Libri dalla categoria Scienze Naturali
Principi e Artisti – Mecenatismo e ideologia in quattro corti degli Asburgo (1517-1633)
Il mecenatismo alla corte degli Asburgo: i rapporti di Carlo V, Filippo II, Rodolfo II con Dürer, Tiziano, el Greco, Rubens…
Autore/i: Trevor-Roper Hugh
Editore: Giulio Einaudi Editore
unica edizione italiana, prefazione dell’autore, traduzione di Maria Luisa Bossi.
pp. XXII-230, 121 illustrazioni in b/n, Torino
I rapporti tra artisti e mecenati costituiscono da sempre un tema complesso e affascinante. Nel caso degli Asburgo ciò è, se possibile, ancor più vero non soltanto perche i regnanti di quella famiglia, tra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo, furono personaggi di grande rilievo storico, ma anche perché gli artisti che essi protessero – da Dürer a Tiziano, da el Greco a Rubens – furono tra i maggiori di ogni tempo.
In Principi e artisti Trevor-Roper studia, appunto, il mecenatismo degli Asburgo e, in particolare, dell’imperatore Carlo V, di suo figlio Filippo II di Spagna, dell’imperatore Rodolfo II e degli Arciduchi Alberto e Isabella che governarono i Paesi Bassi dal 1598 al 1633. Ciascuno di essi, naturalmente, con un suo diverse gusto in fatto d’arte e riflettendo inoltre, attraverso la forma del proprio mecenatismo, un momento particolare della mutevole Weltanschauung europea: tutti accomunati, però, dall’enorme importanza che nel contesto della loro vita, della corte e dell’attività politica ebbe l’arte sia come strumento di propaganda, sia come oggetto di vero e proprio godimento estetico. Di qui la necessità, affermata dall’autore, di una visione unitaria dell’epoca, la sola capace di illuminare le caratteristiche distintive di quel mecenatismo.
Questi l’argomento e la tesi del libro. Ma tra le righe, continuamente affiorante, un altro motivo di non minore suggestione: l’incontro di uno storico con una disciplina, la storia dell’arte, che a simili frequentazioni non e normalmente abituata e che da esse non può che risultare ulteriormente arricchita.
Prefazione, p. XIX
Principi e artisti
I. Carlo V e il fallimento dell’umanesimo, 3
II. Filippo II e l’Antiriforma, 51
III. Rodolfo II a Praga, 101
IV. Gli Arciduchi e Rubens, 153
Nota bibliografica, 201
Indice del nomi, 209
Storia della Russia – 2 Volumi
Volume 1: Dalle origini alla vigilia dell’Invasione napoleonica – Volume 2: Dall’Invasione napoleonica all’Ottobre del 1917
Autore/i: Gitermann Valentin
Editore: La Nuova Italia
introduzione dell’autore, traduzione di Giovanni Sanna.
vol. 1 pp. XVIII-1004, vol. 2 pp. XIII-848, Firenze
Dall’introduzione dell’autore Valentin Gitermann:
“[…] È tempo di correggere gli errori e i travisamenti commessi nel passato dall’indagine storica. Il quadro convenzionale, che ci si era costruiti del passato russo, ha bisogno d’essere radicalmente riesaminato. Dobbiamo liberarci dal pregiudizio che dall’età di Pietro il grande in poi l’evoluzione della Russia sia stata essenzialmente «europea». Dobbiamo volgere lo sguardo, non già ai tratti comuni, ma precisamente alle differenze, che si riscontrano tra l’evoluzione sociale russa e l’europea.
Allora la peculiarità storica della Russia, che la « vernice europea » data superficialmente aveva dapprima sottratto al nostro sguardo, diventerà intelligibile, e forse ci verrà fatto ancora di riconoscere chiaramente nel passato della Russia le premesse ed i germi del suo presente.[…]”
Miti e Religioni dell’India
Dall’ascesi delle selve alle esperienze estatiche: tutte le vie filosofiche e religiose dell’antica saggezza indiana
Autore/i: Filippani-Ronconi Pio
Editore: Newton Compton Editori
pp. 240, Roma
Questa ricerca, intessuta pazientemente su fonti originali, nel gusto di un’antica consuetudine con i mondi orientali, si pone come un tentativo di rigorosa sintesi delle esperienze religiose e filosofiche – fra loro non scindibili – dell’India. E, nella sua fedeltà ai testi, si qualifica subito, anche per il lettore non specializzato, come una sanatoria dei travisamenti e degli inganni delle attuali mode orientalistiche: un modo di richiamare alla serietà e all’impegno quanti tentano, all’interno della disgregazione tecnologica dell’Occidente, la scoperta delle vie di antica saggezza e di reintegrazione e ricostituzione della originaria, autentica condizione dell’uomo.
L’itinerario spirituale tracciato dall’autore si rivolge dunque, nel quadro di una gnosi intesa come conoscere salvifico, a tutti coloro i quali, avvertendo l’esigenza di un sapere che coinvolge la totalità dell’essere, che frommianamente si sostituisce all’avere o all’essere posseduto, intendono dedicarsi allo studio e alla comparazione delle religioni e delle tecniche estatiche, ma anche a quanti desiderano semplicemente approfondire, in una ricerca personale, i fondamenti della vita spirituale.
Pio Filippani-Ronconi, ordinario di religioni e filosofie dell’India e incaricato di sanscrito presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli, è un eccezionale conoscitore delle lingue, delle letterature e dei vari sistemi filosofico-religiosi dell’Oriente ed ha lavorato nel campo dell’Indologia, della Sinologia, del misticismo e della poesia iranica, pubblicando numerosi studi su questi argomenti.
Caratteri generali della religiosità indiana
PARTE PRIMA. LA RELIGIONE DEI VEDA
La religione dei Veda
PARTE SECONDA. BRAHMANESIMO E HINDUISMO
- Concezioni generali
- Testi mitici, filosofici e letterari
- Le Scuole Classiche visnuite
- Scuole mistico-filosofiche visnuite: la sintesi speculativa
- La figura di Śiva secondo gli Āgama e i Tantra
- Filosofia e metafisica delle sette sivaite: teorie fonetiche
- Altre sette sivaite (Vīra-śaiva e Lingāyat; Kāpālika)
- Le deità femminili, gli Śakta e i Tantra. Riti iniziatici
- Altre divinità e sette
- Luoghi ed Entità numinose
- Riti e pratiche liturgiche
- Le sette a tendenza innovatrice
- Correnti spirituali moderne
Guida bibliografica
India Segreta
Autore/i: Brunton Paul
Editore: Edizioni Il Punto d’Incontro
traduzione di Cristina Levi.
pp. 368, tavv. b/n, Vicenza
Nel 1930, Paul Brunton, noto giornalista inglese, parte alla scoperta dell’India, armato di entusiasmo ma anche di una buona dose di scetticismo. India segreta è il resoconto di questo viaggio. Nel diario di viaggio di Paul Brunton troviamo una vivida descrizione di personaggi e luoghi straordinari, come pure di suggestive esperienze che non mancarono di operare una profonda trasformazione nell’autore stesso.
“Ho intitolato questo libro India segreta perché racconta un’India che per migliaia d’anni è rimasta nascosta a occhi indagatori. Mi sono fatto strada attraverso una folla di sciocche superstizioni e di sedicenti fachiri allo scopo di sedermi ai piedi di autentici saggi e imparare là, di prima mano, i veri insegnamenti dello Yoga, utilizzando il metodo dell’indagine diretta. La vita spirituale dell’India esiste ancora ed io ho cercato di fornirne un’autentica testimonianza”.
Un Destino Parallelo
La storia del mondo vista attraverso lo sguardo dell’Islam
Autore/i: Ansary Tamim
Editore: Fazi Editore
prefazione di Renzo Guolo, introduzione dell’autore, traduzione dall’inglese di Thomas Fazi.
pp. XIII-546, cartine b/n, Roma
L’antico Egitto, la Mesopotamia, la Grecia e Roma, la nascita della cristianità, i secoli bui, il Rinascimento e la Riforma, l’Illuminismo, l’industrializzazione, infine il raggiungimento della democrazia: questa è la nostra metà della storia, la nostra versione dei fatti. Ma c’è un’altra storia che scorre sotto la pelle dell’Occidente: parallela alla nostra, assente dai manuali scolastici, ma sempre più alla ribalta della scena globale. La storia dell’Islam. La comunità musulmana, proprio come l’Europa, si è sentita per mille anni al centro del mondo: a partire dalla vita di Maometto, attraverso il succedersi di grandi imperi, fino alle lotte e ai movimenti ideologici che hanno sgretolato l’unità dell’islam e portato ai più recenti conflitti e all’11 settembre. Ma mai come ora è necessario che queste storie si incontrino. Tamim Ansary – metà afgano, metà americano – affonda le sue radici personali in tale duplicità, e proprio per questo si propone di colmare il vuoto che la cultura occidentale ha nei confronti di quella musulmana. Documentato e imparziale, Un destino parallelo ricostruisce una visione complementare indispensabile per sanare l’incomunicabilità che ancora intercorre tra due civiltà che hanno avuto storie diverse, ma indissolubilmente intrecciate, almeno fino a quando l’islam ha lentamente realizzato che l’Occidente aveva irrimediabilmente dirottato a suo favore il destino del mondo.
Tamim Ansary, nato a Kabul nel 1948 da madre americana e padre afgano, si trasferisce negli USA a 16 anni. Il giorno successivo all’11 settembre 2001, Ansary scrive una lettera aperta – immediatamente diffusa via internet, scatenando un grosso dibattito – in cui riflette sul ruolo dell’Afghanistan e del regime talebano in relazione al tragico attentato. Collabora con alcune testate giornalistiche («Los Angeles Times», «San Francisco Chronicle», «Encarta») ed emittenti radio americane. È autore di diversi volumi, tra cui ricordiamo West of Kabul, East of New York (2002).
Curarsi con la Natura
Autore/i: Masson Robert
Editore: Antonio Vallardi Editore
prima edizione, introduzione dell’autore, traduzione dal francese di Pietro Amante.
pp. 456, Milano
La naturopatia è una medicina non violenta che propone rimedi dolci a malattie croniche quali: l’insonnia, le allergie, le forme artritiche e reumatiche, le bronchiti e i raffreddori, le malattie della pelle e del sistema nervoso, ma è anche una igiene e un modus Vivendi per ottenere e mantenere lo stato di buona salute.
L’autore, Robert Masson, affianca all’analisi e all’interpretazione delle cause di ciascuna malattia, le indicazioni dettagliate delle cure e le ricette dei rimedi adatti a ogni caso. Le terapie naturali mirano a rimuovere le condizioni di squilibrio su cui s’impiantano le malattie, agendo sull’individuo, modificando le sue abitudini alimentari e di vita, disintossicando e rinnovando la forza vitale dell’organismo.
Un ricettario della salute denso di informazioni e suggerimenti utili, ma anche una guida pratica scritta da uno dei più famosi naturopati viventi, per vivere meglio e in armonia con se stessi.
Conversazione in una Stanza Chiusa con Mario Soldati
Autore/i: Lajolo Davide
Editore: Edizioni Frassinelli
prima edizione.
pp. 158, Milano
È un tempo in cui si ha difficoltà a tenere viva la conversazione. Gli uomini si incontrano freddamente, svogliati, come se a tutti noi fossero seccate le parole sulle labbra. Questo accade anche a chi del linguaggio, della parola, del dialogo ha fatto mestiere o missione.
Si preferiscono gli ammiccamenti gelosi oppure il silenzio.[…] È il tempo dello sberleffo e di chi ama fare il processo altrui senza guardarsi dentro perché sa, quasi sempre, che albergano dentro di lui indegnità e paura della verità.
Con Soldati invece ho subito sentito che la parola è rivelatrice, che egli crede alla parola e all’umanità degli incontri tra uomini che possono guardarsi negli occhi. Sono stato nella sua casa & conversare con lui. Una casa nel centro di Milano che sa del profumo di antico toscano, che spalanca sempre le finestre perché l’aria e le cose si avvicendino dentro la casa, perché non ha da difendere segreti ma parole franche mai sussurrate che possono benissimo trovare il posto adeguato in una stanza chiusa.[…]
Davide Lajolo si confronta con Mario Soldati. È l’incontro tra due scrittori, vecchi amici, entrambi popolari, vivi e palpitanti, dal passato ricco di esperienze artistiche e umane, parlano di letteratura, di cinema, di arte e delle loro aspirazioni, dei sentimenti, delle amarezze e delle gioie.
Davide Lajol è nato a Vinchio d’Asti nel 1912. Tra i suoi libri più noti: Il Vizio Assurdo (1960), Il Voltagabbana (1963), Poesia come pane (1973), I Rossi (1974), Finestre aperte a Botteghe Oscure (1975), Veder l’erba dalla parte delle radici (1977), I mè (1978), Come e perchè (1978), Fenoglio (1978), Ventiquattro anni (1981), Il merlo di campagna e il merlo di città (1983)
Dal Museo al Terreno – L’Etnologia Francese e Italiana degli Anni Trenta
A cura del Centro Culturale Francese
Autore/i: Autori vari
Editore: Franco Angeli Editore
in copertina: Pablo Picasso, figura in piedi di profilo”, 1907, collezione privata.
pp. 260, Milano
L’espressione «dal museo al terreno» non è un semplice accostamento di parole, bensì segna la prospettiva lungo la quale si è avverato in Francia, negli anni Trenta, il percorso iniziale dell’etnologia. Anche in Italia, nello stesso periodo, si è compiuto un fenomeno analogo ma, anzichè dal museo, l’arrivo al «terreno» avvenne dallo studio storiografico. Tale analogia è ben rappresentata da due «maestri» dell’epoca, Marcel Griaule e Ernesto De Martino. L’uno e l’altro giunsero, per vie diverse, al «terreno» come luogo di ricerca scientifica.
[…] Il volume intende riflettere su questo momento originario, su questo periodo cruciale, ricostruendo, attraverso i saggi raccolti, il clima, le avventure, i profili teorici di personaggi come Griaule, Métreaux, Leenhardt, lo stesso Lévi-Strauss le cui ricerche rappresentano la premessa e i fondamenti della scienza antropologica.
Il volume si conclude con i contributi di alcuni studiosi italiani che pongono le premesse per un possibile confronto della situazione francese con lo sviluppo dell’etno-antropologia italiana.
Ne risulta un quadro comparativo, ricco di spunti, nel quale si evidenziano accanto alle peculiarità metodologiche, le somiglianze, le dipendenze e, perchè no, le «fragilità» della etno-antropologia italiana rispetto a quella francese.
Contributi di:
Angelini P. – Bernardi B. – Caltagirone B. – Colajanni A. – Dias N. – Dore G. – Guggino E. – Izard M. – Lanternari V. – Maubon C. – Meffre L. – Neri G. – Paulme D. – Pulman B. – Solinas P. – Terray E.
Avvertenza, di Anne Marie Sauzeau Boetti
Prefazione, di Bernardo Bernardi
PARTE I
Lo spazio teorico e politico
- L’etnologia francese degli anni ’30 e la situazione coloniale di Emmanuel Terray
- L’eredità museologica nell’etnologia francese di Nelia Dias
- L’etnologia francese degli anni trenta e il suo riflesso sull’etnologia francese di Bernardo Bernardi
PARTE II
Le partenze, il terreno
- La mia prima missione: i Dogon 1935 di Denise Paulme
- Le parole del mondo. Metodo e ideologia nella ricerca di Marcel Griaule di Elsa Guggino
- Michel Leiris e i fantasmi dell’Africa di Guido Neri
- Un rappresentante prestigioso dell’etnografia storica: Alfred Métreaux di Antonio Colajanni
- L’opera di Maurice Leenhardt tra vecchie e nuove tendenze dell’etnologia francese di Benedetto Caltagirone
- Claude Lévi-Strauss dal 1935 al 1942 di Michel Izard
PARTE III
Etnologia e cultura “surrealizzante”
- Le riviste letterarie all’ascolto dell’etnologia (1925-1935) di Catherine Maubon
- Etnologia e psicoanalisi: il vantaggio del terreno di Bertrand Pulman
- Carl Einstein nella redazione di “Documents” storia dell’arte ed etnologia di Liliane Meffre
PARTE IV
L’Etno-antropologia italiana tra affinità e autarchia
- L’antropologia italiana e la svolta nel secondo dopoguerra di Vittorio Lanternari
- Lévy-Bruhl in Italia note per una ricerca da fare di Pier Giorgio solinas
- La sezione etnologica della Enciclopedia Italiana, nel carteggio dell’archivio storico Treccani di Gianni Dore
- Preistoria della Collana Viola: L’etnologia di Cesare Pavese di Pietro Angelini
Luce Emergente
Una nuova esplorazione del campo energetico umano
Autore/i: Brennan Barbara Ann
Editore: Longanesi & C.
introduzione dell’autrice, traduzione dall’americano di Mary Archer, illustrazioni di Thomas J. Schneider e Joan Tartaglia.
pp. 368, 10 tavv. a colori f.t., 49 ill. b/n, Milano
Una guida completa alla collaborazione fra paziente e terapeuta per chiarire le differenze fra la terapia energetico-spirituale e la medicina tradizionale e favorire in tal modo una proficua sinergia fra le due discipline. Una descrizione delle sette fasi del processo di guarigione e dei bisogni del paziente in ciascuna fase. Una guida all’elaborazione di un piano terapeutico personalizzato, in collaborazione con il terapeuta energetico-spirituale e con i medici. Nuove straordinarie informazioni sulle interazioni energetiche nei rapporti umani, con un’analisi delle dinamiche negative abituali e preziose indicazioni su come stabilire rapporti positivi. Un esame approfondito del nesso fondamentale fra processo terapeutico, creatività e trascendenza.
Miti, Fiabe e Leggende dell’India
Autore/i: Autori vari
Editore: Newton Compton Editori
prima edizione, postfazione cura di Johannes Hertel, traduzione di Francesca Ricci.
pp. 304, nn. illustrazioni b/n, Roma
«Soltanto la mitezza può condurre l’asceta, che deve sempre perdonare, alla perfezione»
«Falsità, affrettatezza, inganno, stupidaggine, avidità smodata, mancanza di purezza e di misericordia: ecco i difetti innati della donne»
«I forti conquistano regni, gemme ed eserciti; non è certo però che conquistino anche un amico caro e fedele»
«Quando si vede la persona amata si prova una beatitudine ignota: il cuore balza in petto, tutto il corpo si illumina di gioia e gli occhi si dischiudono come germogli»
«Persino il bosco è ospitale se vi passa qualcuno che amiamo di cuore; persino casa nostra somiglia a un bosco cupo se siamo separati da coloro che amiamo».
«In principio il tutto era fatto di acqua, di flutti. Da questi si mosse Pradshapati, sotto forma di vento…»: così viene descritta la nascita della terra nella mitologia dell’India, i cui grandi temi classici vengono proposti in questo volume unitamente a molte leggende inedite, rimaste fino a oggi sconosciute al grande pubblico. È una panoramica quanto mai ampia e significativa di una cultura antichissima e di grande fascino. Per gli Indiani, la cui vita è interamente dominata dalle concezioni religiose, rigorosamente politeistiche, non esiste differenza tra piante, animali, uomini, demoni e dèi: a essere temporaneamente differenti sono solo le forme esteriori. Così non esiste differenza tra scienza e fiaba, tra realtà poesia. Tutti i racconti della loro grande e ricchissima tradizione mitologica (vedica, sanscrita, brahmanica, jaina) sono ugualmente veri e comunque ugualmente possibili. Quanto noi definiamo fiaba, o leggenda, o saga ha gli occhi degli Indiani, i quali credono a tutte le cose e a tutti gli esseri straordinari che secondo loro li circondano ogni giorno, lo stesso valore che ha per noi la storia o il romanzo realista. Cerchiamo dunque di comprendere tale concezione del mondo nell’accostarci a un universo narrativo e poetico lontanissimo dal nostro, popolato da una stupefacente quantità di esseri eterogenei, e del quale vengono presentati in queste pagine esempi molto vari, che vanno dai tempi più remoti fino ai giorni nostri.
L’Immaginario Sessuale
Autore/i: Autori vari
Editore: Raffaello Cortina Editore
prima parte a cura di Willy Pasini e Claude Crépault, traduzione di Daniela Bellini, seconda parte a cura di Umberto Galimberti, traduzione di Mariangela Zanusso.
pp. 184, Milano
Il ruolo delle rappresentazioni mentali nell’attività sessuale è allo stesso tempo universalmente riconosciuto e molto poco studiato. Le grandi inchieste sociologiche si sono interessate quasi esclusivamente del comportamenti sessuali, lasciando i ombra i correlati mentali. È vero che l’attività immaginativa in questo campo non si presta molto alle confidenze. In clinica si tratta di un argomento affrontato raramente, il che è tanto più increscioso quanto più l’attività fantasmatica gioca un ruolo importante nei disordini della vita sessuale. La prima parte di questo libro è il frutto della lunga esperienza clinica di Willy Pasini e Claude Crépault, ed è fondata su un’inchiesta che ha coinvolto un gran numero di persone. Vengono trattati fattori sociali e individuali, per affrontare poi il campo della patologia e proporre applicazioni terapeutiche che stabiliscono un legame tra le prospettive psicodinamiche e l’analisi comportamentale. Il saggio di Umberto Galimberti si contrappone allo sguardo clinico di Pasini e Crépault e, attraversando i codici collettivi e le figure private dell’immaginario, invita a quell’oltrepassamento che, solo, consente di entrare davvero nel gioco, dove da esperire non ci sono più semplicemente, e qui la semplicità diventa abisso, l’incontro con la follia che ci abita e che nella sessualità può trovare il luogo in cui dirsi.
Willy Pasini è professore associato al Dipartimento di psichiatria dell’Università di Ginevra.
Claude Crépault è professore al Dipartimento di sessuologia dell’Università del Québec a Montréal.
Umberto Galimberti è docente di filosofia della storia all’Università di Venezia.
I Custodi del Messaggio
Dalla Commedia al Cenacolo, la mappa segreta del viaggio di Dante in Islanda sulle tracce del Graal
Autore/i: Gianazza Giancarlo; Freguglia G. Franco
Editore: Sperling & Kupfer Editori
pp. 278, ill. b/n, ill. a colori f. t., Milano
Le dita incrociate delle tre Grazie nella Primavera di Botticelli indicano una data misteriosa, 14 marzo 1319. È il primo indizio di un’appassionante caccia al tesoro che lega fra loro i capolavori di artisti eccellenti: lo stesso Botticelli, Leonardo da Vinci, Raffaello e soprattutto Dante. Opere eterne, commentate da generazioni di critici, studiosi o semplici osservatori. Ma che, se lette con uno sguardo nuovo, «pensando a come pensava l’artista», rivelano segreti inaspettati. È quanto succede alla Commedia, interpretata per secoli ignorando il monito dello stesso Dante: prima ancora che i simboli e le allegorie, il lettore deve cogliere il «senso letterale» del testo. Così il percorso ultraterreno del poeta si sovrappone a un viaggio realmente compiuto, le cui tappe sono codificate con matematica precisione nelle terzine del poema. Sarà sorprendente allora scoprire che la meta del poeta fiorentino è l’Islanda. E che la stessa isola è l’approdo ultimo di un altro viaggio dal rilievo storico immenso: una via che muove dalla Palestina di duemila anni fa e conduce in Europa, nell’isola di Citera prima, nella Francia del Sud poi. E da qui, negli anni turbolenti della crociata anti-catara, prosegue, sotto la scorta di un drappello di cavalieri templari, verso un tempio segreto scavato nella fredda terra islandese. Fra nevi e geyser risiederebbe infatti il più grande mistero dell’umanità: il sacro Graal, l’eredità suprema di Cristo. Un segreto troppo pericoloso per essere svelato al mondo, troppo importante per essere condannato all’oblio. Per questa ragione artisti dal genio assoluto ne hanno assunto nei secoli l’onere della custodia. Il Messaggio, come un sapere iniziatico, è passato attraverso le terzine della Commedia, il rigore geometrico della Gioconda o del Cenacolo di Leonardo, i precisi richiami figurativi della Primavera di Botticelli e degli affreschi nella Stanza della Segnatura di Raffaello. Un enigma che ha attraversato i secoli e trova oggi una rivelazione ultima e definitiva, suffragata da dimostrazioni logiche e rigorose. Un libro, arricchito da numerose illustrazioni, prezioso e sconvolgente, come lo è una verità taciuta troppo a lungo.
Dhammapada
Traduzione diretta dal pali con note di commento su etica buddhista ed etica cristiana
Autore/i: Anonimo
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
introduzione e cura di Luigi Martinelli.
pp. 190, Milano
Il Dhammapada e un testo del Canone Pāli Buddhista appartenente al secondo Cesto della Tipitaka, cioè al gruppo degli insegnamenti o Discorsi del Buddha (o Nikaya), e più precisamente al sottogruppo dei Discorsi minori (Kuddhaka Nikaya). È un testo antichissimo, qui proposto in una traduzione diretta dal pāli singalese, e, con il corrispondente testo sanscrito Udanavarga, viene considerato di importanza fondamentale da tutte le scuole buddhiste. Per il suo contenuto etico, che interessa tutti i campi della vita umana, è un’Opera che contiene espressioni di eccezionale profondità e bellezza. Ed è inoltre il libro del Canone Buddhista che espone tutti gli elementi della dottrina in modo succinto, ma attraente, e adattato alla vita pratica. Nei 26 Capitoli del Dhammapada (che significa «Elementi fondamentali della dottrina»), da quello della dialettica degli opposti a quelli dell’ignorante, del saggio e del santo, dell’illuminato, della felicità, del desiderio, della malevolenza, del cammino da seguire quotidianamente verso la Meta, si trovano tutte le peculiari caratteristiche della dottrina buddhista. Un’etica che può suggerire delle analogie con l’etica cristiana, e sposta in scritti di affascinante forma poetica, intarsiati di numerose, preziose e geniali similitudini, come bellissimi quadri.
I Mosaici della Nea Monì a Chios
Autore/i: Matthiae Guglielmo
Editore: Artistica Editrice
pp. 82, XLII tavv. b/n f.t., ill. b/n, Roma
“Benchè sia d’importanza non minore dei cicli quasi coevi di Hosios Lucas e di Daphni, quello della Nea Monì di Chios ha destato un interesse piuttosto scarso fra gli storici dell’arte bizantina per la difficoltà d’accesso e per le condizioni nelle quali si trovava. Un restauro recente, non ancora ultimato, che ha liberato le superfici dal velo che le ottenebrava e che ha anche provveduto a reintegrazioni di lacune spesso pur vaste, ha avuto il merito di richiamare l’attenzione su quei mosaici veramente singolari per il potere espressivo e per la splendente robustezza del colore.
La fondazione della Nea Monì è collegata ad un evento miracoloso. Tre eremiti Niketas, Giovanni e Giuseppe trovarono in un bosco devastato da, un incendio una icone di Maria attaccata ad un mirto, che era rimasto illeso dal fuoco, e la trasportarono nella grotta dove vivevano. Del fatto essi informarono un personaggio, che gli intrighi di Michele V Paflagone avevano confinato a Mitilene, e ne ebbero la promessa della fondazione di un santuario, promessa che non mancarono di ricordagli, quando fu liberato e divenne giudice del thema dell’Ellade e poi terzo marito di Zoe ed imperatore con il nome di Costantino IX Monomaco. L’imperatore (1042-1054) mantenne la sua promessa e fece erigere il santuario, che alla sua morte pare non fosse compiuto ; i lavori per quella ragione subirono una sospensione, finchè Teodora (1055-1056), nel suo pur breve regno, non fornì il denaro sufficiente al completamento.[…]”
Calendario
Le feste, i miti, le leggende e i riti dell’anno
Autore/i: Cattabiani Alfredo
Editore: Rusconi
prefazione dell’autore.
pp. 416, Milano
Ogni calendario rispecchia la storia, le tradizioni, la religione di un popolo: sul filo dei giorni e dei mesi si snoda infatti una collana di miti e leggende, di riti e usanze che spesso sono frutti sincretistici di stratificazioni millenarie. Si pensi per esempio alla festa di San Giovanni con il suo corteo di balli, canti, pratiche magiche e purificatorie, o alla “follia doverosa” del carnevale o all’atmosfera euforica dei giorni del solstizio invernale, dal Natale all’Epifania. Persino i cibi riflettono usanze antichissime, dalle “ossa dei morti” del 2 novembre alle uova pasquali e al panettone natalizio.
Certo, oggi la festa non ha più l’intensità e la magia di un tempo, tende a stemperarsi in un vago comportamento festoso, a diventare l’occasione per vacanze o compere affannose. La differenza fra giorno feriale e giorno festivo sta sbiadendo in una visione del tempo lineare e strumentale; e forse stiamo vivendo una mutazione epocale come quella che segnò la storia europea nei secoli di trapasso fra paganesimo e cristianesimo. Ma per ora questo calendario fa ancora parte della nostra vita quotidiana; e nella provincia si sta assistendo a un fenomeno curioso, al recupero, forse un poco artificioso, di tradizioni e usanze secolari di cui pochi conoscono l’origine profonda e il simbolismo: nulla infatti vi è casuale anche se non ne Siamo più consapevoli perché per un malinteso senso di modernità si sono recisi i fili della memoria storica.
Alfredo Cattabiani, studioso di simbolismo e di tradizioni popolari, ha ripercorso il nostro calendario per ricostruire, con l’ausilio della storia delle religioni, dell’antropologia e della scienza simbolica, il Significato e la funzione delle sue feste religiose e laiche sullo sfondo del paesaggio “segreto” dell’anno che sì disegna nel susseguirsi circolare dei mesi e delle Stagioni. Ogni lettore può partecipare a questo viaggio munendosi di una modestissima mappa, il calendario, che originariamente era il libro dei crediti (kalendarium) dei banchieri e di coloro che prestavano denaro: così detto perché alle kalendae, ovvero al primo di ogni mese, si dovevano pagare gli interessi.
È un viaggio anche celeste perché alle radici del calendario vi è un’astrologica, ovvero lo studio delle stelle, e soprattutto del sole e della luna.
Molte feste cristiane sono collegate non casualmente ai solstizi e agli equinozi, come ad esempio il Natale e la Pasqua, la quale a sua volta è determinata anche dal moto circolare della luna.
Alfredo Cattabiani, nato a Torino nel 1937, vive a Roma. È stato direttore editoriale, dal 1962 al 1978, delle Edizioni dell’Albero, di Borla e della Rusconi Libri.
Ha tradotto opere di Simone Weil, Georges Bemanos, Pierre Drieu La Rochelle, Jules Barbey d’Aurevilly, e curato saggi di Joseph de Maistre e Antonio Rosmini. Ideatore e conduttore di vari programmi radiofonici, ha diretto come giornalista professionista le pagine culturali di un settimanale ed e collaboratore de “Il Tempo”.
Studioso di simbolismo, di storia delle religioni e di tradizioni popolari, ha pubblicato: Bestiario (Milano 1984); Erbario (Milano 1985); e con Marina Cepeda Fuentes Bestiario di Roma (Roma 1986).
Bermuda: Il Triangolo Maledetto
Un’incredibile saga di inspiegabili sparizioni
Autore/i: Berlitz Charles
Editore: Sperling & Kupfer Editori
pp. 224, nn. tavv. e ill. b/n, Milano
Una nave «fantasma», abbandonata in alto mare, viene trovata senza traccia alcuna né dei passeggeri né dell’equipaggio. Una squadriglia di aeroplani della Marina, insieme con un aereo di soccorso, scompare nel corso di un’abituale missione di addestramento. Una nave affondata riemerge dalla sua tomba sotto il mare. Queste inspiegabili sparizioni, o apparizioni, non sono tratte da un film di fantascienza, ma sono realtà documentate che costituiscono uno dei più. grandi misteri insoluti del nostro tempo, il Triangolo delle Bermude: quell’area dell’Atlantico occidentale, al largo della costa sud est degli Stati Uniti, dove più di cento navi e aeroplani e mille persone sono letteralmente svaniti nell’aria. Forse l’avrete sentito chiamare il Triangolo Maledetto, o il Mare della Scalogna, o il Triangolo del Terrore, o il Cimitero dell’Atlantico. Ad ogni modo, si tratta di uno dei fenomeni più imbarazzanti della natura: un’area nell’Atlantico dove aeroplani e navi, di cui molti in vista della terra, sembrano passare in un’altra dimensione. In Bermuda: il triangolo maledetto (500.000 copie in edizione originale, 2.750.000 copie in edizione economica, numero uno assoluto dei best-seller 1975 negli Stati Uniti, tradotto e pubblicato in tutto il mondo) l’autore esamina molte delle misteriose e continue scomparse ed espone inquietanti teorie sulle strane forze che potrebbero agire in quella zona. Forse i numerosi UFO, che sono stati avvistati nell’area, rapiscono aeroplani e portano in altre galassie campioni della nostra civiltà. Forse esistono forze magnetiche sconosciute, prodotte da fonti di energia di culture antichissime e molto avanzate, che provocano deformazioni tempo-spazio e trasportano aerei e navi in altri mondi. O forse le sparizioni sono in qualche modo connesse con il perduto continente dell’Atlantide. Il libro riporta anche interviste con persone faticosamente scampate ai pericoli del Triangolo Maledetto e la preziosa testimonianza di un uomo che sperimentò due volte le sue catastrofiche forze e sopravvisse per raccontarla. In questo straordinario volume Charles Berlitz, un uomo con una profonda conoscenza degli inesplicabili misteri del nostro pianeta, dimostra che l’universo non è soltanto più misterioso di quello che immaginiamo, ma anche più misterioso di quanto possiamo immaginare.
Bermuda: il triangolo maledetto è pubblicato in Finlandia da Otava; in Francia da Flammarion; in Germania da Paul Zsolnay; in Giappone da Tokuma Shoten; in Inghilterra da Souvenir Press; in Israele da Schocken; in Olanda da I.H. Gottmer; in Portogallo da EditoTa Nova Fronteira; in Spagna aa Editorial Pomaire; negli Stati Uniti da Doubleday e in edizione economica da A von; in Svezia da Askild & Karnekull; in Turchia da Milliyet Yayinlari.
La Rivolta degli Ebrei
Dalla Diaspora alla patria: la storia di Theodor Herzl e del ritorno degli Ebrei in Palestina
Autore/i: Elon Amos
Editore: Rizzoli
nota dell’autore, traduzione di Lydia Magliano.
pp. 528, Milano
La seconda metà dell’Ottocento fu l’epoca dei fondatori di imperi, di ideologie e di nazioni: ancora oggi ne portiamo l’eredità. Il risorgimento degli Ebrei, la loro rivolta contro discriminazioni e persecuzioni, risale a quegli anni, ispirata non poco dal risorgimento italiano e dall’atmosfera fertile nel bene e nel male della mitteleuropa: Freud e Mahler vissero la Vienna di quegli anni. E nella Vienna di quegli anni iniziò anche il risorgimento degli ebrei, affidato ad un uomo di teatro, che avrebbe trattato la politica come un palcoscenico, radunando gli Ebrei dalla Diaspora e dando loro una fede e una speranza precise: un proprio stato nella storica patria, in Palestina. La nascita del sionismo trovò, paradossalmente più ostacoli nelle classi colte dell’ebraismo internazionale, nei finanzieri e nei rabbini, che non negli ambienti antisemiti europei. Il nazionalismo di Herzl conquistò soprattutto i giovani Ebrei dell’Est europeo, schiacciati dall’oppressione zarista e dal fanatismo religioso ortodosso, come Ben Gurion, che ne seguì gli insegnamenti fino alla concreta fondazione del moderno Stato d’Israele. Herzl si era dapprima rivolto all’intelligenza francese di un Max Nordau e alle finanze di Rothschild, ma questi ultimi rifiutarono il grandioso progetto: occorreva scorporare la Palestina dall’impero ottomano. Herzl tentò di convincere il sultano Abdul-Hamid, che aveva massacrato gli Armeni, a cedere la Palestina agli Ebrei, e sembrò trovare un potente padrino nel Kaiser che vedeva gli Ebrei come un possibile strumento dell’espansione tedesca, ma alla fine l’antisemitismo prevalse e la Germania si ritirò. Intanto gli Ebrei si organizzavano, facevano congressi, eleggevano delegati e formavano strutture che sarebbero servite al nuovo stato, e soprattutto i giovani emigravano in Palestina, dando vita a colonie, tavolta povere, talvolta finanziate da potenti banchieri. Ancora la maggioranza degli Ebrei non credeva al massacro che si andava delineando e che l’affare Dreyfus in Francia aveva preannunciato, e i primi sionisti furono guardati come utopisti e sognatori. Ma le fondamenta erano state gettate e l’idea di uno Stato palestinese progrediva: ci sarebbero volute due guerre mondiali perché fosse realizzato.
Notizie dalla Modernità – 2 Volumi
Tutte le opere – Volume I (1923-1931), Volume II (1932-1935)
Autore/i: Persico Edoardo
Editore: Nino Aragno Editore
a cura e con introduzione di Giuseppe Lupo.
vol. 1 pp. XXV-496, vol. 2 pp. XII-497-1188, ill. b/n, Milano
Notizie dalla modernità, è questo il libro che raccoglie gli scritti completi di Edoardo Persico (1900-1936). All’epoca in cui il volume entrava nel catalogo delle Edizioni di Comunità, un cinquantennio fa e poco oltre, Persico era morto da ventotto anni, giovanissimo e in circostanze non del tutto chiarite, lasciando un’immensa quantità di articoli, recensioni, interventi in rubriche, saggi sparsi su riviste e quotidiani, alcuni dei quali (ma solo una piccola parte) avevano trovato asilo in due pubblicazioni milanesi, uscite entrambe a cura di Alfonso Gatto: Profezia dell’architettura e Scritti critici e polemici, ora raccolte in questa opera. Il dato che non può sfuggire è la varietà degli argomenti affrontati. L’autore che redige queste pagine, dal 1923 al 1935, è un uomo assetato di letture, cerca invano di trovare una ragione del suo stare al mondo nel carattere interdisciplinare delle materie a cui si avvicina e questa spasmodica ricerca sembra essere il riflesso della sua vicenda personale, quella di un individuo disponibile a varcare numerose esistenze. Non esiste un solo Persico, ma una galleria multiforme di figure che per oltre un decennio, da quando compaiono i suoi primi scritti fino alla morte, assumono aspetti differenti: è l’anima inquieta che da Napoli stabilisce contatti con Piero Gobetti, è l’operaio che lavora alla catena di montaggio Fiat, è il talent scout di scultori e artisti (per esempio i “Sei pittori” di Torino), è l’ideatore di collane editoriali (per esempio quella dei Fratelli Ribet, dove Montale pubblica nel 1928 la seconda edizione degli Ossi di seppia), è il fondatore della galleria d’arte “Il Milione”, è l’arredatore di negozi, è il direttore della rivista «Casabella».
Edoardo Persico (1900-1936), critico d’arte e saggista, dopo aver abbandonato gli studi di giurisprudenza si dedica ai suoi interessi artistici e letterari, pubblicando nel 1923 il racconto filosofico La città degli uomini d’oggi. Amico di Piero Gobetti, con cui collabora alle riviste «La Rivoluzione Liberale» e «Il Baretti», si trasferisce nel 1927 a Torino dove vive tra penose ristrettezze lavorando come uomo di fatica alla FIAT. Dopo sacrifici, fonda una propria casa editrice. Qui conosce Lionello Venturi e sostiene un gruppo di artisti che saranno noti come i “Sei di Torino”. Nel 1929 si trasferisce a Milano, dove collabora alla rivista Belvedere e intorno al 1930 fonda la galleria del Milione e nel 1931 diresse con Giuseppe Pagano la rivista Casabella. Dal 1934 rivolge il suo interesse verso l’architettura, aderisce al Movimento Razionalista, realizza arredi di interni e allestimenti per esposizioni. Viene trovato morto nella sua casa nel gennaio 1936.
Giuseppe Lupo insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università Cattolica di Milano e Brescia. Autore di romanzi e saggi, collabora alle pagine culturali di «Il Sole-24 Ore» e «Avvenire». Per Aragno ha curato Il secolo dei manifesti. Programmi delle riviste del Novecento (2006) e introdotto e annotato La storia dei “Gettoni” di Elio Vittorini (2007); gli Scritti di urbanistica e di industria (1933-1943) di Adriano Olivetti (2009); il «menabò» di Elio Vittorini (2016).
Dare il Cuore a ciò che Conta
Il Buddha e la meditazione di consapevolezza
Autore/i: Pensa Corrado; Papachristou Neva
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
introduzione degli autori.
pp. 280, Milano
“Dharma”, “meditazione”, “vipassanà”: sono parole che stanno entrando ormai nell’uso comune. Sempre più numerosi, infatti, sono gli occidentali che si accostano alle dottrine orientali e che cercano, nel buddhismo in particolare, una chiave per la felicità. Come mai? Quali sono i fondamenti di questa pratica millenaria? Che cosa rende attuali gli insegnamenti del Buddha? Che cosa significa davvero “meditare” e come si diventa “consapevoli”? Corrado Pensa e Neva Papachristou, insegnanti di Dharma e meditazione, offrono in queste pagine una risposta a tali interrogativi, illustrando i principi cardine del buddhismo con un linguaggio accessibile ma non per questo meno rigoroso e fedele. Quasi prendendo il lettore per mano, come gli antichi maestri lo accompagnano in un viaggio che lo porta a scendere progressivamente all’interno di sé, anche mediante alcune “meditazioni guidate a tema”. Diventerà allora chiaro come, in virtù della pratica meditativa, sia possibile rendere la mente duttile e consapevole, capace cioè di vedere la sofferenza mentale, di riconoscere la sua portata nelle nostre vite e, soprattutto, di comprendere quanto essa sia continuamente generata e alimentata dai cosiddetti “inquinanti”, vale a dire l’attaccamento, l’avversione e l’ignoranza. La meditazione, dunque, aiuta non solo a pacificare la mente, ma anche e soprattutto a educare la capacità di essere presenti nel presente e di vedere le cose così come sono.
Introduzione
La meditazione della chiara visione, vipassana, e il mondo presente
Contemplazione della mente e apertura del cuore
Il cuore invincibile
Aiutare se stessa, aiutare gli altri
Praticare con le emozioni
Sull’accettazione e sulla non accettazione
Scegliere ciò che giova
Imparare a riconoscere la sofferenza e le sue cause
Colpire il maiale sul muso
La rivoluzione della pratica: una rivoluzione copernicana
Semplificazione interiore, ricchezza interiore
Sentirsi a casa
Il viaggio dall’umiliazione all’umiltà
Il Nobile silenzio e il cammino interiore
Innamorarsi della pratica, innamorarsi della vita
Le quattro Dimore Divine in noi
Le dieci perfezioni o virtù, parami
La meraviglia del giovane apprendista
L’Uomo, questo Sconosciuto
Autore/i: Carrel Alexis
Editore: Casa Editrice Valentino Bompiani
prefazione dell’autore, traduzione dall’inglese di Virginio Porta.
pp. 340, Milano
Questo libro, opera di un eminente scienziato americano (nato in Francia), premio Nobel, è stato letto e riletto da milioni di uomini, eppure conserva, intatta, la sua originaria capacità di interessare e appassionare.
Alexis Carrel non ha tentato di rispondere alle grandi domande: “Che cosè l’uomo?” “Qual è il suo futuro?” Ha voluto, più semplicemente, darci un quadro chiaro e preciso dei fatti più significativi della fisiologia e della biologia umana; ma ancor più ha voluto darci un’analisi nuova dell’ambiente in cui si trova a vivere l’uomo moderno, in cui viviamo noi oggi: l’ambiente che noi stessi, con la nostra scienza e le nostre scoperte, abbiamo lentamente modificato.
Quale effetto hanno avuto sull’uomo, sulla sua vita, innovazioni come il telegrafo, il telefono, la macchina da scrivere, l’ascensore, il riscaldamento a vapore, ecc.? Davvero la città moderna è costruita su misura per l’uomo? E il metodo scientifico da noi seguito fin qui, la progressiva specializzazione, la divisione delle culture, sono proprio i più adeguati allo sviluppo armonioso della persona umana?
Ecco le domande che si pone Alexis Carrel. E sono le stesse, ma più urgenti, che ci poniamo noi, nell’età dell’elettronica e delle esplorazioni spaziali.