Libri dalla categoria Fate Gnomi ed Elfi
Napoleone Bonaparte
Titolo originale: Napoleon Bonaparte. Wegbereiter des Jahrhunderts
Autore/i: Herre Franz
Editore: Bompiani
prima edizione, traduzione di Simona Vigezzi.
pp. 368, numerose tavole b/n f.t., Milano
Prima grande biografia di Napoleone scritta da un tedesco negli ultimi cinquant’anni, il libro di Franz Herre rende giustizia a uno dei tradizionali nemici del “nome germanico” – un uomo considerato, di volta in volta, un despota, un eroe (si veda Nietzsche), addirittura un precursore di Hitler.
Ma chi fu davvero Napoleone? Un antesignano dell’Ottocento? Un moderatore degli eccessi della rivoluzione francese, della quale era pur sempre “figlio”? Un pioniere del progresso? Un portabandiera di un’era borghese che avrebbe caratterizzato tutto il XIX secolo? Spodestato da quegli stessi popoli che aveva contribuito a “ridestare”, Napoleone gettò le fondamenta di una nuova società, avviando quel processo che in Europa (in Germania come in Italia; avrebbe portato a uno “stato di diritto” organizzato su base costituzionale, industriale e nazionale.
Franz Herre è nato nel 1926. Allievo di Franz Schnabel, nel 1949 si è laureato in storia moderna, dedicandosi poi al giornalismo: dal 1902 al 1981 è stato a capo della redazione politica della Deutsche Welle di Colonia. Herre è noto soprattutto per le sue biografie storiche di grandi personaggi dell’Ottocento: Francesco Giuseppe, Guglielmo I, Radetzky, von Moltke, Mettermeli e Ludwig II di Baviera (queste ultime entrambe pubblicate da Bompiani).
Martin Lutero
Titolo originale: Martin Luther. A Biographical Study
Autore/i: Todd John M.
Editore: Casa Editrice Valentino Bompiani
seconda edizione, prefazione di Mario Bendiscioli, introduzione dell’autore, traduzione di Lucia Pigni Maccia.
pp. 344, numerose tavole b/n f.t., Milano
Dall’introduzione dell’autore:
«Occorre una vita intera per leggere tutti i libri di Lutero, gli opuscoli, le lezioni, gli appunti per le lezioni, i discorsi conviviali, le lettere e il resto che è pervenuto fino a noi, nell’originale tedesco o in latino, e per approfondire tutti i particolari della sua vita e della sua opera. Ma la conoscenza di Lutero non è limitata a chi, per acquistarla, ha la possibilità di consacrarvi tutta la vita. Molti di coloro che nei passati quattrocento anni si sono prefissi il compito di leggere le opere di Lutero e di indagarne la vita hanno pubblicato i risultati dei loro studi. A questi hanno continuato e continuano ad aggiungersene altri di studiosi di altre lingue. A poco a poco le opere di Lutero vengono tradotte in inglese. Ma ciò nonostante ci si trova sempre di fronte a un onere di lettura che richiede un impegno più o meno totale. Il presente libro è destinato ai molti che non desiderano o non possono impegnarsi in questo modo, o in modo analogo.[…]»
Sapienza Antica – Compendio degli Insegnamenti Teosofici
Autore/i: Besant Annie
Editore: Edizioni Alaya
seconda edizione, prefazione e introduzione dell’autrice, traduzione di O. Boggiani.
pp. 384, Milano
«Nello scrivere il presente libro ebbi lo scopo di fornire al comune lettore un sunto delle dottrine teosofiche abbastanza piano per servire ad uno studio elementare e nello stesso tempo abbastanza completo per essere un solido fondamento a cognizioni ulteriori. Spero che esso possa servire quale introduzione e che faciliti convenientemente lo studio delle opere più profonde di H. P. Blavatsky.
Tutti coloro che hanno appreso un poco dell’Antica Sapienza conoscono luce, la pace, la gioia, la forza che da quegli ammaestramenti vennero apportate alla loro vita. Possa questo libro indurre qualcuno ad imparare quelle dottrine ed a sperimentarne in se stesso il valore: questa è la preghiera con la quale esso viene licenziato nel mondo.» (Annie Besant)
Medicina Medievale
Miniature del codice di Kassel – Regole salutari salernitane – Incisioni del Fasciculo de Medicina – Anatomia di Mondino de Liuzzi
Autore/i: Autori vari
Editore: Utet
introduzione e cura di Luigi Firpo.
pp. 206, riccamente illustrato a colori, Torino
“Tale dev’essere il medico da possedere ampia capicità di lettura, in modo che, scorrendo svariati libri, si acuiscano in lui la percezione e l’intelligenza e più rapidamente possa conseguire sapere e abilità; e primegi fra tutti i medici colti, e legga in primo luogo le sentenze dei filosofi, e indaghi sempre quanto è opportuno tacere…” (Lettera su come ha da essere il medico)
Karen – Un Popolo in Lotta
Autore/i: Autori vari
Editore: L’Uomo Libero onlus
a cura di Fabio Franceschini, introduzione di Walter Pilo, in copertina: un bambino karen si regge sulla protesi del padre (foto di F. Nerozzi).
pp. 128, Arco
Dal 1949, nei territori della Birmania Orientale è in corso una sanguinosa guerra che il governo di Rangoon conduce contro i Karen, un antico popolo di origine tibetana.
Da 60 anni, i Karen resistono al tentativo di genocidio condotto nei loro confronti dalla dittatura militare birmana, sostenuta dalle armi della Cina comunista con il complice silenzio del nostro Occidente.
I Karen subiscono quotidianamente attacchi, i villaggi vengono invasi e rasi al suolo, i contadini uccisi mentre sono al lavoro nei campi, i raccolti incendiati, le donne stuprate, i bambini strappati dai genitori e arruolati a forza tra le file di questi assassini.
La resistenza dei Karen è volta esclusivamente alla difesa della popolazione civile e all’ottenimento di ciò che era stato loro promesso alla fine del secondo conflitto mondiale: una forma di autonomia e il rispetto della propria cultura, delle proprie tradizioni e della propria identità. Di fronte all’indifferenza dell’Occidente, contro la mercificazione del genere umano e mossi dal rifiuto sine conditio del primato dell’economia sulla politica, l’Uomo Libero ha lanciato, nell’aprile 2008 il progetto agricolo “Terra e Identità”.
La Rete Segreta – Vecchi e Nuovi Nazisti
Titolo originale: Stille Hilfe für Braune Kameraden
Autore/i: Schröm Oliver; Röpke Andrea
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore
unica edizione, prefazione degli autori, traduzione dal tedesco di Riccardo Cravero.
pp. 180, Milano
Un’inchiesta approfondita, documentata e ricca di inedite ricostruzioni. Un reportage fatto di persone in carne e ossa, che svela le connivenze tra il nazismo di ieri e quello di oggi.
L’associazione Stille Hilfe für Kriegsgefangene und Internierte (“Aiuto silenzioso per prigionieri di guerra e internati”) è ufficialmente riconosciuta dallo stato tedesco e apertamente sostenuta da politici della Cdu e Csu. Il suo scopo ufficiale è creare una rete di supporto per le persone cadute in difficoltà in seguito alle vicende della Seconda guerra mondiale, mentre in realtà l’organizzazione ha operato per oltre quarant’anni con il segreto intento di aiutare i nazisti in fuga.
In questa inchiesta si intrecciano le storie di figure maggiori (quali Himmler e Göbbels) e minori (Gudrun Burwitz, figlia di Himmler; Erich Priebke, uno dei responsabili del massacro delle Fosse Ardeatine) del nazismo vecchio e nuovo.
Dalla ricostruzione emergono vicende assai inquietanti: le connivenze di autorità politiche e religiose, il riassorbimento dei criminali nazisti nelle file dei servizi segreti occidentali; i tentativi di amnistia o ridimensionamento delle responsabilità penali dei criminali di guerra; i numerosi punti di contatto che legano le antiche strutture naziste alle nuove formazioni di estrema destra in Germania e Austria.
Oliver Schröm, giornalista televisivo, è saggista e autore di numerose inchieste tv.
Andrea Röpke, giornalista e politologa, è specializzata sui movimenti di estrema destra.
1. Prologo
I raduni di vecchi e nuovi nazisti sull’Ulrichsberg in Austria – Un’udienza con la figlia di Himmler – Attestato di simpatia di Haider nei confronti dei camerati delle Waffen-SS
2. Il caso Anton Malloth
Assassini nel carcere della Gestapo a Theresienstadt – Quarant’anni di latitanza indisturbata in Italia – Le ricerche di Simon Wiesenthal, il cacciatore di nazisti – La tardiva consegna alle autorità tedesche – La battaglia di Peter Finkelgruen
3. Un’associazione di nome Stille Hilfe
Una principessa scopre di avere un debole per i criminali nazisti – Fughe attraverso la “linea dei ratti” – I falsi documenti del Vaticano – Ex nazisti al soldo di servizi segreti occidentali – Incontro cospirativo dell’organizzazione segreta delle SS Odessa – La figlia di Himmler si prende a cuore il caso di Anton Malloth – Peter Finkelgruen cerca testimoni
4. I membri della Stille Hilfe e i loro amici politici
La connection tra la Cdu/Csu e l’associazione di ex SS – Un’amnistia per i criminali nazisti – Malloth ridiventa tedesco – La procura archivia il caso – Esposti contro inquirenti svogliati
5. La pista argentina
Il nascondiglio sicuro di Bariloche – Una taglia sulla testa dell’ex direttore di lager Josef Schwammberger – Un procuratore mette in guardia sulle attività della Stille Hilfe – La storia della fìglia di Himmler Gudrun Burwitz – Il governo della Cdu minimizza l’associazione di ex nazisti – La cassa della Stille Hilfe – Ralph Giordano e Peter Finkelgruen finiscono in tribunale – La doppia vita dell’agente segreto Reinhard Kopps
6. Il caso Erich Priebke
Un criminale nazista riceve una delegazione parlamentare tedesca in Argentina – Giornalisti portano la giustizia sulle tracce dei criminali – L’ex aiutante di Goebbels Wilfried von Oven si attiva – Herbert Kappler riesce a fuggire dagli arresti in Italia – La Stille Hilfe si prende cura del detenuto Priebke – Un ufficiale delle SS nel tribunale penale federale
7. La rete dei vecchi e nuovi nazisti
Una “benefattrice” della Stille Hilfe tramanda la propria eredità alla generazione successiva – Associazioni di facciata edificano un Centro neonazista – Gli atti violenti della Setta Ariana – La Stille Hilfe viene presa a esempio dai neonazisti dell’Hng – Una svolta inattesa nel caso Malloth
8. L’ultimo grande processo nazista
I membri della Stille Hilfe tendono una mano ai Burschenschafter e ai camerati dei corpi di volontari – Turbolenze nel caso Malloth – Una nuova procura ridà slancio a un vecchio procedirnento
9. Epilogo
Il testamento della Stille Hilfe – Un nuovo passaporto per un revisionista latitante – Il passaggio del testimone alle nuove generazioni – I ricchi investimenti dei neonazisti nel mercato immobiliare – Mezzo secolo di Stille Hilfe, e le autorità non intervengono
Il Ragazzo che Parlava col Vento
Titolo originale: From the Land of Green Ghosts. A Burmese Odyssey
Autore/i: Pascal Khoo Thwe
Editore: Edizioni Piemme
prima edizione, prologo dell’autore, traduzione di Lorenzo Fazzini.
pp. 406, Casale Monferrato (AL)
Nel racconto appassionato di Pascal, giovane dissidente birmano, vibra la magia di un Paese che non si è stancato di ascoltare la voce degli “spiriti del vento”, voce di libertà. La sua testimonianza ci fa sfilare a fianco degli studenti nelle proteste di piazza, ci mostra il coraggio delle manifestazioni pacifiche dei bonzi buddisti, contro i quali l’esercito ha aperto il fuoco facendo strage di innocenti, ci fa ascoltare attoniti l’assordante silenzio dei media internazionali su quanto accade oggi nel Myanmar.
Il color zafferano delle tuniche dei monaci, che sfilavano per protesta nella Birmania in rivolta, è ormai scolorito nella memoria pubblica internazionale. Questo avviene proprio ora che, paradossalmente, sarebbe ancor più necessaria un’attenzione vigile su un Paese “buco nero” del mondo, dove i diritti umani, tra cui la libertà di parola e di religione, vengono manovrati e ristretti a piacimento dal regime militare di stampo socialista. È questo il motivo per il quale Pascal Khoo Thwe, dissidente birmano e oggi scrittore residente a Londra, alza la voce per riannodare i fili della sensibilità collettiva sulle condizioni di vita del “suo” Myanmar (il nome ufficiale della Birmania dopo il colpo di stato del 1988), da dove fuggì nel 1989 per rifugiarsi a Cambridge, grazie all’amicizia “complice” di un professore dell’ateneo britannico, John Casey. Pascal Khoo Thwe racconta la sua vicenda di protesta e di passione, il prezzo che ha dovuto pagare – l’uccisione della fidanzata e di alcune persone care – la fuga per ritrovare la libertà e il coraggio di denunciare le violenze e le oppressioni subite.
Questo libro è stato definito dal New York Times «lo splendido ritratto di una nazione sofferenze».
«La storia vera di un testimone della libertà.» (Sunday Telegraph)
«Pascal Khoo Thwe ci regala una storia traboccante di amore, di passione e di straordinaria nostalgia». (The Guardian)
«Nella terra dove tutto è sogno e dove è naturale parlare con gli spiriti, la storia vera di un uomo che ha pagato di persona la sua lotta per la libertà». (Daily Mail)
Pascal Khoo Thwe, è nato nel 1967 in una remota regione del Myanmar, conosciuta un tempo come Regno degli Shan, in uno dei tanti gruppi etnici presenti nel Paese: i Pandung. Nel 1989 è giunto come esule in Inghilterra dove ha iniziato a studiare Letteratura inglese a Cambridge, laureandosi nel 1995 su interessamento del professor John Casey, che l’aveva conosciuto in Birmania come studente. Attualmente vive a Londra. Questo è il suo primo libro, che nel 2002 ha vinto il Kiriyama Prize per la categoria “non-fiction”. In una recente intervista Pascal ha detto: «Sono fuggito dal mio Paese per diventare un esule attivista: ho perso i miei familiari e runico amore della mia vita. Vivo per denunciare al mondo l’orrore e le atrocità che si commettono nel Myanmar. L’ONU e l’Unione Europea potrebbero intraprendere varie iniziative, ma fino a oggi hanno avanzato solo scuse. Non abbandonate la mia Birmania».
Tutti i Colori del Buio
Titolo originale: Planet of the Blind
Autore/i: Kuusisto Stephen
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
unica edizione, prologo dell’autore, traduzione di Tania Gargiulo.
pp. 212, Milano
Nel pianeta di Kuusisto, le cose di tutti i giorni diventano un miracolo: un poeta quasi cieco insegna a chi vede l’arte di vedere.
«Una volta mia sorella trascorse un periodo di meditazione in un ashram induista e quando tornò a casa raccontò di aver visto l’aria stessa polverizzarsi in un vortice abbagliante di particelle vive. Mentre l’ascoltavo mi veniva in mente una passeggiata solitaria, all’alba, con la luce del mattino simile a una vetrata policroma. Per vedere questo genere di cose a me basta fare due passi fino al negozio all’angolo per comprare il latte.»
Fin dalla nascita Stephen Kuusisto ha sofferto di gravissimi problemi agli occhi: riesce a distinguere solo ombre, luci e colori. I suoi genitori, però, negano o minimizzano ogni difficoltà e lui cresce nella convinzione che l’unica cosa da fare per vivere un’esistenza normale sia fingere di vedere. Si trova così ad affrontare quotidianamente una lunga e solitaria lotta per nascondere a tutti la sua reale condizione: munito di enormi e quasi inutili occhiali, frequenta le scuole insieme agli altri ragazzi, con il naso schiacciato contro le pagine compie un disperato e doloroso tentativo di leggere, gira solo per la cittadina, va persino in bicicletta. Tale apparente normalità ha però costi altissimi: l’infanzia e l’adolescenza trascorrono in una perenne tensione, nell’alternarsi di bulimia e anoressia, nell’impossibilità di comunicare a chi gli è vicino le proprie particolarissime impressioni e percezioni. In questi anni di solitudine Stephen sviluppa passione per la poesia e per le parole, attraverso le quali gli sembra di riuscire a dare forma alla sua visione del mondo e voce alle sue sensazioni. Grazie al suo talento letterario riesce a giungere all’università e addirittura a vincere una borsa di studio per la Finlandia. Tornato negli Stati Uniti, si ferisce in modo serio l’unico occhio grado di leggere: l’incidente e la crisi che ne consegue sono l’occasione per riconoscere la sua minorazione e chiedere aiuto.
Da questo momento la sua esistenza cambia anche grazie a Corky, una femmina di labrador che diviene il suo cane guida. Finalmente può vivere in modo normale la diversità, senza finzione né rinunce, riacquistando fiducia in se stesso e negli altri.
«Illuminante… uno scrittore con il dono e la forza dell’onetsà emotiva.» (New York Times)
Stephen Kuusisto, scrittore e poeta, ha insegnato all’Hobart College. Suoi racconti sono apparsi su «Antioch Review», «Partisan Review» e «Harper’s». Attualmente dirige i servizi per gli studenti della «Guiding Eyes for thè Blind», una delle più importanti scuole degli Stati Uniti per l’addestramento dei cani guida per i ciechi.
Ballerina – La Mia Vita in Punta di Piedi
Autore/i: Morini Elettra
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
testo raccolto e presentazione di Olga De Luca Guantini, prologo dell’autrice.
pp. 216, numerose illustrazione b/n f.t., Milano
Nella Milano misera e disastrata dell’immediato dopoguerra, Elettra Morini, figlia di un piccolo produttore e commerciante di caramelle, viene ammessa a nove anni alla scuola di ballo del Teatro alla Scala. È la grande occasione della sua vita, che le consente di entrare nel mondo sfavillante della musica, del teatro e dello spettacolo. Dopo otto anni di corso, di ripetuti e duri esercizi, Elettra comincia la sua carriera di ballerina classica è che la vedrà interpretare diversi ruoli in importanti balletti – dallo Schiaccianoci alla Carmen, da Capriccio spagnolo con la coreografia di Massine a El amor brujo di de Falla – e collaborare con i principali coreografi, registi e artisti dell’epoca, da Antonio Gades a Rudolf Nureyev a Carla Fracci, da Luchino Visconti ad Aleksandr Lapauri a Franco Zeffirelli. In questo percorso di vita, già di per sé straordinario, c’è un’altra svolta: l’incontro con Tony Renis. Fra Elettra e Tony nasce un grande amore che li porta alla convivenza e poi al matrimonio. Per Elettra è la seconda grande occasione che la introduce nel mondo rutilante della musica e dello spettacolo leggero. Con Tony ha l’opportunità di viaggiare in tutto il mondo e di conoscere personaggi come Gregory Peck e Maria Callas, Julio Iglesias e Frank Sinatra, ma anche politici come Bill Clinton e Silvio Berlusconi. Ballerina è un’autobiografia appassionante e una testimonianza unica sul mondo del balletto, della musica e dello spettacolo della seconda metà del Novecento.
Elettra Morirti (Milano, 1937), entrata nella scuola di ballo del Teatro alla Scala di Milano nell’immediato dopoguerra, ha cominciato la sua carriera artistica collaborando fin dall’inizio con i più grandi registi, coreografi e artisti. Ha lavorato alla Scala e nei principali teatri italiani, al Lyric Opera House di Chicago e al Metropolitan Opera House di New York. Ha esordito come solista nel 1958 nel ruolo della Fata Lillà nel balletto Le nozze d’Aurora di Čajkovskij e come prima ballerina nel 1965 in Sebastian di Giancarlo Menotti. Interpretando l’Excelsior nel 1975 è diventata prima ballerina Étoile.
La Carta più Alta – Il Gioco, la Fortuna, l’Azzardo
Autore/i: Lanza Cesare
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione.
pp. 288, Milano
Gli italiani hanno una formidabile passione per il gioco d’azzardo. Nel 1997, secondo le cifre ufficiali, hanno speso più di ventimila miliardi. Ma, secondo una stima dell’autore di questo libro, il business è vertiginosamente più alto: centomila miliardi, forse più. Per un calcolo corretto, infatti, bisogna aggiungere tutto ciò che non è documentabile: scommesse clandestine, bische, partite quotidiane in case private e circoli d’ogni genere, osterie, bar; infine i viaggi (spesso organizzati) all’estero per una visita ai casinò, dai più famosi, come quelli di Las Vegas e Montecarlo ad altri di meno note località esotiche, a volte pericolose, come attestano le recenti cronache sui trucchi e i bari di Marrakech.
Ne La carta più alta, Cesare Lanza racconta le sue esperienze con passione e autoironia, dal gioco più aristocratico e crudele, lo chemin de fer – e dagli altri giochi di casinò, come la roulette e il trente et quarante – agli hobby nazionalpopolari, il lotto e le lotterie, il Totocalcio, il Superenalotto, con le ultime clamorose vincite ultramiliardarie.
Da una parte l’autore rivendica il diritto e il piacere di giocare, si spinge a proporre, non del tutto provocatoriamente, l’insegnamento del gioco nelle scuole a scopo educativo («Nella vita tutto è azzardo,» scrive «e tutti, anche senza saperlo, sono obbligati ogni giorno a puntare e a rischiare»).
Dall’altra risponde con arguzia, a volte in tono polemico, alle domande che coinvolgono l’opinione pubblica di fronte a un mondo sconosciuto e misterioso come quello del gioco d’azzardo. Fino al quiz cruciale: è possibile vincere?
Cesare Lanza (Cosenza 1942) vive e lavora da molti anni a Milano. Sposato due volte, ha cinque figli. Ha alle spalle una lunga carriera giornalistica (è stato direttore, giovanissimo, di alcuni importanti quotidiani), attualmente scrive su «Panorama» e «Il Messaggero». È considerato il più autorevole opinionista italiano nel settore del gioco d’azzardo, grazie a una singolare esperienza acquisita sia «in prima linea» – al tavolo da gioco – sia attraverso molti libri e un numero imprecisabile di servizi giornalistici e televisivi.
Scienza Orientale e Tradizione Occidentale
Autore/i: Schembari Giovanni
Editore: Fratelli Melita Editori
pp. XII-360, Genova
«Dovette in Oriente esistere in un età remotissima una nazione altamente civile, progredita nelle scienze fisiche, in quelle filosofiche, e nella cosmogonia in ispecie.
Per le più alte e ardite speculazioni metafisiche concepirono ed insegnarono i maggiori filosofi ch’esistè il mondo nella sua origine in uno stato fluido aeriforme di atomi o in una materia invisibilem et inordinatam.
Che inerente a tali inerti elementi agitavasi un principio nobilissimo, quello della luce.
Unitosi questo in un amplesso d’amore col primo generarono entrambi un terzo ente ossia l’elemento acqueo. Insegnarono così che il mondo non da altro ebbe origine che dalla emanazione ossia dal prodotto di quest’ente che nella solitaria sua unità esistè increato, eterno, infinito.[…]»
Snob Appeal – Lo Snobismo dei Sensi
Titolo originale: Le Snobisme des Sens
Autore/i: Moonen Antonius
Editore: Castelvecchi Editore
prima edizione, nota dell’autore, traduzione dal francese di Guya Parenzan.
pp. 240, Roma
«È impossibile che il dandy e la femme fatale facciano jogging.
Lasciamolo quindi ai Presidenti americani e francesi, e a tutti i depravati del nostro mondo culturale, per cui l’esercizio dei muscoli sembra essere più importante di quello dello spirito.»
«Il libertinaggio a buon mercatino è forse il motivo per cui stiamo diventando tutti indifferenti al sesso?»
Esiste uno snobismo dei sensi, che impone di rispettare un’etichetta persino nel sesso? Ogni vero snob risponde «sì» senza esitazione a questa domanda, e non si lascia andare al conformismo neanche nel momento del massimo piacere. Se siete dunque a caccia di consigli su come essere impeccabili anche tra le lenzuola, ecco il libro che fa per voi. In queste pagine troverete gli insegnamenti dei più grandi maestri dell’ars amandi di tutti i tempi: dandy, libertini, cortigiane, tutti i padri e le madri “spirituals dello snob contemporaneo. Da Petronio a Sade, dalla reggia di Luigi XIV alle abitudini sessuali dei più grandi artisti, siate pronti a immergervi completamente in un abbecedario della voluttà, e a farvi liberamente ispirare da consigli licenziosi, norme di comportamento, aneddoti salaci, perversioni, e ogni tipo di sregolatezza. Perseguire ed esprimere il piacere in maniera non banale e adeguata al suo status e compito di ogni snob che si rispetti: a tavola – con ricette che stuzzicano la gola e sollecitano il piacere dei sensi – come a letto.
Tutto e lecito, tranne annoiarsi.
Antonius Moonen, ha vissuto in giro per il mondo tra Germania, Paesi Bassi, Francia, Scandinavia, Marocco e Russia, lavorando come consulente artistico e giornalista per diverse testate, canali televisivi e società («Elle», «Canal+», «Cartier International», ecc.). È autore di vari libri, tra cui il fortunato Manuale dello snob (Castelvecchi, 2007) tradotto in olandese, francese, tedesco, portoghese (più una versione pirata in Serbia). Snob appeal esce in Italia in prima edizione assoluta.
Oggi, per Sempre
Titolo originale: Forever Today
Autore/i: Wearing Deborah
Editore: Sperling & Kupfer Editori
traduzione di Teresa Franzosi.
pp. XI-372, Milano
«Straordinario e commovente.» (Oliver Sacks)
Nel 1985 Clive Wearing, direttore d’orchestra e intellettuale raffinato, contrasse un banale virus che, per una serie di circostanze imprevedibili, gli penetrò fin nel cervello distruggendo praticamente tutte le aree essenziali della memoria e imprigionandolo nel limbo di un costante presente. Dalla devastazione due sole cose rimasero indenni: le capacità di musicista e l’incondizionato legame con la moglie. Due forze in grado di impedire che andasse completamente alla deriva. Questo libro è il resoconto di anni durissimi, di un’esperienza alienante, di solitudine e sogni perduti, ma è soprattutto una storia d’amore così grande da abbattere ogni barriera. Deborah Wearing, che aveva solo ventisette anni quando accadde la tragedia, non fece mai mancare al marito tutto il suo appoggio, e si batté disperatamente perché nel Regno Unito si creassero le strutture adatte a malati come lui. Ma dovette anche accettare il fatto che i rapporti con il suo adorato Clive erano la negazione della vita coniugale. Tanto che, quando raggiunse il suo scopo, cercò di rifarsi una nuova esistenza negli Stati Uniti. Comunque, anche da laggiù mantenne sempre i contatti, le sue tenere telefonate, finché il ponte gettato verso Clive, miracolosamente, raggiunse l’altra sponda, e il processo cominciò a invertirsi: Clive recuperava, ricordava, tornava a una sorta di normalità… Clive Wearing, pur restando uno dei pazienti più gravi al mondo, è in costante miglioramento. Deborah è ritornata in Inghilterra. Si sono risposati nel 2002.
Deborah Wearing ha studiato musica e belle arti alla Durham University. Addetta alle pubbliche relazioni in una grande azienda, ha condotto una battaglia per la creazione di strutture specifiche per i cerebrolesi culminata, nel 1991, nella Headway, l’associazione nazionale britannica per le lesioni cerebrali. Attualmente è PR per il servizio sanitario nazionale.
Le Colpe degli Amanti
Autore/i: D’Amico Rita
Editore: Società Editrice Il Mulino
introduzione dell’autrice.
pp. 160, Bologna
Sentirsi in colpa ci aiuta a migliorare i rapporti con gli altri: sorprendentemente, la psicologia delle emozioni riabilita questo sentimento che, non più collegato a disfunzioni patologiche e non più visto solo nei suoi effetti dolorosi e distruttivi, si rivela un indispensabile dispositivo per il buon funzionamento dei rapporti interpersonali. Questo libro guarda al senso di colpa in una prospettiva nuova, in cui esso si definisce come uno dei tratti fondamentali della nostra ricchezza emotiva. Quando amiamo, sviluppiamo una particolare sensibilità verso le conseguenze negative che le nostre parole e le nostre azioni possono avere sull’altro e, con il passare del tempo, impariamo a non farlo soffrire. Se l’altro a sua volta apprezza e valorizza questo atteggiamento, allora l’immagine di entrambi ne uscirà rafforzata, i legami di fiducia rinsaldati, gli scambi reciproci si consolideranno. Nelle numerose testimonianze riportate nel libro, i lettori potranno facilmente ritrovare se stessi e le proprie esperienze, imparando a orientarsi meglio nel proprio mondo relazionale.
Rita D’Amico è ricercatrice presso l’Istituto di Psicologia del Cnr di Roma. Tra i suoi libri «Sensi di colpa» (con C. Castelfranchi e I. Poggi, Giunti, 1994) e «Sguardi differenti. Prospettive sociologiche e psicologiche della soggettività femminile» (con F. Bimbi, Angeli, 1998).
La Respirazione Yoga – Il Metodo Semplice e Sicuro per Conquistare un Sano Equilibrio della Mente e del Corpo
Autore/i: Morelli Maurizio
Editore: Sperling & Kupfer Editori
prefazione e introduzione dell’autore, disegni di Giovanna Sereni.
pp. 258, numerose illustrazioni b/n, Milano
La respirazione è la funzione primaria di ogni essere vivente. Tutti possiamo imparare a respirare in modo diverso e più consapevole seguendo una pratica naturale di tradizioni antichissime. Questo manuale:
- Indica un percorso semplice e graduale attraverso il quale si impara a controllare il ritmo respiratorio
- Insegna a liberarsi di alcuni disturbi molto diffusi e dalle conseguenze psicofisiche dello stress attraverso alcune facili tecniche yoga che hanno immediati effetti benefici
- Offre una trattazione completa e sistematica dei principi teorici e degli esercizi tradizionali del Pranayama
La respirazione è la prima, la più importante funzione dell’organismo: senza di essa non c’è vita. È ovvio dunque dedurre quanto sia essenziale per il nostro benessere psicofisico respirare correttamente. Eppure la maggior parte delle persone non sembra consapevole di questa verità, né del fatto che il respiro si può modificare volontariamente, controllandone il ritmo e l’ampiezza. Il Pranayama è una disciplina yoga che sperimenta l’energia cosmica (prana) attraverso la respirazione. Poco conosciuta, è tuttavia una delle tecniche più efficaci e permette di raggiungere o ripristinare un sano equilibrio della mente e del corpo col metodo più semplice, più naturale che si possa immaginare. Questo libro ha lo scopo di iniziare alla conoscenza e alla pratica del Pranayama, di spiegarne i principi e gli effetti. Non presuppone alcuna conoscenza preliminare dello Yoga, al contrario, è rivolto a praticanti occidentali e autodidatti. L’approccio all’arte della respirazione è graduale e prevede facili esercizi che introducono sistematicamente a quelli tradizionali dell’Hata Yoga. Di ogni esercizio sono descritti dettagliatamente le caratteristiche, il modo di esecuzione (con l’aiuto di figure), i benefici, le eventuali controindicazioni. Maurizio Morelli offre una guida chiara e preziosa a coloro che, digiuni di Yoga, cercano un rimedio alle difficoltà psicologiche (ansia, insonnia, nervosismo, depressione) e a determinati disturbi fisici, oppure un sistema per ottenere una concentrazione e un equilibrio migliori. Agli esperti che vogliono perfezionare il loro Pranayama, l’autore fornisce invece un’esposizione esauriente dei principi dell’Hata Yoga e una trattazione rigorosa e completa di tutti gli esercizi tradizionali.
Maurizio Morelli è specialista di tecniche corporee (Asana) e respiratorie (Pranayama) che ha studiato e perfezionato con vari maestri in Italia e in India. Attualmente dirige un centro di ginnastiche naturali e si occupa di meditazione e di yogaterapia. Ha pubblicato Yoga come scienza totale e Asana. Tutte le posizioni dell’Hata Yoga.
Natuzza Evolo – Il Miracolo di una Vita
Autore/i: Regolo Luciano
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
introduzione di Giovanni D’Ercole, postfazione del Mons. Domenico Cortese.
pp. 460, numerose fotografie a colori e b/n f.t., Milano
Questa è la storia di Natuzza Evolo, una donna calabrese semplice, coraggiosa, piena d’amore, diventata senza volerlo la più grande mistica cattolica dei nostri tempi. “Santa subito!” invocava la folla, immensa, radunata per i suoi funerali lo scorso novembre. E in attesa che la Chiesa concluda il suo percorso di valutazione, rimane certo che si è trattato di una persona unica, straordinaria, estremamente affascinante, chiaramente accomunabile ad altre figure eccezionali, una su tutte Padre Pio. Con il frate di Pietralcina Natuzza ha condiviso le iniziali difficoltà e incomprensioni col mondo ufficiale, contrapposte a un immenso affetto popolare. Ma anche carismi come le stigmate, la bilocazione, l’emografia, la preveggenza, le guarigioni inspiegabili e altri piccoli grandi miracoli. Questo libro è la prima importante biografia, scrupolosa, completa, riconosciuta, di “mamma Natuzza”, come amano chiamarla i suoi moltissimi seguaci. Il suo autore, Luciano Regolo, oltre a essere un giornalista e uno scrittore di grande esperienza, l’ha incontrata la prima volta quasi trent’anni fa, l’ultima poco tempo prima che lei morisse.
Natuzza Evolo. Il miracolo di una vita racconta una bellissima storia. Ma soprattutto, adesso che anche la Chiesa ufficiale inizia a riconoscere il valore di questa donna, vuole comunicare ai lettori il suo potentissimo messaggio di fede, di speranza e di amore.
L’Onorevole Padrino – Il Delitto Notarbartolo : Politici e Mafiosi di Cent’Anni fa
Uno non ricorda, l’altro ritratta, un terzo non c’è… E tutti vissero insieme con la mafia.
Autore/i: Magrì Enzo
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
unica edizione.
pp. 330, Milano
L’assassinio di Emanuele Notarbartolo, avvenuto il 1° febbraio 1893, segna una data storica: il clamoroso esordio della mafia sulla scena nazionale. Organizzato nei minimi dettagli, il crimine mobilitò i diversi livelli dell’«onorata società» la quale più tardi, nei processi che subirono i presunti colpevoli, utilizzò tutte quelle arti subdole – corruzione, intimidazione, omertà, depistaggi, assassinii – che nell’arco di un secolo le hanno permesso di diffondersi in tutta Italia.
All’irresistibile ascesa della «piovra» non ha contribuito soltanto un certo potere politico, che onorevoli padrini come Raffaele Palizzolo hanno servito e di cui si sono serviti, ma anche un tipo di cultura, o subcultura, molto diffusa nel Meridione e un malinteso senso della sicilianità.
D’altra parte, perché pensare che la mafia fosse qualcosa di più di un radicato elemento del colore locale quando a parlarne in termini benevoli erano il grande giornalista calabrese Vincenzo Morello («la mafia è una cavalleria bassa»), il celebre critico letterario catanese Luigi Capuana («non ho mai visto questo Briareo dalle cento braccia ») o, infine, il più importante studioso del costume siciliano, il palermitano Giuseppe Pitrè («“mafiosa” è la gente che qui s’incontra dappertutto»).
In conclusione, il processo contro il mandante del delitto Notarbartolo verrà considerato un atto d’accusa del Nord Italia contro la società dell’isola la quale, ribellandosi, arriverà a chiedere attraverso un comitato, il prò Sicilia, l’assoluzione dei rei.
Per fare assolvere i suoi amici, politici e non, l’«onorata società» dispone oggi di strumenti più sofisticati e moderni. Tuttavia non bisogna dimenticare che il modello al quale essa si ispira ancora adesso fu quel terribile delitto che Enzo Magri, con lo stile asciutto della più classica tradizione poliziesca, ricostruisce insieme con le fasi istruttorie e i processi che seguirono e che ebbero come scenario Palermo, la Sicilia, il parlamento, Milano, Bologna, Firenze, in una parola l’Italia intera la quale per la prima volta dovette confrontarsi con un simile problema.
Sì, la prova generale, perfettamente riuscita, si tenne sull’omnibus numero 3, il Termini Imerese-Palermo, nel piovoso tardo pomeriggio di quel mercoledì 1° febbraio 1893 quando…
Enzo Magri è nato a Catania nel 1931. Laureatosi in legge, nel 1957 abbandonò la Sicilia per Milano dove l’anno successivo entrò al «Giorno». Cronista per 12 anni, nel 1969 passò al settimanale «Europeo» diretto da Tommaso Giglio. Rientrato ancora al «Giorno» come capo cronista è ritornato successivamente all’«Europeo» dove lavora attualmente come inviato speciale.
Interessato ai fatti di costume e alla cronaca nera, per anni si è occupato di mafia, camorra e ’ndrangheta. L’impegno verso l’attualità ha stimolato la curiosità nei confronti di tutte quelle storie che fanno la Storia. Da questo interesse sono nati, oltre al presente libro, Salvatore Giuliano (Mondadori 1987) e Giuseppe Musolino, il brigante dell’Aspromonte (Camunia 1989).
Le Signore della Notte – Storie di Prostitute, Artisti e Scrittori
Autore/i: Scaraffia Giuseppe
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, introduzione dell’autore.
pp. 162, numerose fotografie e tavole b/n f.t., Milano
«Non tutte quelle donne erano grandi artiste.
La maggioranza si limitava a prestazioni affatto rozze e banali.
Di tanto in tanto però si incontravano dei tipi che facevano addirittura trasecolare, oltre che per la bellezza, per il garbo, per il magistero tecnico, la fantasia, l’intuito psicologico, la passione del mestiere, perfino per la delicatezza d’animo.»
(Mario Soldati)
Erano le signore della notte, come le chiamava Samuel Beckett. A frequentarle erano uomini di tutti i ceti sociali: aristocratici e contadini, borghesi e proletari, e anche grandi intellettuali e artisti, da Stendhal a Simenon, da Kafka a Hemingway, da Tolstoj a Proust, da Manet a Picasso, da Toulouse’ Lautrec a Modigliani. Innumerevoli opere artistiche e letterarie le descrivono, spesso con passione e devozione. “Amo la prostituzione di per sé, indipendentemente da quel che c’è sotto… nell’idea di prostituzione c’è un punto di intersezione così complesso – lussuria, amarezza, il nulla dei rapporti umani, la frenesia muscolare e il risuonare dell’oro – che guardando fino in fondo viene la vertigine e si imparano tante cose. Ed è così triste!”.scriveva Gustave Flaubert.
Eppure oggi, anche se praticano, come si dice, “il mestiere più antico del mondo”, la loro tenace presenza nella nostra società sembra diventata intollerabile. Nessuno ne parla più se non per dire che deve essere cancellata. Sono considerate le ultime peccatrici del sesso in un mondo che si proclama sessualmente spregiudicato. Fornire una merce o una prestazione in cambio di denaro è in teoria comune a ogni professione, ma in pratica il fatto che la loro merce sia il corpo e che quel che offrono sia il piacere le rende immonde, intoccabili, non solo agli occhi delle Chiese. Dai laici vengono accusate di essere delle untrici, di contagiare chi le frequenta non tanto sul piano fisico, ma soprattutto su quello dei valori. È davvero così? La loro sopravvivenza non è forse il fantasma di un’arcaica subordinazione femminile al potere maschile del denaro? Quale nervo scoperto della nostra sensibilità collettiva tocca la loro esistenza?
Attingendo a un vasto patrimonio letterario e con stile narrativo e brillante, Giuseppe Scaraffia ci racconta i rapporti di molte delle menti più illuminate dell’Ottocento e del Novecento con queste donne, oggi sottoposte a leggi perfino più repressive di quei tempi. Eppure sono loro, in attesa con il cellulare in mano, appoggiate al banco di un bar o ferme davanti a un falò nella notte, ad avvertirci che, se abbiamo cambiato il mondo, è meno facile cambiare gli esseri umani.
Giuseppe Scaraffia, nato a Torino, insegna letteratura francese all’università di Roma, collabora al supplemento letterario del «Sole 24 Ore». Ha scritto numerosi libri, soprattutto saggi di letteratura e costume. Tra le sue opere ricordiamo Femme fatale (2009) e il Dizionario del dandy (2007). Da Mondadori ha pubblicato il romanzo Sorridi Gioconda! (2005) e Cortigiane (2008).
Gli Spiriti della Natura – La Vita Segreta di Gnomi e Ondine, Elfi e Salamandre
Autore/i: Chevalier Luisa
Editore: Armenia Editore
unica edizione, introduzione dell’autrice, illustrazioni di Simonetta Talami, in copertina: illustrazione di Simonetta Talami.
pp. 160, numerose illustrazioni b/n, Milano
“Gli Spiriti della Natura sono sempre intorno e vicino a noi. La suprema intelligenza divina ha affidato loro, fin dalle origini della creazione, il compito di occuparsi del nostro pianeta e del suo divenire, agendo all’interno dei quattro elementi fondamentali che lo costituiscono e lo formano: Terra, Acqua, Aria, Fuoco.
A questi Natura, anche Spiriti E la tradizione attribuisce nomi di Gnomi, Ondine, Elfi, Salamandre”.
Entrando in simbiosi con la Natura e decifrandone il linguaggio segreto, diventiamo consapevoli di essere circondati da creature di luce chiamate, secondo la tradizione, Spiriti Elementari o Spiriti della Natura.
Gnomi, Ondine, Elfi e Salamandre, legati rispettivamente ai quattro elementi fondamentali, cioè la Terra, l’Acqua, l’Aria e il Fuoco, vivono infatti intorno a noi, svolgono ciascuno un compito peculiare e fungono da tramite con le più alte entità celesti, come Angeli e Arcangeli.
Luisa Chevalier ci offre la chiave d’accesso per entrare nel mondo degli Elementari, per comprenderne la vita, il carattere, il ruolo nel pianeta; ci consiglia meditazioni efficaci per entrare in comunicazione con essi e trarne aiuto e illuminazione; infine, grazie a brevi favole della tradizione popolare, ci svela i segreti della loro esistenza incantata, il mistero insondabile di quel legame tra terra e cielo che gli Spiriti della Natura tessono e rappresentano.
Luisa Chevalier, veggente, giornalista e scrittrice, si occupa da molti anni di esoterismo e spiritualità. Vive tra l’Italia e la Francia, dove tiene corsi e conferenze.
Nel Regno delle Fate – Il loro Mondo e le Loro Magie nelle Parole di chi le ha Viste e Incontrate
Titolo originale: The Real World of Fairies
Autore/i: Van Gelder Dora
Editore: Armenia Editore
prefazione di Caitlín Matthews, traduzione di Nicoletta Spagnol.
pp. 224, Milano
«Gli esseri umani hanno un’arroganza che è incompatibile con le fate. Soltanto riuscendo a mettere da parte il nostro orgoglio, la nostra idea di noi stessi come culmine della creazione, riusciremo a vedere le fate e a operare con esse. Questo non si realizza leggendo un libro o seguendo un corso durante il fine settimana; si tratta di un apprendimento lungo e organico che si estende per anni. Ma se saremo pazienti e cortesi, anche noi potremo trovare alleati fatati nei luoghi selvaggi della natura, nei percorsi segreti dei nostri sogni, nella profonda saggezza delle antiche e ancestrali tradizioni della nostra terra, come ha dimostrato Dora van Gelder.»
(Caitlín Matthews)
Per tutti coloro che, insoddisfatti del materialismo dilagante, anelano ad entrare in contatto con la realtà spirituale, Dora van Gelder propone un’incursione nell’universo gioioso e variegato delle fate, un mondo tutto da scoprire nella sua sfolgorante bellezza. I suoi racconti, che scaturiscono dall’esperienza personale, hanno il magico potere di risvegliare il bambino che è in noi, oltre che di stimolare le nostre fantasie di persone adulte.
La presente edizione comprende una prefazione di Caitlin Matthews, esperta di folclore celtico e profonda conoscitrice del mondo delle fate, le cui osservazioni aggiungono nuova linfa alla visione personale dell’autrice.
Dora van Gelder, guaritrice e chiaroveggente nata nel 1904, ex presidentessa della Società Teosofica americana, è autrice di numerosi testi di argomento spirituale.
Prefazione di Caitlín Matthews
- Introduzione al mondo delle fate
- Dialoghi con il piccolo popolo….
- Una tipica fata
- La vita delle fate
- Fate della terra
- Fate dei giardini
- Spiriti degli alberi
- Fate dei monti
- Fate dell’acqua
- Fate del fuoco
- Fate dell’aria
- L’uragano
Epilogo: condizioni attuali
Elenco delle fate