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Libri dalla categoria Indonesia

Labirinti Castelli Giardini

Labirinti Castelli Giardini

Luoghi letterari di orrore e smarrimento

Autore/i: Orvieto Paolo

Editore: Salerno Editrice

introduzione e premesse teoriche dell’autore.

pp. 444, Roma

Quali sono i mostri che abitano la mente umana? Quanti di loro hanno trovato proiezione all’esterno attraverso la scrittura, concretizzandosi nell’universo letterario? A queste domande, muovendosi con agilità tra storia della letteratura, critica e ricerca psicanalitica, cerca di rispondere Paolo Orvieto, con un saggio ampio quanto affascinante, nella tematica non meno che nell’esposizione.
La ricerca abbatte ogni barriera cronologica e nazionale, spaziando dalla Bibbia all’antichità classica, dal romanzo gotico a Poe, da Bram Stoker a Eco, a Stephen King. In questo vero mare magnum di romanzi e racconti, Orvieto dipana un fitto reticolo di citazioni, intessute intorno al tema centrale della sua ricerca: gli inquietanti luoghi di clausura, di orrore e di perdizione. Tema antichissimo (basti pensare al labirinto di Creta abitano dal Minotauro), esso rimane in realtà costante, sorta di immortale archetipo, fino ad oggi; a cambiare sono invece i “motivi”, gli elementi variabili, quelli insomma radicati, d’epoca in epoca, nella storia, nelle paure e nei desideri del lettore. Risulta allora evidente che dietro la fantasmagorica galleria di mostri da un lato, di luoghi dell’orrido dall’altro, allineata in queste pagine, sta, fin dalle origini, la medesima fascinazione della mente umana per l’orrifico e il perturbante, che trova modi sempre nuovi di rappresentare ciò che turba e attrae al contempo. Possono cambiare, insomma, i mostri (la femmina idolo di perversità, il vampiro, l’essere semianimale, il fantasma, l’alieno, ecc.) e i luoghi di clausura (labirinto, castello, convento, sottosuolo, i bassifondi della metropoli, ma anche, per Borgese Calvino, il testo-labirinto, ecc.), ma non tramonta il fascino morboso del terrore. Alle ultime pagine sono consegnate le risposte, con ausilio psicanalitico, alle possibili ragioni inconsce di questa atavica predisposizione dell’essere umano.

Paolo Orvieto insegna Storia della critica all’Università di Firenze. Si occupa della letteratura del Rinascimento italiano, di poesia comico-realistica e di teoria e storia della critica. Per la Salerno Editrice ha pubblicato: Pulci medievale. Studio sulla poesia volgare fiorentina del Quattrocento (1978); D’Annunzio o Croce. La critica in Italia dal 1990 al 1915 (1988); Misoginie. L’inferiorità della donna nel pensiero moderno (con antologia di testi)(2002); nonchè le edizioni della Sylva in scabiem di Angelo Poliziano (1989) e di Tutte le Opere di Lorenzo de’ Medici (1992).

Storia dei Dischi Volanti

Storia dei Dischi Volanti

Autore/i: Le Poer Trench Brinsley

Editore: Edizioni Mediterranee

prefazione all’edizione italiana di Roberto Pinotti, nota introduttiva di Fred Hoyle, traduzione di Roberta Rampelli.

pp. 252, nn. fotografie b/n f.t., Roma

Numerosi libri sono già apparsi sull’argomento dischi volanti. Alcuni di essi hanno trattato quasi esclusivamente gli avvistamenti verificatisi in America, in Inghilterra o in Francia; altri hanno trattato dei contatti tra i terrestri ed esseri provenienti dallo spazio; altri ancora hanno cercato di presentare delle idee pseudo-religiose rafforzate dalla “collaborazione” degli extraterrestri. Poche sono state le opere che hanno affrontato l’argomento da un punto di vista scientifico.
Questo libro comprende la storia completa dei dischi volanti, dai primi avvistamenti fino ai nostri giorni. Si tratta, naturalmente, dei più importanti e dei più probanti, che segnano altrettante tappe, date storiche, nella storia dei dischi volanti. Un intero capitolo è dedicato a ciò che i nostri astronauti hanno visto nello spazio: si tratta di cose che realmente dovrebbero aprirci gli occhi! Le caratteristiche e il comportamento abituale dei dischi volanti, ti sono illustrati e studiati in maniera approfondita, confermando con prove scientifiche che le navi spaziali vengono a visitarci da altri mondi.
L’autore si chiede, tra l’altro, perchè La realtà dei dischi volanti non venga ufficialmente riconosciuta dalle autorità mondiali, di fronte a tanta incontrovertibile evidenza, e presenta un piano che interessa tutti i popoli della terra.
Questo non è semplicemente “un altro” libro sui dischi volanti. È qualcosa di nuovo e di diverso, quasi un testo di studio sull’argomento, e dovrebbe essere letto da tutti.
Chiunque voglia considerare la possibilità di esistenza di forme di vita intelligente al di fuori del nostro pianeta, non può emettere un giudizio obiettivo e definitivo senza averlo letto.
Si tratta, in sostanza, della storia dei dischi volanti. La storia vera, completa ed obiettiva di un fenomeno che di giorno in giorno diviene più interessante, e che presto si rivelerà, probabilmente, in tutta la sua realtà.

Rituali della Memoria – Apolcalissi Culturali e Apocalissi Psicopatologiche

Rituali della Memoria – Apolcalissi Culturali e Apocalissi Psicopatologiche

Poesie, riflessioni. Considerazioni in dialogo con Roberto Altamura

Autore/i: de Martino Ernesto; de Martino Lia

Editore: Argo

introduzione di Stefano De Matteis e Roberto Altamura.

pp. 160, tavola a colori ripiegata f.t., Lecce

Un lavoro ricco e composito, quello elaborato da Lia de Martino, che ricostruisce poeticamente e scava analiticamente nella biografia, nel passato e nella memoria: frammenti di racconti vengono raccolti e ordinati come in un rito, quello che la memoria produce e rielabora e che si offre come un esperimento antropologico in cui vengono messi a nudo i fili, le trame e gli snodi di un’esistenza. In un intenso caleidoscopio fatto di lettere e di poesie, in un fruttuoso scambio di dialoghi e conversazioni con Roberto Altamura, si ricompone la trama dei ricordi e delle illuminazioni, dei gesti minimi e degli eventi che costituiscono la vita, ne segnano le tappe e le svolte e alimentano un particolare “sguardo da lontano” sedimentato dal tempo e trasformato dalla distanza. Specularmente fa da contrappunto il fondamentale saggio di Ernesto de Martino sulle apocalissi culturali: l’ultimo scritto compiuto, il testo estremo su argomenti quantomai attuali che riguardano la “fine del mondo”.

Lia de Martino vive a Roma. È tra i fondatori dell’associazione culturale Annoluce, dove da anni coordina ricerche, tra la teoria e la pratica, sulle tradizioni popolari.

Roberto Altamura è nato a Firenze e lavora a Roma come psicoterapeuta analista e psichiatra. Ha pubblicato diversi articoli e saggi sul tema della dialettica tra teoresi psicodinamica e pensiero critico.

Edgar Cayce – La Mia Vita di Veggente

Edgar Cayce – La Mia Vita di Veggente

L’autobiografia del più grande medium americano

Autore/i: Cayce Edgar

Editore: Edizioni Mediterranee

prefazione di Charles Thomas Cayce, prologo e cura di A. Robert Smith, traduzione dall’inglese di Milvia Faccia.

pp. 328, 38 fotografie b/n, Roma

Per oltre 75 anni, le profezie e i responsi di Edgar Cayce – il «Profeta dormiente» – hanno ispirato milioni di persone in tutto il mondo e sono stati l’argomento di centinaia di libri. A più di 50 anni dalla morte, Cayce è ancora considerato il padre del movimento per la Nuova Coscienza e il più straordinario sensitivo del ventesimo secolo. Le sue intuizioni sul viaggio dell’anima, le vite passate, i sogni, le antiche civiltà e l’astrologia, vengono ancora oggi attentamente studiate e seguite dai praticanti in tali campi. Scoperte soltanto di recente, queste memorie inedite consegnano al mondo l’importante messaggio di Cayce in un momento estremamente cruciale: l’inizio di un nuovo millennio. In questa personale e toccante storia, i lettori conosceranno l’atteggiamento di Cayce di fronte ai suoi sorprendenti poteri. Egli ci parla dell’angelica presenza che visitò la sua casa d’infanzia nel Kentucky, rivelandogli che avrebbe guarito milioni di persone. Verremo anche a sapere della strana capacità – manifestatasi da bambino – di imparare le lezioni scolastiche semplicemente dormendo sui libri; inoltre, della terribile paralisi alla gola che riuscì miracolosamente a superare e di come si rese definitivamente conto che i suoi poteri dovevano essere usati unicamente per aiutare e assistere la gente, invece che per profitti personali. Cayce ci offre persino uno scorcio «dietro le quinte» dei suoi molti responsi psichici. La combinazione di capacità e umiltà, passione e impegno, trasformarono Cayce da emarginato sociale a guaritore psichico famoso in tutto il mondo. Per tutta la sua vita egli fu la voce cui le persone chiedevano consiglio su questioni diverse, come quelle riguardanti la salute e la guarigione, la filosofia e i problemi mondiali. Ora parla nuovamente di tali argomenti e per la prima volta consegna all’umanità il suo messaggio definitivo. La mia vita di veggente mette in luce le frustrazioni emotive, le motivazioni, i timori e le visioni del più importante spiritista del secolo.

Edgar Cayce (1877-1945) nasce in una fattoria del Kentucky. È uno dei sensitivi più famosi ed autorevoli del secondo millennio. Già all’età di quattro anni riceve visite mistiche da parte del nonno, annegato accidentalmente; a tredici, sperimenta una presenza angelica che gli preannuncia un futuro di guaritore ed a ventiquattro, tenta di curare con l’ipnosi un problema ricorrente di afonia. Pur avendo conseguito solamente la licenza media e pur non possedendo una formazione medica specifica, in quell’occasione scopre di essere in grado, in stato di ipnosi, di diagnosticare e prescrivere trattamenti anche a distanza, atti a curare disturbi fisici e psichici di persone in difficoltà che si rivolgono a lui. Vive in modo molto semplice svolgendo per alcuni anni lavori umili, prima come libraio poi come fotografo, ma dedicandosi contemporaneamente a fornire “letture” (così egli stesso definisce le canalizzazioni) di carattere medico. Edgar Cayce, nel 1923, all’età di quarantasei anni, si trasferisce a Selma e assume come segretaria la signorina Gladys Davis, che da quel momento in poi lo affiancherà fedelmente, stenografando i contenuti degli oltre 14000 messaggi, o letture, trasmessi in stato di trance a favore di persone di ogni parte del mondo, codificandoli puntualmente uno ad uno con l’abbinamento di due numeri. Nello stesso anno Cayce fornisce le prime di oltre 2500 letture che descrivono esistenze precedenti: questa esperienza lo lancia in una nuova dimensione a seguito della quale fonda l’Istituto per la Ricerca Psichica (1923), poi l’Associazione Nazionale dei Ricercatori (1927), poi ancora l’Ospedale Cayce per la Ricerca (1928), con lo scopo di fondere le esperienze di approfondimento della ricerca psichica, di letture sulle vite precedenti e di guaritore. A cinquantacinque anni (1932) istituisce con alcuni fedeli seguaci, l’Associazione per la Ricerca e l’Illuminazione (ARE), gruppo di studio che si è da allora diffuso in tutto il mondo, trasmettendo l’eredità del pensiero e delle intuizioni di Cayce.

Rinascimento Anticlericale

Rinascimento Anticlericale

Infamia, propaganda e satira in Italia tra Quattro e Cinquecento

Autore/i: Niccoli Ottavia

Editore: Editori Laterza

premessa dell’autrice, in sovracoperta «L’Adorazione di Babilonia» particolare di incisione colorata delle Bibbia di Lutero del 1534.

pp. IX-230, 20 illustrazioni b/n f.t., Roma

«Immaginiamo dei fogli appesi in posizione assai visibile. Il crocchio avido dei lettori. Le copie trascritte frettolosamente e fatte circolare innanzitutto dentro Roma, ma poi inviate anche al di fuori della città e dei territori papali. Nella Roma di fine Quattrocento, e ancor più nei decenni successivi, voci e chiacchiere erano alimentate dai testi esposti in pubblico e dai racconti che su di essi si facevano, e contribuivano a costruire del clero e del pontefice regnante un’immagine radicalmente negativa. La costante affermazione di una realtà indubitata e indubitabile di corruzione». Attraverso le immagini, i materiali processuali, i testi più diversi – dai manifesti agli opuscoli, alle poesie, ai trattati – Ottavia Niccoli delinea un percorso inedito e vivace nel sentimento di indignazione, condanna e irrisione anticlericale che costituisce un aspetto importante e non abbastanza studiato della storia del nostro paese.»

Ottavia Niccoli insegna Storia moderna nella Facoltà di Sociologia dell’Università di Trento e si occupa di storia della società, della cultura e della vita religiosa della prima età moderna. Tra le sue pubblicazioni I sacerdoti, i guerrieri, i contadini: storia di un’immagine della società (Torino 1979), La vita religiosa nell’Italia moderna. Secoli XV-XVIII (Roma 1998). Per i nostri tipi, Profeti e popolo nell’Italia del Rinascimento (1987), Il seme della violenza. Putti, fanciulli e mammoli nell’Italia tra Cinque e Seicento (1995), Rinascimento al femminile (a cura di, 1998) e Storie di ogni giorno in una città del Seicento (2004).

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Premessa

I. L’infamia dei preti
Un accordo minaccioso – Il mostruoso bue – Pubblicità e opinione pubblica – Una tradizione italiana – Roma: irriverenza e confidenza col sacro – Anticlericalismo e Riforma

II. Libelli famosi e pasquinate
Onore e vergogna – Libelli famosi – Parla Pasquino – Prima di Pasquino

III. Alessandro VI in vita e in morte
Voci, profezie, disastri – «Vendit Alexander claves, altaria, Christum» – Il diavolo e il papa si scrivono – La morte di Alessandro VI – Il papa e il cantastorie – «Lo più brutto morto che fu visto mai»

IV. Giulio e Leone scacciati dal cielo
«Infiniti sonetti e versi ed epigrammi» – Un milione di versi contro papa Giulio – Gesù scrive al papa – Giulio ed Erasmo – Leone X alle porte del cielo

V. I vangeli di Pasquino
Aleandro a Worms – Carte dipinte, cartelli empi e vituperosi – Il vangelo di Pasquino – Altri vangeli di Pasquino – La morte di Paolo III – Nuovi progetti, antichi testi

VI. Paolo IV e la duchessa di Paliano: passioni e – rituali
Il concilio e i libelli famosi – Una statua col naso tagliato – Spontaneità, natura, passione? – Il processo Colonna – Il processo Carafa – Il processo Conti

VII. Un epilogo: il processo a Niccolò Franco
Pasquino e gli eretici napoletani – Ultimi echi del processo Carafa – Per concludere

Note

Referenze iconografiche

Indice dei nomi

Il Gran Libro della Natura

Il Gran Libro della Natura

Opera Curiosa del Secolo XVIII

Autore/i: Soro Vincenzo

Editore: Giuseppe Brancato Editore

premessa e introduzione dell’autore.

pp. 194, nn. illustrazioni b/n, Catania

“Nella quale si tratta della Filosofia Occulta, dell’Inghilterra dei Geroglifici degli Antichi, della Società dei Fratelli della Rosa Croce, della Trasmutazione dei Metalli e della Comunicazione dell’Uomo con Esseri superiori e intermediari tra lui e il Grande Architetto.
Vista da una Società di Filosofi Incogniti.”

Opera Curiosa del Secolo XVIII nella quale si tratta della filosofia Occulta, dell’Inghilterra dei Geroglifici degli Antichi, della Società dei Fratelli, della Rosa Croce, della Trasmutazione dei Metalli e della Comunicazione dell’Uomo con esseri superiori e intermediari tra lui e il Grande Architetto.

Storia di una Rivista Inesistente

Storia di una Rivista Inesistente

La Parrucca 1953-1965

Autore/i: Strada Alvaro

Editore: Viennepierre Edizioni

introduzione dell’autore.

pp. 272, nn. fotografie in b/n f.t., Milano

Qualcosa non è filato per il verso giusto riguardo “La Parrucca” di Alessandro Mossotti, una rivista letteraria e di costume nata negli anni Cinquanta, uscita fino al 1965, frequentata da alcuni dei più bei nomi della cultura lombarda e non solo.
Doveva essere invisa a molti, per finire cancellata dalla memoria storica. Eppure “La Parrucca” è stata per un decennio tra le poche pubblicazioni underground dell’ambiente milanese, ma di sicuro la sola di cui non si è mai parlato dopo il suo affondamento. Alvaro Starda ebbe tra le mani i numeri della raccolta nel 1974 e cominciò allora a interessarsene. Era uno scrittore giovane, con un solo libro alle spalle, ma cercò ugualmente di sollevare il coperchio per capire che cosa bollisse in pentola. Ancora vivo Mossotti e alcuni collaboratori famosi, prese contatti, fece interviste, raccolse materiale. Ma non fu semplice: reticenze, mezze verità, pregiudizi e veri e propri rovesci accompagnarono la stesura di quello che avrebbe dovuto essere il suo secondo libro. Ora, a distanza di trent’anni dalle prime ricerche, viene finalmente alla luce la cronaca di una delle avventure editoriali tra le più interessanti e sconosciute del nostro dopoguerra, che non mancherà di stupire e appassionare anche un lettore profano.

Tra i collaboratori de “La Parrucca”: Luciano Anceschi, Alberto Arbasino, Nanni Balestrini, Dino Buzzati, Alberto Cavallari, Mario Cervi, Piero Chiara, Giovanni Comisso, Raffaele Crovi, Luciano Erba, Giuliano Gramigna, Indro Montanelli, Piero Ottone, GiovanniPapini, Giuseppe Prezzolini, Giovanni Raboni, Alberico Sala, Edoardo Sanguineti, Enzo Tortora.

Serafino di Sarov

Serafino di Sarov

Vita – Colloquio con Motovilov – Scritti Spirituali

Autore/i: Goraïnoff Irina

Editore: Piero Gribaudi Editori

presentazione di Enzo Bianchi.

pp. 224, Milano

«Serafino di Sarov è il santo più amato e più venerato dalla gente russa, diciamo pure che è l’icona classica della santità russa, il santo serafico, così parallelo al nostro Francesco di Assisi da essere chiamato il “somigliantissimo” al Cristo umile e kenotico, dolce e mite di cuore, che attira gli sguardi di tutti coloro che, rifiutando l’intelligenza dei sapienti di questo mondo hanno aderito alla stoltezza della croce.
Il suo cuore bruciante di amore per gli uomini, i bambini, gli animali della foresta, per la terra, mai sentita come estranea al Pardes, lo ha reso un testimone della trasfigurazione dell’uomo e della natura, un ermeneuta della vicinanza del regno di Dio, un portatore dello Spirito Santo in ogni dialogo tessuto con le creature.
Non la tristezza ma la gioia lo anima sempre, non la visione del peccato Ama la percezione delle vie terapeutiche e salvifiche lo guida nel suo ministero, non l’odore di morte, ma il profumo dello Spirito Santo domina le vicende della sua vita.
Ci sono diverse “qualità” di testimoni nella storia della Chiesa e Serafino appartiene alla nuvola dei narratori della agape, della dolcezza, della tenerezza: coloro che esperimentano e quindi affermano che Dio è soltanto amore, quelli che “conservano nel cuore” piuttosto che predicare, quelli che fanno di ogni giorno un’alba in cui correre pieni di fuoco verso il sepolcro vuoto, per contemplare la Resurrezione.
L’ultimo santo canonizzato dalla Chiesa Russa – così come Ivan di Cronstadt e Silvano dell’Athos che l’hanno seguito – Serafino di Sarov deve essere percepito anche da noi occidentali nella grande schiera dei testimoni, nell’assemblea festosa dei santi iscritti nei cieli, nella Gerusalemme celeste, alla quale per grazia siamo stati accostati». (Dalla prefazione di Enzo Bianchi)

Inni alla Dea Madre

Inni alla Dea Madre

Autore/i: Arthur Avalon; Ellen Avalon

Editore: Edizioni Mediterranee

traduzione di Antonio Sorrentino, prefazione di Arthur Avalon, introduzione degli autori.

pp. 184, Roma

La Devi, o divinità femminile, è Dio nel suo aspetto di Madre; quello stesso Dio al quale si rivolge l’occidentale. Nel “Navarantneshvara” è scritto: “Devi, la quale è esistenza, coscienza e beatitudine, può essere concepita come essere femminile o maschile, o puro Brahaman. Essa in realtà non è né maschio, né femmina, né neutro”. Qualunque forma la Devi assuma, quali che siano il suo aspetto e gli attributi, sono pur sempre sue espressioni. E l’Uno, nel suo aspetto di Madre, può essere considerato quale Creatrice e Nutrice dei mondi. Gli inni alla Devi contenuti in questo volume sono tratti dai Tantra, Purana, Mahabarata e Shankaracharya. In un delicato lavoro di traduzione, l’autore cerca di trasmettere in questi canti sacri lo splendore e la tenerezza dei testi originali, pur senza nulla perdere della loro maestosità. La sua conoscenza diretta dei testi e la sua esperienza personale contribuiscono a rendere il risultato particolarmente riuscito, al punto da costituire un’opera preziosa e di grande interesse per gli studiosi. Nelle sue pagine è possibile rilevare tutto l’amore dell’autore per la materia, che cerca di riprodurre i ritmi dolcemente cantabili originali.

Sir John George Woodroffe (1865-1936), conosciuto anche con lo pseudonimo di Arthur Avalon, era un inglese orientalista il cui lavoro ha contribuito a scatenare in Occidente un vasto e profondo interesse per la filosofia indù e le pratiche yoga.

Diario Occulto

Diario Occulto

Autore/i: Strindberg August

Editore: Rizzoli

scelta a cura di Torsten Eklund introduzione, traduzione dallo svedese e note di Marco Scovazzi.

pp. 168, Milano

Devo partire?
Penso che qui sto disturbando,
e da questa abitazione partono fili invisibili,
che emettono inavvertibili onde sonore,
capaci, tuttavia, di giungere a segno…

Il Diario Occulto di Strindberg, inedito fino ad ora, è certamente uno dei documenti più vivaci e originali che si possano leggere sulla vita intima di uno scrittore. Le annotazioni del diario iniziano nel febbraio 1896 e sono brevi appunti relativi a “fatti strani” che occorrono al poeta, talvolta strani solo perché in essi Strindberg “legge” dei “messaggi”.
La presente scelta del diario – non ancora pubblicato integralmente – è circoscritta ai fatti strani che Strindberg annota con maggior ampiezza a partire dal 1900, dopo la conoscenza con Harriet Bosse, che diverrà sua moglie per breve tempo nella realtà e ben più lungamente nelle visioni e negl’incubi del poeta. Una sorta di rapporto occulto – o occultistico – che tormenta l’uomo: egli non sa liberarsi della presenza costante dell’odio-amore che lo lega alla donna e si sfibra e consuma alle visite e agli amplessi “a distanza” di lei nel sogno e nel sonno. Immagini e personificazioni archetipiche, potrebbe dire uno psicologo analista, l’“ombra” dell’autore di Verso Damasco – che è proprio di quegli anni. Una simile tensione, che già aveva caratterizzato la vita matrimoniale dei due, pare ora riversarsi e invadere la realtà oggettiva del rapporto fra Strindberg e la Bosse – i quali erano rimasti in contatto dopo il divorzio. Il curatore svedese Torsten Eklund ha arricchito il diario con le note autobiografiche – posteriori di una trentina d’anni di Harriet Bosse e le lettere di Strindberg a lei e viceversa, che servono a creare uno spazio reale attorno a quelle annotazioni allucinate e valgono nel loro contrappunto a rilevarne la portata reale e sofferta.

Johan August Strindberg (Stoccolma 1849-1912), uno dei massimi fondatori del teatro moderno, spirito complesso e tormentato, non ha mai smesso di stupire, affascinare, interessare. Il lettore d’oggi, dopo le esperienze spirituali di due guerre e le acquisizioni del surrealismo, dell’espressionismo, dell’esistenzialismo e della psicologia del profondo, può penetrare appieno il sortilegio anticipatore della arrovellata sensibilità che in queste pagine si rivela.
Si può dire che tutta la vita di Strindberg sia stata dominata dal rancore verso la società e da un acuto sentimento di esclusione. Approdò al successo nel 1879 con il romanzo La stanza rossa. La polemica antifemminista e antiborghese di Sposi gli costò nel 1884 un processo dal quale fu assolto ma che lasciò profonda traccia nel suo animo. Visse una esistenza estremamente tesa e sofferta in cui, a rari momenti di gioia creativa, seguirono periodi di accentuato disorientamento con peregrinazioni attraverso l’Europa e fragili entusiasmi ideologici.
Fallito il primo matrimonio con la nobile Siri von Essen, sposò l’austriaca Frida Uhl. Anche un terzo tentativo matrimoniale con l’attrice Harriet Bosse ebbe esito infelice.
Fra i suoi capolavori, La contessina Giulia e le stupende e severe prove del “teatro da camera” come Incendio, Pasqua, Lampi, Danza macabra. Verso Damasco, sorta di sacra rappresentazione laica, è considerata come una delle massime prove dell’espressionismo teatrale europeo.

Le Perversioni Sessuali

Le Perversioni Sessuali

Autore/i: Clark Raymond

Editore: Casa Editrice Meb

prefazione di Piero Giolla.

pp. 246, Torino

Dalla prefazione di Piero Giolla:
“La nostra epoca è detta “afrodisiaca” per la carica di erotismo che tutta la pervade.
Ma se il sesso, forse, non è mai stato tanto al centro delle attività umane come ora, è pur vero che mai come nella nostra epoca si è sentito la necessità di studiare e di capire più a fondo la sessualità umana.
Tutta la sessualità umana: nel suo aspetto fisiologico psicologico, sociale, morale ecc., nel suo lato normale e nel suo lato patologico, perchè quest’ultimo, per contrasto, pone in rilievo il primo e permette così di penetrarne l’essenza.
La produzione letteraria riguardante il sesso in genere è vastissima ma non così quella che tratta delle deviazioni dalla norma. In questo campo troviamo delle ottime opere, soprattutto straniere, a livello universitario, accanto a scritti di divulgazione che tendono a falsare la visione oggettiva delle forme patologiche della sessualità.[…]”

Trattato di Magia Bianca

Trattato di Magia Bianca

2 Volumi

Autore/i: Bailey Alice A.

Editore: Napoleone Editore

traduzione di Olga Batà Tradardi.

vol. 1 pp. 304, vol. 2 pp. 400, Roma

Le opere di A. Bailey possono essere considerate, insieme agli scritti di Madame Blavatsky, con la quale, del resto, molti sono i legami di dottrina e di vita, tra gli «Chefs d’oeuvre» della letteratura Teosofica.
In «Magia Bianca», la Bailey offre con esposizione chiara e concisa, la chiave di interpretazione di quindici regole esoteriche che porteranno gli uomini sul «Sentiero della Saggezza».
Consigli e insegnamenti sono principalmente diretti a coloro che aspirano al superamento di ogni barriera e vogliono cogliere, tra la frammentarietà e le piccolezze delle cose di ogni giorno.
Una visione globale e trascendente del mondo.
L’uomo deve imparare a pensare, e soltanto risalendo all’origine del pensiero, egli potrà: ricollegarsi all’Armonia Universale; solo così sarà in grado di «realizzare » la propria vita.
Se sarà troppo infatuato di sé rimarrà chiuso nella sua solitudine, perché l’egoismo è la radice di ogni male, nel mondo.
E proprio qui, scrive l’Autrice, sta la differenza tra Mago Bianco e Mago Nero: entrambi hanno sviluppato ed addestrato oltremodo la propria mente. fino ad acquisire poteri inimmaginabili; ma mentre il Mago Nero sfrutta a suo esclusivo vantaggio questa superiorità, escludendosi, in tal modo, dal Piano Divino, il Mago Bianco è come un fratello maggiore dei più deboli di noi, che si è assunto l’oneroso compito di guida verso la serenità.
Ogni essere umano è la decimillesima parte di un granello di polvere, avvilito dalle piccole, delusioni e schiavo dei desideri; ma con l’impulso della volontà, può scoprire in sé una miracolosa potenza, la mente, e insieme ai suoi simili può lavorare per la salvezza dell’umanità. «Per quanto piccolo e in importante possa ritenersi un individuo pensante, tuttavia, in cooperazione con suo fratello, può acquistare una potente forza».
L’opera, oltre ad essere una lucida esposizione teorica della Magia Bianca, presenta anche, le caratteristiche di un «trattato pratico» rivolto a chiunque voglia iniziare il cammino sulla strada dell’Adeptato. La Bailey sottolinea pericoli e difficoltà di cui questa scelta è gravida, ma accorata è la sua invocazione affinché chiunque ne senta lo stimolo, impegni tutto il suo essere per riuscire ad entrare a far parte di quella Fratellanza Universale, i cui Maestri si prodigano per l’innalzamento spirituale degli Uomini.

Miti e Saghe Vichinghi

Miti e Saghe Vichinghi

Autore/i: Agrati Gabriella; Magini Maria Letizia

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

introduzione delle autrici.

pp. XXXVII-494, Milano

All’ombra dell’albero della Vita, fra le brume e i ghiacci del Settentrione, vivono le divinità dei fieri popoli vichinghi: Odino e Frigg, sovrani del cielo, il rosso Thor sterminatore di giganti, la bellissima Freyja e Loki l’Attaccabrighe. Le loro vicende, tragiche o liete, si intrecciano con le gesta degli eroi: Vlund il fabbro, Starkad dalle otto braccia, Hrolf Kraki e i suoi campioni invincibili, le gigantesse Fenia e Menia legate alle mole del magico mulino; e infine Sigurd, Brunilde e Attila re degli unni, protagonisti della fosca saga dei Volsunghi. Implacabili nella vendetta, feroci nell’ira, appassionati nell’amore, dei ed eroi percorrono la parabola della loro esistenza assediati dalle oscure forze del male, soggetti soltanto ad ineluttabili leggi del fato, fino a Ragnarok, la fine dei tempi. Allora il serpente del mondo emergerà dalle acque, Hel spalancherà le porte del suo regno di morte, il lupo Fenrir uscirà dalle viscere della terra per ghermire ed uccidere Odino, il Padre di Tutto. E morranno, a uno a uno, «i figli degli uomini, i nani, gli elfi, i giganti delle montagne, i mostri e le fiere, gli uccelli e gli animali… Il firmamento sarà privo del sole, le stelle abbandoneranno il cielo, la terra sprofonderà nelle nere acque del mare».

Hara

Hara

Il Centro Vitale dell’Uomo Secondo lo Zen

Autore/i: Von Dürckheim Karlfried

Editore: Edizioni Mediterranee

introduzione dell’autore, traduzione di Julius Evola.

pp. 192, Roma

L’Autore ha soggiornato a lungo in Giappone dove è stato in contatto anche con maestri spirituali, in gran parte di orientamento “Zen”. Nel presente libro egli espone insegnamenti tratti da tali fonti, che aprono orizzonti nuovi e strani nel campo della ricerca spirituale. Si tratta anzitutto dell’hara, centro misterioso che viene localizzato nella parte inferiore del corpo ma che non coincide con quello che lo Yoga indù situa alla base della colonna vertebrale e concepisce come la sede del “potere del serpente” (vedi il libro di A. Avalon avente tale titolo, uscito in questa stessa collana) sebbene anche l’hara venga associato ad una forza quasi sovrasensibile che renderebbe capaci di prestazioni eccezionali. Oltre a ciò, si tratta della scoperta del vero centro del proprio essere, dove esso è in contatto con l’”Originario”, e di uno spostamento della coscienza dell’Io comune in esso. A questo spostamento, da associare ad una nuova costituzione, viene attribuito un modo diverso sia di sentirsi che di agire. Si parla di una calma distaccata, di un’azione precisa, di una forza intrepida. In base a detta costituzione, centrata nell’hara ed escludente l’Io comune, si verrebbe a conoscere una specie di spontaneità trascendentale; nella creazione artistica, nel tiro dell’arco, nella lotta, ecc. un’altra forza interviene, che porta da sé, quasi magicamente, al risultato e al gesto efficace, spesso andando al di là di quanto è possibile alle facoltà comuni dell’individuo chiuso nel suo Io. Si parla poi di una impassibilità attiva, non inerte, di fronte ad ogni situazione e alla stessa morte (vengono ricordati i kamikaze, i piloti suicidi della seconda guerra mondiale, capaci di attendere con calma, continuando per settimane e perfino per mesi le comuni attività, l’ordine per il volo senza ritorno). Viene accennato fra l’altro all’ojo, all’ideale di una morte naturale serena e cosciente. D’altra parte, il noto termine hara-kiri ha relazione con l’hara: ci si toglie la vita con un taglio del ventre che tronca la connessione con l’hara. Il libro è completato da una scelta di passi tradotti da testi di Maestri giapponesi.

Karlfried Von Dürckheim ha soggiornato a lungo in Giappone, dove è entrato in contatto diretto anche con maestri spirituali, in gran parte di orientamento Zen. Ha raccolto le sue esperienze e conoscenze in diversi libri, dei quali in questa collana: “Lo Zen e Noi”.

Guida all’Autodifesa Magica

Guida all’Autodifesa Magica

Come difendersi e proteggersi dagli influssi negativi, dalle forze del male e dalla cattiva sorte.

Autore/i: de Blanchefort Jean

Editore: Armenia Editore

introduzione dell’autore.

pp. 288, nn. ill. b/n, Milano

Ci sono individui capaci di provocare, attraverso la magia e la stregoneria, correnti negative che possono nuocere alle persone? È possibile essere sottoposti ad attacchi di natura psichica dei quali ignoriamo la fonte?
Convinto che questi fenomeni si verifichino realmente, l’Autore propone con questo libro una vera e propria guida di autodifesa magica.
Amuleti e talismani, pentacoli e sigilli magici, rimedi naturali, nonché esercizi psicofisici e spirituali per potenziare l’aura e il magnetismo personale, possono aiutarci infatti ad erigere uno “scudo protettivo”, destinato a difenderci dai nemici e dalle contrarietà dell’esistenza.
Inoltre, poiché la miglior difesa è l’attacco, il volume si conclude con un interessante capitolo sui metodi per neutralizzare l’avversario, passando all’azione diretta: scoprirete così come è possibile combattere le forme-pensiero negative, le larve astrali e le entità maligne, i vampiri psichici e tutti i misteriosi fenomeni che siamo soliti definire ricorrendo all’inquietante termine magia nera.

Jean de Blanchefort si occupa di magia e di esoterismo da oltre vent’anni ed è autore di molti volumi dedicati a questi argomenti. In questa stessa collana ha pubblicato Guida alla Magia (Armenia 1988), uscito anche in edizione economica. Attualmente ha in preparazione una Guida alla Stregoneria.

Tre Variazioni Romane sul Tema delle Origini

Tre Variazioni Romane sul Tema delle Origini

Autore/i: Brelich Angelo

Editore: Edizioni dell’Ateneo

premessa dell’autore.

pp. 128, Roma

Dalla premessa dell’autore:
«Anche questo volumetto, come quasi tutti i miei scritti precedenti, si occupa di argomenti di religione romana. Tuttavia, i tre studi che riunisce intendono di rivolgersi, più che agli specialisti del mondo classico, agli studiosi delle religioni. Ciò anche per il fatto che sono nati quasi per caso, come sottoprodotto di un’ampia ricerca storico-religiosa che su temi mitologici e cultuali analoghi a quelli qui trattati ho iniziata, senza limitazione a singole civiltà. Era soltanto naturale che, prima che altrove, io cogliessi quei temi nel materiale romano che da tanto tempo mi è familiare, anche se il mio interesse, questa volta, non muoveva dalla civiltà religiosa romana.
A lavoro compiuto mi appare però anche un’altra ragione, e quasi più pressante, di raccomandare all’attenzione degli storici delle religioni la serie di fatti romani qui illustrati: è una considerazione sulla situazione, davvero singolare, degli studi sulla religione romana.
E’ una situazione, più che singolare, unica. Sarebbe facile rintracciarne le origini e, passo per passo, la formazione; ma qui mi sembra sufficiente sintetizzarla in poche parole. Sugli studi di religione romana pesa in una misura eccezionale l’eredità di un recente passato. Quale campo particolare degli studi classici, la religione romana ha subito la critica dei filologi, dalle cui mani e infine uscita come una scialba copia della religione greca con un fondo di sopravvivenze “primitive”.[…]»

Il Mistero del Graal

Il Mistero del Graal

Autore/i: Evola Julius

Editore: Edizioni Mediterranee

prefazione e premesse dell’autore.

pp. 200, Roma

Chi della leggenda del Graal, sa soltanto attraverso il Parsifal di R. Wagner o le divagazioni di certi ambienti spiritualistici, da questo nuovo libro di J. Evola sarà condotto in un mondo insospettato e suggestivo, ricco di simboli, di elementi metafisici e di significati profondi.
Basandosi su tutti i principali testi originali della leggenda e di cicli affini (antichi francesi, inglesi e tedeschi), viene precisato il senso del mistero del Graal, mistero che non ha un carattere vagamente mistico, ma iniziatico e regale, e che si lega ad una tradizione anteriore e preesistente al cristianesimo, mentre presenta connessioni essenziali con l’idea di un centro supremo del mondo e di un misterioso dominatore.
Delle varie avventure cavalleresche, svolgentisi in una atmosfera strana e «surreale», l’A. indica il significato nascosto, rifacentesi essenzialmente ad esperienze e prove interne. Anche il simbolismo della «donna» viene adeguatamente spiegato. Dopo di che, l’esame si porta sul significato che ebbe l’apparire delle leggende del Graal nel Medioevo occidentale. Esso rappresentò la più alta professione di fede del ghibellinismo ed ebbe strette relazioni col templarismo.
L’A. considera poi varie correnti che in un certo modo ripresero l’eredità del Graal dopo la distruzione dell’Ordine dei Templari e il declino del Sacro Romano Impero. Nel parlare dei Templari, poi dei Catari, dei «Fedeli d’Amore» (cui appartenne anche Dante), degli ermetisti e via via fino ai rosacruciani, egli dischiude al lettore altri interessanti dominî, quasi sconosciuti alla cultura corrente. Non prive di interesse sono le considerazioni finali sul senso della massoneria e sulle sue trasformazioni, oltreché su quei temi delle leggende trattate che non sono soltanto di ieri ma presentano una perenne attualità.
Come gli altri libri dell’A., anche questo è caratterizzato, oltre che dalla chiarezza e sobrietà dell’esposizione, dalla più seria documentazione scientifica che però si associa all’uso di punti di vista originali e vivi, inesistenti nelle ricerche a carattere specialistico e accademico.

L’Evasione dalla Paura

L’Evasione dalla Paura

Breve storia delle religioni

Autore/i: Browne Lewis

Editore: Editori Laterza

prefazione e prologo dell’autore, traduzione di A. Silvestri Giorgi.

pp. 224, Bari

Dalla prefazione dell’autore:
“«Semplice esposizione» chiama modestamente l’Autore questa sua opera, che intende dare in maniera divulgativa un’idea chiara e sintetica della genesi, della evoluzione, del fiorire e del decadere delle singole religioni; compito arduo se mai ve ne fu, costringere in uno spazio relativamente limitato una materia cosi ampia e cosi ricca ancora di incognite e di problemi forse insolubili, certo insoluti.
Ma il Browne lo assolve da par suo; e se certi scorci audaci, certo rapido giungere a conclusioni che, mancando l’esposizione del lento processo deduttivo che le giustifichi, Possono talora apparire imprevedute e lasciar perplesso il lettore; se egli brucia spesso le tappe in questa rapida scorsa attraverso il pensiero e il travaglio spirituale dell’antichità, preferendo la sintesi all’analisi e la veduta d’insieme allo studio dei particolari, ciò gli è consentito dalla profonda conoscenza della materia, frutto di studio continuo, appassionalo e sagace dei grandi problemi spirituali, cui egli dedicò quaranta dei sessanta anni della sua vita.
Nato a Londra nel 1889, il Browne si trasferì poco più che ventenne in America, dove, laureatosi nella Università e poi nel Seminario rabbinico di Cincinnati, iniziò subilo la sua carriera. Lo troviamo poi docente nelle Università di Columbia, di California e di Pennsylvania, per sei anni rabbino nel Tempio Israelitico di Waterbury e nella libera Sinagoga di Newark e, ancora, libero docente in altre università americane.
In questo periodo il Browne pubblicò una serie di studi sulla storia delle religioni e il famoso libro «That Man Heine» che fu messo all’indice e brucialo dai Nazisti. Il 1949 per sottrarsi alla imminente cecità, egli si diede la morte, lasciando poche patetiche parole di rammarico per il passo che compiva.
Nel libro che oggi presentiamo ai lettori italiani, certe apparenti audacie di contenuto non debbono indurci in errore: l’Autore sente tutta la magnifica forza della religione, che, egli dice espressamente, «ha salvato l’umanità»; e tende a cogliere di ogni istituzione religiosa gli aspetti e gli accenti veramente e sentitamente umani, con rara sensibilità di artista e competenza di studioso.
Ma quello che più colpisce e seduce è la forma: niente di solenne nè di togato, come l’argomento comporterebbe; qualcosa invece di spigliatamente vivace, in cui affiora ogni tanto una lieve nota di humour, senza che questo significhi mancanza di rispetto per le credenze dell’umanità, bensì desiderio di farne intendere le ragioni umane allo spirito moderno.
E resta innegabile l’arte di aver saputo con pochi tratti dare un quadro completo del fermento vario di sentimenti, di ideali, di interessi, che è alla base di ogni grande movimento spirituale, e di aver fatto di una materia grave e non adatta ad ogni mentalità, una lettura interessante, piacevole, a tutti accessibile, dando una vivace nota attuale alle più remote vicende del pensiero umano.”

Egitto Segreto

Egitto Segreto

Autore/i: Brunton Paul

Editore: Armenia Editore

introduzione di A. C. Ambesi, traduzione di Bianca Lussi.

pp. 254, Milano

Questo non è un libro di archeologia, malgrado che i maestosi monumenti lasciati dagli egizi vi abbiano non poca importanza. Non è neppure il solito volume di “piramidologia”, anche se le strutture e le dimensioni della grande piramide suggerirono all’autore non comuni considerazioni storiche e filosofiche. Sbaglierebbe anche chi ritenesse quest’opera un testo di carattere occultistico, per quanto non manchino i resoconti di apparizioni inquietanti e di esperienze che toccano la soglia di dimensioni proibite.
È più esatto affermare allora che “Egitto Segreto” è soprattutto il fedele racconto di un’esperienza spirituale che non conobbe le barriere dei secoli e che ebbe curiosi riflessi pratici sull’autore divenuto, per un certo tempo, incantatore di serpenti e di scorpioni. Un’esperienza che raccolse uno straordinario ammonimento che suona: Stia attenta l’umanità. Le tombe scoperchiate dei faraoni e dei loro cortigiani, le mummie esposte per curiosità nei diversi musei non sono prive di un intrinseco potere, già manifestatosi in modo oscuro e destinato a rinnovarsi, se l’uomo non saprà apprendere le sette lezioni della vita e salire i sette gradini che lo potrebbero portare al tempio recondito, cosi che il mondo possa finalmente manifestarsi come opera delle mani del supremo Iddio.
Condurre il lettore ad apprendere come tutto ciò sia possibile e vero è compito di queste pagine… l’intuizione di ciascuno potrà poi arricchire il quadro di qualche dettaglio. Non a caso “Egitto Segreto” può definirsi uno dei libri più stimolanti per chi saprà unire immaginazione e raziocinio.

Paul Brunton è una delle personalità oggi più conosciute nel mondo per quanto riguarda il campo Spirituale e la filosofia orientale. Nacque a Londra nel 1898 e, dopo essere stato educato alla Central Foundation School e al Saint George’s College, divenne dottore in filosofia. Dopo alcuni anni dedicati a grandi viaggi in Europa, il suo interesse si rivolse decisamente alla Religione, al Misticismo, alla Filosofia e alla Cultura Orientale. Dell’autore è già stato pubblicato in questa stessa collana “India Segreta”.

Corpo e Spazio

Corpo e Spazio

Osservazioni su arte – scultura – spazio

Autore/i: Heidegger Martin

Editore: Il Melangolo

testo tedesco a fronte, nota e cura di Hermann Heidegger, edizione italiana a cura, introduzione e traduzione di Francesca Bolino.

pp. 48, Genova

“Quando l’artista modella una testa, sembra solo riprodurre la superficie visibile; in verità egli raffigura quel che è propriamente invisibile, ossia il modo in cui questa testa guarda nel mondo, soggiorna nell’aperto dello spazio, vi viene coinvolta da uomini e cose.” (Martin Heidegger)