Libri dalla categoria Cultura
Il Grande Sigillo
Mahāmudrā
Autore/i: Tilopā
Editore: Promolibri Magnanelli
a cura di Giuseppe Baroetto.
pp. 64, Torino
I consigli di Tilopa, sebbene formulati in India quasi 1000 anni fa, hanno la freschezza della saggezza eterna, che zampilla pura dal cuore di chi vede la realtà così com’è.
Non sono parole che aumentano la conoscenza intellettuale, né stimolano a qualche azione particolare: piuttosto esse puntano al sole della propria vera natura originaria, che risplende spontaneamente al di là delle nubi.
Premessa:
“Tilopâ (928-1009) fu un mistico indiano buddhista noto soprattutto per essere stato colui che iniziò il dotto maestro Nâropâ (956-1040) al significato ultimo di un insegnamento conosciuto in sanscrito come Mahâmudrâ, ovvero «Grande Sigillo».
I due testi di Tilopâ qui tradotti sono tramandati dai maestri tibetani come l’essenza sia della via breve o subitanea, quella priva di qualsiasi forma di mediazione e supporto, sia delle istruzioni finali che concludono le vie graduali exoteriche ed esoteriche della spiritualità buddhista.
Il commento è la trascrizione delle spiegazioni orali che ricevetti da un maestro tibetano nell’ottobre del 1989, in Nepal. Lo incontrai a Swayambhunath, nei pressi di Kathmandu.
In quei giorni stavo traducendo i due testi di Tilopâ dalla versione tibetana, però non ne avevo richiesto l’autorizzazione e le istruzioni a un maestro di quell’insegnamento, come invece impone la tradizione.
Appena concluso il giro intorno allo stûpa vidi di fronte a me un monaco tibetano non più giovane che mi fissava immobile. Accennai un saluto e lui sorridendo cantò: “Rendo omaggio al maestro del Grande Sigillo”.
Rimasi sbalordito e confuso per qualche secondo, poi capii che quell’uomo aveva visto la mia presunzione. Evidentemente egli era un maestro di ciò che io cercavo faticosamente di comprendere con il mio intelletto. Immediatamente pensai di chiedere al Lama se fosse disposto a spiegarmi il significato del Grande Sigillo, ma lui, senza neanche darmi il tempo di parlare, disse queste parole: “Io sono Lhündrup Tenzin. Mi hai incontrato perché mi stavi cercando. Se vuoi la trasmissione e la spiegazione dei consigli di Tilopâ seguimi”. Così feci.
Il Lama entrò in un tempio, si sedette per terra e mi invitò a fare altrettanto, quindi iniziò la «trasmissione orale» dei testi tibetani cantandoli a memoria con una lenta e bella melodia. Subito dopo passò a commentarli mettendone in risalto gli aspetti più significativi ed essenziali con un linguaggio semplice, ma chiaro e preciso. Notai che le sue parole fluivano senza fretta, intervallate da lunghe pause, credo per darmi il tempo di trascriverle il più accuratamente possibile.
Alla fine dell’incontro il Lama mi concesse un breve colloquio che per me fu molto importante. Esso è stato riportato in appendice, giacché contiene delle indicazioni e chiarificazioni valide anche per altre persone.”
Trattato di Psichiatria Provvisoria
Titolo originale: Traité de psychiatrie provisoire
Autore/i: Gentis Roger
Editore: Marsilio Editori
unica edizione, prefazione all’edizione italiana dell’autore, traduzione dal francese di Ettore Perrella che ringrazia Marco Focchi per il suo contributo.
pp. 184, Venezia
Non è da cercare qui ciò che comunemente contengono i trattati di psichiatria: un sapere dato, trasmissibile, scontato, fondato sul disconoscimento della follia. Il funzionamento stesso della psichiatria è raccontato da Roger Gentis in una scrittura agile, parlata, in un tentativo di teorizzazione provvisoria a partire dalle emergenze della pratica psichiatrica nei suoi rapporti con un impegno politico. Non si tratta dunque soltanto di mettere in discussione la figura carismatica dello psichiatra né solo di precisare l’importanza della funzione degli infermieri nell’istituzione o «nel territorio»: si tratta soprattutto di non scartare la questione teorica che la follia pone a una psichiatria differente, aperta alle esigenze e alle suggestioni più diverse, dalla psicoterapia istituzionale alla stessa psicanalisi. Questo di Roger Gentis è dunque un testo che non solo avrà il valore della testimonianza di qualche decennio di pratica di psicoterapia istituzionale ma che oggi in Italia può servire a porre in modo differente la questione di una psichiatria non dogmatica, che non parta dall’assunzione manualistica del sintomo come segno evidente di «malattia», ma dall’ascolto di un disagio, di ciò che se ne dice nei differenti luoghi di parola che l’istituzionalizzazione permette di situare, al di là del manicomio, in una pratica altamente problematica e sempre” provvisoria, da cui è investito un intero tessuto del sociale.
Roger Gentis è psichiatra all’ospedale di Fleury-les-Aubrais. In Francia, presso l’editore Maspero ha pubblicato, prima del presente volume, Les murs del’asile, 1970 (tr. it. Contro l’istituzione totale, Savelli, Roma 1974), Guérir la vie, 1971 (tr. it. Guarire la vita, Einaudi, Torino 1976), La psychiatrie doit être faite/défaite pur tous, 1973. Nelle Éditions du Scarabée ha pubblicato Les alcooliques, Les vieillards, Les schizophrènes.
Un suo recente libro, N’être, è uscito nel ’77 presso Flammarion, Per Maspero dirige con Horace Torrubia una collana psichiatrica nei Textes à l’appui. È redattore della rivista «La Quinzaine littéraire». A Milano nel novembre del ’75 è intervenuto al Congresso Internazionale di Psicanalisi «Sessualità e politica» con una relazione dal titolo Sexus Circus. Contributo allo studio del Culo istituzionale (in Sessualità e politica, Feltrinelli, Milano 1976).
Gli Orologi Viventi
Autore/i: Ward Ritchie R.
Editore: Casa Editrice Valentino Bompiani
premessa dell’autore, traduzione dall’inglese di Riccardo Palumbo.
pp. 384, nn. illustrazioni b/n, Milano
In che modo un prolungato soggiorno nel sottosuolo altera le capacità reattive dell’uomo?
Come dormono le foglie? Perché la rosa è un sistema molto diverso a mezzogiorno o a mezzanotte? Come si orientano le api?
A questa e ad altre domande, fondamentali per la comprensione della vita e dell’ambiente, risponde una delle scoperte più affascinanti della biologia moderna, l’orologio vivente: in ogni essere, dalle amebe ai molluschi fino all’uomo, tutte le funzioni organiche sono misurate da un preciso e delicato congegno biologico, che segna il tempo regolandosi sul corso del sole e sulle fasi della luna, sulle maree e sulle ere geologiche.
Il libro di Ritchie R. Ward è la prima storia – raccontata, com’egli scrive, «per lettori privi di una particolare preparazione scientifica, ma con un’accuratezza tale da non scontentare nessuno scienziato» – di questo concetto e delle sue sconvolgenti conseguenze; da Arrhenius a Darwin fino ai ricercatori più recenti, l’autore descrive le vicende e le tappe attraverso cui l’orologio vivente ha assunto un ruolo sempre più rilevante nello studio dei meccanismi della vita.
E mentre ne illustra con estrema chiarezza e semplicità il funzionamento, introduce il lettore, come un osservatore diretto e partecipe, all’interno dei laboratori e dei centri di ricerca: «una delizia», come è stato scritto, «per ogni lettore intelligente che ami vedere la scienza e gli scienziati al lavoro».
Ritchie R. Ward è nato nel 1906. Dopo avere studiato all’Università di Berkeley ha lavorato come chimico alle Hawaii e in California. Dal 1962 si dedica allo studio e alla divulgazione dei problemi della ricerca scientifica.
La Ghirlanda di Lettere
Studi sul Mantra-Shāstra
Autore/i: Avalon Arthur
Editore: Edizioni Mediterranee
prefazione di T. M. P. Mahadevan, introduzione di J. W. Konāraka.
pp. 264, Roma
“Il presente testo rappresenta il primo tentativo di spiegare a un lettore occidentale una materia indubbiamente difficile […]. È naturale, data la difficoltà e il mistero che circonda quest’argomento, che in India gli stranieri non siano riusciti a comprendere i Mantra. Tuttavia, non si poteva saltare alla conclusione che si tratta di «insignificanti superstizioni». Tale è la tesi della mente inferiore che pensa: «Ciò che non capisco, sicuramente non ha senso». Il Mantra è sicuramente privo di senso per coloro che non ne conoscono il significato […]. Quando mi accostai per la prima volta allo studio di questo Shāstra, lo feci con la convinzione che in India non ci siano più pazzi di quanti ne esistano nell’ambito di altri popoli: al contrario, questa terra aveva prodotto intelligenze che (come minimo) eguagliavano quelle che si possono trovare altrove.
Dietro alla pratica ottusa, quale indubbiamente esiste in qualche grado nella moltitudine di seguaci di ogni fede, ero certo che dovesse esservi un principio razionale, dal momento che, nel complesso, gli uomini non continuano attraverso le epoche a fare ciò che di per sé non ha significato […]. Non rimasi deluso. Il Mantra-Shāstra, ben lungi dall’essere ciò che veniva descritto come un «borbottio senza senso», val bene un attento studio che, se intrapreso seriamente, e in grado di dischiudere qualcosa di prezioso alle menti libere dalla superstizione, inclini alla metafisica e di sottile acume. Nei Tantra del Mantra-Shāstra o Āgama è contenuta una dottrina profonda, esposta ingegnosamente ma con grande cautela”. (Arthur Avalon)
Con la pubblicazione di La ghirlanda di lettere dedicato al MantraShàstra, le Edizioni Mediterranee completano il ciclo dei maggiori libri di Sir John Woodroffe (Arthur Avalon) composto da Il mondo come Potenza (2 vol.), Il potere del serpente, Inni alla Dea Madre, Shakti e Shakta, Tantra della Grande Liberazione.
Arthur Avalon (1865-1936) Pseudonimo di John Woodroffe, laureatosi in giurisprudenza, si trasferì in India dove lavorò come avvocato, ricoprendo importanti cariche amministrative. Studiò sanscrito e filosofia indù, venne in contatto con numerose personalità indù – particolarmente Maestri ed eruditi – e si interessò soprattutto alla branca dell’Induismo esoterico nota come Shakti tantrica. Tradusse una ventina di testi dal sanscrito, tenne conferenze sulla filosofia indiana e pubblicò diversi volumi, spaziando dallo Yoga ai Tantra. Le Edizioni Mediterranee hanno pubblicato queste sue opere: Shakti e Shakta, Il mondo come Potenza, Inni alla Dea Madre e Tantra della Grande Liberazione.
Storia Segreta dei Sogni
Autore/i: Moss Robert
Editore: Castelvecchi Editore
traduzione dall’inglese di Daniela Di Falco.
pp. 382, Roma
Per gli antichi Egizi era il momento della vita vera, il «risveglio». Per gli uomini-giaguaro dell’Amazzonia un’esperienza collettiva, attraverso la quale si accedeva a una vita parallela.
Fonte di ispirazione nel campo della ricerca scientifica e artistica, o semplicemente guida nelle scelte quotidiane, i sogni hanno determinato alcune delle più importanti vicende umane. Questo libro sorprendente ci rivela come i sogni abbiano determinato il destino degli uomini – «agendo come veri e propri motori invisibili» – e come la consapevolezza della realtà sognata possa aiutarci a comprendere noi stessi e a decidere il nostro futuro.
Robert Moss, uno dei maggiori studiosi contemporanei del sogno, ci racconta le storie di grandi personaggi la cui vita è stata segnata dall’elemento onirico, dalla bellissima Lucrecia de Leon, le cui premonizioni decisero le scelte dei più potenti uomini di Spagna, all’affascinante corrispondenza tra Carl Jung e Wolfgang Pauli, passando per gli incredibili episodi che hanno scandito le vite di Mark Twain, Giovanna d’Arco, Winston Churchill e molti altri. Un libro visionario, narrato con l’abilità del romanziere, che getta le basi per un nuovo modo di esplorare e interpretare la storia e la coscienza umane, un viatico per penetrare, con strumenti non tecnicamente «razionali», la parte più profonda e autentica di noi stessi.
«Storia segreta dei sogni è un’indagine magistrale che spiega come le realtà sognate abbiano mosso i cavi invisibili dell’avventura umana, come i sogni abbiano determinato la nostra evoluzione, la scienza, la religione, la letteratura, le guerre, la medicina, e come da questa realtà interiore possa dipendere la nostra stessa salvezza». (Iain R. Edgar)
«Robert Moss ci trascina risoluto in una nuova visione della coscienza, dello spazio e del tempo. Questo libro formidabile colpisce per il perfetto equilibrio tra informazione e intrattenimento. Moss è un narratore per eccellenza». (Larry Dossey)
«Erudito, brillante e piacevole da leggere.
La prima storia che rivolge una seria attenzione alla sacra arte del sogno che viene praticata dalle donne e dagli uomini di tutto il mondo». (Barbara Tedlock)
Robert Moss, romanziere e giornalista, esperto di politica internazionale, è l’inventore dell’Active Dreaming, un metodo originale di lavoro sui sogni e l’immaginazione basato sul recupero di antiche tecniche sciamaniche. Tra le sue pubblicazioni dedicate all’attività onirica, oltre a Storia segreta dei sogni, citiamo i volumi Conscious Dreaming, Dreamgates e Dreaming the Soul Back Home.
Teoria del Simbolismo – Scritti sulla Sessualità Femminile
E altri saggi
Autore/i: Jones Ernest
Editore: Casa Editrice Astrolabio
prefazione di Elsted Midhurst, traduzione di Jean Sanders.
pp. 520, Roma
Il libro in cui Ernest Jones ha raccolto i suoi scritti teorici. Una pietra miliare lungo la via maestra del pensiero psicoanalitico.
È uno dei testi fondamentali della psicoanalisi; contiene i principali contributi teorici pubblicati da Ernest Jones durante la sua vita. Tra essi compaiono i noti scritti sulla “Teoria del simbolismo”, “La genesi del SuperIo”, “Paura, colpa e odio”, “La gelosia”, “I tratti del carattere eroticoanale”, “Il primo sviluppo della sessualità femminile”, “La fase fallica”, “La sessualità femminile”, nei quali Jones ha sviluppato autonomamente temi classici della psicoanalisi, problemi controversi e discussi, e aspetti non sufficientemente trattati da Freud.
Jones è stato uno dei più formidabili teorici della psicoanalisi; le sue concezioni sul ruolo dei primissimi stadi di sviluppo infantile, assieme agli studi di Melanie Klein, che egli in qualità di presidente della Società Psicoanalitica Britannica, invitò a Londra, costituirono la base della cosiddetta “scuola inglese”, che ha prodotto forse i contributi più importanti alla psicoanalisi moderna.
Ernest Jones è nato nel 1879 in una cittadina del Galles, Llwchwr. Sin da bambino decise di diventare medico, e con l’intelligenza, l’illimitata energia e determinazione che furono sue caratteristiche per tutta la vita, si laureò all’Università di Londra all’età di soli ventun anni.
Poco dopo egli si imbattè in alcuni resoconti frammentari sull’opera svolta a Vienna da un oscuro neurologo di nome Freud. Jones intraprese lo studio del tedesco allo scopo di aver accesso diretto alle idee freudiane, e fu il primo ad applicarle nel lavoro medico fuori della Germania. Anche nella prima cerchia di stretti discepoli e collaboratori di Freud egli fu l’unico non tedesco.
Quando morì nel 1958, Jones era uno dei più importanti psicoanalisti del mondo. Fu per dieci anni presidente dell’International Psychoanalytical Association. È stato fondatore e per più di vent’anni redattore dell’International Journal of Psycoanalysis.
Tra le sue opere più importanti, la famosa biografia di Freud in tre volumi La vita e l’opera di Sigmund Freud; Hamlet and Oedipus; On the Nightmare; e i Saggi di psicoanalisi applicata; sempre di Jones in questa stessa collana sta per uscire Il trattamento della nevrosi, e una sua opera autobiografica di eccezionale importanza per lo studio degli inizi del movimento psicoanalitico, Memorie di una psicoanalista.
Come si Diventa Ipnotizzatori
Insegnamento rapido e facile dell’ipnotismo e della trasmissione del pensiero
Autore/i: Magno Occultis
Editore: Casa Editrice G. Nerbini
nuova edizione riveduta e corretta, presentazione dell’editore.
pp. 96, nn. illustrazioni b/n, Firenze
Dalla presentazione dell’editore:
“Il Prof. Magno Occultis è il nome d’Arte di Carlo Surchi, il Fiorentino arguto e simpaticissimo, il mago sorridente, che le platee italiane conoscono e apprezzano, perchè la sua scienza, la sua potenza psichica, le misteriose forze di tutto l’essere egli sa dispensarle e trasfonderle senza sforzo, senza posa, senza mai assumere nessuno di quegli atteggiamenti trascendentali che vorrebbero imporsi e che spesso fanno sorridere.
E l’artista non cambia, oggi, che, in questo volumetto, si presenta in veste d’Autore semplice e composto, senza verun atteggiamento cattedratico. Magno Occultis, con pochi e semplici precetti, con un esposto sovente umoristico che ricorda il Fiorentino spirito bizzarro, v’invita a ricercare in voi, e far valere, quelle forze psichiche che ciascuno possiede in sè latenti e che possono agire sugli altri, quando siano conosciute e rese fattivo.
Se l’antico dettato «volere è potere» ha un valore, questo avviene principalmente quando sono in gioco e in azione tutte le forze dell’organismo.
«Conosci te stesso» fu il motto dell’antica sapienza quando la scienza, ancora fanciulla, brancolava nelle tenebre dell’ignoto assoluto. Oggi le tenebre ancora ne circondano, ma qualche raggio di luce trapela. Al di là di questo raggio sfavilla la luce di un mondo ignoto che sarà il mondo degli uomini di domani.
Il «quid» segnato dalla mente sovrumana dell’Alighieri, non è insormontabile, ma solo possono tentare di varcarlo gli uomini che alle forze comuni e note accoppiano quelle che non sono retaggio del comune dei mortali.
Leggete, consultate, meditate questo volumetto: seguitene gli insegnamenti; i vinti di oggi possono essere i trionfatori di domani.”
Beati e Venerabili di Casa Savoia
Splendori di santità nella reggia
Autore/i: Testore Celestino
Editore: Roberto Berruti e C. Editori
unica edizione, prefazione dell’autore.
pp. 180, nn. tavole b/n, Torino
Sommario:
Prefazione di P. Celestino Testore S. J.
Il B. Umberto III – Conte di Savoia
Il B. Bonifacio di Savoia – Arcivescovo di Canterbury
La B. Margherita di Savoia – Marchesa di Monferrato
Il B. Amedeo IX – Duca di Savoia
La B. Ludovica di Savoia – Principessa di Châlons
Le Venerabili Maria di Savoia e Francesca Caterina di Savoia
La Ven. Maria Clotilde di Borbone – Regina di Sardegna
La Ven. Maria Cristina di Savoia – Regina delle Due Sicilie
Carlo Emmanuele IV – Re di Sardegna
Anni di Cuoio
L’Italia di oggi allo specchio del calcio, il suo sport più amato, la sua “malattia” più contagiosa in cui si riflettono vizi e virtù d’un popolo tifoso fino al midollo
Autore/i: Beha Oliviero
Editore: Newton Compton Editori
prima edizione, introduzione di Stefano De Masi, collana: Storia e cronache d’Italia n° 6.
pp. 320, nn. illustrazioni in b/n, Roma
Un modo di intendere l’attualità che senza distogliere l’attenzione dai grandi eventi, guarda con interesse il fluire della vita quotidiana, gli avvenimenti che s’affacciano sulla ribalta effimera della cronaca per farsi storia contemporanea. Volumi che vogliono narrare, riunire, analizzare fatti, vicende personaggi noti e sconosciuti che hanno contribuito a formare l’Italia di oggi.
“La cosa più difficile non è scoprire verità nascoste bensì vedere ciò che si ha davanti agli occhi”, sostiene un grande filosofo austriaco, Ludwig Wittgenstein. E che cosa hanno gli italiani davanti agli occhi in questi anni, di che cosa parlano, per che cosa patiscono, di che cosa vivono (e qualche volta muoiono) se non soprattutto di calcio? Sono appunto gli “anni di cuoio” che racconta Oliviero Beha, cronista di usi e costumi nell’Italia della “calcistizzazione”, sempre più frammentata e municipalizzata, con il tradizionale antagonismo da campanile delegato ai colori delle squadre. Un’Italia che tifa in ogni campo pro e contro fino alle viscere, che prende come prende partito, che ha bisogno di riconoscersi in un terreno di gioco come nello stadio dell’itera società. Gli anni di cuoio del titolo rimandano per assonanza non casuale agli anni di piombo a cavallo tra i ’70 e gli ’80. L’autore afferma documentandolo che da allora la policità degli stadi ha in qualche modo ereditato quella della partecipazione extraparlamentare, fino agli aspetti più violenti e dolorosi di entrambe (vedi la tragedia di Bruxelles, prima di Juventus-Liverpool). Ma non vi è solo il calcio nel mirino analitico e cronologicamente anticipatore di Beha, bensì la realtà italiana nel suo complesso. La lente di ingrandimento resta di partenza sportiva ma i temi variano: giornalismo, economia, sesso, cultura, TV, le mode più disparate, ecc. Moderno logografo, questo eccentrico giornalista decodifica linguaggi e scatta fotografie, azzarda associazioni di idee e svela meccanismi apparentemente segreti, in realtà smaccatamente e ostinatamente “sotto gli occhi di tutti”.
Oliviero Beha, nato a Firenze. Inviato speciale di Repubblica da molti anni, ha collaborato a Tuttosport, Paese Sera e il Messaggero. Ha scritto saggi (tra cui All’ultimo Stadio, con Enrico Ferrarotti, premio Selezione Bancarella 1984), poesie (Inverso, premio Selezione Viareggio 1982 e Biella Opera Prima 1983, e Ripercussioni) e il romanzo-verità Mundialgate. Si occupa di teatro e conduce programmi televisivi.
Volumi pubblicati: A.: Graziani, un generale per il regime; Rava E.: Roma in cronaca nera; Costantini C.: Il caso Guttuso; Roidi V.: Roma com’è; Pallotta G.: Gli Agnelli una dinastia italiana.
Introduzione
Un giornalista molto particolare di Gianni Melidoni
Soffro di labirintite di Oliviero Beha
1) 1979-1982: L’epopea di una nazione
- Napoli, il vibrione, Paolo Rossi (e Maradona)
- Cassandra, il calcio-scommesse e le Olimpiadi di Mosca
- Se il denaro corre in prima corsia
- C’era una volta Brera, quartiere del giornalismo
- Berlinguer, i nuovi barbari e la solidarietà nazionale
- Sport, mafia, corruzione
- Prima del Mundial spagnolo: uno strano teatrino
- Dal tifo alla peste
- Due o tre cose sulle meraviglie del giornalismo sportivo
- Dopo il Mundial: giornalisti o cioccolatai?
2) 1982-1985: All’ultimo stadio, con la strage in diretta TV
- Perchè picchiare per essere felici?
- “Una Repubblica fondata sul calcio”. Ma Pertini lo sa?
- Liedholm, Falcao e la Grande Riforma
- Le parole travestite
- Lo stadio dei lunghi coltelli
- Anni di cuoio (plastificato)
- A proposito di violenza, per chi tifa Toni Negri?
- Duemila anni senza andare di corpo
- Decisionismo e cultura di governo in Roma-Juventus
- Il megastadio? Fatelo a Lagos
- La notte brava intorno all’Olimpico
- Ma dove eravate negli ultimi tempi?
- La “truffa” ideale delle Olimpiadi a Roma
- La P2 e lo scandalo del caso Camerun
- Radio e sport
- E come sponsor c’è sempre l’Etica
- Bruxelles, patologia di una tragedia
3) 1985-1987: Il futuro nel passato, radiografia di una crisi
- Limone e pallone, un gioco spremuto a morte
- Ferrari, Bocca e un pò di Sudafrica
- TV e sport
- IL cinismo sportivo dei mass-media
- Viola un “caso” o un caso?
- Cronaca di un fallimento annunciato (quello del Palermo)
- Guida al totonero bis
- Protezionismo e cattive notizie
- Cartoline dal Messico
- La Trilateral del football
- Quale futuro per la moglie di Cesare
- Maradoniano
- E’ vero, sto parlando di politica
- Non barate sul megastadio
- Lo scudetto del vesuvio e la domenica del villaggio
- Un sogno di futuro, un futuro di suìogno: dopo il calcio i concerti rock?
4) Sport e cultura
- Paolo Volponi
- Renato Guttuso
- Felice Ippolito
à Luciano Lama
Dario Fo
Appendice
5) Sport e omosessualità:
- Il corpo e l’anima
6) Sport e politica:
- Intervista a Franco Carraro
I Coleotteri
Autore/i: Winkler Josef R.
Editore: Nicola Teti Editore
edizione italiana a cura di Marco Vighi, traduzione di Letizia Berrini Pajetta, illustrazioni di Frantisek Severa, collana: Atlante illustrato.
pp. 234, stampato in Cecoslovacchia, nn. illustrazioni a colori, Milano
Sommario:
Introduzione
- Le prime basi delle nostre conoscenze
- L’idea semplice di Linneo
- Che cos’è un coleottero e quali sono i criteri che ci permettono di stabilirlo?
- La bellezza: a quale fine?
- Che cosa si nasconde sotto il carapace?
- Li incontriamo dappertutto…
- Si devono distruggere o proteggere?
- Come nasce una collezione di coleotteri
- Descrizione e tavole
Indice alfabetico dei nomi latini
Miti e Leggende – 4 Volumi in Cofanetto
Africa e Australia • Oceania • America Settentrionale • America Centrale e Meridionale
Autore/i: Pettazzoni Raffaele
Editore: Utet
prefazione dell’autore.
vol. I pp. XXVIII-482, vol II pp.XX- 612, vol. III pp. XX-578, vol. IV pp. XX-500, nn illustrazioni e cartine a colori e b/n, Torino
Dalla prefazione dell’autore Raffaele Pettazzoni:
«L’idea di quest’opera mi venne al tempo dell’ultima guerra, quando dalla realtà tristissima il pensiero cercò rifugio nel mondo della fantasia, e dalla frequente consuetudine con le voci di una umanità primitiva nacque il proposito di divulgarne alcune nella nostra lingua, e poi via via si venne ampliando il piano e articolando il disegno di una vasta antologia di «Miti e Leggende» di molti e molti popoli. E nel pensarci, sempre più mi si chiarì il carattere e il valore dell’opera, non soltanto per la novità sua e per l’opportunità di rendere largamente accessibili agli Italiani tante singolari testimonianze di uno spirito esotico; nè solo perchè nei miti e nelle leggende dei singoli popoli si vede riflessa la vita loro e il costume e la civiltà (anche in certe sue forme arcaiche e disusate, anche in taluni suoi aspetti più intimi che sfuggono ad una superficiale osservazione), sicchè da più parti si è proceduto a costruire coi dati della mitologia il quadro culturale di questa o quella popolazione; ma anche in senso più largamente umanistico, nel senso ideale dell’esser uomini, e dunque atti ad intendere ogni discorso umano, per quanto estraneo e remoto, anche lo stentato balbettare dei Boscimani cacciatori, anche il monotono raccontare degli Australiani totemisti, nonchè il vago favoleggiare degli Indonesiani matriarcali, su su fino ai capolavori di questa letteratura non scritta, ormai avulsi, o quasi, dalla originaria matrice e ricchi di accenti universalmente umani, come la leggenda caraiba di Maconaura dominata dal tema della vendetta quale forza cieca ed oscura simile al fato delle tragedie eschilee, o l’altra sud-americana del Jurupari votato alla sua missione benefica con tanto eroismo che ricorda la rinunzia del Bodhisattva e il sacrificio dell’Uomo-Dio o quella sudanese della “Strega” (Vol. I, n° 202), tristo genio del male, dell’intrigo e della perfidia, o quella melanesiana del vecchio abbandonato sopra uno scoglio in mezzo al mare, che implora le stelle ad una ad una quando spuntano su l’orizzonte. Tanta è l’umanità di questi racconti: vivide gemme di un tesoro nascosto, fiori stellanti di un giardino incantato di uno strano colore, il colore del tempo.[…]»
Vol. I – Africa e Australia.
Vol. II – Oceania, a cura di Vittorio Lanternari.
Vol III – America settentrionale.
Vol. IV – America centrale e meridionale, con la collaborazione di Tullio Tentori
Le Tavole delle Case di Tipo Professionale per Latitudini Sud e Nord
Biblioteca di Astrologia
Autore/i: Discepolo Ciro
Editore: Armenia Editore
introduzione dell’autore.
pp. 200, Milano
Dall’introduzione dell’autore Ciro Discepolo:
«Le Tavole delle Case che vi apprestate a consultare, rappresentano – insieme alle Effemeridi – il corredo tecnico indispensabile di ogni astrologo dilettante o professionista che sia.
Quelle qui presentate hanno sostanzialmente due pregi: l’intervallo molto vicino tra valori successivi, che significa poche interpolazioni da dover fare, e la possibilità di leggere direttamente i valori per latitudini Nord o Sud. Inoltre sono stampate in modo da essere facilmente leggibili, non mettendo a dura prova la vista degli utilizzatori. Infine, la riproduzione diretta – per fotografia – dei tabulati originali del computer, elimina la possibilità di refusi e assicura una precisione allineata allo standard delle migliori tavole oggi in commercio.
A corredo delle tabelle contenute in questo volume, sono state aggiunte alcune tavole di utilità generale per la compilazione di un oroscopo.
Per ciascun tempo siderale (ogni 4 minuti primi), Nord o Sud, vengono date le posizioni delle cuspidi delle Case, calcolate con il metodo Placidus, per le latitudini geografiche comprese tra 0 e 65 gradi, nell’emisfero tropicale ed in quello boreale. I valori sono tutti espressi in gradi, minuti e decimi di minuti. In alto, al centro, viene indicato il valore del Medio Cielo e quindi seguono le cuspidi delle seguenti Case; 11ᵃ, 12ᵃ, 1ᵃ (Asc.), 2ᵃ, 3ᵃ. Le cuspidi mancanti, come si sa, si ricavano per opposizione a queste appena citate.[…]»
Heidegger
Ermeneutica, Fenomenologia, Esistenzialismo, Ontologia, Teologia, Estetica, Etica, Tecnica, Nichilismo
Autore/i: Autori vari
Editore: Editori Laterza
prefazione e cura di Franco Volpi.
pp. XVI-400, Bari
Un manuale in cui i maggiori studiosi di Heidegger analizzano e descrivono in modo sistematico e completo il pensiero del filosofo, attraverso le singole opere.
Franco Volpi (1952-2009) ha insegnato Storia della filosofia all’Università di Padova, alla Universität Witten/Herdecke e in altre università europee e americane. Tra le sue pubblicazioni, oltre alle fortunate edizioni adelphiane di Schopenhauer e Heidegger: GroßesWerklexikon der Philosophie (2 volumi, Stoccarda 1999), Dizionario delle opere filosofiche (Milano 2000); Il Dio degli acidi. Conversazioni con Albert Hofmann (con A. Gnoli, Milano 2003); L’ultimo sciamano. Conversazioni su Heidegger (con A. Gnoli, Bompiani 2006); I filosofi e la vita (con A. Gnoli, Bompiani 2010); La selvaggia chiarezza. Scritti su Heidegger (Adelphi 2011).
Breve Storia del Buddhismo
Con un glossarietto dei termini indiani
Autore/i: Conze Edward
Editore: Rizzoli
prima edizione, prefazione e introduzione dell’autore, glossarietto a cura di Flavio Poli, traduzione di Rosanna Pelà.
pp. 232, nn. illustazioni b/n f.t., Milano
Con i suoi duemilacinquecento anni di storia, il Buddhismo è uno dei fenomeni religiosi più antichi e più diffusi del mondo; per il numero degli adepti è oggi la quarta religione mondiale, dopo il Cristianesimo, l’Islamismo e l’Induismo. Ma se «religione» significa credenza e culto a una divinità, il Buddhismo cosi come è insegnato e praticato dai suoi maestri non è una religione, perché non crede in un Assoluto personale, al quale prestare adorazione. Un monaco buddhista vietnamita affermava nel 1967: «Vedere e vedere giustamente è il significato semplice e insieme complesso del Buddhismo. E un appello all’uomo per un’esperienza spirituale, mistica, nella quale egli realizza se stesso con le proprie forze senza l’aiuto di alcun essere a lui trascendente. In questo consiste essenzialmente il Buddhismo: la scoperta in sé della propria identità con Buddha».
Il Buddhismo è una visione della realtà che insegna una verità esistenziale e la strada retta da seguire; è uno strumento che permette all’uomo di liberarsi dal dolore dell’esistenza.
L’opera del Conze esamina le dottrine fondamentali del Buddhismo analizzandone i testi canonici più antichi, e segue la profonde evoluzione storica che esse hanno subito nella loro diffusione su tante parte del continente asiatico.
La Medicina Tibetana
Come attivare le energie di autoguarigione
Autore/i: Asshauer Egbert
Editore: Xenia Edizioni
prefazione di Geshe Thubten Ngawang, presentazione del Dalai Lama, introduzione dell’autore, traduzione di Cristina Coronelli.
pp. 188, illustrazioni b/n, Milano
Fra le terapie naturali oggi in voga, la medicina tibetana sta acquistando sempre più interesse di pubblico, perché si presenta come un metodo terapeutico strettamente integrato ai principi della filosofia buddhista, ma anche come una nuova forma di erboristeria capace di affrontare preoccupanti patologie. Ha scritto il Dalai Lama: «Mi auguro che questo libro, che si sforza di spiegare i principi della medicina tibetana avvalendosi di un linguaggio accessibile a tutti, si riveli di particolare utilità per chiunque desideri essere curato da un medico tibetano». Il libro del dottor Asshauer, pioniere europeo in questo ambito, ha infatti il pregio di far comprendere tanto le basi teoriche della medicina tibetana – l’importanza del karma e del corpo sottile, la dottrina degli umori (Muco, Bile, Aria) – quanto ai suoi aspetti pratici, come la diagnosi del polso e della lingua, le caratteristiche del messaggio tibetano, le tecniche tantriche della guarigione spirituale. Particolare attenzione viene data alla descrizione delle proprietà curative e preventive di un tipico farmaco tibetano, detto «Padma 28», usato come tonico, ricostituente e antinfiammatorio nei casi acuti come in quelli cronici. In una breve galleria di personaggi l’autore presenta infine i medici tibetani più validi del nostro tempo e indica le città e i centri buddhisti europei in cui è possibile avvalersi delle loro prestazioni.
Egbert Asshauer, specialista in medicina interna, terapia del dolore e agopuntura, dal 1984 è in costante contatto con il Dalai Lama e i medici tibetani in esilio. È stato uno dei primi medici europei a conoscere la medicina tibetana, cui ha dedicato libri e articoli scientifici.
La Fortezza Vuota
L’autismo infantile e la nascita del sé
Autore/i: Bettelheim Bruno
Editore: Garzanti Editore
traduzione dall’inglese di Anna Maria Pandolfi, titolo dell’opera originale: The Empty Fortress, dall’edizione originale sono state omesse le pagine 13-49, 329-382.
pp. 520, Milano
Il dramma dell’autismo infantile umanamente analizzato e scientificamente risolto da un grande psichiatra.
Uno studio metodologico esemplificato in tre casi clinici.
Sempre più spesso si parla di schizofrenia: si discute se le sue origini siano da cercarsi nella famiglia, o altrove; nello schizofrenico alcuni esaltano l’uomo che di fronte alla realtà mantiene integro il desiderio (del “buon schizofrenico” Gilles Deleuze e Félix Guattari han fatto un mito culturale); altri affermano che la nostra società è interamente schizofrenica; altri ancora, che la schizofrenia non esiste (è l’opinione dell’inglese Laing).
Benché assai pochi abbiano conoscenza diretta di una realtà che le istituzioni psichiatriche mantengono separata da noi e inaccessibile, il tema della schizofrenia continuamente si insinua nel dibattito culturale. Vi è dunque una sorta di tempestività nella pubblicazione italiana di questa classica opera in cui Bruno Bettelheim narra e analizza tre casi di autismo infantile (una tra le forme di schizofrenia più precoci e più gravi).
Minuziosamente, in tutta la sua terribilità e nell’insensatezza dei suoi moti, ci viene descritto il quadro clinico dei tre soggetti: osserviamo il lento avvio, i progressi, gli intoppi di un trattamento terapeutico ispirato ai principi della psicanalisi; a poco a poco penetriamo nel paesaggio della psicosi, e infine nel suo senso ultimo e profondo, in quel “rifiuto di esistere” che la fonda e la scatena.
Da Il ragazzo selvaggio di Jean Itard ai Casi clinici di Freud, vi è, nella letteratura scientifica, una categoria di testi che esercitano sul lettore il fascino delle grandi narrazioni: le storie di Laurie, di Marcia e di Joey, raccontate ne La fortezza vuota, vi appartengono (dalla storia di Joey il regista francese François Truffaut ha progettato a lungo di trarre un film).
Quelle che Bettelheim narra sono esperienze emotive e intellettuali profonde, attraversate da domande e da dubbi che coinvolgono chi cura e chi è curato. Bettelheim ha scelto, dalla sua esperienza di terapeuta, alcuni dei casi meno curabili: non ha voluto celebrare le vittorie della medicina, ma mostrare, nelle sue manifestazioni più virulente e radicali, l’essenza della schizofrenia. Nella tormentosa via che porta all’accettazione della realtà i bambini autistici di Bettelheim si sono arrestati infinitamente prima di noi; ma la via è la stessa: una via che non è facile per nessuno e su cui nessuno evita di essere vulnerato. Tutti siamo stati tentati di barricarci nella “fortezza vuota” della nostra soggettività: per questo la lettura del libro di Bettelheim ci afferra così intensamente.
Bruno Bettelheim nacque a Vienna nel 1903 da una famiglia di ebrei, colti e benestanti. Dopo l’emigrazione negli Stati Uniti agli inizi degli anni Quaranta fondò, a Chicago, la famosa Orthogenic School per bambini psicotici. Nella medesima città insegnò presso l’Università Psichiatrica e Psicologica. È morto nel 1990, togliendosi la vita in una casa di riposo per anziani del Maryland.
Civiltà Artistica Etrusco-Italica
Autore/i: Pallottino Massimo
Editore: Sansoni Editore
seconda edizione, premessa dell’autore.
pp. 134, 76 tavole b/n f.t., Firenze
Questo libro, presentato in agile forma di «breviario», offre per la prima volta una completa panoramica storica dei fenomeni figurativi dell’Italia antica prima dell’unificazione romana.
L’arte dei diversi popoli e dei diversi tempi, dal IX al I secolo a.C., viene delineata e valutata criticamente nei suoi rapporti interni ed esterni, nelle sue correnti, nei suoi momenti stilistici. L’influenza greca e le preminenti attuazioni espressive del mondo etrusco costituiscono i temi dominanti di questa singolare polifonia di immagini e di forme sinora sconosciute o conosciute solo frammentariamente.
La considerazione delle scoperte più recenti – largamente presenti anche nell’apparato illustrativo – e degli orientamenti critici più aggiornati dà al saggio una sua particolare freschezza che ne renderà attraente la lettura e preziosa la funzione di «guida».
Psicoginnastica
Un programma illustrato di esercizi integrati per il corpo e per la psiche.
Autore/i: Artusio Francesco
Editore: Red Edizioni
pp. 112, nn. illustrazioni b/n, Como
Quanti ricordano ancora il piacere infantile di sprofondare le mani nelle tasche? Questo gesto, spesso considerato maleducato, era fisicamente e psichicamente gratificante. Con le mani ben spinte nelle tasche si stava fisicamente bene e, per riflesso, lo spirito acquistava un imprecisato, ma chiaramente percepito, senso di libertà, di distensione, di riposo.
L’adulto che pratica il jogging perché “lo sport fa bene alla salute” a ogni passo pensa di evitare un tumore o l’arteriosclerosi o la vecchiaia… e l’inconscio registra pensieri negativi. Il bambino che giocando corre e salta, invece, lo fa per il piacere di correre, per le sensazioni psicofisiche che ne trae.
La psicoginnastica propone blandi esercizi fisici ed esercizi “di pensiero” connessi, attraverso i quali cerca di far vivere e comprendere tutte le emozioni e i significati contenuti nella spontaneità di un gesto.
Strategia della Vittoria
Autore/i: Luttwak Edward N.
Editore: Rizzoli
prima edizione, prefazione all’edizione italiana dell’autore, traduzione di Giovanni Ferrara degli Uberti.
pp. XV-400, Milano
Qual’è la migliore strategia militare e politica che una superpotenza deve perseguire in questa fase di transizione dall’era nucleare a quella post-nucleare? Che significato può avere, dal punto di vista strategico, riuscire a ottenere una vittoria nell’ambito di un conflitto regionale e come è possibile ottimizzare i risultati? Partendo da queste due domande, che sono in realtà alla base della politica statunitense e sovietica, Edward Luttwak traccia un quadro vivo e aggiornatissimo della grande strategia degli anni Ottanta e Novanta.
Il confronto planetario Usa-Urss, la loro politica delle alleanze, le loro mosse – coronate o meno da successo – nei diversi punti dello scacchiere mondiale.
La politica degli armamenti, dagli accordi Salt alle guerre stellari. La necessità per l’Occidente, dopo il ritiro degli euromissili, di ristabilire un rapporto di forze accettabile con l’Unione Sovietica nel campo delle armi convenzionali. La trappola in cui è caduta l’Armata rossa in Afghanistan, il tragico conflitto Iran-Iraq in un settore di importanza vitale per l’Occidente, la necessità di raggiungere una pace che, per essere effettiva, reale e non illusoria, deve essere necessariamente armata e non affidata semplicemente a un’improbabile utopia. Un grande libro di strategia e di politica che, pur avendo il coraggio di respingere con fermezza illusioni di comodo, non rinuncia mai, in alcun punto, alla speranza.
Edward Luttwak (Arad, Transilvania, 1942) è titolare della cattedra di strategia presso il Center of Strategia and International Studies di Washington. Consulente presso il National Security Council, il Dipartimento della Difesa e il Dipartimento di Stato, ha insegnato alla università John Hopkins, alla Scuola Studi Internazionali Avanzati e alla università do Georgetown.
Ha pubblicato articoli su «American Scholar», «American Historical Review», «Times Literary Supplement» (Londra), «Naval War College Review», «International Security», «Commentary» e altre riviste.
È autore di svariati volumi, fra cui: Coup d’Etat – A Practical Handbook (Strategia del colpo di Stato – Manuale pratico, Rizzoli 1981); The Grand Stategy of the Soviet Union (La Grande Strategia dell’Unione Sovietica, Rizzoli 1984); The Pentagon and Art of War (Il Pentagono e l’arte della guerra, Rizzoli 1986); Strategy: The Logic of War and Peace, 1987.
I 21 Modi di Non Pubblicare un Libro
Autore/i: Mauri Fabio
Editore: Società Editrice Il Mulino
introduzione di Umberto Eco.
pp. 84, Bologna
Sono ventuno i modi che l’autore inedito ha a disposizione per proporre un libro all’editore. Ventuno modi sbagliati, ventuno strade differenti per arrivare alla medesima risposta: no. Si può seguire la via della lusinga e quella della minaccia, prospettare scandali e assicurare guadagni impassibili. Il risultato non cambia. Se state per spedire il vostro manoscritto all’editore e vi riconoscete in uno dei modi elencati in questo perfido pamphlet, risparmiate fatica e francobolli. Ma anche se nessuno di questi è il vostro modo, vi conviene rinunciare all’invio: nella Repubblica dell’Inedito, scrive Umberto Eco nell’introduzione, vige una legge che non tollera eccezioni: «mandare manoscritti a una casa editrice significa dichiarare ad alta voce che si è meritatamente ignoti».
Fabio Mauri ha lavorato alla casa editrice Bompiani per circa 30 anni quale assistente dell’ufficio tecnico, quindi direttore della sede di Roma e, infine, assistente alla presidenza, a Milano. Nel 1974 termina questa attività.
Fabio Mauri insegna “Estetica” all’Accademia di Belle Arti de l’Aquila da 12 anni.
Sommando a queste due le altre sue attività: l’arte, il teatro, la performance e, prima ancora, l’attività pedagogica, la vita del Mauri risulta di 115 anni. «È vero», dice Mauri «È un problema che non ho ancora risolto».