Freaks – Miti e Immagini dell’Io Segreto
Mostri o mutanti, scherzi di natura, incubi viventi, incarnazione delle nostre paure, caricatura delle nostre illusioni
Autore/i: Fiedler Leslie
Editore: Garzanti Editore
prima edizione, traduzione dall’inglese di Ettore Capriolo, collana: Saggi Blu, titolo originale dell’opera: Freaks – Myths and images of the secret self.
pp. 384, illustrazioni b/n, Milano
«…tra vecchi carrozzoni, un gorilla meccanico in gabbia, un funambolo in carne e ossa e un’orda di elefanti ammaestrati, ho visto su una pedana, immobilizzate per sempre nel gesso, le immagini di freaks esibiti come attrazione nei circhi fino a pochi decenni fa. Per me non fu una sorpresa scoprire che le figure corrispondevano a quelle paure primordiali – incentrate sulle proporzioni, la sessualità, la nostra condizione di esseri superiori alle bestie, la nostra fragile individualità – sulle quali mi sono soffermato in questo libro. Guardandole, sentivo lievitare in me l’orrore supremo evocato dai freaks: una sorta di vertigine simile a quella provata da Narciso allorché contemplò la propria immagine riflessa nell’acqua e si tuffò per morirvi. Nei gemelli congiunti la confusione tra l’io e l’altro, la sostanza e l’ombra, è ancor più sconvolgente di quanto non sia per il bambino vedere di fronte a sé nello specchio un altro se stesso che si muove esattamente come si muove lui, ma in un altro mondo. E in questo caso per lo meno i protagonisti sono soltanto due, chi guarda e chi viene guardato; mentre, davanti ai fratelli siamesi, lo spettatore li vede non solo guardarsi tra loro, ma anche – e tutti e due contemporaneamente – guardare lui. E per un attimo può avere la sensazione di essere un terzo fratello, unito ai due che ha di fronte da un legame invisibile; e allora la distinzione tra spettatore e oggetto esposto, tra noi e loro, tra normale e freak si rivela un’illusione che noi cerchiamo di difendere disperatamente, che forse non possiamo impedirci di difendere, ma che alla lunga è insostenibile.»
Leslie Fiedler (nato a Newark nel 1917), esponente tra i più discussi e anticonformisti della critica letteraria statunitense, ha elaborato modelli interpretativi stimolanti e provocatori, nei quali al taglio sociologico di ascendenza marxista si uniscono motivi psicoanalitici. Ricordiamo in particolare i suoi saggi Fine dell’innocenza (1955), Amore e morte nel romanzo americano (1960), Il ritorno: dell’inafferrabile americano (1968).
La Malattia dell’Islām
Seguito da «Che cosa ci si può attendere da una guerra?»
Autore/i: Meddeb Abdelwahab
Editore: Bollati Boringhieri Editore
prima edizione, traduzione di Egi Volterrani, titolo originale: La Maladie de l’islam, in copertina, Il cavallo di Hossein, particolare da una stampa popolare islamica.
pp. 232, Torino
Se l’intolleranza fu la malattia del cattolicesimo, se il nazismo fu la malattia della Germania, l’integralismo è la malattia dell’islām. Nella tradizione l’accesso al Corano e ai testi profetici era ben custodito; e l’interpretazione, affidata a un ceto di letterati colti e tutt’altro che indifferenti ai piaceri della vita, faceva parte di un’arte del governo cui non era estranea né la saggezza né la tolleranza. Ma non sempre è stato possibile, nella storia, impedire un accesso incontrollato ai sacri testi e, più recentemente, con la crescita demografica e la democratizzazione, sono diventati infinitamente più numerosi quei semiletterati che, mossi da risentimento e portati al fanatismo, si sentono autorizzati a farsi portavoce dell’islām. Sono loro che alimentano i ranghi degli integralisti. Per comprendere la genesi di questa malattia l’autore risale lontano nella storia: alla Medina del Profeta (VII secolo), alla Baghdad degli abassidi (IX secolo) e poi via via fino all’Arabia del XVIII secolo, con la fondazione del wahhabismo, il movimento fondamentalista che nell’attuale Arabia Saudita realizza un mostruoso connubio con l’americanizzazione dell’economia e della società.
Il libro invita a questo viaggio nel tempo alla ricerca delle ragioni interne della malattia dell’islām, ma fornisce anche gli elementi per capire le cause esterne che la rendono oggi tanto virulenta: non riconoscimento dell’islām da parte dell’Occidente, sacrificio dei principi agli interessi da parte degli occidentali, egemonia da loro esercitata nell’impunità e nell’ingiustizia.
Abdelwahab Meddeb, nato a Tunisi, vive a Parigi, dove dirige la rivista internazionale «Dédale» e insegna letteratura comparata all’università di Paris X-Nanterre.
Autore di una decina di opere tra poesie e romanzi, collabora a vari periodici e anima la trasmissione Cultures d’islam su France-Culture.
Storia della Francia – 2 Volumi
Volume 1: Nascita di una nazione, dinastie e rivoluzioni dalle origini al 1852 – Volume 2: I tempi nuovi dal 1852 ai giorni nostri
Autore/i: Duby Georges
Editore: Bompiani
prefazione dell’autore, traduzione dal francese di Francesco Saba Sardi.
vol. 1 pp. 866, vol. 2 pp. 867-1630, Milano
Nata dall’impegno congiunto dei maggiori specialisti delle varie epoche, coordinati da Georges Duby, uno dei massimi storici francesi del XX secolo, scomparso nel 1996, questa Storia della Francia comprende l’intero arco cronologico dalle origini ai nostri giorni. L’opera presenta una lettura degli eventi che tiene conto non solo delle strutture politiche, sociali, economiche e demografiche, ma anche degli atteggiamenti mentali e dei comportamenti. Tale metodo permette di comporre un quadro articolato e coerente che illumina lo stretto legame esistente tra i grandi fatti e la quotidianità, nella prospettiva di una storia totale où tout se tient: modi di vivere e di produrre, credenze e pratiche religiose, creazioni artistiche e letterarie, ideologie, pensiero filosofico e progresso scientifico. Ne risulta un’originale panoramica a tutto campo sulla civiltà delle regioni che compongono la Francia, viste nella loro peculiarità e nel loro reciproco comporsi in una nazione.
Minoici e Micenei – L’Antica Civiltà Egea Dopo la Decifrazione della Lineare B
Un quadro vivo della civiltà minoica e dei suoi rapporti con quella micenea, condotto sugli studi che hanno seguito la decifrazione della Lineare B
Autore/i: Palmer Leonard R.
Editore: Giulio Einaudi Editore
traduzione di Nicoletta Neri.
pp. XXXI-310, XX tavole b/n f.t., nn. illustrazioni e cartine b/n, Torino
Un secolo fa, di Micene «ricca d’oro», di Pilo «Sabbiosa», di Cnosso e Troia non restava nulla più del ricordo tramandato dal canto di Omero. Prima lo Schliemann nella Troade e nell’Argolide, poi l’Evans a Cnosso ristabilirono una conoscenza assai ricca di quella civiltà. Quando poi il Ventris, nel 1953, giunse alla decifrazione della scrittura cretese e micenea, il saggio stesso della vita di quei popoli ci venne restituito. La storia di queste ricerche a Creta e nel Peloponneso, con alterne vicende di entusiasmi e delusioni, è ripercorsa «ad uso dei lettori in generale» da L. Palmer, professore di Filologia comparata a Oxford, in questo volume, che suscitò al suo apparire, nel 1961, una polemica vivacissima, neppure ristretta agli ambienti scientifici, ma estesa ai grandi organi d’informazione: si parla oggi di una Palmer-Kontroverse sulla datazione dei principali avvenimenti di Creta, sull’età delle tavolette scritte in lineare B, sui falsi che Evans avrebbe commesso durante i suoi scavi e che emergerebbero dai taccuini inediti di un suo assistente…
Come dunque la Lineare B del Chadwick (pubblicato anche in Italia da Einaudi nel ’59) dava al grosso pubblico il primo annuncio e le prime notizie sulla scoperta del Ventris, Minoici e micenei offre il quadro d’insieme degli studi e della storia della civiltà minoica e affronta l’appassionante problema dei rapporti fra i popoli del continente e dell’isola: se si possa cioè parlare di una civiltà cretese distrutta da popolazioni barbariche nell’isola che ne fu la culla e sopravvissuta ancora per qualche secolo sul continente nei regni di Nestore e di Agamennone: oppure si debba pensare che la distruzione dell’ultimo dei grandi palazzi di Cnosso fu opera dello stesso popolo miceneo.
Leonard Rober Palmer, nato nel 1906, è uno dei più eminenti e versatili filologi contemporanei. È autore di importanti pubblicazioni, tra le quali Introduction to Modern Linguistics (1936), The Latin Language (1954, in traduzione presso Einaudi), The Interpretations of Mycenean Texts (1962), Homer: Language and Dialect (1962) e sta attualmente lavorando a un volume sulla lingua greca.
Prefazione alla seconda edizione inglese
Biografia del libro
Minoici e micenei
PARTE PRIMA – Pilo e il mondo delle tavolette
I. La ricerca di Pilo
II. La scrittura Lineare B e la sua decifrazione
III. Il territorio di Pilo
IV. Il mondo delle tavolette
- La struttura sociale
- L’amministrazione
- L’economia micenea
- Pecore, lana e tessili
- Razioni, pesi e misure
- La religione micenea
V. Gli ultimi giorni di Pilo
- Disposizioni di emergenza
- L’invasione dorica?
- Epilogo: l’inventario di una tomba micenea
PARTE SECONDA – Cnosso e la preistoria egea
VI. Creta e il continente
- Minoici e greci
- Il «resoconto della metà del secolo»
- Dubbi risorgenti
- Archeologia e filologia
- La Stanza dei vasi a staffa
VII. Verifica dei dati
- Un oggetto egiziano
- La Stanza dei vasi a staffa
- Il corridoio dell’ingresso nord
- Il Laboratorio del lapidario del periodo della Rioccupazione
- L’Aula scolastica
- Il Quartiere domestico
- Un crivello fuori di posto
- Evans e i suoi difensori
- La Sala del trono
- Evans e Wace
- Il Megaron di Micene
- La «difesa» di Evans
- Evans e Mackenzie
- L’Affresco del raccoglitore di zafferano
- Che cos’è un dato archeologico?
VIII. Il conflitto degli studiosi
- Esame critico delle relazioni degli scavi
- Dati e interpretazione
- Conflagrazione: conseguenze e datazione
- Il dilemma dell’archeologia
- Ipotesi storiche
IX. La venuta dei greci
- I dati archeologici
- Le lingue dell’Asia Minore
- Il luvio e la Lineare A
- Un’altra prova
- La presunta lacuna fra la Lineare A e la Lineare B di Cnosso
- Epilogo: filologia e archeologia
Tavola cronologica
Indice dei nomi di persona e di luogo
Indice dei nomi in Lineare B
L’Immacolata nei Rapporti tra l’Italia e la Spagna
Autore/i: Autori vari
Editore: De Luca Editore
presentazioni di Giovanni Morello e Fabio De Chirico, introduzione e cura di Alessandra Anselmi, in copertina: Francisco Preciado De La Vega, Immacolata, 1750 ca., chiesa della SS.ma Trinità degli Spagnoli (Padri domenicani spagnoli), Roma, via Condotti.
pp. 544, nn. illustrazioni a colori, Roma
La devozione verso l’Immacolata Concezione ebbe un notevole incremento a partire dalla seconda metà del Quattrocento e sin da allora furono, in particolare, i sovrani spagnoli – direttamente o attraverso i loro rappresentanti – a farsi promotori di diverse iniziative, volte alla promulgazione del dogma. Ciò trovò un importante riflesso nelle arti visive, sia in Spagna sia nei territori che rientravano, a diversi livelli, nella sua sfera di influenza. Finora non erano mai state portate avanti indagini sistematiche inerenti le realtà geografiche considerate in questo volume, che raccoglie ventitre saggi inerenti la Calabria, Napoli, Roma, la Repubblica di Genova e lo Stato di Milano. Le ricerche qui pubblicate esplorano realtà culturali finora rimaste ignorate ed hanno permesso di recuperare all’attenzione degli studi una produzione artistica che comprende, oltre ai più noti capolavori, opere di grande pregio, molte delle quali ancora inedite.
Gli autori dei saggi, che confluiscono in questo volume, provengono da diversa formazione, ma si può dire che – seppure con diverse sfumature ed approcci – l’impostazione della ricerche qui pubblicate è accomunata da un unico orizzonte culturale volto alla ricostruzione del contesto politico, economico e devozionale in cui le opere sono nate, senza però tralasciare l’analisi degli aspetti materici e stilistici.
Questi sono certamente i fili sottesi che collegano i testi qui pubblicati, che sempre prestano attenzione all’Immacolata ricercando i nessi profondi che collegano questa dottrina a coloro che se ne fecero promotori ed alle condizioni storiche in cui agirono artisti e mecenati e tra questi ordini religiosi, confraternite, centri cittadini e comunali, ceti di potere ma anche singoli individui.
Proprio perché l’obbiettivo che ci si e posti era quello di ricostruire il tessuto artistico e culturale, in senso lato, esplorando anche, per usare un concetto caro ad Aby Warburg, la funzione della creazione figurativa nella vita della civiltà, del volume fa parte anche un’interessantissima ricerca dedicata ad una ricorrenze festiva, con antiche radici storiche, tuttora celebrata, l’otto dicembre, con grande fede e partecipazione: la suggestiva e sentita festa dell’Immacolata di Marina di Nicotera. Da sottolineare, infine, che la maggior parte delle opere prese in considerazione vennero realizzate quasi tutte da artisti italiani ma l’iconografia così come le celebrazioni festive riflettono gli intensi ed articolati rapporti che sempre hanno caratterizzato le relazioni tra l’Italia e la Spagna, che non furono mai unidirezionali ma sempre di reciproco scambio ed arricchimento.
Alessandra Anselmi insegna Storia dell’Arte Moderna presso l’Università della Calabria. Ha studiato all’Università “La Sapienza” di Roma, l’Università Autonoma di Barcellona e l’Università Autonoma di Madrid, svolgendo inoltre attività di ricerca presso diverse istituzioni quali il Warburg Institute di Londra, l’École de hautes études hispaniques di Madrid ed il CROMA, specializzandosi nello studio dei rapporti tra l’Italia .
e la Spagna in epoca moderna. Tra alcune delle sue principali pubblicazioni Il palazzo dell’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede, Roma, De Luca, 2001; Il diario del viaggio in Spagna del cardinale Francesco Barberini scritto da Cassiano dal Pozzo, Madrid, Doce Calles, 2004; Theaters for the canonization of Saints, in St. Peter’s in the Vatican, New York N. Y, Cambridge University Press, 2005 e Gaspar de Haro y Guzmán VII Marchese del Carpio: “Confieso que debo al arte la Magestad con que hoy triumpho”, in «Roma moderna e contemporanea», XV, 2007.
Gli Insegnamenti di Don Juan
Titolo originale: The Teachings of Don Juan – A Yaqui Way of Knowledge
Autore/i: Castaneda Carlos
Editore: Rizzoli
nota dell’autore, traduzione di Roberta Garbarini e Tea Pecunia Bassani.
pp. 334, Milano
Il primo titolo dell’opera completa di Carlos Castaneda: il libro che nel 1968 trasformò uno sconosciuto studente di antropologia in un maestro spirituale dell’occidente.
Nel 1968 una casa editrice universitaria della California pubblicava la singolare tesi di dottorato di uno studente di antropologia. Era il frutto di cinque anni di apprendistato dell’autore presso uno sciamano Yaqui, don Juan Matus, che in una serie di dialoghi rivelava una concezione del mondo (l’antica sapienza degli sciamani messicani) radicalmente alternativa rispetto a quella razionalista della civiltà occidentale. «A mia insaputa» scrive l’autore, Carlos Castaneda «il mio compito passò misteriosamente dalla semplice raccolta di dati antropologici all’interiorizzazione dei nuovi processi cognitivi del mondo sciamanico.» Nella cognizione sciamanica, ciò che conta davvero è l’incontro dell’uomo con l’infinito; la facoltà da acquisire è il vedere, «l’atto di percepire direttamente l’energia che fluisce nell’universo»; un metodo per raggiungere questa facoltà è l’uso rituale di piante sacre agli indiani del Messico come il peyote (o il mescalito, come preferisce chiamarlo don Juan). Non è difficile immaginare lo straordinario potere di suggestione esercitato da quella tesi di dottorato sulle generazioni che diedero vita alla rivolta degli anni Sessanta e alla New Age. Rizzoli inaugura oggi la pubblicazione dell’opera completa di Castaneda proprio con quel suo capolavoro. Questa nuova edizione è arricchita da un testo introduttivo inedito in Italia, scritto da Castaneda nel 1998, a poche settimane dalla morte: una profonda meditazione sull’influsso che l’incontro con don Juan, e la stesura di questo libro, hanno avuto sulla vita dell’autore e, di conseguenza, sulla vita dei milioni di lettori che, in tutto il mondo, hanno riconosciuto in lui il proprio maestro spirituale.
Carlos Castaneda, uomo misterioso e inaccessibile, è morto nell’aprile del 1998. Ultimo suo libro, insieme testamento spirituale, estrema rivelazione e manuale di un guerriero dello spirito che si prepara all’ultimo viaggio, è Il lato attivo dell’infinito (Rizzoli 1998). Nella collana” I libri di Carlos Castaneda” sono apparsi anche Una realtà separata e Viaggio a Ixtlan.
Guida alla Radiestesia – Come Utilizzare il Pendolino per Scoprire Vene d’Acqua, Persone Scomparse, Tesori Nascosti e Diagnosticare Malattie
Titolo originale: Guide de la Radiesthésie
Autore/i: Moine Michel
Editore: Armenia Editore
traduzione di Marika Boni Grandi.
pp. 320, nn. illustrazioni b/n, Milano
La radiestesia è una scienza vecchia come l’uomo. L’uomo dell’Età del Ferro si serviva proprio di strumenti allora ritenuti «magici» per scoprire giacimenti meteorici. Gli antichi stregoni scoprivano, con gli stessi magici strumenti, vene d’acqua nel sottosuolo e individuavano le malattie dell’uomo e del bestiame.
Il pendolo, come la bacchetta del rabdomante, non è che uno di questi «magici» strumenti. Esso è in realtà un mezzo per moltiplicare le inavvertibili sensazioni della nostra psiche e la radiestesia è «l’arte di scoprire, grazie al pendolo e alla bacchetta, ciò che è nascosto alle facoltà normali ma la cui esistenza è reale».
Questo libro è una Guida per chi voglia Iniziare una divertente, appassionante sperimentazione e costituisce al tempo stesso un prezioso testo per gli esperti. La parte storica mette al corrente di quanti studi sono stati fatti su questo sistema di ricerca sin dalle epoche più lontane e pochi libri possiedono una così efficace spiegazione che accompagni lo «studente» dall’asilo alle superiori. Dalla costruzione dello strumento ai primi semplici esercizi, dalla scoperta dei minerali al ritrovamento delle persone scomparse, dalla ricerca delle sofisticazioni alimentari alla diagnosi dei malati fino alla terapeutica radiestesica, tutto è presentato in maniera piana, e piacevolmente completato dalle illustrazioni del testo.
Viaggio in un Tempio Massonico
Racconto fotografico
Autore/i: Freimaurer Johann
Editore: Sottosopra Edizioni
prefazione di Augusto Comba.
pp. 208, Torino
Due compagni di università si trovano dopo tanti anni.
Può sembrare l’inizio un pò banale di un qualsiasi romanzo: scegliete voi il genere.
Ma così non è.
Infatti l’incontro, quasi casuale, è l’occasione per i due amici per aggiornare la reciproca conoscenza. O meglio, per uno dei due, di dirottare l’interesse un pò yuppistico dell’altro verso la Massoneria.
Lasciato solo per qualche tempo in un alloggio apparentemente vuoto, lo yuppi si trova dalla sua stessa curiosità proiettato in un mondo di cui aveva sentito parlare, ma di cui poco sapeva.
L’amico gli spalanca le porte della conoscenza su un mondo che neppure poteva immaginare.
Questa chiacchierata, però, non è che un pretesto per introdurre i “profani” nei templi massonici che, per la prima volta vengono aperti, fotografati e soprattutto spiegati.
Sul tema della Massoneria esiste una bibliografia sterminata. Basta entrare in una libreria e chiunque può trovarvi libri sulla storia, sui rituali, sulla musica, sui termini e, in generale, su tutto quanto riguarda i “Liberi Muratori”.
Il bello di questo libro è che permette di trovare tutto quanto,
o quasi, possa interessare sull’argomento.
Dal colloquio tra i due amici emergono la storia, la filosofia, il simbolismo, la musica e gli ideali della Massoneria. In pillole s’intende, a dosi omeopatiche, che permettono di rendere interessanti, argomenti solitamente un pò noiosi per chi non è addetto ai lavori.
Per agevolare la lettura di questo libro fotografico vi è anche un Dizionarietto di termini massonici che aiuta a comprendere meglio quanto l’iniziato spiega al profano.
Allegata al libro vi è anche una “chicca”: l’unica edizione esistente su compact disc delle musiche massoniche di Jean Sibelius. Il compact, in serie limitata, è stato appositamente realizzato, a cura del maestro Roberto Cognazzo, su spartiti originali ormai introvabili.
Prefazione di Augusto Comba
I. L’incontro
II. Il viaggio
III. La nascita dell’Arte Reale
IV. La Massoneria «moderna»
La diffusione in Europa
V. Rivoluzione Francese e Restaurazione
VI. Nascita e affermazione dei nazionalismi in Europa
VII. Il Novecento
VIII. È così segreta la Massoneria?
IX. Perché Massoni?
X. Universalità
XI. Principi
XII. Il sogno massonico
XIII. La Musica
XIV. L’arrivederci
Allegati
1) Gli Antichi Doveri
2) I Grandi Maestri del Grande Oriente d’Italia
3) I gradi dell’Ordine e del Rito Scozzese
4) Dizionarietto di termini massonici
Bibliografia
Esecuzioni – Un’Impressionante Rassegna di Metodi Utilizzati nel Corso dei Secoli per Infliggere la Pena di Morte
Titolo originale: Execution. A Guide to the Ultimate Penalty
Autore/i: Abbott Geoffrey
Editore: Armenia Editore
ringraziamenti e introduzione dell’autore, traduzione di Simona Garavelli e Laura Grassi.
pp. 352, illustrazione b/n, Milano
Un macabro quanto affascinante dizionario sui differenti metodi e strumenti impiegati in tutto il mondo e nelle diverse epoche per l’applicazione della pena capitale.
Con arguzia apparentemente cinica, utilizzata per agevolare una lettura altrimenti assai cruda, l’autore descrive nei più minuti dettagli le peculiarità di questo museo degli orrori rivelando anche le origini di alcuni curiosi modi di dire entrati ormai nell’uso comune.
Illustrando la dinamica del tetro cerimoniale che accompagnava le esecuzioni capitali: crocifissioni, decapitazioni, impiccagioni e via discorrendo – dalla preparazione della vittima alla disposizione del corpo – questo libro mostra aspetti della storia e della crudeltà umana difficilmente immaginabili.
Geoffren Abbott è stato prima guardia della Torre di Londra. Appassionato collezionista di antichi strumenti di tortura, attualmente lavora come consulente per il cinema e la televisione. E autore di ben diciannove libri sull’argomento.
Principi di Morale Razionale
L’uomo e il suo agire
Autore/i: Flick Giorgio
Editore: Edizioni Alfa
prima edizione.
pp. 402, Bologna
«La morale razionale, di cui tratteremo in questo lavoro, è la scienza del comportamento umano, visto sotto l’aspetto della distinzione cosciente fra il bene e il male.
Intendiamo per scienza una conoscenza sistematica, ottenuta mediante l’applicazione ordinata di un mezzo di conoscenza su un oggetto ben determinato; tale operazione di pensiero ottiene come risultato un certo numero di principi, dai quali, con deduzioni ed induzioni, raccoglie come in una rete di affermazioni provate e di teorie esplicative quanto l’intelletto umano è riuscito a conoscere sull’oggetto della scienza in questione. Essa poi, nella unicità del reale, avrà collegamenti e coordinazioni con altre scienze anche esse ben determinate nell’oggetto e nel metodo, che costituiscono altrettanti punti di vista dai quali guardare più profondamente la complessa varietà della realtà esistente.
La morale, come dicevamo, è scienza del comportamento umano cioè cerca di scoprire le regole insite in tale comportamento dalla natura stessa, non come risultati semplicemente descrittivi di quello che è, ma basandosi sullo studio della natura umana come principio di attività, raggiunge la determinazione di quello che deve essere; essa quindi non è una scienza puramente astratta e teorica ma è essenzialmente pratica ed operativa. Da scienza diviene norma di azione, norma che tende a far procedere il comportamento dell’uomo secondo le grandi linee del bene e del male, che non sono poi, in fondo, come vedremo, altro che le linee dell’essere e del non essere. […]»
IL SOGGETTO DELLA MORALE
- Principi generali
- La legge morale
- Il soggetto della morale
- L’intelletto e la legge morale
- La volontà e la legge morale
- Gli stati affettivi e la legge morale
- La coscienza personale e la morale
- Diritti, doveri e carità
L’OGGETTO DELLA MORALE – I DOVERI VERSO SE STESSO – I DOVERI VERSO IL PROSSIMO
- I doveri verso se stesso
- Doveri dell’uomo verso il suo spirito
- Doveri dell’uomo verso il suo corpo e la sua persona
- Doveri verso il prossimo
- Religione e morale
L’OGGETTO DELLA MORALE – MORALE SOCIALE
- Principi generali
- Gli elementi della società: gli uomini
- Gli elementi della società: il fine
- Elementi della società: l’autorità
- La famiglia nel suo costituirsi
- Elementi della famiglia: i coniugi
- Elementi della famiglia: i figli
- La famiglia come società
- Le società extra-familiari
- Morale del commercio
- La morale dello stato: principi generali
- Fine dello stato e uomini che lo compongono
- L’autorità nello stato
- Moralità della legge
- Lo stato e il diritto alla vita
- Lo stato e la libertà
- Intervento dello stato nella proprietà privata, nella economia, nei problemi del lavoro
- Intervento dello stato nella istruzione ed educazione
- Morale delle relazioni fra gli stati
L’Economista Mascherato – L’Insospettabile Logica che fa Muovere i Soldi
Titolo originale: The Undercover Economist
Autore/i: Harford Tim
Editore: Rizzoli
prima edizione, introduzione dell’autore, traduzione di Lucio Trevisan e Andrea Zucchetti.
pp. 308, Milano
Perchè il prezzo di un caffè è diverso da un bar all’altro? Perchè non farete mai un affare comprando un’auto usata? E chi paga realmente gli sconti dei supermercati?
Come ha fatto la Cina a diventare ricca? Questo e altri segreti svelati dall’economista mascherato.
L’autore del bestseller Freakonomics lo ha battezzato come il “libro che dovrebbe essere letto da ogni politico, imprenditore o studente universitario”.
Dietro la vetrina di un bar uno strano personaggio sorseggia il suo cappuccino. Confuso nella folla di un aeroporto, nascosto tra gli scaffali di un supermercato o sotto la scrivania di un agente immobiliare, ovunque ci sia puzza di truffa l’economista mascherato accorre, per salvare l’ingenuo consumatore dalle quotidiane trappole del commercio.
Al semplice cittadino, bombardato da raffiche di notizie e dati quasi sempre fuorvianti e parziali, non resta che imparare i trucchi del mestiere: disincanto, competenza tecnica e spirito d’osservazione. Sono le armi che l’economista mascherato impugna contro le congenite storture della legge del profitto, nella strenua battaglia per un mercato più equo ed efficiente, contrario alle logiche del gioco a somma zero, in cui il guadagno di una parte comporta una perdita per l’altra. Un mercato che preveda per ognuno la libertà di accedere alle informazioni. Dal prezzo del caffè alla spesa pubblica, dal miracolo cinese all’e-commerce e alle origini del divario tra Paesi ricchi e Paesi poveri, Tim Harford mette a nudo gli ingranaggi del libero mercato e, facendo ricorso a economisti come Ricardo o alla teoria dei giochi, ci svela con garbo e ironia le logiche che regolano il mondo del denaro e del business.
Tim Harford, giornalista inglese, è stato consulente di alcune grandi compagnie petrolifere, ha insegnato a Oxford e ha collaborato con la Banca Mondiale. Scrive per il Financial Times.
Introduzione
- Chi ha pagato il vostro caffè?
- Cosa vi nascondono i supermercati?
- Mercati perfetti e “mondo di verità”
- Il traffico cittadino
- Segreto di Stato
- Follia razionale
- Gli uomini che non conoscevano il valore di niente
- Perchè i Paesi poveri sono poveri
- Birra, patatine fritte e globalizzazione
- Come ha fatto la Cina a diventare ricca
Note
La Natura delle Città
Titolo originale: The Nature of Cities
Autore/i: Hilberseimer Ludwig
Editore: Il Saggiatore
prima edizione, prefazione dell’autore, traduzione di Luciana De Rosa.
pp. 240, 17 illustrazioni b/n, Milano
L’urbanistica c’è sempre stata, ma solo dopo la rivoluzione industriale lo Sviluppo tecnologico e l’espansione della partecipazione democratica, è diventata quello che è oggi: studio e intervento su tutto l’ambiente fisico.
Non si occupa più solo del decoro delle città o del funzionamento dei loro servizi tecnici oppure dei loro monumenti si occupa di analizzare e comprendere i rapporti che intercorrono nel territorio urbanizzato tra i sistemi organizzativi e le forme, e di intervenire nel gioco complesso di questi rapporti iter indirizzare sistemi organizzativi e forme verso obiettivi prestabiliti.
In questo senso l’urbanistica oggi comprende l’architettura – come suo caso particolare, più contingente nello spazio e nel tempo – e si affianca ad alcune scienze umane – la sociologia, l’economia, la geografia, l’antropologia – tendendo a diventare scienza umana essa stessa. Le contraddizioni tra quello che era in passato e quello che è portata ad essere oggi, tra la sua connaturazione espressiva e la sua aspirazione scientifica, tra l’attacco degli innovatori e la reazione dei regressori, rendono indecifrabile dall’esterno il dibattito che si è svolto nell’ultimo mezzo secolo e le direzioni verso cui esso punta attualmente per il futuro. Ma selezionando con paziente critica è possibile ricostruire la linea coerente e continua di una fertile ricerca, concatenata, anche alla lunga e anche in modo indiretto, ma orientata verso un unico scopo di rinnovamento teorico e operativo.
La collana «Struttura e forma urbana» si propone di mettere in luce questa linea ricuperandola in quanto è stato prodotto da alcuni protagonisti principali nel recente passato e in quanto viene prodotto oggi da studiosi che individualmente o in gruppo portano avanti la ricerca verso i più interessanti sviluppi. Lo scopo principale della collana, nei confronti della cultura urbanistica italiana, è di contribuire alla chiarificazione del problema mettendo in circolo una serie
di precise informazioni che possano colmare almeno in parte il vuoto in cui attualmente sgusciano le diversioni della vecchia e della nuova accademia.
Ma la collana si propone di offrire informazioni, anche al di fuori del suo campo di specializzazione, a chiunque capiti di trovarsi di fronte all’urbanistica: ai politici e agli amministratori pubblici perché assumano consapevolezza delle conseguenze che possono avere le loro scelte sulla struttura e sulla configurazione dello spazio fisico; agli specialisti delle diverse scienze umane e delle discipline tecniche perché sappiano che cosa si può chiedere all’urbanistica e quali risposte essa può dare; ai lettori non specializzati perché possano individuare le ragioni della congestione funzionale, dell’inefficienza organizzativa, dello squallore di forme dell’ambiente in cui vivono e perché sappiano in nome di quali alternative ben concrete sia possibile rifiutarlo e chiederne uno migliore.
Ludwig Hilberseimer è stato uno dei più suggestivi esponenti del razionalismo tedesco. I suoi primi progetti di città «verticali» disegnati sulla fine degli anni ’20 avevano così colpito la fantasia dei suoi contemporanei da diventare forme di ispirazione per i fondali di film che, come Metropolis, minacciavano l’avvento di una civiltà meccanizzata e truculenta. In realtà l’incontro – su un approdo essenzialmente letterario – era reso possibile da quanto di vecchio e rassicurante e da quanto di nuovo e eccitante
era allo stesso tempo contenuto in quei progetti. Di vecchio: una persistente fiducia nell’autorità come forza risolutrice del disordine urbano e una ostinata affezione per gli ingredienti strutturali e formali neoclassici; di nuovo: la curiosità per le tecnologie più avanzate e un serio interesse per la metodologia scientifica. Anche per questa sua posizione di transito, Hilberseimer era tipico esponente del movimento razionalista di cui percorse tutte le tappe, passando attraverso la Bauhaus – dove fondò e diresse la sezione di pianificazione – e concludendo con l’esilio, dopo l’avvento di Hitler al potere. Prima di allora aveva pubblicato il Grossstadtarcbitektur, un compendio delle sue principali argomentazioni teoriche sulla città, articolate da un lato alla nozione di «azzonamento» esplorata in tutte le possibili implicazioni sul processo della crescita urbana, dall’altro alla ricerca tipologica data come sistema di unità autonome destinate a aggregarsi all’interno della organizzazione zonale per risolverla in termini strutturali e formali. Negli studi successivi, compiuti negli Stati Uniti, questa doppia linea continuò a svolgersi orientandosi assai presto verso un maggiore interesse per i problemi del territorio.
Durante questo periodo Hilberseimer produsse una sequenza di progetti di ristrutturazione regionale e pubblicò The New City e Tbe Regional Pattern. L’avvicinamento teorico, che nel primo libro tedesco rimaneva tutto centrato sul fenomeno urbano, veniva qui esteso alla considerazione di una scala più ampia con l’intenzione di includere il maggior numero dei fattori che agiscono sulla trasformazione dell’ambiente. La dilatazione del campo di analisi non produsse però un equivalente salto qualitativo nei concetti e negli strumenti operativi impiegati: sono ancora proposti telai di organizzazione zonale e unità tipologiche che differiscono dai precedenti solo nel fatto di essere più diffusi. L’impostazione metodologica si conserva tuttavia esemplare, e l’operazione ha in ogni caso il merito di concludere il quadro di un’esperienza
che aveva fornito preziosi contributi alla formazione di una scienza urbana. La natura delle città, ultimo libro americano di Hilberseimer, ridescrive tutti i passaggi della sua evoluzione e ne fornisce le motivazioni attraverso un’indagine storica penetrante e suggestiva.
L’Arte del Perdono
Riconciliarci con chi ci ha offeso per guarire le nostre ferite interiori
Autore/i: Worthington Everett
Editore: Eco
prefazione e introduzione dell’autore, traduzione di Maria Elisabetta Craveri.
pp. 288, Milano
L’autore considera il perdono e la riconciliazione non solo come valori religiosi, ma anche come strumenti per guarire le ferite psicologiche che il comportamento altrui ha provocato in noi e per godere di una vita di relazione più serena ed equilibrata. In questo saggio divulgativo, frutto di oltre un decennio di studi sui modi e tempi con cui si attua il processo del perdono e sui benefici psico-logici conseguenti, presenta un programma in cinque fasi per imparare a perdonare:
- rievocare con la memoria l’atto che ci ha offeso;
- entrare in comunicazione empatica con chi ci ha ferito;
- decidere consapevolmente di perdonare con un atto altruistico;
- impegnarsi pubblicamente al perdono;
- tenere fede all’impegno preso.
Everett Worthington è professore e preside della facoltà di psicologia della Virginia Commonwealth University. Vanta numerose pubblicazioni di saggi e articoli scientifici ed è spesso ospite di trasmissioni televisive come Good Morning America o dei programmi di approfondimento della CNN.
Gli Insegnamenti e i Linguaggi Alternativi
La Comunicazione Non Verbale nell’Aggiornamento Didattico
Autore/i: Mammarella Ermanno; Sacchetto Piero
Editore: Emme Edizioni
premessa degli autori.
pp. 120, Milano
Il bambino entra nella scuola con una sua storia, cominciata molto tempo prima, costruita in un rapporto prevalentemente corporeo con la realtà e memorizzata come storia di relazioni sviluppatesi all’interno dell’ambiente socioculturale a cui il bambino appartiene. Accettare l’ingresso nella scuola del bambino come corpo-storia significa accettarne l’originalità, il rischio di una non immediata decifrabilità, l’impegno verso un incontro-conoscenza su cui costruire un codice comune in cui ognuno possa riconoscersi.
Nella loro esperienza nei corsi di formazione – soprattutto con gli insegnanti della scuola dell’infanzia – gli autori si sono trovati ogni volta di fronte al problema di adulti che avevano perduto una parte di se stessi, della propria originalità e della propria storia: adulti che, vestendo i panni degli educatori, lasciavano fuori dalla porta il proprio corpo e, con esso, la possibilità di comprendere e di incontrare coloro che del proprio corpo, invece, si servono ancora per comunicare.
Riscoprire la propria corporeità e i linguaggi ad essa connessi, sostituire alla «parola potere» la «parola integrata», cresciuta sulle esperienze vissute e rappresentate attraverso tutti i linguaggi, contribuisce alla lotta contro un sistema che sofloca «l’altro comunicare».
Ermanno Mammarella e Piero Sacchetto, pedagogisti e collaboratori dell’Istituto di Pedagogia dell’Università di Bologna, fanno parte dell’equipe di coordinamento pedagogico per la scuola dell’infanzia del Comune di Bologna.
L’Atlantide e il Regno dei Giganti
Autore/i: Saurat Denis
Editore: Le Nuove Edizioni d’Italia
unica traduzione dal francese autorizzata di Giovanni Moresco, prefazione dell’editore italiano.
pp. 204, 11 tavole b/n f.t., 6 disegni b/n, Milano
Scoperte archeologiche hanno portato nuove prove sull’esistenza di una stirpe di giganti e la realtà di un Continente scomparso. Ricordi trasmessici da leggende si rivelano, oggi, veri.
Questo libro narra di queste scoperte e affascina dalla prima all’ultima pagina Come per antiche città che sembravano non essere mai esistite, la Bibbia si è rivelata – dopo millenni – la migliore e la più fedele «guida», così si vede che miti e leggende sull’Atlantide e sui giganti contenevano una verità. anche se, talvolta, questa sembrava frutto della «più folle immaginazione».
L’apparizione dell’uomo sulla Terra, le gigantesche statue e monumenti della misteriosa civiltà di Tiahuanaco nelle Ande e delle isole della Nuova Guinea, la Grecia, l’Egitto, l’Abissinia e il Tibet sono altrettante prospettive che vengono allargate con la lettura di queste pagine.
Vi è stata una civiltà madre delle altre civiltà?
Com’è perita tale civiltà?
Chi sono i selvaggi d’oggi, esseri primitivi o degenerati?
Chi siamo noi, nella nostra fase di civiltà, dei principianti o dei declinanti?
Qual è il ruolo dello spirito nella evoluzione delle civiltà e perché le civiltà muoiono?
Interrogativi che da generazioni, da sempre, hanno appassionato la mente degli uomini.
Lettere della Speranza
Il servo di Dio Giacomo Gaglione, fondatore dell’Apostolato della Sofferenza
Autore/i: Palumbieri Sabino
Editore: Edizioni Dehoniane Napoli
presentazione di Nino Barraco.
pp. 344, Napoli
Un volto, un libro, una speranza.
Il volto è quello del Servo di Dio Giacomo Gaglione, al quale Pio XII, ebbe a scrivere profeticamente: «Per questa tua croce… molte grazie scenderanno su altri sofferenti e molti aiuti celesti, ne siamo sicuri, saranno concessi anche a Noi che sopportiamo il peso e le responsabilità delle anime in momenti cosi difficili… Te ne siamo profondamente riconoscenti».
Questo libro è stato voluto dall’amore di quanti lo hanno pensato, pregato, sofferto.
L’idea di raccogliere alcuni discorsi di don Sabino Palumbieri sul Servo di Dio Giacomino Gaglione, nonché le lettere indirizzate alle «ostie» dell’Apostolato della Sofferenza, appartiene al mistero dello Spirito che impone all’uomo il rischio dell’amore e del dono.
E così, ecco questo libro. Per parlare di questa storia meravigliosa che e la storia di Giacomino, «segretario degli infermi, segretario della Madonna».
Segretario degli infermi. La malattia è la più grande povertà dell’uomo. Povertà di distacco, di sicurezza, di dipendenza. Ma Giacomino evangelizza la malattia, si fa, egli stesso, altare per una celebrazione.
Una speranza: Giacomino: questa sorprendente, inimmaginabile testimonianza di speranza nel dolore. «Una delle parole brucianti della misericordia di Dio».
Il Mostro di Firenze – La Teoria Finale
La spietata e geniale analisi investigativa che ha risolto il massimo enigma della storia mondiale del crimine.
Autore/i: Lavorino Carmelo
Editore: EmmeKappa Edizioni
prefazione di Fabio Mannucci, premessa dell’autore.
pp. 208, Gaeta (LT)
Dalla premessa:
«[…]Quando esiste un effetto esiste la causa che lo ha determinato, e le ragioni di questa, a parte il trascendentale che attualmente non voglio considerare, sono sicuramente visibili e concrete. È sufficiente non essere miopi ed anche in questo caso sono sufficienti le opportune lenti create alla bisogna. Per quanto mi riguarda il “cogito” cartesiano è sempre presente e cerco di inserirlo in ogni aspetto della mia esistenza.
I delitti commessi dal cosiddetto mostro di Firenze costituiscono anch’essi scellerati effetti di altrettanto aberranti cause e non possono sottrarsi alla logica dianzi, quindi cercherò di concludere un’analisi che sicuramente avrà sorvolato aspetti incidentali e fondamentali che, se dedotti per tempo, avrebbero permesso di smascherare questo “signore” e, forse, di evitare almeno gli ultimi delitti.
Questo è il caso di cronaca nera che negli ultimi anni ha maggiormente coinvolto ed appassionato l’opinione pubblica ed è questo l’enigma che andrò a districare. Il caso del mostro di Firenze è riuscito a divenire il principe dei misteri, scalando il Gotha dei massimi enigmi, perché racchiude – nella sua orrida ed agghiacciante configurazione – le migliori connotazioni del caso misterioso ma sempre attuale.[…]»
John Silence, Detective dell’Occulto
I romanzi dell’occulto
Autore/i: Blackwood Algernon
Editore: Edizioni del Gattopardo
prima edizione, prefazione e cura di Gianfranco de Turris.
pp. 208, Roma
Il dott. Silence di fronte a tre casi di natura spiritistica si presenta armato della sua dottrina di cognizioni tradizionali, di poteri interiori, di conoscenze più alte, combattendo le forze del Male con i mezzi più adatti in ogni occasione: esorcismi, evocazioni, ricorso a entità superiori, inespugnabilità mentale e spirituale, antichi rituali.
Algernon Blackwood (1869-1951), giornalista e scrittore, è considerato un maestro della narrativa fantastica contemporanea. Inglese, si trasferì giovanissimo in America. Tornato a Londra, entrò in contatto con una società iniziatica, la Golden Dawn, i cui insegnamenti relativi all’amplificazione della coscienza e alla presa di contatto con mondi diversi dal reale si sarebbero tradotti in un impulso decisivo per la sua carriera di narratore. Pubblicò il primo libro nel 1906. Alla sua morte, aveva dato alle stampe circa trenta volumi.
Prefazione di Gianfranco de Turris
Primo caso
Un’invasione psichica
Scondo caso
Antiche stregonerie
Terzo caso
Culto segreto
Lezioni di Psicopatologia
Manuali di Psicologia Psichiatria Psicoterapia
Autore/i: Cancrini Luigi
Editore: Bollati Boringhieri Editore
premessa dell’autore.
pp. 276, Torino
Il libro raccoglie scritti di Luigi Cancrini, psichiatra, psicoanalista, terapeuta familiare, da decenni sostenitore di una psichiatria e di una medicina rigorose nella ricerca scientifica e nell’impegno sociale. Le tre parti in cui il volume è suddiviso trattano i rapporti fra psicopatologia, da un lato, e dall’altro, rispettivamente, psicofarmacologia, psicoterapia e relazione terapeutica; i luoghi nei quali le esperienze dell’autore si svolgono sono la Clinica Neuro, la stanza di terapia e la stanza della supervisione.
Le discussioni e le puntualizzazioni teoriche sono scandite da numerosi esempi clinici, funzionali a una lettura più avvincente e a una migliore comprensione delle diverse tematiche.
Le «lezioni» sono rivolte a tutti coloro (medici, psichiatri, psicologi, assistenti sociali, educatori, ma anche avvocati e magistrati) che avvertono il bisogno di essere aiutati nel momento dell’incontro con le manifestazioni diverse di un’unica sofferenza umana: quella delle persone che si confrontano con i vincoli che ostacolano dal loro interno la possibilità di realizzare sé stessi.
Les Mains Parlent
Autore/i: Ranald Josef
Editore: Brodard et Taupin
pp. 192, illustrazioni
Se connaître soi-même et connaître les autres par l’étude des mains.
[…] J’ai maintenant réuni et étudié plus de cent mille empreintes de mains. J’ai acquis, de plus en plus, la conviction que la main révèle véritablement une partie du caractère, de la santé, du tempérament de l’homme et même de son destin, dans la mesure où ce dernier est affecté par les differents autres facteurs. […] Sur la base de probabilités provenant des moyennes statistiques, j’ai pu associer certains signes de la main avec certains caractétistiques de l’homme et de la famme. Si l’on applique ce point de vue à la lecture des lignes de la main, toute la superstition et l’occultisme de la vieille chiromancie peuvent être mis au rancart.
Il reste alors une étude qui peut être d’un grand intérêt pour toutes les sciences qui traitent de l’étude de l’homme. L’analyse des mains pourrait devenir un des départements importants de cette nouvelle science si complexe: la* psycho-biologie. *[…] L’étude des mains, d’autre part, fournit au psychologue un fonds de connaissances qui peuvent être examinées de manière absolument scientifique.
Mieux encore, les mains sont, à mon avis, un moyen de lier les méthodes de connaissance de l’homme employées par le médecin, le biologiste et le physiologue à celles du psychologue. […]
Pour les anthropologues, l’étude des mains serait d’un intérêt exceptionnel. Les différentes races ne sont pas seulement caractétisées par des variations de la forme du visage et du crâne, mais elles sont aussi marquèes par des différences dans les mains.
Les mains des Noirs sont longues et étroites. Les races blanches du Nord ont des mains grandes et larges. Le Mongols ont généralement des mains de taille petite ou moyenne, terminées par des doigts longs et nerveaux. […]
La chiromancie a intéressè quelques-uns des esprits le plus profonds. Les Chaldéens, les Assyriens et les Egyptiens étaient des adeptes de cet art. Les anciennes civilisations chinoises pensaient qu’on pouvait lire dans les lignes de la main les pensées cachées et les signes occultes. Les philosophes athéniens nous ont laissé des traités de chiromancie; Platon et Aristote ont écrit sur ce sujet. Les empereurs romains comptaient parmi les praticiens de la chiromancie et, de l’Antiquité à nos jours, des hommes d’Etat, des rois, des princes et des chevaliers d’industrie ont, avant de se lancer dans des aventures importantes, pesé leur chance en demandant le point de vue des chiromanciens. […] (Josef Ranald)
Table des matières
- Introduction
- Analyse et interprétation
- Le médicin regarde les mains
- La main utilisée comme guide d’orientation professionnelle
- Quelques mains célèbres