Libri dalla categoria Storia di Donne
La Cabalà e i Quattro Mondi della Guarigione
Autore/i: Abravanel Daniela
Editore: Mamash Edizioni Ebraiche
prima edizione, note dell’autore, presentazione di Rav Prof. Giuseppe Laras, prefazione di Rav Roberto della Rocca, introduzione ed epilogo dell’autrice.
pp. 256, nn. illustrazioni a colori, Milano
Il medico cura, non solo facendo riferimento alla medicina ma, ulteriormente, comprendendo l’importanza di liberare il paziente dalle forze spirituali e psicologiche che causano la malattia (Maimonide).
“Esiste una tradizione terapeutica ebraica che pochi conoscono ma che è assolutamente moderna e universale. E se è vero che ciascuno di noi ha un lavoro da portare a termine, beh allora il mio forse è quello di fare conoscere a tutti e divulgare questa tradizione di studio e di guarigione fisica e spirituale. Perché, come diceva il grande filosofo ebreo livornese Elia Benamozegh, «l’ebraismo non è solo una religione, una politica, una letteratura, una legislazione ma è una scienza, una cura del corpo e dello spirito, è prevenzione e conoscenza delle malattie»”. (Daniela Abravanel)
“(Pag. 33) Nella concezione ebraica, il corpo non è la “prigione” dello spirito ma la sua merkavà, il “cocchio” meraviglioso grazie al quale l’anima fa la sua esperienza del mondo. Attraverso i sensi del corpo, l’uomo può arrivare a odorare, gioire, gustare, sentire, amare la creazione nella consapevolezza che tutto è Dio e che Dio è tutto. È con la voce che può intonare meravigliose lodi al Signore; sono le gambe che esplorano i movimenti della libertà e della danza sacra; sono le mani a permettergli di operare il bene, di abbracciare i propri cari e scrivere opere di sapienza.
D’altro canto il corpo è, per la tradizione ebraica, anche lo specchio di tutte le contraddizioni dell’anima, degli squilibri affettivi, relazionali e spirituali dell’uomo. Nel corpo si inscrive il dialogo tra uomo e Dio, come suggerito dal versetto di Giobbe: “Dalla mia carne avrò una visione di Dio”. Addirittura, re David afferma nei Salmi: “Il tuo insegnamento è nelle mie viscere”, alludendo ai richiami e ai segnali divini che si riflettono immancabilmente sul corpo dell’essere umano, soprattutto se egli è sensibile e spiritualmente evoluto.
La dialettica tra Luce e Contenitore (ad esempio, tra anima e corpo) è un concetto basilare della Cabalà e descrive il rapporto di interdipendenza tra la solidità e la capienza del Contenitore e la quantità di Luce che esso può efficacemente contenere.
A partire da questo rapporto dialettico, l’ebraismo attribuisce un’attenzione particolare ai bisogni del corpo, il Contenitore della Luce divina per eccellenza, come testimonia l’uso dell’avverbio “molto” (meòd) con il quale la Bibbia sottolinea l’importanza di prendersi cura della propria salute, nel precetto: “Vi prenderete molta cura del vostro corpo”. Per secoli, i maestri dell’ebraismo hanno compilato trattati e composto normative con lo scopo di guidare gli ebrei nell’adempiere il comandamento “vi prenderete molta cura della vostra nèfesh”, termine non a caso usato dalla tradizione ebraica per alludere sia al corpo che all’anima.[…]”
“(Pag. 85) Se il primo livello di guarigione è associato alla Terra e al nutrimento fisico, il secondo dipende dal nutrimento affettivo ed è associato all’elemento Acqua. L’Acqua, con la sua capacità di adattarsi alla forma dei suoi contenitori, è il modello che dovremmo prendere ad esempio in questo processo di trasformazione e di miglior gestione del nostro mondo affettivo. In questo capitolo tratteremo dunque del vissuto emotivo, delle nostre “acque interiori”, al fine di risanare le nostre relazioni e, con esse, la nostra vita e la nostra salute. Per farlo, ci faremo ispirare dall’archetipo dell’Acqua che, come scrive Paolo Consigli, è “sempre pronta a cambiare, a adattarsi, a creare, a trasformarsi […] Racchiude al suo interno il segreto dell’intelligenza, che è la capacità di avere un comportamento flessibile e innovativo”.
Il quinto comandamento del decalogo, Onora tuo padre e tua madre affinché si prolunghino i tuoi giorni sulla terra, manifesta chiaramente l’importanza di instaurare rapporti affettivi positivi per poter aspirare ad avere una vita sana e longeva. L’ignoranza di tale precetto, da parte di una società nella quale spesso gli anziani genitori non solo non sono rispettati ma vengono abbandonati o affidati agli ospizi, è forse una delle cause della mancanza di ‘salute’ della civiltà occidentale.
La tradizione orale contiene migliaia di pagine riguardanti le strategie per assolvere questo difficilissimo precetto senza venir meno all’osservanza dell’altro fondamentale comandamento: “l’uomo quindi lascerà suo padre e sua madre; si unirà a sua moglie e diventeranno un’unica creatura”. Il versetto biblico che mette in relazione la salute con un corretto rapporto relazionale con l’ambiente che ci circonda (l’onorare i genitori affinché si prolunghino i nostri giorni sulla terra), è solo il più noto di una serie di consigli della tradizione ebraica volti a farci instaurare vincoli di rispetto e di cooperazione finalizzati al mantenimento dell’armonia e della salute.[…]”
“(Pag. 121) Il terzo livello di guarigione, associato al Mondo mentale, è connesso al superamento, sia nell’ambito personale che in quello sociale, di tutte le credenze, illusioni, razionalizzazioni e giustificazioni che ci proteggono dal cambiamento. Il Mondo delle Idee, secondo la Cabalà, è infatti un mondo tutt’altro che astratto: esso è chiamato Olàm ha brià, che letteralmente significa Mondo della Creazione.
L’affermazione del Baal Shem Tov “pensa bene e sarà bene” trova oggi riscontri nei risultati delle ricerche della fisica e della psicologia energetica che hanno convalidato la teoria del “pensiero che crea”.
Il ruolo della consapevolezza del malato nel processo di guarigione fu sottolineato anche da Maimonide il quale sosteneva la decisiva importanza della scelta, da parte del paziente, dei pensieri che lo avrebbero portato ad “allearsi con il medico oppure con la malattia”. Questa espressione è associabile, nel lessico corrente, a quel rischioso fenomeno di “identificazione con la diagnosi”. Per questo, alcuni medici (ancora troppo pochi) riflettono a lungo prima di comunicare diagnosi e prognosi che, pur dovendo essere rese note ai familiari, in certi casi dovrebbero restare “riservate” (per quei pazienti particolarmente vulnerabili alla suggestione). La maggioranza dei medici, purtroppo, non sempre ha una sufficiente conoscenza del mondo psichico dei propri pazienti e spesso corre il rischio di trasformare la diagnosi in una sentenza ineluttabile.
Maimonide aveva compreso il ruolo fondamentale del pensiero e del mantenimento di stati di coscienza sereni nel processo di guarigione: “Il medico dovrebbe pensare che ogni malato ha un cuore oppresso e quindi dovrebbe allontanare da lui i moti dell’anima che conducono all’ansietà […] non dovrebbe dare la precedenza a nulla prima di aver migliorato lo stato della psiche rimovendo tutti i movimenti estremi dell’anima […]. Si dovrebbe rafforzare l’energia vitale con strumenti musicali raccontando al paziente storie allegre che dilatino il suo cuore e lo facciano sorridere insieme ai suoi amici. […] Il medico non dovrebbe pretendere che la sua arte medica e la sua conoscenza possano mettere da parte i moti dell’anima”.[…]”
Daniela Abravanel, è laureata in Lettere e Filosofia e in Counseling and Family Therapy.
Ha viaggiato a lungo alla ricerca di soluzioni e interrogativi.
Incontra nello Yucatan (Messico) un curando maya ultra centenario di cui diviene allieva, sua prima guida spirituale.
Torna a studiare in Europa, sotto la guida del rabbino Habad, per poi trasferirsi in terra d’Israele e approfondire lo studio della Cabala alla ricerca delle proprie radici.
Da Don Izhak Abravanel e Rabbi Shimon Labi viene aiutata a vivere con pienezza l’ebraismo e grazie ai quali viene accolta nelle accademie religiose più prestigiose.
Rav Leon Ashkenazi, Rav Shmuel Eliahu, Rav Adin Steinsaltz, Rav Tidhar Elon, Rav Izhak Ginzburg, l’accolgono poi come discepola.
Nel suo successivo insegnamento attraverso corsi e seminari, Daniela Abravanel aiuta a realizzare un percorso nel magico mondo della mistica ebraica rendendo più accessibili i profondi insegnamenti della tradizione biblica, tanto in campo teoretico che in quello sperimentale.
Di questa antica ma sempre attualissima sapienza, prende in esame la profonda visione del mondo e le tecniche per il raggiungimento del benessere fisico e spirituale.
I suoi corsi sono finalizzati a rendere accessibili le conoscenze dell’ebraismo per una più facile e migliore interpretazione del testo biblico. Tratta di Cabalà e meditazione, strategie di guarigione, preghiera, canto, lettura dei salmi in lingua originale e movimenti di danza ispirati alle posizioni di preghiera dei profeti, studio e pratica dell’alfabeto e della calligrafia ebraica.
Durante i suoi seminari offre inoltre la possibilità di sperimentare la ricchezza spirituale dello shabat: l’esperienza del cibo che cura anima e corpo, la profondità del riposo e della meditazione, la gioia del canto e della danza.
Daniela Abravanel è anche attiva nella promozione del dialogo tra ebraismo e cristianesimo, si impegna a recuperare il filo conduttore capace di riavvicinare in maniera autentica le due tradizioni.
Note dell’editore
Presentazione di Rav prof. Giuseppe Laras
Presentazione di Rav Roberto Della Rocca
Introduzione
I livello: ELEMENTO TERRA
Consigli pratici per il ripristino del benessere fisico
Alimentazione Il digiuno
Il mantenimento di un ritmo equilibrato tra sonno e veglia, riposo e lavoro
Movimento ed esercizio fisico
Respirazione e ossigenazione
I piedi nella guarigione
La casa: rifugio dell’anima e del corpo
Elevazione e sacralizzazione della sessualità
Trasformare il piacere fisico in beatitudine
Cibo e beatitudine
II livello: ELEMENTO ACQUA
Il ruolo delle relazioni nella salute
Il token ha midòt, la riparazione delle emozioni
La carità, antidoto alla malattia
La saggezza del cuore
Vivere con il Cuore
L’Esodo dall’Egitto: dall’energia del Fegato a quella del Cuore
Il ruolo della donna nella Redenzione
Sessualità, maternità e bagno rituale
L’anima gemella
La cerimonia del Bar Mitzvà
L’iniziazione di una giovane ebrea
La luna e il femminile. Rosh Hòdesh[…]
L’Esilio e la redenzione della Shehinà
III livello: ELEMENTO ARIA
Guarigione come completezza
Condizionamenti delle incarnazioni passate
La guarigione come capacità di reinterpretare gli eventi
Il sistema terapeutico del Baal Shem Tov
La riparazione delle emozioni: trasformare i nemici in amici
I due livelli di evoluzione
La guarigione dell’umanità. Il distacco Dall’ideologia dominante
I Sette Precetti dei Figli di Noè
IV: ELEMENTO FUOCO:
Il fuoco sacro della preghiera
Il corpo nella preghiera
La danza sacra
Ricerca della trascendenza
La trascendenza attraverso la musica
La musica dei figli dei fiori
L’espanzione della consapevolezza tramite l’uso sacro delle sostanze inebrianti
Il tempio di Gerusalemme e il Katòret
Sogni e guarigione
Liberazione da entità negative responsabili della malattia
Meditazione e contemplazione della natura
Shabàt e la sacralità del tempo
Il riposo di Dio
Il fuoco alchilico
Epilogo
Biografia
Bibliografia
Glossario
La Saga di Gilgamesh
Autore/i: Pettinato Giovanni
Editore: Rusconi
seconda edizione, con la collaborazione di Silvia Maria Chiodi e Giuseppe Del Monte, premessa e introduzione dell’autore.
pp. 432, Milano
Gilgamesh è il più antico poema epico-eroico che si conosca, anteriore ai poemi indiani e ai poemi omerici, con i quali regge il confronto per forza espressiva e intensità tematica, o addirittura li supera per la “modernità” con cui esplora i perenni interrogativi sul sul significato della Vita e sul perché della morte. Questo libro è una novità assoluta per il lettore italiano, poiché per la prima volta l’Epopea di Gilgamesh è tradotta integralmente dall’originale cuneiforme; è una novità internazionale poiché per la prima volta l’intero ciclo, o Saga, di Gilgamesh – dalle redazioni antichissime in sumerico (2.000 C.) a quelle babilonesi (500 a.C.) – viene riunito a confronto in un unico volume.
Un’edizione esemplare per rigore scientifico e per chiarezza, che esalta la rigorosa drammaticità delle avventure del mitico re numerico, alla quale hanno collaborato la dott.ssa Silvia Maria Chiodi, che ha redatto il terzo capitolo dell’Introduzione e l’Indice dei nomi, e il Prof. Giuseppe Del Monte, docente di Storia orientale antica all’Università di Pisa, che ha tradotto l’Epopea ittita.
Giovanni Pettinato, nato a Troina (Enna) nel 1934, è docente di Assirologia all’Università La Sapienza di Roma e di Eblaitologia all’Università di Heidelberg. Con Rusconi Libri ha pubblicato Semiramide (1985), Ebla. Nuovi orizzonti della Storia (1986), Babilonia (1988) e I Sumeri (1992).
Storia dell’Harem
Autore/i: Mandel Gabriele
Editore: Rusconi
prima edizione, premessa dell’autore, in sovracoperta: «miniatura tratta dall’album di Ahmed I» 1603-1617 Istàmbul, Topkapë Sarayë Muzesi.
pp. 252, nn. fotografie e 1 cartina b/n f.t., cartine b/n, Milano
Fra tutti gli Harem della Storia – in Cina, a Bisanzio, fra i Sasanidi – quello musulmano di Istànbul fu certamente il più importante, e sicuramente il più noto. Modello di vita d’arte e di potere, cuore del vasto Impero ottomano e luogo in cui si legarono e si sciolsero le sorti storiche dell’Asia, dell’Africa… e dell’Europa fra XV e XVIII secolo, gli Orientalisti ne descrissero il fascino, i Simbolisti ne fantasticarono i piaceri, i politicanti europei ne esecrarono gli intrighi.
L’Harem di Istànbul trova qui finalmente il suo vero volto storico, la sorprendente realtà d’un imperio delle «Regine madri» che fece tremare la Cristianità e impose le proprie ragioni perfino nell’Islàm stesso.
Harem, ed è subito sogno d’un oriente fascinoso e sensuale, denso di misteri e di tragedie. Lungo il corso dei secoli l’Europa ha favoleggiato degli harem musulmani, primo fra tutti, ed esempio supremo di tutti, quello di Istànbul, il più noto ed il più importante. Centro del potere del vasto Impero turco, qui vennero recitati i drammi della storia da personaggi – le «Regine madri» – la cui volontà fu spesso legge per tre continenti (Asia, Africa, Europa), e i cui capricci a volte costarono loro la vita, ai loro figli la prigione, all’Impero ottomano la catastrofe.
Signori assoluti di questo vasto impero, i sultani (a cominciare da Osman I, fondatore della dinastia ottomana) non di rado sposarono donne straniere non musulmane, sino a che Maometto II il Conquistatore troncò la pratica dei matrimoni e istituì l’harem imperiale popolato di schiave di varie nazionalità, fra le quali il sultano sceglieva le proprie donne e le favorite. In tale popolazione femminile emerse la validè, la madre del successore del sultano che l’aveva preferita. Oltre che gestire tutti i movimenti dell’harem, essa assumeva la reggenza quando suo figlio succedeva al trono ancora bambino sicché, fino a quando egli non compiva i dodici anni, la validè era pressoché arbitra del governo dell’Impero. Nell’harem vivevano pure tutti i figli che il sultano aveva dalle sue donne; qui essi potevano essere confinati, praticamente prigionieri, nel kafes, la «gabbia» dorata che doveva renderli innocui nei confronti del fratello o del fratellastro regnante.
L’harem, «luogo proibito, sacro, inviolabile », fu una realtà non spiegabile in se stessa al di fuori di una lunga successione ed evoluzione di eventi che sostanziarono la storia dei Turchi Ottomani, e neppure al di fuori della tradizione islamica della casa e della famiglia. Luogo di lusso e di agi, talvolta anche di dissolutezze, sicuramente, mai però da giustificare le fantasiose invenzioni di antichi viaggiatori e di nostri cineasti. Ma soprattutto centro di potere – di suggerimento, di persuasione -, di educazione al potere e anche di clamorosi scontri in talune occasioni di successione al trono.
Di tutta questa complessa realtà Gabriele Mandel è esperto interprete in questo libro che, fra l’altro, offre un’ esclusiva, una vera gemma: l’elenco completo delle validè, delle donne e dei figli dei sultani ottomani.
Gabriele Mandel, ha ricevuto la laurea Honoris Causa in Scienze islamiche dall’Università Statale di Konya (Turchia). Direttore dell’Istituto di Storia d’Arre all’Università IULM di Milano, docente di Psicologia alla SSIT di Milano, già direttore della Facoltà di Psicologia dell’Università europea UET di Bruxelles e docente al Politecnico di Torino. Artista versatile, l’European Who’s Who lo cita come «il più importante ceramista islamico contemporaneo». Espositore alla Biennale di Venezia, ha tenuto mostre personali al Museo de Arte di San Paolo del Brasile, al Museo Dolmabahçe di Istànbul, al Museo nazionale della Scienza e della Tecnica Leonardo da Vinci di Milano, al Museo della Ceramica di Lodi, ai Musei d’Arte moderna di Konya, Ankara, Nuova Delhi, Tokyo, eccetera. Autore di numerosissimi volumi, questo è il secondo pubblicato da Rusconi Libri, dopo Il Corano senza segreti (1991).
I Ching – 64 Carte degli Esagrammi e 8 Carte dei Trigrammi
Una guida pratica all’interpretazione dell’antico oracolo cinese
Autore/i: Gill Richard; Clark Anthony
Editore: Armenia Editore
introduzione degli autori, traduzione di Cristina Paris.
pp. 160, nn. illustrazioni b/n + 72 carte a colori, Milano
Moderna e accurata interpretazione dell’antico I Ching, l’autorevole testo della tradizione cinese utilizzato come oracolo da oltre tre millenni, questo volume è stato concepito per risolvere i luoghi oscuri e incerti del libro sacro e rendere la lettura divinatoria semplice ma, al contempo, ricca e approfondita. Mentre le precedenti versioni dell’I Ching risultano ai più incomprensibili per la loro complessità e il continuo ricorso a immagini e metafore tipiche della cultura cinese, estranee al lettore occidentale, questa edizione illustra i significati dei Trigrammi (le immagini emblematiche della natura) e delle 64 carte che rappresentano gli Esagrammi (le varie combinazioni dei simboli fondamentali) in modo sistematico e organico, con un linguaggio piano e accessibile anche alla moderna sensibilità occidentale. Molto più che uno strumento per conoscere il futuro, l’I Ching, in questa preziosa combinazione di carte e manuale, si rivelerà un consigliere saggio e insostituibile, un amico sincero e fidato cui ricorrere quando, posti dinanzi a una scelta, ci sentiamo confusi e smarriti.
Shardana – I Popoli del Mare
Autore/i: Melis Leonardo
Editore: PTM Editrice
premessa dell’autore.
pp. 192, nn. fotografie e illustrazioni b/n, Mogoro
Leonardo Melis, nato a Setzu, il più piccolo Comune della provincia di Cagliari, uno dei paesi più antichi della Sardegna (Setzu = Se Etzu = l’Antico) ai piedi della Jara.
Ideatore del romanzo “Shardana”, scritto dall’amico Vittorio Melis. Da sempre appassionato di storia antica e, naturalmente, di storia della Sardegna. Promotore, negli anni ottanta, della Legge sulla Bandiera Sarda, presentata in Consiglio Regionale dall’amico Salvatore Bonesu. Ha dedicato trent’anni alla ricerca sui Shardana e i Popoli del Mare, viaggiando continuamente dalla Sardegna all’Egitto, alla Francia, la Corsica, l’Italia, la Spagna, l’Inghilterra… sulla traccia lasciata dalla Tribù Perduta di Dan. Raccogliendo documenti, nomi, tradizioni, usi e costumi inerenti una Cultura comune, che riporta regolarmente ai mitici Sher-dan, i Principi di Dan!
Abbiamo scelto il personaggio che, a parer nostro, più simboleggia la misteriosa figura dell’eroe eponimo dei Sardi: Sandan (Sardan, Antas, Sharden, Shardana, Sradus, Sardo). Il bronzetto, la cui copia originale conservata nel Museo Archeologico di Cagliari, fu rinvenuto nel Santuario federale di Abini (SS).
Akenaton, un faraone particolare una delegazione di Shardana in Egitto. I Testi Egizi (gli scritti di Wilbour, il papiro di Harris, il papiro di Salire III, il poema di Pentaur…), i bassorilievi di Luxor, Karnak e Medineth Abu e i bronzetti sardi testimonianza dell’amicizia di Ramses II con i guerrieri Shardana… La Mitologia Greca (i Tespiadi o Eraclidi condotti da Jolao in Sardegna), i poemi di Omero, le notizie degli antichi cronisti (Erodoto, Tito Livio, Pausania, Diodoro Siculo, Plutarco, Festo, Strabone ecc.)… L’Arca e il Tempio di Salomone opera della “Gente di Dan” (Sher-Dan). La localizzazione delle Terre del Nord da parte dei Tratta de Danan, antiche raffigurazioni in bronzo di guerrieri e fantastiche navi oceaniche. Nuraghes sardi come le piramidi di Giza. La scoperta del Favoloso Continente Tirrenide, contemporaneo di Atlantide L’Esodo di un popolo guidato da un principe egizio e scordato da mercenari Shardana e Tjeker, la vita di questo principe raccontata da Sigmund Freud, la Tribù perduta di Dan. Il coinvolgimento dei Shardana (con i Tjekker, i Likku e altri popoli del Mare) nella Guerra di Troia. Tutto è diventato un immenso mosaico raffigurante uno scenario sorprendente, che ribalta la concezione avuta finora della Storia, con dei protagonisti già antichi per gli Antichi: I Popoli del Mare, dominatori incontrastati del Mondo Antico per un intero millennio.
L’Alfabeto Arabo
Stili, varianti, adattamenti calligrafici
Autore/i: Mandel Khân Gabriele
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, introduzione dell’autore.
pp. 180, nn. illustrazioni a colori e b/n, Milano
Il fascino del mondo islamico attraverso la scrittura: l’alfabeto, i segni, le applicazioni calligrafiche dall’antichità ai nostri giorni forniscono un panorama ampio ed esauriente di una cultura e di una civiltà.
«Leggi, nel nome del Signore che ha creato l’essere umano da un grumo di sangue. Leggi!, perché il Signore, il Nobilissimo, ha insegnato con il calamo». Così recita il primo versetto del Corano, esaltando insieme il calamo, penna di canna con cui si scrive l’alfabeto arabo, e la lettura, che è fonte di ogni sapere e di ogni cammino evolutivo, scientifico o spirituale.
Da qui una cultura del libro che fu tra le più impegnate, e un amore per la scrittura che fece della calligrafia islamica un’arte nobilissima, superiore quasi alla stessa pittura; arte che può essere apprezzata appieno se la si intende piuttosto come una musica, e che come la Musica ha le sue regole di composizione, di ritmo, di armonia e contrappunto per il godimento dell’occhio esercitato del fruitore e per la sua passione estetica.
Questo libro ci guida alla scoperta di un alfabeto che coincide quindi con un mondo nel quale la scrittura risulta intimamente legata all’identità di Dio e ai doni che Dio ha elargito alle sue creature terrene. La vitalità della scrittura araba lungo il corso dei secoli ne è testimonianza completa.
Vicario generale per l’Italia della Confraternita dei Sufi Jerrahi-Halveti, Gabriele Mandel si occupa da anni dell’arte e della cultura dell’Islam. Ha ricevuto la laurea Honoris Causa in Scienze islamiche dall’Università statale di Konya (Turchia) ed è membro dell’Accademia islamica di Cambridge.
Sui temi della storia e della cultura islamica ha scritto e pubblicato importanti opere, tra le quali Il Corano senza segreti; I novantanove Nomi di Dio nel Corano; Storia del Sufismo; Maometto, breviario; Storia dell’Harem; La saggezza dei Sufi; Le parabole del Corano. All’attività teorica ha affiancato quella figurativa come incisore, calligrafo e ceramista.
L’European Who’s Who 1988 lo cita come “il più importante ceramista islamico contemporaneo“.
Introduzione
- L’uso del calamo
- Le lettere dell’alfabeto
- Le lettere suppletive
- Stili, varianti, adattamenti calligrafici
- Glossario essenziale
- Bibliografia essenziale
Indice tematico
Yoga per i Cristiani
Autore/i: Déchanet Jean-Marie
Editore: Edizioni San Paolo
prefazione dell’autore, traduzione dalla terza edizione francese di Piera Belletti Zagni.
pp. 232, nn. ill. b/n, Cinisello Balsamo (Milano)
L’Autore del presente libro – un monaco benedettino – intende mettere al servizio della vita cristiana alcune tecniche yoga che possono avere un ruolo positivo nel togliere certi ostacoli all’azione del soprannaturale. Non si tratta perciò di accettare una filosofia immanentistica, ma non bisogna nemmeno pensare che gli esercizi proposti si riducano al tentativo di instaurare un nuovo tipo di ginnastica. Gli sport sono orientati verso l’azione esteriore, ma in occidente non possediamo un metodo che faccia del corpo un buono strumento di vita contemplativa. Questo è lo scopo di padre Déchanet. «Ci permettiamo di insistere – scrive P. Régamey in Vie Spirituelle – nel consigliare a chiunque diriga dei giovani di prendere in seria considerazione l’apporto di questo monaco… Le pratiche indicate sono efficaci nei confronti di una quantità di difetti contro cui oggi si è normalmente impotenti… Adolescenti, giovani, uomini e donne, che si alleneranno secondo questo metodo, non avranno problemi di salute generale, sentiranno aumentare la loro capacità lavorativa, addolcirsi e fortificarsi il loro carattere, diminuire le necessità di sonno; la castità sarà loro più agevole e più lucida la vita di preghiera, più dominata, più lieta… Ben di rado un servizio così efficace e di maggiore importanza è stato reso – per quanto riguarda il corpo – a coloro che vivono secondo lo spirito…».
Riflesso Terapie
L’interpretazione unitaria di terapie orientali e occidentali
Autore/i: Gleditsch Jochen M.
Editore: Red Edizioni
consulenza scientifica per la traduzione italiana del dottor Franco Caspani e del dottor Paolo Cataldi, traduzione di Donatella Besana dall’originale tedesco.
pp. 224, nn. illustrazioni a colori e b/n, Como
La moderna neurofisiologia conosce da tempo, e ha studiato, quel “misterioso” fenomeno per cui un intervento (pressione, puntura, calore, stimolo elettrico…) su una zona particolare del corpo provoca effetti su altre zone che con essa non hanno evidenti rapporti anatomici.
È in questo modo che la riflessologia, cioè lo studio delle zone riflessotene (o riflesse), si è emancipato da quelle interpretazioni pregiudiziali che la volevano oggetto di una forma di pensiero magico, primitivo, o frutto della suggestione psichica.
Facendo propria la massima di Paracelso secondo cui «ciò che non è a portata di mano è da cercare e raccogliere», l’autore di questo libro si è posto l’obiettivo di mettere in luce i tratti comuni di natura riflessologica che legano discipline mediche apparentemente lontanissime tra loro, nello spazio come nel tempo. Egli è partito dall’analisi dei sistemi dell’agopuntura cinese e delle somatotopie (cioè le proiezioni dell’anatomia umana su specifiche zone del corpo) per individuare sorprendenti e feconde analogie con le diverse teorie della medicina occidentale. Ha cioè posto a confronto i quadri funzionali dell’agopuntura cinese, le entità di Paracelso, le somatotopie dell’orecchio, della lingua, del piede, del naso, i concetti della fisiologia sensoriale e le funzioni psicologiche di
C. G. Jung. Ne risultano cinque “principi guida funzionali”, vere e proprie chiavi, teoriche ma anche operative, di una medicina che, oltre ogni tendenza alla specializzazione, è principalmente visione d’insieme dell’essere umano.
La Filosofia in Trentadue Favole
Autore/i: Bencivenga Ermanno
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
pp. 90, Milano
Neurofisiologia dell’Illuminazione
Come la Meditazione Trascendentale e il programma MT Sidhi possono trasformare la fisiologia del corpo umano
Autore/i: Wallace Robert Keith
Editore: Tecniche Nuove
introduzione dell’autore, traduzione dall’inglese di Elisabeth Ornaghi, revisione di Ernesto Iannaccone.
pp. XI-292, nn. illustrazioni b/n, Milano
Per migliaia di anni l’umanità ha cercato di sapere di più sulla natura della coscienza umana e sulle sue potenzialità. Quest’opera esauriente ed estremamente stimolante, basata su una ricca documentazione, racconta la storia dell’esplorazione della coscienza compiuta con moderni strumenti scientifici.
La tesi di Wallace è che lo stadio più elevato dello sviluppo umano – l’illuminazione – sia accessibile a ognuno, grazie alla Meditazione Trascendentale di Maharishi (MT) e alle tecniche MT Sidhi. L’autore spiega come l’illuminazione, considerata finora come un fenomeno “mistico”, un ideale astratto e persino irraggiungibile, sia invece un’esperienza reale, misurabile e in grado di fornire notevoli benefici pratici.
Sulla scorta di numerosi dati sperimentali, Wallace dimostra come l’illuminazione abbia una base scientifica e fisiologica e possa venire raggiunta naturalmente quando le funzioni del sistema si perfezionano. L’autore passa in rassegna le più recenti ricerche scientifiche, dalle quali risulta che, grazie alla pratica della Meditazione Trascendentale, è possibile migliorare le condizioni di salute fisiche e mentali (rallentando anche l’invecchiamento biologico).
Robert Keith Wallace è presidente della Maharishi Vedic University di Washington e membro del consiglio direttivo della Maharishi International University di Fairfield, Iowa, USA.
Presso la MIU è professore di fisiologia, dirige il Dipartimento di fisiologia e scienze biologiche, ed è condirettore dei programmi di dottorato in neuroscienze e fisiologia.
Laureato in fisiologia presso la University of California di Los Angeles nel 1970, ha svolto attività di ricerca presso la Harvard Medical School. È autore di numerose pubblicazioni in prestigiose riviste scientifiche, fra cui Science, The America Journal of Physiology e Scientific American; prosegue la propria attività di ricerca sulla fisiologia degli stati superiori di coscienza e sull’applicazione dei metodi dell’Ayurveda Maharishi alla promozione della salute e della longevità.
DHEA – L’Ormone Naturale che…
Aiuta a prevenire le malattie – Migliora l’umore e la memoria – Accresce la libido e le energie – Favorisce la longevità • Dall’autore del libro «Melatonina»
Autore/i: Sahelian Ray
Editore: Tecniche Nuove
prefazione e introduzione dell’autore, traduzione dall’inglese di Clara Carnevali e Frank L. Rossi, titolo originale: Dhea A Practical Guide.
pp. XI-140, Milano
Quanti di noi vorrebbero far tornare indietro l’orologio del tempo e bloccare gli effetti devastanti dell’invecchiamento? Diversi ricercatori sostengono di aver trovato il modo per farlo. Il deidroandrosterone (DHEA), un ormone prodotto dalle ghiandole surrenali, viene sintetizzato industrialmente estraendo da un tipo di patata dolce uno sterolo che viene poi sottoposto a vari processi di conversione in laboratorio. Il Dhea viene descritto come una vera e propria “fonte di eterna giovinezza”, più o meno come la melatonina, un neuro-ormone di cui si parla molto in questo periodo. I ricercatori sostengono che il Dhea è un mezzo efficace per accrescere la libido, aumentare le proprie energie, migliorare l’umore, potenziare la memoria e rafforzare il sistema immunitario. Inoltre, questo ormone faciliterebbe la perdita di peso e aumenterebbe la massa muscolare.
Il Dhea viene anche usato nel trattamento delle malattie autoimmuni, del cancro, delle malattie cardiache e dell’osteoporosi. In questo libro, come nel bestseller Melatonina – Il sonnifero naturale, il dottor Ray Sahelian sostiene che il problema più complesso è che chiunque pensi di assumere questo ormone dovrebbe saperne di più prima di iniziare il trattamento. Per questo, l’autore ci propone delle risposte dirette riguardanti i benefici e le limitazioni di questo integratore importante.
Il Dott. Ray Sahelian, laureato presso la Thomas Jefferson Medical School di Filadelfia, ha lavorato per anni presso il Montgomery Hospital di Norristown acquisendo una vasta esperienza in campo pediatrico, cardiologico, psichiatrico e chirurgico. Al dottor Sahelian, medico e autore di testi nel campo della medicina, viene riconosciuta la serietà con cui valuta i nutrienti e gli ormoni esaltati dai media. In America è ben noto per la sua presenza in programmi televisivi e perle interviste pubblicate sulle riviste di massima diffusione e su numerosi quotidiani in tutto il Nord America.
Il dottor Sahelian è editore di una pubblicazione periodica sulla melatonina e tiene conferenze a livello nazionale e internazionale sulla nutrizione, sul sonno e sull’equilibrio psico-fisico.
Guarire con le Mani
Autore/i: Marabini Ezio; Maioli Giorgio
Editore: Rizzoli
unica edizione.
pp. 168, nn. tavole e fotografie a colori e b/n f.t., Milano
Questo libro vi toglierà parecchie ansie: quelle che vi prendono al momento di ingerire un medicinale. Effetti secondari o collaterali, oscure formule chimiche, controindicazioni sibilline e preoccupanti, senza contare, poi, la spesa economica, destinata a crescere col sistema del ticket: ebbene tutto ciò può essere spazzato via di colpo. Come? Ricorrendo ad una “medicina naturale” che dietro il suo nome giocoforza misterioso (trattandosi di una definizione, scientifica) nasconde orizzonti di benessere in gran parte inesplorati. Questa medicina è la “chiroterapia riflessiva”: il medico che vi fa ricorso ottiene il risultato desiderato (cioè la rimozione del male) agendo con le mani su un determinato punto della colonna vertebrale. Provoca, cosi, un “segnale” che, attraverso i meridiani distribuiti lungo il tessuto periferico del sistema nervoso autonomo, produce un “fenomeno secondario positivo” nel punto desiderato. In parole povere, e la tecnica del biliardo: colpire l’ostacolo cercando sulla sponda il punto corrispondente all’angolo della traiettoria. in termini concreti, una larga diffusione della chiroterapia riflessiva cancellerebbe pericoli e sprechi: in Italia, infatti, si spendono ogni anno 30 miliardi per gli analgesici, 15 per i sonniferi, 25 per i cortisonici…
Ezio Marabini è nato a Bologna nel 1927. Ha cominciato a interessarsi di chiroterapia nel 1958, dopo essere entrato all’istituto Ortopedico Rizzoli come fisioterapista, e ha successivamente perfezionato la sua esperienza alle scuole di Parigi, Stoccolma e Copenaghen. Attualmente sta sperimentando interventi sulle ghiandole endocrine e per ottenere il rallentamento del processo degenerativo dei tessuti umani.
Giorgio Maioli è nato a Modena nel 1925 ed e giornalista professionista presso il “Resto del Carlino” a Bologna. E stato collaboratore del telegiornale della Rai e delle rubriche “Arti e Scienze” e “Cronache Italiane”. Ha scritto diversi libri di costume, di storia della gastronomia e un romanzo per ragazzi.
Teoria e Storia dell’Estetica
(Fondamenti e problematica dell’Arte)
Autore/i: Miele Franco
Editore: U. Mursia Editore
introduzione dell’autore.
pp. VIII-744, Milano
La Teoria e Storia dell’Estetica costituisce il frutto di circa dieci anni di studi, ricerche, meditazioni che hanno indotto Franco Miele a riproporre una discussione generale sull’arte, con lo scopo di mettere in luce le radici del processo creativo-formativo, le caratteristiche significanti ed i riflessi etici, sociali e religiosi di ogni produzione artistica nell’ambito di una «logica fantastica» e nel quadro di tutta la vita spirituale. L’esame delle diverse fasi che hanno caratterizzato la ricerca estetica, dall’antichità ai nostri giorni, gli ha cosi permesso di sottolineare i punti di contatto o di divergenza tra il pensiero antico e quello moderno. Su una prospettiva storico-critica, svolta alla luce di un nuovo «umanesimo razionalistico», il Miele viene cosi a delineare una vera e propria rassegna degli orientamenti caratteristici di scuole e movimenti, di singoli filosofi, scrittori ed artisti, dalla civiltà greco-romana all’avvento del messaggio cristiano, dal medioevo alla rinascenza al seicento, dall’illuminismo ai grandi dibattiti tra idealisti e romantici, dalle indagini di tipo positivista o sociologico alle ricerche formalistiche con le relative ramificazioni contemporanee, dal neo-idealismo allo spiritualismo al problematicismo, dalle aperture fenomenologiche ai contrastanti atteggiamenti dell’esistenzialismo, dall’analisi scientifica alle nuove teorie simboliste, semantiche, dell’informazione e cosi via, sino alle correnti più attuali.
L’Autore si e preoccupato di sistemare organicamente problemi e dottrine che dietro il profilo estetico investono tutta la storia del pensiero, in modo da offrire uno strumento di studio non solo agli specialisti, ai critici ed agli artisti, ma a chiunque voglia conoscere la sostanza degli indirizzi estetici di ieri dei oggi.
L’attività di Franco Miele è ben nota, oltre che nel settore strettamente artistico per la continua partecipazione a mostre in Italia e all’Estero e per i numerosi premi e riconoscimenti conseguiti con una pittura dagli spazi luminosi, anche sul piano della cultura per una molteplicità di interessi, che lo qualificano su un terreno di chiara formazione umanistica. Autore di alcune raccolte di poesie (Fuori dal tempo, 1949 e il primo nucleo de I canti del saraceno, 1960), in particolar modo è conosciuto nell’ambiente artistico per i libri editi nel 1958-’59, La polemica sull’astrattismo e Introduzione all’arte moderna, attraverso i quali ha coerentemente sostenuto un lineare indirizzo contro la provvisorietà delle mode e le troppo facili variazioni del gusto.
Titolare della cattedra di «Figura» all’Accademia di Belle Arti – Liceo Artistico di Roma, il Miele ha arrecato un prezioso contributo alla dialettica delle arti. Il pittore-critico non ha infatti mancato in diversi anni di attività di sostenere decisamente i suoi punti di vista in articoli e saggi su quotidiani e riviste specializzate ed in numerose conferenze tenute presso vari circoli di cultura in Italia e all’Estero.
Laureato in Filosofia, il Miele è stato anche collaboratore del Centro di Psicologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche dal 1943 al 1946, effettuando studi sui « reattivi mentali» e sulla psicologia dei gruppi (folla e masse), studi pubblicati negli Archivi del Centro e nella Rivista Internazionale di Psicologia. Ma la riflessione filosofica è stata tuttavia sempre al centro dei suoi interessi artistici e culturali.
In riconoscimento dei particolari meriti artistici e culturali, a branco Miele è stato conferito il Premio della Cultura della Presidenza dei Consiglio.
Avvertenza
Parte Prima
Teoria
Introduzione. IL PROBLEMA DELL’ARTE COME ETERNO PROBLEMA DEL FARSI COSCIENTE DELL’UOMO
Il risveglio della coscienza
Il senso della civiltà
Molteplicità degli atteggiamenti nell’unità dell’essere
Capitolo I. GLI INTERROGATIVI SULL’ARTE
Trascendenza del pensiero nell’immanenza della realtà come costituirsi della razionalità umana
Presenza continua del pensiero nella sfera delle sensazioni, delle emozioni, dei sentimenti
Capitolo II. RICONOSCIMENTO DELL’ESISTENZA DELL’OPERA D’ARTE
Originarietà e originalità dell’atto creativo-generativo e del conseguente processo formativo
Significato e valore
Fantasia e imaginazione
Capitolo III. IL CICLO DEL PROCESSO CREATIVO
Risoluzione della tematica nei significati e nei valori dell’opera creata
Capitolo IV. NATURA E ARTE
Le forme-informi e le forme-formate
Validità e dignità esclusive del «bello» artistico inteso come valido
Capitolo V. L’IN SÉ NEL CONCEPIMENTO DELL’ARTE
Conoscenza di ciò che è presupposto e dichiarato inizialmente inconoscibile
Capitolo VI. LO SPAZIO NELL’ARTE
Le modalità di definizione dello spazio
L’illusorietà del tempo
Le configurazioni degli spazi artistici
Capitolo VII. UNITÁ DELL’ARTE E MOLTEPLICITÁ DELLE MANIFESTAZIONI NELL’ARTE
Valore del linguaggio
Autonomia e limiti delle opere d’arte: libertà e disciplina nella «scelta» dell’artista
Differenziazioni tra le arti nel valore-significato della rappresentazione
Arti figurative
Architettura
Musica
Letteratura
Lo stile e l’artista
Capitolo VIII. SPIRITUALITÁ DELL’ARTE
Astrazione e realtà nella concretezza dell’arte
Valore contingente delle «classifiche» artistiche
Eticità dell’arte
Arte sacra e religiosità delle opere d’arte
Socialità dell’arte
Capitolo IX. PROBLEMI DEL GUSTO E DELLA TECNICA
Estetismo e forme decorative
Arte e tecnica
Forme di spettacolo «artistico»
Capitolo X. I PROTAGONISTI DELLA VITA ARTISTICA
Gli artisti minori e il genio
L’interprete e l’artista
L’artista e il critico
Capitolo XI. L’ARTE NELL’AMBITO DELLE ATTIVITÁ DEL PENSIERO
Coscienza dell’opera d’arte che è coscienza critica dell’arte
La logica dell’arte come uno dei momenti della vita dell’essere
La dialettica integrativa: dal momento dell’arte, della scienza, della religione al momento della riflessione critica
Ancora dell’estetica come filosofia
Capitolo XII. Conclusione
Razionalismo umanistico e nuovo umanesimo
Seconda parte
Storia
Premessa. Continuità dell’estetica
Capitolo XIII. LE ISTANZE FILOSOFICHE SULL’ARTE NEL MONDO GRECO-ROMANO
Le prime formulazioni sul concetto di bellezza presso le scuole presocratiche
Il relativismo sofistico
La critica socratica
I limiti della condanna platonica sul piano etico-metafisico
Il processo costitutivo del verosimile aristotelico
L’incontro tra la cultura greca e il mondo romano. Intellettualismo e formalismo nella fase ellenistico-alessandrina
Il bello e il bene nell’estetica di Plotino
Ultimi sviluppi delle correnti neoplatoniche. Supremazia delle scienze
Capitolo XIV. DEDUZIONI ESTETICHE DALLA DOTTRINA CRISTIANA
Travasamento dell’idea metafisica del ballo nel «fare» dell’artista
Le posizioni della pratistica
L’estetica agostiniana
Cultura ed enciclopedismo. Difesa delle imagini
Inizi e sviluppi delle discussioni scolastiche
Razionalismo tomistico
Significato dei primi annunci di un’autonomia formativa anche nell’ultima fase della scolastica
Capitolo XV. RIPENSAMENTO ESTETICO ED IMPEGNO CREATIVO NELL’UMANESIMO E NELLA RINASCENZA. DALLA PROTESTA INDIVIDUALISTICA DELLA RIFORMA AI NUOVI PRONUNCIAMENTI DELLA CONTRORIFORMA
Rivalutazione dell’uomo
Continuità tra Umanesimo e Rinascenza nell’ambito di una visione unitaria dei problemi artistici e filosofici
I richiami interimistici della Riforma
Spiritualismo naturalistico in Bruno e Campanella
Il nuovo senso critico
Capitolo XVI. DAL SEICENTO ALL’ILLUMINISMO
L’intellettualismo cartesiano
Spiritualismo cosmico
Empirismo critico
Ricerche sul sublime
Confluenza di razionalismo e di empirismo negli enciclopedisti francesi
Fondazione dell’estetica in Baumgarten e Vico
Riflessioni sugli ideali della bellezza
Teoria dei generi artistici e significato del linguaggio
Criticismo Kantiano
Capitolo XVII. ROMANTICISMO E IDEALISMO
Nuovi pronunciamenti nel contrasto tra sentimento e ragione
Soggettivismo estetico
La visione estetica di F.D.E. Schleiermacher
Storicismo e filosofia del linguaggio
Idealismo trascendentale
La fine dell’arte nell’idealismo hegeliano
Reazioni all’idealismo. Prospettive estetiche in Germania ed in Europa
Realismo antimetafisico
Epigoni dell’idealismo e del romanticismo
Il romanticismo in Francia, Inghilterra e Italia
Capitolo XVIII. ESTETICHE DEL CONTENUTO: PROCESSI SENSITIVO-EMOZIONALI E RIFERIMENTO STORICO-SOCIOLOGICI
Positivismo ed evoluzionismo
Parallelismo psicofisico e teoria dell’empatia
Intuizionismo e vitalismo
Dalla psicologia alla psicoanalisi
Limiti dello storicismo
Contraddizioni del materialismo dialettico
Capitolo XIX. ESTETICHE DELLA FORMA. TECNICHE E FARE DELL’ARTE
Relativismo delle forme
Pura visibilità
Pura udibilità
Schemi e classifiche
Dall’emozionalismo della forma al relativismo formativo
Skéuopoietica ed estetica gestalica
Pragmatismo e strumentassimo
Esempi di connubi formalisti estesi alla critica d’arte
Capitolo XX. NEOIDEALISMO – SPIRITUALISMO – PROBLEMATICISMO
Distinzioni crociane
Scetticismo e fede nella dialettica gentilizia
Influssi e sviluppi idealistici
Prospettive spiritualiste ed annunci della crisi esistenziale
Gli interrogativi del problematicismo
Capitolo XXI. SCIENZA DELL’ARTE
Separazione tra estetico e artistico
L’attività di coscienza nella fenomenologia
Tensione esistenziale
Estetismo esistenziale e ritorno alla natura
Capitolo XXII. NEOCRITICISMO – FILOSOFIA DELLA SCIENZA – NEOPOSITIVISMO – SCUOLE SEMANTICHE
Il problema del valore in sé. Le attività simboliche
Sopravvento del relativismo «scientista»
Forme di empirismo logico
Analisi linguistica – Semantica. Teoria dell’informazione
Capitolo XXIII. RISULTANZE DI UN ESAME
L’istanza fondamentale
Spiritualità e idealità nello sviluppo del pensiero estetico
Dalle tecniche della scienza alla filosofia come riaffermazione di un umanesimo razionalistico
Bibliografia di studi generali
Il Kybalion
Studio sulla Filosofia Ermetica dell’Antico Egitto e della Grecia
Autore/i: Tre Iniziati
Editore: Fratelli Bocca Editori
prefazione e cura di Remo Fedi, introduzione degli autori.
pp. 168, Milano
Questo piccolo saggio sulla “filosofia ermetica”, al quale gli anonimi autori hanno dato il nome di “Kybalion” (nome di cui si ignora l’esatto significato e che fu nella lontana antichità attribuito ad una raccolta di insegnamenti di Ermete Trismegisto), è soprattutto pregevole per chiarezza e semplicità espositiva. In quindici brevi capitoli gli autori espongono, con linguaggio conciso e preciso, i concetti che tanta parte ebbero nella formazione del pensiero pitagorico, a cui attinsero poi abbondantemente platonici e neo-platonici. Intento di quest’opera non è l’enunciazione di qualche particolare teoria o dottrina filosofica, ma piuttosto fornire ai ricercatori l’esposizione di quella parte della Verità, che servirà a conciliare le molte nozioni staccate di conoscenza occulta che essi possono aver acquisito in modo frammentario nel tempo. Infatti, spesso i principianti si trovano di fronte a dati che in apparenza si contrappongono e fanno sì che essi restino scoraggiati e smarriti. Nostro proposito non è già erigere un nuovo “tempio” del sapere, bensì porre nelle mani dei ricercatori del Vero una “chiave maestra” con la quale possano aprire le numerose porte interne del “Tempio del Mistero”, fino alla conoscenza suprema.
Prefazione
Introduzione
I – La filosofia ermetica
II – I sette principii ermetici
III – Trasmutazione mentale
IV – Il Tutto
V – L’Universo mentale
VI – Il divino paradosso
VII – «Il Tutto» in tutto
VIII – I Piani di corrispondenza
IX – Vibrazione
X – Polarità
XI – Ritmo
XII – Causalità
XIII – Genere
XIV – Genere mentale
XV – Assiomi ermetici
L’Eretica
Storia della crociata contro gli albigesi
Autore/i: Meschini Marco
Editore: Editori Laterza
pp. 376, Bari
«Allora li fece estrarre dal castello. Erano più di centoquaranta: camminavano verso il fuoco copioso, vi venivano gettati dentro. Anzi vi si precipitavano spontaneamente».
Linguadoca, regno di Francia, inizio XIII secolo: eretici e santi, nobili e mercenari, un popolo senza nome, un giovane papa e un cavaliere ammantato di ferro.
«Dobbiamo non solo amare Dio, ma anzi ardere e bruciare per il suo amore». Erano le parole di sempre della crociata, nata per liberare Gerusalemme; ma come spiegare che tutto ciò era vero anche per questa nuova e strana crociata? Non erano cristiani, gli abitanti delle “terre albigesi”? No, erano eretici. Linguadoca, a cavallo tra XII e XIII secolo: catari e valdesi conquistano un numero crescente di fedeli e scuotono la Chiesa di Roma. Un papa trentottenne si erge a difesa del proprio ruolo di custode e pastore e mette mano alla dolcezza della predicazione e alla forza del diritto. Inutilmente parlerà e ammonirà, spiegherà e discuterà. Alla fine, malgrado tutto, scaglierà i suoi strali. Marco Meschini conduce il lettore tra le onde del conflitto: dal sorgere delle eresie nell’Europa del XII secolo all’avvento di Innocenzo III (1198-1216), che lancia la prima crociata albigese; dall’omicidio del legato pontificio Pietro di Castelnau (1208) ai roghi collettivi degli eretici; dalla strage di Béziers (1209) al leader militare dei crociati, Simone di Montfort, modello di cavaliere cristiano per gli uni e incubo demoniaco per gli altri. Un libro mai tentato prima, un ritmo serrato tra narrazione e analisi, lungo la traccia dolorosa della verità.
Tra il 1209 e il 1229 la Linguadoca o “terra albigese” – cioè buona parte dell’attuale Mezzogiorno francese – viene sconvolta da una serie di crociate antiereticali. È un evento centrale della storia medievale ed europea: per la prima volta una crociata è rivolta contro cristiani, sia pure condannati come eretici dal papato romano. I catari, o albigesi, credevano nella conoscenza diretta del divino, senza la mediazione dei prelati, considerati indegni a causa del potere temporale che rappresentavano, credevano nella reincarnazione e professavano la credenza che il re d’amore (Dio) e il re del male (Rex mundi) rivaleggiassero a pari dignità per il dominio delle anime umane. Il loro movimento si diffuse tra il XII e il XIV secolo. Le violenze e lo scontro fra la Chiesa di Roma e i seguaci del catarismo lasceranno un solco profondo nella storia d’Europa.
Marco Meschini, storico medievista, è membro della Society for the Study of the Crusades and the Latin East (SSCLE) e ha all’attivo numerose collaborazioni con istituti di ricerca italiani e stranieri, tra i quali il CNR e i Monumenta Germaniae Historica. È autore di diverse opere, tra cui L’incompiuta. La quarta crociata e le conquiste di Costantinopoli (Ancora 2004; tre edizioni in Italia, due all’estero) e Le crociate di Terrasanta (Sellerio 2007). È noto al grande pubblico come medievista del quotidiano “Il Giornale”, per il quale ha curato una fortunata collana di libri dedicata al Medioevo. È consulente storico per produzioni televisive e autore radiofonico per la trasmissione “Alle otto della sera” di Rai Radio2.
Prologo
I. Sommo pontefice
II. «Vindicta»
III. Anime e corpi
IV. «Terribilis»
V. La radice d’amarezza
VI. Il Monte Forte
VII. «Dolosa»
VIII. Il Raggio puro
IX. Il giudizio di Dio
Epilogo I fantasmi e la speranza
Nota dell’Autore
Note
Bibliografia
Glossario
Cartine
Indice dei nomi
Compagni del Profeta – Le Loro Eccellenze nell’Islâm Classico
Le loro eccellenti virtù nella concezione islamica classica
Autore/i: Al-Nabahânî Yûsuf
Editore: Mimesis Edizioni
a cura di Marcello Perego.
pp. 224, Milano
I Compagni del Profeta sono coloro che lo videro, credettero in lui e morirono musulmani; i loro meriti e le loro virtù costituiscono il modello islamico originale al quale, accanto a quello profetico, tutti i musulmani sono chiamati ad ispirarsi.
Nabahânî ha raccolto sul tema dodici testi di alcuni tra i massimi sapienti musulmani: Tahâwî, Ghazâlî, Qâdî ‘Iyâd, ‘Abd al-Qâdir al-Jîlânî, Shihâb al-Dîn al-Suhrawardî, Nawawî, Ibn Taymiyya, Kamâl ibn al-Humâm, ‘Abd al-Wahhâb al-Sha‘rânî, Ibn Hajar al-Haytamî, Al-Burhân al-Laqânî, al-Murtadâ al-Zabîdî. A questi il Curatore ha aggiunto dodici preziose biografie inedite degli Autori ed un importante testo di Ibn ‘Arabî tratto dalle Al-futûhât al-makkiyya.
Questo libro mette per la prima volta a disposizione del lettore italiano un’esposizione completa delle eccellenze dei Compagni del Profeta secondo la dottrina classica sunnita, sia letteralista che esoterica, fornendo un valido strumento per comprendere meglio le reali aspirazioni dei musulmani di ieri e di oggi.
Yûsuf al-Nabahânî (1849-1932) nasce a Ijzim, villaggio che attualmente fa parte dei territori israeliani. Compie i primi studi al Cairo presso la celebre Università di al-Azhar, seguendo le lezioni dei più stimati ed eminenti Maestri e ‘ulamâ’ del tempo. Insigne giureconsulto, uomo di scienza e pio credente, è Autore di una vasta produzione letteraria, essenzialmente legata alla figura ed alle parole del Profeta. Viene considerato uno degli awliyâ’, uomini eccezionali ai quali Dio ha concesso una grazia particolare.
Marcello Perego, già collaboratore della Società Italiana Testi Islamici, dopo aver frequentato l’ISMEO, ha proseguito le sue ricerche presso alcuni rappresentanti della più autentica tradizione sûfî. Per i nostri tipi ha pubblicato Le parole del sufismo. Dizionario della spiritualità islamica, divenuto un apprezzato testo di riferimento.
Ezzelino III da Romano Signore Veneto
Autore/i: Geremia Giusto
Editore: SugarCo Edizioni
introduzione dell’autore.
pp. 176, Carnago (Varese)
Da questa biografia condotta sulla scorta di una ricca documentazione Ezzelino III – signore di Verona, Vicenza e Padova – emerge non già quale perfido tiranno assetato di sangue e vendetta così come leggenda vuole, bensì quale uomo di governo dalle vedute straordinariamente nuove e moderne. Non per nulla segnò una svolta profonda nella storia dell’Italia padana e un’alternativa in quella europea. «Federico II ed Ezzelino III rimangono per l’Italia le due più grandi figure politiche del XII secolo» (J. Burckardt).
Giusto Geremia, Poiana Maggiore (VI) 1912, avvocato e pubblicista, è stato direttore generale unico dell’INPS e deputato nazionale. Tra l’altro ha pubblicato: Il catenaccio dei cattolici e La filosofia della sicurezza sociale.
Il Libro Gioco di Stephen King
L’unico terror-game per gareggiare con il re del brivido
Autore/i: Arden Joe
Editore: Sperling & Kupfer Editori
illustrazioni di Paolo Parente.
pp. 132, illustrazioni b/n, Milano
Chi è John Smith? È vero che Stephen King ha utilizzato ben tre pseudonimi nel corso della sua carriera? Qual’è il cognome di Misery? Preparatevi alla sfida: oltre trecento giochi, quiz e domande a scelta multipla, consacrati al maestro del brivido ed elaborati con l’ausilio di un personal computer. Un rivoluzionario sistema di punteggi garantisce una valutazione super-obiettiva (siete dei mega-fan o dei lettori distratti?); i vari livelli di difficoltà (da facilissimo a impossibile) sono adatti al principiante ma possano appassionare anche il kingomane più preparato; la facoltà di scegliere gli argomenti preferiti permette di spaziare dai segreti dei romanzi del «re» alle sue piccole manie; e mille insidiosi trabocchetti rendono la gara imprevedibile ed entusiasmante, in più, in appendice al volume, preziosi consigli e «dritte» su come reperire i testi inediti e rarissimi dedicati a King. Un’occasione di sicuro divertimento, una guida insostituibile, che non può mancare nella vostra collezione!
Arden Joe, ha firmato tutti i numeri de il giornale di Stephen king, pubblicato a scopo promozionale dalla Sperling & Kupfer. Sceneggiatore di fumetti, saggista, romanziere (sotto innumerevoli pseudonimi), vive e lavora tra San Diego e Milano.
1) Introduzione
2) Sistema di gioco
3) King game
4) Risposte & punteggi
5) King test
6) Letture consigliate
Feste e Giochi Magici
Il gioco come rituale – Festa magica come liberazione – I riti propiziatori – Usanze che sopravvivono
Autore/i: Martinengo Giulia
Editore: Edizioni Dellavalle
introduzione dell’autrice.
pp. 184, nn. tavole b/n f.t., Torino
Il significato che la parola « gioco» e ancora più il termine «festa» hanno assunto nell’uso quotidiano della nostra società tecnologica lascia a prima vista perplessi sulle possibilità di collegarli al termine «magia». Eppure da secoli, e ancora attualmente nelle cosiddette società primitive, magia, gioco e festa sono strettamente associate. L’Autrice ci offre, attraverso un racconto estremamente avvincente e la rievocazione di fatti, miti e leggende legate intimamente alla « storia quotidiana» dell’uomo, una visione approfondita di questi particolari momenti. Attraverso testimonianze, notizie, curiosità, antiche e recenti, scopriamo non solo che la capacità di gioco è da sempre una qualità tipica dell’essere umano, ma che il gioco e la festa magica, in quanto riti collettivi, sono carichi di simboli e di significati.
Il Settimo Senso
Un ritratto dell’uomo intero
Autore/i: Bohr Otto
Editore: Edizioni Paoline
seconda edizione, traduzione dal tedesco del dott. Vittorio Simon.
pp. 224, Roma
Il St. Konradsblatt del 18-4-1954 scriveva: «Qualcosa di veramente grande è apparso con Il settimo senso…
Queste pagine faranno certamente parlare di sè».
A prima vista parrebbe un ricettario di astrologia. Ma non è affatto un libro di astrologia per quanto vi si discorra delle stelle, della linea della vita, della linea dell’amore, e di altre linee ancora… Lo stesso numero «sette» è simbolico in quanto da tempi immemorabili è ritenuto il numero dell’abbondanza e della compiutezza.
A parte questa cornice, Il settimo senso è una visione panoramica di tutto quello che interessa l’uomo: il corpo, l’anima, la natura e il soprannaturale; una specie di L’uomo questo sconosciuto di Carrel, ma da un punto di vista strettamente cristiano, con efficacia apologetica anche se non scritto con intento apologetico. Per di più non si tratta di elucubrazioni di uno scienziato – per quanto l’autore sia un uomo di scienza – ma della rapida esposizione di uno scrittore dallo stile giornalistico che attinge a una fiumana di opere e sa ravvivare il suo discorso con citazioni ed episodi per lo più assai gustosi. Qui stanno il pregio e il limite del lavoro. Attraverso le bellezze della natura e dell’uomo, l’A. ci conduce in un modo delizioso alla più alta attività del pensiero che è quella che ha per oggetto iddio.
Non c’è miglior commento a queste pagine di un brano del Carrel: «L’influsso della preghiera – ossia del pensare a Dio e al soprannaturale – sul corpo e sull’anima è accertabile come l’influenza della secrezione ormonale, e si rivela con un aumento di freschezza, di forza. di efficienza dello spirito. della mente e del corpo. con una maggior stabilità morale e con una maggiore comprensione delle realtà che sono alla base dei rapporti fra gli uomini. La preghiera imprime al nostro agire e al nostro comportamento uno stampo indelebile. Essa ha un’efficacia pari a quella della forza di gravità. Ho visto, come medico, uomini refrattari a ogni cura salvarsi con la forza della preghiera da malattie e da ipocondria La preghiera è l’unica forza al mondo che Sembra superare le cosidette “leggi di natura”.
Nel suo senso più proprio la preghiera è un rito, una celebrazione ad altissimo livello, indispensabile per il pieno sviluppo della personalità e delle migliori attitudini dell’uomo. Solo nella preghiera noi raggiungiamo la piena armonica unità del corpo, dell’anima e dello spirito; è la preghiera che conferisce & quella canna oscillante che è l’uomo una forza invincibile».