Libri dalla categoria Storia Egizia
La Religione Oggi
Un approfondito dibattito di scienziati, teologi e filosofi sul significato della religione nel mondo moderno e sulle nuove forme di religiosità
Autore/i: Autori vari
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, a cura di Donald R. Cutler, traduzione di Elena Baffi, Marina Bianchi e Mario Spinella, titolo originale: The Religions Situation.
pp. 392, Milano
Di fronte al rapido evolversi della prospettiva religiosa che ha caratterizzato la situazione spirituale e morale di questi anni, e che anche per gli anni ’70 promette di mantenersi di grande attualità, l’aggiornamento sui problemi di fede ed etici è un elemento indispensabile di maturazione culturale e di meditazione. La religione oggi presenta la sintesi di questa esperienza morale, che non coinvolge soltanto questioni ecclesiastiche o teologiche, ma si estende all’intera tematica della convivenza umana. I rituali, la sperimentazione dei nuovi gruppi religiosi, l’integrità spirituale e fisica dell’uomo minacciata da più parti, i movimenti rivoluzionari e di contestazione, il potere negro ecc. sono esaminati nell’ambito delle nuove esperienze religiose e delle più radicali esigenze etiche della società. Contribuiscono a questo volume autori tra i più qualificati nei campi filosofico, sociale, teologico, antropologico, morale quali Marcuse e Julian Huxley, Erikson e lorenz, Steeman e Harding, Fletcher e McCabe e altri.
Saggi di: Clifford Geertz, Theodore M. Steeman, Herbert McCabe, Robert McAfee Brown, Guy E. Swanson, Philip E. Slater, Konrad Lorenz, Julian Huxley, Erik H. Erikson, Edward Shile, Arthur J. Dick, Joseph Fletcher, Herbert Marcuse, Vincent Harding.
La religione come sistema culturale (Clifford Geertz)
La chiesa sotterranea (Theodore M. Steeman)
Sacerdozio e rivoluzione (Herbert McCabe)
Ecumenismo laico: un orientamento per il futuro
Laicità moderna (Guy E. Swanson)
I processi religiosi dei gruppi sperimentali (Philip E. Slater)
Sul rituale
Prefazione (K. Lorenz, J. Huxley, E. H. Erikson, E. Shils)
Rituale e sopravvivenza (Konrad Lorenz)
Il rituale nelle società umane (Julian Huxley)
Lo sviluppo della ritualità (Erik H. Erikson)
Riti e crisi (Edward Shils)
Fattori religiosi e problema della popolazione (Arthur J. Dick)
Il vergognoso spreco di tessuti umani (Joseph Fletcher)
L’aggressività nella società industriale sviluppata (Herbert Marcuse)
La religione del Potere Negro (Vincent Harding)
Il Quadrato Magico dei Vampiri di Adriano Graziotti
E altre Opere • Cattolica 2 luglio – 6 agosto
Autore/i: Autori vari
Editore: Centro Culturale Polivalente / Galleria Comunale S. Croce
pp. 56, riccamente illustrato a colori e b/n, 1 tavola a colori ripiegata f.t., Cattolica
Sommario:
Adriano Graziotti, Nota biografica
Adriano Graziotti artista matematico, Enrico Gamba
I poliedri di Adriano Graziotti, Wilma Gamba
Un’interpretazione museologica per una collezione di poliedri, Wilma di Palma
Lo fa il computer il più grande quadrato magico, Giampaolo Dossena
Fra questi numeri abita un vampiro, Giampaolo Dossena
Il quadrato magico nei secoli, Adriano Graziotti
Gli enigmi cinesi
Quadrati magici in oriente
I quadrati magici in Europa
Il panquadrato magico dei vampiri
Bibliografia
Tavole
Rivolta Contro il Mondo Moderno
Autore/i: Evola Julius
Editore: Edizioni Mediterranee
introduzione dell’autore.
pp. 464, Roma
La ripresentazione di questo libro, da molti considerato come l’opera principale dell’Autore, ha una doppia ragione. Anzitutto esso attesta che già trentacinque anni or sono (il libro essendo uscito nella prima edizione nel 1934, in Germania nel 1935) in Italia era stata bandita contro la civiltà attuale una rivolta che va assai oltre le varie «contestazioni» disordinate e anarcoidi oggi tanto in voga. In secondo luogo questa rivolta era veramente «globale» nel senso che non si hanno in vista gli ultimi aspetti del mondo moderno, la «società dei consumi», la tecnocrazia e tutto il resto ma si va assai più nel profondo, si risale alle cause, si indicano i processi che hanno esercitato già da tempo un’azione distruttiva su ogni valore, ideale e forma di organizzazione superiore dell’esistenza.
Il libro non si esaurisce in una polemica senza centro, anzi la «rivolta» viene proposta al lettore solo come una conseguenza naturale dopo che, con uno studio comparato abbracciante le civiltà più varie, viene indicato ciò che nei diversi domini dell’esistenza può rivendicare un carattere di normalità in senso superiore: così per lo Stato, la legge, l’azione, la concezione della vita e della morte, il sacro, le articolazioni sociali, il sesso, la guerra, ecc., oltre a quelle vie che erano state già indicate per condurre l’individuo al di là dalla condizione umana anziché ridurlo a poco a poco ad un essere senza volto, a una parte sempre più dipendente di un collettivo in un mondo assurdo, dominato dalla materia e dall’economia, perseguente solo forme di un benessere ottuso da animale umano; Già al suo uscire vi è stato chi poté giudicare il libro come «un’opera il cui significato eccezionale si paleserà chiaramente negli anni che vengono. Chi lo legge si sentirà trasformato e guarderà all’Europa con un altro sguardo» (il noto scrittore e poeta Gottfried Benn).
Altri vi ha visto la presentazione di «contenuti spirituali originali che sovrastano la nostra età oscura e incitano alla riconquista di un mondo e di una civiltà da uomini non spezzati» (J. von Kempski). Il far sentire che oggi nulla può conferire ad un atteggiamento spirituale un carattere così integralmente e violentemente rivoluzionario quanto il riferimento alle origini. è un aspetto assai importante del libro.
Esso, infine, potrà interessare una vasta cerchia di lettori anche perché nel ricostruire ciò a cui il mondo moderno deve la sua nascita e il suo volto vengono considerati lo spirito e lo svolgimento di molte civiltà d’Oriente e d’Occidente secondo punti di vista nuovi e suggestivi, in una visione d’insieme nella storia.
Circa questa parte dell’opera, è stata giudicata «stupefacente la sicurezza delle conoscenze, la qualità e la quantità delle documentazioni», mentre altri ha potuto scrivere: «Evola espone le sue idee in un modo che trascina. Vi sono punti di una forza magica, nel suo libro».
Chin P’Ing Mei – 2 Volumi
Romanzo erotico cinese del secolo XVI
Autore/i: Anonimo
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore
Nuova edizione accresciuta a cura di Olimpio Cescatti, a cura di Piero Jahier e Maj-Lis Rissler Stoneman, introduzione di Arthur Waley, in copertina: tomo 1 • Passione dei nobili, dipinto cinese su seta, XVI secolo – tomo 2 • Acquerello su seta, Anonimo.
vol. 1 pp. XXI-458, vol. 2 pp. 459-932, Milano
Le relazioni letterarie con la Cina, da che si dischiuse all’Europa la conoscenza dei monumenti di quella civiltà, forse mai hanno avuto un tramite cosi ingente quale il romanzo che qui si presenta per la prima volta in edizione economica. Il Chin P’ing Mei è una costruzione letteraria famosa in Cina e fuori della Cina, di un autore del XVI secolo non ben individuato, se non in gustosi tratti leggendari (alla stesura del romanzo avrebbe presieduto un pazientissimo intento di vendetta), che con stupefacente vis narrativa ha dato alla letteratura mondiale una storia, o meglio una serie di storie che – da noi – costituirebbero, senza esagerazione, materia di una cinquantina di romanzi. Tema del libro e la vicenda di Hsi-Mên, inesausto protagonista di una fitta esistenza dedita all’affermazione, elementare quanto raffinata, del piacere. Dissolutezza e disinvoltura, non disgiunte da corruttela e criminalità vera e propria, tratti non estranei alle classi dominanti di cui Hsi-Mên fa parte, sono le caratteristiche, assieme a un’innegabile simpatia, di un’impresa esistenziale che coinvolge, com’è logico, una serie di mogli e amanti, di concubine e di ancelle; e inoltre tutta una folla di servi, complici, parassiti, manutengoli, funzionari, militari, monaci, monache, ragazze-fiore, ruffiani e ruffiane, non tutti, beninteso, arresi all’iter libertino del protagonista. Il quale, del resto, come vuole la morale e qualche volta anche la vita, sconta la sua monocroma furia di gaudente con una fine immatura, di esemplare tragicità.
L’intento morale del grande romanzo non è stato preso, va da sé, a pretesto e schermo (sarebbe stato ipocrita a dir poco) della restaurazione,…per questa edizione accresciuta, di tutte le scene erotiche censurate nella prima edizione italiana. Si e voluto piuttosto, e semplicemente, dar integrale conto al lettore del realismo mirabile e potente del Chin P’ing Mei. Il quale lettore, confidiamo, potrà scoprire come l’insistita e variegata rappresentazione dell’eros sia in fondo la cifra di una concezione della vita che riporta noi europei a quell”‘aura” già altrimenti apprensibile dai grandi esempi letterari del nostro retaggio classico, a quelle epoche cioè in cui ad Eros, secondo una nota sentenza, non era stato ancor fatto trangugiare il veleno.
L’Ermetismo di Dante
Autore/i: Cerchio Bruno
Editore: Edizioni Mediterranee
introduzione dell’autore.
pp. 264, ill. b/n, Roma
A fianco della dantistica “ufficiale”, interessata specificatamente all’indagine letteraria, estetica, filosofica e filologica, si è ormai da tempo sviluppata una corrente dedita allo studio degli aspetti reconditi ed esoterici dell’opera dell’Alighieri. Già Ugo Foscolo, iniziatore della moderna critica di Dante, colse l’esistenza di significati nascosti nella Commedia, della quale parla come di una profezia esposta in un “sistema occulto”, tuttavia, il primo vero contributo in questa direzione venne dal poeta Gabriele Rossetti, probabilmente iniziato in qualche società d’ispirazione rosacrociana. In direzione diversa, ma pur colma d’interesse, vanno ricordati gli studi del Pascoli, volti a restituire con sottili argomentazioni il simbolismo occulto della Commedia. Ma l’Autore che approfondì maggiormente taluni aspetti dell’opera dantesca fu Luigi Valli, che ne sviluppò soprattutto una lettura in chiave segreta e settaristica. Né va dimenticato il saggio di Guénon dedicato all’esoterismo di Dante, malgrado risenta di notizie e idee di seconda mano, e offra pochi spunti originali. La critica ufficiale, rifiutandoli in toto, accomunò tutti questi studi sotto un’etichetta esoterica, che essi però non possiedono, dal momento che il loro difetto è proprio una carenza di esoterismo, in quanto mancanti di una vera completezza teorica; e neppure le speculazioni simmetrico-simbolistiche, a loro volta, chiariscono a sufficienza il fine – indubbiamente iniziatico – di tali simboli e simmetrie. Tali precedenti hano spinto Bruno Cerchio, noto musicologo, nonché studioso della materia “ermetica”, a dare una sua interpretazione degli aspetti ermetico-esoterici dell’opera di Dante. Egli affronta il tema in modo nuovo, stimando che nell’indagine sugli aspetti simbolici di un’opera il rapporto cosciente fra creazione e creatore è solo uno degli elementi in causa, dal momento che l’uso di simboli coinvolge meccanismi che superano l’intenzionalità dell’autore, dato il carattere di universalità proprio di un tal genere di arte. L’ermetismo risulta prezioso per definire gli aspetti esoterici di Dante, in quanto fu l’unica scienza tradizionale che in Occidente poté conservare pressoché inalterata la complessa struttura simbolica dei procedimenti iniziatici. Nella sua analisi critica, l’Autore passa in rassegna successivamente la Vita Nuova, le Rime e la Commedia, svelando di ciascuna opera gli elementi che la caratterizzano.
Bruno Cerchio è un esperto musicologo, diplomato in Composizione presso il Conservatorio di Milano e laureato con lode in Filosofia all’Università di Torino con una tesi sull’esoterismo musicale di Skrjabin. Sue composizioni sono state eseguite in importanti stagioni concertistiche italiane. All’attività musicale alterna l’interesse per l’esoterismo di cui questo libro – Simbologia astrologica (Edizioni Mediterranee, 1981) e la curatela di Atalanta Fugiens di Maier – sono vivida testimonianza.
L’Eredità della Natura
«Mai, proprio mai, gli insegnamenti della natura sono stati in contrasto con la saggezza» (Johann Christoph Friedrich von Schiller)
Autore/i: Carrighar Sally
Editore: Rizzoli
prima edizione, prefazione dell’autrice, traduzione di Marina Valente, illustrazioni di Rachel S. Horne.
pp. 280, nn. illustrazioni b/n, Milano
L’etologia, la nuova scienza che studia il comportamento degli animali, non solo ha superato concezioni che attribuivano agli animali caratteristiche che questi non hanno mai possedute (o negavano doti che in realtà si sono rivelate peculiari di certe specie), ma ha riproposto in termini nuovi e con un’abbondanza di prove e di materiale documentario in passato impensabile, il grosso problema delle relazioni esistenti tra il comportamento umano e quello animale. In questi ultimi quindici anni, numerosi etologi, armati soltanto dei propri strumenti di osservazione, hanno girato il mondo studiando innumerevoli specie di animali nel loro habitat naturale. In base alle moderne tecniche di ricerca, oltre che alle proprie personali osservazioni, Sally Carrighar ha potuto inquadrare in modo estremamente realistico i complessi aspetti della vita degli animali allo stato libero, i loro rapporti con i membri della stessa specie i loro costumi sessuali, i problemi connessi all’alimentazione e all’allevamento della prole. Riallacciandosi a Darwin e all’evoluzionismo, l’autrice si è soffermata di volta in volta su animali diversi (dagli invertebrati ai mammiferi superiori) senza seguire un unico filo conduttore, ma cogliendo gli aspetti più interessanti della loro vita e non mancando, quando se ne presentava l’occasione, di mostrare i punti di contatto con il comportamento umano. Opera del tutto «realistica», L’eredità della natura risulta avvincente quanto un lavoro di fantasia, sia per l’estrema varietà degli animali studiati (spesso sconosciuti in Europa), sia per l’originalità delle loro abitudini, che a volte hanno quasi un sapore di favola. Ha inoltre il merito di insegnarci ad amare e a rispettare un mondo al quale anche noi abbiamo appartenuto e di cui, per troppo tempo e troppo spesso, scrittori, esploratori, cacciatori, ci hanno dato una falsa immagine.
Sally Carrighar è nata a Cleveland, Ohio, e vive attualmente in una cittadina del New Jersey, non lontana da New York. Specializzatasi in biologia a Wellesley, raggiunse di colpo la fama con la pubblicazione del suo primo libro, One Day on Beetle Rock, nel 1944. Due anni dopo uscì One Day at Teton Marsh. Negli anni che vanno dal ’50 al ’60 andò a vivere in Alaska, dove scrisse un bestseller, Icebound Summer. Successivamente pubblicò Moonlight at Midday, Wild Voice of the North e un romanzo, The Glass Dove.
Si è dedicata per anni all’osservazione degli animali nel loro habitat naturale, compiendo lunghissimi viaggi, dalle terre artiche alle foreste tropicali. Ha ricevuto due volte il premio Guggenheim.
Teoria e Prassi delle Libertà di Religione
Autore/i: Autori vari
Editore: Società Editrice Il Mulino
con premessa.
pp. 756, Bologna
Di poche idee, come di quella di solito indicata con la formula «libertà religiosa», si può dire che raccolgano tanta convergenza di consensi: sino a costituire ai nostri giorni una sorta di «patrimonio giuridico comune», di cui sono partecipi i più diversi ordinamenti. Eppure quella formula, nata nei sistemi di derivazione ideologica liberale e poi diffusasi dovunque, vien a esprimere, nei diversi ordinamenti in cui è chiamata ad operare, contenuti normativi differenti, talora in qualche misura confligenti. Essa, nonché essere passibile d’una e d’una sola interpretazione, ottiene o questo o quel significato precettivo a seconda dei valori ideologici che presiedono all’uno o all’altro ordinamento. Inoltre il suo valore operativo non rappresenta un che di astratto, che abbia rilievo in sé e per sé, ma un qualcosa che dev’essere valutato in relazione all’entità concreta di ciascun ordinamento, alla realtà politica e sociale delle singole comunità (civili e religiose) che di ciascun ordinamento costituiscono il sostrato umano. Sicché il valore reale della «libertà religiosa» – ma sarebbe più esatto parlare delle libertà in materia religiosa: «libertà di religione», «libertà di religione e verso la religione», «libertà nella religione», «libertà dalla religione», eccetera – è dato dal suo modo effettivo di operare nella realtà viva dei rapporti comunitari, quali si atteggiano di fatto in dipendenza del concorso o dello scontro di molteplici energie sociali. E quindi può accadere (non diversamente del resto dal caso di tutte le altre libertà civili) che, ad onta delle norme di presidio, l’organizzazione di vita societaria sia tale da impedire, nelle cose, alle singole persone di attendere alla propria autorealizzazione umana, anche in ordine ai fatti dello spirito, se non in modo parziale e insufficiente e comunque con seri condizionamenti e remore, provenienti da una folla di fattori esterni.
Questo volume – che raccoglie ricerche di studiosi di diversa formazione culturale e di diversa ispirazione ideale e cerca di coordinarle a sistema per quanto Io consente l’esigenza di rispetto dell’autonomia scientifica di ognuno – vuol affrontare il tema tradizionale della «libertà religiosa» sotto questa nuova angolazione. Con l’intento di arrivare a cogliere dietro le parole della legge (con specifico riguardo ai diversi ordinamenti che operano in Italia: a quello civile e a quelli religiosi) la viva concretezza del fenomeno sociale; e di valutare il grado di corrispondenza o divergenza fra prospettazione ideologica e realtà effettuale (fra teoria e prassi) delle libertà in materia di religione, e quindi il coefficiente di coerenza interna di ciascun ordinamento.
Gli autori: Piero Bellini (1926) insegna diritto canonico a Firenze; Carlo Cardia (1943) diritto ecclesiastico a Cagliari; Pasquale Colella (1932) diritto canonico a Salerno; Guido Fubini (1923) è avvocato in Torino; Luciano Guerzoni (1937) insegna diritto ecclesiastico a Padova; Sergio Lariccia (1935) e Giorgio Peyrot (1910) diritto ecclesiastico a Perugia; Paolo Picozza (1942) è assistente di diritto canonico a Roma.
Elementi di Docimologia
Valutazione continua ed esami
Autore/i: De Landsheere Gilbert
Editore: La Nuova Italia
traduzione di Anna Corda.
pp. 294, ill. b/n, Firenze
Il caso in cui ci si crede infallibili nei giudizi non è infrequente. L’occhio clinico, come il buon senso, sembra una merce di cui nessuno lamenta la mancanza.
Nel campo della scuola: sia in occasione di un esame risolutivo, istantaneo, condotto una tantum e con esito inappellabile, sia, con maggiori giustificazioni, nel caso di scolari seguiti per intere annate scolastiche, magari per un intero corso di studi. Poi saltano fuori i “freddi” metodi statistici, e si scopre che per un’ovvia legge psicologica, della quale però tendiamo a non prendere coscienza, siamo portati – a parità di condizioni – ad abbassare il voto di uno scolaro ritenuto mediocre e a tenere alto quello del figlio del professionista di grido, fino ad attribuire l’insufficienza al compito eseguito di nascosto da un docente universitario.
La docimologia non si presenta quindi solo come la scienza della giustizia distributiva ma anche come un detector delle nostre debolezze, dei nostri idola theatri.
Quanto il dominio critico di queste manchevolezze o limiti oggettivi sia necessario lo si può capire solo pensando all’influenza che valutazioni su scala nazionale come esami o concorsi possono avere sul destino di migliaia di candidati.
La Festa della Sfortuna
Con la ragione senza le gambe Georges Couthon e la Rivoluzione francese
Autore/i: Piro Franco
Editore: Rizzoli
prima edizione, in sovraccoperta: illustrazione di Mario Saroldi.
pp. 258, Milano
“Gli schiavi adorano la sfortuna e il potere. Noi onoriamo la Sfortuna, la Sfortuna che l’umanità non può bandire interamente dalla terra, ma che consola, e allevia con rispetto.” Così Robespierre riassumeva, in quello che rimane forse il suo discorso più bello, gli impegni presi dalla Rivoluzione francese con la Dichiarazione dei diritti dell’uomo. Ma con queste parole rendeva anche omaggio a Georges Couthon, l’amico fedelissimo, che gli aveva suggerito, con orgoglioso paradosso, di istituire la Festa della Sfortuna. Giovane ed entusiasta deputato del dipartimento del Puy-de-Dome, Couthon, fin dai suoi primi interventi all’Assemblea legislativa, si era guadagnato la stima di tutti riuscendo a far dimenticare (e dimenticandola egli stesso) la sua infermità: colpito a ventidue anni da una misteriosa malattia, aveva perso l’uso delle gambe, e poteva spostarsi solo grazie all’aiuto dei compagni e, nell’ultimo anno, con una sedia a rotelle.
La menomazione non gli aveva impedito di riversare tutte le energie della sua mente nelle cariche politiche che gli venivano via via affidate (nel 1791 all’Assemblea legislativa, nel ’92 alla Convenzione e dal luglio ’93 al Comitato di salute pubblica dove, con Robespierre e Saint-Just, formò il triunvirato), ma aveva certamente accentuato in lui l’attenzione per l’umanità sofferente, per i più deboli, per gli oppressi, un’attenzione che ricorre puntualmente in tutti gli interventi che gli Atti parlamentari ci hanno tramandato. Attraverso questa documentazione Franco Piro ha ricostruito la vicenda umana e politica di Georges Couthon, forse il meno noto e il meno studiato fra i grandi protagonisti della Rivoluzione, ma non il meno importante: percorrendo le tappe della sua breve intensissima vita, conclusa inevitabilmente dalla ghigliottina il 10 termidoro, rileggiamo tutta la storia della Rivoluzione francese cui Couthon si era dedicato con lucida coerenza senza mai perdere di vista, delle tre parole emblematiche “Liberté, Egalité, Fraternité”, essenziale per un uomo che, come usava dire, non era in grado di fare un passo senza gli altri.
Franco Piro, nato nel 1948, è professore di Storia economica contemporanea all’Università di Bologna. È attualmente parlamentare e ricopre l’incarico di vicepresidente dei deputati socialisti. Colpito dalla poliomielite quando aveva un anno, si è impegnato per i diritti civili dei portatori di handicap. Fra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo La carrozzina e il Presidente. Storia di un handicappato: Franklin Delano Roosevelt (1986, in collaborazione con Lia Gheza Fabbri) e L’handicap in Parlamento (1987).
Prologo
I) La Festa della Sfortuna
II) L’avvocato dei poveri
III) Gli Stati Generali
IV) La Dichiarazione dei diritti
V) La rivoluzione dell’innocenza
VI) L’Assemblea legislativa
VII) Liberare la terra, questa grande eredità comune…
VIII) La caduta della Monarchia
IX) La Convenzione
X) Muore Re Luigi, nasce la Vandea
XI) La Rivoluzione divora i suoi figli
XII) L’assedio di Lione
XIII) La religione morale, la politica: una cosa sola
XIV) La clemenza sotto accusa
XV) La Virtù e il Terrore, L’Essere Supremo e le Leggi di Pratile
XVI) Termidoro
XVII) Processo alla memoria
Nota bibliografica
Indice dei nomi
La Guerra
Sulle forme attuali della convivenza umana
Autore/i: Asor Rosa Alberto
Editore: Giulio Einaudi Editore
in copertina: Foto di Thomas Dworzak.
pp. 242, Torino
Nel corso degli ultimi dieci anni l’uso politico della guerra si è sempre più diffuso nel mondo ed è entrato a far parte del “nuovo ordine” occidentale o almeno di quella parte di esso che segue senza discutere né opporsi il comando imperiale. In contrapposizione, il Terrore segue più o meno la stessa logica, in un perverso avvitamento delle reciproche azioni di distruzione e di morte, che Asor Rosa in questo libro chiama “la divaricazione speculare degli opposti”.
A partire da “Fuori dall’occidente”, il celebre testo del 1992, Asor Rosa indaga negli scritti di questo nuovo libro gli effetti politici, istituzionali, culturali, morali e mentali di quella che rischia di essere la “guerra infinita” sulla coscienza dell’Occidente, la terribile ricaduta, in termini di modi di vita e di forme dell’esistenza, di questa voluta, programmatica “sistematizzazione della guerra”. Ed esamina, al tempo stesso, le condizioni e le forme di un “possibile” discorso alternativo.
Alberto Asor Rosa, di professione critico letterario e scrittore, ha più volte sondato nei suoi scritti lo stato dell’agire politico e morale nella nostra epoca. Per Einaudi, su questa linea, ha pubblicato “Le due società” (1977), “L’ultimo paradosso” (1985), “Fuori dall’Occidente, ovvero ragionamento sull’’Apocalissi’” (1992) e “La sinistra alla prova” (1996).
Parte prima. Il “modo”
– Una potenza umana smisurata
Parte seconda. Parlar prima
– Prefàzio, Profàzio, Profezia
Parte terza. Vedere attraverso
– La “guerra giusta” (Irak, 1991)
Fuori dall’ Occidente
ovvero Ragionamento sull’”Apocalissi”
I. Un solo Occidente, un solo mondo
II. Apocalissi, Rivelazione
III. Guerra, “nuovo ordine” del mondo
IV. Fumo, fuoco, sange, veleno, abisso
V. Macellai, bene organizzati
VI. un piccolo libro aperto
VII. Memorie del passato, conoscenza del futuro
VIII. I sette segni
IX. Occhio per occhio, dente per dente
X. “Magna meretrix”
XI. Religione, non compassione
XII. Caduta di Babilonia
XIII. Fuori dall’Occidente
XIV. Gerusalemme celeste
XV. Etica della responsabilità ed etica della fede,
ovvero: “Filius hominis”
– La “guerra umanitaria” (Kosovo e Serbia, 1999)
Il disegno dell’Impero
Pedagogia della guerra
Il senno di poi
– Il Terrore e la “guerra preventiva” (New York, Afghanistan…, 2001…)
Una modesta voce umana
I. Il Terrore
II. L’imbroglio
III. La divaricazione speculare degli opposti
IV. Barbari e controbarbari
V. Economia e politica, democrazia e capitalismo
VI. Guerra e democrazia
VII. La dottrina dell’Impero
VIII. L’era dei fondamentalismi
IX. Il “Nuovo Ordine”
X. La “terza parte del Mondo”
Parte quarta. Parlar dopo
Epilogo
Tantra della Grande Liberazione
(Mahānirvāna Tantra)
Autore/i: Avalon Arthur
Editore: Edizioni Mediterranee
traduzione dal sanscrito con introduzione e commento, prefazione e introduzione dell’autore, traduzione dall’inglese di Roberta Rambelli.
pp. 400, Roma
Per lunghi anni i documenti segreti dei culti dedicati alla Shakti in India, i libri segreti dei seguaci del Tantra sono stati occultati non soltanto agli occidentali, ma agli stessi indiani seguaci delle dottrine ortodosse. Arthur Avalon ebbe la fortuna di poterli studiare con l’aiuto di pochi sapienti capaci di comprenderli, penetrando così i loro segreti e traducendoli in inglese. Il “Tantra della Grande Liberazione” (Mahanirvana Tantra) è uno dei più importanti di tali testi. Esso consiste essenzialmente in una serie di conversazioni tra il grande dio Shiva e la sua Shakti, o consorte-energia. Shiva dà le sue istruzioni sul modo di eseguire gli esercizi di meditazione e proiezione mentale, esercizi yogici di tipo individuale, mantra per la concentrazione e per il training mentale, cerimonie sacre, informazioni di fisiologia circa il sistema dei chakra o centri di energie e sull’importanza del tantrismo. Avalon ha tradotto il testo sanscrito, di enorme difficoltà, in forma chiara e semplice, e lo ha inoltre arricchito di numerosissime note esplicative. In un’ampia introduzione di oltre 130 pagine, egli ha inoltre fornito notizie e spiegazioni circa l’anatomia dei chakra, varie forme di yantra e mandala, e i siddhi, che conducono alla “Grande Liberazione”. Quest’opera è pertanto del più grande interesse per gli studiosi dell’India, dell’induismo e dello Yoga, ma affascinerà anche il lettore non specialista alla ricerca di se stesso e alla scoperta delle tecniche evolutive orientali.
Sir John George Woodroffe (1865-1936), conosciuto anche con lo pseudonimo di Arthur Avalon, era un inglese orientalista il cui lavoro ha contribuito a scatenare in Occidente un vasto e profondo interesse per la filosofia indù e le pratiche yoga.
L’Atomo tra la Vita e la Morte
Fondamenti elettrofisici della vita e di sue anomalie: cancro, carie, cirrosi epatica, reumatismo, tetano
Autore/i: Mancini Giovanni
Editore: Edi Europa
prefazione dell’autore.
pp. 228, XVI tavole a colori e b/n, nn. illustrazioni b/n, Roma
Alcuni giudizi su «Ipotesi circa un enigma» che può essere considerato come una vasta introduzione alle specifiche tesi di questo volume.
Sconcertante, impregnato di cultura, questo libro assegna all’atomo una immane potenza. I traumi, i raggi, i virus possono smantellare gli atomi e l’energia che se ne libera può essere causa di tumori.
(Carlo Sirtori – Gazzetta Sanitaria)
Noi non sappiamo, in fondo, qual’è l’intima essenza dell’uomo, o.. meglio, si, lo sappiamo: l’uomo è immerso in un mare di energia ed è un prodotto dell’energia… Non c’è niente di strano a pensare, dunque, che la salute del nostro corpo sia una funzione dell’equilibrio dell’energia… Dal punto di vista medico è proprio questa la parte più interessante del libro di Mancbet… Un libro interessante che vale la pena di leggere.
(Guido Granata – Il Messaggero)
Ricco di statistiche e riferimenti letterari il libro è volutamente rivoluzionario in quanto tratta e combatte alcune credenze e problemi basilari. (Da Una conversazione radiofonica Irradiata da una «rete» americana)
Questo sconcertante saggio di interesse anche medico affronta l’enigma della vita, della morte, dell’universo; in altre parole, il grande mistero dell’uomo e del mondo… in questo volume l’autore ha condensato una serie di varie considerazioni e riflessioni indagando nei vari campi della scienza per vedere quali sono le ipotesi e le spiegazioni che si tenta di dare sulla base di un progresso scientifico avanzante con ritmo vertiginoso… Nel settimo capitolo di questo interessante volume viene esaminato il problema del cancro. Secondo l’autore, «il cancro andrebbe ricercato nel comportamento dell’atomo e non nel comportamento della cellula». Asma bronchiale, malattia reumatica, carie dentaria sono altrettanti argomenti medici qui affrontati con originalità di vedute. (S. R. – Minerva Medica)
Ai margini della scienza, come è.svolto il saggio in esame, viene proposta una teoria avvincente che, se dimostrata accettabile, può risolvere molti dubbi di ordine scientifico e filosofico e dare un nuovo indirizzo alla ricerca e all’immagine della vita quale finora è conosciuta. (Explorer)
Il dott. Giovanni Mancini è nato a Teramo il 14 dicembre 1917, Giornalista-Pubblicista, Dirigente della Radiotelevisione italiana, si è dedicato a studi vari: biofisica, matematica, statistica, alta composizione.
Oltre a numerosissimi documentari e programmi radiofonici di interesse giornalistico, scientifico e artistico, ha al suo attivo varie pubblicazioni fra le quali: Ipotesi circa un Enigma (1962), Ipotesi circa un Enigma (edizione quasi raddoppiata – 1964), Voci e immagini (1957, 1958, 1959, 1960, 1961), Il Volto del ’60 – 60 anni in un’ora (in coll. con Michele Serra), La Luce sul Mondo, Concilio Ecumenico Vaticano II – Documenti, cronache, testimonianze in coll. con G.L. Bernucci), Storia della Musica (in coll. con R. Giazotto, R. Lupi).
Elementi di Radiestesia
Teorica e pratica – Le meraviglie di una Scienza Nuova
Autore/i: Zampa Pietro
Editore: Società Editrice Vannini
terza edizione riveduta, corretta e ampliata, nota dell’editore, prefazione dell’autore.
pp. XV-354, nn. illustrazioni b/n, Brescia
Dalla prefazione dell’autore:
“Un giorno (son già trascorsi da allora diversi anni) una nobile e colta signorina francese, reduce da un viaggio nella sua patria, mostrandomi una specie di ciondolo attaccato ad un filo mi chiese: «Conoscete questo?»
Arrossendo della mia ignoranza, dovetti confessare che non conoscevo affatto il grazioso gingillo che ella vezzosamente continuava a farmi dondolare dinanzi agli occhi, e che neppure avevo idea di ciò che potesse essere.
«Ebbene, – mi disse – questo ninnolo è una cosa magica, portentosa, perché può rispondere in modo affermativo o negativo a tutte le domande che vorrete fargli ». E siccome io guardavo attonito la mia gentile interlocutrice, non sapendo se dicesse sul serio oppure se mi canzonasse (cosa che ella sa fare con tanta grazia e con vivacità frizzante tutta parigina) mi afferrò la mano destra e sul dorso della medesima sospese il suo ciondolino per mezzo del filo che lo reggeva. E vidi il ciondolino, senza che ad esso fosse impressa alcuna spinta, muoversi spontaneamente e mettersi ad oscillare secondo l’asse longitudinale della mia mano. Poi la signorina stese a sua volta la sua mano destra e mi diede a tenere il pendolo che, questa volta, si mise a girare vorticosamente sul dorso della mano di lei. Rimasi a bocca aperta.
«E questo è nulla; – continuò a dirmi – è proprio nulla di fronte a quello che questo pendolino può dire e fare. lo non so quanti anni abbiate; ma posso dirvelo subito».[…]”
Racconti dal Giappone – 2 Volumi
Narratori giapponesi contemporanei
Autore/i: Autori vari
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
introduzione e cura di Cristina Ceci.
vol. 1 pp. 240, vol. 2 pp. 241-472, Milano
Quindici racconti di scrittori giapponesi moderni e contemporanei, voci di un universo letterario tanto più affascinante quanto più lo si avvicina. Ad autori già noti in Italia come il premio Nobel Kawabata si affiancano scrittori mai tradotti prima nella nostra lingua come Yoshiyuki Jun’nosuke e Hirabayashi Taiko. Autori diversi che concorrono a delineare un quadro inedito e di grande interesse: lo sviluppo della società giapponese dalla modernità post-bellica alla contemporaneità. In questi racconti si trovano prima le lacerazioni della guerra e di una faticosa rinascita, poi il disagio esistenziale dell’uomo contemporaneo. Opere lucide e talvolta disperate, scritture emblematiche di una condizione mai facile, che contraddistingue la società e la letteratura giapponese del Novecento.
Cristina Ceci si è laureata in Lingua e letteratura giapponese presso l’Università degli Studi di Venezia. Si occupa in particolare di letteratura giapponese del Novecento; ha tradotto e curato romanzi e opere di poesia. Vive e lavora a Milano.
Introduzione di Cristina Ceci
Nota biobibliografica
Nota del Curatore
Racconti dal Giappone
Volume primo
Hayashi Fumiko
- La città della fisarmonica e dei pesci
- Il tardo crisantemo
Dazai Osamu
- Il suono del martello
Hirabayashi Taiko
- Sono viva
- La vita di un uomo
Yoshiyuki Jun’nosuke
- Il venditore di rose
Kawabata Yasunari
- Luna d’acqua
Volume secondo
Fakunaga Takehiko
- La palude
Enchi Fumiko
- L’ammaliatrice
Abe Kōbō
- Il gesso magico
- L’uovo di piombo
Fukazawa Shichirō
- Nankinkozō
Ōe Kenzaburō
- Uno strano lavoro
- L’orgoglio dei morti
Endō Shūsaku
- Un uomo di quarant’anni
Glossario
Ontologia Fondamentale
Autore/i: Mancini Italo
Editore: La Scuola Editrice
prefazione dell’autore.
pp. 288, Brescia
Dalla prefazione dell’autore:
«Questo libro non è propriamente una storia dell’antologia nè la prima parte del trattato d’ontologia nè una serie unitaria di studi storico-critico-teoretici sui fondamentali problemi dell’antologia; eppure, se è nessuna di queste cose in particolare, vuole esserle tutte quante insieme: una meditazione storica sul sapere ontologico; un’esposizione sistematica del farsi dei primi segni e delle prime strutture ontologiche; una discussione di entrambi questi compiti attraverso il metodo saggistico e comparato.
Se sono riuscito a questo “si” o non rimanga il triplice “no” iniziale.
io non posso dire: questo spetta alla libera critica del lettore.
Io dovevo approfittare di questo cantuccio per confessare candidamente un intendimento ed una volontà che, in quanto tali, rappresentano un dato che solum è mio, intrascendibile. Come debbo avvertire che i motivi che mi hanno spinto ad intrecciare cosi storia, trattato, saggio sono connessi alla sostanza teoretica del lavoro e sono, con essa solidali: nella riuscita o meno della fondazione ontologica si giustifica o meno la mia procedura metodologica: cosa che, per tal motivo, vale anche vice versa. E si giustifica infine, o no, questa connessione e questa reciprocità tra la forma e la sostanza del libro.»
Le Parole dell’Estasi
Autore/i: Abū Yazīd al-Bisṭāmī
Editore: Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Press
testo arabo in fondo al volume, prefazione di Bartolomeo Pirone, traduzione, introduzione, note e cura di Angelo Iacovella.
pp. 360, Napoli
«Ci saranno pure silenzi che avranno bisogno di parole per essere o divenire fulgenti astri dell’esperienza singolare del mistico, si che di lui e dell’universo delle sue contemplazioni si possa lambire almeno l’orlo e uscire forse guariti dalla ridda di valori e di inclinazioni che ci legano alla materialità di molti tra i nostri percorsi di vita. L’estasi di cui visse e ha parlato ampiamente al-Bisṭāmī è solo l’interiorizzazione dell’io meditativo, che travolge gli orizzonti del tempo e dello spazio e si illimita, abbattendo i densi o fragili diaframmi del muoversi uomo tra uomini, nel ridotto durare della vita sulla terra. Il terreno su cui posa i piedi sembra divenire territorio sacro, dimensione di santuario, a custodia di una presenza del divino che informa di sé ogni particella del suo pensare e del suo agire». (Dalla prefazione di Bartolomeo Pirone)
Per la prima volta in lingua italiana, Le parole dell’estasi presentano al lettore contemporaneo la traduzione integrale dall’arabo dei frammenti più antichi attribuiti al mistico persiano vissuto nel IX secolo d.C.
Angelo Iacovella (Roma, 1968) è docente di lingua e letteratura araba presso la Libera Università LUSPIO di Roma. Medievista di formazione, attualmente si occupa di storia della letteratura mistica arabo-musulmana. Ha insegnato presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” e negli Atenei della Calabria, di Roma “Sapienza” e della Tuscia. Autore di saggi e monografie sulla civiltà musulmana, ha pubblicato, tra l’altro, L’epistola dei settanta veli di Muḥyī al-Dīn Ibn ’Arabī, Il pettine e la brocca. Detti arabi di Gesù, Il concerto mistico e l’estasi di Abū Ḥāmid al-Gazālī. Ha inoltre curato, in collaborazione con Alberto Ventura, il volume miscellaneo Il fondamentalismo islamico.
Sesso e Origini della Morte
Autore/i: Clark William R.
Editore: McGraw-Hill Libri Italia
premessa dell’autore, traduzione di Diego Rossi.
pp. XI-132, illustrazioni b/n, Milano
«L’invecchiamento e la morte non sono tappe obbligatorie per tutti gli esseri viventi, addirittura, pare che la morte obbligatoria, (…), non sia esistita affatto per circa un miliardo di anni dal momento in cui comparvero le prime forme viventi.
Si direbbe che la morte programmata comparve più o meno allorché le cellule cominciarono a fare i primi esperimenti sessuali.»
La morte è stata oggetto di speculazioni filosofiche, culturali e religiose e infine è divenuta anche oggetto di speculazione scientifica. Se è vero che la morte è inestricabilmente legata alla condizione umana, è pur vero che deve avere un significato biologico indipendente. Ed è proprio dal punto di vista della biologia che l’autore spiega che cos’è la morte e come fa un essere vivente a morire. Lungo il percorso che porta dal sesso (la riproduzione) alla morte si snoda l’enigma della senescenza. Nel tentativo di penetrare il processo di senescenza ci imbattiamo ancora nella ricerca senza fine di un significato dell’esistenza.
William R. Clark è professore di Immunologia e preside del Dipartimento di Biologia molecolare, della cellula e dello sviluppo presso l’UCLA.
È considerato un’autorità a livello internazionale in materia di risposta immunitaria delle cellule.
Dalla Satira alla Caricatura
Storia, tecniche e ideologie della rappresentazione
Autore/i: Brilli Attilio
Editore: Edizioni Dedalo
seconda edizione aggiornata e ampliata.
pp. 248, nn. illustrazioni b/n, Bari
Le radici storiche e le forme attuali di una grande tradizione letteraria e popolare, che dalla satira greca e romana giunge alle vignette di Forattini e di Altan.
Una panoramica di materiali critici essenziali allo studio della satira e della caricatura e, insieme, un’ipotesi di lettura di testi satirici. Il recente interesse per questo genere, in un paese che ha quasi sempre sottaciuto la grande tradizione culturale della satira menippea, ha motivato l’esplorazione di un entroterra teorico e critico e, con esso, alcune riflessioni sulla specificità di questo linguaggio: un linguaggio saturo, farcito, corporale. La presentazione di questi materiali si articola sul doppio binario dell’analisi della satira per epoche e autori fondamentali, da bardi irlandesi ai chirurghi delle passioni, e dei modelli e delle pratiche linguistiche che compongono lo spettro satirico, dal polo rovente dell’invettiva a quello violetto dell’ironia, passando attraverso le ubique e proliferanti grammatiche carnevalesche. Completano il volume tre saggi (di Brilli e di Paolo Pettinari) sulla caricatura dai Carracci al Tiepolo sino alle «vignette» di Altan, Forattini, Giuliano ecc., ed un’ampia e aggiornata rassegna bibliografica.
Attilio Brilli, ordinario di Letteratura inglese, è uno dei maggiori esperti nel campo della satira, della parodia e del grottesco. Ha pubblicato saggi su Leopardi satirico, Byron, Swift. Fra le sue numerose traduzioni si ricordano quelle da Swift: I viaggi di Gulliver (Milano 1975), Lo spogliatoio della signora (Torino 1977), Una modesta proposta e altre satire (Milano 1978).
C’erano Uomini Forti
Titolo originale: Portraits from Life (poi Mightier than the Sword)
Autore/i: Ford Madox Ford
Editore: Pratiche Editrice
premessa dell’autore, introduzione di Giovanna Mochi, traduzione di Giovannella Fanti, in copertina: particolare della «Spoglia del minotauro in costume d’Arlecchino» (1936) di Pablo Picasso.
pp. 216, fotografie b/n, Parma
Gli straordinari ritratti di scrittori (James, Crane, Conrad, Lawrence, Hardy, Wells, Turgenev) qui raccolti sono un atto d’amore nei confronti della letteratura, e in particolare nei confronti di un gruppo di romanzieri, amici di Ford Madox Ford, quasi tutti morti, ormai, alla fine degli anni Trenta, quando fu pubblicato questo libro. «Di questi miei amici – scrive Ford Madox Ford – ho voluto dare una rappresentazione che li ritraesse a piccoli tratti nell’intimità, che costringesse il pubblico a vedere quella cerchia di forti personalità così come io voglio che siano viste. Io sono, cioè a dire, un romanziere, e voglio che siano viste più o meno come se fossero personaggi di un romanzo…».[…]
Ford Madox Ford (Merton, Surrey, 1873 – Deauville 1939) è autore di romanzi, poesie e saggi. In Italia è noto soprattutto come narratore per i romanzi Il buon soldato, Una telefonata, La saga di Tietjens, Alcuni no, Non più parate, e per il racconto dei bambini La regina che sapeva volare. Nel 1908 fondò e diresse per due anni la «English Review», dove pubblicò i primi testi narrativi di scrittori che si sarebbero poi affermati come i maggiori del Novecento.
Introduzione di Giovanna Mochi
Premessa
- Henry James. Il maestro
- Stephen Crane
- Conrad e il mare
- D.H. Lawrence
- Thomas Hardy
- H.G. Wells
- Ivan Turgenev. Il bellissimo genio
- «C’erano uomini forti»
- La fine
Fra Londra e Mosca
Ricordi e ultime annotazioni
Autore/i: von Ribbentrop Joachim
Editore: Fratelli Bocca Editori
tratti dal lascito e pubblicati da Annelise von Ribbentrop, traduzione di Guido Gentili, collana Bocca della verità (n° 7).
pp. 398, Milano
Gli scritti raccolti in questo volume sono stati redatti nella loro prima parte quali “Memorie” da Joachim von Ribbentrop durante il processo di Norimberga nella sua cella. Ulteriori notizie furono trovate fra i documenti da lui lasciati. Ci si potè servire per completare il quadro anche di estratti di lettere. Le aggiunte della compilatrice sono contraddistinte in corsivo. Il titolo Fra Londra e Mosca venne scelto, perchè designa non solo le tappe dispose dell’opera politica di Ribbentrop, ma anche la problematica della politica estera del Terzo Reich.
Von Ribbentrop dispose il 23 settembre 1946 che all’edizione del volume delle sue “Memorie” venisse preposta la dedica: A mia moglie, valorosa e amata sopra ogni altra cosa, dedica Joachim von Ribbentrop.
Avvertenze
- I) Il corso della mia vita dal 1893 al 1933
- II) Adolf Hitler
- III) Uguaglianza di diritti della Germania
- IV) Londra
- V) Ministro degli Esteri del Reich
- VI) Mosca
- VII) Lo scoppio della guerra
- VIII) Politica estera durante la guerra
- IX) Rottura con la Russia
- X) Annotazioni norimberghesi
- XI) Dalle ultime lettere
Appendice-Documenti