Racconti dei Saggi Taoisti
Autore/i: Fauliot Pascal
Editore: L’Ippocampo
traduzione dal francese di Vera Verdiani.
pp. 252, nn. illustrazioni a colori, Milano
Questo libro non è fatto per essere letto, ma per essere frequentato come un amico intimo, segreto. Potete chiedergli di nutrirvi, esso vi nutrirà, di illuminarvi, esso vi illuminerà, di commuovervi, di giocare, esso farà con voi il gioco più misterioso del mondo…quello del caso che non esiste.
- Dall’uso delle parabole
- L’antro del drago
- I cavalli del destino
- Il signore degli orsi
- La coda della tartaruga
- Il saggio e la gazza
- La ricerca di Huang Di
- Il sogno della farfalla
- L’ospite della caverna
- Il ladro d’ascia
- L’arte del tiro con l’arco
- Il viaggio dello scalpellino
- La via del bandito
- Il pittore e l’imperatore
- L’eleganza della scimmia
- Un mendicante insopportabile
- La liberazione dello spirito
- Accendere una candela
- L’antica cetra
- La pazienza
- Il nettare degli immortali
- La testa o i piedi
- Un segreto impenetrabile
- Il Dao dei cavalli
- Chiaroveggenza
- La diceria
- Il passamura
- Parola di carradore
- La pillola del risveglio
- Svuotare la barca
- L’ombra del ciliegio
- Il prezzo della compassione
- Antidoto
- Il saggio e l’indovino
- Tigre bianca e drago di giada
- Imparare a cavalcare il vento
- Il pero magico
- La barriera
- La lezione di musica
Gli Anni di Peter Brook
L’opera di un maestro raccontata al Premio Europa per il Teatro
Autore/i: Autori vari
Editore: Ubulibri
a cura di Georges Banu e Alessandro Martinez, premessa del Comitato Taormina Arte, traduzione dei testi di Aldo Runfola, traduzione della Conferenza di Isabella Imperiali.
pp. 240, Milano
Dalla premessa del Convegno:
«[…] Da questa opera, dal lavoro creativo di Peter Brook, si può dire che tutto il teatro contemporaneo ha ricevuto un esempio, una lezione e un modello. La cultura teatrale contemporanea non sarebbe oggi, probabilmente, quella che è se non ci fosse stato il lungo, paziente e rigore lavoro di Peter Brook – un lavoro (non voglio anticipare quello che sarà detto nel corso del convegno) che è fra le altre cose caratterizzato da un aspetto estremamente importante: è un lavoro di autentica ricerca. Sappiamo che veramente la parola “ricerca” assume in Peter Brook il suo significato più profondo, ma è nello stesso tempo un lavoro che si propone come punto di arrivo un traguardo insostituibile: il contatto e la comunicazione con il pubblico, con gli spettatori. Peter Brook ha scritto – lo ricordavamo insieme poco fa in un colloquio – che non è pensabile un lavoro teatrale, una creazione teatrale che non si proponga come punto di arrivo finale l’incontro, il contatto, la comunicazione con una comunità di spettatori. Questa è una delle cose per le quali dobbiamo essere grati a Peter Brook, perché attraverso questo principio rimane sempre vivo un dialogo che talvolta, in alcune circostanze, il teatro aveva interrotto. […] »
Premessa al volume
Premessa al Convegno
“Dal cammino alla via”
・ Brook e Shakespeare
1. Con la Royal Shakespeare Company da Lear al Sogno di Michael Billington
2. Linguaggio contro spettacolo nello spazio vuoto di Irving Wardle
・ Brook e la letteratura epica
3. La Conférence des Oiseaux o il cammino verso se stessi di Georges Banu
4. Il Mahabharata di David Williams
5. Riferimenti per l’estetica di Brook
6. Un continuo inizio alla ricerca dell’immediato di John Elsom
7. Il lavoro artigianale del teatro di Ferruccio Marotti
8. L’essenza del linguaggio o il linguaggio dell’essenza di Peter Selem
9. La regia come scrittura di scena di Maurizio Grande
10. La parabola dei ciechi di Margaret Croyden
11. Quel che mi ha trasmesso Peter Brook di Gay Dumur
12. Lo spettatore, quarto creatore di Olivier Ortolani
13. Il rapporto con la drammaturgia contemporanea di Masolino D’Amico
14. Viaggio sentimentale nel cinema (tra teatro e letteratura) di Isabella Imperiali
15. Lo scrittore e il saggista di Renzo Tian
・ Collaborando con Peter Brook: testimonianze
・ Interventi di: Raf Vallone, John Arden, Margaretta D’Arcy, Yoshi Oida, Andrei Serban, Arby Ovanessian, Bruce Myers, Chloé Obolenski, Jean Kalman, Irina Brook, Jean-Guy Lecat
con il coordinamento di Micheline Rozan
・ Incontro con Peter Brook
16. Dal cammino alla via di Peter Brooke
Appendice
・ Altri contributi oltre il Convegno
17. Una stagione gloriosa di John Gielgud
18. Un cin cin con il Maestro di Marcello Mastroianni
19. Il lusso di Peter Brook di Michel Piccoli
20. Recitare Krishna: una lenta maturazione di Maurice Bénichou
21. Un weekend, quattro anni di Vittorio Mezzogiorno
22. Orghast: il pellegrinaggio verso il vero sé di Ted Hughes
23. Il piacere di raccontare
La Conférence des Oiseaux, Timone d’Atene, Mahabharata in tre conversazioni con Jean-Claude Carrière
24. Il teatro come luogo di Georges Banu
La Scienza Sperimentale
Lettera a Clemente IV – La Scienza Sperimentale – I Segreti dell’Arte e della Natura
Autore/i: Bacone Ruggero
Editore: Rusconi
prima edizione, introduzione e cura di Francesco Bottin.
pp. 252, Milano
Scontroso e amante del paradosso, talora singolare e quasi contraddittorio negli atteggiamenti, polemico e pungente nel giudizio sui contemporanei, spesso chiamati per nome e cognome, ma senza animosità e cattiverie: fu aristotelico prima di tanti altri, quando il pensiero di Aristotele ancora faticava a entrare nelle scuole, ma avverso all’accettazione indiscussa dello Stagirita.
Ruggero Bacone nacque in Inghilterra intorno al 1210 o 1214; studiò a Oxford e poi a Parigi, a Parigi e a Oxford fu maestro delle arti (filosofia) e di teologia. In età matura (1257) decise di farsi francescano. E fu un soggetto difficile per l’Ordine, in varie occasioni. Un momento felice nella vita ebbe in occasione del breve pontificato di Clemente IV (1265-1268) uomo a lui amico, al cui comune interesse per la scienza ed il rinnovamento umano rispose componendo i lavori suoi più significativi. l’Opera maggiore l’Opera minore l’Opera terza.
Dall’ambiente di Oxford, illustrato da Roberto Grossatesta, Bacone trasse l’amore per il sapere preciso e attestato, per le matematiche e la «scienza sperimentale». Gli studiosi si domandarono se il padre dello sperimentalismo fosse l’altro e ben più noto Francesco Bacone, o non lo fosse già stato questo nostro Ruggero, con oltre tre secoli di anticipo. Ma l’appello all’esperienza del francescano, per quanto di nuovo e scioccante anche per i suoi tempi potesse contenere, non è comparabile alla disciplina metodologica dei moderni. Bacone resta tuttavia una delle voci più significative del Medioevo che lotta contro la parte meno nobile di se medesimo: contro gli autoritari incompetenti e sciocchi, contro gli imbroglioni e i visionari, contro l’Anticristo che si annuncia nell’ignoranza e nell’uso del sapere distorto. Quella di Ruggero Bacone è l’utopia d’una rigenerazione affidata all’etica del conoscere e alla virtù intellettuale della sapienza.
Francesco Bottin, ordinario di Storia della filosofia medioevale all’Università di Padova, ha reso qui, con chiarezza di linguaggio e vasto corredo di annotazioni, la Lettera di Bacone al Pontefice, quasi manifesto del suo programma, la Scienza sperimentale la più significativa sezione della sua immensa enciclopedia, ed infine l’opuscolo che lo ha reso famoso tra gli alchimisti del Seicento e del Settecento, I segreti dell’arte e della natura.
Archeologia Proibita : La Storia Segreta della Razza Umana
Inedite informazioni storiche e scientifiche sul nostro passato
Autore/i: Cremo Michael; Thompson Richard L.
Editore: Gruppo Editoriale Futura
prima edizione, prefazione di Philip E. Johnson, nota degli autori, introduzione e ringraziamenti di Michael A. Cremo, traduzione di Anna Maria Cerquetti, titolo originale: The Hidden History of the Human Race.
pp. 440, nn. illustrazioni b/n, Milano
Gli autori di Archeologia proibita ci invitano a un’affascinante spedizione intellettuale: partecipare con loro agli “scavi” letterali di un enorme tesoro di informazioni nascoste, e aggiungere una nuova dimensione alla nostra conoscenza della storia della nostra specie.
Secondo Thompson e Cremo, le attuali teorie sulla preistoria e le origini dell’uomo sono profondamente inesatte. Archeologia proibita presenta una vasta e autorevole quantità di dati che ci danno da pensare e ci stimolano a rivedere la nostra comprensione delle origini, dell’identità e del destino dell’essere umano.
Questo viaggio di esplorazione ci conduce attraverso cinque continenti alla scoperta dei siti archeologici più importanti del nostro pianeta, alcuni quasi dimenticati, altri tuttora oggetto di importanti ricerche. E durante il viaggio incontriamo i più famosi protagonisti dell’archeologia preistorica, con tutti i loro preziosi segreti da raccontare.
Thompson, uno scienziato, e Cremo, uno scrittore specializzato in ricerche scientifiche, sono coautori di una delle più esaurienti ricerche sull’origine della specie umana. La loro sorprendente conclusione e che tutte le scoperte su questo scottante argomento sono passate attraverso quello che loro chiamano il “filtro della conoscenza”, il pregiudizio della comunità scientifica internazionale, pesantemente condizionato dalle teorie dominanti sull’evoluzione dell’uomo. Negli ultimi due secoli, le ricerche compiute in diverse aree del pianeta hanno portato alla luce ossa e manufatti che dimostrano inequivocabilmente che esseri umani come noi esistevano già qui sulla terra milioni di anni fa.
Il mondo accademico tradizionale ha soppresso o intenzionalmente ignorato queste testimonianze per evitare che le teorie scientifiche ufficiali fossero messe in crisi. Un vero e proprio insabbiamento.
Questo libro riapre il dibattito sulla vera origine della razza umana, di qui l’intrigante titolo di Archeologia proibita. Scritto come una vera e propria spy story, è ricco di dati e precise informazioni storiche e scientifiche, tradotte in un linguaggio piacevole e accessibile al grande pubblico. In America l’attuale versione del testo è stata preceduta da una monumentale edizione integrale – 1000 pagine circa – dedicata soprattutto agli scienziati e agli studiosi, che è stata oggetto dell’attenzione dei mass media per il vivo interesse suscitato dall’intraprendenza delle sue tesi e dall’autorevole qualità della documentazione raccolta.
Michael A. Cremo è uno scrittore e un ricercatore specializzato in storia e filosofia della scienza. Le sue accurate ed esaurienti ricerche svolte negli otto anni della stesura di Archeologia proibita hanno documentato un importante caso di insabbiamento di dati scientifici.
Richard L. Thompson si è laureato in matematica alla Cornell University. USA. Autore di cinque libri e quattro video su scienza e filosofia, ha firmato oltre venticinque pubblicazioni scientifiche. tra cui libri e articoli sulla biologia dell’evoluzione. Nel l984 si è dedicato alle ricerche e agli studi che hanno portato alla stesura di questo libro.
Eccone alcune recensioni:
Se stimolerà una nuova investigazione professionale sui rapporti che non calzano con le attuali teorie sull’evoluzione dell’uomo, questo libro avrà contribuito all’approfondimento della conoscenza sulla storia dell’Umanità.
(Dott. Siegfried Sherer, Biologo dell’Unoversità Tecnica di Monaco, Germania)
Una corposa rassegna che ci apre gli occhi sui rapporti scientifici… documentando le testimonianze reali sulle origini dell’uomo, con un ricercatore e uno scienziato che hanno unito le loro forze per studiare in che modo le idee preconcette hanno influenzato la ricerca sull’evoluzione. Gli autori hanno messo insieme un tesoro di argomenti e difatti provati per aiutare il lettore a ripensare le origini e la storia dell’uomo: indagano sui momenti chiave delle scoperte archeologiche e sul modo in cui sono stati accolti i nuovi dati dalla comunità scientifico del tempo. Oltre otto anni di ricerche hanno prodotto una sfida controversa al
modo di pensare convenzionale, risultando in una rimarchevole opera di divulgazione scientifica.
(Diane C. Donovan, The Midwest – Book Review, USA)
Poesie ・ Intime Voci ・ Superamenti e Diario Spirituale
Autore/i: Assagioli Ilario
Editore: Editrice Nuova Era
seconda edizione, prefazione di Dino Provenzal.
pp. 176, Vitinia di Roma
«[…] Altro vorremmo riferire di questa Diario rivelatore di grandi tesori spirituali, ma ci basti solo un tratto che è, nella sua umiltà di parole, sublime: Una delle ragioni per cui sono contento di aver sofferto è questa: quando cercherò di rianimare e confortare qualcuno potrò farlo comprendendo realmente il suo dolore e non dovrò tacere se egli mi dira: “Ma tu non sai cosa sia soffrire”; potrò invece rispondere: Si, lo so, e per questo voglio aiutarti a vincere il tuo dolore.
Nell’età in cui l’uomo cerca la ricchezza, la gloria, l’amore o addirittura si compiace di frivole soddisfazioni offerte dalla vanità, Ilario ha cercato – e nel modo più alto – il bene del prossimo: ha espresso in pagine semplici ma profonde tutto il bene che si può ricavare dalla vita guardando in faccia il dolore e santificandolo: ha insegnato come si può diventare, nella sofferenza, più buoni: e ha raccolto quanto di umano, di saggio, di giusto, hanno lasciato sulla terra santi e filosofi, scienziati e poeti, ponendo alla raccolta, più che un titolo, un sigillo ed un monito: Dal dolore alla pace. […]»
PARTE I
INTIME VOCI
1. Fiore di bosco
2. Visione notturna
3. Tramonto in pineta
4. Plenilunio sull’Arno
5. Novilunio sull’Arno
6. Anelito
7. Alba sul monte
8. Temporale
9. Perché?
10. Presagio
PARTE II
SUPERAMENTI
11. Purezza
12. L’Ispirazione
13. Poggio sereno
14. La piccola voce
15. Verso il sole
16. La meta divina
17. Ex tenebris lux
18. Colloquio notturno
19. Panchine
20. Superamento
21. Approdo
22. So che c’è il vento
23. Il bimbo, l’uomo, Dio
24. Preghiera
25. Il cuore
PARTE III
DIARIO SPIRITUALE
Tacito ・ Lo Scrittore e il Moralista, lo Storico e il Politico, tra la Decadenza dei Cesari e il Secolo d’Oro degli Antonini
Titolo originale: Tacite
Autore/i: Grimal Pierre
Editore: Garzanti Editore
prima edizione, introduzione dell’autore, traduzione dal francese di Tuckery Capra (Collezione storica), in sopraccoperta: «Tacito: aureo» (rovescio 275-76), Milano, Civiche Raccolte Archeologiche e Numismatiche del Castello Sforzesco.
pp. 360, Milano
Sappiamo ben poco di Tacito, mirabile autore delle Storie e degli Annali: poco più di quel che egli stesso ci confida nelle sue pagine. Eppure il personaggio – lucidissimo testimone di un’epoca di grandi splendori e grandi efferatezze – ha un fascino che sfida i secoli. Con questa magistrale biografia, appassionata quanto erudita, Pierre Grimal è riuscito nella difficile impresa di offrirci un ritratto particolareggiato e convincente del grande storico della Roma imperiale, ricostruendo il suo itinerario umano e lo sviluppo delle sue concezioni politiche, portando in luce, sullo sfondo, la Roma del primo secolo della nostra era, con le sue fazioni e le sue lotte di potere.
Grimal ribalta la tradizionale interpretazione, di stampo romantico, che considera Tacito un rappresentante della decadenza; emerge invece da queste pagine l’unità del pensiero tacitiano, fondato su una visione epica del divenire storico.
E lo scrittore, considerato a torto pessimista, appare al contrario, mosso da una profonda fede nella patria: lo studioso francese vede in Tacito il precursore di un’epoca di «Rinascimento», e ritrova nella sua opera le premesse ideologiche al secolo degli, Antonini, quando la potenza romana raggiunse l’apogeo.
In questa lettura, l’opera di Tacito ci offre una implicita lezione che mantiene ancora un suo valore: perché nelle pagine delle Storie e degli Annali, per la prima volta, l’Occidente inizia ad affermare Coscientemente la sua missione spirituale, contrapponendosi sia alla violenza dei barbari sia al dispotismo dell’Oriente.
Pierre Grimal, nato a Quercy, in Francia, nel 1912, è stato professore alla Sorbona fino al 1982 e membro dell’École Français di Roma. Attualmente Vive a Jouy-en-Josas non lontano da Parigi. È autore di importanti opere sulla civiltà romana, tra cui Cicerone (1987) e I giardini di Roma antica (1990), recentemente pubblicati da Garzanti.
Introduzione
PARTE PRIMA – LA CARRIERA POLITICA
Capitolo I: L’Impero alla nascita di Tacito
Capitolo II: Un genero pieno di promesse
Capitolo III: Al servizio dei principi
PARTE SECONDA – IL CAMMINO DELLA GLORIA
Capitolo IV: La gloria di un altro
Capitolo V: Una terra di uomini liberi
Capitolo VI: La fama e la gloria
PARTE TERZA – L’IMPERO DILANIATO
Capitolo VII: La fine dell’ordine antico
Capitolo VIII: I mesi più lunghi
Capitolo IX: Dall’Oriente viene la luce
PARTE QUARTA – UN RINASCIMENTO MANCATO
Capitolo X: La stesura degli Annali. I – Ventitré anni sotto Tiberio
Capitolo XI: La stesura degli Annali. II – Diciotto anni sotto
Claudio e Nerone
Capitolo XII: I principi e gli altri
APPENDICI
Cronologia
Bibliografia
Indice analitico
Letteratura Giapponese
Estratto dalla Storia delle Letterature d’Oriente diretta da Oscar Botto.
Autore/i: Muccioli Marcello
Editore: Casa Editrice Francesco Vallardi
premessa e introduzione dell’autore.
pp. 832, nn. illustrazioni b/n e a colori f.t. e XLV tavole con tabelle dei caratteri Cinesi corrispondenti ai nomi dell’Indice, Milano
Dalla premessa dell’autore Marcello Muccioli:
«Uno dei fattori più importanti che hanno influito sulla storia del Giappone e contribuito a formare la vita e a plasmare la mentalità dei suoi abitanti è senza dubbio l’ambiente fisico.
La geografia ha, anzitutto, protetto e separato l’arcipelago dal resto del mondo. Le comunicazioni col continente asiatico risalgono, invero, alla più remota antichità, ma esse potettero svolgersi in passato solo in condizioni favorevoli e furono, comunque, sempre accompagnate da difficoltà, rilevanti Per quei tempi. L’insularità ha poi dato alla storia del paese, fino al 1853, un corso determinato prevalentemente da fattori interni, e gli ha risparmiato l’onta del giogo straniero, perché fino al 1945, al Giappone è stato forse l’unico paese del mondo che mai altro popolo fosse riuscito, nonché a dominare, neppure ad invadere.
I due soli tentativi d’invasione che la storia ricordi sono quelli effettuati da Qubilai (secolo XIII) e che si risolsero in un disastro.
La stessa insularità ha inoltre favorito la fusione in una nazione omogenea delle genti che, in epoche preistoriche, avevano invaso l’arcipelago, e fu propizia alla continuità della tradizione dello stato.[…]»
Dall’Introduzione dell’autore Marcello Muccioli:
«Due avvenimenti dominano tutta l’evoluzione della civiltà e della cultura giapponese:
1) l’introduzione della cultura cinese (dal secolo IV in poi) e del Buddhismo (secolo Vl) attraverso la Corea, come conseguenza dei rapporti assai più antichi dell’arcipelago con quella penisola;
2) l’introduzione della civiltà e della cultura occidentali (soprattutto dal secolo XIX in poi).
Tenendo presenti questi due fatti e tenuto anche conto delle vicende politiche interne, che con la loro influenza sogliono sempre e dovunque esercitare una funzione direttrice, più o meno importante, sullo sviluppo del pensiero, possiamo, e si è soliti farlo, dividere la storia letteraria giapponese nei seguenti periodi, corrispondenti a quelli della storia politica del paese.
1) Epoca di Nara (710-784), dal nome della prima capitale. E un’epoca che vede nascere le prime opere storiche, ma soprattutto che ci ha tramandato il più insigne monumento della poesia indigena, il Manyòshzî
2) Epoca Heian o classica (794-1186), durante la quale la letteratura conserva carattere aristocratico, perché esce tutta dall’ambiente della corte imperiale di Kyōto, detta appunto Heiankyō (la capitale della quiete e della tranquillità), allora unico focolare della cultura.
3) Periodo di transizione (1186-1600 circa), che abbraccia le epoche storiche note col nome di Kamakura (1186-1333), Nanboku-chō ((133492), o delle Corti del nord e del sud, e Muromachi (1393-1600).
È un lungo periodo in cui le lettere, prima monopolio dell’ambiente cortigiano, ora in piena decadenza, cominciano a diffondersi nella classe dei militari che ha in mano il potere effettivo, mentre i religiosi buddhisti, facendo scuola al popolo, diffondono la cultura fra di esso, preparando così l’epoca successiva o
4) Epoca di Yedo o dei Tokugawa (1600-1868), in cui il popolo partecipa alla produzione letteraria con generi e lavori adatti ai propri gusti e tendenze.
Infine, apertosi (1868) il Giappone al mondo esterno, comincia
5) La letteratura sotto l’influsso del pensiero occidentale (dal 1868 a oggi).»
Marcello Muccioli (1898-1976), precursore degli studi giapponesi in Italia, è stato autore di molte opere, tra le quali, di fondamentale rilievo, La letteratura giapponese, Il teatro giapponese e la Morfologia della lingua giapponese scritta. Ha insegnato all’Istituto Universitario Orientale di Napoli, di cui è stato rettore, e all’Università di Roma “La Sapienza”. Ha riscosso riconoscimenti in Italia e all’estero, come l’onorificenza dell’Ordine del Sacro Tesoro conferita dal governo giapponese e la medaglia d’oro della Pubblica istruzione.
Premessa
Avvertenza sulle trascrizioni
I PERIODI DELLA STORIA LETTERARIA GIAPPONESE
Introduzione
PARTE PRIMA
L’EPOCA DI NARA (710-784)
Caratteri generali di quest’epoca
Capitolo Primo
LA PROSA
I norito
I senmyō o mikotonori
I fudoki
Gli ujibumi e il Kogoshūi
La Storiografia: il Kojiki e il Nihongi
Capitolo Secondo
GLI STUDI CINESI
Capitolo Terzo
LA POESIA
Generalità: le forme esteriori della poesia
giapponese
Il Manyōshū
Capitolo Quarto
GLI ANTECEDENTI DEL TEATRO
FORME DI SPETTACOLO
PRIMITIVE
PARTE SECONDA
EPOCA HEIAN (7941-1186): L’ETÀ CLASSICA OD AUREA DELLA LETTERATURA GIAPPONESE
A) PRIMO PERIODO: DALL’IMPERATORE KWANMU A KWAZAN (circa: 794-985)
Caratteri generali di questo periodo
L’INFATUAZIONE PER LETTERE CINESI NELLA PRIMA META DELL’8OO
Capitolo Secondo
LA POESIA
Generalità e ideali estetici
Antologie e poeti
I concorsi di poesia (uta-awase)
La poesia popolare: kagura-uta e saibara
Capitolo Terzo
NASCITA DELLA LETTERATURA NARRATIVA
I monogatari
I diari
B) SECONDO PERIODO: DALL’IMPERATORE ICHIJŌ AD ANTOKU (circa 986-1185)
Caratteristiche generali di questo periodo
Capitolo Quarto
LA POESIA
Correnti innovatrici e conservative
Le antologie e i poeti
Rōei e imayō
Capitolo Quinto
LA LETTERATURA NARRATIVA
Il «Genji monogatari» e il romanzo
Le miscellanee: Sei Shōnagon e il «Makura no sōshi»
I diari
Le storie romanzate
L’aneddotica
Capitolo Sesto
IL DECLINO DEGLI STUDI CINESI
Capitolo Settimo
LE ORIGINI DEL TEATRO. FORME DI SPETTACOLO PIÚ ANTICHE
PARTE TERZA
PERIODO DI TRANSIZIONE (1186-1600)
LA LETTERATURA SOTTO L’INFLUENZA DELLA CLASSE MILITARE E DEL BUDDHISMO
A) DEPOCA DI KAMAKURA (1186-1333)
Caratteristiche generali di quest’epoca
Capitolo Primo
LA POESIA
Nuovi ideali estetici nella poesia
Antologie e poeti
Scuole e antagonismi di scuole
Capitolo Secondo
LA PROSA
Le storie romanzate (rekishi monogatari)
La letteratura guerresca: i gunki monogatari o senki monogntari
La letteratura neoclassica o l’imitazione
La letteratura aneddotica (setsuwa bungaku)
Le miscellanee. Kamo-no-Chōmei e llHōjōki
Diari e relazioni di viaggio
Capitolo Terzo
GLI ALBORI DEL TEATRO
B) EPOCHE NANBOKU-CHŌ (1334-1393) e MUROMACHI (1393-1600)
Caratteristiche generali di queste epoche
Capitolo Quarto
LA POESIA
Nascita e sviluppo della tenga o poesia a catena
Capitolo Quinto
LA PROSA
Le storie romanzate
La letteratura guerresca
Gli otogi-zōshi
Le miscellanee. Kenkō Hōshi e lo Tsurezure-gusa
Diari e relazioni di viaggio
Capitolo Sesto
LA NASCITA DEL TEATRO
Il nō o dramma classico
Il kyōgen o farsa classica
PARTE QUARTA
EPOCA DEI TOKUGAWA O DI YEDO (1600-1868). LA LETTERATURA NEL CONFLITTO FRA RIGORISMO ETICO CONFUCIANO E LE ESIGENZE DELLA NATURA E DELL’ANIMA UMANE
Caratteristiche generali di quest’epoca
A) PRIMO PERIODO. IL CENTRO DELLA CULTURA NEL KANGAKUSHA (circa 1600-1740)
Capitolo Primo
GLI STUDI DELLA FILOSOFIA E DELLE LETTERE CINESI. I KANGAKUSHA
Capitolo Secondo
LA NASCITA DEGLI STUDI CLASSICI INDIGENI
Capitolo Terzo
LA LIRICA POPOLARE
Nascita dell’haikai: Matsunaga Teitoku,
Nishiyama Sōin e le loro scuole
Matsuo Bashō (1644-1694) e la sua scuola
Capitolo Quarto
LA NARRATIVA POPOLARE
I kana-zōshi e l’introduzione della stampa
Saikaku e il romanzo realistico (ukiyozōshi)
Capitolo Quinto
IL TEATRO POPOLARE
Il kabuki
Il teatro di burattini (jōruri) e Chikamatsu
B) SECONDO PERIODO. IL CENTRO DELLA CULTURA A YEDO (1740-1868)
Caratteristiche generali di questo periodo
Capitolo Sesto
LA REAZIONE DEI WAGAKUSHA E LA WAKA
Capitolo Settimo
LA LIRICA POPOLARE
RINASCITA DELLHAIKU
LA KYOKA E LE ALTRE FORME
Capitolo Ottavo
LA LETTERATURA NARRATIVA POPOLARE
Gli yomi-hon nel Kamigata
I «kusa-zōshi»
Gli share-bon
Gli yomi—hon a Yedo
I kokkei-bon
I ninjō-bon
Capitolo Nono
IL TEATRO POPOLARE
Il jōruri
La rinascita del kabuki: il neo-kabuki
PARTE QUINTA
LA SCOPERTA DELL’OCCIDENTE
Capitolo Primo
LA LETTERATURA SOTTO L’INFLUSSO DEL PENSIERO OCCIDENTALE (DAL 1868 A OGGI)
La letteratura narrativa
La poesia
Il teatro
Note
Appendice
Bibliografia
INDICE DEI NOMI
TABELLE DEI CARATTERI CINESI
CORRISPONDENTI AI NOMI DELL’INDICE
Bernadette non ci ha Ingannati
Un’indagine storica sulla verità di Lourdes
Autore/i: Messori Vittorio
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, in sovraccoperta: Bernadette Soubirous alla fine del 1861, alla soglia dei 18 anni.
pp. 294, Milano
Le diciotto apparizioni della Vergine Maria nella Grotta di Massabielle, presso Lourdes, sono da più di centocinquant’anni motivo di accese polemiche, soprattutto sulla credibilità dell’unica testimone, la quattordicenne Bernadette Soubirous. Lei sola ha visto, ha sentito, ha riferito. Ma davvero questa ragazzina misera e analfabeta, sulle cui fragili spalle grava il peso del maggior santuario del mondo (cinque milioni di pellegrini ogni anno, sempre in aumento), avrebbe colloquiato a tu per tu con Colei che si definì l’Immacolata Concezione?
Le sue non sono forse allucinazioni di un’isterica o, peggio, invenzioni suggeritele dalla vanità di adolescente frustrata, da genitori interessati oppure da qualche ambiguo membro del clero? Molti hanno sostenuto e tuttora sostengono simili tesi.
Nel suo impegno per la riscoperta di un’apologetica pacata e rigorosa – sempre consapevole che il Dio del Vangelo vuole proporsi e non imporsi, concedendo luci e lasciando ombre per rispettare la libertà delle Sue creature – Vittorio Messori indaga da decenni sulla verità della testimonianza di Bernadette, attribuendole un valore religioso decisivo. Oggi, in particolare, per i tanti inquieti che cercano ragioni «per continuare a credere».
In effetti, se Bernadette non ci ha ingannati (e se non si è ingannata), se dunque Lourdes è «vera», tutto il Credo della Tradizione cattolica è «vero»: Dio esiste; Gesù è il Cristo; la Chiesa che ha per guida il papa è la custode e la garante di queste verità. E la Vergine stessa, infatti, che esorta la veggente: «Andate a dire ai preti di costruire qui una cappella»; che tiene tra le mani il rosario, icona della devozione cattolica; che chiede processioni, affidate alle cure ecclesiali; che appare seguendo il ciclo liturgico romano; che ribadisce il dogma dell’Immacolata Concezione, proclamato quattro anni prima da Pio IX. Non a caso, Lourdes è il luogo di culto privilegiato dai pontefici, che hanno proclamato Bernadette santa: Pio XII – fatto unico nella storia – gli ha dedicato un’intera enciclica; Giovanni Paolo Il, ormai agli estremi, volle chiudere la sua vita trascinandosi sino alla Grotta; Benedetto XVI ne ha fatto una delle primissime mete del suo pontificato.
Un libro unico, questo, tra i tanti bestseller dell’autore, ma segnato anch’esso dal consueto equilibrio tra il rispetto del credente per il Mistero e il rispetto dello storico per il rigore della ricerca. Nessuna elevazione misticheggiante, qui, nessuno scandalo o invettiva, bensì una mole impressionante di dati e notizie talvolta inediti, spesso nascosti o dimenticati; sempre, comunque, vagliati alla luce della ragione. Per una singolare coincidenza queste pagine appaiono all’inizio dell’Anno della Fede voluto da papa Ratzinger. Proprio quella fede che, nella verità di Lourdes, trova un prezioso e solido «appiglio», una sorta di «maniglia» cui aggrapparsi nel dubbio che insidia oggi anche tanti cristiani.
«Bernadette? Un’irregolare dell’isteria. In Lourdes, il mio romanzo-verità, l’ho idealizzata, ma in realtà era solo una povera idiota.» (Émile Zola)
«Noi giudichiamo che l’Immacolata Vergine Maria è realmente apparsa a Bernadette Soubirous l’11 febbraio 1858, e per diciassette volte seguenti, in una grotta presso Lourdes. Dopo rigorosa e completa inchiesta condotta per quasi quattro anni dalla Commissione da Noi istituita, Noi dichiariamo che queste apparizioni rivestono tutti i caratteri della verità e che i fedeli hanno ragioni fondate a crederle certe.» (Decreto ufficiale di mons. Bertrand-Sévère Laurence, vescovo di Tarbes, 18 gennaio 1862)
Vittorio Messori è autore di più di 20 libri tradotti in tutto il mondo, da Ipotesi su Gesù (1976) a Rapporto sulla fede (1985), la prima, storica intervista a un prefetto dell’ex Sant’Uffizio, l’allora cardinale Joseph Ratzinger. Fra i suoi saggi, alcuni sono dedicati a temi mariani: Ipotesi su Maria (2005), Il Miracolo (1998) e, in collaborazione con Rino Cammilleri, Gli occhi di Maria (2001). Su Lourdes ha realizzato per Raitre un documentario in prima serata (Aqueró) che è stato finalista al Prix Italia. Dei suoi libri pubblicati da Mondadori ricordiamo il colloquio con Giovanni Paolo Il, Varcare la soglia della Speranza (1994), uno dei maggiori bestseller dell’editoria mondiale, tradotto in 53 lingue, e, con Leonardo Mondadori, Conversione (2002).
Per temi religiosi e culturali collabora da molti anni al «Corriere della Sera».
Dottore in Cina
Le esperienze di un chirurgo inglese nella repubblica popolare cinese
Autore/i: Horn Joshua S.
Editore: Longanesi & C.
introduzione di Edgar Snow, traduzione dall’originale inglese di Giorgio Zucchetti.
pp. 400, 53 fotografie b/n f.t., Milano
Il racconto di come il dottor J. S. Horn abbia passato quindici anni come chirurgo e sociologo in Cina costituisce uno dei documenti più commoventi e rivelatori del nostro tempo… non potremo mai dimenticare la sua umiltà e la sua semplicità…
(Edgar Snow)
Il dottor Horn, autore di questo libro, è chirurgo in un ospedale di Pechino, ma spesso, come si vede nella copertina, viaggia per settimane intere da una regione all’altra a dorso d’asino per sopperire ai bisogni della popolazione contadina, per estirpare malattie ormai quasi secolari quali la sifilide e per istruire i nuovi medici. Egli non ha dubbi sul fatto che Mao l’abbia aiutato a diventare più bravo nella sua professione. Il presente volume servirà oltre a tutto a togliere per sempre i pregiudizi e i timori che si nutrono nei confronti della Cina.
Tra tutti i documenti che riguardano la Cina d’oggi, questo è uno dei più rivelatori: non soltanto ci consente la visione chiarissima di settori e aree di quel paese e di particolari della vita di quel popolo, sconosciuti all’occhio occidentale, ma, per quanti credono ancora agli articoli, alle inchieste e ai saggi pubblicati da vari giornali o settimanali sulla Cina di Mao, presenta innumerevoli sorprese. Il dottor Horn capitò colà per la prima volta nel 1937, e quel che vi trovò (le malattie, la miseria, la degradazione) gli rimase talmente impresso da dimenticarlo più. Ecco perché, diciassette anni dopo, con la famiglia ritorna in una Cina che nel frattempo ha acquistato» un peso formidabile sulla bilancia delle grandi potenze mondiali. Assieme alla moglie e ai due figli, si immerge nel modo di vivere cinese, assorbendo tutte le ripercussioni portate dalla rivoluzione che sta tuttora attuandosi. Come dice Edgar Snow nell’introduzione, il dottor Horn può essere definito un umanista che ha Voluto esprimere le sue convinzioni attraverso il proprio mestiere, o meglio, la propria missione, sicuro di partecipare, in qualche modo, anche lui, alla formazione di una nuova società. Il libro, che non è stato scritto con il motivo principale di attrarre l’interesse degli specialisti, vive, per così dire, di contrasti: il primo, e più evidente, quello tra una Cina sotto l’oppressione feudale e quello della Cina dopo la rivoluzione; il secondo, tra la pratica ospedaliera occidentale e quella orientale, tra medicina tradizionale del passato e medicina a livello» tecnologico del presente che, nel caso specifico, si fondano per rispondere alle immense esigenze dettate e dall’estensione del paese e dalla necessità di inflazione rapida e efficace.
Risposta al compagno Kuo Mo-Jo
Sull’aria di Man Chiang Hung di Mao Tse-tung
Introduzione
CAPITOLO I
Preludio
CAPITOLO II
Un’Occhiata alla Cina
CAPITOLO III
«Presto, le tue tavolette, memoria!»
CAPITOLO IV
I miei maestri: i pazienti
CAPITOLO V
L’asino a tre zampe
CAPITOLO VI
Rapporti umani nell’Ospedale
CAPITOLO VII
L’autista Lao Li
CAPITOLO VIII
Un connubio tra Oriente e Occidente
CAPITOLO IX
La vittoria sulla sifilide
CAPITOLO X
Morte alle chiocciole! La lotta contro la schistosomiasi
CAPITOLO XI
La scalata alle vette
CAPITOLO XII
La salute e i contadini
CAPITOLO XIII
Si affronta la campagna
CAPITOLO XIV
La moglie del soldato
CAPITOLO XV
Come Loto Fragrante è divenuta madre
CAPITOLO XVI
La storia del bue
CAPITOLO XVII
Il destino non esiste
APPENDICE I
Norman Bethune, ferite
APPENDICE II
In memoria di Norman Bethune, 21 dicembre 1939
INDICE ANALITICO
INDICE DLLE ILLUSTRAZIONI
Giubbe Rosse – Il Caffè Fiorentino dei Futuristi negli Anni Incendiari 1913-1915
Autore/i: Viviani Alberto
Editore: Vallecchi Editore
introduzione di Paolo Perrone Burali d’Arezzo, in sovraccoperta un’opera di Enrico Prampolini: “Sintesi futurista delle Giubbe Rosse” 1914/15.
pp. 242, nn. illustrazioni a colori e b/n, Firenze
A mezzo secolo dalla prima edizione 1933 – arricchito di molti documenti inediti e preziosi – torna il famoso volume di Alberto Viviani “Giubbe Rosse” conosciuto sul piano internazionale. Esso è l’affresco storico e poetico degli intrepidi tre anni che precedono la prima guerra mondiale. L’opera parte come spaccato di vita culturale fiorentina nella prospettiva europea e giunge a ricostruire un clima ed una generazione. Dopo la pubblicazione a Parigi del manifesto del Futurismo, Viviani si reca subito a Milano per conoscere Marinetti fondatore del nuovo movimento. E Marinetti lo presenta a Boccioni, Lucini, Buzzi, Carrà.
Palazzeschi e Viviani sono i primi del gruppo culturale toscano ad aderire al Futurismo. Papini e Soffici aprono poi la rivista “Lacerba” ai futuristi del gruppo lombardo. Ha inizio così una feconda vivace unione che conferisce alla cultura italiana un’impronta europea. Il centro degli incontri e delle discussioni è il Caffè “Giubbe Rosse” in Piazza della Repubblica a Firenze. Il Caffè, così chiamato dal colore delle giacche dei camerieri, esiste ancora oggi.
Alberto Viviani nasce a Firenze nel 1894, scompare nel 1970. Poeta d’avanguardia, scrittore, storico e critico letterario, Viviani insegna per molti anni lettere a Roma e a Venezia. Nella sua città svolge a lungo attività culturale e di consulenza presso il Conservatorio di musica e presso importanti case editrici. E’ autore di circa cento libri: dalla poesia alla narrativa alla storia antica e moderna.
Esponente del Futurismo dalla fondazione del movimento nel 1909, Viviani collabora alla rivoluzionaria rivista Lacerba di Papini, Soffici e Vallecchi fin dal primo anno (1913).
Nel 1933 con Giubbe Rosse e nel 1934 con Gianfalco (vita e opera di Papini) Viviani anticipa studi, ricordi e documentazioni degli anni più intensi del Futurismo. Seguono altre due opere fondamentali sull’argomento: Il poeta Marinetti e il Futurismo (1940) e Dal verso libero all’aeropoesia (1942).
Paolo Perrone Burali d’Arezzo scrittore, storico dell’arte ed operatore culturale, è nato nel 1941.
Allievo e biografo di Viviani, il Burali dirige a Firenze il Museo Alberto Viviani che è anche sede della Biblioteca e Centro Studi futuristi Marinetti-Papini-Viviani e dell’Archivio documenti del Novecento Picasso-Valery-De Unamuno.
A Milano dirige il Centro d’Arte Cultura e Costume con scambi internazionali, l’Archivio d’arte moderna Kandinsky-Mazzon e tre periodici illustrati: Cultura e Costume (che esce dal 1972), Politica e Cultura e Il Punto sulla Moda. Ha firmato su molti importanti quotidiani, tra cui Il Giornale, Avvenire, Il Mattino, Il Piccolo. Tra i riconoscimenti: Medaglia d’oro del Comune di Milano (1976) e Premio della Cultura Presidenza del Consiglio (Roma 1981).
Introduzione
° Ingresso nel mondo
° “1913”
° Giubbe Rosse
° Lacerba
° Idee
° L’esposizione di pittura futurista a Firenze
° La serata futurista al Teatro Verdi
° “E lasciateci divertire”
° “Gianfalco”
° “J’ai enseigné aux hommes une maniére de penser différente”
° Tavolato e Soffici
° Il tragico “dandy”
° Un poeta e due pittori
° Amici
° Dino Campana
° Poeti
°Rosai e Tommei
° Uno della “Torre”
° Tre “tipi”
° “È Marino quella cosa…”
° 1914
° 1915: “Gioia bella vo lontano…”
° Manifesti e documenti
. Primo manifesto del Futurismo, di F.T. Marinetti
. Manifesto dei musicisti futuristi, di Balilla Pratella
. Il “Controdolore” manifesto futurista, di Aldo Palazzeschi
. Contro Firenze, di Giovanni Papini
° Testimonianze di protagonisti
. Ieri…alle “Giubbe Rosse”
. Il primo capitolo inedito di “Firenze biondazzurra sposerebbe futurista morigerato”, di F.T. Marinetti e Alberto Viviani (1944)
° Il naviglio milanese si reca a salutare l’Arno
° “Dal tempo di ieri…” (Altri documenti ed opere 1904-1974)
La Bibbia e le sue Trasformazioni
Storia delle traduzioni bibliche e riflessioni ermeneutiche
Autore/i: Buzzetti Carlo
Editore: Editrice Queriniana
pp. 120, Brescia
«Chi osserva dall’esterno o sperimenta all’interno la presente situazione della Chiesa cattolica, non avrà difficoltà ad ammettere l’esistenza di un fenomeno dalle dimensioni eccezionali: infatti, da alcuni decenni e in particolare nel periodo successivo al concilio Vaticano II, si assiste a un movimento di divulgazione biblica che non ha precedenti. Soprattutto grazie a due fattori recenti e distinti (da una parte il forte incremento dell’alfabetizzazione in molti paesi; dall’altra l’evoluzione della sensibilità teologico-pastorale) la Bibbia è divenuta oggetto di moltissimi studi e svariate iniziative che ne favoriscono enormemente la diffusione. […]» (Tratto dall’introduzione)
Prof. don Carlo Buzzetti (1943-2011). Salesiano dal 1987, dopo essere stato per 20 anni sacerdote diocesano. Nel 1972 ha conseguito il Dottorato in S. Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Dopo aver svolto per quindici anni l’incarico di Professore di Sacra Scrittura nel Seminario di Bergamo, dal 1987 al 2009 fu docente nella Facoltà di Teologia dell’Università Pontificia Salesiana. Dapprima come invitato (1987-1988), poi come docente straordinario (1988-1994), e infine come ordinario (1994-2009). Ha svolto quasi ininterrottamente corsi e seminari attinenti il Nuovo testamento, con particolare riferimento ai settori delle traduzioni della Bibbia, dell’ermeneutica biblica e della pastorale e catechesi attinenti tematiche neo testamentarie. È stato inoltre per molti anni anche docente invitato presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma, dove svolgeva un seminario di Ermeneutica della traduzione biblica.
Negli oltre vent’anni di docenza universitaria, ha prodotto una ricca serie di scritti: tra cui una ventina di libri e una mole considerevole di articoli di alto valore scientifico. Molto apprezzata è stata la sua collaborazione a riviste e Dizionari relativi all’area di sua competenza. Ha ricoperto l’incarico di “consulente scientifico” nelle “United Bible Societies” nell’ambito di una collaborazione interconfessionale lunga oltre 35 anni.
Anche la CEI ha richiesto la sua collaborazione per la traduzione ufficiale della Bibbia in lingua italiana e per accompagnare – con il Prof. Cesare Bissoli – la nascita e lo sviluppo del SAB (Settore Apostolato Biblico) dell’Ufficio Catechistico Nazionale.
Introduzione
Capitolo primo
Le lingue originali della Bibbia
Capitolo secondo
Grandi episodi antichi
Capitolo terzo
Ai tempi della Riforma Protestante e del Concilio di Trento
Capitolo quarto
L’esegesi moderna e la questione delle lingue bibliche
Capitolo quinto
La situazione attuale: un quadro e un bilancio
La Dimora della Saggezza
Titolo originale: Der Weisheit eine Wohnung bereiten
Autore/i: Panikkar Raimon
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
a cura di Milena Carrara Pavan, prefazione dell’autore.
pp. 144, Milano
La saggezza non è utile.
Non è una serva, non si può raggiungere, conquistare, afferrare, capire.
Esiste solo nell’abbondanza, quando la vita fluisce in pienezza.
Preparare una dimora alla saggezza equivale a mettere radici nel cuore della realtà.
«La saggezza è l’arte della vita. Non si può vivere senza saggezza. I saggi reggono il mondo, dicono quasi tutte le religioni. La modernità però stenta a crederlo, e per questo è ossessionata dal bisogno di sicurezza. Argomento del libro non è però la critica alla modernità, bensì un invito alla saggezza. Un invito ad accettare la sfida di gioire del senso profondo della vita. Vivere un’esperienza nella quale non vi è scissione fra conoscenza e amore, anima e corpo, spirito e materia, tempo ed eternità, divino e umano, maschile e femminile: vivere l’armonia di tutte le polarità dell’esistenza.»
Nato e cresciuto in un clima di interculturalità, ugualmente affascinato dalla filosofia occidentale e orientale, dalla mistica come dalla scienza esatta, dalla teologia cattolica come dalla religiosità indù o buddhista, Raimon Panikkar, sacerdote cattolico di padre indiano e madre spagnola, è un personaggio unico nel panorama della spiritualità di tutto il mondo. In questo libro analizza da un punto di vista antropologico e filosofico la nozione di «saggezza» e ci insegna come essa sia la vera sorgente di gioia e felicità, quasi un luogo confortevole dove ci si può sentire a casa.
Viandanti nell’Universo – Astronomia e Senso della Vita
Autore/i: Coyne George; Omizzolo Alessandro
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, introduzione degli autori.
pp. 168, nn tavole a colori f.t., Milano
«Le nostre origini chimiche sono nelle stelle, noi siamo intimamente legati all’energia e alla materia dell’universo, siamo fatti di polvere stellare.
Perciò, quando ci chiediamo cos’è una stella, in realtà stiamo ponendo una domanda su noi stessi.»
Se i livelli energetici dell’elio, del carbonio, dell’azoto non fossero esattamente quelli che sono, non sarebbero potuti avvenire i processi di fusione nucleare che hanno sintetizzato gli elementi più pesanti, e senza questi elementi pesanti non sarebbe mai esistito Leonardo da Vinci, Bach non avrebbe mai scritto il Clavicembalo ben temperato, e neppure questo libro e il lettore di questo libro sarebbero mai giunti all’esistenza.
Per produrre gli elementi chimici necessari alla formazione degli esseri umani sono state necessarie tre generazioni di stelle. Le nostre origini chimiche sono nelle stelle e noi siamo intimamente legati all’energia e alla materia dell’universo di cui facciamo parte: siamo fatti di polvere stellare. Perciò quando ci chiediamo cos’è una stella, in realtà stiamo ponendo una domanda su noi stessi. E quello che noi uomini abbiamo sempre fatto e continueremo a fare, quanto costituisce la nobiltà del nostro vivere, dagli antichi egizi fino ai più sofisticati osservatori astronomici di oggi. Ma l’universo, ogni volta che tentiamo di carpirne qualche ulteriore segreto, si incarica di ricordarci la nostra ignoranza. Sembra quasi che sia disposto a svelarsi solo quando noi, ammettendo la provvisorietà delle nostre conoscenze, ci riconosciamo viandanti, con lo stupore di chi sa gioire di ogni piccola novità e la saggezza di chi sa gustare ogni frammento di vita. Dalle complesse catene del DNA fino alle magnifiche strutture delle galassie tutto ci spinge alla meraviglia; a meravigliarci delle origini, della fine, dello scopo di tutto ciò. In questo modo sono le stesse scienze naturali a sollevare domande alle quali, coni loro rigorosi metodi, non sembra possibile rispondere. Più le scienze avanzano, più pongono quesiti che le trascendono. Perché l’universo sembra così particolarmente adatto alla vita? C’è nell’universo un’intenzionalità verso la vita? L’universo ha avuto un inizio? Avrà una fine? Come è nato? E finito nello spazio e nel tempo? La nostra civiltà intelligente è unica nell’universo?
L’esistenza di esseri intelligenti ha un qualche significato per la comprensione dell’universo come un tutto?
Queste domande ci conducono inevitabilmente oltre le scienze naturali, ci pongono di fronte alle implicazioni filosofiche e religiose dei risultati ottenuti dalle scienze naturali e alle domande da esse lasciate inevase.
I risultati della scienza contemporanea ci invitano a chiederci con stupore se non ci sia anche un essere trascendente coinvolto in tutto questo, come, dalle sue origini più lontane, l’umanità ha sempre creduto.
George Coyne, gesuita, è il direttore della Specola Vaticana, l’osservatorio astronomico della Santa Sede. Nato in America (Baltimora, Maryland) nel 1933, laureato in matematica, ha conseguito nel 1962 il dottorato in astronomia alla Georgetown University.
Coltiva anche la filosofia e la storia, nel cui ambito ha fondato la rivista «Studi Galileiani». Oltre alla Specola Vaticana, dirige il Catalina Observatory in Arizona. Ha all’attivo più di 150 pubblicazioni scientifiche ed è conferenziere noto in tutto il mondo.
Alessandro Omizzolo, nato a Foza (Vicenza) nel 1956, laureato in astronomia a Padova nel 1982 e ordinato sacerdote a Verona nel 1987, è membro dello staff scientifico della Specola Vaticana, con particolare competenza sui quasar.
L’Uomo dalla Vita Inesplicabile – Un Racconto Sufi
Titolo originale: The Wisdom of the Sands
Autore/i: Osho Rajneesh
Editore: Rajneesh Services Corporation
introduzione di Swami Anand Videha, traduzione di Swami Anand Videha, Ma Prem Sharda e Ma Prem Nirguno.
pp. 66, nn. ill. e fotografie a colori e b/n, Arona (NO)
“Io so che tu sei in grado di nuotare.
È un fenomeno naturale. Non lo si deve imparare.
Non sto parlando del fiume e del nuoto esteriori.
Parlo del fiume della consapevolezza.
Non devi aver paura:
se sei pronto a fidarti devi solo tuffarti
nel flusso della tua consapevolezza,
e saprai nuotare. Non puoi essere sommerso.
Tu appartieni alla consapevolezza,
sei parte di quel flusso.
Ma solo il cuore può compiere questo viaggio:
è un avventuriero, esplora i misteri.
Il cuore non si assesta mai da nessuna parte…
e soddisfatto solo quando arriva all’Assoluto.
E solo il cuore può avere fiducia
che quel viaggio richiede.
Questo racconto narra quella fiducia.
È simbolico: se lo ricordi avrai un’intuizione
di cosa sia realmente la fiducia.
Noi stiamo cercando di vivere questa parabola.
Questa è la tua storia, vivila:
solo vivendola potrai conoscerla.”
(Shree Rajneesh)
Streghe e Roghi nel Ducato di Milano
Processi per stregoneria a Venegono Superiore nel 1520
Autore/i: Marcaccioli Castiglioni Anna
Editore: Thélema Edizioni
seconda edizione, prefazione di Fabio Minazzi, con contributi specifici di Rolando Bellini e Pierluigi Piano.
pp. 248, nn. illustrazioni b/n, Milano
In questo volume sono pubblicati i testi integrali del Processus strigiarum svoltosi a Venegono Superiore (Va) nel corso del 1520, a causa del quale sette donne sono state condannate al rogo con l’accusa di essere delle streghe.
I documenti originali scoperti dall’autrice del volume costituiscono una documentazione più unica che rara, poiché testimoniano del modo ordinario e tradizionale con il quale veniva esercitato un controllo capillare sulle coscienze dei più, attraverso uno strumento repressivo come quello dell’inquisizione cattolica, e tratteggiano, insieme, un quadro inedito dell’Italia rinascimentale.
Il volume è inoltre arricchito da alcuni contributi che analizzano la stregoneria nei suoi molteplici aspetti socioculturali: Rolando Bellini, storico dell’arte, ricostruisce un percorso iconografico relativo al mondo delle streghe; Pierluigi Piano, storico, approfondisce la storia locale del Ducato di Milano; mentre Fabio Minazzi nella Prefazione illustra l’importanza storico-documentaria e civile dei testi scoperti e studiati dall’autrice.
Anna Marcaccioli Castiglioni (Perugia, 1935), provenendo da una formazione artistica ha organizzato mostre di sue opere a Milano, Varese, in Germania e in Canada. Dal 1969 al 1972 ha diretto il “Centro di Ricerche Polimero Arte” di Castiglione Olona, presso il quale ha invitato i più noti artisti italiani e stranieri per lavorare e sperimentare con le materie plastiche. Dopo questa esperienza, seguendo la sua innata curiosità, è stata attratta dalle antiche carte conservate nell’Archivio della Famiglia Castiglioni.
Ha pertanto studiato paleografia (latina ed italiana), diplomatica e archivistica presso l’Archivio di Stato di Milano, frequentando anche il corso di specializzazione del prof. Alfio R. Natale presso l‘Università degli Studi di Milano.
Oltre ad aver collaborato con la “Rivista della Società Storica Varesina”, con “Arte Lombarda” e con “Libri e Documenti” (della Biblioteca Trivulziana) ha curato, per anni, la rubrica Tra Storia e Leggenda sul periodico “Minuti Amici” di Castiglione Olona, trascrivendo, traducendo e ritrovando gli autori dei cartigli ivi affrescati, riuscendo a scoprire la data di esecuzione degli affreschi.
È infine autrice di una fortunata Guida a Castiglione Olona (Mantegazza Editore, Milano 1983 e 1988).
Omeopatia
Titolo originale: Abrégé de Homéopathie
Autore/i: Julian Othon André; Haffen Marc
Editore: Masson Italia Editori
edizione italiana a cura e con presentazione di G. Granata, introduzione degli autori, traduzione dalla seconda edizione francese a cura della Dr.ssa Ines Sani.
pp. XII-192, Milano
Dalla presentazione di Guido Granata:
«Nel presentare ai lettori italiani questa opera di Julian credo utile fare una breve premessa.
Julian è noto come esponente della teoria materialistica che tende a spiegare il meccanismo d’azione farmacodinamico dei rimedi omeopatici prescindendo nettamente dalla concezione di stimolo dell’energia vitale che fu propria di Hahnemann e seguita dall’omeopatia classica. A ciascuno, secondo le proprie concezioni filosofiche e scientifiche, trarne le conclusioni che gli sembreranno più soddisfacenti.
Il secondo punto che mi preme sottolineare è quello della unicità o molteplicità dei rimedi: unifarmacia o polifarmacia? È noto che la scuola francese, a differenza di quella anglosassone e tedesca, tende abbastanza spesso ad associare parecchi rimedi: lo stesso Julian ne dà esempi significativi nel suo capitolo sulla terapia. È altrettanto noto che la maggior parte degli omeopati italiani tende a seguire piuttosto la monofarmacia che, predicata da Hahnemann, ha trovato nell’americano Kent il suo maggior epigono.
Ritengo che si debba tener conto dell’esperienza di Julian senza dottrinarismi aprioristici. La dottrina del Simile di Organon, che è fondamentalmente alla base del pluralismo in omeopatia, contrapposta al Simillimum di non sempre facile o addirittura possibile individuazione, può avere supporti che bisogna onestamente riconoscere come validi anche se personalmente seguiamo etiche diverse.»
Il Domenicano Bianco – Il Romanzo Iniziatico di una Passione Metafisica
Titolo originale: Der Weisse Dominikaner
Autore/i: Meyrink Gustav
Editore: Tre Editori
traduzione dall’inglese di Anna Maria Baiocco.
pp. XII-166, Roma
In una città strana e misteriosa, dominata dall’enigmatica figura del Domenicano Bianco, tra personaggi inafferrabili e corrispondenze insolite, Cristoforo Colombaia è chiamato a penetrare, grazie ad una lenta e difficile ascensione verso la Conoscenza, in un altro universo, dove solo pochi eletti sono ammessi.
Guidato da un uomo vecchio e saggio, che è divenuto suo padre, e da un grande amore tragico per Ofelia, Cristoforo dovrà superare le prove che gli consentiranno di trasformarsi» in uno dei Grandi Maestri Segreti.
Un libro che apre le porte dell’arcano mondo di Meyrink. Non un semplice romanzo, ma una guida magistrale attraverso i segreti della trasmutazione alchemica alla luce della Tradizione esoterica occidentale e taoista.
Gustav Meyrink, nato a Vienna nel 1868, fu scrittore ed iniziato. Nel 1927 si convertì al Buddismo, dalle cui dottrine esoteriche aveva già tratto spunto per alcuni dei suoi libri, incluso “Il Domenicano Bianco”.
Fra i suoi altri capolavori figurano “Il Golem”, ispirato alla leggendaria creatura “costruita” dal mitico rabbino Loew di Praga, “La Notte di Valpurga” e “L’Angelo della Finestra d’Occidente” dedicato alla figura del mago rinascimentale inglese John Dee.
Morì a Starnberg, Baviera, nel 1932.
Il Quadrato Magico di Dürer
Un mistero torbido, una verità inafferrabile che solo i numeri possono svelare – Romanzo
Autore/i: Caruso Giacinta
Editore: Dario Flaccovio Editore
in copertina: Albrecht Dürer “Autoritratto con pelliccia”, 1500 München, Alte Pinakothek.
pp. 252, Palermo
“Da quel poco che ho capito, si tratta di numeri disposti dentro quadrati divisi per lo stesso numero di righe e colonne. Quel che li rende particolari è che la somma di righe, colonne e diagonali dà sempre lo stesso risultato.”
L’avvocato Celia Swinton assomiglia come una goccia d’acqua alla top model Kate Moss e questo ha giovato alla sua carriera. Celia pero non e solo bella. È anche molto ambiziosa. Quando un cliente dello studio di Londra per il quale lavora le affida il compito di accertare l’autenticità di un disegno di Albrecht Dürer, contatta subito il professor Duncan Beck, massimo esperto del pittore tedesco.
I due si detestano all’istante, però mettono da parte la reciproca antipatia e si recano sull’Isle of Man, dove è custodito il disegno, proprio mentre si svolge il Tourist Trophy, prestigiosa gara motociclistica che richiama appassionati da tutto il mondo. Ad attenderli trovano una brutta sorpresa: il cliente è stato assassinato e il disegno rubato. Come se non bastasse, sono anche accusati del delitto.
Fanno però in tempo a fuggire dall’isola prima che l’ispettore Thore, incaricato delle indagini, faccia scattare le manette. Per dimostrare la loro innocenza, Celia e Beck dovranno indagare sulla vita di Dürer e addentrarsi nei suoi segreti.
La fuga li porterà prima nel Lake District, dove saranno accusati di un nuovo delitto, poi nell’isola di Rügen, sul Baltico, dove la verità finalmente verrà a galla in un drammatico confronto.
Giacinta Caruso è nata e vive al lago Albano, in provincia di Roma. Ha lavorato per una decina d’anni come giornalista per un quotidiano romano. Ha pubblicato due romanzi sulle vite segrete dei maestri della pittura mondiale: Il giardino delle delizie (2005) e Il triangolo di Rembrandt (2006) con Dario Flaccovio Editore.
I due romanzi sono stati venduti, per la traduzione, in Russia, Repubblica Ceca, Serbia, Argentina e paesi di lingua spagnola. In Serbia è già stato pubblicato Il giardino delle delizie (2006).
Radicali Liberi – Come Combatterli per Prevenire l’Invecchiamento e le Malattie
Titolo originale: Freedom from Disease – How to control free radicals
Autore/i: Sharma Hari
Editore: Tecniche Nuove
introduzione dell’autore, traduzione dall’inglese a cura di Clara Carnevali e Frank L. Rossi, revisione di Ernesto Iannaccone.
pp. XII-276, 1 fotografia b/n f.t., Milano
Un secolo fa Pasteur scoprì che alcuni microbi unicellulari provocavano malattie infettive. Oggi, una scoperta a un livello ancora più fondamentale sta portando a una rivoluzione in campo medico che promette una nuova era di salute. La prima parte di questa scoperta riguarda i radicali liberi, veri e propri squali molecolari distruttivi che lacerano le cellule del nostro corpo provocando invecchiamento e malattie. La seconda parte riguarda il controllo davvero efficace dei radicali liberi attraverso un sistema di medicina e di cura della salute naturale orientato alla prevenzione: l’Ayurveda Maharishi. In questo libro scoprirete come i radicali liberi intervengano in ogni cosa, dagli attacchi cardiaci alle rughe della pelle, dalla cataratta al cancro. Imparerete come il corpo combatte i radicali liberi con il suo esercito di enzimi che, per quanto potente, ha comunque disperatamente bisogno di rinforzi, e perché le vitamine e i medicinali siano troppo deboli per poter dare questo aiuto. Un libro quindi, per chi vuole godere di uno stato di buona salute e di longevità, per chi vuole trarre vantaggio dalle scoperte più recenti in campo medico e per chi vuole liberarsi dalle malattie.
Hari Sharma e docente di patologia e direttore delle ricerche sulla prevenzione del cancro e i prodotti naturali alla facoltà di medicina della Ohio State University.
Lavorando con colleghi di altre università degli Stati Uniti ha coordinato un progetto di ricerca della durata di sei anni sui benefici che hanno per la salute gli integratori alimentari naturali alle erbe usati nel sistema di medicina naturale ayurvedico orientato alla prevenzione.
La Signora di Monza – Le streghe del Tirolo
Processi famosi del secolo decimosettimo per la prima volta cavati dalle filze originali
Autore/i: Dandolo Tullio
Editore: Commissionarie Foro Editrice
per cura del C. T. Dandolo – Cavaliere dell’Ordine Pontificio di S. Gregorio Magno.
pp. 268, nn. illustrazioni b/n, Novate (MI)
Sommario:
T. Dandolo a P. Contini
La signora di Monza
Prefazione
Prologo
- I Suor Ottavia Ricci
- II. Suor Benedetta Omati
- III. Caterina da Meda e Giovanni Paolo Osio
- IV. Suor Virginia de Leyva
- V. Sentenze ed allegati
Allegati estranei alla filza del processo della Signora, raccolti altrove
Epilogo – brano cavato dalle Storie patrie del Ripamonti
Sunto storico premesso agl’interrogatorii, letteralmente trascritto
Conclusione
Indice delle materie e delle date
Le streghe del Tirolo
Cartone e frontespizio del volume contenente la filza degli atti del processo
Ai lettori cortesi T. Dandolo
- I La denunzia
- II Primordii del processo
- III Svolgimento del processo
- IV Difesa e sentenza
- V Esecuzione
Conclusione
Indice delle materie e delle date