected Writings in Sociology and Social Philosophy» (1956) e «Karl Marx Early Writings» (1963).

Io Vivo, Affinchè l’Umanità Possa Continuare a Vivere

Io Vivo, Affinchè l’Umanità Possa Continuare a Vivere

Una breve biografia di Bruno Gröning

Autore/i: Häusler Grete; Eich Thomas

Editore: Circolo degli Amici di Bruno Gröning

seconda edizione completamente rielaborata.

pp. 160, ill. a colori e b/n, nn. fotografie b/n, Thalmassing/Germania

Dall’introduzione:
«Bruno Gröning era uno dei personaggi più noti del dopoguerra tedesco. Nel 1949 diecimila uomini affluirono ai suoi luoghi d’azione. Avvennero innumerevoli guarigioni: paralitici, ciechi e muti Vennero guariti. I bisognosi di aiuto accorsero da tutto il mondo. Sono avvenute delle scene, che ai nostri tempi non si sono mai viste. Ancora oggi i testimoni dell’epoca hanno le lacrime agli occhi quando raccontano gli avvenimenti di allora.[…]»

Fenomenologia della Percezione

Fenomenologia della Percezione

Autore/i: Merleau-Ponty Maurice

Editore: Il Saggiatore

terza edizione, premessa dell’autore, traduzione, nota e appendice bibliografica a cura di Andrea Bonomi.

pp. 608, Milano

Quest’opera rappresenta un momento essenziale negli sviluppi della fenomenologia e dell’esistenzialismo, non meno che una premessa alle più recenti scienze dell’uomo. Ad essa Merleau-Ponty attese dal 1939 al 1945, terminato il libro sulla Struttura del comportamento.
Là il problema era stato di delineare, sulla base della psicologia e della filosofia moderne, il rapporto tra l’organismo che percepisce e il suo ambiente. Qui il compito diventa più radicale, perché si tratta di «restituire» il mondo della percezione, di risalire al «terreno» che fonda ogni sapere. Occorre pertanto, e in primo luogo, mettere tra parentesi i pregiudizi del pensiero «oggettivo», neutralizzare le affermazioni dogmatiche che fanno della percezione il risultato dell’azione meccanica delle cose sul corpo, oppure il prodotto di una coscienza costituente. Non esistono meccanismi prestabiliti: la mutua relazione del fisiologico e dello psicologico, che l’empirismo e l’intellettualismo non hanno saputo spiegare, si chiarisce solo attraverso l’analisi della nostra corporeità, è comprensibile solo alla luce dell’essere-al-mondo globale dell’uomo. Di tali proposizioni, si vedano gli sviluppi in questo libro che tra l’altro dà, della fenomenologia di Husserl, una interpretazione subito destinata a dimostrarsi tra le più produttive. In una nota in margine al capitolo sulla sessualità, è posto anche il problema dei rapporti fra esistenzialismo e marxismo, resi oggi più che mai attuali da opere di grande risonanza. Questa traduzione italiana è corredata di una appendice bibliografica, utile agli «addetti ai lavori» come ai lettori che vogliano introdursi in una delle grandi, indispensabili correnti del pensiero contemporaneo.

Maurice Merleau-Ponty (n. a Rochefort-sur-Mer nel 1908, m. a Parigi nel 1961). Dopo gli studi all’École Normale Supérieure, insegnò filosofia in vari licei di provincia (1931-33), poi tenne un incarico all’École Normale fino al momento del richiamo per la seconda guerra mondiale. Durante l’occupazione tedesca, che lo vide militante della Resistenza, insegnò al Liceo Carnot di Parigi, quindi sostitui Sartre al Liceo Condorcet. Successivamente, fu professore all’Università di Lione, ordinario di psicologia pedagogica alla Sorbonne e alla Normale e infine, dal 1952, titolare di filosofia al Collège de France. Questa ultima nomina non passò senza discussioni: si riconosceva in Merleau-Ponty il pensatore e il combattente contro il nazismo, ma gli si contestavano le idee esistenzialistiche, le posizioni «atee» e soprattutto gli indirizzi ideologici (dimostrati anche dall’amicizia con Sartre e la de Beauvoir) ancora ostici a tanta parte del mondo accademico (e non accademico) francese.
Merleau-Ponty partecipò sin dalla fondazione al comitato direttivo della rivista «Temps modernes»; mai suoi rapporti con Sartre non tardarono a mutarsi in una nobile, appassionata, polemica «concordia discorde». Opere principali, oltre le già ricordate: Eloge de la philosophie (Parigi 1953; trad. it. Elogio della filosofia a cura di Enzo Paci, Torino 1958); Les rélations avec autrui chez l’enfant («Le relazioni con l’altro nel bambino», ivi 1953); Les sciences de l’homme et la phénoménologie: 1. Les problèmes des sciences de l’homme selon Husserl («Le scienze dell’uomo e la fenomenologia: 1. I problemi delle scienze dell’uomo secondo Husserl ivi 1953); Les aventures de la dialectique («Le avventure della dialettica», ivi 1955). Di Merleau-Ponty il Saggiatore ha già pubblicato Senso e non senso e Segni.

Israele

Israele

Un Popolo un Paese

Autore/i: Buber Martin

Editore: Garzanti Editore

prima edizione, prefazione e introduzione dell’autore, traduzione dal tedesco di Paolo Gonnelli.

pp. 232, Milano

Martin Buber, autore di questo libro, è la più eminente personalità dell’ebraismo moderno, professore all’Università di Francoforte sul Meno fino al 1933 e poi dal 1938 all’Università di Gerusalemme, l’uomo che rappresenta la coscienza religiosa del nuovo Stato ebraico.
Partendo dalle più antiche testimonianze bibliche al Talmud, al libro dello Zohar e ai testi cassidiei, l’autore giunge fino al sorgere e al delinearsi del moderno pensiero sionistico, illustrando i tentativi da un lato di inserirlo nelle moderne correnti di pensiero (liberalismo, socialismo, idea di nazione), e dall’altro di realizzarlo praticamente in uno «Stato d’Israele». In tutto il corso dell’opera due sono i motivi fondamentali che si ripropongono all’attenzione del lettore: il popolo di Israele ha una sua missione da compiere in seno all’umanità; Israele non può adempiere questa missione se non in stretto rapporto con la sua Terra, la Palestina.
Ed è a questo rapporto reciproco fra un popolo eletto ed una terra eletta che è dedicata la parte più ampia ed appassionata dell’opera. La Terra non rappresenta un «oggetto morto, passivo, ma il socio attivo e vivente» di una collaborazione che sola permetterà la realizzazione della grande missione del popolo ebraico.
È un libro, questo del Buber, che soddisfa un’esigenza di informazione viva in chiunque, dopo le tragiche vicende degli Ebrei nell’ultimo conflitto e di fronte all’esperienza dello Stato di Israele, abbia interesse a comprendere i motivi ideali degli avvenimenti cui assiste.

Miti e Simboli Politici

Miti e Simboli Politici

Autore/i: Pelayo Manuel García

Editore: Borla

prima edizione, premessa e introduzione dell’autore, traduzione dal castigliano di Lucio D’Arcangelo.

pp. 224, Torino

L’immagine mitica ha avuto un’importanza eccezionale nella politica del nostro tempo. Per questo la scienza politica deve accogliere fra i suoi compiti lo studio dei simboli come forma di espressione di una coscienza mitica e come componenti, in grado più o meno intenso ed esteso, dell’unità politica e della sua tensione.
L’applicazione in questo campo di categorie che non procedono dal pensiero razionale, rappresenta una novità interessante e feconda, poiché insegnano a rendersi conto di influenze e suggestioni che vengono per lo più subite passivamente.
Manuel García Pelayo, uno dei maggiori studiosi di questi problemi, propone in questo libro una serie di analisi di simboli che mostrano la permanenza, attraverso tempi, culture e sistemi politici diversi, di un mito: «il reame felice» e questo, nelle sue varie espressioni, ci offre la chiave per «leggere» la storia antica e presente.

Manuel García Pelayo nacque in Spagna, a Corrales in provincia di Zamora, nel 1909. Seguì corsi universitari a Madrid, Vienna e Berlino. Dal 1958 fu Professore in molte Università ispano-americane, attualmente è direttore dell’Istituto di Studi politici alla Università Centrale del Venezuela.

Sogno, Ipnosi e Suggestione

Sogno, Ipnosi e Suggestione

Il mondo dell’inconscio, i fenomeni parapsicologici, le allucinazioni, la medicina psicosomatica, la narcoanalisi, l’ipnotismo in terapia nelle interpretazioni delle moderne teorie psicologiche

Autore/i: Parenti Francesco; Fiorenzola Francesco

Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore

premessa e cenni introduttivi degli autori, copertina di Silvio Coppola.

pp. 132, Milano

Una esauriente rassegna delle moderne interpretazioni di zone e funzioni della mente umana – e dei fenomeni fisiopsichici ad esse collegati – che solo di recente, e superando una notevole diffidenza, sono state acquisite all’indagine scientifica. Gli esperimenti di Mesmer e di Charcot, le teorie di Freud, Adler, Jung, l’interpretazione dei sogni come mezzo diagnostico, l’ipnosi e le sue pratiche applicazioni; e inoltre, i fenomeni che rientrano nell’ancor fluido campo della parapsicologia conquistato di giorno in giorno, almeno in parte, alla scienza grazie al coraggio di insigni studiosi quali Crookes, Richet, Lombroso.

Francesco Parenti e Francesco Fiorenzola, entrambi medici, si occupano da molti anni di studi di storia della medicina e della psicologia. Hanno pubblicato, in collaborazione, Medicina e magia nell’antico Oriente. Francesco Parenti è autore inoltre di Dal mito alla psicoanalisi e Medicina nei popoli primitivi.

Rapporto dal Purgatorio

Rapporto dal Purgatorio

Autore/i: Anonimo

Editore: Edizioni San Paolo

seconda edizione, prefazione di monsignor Henri Brincard, introduzione e nota dell’autore, traduzione dal francese di Edmondo Coccia.

pp. 182, Cinisello Balsamo (Milano)

II Purgatorio è un capitolo difficile e problematico della dottrina sull’aldilà. AI termine della vita – lo sappiamo bene – la morte interrompe il rapporto con il tempo che passa e il giudizio di Dio introduce nell’eternità, i giusti nel paradiso della sua presenza, i malvagi nell’inferno della sua assenza. Ma nella logica dei novissimi, la fede inserisce una specie di «escatologia intermedia», uno spazio misterioso ma reale nel quale la misericordia perdonante di Dio sospende le scadenze ineludibili dell’eternità e concede alle anime di purificarsi da ogni residuo di peccato. Purgatorio significa appunto (dal latino purgare) questa possibilità di purificazione interiore. La Bibbia non usa il termine Purgatorio, ma loda la preghiera e il sacrificio per i defunti «perché sia cancellato il loro peccato,  e siano assolti dai loro peccati» (cfr. 2Mac 12,39), e san Paolo ammette che «ci si potrà salvare come attraverso il fuoco» (1Cor 3,12-5). Molte spiegazioni, più o meno fantasiose, sono fiorite intorno a questa semplice verità, e – in mancanza di precisi riferimenti biblici – la pietà popolare interpretata dall’arte pittorica e da una predicazione troppo rigorista, hanno rappresentato il Purgatorio come un carcere «delle anime dimenticate». Questo Rapporto interpreta la tradizione spirituale, mistica e teologica, di santi come Veronica Giuliani, Caterina da Genova, Tommaso d’Aquino, e illustra la dottrina cristiana del Purgatorio attraverso una serie di «visioni» affidate come ingenue meditazioni apocrife alla serena valutazione del lettore. Il Purgatorio non è un mito; è una realtà da meditare nella fede: «Possiamo ricavarne più consolazione che apprensione» (card. Journet).

Architettura e Socialismo

Architettura e Socialismo

Sette saggi

Autore/i: Morris William

Editore: Editori Laterza

unica edizione, introduzione e cura di Mario Manieri-Elia.

pp. LV-192, nn. tavole b/n f.t., Bari

«La principale passione della mia vita era ed è tuttora l’odio per la civiltà moderna». Questo ha scritto Morris (qui ritratto in una caricatura insieme al suo grande amico e fedele collaboratore Burne Jones), perché il suo socialismo nasce dalla convinzione che «all’arte compete di stabilire il vero ideale per una vita piena e ragionevole, nella quale la percezione e la creazione della bellezza vengano considerate necessarie per l’uomo come il suo pane quotidiano.»

Grande è stata l’importanza di William Morris nella cultura europea, eppure il pensiero di questo geniale artista è assai poco conosciuto in Italia, ed è evidentemente una grande lacuna. Rispetto a Ruskin e agli altri «utopisti», Morris compì un decisivo passo avanti rendendosi conto delle connessioni necessarie tra l’impegno sociale legato al rinnovamento dell’arte, ed un atteggiamento politico altrettanto aperto e intransigente. Egli concepì l’architettura come «l’insieme delle modifiche e delle trasformazioni operate sulla superficie terrestre in vista delle necessità umane».
Morris parte dai fatti, dalla decadenza del gusto in piena epoca vittoriana, dalla congestione delle città strozzate dalla speculazione, dalla rovina del paesaggio, dall’avvilimento delle condizioni di vita degli uomini, per giungere al suo «socialismo» e al nuovo concetto di architettura.
Nonostante accolga alcune delle contraddizioni della cultura del suo tempo, Morris rientra di diritto nella linea ideologica del Movimento Moderno. I suoi continuatori non avranno difficoltà a superare il suo equivoco anti-industriale e a tradurre il suo ammonimento morale e metodologico in una linea di concreto rinnovamento.

William Morris nasce il 24 marzo del 1834 presso Londra, a Walthamstow, contea dell’Essex; è il primogenito di un’agiata famiglia della media borghesia priva di particolari interessi culturali e, a quanto risulta, di antenati illustri; e una certa agiatezza, nonostante le difficoltà finanziarie incontrate nella sua attività pratica, non lo abbandonerà mai nella vita. Avviato alla carriera ecclesiastica, studia a Oxford, dove è al centro di un gruppo di giovani, tra i quali Burne Jones, che leggono Ruskin, e discutono di arte e architettura più che di problemi teologici. Morris rinuncia presto ai progetti iniziali e decide di rivolgersi all’architettura. «Operaio d’arte in pittura, scultura, arredamento e vetrate» si dedica per anni, insieme a Jones e Rossetti alla «decorazione della casa». Il suo atélier segna un’epoca, ma il suo versatile ingegno lo porta ad occuparsi di cento altre cose : scrive poesie, produce vetrate di chiese gotiche e infine si dedica al campo in cui, in piena età vittoriana, realizza i suoi maggiori exploits: le carte da parati. Disegna chintzes, inventa nuovi sistemi per lo stampaggio, teorizza sui rapporti fra le figure, i segni, i motivi delle sue realizzazioni. Nel 1890 Morris è una celebrità, anche per le innovazioni da lui introdotte nell’arte grafica e tipografica.
Muore nel 1896.

Tecnica della Camera Oscura

Tecnica della Camera Oscura

… i segreti del famoso fotografo americano …

Autore/i: Feininger Andreas

Editore: Cesco Ciapanna Editore

seconda edizione aggiornata.

pp. 308, nn. illustrazioni e fotografie b/n, Roma

Tecnica della Camera Oscura è stato scritto da uno dei più noti maestri di tecnica fotografica: Andreas Feininger.
Feininger, nato in Europa da genitori americani, ha lavorato come architetto in Francia e in Svezia. Trasferitosi in America divenne parte integrante dello staff fotografico della prestigiosa rivista Life. È uno dei maggiori e dei più conosciuti divulgatori della fotografia: i suoi libri costituiscono l’ABC per migliaia di fotografi.
Grazie al suo stringato linguaggio pratico e comprensibile a tutti questo volume costituisce un prezioso aiuto sia per i principianti, per il trattamento punto per punto di ogni operazione, sia per i più esperti, per il gran numero delle minute informazioni derivanti dalla sua lunga esperienza professionale.
Tecnica della Camera Oscura tratta minuziosamente le tecniche di sviluppo e stampa di un negativo per arrivare alla produzione di una fotografia perfetta, più un’ampia trattazione delle elaborazioni in camera oscura. Il tutto corredato da moltissime illustrazioni, grafici, disegni e tabelle di riferimento.