Libri dalla categoria Psiche
Ideologia e Linguaggio
Autore/i: Sanguineti Edoardo
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore
avvertenza e cura di Erminio Risso, in copertina: Edouard Manet, Il torero morto (1865, particolare).
pp. 224, Milano
Sanguineti alle prese con la propria contemporaneità, dalla prima edizione del 1965 a questa terza notevolmente arricchita di interventi e saggi: un serrato confronto con le istituzioni letterarie e le esperienze artistiche più radicali ed eversive del XX secolo. Su Pascoli e Marinetti, Montale e Palazzeschi, Miller e Gombrowicz, Cage e Berio, Brecht e Benjamin, su avanguardia e tradizione uno sguardo che lascia intravedere le radici del poeta.
Edoardo Sanguineti è nato a Genova nel 1930 ed è morto il 18 maggio 2010. È cresciuto a Torino, dove si è laureato con Giovanni Getto con una tesi su Dante, più tardi pubblicata con il titolo Interpretazione di Malebolge (Olschki, 1961). Ha insegnato letteratura italiana nell’università di Torino, Salerno (1968-1974) e Genova (1974-2000). È stato consigliere comunale della sua città (1976) e deputato al Parlamento (1979-1983). È sposato dal 1954 e ha 4 figli.
La sua produzione saggistica comprende: Tra liberty e crepuscolarismo (Mursia, 1961), Tre studi danteschi (Le Monnier, 1961), Alberto Moravia (Mursia, 1962), Ideologia e linguaggio (Feltrinelli, 1965; nuova edizione ampliata, 2001), Guido Gozzano. Indagini e letture (Einaudi, 1966), Il realismo di Dante (Sansoni, 1976), Giornalino 1973-1975 (Einaudi, 1976) e Giornalino secondo 1976-1977 (Einaudi, 1979), Scribilli (Feltrinelli, 1985), Ghirigori (Marietti,1980), La missione del critico (Marietti, 1987), Dante reazionario (Editori Riuniti, 1992), Gazzettini (Editori Riuniti, 1993), Il chierico organico (Feltrinelli, 2000). Ha inoltre curato l’antologia Poesia del Novecento (Einaudi, 1969).
Il suo primo libro di poesie, Laborintus, è del 1956 (Magenta). I volumi successivi sono: Erotopaegnia (Rusconi, 1960), Opus metricum (Il Verri, 1960), Triperuno (Feltrinelli, 1964), Wirrwarr (Feltrinelli, 1972), Catamerone (Feltrinelli, 1974), Postkarten (Feltrinelli, 1978), Stracciafoglio (Feltrinelli, 1980), Scartabello (Colombo, 1981), Bisbidis (Feltrinelli, 1987), Senzatitolo (Feltrinelli, 1992) e Corollario (Feltrinelli, 1997). I suoi versi sono ora raccolti in Segnalibro. Poesie 1951-1981 (Feltrinelli, 1982) e Il gatto lupesco. Poesie 1982-2001 (Feltrinelli, 2002).
I suoi romanzi sono: Capriccio italiano (Feltrinelli, 1963) e Il giuoco dell’oca (Feltrinelli, 1967).
Ha scritto diversi testi teatrali: Teatro (Feltrinelli, 1969), Storie naturali (Feltrinelli, 1971), Faust. Un travestimento (Costa & Nolan 1985, Einaudi 2003), L’amore delle tre melarance (Il Melangolo, 2001; regia di Ben Besson), Sei personaggi.com (Il Melangolo, 2001; regia di Andrea Liberovici), L’Orlando Furioso, un travestimento ariostesco (Bulzoni, 1970; regia di Luca Ronconi), Dialogo per una tv tedesca.
Ha tradotto il Satyricon di Petronio (Einaudi, 1970) e, per la scena, testi di Eschilo, Sofocle, Euripide, Aristofane, Seneca, Molière, Brecht.
Ha collaborato con molti musicisti a partire da Luciano Berio (Passaggio, Laborintus II, A-ronne, Canticum novissimi testamenti) e ha raccolto i suoi testi in Per Musica (Ricordi – Mucchi).
Ha lavorato con diversi pitttori (da Enrico Baj a Carol Lama, Mario Persico, Lucio Del Pezzo, da Guido Biasi ad Antonio Bueno) con saggi critici, edizioni d’arte e testi poetici.
Tecniche della Meditazione Orientale
Autore/i: Lamparelli Claudio
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
introduzione dell’autore.
pp. 432, Milano
La pratica della meditazione si va sempre più diffondendo nei paesi occidentali, ma non tutti sanno quali siano le sue origini e quante siano le sue tradizioni. Questo libro vuole appunto illustrare tutte le principali tecniche della meditazione orientale, sia del passato che del presente.
Partendo dai Veda e dalle Upanisad, l’autore esamina dapprima il buddhismo, il taoismo, la Bhagavad-gītā, lo yoga, la meditazione tibetana, il tantrismo, il vedanta, lo zen, e poi passa a spiegare i metodi di maestri moderni come Ramakrishna, Aurobindo, Mère, Gurdjieff, Ramana Maharsi, Yogananda, Nisargadatta, Krishnamurti, Rajneesh. Due capitoli sono inoltre dedicati alle tecniche dello sciamanismo e ai metodi di meditazione del cristianesimo, dell’ebraismo e dell’Islam. Caratteristica dell’opera è la ricerca, all’interno delle varie tradizioni spirituali e religiose, di quegli elementi pratici che siano immediatamente utilizzabili da parte di chi desideri riscoprire la propria autentica e profonda essenza, libera dagli abituali condizionamenti.
Peregrinazioni in Luoghi Sublimi
Autore/i: Xu Xiake
Editore: Rizzoli
prima edizione, a cura di Jacques Dars, introduzione dell’autore, traduzione di Giovanna Baccini, in copertina: Shen Chou, Hsieh An, nel paese di Tungshan, collezione privata.
pp. 544, illustrazioni e cartine b/n, Milano
Xu Xiake (Hsü-Hsia-k’e – 1587-1641), il massimo esploratore-geografo della fine dei Ming, considerato in Cina uno dei più grandi viaggiatori di tutti i tempi, dedicò oltre trent’anni della sua non lunga vita a percorrere, essenzialmente a piedi, l’immenso impero cinese dell’epoca.
Le sue «Relazioni di viaggio» (youji), che narrano giorno per giorno i dettagli minuziosi delle sue numerose peregrinazioni e delle sue scoperte, si collocano cronologicamente a metà tra i racconti di Marco Polo e i resoconti di Sven Hedin, e ne sostengono il paragone.
Dal primo lungo viaggio all’età di ventidue anni, fino a quello che lo portò ai confini dello Yunnan, alla vigilia della morte, Xu Xiake si trasformò da visitatore e curioso di luoghi ameni e di paesaggi in geografo, geologo ed esploratore di contrade segrete e sconosciute.
Il libro, che è una scelta dei diari di viaggio dedicati alla montagna, si potrà leggere innanzitutto come ciò che essenzialmente è, ossia una raccolta di diari di viaggio, ma possiamo considerare e gustare questi diari anche come poesie in prosa, o come una specie di «variazioni», in senso musicale, su temi diversi: la montagna, le acque, la solitudine, il peregrinare, e così via. Infine, il libro può anche essere una specie di guida per chi si rechi in Cina, per arricchire la visita di certi luoghi con questi testi rari e suggestivi, corredati dalle esaurienti e preziose note del curatore, Jacques Dars.
L’Essenza del Tantra
Autore/i: Johari Harish
Editore: Edizioni Il Punto d’Incontro
nota dell’autore, traduzione di Cinzia Defendenti.
pp. 207, nn. illustrazioni b/n, 16 tavole a colori f.t., Vicenza
Tantra è lo studio dell’universale dal punto di vista dell’individuo.
La praticabilità delle dottrine Tantriche fa del Tantra una scienza eletta che collega tutte le scienze usandone l’essenza a preparare una formula che possa essere applicata.
Il Tantra non si limita allo studio di qualsivoglia ramo dell’albero della vita.
È lo studio dell’albero della vita.
L’Essenza del Tantra ripercorre in maniera teorica e pratica il vero fondamento del Tantrismo. Dopo anni di ricerche sugli Yantra primordiali, Harish Johari ha ricostruito secondo l’antica tradizione i colori esatti e le precise proporzioni dei diagrammi mistici che da secoli vengono utilizzati dai maestri del Tantra per lo sviluppo dei poteri occulti. Ci svela così tecniche di meditazione e visualizzazione, nonché rituali e metodi per sintonizzarsi sia con i cicli corporei, stagionali e astrologici, sia con il mondo dei simboli e le forze della natura.
Queste discipline e i loro effetti sul sistema nervoso centrale vengono esposti in dettaglio alla luce di una moderna comprensione psicologica che getta un ponte tra il Tantrismo orientale e i metodi di ricerca occidentali. Il potere combinato di rituali, Yantra, Mantra e delle altre pratiche illustrate ci consente di oltrepassare la normale soglia della consapevolezza, per proiettarci in stati alterati di coscienza nei quali l’esperienza del Tantra può essere pienamente realizzata.
Il Tantra si può definire come un approccio olistico allo studio del macrocosmo dal punto di vista dell’individuo. Esso attinge a svariate scienze, tra cui astronomia, astrologia, numerologia, fisiognomica, fisica, chimica, Ayurveda, psicologia e matematica, allo scopo di elaborare gli strumenti per la realizzazione dei più alti ideali filosofici nella vita di tutti i giorni. Spesso collegato al desiderio, va specificato che il Tantra sostiene la naturalezza dei desideri e non impone di rinunciarvi. Cionondimeno, esso non spinge, come si vorrebbe credere, al loro indiscriminato soddisfacimento, bensì a una trascendenza attuabile risvegliando l’energia alla base della spina dorsale (kundalini).
Una Suora Italiana nel West
Autore/i: Suor Blandina
Editore: Neri Pozza Editore
introduzione e cura di Valentina Fortichiari, nota dell’autrice, traduzione di Cristina Podestà e Anna Maria Sanguineti.
pp. 312, Vicenza
«Un gruppo di storici revisionisti ha recentemente sostenuto una tesi audace: non sarebbe stato il maschio bianco, il cowboy, a colonizzare il West, ma le minoranze, le donne, i neri, i gay.
È dunque possibile che una piccola suora sia partita dall’Italia alla conquista del West?
Suor Blandina, che si fa subito amare dal lettore anche per quel nome inconsueto e suadente, è una temeraria, sicura di sé in ogni occasione, che sa essere insieme umana e concreta, legata al comune buon senso. Vent’anni di cronaca epistolare con la sorella, anch’essa suora di carità, hanno composto un diario tutt’altro che meditativo e spirituale, anche se ricco di esempi e di insegnamenti edificanti.
Soprattutto un diario di fatti e di azione: i luoghi, sempre diversi, segnano le tappe di un viaggio che accompagna la costruzione e i capolinea della ferrovia di Santa Fe; i giorni sono scanditi dal lavoro quotidiano, non soltanto quello dell’insegnamento scolastico, ma anche quello che consiste nel dare una mano a “tirar su” case, scuole, chiese, e curare feriti e malati in ospedale. Gli incontri, scrupolosamente annotati, ci permettono di spiare il mondo della frontiera americana alla fine del secolo scorso, un crocevia di civiltà in fermento, tra indigeni e malfattori, una umanità variopinta in mezzo alla quale spiccano figure leggendarie, come Billy the Kid, Pat Garret, Geronimo…» (V. Fortichiari)
Insomma, questo straordinario “viaggio” nel West potrebbe bene adattarsi alla sceneggiatura di un genere di film, il “western al femminile”.
Suor Blandina, al secolo Rosa Maria Segale, era nata a Cicagna, in provincia di Genova, nel 1850. Emigrata all’età di 4 anni con la numerosa famiglia a Cincinnati, nell’Ohio, entrò a 16 nell’ordine delle suore di carità, dopo aver compiuto studi di musica. Nel 1872, all’età di 22 anni, venne mandata nella missione di Trinidad e, tra il Colorado e il Nuovo Messico, affrontò imprese e peripezie non del tutto consone al suo abito, alla sua natura femminile, alla sua età. Richiamata a Cincinnati, nel 1894, vi morì l’età di novantadue anni.
Tutti gli Scritti
Dialoghi, Trattati e Lettere
Autore/i: Lucio Anneo Seneca
Editore: Rusconi
prima edizione, presentazione, saggio introduttivo e cura di Giovanni Reale, con la collaborazione di Aldo Marastoni e Monica Natali, in copertina: Ritratto di fanciulla pompeiana, pittura, Napoli, Museo archeologico nazionale.
pp. CLXX-1494, Milano
I libri di Seneca rimangono un vero e proprio best-seller e, fra tutte le opere degli autori latini pervenuteci, si collocano oggi al primo posto, al pari di quelle di Platone in ambito greco. Quest’opera offre al lettore tutto ciò che Seneca ha scritto in prosa, che è quanto di meglio ci ha lasciato, e ciò che ancora moltissimi uomini di cultura di oggi mostrano di gustare e di amare.
Nato a Cordova (4/1 a.C.-65 d.C.) e morto suicida a Roma per l’ordine dell’imperatore Nerone, Lucio Anneo Seneca, celebre filosofo neostoico, ha inteso la filosofia come arte del vivere, cioè come terapia dei mali dell’anima e del corpo. Scrive: «La filosofia consiste non in parole, ma in fatti. E non la si usa per trascorrere piacevolmente le giornate o per scacciare la nausea che viene dall’ozio: forma e plasma l’animo, regola la vita, governa le azioni, siede al timone e dirige il corso in mezzo ai pericoli del mare in tempesta.
Senza di essa nessuno può vivere tranquillo, nessuno sicuro». Le ragioni del successo di Seneca, oltre ai contenuti del suo messaggio, sono senza dubbio legati alla chiarezza e alla semplicità strutturale dei modi in cui lo comunica: «Il linguaggio della verità è semplice», e le verità ultimative possono e devono essere espresse in poche e chiare proposizioni. Si tratta di concetti che Seneca essenzializza e assimila rendendoli sostanza della sua vita spirituale, e proprio come tali li comunica.
Stabilire con esattezza in che cosa consista il vero bene da cui dipende la felicità additandone chiaramente la natura; valutare nel giusto modo le cose che non sono né beni né mali, ma al più sono cose preferibili per ragioni contingenti; intendere che la radice del bene sta nella coscienza e nella buona volontà; rendersi conto che di fronte ai veri beni e ai veri mali tutti gli uomini sono uguali; comprendere qual è il senso della vita e della morte e in che cosa consiste il fine dell’uomo; e, infine, rendersi conto del ruolo di Dio e del Destino e dei rapporti che intercorrono fra l’uomo e il Destino, ossia fra l’uomo e Dio: tale è in sintesi il messaggio immortale espresso da Seneca.
In questo volume Giovanni Reale offre una vera e propria monografia in cui spiega tutte le novità del neostoicismo senecano e la struttura concettuale che sorregge i suoi vari messaggi. Il lettore ha a disposizione per la fruizione del pensiero di Seneca uno strumento completo e unico a livello internazionale.
Maschere Impure
Spettri, assassini, amori e miserie nei drammi greci
Autore/i: Albini Umberto
Editore: Garzanti Editore
prima edizione, premessa dell’autore.
pp. 112, Milano
Per gli antichi greci, come per noi moderni spettatori cinematografici e televisivi, anche l’orrore e il raccapriccio avevano un ruolo fondamentale nell’impressionare ed emozionare.
In Maschere impure Umberto Albini si è divertito a catalogare ed esplorare gli ingredienti che i poeti tragici utilizzavano nelle loro opere: «Fantasmi, sogni e incubi, mostri, violenze di singoli e di massa, brutalità omicida, vendette atroci, violenza contro sé stessi, minacce ambigue e crudeli, esibizione al pubblico di cadaveri. Passioni fisiche dirompenti, furie e follie d’amore, legami trasgressivi, ritratti e scorci di Afrodite ed Eros, stupri compiuti da un dio».
Focalizzando la sua attenzione su alcuni aspetti specifici della drammaturgia greca, attraverso la lettura e l’interpretazione sia dei testi pervenuti per intero sia dei frammenti (meno frequentati dalla critica), Umberto Albini analizza le diverse soluzioni sceniche adottate nell’antica Atene e le confronta con le esperienze teatrali contemporanee. In un continuo gioco di rimandi, l’antichità e il presente si arricchiscono così vicendevolmente, in un percorso sempre affascinante e curioso, che con sapienza e insieme con divertita leggerezza ci permette di cogliere gli aspetti meno convenzionali della classicità.
«Gli scritti di Umberto Albini sul teatro classico sono ormai diventati un punto di riferimento, non solo per gli studenti, gli appassionati, ma anche per chi fa teatro.» (Avvenire)
«Scrive così bene che non sembra un professore.» (Carlo Ferdinando Russo, Belfagor)
Umberto Albini (Savona 1923) ha insegnato a Bonn, Colonia, Firenze e Genova. E Dr. H.C. dell’Università di Budapest. Ha pubblicato edizioni critiche di oratori greci, saggi di critica teatrale e di letteratura bizantina. È stato direttore del dipartimento di Filologia classica presso l’Università di Genova, e presidente dell’Inda di Siracusa, ha tradotto e adattato tragedie e commedie antiche e moderne peri teatri di Siracusa, Vicenza, Torino, Genova, Roma e per la tv e la radio.
Tra i suoi ultimi saggi ricordiamo Nel nome di Dioniso (Garzanti, 1991); Atene: l’udienza è aperta (Garzanti, 1994); Riso alla greca (Garzanti, 1997), Testo e palcoscenico. Divagazioni sul teatro antico (1998), Euripide o dell’invenzione (Garzanti, 2000) e Atene segreta (Garzanti, 2002).
Ci Vediamo nel Mio Paradiso
Isabell ha 15 anni, quando si ammala di cancro. È decisa a non farsi sopraffare dalla malattia. Il suo ultimo anno di vita è un esempio per tutti di coraggio, di speranza e di amore.
Autore/i: Zachert Christel; Zachert Isabell
Editore: TEA – Tascabili degli Editori Associati
traduzione di Ezio Bacchetta, in copertina Isabell Zachert, foto di Siegfried Fournes.
pp. 220, nn. fotografie e illustrazioni a colori f.t., Milano
«Il mio desiderio di vivere è fortissimo ma non ho più paura di morire. Se questi sono stati i miei ultimi giorni di vita, sono stati senza dubbio i miei giorni più belli.»
Isabell ha solo 15 anni quando le viene diagnosticato un cancro al polmone. Da subito decide di lottare contro la malattia, aiutata dall’amore incondizionato dei famigliari e degli amici, il suo ultimo anno di vita è la testimonianza di uno straordinario coraggio, di un’immensa voglia di vivere, di una stupefacente capacità di non perdere mai la speranza, nonostante tutto, fino all’ultimo. Dieci anni dopo sua madre ha ricostruito la storia di quel terribile anno affiancando ai suoi commossi ricordi le pagine di diario e le lettere scritte da Isabell. Ne è nato un libro che è un vero e proprio inno alla vita.
Christel Zachert, nata a Berlino, si è sposata nel 1961 dopo aver portato a termine la propria formazione professionale in ambito commerciale. Trasferitosi con il marito a Bonn, ha avuto tre figli: Christian (1962), Isabell (1966) e Matthias (1967). Dal 1971 al 1982 ha lavorato nell’ufficio di pianificazione finanziaria di un’azienda tedesca e dal 1984 esercita la libera professione come consulente finanziaria.
Recentemente ha dato vita alla Fondazione Isabell Zachert, che si propone lo scopo di aiutare i bambini malati di tumore e i loro famigliari, tra l’altro con l’istituzione di centri che permettano ai genitori di passare la notte con i propri figli negli ospedali, con l’assistenza psicologica dei pazienti e delle loro famiglie o, in casi particolari, con aiuti mirati in caso di difficoltà finanziarie.
Manuale di Psicodramma – Volume 2
Tecniche di regia psicodrammatica
Autore/i: Levi Moreno Jacob; Zerka Toeman Moreno
Editore: Casa Editrice Astrolabio
a cura di Ottavio Rosati, prefazione all’edizione italiana, di Zerka Toeman Moreno, traduzione di Salvatore Maddaloni e Ottavio Rosati, titolo originale dell’opera: PSYCODRAMA. VOL III (Beacon House).
pp. 312, Roma
Nella storia della psicologia e della psichiatria dinamica Jacob Levi Moreno (Bucarest 1889, Beancon N.Y. 1974) entra come il creatore dello psicodramma e uno dei principali inventori della psicoterapia di gruppo. A lui si deve l’idea rivoluzionaria di aiutare l’individuo intervenendo sul suo sistema di relazioni interpersonali: con l’invenzione dello psicodramma da parte di Moreno entrano nella psicoterapia contemporanea i metodi “attivi”. In essi viene fatto ricorso al linguaggio del corpo e a una regia terapeutica basata sul “fare” oltre che sul “dire”. Si pensi alle tecniche di drammatizzazione della terapia della Gestalt o alle prescrizioni paradossali della terapia della famiglia. Le sue prime esperienze di animazione spontanea con bambini, profughi e prostitute hanno luogo nel primo decennio del secolo a Vienna dove, tra interessi di natura religiosa, teatrale e sociale, Moreno studia filosofia e medicina. Col manifesto “Invito a un incontro” (1914), la fondazione del “Teatro Improvvisato” e il “Giornale Vivente” (1921), Moreno inverte i ruoli tra platea e palcoscenico, contemporaneamente a Pirandello, e invita gli spettatori a mettere in scena prima la cronaca quotidiana della città e poi la loro realtà personale.
Nasce così lo psicodramma, che nel 1925 Moreno trapianta negli Stati Uniti da dove i suoi metodi terapeutici si diffondono in tutto il mondo insieme al suo pensiero sociologico e ai metodi della sociometria.
Il testo fondamentale dello psicodramma è questo suo “Manaule”, pubblicato in tre volumi a partire dal 1947 in collaborazione con la moglie Zerka Toeman Moreno, attuale presidente dell’American Society of Group Psychoterapy and Psychodrama.
In questo secondo volume sono enumerate le tecniche della sessione di psicodramma, dal doppiaggio all’inversione di ruolo, alla ristrutturazione del gioco, fino alla catarsi e alla condivisione (sharing) che conclude ogni fase della terapia. Nella sua introduzione Zerka Toeman Moreno fa il punto sull’evoluzione delle tecniche di regia psicodrammatica avvenuta negli ultimi decenni in riferimento alla psicoanalisi di gruppo e alla psicoterapia della famiglia.
Prefazione all’edizione italiana, di Zerka Toeman Moreno
J. L. Moreno regista della platea, di Ottavio Rosati
Introduzione
Prima Parte
Universalia
La psichiatria del xx secolo: funzione degli universalia: tempo, spazio, realtà e cosmo
Le radici dello psicodramma
Seconda Parte
Lo psicodramma dell’infanzia e dell’adolescenza
Lo psicodramma in un ospedale psichiatrico
Psicodramma di un adolescente
Terza Parte
Lo psicodramma pre-coniugale e coniugale
Verifica di ruolo per una prognosi matrimoniale
Psicodramma di una coppia prossima a sposarsi
Psicodramma di un matrimonio
Psicodramma alla Sorbona
Quarta Parte
Lo psicodramma dei disturbi psichiatrici
Un caso di paranoia
Lo psicodramma in azione
Quinta Parte
Rassegna delle tecniche dello psicodramma
Regole, tecniche e metodi aggiunti dello psicodramma
L’influenza dell’opera di J. L. Moreno sulla psichiatria contemporanea
Sesta Parte
Il futuro del mondo dell’uomo
Il futuro del mondo dell’uomo
Bibliografia
Indice analitico
I Barzini
Tre generazioni di giornalisti, una storia del Novecento
Autore/i: Barzini Ludina
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, prefazione dell’autore, copia autografata con dedica dell’autore, collana: Le Scie Mondadori Ingrandimenti, in sovraccoperta: Luigi Barzini senior con il figlio Luigi Junior, Milano 1910.
pp. 570, nn. illustrazioni fuori testo in b/n, Milano
C’è un solo celebre cognome – quello dei barzini – attorno al quale si intrecciano le più significative e memorabili esperienze del giornalismo italiano lungo un intero secolo di storia: La figura dell’inviato speciale, come quella del corrispondente di guerra, nascono infatti all’inizio del Novecento con Luigi Barzini Senior, a lungo firma del “Corriere della Sera”, senatore del Regno, scrittore prolifico, cittadino cosmopolita, viaggiatore instancabile (fu lui, in compagnia del principe Scipione Borghese, a compiere la leggendaria Pechino-Parigi nel 1907). Anche suo figlio Luigi Barzini Junior, fu esponente di spicco nel mondo della carta stampata: inviato speciale per Il “Corriere della sera” durante la guerra d’Abissinia, firma prestigiosa dei più importanti settimanali del dopoguerra (tra cui “Il Mondo” di Pannunzio e “L’Europeo” di Benedetti) e autore, nel 1964 del celebre longseller The Italians. Per la prima volta Ludina Barzini, nipote di Senior e figlia di Junior, racconta i momenti più rilevanti di due vite ineguagliabili e coraggiose. La passione smisurata per il giornalismo (“Un mestiere nel quale si invecchia meglio che in ogni altro, perchè non si va mai in pensione e la testa è sveglia perchè sempre in esercizio”), il fiuto per le notizie, il gusto della sfida e l’infinita varietà dei percorsi intrapresi ci restituiscono l’immagine di due persone vere, autentiche, innamorate della buona scrittura e della verità. Perchè, come era solito affermare Junior creando scompiglio tra i letterati, “Solo lo scrittore è un grande giornalista e solo un grande giornalista è scrittore”. Da questo avvincente affresco familiare che si legge come un romanzo emerge, come scrive l’autrice, giornalista lei stessa, “Il filo rosso che accomuna noi Barzini e ci lega nella ferma determinazione, l’incrollabile testardaggine, la ferrea volontà di riuscire nel nostro lavoro. Nelle asprezze dei caratteri, che sono diversi ma simili: ritrosi, timidi e sfacciati, dubbiosi, alla ricerca della perfezione professionale, ironici, spiritosi ma non sempre simpatici”. In mezzo ad articoli e dispacci che i due giornalisti inviano da ogni parte del mondo, il flusso ininterrotto della quotidianità, tra slanci e amarezze, matrimoni, figli e lutti, ottimismi e delusioni, mentre la storia del Secolo breve corre veloce, tra totalitarismi e rinascite democratiche. Grazie al sapiente utilizzo di lettere private e documenti inediti, Ludina Barzini ci regala gli aneddoti più curiosi e i ricordi più intimi di due personaggi straordinari, fino a tessere il ritratto vivace e appassionato di un intera epoca del Novecento.
“Che bel mestiere sarebbe quello del giornalista se non si dovesse scrivere. Scrivere è un terribile mestiere.” (Barzini Senior)
“Tu sai le mie raccomandazioni: studia, leggi, impara, rifletti. Scrivi molto. Per imparare a scrivere bisogna scrivere. Solo così si scoprono i problemi, le loro soluzioni, se stessi, il proprio mondo interiore, le idee.” (Lettera di Barzini Junior alla figlia Ludina)
Ludina Barzini, giornalista, ha lavorato all’”Espresso”, al “Corriere della Sera” e alla “Stampa”. Direttore responsabile di “Selezione del Reader’s Digest” dal 1971 al 1987, è stata responsabile della sede di Roma della RCS Editori. Ha condotto programmi radio per RAI Uno, per RAI Sat Premium e partecipa a varie trasmissioni televisive. Eletta consigliere comunale a Milano con il Partito Liberale, nel 1986 è stata nominata assessore alla Cultura. E’ stata membro del Consiglio direttivo della Biennale di Venezia e del Consiglio dell’Aspen Institute Italia. È Grande Ufficiale della Repubblica Italiana.
Recenti Studi su Esperienze Psichiche di Morenti
Autore/i: Aurigemma Luigi
Editore: Istituto Italiano per gli Studi Filosofici
pp. 104, Napoli
«È un fatto riconosciuto che lungo i decenni del nostro secolo si è venuta affermando nel mondo occidentale, fino a culminare nell’ultimo trentennio, una vera e propria censura della morte. È un luogo comune ormai costatare che per il mondo medico la morte è divenuta una sconfitta da ritardare con accanimento, per il malato una prova insostenibile di cui gli va in ogni modo nascosta l’ineluttabilità e ancora più l’imminenza; e più o meno per tutti qualcosa da dimenticare, e una occasione di turbamento per chiunque sia coinvolto, in qualsiasi maniera, nella sua evidenza.[…]»
Tecnocultura
Visioni, Ideologie, Personaggi
Autore/i: Autori vari
Editore: Urra
a cura di Gretchen Bender e Timothy Druckrey, introduzione di Timothy Druckrey.
pp. XVII-366, nn. illustrazioni b/n, Milano
Sommario:
Parte I – Ideologie della tecnologia
- Stanley Aronowitz – La tecnologia e il futuro del lavoro
- Herbert I. Schiller – Media, tecnologia e mercato: l’interazione dinamica
- Kathleen Woodward – Dai cyborg virtuali alle bombe a tempo biologiche: tecnocriticismo e corpo materiale
- Wolfgang Schirmacher – Homo Generator: i media e la tecnologia postmoderna
Parte II – Tecnologia e corpo: costituzione dell’identità
- Elaine Scarry – Unione di corpi e artefatti nel contratto sociale
- Joan H. Marks – Progetto genoma umano: una sfida nella tecnologia biologica
- R. C. Lewontin – Il sogno del genoma umano
- Paula A. Treichler – AIDS, identità e aspetti politici del genere (sesso)
Parte III – Informazione, artificialità e scienza
- Gary Chapman – Estrarre il senso dal non-sense: ritrovare la realtà vera da quella virtuale
- Margaret Morse – Che cosa mangiano i cyborg? Logica orale in una società dell’informazione
- Langdon Winner – Tre paradossi dell’età dell’informazione
Parte IV – Tecnologia, arte e trasformazione culturale
- Billy Klüver – Artisti e tecnici possono collaborare
- Laurie Anderson – Stories from the Nerve Bible
- Simon Penny – Realtà Virtuale come compleanno del progetto illuministico
- Tricia Rose – Give me a (Break) Beat! Campionamento e ripetizione nel rap
Parte V – Tecnologia e nuovo ordine mondiale
- James Der Derian – La guerra di Lenin e i giochi di Baudrillard
- Avital Ronell – Video/Televisione/Rodney King: dodici passi aldilà del principio del piacere
- Kevin Robins – Lo schermo che ci ossessiona
- Les Levidow – Il massacro del golfo come razionalità paranoica
- Andrew Ross – La nuova intelligenza
La Rivoluzione Inavvertita
La stampa come fattore di mutamento
Autore/i: Eisenstein Elizabeth L.
Editore: Società Editrice Il Mulino
prefazione dell’autrice, traduzione di Davide Panzieri.
pp. 896, Bologna
Secondo un celebre aforisma baconiano, tre invenzioni hanno cambiato la faccia del mondo e, diremmo noi, hanno dato inizio all’età moderna: l’arte della stampa, la polvere da sparo e la bussola. Se l’impatto delle nuove tecnologie della guerra e della navigazione ha già ricevuto debita attenzione, il rilievo storico della stampa non è stato finora valutato appieno: e vero che nella storia dell’Occidente c’è un prima e un dopo Gutenberg, che nell’officina dei primi stampatori – come aveva intuito McLuhan – è nato l’«uomo tipografico»; ma di questa rivoluzione pervasiva non si è ancora misurata tutta la portata. A tale compito ambizioso si e accinta Elizabeth Eisenstein, riscrivendo in un dialogo serrato con gli storici della prima età moderna la vicenda intellettuale di due secoli, nella convinzione che solo mettendo in bilancio le trasformazioni operate dalla stampa e possibile intendere i grandi episodi che sono all’origine della civiltà moderna: il Rinascimento, la Riforma, la Rivoluzione scientifica. Senza un sapere sottratto alla labilità della tradizione manoscritta, senza la disponibilità dei testi da consultare e confrontare, sarebbe stato possibile il Rinascimento? E Lutero, senza le trecentomila copie diffuse delle sue opere, senza le infinite edizioni tradotte della Bibbia, avrebbe ugualmente infranto l’unità cristiana? E gli scienziati dell’età nuova avrebbero davvero alzato gli occhi al grande «libro della natura» se non avessero avuto sullo scrittoio i «piccoli libri degli uomini»? Con questo saggio, che Roger Chartier ha recensito sulle «Annales» come uno dei maggiori monumenti elevati all’invenzione di Gutenberg, la storia del libro lascia l’ambito degli studi specialistici, delle dolci manie bibliofile, per entrare definitivamente nella via maestra della storia.
Elizabeth L. Eisenstein, dopo aver studiato al Radcliffe College, ha iniziato la sua carriera universitaria alla American University di Washington. Attualmente insegna storia nella Università del Michigan. Questo volume, che ha ottenuto nel 1979 il Phi Beta Kappa – Ralph Waldo Emerson Prize, le ha dato fama mondiale.
La Vera Agopuntura Cinese
Dottrina – Diagnosi – Terapia
Autore/i: Soulié de Morant George
Editore: Fratelli Bocca Editori
traduzione del Dott. Auglia.
pp. 190, 14 tavole b/n f.t., Milano
Sommario:
I – L’agopuntura in Europa
II – Che cosa si guarisce con l’agopuntura
III – I punti, Tsiue
IV – I meridiani, Tsing
V – La circolazione di energia
VI – L’Energia, Tsri
VII – L’energia e la malattia. Pienezza e vuoto
VIII – I polsi cinesi
IX – Tonificare o dispergere
X – Gli aghi
XI – I mocsa
XII – I massaggi
XIII – La malattia
XIV – Il malato
XV – Rapporti fra gli organi
XVI – La personalità
XVII – Alcune malattie
- Sistema nervoso
- Apparato digerente
- Apparato respiratorio
- Apparato circolatorio
- Apparato urinario
- Apparato motore
XVIII – I punti indispensabili
Storia Universale dei Numeri
Autore/i: Ifrah Georges
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
introduzione dell’autore, traduzione di Adriana Pancaro Silvestri, illustrazioni ad opera dell’autore.
pp. 590, nn. illustrazioni b/n, Milano
Più di duemila anni fa, scriveva Aristotele dei seguaci di Pitagora che «pareva loro evidente che tutte le cose modellassero sui numeri la loro natura e che numeri fossero l’essenza primordiale di tutto l’universo fisico»: i grandi progressi della visione matematica del mondo – da Galileo. Agli attuali e potentissimi calcolatori elettronici – sembrano dare ragione agli antichi (e un pò misteriosi) pitagorici. Il numero pare oggi più che mai – dalla fisica all’astronomia , dalla biologia all’economia, dalle scienze sociali alla tecnologia – la chiave per comprendere i fenomeni più diversi e la forza della ragione si esprime in modo particolarmente sorprendente nella sua capacità di calcolo. Nel bene (e anche nel male) le matematiche sono diventate una componente essenziale del dominio dell’uomo sul mondo. Ma questa è stata una difficile conquista, e, come tutte le conquiste, ha una lunga storia. Quello che Georges Ifrah qui ci racconta è la fase eroica di questa impresa, quando gli uomini che abitavano la pianura lungo il Nilo, i giardini di babilonia o le foreste dello Yucatàn hanno inventato i modi opportuni per rappresentare i numeri. La storia delle cifre è infatti la storia di questa «rappresentazione» che, attraverso luoghi e secoli, costituisce una sorta di filo rosso attraverso la Babele dei segni, dei simboli, delle notazioni: vera e propria «storia universale» che collega la pratica della matematica da una parte con le più svariate esigenze della vita associata, dall’altra con le arti figurative e con l’evoluzione del linguaggio. La ricostruzione di Ifrah ci guida attraverso questi «universi del numero» da una cultura all’altra, fino al «miracolo» rappresentato dalla matematica dell’India e alla sua diffusione sia in Oriente che in Occidente (quest’ultima realizzata soprattutto grazie alla mediazione araba): il punto di arrivo è quella profonda rivoluzione intellettuale che ha rappresentato per l’Occidente l’adozione del sistema posizionale decimale, quel modo di scrivere i numeri che è oggi familiare a qualsiasi ragazzo della scuola elementare, ma che a suo tempo ha segnatura modificazione del modo di pensare i cui effetti arrivano fino a noi. Così nelle tradizioni scientifiche del passato – egiziani, babilonesi, maya, greci, indiani, cinesi – possiamo ancora guardare come in uno specchio per ritrovarvi le promesse e gli enigmi del presente.
Introduzione
I. LA CONSAPEVOLEZZA DEI NUMERI
1. Origine e scoperta dei numeri
- Gli animali sanno contare?
- Le facoltà naturali di percezione dei numeri
- Si può definire una quantità senza saper contare?
- Tecniche primitive di contabilità
- L’espressione gestuale e orale del numero
- Contare: una facoltà umana
- Dieci dita per contare
2. Il Principio della Base
- I numeri decimali
- Le tracce della base cinque
- Venti dita per contare: un vicolo cieco
- Il sistema sessagesimale
II. I CALCOLI CONCRETI
3. La prima macchina calcolatrice: la mano
- Uno strano modo di mercanteggiare
- Conti sulle falangi e sulle giunture delle dita
- La morra: un gioco di dita
- Elementi di calcolo digitale
- Una numerazione digitale elaborata
- Quando la storia viene raccontata sulle dita
4. La pratica dell’intaglio
5. Dai sassi ai calcoli
6. I numeri a cordicelle
- Gli archivi degli incas
- Altre tracce di questo processo numerico
7. Il numero, il valore, la moneta
8. Le tavole di calcolo
- Gli abachi greci e romani
- La prima calcolatrice tascabile
- Abacisti contro algoristi: il Rinascimento
- L’abaco degli incas
- Bastoncelli su scacchieri cinesi
- Il pallottoliere da contagio
III. L’INVENZIONE DELLE CIFRE
9. Traccia delle origini: le cifre romane
- Le cifre della civiltà romana
- Antenati incerti
- L’origine delle cifre romane
- Un’espressione rivelatrice
- Le testimonianze etnografiche e storiche
10. Furono dei contabili gli inventori della scrittura?
- 5000 anni or sono i sumeri e gli elamiti impararono a scrivere
- I precursori della contabilità scritta
- Dalle bolle alle tabelle contabili
- Il ruolo mnemonico della scrittura numerica
11. L’argilla: la «carta» dei sumeri
- Come la scrittura e la numerazione nacquero sull’argilla
- Come la scrittura cambiò il significato della lettura
- La nascita dei segni cuneiformi
12. Le cifre numeriche
- L’apparizione delle cifre cuneiformi
- Le difficoltà della numerazione cuneiforme
- Persistenza del sistema numerico
- Come gli scienziati moderni decretarono le cifre numeriche?
13. Decrittazione di una notazione dimenticata
14. Le cifre egizie
- Come leggere i geroglifici
- L’origine dei geroglifici: numerica o egizia?
- Dal disegno alle cifre
- Le frazioni di numero e il dio smembrato
15. Le sorelle della numerazione egizia
- La numerazione geroglifica zittita
- Il sistema azteco
- Le numerazioni greche acrofoniche
- Le cifre del regno di Saba
- La prima regola aritmetica della storia
16. La notazione rapida degli scribi egizi
- Il corsivo «ieratico»
- Una incisiva semplificazione della numerazione numerica
- Conti all’epoca dei re degli ebrei
IV. LETTERE E CIFRE
17. L’alfabeto ebraico e la numerazione
18. L’alfabeto numerale greco
19. L’invenzione fenicia delle lettere-cifre: una leggenda
20. Le cifre siriache
21. Le lettere numerali arabe
22. Cifre, scritture, magia, mistica e divinazione
- Giochi sottili delle grafie dotte
- Scritture e numerazioni segrete
- L’arte e la composizione dei cronogrammi
- Interpretazioni e speculazioni degli gnostici, cabalisti, maghi e indovini
V. LE NUMERAZIONI IBRIDE
23. Gli inconvenienti del principio additivo
- Notazioni latine dei grandi numeri
- Apparizione ed estensione del principio moltiplicativo
24. La numerazione popolare mesopotamica
25. Le tradizioni numerali semitiche
26. La numerazione tradizionale cinese
- Il sistema moderno
- Il sistema di trascrizione dei caratteri cinesi
- Differenti tracciati delle cifre cinesi
- L’origine della numerazione cinese
- Diffusione della numerazione cinese in Estremo Oriente
- Numerazioni affini al sistema normale cinese
- Un’estensione naturale
- Come i dotti cinesi scrivono i grandi numeri
VI. L’ULTIMO STADIO DELLA NOTAZIONE NUMERICA
27. La prima numerazione di posizione
- Il sistema dei dotti babilonesi
- La difficoltà di questo sistema
- Come apparve il primo zero della storia
- Sopravvivenza del sistema babilonese
28. Il sistema posizionale degli intellettuali cinesi
29. Straordinarie realizzazioni di una civiltà scomparsa
- Nel cuore delle foreste tropicali: i maya
- Grandezza e declino della civiltà maya
- Le fonti delle nostre cognizioni
- Sei secoli di realizzazioni intellettuali e artistiche
- Una scienza coltivata in cima ai santuari
- Scrittura, aritmetica e astronomia
- Il calendario maya
- Cronologia e numerazione
- Scoperta del principio di posizione e dello zero fuori del Monto Antico
- Conclusione
30. L’origine delle cifre «arabe»
- La chiave di volta della nostra numerazione
- Un aneddoto significativo
- La culla della numerazione moderna
- Testimonianze esterne all’India
- Testimonianze dal Sud-est asiatico
- I «simboli numerici» degli astronomi indiani
- L’origine del sistema posizionale indiano
- La propagazione mondiale del sistema indiano
- L’introduzione del sistema indiano presso gli arabi d’Oriente
- Le cifre impiegate dagli arabi occidentali
- Le cifre «indo-arabe» in Europa
RIFERIMENTI CRONOLOGICI
NOTE BIBLIOGRAFICHE
RINGRAZIAMENTI
Il Sole e la Maschera
Un’analisi antropologica della «Cantata dei Pastori»
Autore/i: Ruccello Annibale
Editore: Guida Editori
prefazione di Roberto De Simone, nota introduttiva di Pino Simonelli, presentazione dell’autore.
pp. 320, Napoli
Questo lavoro è frutto di una lunga ricerca su una delle più importanti rappresentazioni teatrali popolari campane. Analizzando il periodo storico e culturale in cui la Cantata dei pastori e stata scritta, mette in luce un momento fondamentale per la comprensione dei rapporti fra cultura dominante e cultura dominata e dei problemi antropologici ad essi connessi. Attraverso un attento ed accurato esame del rituale e delle sue connessioni con il ciclo invernale, vengono fatti riaffiorare i più antichi temi connessi alla nascita del Dio Bambino. In tal modo il libro cammina su de binari paralleli: da un lato l’analisi e l’attenzione alla teatralità popolare e alle implicazioni socio-culturali che tale analisi comporta.
Dall’altro l’attenzione a leggere connessioni fra temi diffusi in riti e miti dell’antico bacino mediterraneo. Ne risulta una problematica particolarmente affascinante con un costante riferimento a tematiche psicanalitiche, la cui suggestione ha dato dei risultati estremamente stimolanti per la comprensione della rappresentazione.
Il rituale natalizio non viene mai affrontato con riferimento ad un folklore ormai abusato, ma sempre analizzato come Cultura e come linguaggio totale, sia simbolico che segnico, sia verbale che gestuale. Il risultato più interessante consiste appunto nell’aver rilevato un’espressività formale e contenutistica che fa del Natale popolare campano un momento rappresentativo eversivo, come il Carnevale.
Un momento in cui si indossa la maschera del rituale per denunziare e negare la maschera imposta dalla quotidianeità, dalla logica, dalla norma comportamentale ufficiale. La Cantata dei pastori diventa così un’altra opportunità ritualizzata per affermare ed esorcizzare la realtà del sesso e della morte, dell’angoscia connessa alla repressione culturale, sociale, psicologica.
Il volume si avvale inoltre di un’accurata appendice che presenta i testi inediti della tradizione popolare, così come sono stati trascritti dai copioni tradizionali e dalle rappresentazioni teatrali della Cantata.
Annibale Ruccello, nato a Castellammare di Stabia (Napoli) nel 1956, si è laureato nel 1977 in Antropologia Culturale. Da alcuni anni svolge ricerche nel campo della ritualità delle classi subalterne campane, con particolare attenzione agli aspetti teatrali dei rituali popolari. Ha curato, in qualità di collaboratore alle ricerche, una collana di dischi di prossima pubblicazione, sulle tradizioni musicali campane, diretta da Roberto De Simone.
Racconti del Mistero e dell’Orrore – Arabeschi
Autore/i: Poe Edgar Allan
Editore: SugarCo Edizioni
seconda edizione, saggio introduttivo di Charles Baudelaire, traduzione di Giuseppe Sardelli e Maria Gallone, illustrazioni di Alberto Martini con uno studio critico di Marco Lorandi.
pp. 670, 32 illustrazioni b/n f.t., Milano
«Come Eugène Delacroix che ha elevato la sua arte all’altezza della grande poesia, Edgar Allan Poe ama agitare le sue figure su fondi violacei e verdastri, che rivelano la fosforescenza della putredine e il presentimento del temporale.»
«Il personaggio di Poe; l’uomo dalle facoltà sovraeccitate; l’uomo dai nervi stanchi; l’uomo in cui la volontà ardente e paziente getta una sfida alla avversità, e il cui sguardo si tende, con la rigidezza di una spada, sugli oggetti che giganteggiano quanto più egli li guarda: è Poe stesso».
(Baudelaire)
Nobili e Mercanti nella Lucca del Cinquecento
Autore/i: Berengo Marino
Editore: Giulio Einaudi Editore
pp. 472, Torino
In questo volume, Marino Berengo ha portato avanti la sua indagine sulla crisi della libertà italiana nel Cinquecento, ricercandone le cause nell’organizzazione del potere politico.
Lo studio delle trasformazioni interne di un piccolo Stato repubblicano si risolve cosi nell’analisi della composizione della sua classe di governo, dei rapporti fra mondo cittadino e contado? del significato della famiglia e del trapasso da cittadino a nobile.
Il carattere monografico e locale della ricerca riflette il più generale problema del Cinquecento italiano, e l’affermarsi di una coscienza nobiliare che per due secoli impronterà di sé la società italiana.
Marino Berengo, dopo aver insegnato Storia moderna all’Università di Milano, è attualmente docente a Venezia. Tra i suoi libri ricordiamo: La società veneta del Settecento (Sansoni, Firenze 1963), L’agricoltura veneta dalla caduta della Repubblica all’Unità (Banca commerciale, Milano 1963) , Intellettuali e librai nella Milano della Restaurazione (Einaudi, Torino 1980), L’Europa delle città. Il volto della società urbana tra Medioevo ed età moderna (Biblioteca di cultura storica, 1999) e Nobili e mercanti nella Lucca del Cinquecento (Biblioteca Einaudi, 1999).
Ponti Sottili
Il dialogo tra scienza e buddhismo sulla natura e i poteri della mente.
Autore/i: Dalai Lama
Editore: Neri Pozza Editore
a cura di J. W. Hayward e F. J. Varela, prefazione dell’autore, traduzione di Marco Respinti.
pp. 320, nn. figure b/n, Vicenza
Qual è la natura della mente? Quando e dove la coscienza penetra nell’embrione umano? I computer potranno mai avere una coscienza? Quanti e quali sono i livelli di conoscenza? L’altruismo e la compassione possono essere oggetto di apprendimento?
Ecco alcuni dei numerosi interrogativi discussi in questo libro, sorto dagli incontri di alcuni grandi studiosi occidentali di psicologia cognitiva, neuroscienze, chimica e informatica, con Sua Santità il Dalai Lama nel soggiorno della sua residenza, nell’India Settentrionale.
L’originale scambio di idee non soltanto rivela le intuizioni e gli interessi del Dalai Lama nel campo delle scienze, ma mostra anche come il buddhismo tibetano possa contribuire alle moderne ricerche sull’intelletto, e la scienza contemporanea illuminare la pratica buddhista del controllo della mente.
Sua Santità il Dalai Lama (Amdo 1935), premio Nobel per la Pace nel 1989, è la guida spirituale e politica del Tibet. Dall’invasione cinese della regione nel 1959, vive in esilio in India. Tra le sue opere apparse presso Neri Pozza: L’arte di essere pazienti e Il sonno, il sogno, la morte.
Ufo – Contact
Contatti con esseri di altri mondi
Autore/i: Lucarini Gianni
Editore: Edizioni Mediterranee
presentazione del prof. Paolo di Girolamo, prefazione dell’autore, in copertina: foto di un UFO eseguita a Cassino il 18 maggio 1968.
pp. 144, nn. fotografie b/n f.t., nn. illustrazioni b/n, Roma
In questo libro, Giorgio Lucarini il quale con «Gli Extraterrestri esistono» (Premio Trevi 1977) ha già ottenuto un notevole successo di critica e di pubblico, descrive la sua esperienza personale circa il fenomeno UFO.
La maggior parte di questa esperienza è concentrata nei tentativi di contatto avvenuti per mezzo di un gruppo di appassionati costituito con questo scopo: il gruppo Contact.
Dopo aver descritto la tecnica di contatto in uso presso i gruppi Contact, l’autore fa una sintesi ed un commento distaccato ed obbiettivo delle esperienze e dei risultati conseguiti con tale mezzo.
Oltre a riportare le esperienze sue e del suo gruppo, Lucarini descrive numerosi incontri, realmente avvenuti, tra esseri umani ed esseri di altri mondi, oltre che di avvistamenti di UFO, sia in volo che a terra, con una descrizione dei loro occupanti, allorchè sono stati anche essi osservati.
Il volume è illustrato da circa cinquanta fotografie, alcune delle quali veramente eccezionali, e da numerosi disegni nel testo.