Libri dalla categoria Sardegna
Le Grand Oracle Celtique d’Alan Borvo – Tarocchi
Autore/i: Borvo Alan
Editore: Grimaud
booklet 112 pages, 72 Tarot Card, Paris
Crée par un barde breton, ce nouveau tarot de divination puise ses symboles dans les mythes de l’antique Celtie, tels qu’ils ont survécu en Bretagne, en Irlande, en Ecosse et au Pays de Galles. Une méthode simple permet d’interpréter les messages inspirés de la sagesse des druides. Un futur grand Classique dans la tradition Grimaud!
Ce coffret comprend 72 cartes originales, un livret explioatif de l’auteur et un tableau de consultation pouvant être utilisé seul ou à plusieurs.
Ce tarot puise ses symboles dans les mythes de l’antique Celtie, tels qu’ils ont survécu en Bretagne, en Irlande, en Ecosse et au Pays de Galles.
Les messages qu’il délivre sont directement inspirés de la sagesse des druides.
Cure Naturali per il «Male Incurabile» – Zen Macrobiotico per Prevenire e Guarire
Titolo originale: Le cancer et la Philosophie d’Extrême-Orient
Autore/i: Ohsawa Georges
Editore: Casa Editrice Meb
introduzione dell’autore, postfazione di Ferro Ledvinka, presentazione e traduzione dal francese di Franco Galli.
pp. 160, Padova
Polemico fino al paradosso, questo libro è un atto d’accusa contro la medicina ufficiale, i suoi limiti e i suoi errori. Una visione rivoluzionaria delle possibilità di prevenire e curare il male del secolo.
Il cancro è colpa nostra, questa è la tesi sostenuta da Georges Ohsawa. È colpa della nostra alimentazione, che ci fa perdere le “immunità naturali”, e della filosofia dualista (anima e corpo) che la sottende originando insicurezze e paure che accompagnano l’uomo “civilizzato”; l’uomo non civilizzato, invece, ricercando se stesso nella visione monista, universale e unificatrice, rappresentata dai simboli Ying e Yang, ritrova la pace, la fiducia nell’ordine dell’universo, la giustizia assoluta.
Il libro di Ohsawa è stato scelto da scienziati e uomini di cultura giapponesi come testo d’introduzione per lo studio sul cancro ed è uno dei suoi coraggiosi tentativi di dimostrare come la medicina ufficiale sia tuttora lontanissima dal risolvere il problema riguardante la guarigione delle malattie.
Georges Ohsawa (1893-1966), accanito sostenitore del Principio Unico (secondo cui lo Zen macrobiotica, unito alla filosofia tradizionale orientale, insegna le tecniche sintomatiche per guarire le malattie, comprese quelle dichiarate “incurabili” dalla medicina occidentale), è stato uno dei più attenti e innovativi studiosi dell’oncologia.
Autore di numerose pubblicazioni, fu promotore della fondazione in Giappone di un Centro di ricerche sul cancro che raccogliesse testi accessibili a tutti.
Presentazione
Introduzione
- Il cancro: nemico o benefattore dell’umanità?
- Mille e un metodo per guarire il cancro
- La guarigione “miracolosa”
- La medicina sintomatica e la medicina fondamentale
- Critica della terapeutica sintomatica
- la medicina dialettica e pratica
- La costanza dell’incostanza
Postfazione
Il Corpo Rivela – Guida Illustrata alla Psicologia del Corpo
Titolo originale: The body reveals
Autore/i: Kurtz Ron; Prestera Hector
Editore: Club Italiano dei Lettori
prefazione di john C. Lilly, prefazione degli autori, traduzione dall’inglese di Marina Bianchi, fotografie di Frank Descisciolo, disegni di Mick Brady e Lynda Braun.
pp. 192, nn. illustrazioni b/n Milano
Oltre che il «linguaggio» la struttura del corpo esprime il nostro stato psichico, emotivo e mentale.
Esso rivela traumi psichici del passato, personalità attuale, sensibilità espressa e inespressa. Ora, due insigni terapisti del corpo hanno scritto il primo manuale illustrato per leggere il nostro corpo e quello di coloro che ci circondano. Il discorso prende spunto da ciò che la struttura corporea, osservata nel suo insieme, rivela ad un primo esame.
Segue poi l’analisi delle sue sezioni e dei nessi che si stabiliscono tra emozioni e reazioni psicologiche. E poi la volta della osservazione comparata e simultanea di cinque individui e dell’idioma dei loro corpi.
Per finire: le istruzioni necessarie per scoprire ciò che il nostro corpo vuole comunicare e gli esercizi pratici illustrati per questo scopo.
Potremo finalmente sperimentare un’esperienza d’espressione e comunicazione corporale completamente nuova? Per scoprire il nuovo bisogna pur cominciare: questo il libro, semplice, unico, indispensabile.
Ron Kurtz, che pratica fisioterapia, espressione corporale e attività collaterali per le quali raccoglie una grande notorietà in America, vive a Albany, New York.
Hector Prestera, medico internista e cardiologo di fama, è anche promotore di terapie di agopuntura. Privatamente pratica la professione medica e Monterey; inoltre dirige un gruppo di giovani terapisti al famoso Esalen Institute di Big Sur, California.
Introduzione
Prefazione
Capitolo I
CHE COSA RIVELA IL CORPO
Capitolo II
UNA CONVERSAZIONE
Capitolo III
CONCETTI BASILARI
- Energia
- Gravità
- Essenza ed aspetti esteriori
- Anatomia del nucleo e della muscolatura esterna
- Noi e il suolo
Capitolo IV
PARTI DEL CORPO
- Il corpo nel suo insieme
- I piedi
- Una nota sui piedi
- La caviglia, il ginocchio e le gambe
- Il bacino
- Respirazione, tre centri e la pancia
- Il primo legame
- Gli organi interni
- Il diaframma e il petto
- Le spalle
- La testa e il collo
Capitolo V
CINQUE PERSONE
- Rick
- Ellen
- Fran
- Louis
- Mary
Capitolo VI
GLI AUTORI ESAMINANO SE STESSI
Capitolo VII
IL PROFILO DEL VOSTRO CORPO
- Come usare le illustrazioni e le tavole
- Il tipo bisognoso
- Il tipo oppresso
- Il tipo rigido
- Tipi con ingrossamento della parte superiore o inferiore
Capitolo VIII
ULTIME CONSIDERAZIONI
Bibliografia
Cenni sugli Autori
Il Grande Rothschild – Meyer Amschel, dal Ghetto di Francoforte a Banchiere dei Re
Dai bassifondi della judengasse, l’irresistibile ascesa del primo banchiere moderno
Autore/i: Elon Amos
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, traduzione di Barbara Carrara, in sovraccoperta: Guglielmo IX affida i suoi tesori a Meyer Amschel Rothschild, incisione dell’epoca Foto Roger-Viollet.
pp. 210, nn. tavole b/n f.t., Milano
«Non vi sarà alcuna guerra. I miei figli non tireranno mai fuori il denaro necessario per farla» affermò nel 1847 Guttle Rothschild, la vedova del protagonista di questo libro. E le sue parole non erano del tutto inverosimili.
A metà dell’Ottocento, infatti, i cinque fratelli Rothschild controllavano le finanze di tutta Europa e il loro nome era sinonimo di potere e ricchezza.
Nonostante ciò, il capostipite di questa dinastia, il marito di Guttle e il padre dei suoi cinque figli, è sempre stato una figura elusiva, a cui i numerosi libri dedicati alle imprese dei famosi finanzieri hanno dedicato solo poche pagine. Il grande Rothschild è il primo tentativo di ricostruirne l’appartata ma straordinaria vita.
Amos Elon racconta infatti le vicende di Meyer Amschel Rothschild a Francoforte – la città europea nella quale gli ebrei erano soggetti alle maggiori restrizioni – e le dure condizioni degli abitanti del ghetto, dove il futuro banchiere nacque e trascorse la sua intera esistenza, anche dopo essere diventato uno degli uomini più ricchi della Germania. L’autore segue Rothschild in tutta la sua incredibile ascesa: dall’attività commerciale prima a quella bancaria poi, dal consolidamento del difficile rapporto con il principe ereditario Guglielmo di Kassel sino al finanziamento, a partire dal 1811, dello sforzo bellico inglese nel corso della guerra contro Napoleone.
Il grande Rothschild non è però solo la biografia di un uomo innegabilmente eccezionale. È l’affresco dell’epoca in cui visse, della lenta e sofferta emancipazione degli ebrei dell’Europa occidentale a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, e della Germania sino al sovvertimento operato dalle truppe della Francia napoleonica, il cui intervento portò al crollo del vecchio ordine costituito.
Amos Elon, nato a Vienna, attualmente vive a Gerusalemme. Collabora al «New Yorker» e alla «New York Review of Books». Fra i suoi libri ricordiamo: La rivolta degli ebrei (1979), Israeliani: padri fondatori e figli (1988) e Gerusalemme (1990)
La Farmacia Naturale
Una guida sicura per sostituire le medicine con gli alimenti
Autore/i: Carper Jean
Editore: Sperling & Kupfer Editori
introduzione dell’autore, traduzione di Melina Borelli.
pp. X-438, Milano
La Farmacia Naturale insegna a prevenire e curare le malattie sfruttando le proprietà terapeutiche dei cibi. Vi potete trovare:
- Le più recenti scoperte scientifiche che confermano i prodigiosi effetti farmacologici dei cibi.
- L’affascinante lavoro pionieristico degli scienziati che studiano le nuove applicazioni mediche dei cibi più comuni.
- Una moderna farmacopea che elenca oltre 50 alimenti con le loro caratteristiche, usi terapeutici e note di folklore.
- Una guida alle malattie più diffuse e agli alimenti che possono efficacemente curarle.
Una volta considerata folkloristica e priva di fondamento scientifico, l’intuizione che gli alimenti possiedano spiccate virtù terapeutiche che potrebbero essere sfruttate in alternativa ai medicinali ha oggi avuto piena conferma dalla più avanzata ricerca medica.
Le recenti scoperte in questo campo hanno infatti dimostrato che i cibi hanno marcati effetti farmacologici sull’organismo. Sono in grado di placare il dolore, di ridurre il tasso di colesterolo, di abbassare la pressione sanguigna, di combattere le infezioni e di curare un’infinità di piccoli e grandi disturbi. In pratica, hanno le stesse proprietà dei prodotti usciti dai laboratori farmaceutici, senza però condividerne i frequenti esiti dannosi o tossici.
Molte medicine potrebbero dunque essere tranquillamente sostituite con prodotti naturali. Rigorosamente basato su precisi dati scientifici e medici, questo libro illustra le caratteristiche di oltre cinquanta dei più comuni alimenti e insegna a usarli per curare e prevenire i principali malanni. La trattazione, brillante e documentata, è arricchita da aneddoti curiosi, note di costume, gustose ricette. All’elenco ragionato dei cibi segue quello delle malattie più diffuse, per ognuna delle quali viene indicata la dieta idonea. Il risultato è un testo di estrema chiarezza, facile consultazione e gradevole lettura, che rappresenta una autentica rivoluzione in campo nutrizionale e vi aiuterà a diventare più sani, a sentirvi meglio e a vivere più a lungo.
Jean Carper è una giornalista americana specializzata nella ricerca e nella divulgazione di argomenti medici, su cui ha scritto quindici libri. Negli Stati Uniti è una vera autorità in materia di salute e nutrizione.
L’Impero IBM
Gli eroi e le gesta dell’impresa che ha computerizzato il mondo
Autore/i: Rodgers William
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, introduzione dell’autore, traduzione di Michele Pacifico, titolo dell’opera originale: Think.
pp. 448, 14 fotografie b/n f.t., Milano
Per le gigantesche imprese che fabbricano i calcolatori, con i loro delicatissimi apparati di sfruttamento, gestione e utilizzazione, il futuro è già cominciato. Sulla terra, sotto i mari, nello spazio, in migliaia di organizzazioni aziendali, governi, istituzioni e occupazioni private, esse controllano la tecnologia mondiale avanzata. La International Business Machines, universalmente nota come IBM, è una impresa-pilota. Con 250.000 dipendenti, più della metà dei quali con titolo di studio universitario, con impianti e uffici in 105 paesi, con un incremento di fatturato che, dalla sua nascita a oggi, si è moltiplicato a progressione geometrica, esercita vastissime influenze. I suoi prodotti intensificano e moltiplicano le conoscenze dell’uomo fino a livelli che possono permettergli di costruire o distruggere il pianeta in cui vive, o addirittura di abbandonarlo con le conquiste spaziali. Fondata nel 1911, la IBM è passata attraverso tumultuose e contraddittorie fasi di sviluppo della società capitalistica del XX secolo. È cresciuta sull’onda portante dei grandi capitani d’industria che insegnarono all’America il modo di trasformare gli uomini in strumenti di vendita. Si è consolidata con il terribile urto innovatore della seconda guerra mondiale. Ha tratto forza dalla scoperta e dalle applicazioni dell’energia nucleare. Ha fornito mezzi decisivi per il successo dei viaggi interplanetari. Si è ingigantita con il trionfo degli onnipotenti «uomini dell’organizzazione». Nelle vicende della IBM si specchiano componenti fondamentali di ciò che è stata, è e sarà la grande industria capitalistica internazionale nel tempo della rivoluzione tecnologica. L’artefice della IBM fu Thomas J. Watson, un ex agricoltore che entrò a far parte dell’azienda, quando ancora produceva registratori di cassa, nel 1914 come manager, la conquistò e ne diventò il padrone assoluto. Watson modellò la IBM a sua immagine e somiglianza: paternalismo e vista lunga negli affari, fiducia nella democrazia in patria e simpatie per i totalitarismi all’estero, gretto materialismo e retorico spiritualismo, gelosia dell’«American Way of Life» e aperture verso Oriente, mano pesante nell’azienda e mentalità assistenziale, senso del guadagno e sensibilità per le «Public Relations» e, ancora più, per le «Human Relations».
L’impero IBM è la storia di Thomas. Watson, della sua famiglia e dei suoi collaboratori, della colossale impresa che hanno costruito e diretto, del loro stile di lavoro e della loro capacità di iniziativa. È un ritratto eseguito da «dietro la facciata» di una delle grandi industrie che caratterizzano il nostro tempo: un’analisi demistificante, scritta con assoluta fedeltà ai fatti e con corrosiva ironia, di un mito imprenditoriale che si è affermato in tutto il mondo.
William Rodgers è un giornalista specializzato nei problemi e nella storia della grande industria americana. Ha scritto un libro su Nelson Rockefeller, attualmente sta ultimando la sua terza opera, Power, una storia polemica delle grandi compagnie elettriche.
Il Balordo del West
Autobiografia di un eroe della Frontiera curata e arricchita di testimonianze da John C. Coble
Autore/i: Horn Tom
Editore: Rusconi
prima edizione italiana, introduzione di James D. Horan, traduzione dall’inglese di Francesco Saba Sardi, titolo originale: Life of Tom Horn.
pp. 284, nn. illustrazioni a colori e b/n f.t., Milano
Tom Horn, il pistolero alto un metro e novanta al servizio dei grandi allevatori di bestiame, era vissuto oltre il suo tempo, quando fu messo a morte a Cheyenna, nel Wyoming, il 20 novembre 1903. Era una figura del selvaggio West, e morì quando ormai le turbolente «città» sorte nelle zone di allevamento del bestiame erano divenute tranquille comunità, i cui sceriffi radunavano le loro passes mediante il telefono, Butch Cassidy si proponeva di esportare lo stile da fuorilegge del West nelle pampas del Sudamerica, e uomini dai capelli bianchi si vantavano delle loro passate violenze a Dodge e Abilene.
Ben pochi erano, nella regione dei grandi allevamenti, coloro che non avevano udito parlare di Tom Horn: bastava sentirne pronunciare il nome, perché anche i più intrepidi tra i ladri di bestiame lanciassero occhiate preoccupate alle proprie spalle, ben sapendo che cosa aspettarsi qualora Horn fosse sulle loro tracce: se il ladro di bestiame aveva fortuna, forse qualche colpo di avvertimento sparato con l’arma preferita di Horn, un 30-30 caricato con cartucce a polvere senza fumo. E il ladro sapeva, anche, che cosa poteva attendersi se non obbediva all’avvertimento e non spariva dalla zona: Tom Horn di rado mancava il bersaglio. Prima di diventare un mercenario, Horn era stato guidatore di diligenze, mandriano, domatore di cavalli, campione di rodeo, esploratore in territorio indiano, interprete; era stato lui a catturare Nana, il capo apache, a persuadere Geronimo ad arrendersi.
Questa autobiografia di un balordo (di un avventuriero, di un guerriero bianco) del West, a suo tempo forni a Thomas Bergez il modello per il Piccolo grande uomo. Il suo tono picaresco e naif, il suo taglio asciutto e rapido, la sua cornice romanzesca, il suo sapore di saga, l’hanno subito fatta emergere come la narrazione esemplare dell’epopea della Frontiera Selvaggia del Grande West. Qui viene riproposta in una versione che, riproducendo il colorito espressivismo del suo originale slang, ne mantiene intatto fascino ed incisività.
L’autore-protagonista della narrazione, Tom Horn, nato nel 1860 e morto nel 1903, fu cacciatore, esploratore e interprete dell’esercito, guida addetto alla riserva degli apaches, cercatore d’oro, conducente di postali e diligenze, agente investigativo della Pinkerton, cowboy da rodeo e cacciatore di banditi. Finì impiccato a 43 anni per un delitto che sembra non abbia commesso; vittima, pare, di una faida esplosa tra due diversi partiti di coloni bianchi. La conclusione della vita di Tom Horn segna la fine del West dei pionieri e il decollo del West dei politici: e la sua storia documenta, con efferata immediatezza, la feroce innocenza colonialista e razzista della Nuova Frontiera.
Tom Horn, compagno delle mitiche guide Al Sieber e Micky Free, interprete del generale Crook, catturatore del capo indiano Nana, uomo chiave delle trattative con il capo chiricahua Geronimo, ebbe una vita anedotticamente «colourful», da scatenato western technicolor: ma la sua autobiografia, integrata da resoconti giudiziari e giornalistici, da lettere e testimonianze giurate, ce ne restituisce, seppure dentro un alone di romantica leggendarietà, la scarna autenticità storico-testimoniale.
James D. Horam, curatore della presente edizione dell’autobiografia di Tom Horn, è noto sia come narratore che come storico. Sceneggiatore per il cinema e la televisione, è autore di una trilogia documentaria di grande successo dedicata all’epica della Frontiera: The Autentic Wild West (I – The Gunfighters; II – The outlaws, III – The Lawmen). James D. Horam è, infine, l’editore della Jingle Bob Press, specializzata in riproduzioni di vecchi e rari libri sul Far West di cui la Vita di Tom Horn qui riproposta è indiscutibilmente il più celebre.
La Ragazza sull’Albero
L’incredibile avventura di una giovane donna e la sua battaglia per salvare la foresta
Autore/i: Butterfly Hill Julia
Editore: Edizioni Corbaccio
traduzione dall’originale americano di Elisa Frontori, in copertina: Julia sull’albero, titolo originale: The Legacy of Luna.
pp. 216, nn. illustrazioni b/n, Milano
«Mentre sto scrivendo, all’età di venticinque anni, vivo da più di due anni su un’antica sequoia alta sessanta metri. Sono sopravvissuta a tempeste, minacce, solitudine e dubbi. Ho conosciuto la magnificenza e la devastazione di una foresta tra le più antiche della Terra. Vivo su un albero che si chiama Luna. Sto cercando di salvare la sua vita. Credetemi, non era proprio quello che intendevo fare della mia vita.»
Quando nel dicembre del 1997, a 23 anni, Julia Butterfly Hill si è arrampicata in cima a una sequoia alta sessanta metri, battezzata Luna, per protestare contro l’abbattimento di una foresta di alberi millenari nel nord della California da parte della Pacific Lumber, una società nel settore della raccolta e trasformazione del legname, pensava di rimanerci qualche settimana. Ne è ridiscesa soltanto due anni dopo avendo raggiunto con la Pacific Lumber un accordo di grande valenza simbolica, per la conservazione di Luna e degli alberi circostanti. Durante tutto questo periodo ha vissuto su una piccola e traballante piattaforma a circa sessanta metri di altezza in balia di tempeste violentissime, perseguitata da elicotteri della società di raccolta del legname e assediata dai suoi agenti di sicurezza che impedivano il passaggio dei rifornimenti, tormentata dal dubbio, dalla fame, dal freddo, dalla solitudine e dal dolore di assistere alla distruzione di una foresta antichissima.
Questo libro è la storia della sua avventura narrata in prima persona, un racconto toccante e intenso di amore, passione, determinazione e coraggio delle proprie convinzioni.
«Su Luna i giorni buoni erano fantastici al punto che le labbra mi si aprivano al sorriso senza controllo. I giorni brutti erano talmente terribili che solo lacrime uscivano dai miei occhi e dal mio cuore. Erano giornate fatte di vento forte, di pioggia, di nevischio e di ghiaccio, di motoseghe azionate in distanza, di autogrù con il loro incessante bip-bip, che raccoglievano tronchi, di elicotteri che violavano il fianco della collina…»
«Andare a trovare Julia Butterfly è stata una delle esperienze più straordinarie della mia vita.» (Joan Baez)
«Ho un rispetto sconfinato per Julia Butterfly Hill…
La sua storia splende come un faro per indicare a tutti noi ciò che è possibile ottenere con l’impegno e la determinazione.» (Bonnie Raitt)
Julia Butterfly Hill ha 26 anni, scrive poesie e dedica moltissimo tempo alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica nei confronti della difesa della natura. Ha contribuito a costruire la Circle of Life Foundation tesa al sostegno e alla conservazione della vita e sponsorizzata dalla Trees Foundation che si occupa della salvaguardia dell’ecosistema forestale. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti e tiene conferenze sulla difesa dell’ambiente in tutto il mondo.
Rapporto 60 – Le Arti Oggi in Italia
Autore/i: Fagiolo Dell’Arco Maurizio
Editore: Bulzoni Editore
Immagini di copertina: Sovraccoperta e frontespizio di Getulio Alviani, i disegni posti ad apertura dei capitoli sono stati eseguiti appositamente per questo libro, grafica di Maurizio Fagiolo.
pp. 296, nn. illustrazioni a colori e b/n, Roma
Nello spazio di cinque-sei anni, il panorama delle arti è completamente trasformato. Anche questo è un fenomeno del nostro tempo: non si conta più l’arte a millenni (come nella preistoria) o a gruppi di secoli (come nel medioevo) o a secoli (il rinascimento, il barocco) e neanche a cinquantenni (l’ottocento) o a decenni (come nella prima metà del nostro secolo). In pochissimi anni abbiamo assistito a un mutare di intenzioni e di azioni che può anche apparire sconcertante al giudice esterno. Il panorama fornito da Rapporto 60 è quindi composto per l’ottanta-per-cento di artisti venuti alla ribalta negli ultimi anni, con una necessaria parte introduttiva che vuole individuare in alcuni artisti del momento presente la fondamenta di questa rinnovata visione del mondo. Completano il libro: digressioni sull’architettura e sul design, una bibliografia ragionata, un dizionarietto degli artisti italiani, un vasto repertorio illustrativo.
RAPPORTO SULLE ARTI NEGLI ANNI SESSANTA
Eredità dell’Informale. Oltre l’Informale. La nuova figurazione. I problemi della visione. La figurazione «novissima». Sintonia dell’architettura.
I PROTAGONISTI
La «materia materiata» di Burri. Il conteggio-alla-rovescia di Fontana. Strutturalismo di Capogrossi. Vedova plurismo. Le metamorfosi di Colla.
«CONTINUITÀ»
La docta-ignorantia di Novelli. Perilli e le ragioni del racconto. Arnaldo Pomodoro, da scienza a fantascienza. Scialoja e l’eden del teatro. Turcato, la genesi della pittura.
LA FIGURAZIONE OGGETTIVA
Rotella, dal décollage al réportage. Manzoni, l’elogio della follia. L’occhio di Schifano. Il moralismo di Angeli. Carriera filmica di Festa. La scienza di Aricò. Adami e la poesia del miraggio. La «commedia dell’arte» di Baj.
THE NEW MADE (la figurazione oggettuale)
L’archiscultura di Ceroli. Del Pezzo e il gioco del «saper vedere». Il grande gesto di Pascali. La commedia di costume di Tacchi. Il deux-ex-machina di Marchegiani. Il suspense di Mondino. Il dramma fisico di Pistoletto.
LA TECNICA DELLA VISIONE
Dorazio, dal modulo al «signe parlant». I ritmi pitagorici di Castellani. L’ottica futurista di Carla Accardi. La quinta dimensione di Calderara. I segnali di Gandini. L’iperluce di Alviani. Boriani e Colombo: all’inizio fu il movimento. Forme simboliche del design.
NOTIZIE (a cura di Sandra Pinto)
Vicende e problemi generali. La Nuova Tendenza. Le correnti oggettive. La nuova figurazione. La riviste. Architettura e *design*. Gli artisti di «Rapporto». Altri artisti degli anni Sessanta.
Il Re dei Cocomeri
Autore/i: Wallace Daniel
Editore: Marco Tropea Editore
traduzione Silvia Laila, collana: I Mirti, titolo originale: The Watermelon King.
pp. 224, Milano
…”Ma se fosse esistito un uomo vergine e non fosse stato sacrificato, allora il dono che ci era stato dato ci sarebbe stato tolto e i nostri cocomeri sarebbero avvizziti sotto il sole implacabile e noi non avremmo avuto più nulla. Così è e così è sempre stato, ancora prima che ci fossero le parole per scriverlo”
Una cittadina dell’Alabama, Ashland, trasognata e misteriosa, già immortalata in Big Fish. Una cerimonia sacrificale che si compie ogni anno e assicura l’abbondanza del raccolto: il Festival del cocomero, un rito di fertilità. A Ashland infatti cresce da sempre una straordinaria quantità di cocomeri, singolare circostanza che rende il luogo rinomato in tutto il mondo. Fino a quando una giovane donna, bella e magnetica, spezza di colpo questa secolare tradizione e sulla città si abbatte la sventura.
A quasi vent’anni di distanza, Thomas Rider si mette sulle tracce del passato. Vuole sapere chi erano suo padre e sua madre, morta dandolo alla luce. Dai racconti ancora vivissimi degli abitanti, il mosaico lentamente si compone e tom scopre con sgomento che la sua non era una famiglia qualunque, che il suo destino è intrecciato a doppio filo con quello dell’intera comunità, a cui deve qualcosa di importante.
Crudele e commovente, Il re dei cocomeri è un romanzo che esplora il potere del raccontare storie, dell’identità e del mito. La favola più provocatoria e fantasiosa di Wallace.
Daniel Wallace, scrittore e illustratore, è originario di Birmingham, Alabama, e vive nel North Carolina. Dal suo primo romanzo Big Fish, edito per Marco Tropea Editore e tradotto in tutto il mondo, è stato tratto il film omonimo diretto da Tim Burton.
Breve Compendio di Maravigliosi Secreti
Approvati con felice successo nelle Indispositioni Corporali・Diviso in quettro libri・Con un trattato per conservarsi in sanità
Autore/i: Auda Domenico
Editore: Casa Editrice G. D’Anna
introduzione e nota per la lettura di Carlo Lapucci.
pp. XXII-318, Firenze
«Un libro di medicina del Seicento: tra il chiostro, il laboratorio, il forno alchemico e l’antro dello stregone:
Nello stesso secolo in cui visse e operò il francescano padre Domenico Auda, l’autore di quest’opera, più volte Molière si prese gioco sulla scena dei medici e della medicina del suo tempo, finché, alla fine della quarta rappresentazione del Malato immaginario, dove la satira è continua e pungente, un malore provocò la sua morte e i medici non poterono fare nulla per lui.
L’avversione per la medicina di colui che forse fu il più grande commediografo europeo troverà certamente in questo volume non poche ragioni a suo sostegno, anche se, proprio nel XVII secolo, paradossalmente, la medicina moderna stava movendo passi decisivi sulla via di divenire scienza, per quanto una simile pratica, in gran parte empirica e molto complessa, possa essere e dirsi scientifica.
La medicina del Tempo:
Rispetto a scienze come la fisica e l’astronomia, la medicina, non tanto come ricerca quanto come pratica, nel XVII secolo non registra grandi progressi, pur ponendo le premesse per poterli conseguire. L’avvento del metodo sperimentale, e le sue conquiste in altri campi, riporta nell’ordine di questi studi l’esperimento, già abbandonato dopo la morte di Ippocrate e ripreso in seguito, e mai più ritornato al suo posto fondamentale nella ricerca.
Ci sono scoperte decisive: da quella semplicissima del forcibe a quella non ancora esaurita nelle sue implicazioni, del microscopio.[…]»
Suprema Arte Egizia per la Divinazione delle Carte
Con tutti i sistemi: specialmente il Sistema Egiziano delle 78 Carte, ossia il libro di Thot
Autore/i: Moorne DR.
Editore: Casa Editrice Bietti
riproduzione anastatica di edizione antica.
pp. 256, nn. illustrazioni b/n, Milano
Manuale di cartomanzia? Studio e introduzione alle Scienze occulte? Ricostruzione paziente della metodologia e della tecnica degli Egizi per predire il futuro? Questo libro è un po’ di tutto ciò. Ma soprattutto è una felicissima strenna che offre in unica confezione un prezioso originale mazzo di carte egizie e l’elegante manuale che ne consente l’uso. Si tratta di un gioco, dunque; un gioco per adulti che si evidenzia assai bene come “idea” per un regalo originale e spiritoso. Il mazzo comprende 78 carte (sono dunque quasi il doppio di quelle comprese in un normale mazzo di carte) che vengono definite egiziane perché si fanno risalire alla saggezza dell’antico Egitto. In realtà il mazzo si suddivide a sua volta in quattro tipi di carte: francesi, tarocchi, spagnole, egizie propriamente dette. Queste appunto sono le più antiche e recano effettivamente simboli geroglifici che si fanno risalire alla tradizione dell’Antico Egitto.
Il testo poi deriva da un antico volume spagnolo e si divide in due parti. Nella prima si dà una giustificazione della cartomanzia, se ne espone brevemente la storia, e quindi si illustrano i metodi per “fare le carte”. Nella seconda parte invece si prendono in esame, una per una, le carte del mazzo e se ne spiegano i significati talora molteplici, sempre allusivi.
Siamo dunque sul piano del gioco; di un gioco che consente al lettore-operatore di “farsi le carte”. C’è quindi, strettamente connessa ed evidentemente voluta, la possibilità della eterna suggestione: “Io non ci credo … però!” E questo stato psicologico appare senz’altro componente non esigua del divertimento che si può trarre da questo articolo-regalo e quindi anche della fortuna che potrebbe toccare a chi volesse farne dono ad altri.
Pensate e Guarite – Guarire con la Forza del Pensiero
Tecniche pratiche per vincere tutti i problemi di salute
Autore/i: Tepperwein Kurt
Editore: Bodywell Holding
prefazione di William James, introduzione dell’autore.
pp. 240, San Zeno Naviglio (Brescia)
«È la mente che governa il corpo» (Goethe)
Caro lettore, in ogni essere umano è insita una scintilla divina latente. Lasciare che si trasformi in una fiamma viva, adattare il proprio comportamento a nobili ideali: ecco il fine della nostra vita.
Raggiungere una perfetta armonia tra queste regole basilari e la grandezza della nostra personalità, significa vivere liberi da ogni malattia e da ogni sofferenza.
Se ci lasciamo andare senza prendere tra le mani la nostra vita, vivremo in uno squilibrio costante, che si manifesterà sotto forma di brutti scherzi giocati dal destino e sotto forma di malattie.
Il nostro corpo e la nostra vita sono il riflesso della nostra disposizione d’animo poichè essa sola è in grado di plasmarli e determinare il nostro destino.
Il medico più competente, la più efficace delle medicine stimolano le nostre virtù curative ma non bastano a guarirci.
La guarigione ad opera della mente è l’unico modo per raggiungere la guarigione fisica o psichica. (Kurt Tepperwein)
Dalla prefazione di William James:
«Il potere della nostra mente ci permette di vincere ogni malattia. È chiaro che una disposizione d’animo negativa, l’egoismo, l’invidia, la collera minano, a lungo andare, anche la migliore salute. La paura di vivere, soprattutto, è causa di malattie per molta gente che, per questo, invecchia prematuramente.
Una disposizione d’animo positiva, la serenità, il buonumore, a dispetto delle vicissitudini della vita, permettono di conservare un’energia vitale.
I nostri pensieri ci danno un potere prodigioso. Spetta a noi la decisione di servircene a nostro vantaggio o a nostro discapito. La potenza dei nostri pensieri ci permette di esercitare un’influenza sulla nostra salute e sulle nostre malattie; i nostri pensieri sono il nostro destino. Nessuno può sottrarci a questa legge che è, al tempo stesso, una meravigliosa chance.[…]»
Lo Zen e l’Arte di Scalare le Montagne
Autore/i: Mario Luigi
Editore: MonteRosa Edizioni
nota del curatore Alberto Paleari.
pp. 244, fotografie b/n, Gignese (VB)
“Lo Zen e l’arte di scalare le montagne” non è un libro per imparare il Buddismo Zen e neppure un libro per imparare l’arte di scalare le montagne, in più occasioni l’autore avverte che sia lo Zen che l’arrampicata non si possono imparare sui libri, ma solo frequentando una scuola e seguendo un maestro. E allora che cos’è? È soprattutto la storia di un uomo curioso, onesto e coraggioso, che ancora giovane ha raggiunto una grande abilita nell’arrampicata, ma che si è accorto che dopo una montagna ce ne sarebbe stata un’altra, un’altra, e un’altra ancora, e che nell’arrampicata e nelle montagne non c’era la risposta alle sue domande. Fu così che, spinto da motivazioni interiori più alte delle montagne, domande che riguardano il senso della vita e della morte, un giorno partì per l’oriente alla ricerca di un maestro che potesse rispondere a quelle domande. Quel maestro lo trovò nel roshi Yamada Mumon del monastero Shofukuji di Kobe con cui percorse un duro cammino, più duro di quello che porta in cima alle montagne. Ha vissuto sei anni in Giappone facendo in inverno il maestro di sci per mantenersi, non sapendo, al momento del suo arrivo, una parola di giapponese. Poi è tornato fra noi a raccontarci con questo libro la sua storia e la sua strada.
Luigi Mario (Roma 1938) comincia ad arrampicare a metà degli anni ’50. Tra il ‘55 e il ‘65 apre numerose vie nel gruppo del Gran Sasso e ripete alcune tra le più difficili vie dolomitiche. Nel 1965 diventa maestro di sci. Nel 1967 parte per il Giappone, dove nel ’71 diventerà monaco Zen, e resterà fino al 1973. Nel frattempo nel 1971 viene nominato guida alpina. Dal 1978 al 1985 è presidente della commissione tecnica delle guide alpine italiane e direttore dei corsi di formazione. 1986: partecipa alla prima gara di arrampicata ad Arco. Fino al 2001 è il responsabile dell’arrampicata nell’Associazione Guide Alpine Italiane. Dal 1974 a oggi ha insegnato Taici e Zen nel monastero di Scaramuccia, presso Orvieto, insegna tutt’ora arrampicata nelle falesie e sulle montagne delle Alpi e dell’Appennino.
La Fede Filosofica di Fronte alla Rivelazione
Nell’infinita ricerca del significato della nostra esistenza il confronto tra due dimensioni irriducibili dell’essere uomo: la fede e la ragione
Autore/i: Jaspers Karl
Editore: Longanesi & C.
traduzione dal tedesco e saggio critico di Filippo Costa.
pp. 864, Milano
Riprendendo con maggiore ampiezza e profondità quel tema religioso che attraversa tutta la sua filosofia e ne costituisce la cifra, Jaspers propone in quest’opera il contrasto tra fede che discende dalla Rivelazione e fede filosofica (si potrebbe dire, riduttivamente, tra «fede e ragione») in tutta la sua ineliminabile drammaticità. In quanto filosofo che «crede» nella libera indagine razionale e che non ammette, con Kant, che essa possa mai cristallizzarsi in un dato oggettivo e finito, ma solo proseguire indefinitamente verso un orizzonte ideale, Jaspers rifiuta ogni compromesso con la fede dogmatica della Chiesa e delle chiese. E tuttavia, la filosofia per Jaspers non può permettersi di liquidare la religione con un gesto di disprezzo o di noncuranza. Nella più autentica dimensione umana, quella in cui l’essere «gettato» nel mondo si rapporta e si apre alla propria trascendenza, vera fede filosofica e vera fede religiosa si rivelano in relazione dialettica, l’una necessitando dell’altra al fine di conoscersi più profondamente e di svilupparsi: la religione aprendosi ai dubbi della filosofia per alimentare la propria fede, la filosofia alla trascendenza religiosa per non isterilirsi in un vuoto razionalismo. Dinanzi al compito di ricercare il significato dell’esistenza, anzi dell’«esserci» di ciascun individuo, ragione e fede appaiono così come due cammini separati, ma non paralleli; non confondibili, ma neppure nettamente scindibili. Questo libro, ammirevole per onestà intellettuale e chiarezza di pensiero, è uno dei frutti più maturi della riflessione del grande filosofo esistenzialista. Non propone risposte, ma insegna a porre le domande che contano su un antichissimo e sempre nuovo dilemma.
Karl Jaspers, nato a Oldenburg in Germania nel 1883, è morto nel 1969 a Basilea, dove si era trasferito negli anni più bui della dittatura nazista. Insegnò all’Università di Heidelberg (dove ebbe tra i suoi allievi Hannah Arendt) dal 1921 al 1937, riassumendo la sua cattedra solo nel 1945. Di formazione scientifica, esercitò per lunghi anni la professione di psichiatra e si volse relativamente tardi alla filosofia, spinto soprattutto dalla lettura di Nietzsche e di Kierkegaard. Insieme a Heidegger, dal quale si distinse sempre per una più viva coscienza della dimensione religiosa nell’uomo, Jaspers è considerato il maggior rappresentante dell’esistenzialismo tedesco. Tra le sue opere tradotte in italiano: Filosofia, 3 volumi, Roma, 1950, Filosofia dell’esistenza, Milano, 1945 e, in edizione Longanesi, I grandi filosofi.
I Lidi della Conoscenza
La storia dell’antica biblioteca di Alessandria
Autore/i: Flower Derek Adie
Editore: Bardi Editore
prefazione di Mohsen Zahran, premessa dell’autore, traduzione dall’inglese di Paola Buzi.
pp. 192, Roma
2300 anni fa, il faraone Tolomeo I Soter realizzò la più grande biblioteca e centro; culturale del Mondo Antico.
I Lidi della Conoscenza narra la storia della biblioteca e del centro culturale e come tutto ciò influenzò il pensiero occidentale, forse anche di più di quanto avvenne in Atene con l’Accademia di Platone e il Liceo di Aristotele.
Sono tracciati i ritratti degli uomini e delle donne che diedero fama alla Biblioteca, come Euclide e Archimede, Aristarco e Claudio Tolomeo, Eratostene, il filosofo Filo, Ipazia e la regina Zenobia, i primi patriarchi cristiani Clemente e Origene, ma anche di coloro coinvolti e responsabili delle calamità e della distruzione finale della stessa.
I Lidi della Conoscenza descrive pure la nuova Bibliotheca Alexandrina e come l’ambizioso sogno di dare un degno erede all’Antico Pensiero sia diventato una scintillante realtà.
Ankh, il geroglifico con il quale gli egizi designavano la vita, dà il nome a questa collana dedicata alla civiltà dell’Antico Egitto e a tematiche ad essa collegate. L’Ankh, dalla caratteristica forma a croce, non era soltanto un geroglifico, ma un amuleto e un simbolo; veniva spesso raffigurato nelle mani di sovrani e divinità, a voler indicare che attraverso di esso si trasmette l’essenza e l’eternità del nostro essere.
Nata in un momento in cui l’interesse per l’Egitto si manifesta attraverso le forme più varie, dall’editoria alle produzioni televisive e cinematografiche, Ankh si propone di diffondere presso i lettori una documentazione non specialistica ma comunque esauriente, attraverso la pubblicazione di testi nei quali al rigore scientifico si unisce un’agevole lettura e un’attraente veste grafica.
Ci auguriamo che l’iniziativa incontri il favore di tutte quelle persone che vedono nell’Antico Egitto il portatore di un messaggio culturale e spirituale, i cui valori risultano ancora oggi pienamente validi e sorprendentemente attuali.
Il disegno del marchio della collana è opera di Simonetta Bardi.
Derek Flower ha vissuto la sua infanzia e gioventù in Egitto dove ha ricevuto un’istruzione internazionale fino a frequentare l’Università di Oxford dove si è laureato in lingue moderne.
Il suo interesse e amore per l’Egitto e per la cultura egiziana, nell’imminenza dell’inaugurazione della nuova Bibliotheca Alexandrina, lo hanno spinto con entusiasmo a scrivere la storia degli anni gloriosi dell’antica Alessandria e della sua biblioteca, del più grande centro culturale del Mondo Antico, in un libro che si legge molto di più come un romanzo storico che come un trattato accademico ben documentato quale, in effetti, è.
Derek Flower vive a Roma con sua moglie Frédérique ma ogni anno passa molte settimane in Egitto. Altre sue opere sono: Farewell Alexandria, Beyond the White Walls e Ransomed.
Il Codice Arcadia
Autore/i: Blake Peter; Blezard Paul S.
Editore: Marco Tropea Editore
premessa di Paul S. Blezard, introduzione degli autori, traduzione di Roberta Verde.
pp. 288, nn. tavole a colori e b/n f.t., Milano
“Tutto quello che riesco a pensare mentre mi avvicino è che ci siamo. Ancora qualche metro ed eccomi arrivato. Il sentiero è ostruito da un voluminoso masso erratico di forma piatta, ci giro intorno e mi trovo davanti a un grosso macigno verticale, alto tra i cinque e i sei metri e largo quattro metri, quattro metri e mezzo. Guardo a destra e vedo la stessa pietra piccola e piatta del dipinto di Poussin [pastori in Arcadia su cui poggia il piede la figura vestita di rosso. Sono così emozionato… È sepolto qui. Ne sono certo.”
Il codice Arcadia è la storia di una scoperta che affonda le sue radici nella sapienza esoterica dell’antico Egitto, e arriva a mettere in discussione alcuni dogmi fondamentali del cristianesimo. La chiave di questo segreto è stata fornita da sei dipinti, tutti di ambientazione arcadica, che hanno come soggetto più o meno esplicito la Sacra Famiglia. Si tratta delle due versioni della Vergine delle rocce di Leonardo da Vinci, dell’Educazione di Pan di Luca Signorelli, e di tre quadri di Nicolas Poussin, tra cui [ pastori in Arcadia. All’interno di queste opere gli autori riconoscono uno schema geometrico ricorrente, una stella a cinque punte che si può tracciare unendo alcuni punti fondamentali del disegno.
Il misterioso pentacolo sembra condensare intorno a sé un enigma che accomuna i tre artisti, l’ambiente in cui operarono e i mecenati che commissionarono i dipinti. Sempre più chiaramente si configura l’esistenza di un codice, di un messaggio preciso che quei quadri dovevano veicolare. Sono molti i fili che si intrecciano intorno al “codice Arcadia”: il celebre ritrovamento, da parte del parroco di un paesino nella Languedoc, di un testo cifrato che allude a Sion e a un tesoro; le antiche credenze di egiziani e babilonesi; le vicende dei cavalieri templari, le deviazioni eretiche dall’ortodossia cattolica e in particolare lo gnosticismo.
La conclusione a cui il libro giunge è estremamente sorprendente, ed è legata al ritrovamento di due tombe che, se gli autori hanno seguito bene le loro piste, potrebbero essere quelle di Gesù e di Maria Maddalena. La trafugazione del cadavere di Cristo diventa metafora dell’appropriazione arbitraria del suo pensiero, e il grande merito di Blake e Blezard è quello di tracciare una sorta di versione laica della storia della Chiesa cattolica e della vita di Gesù.
Peter Blake vive a Londra. Restauratore ed esperto di storia dell’arte, si è successivamente interessato di origini e storia delle religioni.
Paul S. Blezard, geologo per formazione, ha fatto l’agente di borsa a Londra. Da una decina di anni si dedica alla scrittura come autore di romanzi e sceneggiatore. Vive tra Londra, Varsavia e il Sud della Francia. Questo è il suo primo lavoro di saggistica.
Gli Ebrei Caraiti tra Etnia e Religione
Autore/i: Trevisan Semi Emanuela
Editore: Carucci Editore
prefazione di Franco Michelini Tocci, introduzione dell’autrice, in copertina: Marc Chagall, La vacca rossa (particolare da Alla Russia, agli asini e agli altri, 1911-12).
pp. 248, 37 tavole b/n f.t., Roma
Un’antica setta ebraica, dalle origini ancora misteriose, sopravvive in piccoli nuclei a Istanbul, al Cairo, nell’Est europeo e, in una comunità più numerosa in Israele.
Emanuela Trevisan Semi, dell’Università di Venezia, con ricerche sul campo ha potuto ricostruire alcuni modelli tipici di vita di queste comunità sconosciute ai più, in Occidente, nonostante la loro importanza culturale. L’A. ha individuato delle categorie caratteristiche del modo di definirsi del Caraismo, categorie che obbligano ad un ripensamento complessivo sulla realtà dell’Ebraismo tutto.
Con una prefazione di Franco Michelini Tocci.
Prefazione (Franco Michelini Tocci)
Introduzione
Capitolo 1° – Tartaro-caraiti e ebreo-caraiti
1. Sentimenti e immagini
2. Immagini antiche
3. Immagini recenti
Capitolo 2° – La comunità egizio-israeliana
Capitolo 3° – Caraiti in Israele: il rito della circoncisione
Capitolo 4° – Caraiti in Israele: il tabù del sangue
Capitolo 5° – Caraiti in Israele: riti alimentari funerari
Capitolo 6° – Il problema del rito della vacca rossa
Capitolo 7° – Istanbul e il Cairo: due comunità in estinzione
1. Istanbul
2. Il Cairo
Capitolo 8° – Conclusioni
Bibliografia
Glossario
Summary
Le Emozioni che Fanno Guarire – Conversazioni con il Dalai Lama
titolo originale: Healing Emotion
Autore/i: Dalai Lama; Goleman Daniel
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
a cura di Daniel Goleman, traduzione di Giancarlo Zausa, in copertina: Illustrazione di Rafael Olbinski .
pp. 240, Milano
[…]La meditazione può produrre effetti positivi sulla salute? Quali emozioni si accompagnano a una migliore qualità della vita? In occasione degli incontri della terza Mind and Life Conference, svoltasi nel 1991 a Dharamsala, in India, alla presenza del Dalai Lama, illustri scienziati occidentali e maestri buddisti hanno cercato di rispondere a questi e altri interrogativi di carattere scientifico ed etico.[…]
L’Archivista
Titolo originale: The Archivist
Autore/i: Cooley Martha
Editore: Ugo Guanda Editore
traduzione di Barbara Lombatti, collana: Narratori Della Fenice.
pp. 338, Parma
“I libri non smettono mai di stupirmi.” Matthias Lane, archivista in una grande biblioteca di Washington, appartiene a quella piccola e sparsa comunità di persone destinate a trovare nella lettura dei libri non solo un piacere costante, mai sazio, ma anche un motivo di totale dedizione. Il gioiello della sua collezione è costituito dalle lettere che T.S. Eliot scrisse a un’amica americana. Emily Hale, nell’arco di vent’anni. Quando una studentessa Roberta, gli chiede di vedere quelle lettere, Matthias avverte che vi sono in lei motivi di studio ma anche ragioni più profonde, legate alla storia della sua famiglia: ebrei che sono fuggiti dalla Germania all’inizio della guerra, si sono convertiti al protestantesimo, e in America hanno reciso ogni rapporto con il passato, provocando nella ragazza un’insanabile ferita interiore. Matthias, a sua volta, ha un interesse non solo filologico per quelle carte. Nel disegnare il corso di una relazione rimasta ai bordi di una affettuosa confidenza, esse gettano luce sul dramma della vita coniugale di Eliot, colpevole di essersi distaccato progressivamente dalla moglie e di averla abbandonata in una casa di cura, per dieci anni, fino alla morte di lei. Vi è una specularità, tra le due esistenze: quella del grande poeta tanto amato da Roberta e quella dell’archivista. Anche Matthias ha visto la moglie spegnersi in un ospedale psichiatrico, vittima della propria depressione e di una visione tragica delle cose, ma forse anche del suo distacco, della sua viltà: anche lui, come il poeta non è stato capace di donarsi, di farsi coinvolgere, di offrire amore. Mentre tra l’archivista e Roberta nasce un rapporto complesso, fondato su una profonda comprensione reciproca e su una latente attrazione erotica, le tre vicende, al di là delle diverse origini e dello scarto generazionale, si rivelano intimamente collegate. Al centro di questo romanzo che fonde una scrittura di straordinaria immediatezza alla qualità letteraria più sofisticata, vi è il tema – sottilmente elaborato – dell’alienazione affettiva, del rapporto sofferto col passato, della paura di amare.
Note: Questa è un’opera di finzione. Tutti i personaggi sono immaginari tranne il poeta T.S. Eliot, la sua prima moglie e la sua amica Emily Hale. Nella realtà quest’ultima ha donato le numerose lettere ricevute da Eliot alla Princeton University. Quanto agli altri personaggi, eventuali somiglianze con persone reali, vive o morte, sono puramente casuali: anche i luoghi, gli eventi e i dialoghi ad essi legati sono frutto dell’immaginazione dell’autrice.
Martha Cooley vive a Brooklyn, dopo aver lavorato come editor a Boston e Washington. Ha studiato a Hartford nel Connecticut e all’Università di Warwick in Gran Bretagna. L’Archivista è il suo primo romanzo.