Libri dalla categoria Profeta
Cronaca d’una Stregoneria Moderna
Autore/i: Cordero Franco
Editore: Editori Laterza
unica edizione, in copertina: E. L. Kirchner, «Cinque donne nella strada», 1913.
pp. 220, Bari
Lys è una cittadina vescovile ai piedi delle montagne, scelta dal governo a sede dei Grands Jours, ed è “fattura” politica questo processo a Gyas, a cui l’accusa imputa degli omicidi stregoneschi. L’evento fa epoca. Confluiscono a Lys fiere culturali, orde equivoche, agenti dal mandato misterioso, squali. Dall’estero viene un corrispondente atipico, i cui quarantanove dispacci, più un Ante factum e un Post scriptum, compongono quest’inaudita storia spettrale.
Franco Cordero (Cuneo, 1928) ha pubblicato nelle nostre edizioni Riti e sapienza del diritto, 1981; La fabbrica della peste, 1985; Criminalia. Nascita dei sistemi penali, 1985. Questa cronaca appartiene al filone analitico-fantastico di Genus (Bari 1969); Opus (Torino 1972); Pavana (Torino 1973); Passi d’arme (Torino 1979).
La Vita Quotidiana nell’India Antica
Autore/i: Auboyer Jeannine
Editore: Il Saggiatore
prefazione dell’autrice, traduzione di Filippo Coarelli.
pp. 448, 28 fotografie b/n, 42 disegni b/n, 1 carta geografica b/n, Milano
L’India moderna presenta la caratteristica, forse unica nella storia, di vivere nella piena attualità del nostro secolo perpetuando costumi millenari.
Sebbene cerchi con ogni mezzo di mettersi al passo con i paesi industrializzati, sa ancora trovare, per risolvere i problemi che investono l’uomo nel suo intimo, il proprio equilibrio e la propria coerenza nella fedeltà agli antichi ammaestramenti. Forse tutto ciò è dovuto a un senso di distacco dalla Storia e dai suoi avvenimenti effimeri, forse alla mentalità incline a trasformare il fatto storico in mito e leggenda. Tale tendenza, oggi attenuata ma tutt’altro che scomparsa, si affermò più rigogliosa nei tempi antichi, e vivacissima era ancora all’epoca della dinastia dei Gupta, che dominò nell’India settentrionale e centrale fino al 480 dopo Cristo.
Questo libro narra una storia, illustra una civiltà di circa nove secoli, durante i quali l’India conobbe per due volte l’unità politica del suo territorio. La Auboyer rivisita l’antica quotidianità privata con le sue obbedienze ai rigidi schemi delle caste, gli innumerevoli riti, lo svolgersi degli avvenimenti familiari, le regole studentesche, le cerimonie funebri, gli sponsali, per permetterci di comprendere le condizioni di vita e le aspirazioni di un popolo.
Jeannine Auboyer è nata a Parigi. Si è diplomata in Storia e Filologia all’École du Louvre e all’École Pratique des Hautes Études. La sua attività scientifica è particolarmente rivolta alla storia dell’arte e della civiltà nell’area indiana e indianizzata. Ha fatto parte di importanti società orientalistiche francesi, indiane, cambogiane e thailandesi; ha compiuto diverse missioni archeologiche nelle terre del subcontinente indiano. I suoi studi e i risultati raggiunti nelle ricerche sul campo le sono valsi il riconoscimento dell’UNESCO che l’ha nominata componente della Commissione Francese per le ricerche artistiche.
Amori e Amanti a Roma – Tra Repubblica e Impero
Autore/i: Salza Prina Ricotti Eugenia
Editore: «L’Erma» di Bretschneider
premessa e prefazione dell’autore.
pp. VIII-496, 56 illustrazioni b/n, Roma
Questo è un libro che si occupa di storia, ma non di quella con la S maiuscola fitta di piantine di battaglie, di diagrammi sulle finanze imperiali, di dissertazioni sulle condizioni sociali dell’epoca. Le battaglie di cui qui si tratta si combattevano soprattutto nell’alcova, le finanze erano quelle private e le condizioni sociali dell’epoca avevano molto poco a che fare con questi argomenti. È una storia che si può soltanto indicare come privata. È questo infatti l’unico termine adatto a definirla: “storia privata”, ma “storia privata” di uomini e di donne che, loro si, avevano diritto alla maiuscola.
Tutte le donne di Cesare, e furono proprio tante. Molto spesso si trattava delle gentili consorti dei suoi colleghi triumviri e di molti tra i suoi amici e stretti collaboratori. Il grande uomo che, come scrive Dione Cassio aveva: “una disposizione… suscettibilissima” al fascino femminile, non avrebbe mai potuto contentarsi delle sue successive tre mogli, e si godette le più svariate avventure extraconiugali, riuscendo a sedurre – sempre secondo quel che ci dice Dione Cassio – “moltissime donne: praticamente tutte quelle che gli capitarono davanti…”.
Augusto, fu certamente molto più moderato; in compenso il suo scandalo con Livia, che divenne la sua terza e definitiva moglie, fu clamoroso. Comunque a vivacizzare la vita amorosa della sua epoca ci pensarono gli altri e, prima di tutti, la figlia Giulia, che, a quel che pare, fu una ninfomane convinta. Senza contare poi che a creare scandali ed a riempire le cronache dell’epoca sarebbe da solo bastato il grande avversario del giovane Ottaviano, il bel Marco Antonio, anche lui pieno di donne e non soltanto di quelle. Grazie a Cicerone, ai suoi epistolari ed alle Filippiche, niente ci sfugge sulle compagnie giovanili, la vita coniugale ed extraconiugale di questo mitico amante. Non è però che le donne le capisse poi molto. Così quando capitò nelle grinfie di Cleopatra si lasciò incantare da lei come un novellino al primo amore e, incatenato, fini col divenirne succube e con lei correre incontro alla rovina ed alla morte.
Questo è un libro basato sulle fonti antiche, tra le quali, anche le più serie, fecero grande uso di pettegolezzi, ma non dimentichiamo che in fondo ai pettegolezzi c’è molto spesso la verità. Esplorare e descrivere questo periodo è stata un’esperienza affascinante, anche se ha comportato in chi scrive una partecipazione emotiva che l’ha portata ad ammirare certi personaggi e ad odiarne altri: simpatie ed antipatie che, forse, hanno avuto il loro peso nel formulare le ipotesi necessarie a chiarire i lati bui della storia. Ma ogni notizia è sempre basata sui documenti e lo testimonia il ricco corredo di note.
Premessa – Prefazione – Fonti – Matrimonio nel mondo romano – Divorzio nel mondo romano – Vari tipi di matrimonio – La cerimonia – Donne – La donna tra il I sec. a.C. e il I sec. d.C. – Costumi e moralità – Cesare – Cornelia – Pompea – Servilia – Porcia – Calpurnia – Le amanti – Nicomede – Assassinio di Cesare – Funerali di Cesare – Augusto – Lo scontro – Clodia – Scribonia – Giulia – Livia – Augusta – Antonio – Fadia et Antonia – Fulvia – Cleopatra – Ottavia – Ripudio – Azio – Disfatta e fuga – L’addio di Dioniso – L’aspide – Cronologia – Glossario – Indice analitico dei nomi – Indice analitico dei luoghi – Bibliografia – Fonti – Abbreviazioni – Indice illustrazioni.
L’Arte di Curare con le Pietre
Un Manuale
Autore/i: Gienger Michael
Editore: Edizioni Crisalide
prefazione dell’autore, fotografie di Ines Blersch.
pp. 424, nn. illustrazioni a colori e b/n, Spigno Saturnia (LT)
Questo libro rappresenta un importante contributo alla conoscenza dell’affascinante mondo dei minerali e delle loro proprietà terapeutiche. In esso, per la prima volta, vengono presentati in modo scientifico e sistematico i principi su cui si basa la terapia con i minerali e le pietre.
Nella prima e seconda parte, l’autore presenta con chiarezza i fattori dai quali dipendono le proprietà terapeutiche dei minerali. Questi sono fondamentalmente quattro: il tipo di genesi del minerale, la sua struttura cristallina, la sua composizione chimica ed il suo colore. La comprensione di come questi quattro fattori interagiscono fra di loro permette di individuare le caratteristiche terapeutiche di qualsiasi pietra, cristallo o minerale.
La terza parte contiene numerose schede, nelle quali vengono riportate le proprietà terapeutiche dei principali minerali, ai vari livelli dell’essere umano: fisico, psicologico, mentale e spirituale.
Il lettore non mancherà, infine, di apprezzare le magnifiche foto a colori, che ben esprimono la passione e la cura con cui questo libro è stato prodotto.
Michael Gienger è stato fin dalla sua infanzia un appassionato collezionista di pietre e minerali. Ha approfondito la sua conoscenza dei metodi di cura naturali in una delle principali scuole tedesche del settore. Negli anni ottanta ha costituito un gruppo di ricerca sulle proprietà terapeutiche dei minerali, gruppo che ha lavorato per molti anni e sulle cui scoperte è fondamentalmente basato il materiale presentato in questo libro.
Si può considerare il fondatore della Terapia con i minerali, come disciplina autonoma fondata su basi scientifiche. Vive attualmente in Germania, dove svolge la sua attività di scrittore ed insegnante.
Vedute sul Mondo Reale – Gurdjieff Parla ai Suoi Allievi
1917-1931
Autore/i: Gurdjieff Georges Ivanovič
Editore: Neri Pozza Editore
introduzione dell’autore, traduzione di Igor Legati.
pp. 280, Vicenza
Le idee di G.I Gurdjieff sono principalmente note ai lettori attraverso lo scritto di un suo allievo, P.D. Ouspensky, che trasmise l’insegnamento ricevuto direttamente da Gurdjieff nel libro Frammenti di un insegnamento sconosciuto. Ouspensky ci ha lasciato una straordinaria testimonianza del lavoro fatto con Gurdjieff, tra gli anni che vanno dal 1915 al 1923, e il suo libro è sempre stato ritenuto una traccia genuina di questo lavoro.Tuttavia il racconto di Ouspensky non poteva essere esaustivo, data soprattutto la natura del suo soggetto: “Le idee del Lavoro” e la figura di colui che meglio di tutti aveva incarnato queste idee, George Ivanovitch Gurdjieff.
Le opere scritte direttamente da Gurdjieff parlano di un insegnamento che viene da lontano e ne lasciano intuire la grandezza nei piccoli frammenti o negli improvvisi bagliori che talvolta sorprendono il lettore più attento, ma soprattutto mettono di fronte l’uomo contemporaneo ad un insegnamento la cui vastità non cessa di sorprendere.
L’opera di Gurdjieff ci sorprende nel comunicarci immediatamente il senso di una novità e insieme il legame con una tradizione. In questo senso Vedute sul mondo reale, ci offre la possibilità di gettare un ulteriore e diverso sguardo sull’insegnamento, presentandoci un aspetto del lavoro di Gurdjieff che non appare così chiaramente né nel libro di Ouspensky, né nelle opere scritte da Gurdjieff stesso.
È un libro particolare in quanto non è il frutto del lavoro di un singolo, ma presenta una serie di testimonianze di quegli incontri così frequenti che Gurdjieff aveva coi suoi allievi nei momenti più inattesi e nei luoghi più disparati. Siamo qui più vicini al cuore del “Lavoro”, più vicini al momento in cui la trasmissione di questo insegnamento si faceva concreta nell’istante del contatto diretto col “Signor Gurdjieff” Questi resoconti non sono un trattato di filosofia, eppure la profondità di quelle parole semplici e dirette risveglia nell’uomo il senso di una domanda che può aprire il varco verso un mondo “più reale” (D.C.)
«Esci una sera sotto un vasto cielo stellato, alza gli occhi a quei milioni di mondi sopra la tua testa.
Guarda la Via Lattea.
In quell’infinità, la Terra si dissolve, sparisce e con essa sparisci anche tu.
Dove sei? Chi sei? Cosa vuoi?
Dove vuoi andare?
Ti attende un viaggio lungo e difficile e non sai se ti potrai riposare.
Ricordati dove sei e perché sei lì.
Non avere troppa cura di te, e rammenta che nessuno sforzo viene mai fatto invano.
E adesso puoi metterti in cammino».
(Georges Ivanovič Gurdjieff)
George I. Gurdjieff (1877 1949), nato ad Alessandropoli nella Russia meridionale, da un ricco allevatore di pecore che godeva grande fama come narratore popolare, fu educato da prima alla grande tradizione orale propria delle regioni a sud del Caucaso dove si incrociano culture diverse e antichissime, poi a rigorosi studi scientifici e ad una profonda educazione religiosa da sacerdoti armeni. Dopo aver viaggiato a lungo in Europa, Africa, Medio Oriente, Asia Centrale per raccogliere i frammenti sparsi delle antiche tradizioni di saggezza, si dedicò a ricostruire organicamente la conoscenza della verità perduta e a trasmetterla agli occidentali attraverso l’insegnamento e, più tardi, una serie di libri ancora oggi fondamentali per tutti coloro che sono interessati alla ricerca spirituale. La Neri Pozza ha pubblicato nel 1999 I racconti di Belzebù a suo nipote.
Saghe e Racconti dell’Antica Irlanda – 2 Volumi
Druidi, Bardi e Guerrieri
Autore/i: Agrati Gabriella; Magini Maria Letizia
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
introduzione delle autrici.
vol. 1 pp. XXIII-336, vol. 2 pp. 337-744, 1 cartina b/n f.t., Milano
Distruzioni, corteggiamenti, viaggi, invasioni, concepimenti, follie: sono i temi dei racconti che i cantori dell’antica Irlanda hanno tramandato oralmente e che a partire dal VI secolo i monaci cristiani hanno poi messo per iscritto, accogliendo con curiosità ed entusiasmo le tradizioni pagane del loro popolo. Tratte da codici e manoscritti medievali rigorosamente tradotti e commentati, le saghe della terra d’Irlanda ci fanno rivivere, tra la leggenda e la storia, la tragedia e il sorriso, gli scontri e gli amori di stirpi divine e umane. Si combatte per conquistare una donna o un regno, per vendicare un torto o un congiunto ucciso, contro mostri, nani, giganti. Ma si lotta anche per il possesso di un cane o per la porzione migliore in un banchetto, alla testa di grandi schiere o in singolar tenzone: a volte protetti dalla magia, altre volte insidiati dalle oscure forze druidiche, perché dappertutto, sui campi di battaglia e nelle alcove reali, sulle verdi pianure e tra i flutti del mare, dominano i gessa, i divieti profetici del fato.
Volume Primo
Introduzione
Saghe e Racconti dell’Antica Irlanda
- Ciclo mitologico
- Le storie delle invasioni
- Come le storie antiche si trasmisero in Eriu
- La prima invasione
- La seconda invasione
- La terza invasione
- La quarta invasione
- La quinta invasione
- La seconda battaglia di Mag Tured
- La tragica morte dei figli di Tuirenn
- Il sogno di Oengus
- Il corteggiamento di Etain
- La distruzione dell’Ostello di Da Derga
- Ciclo dell’Ulster
- La storia del maiale di Mac Datho
- L’ebbrezza degli Ulaid
- Il corteggiamento di Findabair o la razzia della mandria di Froech
- Conversazione nel talamo
- L’esilio dei figli di Usnech
- La morte di Cu Chulainn
- La morte di Loegaire Buadach
- L’assedio della fortezza di Etar e la morte di Mes Gegra
- La morte di Conchobor
Volume Secondo
- Ciclo di Finn
- Le cause della battaglia di Cnucha
- Le imprese giovanili di Finn
- L’inseguimento di Diarmaid e di Grainne
- Il nascondiglio sul Benn Etair
- La caccia al sid della Bella Donna
- La morte di Finn
- Il colloquio degli anziani
- Per la morte di un’oca
- L’appuntamento dooo la morte
- Ciclo dei Re
- La morte di Fergus figlio di Lete
- L’avventura di Conla
- Le avventure di Art figlio di Conn
- La battaglia di Mac Mucrama
- I canti della casa di Buchet
- La storia di Baile dalla Voce Chiara
- L’avventura di Cormac nella Terra della Promessa
- Le istruzioni di Cormac
- Come Ronan uccise il proprio figlio
- Storie di Mongan
- Il concepimento
- Storia in cui si dice che Mongan era Finn figlio di Cumall
- Le avventure dei figli di Eochaid Mugmedon
- Altre storie
- La visione di Mac Conglinne
- La navigazione della barca di Mael Duin
- Storie dei nomi di luogo
Glossario
Storia Segreta dei Mongoli
Autore/i: Anonimo
Editore: Longanesi & C.
a cura di Sergej Kozin, introduzione di Fosco Maraini, traduzione di Maria Olsùfieva, l’opera rientra nella sezione orientale curata da Gian Carlo Calza, in copertina: ritratto di Gengis Khan in un dipinto cinese.
pp. 272, 6 illustrazioni a colori f.t., Milano
La prima cosa che si domanda il lettore è perché questa Storia dei mongoli debba dirsi «segreta». Chi pensa di scoprirvi descrizioni d’orge succulente, o resoconti di perfidie e d’orrori ponga pure il libro da parte! La Storia, qui tradotta per la prima volta in italiano dal testo russo ben noto del Kozin, fu detta «segreta» in quanto riservata ai mongoli stessi, i quali non gradivano cadesse sotto gli occhi degli stranieri. E perché tanta pudicizia?
Semplicissimo. I mongoli discendenti di Gengis Khan, saliti ai fasti della regalità e dell’impero in paesi d’antica e raffinata civiltà quali l’Iran e la Cina, provarono ben presto disagio rileggendo il racconto così rude, disadorno, casareccio delle loro origini di barbari delle steppe.
D’altra parte ebbero caro il ricordo di fatti che riguardavano gli antenati forti e gloriosi che avevano «costruito lo stato». Il documento, per nostra fortuna, non venne distrutto, ma rimase sepolto negli archivi, divenne la «storia segreta» in un senso speciale e innocente. E proprio quest’innocenza, questa freschezza, costituiscono per noi il fascino dell’opera. Chi la scrisse (si suppone intorno al 1240) possedeva una cultura elementare. Negli ultimi capitoli, quando il racconto dei fatti si allarga dalle lotte tribali agli spazi d’un vero impero, il povero autore appare del tutto smarrito.
Ma nei primi tre quarti dell’opera, dove parla di casi individuali, d’amori e d’odi, di avventure e di cavalli, di tende, di cacce, di fiumi, di steppe, d’alleanze o di battaglie fra tribù, di patti, feste, inganni, vittorie, fughe, trionfi – è grande. La sua prosa stessa è succosa, tutta sangue, tendini e ossa. (Dall’Introduzione di Fosco Maraini)
La Storia segreta dei Mongoli (Manghol un nivca tobca’an) è il primo dei monumenti storici e letterari mongoli a noi noti. L’originale non è giunto fino a noi, ma nella seconda metà del secolo XIV essa fu trascritta in ideogrammi e tradotta in lingua cinese. Nel 1866 il missionario ortodosso padre Palladij (Pètr Kafarov, 1817-1878), che passò trent’anni a Pechino, ricostruì il testo originale mongolo e lo tradusse in lingua russa. Il testo cinese, secondo la copia manoscritta del periodo Yüan, apparve nel 1903 con il titolo Yuan ch’ao Pi-shi. Nel 1935 E. Haenisch ricostituì ancora una volta il testo mongolo e pubblicò Die geheime Geschichte der Mongolen, Leipzig. Nel 1941 apparve infine la traduzione in lingua russa dell’insigne mongolista e sinologo Sergej Kozin (1879-1956), che dedicò all’opera vent’anni di studi e alla cui edizione si richiama la presente pubblicazione.
La Sorgenti della Salute
Il metodo naturale per regalare più anni alla vostra vita e più vita ai vostri anni
Autore/i: Chenot Henri
Editore: Sperling & Kupfer Editori
prefazione e introduzione dell’autore.
pp. 196, illustrazioni b/n, Milano
Le sorgenti della salute non sono nascoste in qualche luogo segreto e non contengono sostanze miracolose distillate dall’alambicco di un alchimista. Si trovano invece in pochi principi semplici, ma fondamentali per il benessere: l’alimentazione sana, il sonno regolare, uno stile di vita lontano da tutti gli eccessi e dallo stress. Rispettando queste regole, l’uomo potrebbe vivere un centinaio d’anni in buone condizioni psicofisiche, pur passando attraverso modificazioni profonde dei ritmi vitali. Purtroppo, però, sono molto diffusi comportamenti scorretti – dei quali si ignorano o si sottovalutano le conseguenze – che causano degli squilibri destinati a trasformarsi presto o tardi in patologie. Per conservare l’integrità fino alla vecchiaia e utilizzare al massimo il proprio potenziale energetico, occorre rispondere adeguatamente ai bisogni del proprio corpo, assecondarne i cambiamenti, prevenire e correggere le disfunzioni alle quali è predisposto. Ma questo è possibile solo conoscendo a fondo i complessi meccanismi dell’organismo e le regole della nutrizione: nozioni così importanti che dovrebbero far parte del bagaglio culturale di ciascuno, a prescindere da preoccupazioni estetiche o dietetiche. Animato da tale convinzione, Henri Chenot utilizza gli insegnamenti millenari della medicina cinese e i risultati ottenuti dalla scienza occidentale per spiegare come riconoscere le proprie peculiari caratteristiche morfologiche, con i punti di forza e di debolezza che comportano, e come scegliere di conseguenza il tipo di alimentazione più adeguato, quello che rivitalizza i tessuti, facilita la disintossicazione, contrasta i processi dell’invecchiamento. La depurazione e la successiva rigenerazione, rese possibili dalle cure esclusivamente naturali proposte in questo libro, consentiranno non solo di aggiungere…anni alla propria vita, come si è ottenuto grazie ai progressi della medicina, ma più vita, più energia ai propri anni, a qualsiasi età.
Acidificazione • Antiossidanti • Armonia Psicofisica • Associazioni Alimentari • Autolisi • Cervello • Cicli di Costruzione e Distruzione • Circolazione Sanguigna E Linfatica • Cristallizzazione • Cuore • Depressione • Depurazione • Dieta • Digestione • Dimagrimento • Energia • Enzimi • Equilibrio • Età • Grassi • Gravidanza • Intossicazione • Invecchiamento • Metabolismo • Minerali • Muscolatura Nutrizione • Ormoni • Ossidazione • Peso • Prevenzione • Respirazione • Rigenerazione Cellulare • Ritmi • Sonno • Stress • Teoria dei Cinque Elementi • Vitamine • Yin E Yang.
Henri Chenot, catalano di nascita e francese di adozione, studioso di biologia, medicina energetica e psicologia, ha diretto un centro di rivitalizzazione a Cannes e un laboratorio di fitoterapia e aromaterapia in Bretagna. Nel 1980 si è trasferito in Alto Adige, prima a Solda e poi a Merano dove, presso l’«Espace Henri Chenot», applica la sua filosofia e sperimenta trattamenti cui si sottopongono con successo ospiti provenienti da tutto il mondo. Ha pubblicato due libri, La dieta energetica e L’equilibrio naturale, che divulgano i risultati delle sue ricerche in materia di alimentazione e di ecologia del corpo.
Le Donne dei Faraoni
Il mondo femminile dell’antico Egitto
Autore/i: Jacq Christian
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
introduzione dell’autore, traduzione di Alessandra Benabbi.
pp. 340, Milano
Come vivevano le donne nell’antico Egitto? Erano sottomesse come nel resto dell’Oriente o godevano di alta considerazione, come sembrerebbero suggerirci le testimonianze d’arte in cui appaiono sempre eleganti, serene, ma soprattutto dignitose?
Christian Jacq, egittologo che ha conquistato il pubblico con i romanzi del ciclo di Ramses, affronta ora il tema della condizione femminile sotto il regno dei faraoni. Attraverso una ricca galleria di ritratti, ricostruisce negli aspetti pubblici e privati, l’identità delle donne in quella lontana epoca, presentando figure conosciute come Nefertiti e Cleopatra, ma anche meno note.
Da questi quadri emergono sorprendenti particolari di vita quotidiana – dagli accorgimenti cosmetici alla moda, fino addirittura agli stratagemmi di contraccezione – ma specialmente viene alla luce come la donna fosse considerata, in ogni ambito spirituale e materiale pari all’uomo. Non le erano precluse le più elevate posizioni sociali: alcune donne hanno ricoperto alte cariche dello stato, e abbiamo notizia di imprenditrici, proprietarie terriere, amministratrici di beni e sacerdotesse.
In questo appassionante saggio che apre uno spaccato nella realtà del mondo antico, Christian Jacq presenta un aspetto inconsueto della raffinata civiltà faraonica e invita a fare la conoscenza, a una a una, delle donne egizie, che scandalizzarono i greci per la loro autonomia e indussero i cristiani a ricoprirne i ritratti di calce per scongiurare i rischi del loro fascino.
Christian Jacq, egittologo, saggista e romanziere, ha riscosso in Francia uno straordinario successo con i suoi libri sull’antico Egitto e ha ricevuto il premio Maison de la Presse dell’Académie francaise per “L’Egypte des grands Pharaons”. La sua saga su Ramses, pubblicata nel 1997 in cinque volumi, è diventata subito un bestseller. Uguale successo hanno avuto i suoi saggi (il mondo antico dell’antico Egitto, Conoscere l’antico Egitto, La Valle dei re) e il nuovo romanzo “Il faraone nero”.
La Mano che Indovina
L’arte di cercare acqua, minerali e altre risorse naturali o qualunque
Autore/i: Bird Christopher
Editore: Armenia Editore
traduzione di Ugo Dèttore, ringraziamenti e Introduzione dell’autore, illustrazioni di copertina: Michael Flanagan, illustrazioni interne: Winston Potter, disegni rabdomanti: Thomas Heston, titolo originale: The Divining Hand.
pp. 354, numerose illustrazioni b/n, Milano
La rabdomanzia ieri e oggi: magia, paranormalità o fenomeno fisico?
Come si praticava ieri e come si pratica oggi.
Quali sono i risultati concreti dei ricercatori?
La bacchetta del rabdomante può veramente trovare tutto ciò che il suolo e il sottosuolo terrestre nascondono?
Esistono spiegazioni scientifiche per questo straordinario fenomeno?
Potrebbe, in futuro, contribuire realmente alla soluzione del problema delle risorse energetiche sul nostro pianeta?
«La rabdomanzia», dice l’autore di questo saggio, «è la facoltà di cercare con l’aiuto di semplici strumenti tenuti in mano, come uno stecco a forcella, o un pendolino in fondo a un filo, qualsiasi cosa: vene d’acqua che scorrono in strette fessure sotterranee, giacimenti di petrolio, giacimenti di minerali, tubature o canali interrati, cavi elettrici, un aeroplano atterrato su una montagna deserta una persona smarrita o, forse, un tesoro nascosto».
Christopher Bird ha arricchito quest’opera enciclopedica, la più completa tra quante sono state pubblicate fino a oggi su questo argomento, di storie inconsuete ed eccitanti, illustrate e documentate da fotografie rare e diagrammi. Sono le testimonianze di rabdomanti famosi o, addirittura, entrati nella leggenda, di cui l’autore ha ricostruito la storia o raccolto di persona la testimonianza. Fra queste, vale la pena di ricordarne alcune tra le più curiose, come la vicenda di Martine De Bertereau che, verso la metà del 1600, ha dato un enorme contributo alle ricchezze minerarie della Francia applicando con successo la rabdomanzia nella ricerca di 150 miniere (e ne fu ricompensata…con la prigione a vita inflittale dall’Inquisizione). Il sacerdote francese Abbè Mermet che, nel XIX secolo, trovò acqua per i monaci, in Colombia, su una mappa dei territori del monastero. Un noto rabdomante che, nel 1963, ha diagnosticato correttamente una grave malattia vertebrale in una bambina di 2 anni, dopo che il suo medico curante, aiutato da analisi di laboratorio e raggi X, aveva fallito nell’identificare la malattia. E poi, il capitano Vo-Sum della marina sudvietnamita che, praticando la rabdomanzia con un pendolino, nel gennaio del 1974 riuscì a localizzare nel mare della Cina meridionale una scialuppa di dispersi dopo una battaglia navale. Il rabdomante californiano Jack Livingston che ha individuato un migliaio di pozzi d’acqua, molti dei quali scoperti durante la grande siccità del 1977 (lo stesso Livingston fù udito vantarsi, e con ragione: «Non ho mai visto uno dei miei pozzi diventare secco, fino ad oggi»). Il favoloso Stephan Ries che riuscì ad arricchirsi in modo inverosimile scoprendo pozzi d’acqua. Fra storie, aneddoti, testimonianze interessantissime, sui molti modi di praticare la rabdomanzia e su tutte le sue possibili applicazioni, questo volume propone una storia completa di questa antichissima arte nel mondo, attraverso i secoli (inclusi gli affascinanti sviluppi di questi ultimi anni in Unione Sovietica); l’autore analizza inoltre, nei minimi particolari, tutte le teorie attuali cercando di dare una spiegazione a questo straordinario fenomeno e per ogni suo aspetto fornisce una lunga, dettagliata spiegazione.
La Mano che Indovina è un invito per ricercatori seri che desiderino sperimentare la rabdomanzia, una facoltà che, data la richiesta sempre crescente di risorse naturali e il progressivo scarseggiare di tutto ciò che proviene dal nostro pianeta, un giorno, praticata su basi scientifiche, potrebbe forse rivelarsi uno straordinario dono per l’umanità.
Christopher Bird è un noto studioso e ricercatore del paranormale e di tutti i fenomeni della natura. Ha pubblicato numerosi articoli per importanti riviste americane quali “American Mercury” e “Partisan Review”. È redattore dell’americana “New Age” e dell’inglese “Journal of Paraphisics”. È co-autore, con Peter Tompkins del volume Vita Segreta delle Piante, pubblicato in Italia. Attualmente vive a Washington.
Note: All’interno della pubblicazione dopo i ringraziamenti una citazione estratta da una lettera a Henry Mager, esperto rabdomante e autore di I Rabdomanti e le loro Procedure (Parigi 1913), da parte di Charles Carmejeanne, Presidente della Società Regionale degli Architetti della Francia Nord-Occidentale.
Ringraziamenti
Introduzione: L’essenza della rabdomanzia
Prima parte: Un fatto non speciale
- Tre professionisti
- Il soggetto proibito
Seconda parte: Le origini
- Dalla divinazione alla rabdomanzia
- L’alba della rabdomanzia
- Sorciers o Sourciers?
- I rabdomanti messi alla prova dagli scettici e dall’elettricità
- Fisico o sidereo: una questione pendolare
Terza parte: Nuova acqua dalla roccia?
- Iceberg o “acque della terra”?
- La politica dell’acqua
Quarta parte: Indago Felix: la ricerca fruttuosa
- Petrolio!
- I marines americani imparano a fare i rabdomanti
- Navi e persone nei guai
- Terreni minerari
Quinta parte: Sfide alla scienza
- Il sesto senso dell’antropomagnetometro
- Un rabdomante elettronico
- Il potenziale medico
Conclusione: “La percezione del mondo soprasensibile”
Appendice
Bibliografia
I Libri del Volo di Leonardo Da Vinci
Autore/i: Leonardo Da Vinci
Editore: Editore Ulrico Hoepli
nella ricostruzione critica di Arturo Uccelli con la collaborazione di Carlo Zammattio, con una introduzione analitica.
pp. XXXIII-238, oltre 400 disegni ricavati o ridisegnati dagli originali, Milano
Sommario:
Introduzione
Libro primo
Del Moto dei Venti
Libro secondo
Delle Cose che Discendono Infra l’Aria
Libro terzo
Della Resistenza dell’Aria
Libro quarto
Anatomia dell’Alia delli Uccelli
Libro quinto
Operazione delle Penne per Diversi Moti
Libro sesto
Valitudine dell’Alie e Coda Sanza Battimento d’Alie e con Favor di Vento a Guidarsi
Libro settimo
Volo Sanza Battimento d’Alie
Libro ottavo
Del Volare per Battimento d’Alie
Libro nono
Del Volare in Comune
Libro decimo
Del Volo Strumentale
Caratteri Cinesi
Dal disegno all’idea – 214 caratteri per comprendere la Cina
Autore/i: Fazzioli Edoardo; Chan Mei Ling Eileen
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
nuova edizione riveduta e corretta, calligrafia di Rebecca Hon Ko.
pp. 252, nn. illustrazioni a colori e b/n, Milano
“Un gioco intelligente, un modo curioso e stimolante per risalire alle radici della lingua cinese, per comprenderne lo spirito, la filosofia, il fascino.”
Un gioco curioso e stimolante per accostare il lettore a una cultura antica e ricca di fascino com’è quella cinese: scoprire la ricchezza di significati nascosta nei 214 caratteri radicali – tanti sono i segni fondamentali della scrittura cinese – è il gioco sapiente che in questo libro ci propongono gli autori guidandoci attraverso i meccanismi di una lingua viva da seimila anni, parlata da oltre un miliardo di uomini. Questi 214 segni di raffinata eleganza, che ancor oggi trattengono nelle loro forme il riflesso dei primitivi pittogrammi, sto la chiave di lettura dei cinquantamila caratteri del dizionario cinese e soprattutto l’espressione tangibile di una civiltà millenaria. In ciascuno di essi è racchiuso un messaggio, un brano di storia, una briciola di saggezza , una nota di costume. Riconoscere questi segni fondamentali, afferrarne la struttura grafica, risalire al significato originario, osservarne le forme e capire i motivi della loro evoluzione, è un modo insolito e seducente per penetrare un mondo all’apparenza difficile e misterioso, per “navigare” in una lingua altrimenti riservata a una ristretta cerchia di eletti.
Edoardo Fazzioli, giornalista professionista, sinologo. Corrispondente per l’Estremo Oriente di una agenzia internazionale con sede in Hong Kong negli anni 1960-70, ha studiato alla Hong Kong University. Dal 1973 collabora con l’Istituto Italo-cinese per gli scambi economici e culturali. I lunghi soggiorni in Cina gli hanno permesso di approfondire, ampliare ed aggiornare la sua conoscenza della civiltà cinese. Da studi, ricerche, esperienze sono nate diverse pubblicazioni. Tra queste, Ben Cao, i rimedi naturali dell’antica Cina, Mondadori 1989, tradotto in francese, tedesco, svedese, finlandese, Il trono del Drago e i figli del Cielo, Mondadori 1990. La moda nella storia della Cina, Mondadori 1991 e Il Classico dei tre caratteri, Editrice Bocca 1993.
Eileen Chan Mei Ling, nata a Hong Kong e compiuti gli studi universitari presso l’Hong Kong Institute of Education, è entrata nel mondo della scuola prima come docente e poi come preside. Dal 1972 vive in Italia, dedicandosi con il marito Edoardo Fazzioli allo studio della cultura cinese. Storia, letteratura, arte e, in modo particolare, i caratteri sono i temi della sua ricerca come scrittrice e l’oggetto della sua ricerca come scrittrice e l’oggetto della sua espressione artistica come calligrafia. Con il marito ha pubblicato Ben Cao, i rimedi naturali dell’antica Cina, Il trono del Drago e i figli del Cielo, La moda nella storia della Cina, Il Classico dei tre caratteri.
L’Alfabeto Ebraico
Stili, varianti, adattamenti calligrafici
Autore/i: Mandel Gabriele
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, presentazione di rav Elia Kopciowski, introduzione dell’autore.
pp. 144, nn. illustrazioni a colori e b/n, Milano
“Il Fascino del Mondo ebraico attraverso la scrittura: l’alfabeto, i segni, le applicazioni calligrafiche dall’antichità ai giorni nostri forniscono un panorama ampio ed esauriente di una cultura e di una civiltà.”
Conoscere l’alfabeto permette di scrivere, ma conoscere i valori segreti delle lettere ci permette di possedere la “Conoscenza dei Misteri”. L’alfabeto ebraico ha, per la speculazione qabbalistica, un valore eminente: esso non è solamente il veicolo di transito di ogni pensiero, ma – ne fa fede la Bibbia – è il pilastro portante sul quale è stato creato l’intero universo.
Immutabile nei secoli, come immutabile è stata la realtà del popolo ebraico con i suoi valori mistici, esoterici, speculativi; e di tutto ciò questo libro offre in breve una testimonianza completa.
Lo Zòhar (Libro dello splendore) narra che, quando ancora tutto era caos, ogni lettera si presentò a Dio chiedendogli di essere usata per realizzare la Creazione. L’alfabeto ebraico non va quindi visto come una semplice sequenza di segni atti a trascrivere parole e frasi. Addentrandosi nella tradizione esoterica si scopre che a ogni lettera è stato attribuito un fondamento della conoscenza religiosa stessa, e questa si basa sulle lettere quali ricettacoli della potenza divina.
Conoscerne i valori, capire le inferenze, penetrare a fondo i misteri anche magici dell’alfabeto ebraico ci rende partecipi del grande mistero dell’universo, secondo quella scienza biblica che è alla base di ogni cultura e di ogni sapere monoteista.
Nella seconda parte del volume viene presentata una panoramica dell’uso estetico delle lettere, nei manoscritti e nei libri a stampa che, fra i più antichi, sono patrimonio dell’umanità tutta.
Gabriele Mandel è docente universitario, scrittore, pittore, psicologo. Laurea Honoris Causa dell’Università Statale di Konya (Turchia), che successivamente gli ha Biblioteca della Facoltà
Di Lettere.
Membro fondatore e membro del Consiglio direttivo dell’Averroes Internazionale Islamica di Cordoba.
Autore di 179 volumi pubblicati dai maggiori editori italiani (Rizzoli, Mondadori, Rusconi, Longanesi, Edizioni San Paolo, Franco Maria Ricci ecc.), molti dei quali tradotti in più lingue lingue. Recentemente ha pubblicato nella stessa collana presso la Mondadori il volume l’Alfabeto arabo. All’attività teorica ha affiancato quella figurativa, come incisore, calligrafo e ceramista.
Vestigia Templari in Italia
Autore/i: Capone Bianca
Editore: Edizioni Templari
prefazione dell’autrice, introduzione di Maria Lo Mastro, in copertina «porta templare originale» 1200 bassorilievo scolpito da M. H. – proprietà di Maria Lo Mastro.
pp. 128 + appendice di 58 pp. non numerate, nn. ill. b/n, Roma
“Se non si riesce a far luce su fatti o avvenimenti odierni o di un passato assai prossimo, come è possibile stabilire la – Vera Verità – di accadimenti che appartengono a tanti secoli or sono?”
- Quale è la verità?
- È sempre, veramente vera, la nostra verità?
- E, siamo nella verità, allorquando ci peritiamo di esprimere i nostri dubbi, o di giudicare, artata o falsata una notizia che coinvolge la collettività?
- E, domani, quale sarà la verità presentata di questi nostri tempi?
- Quale profilo, quale angolatura farà testo?
Lo studio di Bianca Capone molto attinge dagli storici locali, sia d’epoca che dei nostri giorni, mi auguro che questo volume possa offrire nuove sollecitazioni di studio e di ricerca sui Cavalieri rossocrociati.
Sia altresì di sprone ai pensatori ed agli studiosi di ogni Paese e Città, acchè fermino, sulla carta, la “nostra storia” – quella storia vissuta giorno per giorno, che non risente del potere locale o centrale ma, vive, nella sensibilità della partecipazione.
Essa è l’illustrazione unica e vera, del tempo, dell’ambiente, delle motivazioni individuali e collettive che caratterizzano l’essere “lo status” nella sua cruda realtà, senza il filtro ripensato dell’ieri, già passato, che già oggi è domani.
L’argomento Templari, nelle sue significazioni “di ieri e di oggi” – “storiche, etiche, politiche e di strutturazione” risveglierà l’interesse di ricercatori e studiosi, acchè altre pietre si aggiungano ad un mosaico, che ancor oggi invita e chiede: Vera Luce.
Biance Capone, laureata in lettere, è nata a Roma, da padre toscano e da madre venezuelana. Forse la sua permanenza in Venezuela e quell’essere un misto sangue, l’hanno portata ad amare intensamente tutto ciò che è circondato da mistero. Interessanti sono i suoi studi sul mondo etrusco, editati da Longanesi e su importanti riviste specializzate. È la prima che a livello nazionale ha compiuto una ricerca storica e sistematica dei Templari in Italia.
Prefazione e Introduzione di Maria Lo Mastro
Cap. I – Dal Concilio di Troyes al Concilio di Vienne
Cap. II – I Templari sul Tanaro
Cap. III – I Templari nella Piana Piemontese
Cap. IV – I Templari delle Mansioni Lombarde
Cap. V – I Templari sui Colli Veneti
Cap. VI – I Templari del Nord-Est
Cap. VII – I Templari sulle Strade Emiliane e Romagnole
Cap. VIII – I Templari e il Mistero della Spina
Cap. IX – I Templari e i Processi in Toscana
Cap. X – I Templari del Piceno e dell’Umbria
Cap. XI – Itemplari degli Abruzzi
Cap. XII – I Templari nelle Paludi Pontine
Cap. XIII – I Templari sui Monti Lucani
Cap. XIV – I Templari Pugliesi e la Confisca dei loro Beni
Cap. XV – I Templari nella Sicilia Jonica
Andar per Mansioni
La Saga dell’Alchimia
Autore/i: Bangrazi Alfio
Editore: Edizioni Paracelso
pp. 64, nn. illustrazioni e foto a colori, Roma
Indice:
- Il Tribolato
- Il Drago
- Acqua e Fuoco
- L’Unus
- Il Quadrilobato
- La Mela
- L’Ouroboros
- La Falce di Luna
- Il Cigno Trafitto
- La Sirena
- Il Salvadanaio
- SPQR
- La Semina
- La Torre
- Il Primo Quarto di Luna
- Il Pazzo
- La Stella Maris
- L’Albero Divelto
- Il Labirinto
- La Scimmia
- Il Comandamento
- Il Logoro
- Il Doppio Fuoco
- I Tre Costituenti
- Il Pesce Ermetico
- I Serpenti Avvinghiati
- Il Lapin
Aldilà Gioioso Risveglio
Esperienze dall’invisibile
Autore/i: Alvisi Gabriella
Editore: Editoriale Nuova
prefazione di Jean Prieur, introduzione dell’autrice.
pp. 288, Milano
Attraverso la «metafonia», Gabriella Alvisi ha stabilito un «ponte vivente» tra l’Aldilà e la nostra dimensione, captando sui suoi nastri le «voci dei viventi di ieri». Queste esperienze, condotte in anni di ricerche, testimoniano le ragioni della speranza: al termine del cammino terreno, ci attende un gioioso risveglio. L’Altrove metafisico non è un mondo separato, ma una presenza scientificamente dimostrabile, in grado di comunicare con noi. Le «voci trascendenti» in contatto con Gabriella Alvisi sono spiriti dolci, buoni, affettuosi. Parlano di luce e di amore, incidono canti, intessono un dialogo. Tra i suoi invisibili amici, oltre alla figlia Roberta, ci sono personaggi noti, come papa Luciani o Maurizio Arena, o sconosciuti, come l’«entità pope» e tanti, tanti altri. Tutto è documentato con uno studio attento, che si basa su prove rigorose e sull’uso di strumenti sofisticati. Questo libro costituisce un viaggio appassionante. Perché il mistero non è soltanto l’inconoscibile. È fascino.
Le ricerche che Gabriella Alvisi conduce da anni si propongono di dimostrare la certezza della sopravvivenza ultraterrena. Per questo, ha compiuto studi interdisciplinari, in campo religioso, etnologico, sociologico, psicologico e parapsicologico. E tra le massime autorità nel campo della metafonia. Autrice di libri di largo successo, Le voci dei viventi di ieri e Il libro della speranza, ha collaborato a riviste specializzate, ha tenuto conferenze – alcune delle quali date alle stampe – in numerose città d’Italia, in Messico e negli Stati Uniti; è tra i fondatori del Gsam, il «Gruppo sperimentale di audizione metafonica», che ha sede a Udine.
Le sue numerose apparizioni televisive hanno fatto di lei un vero e proprio «personaggio».
Gabriella Alvisi è da lunghi anni studiosa di metafonia.
La piuma d’oro riprodotta in copertina è un simbolico sostegno alla sua attività di ricerca: l’ha infatti ricevuta da un’entità-guida fisica del medium del «Cerchio 77» di Firenze.
Come Leggere Paperino
Ideologia e politica nel mondo di Disney
Autore/i: Dorfman Ariel; Mattelart Armand
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore
prima edizione italiana, commento al libro di Héctor Schmucler, traduzione dallo spagnolo di Gianni Guadalupi.
pp. 184, nn. illustrazioni b/n, Milano
L’idea borghese del lavoro intellettuale come non produttivo insiste da un lato nel mantenere la dicotomia consacrata dalla divisione sociale del lavoro, dall’altro nell’emarginarlo dai conflitti che scoppiano necessariamente nella produzione di beni materiali. Apparentemente ci sono territori dell’umano in cui la lotta di classe non esiste. Per esempio, negli attributi assegnati all’infanzia: purezza, ingenuità. Come leggere Paperino dimostra il contrario: nulla sfugge all’ideologia. Nulla, quindi, sfugge alla lotta di classe. Il libro tende a smascherare i meccanismi con cui l’ideologia borghese si riproduce attraverso i personaggi di Disney. L’analisi indaga sulla struttura dei fumetti, mostra l’universo di doppi significati in essi nascosti, che svolgono un ruolo fondamentale per la comprensione del messaggio. Paperino è la metafora del pensiero borghese che penetra insensibilmente nei bambini attraverso tutti i canali di formazione della struttura mentale. È la manifestazione simbolica di una cultura che incentra tutti i suoi significati sull’oro e lo rende innocente staccandolo dalla sua funzione sociale. Qui il denaro non appare come elemento di rapporto tra il capitalista e la società, passibile quindi di ingiustizie. L’ansia di denaro di Paperone è solo una perversione individuale. Sulla stessa linea, tutti i personaggi disneyani emergono come individualità psicologiche e non come prodotti di rapporti sociali. Accanto all’avaro esistono l’inventore, i cattivi, i buoni. Sono comportamenti astratti e non funzioni concrete di una realtà sociale.Siamo ormai lontani dall’aneddoto Disney: siamo nel campo della politica. Non per nulla la stampa mondiale si è largamente interessata a questo libro. “France Soir”, dedicandovi un articolo, lo ha intitolato a tutta pagina “Paperino contro Allende” e l’Associated Press, parlandone istericamente, ne ha citato questa frase: “Finché la sua figura sorridente passeggerà innocentemente per le strade del nostro paese, finché Paperino sarà potere e rappresentazione collettiva, l’imperialismo e la borghesia potranno dormire sonni tranquilli.”
Ariel Dorfman, critico letterario, e nato in Cile nel 1942. Si occupa particolarmente di letteratura per l’infanzia. Il suo ultimo libro s’intitola Imaginación y violencia en America.
Armand Mattelart, sociologo, è nato in Belgio nel 1936 e risiede in Cile dal 1962. Ha scritto molti libri sull’imperialismo culturale nei paesi sottosviluppati e sul mass media. La sua opera più recente è Comunicación masiva y revolución socialista. Entrambi sono professori all’Università del Cile.
Il Canto del Silbaco
Massacro in Amazzonia
Autore/i: Meunier Jacques; Savarin Anne-Marie
Editore: Arnaldo Bolla Editore
traduzione dal francese di Dino Bolla.
pp. 244, Torino
Sono soltanto più di un milione (alcuni di cono 400.000, altri 2.000.000) e cercano di sopravvivere alla men peggio. Cacciati come bestie selvagge dai conquistatori spagnoli e portoghesi, sfruttati dai grandi proprietari terrieri, dai baroni del caucciù o, più semplicemente, dai piccoli commercianti, la loro condanna sembra ormai scontata. […] Jacques Meunier e Anne-Marie Savarin si sono proposti di raccontare la storia tragica e tuttora in svolgimento di questo continente. […] Nonostante le condizioni di sopravvivenza divengano di giorno in giorno più precarie, questi primitivi rivelano un senso sociale e un equilibrio da far invidia ai nostri formicai urbani. […] Gli autori sono rigorosi: la loro vita merita rispetto quanto la nostra. Forse c’è ancora una piccola speranza di far capire al mondo, e specialmente ai governi dei paesi interessati, che bisogna riconoscere il diritto di vivere anche a coloro che vengon considerati «selvaggi». Non facendone delle scorie umane condannate alle baracche di periferia e alla mendicità, ma lasciandoli vivere liberamente al ritmo che è loro proprio.
Introduzione
I. – UN NUOVO MONDO
Come si può essere indiani?
- Il mito del buon selvaggio
- La leggenda del Silbaco
- Il mito del cattivo selvaggio
L’inferno verde della letteratura
- Un grande giardino botanico
- Piranha! Piranha!
- Il boa e l’arcobaleno
- Il curato: un’arma chimica
- Come ridurre una testa
- Noi, gringos
L’Amazzonia, da Orellana a Brasilia
- Le grandi scoperte Bandeiras e bandeirantes
- Le tribolazioni d’una signora
- Morire in Amazzonia
- I merciaiuoli
- Città amazzoniche
- Brasilia, «il sogno di cemento
I giorni del caucciù
- La corsa al nuovo oro
- Il «seringueiro»
- Un capitalismo primitivo
- I Baroni del caucciù
- Le prime disillusioni
- Ford in Amazzonia
- La ferrovia Madeira-Mamoré
- Piccolo diario della «Mad Mary»
- Questa fu la triste epopea del caucciù
II – INDIANI
Le conquiste primitive
- Uomini venuti dall’Asia
- 18.000, 20.000 0 25.000 anni
- Gli unici veri uomini
- Le grandi famiglie
- L’avventura indiana
- Variazioni sul fuoco
La guerra le donne e la pace
- Più vicini alla natura…
- L’amore indiano
- …e le donne calarono dal cielo…
- La covata: uno psicodramma
- Un capo per la pace
- Quando la guerra è un rito
- L’antropofagia
- Il ruolo dello sciamano
Incivilirli a farne dei reietti?
- I figli di Colombo
- Tristi creoli
- Indiani disindianizzati
- I doni avvelenati
- Penombra e quiete
- Leggi per gli Indiani
L’Amazzonia del genocidio
- L’albero che uccide
- Storia di Rosario De Campos moglie d’un seringueiro boliviano
- Uccidere un Indiano non è uccidere
- Le malattie al servizio dei coloni
- «Pionieri» contro «primitivi»
- Cronaca del «Servizio Protezione Indiani» ovvero: storia d’una impotenza
- Lo Statuto dell’Indiano
- Salvate gli Indiani!
III. – IL CANTO DEL SILBACO
Brani di un diario di viaggio
- Ayahuasca: l’L.S.D. della giungla
- L’uomo nella laguna
- Dalla droga alle ceneri
- Il mito della testa tagliata
- Un’altra storia di testa tagliata
La conquista oggi di Stefano Varese
La Politica dell’Esperienza e l’Uccello del Paradiso
Autore/i: Laing Ronald D.
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore
prima edizione italiana, traduzione di Aldo Tagliaferri.
pp. 192, Milano
Questo è un libro difficilissimo da presentare, è un libro scritto da uno psichiatra, da un uomo politicamente impegnato, da un poeta, da un individuo angosciato e insieme tutt’altro che disposto a vivere nell’angoscia, è un libro scritto all’insegna di questa convinzione: Il Terribile è Già Accaduto.
Partendo dalla convinzione che Non Esiste un Uomo Normale, nel tentativo di fornire una risposta valida alle proprie numerose ed allarmanti domande, Laing, autore di un libro famoso, “The Divided Self”, analizza le “camicie di forza” che la società borghese impone all’individuo, la distruzione delle “potenzialità umane”, la costrizione, la privazione, la scissione e, in rapporto con tutte queste sempre più stringenti aberrazioni sociali, il luogo della “pazzia”, della droga, dell’impulso alla libertà… “Schizofrenico”, egli dice, “potrebbe essere semplicemente colui che non è riuscito a sopprimere i suoi istinti normali per conformarsi ad una società normale…”
Introduzione
La politica dell’esperienza
- L’esperienza e le persone
- L’esperienza psicoterapeutica
- La mistificazione dell’esperienza
- Noi e loro
- L’esperienza schizofrenica
- L’esperienza trascendentale
- Un viaggio di dieci giorni
L’uccello del paradiso
I Mistici dell’Islam – Antologia del Sufismo
Autore/i: Autori vari
Editore: Ugo Guanda Editore
cura e introduzione di Eva De Vitray-Meyerovich.
pp. 392, Parma
« Il sufi è colui che nei due mondi non vede altro che Allah », dice Abu Bakr Shibli di Bagdad; « L’uomo di Dio è un oceano senza limiti, e senza nubi fa piovere perle, … possiede cento lune e firmamenti », gli fa eco Rumi, il grande poeta persiano, uno dei geni più eccelsi della spiritualità universale: è a loro, ai sufi, che dobbiamo chiedere l’essenza della mistica islamica, l’appassionato insegnamento di un’esperienza spirituale abbagliante, ai limiti dell’ineffabile. E sono i sufi che si rivolgono a noi, in immagini vertiginose, nella ricca scelta dei loro testi curata da Eva de Vitray-Meyerovitch. La studiosa, una delle massime autorità mondiali nel campo dell’islamistica, ha raccolto secondo alcuni temi portanti una materia di straordinaria ricchezza, che come un prisma dalle mille facce rimanda infiniti, luminosissimi raggi. Accanto alle opere dei Maestri (Ibn al-’Arabi, Ghazali, Jami, Nizami e numerosi altri), il lettore potrà scoprire un antico patrimonio di leggende e poemi, frutto prezioso della saggezza dei popoli. Scandite nelle lingue più svariate (dall’arabo al persiano al serbo-croato) e sparse in un vasto arco temporale (dall’ottavo al ventesimo secolo), queste parole ispirate ci rivelano, oltre la complessità, un potente orientamento unitario, riflesso, del resto, di quell’unicità divina che dell’islamismo costituisce il fondamento primo. Tracciata sulla stretta osservanza del Corano e delle pratiche rituali, ma solcata da una vena di forte esoterismo, la « Via » del sufi è il lungo cammino dell’anima umana verso la perfezione spirituale: dal noviziato in una confraternita all’iniziazione, fino alle tappe graduali dell’unione a Dio. La ricchezza di pensiero è varietà di forme letterarie; i testi sufici si articolano in parole argute, in dissertazioni incalzanti e in versi sublimi, che rappresentano il vertice della poesia araba e persiana, e in cui il misticismo si esprime nel linguaggio sensuale della lirica amorosa. Apprezzare e capire queste creazioni significa intendere le ragioni più intime di un’intera civiltà.
Eva de Vitray-Meyerovitch ha dedicato suffisso e alla civiltà islamica un’intensa attività di ricerca. Oltre che di importanti saggi critici, è autrice di numerose traduzioni in francese: Le live du Dedans e le Des mystiques, da Rûmî; Maître et discolpe da Sultân Walad. Di Iqbal, infine, ha tradotto Ricostruire la pensée religiose de l’Islam, Le live de Rternité, Le message de l’Orient e La métaphysique en Perse. In italiano è stato finora tradotto il suo saggio La Mecca e Medina. Le città del profeta (Mondadori Milano, 1981).