Libri dalla categoria Andy Warhol
Oleanna
Autore/i: Mamet David
Editore: Edizioni Costa & Nolan
introduzione di Masolino d’Amico, in copertina: foto di Tommaso La Pera, 1993.
pp. 64, Genova
Senza dubbio David Mamet è il drammaturgo americano che oggi fa più discutere. I suoi lavori, teatrali o cinematografici che siano, non lasciano mai indifferenti: c’è qualcosa di sconvolgente nella loro apparente banalità, qualcosa che ha l’effetto di un pugno nello stomaco, ovunque essi siano rappresentati.
Si dice che a New York, nel teatro di Lower East Side dove è in scena “Oleanna”, la fine dello spettacolo non sia accolta dagli applausi di rito, bensì da una specie di silenzio attonito che dura parecchi secondi prima che il pubblico si riscuota; e subito, sotto i battimani, comincia il brusio delle discussioni tra gli spettatori.
La storia prende spunto dal tema scottante delle molestie sessuali: una studentessa accusa di tentato stupro il professore cui si era rivolta in seguito al brutto voto riportato in un test. Le accuse sono infondate, ma il professore viene licenziato e denunciato perchè il senso delle sue parole e dei suoi gesti, sistematicamente manipolato dalla ragazza, si ritorce su di lui.
La “piece” ruota attorno a un motivo di estrema attualità, quel “Politically Correct” su cui si divide l’opinione pubblica americana, criterio pericolosamente elastico di tutela del diritto o, a seconda dell’uso, potente strumento di ricatto ideologico.
Dalle battute di “Oleanna” emergono, con ingombrante evidenza, gli aspetti contraddittori di questa inflazionata “Correttezza Politica”: un rapporto pedagogico basato sulla prevaricazione, ancor più pericolosa perchè dissimulata da un ostentato cameratismo; la possibilità per chiunque di distruggere la vita e la sicurezza di un “nemico” strumentalizzando le sue stesse azioni; lo sfruttamento di un facile garantismo per mascherare inettitudini e malafede.
Sono schegge impazzite di un potere subdolo, nascosto nelle pieghe del quotidiano, un veleno a piccole dosi che sclerotizza i rapporti e ne impedisce l’autenticità.
I due protagonisti si fronteggiano senza trovare un punto d’incontro, uno spazio per comunicare. La superficialità, l’abitudine a parlare per stereotipi, la cattiva volontà producono interferenze, generano equivoco e violenza. Così il dialogo, magistralmente orchestrato da Mamet, si snoda paradossale, con battute interrotte e sovrapposte, domande fraintese e risposte ambigue in un crescendo di tensione che esplode improvvisamente nel finale.
In Italia “Oleanna” è andato in scena al Festival dei Due Mondi di Spoleto il 7 luglio 1993 in una produzione della Fox Gould e della Casanova con la regia di Luca Barbareschi e con interpreti Luca Barbareschi e Lucrezia Lante della Rovere.
David Mamet nasce a Chicago nel 1947. Terminati gli studi al Goddard College, Vermont, inizia la carriera come attore, ma ben presto si dedica alla regia e alla drammaturgia, e fonda la St. Nicholas Company of Chicago. Fra i suoi testi più noti ricordiamo “Una vita nel teatro” (1975), “Il bosco” (1979), “Glengarry Glen Ross” (1982, premio Pulitzer 1984 quale miglior testo teatrale) e il più recente “Speed the Plow” (“Mercanti di bugie” 1988) interpretato a Broadway dalla rock star Madonna. Nel 1991 cura l’adattamento di “Le tre sorelle” di Cechov per il Festival del Teatro di Filadelfia. Per il cinema ha firmato le sceneggiature di “Il postino suona sempre due volte”, “Il verdetto”, “Gli intoccabili”; e ha curato la regia di “La casa dei giochi”, “Le cose cambiano” e “Glengarry Glen Ross”.
Scrive il saggio “Writing in Restaurants” (1987; “Note in margine a una tovaglia” 1992).
È noto per le sue posizioni filo-israeliane; nel suo libro “The Secret Knowledge” ha affermato che “gli israeliani vorrebbero vivere in pace entro i loro confini, gli arabi vorrebbero ucciderli tutti”.
Dal maggio 2005 è stato un blogger contribuente a The Huffington Post, disegnando fumetti satirici con temi che includono conflitti politici in Israele.
In un saggio per Newsweek , pubblicato il 29 gennaio 2013, Mamet argomentava contro le leggi sul controllo delle armi: “Era destinato a proteggerci da questo inevitabile decadimento del governo che la Costituzione era stata scritta: il suo scopo era e non è quello di sancire un governo superiore a un elettorato imperfetto e confuso, ma per proteggerci da un simile governo”.
- Introduzione di Masolino d’Amico
- Scheda bio-bibliografica
- Oleanna
Nascita della Follia
La definizione della malattia mentale attraverso le motivazioni storiche e culturali
Autore/i: Saba Sardi Francesco
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione.
pp. 216, Milano
Nascita, non storia della follia: perché ripercorrerne a ritroso le manifestazioni, variabili di epoca in epoca, significa approdare alla constatazione che la follia non è affatto eterna e universale, e che, per farla essere tale, occorre che ci sia chi assuma certi atteggiamenti “diversi” e chi li definisca, li classifichi, Ii inserisca nei modelli della conoscenza propri di una società gerarchica.
Questo compito è stato demandato, da qualche secolo, a cacciatori di streghe prima e poi alla psichiatria.
Quella che è oggi la “follia” relegata nei manicomi, decretata inferiore.rispetto alla “norma”, che è poi il modello di comportamento imposto dalla società, non è che la versione alienata, deformata, disprezzata, del fondamentale bisogno di uscire da sé, di affrancarsi dal dover-essere per accedere al poter-essere, all’ek-stasis degli antichi. Questo è un-libro di rottura, paradossale, provocatorio: vi si dice ciò che la follia non è e non può essere, e perché ridurre tutto a un’unica dimensione, quella propria dell’universo scientistico, costituisca oggi una tragica forma di repressione dei valori esistenziali.
Francesco Saba Sardi, triestino, ha pubblicato numerosi saggi, tra cui Sesso e mito, Il massacro, moventi e storia del militarismo, Sessuofobia, Il secolo dei libertini, L’esotismo della crisi, Beckett. Traduttore da cinque lingue di opere di antropologia, psichiatria e archeologi è autore di un romanzo, Onan.
Propedeutica Filosofica
Titolo originale: Philosophische Propädeutik
Autore/i: Hegel Georg Wilhelm Friedrich
Editore: Sansoni Editore
prima traduzione italiana, introduzione e note a cura di Giorgio Radetti.
pp. XXXII-300, in 8° piccolo, in carta India, rilegato alla bodoniana, sopraccoperta a colori, Firenze
Queste lezioni, tenute dallo Hegel nel Ginnasio di Norimberga dal 1808 al 1816 e pubblicate soltanto dopo la sua morte, dal Rosenkranz, col titolo di Propedeutica filosofica, sono un prezioso documento dello sviluppo della filosofia hegeliana e soprattutto del suo ordine espositivo, dalle lezioni di Jena e dalla Fenomenologia alle opere sistematiche posteriori.
Esse costituiscono spesso dei riassunti, molto schematici per necessità didattiche – delle quali lo Hegel offre un efficace chiarimento negli scritti riportati in appendice a questo volume – ma spesso, pure, felici per chiarezza e incisività, di opere anteriori (Fenomenologia), contemporanee (Scienza della Logica) o posteriori (Enciclopedia e, in parte, Filosofia del Diritto).
Un’introduzione alla filosofia, insomma, che si configura spesso come un sommario elementare del sistema hegeliano. Le note indicano i luoghi delle opere principali nei quali i paragrafi di questa Propedeutica sono stati rielaborati e sviluppati o che in essi si trovano riassunti. Esse vorrebbero offrire al lettore un aiuto nella lettura non soltanto di questa, ma pure delle altre opere hegeliane.
Ermeneutica e Narrazione
Un percorso tra psichiatria e psicoanalisi
Autore/i: Martini Giuseppe
Editore: Bollati Boringhieri Editore
presentazione di Fausto Petrella, in copertina: Giacomo Balla, Mercurio passa davanti al sole.
pp. XIV-338, Torino
Il saggio intende porsi come una riaffermazione dell’aspetto costitutivamente ermeneutico e narrativo della psichiatria e della psicoanalisi, e insieme come un tentativo di fondare teoricamente l’agire psichiatrico, riaprendo il discorso dell’incontro tra le due discipline nella sua ineludibile problematicità. Come afferma infatti Fausto Petrella nella Prefazione, «se non vi fosse il problema di sapere cosa facciamo, diciamo e scriviamo sui nostri pazienti – un problema che nasce con le difficoltà dell’ascolto e della comprensione, e quindi dai nostri insuccessi – la tematica ermeneutica e quella narratologica sarebbero di interesse ben remoto per lo psichiatra e lo psicoanalista».
Prendendo apertamente posizione contro una serie di dicotomie (spiegazione / comprensione, verità narrativa / verità storica, empatia / alterità), e a favore di un’ermeneutica disposta a rinunciare all’universalità pur di riappropriarsi del metodo, l’autore mostra come un siffatto approccio introduca all’interno del campo psichiatrico e psicoanalitico tre istanze basilari: veritativa, costruttiva ed etica, e possa coesistere con le esigenze della ricerca e del progresso scientifico. Al tempo stesso, l’ermeneutica può opportunamente indicare i limiti non solo di ogni conoscenza obiettivo, ma della narrazione stessa: da un lato, la narrazione non è mai assolutamente libera, in quanto sempre vincolata a certi riferimenti storici e psicologici; dall’altro essa viene posta drammaticamente in scacco nell’incontro con i pazienti più gravi, con i quali è necessario valorizzare una dimensione prenarrativa.
Giuseppe Martini, psicoanalista della Società Italiana di Psicoanalisi, è primario psichiatra presso il Dipartimento di Salute Mentale Roma E e docente a contratto presso la Scuola di Specializzazione in Psichiatria dell’Università Cattolica. Nei suoi lavori si è interessato in particolar modo di metodologia dell’intervento psichiatrico, psicopatologia e psicodinamica delle psicosi, rapporti tra psicoanalisi e filosofia.
La Sacra Bibbia Annotata da Giuseppe Ricciotti
Autore/i: Anonimo
Editore: Casa Editrice A. Salani
prefazione dell’editore, introduzione e note di Giuseppe Ricciotti, traduzione di G. Bonaccorsi, G. Castoldi, G. Giovannozzi, G. Mezzacasa, F. Ramorino, G. Ricciotti, G. M. Zampini.
pp. 1854, nn. illustrazioni e cartine b/n, Firenze
Questa edizione del Sacro Libro è la più adatta per chi desidera avere una BIBBIA completa in un volume di agevole formato, che possa servire sia come lettura spirituale che come opera di consultazione.
Il valore degli specialisti che hanno collaborato alla traduzione dei testi e la profonda sapienza dell’Abate Giuseppe Ricciotti, notissimo studioso biblico, che oltre a tradurre una parte del testo ha scritto tutte le introduzioni e le note, costituiscono la maggiore garanzia della serietà e accuratezza dell’opera alla quale è stata data una presentazione del tutto conforme al suo carattere e alla sua importanza.
Ascetica
Autore/i: Petrone Igino
Editore: Remo Sandron Editore
a cura del Dott. G. Mancini.
pp. 196, Milano
Sommario:
Avvertenza
Introduzione
I. Possibilità dell’ascetica – Il predeterminismo del carattere intelligibile
II. La teoria del libero arbitrio
III. Il processo dell’attività pratica
IV. Le anomalie della volontà
V. Ascetica dell’impulsività
VI. Ascetica dell’impulsività (continuazione)
VII. La meditazione
VIII. La meditazione (segue)
IX. L’esame di coscienza
X. L’ascesi dell’abulia
XI. L’ascesi dell’abulia (continuazione)
XII. L’ascesi dell’abulia (continuazione) – L’etero-suggestione
XIII. L’ascesi dell’abulia (continuazione)
XIV. La preoccupazione anticipativa – La preghiera
XV. L’ascesi dell’abulia – La dissipazione
XVI. L’abulia e l’azione
XVII. L’abitudine
XVIII. Il carattere
Chiesa e Stato in Italia negli Ultimi Cento Anni
Autore/i: Jemolo Arturo Carlo
Editore: Giulio Einaudi Editore
nuova edizione riveduta ed ampliata.
pp. 564, Torino
A più di un secolo di distanza da quel 1848, che vide affermarsi e dissolversi il mito giobertiano del papato liberale e nazionale, a novant’anni da quel 1870 che segnò una rottura difficile a colmarsi tra lo Stato italiano e la Chiesa, quest’opera costituisce un’indispensabile bilancio delle relazioni tra Chiesa e Stato in Italia, negli ultimi cento anni, di cui ricostruisce e spiega criticamente le contrastate vicende. Arturo Carlo Jemolo, che rivendica la propria discendenza ideale dai cattolici liberali del Risorgimento, ha compiuto un’opera di vaste proporzioni, in cui la storia di tali relazioni, dal Primato di Gioberti sino alle elezioni del 18 aprile 1948, è inquadrata e risolta in quella più generale della coscienza e della società italiana, esaminata sotto l’angolo visuale degli interessi e dei problemi politico-religiosi. Il contrasto tra l’idea cattolica e l’idea liberale prima e quella socialista poi, le relazioni tra il mondo cattolico e il fascismo e, infine, l’atteggiamento della Chiesa rispetto alla nuova democrazia italiana, sono trattate dal Jemolo con padronanza della materia e con sereno equilibrio. Vincitore del premio Viareggio 1949, questo volume di un cattolico non democristiano suscitò una valanga di polemiche. Ma già prima la sua risonanza aveva assunto un’ampiezza internazionale: importanti giornali esteri, come il «Times» gli avevano già dedicato lunghe e attente recensioni.
Esso esce ora in una nuova edizione riveduta e ampliata che giunge, attraverso il complesso periodo del secondo dopoguerra, ai giorni nostri.
Arturo Carlo Jemolo è nato a Roma il 17 gennaio 1891. Studiò alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Uuniversità di Torino, ove ebbe a maestri Francesco Ruffini, Luigi Einaudi, Giampietro Chironi, Federico Patetta. Pure a Torino ottenne la libera docenza in diritto ecclesiastico nel 1916. Ha combattuto nella prima guerra mondiale. Nel giugno 1925 fu tra i firmatari del Manifesto Croce degli intellettuali antifascisti. È stato professore di diritto ecclesiastico nelle Università di Bologna, del Sacro Cuore, e – dal 1933 – in quella di Roma, dove insegna attualmente. Esercita l’avvocatura. La sua attività di scrittore s’inizia col 1911 e abbraccia quasi tutti i campi del diritto, la storia religiosa, la storia contemporanea, la politica.
I. Le speranze italiane dal Primato di Gioberti a Novara
II. Il periodo costruttivo da Novara alla proclamazione del Regno
III. Gli anni del dilaceramento dalla unificazione alla morte di Pio IX e di Vittorio Emanuele II
IV. Il periodo di Leone XIII e di Umberto I
V. Il nuovo secolo
VI. La prima guerra mondiale e il travaglio del dopoguerra
VII. Il fascismo
VIII. Dopo il fascismo
Indice dei nomi
I Vangeli Sconosciuti del Natale
L’altra Bibbia che non fu scritta da Dio
Autore/i: Moraldi Luigi
Editore: Edizioni Piemme
prima edizione, introduzione dell’autore, in sovraccoperta: Georges de La Tour, Adorazione dei pastori.
pp. 192, Casale Monferrato (AL)
«Compiuti i sette anni, Gesù Si trovava con ragazzi coetanei, e giocavano a fare con il fango figurine di asini, di buoi, di uccelli e di altri animali, vantando ognuno l’abilità dimostrata. Il Signore Gesù disse allora ai ragazzi: “Alle figurine ch’io ho fatto ordinerò di camminare”. Gli domandavano: “Sei tu il figlio del Creatore?”. Il Signore Gesù ordinò a esse di camminare e subito si misero a saltare, e le figurine che aveva fatto in forma di uccelli e di passerotti si misero a volare.» (Vangelo arabo dell’infanzia)
Il fascino delle antiche leggende sull’infanzia di Gesù non ha mai perso la sua intensità. Al lettore parrà di sognare davanti alla dolcezza e fantasia di questi testi che hanno accompagnato, senza dubbio, il primo annunzio del Vangelo. Le fonti delle rielaborazioni medioevali dalle quali sono emerse tradizioni popolari quali il presepe, i re magi, la fuga in Egitto ecc., sono quasi sempre i Vangeli non “ufficiali”, “apocrifi”, ovvero “L’altra Bibbia che non fu scritta da Dio”.
In questo volume il massimo esperto italiano di queste fonti seleziona – corredandoli di un breve contesto storico e letterario indirizzato al più ampio pubblico possibile – i racconti più belli e delicati sulla natività e’sull’infanzia, che sin dai primi secoli dell’era cristiana hanno dilettato intere generazioni e ispirato la creatività di tanti artisti. Il risultato è un gradevole insieme di pillole di “cultura natalizia”.
Luigi Moraldi è senz’altro il più noto studioso italiano degli apocrifi del Nuovo Testamento, e la sua autorità e riconosciuta in tutto il mondo. Ha insegnato filologia semitica e lingue semitiche comparate all’Università di Pavia, e ha pubblicato decine di opere tra cui, presso Piemme, Apocrifi del Nuovo Testamento, in 3 volumi e L’inizio dell’era cristiana.
Ricordi di Palestina – Un viaggio nel paese di Gesù
Autore/i: Serao Matilde
Editore: Messaggerie Pontremolesi
cartina di Riccardo Orsolano, in copertina: Jerusalemme – Il Santo Sepolcro.
pp. X-364, 1 cartina b/n, Milano
Nel 1893, quando un viaggio in Medio Oriente costituiva ancora un’avventurosa odissea, Matilde Serao, a quel tempo già giornalista e scrittrice di fama, si imbarcò in una crociera che doveva portarla in Egitto e poi a Gerusalemme. Era reduce da anni di grande fatica e tensione spirituale, sia per il lavoro frenetico nell’ambito di quotidiani e riviste, sia per la intensa ma tempestosa relazione con Edoardo Scarfoglio, sfociata in un matrimonio che – pure con molti momenti felici – restò sempre denso di difficoltà.
Il resoconto del lungo viaggio attraverso la Palestina venne raccolto dall’autrice nel volume ”Nel paese di Gesù”, ove, tappa per tappa, sono descritti con vivacità e accuratezza i luoghi visitati.
Se dal punto di vista puramente letterario non ci troviamo certo di fronte alla prova più alta della Serao – che già aveva testimoniato il suo valore negli scritti degli anni precedenti – dobbiamo tuttavia riconoscere che questo libro riveste interesse particolare. La Palestina degli anni del secolo scorso riemerge viva e variopinta attraverso la penna dell’autrice che anche in queste pagine attinge dalla sua sensibilità e manifesta acuta capacità di osservazione e felice attitudine nel rendere con pochi tratti tipi umani caratteristici.
Avvincente è anche la descrizione delle piccole e grandi peripezie che la Serao – armata di un grande coraggio e di una piccola pistola – dovette affrontare.
Bisogna infine segnalare che un valore del tutto particolare deriva alla narrazione dalla ricorrente commossa rievocazione degli episodi sacri che ebbero per teatro i luoghi visitati dalla scrittrice. Se pure questi richiami possono talora sembrare viziati da eccessivo sentimentalismo, il lettore ne sarà certamente coinvolto: per l’autenticità della componente religiosa, ed in misura ancora maggiore, per l’ardente desiderio di pace che essi insistentemente rivelano e che costituiva di fatto esigenza incisivamente avvertita dalla scrittrice e sofferta aspirazione a risolvere tormentosi problemi esistenziali.
Brevi Note sulle Farfalle Tropicali
Titolo originale: A Few Notes on Tropical Butterflies
Autore/i: Murray John
Editore: Ugo Guanda Editore
traduzione di Oddera Federica, collana: Narratori Della Fenice, disegno e grafica di copertina di Guido Scarabottolo.
pp. 304, Parma
“La vita media delle Monarca adulte è di quattro settimane. Quattro settimane per essere effimeri lampi di colore e riprodursi. C’è una dolorosa transitorietà nel loro destino. Sono solo una goccia di colore nell’oceano. Un attimo fuggevole che abbaglia e acceca e poi svanisce per sempre.” Una farfalla vive la sua fugace esistenza e scompare senza rimpianti. Gli esseri umani, invece, hanno bisogno di comprendere il proprio passato per dare un senso al presente. È quel che fanno i protagonisti degli otto intensi racconti che compongono questa raccolta, ripercorrendo i momenti della vita che più hanno contribuito a renderli ciò che sono. Si può scoprire se stessi in molti modi: a Bombay, durante un’epidemia di colera, faccia a faccia con gli aspetti più devastanti della malattia, dopo aver passato anni a studiare batteri in asettici laboratori. In Congo, durante la guerra civile, quando, mentre si cerca di salvare un ferito in sala operatoria, si rischia di venire uccisi e si è costretti a fuggire. Oppure imparando a tuffarsi tra i flutti del mare di cui si ha sempre avuto il terrore. O anche scalando una vetta in ricordo del proprio padre, a costo di rimetterci la pelle. Perchè “niente importa davvero, proprio niente, tranne quanto facciamo nei pochi momenti in cui dobbiamo correre dei rischi per gli altri e superare le nostre paure”. C’è poi chi cerca di nascondere i propri tormenti dietro una quotidianità apparentemente ordinata e tranquilla. O chi fa il chirurgo e crede di trovare ogni risposta certa nella scienza. Ma è un’illusione: troppo grande è il caos fuori e dentro di noi; troppo lungo l’elenco di tradimenti, scelte sbagliate, devastazioni, ricordi dolorosi. Fragili gli esseri umani, come ali di farfalle, ma non ugualmente catalogabili.
“John Murray ha un talento a dir poco prodigioso” (Joyce Carol Oates, The New York Review of Books)
“Una stupefacente raccolta di racconti” (Booklist)
“Una scrittura di impressionante energia” (Library Journal)
“Una prosa agile e potente, intensa quanto le storie raccontate. Un’opera di grande impatto emotivo.” (Publishers Weekly)
John Murray, laureato in medicina, vive nell’Iowa. Brevi note sulle farfalle tropicali è il suo primo libro.
- Gita in montagna
- Tutti i fiumi del mondo
- Brevi note sulle farfalle tropicali
- Farina bianca
- Watson e lo squalo
- Il falegname che sembrava un pugile
- Azzurro
- I ricordi sono la saggezza dell’uomo
La Banalità del Male – Eichmann a Gerusalemme
Titolo dell’opera originale: Eichmann in Jerusalem. A rapport on the banality of evil
Autore/i: Arendt Hannah
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore
nota dell’autrice, traduzione dall’americano di Piero Bernardini.
pp. 320, Milano
Un’opera che è ormai un classico della riflessione sull’errore del XX secolo. Un libro scomodo, perché pone domande che non avremmo mai voluto, e Spesso non vogliamo ancor oggi, farci. Le poche risposte che ci fornisce non hanno la ressi-durante sicurezza dei ragionamenti in bianco e nero, dove la verità viene separata dall’incertezza in modo manicheo.
Al suo comparire, nel 1963 (la Feltrinelli lo tradusse tempestivamente nel 1964), questo libro provocò accese discussioni e pesanti critiche alla sua autrice che si era recata a Gerusalemme come inviata del “New Yorker” al processo contro il nazista Adolf Eichmann, una…delle “pedine” più solerti ed “efficienti” della “Soluzione finale”.
Assistendo a quel discusso dibattimento, la Arendt scoprì la “terrificante normalità umana” del secolo delle Ideologie Organizzate. Il Male le appare banale e proprio per questo ancora più terribile: perché i suoi, più o meno consapevoli, servitori, altro non sono che dei piccoli, grigi, burocrati, simili in tutto e per tutto (come aveva intuito Franz Kafka) al nostro vicino di casa. E inutile, e pericoloso, aspettarsi dei “demoni” (dotati di un’aureola di grandezza): i macellai di questo secolo sono tra noi, in tutto simili a noi. Con questa riflessione, la Arendt approfondisce la sua lucida analisi dei drammi del nostro tempo, iniziata con Le origini del totalitarismo.
Hannah Arendt (1906-1975), filosofa tedesca, è stata una delle più grandi pensatrici della politica di questo secolo. AllieVa di Heidegger e Jaspers, nel 1933 dovette emigrare in Francia a causa delle persecuzioni contro gli ebrei. Dal 1941 ha insegnato nelle più prestigiose università degli Stati Uniti. Tra le sue opere tradotte in italiano: Il futuro alle spalle (il Mulino, 1981); Le origini del totalitarismo (Bompiani, 19822); Sulla rivoluzione (Edizioni di Comunità, 1983); La disobbedienza civile e altri saggi (Giuffrè, 1985); Politica e menzogna (SugarCo, 1985); Ebraismo e modernità (Unicopli, 1986); La vita della mente (il Mulino, 1987); Rahel Vornhagen (Il Saggiatore, 1988). Feltrinelli ha pubblicato il carteggio della Arendt con Jaspers: Carteggio 1926-1969. Filosofia e politica (1988).
Storia dell’Architettura Europea
Autore/i: Pevsner Nikolaus
Editore: Il Saggiatore
prima edizione, prefazione dell’autore, traduzione di Enrica Labò aggiornata sull’edizione tedesca (Prestel-Verlag, München 1963).
pp. 736, 596 fotografie e 143 disegni in b/n, Milano
Quando usci per la prima volta in Inghilterra, nel 1943, quest’opera, destinata agli studenti universitari allievi del Pevsner, era contenuta in un volumetto di 150 pagine, scarsamente e modestamente illustrato. Le successive, numerose edizioni che apparvero sia in Inghilterra che negli Stati Uniti, e poi in Olanda, in Giappone, in Spagna, in Germania, Italia e Portogallo, la videro man mano arricchirsi di nuovi dati e analisi critiche, e di illustrazioni, fino a costituire il volume che viene ora presentato al pubblico italiano.
Una fortuna ben meritata, del resto, poiché lo sviluppo storico dell’architettura europea veniva qui per la prima volta presentato, soddisfacendo una viva esigenza del lettore contemporaneo, sulla base di un’attenta lettura dei fenomeni storico-ambientali che l’avevano determinato, piuttosto che sull’ormai sclerotica falsariga di una scelta di valori formali.
Protagonista della storia dell’architettura, per il Pevsner, è anzitutto l’uomo “che dà forma allo spazio: viene cosi accentuata, insieme, la condizione – o la situazione – che dà luogo all’opera, e si individua la qualità spaziale come componente distintiva dell’architettura nei confronti delle altre arti, pittura e scultura, di cui comprende e assomma i modi di visione bidimensionale e tridimensionale. I frequenti riferimenti e l’articolazione stessa dell’opera in base al concetto di «stile» ne chiariscono il significato: per l’autore, infatti, lo stile va considerato, come un tutto unitario, capace di rappresentare compiutamente il momento della cultura che l’ha prodotto e la corrispondente evoluzione delle espressioni spaziali. I fondamenti funzionali e strutturali dell’architettura, cosi come i suoi rapporti con la vita associata, appaiono essi pure espressi dallo stile, ma anziché determinarlo, acquistano importanza solo quando l’architetto riesca a tradurli in un fatto estetico emergente e a comunicarne visivamente i significati. Uno schema, questo, che prende vita e si articola nelle diverse analisi storiche, prospettate nell’ambito di un processo evolutivo che inizia all’età greco-romana per concludersi oggi: un arco vastissimo di tempo, dunque, su un’altrettanto ampia area di spazio, che comprende l’Europa intesa come una zona culturalmente omogenea, sia pure nelle oscillazioni talvolta tempestose di un movimento dialettico.
Nato nel 1902, Nikolaus Pevsner ha studiato in Germania, laureandosi in storia dell’arte e dell’architettura, e ha affrontato le sue prime esperienze di lavoro presso la Galleria di Dresda. In seguito tenne corsi di conferenze all’università di Gottinga, dove si specializzò in storia dell’arte inglese. Trasferitosi successivamente in Inghilterra, divenne insegnante presso l’università di Londra, al Birbeck College. Ha diretto, fino dagli esordi, la Pelican History of Art and Architecture, e dirige attualmente, con altri, un’importante rivista quale «Architectural Review». Frutto dei suoi interessi giovanili è l’opera Italian Painting of Mannerism and Baroque (1928), mentre la sua notorietà come storico dell’architettura divenne rapidamente internazionale alla pubblicazione di un volume sui Pionieri del Movimento Moderno, da William Morris a Walter Gropius (uscito in Inghilterra nel 1936 e in Italia nel 1945), che sviluppa e organizza gli studi condotti a Gottinga negli anni precedenti: oltre che nell’avere affrontato con criteri unitari manifestazioni in apparenza lontanissime, comprese in un settantennio abbondante, la novità dell’opera consisteva nel condurre la ricerca dei valori architettonici attraverso l’esame delle relazioni fra strutture e forme dell’architettura in rapporto con l’ambiente sociale che le aveva prodotte, anziché attraverso la descrizione dei loro caratteri figurativi. Grazie a questo fondamentale contributo, gli studi critici d’architettura si svincolavano dai pregiudizi scolastici che da tempo ne avevano impedito lo sviluppo, e il movimento moderno entrava di pieno diritto nel campo degli interessi storici. Di più, proprio per lo stimolo chiarificatore che aveva suscitato, Pevsner veniva a collocarsi egli stesso all’interno della corrente, in una posizione di primo piano, accanto ai più vivaci militanti del rinnovamento architettonico. Di lui vanno infine ricordate An Enquiry into Industrial Art in England, German Baroque Sculpture, High Victorian Design e The Englishness of English Art.
L’Uomo nel Mondo
Autore/i: Autori vari
Editore: Marietti Editore – Herder
edizione italiana a cura di: Dott. Giovanni Merlo, Prof. Vincenzo Villa, Prof.ssa Anna Odone, sotto la direzione del Prof. D. Giovanni Viola.
pp. 1518, nn. tavv. b/n f.t., Torino
Quest’Opera, cui la Casa Herder di Friburgo chiamò a collaborare i migliori specialisti tedeschi e stranieri, nei vari settori della scienza, della tecnica, dell’arte, della letteratura, dell’economia, vuol rispondere ad una viva esigenza della vita di oggi: dare una visione unitaria e comprensiva dell’individuo umano, della sua attività nel passato e nel presente, dei suoi rapporti col mondo.
L’opera richiese ben sei anni d’intenso lavoro tra i 26 Collaboratori e la Redazione. Oltre 20.000 schede costituirono l’ossatura dell’opera da cui, attraverso un acuto e imponente lavoro di analisi – in base agli ultimi studi – i singoli specialisti riuscirono a coordinare e condensare sterminati campi di scienza e di dottrina. I singoli capitoli del volume ci mostrano infatti l’uomo in relazione a se stesso, alla religione, alla natura, alla storia, all’arte, alla scienza, alla tecnica, all’economia, alla cultura. Nulla di quanto lo riguarda è stato omesso: dalla sua comparsa sulla terra nei primordi del Genesi, all’odierna civiltà «atomica», tutto è trattato con linguaggio accessibile e piano, in forma attraente, ma con assoluta precisione scientifica. Il cattolico troverà prospettati, con le eventuali soluzioni, i problemi che la Fede presenta nei rapporti con le varie scienze.
A neppur un anno dalla tedesca, sono uscite le edizioni in lingua inglese, francese, spagnola e portoghese.
E questa forse la più eloquente e pratica prova del valore di questa opera monumentale ed unica, che costituisce uno splendido dono alla cultura da parte della Editoria Cattolica Europea del nostro secolo. (La Croix – Paris)
Il Meglio di Henry Furst
Autore/i: Furst Henry
Editore: Longanesi & C.
a cura di Orsola Nemi, prefazione di Mario Soldati, introduzione di Ernst Jünger.
pp. XXXIII-542, Milano
Dall’introduzione di Ernst Jünger:
“Per tracciare una biografia del nostro caro Henry, o anche per dedicargli un particolareggiato elogio postumo, debbo cedere il compito ad amici che conoscono meglio di me la storia della sua vita.
Henry, infatti, parlava volentieri di quanto si riferiva alla propria storia: alle persone da lui incontrate, ai paesi visitati, alle città dove aveva abitato. Ne parlava però in modo più aneddotico che biografico, sicché io ho raccolto le tessere per un mosaico circoscritto ad alcuni frammenti. Comparve nella mia vita come un Kaspar Hauser. Lo vedevo distintamente, sapevo dove andava, ignoravo tuttavia da dove fosse venuto.
Né ciò costituiva una eccezione. Ad altri amici accadeva come a me.
Mi sovviene di un simposio, per il quale ci riunimmo a Trastevere sotto lo stesso tetto: Henry, Bonaventura Tecchi, Ansaldo, che era giunto da Napoli, Stierlein e io. Era nostra consuetudine, quando andavo da lui a Roma, cenare in qualche piccola accogliente trattoria del quartiere trasteverino, che egli prediligeva quella volta, per il nostro convito aveva effettuato singolari preparativi.
«Ho scannato due vitelli e provveduto il vino.» Era preparato anche un buffet freddo; davanti al posto dl Ansaldo v’era persino un piccolo tagliere e su quello posati un coltello e alcuni spicchi d’aglio. Ma proprio quando stavamo per metterci a tavola, risultò che Henry aveva dimenticato una minuzia: il pane. E, benchè i fornai romani non seguano la cattiva abitudine continentale di chiudere i negozi secondo un orario regolamentare, era ormai così tardi che dovemmo consolarci con ciò che viene detto companatico e, naturalmente, col vino. Prendemmo con le dita il prosciutto e il pasticcio, e li mangiammo con le olive. Da noi c’è un proverbio adatto: Quando necessità stringe massiccia piace, anche senza pane, la salsiccia.[…]”
Hegel e la Economia Politica
Autore/i: Bodei Remo; Racinaro Roberto; Barale Massimo
Editore: Gabriele Mazzotta Editore
premessa e cura di Salvatore Veca.
pp. 220, Milano
«In un certo senso mi pare si possa dire chela filosofia della praxis è uguale a Hegel + Davide Ricardo.» (A. Gramsci, Quaderni del carcere)
Il rapporto tra Marx e l’economia politica resta un nodo fondamentale perla critica dell’economia politica oggi.
L’individuazione della struttura della rivoluzione scientifica operata da Marx fa parte di un programma complessivo teso a definire l’autonomia teorica del marxismo: la sua capacità di spiegazione, previsione e trasformazione del capitalismo. Il confine dei classici, su cui si misura l’innovazione di Marx, è d’altra parte il confine di Hegel. Come la critica dell’economia politica insiste sul nesso e sulla differenza tra Marx e i classici, cosi risulta necessaria una ricognizione critica del territorio hegeliano assunto nel suo complesso. Un approccio a Hegel che ne rispetti la complessità implica il rifiuto delle letture tradizionali del rapporto HegelMarx. Dalla critica dell’economia politica alla critica della filosofia: nella indagine su Hegel come sistema, centrale è il nodo dei rapporti con l’economia. Prima di Marx, Hegel legge gli economisti classici, rileva la novità storica della loro scienza, organizza su questa base il più potente sistema di autocomprensione del capitalismo, la più alta e classica forma di ideologia borghese. Solo a questo livello complessivo è comprensibile a fondo la rivoluzione scientifica di Marx e si capisce perché Lenin richiedesse una buona conoscenza della Logica per leggere il Capitale.
Il Regno nel Sole
I normanni nel sud 1130-1194
Autore/i: Norwich John Julius
Editore: U. Mursia Editore
introduzione dell’autore, traduzione di Elena Lante Rospigliosi.
pp. 472, 33 illustrazioni b/n f.t., 3 cartine b/n, Milano
In questo secondo volume dedicato ai normanni in Italia il Norwich segue con occhio compartecipe le ultime fasi della conquista della Sicilia e la storia di quel regno cosi ricco di splendori e di intricate vicende; sullo sfondo si ergono personaggi di statura notevole come Adriano IV o Tancredi (preso dall’ossessione per l’indipendenza del suo paese),
o problematiche figure come il sinistro Gualtiero del Mulino o Giovanna di Sicilia o, ancora, come il fratello di lei Riccardo Cuor di Leone. È la cronistoria di una vera e propria età dell’oro che di là dalle lotte contingenti vide coesistere le culture più disparate e fiorire in terra sicula le manifestazioni d’un incomparabile valore artistico.
John Julius Norwich è nato nel 1929. Ha studiato dapprima all’Upper Canada College di Toronto, poi a Eton e alle università di Strasburgo e di Oxford. Per dodici anni ha seguito la carriera diplomatica, ma nel 1964 ha rassegnato le dimissioni per divenire scrittore «a tempo pieno». Ha al suo attivo numerosi volumi di carattere storico e di viaggi, e alcuni documentari storici per la televisione B.B.C.
I Maya
I Misteri dell’Archeologia
Autore/i: Ravazzin Luciano
Editore: Giovanni De Vecchi Editore
prefazione dell’autore.
pp. 204, riccamente illustrato con nn. tavv. a colori e b/n, Milano
Sommario:
Prefazione
- Da dove sono venuti?
- Forse dal cielo…
- …O dall’Asia
- La parabola
- Nella foresta tropicale
- Identikit del maya
- La prima narrazione
- Il tempo come ossessione
- Il dio mais
- Nel cenote di chac
- Il racconto di bonampak
- Sangue e serpenti
- Cerimonie per un anno
- Mitica nascita del basket
- Arte senza sesso
- Matematica cristallizzata
- Cofani di chimere morte
- La riscoperta dell’America
- La conquista secondo i conquistati
- I maya oggi
Bibliografia
L’Abate C.
L’erotismo contro la normalità borghese…
Autore/i: Bataille Georges
Editore: Giorgio Bertani Editore
a cura di Franco Rella, traduzione di Franco Rella e Giuseppe Sertoli.
pp. 192, Verona
«La lettura del manoscritto mi fece orrore: era sporco, comico, e non avevo mai letto nulla che mi avesse dato un così grande disagio: inoltre, mi ero separato da Charles in un modo tale che per molto tempo, dopo, una depressione nervosa e una completa inibizione mi impedirono di riprendere in mano la strana storia di Robert…».
«Davanti a lui, Éponine ed io avevamo la potenza vaga, e nello stesso tempo angosciata e irridente, del male. Lo sapevamo, nel nostro smarrimento: moralmente eravamo dei mostri! Non c’erano limiti, in noi, che si opponessero alle passioni: avevamo, nel cielo, la tenebrosità dei demoni!…».
«Rosie cadde sulle ginocchia, e sulle ginocchia si mise a danzare, gridando. Imprimeva al suo corpo una serie di scosse infami. Gemette e a lungo ripetè, come in un rantolo: Ancora! (…). Poi, con un singhiozzo prolungato, lasciò cadere la testa all’indietro…».
«Come è bello, come è sporco sapere! E tuttavia, l’ho voluto, ho voluto a ogni costo SAPERE!…».
«UN RACCONTO, ALLORA, DEVE DARE NON SOLO GLI ELEMENTI ABITUALI, MA PROPORRE DI ENTRARE IN UN MISTERO E DI APPROFONDIRLO. TUTTE LE TRADIZIONI DEL RACCONTO SI OPPONGONO PER PRINCIPIO A CIO CHE INTERROMPE LO SVOLGIMENTO. BISOGNA PROCEDERE PROPONENDO DEGLI ENIGMI E ASSOCIANDO IL LETTORE ALLA DECIFRAZIONE».
Georges Bataille nasce a Billon nel 1897. Nel 1922 entra alla Biblioteca Nazionale di Parigi. In questo periodo conosce A. Métraux e inizia lo studio dell’etnologia e dell’Opera di M. Mauss (la nozione di dépense). Nel 1924 si avvicina al surrealismo da cui si distacca alla fine degli anni ’20. Di questo periodo è La storia dell’occhio ( che porta la traccia di un trattamento psicoanalitico) e il suo interesse verso la produzione artistica e culturale più’inquietante e «maledetta». Dal 1931 al 1934 collaborazione alla Critique sociale. Lettura e studio di Hegel e Freud, che si uniscono all’altra lettura capitale in B., quella di Nietzsche.
1935 Fronte popolare e «Union de lutte des intellectuels revolutionnaires». Importanti studi su Sade. 1936 Fondazione del gruppo-rivista Acéphale. 1946 Fondazione della rivista Critique.
Muore nel 1962. È in corso di pubblicazione l’edizione critica delle sue opere complete, riconoscimento di una penetrazione, sempre più significativa, della sua opera, all’interno della cultura francese e europea.
La Porta dell’Estremo Oriente
Autore/i: Fraccaroli Arnaldo
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
pp. 268, 36 illustrazioni b/n f.t., Milano
Sommario:
Amore di lontananze
Sull’oceano indiano
Romanzo d’amore a bombay
Il segreto dei fachiri
Le nozze di sita bai, giglio del mattino
Isola di ceylon, mezzo paradiso
Singapore, all’incrocio dei mondi
Tutto l’oriente a portata di mano
Si offre una moglie olandese
Oriente di buona famiglia, ma…
Vita di casa all’equatore
Andiamo un po’ a teatro
Ronda notturna all’orientale
Strada d’oriente, casa di tutti
Fumeria d’oppio
Appuntamento con la tigre nella giungla
Al te delle scimmie
Saluto al sole
Guida allo Yoga Pratico
Autore/i: Hittleman Richard
Editore: Euroclub
a cura di Giuliana Giani, disegni di Fabio Rodriguez.
pp. 208, 200 disegni a colori, Milano
Lo yoga ha finalmente trovato anche in Italia schiere di cultori, di appassionati, di persone interessate a saperne di più e soprattutto a sapere “come si fa”.
Del resto, il successo dello yoga è logico: non c’è sistema migliore per rendere agile il corpo e serena la mente, per migliorare lo stato di salute, per rilassarsi dalle tensioni. In più, tutti possono fare yoga senza difficoltà con l’aiuto di un buon manuale pratico: questo. Ogni tecnica, ogni esercizio, ogni posizione viene spiegato con assoluta chiarezza e visualizzato con disegni molto efficaci. Un intero capitolo è dedicato all’alimentazione e presenta menù e ricette studiati e sicuri.
L’autore, Richard Hittleman, è il più noto maestro di yoga degli Stati Uniti: i suoi metodi di insegnamento sono stati diffusi attraverso la televisione sia in America sia in Italia. Così, questa millenaria filosofia orientale diventa pratica quotidiana, entra nella vita di ciascuno di noi con semplicità e ci aiuta a vivere meglio.
Premessa
Parte prima
Introduzione allo yoga pratico
Gli esercizi
Introduzione allo yoga pratico
7 regole importanti per praticare lo yoga
- L’estensione delle gambe
- La flessione del tronco all’indietro
- L’espansione del torace
- La respirazione completa
- Il Cobra
- La Locusta
- Il Loto
- La contrazione addominale seduti
- L’estensione alternata delle gambe
- La flessione laterale
- La torsione con rotazione
- La torsione in posizione eretta
- L’estensione della gamba e del braccio
- Il Leone
- I movimenti del collo
- La Locusta completa
- L’Arco
- La respirazione per orientare l’energia vitale
- La posizione del corpo tutto intero
- L’Aratro
- La flessione sul fianco
- La posizione di Rishi
- La contrazione addominale in piedi
- La contrazione addominale carponi
- La torsione spinale semplice
- L’esercizio per le dita
- L’esercizio per i gomiti
- L’esercizio per gli occhi
- Il sollevamento laterale
- La posizione convessa
- La posizione carponi
- La presa delle gambe
- L’esercizio per il portamento
- La torsione spinale completa
- La posizione accovacciata con le mani sopra la testa
- La rotazione del collo
- La posizione della Losanga
- L’espansione del torace seduti
- La posizione seduti e sdraiati
- Il sollevamento delle gambe
- La posizione della testa
- La respirazione a narici alternate
- Il Loto completo
- Guida ragionata agli esercizi di yoga
Parte seconda
Impariamo a nutrirci
- Impariamo a nutrirci
- Menu normali e menu speciali
- Menu per 7 giorni
- Menu per i bambini
- Colazione «al sacco»
- Le ricette
- Le bibite
- Elenco degli alimenti consigliati
Parte terza
Lo yoga come filosofia
Le principali tecniche di meditazione
- Premessa
- Il grande enigma dell’essere
- La causa della sofferenza
- I tre corpi
- I tre stadi della conoscenza: il «sonno», il «risveglio», l’«illuminazione»
- «Energia vitale»: la forza che sostiene l’universo
- Come lo yogi vede l’universo
- Come lo yogi vede il corpo
- Chi siamo, realmente?
- L’arte di vivere l’esperienza della realtà
- Il distacco: un riepilogo delle tecniche di meditazione