Libri dalla categoria Riproduzione
Le Parole Oscure
Piccolo dizionario di Archeologia
Autore/i: Autori vari
Editore: Archeoroma
terza edizione riveduta, ampliata e illustrata, presentazione di Romolo A. Staccioli.
pp. 120, nn. illustrazioni b/n, Roma
Dalla presentazione di Romolo A. Staccioli:
«I termini che compaiono nel dizionario sono quelli più frequentemente usati nella letteratura archeologica che ha soprattutto per oggetto il mondo classico, greco e italico-romano. Essi sono indicati, specialmente quando derivino dal greco o dal latino, nella grafia che tiene conto della pronuncia o, comunque, della trascrizione, spesso «italianizzata», di uso più corrente.
Quando si tratti di termini che, diversi in latino e in greco, hanno lo stesso significato, si è preferito il termine più comune al quale eventualmente si rinvia anche da quello meno usato.
Nel caso di parole con più significati, sono stati indicati, ugualmente, quelli più comuni. Alcuni termini che sono di solito impiegati al plurale compaiono, nel dizionario, al singolare.
Oltre ai termini più specificamente archeologici sono stati inclusi quelli che, pur non essendo esclusivi dell archeologia, ma anzi spesso più propriamente appartenenti ad altre discipline (come ad esempio l’architettura, la scultura, la pittura in generale), ricorrono assai di frequente nella letteratura archeologica e ritengono, in ogni caso, ad un linguaggio specialistico.[…]»
L’Anima nella Voce
Il canto come meditazione attiva e crescita interiore
Autore/i: Goddard Françoise E.
Editore: Urra
introduzione dell’autrice.
pp. XIV-210, ill. b/n, Milano
Canto e meditazione si incontrano: il canto diventa meditazione attiva. La voce non è solo un fenomeno acustico: se l’occhio è lo specchio, la voce è la vibrazione dell’anima e nelle sue caratteristiche si riflettono condizioni e problemi della vita personale. Se qualcosa non va nella mia vita, anche la mia voce, il mio modo di parlare, di cantare ne risentono; un problema di tecnica vocale invece spesso si risolve solo quando si risolvono o si sciolgono i problemi personali (anche se apparentemente non c’è relazione fra l’uno e gli altri). La meditazione allora può aiutare a migliorare la qualità e la prestazione della voce, ma anche il canto può farsi componente attiva di un processo di meditazione. L’armonia è l’obiettivo dell’uno e dell’altra. Françoise Goddard (una vita dedicata al canto e 15 anni di pratica della meditazione) trasferisce in questo libro la sua esperienza: unendo la tecnica occidentale della voce e quella orientale della meditazione, in larga parte influenzata da Osho, conduce il lettore in un affascinante viaggio nei mondi della percezione e della creatività.
Françoise Elizabeth Goddard, papà inglese e mamma svizzera, sin da piccola risiede a Milano dove vive e lavora. Negli anni settanta e ottanta ha lavorato professionalmente negli studi di registrazione come vocalist. Ha studiato inoltre canto operistico con le signore Claudia Biadi-Nizza e Gabriella Rossi diplomandosi alla Civica Scuola di Musica di Milano. Oltre all’attività di insegnante di canto moderno, esercita anche quella di copista per una nota casa di edizioni musicali milanese e occasionalmente di arrangiatore e di coach vocale per produzioni musicali indipendenti. Introdotta alla meditazione alla fine degli anni ottanta, ha gradualmente travasato la propria esperienza interiore nella didattica vocale approfondendo il concetto di canto come ricerca e crescita spirituale. Con Urra ha pubblicato L’anima nella voce. Il canto come meditazione attiva (2006).
Vita Quotidiana dei Pirati
Omosessuali, avventurieri, disperati, briganti, gentiluomini rovinati dal gioco, figli cadetti di famiglie nobili, ex soldati di ventura, perseguitati dalle guerre di religione, coloni, cacciatori, schiavi liberati, pazzi furiosi, geni militari…
Autore/i: Ajroldi Luca
Editore: Tattilo Editrice
prefazione dell’autore.
pp. 288, Roma
Alla fine del Cinquecento, un certo Belain d’Esnambuc sbarcava su di un’isola chiamata Espaniola. Lui e i suoi uomini praticavano un onesto contrabbando a danno degli spagnoli…
Con quest’uomo ha inizio la più stupefacente avventura mai vissuta nel mar dei Caraibi: la pirateria. Tre secoli di crudeltà, eroismo, arrembaggi, omosessualità, erotismo. Una storia mai raccontata popolata di avventurieri, disperati, briganti, gentiluomini rovinati dal gioco, figli cadetti di famiglie nobili, ex soldati di ventura, perseguitati dalle guerre di religione, coloni cacciatori, schiavi liberati, pazzi furiosi, geni militari, intorno ai quali ruotava una massa di disadattati che la società organizzata respingeva ai propri margini.
Monbars lo sterminatore, implacabile uccisore di spagnoli ed inventore di grotteschi supplizi: lo srotolamento delle budella, la graticola infuocata.
L’Olonnese, la cui ferocia non è stata mai uguagliata.
Bartolomeo il Portoghese, pirata che non sapeva nuotare e perseguitato da una sfortuna davvero incredibile.
Ravenau de Lussan gentiluomo di ventura. Henry Morgan, cui la storia ha attribuito qualità militari mai possedute: fu in realtà un vigliacco costretto a ubriacarsi per farsi coraggio anche davanti ai suoi compagni.
Mary Reed, donna talmente mascolina da essere arruolata nella marina inglese, dalla quale disertò per diventare pirata. Di fronte al giudice che la stava condannando all’impiccagione disse: «Il rischio dell’impiccagione ci deve essere, altrimenti un sacco di vigliacchi prenderebbero il mare per farci concorrenza».
Questi sono alcuni dei protagonisti, senza la coscienza di esserlo, di un’epopea che non ha eguali. Accozzaglia eterogenea che, amalgamandosi, finisce per dar vita ad una società ricca di valori autonomi, leggi e codici non scritti ma rispettati.
Una società fondata sul delitto e sulla rapina, sulla scorreria e sull’arrembaggio, di cui il governo inglese e francese si servivano per compiere quelle azioni di guerra che nei trattati di pace negavano.
In questo modo i pirati contribuirono, in maniera determinante, al crollo dell’impero spagnolo, all’ascesa di Cromwell, alla nascita di una classe ricco-borghese in Europa. Cifre enormi passarono fra le loro mani, ma nessuno poté goderne per più di una settimana e pochi morirono di morte naturale. I loro costumi sessuali andarono dall’omosessualità dichiarata alla violenza carnale fine a se stessa, dalla castità più esasperata allo sfogo delle sevizie più atroci.
Questo libro, costruito con documenti originali, fornisce una testimonianza minuziosa della loro vita quotidiana, delle avventure, delle loro gesta incredibili, fino ad oggi sepolte sotto la impenetrabile coltre dell’immaginazione e del fantastico.
Luca Ajroldi è nato nel 1942 a Roma, dove vive e lavora per i programmi culturali della Radio Televisione Italiana. E autore di numerose inchieste televisive e attualmente sta preparando un libro sull’alimentazione.
Cristiani in Armi
Da Sant’Agostino a Papa Wojtyla
Autore/i: Fumagalli Beonio Brocchieri Mariateresa
Editore: Editori Laterza
pp. XIII-210, Bari
Si tratta di un libro sulle idee che nel pensiero cristiano hanno giustificato la guerra o favorito la pace dai primi secoli fino a oggi, da Paolo di Tarso a karol Wojtyla, da Clemente di Alessandria a Giovanni XXIII.
Quando una religione monoteista si investe del potere terreno o vi si accorda, la strage in nome di Dio è sicura. (Rossana Rossanda)
Dall’antichità cristiana ai maestri dei secoli XII-XIII, dalle Crociate alle guerre contro gli eretici, dalla giustificazione dei massacri dei popoli del nuovo mondo alle posizioni durissime di Lutero e Calvino: per tutti la guerra è un momento in cui si realizza la giustizia di Dio, che ovviamente è sempre dalla parte di chi la promuove. (Tullio Gregory)
Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri ha insegnato Storia della filosofia medievale all’Università degli Studi di Milano. Tra le sue opere: La chiesa invisibile (Milano 1978); Eloisa e Abelardo (Milano 1982); Ildegarda di Bingen. In un’aria diversa (Milano 1992).
Alle Sorgenti
Esercizi spirituali, oggi
Autore/i: De Mello Anthony
Editore: Edizioni Paoline
a cura di Elisabeth Schreil, presentazione di Antonio Gentili, traduzione dall’inglese di Giuliana Lupi.
pp. 320, ill. b/n, Milano
Come dice Anthony de Mello, “questo libro intende condurre dai sentimenti, sensi e fantasie al Silenzio. Usatelo come una scala per salire in terrazza. Una volta lassù, assicuratevi di aver lasciato la scala, altrimenti non vedrete il cielo. Quando vi avrà condotto al Silenzio, questo libro sarà vostro nemico: sbarazzatevene!”
I Misteri di Atlantide
Storia e leggenda, ricerche archeologiche e geologiche, conferme e rivelazioni di Edgar Cayce
Autore/i: Cayce Edgar; Cayce Schwartzer Gail; Richards Douglas G.
Editore: Edizioni Mediterranee
traduzione di Marika Melandri.
pp. 204, Roma
Da quanto Platone descrisse per primo il continente perduto di Atlantide, questo è stato oggetto di studi e ricerche sia in campo letterario, sia in campo scientifico. Su questa misteriosa civiltà sono stati scritti moltissimi libri: alcuni nel tentativo di provarne la reale esistenza, altri con lo scopo di dimostrarne l’origine puramente fantastica. Lavorando su centinaia di letture psichiche di Edgar Cayce, gli Autori hanno ricostruito una storia dell’antica Atlantide. Essi hanno compiuto ampie ricerche in tutto il mondo – dalla Sfinge alle Bahamas – cercando le tracce di Atlantide, con l’aiuto delle registrazioni di Edgar Cayce. Ora, per la prima volta, le scoperte delle più recenti spedizioni vengono pubblicate in questo libro.
Rol mi Parla Ancora
Testimonianze dall’aldilà
Autore/i: Giordano Maria Luisa
Editore: Sonzogno
introduzione dell’autrice.
pp. 192, 1 tavv. b/n f.t., Milano
Per molti anni assistente e amica del famoso sensitivo Gustavo Rol, l’autrice lo ha accompagnato nelle sue visite ai malati, gli è restata accanto mentre dipingeva o conversava con personaggi famosi della cultura e dello spettacolo e ha assistito agli esperimenti nel salotto della sua casa. In questo libro, ricco di testimonianze, traccia un ritratto vero e affettuoso del veggente-guaritore.
50 Esperimenti di Parapsicologia
Per scoprire e sviluppare le tue facoltà nascoste di medium, telepatico, rabdomante, guaritore, ecc.
Autore/i: Pavese Armando
Editore: Editrice AMZ
pp. 144, illustrazioni b/n, Milano
Autorevoli studiosi concordano nell’affermare che ciascuno di noi possiede, senza saperlo, in maggiore o minor misura delle eccezionali facoltà nascoste.
Con opportuni esercizi è possibile risvegliare in noi queste facoltà fino ad ora ignorate ed inutilizzate e svilupparle.
Gli esperimenti e gli esercizi contenuti in questo libro vi permetteranno di scoprire ed accertare il vostro grado di «sensitività» e di utilizzare e sviluppare le vostre facoltà parapsicologiche.
Verrete guidati alla incredibile scoperta delle «voci misteriose» registrate su nastro, proverete a percepire ciò che è nella mente altrui, imparerete a guarirvi e a guarire con l’imposizione delle mani, a influire con la forza della psiche sulla crescita dei vegetali ecc.
Scoprirete come la vostra ESP (paranormalità) si manifesti con il pendolino e il «gioco del bicchiere».
Accanto alla dettagliata descrizione degli esperimenti, una interessante serie di casi reali.
L’autore, il prof. Armando Pavese, sperimentatore nel campo della parapsicologia e studioso di sensitivi, ha esperienze dirette nei principali settori del paranormale essendo egli stesso sensitivo e provenendo da una famiglia di sensitivi.
Il Mito dell’Alchimia
Titolo originale dell’Opera: «Forgerons et Alchimistes»
Autore/i: Eliade Mircea
Editore: ATE – Avanzini e Torraca Editori
premessa all’edizione italiana, cura e traduzione di Francesco Garlato, prefazione dell’autore.
pp. 232, nn. illustrazioni b/n, Roma
Sebbene Mircea Eliade sia ancora in prima linea nella cultura contemporanea la sua figura e la sua opera sono entrate nella leggenda e i suoi studi sulle religioni e sui popoli primitivi godono della considerazione riservata ai classici. In quest’opera Eliade percorre e interpreta la storia segreta di uno dei miti più significativi che lo spirito e la psiche umana abbiano coltivato, offrendo determinante ausilio alla comprensione delle manifestazioni mistiche e psicologiche dell’uomo.
Mircea Eliade è nato a Bucarest il 9 marzo 1907. Soggiornò dal 1928 al 1932 a Calcutta, dove ultimò gli studi, con particolare interesse per la storia delle religioni. Dal 1933 al 1940, ritornato in patria, insegnò all’Università di Bucarest. Fu poi a Londra, a Lisbona, a Parigi e, dal 1957, a Chicago, alla cui Università è tuttora insegnante di storia delle religioni. Dal 1938 al 1941 diresse la rivista da lui stesso fondata, Zalmoxis (rivista di studi religiosi); dal 1959 è condirettore dell’analogo periodico Antaios.
Le principali opere di Eliade – oltre i numerosissimi articoli su riviste specializzate – sono:
- Yoga: saggio sulle origini della mistica indiana (1936).
- Cosmologia e alchimia babilonesi (1937).
- Ritorno al mito (1942).
- Tecniche dello yoga (1946).
- Trattato di storia delle religioni (1948).
- Il mito dell’Eterno Ritorno (1949).
- Lo sciamanismo e le tecniche arcaiche dell’estasi (1951).
- Immagini e simboli (1952).
- Lo Yoga: Immortalità e Libertà (1954).
- Miti, Sogni e Misteri (1957).
- Il Sacro e il Profano (1957).
- Nascite mistiche. Saggio su alcuni tipi di iniziazione (1959).
- Mefistofele e Androgino (1960). (Trad. it. in preparazione presso l’Avanzini e Torraca Editori).
- Mito e realtà (1962).
Premessa all’edizione italiana
Prefazione
- Meteoriti e lavorazione dei metalli
- Mitologia dell’età del ferro
- Il mondo sessualizzato
- Terra Mater. Petra genitrix
- Riti e misteri della lavorazione dei metalli
- Sacrifici umani alle fornaci
- Simbolismi e rituali metallurgici babilonesi
- I «maestri del fuoco»
- Fabbri divini ed eroi civilizzatori
- Fabbri, guerrieri, maestri di iniziazione
- L’alchimia cinese
- L’alchimia indiana
- Alchimia e iniziazione
- Arcana artis, ovvero i misteri dell’arte
- Alchimia e temporalità
Nota A: Meteoriti, pietre di fulmine, inizio della metallurgia
Nota B: Mitologia del ferro
Nota C: Motivi antropogonici
Nota D: Fertilizzazione artificiale e riti orgiastici
Nota E: Simbolismo sessuale del fuoco
Nota F: Simbolismo sessuale del triangolo
Nota G: Petra genitrix
Nota H: L’«alchimia» babilonese
Nota I: L’alchimia cinese
Nota J: Tradizioni magiche cinesi e folclore alchimistico
Nota K: L’alchimia indiana
Nota L: Il sale ammoniaco nell’alchimia orientale
Nota M: Alchimia greco-egiziana, araba, occidentale. Elementi di bibliografia
Nora N: C. G. Jung e l’alchimia
Indice analitico
I Libri Buddisti della Sapienza – Sutra del Cuore – Sutra del Diamante
Autore/i: Conze Edward
Editore: Ubaldini Editore
prefazione dell’autore, traduzione di Giorgio Mantici.
pp. 104, 1 ill. b/n, Roma
Duemila anni fa sia il Mediterraneo che l’India attraversarono un periodo particolarmente creativo, che vide gli scritti degli ebrei sulla Chochma, degli gnostici sulla Sophia e dei buddhisti sulla Prajñaparamita, o “perfezione di sapienza”. La letteratura sulla Prajñaparamita è composta da trentotto libri differenti, elaborati in India tra il 100 a. C. e il 600 d. C. Trenta generazioni di buddhisti in Cina, Giappone, Tibet e Mongolia hanno isolato due libri come i più santi dei santi: il Sutra del diamante, o, più propriamente, la “Perfezione di sapienza che taglia come un diamante”, e il Sutra del cuore, ovvero il Sutra che contiene il vero “cuore”, “fondamento” o “essenza” della sapienza, ambedue composti nel IV secolo d. C. Gli autori di queste opere erano certamente ben consapevoli che il linguaggio è inadatto a esprimere la profondità di una sapienza il cui fine è arrivare alla totale estinzione dell’io. Ciò nondimeno, i saggi dell’antichità hanno pensato che valesse la pena tentare persino l’impossibile, e forse un qualche beneficio ne verrà nel mettere a disposizione del distratto mondo di oggi la loro opera.
Il Sogno della Strega
La via di una guaritrice verso la conoscenza
Autore/i: Donner-Grau Florinda
Editore: Edizioni Il Punto d’Incontro
prefazione di Carlos Castaneda, traduzione di Laura Caraffa.
pp. 272, Vicenza
Florinda Donner, una delle principali discepole di don Juan Matus, ci racconta una straordinaria esperienza vissuta con doña Mercedes, l’anziana guaritrice di una remota cittadina del Venezuela nota per la sua popolazione di spiritualisti, stregoni e guaritori. Lavorando come apprendista di doña Mercedes, Florinda ha modo di toccare con mano il potere e la bellezza delle pratiche di guarigione, nonché di conoscere la folta schiera di persone che si reca da doña Mercedes in cerca di aiuto.
Da una narrazione ricca di dettagli e di interessanti descrizioni trapela un senso di onestà e di semplicità del lavoro svolto. Di fatto, Florinda non mette in primo piano se stessa, bensì sa creare con sapiente maestria un intreccio di discorsi che mescola le litanie delle persone venute a cercare guarigione alla storia personale dell’autrice. Florinda, grazie all’incontro con i vari postulanti, riesce a diventare consapevole dei propri poteri spirituali e dell’inatteso effetto che la sua presenza esercita sull’anziana guaritrice. È così che la “strega” intraprende il suo personale, difficile cammino di guaritrice verso la conoscenza…
“Florinda e io siamo stati plasmati dalle stesse forze… Non posso fare a meno di provare, come guerriero, un senso di ammirazione e di rispetto per Florinda Donner: in solitudine e di fronte a terribili ostacoli, ha mantenuto la propria equanimità, è rimasto fedele alla via del guerriero era seguito alla lettera gli insegnamenti di don Juan.” (Carlos Castaneda)
Florinda Donner, antropologa, deve ai suoi studi accademici l’interesse per il mondo della magia, nel quale ha fatto il suo ingresso più di vent’anni or sono e che non ha mai abbandonato, collaborando con Carlos Castaneda.
La Storia Occulta di MU
La nascita della Terra secondo l’interpretazione degli scritti sacri della civiltà scomparsa di MU.
Autore/i: Churchward James
Editore: SugarCo Edizioni
introduzione dell’autore, traduzione dall’inglese di Marina Bianchi.
pp. 272, nn. illustrazioni b/n, Milano
«Ho intenzione di portarvi indietro… milioni e milioni di anni di tempo prima che l’uomo calpestasse la Terra per la prima volta e tanto tempo prima che la storia cominciasse ad essere scritta».
(J. Churchward) La Terra è soltanto un minuscolo ramoscello su di un grosso ramo di un immenso albero; essa non trae la sua forza direttamente dalla Fonte delle Forze Cosmiche, bensì dal Sole. «Per spiegare in modo razionale come la Terra si serve di ciò che il Sole , le invia è necessario esaminarne la struttura… descrivendo la sua nascita, cominciando da quando era una Nebulosa, una massa di gas vorticosi, come le grandi Nebulose nella costellazione di Andromeda», secondo ciò che della storia occulta delle origini della Terra è riportato nei sacri scritti della perduta civiltà di Mu.
La storia occulta di Mu – libro che appartiene alla trilogia sulle Forze Cosmiche – è un documento archeologico e scientifico di straordinario valore perché raccoglie il frutto di una indagine durata un’intera esistenza, sulla civiltà di Mu, su quel continente, sulla origine della civiltà attuale, ma suggerisce un’inquietante ipotesi fondata sul segreti delle genti di Mu a partire dall’epoca in cui le cinture gassose e le attività vulcaniche sollevarono le montagne.
James Churchward, nato in Inghilterra, dedicò l’intera esistenza alla ricerca della civiltà di Mu.
Ufficiale dell’Esercito britannico, mentre si trovava in servizio nell’India Centrale, scoprì la prima traccia che l’avrebbe condotto allo studio di questa civiltà scomparsa: un grande sacerdote gli mostrò come interpretare alcune tavolette ritenute indecifrabili.
Dello stesso autore abbiamo pubblicato: Mu il continente perduto e Le forze cosmiche di Mu.
Amori Zenitali
Vademecum di sopravvivenza per coppie astrodipendenti
Autore/i: Martini Mirka
Editore: Edizioni Acanthus
unica edizione, premessa dell’autrice, copertina e disegni di Emanuela Rossi.
pp. 160, Milano
Non si illudano i maliziosi per via del titolo: gli “amori zenitali” non sottintendono nulla di piccante, o almeno non più di quanto sia consentito da una sana normalità, secondo i suggerimenti degli astri.
Tuttavia, pur facendo l’occhiolino alle stelle, questo libro non vuole essere un manuale di astrologia, ma piuttosto uno spiritoso accostamento fra tipi astrologici e tipi psicologici che induca il lettore a una divertente verifica. Fino a che punto il segno zodiacale può incidere sulle tendenze e sul comportamento amoroso?
È vero che l’Ariete è infedele e la Vergine non piglia Pesci?
Per stilare questa sorta di maschere zodiacali attingendo al grande bestiario astrologico e umano, l’autrice si è riferita ovviamente alla tipologia dei vari segni “puri”.
Ma chi macina un po’ di astrologia – e cioè tutti, visto che è la mania del secolo – sa che i segni “puri” non esistono, essendo ciascuno influenzato dall’ascendente e da un mucchio di altre diavolerie celesti. Di conseguenza i tipi descritti sono solo ipotetici, piuttosto improbabili, decisamente aleatori. Ma non del tutto.
Mirka Martini, ignota narratrice, giornalista di oscura fama, vive e lavora a Milano, suo luogo di nascita. Autrice recidiva di opere misconosciute quali romanzi gialli e di altri colori, complice confessa di Gino Negri in misfatti teatrali e cattiverie radiofoniche.
La sua ultima perfidia letteraria è “Senza guinzaglio – Il manuale della donna disinvolta”, con il quale ha vinto l’Aspide d’Oro 1986.
Come soggetto astrologico è un Toro con ascendente Gemelli, segni di cui ha acquisito solamente i difetti.
Ramsete II Figlio del Sole
La storia vera del leggendario faraone
Autore/i: Desroches Noblecourt Christiane
Editore: Sperling & Kupfer Editori
traduzione di Maria Magrini.
pp. X-324, nn. ill b/n, Milano
Oltre trentadue secoli fa, la gloria di Ramsete – vivente incarnazione di un dio – splendeva come il sole sull’Egitto. Una vita lunga quasi novant’anni, un’innumerevole progenie, un regno autonomo di sessantasette anni, costellato di prodigi: nessun faraone ha lasciato tanti scritti su quello che voleva essere e realizzare, nessuno ha fatto erigere tanti monumenti, permettendo così di cogliere le ragioni profonde del suo operato. Nel proporre un ritratto di questa imponente personalità, l’autrice – autorità indiscussa in materia – non intende tuttavia evocare la vita quotidiana degli egizi in un’epoca in cui l’immaginazione prende troppo spesso il sopravvento sulla realtà. Infatti, per stendere un rigoroso studio scientifico su un personaggio di tale carisma, circondato da un alone di leggenda che si è perpetuato attraverso i millenni, si rende necessaria una decisa operazione di cernita della verità storica rispetto alla proliferante mitologia, come per esempio demistificare la celebre diceria sulla «vendetta di Tutankhamon», o i testi che avvalorano l’esistenza di una certa «scienza misteriosa dei faraoni», o ancora il «segreto delle piramidi». Dopo trent’anni di ricerche in cui l’autrice ha cercato di sondare tutti gli aspetti del «fenomeno Ramsete», ecco nuovi tasselli da aggiungere al mosaico – peraltro ancora denso di affascinanti zone d’ombra – del grandioso sovrano. Best-seller n. 1 in Francia, un saggio di profondo interesse, arricchito da fotografie, disegni e riproduzioni, un libro che, per l’intrigante e seducente soggetto che tratta, offre le stesse emozioni di un romanzo d’avventura.
Christiane Desroches Noblecourt, commendatore della Legione d’Onore, Medaglia della Resistenza, Medaglia d’Oro del Centre National de la Recherche Scientifique, Medaglia d’Argento dell’UNESCO, è stata conservatore capo della sezione egizia del Louvre. È autrice di numerose, fondamentali opere, nonché di articoli, studi e scritti nel campo dell’egittologia.
L’Uomo Indoeuropeo e il Sacro
Trattato di Antropologia del Sacro – 2
Autore/i: Autori vari
Editore: Editoriale Jaca Book
editoriale degli Editori, prefazione di Julien Ries, traduzione di Mariagiulia Telaro, cura della traduzione di Dario Cosi e Luigi Saibene, in coedizione con Editrice Massimo, collana: Trattato di antropologia del sacro Diretto da Julien Ries Volume 2.
pp. 310, Milano
L’esperienza del sacro nella vita dell’uomo indoeuropeo è delineata a partire dai caratteri generali di questo composito mondo (Régis Boyer), per passare all’India con Jean Varenne (l’antropologia) e con Michel Delahoutre (l’esteica e l’arte), all’Iran antico con Gerardo Gnoli, al mondo celtico con Enrico Campanile, ai germani e gli scandinavi con Régis Boyer. Nella sesta parte Boyer stesso e Marija Gimbutas affrontano gli Slavi e i Balti, mentre in conclusione Julien Ries tira le fila generali di questo complesso volume.
Un’ampia e articolata bibliografia generale correda il volume.
Contributi di: R. Boyer, E. Campanile, M. Delahoutre, M. Gimbutas, G. Gnoli, J. Ries, J. Varenne.
In copertina: Dettaglio dell’ornamento di un manoscritto celtico.
Il Trattato di Antropologia del Sacro è un’opera in dieci volumi diretta dal grande storico delle religioni Julien Ries. Scopo fondamentale è la comprensione dell’uomo come soggetto dell’esperienza del sacro. L’Antropologia religiosa ne studia la struttura fondamentale, la coscienza e l’attività, tramite molteplici tracce e documenti che l’Homo religiosus ci ha lasciato, dal Paleolitico a oggi, come espressione del suo rapporto con una “realtà assoluta” che trascende questo mondo ma che vi si manifesta.
Piano dell’opera:
- Volume I: Le origini e il problema dell’ homo religiosus
- Volume II: L’uomo indoeuropeo e il sacro
- Volume III: Le civiltà del mondo mediterraneo e il sacro
- Volume IV: Religioni e culture asiatiche, australiane e amerinde
- Volume V: L’esperienza religiosa e il sacro nelle grandi religioni
- Volume VI: Crisi, rotture e cambiamenti
Editoriale
Prefazione (Julien Ries)
Parte Prima: I caratteri generali del mondo indoeuropeo e il sacro
I) Il mondo indoeuropeo di Régis Boyer
° Il substrato autoctono
° L’Urbeimat indoeuropea
° Modalità di propagazione
° Distribuzione
° La cultura materiale
° Sul piano sociale
° La tripartizione sociale
° Uomini d’ordine
° La nozione di patto, di contratto
° La religione degli Indoeuropei
° Un corpus di miti
° L’importanza del culto
° La credenza nell’aldilà
° Il Destino
° La divinazione e la magia
° Il sacro
° L’etica
° La “gloria”
Bibliografia
Parte seconda: L’India
II) L’India e il sacro una antropologia di Jean Varenne
I) I caratteri fondamentali dell’induismo
° L’eredità indoeuropea
° L’induismo: una religione tradizionale
° Il fuoco mediatore
II) I riti
° L’agnihotra
° I grandi sacrifici
III) I sacramenti
° I riti dell’infanzia
° L’Upanayana
° Il matrimonio
° I funerali
IV) La religione personale
° I riti quotidiani
° I riti pubblici
V) La struttura del divino
° Il ritmo ternario
° La regola del “tre più uno”
° Il brahmano
VI) Conclusione
Bibliografia
° Sacro ed estetica nell’arte indiana di Michel Delahoutre
Introduzione
I) Le origini vediche dell’arte sacra
II) L’induismo verso uno statuto della forma sacra
III) Struttura e sovrastruttura delle forme sacre (concezione classica)
° L’importanza capitale del diagramma
IV) Sacro ed estetica. Principi di base
V) Il sentimento eroico e il sentimento della pace
VI) La meditazione sull’immagine come simbolo
Conclusione
Bibliografia
Parte terza: L’Iran antico
I) L’Iran antico e lo zoroastrismo di Gherardo Gnoli
° Nozioni generali
° La tradizione religiosa e l’Avesta
° Il cosmo e il numinoso. Ierofanie e simboli
° I due stati dell’essere e dell’uomo
° Zarathustra e il dualismo
° Escatologia e soterologia
° Le sintesi sacerdotali e il pantheon
° Il rituale, le festività, la preghiera, il sacrificio, la purificazione, l’iniziazione e la morte
Bibliografia critica
Parte quarta: Il mondo celtico
I) Aspetti del sacro nella vita dell’uomo e della società celtica di Enrico Campanile
Introduzione: La nostra conoscenza del mondo celtico
I) Le fonti antiche: gli autori greci e latini
a. L’evidenziazione dell’aspetto barbarico
b. L’evidenziazione dell’aspetto positivo
c. L’ostilità dei Greci e dei Romani
II) Le fonti medievali
I) Gli aspetti essenziali del sacro
° La tripartizione e il sacro
° Il concetto indoeuropeo di sacro
° Il concetto indoeuropeo di sacro
° Il sacrificio, relazione dell’uomo con la divinità
II) Il pantheon celtico e il sacro
° La struttura del pantheon celtico
° Dei funzionali e ideologia tripartita
° Originalità e ruolo fondamentale del “sacerdote”
a. Le funzioni: i druidi, i bendi, i vari
b. Il radicamento indoeuropeo
° La presenza femminile nel pantheon
° Funzioni sacerdotali femminili
° Le dee madri
III) I sacrifici umani
° Testimoni storici
° L’origine del sacrificio umano celtico
° Tracce e permanenze dei sacrifici umani
a. In India
b. In Grecia
c. A Roma
d. Presso i Germani
e. Presso i Balti
f. I Persiani
° Il sacrificio espiatorio e la purificazione
IV) La decapitazione rituale dei nemici
° Documenti storici precristiani
° La persistenza del rito
° I motivi di tale pratica
° Le radici indoeuropee di questa pratica
° La tradizione celtica
V) Il rituale della decima
° Il rito
° Il rito celtico
VI) Destino umano e sopravvivenza
° Tracce della credenza nella trasmigrazione delle anime
° Credenze in un destino tragico dopo la morte
° Viaggio in un’isola favolosa
° Le radici indoeuropee delle credenze
° Il sacro e la magia
° Sopravvivenza nel cristianesimo celtico
VII) Il sacro celtico e il sacro cristiano
° Il culto di Santa Brigida
° L’inno di San Patrizio
° L’armatura della fede
Conclusioni
Bibliografia
Parte quinta: I Germani e gli Scandinavi di Regis Boyer
° La nozione di Helgi
° Un pantheon costituito da innumerevoli divinità
° Il substrato autoctono
° L’importanza del collettivo
° I riti della nascita
° Tutto è sottomesso al destino
° La ricchezza del lessico: le figure del destino
° La divinazione
° Il destino, dono delle potenze
° L’anima germanica
° La “hamingia”
° L’”eiginn màitr ok megin”
° Il senso dell’onore
° La vendetta, diritto sacro
° Conoscere, accettare, assumere il proprio destino
° Il culto, attuazione del sacro
° Il re sacro
° Non venir meno alla propria natura
° Il diritto sacro
° L’ordine, il valore primario
° La famiglia, spazio naturale per l’esercizio del sacro
° La morte, ritorno al sacro
Parte sesta: Gli Slavi e i Balti
I) L’uomo e il sacro presso gli Slavi di Régis Boyer
° L’idolo dello Zbrucz
° Il primato delle condizioni naturali
° Tre registri
° Lo spazio del divino
° Un trifunzionalismo confuso
° Lo spazio umano
° La circolazione, principio virale
° Il predominio del culto
° Gli antenati e le forze della natura
° L’importanza della famiglia
° Il culto degli antenati
° La divinazione
° Collettività divine
° Gli spiriti della natura
° Il culto
° Il culto degli animali
° Il rito
° Il rulo della Chiesa
° La vita: un passaggio
° I “grandi morti”
° Il culto degli antenati
° Il morto non è morto
° Due categorie di defunti
Bibliografia
II) La religione dei Balti di Marija Gimbutas
I) L’antico strato europeo (matriarcale)
° Le divinità
1. Laima
2. Il serpente
3. Le divinità del focolare: Gabija e Uguns Mate, la madre del fuoco
4. La dea ape, Austeja
5. La morte: Giltine
6. More: una rappresentazione della morte della natura (o eliminazione dell’anno passato)
7. Ragana, la dea dell’oscurità e della rigenerazione
8. Laume, una fata simile a Ragana
9. Zemyna: La Terra Madre
10. Il dio del lino: il lituano Vaizgantas. Un dio morente e risorgente
II) Lo strato indeuropeo (patriarcale)
° Le divinità
1. Dievas, il dio del cielo luminoso
a. L’aspetto primaverile
b. L’aspetto estivo
2. I gemelli divini, figli di Dievas
3. L’alba: la lituana Ausrine
4. Il sole, Saule, e la fanciulla solare, Saulite
5. Perkunas, il dio del tuono
a. La quercia
b. Il fecondatore e i suoi strumenti
c. Fustigatore e cacciatore
6. Il fabbro divino: Kalevolis
7. Velinas, Vels: dio della morte e dell’oltretomba
Bibliografia
Conclusioni
III) L’esperienza del sacro nella vita dell’uomo indeuropeo di Julien Ries
I) Il mindo indeuropeo
II) Il sacro vissuto nell’induismo
1. La tradizione sacra
2. Riti e rituali dell’induismo
3. La vita e il sacro
4. L’onnipresenza del sacro
III) Il sacro e l’estetica in India
IV) L’uomo e la sua esperienza del sacro secondo lo zoroastrismo
1. Una religione fondata su una norma tripartita
2. Cosmo, luce e verità
3. La dualità del principio vitale
4. Il dualismo zoroastriano e la salvezza dell’uomo
V) Aspetti del sacro presso i Celti
1. Il mondo celtico
2. Destino umano e sopravvivenza
VI) Il sacro nella vita e nella comunità dei Germani e degli Scandinavi
1. La terminologia del sacro
2. Il sacro, l’uomo e il clan
3. Il sacro, il culto e il diritto
VII) L’esperienza del sacro presso gli antichi Slavi
VIII) Il sacro presso i popoli Baltici
1. I documenti
2. La società divina
3. Sacro, sacrificio, culto
4. il sacro e la sopravvivenza
Bibliografia
0. Sigle e abbreviazioni
1. Repertori bibliografici
2. Opere di riferimento e di primo orientamento
3. Il mondo indeuropeo
a. Il vocabolario indeuropeo del sacro
b. Gli indeuropei
b1. Su Georges Dumèzil
b2. Alcune opere di Georges Dumèzil
b3. Da Dizionari ed Enciclopedie
b4. Libri
4. L’India e l’induismo
a. Da Dizionari ed Enciclopedie
b. Libri di primo riferimento
c. Studi e sintesi
5. Zoroastrismo e mazdeismo
a. Da Dizionari ed Enciclopedie
6. I Celti
a. Riviste e collezioni
b. Da Dizionari ed Enciclopedie
c. Libri
7. Germani e Scandinavi
a. Da Dizionari ed Enciclopedie
b. Libri
8. Gli Slavi
a. Da Dizionari ed Enciclopedie
b. Libri
9. I Balti
a. Da Dizionari ed Enciclopedie
b. Libri
Gli autori
Atlante dei Luoghi Misteriosi
Luoghi sacri – Paesaggi simbolici – Antiche città scomparse – Terre perdute
Autore/i: Autori vari
Editore: Istituto Geografico De Agostini
a cura di Jennifer Westwood, traduzione di Daniela Maschera, in copertina: Statue dell’Isola di Pasqua, titolo originale: “The Atlas of Mysterious Places” – Marshall Editions Limited.
pp. 242, 200 illustrazioni a colori, Novara
Da Santiago de Compostela a Stonehenge alle piramidi di Giza: i luoghi sacri dove l’uomo ha creato con le forze della Natura e il contatto diretto con le divinità. Da Machu Picchu a Petra: le antiche città scomparse che parlano della splendida civiltà e dell’opulenza di quelli che furono un tempo potenti e influenti agglomerati urbani.
Dalla mitica Atlantide al leggendario Eldorado: le terre perdute, i regni scomparsi senza quasi lasciare traccia, ma che forse possedevano la chiave dell’origine della civiltà.
I paesaggi simbolici dove mani sconosciute hanno modellato e inciso la superficie della Terra.
Jennifer Westwood (1940-2008) si è laureata ad Oxford e Cambridge e si è specializzata in lingua e letteratura anglosassone e norvegese antica. E’ stata membro della Folklore Society e della Viking Society for Northern Research; le sue opere sono state pubblicate in tutto il mondo. Ha scritto molti libri bambini rifacendosi a miti e leggende: fra questi “Medieval Tales” (1967) e “Tales and Legends” (1971). Ha collaborato a enciclopedie e importanti riviste di storia e archeologia.
Orientamenti MTC – Anno 1 • Numero 1 • aprile-giugno 1984
Rivista di Ricerche e Sistematizzazioni in Medicina Tradizionale Cinese
Autore/i: Autori vari
Editore: Edizioni Paracelso
pp. 70, Roma
Sommario:
Sistematizzazioni Cliniche
Sulla differenziazione nel complesso di sintomi delle affezioni del Polmone zang
Aggiornamento Terapeutico
Presentazione di esperienze cliniche in Agopuntura
Il trattamento dell’Alopecia
Materia Medica
Ephedra Distachyia L.
Tuina – Manipolazioni e Massaggi
Le tecniche di massaggio
Ortopedia Tradizionale
Osservazioni preliminari sul trattamento delle fratture
Qigong
Le applicazioni del Qigong in terapia
Dizionario
Dalle Riviste Cinesi
Notiziario Cinese
Informazioni per l’ammissione ai corsi internazionali di Agopuntura in Cina
Orientamenti MTC – Anno 1 • Numero 0 • gennaio-marzo 1984
Rivista di Ricerche e Sistematizzazioni in Medicina Tradizionale Cinese
Autore/i: Autori vari
Editore: Edizioni Paracelso
pp. 20, Roma
Sommario:
Presentazione
- Aggiornamenti Tecnici in Agopuntura
- Aggiornamento Terapeutico
- Medicina Cinese Integrata
- Teoria
- Dietologia
- Farmacologia
- Materia Medica
- Tuina – Manipolazioni e Massaggi
- Terapie Fisiche
- Wushu – Arti Marziali
- Qigong
- Notiziario Cinese
- Dizionario
Le Parole Dimenticate di Gesù
Tutte le parole di Gesù non contenute nei quattro vangeli
Autore/i: Anonimo
Editore: Fondazione Lorenzo Valla / Arnoldo Mondadori Editore
testo greco e latino a fronte, a cura di Mauro Pesce.
pp. XLVIII-814, Milano
In questo libro vengono raccolte le parole di Gesù, contenute in testi greci e latini, che non appartengono ai quattro Vangeli canonici. Cosa ha veramente detto Gesù, nella sua apparizione terrena? Dopo la morte di Gesù, in Palestina e poi in tutto l’ambiente cristiano, era diffusa una moltitudine di suoi detti. I quattro evangelisti ne fecero ognuno una scelta, secondo lo scopo che si prefiggevano scrivendo il loro Vangelo. Ma molti detti rimasero fuori da questa scelta. Sino a poco tempo fa, gli studiosi li ritenevano tarde invenzioni o rielaborazioni di tipo gnostico. Oggi, invece, pensano che fossero accolti dai gruppi cristiani almeno fino al IV secolo, quando la Chiesa finì per vedere solo nei quattro Vangeli la voce autentica di Gesù.
Storia di Giuseppe
(Genesi 37-50)
Autore/i: Anonimo
Editore: Marsilio Editori
prima edizione, con testo a fronte, cura e traduzione dall’ebraico di Alessandro Catastini, introduzione di Cristiano Grottanelli, in copertina «scene della vita di Giuseppe» Bibbia di Merseburgo (Merseburg, Domstiftsbibl).
pp. 204, Venezia
“È Giuseppe, lui solo: nobile e alto. Vecchio, guardalo, è il caro tuo figlio, più grande di lui è solo Faraone per il suo trono” (Thomson Mann)
«Egli è perfetto nello scrivere su argilla e tavolette; Nisaba, la divina signora dal grande acume, gli ha regalato la saggezza. Una bella mano, il lusso dell’arte scrivile, esse gli ha donato». (Iscizione di Siniddinam di Larsa, ca. 1850 a.C., traduzione di A. W. Sjöberg)
Nel Vicino Oriente, prima di Cristo, si vennero sviluppando culture molteplici e difformi, che tuttavia presentano parametri in varia misura comuni, in quanto connessi all’universo della scrittura. Dal mondo dei segni cuneiformi a quello dei geroglifici, all’orizzonte «rivoluzionario» dell’alfabeto, nelle diverse e individuali scritture, è rievocabile una moltitudine di voci: e si tratta di voci «classiche» non solo perché hanno forgiato una cultura diffusa tra Asia anteriore e Mediterraneo, ma anche perché hanno lasciato un’impronta che dall’antichità giunge fino ai nostri giorni. «Lo stilo» intende raccogliere e proporre al lettore moderno queste testimonianze, fondamentali per la storia della cultura antica.Giuseppe e i suoi fratelli, Giuseppe e l’egiziano, Giuseppe indovino di corte, il Giuseppe l’ebreo… Se molteplici sono state le suggestioni e le letture cui è stato sottoposto il personaggio dall’età precristiana fino ai tempi moderni, dai Samaritani fino a Thomas Mann, ciò è dovuto al carattere composito, frutto di stratificazioni diverse che la Storia di Giuseppe presenta nel testo della Genesi, risultato dell’incontro culture, l’ebraica e l’egiziana, sullo scorcio del IV secolo a.C.
La leggenda del figlio minore che vince sui perfidi fratelli maggiori, del profugo che dal profondo del carcere conquista gloria e potere in terra straniera, dell’uomo di fede tollerante verso i culti e le usanze altrui, rappresenta un documento storico e un testo letterario che si trasforma nel corso di millenni in uno dei grandi miti dell’Occidente e che, in un percorso ideale dal Sacco di Tito alle tragedie dell’Olocausto, sopravvive ancora nella nostra formazione culturale.
Cristiano Grottanelli insegna storia delle religione presso l’Università di Pisa. Si è occupato di strutture simboliche del potere, di pratiche sacrificali di narrativa biblica, di comparazione storico-religiosa. Dei suoi numerosi contributi, il più recente è Ideologie miti massacri. Indoeuropei di Georges Dumézil, Palermo 1993.
Alessandro Catastini lavora presso il Dipartimento di scienze storiche del mondo antico dell’Università di Pisa. È autore di studi di filologia sull’Antico Testamento e su testi del Vicino Oriente antico tra cui, da ultimo, Profeti e tradizione, Pisa 1990.