Libri dalla categoria Pirati e Briganti
Shōbōgenzō – I Discorsi del Maestro Dōgen
Autore/i: Dōgen
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
introduzione e cura di Leonardo Vittorio Arena.
pp. XXX-242, Milano
Composto neI XIII secolo d.C., lo Shōbōgenzō è uno dei grandi classici della filosofia orientale e del buddhismo giapponese: si tratta della raccolta dei discorsi e saggi tenuti o scritti dal celebre monaco Dōgen (fondatore del Soto, la più importante corrente del buddhismo Zen) dal 1231 fino alla morte, avvenuta nel 1253. Un’opera vastissima e di enorme rilevanza, riconosciuta dalle diverse scuole come un capolavoro basato sull’insuperabile esperienza religiosa dell’autore e sulla sua impareggiabile interpretazione dell’insegnamento del Buddha, che egli vedeva come un messaggio rivolto a tutti gli esseri senzienti, in quanto tutti partecipi della natura dell’illuminato, al di là delle limitazioni di qualsiasi setta. I passaggi della monumentale opera qui selezionati offrono, oltre a una nuova traduzione, anche un ricco commento dello Shōbōgenzō ad opera di un profondo conoscitore della cultura orientale e suo apprezzato divulgatore, Leonardo Vittorio Arena.
Esoterismo e Magia nel Medioevo
Titolo originale: Magie und Magier im Mittelalter
Autore/i: Tuczay Christa
Editore: Edizione Mondolibri
introduzione dell’autore, traduzione di Fabio Massimiliano Bondani, Ester Saletta.
pp. 314, numerose illustrazioni b/n, Milano
Pozioni magiche, scienze occulte, incantesimi oscuri: la magia è uno degli aspetti più affascinanti del Medioevo, ma anche un fenomeno complesso e articolato. Nella teoria e nelle pratiche magiche medievali sono infatti confluiti non solo elementi ereditati dalla tradizione antica e dalle culture germanica e celtica, ma anche influenze ebraiche e arabe. Determinante è stata poi la relazione tra magia e religione. Se da un lato la Chiesa cristiana medievale, imperante in Occidente, cominciò molto presto a perseguitare maghi, streghe, veggenti, eretici o presunti tali, dall’altro ereditò da loro idee e pratiche che, debitamente modificate, entrarono a far parte dei riti religiosi. Si sviluppò persino un approccio istituzionalizzato al soprannaturale, la magia cristiana, che si manifestò soprattutto in miracoli ed esorcismi e che è sopravvissuto fino all’epoca moderna.
Introduzione
Note
1. L’eredità dell’antichità
- Osservazioni preliminari
- Le maghe nella letteratura antica
- Processi per lesa maestà e magia
- I Caldei
- Note
2. Il cristianesimo
- Gesù Cristo: un mago?
- Simon Mago di Samaria
- Excursus sul volo magico non riuscito
- Il significato della magia nella gnosi
- L’accusa di magia rivolta ai primi cristiani
- Il miracolo
- Il mago come rivale dei santi
- Note
3. La magia e la Chiesa
- L’opinione dei teologi
- La magia dei sacerdoti
- La magia dei papi
- L’uso della Bibbia e dei salmi a scopi magici
- I sacramenti come oggetto magico
- Il concetto di eresia
- Il patto con i demoni
- Note
4. La situazione giuridica
- Chiesa e Stato
- Il processo penale
- Note
5. Influssi e tradizioni orientali
- Gli ebrei maghi
- Gli influssi arabi
- Note
6. L’Europa pagana
- I popoli nordici
- La magia dei Celti
- Note
7. Magia e scienza
- Le scienze occulte
- La magia come arte dell’inganno e dell’illusione
- Magia e tecnica
- La “medicina magica”
- Personalità importanti per la magia
- Note
8. La prassi magica
- Il rito
- La magia figurativa
- L’incantesimo d’amore
- La formula magica
- I libri neri
- Note
9. Sciamani e streghe nel Medioevo
- Streghe nel Medioevo?
- Distinzione dei concetti di “magia” e “stregoneria”
- Note
10. La magia nella letteratura cortese del Medioevo
- L’inganno di Nectanebo
- Klingsor, Morgana e altre figure di maghi
- Note
Conclusioni
Note
Elenco delle abbreviazioni
Bibliografia
Indice dei nomi e delle cose notevoli
Lettere dalla Kirghisia Due Anni Dopo
Autore/i: Agosti Silvano
Editore: Rizzoli
le illustrazioni degli angeli nei risguardi sono di Alessandra Curti
pp. 216, Milano
«Di fronte a questo brulichio di artisti e di bambini, di gente in vario modo allegra, chiedo che festa si stia celebrando.
“Nessuna, qui da noi ogni giorno si festeggia la vita.”»
Rispondendo alle lettere di Fabio Agosti, Fabio Volo scrive:
Caro Silvano,
…Ho pochissimo tempo per scriverti, devo andare di corsa a fare un lavoro importante.
Da quando però ho condiviso un po’ di Kirghisia con te, mi chiedo molte cose. Primo: perché sono sempre di fretta? Secondo, i miei appuntamenti sono veramente importanti?
È successo qualcosa di strano con le tue lettere. Ho capito che, senza accorgermene, mi sono abituato a non vivere.
I miei impegni sono così lontani dalla vita e dalle cose che realmente vorrei fare, e spesso faccio fatica a trovare stimoli per andare avanti.
Vivo nella speranza che arrivi presto il fine settimana per avere un po’ di tempo libero per me ma poi quando ce l’ho, spesso mi capita di non sapere come spenderlo.
Non sono più abituato a stare con me stesso e ad ascoltarmi.
Come sono potuto arrivare a questo?
Come ho potuto permetterlo?
I pensieri che ho fatto in questo periodo grazie a te mi stanno dando la forza per concepire una nuova vita. Sto progettando una serie di cambiamenti e questi pensieri diverranno azioni. Sto già meglio… Fabio
Il Cakra del Cuore – Il Contatto con l’Altro
Titolo originale: Le Chakra Cardiaque
Autore/i: Payeur Charles-Rafaël
Editore: Edizioni L’Età dell’Acquario
traduzione di Maria Luisa Crovetto, introduzione dell’autore.
pp. 122, Torino
Il cakra del cuore è il primo della triade superiore, responsabile del rapporto con gli altri. In particolare esso è la sede privilegiata di un capovolgimento di coscienza che ci permette di offrire al prossimo tutto quello che abbiamo saputo sviluppare durante il processo di risveglio e di espansione dei cakra della triade inferiore.
Payeur analizza prima di tutto i principali aspetti simbolici associati a questo cakra; poi, nella seconda parte del libro, ne studia la corrispondenza con la ghiandola del timo e i risvolti psicologici e iniziatici, mettendo in evidenza soprattutto le sue qualità specifiche e le inclinazioni da coltivare per renderlo più armonioso. Infine suggerisce alcuni modi per risvegliarlo e armonizzarlo, con l’uso dell’olio essenziale più adatto e con la musica.
Charles-Rafaël Payeur, filosofo, teologo, conferenziere internazionale, ha intrapreso il compito di spiegare i misteri della vita alla luce della tradizione dell’ermetismo cristiano, un insegnamento esoterico che mira all’espansione integrale dell’essere umano.
Il Cakra-Radice • La Porta sulla Realtà Materiale
Autore/i: Payeur Charles-Rafaël
Editore: Edizioni L’Età dell’Acquario
introduzione dell’autore.
pp. 112, Torino
Questo volume è il primo di una serie che ha per argomento i centri energetici dell’uomo, detti cakra. Il cakra-radice è quello che forma, con i due successivi (cakra sacrale e cakra solare), la triade inferiore, responsabile della costituzione del sé personale (ego) ed è quindi legato alla scoperta del mondo esterno e al processo di radicamento nella materia; se non è sviluppato armoniosamente può originare profonde angosce esistenziali.
Payeur analizza i principali aspetti simbolici associati a questo cakra; poi, nella seconda parte, ne studia la corrispondenza con le ghiandole endocrine, i risvolti psicologici e iniziatici, mettendo in evidenza soprattutto le sue qualità specifiche e le inclinazioni da coltivare per renderlo più armonioso. Nella terza parte del libro sono suggeriti alcuni modi di risvegliare e armonizzare il cakra, con l’uso dell’olio essenziale più adatto e con la musica.
Charles-Rafaël Payeur, filosofo, teologo, conferenziere internazionale, ha intrapreso il compito di spiegare i misteri della vita alla luce della tradizione dell’ermetismo cristiano, un insegnamento esoterico che mira all’espansione integrale dell’essere umano.
L’Energy Stream – Nuovi Sviluppi della Terapia di Wilhelm Reich
Titolo originale: Reichian Growth Work
Autore/i: Totton Nick; Edmondson Em
Editore: Red Edizioni
traduzione dall’inglese di Mauro Nascari.
pp. 192, illustrazioni b/n, Milano
Manifestare liberamente le proprie emozioni significa lasciare scorrere in noi quell’energia vitale che mantiene attivi, dinamici: una capacità naturale, verrebbe da dire, che in realtà constatiamo essere una dura conquista. L’Energy Stream, gruppo di ricerca che si rifà al pensiero di Wilhelm Reich, è una terapia corporea che attraverso particolari esercizi spezza i blocchi emotivi ed energetici che impediscono la libera espressione dei sentimenti, la crescita nella consapevolezza di sé e lo sviluppo di una personalità armoniosa.
Nick Totton ed Em Edmondson sono entrambi terapeuti reichiani. Tengono corsi e conducono gruppi a Leeds, in Gran Bretagna, dove vivono.
Le Stelle di Van Gogh – Storie di Creatività e Follia Raccontate da una Psicologa
Titolo originale: Welcome to My Country
Autore/i: Slater Lauren
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
unica edizione, prefazione dell’autrice, traduzione di Cristina Saracchi, in sovracoperta: Elaborazione grafica de La notte stellata di Vincent Van Gogh.
pp. 186, Milano
«I miei pazienti, personalità borderline, sociopatici, bulimici, schizofrenici di ogni tipo, sono come bizzarri fiori tropicali, rose verdi e piante a strisce, difficili da comprendere. Ne cerco i suoni e i profumi, per esplorare le profondità dei loro mondi chiusi a calice, perché questa è la mia battaglia. E ho imparato che l’unico modo per entrare nella vita dell’altro è trovare la chiave di volta dove il mio io e il suo io s’incontrano.»
Lauren Slater ci accompagna in queste pagine di grande intensità e umanità lungo un insolito cammino personale e professionale: quello di terapeuta a contatto con i malati di mente. Entriamo così nell’ingannevole terra di nessuno che si trova tra assennatezza e delirio, tra «noi» e «loro», nel mondo apparentemente impenetrabile di Lenny, Moxi, Marie e altri schizofrenici, dove la giovane psicologa combatte ogni giorno la sua battaglia per interagire e comunicare con i pazienti, in un alternarsi di successi e di sconfitte, grazie alla sua caparbietà nel costruire sempre nuove vie per tentare di mettere a fuoco le mille sfaccettature della mente e i lati oscuri dell’animo umano.
Nel racconto, ciò che colpisce e coinvolge maggiormente è la straordinaria abilità dell’autrice nel rompere il muro che ci separa dai malati di mente, nel rivelare dietro la maschera spesso grottesca e deformante della malattia individui sensibili e perfino creativi.
Ricoverata diverse volte in un ospedale psichiatrico, e avendo quindi provato, prima di intraprendere la professione medica, a stare anche «dall’altra parte», Lauren Slater dimostra di possedere una speciale capacità empatica con i suoi assistiti e una particolare attitudine a recepire il loro disperato appello.
Le stelle di Van Gogh è, al pari di Una mente inquieta di Kay Redfield Jamison e L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello di Oliver Sacks, un libro incantevole e rivelatore, uno straordinario memoriale intimo e professionale che, introducendoci in quei luoghi della mente e della follia in apparenza estranei o addirittura spaventosi, ci aiuta a capire noi stessi, gli altri e la condizione umana.
Lauren Slater si è laureata in psicologia all’Università di Boston e ha conseguito il dottorato ad Harvard. I suoi scritti sono apparsi in numerose riviste e nel 1993 ha vinto i New Letters Literary Awards. Attualmente dirige AfterCare Services, una clinica per malattie mentali di East Boston, Massachusetts. Questo è il suo primo libro.
Viaggio nell’India Magica
Titolo originale: Sorcerer’s Apprentice
Autore/i: Shah Tahir
Editore: Edizioni Piemme
seconda edizione, traduzione di Susanna Bini.
pp. 416, 1 cartina b/n f.t., Casale Monferrato (AL)
L’India è la terra dei miracoli. Santoni, guru, stregoni catturano le folle con fantastici esercizi magici. Nelle grandi città come nei più sperduti villaggi, queste incarnazioni del divino danzano con i serpenti, bevono acido, mangiano vetro, ingoiano pietre, fermano il battito del loro cuore e levitano. Alcuni vivono come re, attorniati da migliaia di devoti; altri vagano di villaggio in villaggio per catturare la lebbra o portare la pioggia.
Quando era bambino e viveva nella verde campagna inglese, Tahir Shah imparò i primi segreti dell’illusione da un mago indiano, custode della grande tomba dei suoi avi. Vent’anni dopo è partito per ritrovarlo.
Nasce così lo straordinario racconto di un incredibile tour da Calcutta a Madras, da Bangalore a Bombay, sulle tracce di saggi e di stregoni. Tra emozionanti duelli “all’ultimo miracolo”, illusionisti immuni al veleno dei serpenti e altri che sanno trasformare l’acqua in benzina Shah solleva il velo di molti sconcertanti e bizzarri miracoli dell’Oriente. E – con sguardo meravigliato e rapito disincanto – ci racconta l’India che neppure immaginavamo esistesse.
«Un inno all’immaginazione dell’uomo.» (Dominique Lapierre)
«Tahir Shah ha uno straordinario genio per i viaggi surreali. Viaggio nell’India magica è un libro assolutamente affascinante, ricco, divertente… Ve lo raccomando di tutto cuore.» (Doris Lessing)
«Un grande libro, travolgente, trascinante, traboccante di informazioni.» (Sir Ranulph Fiennes)
Tahir Shah è nato nel 1966 in una nobile famiglia afgana, i Saadat di Paghman. Trascorsa la sua infanzia in Inghilterra, ha lavorato per prestigiosi istituti culturali negli Usa. Ha scritto sui costumi e sul folklore dell’Asia, dell’Africa e del Sud America per importanti giornali e riviste.
Noi e il Nostro Grasso – Un Manuale di Self-Help Contro il Grasso e Contro le Diete
Titolo originale: Fat is a Feminist Issue
Autore/i: Orbach Susie
Editore: Savelli
prefazione e introduzione dell’autrice, traduzione di Donatella Bertozzi, in copertina: Ingres, Il bagno turco, 1872 (particolare).
pp. 192, illustrazioni b/n, Roma
Essere grassa non c entra con la mancanza di forza di volontà o con un insufficiente autocontrollo. È piuttosto un problema legato alla sessualità, al desiderio di protezione, alla maternità, alla capacità di affermazione di se stesse. Esser grassa è un tipo di risposta alla discriminazione sessuale nella nostra società, è una malattia di origine sociale, una questione femminista.
Questo è un manuale di self-help, contro le diete perché il nostro corpo ritrovi il suo peso naturale e mangiare diventi un’esperienza piacevole e libera da sensi di colpa.
Susie Orbach è nata nel 1946. È una psicoterapista, femminista, specializzata nel trattamento dell’alimentazione compulsiva. Ha insegnato nell’ambito del primo «Programma di studio delle donne» all’università di New York e ha lavorato nel movimento di liberazione della donna.
È una delle fondatrici del Centro di Terapia Femminista di Londra dove lavora attualmente.
Principi di Fisiologia dell’Azienda Agraria
Autore/i: Draghetti Alfonso
Editore: Edagricole
seconda edizione riveduta ed ampliata.
pp. 416, illustrazioni b/n, Bologna
L’Autore, in questa sua riedizione riveduta ed ampliata del volume «Principi di fisiologia dell’azienda agraria», illustra come essa, nei Suoi diversi stadi di evoluzione, sia assunta quale entità simbiotica nelle sue forme progressive di parassitismo, di commensalismo e di vera e propria simbiosi, formata da piante, generatrici di materia organica (le colture agrarie secondo la loro specializzazione funzionale) e da animali e microrganismi che questa materia organica elaborano secondo lo schema delle leggi universali, sotto l’impulso utilitario e regolatore — attivatore o moderatore — dell’uomo-agricoltore che ne è l’anima e lo spirito pensante.
G, proprio nel quadro di questa filosofia, dimostra quindi con argomentazioni pratiche e teoriche il grave errore in cui incorre l’indirizzo attualistico della sperimentazione agronomica, seguendo il giudizio puramente soggettivo nella valutazione di fenomeni agrari e rinunciando al giudizio oggettivo il quale, soltanto, può mirare e condurre, con la più assoluta sicurezza, al risultato della continuità e della più elevata produzione agraria, sulla base concettuale che questa sta a rappresentare la risultante fisiologica di un sistema organizzato e fisiologicamente normale.
Le conseguenze che derivano dall’indirizzo adottato dall’industrialismo moderno nel campo dell’agricoltura concernono, secondo l’Autore, il bassissimo rendimento delle costose concimazioni minerali, l’impossibilità di raggiungere quei limiti della produzione concessi dai fattori biologici ambientali e, da ultimo, la deleteria influenza sui requisiti fisiologici dei prodotti agrari, con le loro occulte e gravi ripercussioni sulla salute e sull’eugenetica delle popolazioni.
Nota attuale:
La lungimiranza della impostazione tecnico-filosofica dell’Autore, espressa ben ventisette anni fa, si dimostra oggi di singolare attualità, soprattutto se confrontata con le odierne ansie e perplessità sui grandi problemi ecologici e sulla minaccia che l’indiscriminato uso applicativo della chimica rivolge massicciamente alla natura ed al genere umano. Un’opera, dunque, ancor valida dopo un quarto di secolo.
Architettura Romana
Titolo originale: Roman Architecture
Autore/i: Ward Perkins John B.
Editore: Electa
introduzione dell’autore, fotografie di Bruno Balestrini, disegni di Sheila E. Gibson, traduzione dall’inglese di Anna Bacigalupo.
pp. 208, interamente e riccamente illustrato b/n, Milano
Una documentazione globale, enciclopedica, unita alla perspicuità ed essenzialità del saggio particolare è l’elemento caratteristico di questa serie di volumi che scandiscono le tappe essenziali dell’architettura, intesa non solo o non tanto come riparo fisico, puro fatto contingente e necessitante, in quanto condizionato dalle componenti tecniche ed economiche, ma quale formidabile mezzo espressivo, non solo a livello individuale. Ad una verifica generalizzata, nel tempo e nello spazio, dai primordi medio-orientali ed egizi alle sperimentazioni attuali, dalle simbologie estremo-orientali, alle misteriose piramidi maya, l’architettura si rivela specchio eloquente di civiltà, inesauribile nelle significazioni e nelle provocazioni. La serie, piuttosto che a criteri di sistematizzazione estetico-filosofica, che avrebbero comportato per coerenza una rigida limitazione degli apporti critici, secondo scuole o tradizioni nazionali, ubbidisce a un preciso criterio di universalità anche per quanto riguarda gli apporti della ricerca, senza distinzioni di lingua o di cultura; si crea in tal modo un confronto dialettico e una continua verifica dei fenomeni; la visuale storico-metodologica nel cui ambito la ricerca si è sviluppata può ben dirsi «occidentale» in senso comprensivo e sovrannazionale, dalla tradizione germanica a quella anglosassone a quella latina, corretta in senso dinamico da una giusta integrazione degli apporti complementari, e pur tanto essenziali, delle civiltà che intorno a questo blocco hanno agito per contrasto o per simbiosi, dall’Oriente estremo all’Islam, dall’organizzazione primitiva ai miti solari dei popoli precolombiani.
Il punto di partenza di questa trattazione è il confronto fra il Partenone e il Pantheon. Dopo secoli di deferenza nei riguardi della tradizione architettonica greca, Roma comincia ad usare un proprio linguaggio: il Pantheon con la sua affascinante semplicità e dignità di concezione, con le sue dimensioni eccezionali rappresenta la maturità raggiunta dall’architettura basata sulla volta e sull’opera cementizia. Nella prima parte del volume sono esaminate le modeste esperienze nate nell’Italia centrale, poi i grandi complessi dell’età repubblicana, come il Tempio della Fortuna Primigenia a Palestrina, ed infine le realizzazioni di Augusto che culminano nella sistemazione del Foro. Segue l’analisi dell’opus caementicium, materiale e tecniche connesse, che tanta parte hanno avuto nello sviluppo autonomo dell’architettura del periodo imperiale. Intessanti, poi, le notazioni sui Mercati Traianei, una delle prime opere in cui la potenzialità costruttiva del mattone e del calcestruzzo vengono utilizzate appieno, e la descrizione delle opere realizzate da Adriano: il Pantheon e la villa a Tivoli.
Ward Perkins, dopo l’esame delle opere dell’Italia Settentrionale, delle province occidentali e di quelle orientali, si sofferma sull’architettura tardo antica e conclude con un interrogativo sulle ragioni della fine dell’esperienza a Roma dove pure, negli ultimi anni, erano stati realizzati edifici importantissimi come la Basilica di Massenzio e la Minerva Medica, riproponendo così il tema affascinante dei rapporti complessi esistenti tra l’architettura e le condizioni politiche e sociali.
John B. Ward Perkins è nato vicino a Londra nel 1912; fece i suoi studi a Winchester e Oxford. Dopo un breve incarico di assistente al London Museum, fu per qualche tempo professore di archeologia a Malta. Durante la guerra, dal 1939 al 1943 fu ufficiale di artiglieria e nel 1944 gli fu assegnato il comando della sezione speciale per la protezione del patrimonio artistico in Italia. Dal 1946 al 1974 è stato direttore della British School di Roma. Storico del mondo classico e archeologo, ha viaggiato a lungo in Europa, nel Medio Oriente e in Nord Africa; ha diretto scavi e ricerche archeologiche in Inghilterra, Francia, Italia, Turchia e Libia. Suoi interessi specifici sono l’architettura e l’urbanistica romana, l’architettura paleocristiana, gli studi di topografia e l’archeologia medioevale.
Misticismo – Studio e Antologia
Titolo originale: Mysticism
Autore/i: Happold F. C.
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
traduzione di Claudio Lamparelli.
pp. 416, Milano
Nel campo degli studi sulla mistica, questo libro, più volte ristampato e ora tradotto in italiano, può essere considerato un piccolo classico.
Diviso in due parti, vuole offrire nella prima metà una definizione e una classificazione delle forme di misticismo e nella seconda un’antologia dei più noti contemplativi del mondo, dai cristiani ai buddisti, dai taoisti ai sufi, dai greci agli indù.
Delineando la natura degli stati mistici, l’autore mette in evidenza le analogie che essi hanno nelle varie religioni e mostra come l’esperienza del divino (più comune di quanto si creda) conduca a una specie di “filosofia perenne” che trascende dogmi e religioni. Le due parti del volume possono essere lette separatamente, ma in realtà si completano a vicenda. Lo Studio è infatti concepito come un’introduzione all’Antologia, e anzi ha lo scopo di far meglio comprendere quest’ultima, e l’Antologia, pur potendo stare da sola, vuole essere una documentazione dello Studio, attraverso la quale sia possibile attingere direttamente agli insegnamenti dei mistici.
F.C. Happold (1893-1971) ha insegnato presso la Perse School di Cambridge ed è stato preside della Bishop Wordsworth’s School di Salisbury. Nel corso della sua attività di docente ha scritto numerosi libri e articoli sull’educazione, sulla storia, sulla religione e sulla filosofia. Nel 1937, per la sua opera educativa, è stato insignito honoris causa della laurea in Giurisprudenza.
Potenze di Dieci – Le Dimensioni delle Cose nell’universo, Ovvero Cosa Succede Aggiungendo un Altro Zero
Titolo originale: Powers of Ten – About the Relative Size of Things in the Universe
Autore/i: Morrison Philip; Morrison Phylis; Eames Charles; Eames Ray
Editore: Zanichelli Editore
prima edizione, traduzione di Libero Sosio, con lo studio di Charles e Ray Eames.
pp. 176, 335 illustrazioni di cui 119 a colori, Bologna
Potenze di dieci è un viaggio per immagini dall’infinitamente grande, cioè l’universo nella sua estensione di un miliardo di anni luce (10²⁵ m) all’infinitamente piccolo, rappresentato dall’incognita di ciò che c’è dentro il nucleo di un atomo (10¹⁶ m). Sono quarantadue tappe scandite dalle potenze positive e negative del numero 10, con progressive «zoomate» su porzioni sempre più piccole della realtà: la nostra galassia, il sistema solare, il pianeta Terra, una città, un uomo, una cellula, il codice genetico, un atomo di carbonio. Questo libro dimostra come certe modalità espressive tipiche degli audiovisivi possono essere brillantemente applicate nell’editoria divulgativa: l’abbinamento delle pagine a colori del «viaggio» con il testo di approfondimento delle pagine a fianco sviluppa, in sostanza, lo stile di un «montaggio filmico» arricchendolo con le necessarie pause per una riflessione su ciascuna inquadratura.
Philip Morrison è professore di fisica al Massachusetts Institute of Technology. Si è sempre interessato, in particolare, delle connessioni tra fisica e astronomia. Per «Scientific American» cura la rubrica di recensioni bibliografiche.
Philis Morrison ha maturato una grande esperienza didattica presso ragazzi e insegnanti grazie al suo lavoro nella scuola e nei musei.
Lo studio di progettazione di Charles e Ray Eames ha prodotto lungometraggi, libri e mostre espositive a livello internazionale, tra i quali Powers of Ten, il film da cui è stato tratto questo libro.
Gli Amici dell’Anima – I Fiori di Bach
38 schede essenziali per conoscere tutti i fiori del Dottor Bach, per curare i disagi dell’anima e ritrovare l’equilibrio interiore
Autore/i: Scheffer Mechthild
Editore: Armenia Editore
traduzione di Luisa Leveni, titolo originale: Bach-Blutenbilder.
libro pp. 16, 38 schede 19×19 cm, Milano
Ciò che noi definiamo «malattia» era per il dottor Bach il culmine di un disordine interiore dalle radici molto profonde. Sulla base delle teorie del medico inglese la ragione principale dei conflitti interiori che scatenano una malattia va ricercata nei sentimenti negativi generati da egoismo e mancanza di amore. Entrare in comunicazione con il proprio Io Superiore ritrovando armonia ed equilibrio è quanto possono aiutarci a fare i trentotto fiori di Bach, ciascuno dotato della capacità di riattivare il potenziale energetico presente nell’animo di ogni individuo.
Attraverso i colori, le sfumature, i morbidi giochi di luce, le bellissime fotografie dei fiori di Bach racchiuse in questo cofanetto infondono in chi le osserva una forte calma interiore; il testo essenziale che accompagna ogni piccolo quadro permette al lettore di capire quando il cammino verso la guarigione ha inizio.
Mechthild Scheffer è insegnante incaricata del Dr. Edward Bach Centre per la Germania, l’Austria e la Svizzera.
Chi Muore? Quando Si Muore – Una Ricerca sul Vivere e sul Morire Consapevoli
Titolo originale: Who Dies?
Autore/i: Levine Stephen
Editore: Sensibili alle Foglie
a cura di Roberto Mander, prefazione di Ram Dass, traduzione di Diana Petech, revisione di Cristiana Maria Carbone.
pp. 400, Dogliani (CN)
L’esperienza di Stephen Levine, maturata negli anni settanta, negli Stati Uniti, in un contesto in cui si iniziava a prestare la dovuta attenzione ai problemi dei malati terminali e di chi offre loro assistenza, ci conduce verso una nuova prospettiva, solo apparentemente paradossale: a volte è proprio la fase finale della vita che può offrire l’occasione per abbandonare i modelli e i ruoli che tanto rigidamente governano l’esistenza di tutti i giorni, permettendo un’accettazione di rado sperimentata in precedenza. Un’apertura illimitata a ogni nuovo cambiamento, anche il più sottile, sia esso piacevole o doloroso, è la migliore preparazione alla morte così come a un nuovo senso di meraviglia per la vita. Ora che il tema delle cure palliative e il discorso più ampio sull’assistenza ai malati terminali finalmente anche in Italia stanno trovando interlocutori credibili e vanno suscitando via via maggiore interesse, questo libro può costituire un aiuto prezioso e una fonte ricca di suggerimenti utili soprattutto nel portare alla luce quella che potremmo chiamare ‘la lunga ombra dietro le buone intenzioni’, ossia le trappole nelle quali può imbattersi chi sceglie d’impegnarsi in un’attività di assistenza.
Stephen Levine è un poeta e un insegnante di meditazione e di tecniche di guarigione. Ha collaborato a lungo con Elisabeth Kübler-Ross nell’assistenza ai malati terminali. Ha iniziato la sua attività di servizio negli anni ’70 insegnando meditazione nei penitenziari della California. Nel 1980 Ram Dass gli ha chiesto di dirigere il Progetto sulla morte della Fondazione Hanuman e da allora, insieme alla moglie Ondrea, è andato approfondendo la ricerca verso livelli più profondi di guarigione. La stesura di questo libro risale a quell’esperienza.
Elisabeth Kubler-Ross ha scritto di questo libro: «Sono numerosi i libri che trattano le fasi del morire e in particolare le fasi dell’accettazione della morte, questo però è il primo a dimostrare come aprirsi all’immensità del vivere con la morte. “Chi muore?” ci indica come la partecipazione piena alla vita sia la preparazione perfetta per qualsiasi cosapossa venirci incontro, sia essa una gioia o un dolore, una perdita o un guadagno, la morte o un nuovo senso di meraviglia per la vita. Il lavoro di Stephen è magico.»
La Casa Giapponese
Titolo originale: Japanese Homes and Their Surroundings
Autore/i: Morse Edward S.
Editore: Rizzoli
unica edizione, introduzione e traduzione di Giovanna Baccini, con 307 disegni dell’autore, in copertina: Yamamoto Koichi (1842-1903), Il pino dell’Onsenji, stampa della serie «Otto vedute di Atami», 1889.
pp. 336, 307 disegni b/n, Milano
La casa giapponese tradizionale ha una struttura che ricalca quella dei templi shintoisti dell’VIII secolo ed è rimasta pressoché immutata per mille anni; infatti non era stata progettata come semplice ricovero, ma per rappresentare il mito cosmogonico raccontato dal «Kojki», libro sacro della tradizione shintoista. Era insomma un microcosmo che aveva la funzione di perpetuare nei secoli un particolare stile di vita, una rigorosa concezione del mondo, il culto degli antenati e i rituali domestici connessi, insomma l’essenza della cultura giapponese. Questo capì lo zoologo americano E.S. Morse quando nel 1877 approdò in un Giappone ancora semifeudale per studiare i brachiopodi. Ma capì anche che questa fragile casa di carta, paglia e bambù sarebbe stata la prima illustre vittima della modernizzazione del Giappone in senso occidentale: per questo decise di salvarne almeno il ricordo. Con l’acribia del tassonomista si mise a descriverla pezzo per pezzo e a disegnarla in centinaia di schizzi dal vero. Così nel 1886 vide la luce questo libro che contribuì immensamente ad appassionare al mondo giapponese i giovani architetti americani che avevano già avuto modo di accostarsi a esso con l’Esposizione del Centenario di Filadelfia del 1876. Fra loro c’era Frank L. Wright.
«La casa giapponese», tradotto da un’eminente studiosa della cultura giapponese, Giovanna Baccini, curatrice anche della «Struttura dell’iki», è un libro di culto per gli architetti moderni.
Edward Sylvester Morse (Portland 1838 – Salem 1925), fu zoologo, direttore del Museo Etnologico Peabody di Salem e studioso dell’arte e del folklore giapponese.
Karate
Titolo originale: Dynamik Karate
Autore/i: Nakayama Masatoshi
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prefazione di Giacomo Zoia, introduzione dell’autore, traduzione di Hiroshi Shirai.
pp. 308, interamente e riccamente illustrato da fotografie e figure in b/n, Milano
Oltre a essere una fra le più valide forme di autodifesa, il karate è un’attività agonistica completa. Arricchito da un dettagliato glossario dei termini giapponesi utilizzati, questo libro – che ancora oggi, a quindici anni dalla morte dell’autore, rimane il testo fondamentale sull’argomento – è dedicato a tutti coloro che vogliono imparare a fondo le tecniche dei colpi rapidi e potenti di quest’arte marziale.
L’opera è arricchita da un glossario di tutti i termini giapponesi.
I movimenti propri del karate sono così fulminei che per restituirne visivamente ogni fase molte sequenze illustrative dell’opera sono state realizzate grazie a uno stroboscopio con un tempo di apertura di 1/10.000 di secondo, È pertanto possibile seguire passo dopo passo l’esecuzione dei singoli movimenti.
Nato nel 1913 a Kanazawa, in Giappone, Masatoshi Nakayama iniziò a imparare il karate con il grande maestro Funakoshi Gichin nel 1931.
Dopo essersi laureato all’università Takushok nel 1937, si recò a Pechino a studiare il cinese. In quella città studiò anche i vari stili della lotta cinese. Prima del viaggio in Cina aveva ottenuto il 3° dan di karate. Oltre alla sua attività di istruttore di karate, Nakayama entrò a far parte del corpo insegnante della sua università nel 1952, dove attualmente è vicedirettore della sezione di educazione fisica. Nominato capo istruttore della Associazione Giapponese di Karate nel 1955, ha raggiunto nel 1961 l’8° dan. Negli ultimi dieci anni ha insegnato karate in vari stati sudasiatici e negli Stati Uniti. Numerose sue pubblicazioni sono apparse in altre lingue.
Hiroshi Shirai, il traduttore, è nato a Nagasaki, in Giappone, il 31 luglio 1937. Ha frequentato l’Università di Komazawa a Tokyo conseguendo la laurea in geologia. Dovendo scegliere come materia di educazione fisica una specializzazione nelle arti marziali, ha scelto il karate. Brillantemente distintosi in quest’arte, ha conseguito il titolo di istruttore della Associazione Giapponese di Karate. Frequentato il corso di Maestro di karate (Shihan), ha conseguito l’abilitazione, come cintura 5° dan, alle funzioni di arbitro, esaminatore e istruttore. In campo agonistico, il Maestro Shirai ha conquistato il titolo di campione del Giappone nel 1962 a Tokyo, titolo che ha vinto anche nel 1963 a Kyushu. Nel 1965, dopo essere stato in Africa e in America, si è stabilito in Italia. A lui si deve l’insegnamento e la diffusione del karate nel nostro Paese. Attualmente il Maestro Shirai, cintura 7° dan, è presidente della Commissione tecnica e vice-presidente della FE.S.I.KA. (Federazione Sportiva Italiana Karate).
Prefazione
Il karate ieri e oggi
Introduzione – Principi basilari che costituiscono le tecniche del karate
Parte prima: le tecniche fondamentali
- La posizione
- Applicazione di potenza nei fianchi
- Equilibrio e centro di gravità
- Le mani e i piedi possono essere armi
Parte seconda: esercizi per le tecniche fondamentali
- Tsuki (pugno): teoria e pratica
- Uchi (percossa): teoria e pratica
- Keri (calcio): teoria e pratica
- Uke (parata): teoria e pratica
Parte terza: applicazione delle tecniche fondamentali
- Difesa e contrattacco contro attacchi alti (jodan)
- Difesa e contrattacco contro attacchi al tronco (chudan)
- Difesa e contrattacco contro attacchi bassi (gedan)
Parte quarta: completamento delle tecniche fondamentali
- Allenamento di base
- Esercizi di ginnastica preparatoria
Appendici
Glossario
La Luna Nera – Gli Influssi di Venere e della Luna Nera sull’Amore e sul Desiderio Sessuale
Titolo originale: La Lune Noire et les Destins de Vénus
Autore/i: Granger Philippe
Editore: Armenia Editore
introduzione di Paule Houdaille, traduzione di Enzo Acampora.
pp. 256, illustrazioni b/n, Milano
La Luna nera, considerata come simbolo, si ricollega al campo psicoanalitico del desiderio. Essa è al centro di una ricerca che Granger ha cercato pazientemente di circoscrivere. Segni, case e aspetti consentono all’autore di capire in quale modo la Luna nera può influenzare il desiderio nell’ambito dei rapporti d’amore, determinando carenze affettive o suscitando, al contrario, una forte passione.
Granger ha dato vita a un’opera eccellente per chiarezza espositiva, impeccabile nell’organizzazione della delicata materia trattata, illustrata da 24 temi oroscopici di personaggi famosissimi che costituiscono materiale di grande utilità didattica; un’opera che è una nuova tappa nella divulgazione delle ricerche dell’autore.
Psicologo, psicoanalista e docente di psicologia presso l’università di Nanterre, Philippe Granger ha tenuto numerosi seminari fra il 1986 e il 1990; questo libro ne è il risultato.
I Colori dello Spirito – Capolavori dell’Arte Cristiana tra il XIV e il XVII Secolo
Autore/i: Papa Rodolfo
Editore: Edizioni Paoline
introduzione dell’autore.
pp. 224, riccamente illustrato a colori, Milano
Il volume presenta un commento artistico-spirituale a 26 capolavori della pittura sacra occidentale tra il XIV e il XVII secolo. I dipinti, nel loro susseguirsi, “narrano” la vita di Gesù e sono ordinati secondo il calendario liturgico. I capitoli di questo libro traggono origine dagli articoli che l’Autore, R. Papa, ha scritto dal 1999 al 2004 per la rubrica iconologica della rivista La Vita in Cristo e nella Chiesa, delle suore Pie Discepole del Divin Maestro. I testi qui proposti sono stati completamente rivisti, ampliati, aggiornati, corredati di note. Il risultato si può interpretare sia come strumento di lettura di alcuni dei dipinti più famosi della storia dell’arte cristiana, sia come occasione di meditazione spirituale attraverso l’arte. Questi i pittori presi in considerazione: Francisco de Zurbaran, Piero della Francesca, Robert Campin, Lorenzo Lotto, Leonardo da Vinci, Caravaggio, Parmigianino, Bramantino, Giovanni Bellini, Tiziano, Andrea Mantegna, Giotto, Masaccio, Francesco di Giorgio. Il volume presenta un’ampia Introduzione sul modo corretto di collocarsi di fronte a un dipinto di arte sacra e sugli strumenti in possesso dello storico per comprenderne il significato. Utile per un regalo, in occasione del Natale o per coloro che amano l’arte.
La Notte delle Balene e Altre Avventure di Pipistrelli, Coccodrilli e Pinguini
Titolo originale: The Moon by Whale Light
Autore/i: Ackerman Diane
Editore: Edizioni Frassinelli
introduzione dell’autrice, traduzione di Gaspare Bona.
pp. XVIII-268, Milano
Prosa poetica e precisione scientifica si compenetrano in questo libro per cogliere e raccontare, in una serie di descrizioni affascinanti, vita e comportamento di animali che il nostro immaginario ha confinato, immeritatamente, nell’ambito del mostruoso e del ridicolo. I pipistrelli, per esempio, sono degli incompresi: ricettacolo delle nostre paure notturne e ispiratori di miti tenebrosi, per secoli sono stati temuti e le loro colonie fatte oggetto di persecuzioni e di sterminio; anche oggi la maggior parte di noi se ne fa un’idea sbagliata attraverso un’iconografia raccapricciante che li ritrae con le ali spalancate, le grinfie adunche, i denti digrignati, senza sapere che si tratta, per lo più, di foto scattate a esemplari agonizzanti e resi aggressivi dallo stress e dal terrore. In realtà sono creature tenere e affettuose – sia verso la prole sia verso gli umani loro amici – , altruiste nei confronti dei compagni, oltre che preziosissime dal punto di vista ecologico. Lo stesso si dica per i coccodrilli e gli alligatori, le balene, i pinguini, ai quali sono dedicate le altre tre sezioni del volume. Appassionata e amante dell’avventura, l’autrice evita il più possibile il freddo resoconto sull’animale in cattività e ci offre entusiasmanti reportage dai quattro angoli del globo, dove condivide spericolatamente vita ed esperienze di scienziati, zoologi, osservatori e studiosi «sul campo» spesso con mezzi precari e di fortuna. Dalle grotte del Texas agli acquitrini della Florida, dalle coste della Patagonia ai ghiacci dell’Antartide, una visione inedita del mondo animale, un meraviglioso affresco dell’ambiente naturale, un omaggio all’impegno di chi li difende e li protegge reso con uno stile immediato, di grande vigore e bellezza.
Diane Ackerman, nata nell’Illinois, si è laureata presso la Cornell University. Autrice di dodici libri, è altresì una naturalista appassionata e meticolosa. Poetessa e saggista, è stata insignita di importanti premi e riconoscimenti in entrambi i campi. Ha insegnato in numerose università americane; scrive per il New Yorker, il National Geographic e altre riviste. Risiede a New York. Per Frassinelli ha già pubblicato Storia naturale dei sensi.