Libri dalla categoria Segreti
Rosmunda
La regina barbara
Autore/i: Pierotti Cei Lia
Editore: Camunia Editrice
prima edizione, collana: Storia & Storie.
pp. 180, Milano
Questo affresco storico descrive innanzitutto miti, vicende epiche e costumi dei Longobardi di cui Lia Pierotti Cei, sulla base di aggiornate e rigorose ricerche, ricostruisce storia politica, strategie belliche, cerimonie rituali, credenze religiose, abitudini alimentari, vita familiare e i complessi rapporti con Roma e Bisanzio. Rosmunda entra poi nel vivo della grande migrazione che nel secolo VI portò i Longobardi, guidati da re Alboino, alla conquista dell’Italia. Rosmunda, principessa d’origine gèpida, fu di Alboino la passionale e luttuosa sposa, vittima prima del sopruso di rapimento e poi regicida. Rosmunda, eroina emblematica di un Medioevo ambiguo, cruento e metamorfico, è un grande personaggio shakespeariano: Lia Pierotti Cei ne mette in scena la drammatica vita con circostanziata precisione documentaria e con forte impeto narrativo.
Lia Pierotti Cei è nata a Milano e ha studiato a Roma e Torino. Figlia di musicista (Gino Marinuzzi) si è diplomata in violino per avviarsi a una carriera concertistica, poi il matrimonio con un editore/giornalista (Giorgio Pierotti Cei) l’ha orientata prioritariamente verso l’attività di scrittrice. Ha pubblicato libri per bambini e ragazzi, ha firmato programmi radiofonici e televisivi, ha coordinato corsi di musicologia. tra le sue opere di divulgazione storica: La vita quotidiana nel Rinascimento, Il segreto di Tuthankamon, Il signore del golfo mistico, Isabella di Castiglia.
Prefazione
Cronologia
Prima parte
° I figli del Dio
° Un caleidoscopio di popoli
° I guerrieri dalle lunghe barbe
° I federati dell’Impero
° Dinastie complicate
° Al vincitore le armi del vinto
° Alboino è consacrato re
Seconda parte
° Rosmunda, principessa gèpida
° Rosmunda invoca gli dei
° La guerra come religione e libertà
° Una pericolosa alleanza
° Lo sterminio dei Gèpidi
° Alba sulla foresta della Pannonia
° Le nozze
° Un bacio per le arrache sponsaliciae
° I compagni di viaggio
° I preparativi per la partenza
° Conversione e battesimo
Terza parte
° L’esodo
° Vita e morte compagne di viaggio
° Il viaggio di Rosmunda
° La farmacopea della sovrana
° Strategia dell’itinerario
° I vinti aspettano gli invasori
° Il giuramento di Rosmunda
° Il marphais Gisulfo, primo duca del Friuli
° Avanti senza colpo ferire
° L’incontro con Felice, vescovo di Treviso
Quarta parte
° L’eredità gotica di Teodorico di Verona
° Regina in Italia
° Prime giornate veronesi
° I mercanti e la regina
° Il re longobardo entra in Milano
° Alboino, dominus Italiae
° La difficile conquista di Pavia
° Una battuta di caccia nella foresta pavese
° La lunga mano di Bisanzio
Quinta parte
° Preparativi di festa
° Bevi, Rosmunda!
° La congiura e la morte di Alboino
° La fuga degli amanti
° Rosmunda e il prefetto Longino
° In vino venenum
Epilogo
Bibliografia
La Pianta di Dio
Autore/i: Pollien Francesco
Editore: Libreria Editrice Fiorentina
cenni sull’autore di Benoit du Moustier, prefazione e introduzione dell’autore, traduzione a cura delle monache del Monastero di Rosano.
pp. 852, Firenze
Dall’Introduzione:
«Saranno chiamati la pianta di Dio.
Cara anima del buon Dio, grano di Paradiso, seminato nel tempo dal Signore dell’eternità, proprio di te il profeta ha detto a Saranno chiamati la pianta di Dio, a sua gloria».
Come sei venuta in questo mondo? Chi ti ci ha posto? Chi sei? Perchè vi sei? Che cosa vi fai? Che cosa devi farvi? A che cosa, a chi devi servire? Che cosa sarà fatto di te alla fine dei tuoi giorni?
Il Profeta di Dio te lo dice con un’immagine delicata e deliziosa che deve esserti cara perchè è cara a Dio; Egli ti dà un nome, ma non è lui che te lo dà, poichè dichiara che ti sarà dato. Da chi? Da Dio stesso. È Lui che ti chiamerà la pianta del suo amore, destinata a servire alla sua gloria, e con questo nome si compiacerà di chiamarti, e questo nome Gli piacerà perchè esprimerà ciò che tu sei per Lui e ciò che Egli è per te. Tu sei la sua pianta ed Egli è il tuo giardiniere. Tu sarai la sua gloria ed Egli la tua felicità.[…]»
Eucaristia – Teologia e Spiritualità della Preghiera Eucaristica
Autore/i: Bouyer L.
Editore: Editrice Elle Di Ci
seconda edizione aggiornata e ampliata, prefazione dell’autore, revisione di Ferdinando dell’Orto, traduzione di Luigi Motatto.
pp. 496, Asti
Dalla prefazione:
«Questo libro è il frutto di tutta un’esistenza dedicata alle ricerche, e per felice coincidenza viene alle stampe in un momento in cui è più che mai attuale la conoscenza approfondita della preghiera eucaristica tradizionale e, in particolare, del Canone della Messa romana. È da molto tempo, infatti, che non si era più visto, nella Chiesa cattolica, un desiderio così vivo e così diffuso di ritrovare una «eucaristia» pienamente viva e vera. Ma non si era nemmeno visto un pullulare di teorie talmente fantasiose, pur con pretesa di solide basi, che, se passassero nella pratica, ci farebbero perdere, a poco a poco, tutto quello che conserviamo ancora della autentica tradizione. Ci auguriamo che questo volume contribuisca, da parte sua, a favorire questo rinnovamento, e, nello stesso tempo, a scoraggiare l’anarchia ignorante e pretenziosa che ne potrebbe essere la rovina.
Sentiamo il dovere di una grande riconoscenza per tutti coloro che ci hanno aiutato in questo lavoro. Tra i ricercatori delle ultime generazioni, siamo particolarmente debitori a E. Bishop e ad A. Baumstark. Nessun maestro contemporaneo ci ha tanto illuminato e stimolato come lo studioso Dom Bernardo Botte, tanto onesto e sagace, al quale abbiamo avuto l’onore di essere associati in qualità di uno dei suoi più modesti collaboratori della prima ora per la fondazione dell’Istituto di studi liturgici di Parigi. Il miglior omaggio che noi possiamo rendere alla sua scienza critica è di dire che anche quando ci siamo scostati da lui su alcuni punti secondari, non ci è stato possibile farlo se non sforzandoci di applicare proprio i suoi stessi principi nel senso che lui stesso ci aveva inculcato.[…]»
Yenei Vedere un Altro Mondo
Sguardi dal popolo Dogon del Mali
Autore/i: Autori vari
Editore: Alberto Perdisa Editore
a cura di Metis Africa, fotografie di Marilinda Sforza.
pp. 154, riccamente illustrato con nn. foto a colori, Bologna
«Nello sguardo nasce l’incontro. E ogni incontro autentico cambia l’esistenza. Dagli sguardi incontrati nel paese Dogon siamo chiamati al coraggio di vedere ciò che mai si è voluto o potuto vedere, alla resa nel farsi guardare per come si è, al desiderio di comprendere e accogliere, che è atto di amicizia e fraternità. Ed è una chiamata alla quale non possiamo sottrarci.»
I Dogon sono una popolazione che abita l’altopiano, la pianura e la parete rocciosa della falesia di Bandiagara, nel sud-est del Mali, uno dei paesi più poveri del mondo. I loro villaggi si mimetizzano tra le rocce, sorgono sulla sabbia della pianura, popolano l’altipiano di un’umanità laboriosa e ospitale. Le immagini raccolte in Yenei, vedere un altro mondo segnano una alleanza tra chi sta davanti e dietro l’obiettivo, punto di innervatura di storie e amicizie, crocevia di destini e di sguardi che sanno immaginare e vedere un altro mondo.
Marilinda Sforza, di origine pugliese, vive a Verona dove lavora come insegnante di scuola elementare. Socia di Metis Africa, è appassionata promotrice della conoscenza della cultura Dogon e cura i progetti di scambio e di collaborazione tra scuole maliane e italiane. Ha compiuto numerosi viaggi nel paese Dogon: dal suo sguardo discreto e affettuoso sono nate le immagini raccolte in questo libro, Yenei, vedere un altro mondo.
La Metafisica
Autore/i: Aristotele
Editore: Rusconi
introduzione, traduzione e parafrasi di Giovanni Reale.
pp. 616, Milano
La Metafisica è certamente l’opera più famosa di Aristotele e uno dei vertici del pensiero greco. Essa costituisce un documento basilare, indispensabile non solo. per comprendere l’età dell’autore (il secolo IV a.c.) e in genere il mondo classico, ma anche il mondo del pensiero medievale, sia arabo sia latino, e poi ancora l’Umanesimo e il Rinascimento, nonché cospicui settori del pensiero moderno. Insomma, ci troviamo di fronte a una vera e propria pietra miliare nella storia spirituale dell’Occidente.
In questo testo si trovano, infatti, alcuni concetti divenuti «possesso per il sempre», come dicevano gli antichi, ossia acquisizioni irreversibili, come dicono i moderni. A titolo di esempio, in primo luogo è da segnare la scoperta di Dio (il Motore immobile) come autointelligenza o auto pensiero (pensiero di pensiero), dottrina cui moltissimi pensatori attinsero: dai teologi e filosofi medievali, i quali la posero a base del ripensamento filosofico dell’idea di Dio di cui parlano le Scritture, allo Hegel, il quale non esitò a considerarla l’antecedente della propria concezione dell’Assoluto e la giudicò come «ciò che v’ha di migliore e più libero». Gli stessi concetti che costituiscono i pioli della scala che porta a questa vetta – come: essere, sostanza, accidente, categoria, materia, forma, atto e potenza non sono meno famosi, e hanno avuto una incidenza speculativa e storica non meno rilevante.
Ma, oltre alle discussioni su questi concetti tecnici, il lettore trova nella Metafisica la domanda ancora più radicale: perché l’uomo abbia sentito il bisogno di fare filosofia e perché non possa (lo voglia o no) non fare filosofia, e trova anche la risposta a questa domanda. L’una e l’altra di valore paradigmatico.
La presente edizione inaugura una nuova formula editoriale, con un taglio “intermedio” fra quelle rivolte ai soli addetti ai lavori (che interessano pochi lettori) e quelle che presentano il testo nudo, che rinunciano in partenza ad ogni opera di mediazione e, quindi, non parlano in realtà a nessuno. Si è cercato, per contro, con un’ampia «Introduzione», con la «Notizia», con le prefazioni ai singoli libri e le parafrasi ai singoli capitoli, di rendere intelligibile a ogni lettore colto l’essenziale del discorso aristotelico, evitando gli intrichi dell’erudizione, da un lato, e, dall’altro, non rinunciando a quell’opera che abbiamo chiamato di “mediazione”, senza la quale testi di questa complessità sono destinati a rimanere inesorabilmente muti, mentre al lettore moderno che non abbia rinunciato a pensare ai problemi ultimi hanno ancora molto da dire.
La Rivoluzione di Fra Tommaso Campanella
Autore/i: Moretti Mario
Editore: Veutro Editore
prima edizione, prefazione di Miguel Angel Asturias.
pp. 252, 8 tavv. b/n f.t., Roma
Sommario:
Da Bruno a Campanella – Prefazione di Miguel Angel Asturias
Vita e opere di Tommaso Campanella
Il pensiero di Campanella
Schema generale dei documenti e degli inediti campanelliani
Tommaso Campanella o dell’anfibologia
1. Il primo processo d’eresia
2. I processi di Padova e di Roma
3. La rivoluzione di fra Tommaso
4. Il quinto processo
5. Campanella mago
Teatro L’enigma di Campanella – Prefazione
La rivoluzione di fra Tommaso Campanella
Bibliografia essenziale
Dio nel Silenzio
La meditazione nella vita
Autore/i: Gentili Antonio; Schnöller Andrea
Editore: Editrice Àncora
pp. 344, nn. illustrazioni b/n, Milano
Questo volume, pur potendo giovare indubbiamente a chiunque lo legga, è tuttavia in grado di offrire un aiuto particolare a coloro che hanno fermamente deciso di mettere la ricerca interiore al primo posto nella propria esistenza: essi potranno trarre grande vantaggio dalle indicazioni e dagli insegnamenti contenuti nell’opera, soprattutto nel caso che nutrissero incertezze e dubbi sul come alimentare nella maniera giusta il loro slancio interiore e non avessero modo di consultarsi con una guida competente.
Gli autori di questo libro hanno scelto di insegnare una vera e propria “direttissima” spirituale, attingendo con chiarezza e decisione ad alcuni filoni aurei della tradizione contemplativa: dalla preghiera del cuore all’orazione di silenzio e dalla pratica dell’attenzione-consapevolezza all’esperienza della dimensione del vuoto-pieno. E questo, respirando pienamente con due polmoni, quello occidentale e quello orientale, nell’impegno di sottolineare, implicitamente o esplicitamente, l’importanza di coniugare spiritualità cristiana e spiritualità asiatica, senza paura e, insieme, con molto discernimento.
Questo cammino, lungi dal venir qui presentato in modo negativo e avulso dalla realtà, è esposto con persuasiva abbondanza di argomenti e nella costante interazione con la concretezza della vita quotidiana.
Il libro non teme di fare appello alla forza del ricercatore interiore; al tempo stesso questo appello è formulato in termini molto comprensivi, umani e delicati. Non si notano, nel libro, tentativi di spianare una strada che può snodarsi solo in salita; si nota, invece, una fruttuosa sollecitudine a essere il più chiari possibile, risparmiando così al ricercatore interiore lunghe e scoraggianti deviazioni. A questo proposito è da segnalare una felice vena psicologica che affiora in più punti, soprattutto quando si parla di trasformare (più che reprimere) le negatività insite nel cuore, o quando si indugia sulla guarigione della memoria.
Un’ultima osservazione, per rassicurare e incoraggiare il lettore: il materiale che compone questa guida spirituale – come si sarebbe detto in altri tempi – non è stato ideato e messo insieme al tavolino. Al contrario, a suo fondamento c’è l’esperienza vissuta, da parte degli autori, dell’insegnamento del cammino interiore da essi impartito in corsi di meditazione che riscuotono crescente interesse. (Corrado Pensa)
Antonio Gentili, barnabita, licenza in teologia e laurea in filosofia, attualmente risiede e opera nel convento di Campello sul Clitunno (Pg), dopo essere stato per anni animatore della casa per ritiri spirituali di Eupilio (Co). Studioso di spiritualità, ha esplorato le grandi tradizioni meditative dell’occidente e dell’oriente. Guida Corsi di meditazione e preghiera profonda e organizza Settimane di digiuno e meditazione per la purificazione integrale. È autore di spiritualità tra i più noti.
Andrea Schnöller, cappuccino, vive presso il Santuario Madonna del Sasso, in Svizzera.
Excalibur – La Morte di Re Artù
Nella versione dello Pseudo-Map
Autore/i: Gautier Map
Editore: Edizioni del Graal
traduzione integrale e note di Luca Nerazzini, disegni di Rosalba Mattiauda.
pp. 196, Roma
«La morte di Re Artù» è il romanzo con cui si conclude il ciclo della Tavola Rotonda e che allo stesso tempo segna la fine di tutto un modo di sentire l’avventura e l’amore in senso superiore e simbolico. Chi già conosce «La cerca del Graal», tradotto alcuni anni fa in italiano, non può non leggere quest’opera che ne è la sua diretta continuazione, attribuita allo stesso autore.
Rivive in queste pagine il mondo della cavalleria medievale quale effettivamente fu visto attraverso gli occhi di un contemporaneo.
Il mondo dei tornei e dei duelli a singolar tenzone che durano dall’alba al tramonto; il mondo che si affidava Completamente al sacro e Io poneva a guida delle proprie azioni; il mondo di battaglie spaventose, ma condotte con senso dell’onore, in cui l’odio dura solo un attimo cruento; il mondo della fedeltà alla parola data e al proprio re; il mondo dell’amor cortese e passionale, in cui si può effettivamente «morire d’amore»; il mondo degli eremiti e della vita solitaria nella foresta. Il mondo, insomma, di Re Artù e della Regina Ginevra, dei cavalieri della Tavola Rotonda, di Lancillotto, Galvano, Bohort, Mordred, di Gaheriet, Sagremor, del castello di Camelot e dell’isola di Avalon. E di Excalibur, la spada che Artù, sentendosi prossimo alla fine fa gettare in un lago e che una mano misteriosa uscendo dalle acque prenderà al volo facendola roteare più volte per poi scomparire. La spada che con il suo nome ha ispirato il film di John Boorman, «Excalibur» appunto dedicato proprio a questa fase che segue il crepuscolo del ciclo cavalieresco suggellato dalla morte di re Artù.
Gautier Map (1140 – 1209), di origini gallesi, fu arcidiacono di Oxford, e protetto di Enrico II d’Inghilterra ed autore di un «De Negus Curialum»; già scomparso all’epoca in cui venne composta la «Morte di Re Artù» (La morte le Roi Artu), ne cela col suo nome l’autore anonimo.
L’opera venne probabilmente scritta in Francia nella regione dello Champagne tra il 1225 ed il 1230.
Chi sia dunque il vero autore non è dato sapere, ma sicuramente doveva essere vicino all’ambiente cistercense, forse della stessa abbazia di Clairvaux, non lontana da Troyes, che ebbe un così grande ruolo nel rinnovamento della spiritualità del XII secolo.
La Parte Maledetta
La società d’impresa militare/religiosa – Il capitalismo – Lo stalinismo • Preceduta da «La Nozione di Depénse»
Autore/i: Bataille Georges
Editore: Giorgio Bertani Editore
introduzione e note a cura di Franco Rella, traduzione di Francesco Serna.
pp. 216, Verona
La «Parte maledetta» è lo spazio irrimediabilmente altro, sinistro, «maledetto», in cui l’uomo, al di là delle concezioni “ragionevoli” che tendono a ridurre l’uomo a «cosa», si “scatena” dalla servitù, cerca la libertà che sola lo può condurre alla «coscienza di sé». Attraverso l’analisi delle istituzioni primitive, la nascita del mondo borghese, lo stalinismo, la guerra fredda, la potenza americana, Bataille cerca di costituire questo spazio in cui si inscrivono l’economia, la poesia, la riflessione filosofica, tutte le pratiche della comunicazione umana. Questo spazio è la negazione dello spazio sociale chiuso del pensiero borghese (“la persona del borghese moderno appare come la forma più meschina che l’umanità abbia assunto”) coperto e celato dalla maschera di una falsa libertà (“servile”, asservita alla riduzione dell’uomo a cosa). L’uomo di Bataille contro la lucida aberrazione della ragione strumentale sceglie la notte, “questa notte mutevole, infinitamente sospetta che, nel sonno della ragione, genera i mostri della follia”: l’uomo di Bataille sceglie la parte maledetta, «la parte dell’uomo».
Georges Bataille nacque nel 1897. Ha partecipato ai dibattiti più vivi all’interno della cultura francese del nostro secolo scrivendo i libri più ” osceni “, le opere filosofiche più ” scandalose “, occupandosi attivamente di letteratura, di estetica, di economia, di sociologia, di antropologia. Nel 1947 ha fondato la rivista «Critique» (che ha diretto fino alla sua morte, nel 1962), rivista che ha costituito e costituisce ancora un punto fermo all’interno della cultura francese più avanzata. La sua opera ha avuto un’influenza immensa, anche se non ancora pienamente valutata, sugli intellettuali francesi. Esplicitamente o implicitamente la sua opera è penetrata e ha condizionato la riflessione di Lacan, di Foucault, di Derrida, del gruppo «Tel quel». In Italia sono stati tradotti «Simona» (titolo originale l’«Histoire de l’oeil») – «Mia madre» – «L’azzurro del cielo» – «L’Erotismo» – «Nietzsche. Il culmine e il possibile».
Libere Donne di Dio
Figure femminili nei primi secoli cristiani
Autore/i: Carpinello Mariella
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, premessa dell’autore, collana: Le Scie.
pp. 308, Milano
…Ascete, monache ed eremite: quando il messaggio cristiano diviene rifiuto di un destino imposto…
Mentre il mondo romano crolla e vengono meno tutte le certezze dell’età antica, un movimento ideale di imprevedibile portata si diffonde nelle regioni dell’antico impero, dall’Egitto alla Cappadocia, dall’Africa settentrionalealle isole mediterranee, dall’Italia alla Spagna fino alle Gallie: il movimento monastico. All’interno di questo fenomeno la presenza femminile, negli eremi dei deserti egiziani come nel cuore di Roma, è viva e determinante.
Cosa spinge tante donne della più diversa provenienza ed estrazione sociale a tagliare ogni legame con il mondo per abbracciare la castità, la dura disciplina dell’ascesi e chiudersi in un monastero? Cosa induce Tecla a lasciare il fidanzato alla vigilia delle nozze e a sfidare la condanna a morte pur di seguire la predicazione di Paolo, o la giovane Olimpia a opporsi all’imperatore, a resistere a minacce, confische e scandali per essere una monaca, o, ancora, la ricchissima Melania a disfarsi di ogni proprietà, a rinchiudersi in totale povertà in una cella sul Monte degli Ulu per poi fondare un monastero?
Per ciascuna di queste donne il messaggio cristiano è soprattutto un messaggio di liberazione, un invito a rinnegare i rigidi ruoli imposti nella tarda società pagana e a scegliere, per la prima volta, il proprio destino: di preghiera, di studio, di meditazione.
Ricostruendo le biografie di ascete, monache e pellegrine del primo movimento monastico Mariella Carpinello delinea un quadro storico complesso e affascinante -contrasti imperiali, invasioni di barbari, lotte papali, diffondersi di eresie-, in cui si muovono, oltre alle straordinarie figure femminili, alcuni protagonisti della storia della Chiesa come san Giovanni Crisostomo, san Girolamo, sant’Ambrogio e sant’Agostino.
Libere donne di Dio ci offre così, anche grazie alla sua ricca documentazione, una serie di ritratti indimenticabili, che testimoniano un aspetto spesso trascurato, talvolta persino negato, del monachesimo: il suo apporto fondamentale all’affermarsi dell’identità femminile.
Mariella Carpinello è nata a Novi Ligure nel 1954 e abita a Roma. Studiosa di storia del monachesimo e delle sue dottrine ascetiche, è autrice di articoli e programmi RAI sull’argomento. Ha pubblicato: Lucrezia d’Este duchessa di Urbino (Rusconi 1988), Benedetto da Norcia (Rusconi 1991) e, in collaborazione con Madre Anna Maria Canopi, Il segreto del chiostro (Piemme 1996).
Premessa
I Donne dei primordi orientali
° Tecla e la sua emula Macrina
° Olimpia
II Donne del deserto
° Sincletica
° Maria sorella di Pacomio
III Peccatrici pentite
° Maria d’Egitto
° Le sorelle di Maria egiziaca: Pelagia, Taide e Maria nipote d’Abramo
IV Tra Roma e l’Oriente
° Marcella
° Paola e sua figlia Eustochio
° Antonia Melania e sua nipote Valeria Melania
° Egeria
V Le tendenze della nuova età
° Cesaria l’Anziana, Cesaria la Giovane e il gruppo di Arles
Note
Cenni bibliografici
Indice dei nomi
Teoria Generale della Magia e Altri Saggi
Autore/i: Mauss Marcel
Editore: Giulio Einaudi Editore
prima edizione, introduzione di Claude Lèvi-Strauss , traduzione di Franco Zannino, stampato su consiglio di Ernesto de Martino, titolo originale: Sociologie et anthropologie.
pp. 422, Torino
L’opera scientifica di Marcel Mauss, etnologo e sociologo, antropologo e storico delle religioni, ha gettato le prime basi di quella collaborazione tra etnologia, antropologia, psicologia e psicopatologia che è oggi uno dei tempi più fecondi nell’analisi delle società umane.
Corredi Funerari di Età Imperiale e Barbarica nel Museo Nazionale Romano
Autore/i: Bordenache Battaglia Gabriella
Editore: Edizioni Quasar
unica edizione, presentazione di Silvana Balbi de Caro, Introduzione dell’autrice, con contributi di W. Andergassen, M. C. Calvi, G. Devoto, M. Montalcini De Angelis D’Ossat, in copertina: anello d’oro, corredo VI sul retro: pendente monetale, corredo IX.
pp. 168, interamente e riccamente illustrato a colori e b/n, Roma
Nell’attuale ripresa di studi scientifici per una più puntuale rivalutazione di gioielli antichi, il presente volume, che pubblica 15 corredi quasi tutti inediti, datati e quasi sempre inseriti nel rispettivo contesto archeologico, costituisce non solo una novità ma un prezioso contributo alle nostre conoscenze, un punto fermo per ulteriori ricerche nel campo vasto e ancora impreciso degli ornamenti e della suppellettile in materiali preziosi.
Storia Antica – Roma e il Mediterraneo 218-133 a. C.
Volume VIII, 1 – VIII, 2 • Biblioteca storica dell’antichità 10 • Università di Cambridge
Autore/i: Autori vari
Editore: Il Saggiatore
cura e prefazione di S. A. Cook, F. E. Adcock, M. P. Charlesworth, traduzione di Cosimo Pagliara.
vol. 1 pp. 584, vol. 2 pp. 585-1008, nn. illustrazioni e carte geografiche b/n, Milano
Volume 1:
Questo volume VIII della Storia Antica dell’Università di Cambridge tratta il periodo più importante della storia di Roma: gli ottantacinque anni che intercorrono fra il passaggio delle Alpi e l’invasione in Italia da parte di Annibale (agosto del 218 a.C.) e la caduta in mani romane della fortezza di Numantia, in Spagna, nel 133. È in questi ottantacinque anni che Roma corre i suoi più grandi rischi e che fonda il suo impero piazzandosi come potenza egemone nel Mediterraneo. L’invasione di Annibale interrompe l’avanzata romana nell’Italia settentrionale: ancora nel 218 viene fondata la colonia latina di Placentia, ma solo nel 189 la colonia romana di Bononia e nel 187 verrà aperta la via Emilia.
La guerra annibalica, segnata dalle disfatte romane al Trasimeno e a Cannae, ha prodotto la desolazione nell’Italia meridionale distruggendone per sempre l’economia e l’autonomia; ma poi i Romani portano la guerra in Africa costringendo cosi Annibale ad abbandonare l’Italia. Nel 202 la vittoria di Scipione Africano a Zama (non pone soltanto fine alla guerra, ma segna in effetti il declino di Cartagine come grande potenza. Roma riprende con impeto l’espansione del suo dominio verso oriente: nel 197 riporta la vittoria su Filippo V di Macedonia e dichiara libere le città della Grecia assumendone praticamente il protettorato.
Nel 189 porta la guerra in Etolia e contro i Galati e riprende l’espansione nell’Italia settentrionale. Ma già l’anno prima, con la vittoria di Magnesia al Sipylos, l’Asia Minore sino al Tauro diviene possesso romano. Roma si insedia come potenza nel mondo ellenistico. Pochi anni dopo essa può vietare ad Antioco IV ogni ulteriore progresso verso l’Egitto e poi nel 155 verrà pubblicato il testamento dell’Evergete II che lascia la Cyrenaica in eredità al popolo romano.
Da questa nuova posizione di potenza, la definitiva eliminazione di Cartagine e del pericolo che le città greche potessero essere attratte nell’orbita di qualcuno dei residui sovrani ellenistici verrà affrontata con determinatezza e l’anno 146 vedrà la caduta e la distruzione di Cartagine e la caduta e il saccheggio di Corinto. Tutta questa densa materia storica viene trattata nei dodici capitoli contenuti in questa prima parte del volume VIII, confermando il carattere di sintesi ad alto livello che hanno le serie storiche dell’Università di Cambridge.Gli autori di questi capitoli sono inglesi (T. R. Glover, B. L. Hallward, P. V. M. Benecke, T. Frank), francesi (M. Holleaux), tedeschi (A. Sehulten). Si conferma quindi la collaborazione largamente internazionale e la scelta dei migliori competenti in ogni settore. Ma accanto alle doti di sintesi, questi volumi presentano una messe di documentazione preziosa per ogni ulteriore ricerca: e basterà ricordare, in questo volume, la tavola delle legioni e dei comandanti nella seconda guerra punica. Altra caratteristica di quest’opera è che sul tessuto della chiara esposizione dei fatti spiccano in rilievo le personalità dei grandi protagonisti della storia, ma, al tempo stesso, acquistano corpo e sostanza i profondi motivi politici e sociali che preparano e talora determinano gli avvenimenti.
I due grandi protagonisti della seconda guerra punica sono posti a confronto c Se ad Annibale, che risulterà il perdente, si riconosce l’acquisizione esperta della tattica e della strategia ellenistica che si richiamava al grande Alessandro, a Scipione Africano, il vincitore, si riconosce, come elemento decisivo, prontezza di decisione, abilità diplomatica, ferrea disciplina e superiorità di mezzi. Con la mediazione di Siface che aveva sposata la bella figlia di Asdrubale, fratello di Annibale, la guerra sembrava dovesse terminare con il compromesso: reciproca evacuazione dei territori occupati e status quo. Invece di li a poco terminò con la riduzione di Cartagine a potenza secondaria, che riconosceva accanto a sé un regno amico dei Romani, quello di Masinissa in Numidia, riconosceva l’autonomia delle tribù indigene della Lybia e della Cyrenaica, rinunciava a ogni interferenza in Italia, Gallia e Spagna, accettava una riduzione della propria flotta e si impegnava a pagare negli anni una pesante indennità. Ma sarà poi, a pace conclusa, l’avidità della classe dirigente cartaginese a preparare la definitiva rovina. Non volendo accettare i sacrifici che comportava l’esecuzione del trattato di pace e cercando di scaricarli sulle classi subalterne, respingendo le riforme proposte da Annibale chiamato alla suprema carica di governo e poi costretto a fuggire di nottetempo, l’oligarchia cartaginese rese impossibile il risorgere dello stato punico e fece il giuoco dei Romani. Ovunque, del resto, i Romani si presentino vittoriosi, si assiste all’esperienza cento volta ripetutasi nella storia: le classi superiori, gli abbienti, si dimostrano prontamente disposti ad accordarsi col vincitore, mentre le classi inferiori rimangono attaccate alle tradizioni, agli usi, all’orgoglio delle consuetudini patrie.
Volume 2:
Nella prima parte di questo volume VIII sono state esposte le vicende di quegli avvenimenti che già spinsero Polibio a scrivere la storia di Roma per rispondere alla domanda di come era stato possibile che nel giro di due generazioni, o poco più, i Romani avessero potuto impadronirsi praticamente di tutto il Mediterraneo, dall’Asia Minore, alla Grecia, all’Africa. Sono gli ottantacinque anni che corrono dall’invasione di Annibale nel 218 alla caduta di Numantia nel 133 a.C.
In questa seconda parte si hanno quelli che si potrebbero dire i corollari di quei grandi avvenimenti, e le loro sovrastrutture. Vi si contengono, infatti, i capitoli sulla letteratura, sulla filosofia, sulla religione, in Roma e nell’Italia romanizzata, e il capitolo sull’arte ellenistica che è l’arte accolta dalla classe dirigente romana. Un’arte romana non si era ancora costituita e le culture dei popoli antichi d’iltalia, la cultura greco-italica, italica ed etrusca, erano ormai in disfacimento.
Accanto ai capitoli che trattano questi argomenti, vi sono i capitoli sulle civiltà, greche e barbariche, con le quali i Romani venivano adesso a trovarsi per la prima volta in contatto diretto: le fiorenti città ellenistiche, come Rodi e Pergamo, nelle quali si muoveva una fervente vita, sia commerciale che culturale; le città greche e greco-scitiche del Mar Nero costituenti il regno del Bosforo; le tribù dei Traci e dei Geti che popolavano i Balcani ricchi di metalli preziosi e di prodotti agricoli.
Per questi settori sono stati chiamati a collaborare gli specialisti più qualificati: così si deve al Kazarov il capitolo sui Traci e al grande storico Rostovcev i capitoli sul commercio ellenistico, con i quali preludeva alla sua opera sulla storica sociale ed economica del mondo ellenistico, e il capitolo sul regno del Bosforo, nel quale riassumeva la sua passata esperienza di archeologo autore dei due volumi sulla pittura sepolcrale città sul Mar Nero, che rimangono ancora la fonte più autorevole per la conoscenza di quelle antichità. La Siria e la Palestina trovano anch’esse il loro spazio in questa esposizione che solo esteriormente può apparire frammentaria data la diversità degli argomenti e dei collaboratori. In verità, dalla lettura di questi capitoli si viene a recepire una visione della realtà storica entro la quali si muovevano i personaggi e i fatti descritti nella prima parte del volume.
È una specie di sottofondo dal quale emerge un mondo al tempo stesso molto differenziato eppure in certo modo unitario in confronto con l’elemento nuovo estraneo, rappresentato da Roma. Roma non ha dietro di se’ le tradizioni e le caratteristiche di un popolo cresciuto in una vasta regione divenuta crogiuolo di una civiltà faticosamente e per gradi raggiunta e costituente un’unità irreversibile. Roma era stata solo una città, quasi senza territorio. E si tra fatta grande conquistando, con le arti della diplomazia e della guerra dapprima un territorio dove abitavano genti affini, e poi regioni dove abitavano genti diverse, e poi tutti questi popoli di civiltà più antica di tradizioni di pensiero, di esperienze rivolte alla comprensione della realtà del mondo più che alla sua conquista materiale. Il divario tra questi Romani in rapida crescita, tremendamente efficienti e avidi di possessione di antichi popoli assestati nelle loro tradizioni di civiltà o nelle loro fierezze g barbariche, risulta spontaneamente dalla presa di conoscenza che ci trasmettono questi capitoli dedicati alla cultura e ai centri periferici.
Ma vi è, anche in queste pagine, la narrazione storica degli avvenimenti: e sono eventi di enorme portata, come la caduta di Corinto e la caduta di Cartagine. Cartagine era stata l’unica potenza mediterranea che aveva seriamente messa in pericolo non solo l’espansione commerciale e politica di Roma, ma la sua stessa esistenza.
Eppure Annibale, grande generale nutrito di tradizione tattica e strategica ellenistica (dietro alla quale si ergeva il ricordo del grande Alessandro) non ebbe l’ardire di marciare su Roma. Scipione, invece, dopo lunga e sottile preparazione diplomatica e politica, marciò su Cartagine. Sei giorni durò la battaglia, casa per casa; al settimo giorno la cittadella si arrese. Cinquantamila abitanti della città, uomini, donne, bambini, liberi cittadini di una grande capitale, divennero schiavi. Per diciassette giorni continuò l’incendio e la distruzione, poi le mura superstiti vennero abbattute, il terreno fu arato e cosparso di sale per renderlo sterile, con il divieto a chiunque di costruirvi e abitarvi. La mano di Roma era pesante, la sua classe dominante insaziabile.
Volume 1:
Prefazione
I. Polibio di T. R. Glover
Giovinezza ed educazione di Polibio
Polibio e l’arte della guerra
Polibio a Roma
I viaggi di Polibio
Il tema di Polibio
Il metodo storico
Una storia per il mondo
II. Annibale invade l’Italia di B. L. Hallward
Lo scoppio della guerra
I piani di guerra delle potenze rivali
La marcia di Annibale verso l’Italia
Il Ticino e la Trebbia
Il Trasimeno
Fabius Cunctator
Cannae
III. La difesa romana di B. L. Hallward
L’invasione della Spagna: 218-215 a.C.
La nuova strategia cartaginese
IV. Scipione e la vittoria di B. L. Hallward
Nova Carthago
Baecula, Ilipa e la conquista della Spagna
Il Metauro
I preparativi di Scipione per l’invasione dell’Africa
L’invasione dell’Africa
Zama
La pace: effetti della guerra su Roma
V. Roma e la Macedonia: Filippo contro i Romani di M. Holleaux
Filippo alleato di Annibale
I Romani alleati dell’Etolia
I Romani in Grecia
La pace di Phoinike: conclusione
VI. Roma e la Macedonia: i Romani contro Filippo di M. Holleaux
L’«anabasi» di Antioco m
Prima della crisi d’oriente
La crisi orientale
Attalo e l’appello dei Rodii a Roma
L’intervento romano in Grecia e in oriente
I primi due anni della guerra macedonica
Kynoskephalai: Antioco in occidente
I Giochi Istmici
Il primo scontro tra Roma e Antioco
La guerra con Nabide. I Romani lasciano la Grecia
Il protettorato romano sulla Grecia
VII. Roma e Antioco di M. Holleaux
La rottura tra Antioco e Roma
Il movimento etolico
Antioco in Grecia
Le Termopili
La guerra in Etolia: Korykos
La lotta per l’Ellesponto
Magnesia
La pace in Asia e in Grecia
Il trattato di Apameia
Acaia e Sparta
Conclusione
VIII. La caduta della monarchia macedone di P. V. M. Benecke
Il riordinamento dopo Magnesia
Gli ultimi anni del regno di Filippo
L’inizio del regno di Perseo
Lo scoppio della guerra: prime campagne
La campagna di Pydna
La Macedonia e l’Illyria dopo Pydna
IX. Roma e gli stati ellenistici di P. V. M. Benecke
Caratteri generali della politica romana
Roma e le potenze orientali
La politica romana nei confronti di Pergamo e di Rodi
Grecia centrale e meridionale: Atene e la Beozia
Grecia centrale e meridionale: la Lega Achea
X. I Romani in Spagna di A. Schulten
Le province spagnole e la loro organizzazione
Catone e Tiberio Sempronio Gracco in Spagna
Le guerre con i Lusitani: Viriato
La guerra contro i Celtiberi
Scipione e l’assedio di Numantia
Il governo romano in Spagna
XI. L’Italia di T. Frank
Sottomissione della Gallia Cisalpina
I Liguri
Colonie e strade del nord
Le aree devastate del mezzogiorno
La diffusione del latifondo
Economia, popolazione, indici di reddito
Industria e commercio nell’Italia meridionale
Il governo romano in Italia
XII. Roma di T. Frank
L’autorità del senato
La politica estera e il senato: socii et amici
Le famiglie dominanti
Fazioni all’interno del senato: Scipione e Catone
Legislazione
La società romana
La città
Tavola delle legioni e dei comandanti nella seconda guerra punica
Elenco delle abbreviazioni
Note
Bibliografie
Indice delle carte geografiche e delle mappe
Volume 2:
XIII. Gli inizi della letteratura latina di J. Wight Duff
Introduzione
Il latino arcaico
Gli inizi della letteratura
L’accrescersi dell’influenza greca
I primi autori
Gli specialisti del teatro
La satira
La prosa: storia e oratoria
XIV. La religione romana e l’avvento della filosofia di C. Bailey
Ricerca e fonti di informazione
Tracce delle usanze e delle idee primitive
L’animismo
Culti della famiglia
Il culto nei campi
Il culto di stato a Roma
Influenze esterne
A. Altre popolazioni italiche
B. Gli Etruschi
C. La Grecia
L’avvento della filosofia
A. La filosofia greca nel II secolo a.C.
B. Lo stoicismo romanizzato: Panezio
XV. La caduta di Cartagine di B. L. Hallward e M. P. Charlesworth
Annibale suffeta
Masinissa
La dichiarazione di guerra
L’assedio di Cartagine
Epilogo
XVI. La Siria e gli Ebrei di E. R. Bevan
La Siria sotto Seleuco IV
Antioco Epifane
Le fazioni ebraiche
La guerra con l’Egitto e la rivolta dei Maccabei
Il Libro di Daniele
Antioco in oriente. Gli Asmonei
Demetrio Soter
Alessandro Balas e l’Egitto
Il nuovo stato ebraico
XVII. La Tracia di G. I. Kazarov
Introduzione: stato e società
Agricoltura e miniere
Costumi, caratteristiche fisiche, sport e guerra
Religione e usanze funebri
La cultura. Influenze straniere
XVIII. Il regno del Bosforo di M. Rostovcev
Il Bosforo nel V secolo a.C.
Il regno del Bosforo nel Iv secolo
Il Bosforo e gli Sciti
Il commercio del grano e gli Spartocidi durante l’ellenismo
Civiltà e arte
XIX. Pergamo di M. Rostovcev
L’evoluzione del regno di Pergamo
Il re, la corte, l’esercito
L’organizzazione del regno
La politica economica
Le idee guida e le principali imprese dei re di Pergamo
XX. Rodi, Delo e il commercio ellenistico di M. Rostovcev
L’unificazione di Rodi. Il commercio rodio
La città di Rodi. La costituzione. L’esercito e la flotta. Condizioni economiche e sociali
Delo: commercio, costituzione, condizioni sociali ed economiche
La diffusione del commercio ellenistico
Organizzazione del commercio, circolazione
monetaria, attività bancarie
Strade, navigazione, esplorazioni, lingua, leggi
XXI. L’arte ellenistica di B. Ashmole
Introduzione
Gli scultori ateniesi del primo ellenismo; Alessandria
Gli allievi di Lisippo e la scuola rodia
La prima scuola pergamena
Il secondo e il primo secolo
La pittura
Architettura e urbanistica
Piante
Addenda
Il Ticino e la Trebbia
Il Trasimeno
Cannae
I Libri dei Maccabei
Il figlio di Seleuco IV
Tavole genealogiche
Dinastie ellenistiche
Spartocidi
Attalidi
Tolemei
Seleucidi
Tavole cronologiche
Elenco delle abbreviazioni
Note
Bibliografie
Indice delle carte geografiche
Indice analitico
Indice dei passi citati
Il Giardiniere dell’Anima
Una favola senza tempo
Autore/i: Pinkola Estés Clarissa
Editore: Edizioni Frassinelli
traduzione di Maura Pizzorno.
pp. XI-100, Milano
Clarissa Pinkola Estés, poetessa e psicoanalista, torna a rapire il lettore raccontando la favola più bella della sua infanzia. Protagonista è l’anziano zio ungherese, un contadino profondamente legato alla propria terra, sopravvissuto a un campo profughi durante la Seconda Guerra Mondiale e giunto infine in America con gli occhi colmi di orribili visioni. Ma con la nipotina l’uomo si trasforma in uno straordinario narratore di storie. Si intrecciano così i ricordi della bambina, persa in quei magici racconti, e la rielaborazione adulta della studiosa – testimone della sofferenza dei suoi pazienti – di temi fondamentali dell’esistenza quali la perdita, la sopravvivenza al dolore, la rinascita, uniti da una tenace fiducia nella vita. Strutturate come piccole matrioske, l’una dentro l’altra, le storie fluiscono in queste pagine regalandoci frammenti di verità: la vita si ripete, si rinnova e, per quanto calpestata, si rigenera se solo si coltivano la speranza e l’attesa. I ritmi della natura, le tradizioni culturali, i sentimenti più autentici si fondono in questo piccolo gioiello letterario in cui l’essenza terapeutica delle fiabe aiuta a trovare la propria strada alla felicità.
Clarissa Pinkola Estés esercita la professione di analista. È stata direttrice del C.G. Jung Center di Denver e ha conseguito il dottorato in etnologia e in psicologia clinica. Donne che corrono coi lupi è il suo saggio d’esordio, un longseller dallo strepitoso successo internazionale.
La Mappa che Cambiò il Mondo
Una straordinaria avventura umana e scientifica
Autore/i: Winchester Simon
Editore: Ugo Guanda Editore
prologo dell’autore, traduzione di Federica Oddera.
pp. 320, nn. illustrazioni b/n, Parma
In una piovosa mattinata della fine di agosto del 1819, solo e senza nessuno che lo aspettava, William Smith uscì dalla prigione londinese per debitori di King’s Bench: aveva cinquant’anni, il volto invecchiato e sciupato dalle intemperie e non possedeva più nemmeno una casa; eppure era il padre fondatore di una nuova scienza destinata a mutare il futuro dell’umanità, era l’autore della prima vera mappa geologica di un’intera regione del mondo, era l’uomo che aveva saputo sfidare i dogmi del creazionismo biblico per aprire la strada allo sfruttamento razionale del sottosuolo e delle sue ricchezze. Ma la sua grandezza non era stata riconosciuta, l’aristocrazia dei dilettanti geologi del suo tempo lo aveva prima ostacolato e poi addirittura defraudato delle sue scoperte, molti amici gli avevano voltato le spalle o avevano sfruttato senza pudore la sua generosità e le sue disavventure lo avevano portato fino alla povertà e alla prigione.
Tratteggiando il variopinto affresco di un’epoca di grandi rivoluzioni e cambiamenti quale fu il primo Ottocento inglese, Simon Winchester ci racconta – sulla base di prove documentarie inoppugnabili – le vicende, le illusioni e le sconfitte di un eccentrico ma geniale pioniere della scienza. La sua narrazione procede briosa e avvincente, densa di humour e di umanità, esaltando la caparbietà e la tenacia di William Smith, il piccolo proprietario terriero dell’Oxfordshire che scelse di investire tutte le sue energie per realizzare un progetto nato osservando, da ragazzo, le pietre che le donne della sua contea usavano come pesi. La sua interminabile sfida finì per prosciugare le risorse economiche e lo portò allo stremo delle forze, ma il miraggio della mappa geologica dell’intero sottosuolo inglese, la mappa che avrebbe consegnato ai contemporanei una nuova dimensione della terra, divenne realtà. E anche Winchester ha vinto la sua sfida: nelle sue pagine la geologia si anima di vita e di passione e diviene un viaggio irresistibile, un’avventura tesa e brillante, tanto che anche il lettore vorrebbe muoversi sui passi di Smith per condividerne entusiasmi e scoperte, lasciandosi affascinare dal mondo del sottosuolo e dei fossili, per disegnare insieme a lui la mappa che cambiò il mondo.
«Simon Winchester riscrive, con uno stile elegante e preciso, la storia di William Smith, dimostrando come un uomo, con la sua vocazione alla scoperta, possa segnare profondamente il modo in cui l’umanità interpreta il mondo.» (The New York Times Book Review)
Simon Winchester, nato in Inghilterra, ha vissuto in Africa, India e Asia, e attualmente risiede fra New York e le isole Ebridi. Corrispondente estero da oltre trent’anni, collabora con numerosi quotidiani e periodici americani e inglesi fra i quali il «New York Times». In Italia sono già stati pubblicati L’assassino più colto del mondo e Il fiume al centro del mondo.
Il Messia Perduto – La Storia di Sabbatai Sevi e il Misticismo della Quabbalah
Titolo originale : The Lost Messiah
Autore/i: Freely John
Editore: Il Saggiatore
prologo dell’autore, traduzione di Matteo Ceschi.
pp. 288, nn. tavv. e fotografie b/n f.t., Milano
«Salimmo tre rampe di traballanti scale in legno fino all’ultimo piano: lì trovammo un gruppo di vecchi inginocchiati davanti a una nicchia ricavata nel fatiscente muro portante che borbottavano in ladino sempre le stesse frasi, per cui pensai che stessero pregando. Jacob sussurrò che erano seguaci di Sabbatai Sevi, quelli che i turchi chiamavano Dönmé, un termine spregiativo che significa “apostoli” o “rinnegati”: stavano pregando il loro Messia.»
Curiosando tra gli scaffali di una vecchia libreria ebraica a Istanbul, John Freely si imbatte nella figura di Sabbatai Sevi. Affascinato, decise di raggiungere Smirne, la città natale di Sevi, per ripercorrerne la vita: dal bacino del Mediterraneo ai Balcani meridionali, fino all’entroterra dell’Albania dove si pensa sia sepolto. Sabbatai Sevi, meglio ricordato come il «falso Messia» o secondo l’autore, il «Messia perduto», oggi sarebbe indicato come un pazzo o un impostore. Per la moltitudine di ebrei che nel XVII secolo si lasciarono sedurre dal suo messaggio, fu invece il Messia che le generazioni precedenti avevano atteso invano. Grazie alla profonda conoscenza della qabbalah e a un formidabile potere ammaliatore, Sabbatai convinse i discepoli della sua natura mistica e incorruttibile, anche se per sottrarsi alla condanna a morte del sultano ottomano non esitò a convertirsi all’Islam, pur continuando a insegnare la Torah negli anni successivi. L’annuncio di Sabbatai Sevi era rivoluzionario: mangiare cibo proibito, profanare i giorni del digiuno, permettere alle donne di leggere le scritture nelle sinagoghe non pregiudicava l’integrità della fede. Dopo la sua morte furono migliaia i fedeli che, in bilico tra ebraismo e Islam, continuarono a predicare questi princìpi, tracciando i confini tra religione e vita pubblica e proclamando il diritto di libertà all’interno della religione stessa, su cui, nei secoli a venire, si sarebbe eretta la società laica moderna. A partire dalle e di Gershom Scholem, Freely realizza un vivido affresco della comunità ebraica all’interno dell’Impero ottomano, muovendo il racconto tra il ghetto di Venezia, i bazar del Cairo, i palazzi dello Yemen e le scuole rabbiniche di Gerusalemme. Il Messia perduto è un libro di viaggio, una detective story e uno strumento di riflessione sul ricorrente nascere e diffondersi nella storia di movimenti di natura mistica ed esoterica.
Un Buco nell’Anima – Guarire dalla Malattia Droga
Autore/i: Vergani Guido; Bertolli Roberto; Ravera Furio
Editore: Libri Scheiwiller
prefazione dell’autore.
pp. 192, Milano
«Bisogna ribadirlo a più non posso che la droga è una malattia, per di più negata. Ma non e una leucemia, una di quelle malattie che razionalmente rientrano nelle batoste, nelle crudeltà del destino e di cui, seppur nell’abisso del dolore, è più facile darsi una ragione. La droga non si capisce. Un figlio che, via via, si uccide, che ha dentro questa malattia suicida, non sta nelle categorie del dolore che la memoria storica della vita ci insegna. Per questo, nello spiegare a un genitore che cosa è capitato al suo ragazzo, bisogna essere franchi, evitare le sfumature, perché si renda conto che di malattia si tratta.»
Migliaia di tossicomanie “trattate” come un sintomo di una malattia dell’animo; una forte percentuale di guarigioni che tengono nel tempo. Questo è il bilancio professionale di Roberto Bertolli e Furio Ravera, che nel 1984 hanno fondato il Crest, Centro per la terapia delle tossicodipendenze.
Un buco nell’anima è il racconto, condotto dal giornalista e scrittore Guido Vergani, delle vittorie e delle sconfitte nel loro lavoro di terapeuti convinti che la droga debba essere riconosciuta come una malattia e debba avere la dignità, le cure, gli specialisti, le strutture, i finanziamenti cui, almeno sulla carta, ha diritto ogni malattia.
Sono infatti molti i fattori che provocano l’evento droga. In primo luogo le responsabilità familiari e le eredità genetiche. In secondo luogo la trama dei sentimenti, degli eventi, delle storie familiari che hanno “concimato” le fragilità, gli scompensi di quel tessuto psichico e caratteriale di quella personalità. Solo interrogandosi, un genitore aiuta il figlio a strapparsi dalla droga. Capire significa quasi sempre agire.
Questo libro e la nuova edizione aggiornata e ampliata del volume pubblicato con grande successo nel 1996 nei Saggi Mondadori.
Guido Vergani (1935), giornalista, e stato inviato speciale de lo Repubblica e attualmente collabora al Corriere della Sera. Ha pubblicato Mesina (1968), Il delitto di Piazzale Lotto (1973), Vestire i sogni (1981), Giovanotti, in camera (1995) e, in retrospettiva “alleanza” con il padre Orio, Caro Coppi (1995).
Roberto Bertolli (1941) e Furio Ravera (1950), psichiatri e psicanalisti, lavorano insieme dal 1980, dirigendo, presso la Casa di cura Le Betulle ad Appiano Gentile (Como), il reparto specializzato nella diagnosi e terapia delle tossicomanie che Bertolli ha costituito negli anni ’70. Nel 1984 hanno fondato il Crest (Centro per la terapia delle tossicodipendenze) e nel 1992 la Società di studio per i disturbi della personalità, un’associazione no profit. Bertolli è vicepresidente dell’Erit (Federazione europea operatori tossicodipendenza).
Giuseppe Balsamo Denominato il Conte Cagliostro
Autore/i: Barberi Giovanni
Editore: Giuseppe Brancato Editore
prefazione dell’autore.
pp. 220, San Giovanni la Punta (CT)
Compendio della vita, e delle gesta di Giuseppe Balsamo denominato il conte Cagliostro.
Che si e estratto dal Processo contro di lui formato in Roma l’anno 1790.
E che può servire di scorta per conoscere l’indole della Setta de’ Liberi Muratori.
Prefazione
Cap. I – Vita civile di Cagliostro dal suo nascimento al suo arresto in Roma
Cap. II – Si dà una breve idea della Massoneria in genere, ed un dettaglio in specie della Massoneria Egiziana
Cap. III – Si narra quanto ha operato Cagliostro per ristorare, e propagare la sua Egiziana Massoneria
Cap. IV – Si espone lo stato di una Loggia di liberi Muratori discoperta in Roma
La Fotografia a Colori
Titolo originale: La pratique de la photo couleur
Autore/i: Lamouret Jean
Editore: Cesco Ciapanna Editore
prefazione dell’autore, traduzione di Gabriella Conti.
pp. 232, interamente e riccamente illustrato a colori e b/n, Roma
L’autore di questo volume, Jean Lamouret, ha realizzato nel corso degli anni migliaia di immagini fotografiche nei campi più svariati.
In questo libro, estremamente pratico, ha riversato la sua grande esperienza teorica e pratica che permetterà ai fotografo di affrontare, con buone probabilità dì successo, la gran varietà di soggetti che gli si presentano.
Ogni settore della fotografia è trattato con conoscenza di causa: dal paesaggio alla foto notturna, dall’architettura alla foto naturalistica, dal ritratto alla foto sportiva.
L’opera è completata da due capitoli sulla scelta e l’uso dei materiali fotografici utili (apparecchi, obiettivi, pellicole e accessori) e sul lavoro di laboratorio (sviluppo, ingrandimento, tecniche speciali); il tutto in forma semplice e chiara e alla portata anche del dilettante meno esperto.
MATERIALI – Le pellicole a colori – Confronto fra pellicole invertibili e negative – L’infrarosso.
LA RIPRESA – Inquadratura – Esposizione – Messa a fuoco – L’arte di saper vedere.
IL LABORATORIO – Sviluppo e stampa a colori – Attrezzatura da stampa – L’ingranditore. Tipi di stampa a colori.
DDD – La Domanda Dietro la Domanda
Cosa chiedere a noi stessi per agire responsabilmente nel lavoro e nella vita
Autore/i: Miller John G.
Editore: Edizioni Corbaccio
introduzione dell’autore, traduzione dall’originale americano di Luisa Azzolini, titolo originale: QBQ! The Question Behind the Question.
pp. 146, Milano
Avete mai sentito domande come queste?
Quando si occuperanno della mia formazione?
Chi risolverà il problema?
Perchè dobbiamo accettare tutti questi cambiamenti?
Provate a sostituirle con la Domanda Dietro la Domanda!
Cosa posso fare per acquisire più competenze?
In che modo posso contribuire a risolvere il problema?
Come posso cercare di adattarmi a un mondo in continuo cambiamento?
la Domanda Dietro la Domanda: tutti dovrebbero partire da qui…fatelo voi per primi!
Quante volte abbiamo sentito o detto frasi come: “Non è compito mio” o “Non è un mio problema”? Quante volte abbiamo sentito o pronunciato domande come: “Perchè non ci dicono mai niente?” “Perchè dovremmo accettare questi cambiamenti?” Sebbene a volte giustificate, sono frasi e domande che rivelano l’assenza di “responsabilità personale”, ovvero di quel principio che consente alle persone così come alle aziende di raggiungere i propri obiettivi, di essere competitivi sul mercato, di migliorare la propria vita professionale e personale. La Domanda Dietro la Domanda insegna a rovesciare questo modo di vedere e a porsi altri tipi di domande: “Qual’è il mio contributo?” “In che modo posso fare la differenza?”
Chiaro, pratico, sintetico, questo libro insegna come agire in base alla “responsabilità personale” nella vita di tutti i giorni: un cambiamento di prospettiva che porta a grandi risultati.
John G. Miller è autore di La Domanda Dietro la Domanda e Personal Accountability. È il fondatore di QBQ Inc., una società di consulenza aziendale a Denver la cui filosofia è incentrata sullo sviluppo del principio di responsabilità personale come valore fondamentale nelle aziende. Dal 1986 scrive e tiene conferenze e seminari. Vive a Denver con la moglie e sette figli di cui tre adottivi.
Introduzione
° Responsabilità personale: un ritratto
° Compiere scelte migliori
° DDD! La Domanda Dietro la Domanda
° Non chiedervi “perchè”
° La vittima
– Perchè proprio a me?
– Perchè dovremmo accettare questi cambiamenti?
– Perchè non riescono a comunicare meglio?
° Non domandatevi “Quando?”
° Rimandare fa coppia con fallire
– Quando avremo a disposizione più strumenti e sistemi migliori?
– Quando sentiremo finalmente qualcosa di nuovo?
° Non domandatevi “Chi?”
° Il velista incapace se la prende con il vento
° Compartimenti
° L’arbitro da battere
° Chi rema contro?
° Farsi carico
° Le basi del lavoro di squadra
° Rendere personale la responsabilità: tutte le DDD contengono un “io”
° Posso cambiare solo me stesso
– Non l’ha fatto lui, lo faccio io
– Quando gli altri predicheranno e razzoleranno bene?
° Test per valutare l’onestà
° La forza del singolo
° Alla maniera della DDD
° I veri modelli di vita si alzino in piedi!
° Mettere in atto la responsabilità personale: tutte le DDD sono indirizzate all’azione
° Il rischio del non fare
– Grazie per averci scelto!
° Leader a tutti i livelli
° Le fondamenta della leadership
° I leader non sono “problem solver”
° Una lista di questioni oziose
° Lo spirito della DDD
° Saggezza
° Compriamo troppi libri
° Immagine finale
° Il motore dell’apprendimento
Ringraziamenti