Libri dalla categoria Architetture Sacre
Il Libro degli Angeli
Storie vere, di oggi e di ieri, d’incontri tra gli uomini e i messaggeri celesti
Autore/i: Burnham Sophy
Editore: TEA – Tascabili degli Editori Associati
prefazione dell’autrice, traduzione di Valeria Galassi.
pp. 334, numerose illustrazioni b/n, Milano
Quando, nel corso della nostra vita, il cielo e la terra s’incontrano possiamo osservare il lavoro degli angeli. Sophy Burnham non è cresciuta credendo nei miracoli o nell’esistenza degli angeli ma, a ventotto anni, un angelo le ha salvato la vita. A lungo si è rifiutata di riconoscere l’evento, ma, quando gl’interventi di forze potenti e inspiegabili nella sua vita si sono moltiplicati, trasformandola profondamente, ha deciso di affrontare la questione e di scrivere un libro. Ha cominciato così una lunga ricerca tesa a individuare, nel mondo che ci circonda, la presenza degli angeli, le loro manifestazioni e il modo in cui entrano in contatto con noi umani. E non si è limitata a raccontare le straordinarie storie degli incontri di alcuni fortunati, ma è andata oltre, tracciando la storia dei messaggeri celesti attraverso i secoli, nelle diverse culture e religioni e rispondendo alle molte domande che sorgono spontanee quando ci si avvicina a queste figure ineffabili: esistono gli angeli custodi? A chi decidono di apparire gli angeli? Perché appaiono più spesso ai bambini che agli adulti? Che aspetto hanno? Quali sono le differenze tra gli angeli dell’Islam e quelli della Cabbala, tra i Cherubini e i Serafini?
Sophy Burnham è nata nel Maryland e vive a Washington. È scrittrice e guaritrice.
Ha vinto numerosi premi per le sue opere: romanzi, racconti, sceneggiature, arti coli, saggi che sono stati tradotti in molte lingue.
Medianità una Strada Verso il Futuro
Autore/i: Pompas Manuela
Editore: Sperling & Kupfer Editori
introduzione dell’autrice.
pp. XII-200, Milano
«Le prime entità che si presentano di solito sono i parenti, le persone che abbiamo amato, un figlio, un amico, un nonno, o anche una forte figura di riferimento incontrata in una vita precedente, che a volte scelgono di guidare il medium, assumendosi l’incarico di aiutarlo nel suo cammino. Poi, a mano a mano che si procede sulla strada evolutiva, lo spirito guida cambia, e diventa sempre più elevato: ed ecco apparire entità che hanno perso le caratteristiche terrene (ai veggenti queste non appaiono in forma umana, ma come una grande Luce, spesso di forma ovale) e non vogliono essere prese in considerazione per ciò che sono state sulla Terra, ma per la loro attuale funzione di messaggeri. […] A volte si presentano anche intelligenze vissute su altri pianeti, in altre parti dell’universo, o entità che dicono di essere stati spiriti già elevati sulla Terra, come i santi, oppure arriva il “raggio” di un’energia potente che sembra inchiodare letteralmente il medium e i presenti.»
A volte ci si avvicina al mistero spinti da un bisogno di conoscenza. Più spesso accade quando si viene colpiti da un dolore improvviso. Ma c’è anche chi desidera sviluppare le doti medianiche per ampliare il proprio orizzonte e allora tenta di comunicare con l’aldilà, servendosi della telescrittura, della scrittura automatica oppure rivolgendosi ad un medium, o ancora provando a registrare le voci dell’altra dimensione. Raccogliendo decine di testimonianze Manuela Pompas ha voluto disegnare una mappa di questo universo misterioso.
Leggiamo così di Roberto Setti, il medium del Cerchio Firenze 77, nelle cui mani si materializzano piccoli gioielli. Per non parlare di Rosemary Altea e Sue Rowlands, le cui performance si sono trasformate in veri e propri show.
Appassionata, documentata e fornita del senso critico necessario a non farsi abbagliare dai fenomeni più emozionanti, l’autrice ha composto un testo esauriente sulla comunicazione dell’aldilà, permettendoci di capirne gli scopi, i pericoli e le tecniche più adatte per ciascuno di noi.
Manuela Pompas, giornalista e autrice di numerosi libri, si è occupata per anni su Gioia di medicina olistica, psicologia e parapsicologia, con numerose inchieste su medium, sensitivi e pranoterapeuti. Dal 1978 conduce corsi per sviluppare il potenziale psichico e pratica la regressione ipnotica per far rivivere le vite passate. Spesso è ospite di trasmissioni radiofoniche e televisive come esperta di parapsicologia e di reincarnazione.
Il Segreto dei Teschi di Cristallo
Il primo fu trovato nel 1926 e secondo un’antica leggenda maya quando i tredici teschi saranno finalmente riuniti, i loro straordinari poteri illumineranno il futuro dell’umanità.
Autore/i: Ropper Jon
Editore: Edizioni Piemme
prima edizione.
pp. 208, nn. tavole b/n f.t., illustrazioni b/n, Casale Monferrato (AL)
Nascosta tra i riflessi del cristallo la segreta conoscenza del Bene e del Male.
I teschi di cristallo con il loro sguardo magnetico e la loro sinistra bellezza illuminano l’origine dell’umanità e l’oscuro destino che ci attende.
Nell’estate del 1926, l’archeologo ed esploratore Mitchell-Hedges, insieme alla figlia Anna, trova tra le foreste dello Yucatan là dove un tempo fioriva l’antica civiltà maya, un misterioso teschio di cristallo.
Secondo un’antica leggenda, esistono sulla terra tredici teschi: quando tutti quanti verranno scoperti e riuniti, l’umanità sarà finalmente pronta per affrontare il proprio destino.
Jon Ropper, da anni impegnato nella ricerca scientifica, ha finalmente svelato l’origine e il significato dei teschi di cristallo. Attraverso un viaggio nello spazio e nel tempo, percorreremo questo difficile cammino, alla ricerca delle origini di oggetti enigmatici e affascinanti: sulle tracce di uno dei più sconvolgenti segreti della storia del mondo, come di fronte a una sfera di cristallo, i teschi ci sveleranno il nostro destino, illuminando la strada verso il futuro.
Le civiltà del Mesoamerica, dunque; ma anche Atlantide, i Celti, l’Ordine dei Templari; queste e altre ancora le tappe del nostro viaggio, alla ricerca dell’origine dei teschi, del loro significato simbolico e del destino dell’umanità.
Jon Ropper è nato a New York, dove vive e lavora come scrittore e ricercatore. Da molti anni si occupa di fenomeni inspiegabili dalla scienza: la sua banca dati su luoghi, fenomeni e avvenimenti misteriosi è tra le più ricche e documentate esistenti al mondo.
Autore di diverse pubblicazioni specialistiche.
I. Segno e immagine
II. Disegno infantile e raffigurazioni preistoriche
III. Perché la civiltà egiziana non divenne ecumenica
IV. Perché si formò un’iconografia bizantina
V. La sigla del manierismo
VI. Astrattismo e «Informel»
VI. Postilla come conclusione
Tavole
Elenco delle tavole
Indice analitico
L’Immagine del Palio
Storia, cultura e rappresentazione del rito di Siena
Autore/i: Autori vari
Editore: Monte dei Paschi di Siena
a cura di Maria A. Ceppari Ridolfi, Marco Ciampolini, Patrizia Turrini, fotografie di Andrea e Fabio Lensini.
pp. 576, riccamente e interamente illustrato a colori, Siena
Questo volume presenta nuove suggestive ipotesi sull’origine delle Contrade e sui loro simboli, come sulla loro plurisecolare storia indagata ora principalmente dal punto di vista istituzionale. Altri contributi sono dedicati a quella particolare religiosità mariana (con correlata iconografia), tanto radicata a Siena da far intitolare la festa alla Vergine da sempre. I costumi antichi dei cortei storici ma l’analisi raggiunge anche quelli del rinnovo dell’anno 2000 – vengono studiati in maniera organica e complessiva per la prima volta, facendo emergere chiaramente la ricchezza del materiale custodito sia dalle Contrade sia dal Comune di Siena. Lo studio qui presentato costituisce quindi un primo fondamentale approccio all’argomento. Lo stesso può dirsi per il corteo che nel suo primitivo intento celebrativo ha visto la realizzazione di importanti apparati scenici, dei quali viene offerto un repertorio dalle origini fino alla trasformazione nel corso del primo Ottocento quando da allegorico si fece rappresentativo. Una vastissima quantità di materiale figurativo, anche inedito, presentata nell’Atlante storico iconografico e nel resto del volume, ha confermato quanto già indicato in studi precedenti, ma suggerito anche nuove ipotesi sullo svolgimento, sugli apparati, nonché sulla produzione figurativa legata alla festa, permettendo importanti scoperte e puntuali rettifiche.
Il filo conduttore del volume è “l’immagine del Palio”, dove il termine “immagine” è comprensivo di tutte quelle raffigurazioni (non fotografiche) prodotte dalla festa stessa nel suo secolare divenire storico, nella sua continua evoluzione per rispettare la propria natura di rito coinvolgente tutta la città. L’esperto di letteratura paliesca scoprirà proprio nell’impronta iconografica storico documentaria la novità del programma editoriale del volume, che non ha però disdegnato le immagini fotografiche sia d’archivio sia attuali.
Questo approccio ha proposto anche una lettura aggiornata delle fonti documentarie, senza precludere una significativa sintesi di quanto mito e realtà hanno condizionato e tuttora condizionano l’approccio umano al Palio, e ciò per inquadrarne unitariamente tutte le manifestazioni.
Testi di: Raffaele Agenziano, Mario Ascheri, Fabio Bisogni, Giuseppe Cantelli, Giuliano Catoni, Maria A. Ceppari Ridolfi, Marco Ciampolini, Alessandro Falassi, Alessandra Gianni, Giovanna Mazzini, Patrizia Turrini, con la collaborazione di Sonia Corsi e Laura Vigni.
Il Terzo Orecchio
Dialoghi di un veggente con suo figlio dopo la morte
Autore/i: Belline
Editore: Armenia Editore
prefazione di Gabriel Marcel, introduzione dell’autore, traduzione di G. Alvisi Gerosa.
pp. 262, tavv. b/n f.t., Milano
Quando si è condotto mille volte il proprio figlio per mano per insegnargli pazientemente a superare gli ostacoli, quando, più avanti negli anni, si crede di averlo premunito contro altri pericoli, quando ci si è sforzati di prepararlo alla vita, quando si suppone di avergli trasfuso quanto c’è di meglio di noi perché egli lo trasmetta a sua volta ad altri, il sopravvivergli diventa una tragedia in cui tutta la vita sembra dissolversi nell’annientamento totale.
Ma per Belline in fondo al buio della disperazione è brillata la fiammella consolatrice che gli ha permesso di superare lo stadio di questa dissoluzione.
La voce di Michel l’ha raggiunto dall’aldilà, il figlio morto, e dato per perso, ha comunicato con lui e la sua voce è tornata a farsi udire in modo riconoscibile, consolazione estrema per un padre cui non rimaneva più nulla.
In questi dialoghi col padre, dialoghi affettuosi si, ma pacati e sereni, Michel parla delle dimensioni ultraterrene in cui i problemi della nostra vita vengono visti sotto un’angolatura differente e più realistica, parla del destino dell’umanità e di quanto gli uomini potranno influenzarlo col loro agire.
Che tutto questo sia dovuto a un fenomeno di chiarudienza legato al «Terzo orecchio» di cui parlano tanto i Veda quanto i numerosi testi esoterici e sacri, o a qualche altro fenomeno sconosciuto, il risultato è stato di dare a un padre distrutto dal dolore la forza di continuare a vivere e di scrivere questo libro che potrà forse aiutare tutti coloro che hanno perso un figlio e che nella tragedia della loro vita non riescono a trovare la pace.
Nato nel 1924 a Parigi, Belline ha manifestato fin dall‘infanzia delle doti paranormali che hanno fatto di lui uno dei più celebri chiaroveggenti del mondo. Tra le sue previsioni più importanti si annoverano la scoperta del vaccino contro la poliomelite, la tragica fine dei fratelli Kennedy, la Guerra dei Sei Giorni, le barricate del maggio 1968 a Parigi, il ritorno di De Gaulle e la sua scomparsa. Belline dedica buona parte della sua attività allo studio di un progetto per la fondazione di un istituto di ricerche parapsicologiche.
Eunuchi per il Regno dei Cieli
La Chiesa cattolica e la sessualità
Autore/i: Ranke-Heinemann Uta
Editore: Rizzoli
traduzione di Enea Riboldi.
pp. 360, Milano
Ua Ranke-Heinemann è stata la prima donna abilitata dalla Chiesa cattolica a insegnare teologia nelle università; ma anche la prima donna che la Chiesa cattolica ha allontanato dall’insegnamento della teologia per la sua interpretazione del concepimento verginale di Maria, da lei inteso non in senso biologico ma esclusivamente teologico. In seguito a questa vicenda, che ha suscitato molto scalpore e violente polemiche, Uta Ranke-Heinemann hadeciso di studiare l’atteggiamento della Chiesa nei confronti della donna e della sessualità.
Il frutto di questa puntuale ricerca è «Eunuchi per il regno dei cieli», un libro appassionante, a tratti divertito nel riferirci le tesi di teologi del calibro di Agostino e Tommaso d’Aquino.
Questo libro dimostra alle donne che la discriminazione femminile e le posizioni ottusamente avverse al piacere che hanno contrassegnato l’intera storia della Chiesa hanno radici antiche e spesso insospettabili, ma non hanno alcun fondamento nel Vangelo. E apre gli occhi anche ai maschi sul processo di «eunuchizzazione» e di monacizzazione imposto a tutti – sacerdoti e laici – da papi, vescovi, teologi e confessori.
Con estrema franchezza Uta Ranke-Heinemann affronta gli scottanti problemi che lacerano le coscienze dei cattolici: la contraccezione e la pianificazione familiare, l’aborto, l’onanismo, l’incesto, l’omosessualità, il celibato dei sacerdoti, il sacerdozio femminile, il divorzio.
Uta Ranke-Heinemann ha studiato teologia a Oxford, Basilea, Montpellier e Monaco di Baviera. Di famiglia protestante, si è convertita al cattolicesimo nel 1953 e insegna attualmente Storia della Chiesa all’università di Essen. In Italia ha pubblicato «Così non sia» (Rizzoli 1993).
La Risata degli Oppressi
Vita di un’intoccabile
Autore/i: Viramma; Racine Josiane; Racine Jean-Luc
Editore: Nuova Pratiche Editrice
traduzione di Massimo Caviglione.
pp. 372, nn. illustrazioni b/n, Milano
«Stamattina sono andata a trovare nonno Muniyin, il più vecchio di tutti noi:
“Nonno, ci chiamano paria. Paria: tu lo sai perché ci chiamano in questo modo?”.
Mi ha risposto scuotendo la testa:
“Ascolta! In origine, gli esseri divini regnavano sull’universo. Poi a loro sono succeduti gli uomini. A quell’epoca non c’erano caste.
Oppure, se preferisci, ce n’erano due: gli uomini e le donne. Da quando gli umani hanno preso possesso dell’universo, si è posto il problema della divisione”.»
Il ceto più umile della società indiana è costituito da uomini e donne che venivano un tempo definiti “intoccabili”, perché impuri. Chiamati “figli di Dio” dal Mahatma Gandhi, oggi, sempre più spesso, vengono detti dalit, “gli oppressi”. Nell’India sudorientale sono i paraiyar. Trasformando questa parola, i viaggiatori europei coniarono un nome che ancora oggi suona come una condanna inappellabile, perché segnata dalla nascita: paria. Viramma è un’”oppressa”; vive a Karani, un villaggio del Tamil Nadu vicino a Pondicherry, a sud di Madras, ha dato alla luce dodici figli, lavora nei campi per una famiglia di possidenti e presta opera di levatrice. È analfabeta, come la maggior parte dei paria, ma ha un talento straordinario per la narrazione e ha trovato chi trascrivesse in queste pagine la storia della sua vita, dall’infanzia fino al presente. Scandito dal ritmo dei lavori agricoli, dai riti della religione, dal mistero della nascita e della morte, il racconto di Viramma da corpo con straordinaria vividezza alla realtà quotidiana di un villaggio dell’India sudorientale: il ruolo della donna e dell’uomo, la famiglia, lo sfruttamento e la fatica, la miseria, le caste, le tensioni sociali, ma anche i momenti della gioia, della festa e del desiderio. La risata, che punteggia le parole di Viramma, è l’espressione di un’umanità che non si piega, consapevole della propria dignità e del proprio destino. Questo umorismo, talvolta amaro e sprezzante, non manca mai di sprigionare la sua forza di liberazione, di proiettare il raggio dell’intelligenza e della lucidità, della vitalità e del senso pratico. Intessuta di un linguaggio colorito, a volte sguaiato e sempre efficace, la testimonianza orale di Viramma, in lingua tamil, è stata raccolta in lunghi anni di registrazioni da Josiane Racine, che insieme a Jean-Luc Racine l’ha trascritta e riordinata, annotata e commentata. Il risultato è questo libro unico che, oltre a rivelarci i segreti di una saggezza secolare, lascia intravedere le possibilità di cambiamento di un grande paese.
Josiane Racine, tamil di Pondicherry, svolge lavoro di ricerca presso l’École pratique des hautes études, a Parigi. Il suo campo d’indagine è la cultura popolare dell’India meridionale, con particolare attenzione per la tradizione orale.
Jean-Luc Racine, suo marito, direttore di ricerca al Centre national de la recherche scientifique, conduce presso l’École des hautes études en sciences sociales ricerche economiche e geopolitiche sull’India contemporanea, argomento su cui ha pubblicato numerosi saggi.
James de Rothschild
L’uomo che creò dal nulla una dinastia di banchieri
Autore/i: Muhlstein Anka
Editore: Bompiani
prima edizione, traduzione di Riccardo Mainardi.
pp. 224, nn. tavole b/n f.t., nn. illustrazioni b/n, Milano
Il Diciannovesimo secolo è stata l’epoca dei grandi successi individuali. Ma sopravvivere indenni e arricchirsi nel corso di quattro regimi politici diversi, interrotti da due rivoluzioni e da un colpo di Stato, occorrevano cervello e spalle solide. L’ascesa di James de Rothschild ne rappresenta l’esemplificazione più clamorosa. Due volte straniero, nella sua qualità di tedesco e di ebreo, James mette piede a Parigi nel 1811, all’età di diciannove anni. Nel 1814 apre la sua banca, e nel 1830, ormai plurimilionario, sarà gran croce della Legion d’Onore, nonché sfarzoso proprietario di castelli in campagna e di palazzi a Parigi, acquistati da Fouché o da Talleyrand. Parigi gli si dischiude, ma James non tenta nemmeno di amalgamarsi a questo nuovo mondo. Rifiuta di naturalizzarsi. La conversione gli fa orrore. Accettino gli altri, se lo vogliono, di assimilarsi.
Orgogliosamente, James rimane se stesso, mentre la sua politica matrimoniale contribuirà a rafforzare la potenza e la ricchezza del suo clan. Sposa sua nipote. Quattro dei suoi cinque figli si sposano a loro volta con altrettanti Rothschild.
Personaggio estraneo a qualsiasi classificazione, incarnazione al tempo stesso dei culti familiari e del cosmopolitismo, remoto protettore della propria comunità religiosa e capro espiatorio dell’antisemitismo, simbolo incontestabile della nuova opulenza, James variamente ispira i romanzieri del suo tempo: il padre di Lucien Leuwen di Stendhal, il Nucingen di Balzac, il Gundermann di Zola presentano parimenti caratteri e peculiarità attinti alla figura di James.
Anka Muhlstein, che in Victoria Regina aveva rivelato un personaggio regale insospettato, ha fatto leva su corrispondenze e documenti inediti per tracciare il ritratto di un uomo che ha saputo passare dall’universo elementare ed arcaico del ghetto di Francoforte alla società più raffinata e complessa del suo tempo, coprendo un percorso che esigeva da altri parecchie generazioni, senza che tale metamorfosi implicasse l’abbandono dei valori della sua giovinezza.
Anka Muhlstein è nata a Parigi. Completati gli studi universitari alla Sorbona, ha lavorato in editoria. Attualmente vive e lavora a New York. Ha pubblicato nel 1971 Par les jeux de Marcel Proust, nel 1976 La Femme Soleil e nel 1978 Victoria (Victoria Regina, Bompiani, 1979).
L’autrice ha potuto consultare gli archivi più segreti dei Rothschild essendo una delle ultime esponenti della famiglia.
Ricerche Filosofiche
Autore/i: Wittgenstein Ludwig
Editore: Giulio Einaudi Editore
edizione italiana e nota introduttiva a cura di Mario Trinchero, prefazione dell’autore, traduzioni di Renzo Piovesan e Mario Trinchero.
pp. XX-304, illustrazioni b/n, Torino
Le Ricerche filosofiche contengono la versione definitiva della «seconda fase» della speculazione wittgensteiniana iniziata con il Tractatus logico-philosophicus. Wittgenstein, che con quell’opera riteneva d’aver risolto, nell’essenziale, tutti i problemi filosofici, vi pose mano dopo una lunga maturazione tra il 1941 e il 1949, sotto la suggestione iniziale delle tesi del matematico intuizionista Brouwer. Il libro usci postumo nel 1953.
La questione che sta al centro delle Ricerche e quella della forma generale della proposizione e del linguaggio, e del significato della molteplicità dei linguaggi: un significato che Wittgenstein chiarirà attraverso la riconsiderazione dei fondamenti della matematica e della logica. Da questo punto di vista, le Ricerche possono essere considerate come il tentativo di giustificare e unificare, attraverso la riconsiderazione dei concetti base della logica, il punto di vista sui fondamenti della matematica. Nella nota introduttiva, Mario Trinchero, che ha curato la presente edizione, ricostruisce la genesi e gli sviluppi di questa fase di ricerca, nel più ampio contesto del lavoro dell’autore.
Ludwig Wittgenstein, nato a Vienna nel 1889 e morto nel 1951 a Cambridge, ove insegnò filosofia dal 1929 al 1947, ha esercitato una profonda influenza sul pensiero contemporaneo. Tra le sue opere in edizione Einaudi ricordiamo Tractatus logico-philosophicus (1964) e Osservazioni sopra i fondamenti della matematica (1971).
Il Corano è Contro la Bibbia
Autore/i: Jomier Jacques
Editore: Nuova Accademia Editrice
premessa di A. G., traduzione di Primilio Galetto.
pp. 160, Milano
I due blocchi religiosi, quello cristiano e quello musulmano, si ispirano rispettivamente alla Bibbia e al Corano.
Nell’attuale momento storico, cessate le polemiche in forza degli eventi, i due mondi vanno compenetrandosi e conoscendosi. Quali sono i punti dottrinali di convergenza? Quali i punti di divisione? Il volume di Jomier risponde a questi quesiti, esponendo tutta la problematica essenziale, su una linea di lealtà, che non dispiacerà né ai cristiani né ai musulmani né ai simpatizzanti del movimento religioso che ha in Maometto il suo primo rappresentante.
In un orizzonte storico più vasto, può il fondatore dell’Islam essere considerato come un precursore di quella unità religiosa che è nel fermento dei popoli, nella loro ansia e nella loro inquietudine e che Cristo ha profetizzato?
Esoterismo
Volume I • Che cos’è l’esoterismo – Volume II • Antologia dell’esoterismo occidentale
Autore/i: Riffard Pierre A.
Editore: Rizzoli
introduzione dell’autore, traduzione di Maria Grazia Meriggi, in copertina: vol 1. • Il filtro d’amore, Scuola dell’Alto Reno, secolo XV, Lipsia, Museum der bildenden Künste – vol. 2 • S. Rosa, La Strega, Roma, Pinacoteca Capitolina.
vol. 1 pp. 594-V, vol. 2 pp. 595-1510, Firenze
Per secoli la filosofia e l’alta cultura hanno studiato e praticato l’esoterismo, per secoli le filosofie, le religioni, gli studi sulla natura hanno coltivato un aspetto esoterico, cioè rivolto ad allievi interamente dediti alla ricerca delle cause ultime e per questo segreto. La stessa alta cultura scientifica fino al XVII secolo include questi aspetti di quella che allora si chiamava la filosofia della natura: una concezione che vedeva il grande mondo, l’universo, e il piccolo mondo, l’uomo come facenti parte di un tutto. Conoscere e agire sull’uno era conoscere e agire sull’altro. La nascita della scienza moderna ha coinciso con un rapporto con lo Stato e la società anch’essi improntati a una forma nuova di razionalità: potere e scienza vogliono analizzare razionalmente i propri fondamenti, la loro fondazione non rimanda più a una sfera sacra ma all’uomo e solo ad esso.
Il lettore è accompagnato in un viaggio che va dalla filosofia greca esoterica di Platone e Aristotele all’ermetismo, alla Cabala ebraica, al misticismo delle illuminate medievali, alla tradizione dei Rosacroce fino agli illuminati e ai massoni esoteristi del XVII secolo, cui si ispira, ad esempio, un’opera come il Flauto magico di Mozart, ai medici pionieristici come Paracelso, agli alchimisti antichi e moderni fino alla poesia simbolista e al teatro della crudeltà di Antonin Artaud e ai romanzi di Daumal; e fuori dell’Europa allo sciamanesimo, all’esoterismo giapponese delle arti marziali, alle religioni della Polinesia. Ed è quindi invitato a scoprire quanto di esoterico permea anche la sua vita quotidiana.
Tavola smeraldina nella versione latina del 1250
- Questo è vero senza menzogna, certo e veritiero
- Ciò che è inferiore è come ciò che è superiore e ciò che è superiore è come ciò che è inferiore per perpetuare le meraviglie della cosa una.
- E come tutto viene dall’uno, per la meditazione di uno solo, così tutto ciò che è nato viene da questa realtà unica, per adattamento.
- Suo padre è il Sole, sua madre la Luna; il vento lo portò nel suo ventre; la Terra è sua nutrice.
- Il padre di ogni Teleme, del mondo intero è qui.
- La sua energia è integra, se è rivolta in terra.
- Tu separerai la terra dal fuoco, il sottile dal denso, delicatamente, con grande intelligenza.
- Egli sale dalla terra al cielo e di nuovo scende in terra e riceve l’energia del superiore e dell’inferiore. Così tu avrai la gloria del mondo intero. Perciò ogni oscurità si allontanerà da te.
- Qui è la forza forte di ogni forza: perché essa vincerà ogni cosa sottile e penetrerà ogni cosa solida.
- Così il mondo fu creato.
- Da ciò verranno mirabili adattamenti, il cui modo è qui.
- E così io ho chiamato Ermes Trismegisto perché possiede le tre parti della Filosofia del mondo intero.
- Ciò che ho detto dell’operazione del Sole è completo.
Pierre A. Riffard, dottore in filosofia e in lettere, ha insegnato in Francia, nel Laos, nella Siria, nelle Nuove Ebridi, nella Polinesia francese e attualmente in Africa.
I Grandi Mistici
Autore/i: Levasti Arrigo
Editore: Nardini Editore
cura di Massimo Baldini, introduzione dell’autore.
pp. 200, Firenze
Arrigo Levasti è nato a Modena nell’aprile del 1886 ed è morto a Firenze nell’aprile del 1973. Segretario della prestigiosa Biblioteca Filosofica, collaboratore di importantissime riviste tra le quali «La Voce» e «Lacerba», corrispondente di insigni personalità del mondo culturale italiano del Novecento, tra cui Croce, Bonaiuti, Gemelli, pioniere degli studi sulla spiritualità in Italia, fondatore e presidente per circa vent’anni dell’«Amicizia Ebraico-Cristiana» fiorentina che fu la prima in Italia, Arrigo Levasti resta sicuramente una delle più eminenti personalità del mondo culturale italiano del nostro secolo. La sua eredità più preziosa è costituita dal lavoro di studio e di ricerca nel campo della spiritualità a cui sono legate non solo importanti pubblicazioni, ma anche un cospicuo patrimonio librario conservato nella Biblioteca di Spiritualità «A. Levasti», presso il Convento domenicano di San Marco in Firenze.
Massimo Baldini è ordinario di filosofia del linguaggio presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Perugia. Ha insegnato nell’Università di Siena e nell’Università di Bari Autore di numerose pubblicazioni, ha compiuto attente ricerche analitiche sul linguaggio mistico e sulle tematiche del silenzio dell’ascolto.
Introduzione
Nota bibliografica
Nota del curatore
ANTOLOGIA
CAPITOLO PRIMO
Clemente Alessandrino
CAPITOLO SECONDO
Origine
CAPITOLO TERZO
Gregorio di Nissa
CAPITOLO QUARTO
Evagrio il Pontico
CAPITOLO QUINTO
LO pseudo Macario
CAPITOLO SESTO
Diadoco di Fotice
Appendice
a cura di Fausto Sbaffoni, o.p.
Lo Spirito dell’India
Cinquemila anni di cultura indiana
Autore/i: Morretta Angelo
Editore: Editrice Aldiniana
prima edizione.
pp. 272, Roma
Angelo Morretta è nato a Odessa, in Russia, da padre italiano e da madre romena; si trasferì in Romania nel 1921 dove – con il pseudonimo di Dan Petrascincu – si affermò come romanziere e saggista.
Dal 1951, dopo varie e ricche esperienze intellettuali e di vita, si stabilisce a Roma, dove inizia la sua nuova attività: il suo primo libro scritto e pubblicato in Italia è La Resa dei Conti («Guanda» 1957, collana «Problemi d’oggi»), una testimonianza in termini saggistici sulle vicende personali e su un’intera generazione in travaglio tra «i due mondi»: da cui già affiora un superamento delle realtà in conflitto e una visione più ampia della vita e dei valori della storia che va sino alle esigenze cristiane e indù.
Negli ultimi dieci anni, si dedica interamente allo studio delle discipline dell’Induismo, appropriandosi del sanscrito, ecc., il cui frutto è il presente libro. Alla base di questo lavoro si trova dunque prima di tutto un intento di carattere culturale: l’autore vuole informare il lettore italiano, e si adatta quindi all’ambiente, con un linguaggio quanto mai chiaro e attuale, giacchè libri di questo tipo, di idee generali e di accorta divulgazione intorno ai princìpi dell’Induismo, mancano in Italia da molto tempo.
Veramente, la «riscoperta dell’India» è già quasi un fatto comune della cultura universale: ma troppi pregiudizi permangono. Il saggio si propone, appunto, di spianare la via ad una migliore comprensione di quella Tradizione che foggiò il modo di vita e di pensiero, di arte e di costume dei popoli della grande penisola, modo di vita che ha le sue sorgenti nelle antichissime espressioni poetico-metafisiche dei Veda, che gli Ariano-Indù portarono, or sono cinquemila anni, sulle valli dell’Indo e del Gange; e che anche oggi costituiscono la Tessitura più intima del loro animo, a discapito della industrializzazione di uno stato multinazionale che, dopo la liberazione, velocemente diventa moderno.
L’indubbia originalità del «fenomeno India» è testimoniata da una folta scelta di testi, commentati a loro volta nel significato generale secondo gl’indirizzi della nuova scienza dei miti e dei simboli dei «primitivi» tra i quali i Padri del sapere ariano-indù furono i più progrediti. Il libro si sofferma con insistenza sulla personalità di quegli autori dei Veda, i mitologici Poeti-Veggenti che, ai primordi del nostro kali-yuga, «udirono» la rivelazione trovantesi alle fondamenta della tradizione indiana e che sfocerà più tardi, attraverso le Upanishad, Sankara ecc., nella raffinatissima filosofia Vedanta. Questi Rishi primordiali, i Bramini-filosofi – piuttosto trascurati da altri studiosi – appaiono poeticamente ricostruiti sula la base degli stessi testi, tanto da acquistare quasi una corposità storica, un posto ben definito tra le grandi personalità che il genio ariano dette al mondo.
Accanto al miracolo Ebraico e al miracolo Greco, come disse il Renan, ecco dunque il miracolo India: antico e moderno, analizzato nei suoi concetti fondamentali, ancora difficilmente assimilabili dalla mente occidentale.
Giacché oggi i confini geografici. e sociali stanno per sparire, anche i confini culturali delle rispettive mentalità devono subire un deciso spostamento. Ma non solo geografico: anche tra il passato e il presente, la conoscenza deve smuoverei confini troppo semplicisticamente prestabiliti dalle correnti illuministiche e positivistiche che indicavano l’unità dell’uomo solamente nella prospettiva del futuro. L’Induismo, infatti, defalcato storicamente dal Buddhismo e da altre varie correnti, propone alla meditazione tale tipo di «unità» che le è proprio dalla preistoria fino ai nostri giorni.
Il manoscritto fu letto tra i primi (oltre ai già indicati sulla retrocopertina) dal compianto Raffaele Pettazzoni, il quale ne sottolineò non solo la seria conoscenza delle fonti, ma anche l’utilità, anzi l’urgenza culturale. Il saggio è da situare quindi tra il lavoro degli specialisti e quello dei divulgatori, puntando decisamente su quelle discipline che sempre più spesso richiamano l’attenzione delle più progredite menti occidentali. E d’altra parte, «Lo spirito dell’India» prelude a una nuova trattazione sull’India moderna, a cui attende l’autore.
«Il libro di Angelo Morretta è uno studio molto serio e approfondito, su una materia di estrema importanza culturale ed umana, che in Italia purtroppo è ancora quasi del tutto sconosciuta». (Alberto Moravia)
«Questo libro, rivolgendosi non alla cerchia degli specialisti, ma alla più larga sfera del pubblico colto, stimula una vasta classe di interessi umani, per la novità dell’argomento e per il modo suggestivo con cui tale argomento viene Trattato». (Ernesto De Martino)
«Vi ho imparato cose che non sapevo, sono stato condotto a pensare, o a ripensare vedendole da un altro angolo, cose che erano già in me. L’autore ha una funzione sua nella cultura italiana, in quanto si occupa di problemi che quasi nessuno tocca, e che la nostra cultura tende a sfuggire.
Sono entrato con l’autore nella selva della filosofia indiana; or mi sembra meno selva.
Prima, come quasi tutti, sapevo distinguere male l’essenziale dall’accessorio, l’originale del sovrapposto; adesso, non più. L’essere andato al centro di quel pensiero mi sembra il principale merito di questo libro. È tanto più importante, in quanto il pensiero indiano ‘e uno dei grandi componenti del mondo moderno; inoltre si può conciliare, unico forse tra i pensieri di carattere religioso, con dottrine sociali ed economiche che sembrano, ad un osservatore superficiale, inconciliabili, rimanendo su un diverso piano. Questo appare chiarissimo nel presente libro, e mi sembra che nessuno finora l’abbia indicato in modo così persuasivo». (Guido Piovene)
La Storia Segreta del KGB
Le operazioni internazionali del servizio di spionaggio più famoso e temuto del mondo
Autore/i: Andrew Christopher; Gordievskij Oleg
Editore: Rizzoli
prima edizione, introduzione degli autori, traduzione di Piero Spinelli e Gabriella Manna.
pp. 854, 1 cartina geografica e nn. ill. b/n, Milano
Dall’eredità zarista a Lenin, dal terrore e dalle vendette di Stalin ai giorni nostri, Gordievskij (in collaborazione con lo storico Christopher Andrew) rievoca tutte le principali operazioni internazionali dei servizi segreti sovietici, ricostruendo la loro evoluzione attraverso sigle misteriose (Čeka, GPU, OGPU, NKVD, MGB, MVD) fino all’attuale KGB: il potentissimo «Servizio per la Sicurezza dello Stato», forte di oltre 600.000 uomini e di infinite, insospettabili fonti, dotato di armi e tecnologie sofisticatissime. Nel descrivere i successi (ma anche i fallimenti) dell’intelligence sovietica, Andrew e Gordievskij riescono inoltre a illuminare i rapporti di questa formidabile macchina con il potere politico che ne ha dettato le linee strategiche e imposto gli obiettivi.
«La storia segreta del KGB» offre una serie di clamorose rivelazioni sui grandi misteri dello spionaggio internazionale e nuove informazioni su episodi chiave del recente passato fino agli anni recentissimi dell’attentato al Papa, dell’abbattimento del Jumbo coreano, dell’avvento di Solidarność, nonché all’esame delle possibili reazioni del KGB di fronte al nuovo corso di Gorbaciov.
Christopher Andrew, professore di Storia a Cambridge, è tra i massimi esperti mondiali di intelligence. È autore tra l’altro di «Secret Service» (1985), sulla storia dei servizi segreti britannici.
Oleg Gortlitvskij, colonnello del KGB, in Occidente dal 1985, è consulente del periodico Intelligence and National Security.
Del come Riconoscere i Santi
Autore/i: Cappa Bava Luigi; Jacomuzzi Stefano
Editore: SEI – Società Editrice Internazionale
prefazione e illustrazioni di Gigi Cappa Bava.
pp. 264, interamente e riccamente illustrato b/n, Torino
Togliere i santi dal mucchio indifferenziato in cui si presentano di solito in tanti secoli di gloriosa iconografia.
Leggere un quadro nella sua verità e nelle intenzioni dell’autore e del committente.
Rendersi conto della storia individuale – spesso leggendaria del personaggio, degli oggetti e degli ambienti che la realtà o la leggenda gli hanno posto attorno. Fare di tipi informi persone vere, che il disegno fissa nei tratti essenziali e la parola scritta nella vicenda terrena e nel destino eterno.
È l’ambizione di questo libro, la sua attrattiva, la sua simpatica, estrosa eccezionalità.
Gigi Cappa Bava è nato nel 1929.
Ingegnere, ha studio di progettazione a Torino. Ha collaborato con suoi disegni a molti giornali e ha illustrato vari libri per grandi e piccoli.
Stefano Jacomuzzi, ordinario di Storia della Letteratura italiana moderna e contemporanea presso l’Università di Torino, è autore di studi su Dante, la letteratura del Cinquecento, Alfieri, Manzoni, il teatro borghese dell’800 e la letteratura garibaldina, la poesia del primo novecento e la narrativa degli anni Trenta. È anche autore del romanzo Un vento sottile e di una Storia delle Olimpiadi.
I Gesti・Origini e Diffusione
Autore/i: Morris Desmond; Collett P.; Marsh P.; O’Shaughnessy M.
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, prefazione e introduzione degli autori, traduzione di Paola Campioli.
pp. 364, Milano
Quanti di noi si sono trasformati in astuti cacciatori di gesti, alla ricerca dei loro significati nascosti, dopo aver letto i libri di Desmond Morris? Lo studioso inglese ci ha insegnato a riconoscere la forza espressiva di questo linguaggio non verbale, la tessitura di movimenti che accompagnano la comunicazione fra esseri umani, un linguaggio persino più ricco e utile di quello delle parole.
La caccia, l’accoppiamento, la conquista del territorio, la fuga dinanzi al nemico… Sono tutti atteggiamenti segnalati in modo preciso e inequivocabile dai nostri gesti.
I risultati di questa nuova ricerca, attuata in collaborazione con Peter Collett, Peter Marsh e Marie O’Shaughnessy, consentono di tracciare una vera e propria mappa dei gesti più comuni, in tutte le loro varianti di significato: incrociare le dita può significare buona fortuna, ma anche fine di un’amicizia…
Al termine di questa indagine «sul campo», condotta in 24 paesi deII’Europa e del Mediterraneo, alla scoperta dell’evoluzione storica e della diffusione geografica dei 20 gesti esaminati, siamo in grado di riconoscere attraverso queste azioni cosi famigliari una precisa struttura del comportamento umano.
Desmond Morris, nato nel 1928, dopo aver studiato zoologia all’Università di Birmingham ha fatto parte del celebre gruppo di ricerche del prof. Tinbergen a Oxford, conseguendo anche una laurea in filosofia.
Dal 1959 al 1967 è stato direttore della Sezione Mammiferi dello Zoo di Londra. Nel 1967 ha pubblicato La scimmia nuda (otto milioni di copie in ventitré lingue); tra gli altri suoi libri di successo Lo zoo umano (1970), Il comportamento intimo (1972), L’uomo e i suoi gesti (1978), La mia vita con gli animali (1980), La tribù del calcio (1982).
Peter Collett è ricercatore presso il Dipartimento di psicologia sperimentale dell’Università di Oxford e ha curato Social Rules and Social Behaviour.
Peter Marsh, sociopsicologo, dirige il Centro ricerche sulla violenza presso lo stesso Dipartimento e ha scritto, tra l’altro, The Illusion of Violence.
Marie O’shaughnessy, linguista, studiosa di sociologia e assistente sociale, collabora ai programmi speciali della BBC.
La Luna – Movimenti, Configurazioni, Influenze e Culto
Autore/i: Fresa Alfonso
Editore: Editore Ulrico Hoepli
prima edizione, prefazione di Giorgio Abetti, premessa e avvertenza dell’autore.
pp. XXII-364, 127 illustrazioni di cui 54 tavole f.t., Milano
Sommario:
Parte prima
Movimenti della Luna e fenomeni ottici
- Capitolo I: La Luna satellite della Terra
- Capitolo II: Le rivoluzioni e l’orbita della Luna
- Capitolo III: Rotazione. Librazioni. Distanza. Dimensioni della Luna
- Capitolo IV: Fenomeni ottici
- Capitolo V: Il calendario
- Capitolo VI: Eclissi
- Capitolo VII: Predizione degli eclissi. Determinazione delle longitudini
- Capitolo VIII: La Luna nelle varie stagioni
- Capitolo IX: Oscillazione dell’asse terrestre. Perturbazioni del moto lunare.
- Capitolo X: Caduta della Luna
Parte seconda
Selenografia (topografia lunare)
- Capitolo XI: Topografia lunare
- Capitolo XII: Costituzione vulcanica della Luna
- Capitolo XIII: Le incognite della Luna
Parte terza
Influenze lunari
- Capitolo XIV: Maree oceaniche, atmosferiche, solide
- Capitolo XV: Influenze lunari sull’agricoltura
- Capitolo XVI: Influenze della Luna sulla biologia generale dell’uomo e degli animali
Il Mestiere di Regista
Autore/i: Gherassimov S.; Ciaureli M.; Pudovkin V.; Raisman I.; Roscial G.; Borissov A.
Editore: Fratelli Bocca Editori
prefazione di U. Barbaro, traduzione di P. Zveteremich.
pp. 404, XVI tavv. b/n, Milano
A far intendere la portata e l’importanza di questa opera, che è la più recente della cinematografia sovietica, e che tratta i problemi più importanti della regia come sono vissuti dalla lunga esperienza di artisti che modestamente si dichiarano uomini di mestiere, basterà riportare il sommario.
Gherassimov tratta particolarmente l’elaborazione della sceneggiatura e la sua realizzazione, mettendo a fuoco il rapporto tra il testo e il film.
Ciaureli si occupa della forma figurativa del film e particolarmente del colore.
Pudovkin tratta del lavoro dell’attore nel cinema in rapporto al sistema di Stanislavski: è l’ultimo saggio del grande regista, recentemente scomparso, Fondamentale per quanti si interessano alla recitazione cinematografica e per tutti coloro che vogliono studiare la personalità di regista e di teorico di Pudovkin.
Raisman parla della sua esperienza di lavoro particolarmente rispetto al film biografico. Il grande attore Borissov nel capitolo sulla scena e sullo schermo analizza le differenze tra la recitazione teatrale e quella cinematografica.
Il libro è tradotto da Pietro Zveteremich ed ha una introduzione di Umberto Barbaro che mette a fuoco i problemi attuali della cinematografia sovietica.
Numerose sono le illustrazioni dei più importanti film prodotti dall’U.R.S.S. dalla fine della guerra ad oggi.
La Casa Editrice Bocca, che già da tre anni pubblica la «Rivista del Cinema Italiano» diretta da Luigi Chiarini, affermatasi subito come la più seria pubblicazione periodica di studi cinematografici, ha iniziato una Collana di volumi diretta dallo stesso Chiarini che, oltre ad essere uno dei maggiori critici e studiosi di risonanza internazionale, è certamente quello che ha maggiore esperienza nel campo dell’editoria cinematografica. Si deve, infatti, a lui lo sviluppo anche in Italia di questo settore, il cui primo impulso è stato certamente dato da quelle edizioni di «Bianco e Nero» che tutti ricordano, e che per prime fecero conoscere al nostro pubblico gli scritti dei maggiori teorici da Bàlazs a Pudovkin, da Eisenstein a Spottisood, da Barbaro allo stesso Chiarini. Una collana da lui diretta è, dunque, garanzia non solo del valore delle singole opere, ma di organica struttura.
La collana di studi cinematografici sarà pubblicata dalla Bocca con continuità e regolarità, e i suoi volumi saranno fondamentali non solo per tutti coloro che si occupano di storia, tecnica e critica del film, ma anche per ogni uomo di cultura che voglia essere informato sugli aspetti artistici, culturali, scientifici, didattici e politici di un’espressione così importante e tipica della società moderna.
Le accurate bibliografie e le numerose illustrazioni nei vari volumi ne completeranno il valore di informazione e documentazione.
E già stato pubblicato il primo volume dovuto al Chiarini: Il film nella battaglia delle idee, e sono imminenti le biografie di Charlie Chaplin dell’Huff, di Eisenstein della Seton, e di René Clair dovuta a Charensol e Régent; oltre la sceneggiatura della Corazzata Potiomkin, il celebre film di Eisenstein.
E così Via, all’Infinito
Logica e antropologia
Autore/i: Virno Paolo
Editore: Bollati Boringhieri Editore
introduzione dell’autore.
pp. 224, Torino
Problematico, instabile, plastico, pericoloso: la sua storia naturale attesta al di là di ogni dubbio che l’animale umano è, costitutivamente, tutto questo. Ma niente come il requisito biologico che lo distingue dalle altre specie, ossia la capacità di articolare suoni provvisti di significato, è oggetto di visioni che ne semplificano l’irriducibile e perturbante ambivalenza. Se negli auspici dei teorici cuorcontenti il linguaggio infatti si presta di buon grado a comporre i conflitti, agli occhi dei disincantati – di cui Hobbes è il capostipite – si riduce a strumento aggressivo, «tromba di guerra e di sedizione». Da filosofo del linguaggio che riflette da tempo nel solco di un’antropologia materialistica, Paolo Virno fa leva invece proprio sulle strutture del pensiero verbale che più sfuggono alla rigidità degli opposti. Gli interessano in particolare i dispositivi logici capaci di esibire la giuntura tra regioni astratte e ambito percettivo-pulsionale, e quindi di gettar luce sulla trama delle passioni umane. Un dispositivo fondamentale è il regresso all’infinito, in base al quale ci chiediamo il perché di qualcosa, e poi il perché del perché, e così via in un risalimento senza fine. Inclini a tale vortice per attitudine mentale e prassi, noi viventi dotati di parola sappiamo però interrompere in diverse maniere la marcia a ritroso, ed è uno dei gesti che ci caratterizza in quanto uomini.
Ancora una volta, il linguaggio assume la duplice valenza etica di rischioso squilibrio e forza che trattiene dal baratro.
Paolo Virno insegna Filosofia del linguaggio all’Università di Roma Tre. Tra i suoi saggi: Grammatica e moltitudine. Per una analisi delle forme di vita contemporanee (2002), Esercizi di esodo. Linguaggio e azione politica (2002) e Convenzione e materialismo. L’unicità senza aura (2011). Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato: Il ricordo del presente. Saggio sul tempo storico (1999), Quando il verbo si fa carne. Linguaggio e natura umana (2003), Motto di spirito e azione innovativa. Per una logica del cambiamento (2005) e E così via, all’infinito. Logica e antropologia (2010).
Gatto, Amico, Mago
Titolo originale: Gottin Katze das magische tier an unserer seite
Autore/i: Golowin Sergius
Editore: Rusconi
prima edizione, prefazione dell’autore, traduzione dal tedesco di Aldo Audisio, in sovraccoperta: Josy Lussaud, “Bastet”, 1989.
pp. 296, nn. illustrazioni b/n, Milano
Gli occhi del gatto sono finestre aperte su altri mondi: il detto popolare indica la facoltà del gatto di presentarsi come simbolo dello spirito fiabesco, guida per vagabondaggi onirici, sentiero che conduce verso inimmaginabili spazi cosmici.
Sergius Golowin in questo libro di rara eleganza e piacevolezza compie un’esplorazione originalissima della storia del gatto, o meglio, del gatto nella storia. Nessun altro animale è stato tanto tenuto in considerazione, a volte venerato, a volte temuto, quanto il gatto. Tenero micio o piccola fiera?
L’essenza del Felis Catus sfugge a questa polarità, anche se vi oscilla. Il fatto è che l’uomo è sempre stato portato a vedere nel gatto qualcosa “oltre” il gatto. Amico, mago: quali misteri si sono voluti cogliere dietro il suo sguardo enigmatico? Golowin ci offre uno studio molto brillante sui ruoli via via attribuiti al gatto nei secoli: demonizzato o adorato, visto come parente del diavolo o come emanatore di fluidi benefici, deificato dagli Egizi, si fa nume tutelare dell’antica religione indiana, accompagna Diana nelle battute di caccia, percorre i cieli del Nord trainando il carro della dea dell’amore, la bella Freya.
Le fonti alle quali attinge Golowin sono molteplici: i racconti popolari eurasiatici, la favolistica del Settecento, il folklore scandinavo, oltre alle scoperte di alchimisti, medici medioevali, parapsicologi, etologi. Golowin arricchisce il suo prodigioso repertorio di notizie con le esperienze personali e le filastrocche ucraine ascoltate dalla viva voce della nonna. Gatto, amico, mago, soffuso di un dolce e raffinato humour, emana una luce speciale, analoga a quella che sprizza dalle iridi feline. Secondo Golowin, l’odierno ritorno al culto del gatto è una vittoria contro le scienze «materialistiche» e un segno del rinnovato interesse per la conoscenza spirituale e metafisica della realtà.
Sergius Golowin, nato nel 1930 a Praga durante una sosta dei genitori in fuga dalla Russia stalinista, ha trascorso la massima parte della giovinezza in Svizzera, patria della madre, ma la sua vita è stata segnata soprattutto dal lungo soggiorno nella Pargi del dopoguerra, dove il padre lo introdusse nei circoli bohémien di Cocteau, Sartre e Céline. La nascita in una famiglia di tradizione secolare gelosamente custodita e la passione per la storia culturale europea e asiatica lo spinsero alla professione di archivista e bibliotecario. La spontanea passione per i gatti lo indusse però ad affrontare in autonomia le prove letterarie. Numerosi scritti sulla sapienza tramandata dalle tradizioni hanno imposto Sergius Golowin all’attenzione internazionale.
Prefazione
I. Sei specchi della dea
1) L’anima felina dell’Egitto
- Il vittorioso gatto maschio solare
- Il Nilo scorre in Europa
- Un paradiso di fratelli e sorelle
2) La dea gatto indiana e i suoi figli
- Fedele guardiano della felicità famigliare
- Celebrazione della madre divina
- Il gatto nel cielo d’oro
3) Beniamini della cacciatrice Artemide
- Fuga nella pelle felina
- Il crepuscolo degli antichi dei
- Heinrich Heine cerca Diana
4) Freya vola su un tiro di gatti
- Il ringraziamento di Frau Holle
- L’animale delle maghe
- Chi difende gli eroi delle fiabe?
5) Il gatto maschio sull’albero cosmico
- Amico delle bambinaie russe
- Visita a Baba-Jaga nella casa nel bosco
- A scuola del gatto
6) Rinascita celtica
- Visita alla madre di tutte le trasformazioni
- Il fuoco nel pelo
- Tesori celtici oppure luoghi pieni di energia?
II. A passi felpati lungo la storia della cultura
1) Visita alla Madre di Dio a Betlemme
- Leggende di gatti dei primi tempi cristiani?
- Nella Chiesa dei santi amici dei gatti
- La religione dell’amore per gli animali
2) I popoli cercano nuove frontiere
- Visita al gatto del Profeta
- Le foreste dominano il medioevo
- Nel regno dei principi dei ghepardi
3) Il “bacio del gatto” nella zona alpina
- Il sentiero del gatto che porta alle nozze
- Vagabondaggi notturni dell’amore
- Sulle montagne sopravvive la libertà
4) Il rococò scopre la fiaba
- Storie del castello dei gatti
- Oasi per la diversità proscritta
- Magia egizia nei salotti parigini
5) Risorge il mondo delle leggende
- Donne pantera per i mass media
- Fantasie fumettistiche
- Il ritorno della grande dea gatto
III. Scienza magica della natura
1) Di fantasmi per le case e di gatti fra pietre e macerie
- Bussano a capanne e castelli
- Guardiani dei luoghi sacri
- Amabili fantasmi portafortuna
2) La “New Age” scopre il genio felino
- Vincoli famigliari magici
- Come procurarsi un devoto spirito domestico
- Come allevare un gatto portafortuna
3) Guardiani agli ingressi dei regni dei sogni
- Tecniche della migrazione notturna dell’anima
- Biglietto per il viaggio nel tempo
- Là dove è tutta un’avventura
4) Migrazione dell’anima per tutti i mondi
- Scorribande nel regno dei gatti
- Viaggio nei ricordi
- I gatti del Buddha
5) Simboli della natura
- Nel cerchio sacro dell’anno
- Il Natale e gli animali
- Il gatto nella Notte Santa
IV. Sentieri segreti dell’antica arte medica
1) Protezione dai demoni delle epidemie
- Ratti e germi di malattia
- Le streghe come guaritrici
- Maltrattamenti dei gatti, colpa ed espiazione
2) Toccasana per il soprasensibile
- Gioielli portafortuna
- La lince e la sua pietra energetica
- Medicina felina e alchimia
3) Il mondoi selvatico è una farmacia
- La pianta che fa brillare la criniera
- Dall’erba gatta il furore della tigre
- La pianta che combatte la malinconia
4) Sulla “elettricità” del gatto
- La salute dei raggi
- Effetti nel tempo e nello spazio
- Guardiani delle correnti telluriche invisibili
V. Insieme nel presente e nel futuro
1) Il mio gattone è il mio psichiatra
- Rimedio principe alla malinconia
- Terapia affettuosa
- Geni domestici e parto indolore
2) L’enigma del calore vitale
- La scoperta delle zitelle inglesi
- Meditare in solitari boschi di montagna
- Architettura in sintonia con la Natura
3) Cavalcare la tigre nell’intimità della casa
- Incontro con l’eterno
- Pratica dei viaggi dell’anima
- Vacanze nell’”altra realtà”
4) Compagno di giochi della mia fantasia
- Qual’è il gatto che fa per me?
- Significato del colore del pelo
- Affinità astrologiche
- Tutte le strade dell’uomo portano alla sfinge
Abbreviazioni
Annotazioni bibliografiche
Provenienza delle illustrazioni