Libri dalla categoria Vita di Santi
Il Calligrafo
Romanzo
Autore/i: Shimoda Todd
Editore: Longanesi & C.
traduzione di Maria Grazia Galli, consulenza di Isabella C. Blum, in copertina e nel testo illustrazioni di L.J.C. Shimoda.
pp. 384, nn. illustrazioni b/n, Milano
«Leggere questo romanzo, così denso di misteriosi contrasti, e come ammirare una meravigliosa opera di arte-calligrafica. Shimoda ha composto una raffinata meditazione sull’arte e sulla vita.» (Publishers Weekly)
Il calligrafo è una storia d’amore che abbraccia oltre trent’anni, sospesa tra il Giappone e la California, imperniata su una leggendaria pietra usata per praticare lo shodō, l’arte giapponese della calligrafia, nonché sulle vicende dei sensei, i maestri che, nei secoli, si sono succeduti alla guida delle grandi scuole di shodō.
Berkeley, oggi. Quando Kiichi Shimano, sensei della Scuola di calligrafia Daizen, viene colpito da un ictus, perde la facoltà di parlare e di comunicare anche attraverso la scrittura, sebbene continui a disegnare «illogici» ideogrammi. Tina Suzuki, una studentessa di neuroscienze – nata da un’immigrata giapponese e cresciuta a San Francisco -, si appassiona al caso del sensei, intuendo che quelle bellissime e singolari opere di calligrafia potrebbero fornire preziose informazioni sul modo in cui il cervello elabora le emozioni, la coscienza di sé, il linguaggio. Ma gli studi sul sensei prenderanno, per Tina, una strada del tutto imprevedibile, la strada verso un segreto che la riguarda molto da vicino…
Kyoto, anni Settanta. La giovane Hanako si presenta al sensei Shimano e chiede di essere istruita nello shodō.
Tra allieva e maestro si stabilisce un legame profondo, che si muta ben presto in un’impetuosa passione, interrotta bruscamente nel momento in cui Hanako, sposata a un ricco uomo d’affari, scompare. Il sensei non si dà pace e dopo lunghe, faticosissime ricerche, ritrova la donna. Nel frattempo, però, è accaduto qualcosa che ha mutato per sempre la loro relazione…
Kyoto, 1655. Ihara e Sakata, allievi del sensei Daizen, si contendono la successione alla guida della scuola.
Il vincitore sarà colui che s’impadronirà della pietra servita da calamaio ai sensei per oltre due secoli. Ma soltanto dopo molti anni quel duello avrà davvero un vincitore, il quale, nella Storia della Pietra Daizen, racconterà le sue traversie e il destino della pietra. Senza sapere che, tre secoli dopo, quel libro, giunto dall’altra parte dell’oceano, avrebbe cambiato la vita di Kiichi Shimano, di Hanako e di Tina…
Todd Shimoda è nato nel 1955 a Fort Collins, Colorado. Nippo-americano di terza generazione, ha conseguito un dottorato a Berkeley e attualmente lavora alla Colorado State University come ricercatore nel campo delle applicazioni dell’intelligenza artificiale.
L.J.C. Shimoda, sua moglie, che ha illustrato questo romanzo, è un’artista che ha studiato arte giapponese e calligrafia in Giappone.
Il Tangram Rompicapo Cinese…
II Tangram? Un gioco scacciapensieri – Una storia vera e frottole colorite – Illusioni ottiche e bizzarri controsensi – 334 figure di combinazioni – Soluzioni – 2 serie di pezzi del gioco
Autore/i: Read Ronald C.
Editore: Edizioni del Poligramma
traduzione di Jole Pinna Pintor, titolo originale: Tangrams – 330 Puzzles.
pp. 168, riccamente illustrato a colori, Torino
Cos’è il tangram? Si fa prima a vederlo e capirlo che a descriverlo. Ma, detto in breve, è un gioco di combinazione di sette pezzi geometrici: cinque triangoli, un quadrato e una losanga. Le figure che ci si formano riescono a rappresentare una straordinaria quantità di oggetti e di creature.
L’origine del gioco è cinese, ma quella del suo nome è ignota. In Oriente è da secoli uno dei più popolari passatempi; in Occidente lo si conosce da quando, ai primi dell’Ottocento, capitani di navi americane di ritorno da Canton o da Shanghai portarono dei libri cinesi di tangram.
Si dice che Napoleone a Sant’Elena ci si cimentasse per ingannare le lunghe ore della prigionia. Edgar Allan Poe ne era un’appassionato.
Lewis Carroll – forse meno in quanto matematico e più in quanto autore di «Alice nel Paese delle meraviglie» – aveva in biblioteca un libro di tangram.
Il campo dell’antico tangram cinese è stato enormemente esteso con rompicapi nuovi e altre invenzioni occidentali da H. E. Dudeney e Sam Loyd, due rinomati enigmisti anglosassoni.
Singoli tangrams si trovano sparsi in libri di giochi matematici, ma questo libro, nell’edizione americana, è il primo che sia stato interamente dedicato al tangram da almeno cinquant’anni a questa parte. In Italia è una novità assoluta.
Ronald C. Read ha qui raccolta-oltre 330 problemi di combinazione dei pezzi, scelti tra quanto di meglio hanno saputo escogitare menti cinesi e occidentali. I tangrams cinesi sono tratti da libri dell’800 stampati in Cina; alcuni di quelli occidentali sono tra le più spiritose, fantasiose e sconcertanti invenzioni di Dudeney e Sam Loyd. Di tutti sono date le soluzioni nell’ultima parte del volume.
Molti tangrams di questo libro sono abbastanza facili e si possono risolvere senza scervellarsi troppo. Ma parecchi sono difficili e richiedono un buon lavoro mentale. Tutti però sono concepiti in vista di un piacevole svago e possono procurare molte ore di divertimento.
La Via dello Zen
Titolo dell’opera originale: The way of Zen
Autore/i: Watts Alan W.
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore
prima edizione italiana, premessa dell’autore, traduzione dall’americano di Lucio Antonicelli.
pp. 252, nn. tavole b/n f.t., Milano
«L’autore ha studiato a lungo, e con profonda simpatia, lo zen e sa sistemarlo magistralmente nel contesto della storia religiosa dell’Oriente.» (P. Toynbee, in “The Observer”)
«Dobbiamo ringraziare il Watts per la vivacità e il brio dello stile, che fa del suo libro la più accessibile introduzione al pensiero orientale.» (J. Campbell, in “New York Times”)
«…Un testo eccellente che permette di gettare uno sguardo sullo zen, e di scoprirne le basi filosofiche e religiose.» (H.E.U. Mc Carty, in “Philosophy East and West”)
Non è la prima volta che l’Occidente , guarda all’Oriente con la speranza di riceverne lumi: negli anni attorno al primo conflitto mondiale, per parlar solo del ’900, il buddismo fu oggetto dell’ingenua curiosità ” di molti, e dilagò nella cultura spicciola con l’impero di una nuova fede. In ogni parte d’Europa e d’America sorsero società per lo studio del pensiero e delle religioni indo-cinesi, società che particolarmente da noi, privi com’eravamo in Italia di una solida tradizione orientalistica, si ridussero a svolgere un’opera di divulgazione spesso mistificatrice.
All’origine di quella moda c’erano parecchie cause, tra cui la volontà di unificare il mondo (erano gli anni della voga esperantista!), l’ansia d’evasione, e, per alcuni almeno, la tendenza a combattere il cattolicesimo con altre forme di spiritualità, diverse, “ma non tanto” da quella cristiana.
Negli ultimi venti anni l’oriente si è affacciato di nuovo alla nostra cultura, questa volta con lo zen, un prodotto dell’incontro fra taoismo e buddismo, una “via di liberazione” alla quale molti intellettuali d’America guardano con troppo facile speranza. Cosa sia lo zen il lettore imparerà a sapere dal presente lavoro di Alan Watts: c’è però da augurarsi ch’egli non fermi la sua curiosità soltanto sugli aspetti più scandalosi e appariscenti di una pratica che, per essere veramente intesa, va ricollocata entro gli schemi originali del pensiero cinese.
Così come c’è da sperare che certi accostamenti, fatti da più parti, fra lo zen è il pensiero di Bradley o di Wittgenstein, o di Heidegger o di Husserl, e persino fra zen e dadaismo, fra zen e beatniks, siano considerati null’altro che il segno di semplici coincidenze. Ciò che importa infatti non sono i risultati cui giungono civiltà diverse, ma i processi, la storia attraverso i quali vi giungono. E sotto questo aspetto è certo che la via allo zen non ha nulla in comune con quella che ha condotto noi occidentali a certe posizioni contemporanee d’arte e di pensiero. Questa del Watts è la prima esposizione fondamentale, ordinata e comprensiva dello zen: ci sono, è vero, altri lavori, alcuni anche di gran pregio, come i Saggi (in tre volumi) del Suzuki, l’Introduction to Zen buddhism ed ora Zen and Japanese Culture del medesimo, o una suggestiva opera di R. H. Blyth, ma si tratta sempre di lavori poco adatti a descrivere organicamente e in modo documentato il pensiero zen. Neppure il primo lavoro del Watts, vecchio ormai di una ventina d’anni e ora uscito in italiano col titolo Lo Zen, può soddisfare il lettore aggiornato perché, come dice l’autore, “è una divulgazione dei lavori iniziali del Suzuki e sotto molti riguardi antiquata e ingannatrice.” Il libro che presentiamo può essere considerato quindi il primo lavoro completo e attendibile sullo zen, la sua storia e la sua tecnica.
Alan Watts, inglese trapiantatosi in America nel 1938, è noto soprattutto per i suoi studi di filosofia orientale e di religioni comparate. Insegnante universitario alla Cambridge, alla Cornell e alla Hawaii University, è ora considerato uno dei massimi esperti di problemi religiosi. Ha scritto, oltre al libro già citato, Wisdom of Insicurity e The supreme Identity.
L’Espressione Corporale
Approccio metodologico e prospettive pedagogiche
Autore/i: Bossu Henri; Chalaguier Claude
Editore: Editrice Elle Di Ci
unica edizione, prefazione di Henri Maldiney, premessa e introduzione degli autori, traduzione di Mario Carè, revisione e presentazione di Cesare Vigliani e Luciano Ferraris, collana: Espressione e Comunicazione 9.
pp. 216, nn. illustrazioni b/n, Leumann (Torino)
Questa breve trattazione pratica e teorica non si rivolge soltanto agli educatori specializzati che si occupano di educazione fisico-motoria o che si interessano al rinnovamento di alcune arti dello spettacolo come la danza o il mimo. Essa si rivolge all’uomo quotidiano, a ciascuno, per permettergli di scoprire e di sviluppare tutto ciò che il suo corpo, con le sue energie e le sue resistenze, con la sua capacità di apertura e con i suoi limiti, gli offre per realizzare se stesso e incontrarsi con gli altri. In una cultura nella quale l’uomo si sente a disagio nei confronti del proprio corpo, l’espressione corporale insegna l’arte di vivere in armonia con se stessi, in relazione naturale con gli altri e con il mondo. Qui le parole ritmo, armonia, padronanza di sé, dinamismo, creatività non sono più adoperate con superficialità; esse diventano esperienza vissuta.
Collana Espressione e Comunicazione
Non esiste soltanto il linguaggio verbale, né soltanto il linguaggio per immagini, ma esistono diversi linguaggi complementari, in continuo scambio tra loro. Perciò oggi si ama parlare di «linguaggio totale».
Per esprimersi e comunicare, per cogliere e comprendere la profondità e la ricchezza del reale, abbiamo bisogno di tutti i linguaggi. Questa collana vuole contribuire alla conoscenza della complessità dei processi conoscitivi e aiutare gli educatori all’uso di linguaggi adeguati.
Di Alcuni Usi e Credenze Religiose della Sicilia
Autore/i: Capuana Luigi
Editore: C.U.E.C.M.
a cura di Giovanna Finocchiaro Chimirri.
pp. 152, XVI tavole b/n f.t., Catania
Sommario:
Di alcuni usi e credenze religiose della Sicilia
Il Bollore del sangue africano. Feste religiose in Sicilia al vaglio del Capuana
(Giovanna Finocchiaro Chimirri)
Di alcuni usi e credenze religiose della Sicilia
(Luigi Capuana)
Appendice
Relazione officiale sui fatti di Palermo
Lo Stato e le Opere Pubbliche in Roma Antica
Autore/i: De Ruggiero Ettore
Editore: Fratelli Bocca Editori
unica edizione.
pp. XI-288, Torino
Sommario:
- Sviluppo della città
- Prime e principali opere pubbliche
- Opere di magistrati
- Opere decretate dal Senato
- Opere imperiali
- Opere private di pubblico uso
- Direzione amministrativa
- Suolo edificatorio
- Costruzione e manutenzione
- Fonti delle spese
- Conservazione
- Personale tecnico e di custodia
La Preistoria del Mondo
Una nuova prospettiva
Autore/i: Clark John Grahame Douglas
Editore: Garzanti Editore
prima edizione, prefazione dell’autore, traduzione dall’inglese di Maria Magrini.
pp. 712, 305 illustrazioni b/n, Milano
Lo studio comparato di Grahame Clark sulla protostoria della specie umana è ormai entrato a far parte del bagaglio interpretativo di base in questo campo.
Ha assunto, insomma, contorni «classici». Un lavoro archeologico a diversi livelli – biologico, ecologico, demografico, economico, tecnologico – sonda in prospettive sincroniche e diacroniche la comparsa dell’uomo socialmente operante, ossia «culturale», nei continenti: Europa, Asia, Africa, America, Australia, Oceania. Due milioni di anni di storia dell’umanità portano all’articolazione materiale, sociale e intellettuale della convivenza umana, con una accelerazione enorme dello sviluppo negli ultimi cinquemila anni, dopo la graduale acquisizione della scrittura. Negli ultimi due secoli l’evoluzione socio-culturale dell’uomo è stata più vasta che nei cinquantamila anni precedenti. Sistemi di datazione basati sulle radiazioni termiche e atomiche dei reperti hanno aperto orizzonti nuovi alla collocazione «storica», cronologica, delle varie tappe evolutive.
Grahame Clark domina con grande maestria il quadro di insieme del mondo preistorico e i singoli epicentri in cui esso si articola. Ed applica scientificamente i più recenti metodi interpretativi. Al di là della acribia storiografica, il suo testo – che è, necessariamente, lo zoccolo duro di un’opera «aperta» – ha, nel contempo, tutto il fascino «romanzesco» di un’immersione vertiginosa nell’abissale pozzo del passato.
Grahame Clark è uno dei massimi specialisti del periodo mesolitico in Europa ed è stato per molti anni Disney Professor of archaeology all’Università di Cambridge. Ha pubblicato importanti lavori, fra cui alcuni di sintesi generale, come Europa preistorica (Torino 1969), che ha avuto larghissima diffusione in tutto il mondo.
Rispetto alle precedenti edizioni del 1961 e del 1969, la terza edizione di World prehistory in new perspective, dalla quale il presente volume è stato tradotto, costituisce un libro interamente nuovo.
Crepuscolo
Autore/i: Gay William
Editore: Gea Schirò Editore
traduzione di Salvatore Romano.
pp. 256, Palermo
Sospettando che ci sia qualcosa di strano nella sepoltura del padre, l’adolescente Kenneth Tyler e sua sorella Corrie fanno una terribile scoperta: la bara è stata profanata.
Ma scoperchiando altre tombe, capiscono che c’è di peggio: cadaveri evirati, morti composti in fogge oscene. A dedicarsi alle perverse pratiche necrofile è l’impresario funebre, Fenton Breece.
Mentre sua sorella vorrebbe ricattare il becchino, Tyler è invece ossessionato dall’idea di consegnarlo al giudizio della legge e degli uomini.
Deve però sfuggire a Granville Sutter, un criminale assunto da Fenton Breece per recuperare – ad ogni costo – le prove incriminanti raccolte dal ragazzo.
Comincia così l’avventurosa fuga per la salvezza del giovane Tyler, un inseguimento per le tortuose lande dell’Harrikin, oscura terra di nessuno e di confine.
Sospeso tra la luce e le tenebre, Crepuscolo è un romanzo magistralmente condotto da William Gay con una prosa inquietante, ricca di sfumature linguistiche che illuminano e adombrano il racconto della sempiterna lotta tra il bene e il male.
“Un favoloso giallo gotico ambientato nei boschi del Tennessee che scaccerà tutti i vostri sogni”. (John Williams)
“Lo scrittore guarda alla bellezza e alla violenza con equanimità dandoci un resoconto dettagliato della lotta tra il bene e il male che il cuore dell’uomo racchiude”. (Tony Barley)
William Gay è nato a Hohenwald, Tennessee nel 1943. Dopo il liceo è stato militare in Vietnam, poi carpentiere, imbianchino e attacchino. Benché scrivesse dall’età di quindici anni, Gay non ha pubblicato fino al 1998, quando propone con successo alcuni racconti a una rivista letteraria. Nel 1999 pubblica il suo primo romanzo, The Long Home, che vince il James A. Michener Memorial Prize e viene accolto con grandi elogi di critica. La sua prosa viene definita “the real thing” da Tony Earley nell’articolo “Mephisto Tennessee Waltz”, sul New York Times. Nel 2000 con Provinces of Night conferma il suo talento narrativo e nella sua prosa degna della migliore Southern literature vengono riconosciuti echi di Faulkner e McCarthy e l’autenticità rurale della ’O Connor. Successivamente il suo racconto “Where Will You Go When Your Skin Cannot Contain You?” compare nella raccolta The Best American Short Stories 2007, curata da Stephen King.
Ambientati tra gli anni ’40 e ’50 in un Sud oscuro, violento e povero, i libri di William Gay seguono la linea narrativa del romanzo di formazione. I suoi giovani protagonisti sono costretti a prendere forti decisioni morali per affrontare il male con cui si trovano a lottare e, attraverso una lunga serie di incontri e scontri, a diventare uomini.
Pubblicato nel 2006, Twilight è il suo terzo romanzo e questa la sua prima traduzione italiana.
Riuscire
Suggerimenti per una vita autenticamente cristiana
Autore/i: Quoist Michel
Editore: SEI – Società Editrice Internazionale
14ª edizione – La Scala di Giacobbe, edizione italiana a cura di Aristide Vesco, titolo originale: Rèussir – Le Editions Ouvrières, Paris – 1960.
pp. 304, Torino
In quest’opera, il Quoist con uno «stile» nutrito di soda ed essenziale cultura teologica senza alcuna pedanteria e fatto di aderenza costante al concreto, ci offre alcuni «suggerimenti per una vita autenticamente cristiana»: solo marciando in questa direzione l’uomo potrà «riuscire».
In capitoli agili e scattanti, in un linguaggio accessibile, in un procedere fatto di constatazioni, rotto da interrogativi, solcato di volta in volta da suggestioni luminose e ricche di fascino, il Quoist ci indica le condizioni di questa «riuscita», che oggi sembra gravemente compromessa e minacciata. Il monito di Gesù «A che serve l’uomo guadagnare tutto il mondo, se poi perde la sua anima?» è di una attualità sconcertante sì da trovare una sua applicazione letterale. Oggi l’uomo sta «guadagnando» il mondo: i suoi, in questo campo sono passi da gigante.
Tutto ciò esige, disse il grande filosofo Bergson, un «accrescimento di anima»: diversamente l’uomo stesso ne uscirà schiacciato e distrutto. Ma un semplice «accrescimento di anima» non è sufficiente. Bisogna che esso si accompagni e diventi anche una «crescita» in Cristo, perché solo a questa condizione l’uomo potrà «riuscire» personalmente, e veracemente impegnarsi alla «riuscita» del mondo e dell’umanità, perchè tutto sia rifatto nell’ordine e nell’amore. Solo in questa prospettiva la conquista dell’universo potrà essere oltreché esaltante, anche salutare per l’«uomo» e non già minaccia o pericolo.
L’uomo in pericolo
Riuscire
I – L’UOMO
L’uomo a piedi
Le due dimensioni dell’uomo
L’uomo disgregato e l’uomo unificato e personalizzato
Non «reprimere» ma «sublimare»
La donna
Sposato o no, solo l’egoista fallisce la sua vita
Adolescente, preparati ad amare
L’uomo e il suo piedistallo
L’uomo completo è l’uomo divinizzato per mezzo di Gesù Cristo
II – L’UOMO E LA SUA VITA
Quando finalmente ti accetterai?
Accogliere la gioia
Le preoccupazioni che uccidono
Lo spensierato
Essere libero
Cure di bellezza
Non lasciarsi sopraffare
Sapersi fermare
Riflettere e decidere, per essere uomo
Sapersi concentrare
Per agire efficacemente
«Vivere la propria vita» nella fedeltà all’attimo presente
III – L’UOMO E GLI ALTRI
Chi è l’altro?
Prendere contatto con l’altro e accoglierlo in sè
Parlare con l’altro è anzitutto ascoltare
Discutere con l’altro, è un arricchimento reciproco
Agire sull’altro, è aver fiducia in lui
Amare è donarsi
Amare gli altri, è chiamarli alla vita
Sposarsi
Accettare il proprio focolare
Sofferenza, tragica creatura dell’uomo
Sofferenza, materia prima della Redenzione
Perfezionare e riscattare l’universo, in unione con Dio e con tutti gli uomini
Impegnarsi durante tutta la vita per salvare ogni uomo
Tuo fratello soffre e muore!
IV – L’UOMO E LA VITA NEL CRISTO
Il cristiano deve avere lo sguardo di Dio
Pensare e vivere alla luce della Fede
Incontrare Gesù Cristo nel Vangelo
Il piano del Padre del Mondo
Le vere dimensioni dell’evento
Revisione della propria vita
Revisione della propria vita in gruppo
Pregare è mettersi a disposione di Dio
La Confessione come Sacramento della Penitenza
Non scoraggiarsi mai
La Messa nella storia del mondo
Ave, o Maria
La via dell’amore conduce a Dio… per amare con il cuore di Gesù Cristo
Tutti i Fiumi Vanno al Mare
Memorie
Autore/i: Wiesel Elie
Editore: Bompiani
prima edizione, traduzione di Vincenzo Accame, revisione di Leonella Prato Caruso, titolo originale: Tous les fleuves vont à la mer, l’Editore ringrazia Miro Silvera per il contributo dato alla realizzazione di questo volume.
pp. 496, ill. in b/n fuori testo consegnate da Elie Wiesel, Milano
“…Ho voglia di gridare, di urlare. Come un pazzo. Ho voglia di diventare pazzo, come i miei due amici, i patiti di Dio, che hanno perso la ragione su un campo di battaglia disseminato di sogni e di sognatori mistici: amici miei, che ne è ora del Messia?”
“Ricordarsi, che cosa vuol dire? Far rivivere un passato, illuminare volti e avvenimenti di una luce bianca e nera, dire no alla sabbia che ricopre le parole, dire no all’oblio, alla morte”. Ecco perchè, a sessantacinque anni, Elie Wiesel decide di scrivere le sue memorie, di ripercorrere la sua vita, dall’infanzia felice a Sighet, piccola città dei Carpazi, dall’orrore dei campi di sterminio dove ha lasciato il padre, la madre, la sorellina dai capelli d’oro e di sole, alla sua sopravvivenza, come lui la chiama, prima in Francia, poi in giro per il mondo, infine negli Stati Uniti.
Una sopravvivenza in cui grazie anche al mestiere di giornalista assiste ai grandi avvenimenti degli ultimi trent’anni, conosce personaggi importanti e capi di stato, ha amici come Primo Levi e Francois Mauriac, incorre in curiose avventure.
Autore di numerosi romanzi pubblicati anche in Italia, difensore delle vittime, dei sopravvissuti, degli oppressi, premio Nobel per la pace, Elie Wiesel ci dimostra come, pur senza mai dimenticare, pur con ferite irrimarginabili, pur continuando a lottare tra dubbio e fede, si possa ancora guardare avanti, si possa credere nell’amicizia, nell’amore, nella pace. In una parola, nell’uomo.
Elie Wiesel ha ricevuto nel 1986 il Premio Nobel per la pace. Scrittore ebreo di lingua francese, è nato a Sighet, in Transilvania. Durante la seconda guerra mondiale fu deportato ad Auschwitz e a Buchenwald. Dopo la Liberazione ha fatto per alcuni anni il giornalista in Francia e nel 1956 si è trasferito negli Stati Uniti. È autore di numerosi romanzi, racconti, saggi e opere teatrali. Fra i più noti: La notte, Celebrazione hassidica, Testamento di un poeta ebreo, Il processo di Shangorod, Al sorgere delle stelle, La porta della foresta, Reinventare la pace e la speranza, L’ebreo errante, Il quinto figlio, La città della fortuna, Il Golem, Oblio e insieme con Francois Mitterand Memoriale a due voci.
Tempo ed Essere
Autore/i: Heidegger Martin
Editore: Guida Editori
introduzione, traduzione, note e cura di Eugenio Mazzarella.
pp. 212, Napoli
“Che cosa dà l’occasione di nominare insieme tempo ed essere?”. Così suona la domanda che traversa queste pagine che Heidegger trasse dalla sua ultima meditazione, a più di trent’anni dalla pubblicazione di Essere e tempo.
“In verità, la domanda guida è rimasta la stessa, ma ciò significa solo che si è fatta ancora più interrogativa ed ancora più estranea allo spirito del tempo”.
Nella prosa di questa meditazione, che “persevera nel domandare” e che si congeda, ad un tempo, da se stessa, inoltrandosi nella “radura dell’Aperto”, nel “luogo della silente ferma calma”, al lettore è dato imbattersi nell’intero movimento del pensiero di Heidegger.
Un pensiero che, come scrive Eugenio Mazzarella nell’Introduzione, “cessa… dall’indagare un senso ulteriore, giacché… esperisce che il senso dell’essere… e l’essere del senso: l’apertura stessa della verità…”.
Oltre a Tempo ed essere (1962), il volume contiene il Protocollo del seminario di Todtnauberg (1962), l’importante conferenza su La fine della filosofia e il compito del pensiero (1964) e un illuminante contributo autobiografico sui rapporti tra Heidegger e la fenomenologia: Il mio cammino di pensiero e la fenomenologia (1963).
Sulle Scogliere di Marmo
Autore/i: Jünger Ernst
Editore: Ugo Guanda Editore
introduzione di Quirino Principe, traduzione di Alessandro Pellegrini, in copertina: Max Ernst, Europa dopo la pioggia II (1940), particolare.
pp. XIX-112, Parma
Sotto il cielo terso della Marina vive un popolo che, attraverso errori ed esperienze nel lavoro e nello studio, ha fatto tesoro della storia ed è arrivato a un felice equilibrio di organizzazione politica e sociale. All’Eremo della Ruta immersi nel profumo dei fiori, due appassionati botanici perseguono con costanza l’analisi e la catalogazione delle piante, figura metaforica del sapere umano.
Ma nuvole cupe e sinistre si addensano ai confini di questa contrada serena, in cui l’uomo interpreta l’esistenza come un laborioso e nobilitante processo di affinamento. Dapprima lontano, annunciato da incerti messaggeri, il pericolo si insinua gradualmente, si fa reale e violento: i popoli barbari dei boschi circostanti, capeggiati dall’oscuro Forestaro, riversano la loro volontà di potenza sull’armoniosa comunità, fomentano il disordine, minacciano il lavoro dell’uomo…
In questo romanzo, pubblicato all’indomani della notte dei cristalli, le autorità tedesche lessero un attacco all’ideologia del nazismo: certo è che, al di là del fortissimo coinvolgimento nella vicenda politica dell’epoca, l’opera si fa portatrice di un valore più generale. Nella luminosa marina, nell’Eremo e nelle scogliere di marmo, che dominano il paesaggio è tutta la storia dell’Occidente che rivive, minacciata dal Male e dalla guerra. Non è un caso se in questo mondo immaginario i nomi dei luoghi, delle persone e dei libri citati si costruiscono a partire da frammenti di cose reali, in un’intricata rete di rimandi in cui tutta la tradizione storica e culturale europea viene messa in gioco.
Il linguaggio con cui viene descritto il contrasto tra la marina, soleggiata, percorsa ed intrisa da aromi mediterranei (è nota la costante attrazione dell’autore tedesco per il mezzogiorno) e il cupo bosco nordico, la forte tensione ideale che pervade l’opera tutta, fanno delle Scogliere di marmo il capolavoro narrativo di Ernst Jünger.
Ernst Jünger (Heidelberg 1895), scrittore tedesco, è autore di Nelle tempeste d’acciaio (1920), Il cuore avventuroso (1929), Ludi africani (1936), Heliopolis (1949), Le api di vetro (1957). La Guanda ha pubblicato, nella collana “Testi e Documenti della Fenice”, le Conversazioni con Ernst Jünger di Julien Hervier.
Essere II – Una Rivoluzionaria Rilettura del Vangelo nel Contesto della Interpretazione Essenziale della Realtà
Autore/i: Massa Enrico
Editore: Editrice Zephyr
pp. 448, Roma
Sommario:
PARTE PRIMA
PARTE SECONDA
I fatti e le ideologie
PARTE TERZA
Riflessioni sul Vangelo secondo Matteo
Considerazioni finali
Logica Essenziale
Autore/i: Massa Enrico
Editore: Editrice Zephyr
pp. 256, Vitinia di Roma
Questo non è uno scritto di dottrina e di conoscenza: è solo un momento di vita, un umile atto di riscatto del mondo esistenziale…
Non solo ogni singolo io è realtà, non solo ogni singolo io può identificarsi con l’assoluto, ma ogni singolo io è assolato…
Mistica Islamica
Caratteristiche e Orientamenti – Esperienze e Tecniche
Autore/i: Chehata Anawati Georges; Gardet Louis
Editore: Editoriale Jaca Book
prima edizione italiana, traduzione dal francese e cura di Francesco Alfonso Leccese.
pp. 368, Milano
“Quando apparve in prima edizione nell’ormai lontanissimo 1961, questo libro rappresentava una pietra miliare. La critica storiografica sul Sufismo, o mistica islamica, era ancora relativamente poco sviluppata, a parte alcuni grandi autori come Louis Massignon, e soprattutto non godeva della vasta circolazione libraria di cui gode oggi. Ho letto il libro di Gardet e Anawati più volte e ancora oggi costituisce, per alcuni aspetti, un testo di riferimento utile, che dà informazioni meditate, che affronta la materia in modo non superficiale, ma direi quasi teoretico. Un testo che viene qui proposto al lettore italiano in un’edizione riveduta e aggiornata nei riferimenti bibliografici.” (Dal testo introduttivo di Massimo Campanini)
Georges Chehata Anawati (1905-1994), filosofo egiziano, cofondatore dell’Istituto domenicano di Studi Orientali del Cairo.
Di formazione scientifica, si avvicina all’Islam su suggerimento di Marie-Dominique Chenu, espandendo il suo interesse al Medioevo, alla scienza araba e alle questioni del dialogo interreligioso. Prese attivamente parte alla redazione della dichiarazione sulle religioni non cristiane durante il Concilio Vaticano II.
Louis Gardet (1904-1986), francese, islamista e storico delle religioni; filosofo tomista e allievo di Anawati. Autore di più di ottanta opere di storia del pensiero religioso.
L’Epopea dei Samurai nell’Arte della Spada
Autore/i: Ardemagni Mirko
Editore: Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente
pp. 88, nn. tavole b/n f.t., Roma
Conferenza tenuta all’IS.M.E.O. sotto gli auspici del Centro di Cultura Giapponese.
Lettura Laica della Bibbia
Autore/i: Manacorda Mario Alighiero
Editore: Editori Riuniti
pp. 262, Roma
«Mi spieghi la Bibbia e la sua fortuna storica?» chiede a Mario, suo amico italiano, la giapponese Yukiko. Quasi impossibile, certamente difficile, per un occidentale moderno leggere la Bibbia con occhio sgombro di suggestioni e richiami culturali, laici o religiosi: il libro, i «libri per eccellenza», pur spogliati del mito della rivelazione, continuano a grondare di significati stratificatisi al punto da diventare illeggibili. Ma proprio il confronto con una persona estranea alla nostra mentalità permette il dissacrante miracolo di una lettura in chiave davvero moderna e laica della Bibbia. Per questo Mario Alighiero Manacorda ha scelto una interlocutrice armata del solo lume della ragione, una religione e una cultura diverse dalle sue. Yukiko chiede, incalza, obietta; Mario risponde, spiega, si confronta. L’unico patto fra i due è di attenersi al testo e leggerlo per quello che dice. Da questo epistolario non scaturisce una sola «inaccettabile» verità o vittoria, ma molte, diverse, accettabili certezze, che su una «religione impossibile» permettono l’unico dialogo possibile, negato a ogni trascendenza, ma concesso a chi crede che la Bibbia, come tutti i «libri per eccellenza», è stata scritta dagli uomini per gli uomini.
Mario Alighiero Manacorda (Roma, 1914) è stato studente presso la Scuola Normale Superiore di Pisa e ha frequentato un corso di perfezionamento presso l’Università di Francoforte sul Meno. Dopo la Liberazione è stato organizzatore e preside del Convitto- Scuola per Partigiani e Reduci presso l’ANPI di Roma, direttore delle Edizioni Rinascita, responsabile della Commissione Scuola presso la Direzione del PCI e della Sezione Educazione dell’Istituto Gramsci, direttore della rivista «Riforma della Scuola», membro del Comitato direttivo della FISE (Fédération Internationale des Syndicats de l’Enseignement) e della Commissione italiana per l’UNESCO. È stato Professore ordinario di Storia dell’educazione nelle Università di Firenze, Cagliari, Roma (La Sapienza). È attualmente Membro del Collegio dei Garanti della Consulta Romana per la Laicità delle Istituzioni. Ha collaborato a molti quotidiani e riviste, e alla Rai con cicli di trasmissioni televisive di argomento pedagogico. Ha curato traduzioni: Novalis, Cristianità o Europa (Einaudi, 1942); Hugo von Hofmannsthal, La donna senz’ombra (Guanda, 1946, 1976); K. Marx, Le lotte di classe in Francia dal 1848 al 1850 (Einaudi, 1948); Marx-Engels, Carteggio, Lettere gennaio 1852 – dicembre 1864, 3 voll. (Editori Riuniti, 1972-1973), e le tre antologie: Il marxismo e l’educazione, Testi e documenti (tre voll., Armando, 1964-1966); Ugo Foscolo, Storia della letteratura italiana per saggi (Einaudi, 1979) A. Gramsci, L’alternativa pedagogica (Editori Riuniti university press, 2012). Ha pubblicato, oltre a numerosi contributi in volumi collettanei, Marx e la pedagogia moderna (Editori Riuniti, 1966); Il principio educativo in Gramsci (Armando, 1970); Momenti di storia dell’educazione, (Loescher, 1977); Storia dell’educazione dall’antichità a oggi (Edizioni Rai Radiotelevisione Italiana, 1983); Storia illustrata dell’educazione (Giunti, 1992); Perché non posso non dirmi comunista (Editori Riuniti, 1997); Le ombre di Wojtyla (con G. Franzoni, Editori Riuniti, 1999); Cristianità o Europa? (Editori Riuniti, 2003); Marx e l’educazione (Armando, 2008).
Senza Scopo di Lucro
Dimensione economiche, legislazione e politiche del settore nonprofit in Italia
Autore/i: Autori vari
Editore: Società Editrice Il Mulino
premessa dell’autore, introduzione e cura di Gian Paolo Barbetta.
pp. 344, Bologna
Il settore delle cosiddette «nonprofit organizations» è composto da organizzazioni private le quali, senza scopo di lucro, si fanno carico di bisogni e interessi di natura collettiva tanto nell’area del welfare che in altre aree, ad esempio, nella promozione dei diritti civili, nella tutela dell’ambiente, nella diffusione culturale, nella ricreazione e nello sport. Questo volume – che presenta i risultati di una ricerca svolta da un gruppo di studiosi italiani nell’ambito di un progetto internazionale – analizza per la prima volta un universo disomogeneo e poco conosciuto, che sta però assumendo una dimensione di rilievo anche nella realtà italiana. Vengono messi a disposizione una stima dell’occupazione, del fatturato e del valore aggiunto creati dalle organizzazioni nonprofit nel nostro paese, insieme a dati e analisi relativi alle entrate, alle spese e alle attività delle stesse organizzazioni. Oltre a produrre nuove informazioni quantitative, il volume ricostruisce il contesto legislativo entro cui operano le organizzazioni italiane e le principali tappe della loro evoluzione, e fornisce una prima valutazione della reale funzione da esse svolte nell’ambito delle politiche pubbliche di welfare.
Gian Paolo Barbetta e ricercatore confermato presso l’Istituto di Economia e finanza nell’Università Cattolica del Sacro Cuore e coordinatore delle ricerche sulle organizzazioni nonprofit all’IRS (Istituto per la Ricerca Sociale) di Milano.
Premessa. – Introduzione, di G.P. Barbetta. – I. Il settore nonprofit in Italia: una definizione, di G.P. Barbetta. – II. L’ordinamento giuridico e fiscale, di M. Cartabia e F. Rigano. – III. Gli sviluppi storici, di S. Zaninelli. – IV. Le dimensioni economiche, di G.P. Barbetta. – V. Le politiche pubbliche, di C. Ranci. – Conclusioni, di G.P. Barbetta. – Riferimenti bibliografici.
Il Bastardo del Re e altre Magie di Bretagna
Le più belle storie del folklore bretone
Autore/i: Le Braz Anatole
Editore: Neri Pozza Editore
traduzione e cura di Giuliano Corà, collana: I Narratori delle Tavole, titolo originale: Magies de la Bretagne.
pp. 280, Vicenza
Brughiere desolate, boschi solenni, montagne scabre, paludi misteriose. Il paesaggio incantato della Bretagna del Mènez fa da sfondo alla prima parte delle storie narrate in queste pagine. Racconti che ci restituiscono figure e luoghi incisi nella nostra memoria più antica e feudale: l’elfo dei boschi che ammalia con grazia selvaggia chierici, nobili e briganti; il castello della Bella Addormentata nel bosco, sospeso dal gelo in un tempo irreale; l’ascia maledetta che appare e scompare come un magico amuleto; il cavallo di Margéot che sbuffa e scalpita, dopo cento e più anni, cercando il suo padrone morto di tristezza; le vecchie che pregano ai piedi dell’antica croce su cui fu crocifisso Dom Karis…
Nella seconda parte dominano le coste rocciose dell’Armor, le isole e, soprattutto, il mare: tiepido, femmineo e sensuale quando è vicino alla terra, cupo e gelido quando ne è lontano, celato tra le nebbie dell’Islanda iperborea.
Tratto da Vecchie Storie di Bretagna e Pasqua d’Islanda, due volumi frutto delle minuziose ricerche dell’autore, Il bastardo del re e altre magie di Bretagna non è soltanto la più completa raccolta di folklore bretone mai apparsa in Italia, ma anche un libro di rara forza e bellezza, unico nella letteratura francese del tardo Ottocento.
Anatole Le Braz nacque a Saint-Servais, in Bretagna, nel 1859, dalla famiglia di un maestro elementare. Insegnante a sua volta, prima nei Licei e poi all’Università di Rennes, dedicò tutta l’esistenza a raccogliere e a trascrivere i racconti della sua terra dalla viva voce di contadini, marinai e pescatori. Morì a Mentone nel 1926.
Note del curatore
Vecchie storie di Bretagna
I. La Charlézenn
II. Il bastardo del re
III. Una storia pasquale
IV. La leggenda di Margéot
V. L’ascia
Pasqua d’Islanda
I. Pasqua d’Islanda
II. Funerali d’estate
III. La notte dei fuochi
IV. Nella “Yeun”. Racconto di Natale
V. La notte dei morti
Dio nell’Inconscio
Psicoterapia e religione
Autore/i: Frankl Viktor
Editore: Morcelliana
seconda edizione, traduzione di Eugenio Fizzotti, titolo originale: Der unbewusste Gott. Psychotherapie und Religion Kösel Verlag, München 1973.
pp. 120, Brescia
Nel 1948, tre anni dopo il rientro a Vienna dalla tragica esperienza nei Lager nazisti, Viktor E. Frankl tenne una conferenza dinanzi a un piccolo gruppo di persone sostenendo la tesi che, diversamente dall’interpretazione freudiana, non esiste solo un inconscio istintivo, ma anche un inconscio spirituale. Il materiale fu edito nello stesso anno con il titolo “Der unbewusste Gott (Amandus)” e gli valse il conseguimento della laurea in filosofia. Immediata apparve la contrapposizione con la lettura, troppo riduttiva e unilaterale, che la psicoanalisi faceva non solo dell’uomo preso nella sua globalità tridimensionale di soma-psyche-nous, ma anche dell’inconscio, considerato unicamente come serbatoio di impulsi e di istinti. Mediante quell’opera Frankl offrì ai suoi lettori una griglia di lettura del mondo interiore dell’uomo dal punto di vista della trascendenza.
PARTE PRIMA
I. L’essenza dell’analisi esistenziale
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II. L’inconscio spirituale
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III. Analisi esistenziale delle coscienza
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IV. Analisi esistenziale e interpretazione dei sogni
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V. Trascendenza della coscienza
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VI. Religiosità inconscia
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VII. Psicoterapia e religione
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PARTE SECONDA
I. Logoterapia e teologia
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II. Cura medica dell’anima
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III. La coscienza, organo di significato
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IV. L’autocomprensione ontologica preriflessiva dell’uomo
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– Indice dei nomi