Libri dalla categoria Universo
Patto con la Morte
Titolo originale: A Covenant With Death
Autore/i: Becker Stephen
Editore: Rizzoli
prima edizione, unica traduzione autorizzata a cura di Luciano Bianciardi .
pp. 258, Milano
Nel 1923, a Soledad City, immaginaria città del profondo sud americano, verso il confine col Messico, una bella donna, Louise Talbot, viene trovata morta, strangolata. Gli indizi cadono sul marito, che ella tradiva; lo processano, lo condannano a morte. Il giorno dell’esecuzione egli riesce ad abbattere il boia, che cadendo si frattura il cranio e muore. L’esecuzione è sospesa. Nel frattempo però il vero assassino, prima di suicidarsi, confessa: Talbot è innocente, non è uxoricida. E tuttavia occorrerà processarlo per l’uccisione del boia. L’avvocato difensore sostiene la tesi della legittima difesa, Talbot si è battuto contro il ferreo sistema che l’aveva ingiustamente condannato; a decidere è chiamato il giovane giudice Lewis.
È appunto Lewis che oggi, vecchio e felicemente sposato, ci racconta la storia, in prima persona. Al processo per uxoricidio ha assistito abbastanza distrattamente; dirige il secondo, che segna nella sua esistenza un punto drammatico, una scelta sul senso di giustizia. La scrittura volutamente tradizionale, la lingua viva e palpitante, la trama serrata, fanno di questo romanzo (per molti mesi best-seller in USA) un libro di avvincente lettura e di immediata simpatia.
Stephen Becker nato a New York nel 1927, studiò a Haward e alla Yenching University a Pechino. Traduttore dal francese e noto romanziere (The Season of the Stranger – Shanghai Incident – Juice) ha scritto anche una storia della Comic Art in America. È sposato e vive a Katonah, New York.
Come Leonardo – Sviluppiamo le Nostre Capacità con il Pensiero Trasformativo
Titolo originale «Archimedes’ Bathtub: The Art and Logic of Breakthrough Thinking»
Autore/i: Perkins David
Editore: Il Saggiatore
traduzione di Gianni Rigamonti.
pp. 288, nn. illustrazioni b/n, Milano
La scoperta del principio di galleggiamento da parte di Archimede, la teoria della relatività di Einstein, lo sviluppo della prospettiva di Brunelleschi, la soluzione dei fratelli Wright per il problema del volo: molte tra le scoperte scientifiche e le innovazioni che hanno segnato il progresso del genere umano hanno avuto origine da un’illuminazione improvvisa e decisiva. David Perkins definisce pensiero trasformativo il processo mentale che conduce a questi risultati eccezionali e lo accomuna, per portata innovativa e potenzialità, ai processi evolutivi che in natura portano alla nascita di nuove specie di organismi. In Come Leonardo l’autore illustra il funzionamento del pensiero trasformativo, i suoi meccanismi e i modi in cui è in grado di risolvere i problemi apparentemente impossibili. Ma l’analisi di Perkins non serve solo a illustrare i grandi casi del passato. La struttura del pensiero trasformativo può essere infatti riassunta in cinque meccanismi ricorrenti, che una volta compresi e fatti propri possono essere utilizzati da chiunque. Come Leonardo viene incontro al lettore in questo processo di apprendimento, fornendo numerosi esercizi e rompicapi in ogni capitolo; lo aiuta a sviluppare ed esercitare le sue potenzialità in questo nuovo modo di pensare e mostra come applicarlo nella soluzione dei problemi quotidiani.
David Perkins, matematico e studioso di intelligenza artificiale, si è specializzato al Massachusetts Institute of Technology. Attualmente è codirettore del Project Zero della Harvard Graduate School of Education, che studia i processi di apprendimento, intelligenza e creatività nei bambini e negli adulti. Ha al suo attivo diversi saggi, tra cui Outsmarting IQ (1995) e Smart Schools (1995).
Ringraziamenti – PRIMA PARTE: L’idea di pensiero trasformativo. 1. Pensare come Leonardo. 2. Dai racconti sufi a James Bond. 3. La logica del tentare la sorte. 4. Esiste una scienza del pensiero trasformativo? – SECONDA PARTE: L’arte del pensiero trasformativo. 5. Il Big Bang del pensiero. 6. Indizi dove non ci sono indizi. 7. Passare attraverso i muri. 8. Tutto ma non quello. – TERZA PARTE: Mente, cervello e pensiero trasformativo. 9. Processo alle soluzioni trasformative. 10. Esiste un overdrive mentale? 11. La mente pronta. 12. Sapere troppo e dimenticare quanto basta. – QUARTA PARTE: La natura pensa? 13. Gli eventi trasformativi dell’evoluzione. 14. Menti cieche ed evoluzione intelligente. 15. Perché non possiamo fare a meno del pensiero trasformativo. – Note – Indice analitico.
Forza e Debolezza del Pensiero – Commento al De Trinitate di Boezio
Autore/i: San Tommaso D’Aquino
Editore: Rubbettino Editore
introduzione, traduzione, note e apparati di Guido Mazzotta.
pp. 228, Soveria Mannelli
L’incompiuto Commento di Tommaso d’Aquino al De Trinitate di Boezio innova la recezione medioevale del trattato boeziano e mostra l’anticipatrice energia speculativa d’un trattato di filosofia del sapere che esplora significato e destino della ragione umana distinguendo e unificando gradi del sapere e linguaggi scientifici (fisica e matematica, arti liberali e metafisica, indagine razionale e riflessione credente). Un testo anteriore alla rottura cartesiana di grande interesse per il Novecento filosofico che infine si interroga su forza e debolezza del pensiero.
Curata da Guido Mazzotta, che professa metafisica e teologia filosofica nella Pontificia Università Urbaniana di Roma, questa prima traduzione italiana è corredata dall’introduzione e da apparati critici (note al testo, indice onomastico, indice biblico, indice tomistico dei luoghi paralleli e bibliografia ragionata su nuclei tematici) che, indicando i confronti speculativi essenziali, facilitano l’ingresso in questa giovanile ma essenziale opera dell’Aquinate che rivolve attorno al gran tema della dignità della ragione.
La Letteratura Latina Medievale
Autore/i: Alfonsi Luigi
Editore: Edizioni Accademia
prefazione dell’autore.
pp. 292, Milano
Studioso di letterature classiche, Luigi Alfonsi, nato a Sassari nel 1917, è ordinario di letteratura latina nella facoltà di Lettere dell’Università di Pavia. Come studioso è conosciuto per la sensibilità moderna con cui, al di fuori di ogni schematismo e dogmatismo, interpreta personalmente il fatto artistico nella sua connessione con la realtà spirituale e concreta. Questo spiega come la sua attenzione di classicista si sia sempre rivolta al periodo cristiano e medievale come alla continuità perenne del passato col presente. Suoi studi fondamentali: Properzio, Tibullo, Poetae novi, Storia della letteratura latina, Ermia, Dante e la «Consolatio philosophiae» boeziana, Studi vergiliani, Studi draconziani, Studi boeziani e sul mondo tardo-antico, Studi sugli Apologisti cristiani greci e latini ecc.
Il Medio Evo, che non solo ha conservato e tramandato i prodotti della civiltà antica, ma l’ha anche arricchita di un suo vastissimo contributo, fu un’età di convulsioni: politiche, sociali, economiche, letterarie. Questa letteratura medievale latina – un fatto soprattutto di cultura legato intimamente alla storia del pensiero – è un lavoro originale che è costato all’Alfonsi meditazioni di un decennio, ed è fatto di entusiasmi e di «disinteressati» interessi giovanili. E riflette la posizione dell’Autore.
Shiatsu Integrale – Pressione Digitale e Dieta per la Salute e la Vitalità
Autore/i: Yamamoto Shizuko; McCarty Patrick
Editore: Edizioni Mediterranee
prefazione di Benjamin Spock.
pp. 336, 457 fotografie e 70 disegni, Roma
Shiatsu Integrale fornisce a tutti i lettori, e anche agli specialisti, gli strumenti per apportare le corrette modifiche agli squilibri creati da noi stessi, che sono all’origine di numerose malattie. Uno di tali strumenti, che non era mai stato incluso nel mondo dello Shiatsu prima di Shizuko Yamamoto, è la dieta. Il suo approccio dietetico rappresenta per lo shiatsu un nuovo aspetto, a dir poco sensazionale. Il bagaglio di tecniche dello shiatsu si arricchisce così di un ulteriore strumento in grado di affrontare problemi sinora irrisolti. Questo libro, pertanto, ci aiuta a capire lo shiatsu sia nei suoi aspetti esteriori che in quelli più profondi. Gli Autori presentano l’applicazione dinamica di questa nuova terapia Shiatsu accompagnata dalla dieta. Le più recenti malattie di tipo degenerativo quali le malattie di cuore, l’artrite e il cancro, hanno spesso origine da un’alimentazione sbagliata: quindi la soluzione va cercata alla fonte del problema. La combinazione dieta-tecniche shiatsu è di grandissima efficacia. Le tecniche sono semplici e chiare, non complicate da teorie «esoteriche». I risultati non tarderanno, restituendo in breve tempo salute e vitalità.
Shizuko Yamamoto, nata ed educata in Giappone, dopo aver subito ben dodici operazioni all’occhio destro senza poter riacquistare la vista, e afflitta da vari dolori fisici, fu introdotta allo Shiatsu, alla Macrobiotica e allo Yoga. Da allora, intraprese uno studio molto approfondito dello Shiatsu, di varie tecniche orientali, e cominciò anche a praticare le arti marziali imparando l’importanza dello hara e del ki attraverso il corpo. Vive negli Usa dal 1965 dove pratica il Kiatsu Do, lo Shiatsu a piedi nudi. Shizuko Yamamoto, inoltre, insegna la sua tecnica in vari paesi europei e americani. Le Edizioni Mediterranee hanno pubblicato anche Kiatsu Do, Shiatsu a piedi nudi, con prefazione di Michio Kushi.
Patrick McCarty ha studiato medicina orientale allo Shangai College of Traditional Chinese Medicine. È istruttore di Shiatsu e co-direttire dell’East-West Center for Macrobiotios, in California. Ha scritto, assieme alla Yamamoto, Il manuale dello Shiatsu.
Il Banchiere dei Banchieri
Un uomo d’influenza Sir Siegmund Warburg
Autore/i: Attali Jacques
Editore: Sperling & Kupfer Editori
introduzione dell’autore, traduzione di Marisa Aboaf.
pp. X-478, Milano
«Un uomo influente sugli uomini che pretendono di avere potere sulle cose», così Siegmund Warburg amava definirsi. Re della finanza, avventuriero della nostra epoca, ascoltato dai potenti senza mai far parte della loro schiera, nasce agli inizi del secolo da un’antica famiglia di banchieri ebrei. Intrapresa la professione dei suoi illustri antenati, diventa consigliere governativo in Germania, ma l’avvento del nazismo lo costringe a rifugiarsi a Londra, con il suo nome come unico capitale. Su questo, senza mai arrendersi, l’esule Siegmund saprà fondare un nuovo impero, un colosso finanziario ancora oggi tra i più importanti. «Nella storia del mondo», scrive l’autore, «dai tempi delle comunità religiose fino agli imperi e alle società più recenti, sono esistiti uomini di questo tipo. Uomini dotati di potere divinatorio, uomini d’armi, di denaro, d’arte hanno saputo, più liberi degli altri, prevedere i possibili sviluppi al di fuori delle leggi del tempo; e hanno potuto talvolta, con un breve impulso, un insegnamento, un consiglio o un’azione, far oscillare un lembo del mondo, modificare il corso delle cose, cambiare le leggi, o perlomeno rimanere in equilibrio nel travolgente flusso dei tempi.»
L’esilio, la creazione della banca S.G. Warburg & Co., l’invenzione delle principali tecniche della finanza moderna, il coinvolgimento politico: attraverso le tappe di una spettacolare carriera, Attali non ricostruisce solo la storia di un personaggio d’eccezione, colto e affascinante, ma di un nome, di una dinastia, e di tutto un secolo.
Jacques Attali è un famoso economista francese, consigliere speciale di Mitterrand. Ideatore del progetto Eureka, il piano europeo per la ricerca, ha partecipato a tutte le principali decisioni prese ai vertici dello Stato francese in questi ultimi anni.
I Fenici – Un Impero sul Mare
Titolo originale: Geschichte der Phönizier
Autore/i: Pietschmann Richard
Editore: I Dioscuri
nota introduttiva di M. C.
pp. 424, nn. illustrazioni b/n, Genova
Tra le popolazioni e le civiltà dell’antico oriente, quella dei Fenici ha da sempre esercitato un incontenibile fascino sulla nostra cultura.
Le grandissime qualità marinare e commerciali dei Fenici, la loro mentalità modernamente espansionistica ed estremamente industriosa suscitano in tutti noi l’ammirazione verso quegli antichi predecessori che in epoche scientificamente arretrate e socialmente lontane seppero costruire un impero basato non sulle armi ma sull’economia. Considerando poi che essi, a torto o a ragione, sono ritenuti gli ideatori dell’alfabeto più facilmente ci si può spiegare il perché dell’interesse che i Fenici suscitarono e suscitano tuttora pur non essendo stati protagonisti di grandiose conquiste belliche o di grandi creazioni artistiche nè di sconvolgenti innovazioni sociali.
In questo periodo di riscoperta della civiltà fenicia si colloca ottimamente il testo che proponiamo al lettore: infatti, sebbene le maggiori scoperte archeologiche riguardanti la civiltà fenicia siano dell’ultimo decennio, l’Autore, trattando il tema con deciso rigore scientifico, non solo ha saputo esporre teorie ed ipotesi estremamente valide (molte di esse hanno trovato o stanno trovando piena conferma negli attuali studi) ma soprattutto è riuscito a creare un’opera organica e chiara la cui lettura è anche estremamente scorrevole e gradevole.
L’Uno e l’Altra – Sulle Relazioni tra l’Uomo e la Donna
Titolo originale: L’un est l’autre.
Autore/i: Badinter Elisabeth
Editore: Longanesi & C.
prefazione dell’autrice, traduzione dal francese di Simona Martini Vigezzi, in copertina: bassorilievo del tempio di Zoser a Saqqara (foto Michel Duchêne).
pp. 280, Milano
In questo suo ultimo libro che già tante polemiche ha sollevato al suo apparire in Francia, pochi mesi fa, Elisabeth Badinter ci invita a una riflessione sul rapporto uomo-donna, su ciò che esso è stato nel corso dei millenni e su ciò che è, su come è, attualmente. Fra i sessi – afferma la Badinter – è sempre esistito un costante rapporto di complementarità. La distribuzione dei poteri ha sempre oscillato fra l’equilibrio quasi perfetto in alcuni momenti privilegiati della nostra storia (l’uomo con la donna) e la più flagrante diseguaglianza, la violenza e il conflitto, allorché quella stessa complementarità assume i tratti dell’oppressione (l’uomo contro e addirittura senza la donna). Per taluni, in questa oppressione e contrapposizione risiede l’essenza stessa del rapporto uomo-donna, e per questa via fanno apparire naturale l’accaparramento di tutti i poteri da parte dell’uomo, naturale la divisione sessuale dei compiti. La Badinter denuncia questa concezione che confonde un momento della storia – la predominanza del patriarcato – con una costante della nostra natura. Lottando contro il ruolo complementare, le donne, soprattutto negli ultimi vent’anni, hanno dato luogo a un tipo di rapporto senza precedenti nella storia dell’umanità: il mondo è sempre meno suddiviso in sfere maschili o femminili che si completano; offre, invece, un aspetto uniforme cui ciascun sesso può parimenti accedere. Un nuovo modello si sta elaborando sotto i nostri occhi: la somiglianza dei sessi, non come semplice rivoluzione dei costumi, bensì come vera e propria mutazione, come messa in questione della nostra identità. Come reagiremo ai futuri sviluppi e alle conseguenze di questa somiglianza? Giungeremo davvero all’androgino vagheggiato da Platone? Giungeremo a una «maternità» maschile?
Elisabeth Badinter, laureata in filosofia, è docente di sociologia all’Ecole Polytéchnique di Parigi. In questa stessa collana sono già apparsi L’amore in più: storia dell’amore materno, subito diventato un bestseller per l’arditezza delle tesi esposte, ed Emilia, Emilia, uno studio sull’ambizione femminile.
Lungo Viaggio al Centro del Cervello
Alla scoperta del passato del nostro cervello: un’appassionante teoria sul filo dell’evoluzionismo che spiega tanti fenomeni fino a oggi senza risposta e apre nuove vie alla ricerca scientifica e terapeutica.
Autore/i: Balbi Renato; Balbi Rosellina
Editore: Euroclub
prefazione di Renato Balbi, prologo degli autori, postfazione di Rosellina Balbi.
pp. VIII-126, Milano
Come si spiegano le doppie personalità? Perché, se veniamo ipnotizzati, obbediamo passivamente all’ipnotizzatore? Perché, se facciamo parte di una folla, può accadere di partecipare ad azioni che non ci somigliano? Qual è la ragione di certi sogni e di tanti lapsus? Queste e molte altre domande trovano risposta alla luce di una teoria sul cervello che sconvolge gli schemi scientifici esistenti. Inoltrarsi in queste pagine è come salire sulla macchina del tempo e ripercorrere dall’inizio l’evoluzione della specie e, in parallelo, quella del sistema nervoso. Sì, perché il cervello di ognuno di noi passa attraverso tutti gli stadi percorsi dall’antenato dell’uomo… A ogni stadio corrisponde un diverso livello cerebrale e i più nuovi prevalgono su quelli più arcaici. Ma nulla è distrutto, ed eccoci proprietari di una ‘casa’ ricca di cantine segrete: basta varcare una ‘soglia’ verso il nostro passato e subito ci ritroviamo ‘diversi’, magari milioni e milioni di anni fa! Come possono tornare attivi gli antichi livelli cerebrali e, con essi, i comportamenti che regolano? I modi sono molti, rispondono gli autori, ed esaminano il meccanismo della rimozione, del sogno, dell’ipnosi… gli interventi chirurgici che, in futuro, potranno disattivare le “centraline” delle funzioni lese e riattivare quelle supplenti del livello inferiore. Infine una domanda. Continuerà il cervello la sua ascesa, e di quali stimoli avrà bisogno? La scommessa è troppo importante per lasciarla cadere. È la ragione del grande successo di questo saggio appassionante, che riesce a far capire cose finora riservate all’elite degli specialisti, riannodando l’avventura del nostro cervello a quella iniziata con l’origine della specie.
Renato Balbi insegna Clinica neurologica alla Prima facoltà di Medicina dell’Università di Napoli ed è autore di numerosi lavori scientifici, tra cui una monografia sull’epilessia. Nel 1965 ha pubblicato, presso Le Edizioni Scientifiche Italiane, l’Evoluzione Stratificata, la sua teoria evoluzionistica del cervello che rivoluziona molte nozioni acquisite. A scrivere Lungo Viaggio al Centro del Cervello lo ha stimolato la sorella Rosellina, nel 1981: anno dedicato agli handicappati, per i quali l’ipotesi sviluppata nel libro potrebbe costituire una speranza per ritornare alla vita normale.
Rosellina Balbi è redattore-capo per i servizi culturali del quotidiano “La Repubblica”. È stata per dieci anni vice-direttore della rivista “Nord e Sud”. Ha collaborato in passato alla “Stampa”, al “Globo” e al settimanale “Il Mondo”. Nel 1980 ha vinto il Premio Calabria per il giornalismo culturale.
Prefazione
Prologo
- L’evoluzione e la legge di Haeckel
- La vita sulla Terra nell’èra arcaica
- La vita si allontana dall’acqua
- Il nostro antenato si rifugia sugli alberi
- L’intelligenza si sostituisce alla forza
- Nasce il linguaggio
- Primo «superstrato». Obiettivo: la sopravvivenza
- Secondo «superstrato». Obiettivo: il piacere
- Terzo «superstrato». Obiettivo: l’utile e il giusto
- La consegna delle funzioni
- Regressioni psichiche sperimentali: l’ipnosi
- Regressioni psichiche Fisiologiche: sogni, automatismi, emozioni
- Regressioni psichiche patologiche: stati crepuscolari, doppie personalità
- I «persuasori» non sono poi tanto occulti
- I neurolettici, gli animali e l’uomo
- Dal disastro del talidomide al recupero delle funzioni perdute
Postfazione
Bibliografia
Parole e Silenzi di Gesù – Meditazioni sulla Passione
Titolo originale dell’opera: Unseres leidenden hernn reden und schweigen vor den menschen
Autore/i: Lippert Peter
Editore: Borla
IV edizione, traduzione di P. Vincentin.
pp. 192, Torino
Sommario:
- I – «Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi».
- II – «Voi siete puri, ma non tutti».
- III – «Prendete e mangiate, questo è il mio corpo».
- IV – «Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in Me ed Io in lui, porterà molti frutti».
- V – «Vi dò un nuovo comandamento, che vi amiate gli uni gli altri come Io ho amato voi».
- VI – «Vi lascio la pace. Vi dò la mia pace, non quella del mondo».
- VII – «Ho compassione di questo popolo».
- VIII – «Sarebbe stato meglio che quest’uomo non fosse mai nato».
- IX – «E, uscito fuori, pianse amaramente».
- X – «Sarete tristi, ma il vostro dolore si muterà in gioia».
- XI – «La mia anima è triste fino alla morte».
- XII – «Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?».
- XIII – «Donna, ecco tuo figlio».
- XIV – «E il terzo giorno risuscitò da morte per non più morire».
- XV – Le parole di angoscia.
- XVI – Le parole di accettazione.
- XVII – Le parole di accusa.
- XVIII – Le parole di difesa.
- XIX – Le parole di consolazione.
- XX – Le parole di offerta e di rivelazione.
- XXI – I silenzi.
La Scienza Contro il Delitto
La dattiloscopia, la medicina, la tossitologia e la balistica al servizio della legge in cento anni d’investigazione
Autore/i: Thorwald Jürgen
Editore: Rizzoli
prima edizione, presentazione William Hewitt, traduzione di Maria Attardo Magrini, Lullina Baligioni Terni, Mario Carelli, Pietro Cini, titolo originale: Das Jahrhundert der Detektive.
pp. 706, Milano
Cento e cento personaggi che parevano ormai pallidi fantasmi del passato ritrovano e ripetono qui i gesti più sconcertanti della loro vita. Cento e cento protagonisti: giudici, avvocati, giurati, poliziotti, scaglionati su una gamma di situazioni storiche e di consapevolezze morali pressochè illimitata. È in gioco, per molti, la carriera, per tutti, la tranquillità della coscienza. Incombe sulle loro decisioni il pericolo immane di mandare a morte un innocente, o di restituire libero alla società un assassino.
Fortunatamente interviene ora un ausilio nuovo, qualcosa che può rendere obiettivo un indizio, concreto un presentimento, incontrovertibile un verdetto: la scienza.
Mai, infatti, il perito legale è stato chiamato come ora a spartire questa tremenda responsabilità. Qui sta la ragione per cui l’Autore riserva una parte di primissimo piano ai medici legali, ai tossicologi, agli esperti balistici, ai periti settori, uomini, questi ultimi, dalla professione sconcertante, quasi più vivi coi morti che coi vivi, strani, secondo l’Autore, ma indispensabili, benedetti…
Jürgen Thorwald nasce nel 1916 a Solingen, in Renania; studia medicina, lingue e storia moderna, poi nel 1949-50, pubblica i suoi primi lavori: Es begann an der Weichsel e Das Ende an der Elbe, che sorprendono già i lettori di memorialistica per la descrizione puntigliosa, drammatica della disfatta tedesca all’Est negli ultimi mesi della seconda guerra mondiale.
A queste opere ne seguono dal 1956 al 1958, altre due, orientate sul diverso filone saggistico della storia della chirurgia: Das Jahrhundert der Chirurgen e Das Weltreich der Chirurgen, che vengono tradotte in 18 lingue e raggiungono tirature di milioni di esemplari.
Nel 1960 Thorwald ci propone per la prima volta con Die Entlassung – Das Ende des Chirurgen Ferdinand Sauerbruch, la storia della senescenza di un medico: un documento ora patetico, più spesso tragico, di psicologia professionale. Due anni dopo appare il Macht und Geheimnis der frühen Ärzte, un’opera corredata di 300 illustrazioni nella quale le ricerche di storia della medicina e di archeologia medica offrono un quadro affascinante del mondo medico delle antiche civiltà egiziana, babilonese, indiana, cinese, messicana e peruviana.
Anche nella presente opera -il primo di due volumi che abbracceranno la storia completa della criminalistica moderna- Jürgen Thorwald mostra la sua capacità di rendere le singole vicende, gli avvenimenti storici e i risultati scientifici nella forma letteraria di un resoconto preciso e avvincente.
Presentazione di William Hewitt
Parte prima: Il suggello incancellabile
Parte seconda: Le pietre miliari della medicina forense
Parte terza: Strade giuste e sbagliate della tossicologia forense
Parte quarta: Avventure e successi della balistica forense
Nota dell’Autore
Indice dei nomi di persona
Sapienza, Magia e Tradizione delle Erbe in Antichi Ricettari delle Marche (XVII e XVIII Secolo)
Autore/i: Bellomaria Bice
Editore: Dipartimento di Botanica ed Ecologia – Università degli Studi di Camerino
presentazione di Franco Pedrotti, introduzione dell’autrice.
pp. 150, nn. illustrazioni b/n, Camerino (Macerata)
Dalla Presentazione di Franco Pedrotti:
«L’uso delle erbe a scopo terapeutico, ornamentale, augurale e per altri motivi, risale ai tempi antichi e fa parte della storia dell’uomo; anche in Italia questa tradizione ha un’origine che ci riporta molto addietro nel tempo; a Camerino. durante il Ducato dei Varano, nel Palazzo Ducale si trovava la “speziaria”, ove si conservavano erbe e spezie ad uso farmaceutico e culinario.
In epoche più vicine alla nostra, molte di queste usanze sono andate un po alla volta in disuso e sovente se ne è perduto anche il ricordo.
Allo scopo di raccogliere queste notizie, destinate con il tempo a scomparire, sono state intraprese inchieste e ricerche sull’uso delle piante. Così la Prof. Bice Bellomaria, in particolare, si è dedicata a ricerche di etnobotanica in varie località delle Marche: Camerino, Castignano, Matelica, Pedaso. Grottammare, registrando le varie specie, i relativi nomi dialettali e quanto si conosce su di esse.
La Bellomaria ci presenta ora una raccolta di antiche ricette manoscritte, conservate nella Biblioteca Valentiniana di Camerino, di grande interesse storico, anche se in molti casi ormai superate. Le ricette sono state trascritte nel testo originale e nell’italiano attuale, allo scopo di renderle più facilmente comprensibili e di più facile lettura. È questa la prima volta che per le Marche viene presentata e commeritata una raccolta di documenti di questo tipo. Le ricette sono dovute per la maggior parte a Domenico Angelucci, nobile di Macerata vissuto tra il 1600 e il 1700, mentre altre sono anonime; si riferiscono alla fitoterapia, alla cosmetica, alla preparazione di tinture, vernici, inchiostri e colori, alcune di esse si basano anche su prodotti di origine non vegetale. Ne risulta un panorama molto vasto e di notevole interesse etnografico, botanico e storico, che ci permette di avvicinarci un pò ad un mondo ormai passato, che era fatto anche di magia, di alchimia e di superstizione.
Sicuramente la ricerca della Bellomaria riscuoterà l’interesse non soltanto degli specialisti e studiosi del settore, ma anche del pubblico più vasto.»
Introduzione
Ricette fitoterapeutiche
Ricette cosmetiche e profumi
Piante e loro utilizzazione pratica
Tinture, vernici, inchiostri
Curiosità varie
Dei “colori”
Glossario delle misure e delle monete
Glossario delle piante
Bibliografia
Indice analitico
Indice delle ricette
Piante di Potere – Accedere al Mondo dello Spirito Secondo la Tradizione degli Indiani d’America
Titolo originale : Plants of Power
Autore/i: Savinelli Alfred
Editore: Edizioni Il Punto d’Incontro
introduzione dell’autore, traduzione di Angela Seracchioli.
pp. 144, nn. illustrazioni b/n, Vicenza
Un piccolo manuale chiaro e completo che descrive attributi spirituali e proprietà medicinali delle principali erbe sacre degli Indiani d’America, con indicazioni pratiche per eseguire rituali propiziatori. Uno studio sulla natura divina delle piante amiche e sulla comunicazione rituale che queste consentono di stabilire con il mondo dello spirito. Bruciare una pianta sacra ne restituisce forma spirituale, essenza e fragranza un’entità solida e materiale. Le piante sono gli ideali mediatori fra l’uomo e il regno sovrannaturale. L’atto di bruciare piante che contengono particolari proprietà medicinali diventa un messaggio che rafforza la nostra connessione con lo Spirito, invitando il mistero dei mondi invisibili a far parte della nostra vita.
Ringraziamenti
Introduzione
1. L’uso delle piante sacre nelle cerimonie
2. Le quattro direzioni
3. Il cedro dell’incenso
4. Il cedro rosso
5. La copale
6. Il ginepro
7. La lavanda
8. L’artemisia
9. Il ligustro
10. Il pino
11. La salvia
12. L’artemisia tridentata
13. La sweet grass, la Seneca grass
14. Il tabacco, il cerimoniale
15. La corteccia del salice rosso
16. La yerba santa
Bibliografia
Nota sull’autore
La Coppa di Apollo
Autore/i: Mishima Yukio
Editore: Leonardo Editore
prima edizione, cura e nota di Maria Chiara Migliore.
pp. 256, Milano
“Porto con me poco denaro; non potrò sperperare. Ma la sensibilità sì che la voglio sperperare. Voglio tornare dopo averla consumata tutta.”
Come appariva New York nel 1952 a un promettente scrittore giapponese di ventisette anni? “Per dirla in breve, è Tokyo tra cinquecento anni.”
Alla luce di quanto è poi accaduto nel mondo, la previsione di Yukio Mishima oggi può sembrarci azzardata. Occorre, però, inquadrarla nel contesto che la provocò: quel dopoguerra intriso, per il Giappone, di brucianti mortificazione, percorso a un tempo dalla spinta decisa verso la più esasperata modernizzazione e dal timore di smarrire definitivamente la propria identità, segnato dal ricordo di una tragedia immane, le cui conseguenze sugli uomini non avrebbero cessato per molti anni di avere una tangibile evidenza ammonitrice. All’epoca Mishima aveva già pubblicato le scandalose Confessioni di una maschera, e il suo posto nella cultura letteraria giapponese era quello di un “isolato” di successo, aristocraticamente lontano dal sentimento comune della sconfitta, che sarebbe più tardi prevalso col clamoroso suicidio rituale nel 1970.
Resoconto di un’avventura in continenti lontani, La Coppa di Apollo proposto per la prima volta in Italia insieme ad altri due inediti posteriori – èun inanellarsi di emozioni contrastanti e profonde suggestioni: gli scenari rutilanti delle Hawaii, l’esplosiva immensità del Brasile, la frenetica New York, la magnetica atmosfera dell’Europa, con Roma e Atene, apoteosi di bellezza e sintesi dei valori estetici della classicità occidentale. Pagina dopo pagina, in uno stile ora colloquiale, ora più stringato e giornalistico, le riflessioni di viaggio diventano spunti per affrontare le tematiche che hanno caratterizzato tutta l’opera di Mishima: la vitalità della natura, la bellezza, la morte, la mitologia, il legame sottile che unisce Europa e Giappone. Così, questo volume viene definendosi soprattutto come il diario di un viaggio dentro se stesso, di una confessione i cui esiti sono ignoti perfino a chi scrive, imprevedibile e profetica.
Yukio Mishima (pseudonimo di Hiraoka Kimitake) nacque a Tokyo nel 1925 e vi morì, suicida con il rituale dello harakiri, nel 1970. È senza dubbio lo scrittore giapponese più celebre nel mondo occidentale: le sue opere, fra cui vanno ricordate Confessioni di una maschera (1949), Colori proibiti (1951-52), La morte di mezza estate (1953), Il padiglione d’oro (1956), La casa di Kyoko (1959), Dopo il banchetto (1960), Sole e acciaio (1968), sono tradotte in tutto il mondo.
La Medicina del Popolo delle Pietre
Titolo originale: Stone People Medicine
Autore/i: Twofeathers Manny
Editore: Edizioni Il Punto d’Incontro
prima edizione, introduzione dell’autore, traduzione di Fulvio Bernardinis.
pp. 160, nn. illustrazioni b/n, Vicenza
Che si tratti di amuleti sacri o preziosi diamanti, l’uomo è sempre stato attratto dalle pietre in ogni loro forma. Esse costituiscono il materiale originario della madre Terra e contengono la conoscenza dell’universo; una conoscenza a portata di mano di coloro che desiderano ascoltare; imparare emettere in pratica le informazioni in essa contenute. Attraverso questa antica saggezza, la Medicina del Popolo delle Pietre ci può fornire potere e conoscenza e, con l’aiuto delle più antiche entità dell’universo, può metterci in grado di realizzare tutto ciò che di positivo abbiamo da sempre desiderato.
Salute e Salvezza – Prospettive Interdisciplinari
Autore/i: Autori vari
Editore: Di Giovanni Editore
presentazione di Ermanno Pavesi.
pp. 120, Milano
Dal Testo:
«L’argomento raccolto nell’espressione «salute e salvezza» è di tale vastità e complessità che potrò solo limitarmi ad alcuni spunti di riflessione.
Il concetto di salvezza associato a quello di salute, colloca quest’ultima in dimensione spirituale e trascendente. Nello stesso tempo. tuttavia, richiama la ricchissima interpretazione del concetto di redenzione. intesa come salme fisica, psichica e spirituale, e anche come riscatto della condizione di inferiorità dell’anima e come guarigione dalle malattie corporali.
Pochi temi sono tanto interessanti e illuminanti nella Bibbia e della tradizione patristica e liturgica della Chiesa come quelli di salute e di malattia ricondotti, poi, nel disegno divino, al tema centrale della redenzione e della salvezza.
Nell’Antico Testamento la malattia è una punizione di Dio: essa dimostra, in chi ne è colpito, il suo stato di peccato. Classico l’esempio di Giobbe: colpito da grave infermità, egli protesta la sua innocenza, ma i suoi amici, a uno a uno, gli dimostrano che la sua condizione è conseguenza delle sue colpe. Sempre secondo l’Antico Testamento, a operare la guarigione dalla malattia è Dio; l’uomo può impetrare la guarigione con la preghiera, il digiuno e i sacrifici.
Il Nuovo Testamento riflette soltanto in parte il pensiero veterotestamentario. Nel Vangelo di Giovanni e nelle lettere di san Paolo troviamo una più ricca concezione, secondo la quale la malattia è un mezzo attraverso il quale si manifesta l’opera di Dio, che può servirsi di essa per correggere l’uomo.[…]»
Presentazione, di Ermanno Pavesi
- Salute e Salvezza, di S. Em. il card. Fiorenzo Angelini
- Dolore e persona, di S. E. mons. Eugenio Corecco La salvezza e la salute, di Stanislaw Grygiel
- Psicoanalisi e religione, di Ermanno Pavesi
- Autoguarigione e autoredenzione, di Massimo Introvigne
- La virtù come fattore di equilibrio psico-fisico, di Mario Di Fiorino ed Ermanno Pavesi
- Direzione spirituale: elementi per una valutazione teologica, di don Pietro Cantoni
Note bio-bibliografiche
Il Mistero dei Sogni
Titolo originale: The Mistery of Dream
Autore/i: Stevens William Oliver
Editore: Casa Editrice Valentino Bompiani
unica edizione, introduzione dell’autore, traduzione dall’inglese di Quirino Maffi.
pp. 384, nn. tavole b/n f.t., Milano
Il progresso delle scienze verso campi sempre meno «positivi» ci aveva portati alla psicologia del profondo come a un limite ancora insuperato. Ora nell’interno delle ricerche psichiche si sta formando il nucleo di una scienza giovanissima, anzi ancor futura: la scienza del sogno. Dopo che il rigore dell’indagine ha imbrigliato le inafferrabili zone dell’anima, non parrà assurda la fiduciosa aspirazione a scavare salde certezze nel labile mondo dei sogni. Il primo passo in tal senso sarà quello di isolare nello sciame delle visioni notturne anonime i «sogni mandati dagli dei», le rivelazioni profetiche, poetiche, telepatiche.
Compito dello studioso, come di qualsiasi storico e critico, sarà allora il vaglio delle testimonianze: giungerà così a contatto con il nucleo più solido della ricerca. Ma qui, per ora, dovrà arrestarsi, l’unica conquista della scienza dei sogni è la certezza che le sbrigative negazioni del positivismo sono illegittime. Conquista di valore incalcolabile, perché ci conferma l’esistenza del mistero, pur senza svelarlo, e offre un oggetto e uno stimolo alla ricerca futura. Questo libro si inserisce in tale prospettiva, presentandoci una affascinante casistica di quel mondo insondabile, negato alla storia, ai sensi, al cervello stesso, ove l’«angelica farfalla» celebra in platonica libertà il suo trionfo sul corpo addormentato.
Introduzione
Ringraziamenti
Capitolo primo – IL SOGNO NELLA LETTERATURA
Capitolo secondo – IL SIMBOLISMO NEI SOGNI
Capitolo terzo – SOLUZIONE DI PROBLEMI NEL SOGNO
Capitolo quarto – SOGNI TELEPATICI
Capitolo quinto – SOGNI CHIAROVEGGENTI
Capitolo sesto – SOGNI PREMONITORI E PROFETICI
– Parte prima
Capitolo settimo – SOGNI PREMONITORI E PROFETICI
– Parte seconda
Capitolo ottavo – SOGNI DI «CONFINE»
Capitolo nono – SOGNI CONCORRENTI E RECIPROCI
Capitolo decimo – MISCELLANEA
Conclusione
Studi di Sociologia dell’Arte – Lo Spazio Figurativo da Piero Della Francesca a Picasso
Titolo originale: Études de Sociologie de l’Art
Autore/i: Francastel Pierre
Editore: Rizzoli
seconda edizione, introduzione dell’autore, traduzione di Andrea Zanzotto, in copertina: Paolo Uccello, La Battaglia di S. Romano (Niccolò da Tolentino alla testa dei Fiorentini), particolare.
pp. 254, Milano
Lo spazio raffigurato dai pittori, in ogni epoca, non è mai l’immagine di una realtà oggettivamente esistente fuori di noi: è un sistema di segni, un linguaggio costruito dall’artista in funzione della cultura e della società cui appartiene. La pittura, l’arte, sono fatti sociali perché sono linguaggi: la sociologia dell’arte deve quindi trovare i suoi fondamenti nel campo specifico del linguaggio figurativo. I saggi qui raccolti presentano in sintesi le argomentazioni fondamentali della ricerca del Francastel: alla formulazione dei principi metodologici generali si accompagna una analisi dell’evoluzione dello spazio figurativo di amplissimo respiro, dal Trecento senese al cubismo, in cui la sociologia dell’arte tiene conto dei risultati della linguistica (Chomsky, Martinet) e dell’antropologia. Il volume è completato dalle riproduzioni delle più significative tra le opere pittoriche trattate e da note bibliografiche e iconografiche.
Pierre Francastel (1900-1970), docente di sociologia dell’arte alla Sorbona, è stato in questo campo di ricerca il massimo rappresentante dell’indirizzo antropologico, in polemica sia con le impostazioni marxiste di questa disciplina (Hauser, Antal), sia con i metodo iconologico (Panofsky). Studioso dell’arte classica francese e italiana e della pittura moderna, è noto in Italia per le sue opere «Lo spazio figurativo dal rinascimento al cubismo» (1951) e «L’arte e la civiltà moderna» (1956).
Avvertenza
Introduzione per una sociologia dell’arte: metodo o problematica?
Documentazione iconografica
Valori sociopsicologici dello spazio-tempo figurativo del Rinascimento
Nascita di uno spazio: miti e geometria nel Quattrocento
Distribuzione di uno spazio plastico
Indice dei nomi
Il Comportamento Infantile – Uno Studio Etologico
Titolo originale: An Ethological Study of Children’s Behavior
Autore/i: McGrew W. C.
Editore: Franco Angeli Editore
prefazione dell’autore, cura e traduzione di Giovannantonio Forabosco.
pp. 340, nn. fotografie e figure b/n, Milano
L’affermarsi dell’etologia come scienza autonoma ha una datazione recente, tuttavia tessa è già riuscita e a raggiungere una larga popolarità – anche in virtù di una divulgazione fortunata – e ad attrarre l’attenzione di un numero sempre crescente di studiosi. L’estensione dell’etologia all’uomo ha ulteriormente ampliato i motivi d’interesse per quest’area scientifica.
In questo volume, dedicato all’indagine del comportamento del piccolo «Homo sapiens», McGrew analizza la collocazione della etologia umana – qui definita come «lo studio biologico del comportamento umano» – tra le altre scienze umane, rilevando i vantaggi che può offrire un approccio che, in modo elettivo, esamina il comportamento nell’atto del suo verificarsi in condizioni naturali. Un’ampia parte del libro è dedicata all’esposizione e discussione di un glossario di 110 elementi di comportamento infantile (un «etogramma» – comprendente espressioni facciali, gesti, posture, modelli della testa, delle braccia, delle gambe, d’insieme e locomotori – allargabile e perfettibile, ma già di notevole possibilità d’impiego generale per la ricerca).
Sulla base di questo repertorio di elementi comportamentali e con l’uso di tecniche avanzate di registrazione video e audio vengono affrontati empiricamente argomenti quali l’organizzazione e l’interazione sociale (con particolare riguardo per l’aggressività) di un gruppo di asilo infantile (i soggetti sono bambini di tre e quattro anni), la formazione di un gruppo, l’introduzione di individui nuovi in un gruppo costituito, i problemi legati alla «densità» spaziale e sociale (cioé all’affollamento), la «periodicità» del comportamento (esistono delle differenze comportamentali costanti in rapporto al momento del giorno, al giorno della settimana, ecc.?) Osservazioni e risultati vengono anche posti in relazione con la precedente ricerca sui primati, nel quadro della visione evoluzionistica che è peculiare dell’etologia, superando allo stesso tempo sia i rigidi rifiuti verso la possibilità stessa di rapporti di omologia e di analogia tra il comportamento umano e quello non umano, sia le semplicistiche posizioni di equivalenze indiscriminate (aventi un effetto più di «suggestione» che di «suggerimento»): i dati e le conclusioni teoriche ottenuti con gli animali recuperano un loro sicuro valore come momenti-stimolo per l’avanzamento della ricerca sull’uomo.
W.C. McGrew (n. nel 1944 in Arkansas), si è specializzato in etologia infantile a Oxford e a Edinburgo. È Lecturer in Psychology all’Un. di Stirling (Scozia) e conduce ricerche sul metodo etologico e le sue applicazioni ai primati, umani e non umani.
Prefazione
1. Introduzione: rassegna storica
Psicologia evolutiva
Aggressività
Psicologia sociale e clinica
Antropologia e sociologia
Studi sui primati non umani
Etologia umana
2. Introduzione: il problema della ricerca
Considerazioni teoriche
Categorie di comportamento
3. Metodi
Gli asili oggetto della ricerca
l soggetti
La routine d’asilo
Procedure osservative
4. Elementi di comportamento
Introduzione
Modelli facciali
Denti in mostra
Battere le palpebre
Muovere le sopracciglia
Occhi chiusi
Faccia del ghigno
Aggrottare le sopracciglia
Bocca aperta
Occhi socchiusi
Faccia normale
Arricciare il naso
Faccia del gioco
Broncio
Faccia contratta
Faccia arrossata
Sorriso
Occhi spalancati
Modelli della testa
Mordere
Soffiare
Masticare le labbra
Mento in dentro
Protendere la faccia
Fissare lo sguardo
Gettare un’occhiata
Digrignare i denti
Accennare con il capo
Scuotere la testa
Inclinare la testa
Baciare
Ridere
Leccare
Guardare
Prendere in bocca
Sputare
Inghiottire
Lingua in fuori
Verbalizzare
Vocalizzare
Lacrimare
Sbadigliare
Gesti
Automanipolare
Percuotere
Accennare con il braccio
Battere le mani
Succhiare il dito
Lasciar cadere
Fare il pugno
Sollevare l’avambraccio
spazzare via con l’avambraccio
Coprire con la mano
Mano sulla schiena
Tenersi per mano
Porgere
Battere
Dare dei colpetti
Pizzicare
Puntare il dito
Tirare
Dare un pugno
Spingere
Raggiungere
Respingere
Graffiare
Scuotere
Ghermire
Gettare
Fare il solletico
Gettare dal basso
Agitare il braccio
Posture e modelli delle gambe
Arrampicarsi
Accovacciarsi
immobilità
Calciare
Inginocchiarsi
Distendersi
Accovacciarsi per gioco
Muoversi sui piedi
Sedere
Penzolare
Battere i piedi
Stare in piedi
Modelli d’insieme
Mani ai fianchi
Opposizione del corpo
Cadere
Ritrarsi
Abbracciare
Saltare
Piegarsi indietro
Piegarsi in avanti
Contatto fisico
Saltellare
Dondolarsi
Mettere il braccio intorno alle spalle
Alzare le spalle
Stirarsi
Girarsi
Fare la lotta
Locomozione
Camminare all’indietro, Fare un passo all’indietro
Inseguire
Andare carponi
Fuggire
Galoppare
Marciare
Locomozione miscellanea
Correre
Camminare di fianco, Fare un passo di fianco
Andare a balzi
Camminare, Fare un passo
5. Organizzazione sociale del gruppo d’asilo
Introduzione
Numero dei partecipanti
Durate
Differenze di sesso
Oggetti
Valutazioni dei bambini da parte degli adulti
Gerarchia di dominanza
Organizzazione funzionale dei modelli di comportamento
6. Formazione di gruppo in un asilo
Introduzione
Studi sui primati non umani
Metodo e procedura
Risultati
Discussione
7. Introduzione nel gruppo e sviluppo sociale
Introduzione
Studi sui primati non umani
Studi sugli esseri umani
Metodi e procedure
Ingresso all’asilo
Il primo giorno nell’asilo
I primi cinque giorni d’asilo
Cambiamenti di comportamento a lungo termine
Discussioni
8. Densità e comportamento sociale
Introduzione
Esperimento 1
Esperimento 2
Discussione
9. La periodicità nel comportamento
Introduzione
Metodo e procedure
Periodicità giornaliera
Sade Nursery School
Periodicità settimanale
Periodicità lunare, mensile e annuale
Discussione
10. Sommario
Appendice: Glossario di modelli di comportamento selezionati
Bibliografia
Memorie di un Ratto
Titolo originale: Szczur
Autore/i: Zaniewski Andrzej
Editore: Longanesi & C.
traduzione dall’originale polacco di Luca Bernardini.
pp. 194, Milano
Il buio. Poi barlumi confusi e accecanti, e infine una morbida e tenue luce: queste le prime sensazioni di un ratto che viene al mondo. È proprio lui, il ratto, a raccontarlo a noi, a quegli esseri strani e rumorosi che vengono chiamati «uomini». E noi diventiamo spettatori della sua esistenza, spettatori di un’«altra» vita.
Cresci, ratto, cresci, diventa il più grande, il più forte, impadronisciti del mondo, vagando tra neri rigagnoli e cantine, ascoltando gli echi, le voci, i ronzii e il rumore del pesante battito di quelle «montagne di carne sbuffanti», di noi uomini, nemici da subito e per sempre.
Impara a conoscere la paura, ratto, ma soprattutto impara che bisogna essere scaltri e prudenti per vivere e che bisogna odiare e uccidere per avere speranza.
E allora scappa, ratto, scappa dal tuo odore, dal tuo nido, dalla tua femmina, scappa lontano.
La tua vita non è che una fuga, una fuga disperata e senza meta, lontano dagli altri ratti, dalla barbarie fratricida degli uomini, da te stesso, alla ricerca di un attimo di quiete o chissà, di un sogno.
Poi, quando la malattia del tempo ti avrà quasi consumato, ti metterai in viaggio un’ultima volta per ritrovare il tuo primo nido, le tue strade, quei muri a te cari, il tuo odore. Cerca, cerca ancora, ma affrettati perchè il buio sta tornando di nuovo, proprio come quando sei nato…
Dalle tenebre di un cassetto dove questo romanzo è rimasto troppo a lungo, Andrzej Zaniewski estrae una storia inquietante e sconvolgente, la cui essenza, come direbbe Edgar Allan Poe, è «piena di orrore», quello stesso orrore evocato da un altro polacco, Joseph Conrad, in Cuore di tenebra.
Riusciremo, noi «esseri superiori», ad afferrare di questo orrore la suprema bellezza e la profonda «umanità»? Ad apprezzare una grande avventura biologica che è anche una metafora minimalistica della vita, di tutte le vite?
Andrzej Zaniewski, nato in Polonia nel 1940, insegnante di lettere e storia in un liceo, è stato autore di poesie e racconti prima di affrontare questo romanzo, che gli ha richiesto lunghi studi e ricerche su animali (il rattus norvegicus o ratto di fogna e il rattus rattus o ratto nero) che egli considera strettamente affini all’uomo dal punto di vista sia biologico sia psicologico.
Il romanzo, che attende dal 1979 di trovare un editore polacco, è ora stato tradotto o è in corso di traduzione nelle principali lingue europee, rappresentando una vera e propria scoperta letteraria (lo si paragona a Il profumo di Patrick Süskind) e un clamoroso successo.