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Libri dalla categoria Fede

La Strana Morte del dr. Narducci

La Strana Morte del dr. Narducci

Il rebus dei due cadaveri e il “mostro” di Firenze

Autore/i: Cardinalini Luca; Licciardi Pietro

Editore: DeriveApprodi

prima edizione, prologo degli autori, collana: Cronache n° 1.

pp. 144, Roma

Quando è morto il dottor Francesco Narducci? E, soprattutto, come è morto: annegato o strangolato? C’è stato o no uno scambio di cadaveri? Se si: di chi era il corpo ripescato al lago Trasimeno e dove è finito? E cosa collega la triste vicenda del medico di Perugia alle inchieste sui delitti del “mostro” di Firenze?

All’inizio sono strani silenzi, mugolii, rumori indecifrabili in sottofondo. Devono solo farti capire che loro ci sono, che tu devi stare in guardia, temere qualcosa.
L’utenza appartiene a una signora di Foligno, un’estetista, alla quale giorni prima hanno cercato di rapire il figlio. Chi chiama si definisce affiliato a una setta satanica. Sono voci alterate e travisate, quelle di un uomo e di una donna, che l’estetista decide di registrare dotandosi di un sistema artigianale quanto efficace. Una notte la voce maschile le ricorda minacciosa che i patti vanno rispettati, che non conviene a nessuno cercare di fare i furbi. Un altro giorno è la voce femminile a invitarla a “provvedere quanto prima”, se vuole evitare guai. Ogni squillo del telefono oramai le provoca un sobbalzo. La vogliono davvero spaventare e ci riescono molto di più quando le minacce non la riguardano personalmente, ma toccano suo figlio: “Sarà sacrificato sulle colline del Mugello…farà la fine di Pacciani”. Che c’entra Pacciani? Il contadino che aveva visto in televisione e sui giornali accusato di essere il “mostro” di Firenze?
Fino a che, un giorno, viene minacciata con queste parole: “Verrai uccisa e seppellita come l’amico di Pacciani, quello del lago Trasimeno… come i traditori di Firenze e il Grande dottore”.
Ancora troppo vago. Ma le generalità del “grande dottore” sono esplicitate qualche secondo dopo: “Il dottore, il grande dottor Narducci… la tua vagina sarà spaccata come le vittime di Firenze e dei traditori Pacciani e Narducci, che tradirono il nome di Satana”.
Nell’ultima pagina della trascrizione, l’agente di polizia che la redige scrive: “Il grande professore Narducci, che è finito nel lago strangolato”.

Luca Cardinalini è nato a Marsciano (PG). Nel 2006, per le nostre edizioni, ha pubblicato il volume STTL. Che la terra ti sia lieve. Lavora alla RAI come giornalista.

Pietro Licciardi è nato a Pisa nel 1960 ma ha vissuto a Livorno per oltre trent’anni. Qui ha iniziato la sua carriera collaborando con la redazione locale de “La Nazione”. Nel 1988 è passato a “Il Telegrafo”, dove ha svolto il praticantato. Ha collaborato con la RAI e dal 1993 lavora a Roma. È coautore del libro Gli “Affari Riservati” del mostro di Firenze, (Roma 2002).

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Prologo

1. Misteri perugini

  • Francesco Narducci, chi era?
  • Una gita sul lago
  • Le ricerche
  • Un corpo riaffiora. È Narducci?
  • Niente autopsia
  • Scambio di cadavere?
  • Qualcosa non quadra
  • Indagini segrete
  • Sulle tracce del mostro
  • Vox populi
  • La riesumazione
  • “Si prepari a combattere”
  • Una morte…anticipata
  • Firenze indaga
  • Il muro si sgretola

2. Il “mostro”, i “mostri”

  • 1968-1985: la scia di sangue
  • La pista sarda
  • Pietro Pacciani e i “compagni di merende”
  • Pacciani e il misterioso medico
  • La pista esoterica
  • I morti ammazzati e quelli “suicidati”

3. Verso la conclusione?

  • Io so che tu sai…
  • L’indagine si allarga
  • Guerra tra procure
  • Epilogo

Gli omicidi
Le fonti
I personaggi

Pistis Sophia

Pistis Sophia

Autore/i: Anonimo

Editore: Adelphi Edizioni

prima edizione, a cura di Luigi Moraldi, con un saggio di Renato Jacumin, Biblioteca Adelphi 380, in copertina: Uccelli circondati da piante delle vita. Particolare del mosaico pavimentale della Basilica di Aquileia (aula Nord, terza campata).

pp. 336, Milano

Pur non appartenendo alla cosiddetta Biblioteca di Nag-Hammadi, vastissimo e celebre corpus di manoscritti trovati nel 1946, la Pistis Sophia è uno dei testi fondamentali del pensiero gnostico. Anch’essa di area egizia, scritta nel II secolo, l’opera dispiega infatti un sistema cosmogonico e cosmologico che ha pochi eguali per forza visionaria e complessità teologica. All’apice di questo universo vi è il dio «ineffabile, infinito, inaccessibile» dal quale emana ogni cosa. Sotto di lui si aprono le tre regioni intermedie: quella del «tesoro della luce», celato dietro tre porte vegliate da nove custodi; quella «di destra», con sei grandi principi incaricati di estrarre la luce dagli eoni delle regioni sottostanti e ricondurla al «tesoro»; e quella «di mezzo», dove la vergine luce giudica le anime degne di risalita e quelle condannate all’eterno tormento. Ancor più in basso, ecco appunto  «il mondo degli eoni», il nostro mondo dove si consuma il drammatico scontro tra la materia e la luce, a sua volte comprendente la regione «di sinistra» (con gli arconti), quella «degli uomini» e il caos.
Episodio centrale e precipitato simbolico di questa dimensione tragica dell’Essere è proprio il destino di Pistis Sophia. Collocata nel penultimo gradino del sistema – nel dodicesimo eone – Sophia è desiderosa di tornare nella luce del Padre. Ma nella sua ingenuità commette l’errore di confondere tale luce suprema con quella dell’arconte più malvagio, l’Arrogante, e così viene da questi trascinata nel tredicesimo e ultimo eone, il punto infimo dell’universo. Per riscattarsi dovrà seguire, come tutti gli uomini, il Cristo, che solo può risvegliare chi è caduto sotto il potere degli arconti, decisi a far dimenticare a ogni creatura la sua origine divina.
Gesù rispose a Maria: «Interroga su ciò che vuoi. Io ti risponderò apertamente e manifesterò senza parabole; su tutto ciò che interroghi, risponderò con chiarezza e sicurezza. Voglio rendervi perfetti in tutte le forze e in tutte le pienezze, dall’interno degli interni all’esterno degli esterni, dall’ineffabile all’oscurità più densa, affinché siate denominati “le pienezze, perfetti in ogni conoscenza”».

Curata da uno dei più autorevoli studiosi dello gnosticismo, Luigi Moraldi – cui si devono anche I Vangeli gnostici (Adelphi, 1984) e Le Apocalissi gnostiche (Adelphi, 1987) -, questa edizione è fra l’altro arricchita da un saggio di Renato Jacumin che illustra l’influsso esercitato dalla Gnosi, e in particolare da Pistis Sophia, sui mosaici dell’aula nord della Basilica di Aquileia.

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Introduzione di Luigi Moraldi

AVVERTENZA
NOTA BIBLIOGRAFICA

PISTIS SOPHIA

LIBRO I

Gesù risorto e i discepoli. Prime rivelazioni: capitoli 1-28

Il mito della Pistis Sophia: la caduta, la penitenza, la liberazione dal caos: capitoli
29-62

LIBRO II

Diverse fasi del trasferimento della Pistis Sophia nel XIII eone: capitoli 63-82

Ultime oppressioni di Pistis Sophia prima del suo trasferimento nel XIII eone: capitoli
75-82

Gesù risponde alle domande dei discepoli: capitoli 83-101

PARTE DEI LIBRI DEL SALVATORE
LIBRO III

Interrogazioni dei discepoli e risposte di Gesù: capitoli 102-135

LIBRO IV

Note al testo
Appendice

Logica – Una Guida alla Logica Simbolica Pensata e Scritta Veramente per Tutti

Logica – Una Guida alla Logica Simbolica Pensata e Scritta Veramente per Tutti

Titolo originale: «Logic»

Autore/i: Hodges Wilfrid

Editore: Garzanti Editore

prima edizione, presentazione di Corrado Mangione, ringraziamenti e introduzione dell’autore, avvertenza e traduzione dall’inglese di Gabriele Usberti.

pp. 384, nn. illustrazioni e schemi b/n, Milano

Esistono già ottimi manuali introduttivi alla logica, ma tutti, anche i più elementari, presuppongono nozioni matematiche, o almeno una mentalità matematica. Hodges parte invece dall’analisi logica del linguaggio quotidiano e inizia gradualmente il lettore all’arte sottile della traduzione di enunciati italiani in formule simboliche.
La tecnica dei tableaux, che permette di visualizzare la struttura degli enunciati, fornisce il criterio per stabilire se un insieme di enunciati e consistente e se un’argomentazione è valida e introduce agevolmente a connettivi e quantificatori.
Il passo successivo è la formalizzazione, che costituisce il decisivo progresso compiuto dalla logica del Novecento rispetto a quella tradizionale in quanto consente di concepire la logica come una teoria matematica e di indagarne le proprietà astratte. In questo contesto vengono trattati i due calcoli logici fondamentali, quello preposizionale e quello predicativo, e ne vengono illustrate alcune caratteristiche metamatematiche.
infine l’autore considera la possibilità di estendere l’analisi logica a nozioni come quelle di probabilità, necessità, credenza ecc., lasciando intravedere il potenziale di chiarificazione filosofica che gli strumenti logici sono in grado di offrire.
Conclude l’edizione italiana un’appendice (ancora inedita in inglese) sui fondamenti logici del PROLOG, uno dei più recenti e sofisticati linguaggi di programmazione: si sottolinea così la centralità della logica anche perla comprensione dell’informatica.
Strumento prezioso per insegnanti di matematica e di italiano, oltre che naturalmente di filosofia, il libro di Hodges è utilissimo a tutti: da studiare con accanto carta e penna (vi sono anche numerosi esercizi, con relative soluzioni) o da leggere per immergersi in un’esperienza intellettuale vivace e insieme ricca di implicazioni.

Wilfrid Hodges (1941), laureato a Oxford in Litterae humaniores e teologia, e libero docente di logica. Junior Professor al Dipartimento di filosofia dell’Università della California nei 1987 e nei 1968, insegna attualmente filosofia e matematica al Bedford College dell’Università di Londra. È collaboratore del «Journal ci Symbolic Logic» e di «Fondamenta Mathematicae» e membro del comitato editoriale del «Journal of Philosopical Logic».

Corrado Mangione (Bagnara Calabra, 1930), laureato in matematica, è ordinario di logica al Dipartimento di filosofia dell’Università di Milano. Oltre a molti articoli scientifici ha scritto Elementi di logica matematica (Boringhieri, 1964) e ha collaborato alla garzantiana Storia del pensiero filosofico scientifico.

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Presentazione di Corrado Mangione

RINGRAZIAMENTI
AVVERTENZA DEL TRADUTTORE
INTRODUZIONE

CONSISTENZA
1. Insiemi consistenti di credenze

ESPRESSIONE DI CREDENZE MEDIANTE ENUNCIATI
2. Credenze e parole
3. Enunciati dichiarativi
4. Ambiguità

QUANDO È VERO UN ENUNCIATO?
5. Verità e riferimenti
6. Casi dubbi e situazioni bizzarre
7. Affermazioni fuorvianti
8. Situazioni possibili e significati

TEST DI CONSISTENZA E VALIDITÀ
9. Insiemi consistenti di enunciati brevi
10. La tecnica dei tableaux
11. Argomentazioni

COME SONO COSTRUITI GLI ENUNCIATI COMPLESSI?
12. Classi sintagmatiche
13. Indicatori sintagmatici
14. Ambito
15. Grammatiche non contestuali

ANALISI LOGICA
16. Funtori enunciativi e vero-funtori
17. Alcuni vero-funtori fondamentali
18. Problemi particolari connessi con «→» e «∧»
19. Analisi di enunciati complessi

TABLEAUX ENUNCIATIVI
20. Tableaux enunciativi
21. Interpretazioni

IL CALCOLO PROPOSIZIONALE
22. Un linguaggio formale
23. Tavole di verità
24. Proprietà della relazione di conseguenza semantica
25. Tableaux formali

DESIGNATORI E IDENTITÀ
26. Designatori e predicati
27. Occorrenze puramente referenziali
28. Due scelte sul riferimento
29. Identità

RELAZIONI
30. Soddisfacimento
31. Relazioni binarie
32. Stesso, almeno e più
33. Relazioni di equivalenza

QUANTIFICATORI
34. Quantificazione
35. Tutti e qualche
36. Regole dei quantificatori

LOGICA PREDICATIVA
37. Ambito logico
38. Analisi che utilizzano l’identità
39. Interpretazioni predicative
40. Tableaux predicativi
41. Ritorno alla formalizzazione

ORIZZONTI DELLA LOGICA
42. Verosimiglianza
43. Intensione
44. La ricerca dell’ingrediente X

APPENDICE: PENSARE CON UNA MACCHINA
45. Macchine che fanno liste
46. Problemi espressi in forma computabile
47. Ragionamento dall’alto in basso

RISPOSTE AGLI ESERCIZI
REGOLE DEI TABLEAUX
DOMINI VUOTI
NOTA SULLA NOTAZIONE
NOTE
LETTURE CONSIGLIATE
INDICE ANALITICO

Le Immagini di Gesù nel Cristianesimo delle Origini

Le Immagini di Gesù nel Cristianesimo delle Origini

Titolo originale: El diagrama del Primer Evangelio y las imágenes de Jesús en el cristianismo primitivo

Autore/i: de Liaño Ignacio Gómez

Editore: Bruno Mondadori Editori

prologo dell’autore, traduzione dallo spagnolo di Claudia Marseguerra.

pp. VII-180, Milano

“Il movimento cristiano fu in larga misura il frutto della spiritualità coltivata nelle prime comunità, una spiritualità carismatica, che si dispiega in tutta la sua pienezza nella comunità madre di Gerusalemme quando, durante la festa di Pentecoste. discende lo Spirito Santo sotto forma di lingue di fuoco: in quella di Damasco, in cui Saulo riceve il messaggio cristiano sotto forma di rivelazione divina; in quella di Antiochia, in cui si formerà questo stesso apostolo e da cui proviene il protomartire Stefano, e in altre comunità della Chiesa nascente in cui l’effusione dello Spirito assumeva a volte forme cosi incontrollate che, nei momenti di parossismo, i suoi membri sembravano in preda alla follia.”

Quello del cristianesimo delle origini è un tema arduo e suggestivo. Con il suo nuovo libro, Gomez de Liano intende tracciare un cammino, aprire la via a inediti sviluppi interpretativi, gettando nuova luce su alcuni degli aspetti più controversi e interessanti della cultura cristiana primitiva: la natura polimorfa di Gesù, la difficile affermazione dell’identità cristiana a confronto con la cultura giudaica e pagana e la complessa struttura geometrica che regge il Primo vangelo, quello di Matteo, che rivela impressionanti analogie con i diagrammi di derivazione gnostica e con quelli della tradizione retorica dell’epoca.

Ignacio Gómez de Liaño
insegna Estetica presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Complutense di Madrid. E autore di numerosi libri, tra cui: El círculo de la Sabiduría (Siruela, Madrid 1998); Musapol (Seix-Barral, Barcelona 1999) Filósofos griegos, videntes judíos (Siruela, Madrid 2000); Iluminaciones filosóficas (Siruela, Madrid 2001); El camino de Dalí. Diario personal, 1978-1989 (Siruela, Madrid 2004); Breviario de filosofía práctica (Siruela, Madrid 2005). Tra le sue opere tradotte in italiano ricordiamo Sul fondamento (Bruno Mondadori, Milano 2003).

Dal prologo:
« Poco prima di terminare El círculo de la Sabiduría (Il circolo della Sapienza), ho deciso di non includere alcuni studi nati come parte delle ricerche che avevano dato origine all’opera. Sono appunto questi saggi, dedicati ad alcuni aspetti del cristianesimo delle origini, a essere pubblicati oggi.
Nel primo, “L’identità polimorfa di Gesù”, analizzo le immagini che di Gesù si formarono le comunità cristiane più antiche e la loro concezione di Spirito, alla cui azione attribuivano l’origine di quelle immagini. La varietà delle visioni si riflette negli scritti del Nuovo Testamento, fu utilizzata dai pagani nelle loro invettive contro il cristianesimo e permette di comprendere le speculazioni cristologiche, così eterogenee, sviluppate dagli gnostici nel corso del II secolo.
Il secondo studio, “Il ghetto cristiano”, affronta la complessa situazione in cui si trovavano i cristiani nel primo secolo della loro esistenza, in relazione sia ai giudei sia ai pagani. Per quanto abbia lasciato il saggio così com’era in origine, ancora sotto forma di appunti, non ho voluto ometterlo perché sviluppa alcuni argomenti che sono semplicemente suggeriti nello studio precedente.
Il terzo, “Il diagramma del Primo vangelo”, è incentrato su una questione che, se all’apparenza sembra meno significativa, è in realtà di importanza fondamentale: la forma compositiva del vangelo di Matteo, che ha l’onore di figurare come il primo dei quattro vangeli canonici e di tutti gli scritti del Nuovo Testamento. Fin dai tempi di Papia, all’inizio del II secolo, ha sempre richiamato l’attenzione la forma così ordinata, e così strana per i nostri usi letterari, della sua composizione. Questo aspetto del vangelo mi interessa perché, a quanto si deduce dalla sua analisi testuale, il suo autore lo ha strutturato secondo le regole di uno schema geometrico. Si tratta di uno schema analogo a quelli insegnati dall’arte classica della memoria e ai diagrammi utilizzati nelle scuole gnostiche del II secolo per illustrare la propria dottrina, tema che ho affrontato per esteso nel primo volume del Círculo de la Sabiduría. »

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Indice
Prologo

L’identità polimorfa di Gesù

  • Origene e Celso
  • L’identità di Gesù nelle Lettere di san Paolo e negli Atti degli Apostoli
  • L’identità di Gesù nei vangeli
  • L’azione dello Spirito e il polimorfismo del potere visionario
  • Autopteia ed epopteia
  • Conclusione
  • Il ghetto cristiano

Il diagramma del Primo vangelo

  • L’iter lucanum della memoria
  • La geometria testuale del vangelo di Matteo
  • Tecniche redazionali
  • Il diagramma chiastico in cinque parti
  • Il Matteo aramaico e il Matteo greco
  • Il diagramma di Matteo e i diagrammi gnostici

Fonti antiche
Indice dei nomi

Avvicinamenti – Droghe ed Ebbrezza

Avvicinamenti – Droghe ed Ebbrezza

Titolo originale: Annäherungen. Drogen und Rausch

Autore/i: Jünger Ernst

Editore: Ugo Guanda Editore

traduzione di Chiara Sandrin e Ugo Ugazio, in copertina René Magritte «L’importanza delle meraviglie» 1927, olio su tela.

pp. 416, Parma

Nel 1969 Ernst Jünger scrive un lungo saggio intorno al tema dell’ebbrezza, tracciando nel contempo il bilancio delle proprie multiformi esperienze con alcol e droga. Si tratta della ripresa di un lavoro dedicato l’anno prima a Mircea Eliade, ma la trattazione ben presto si dilata per accogliere nuove suggestioni. Nasce così Avvicinamenti, sorta di fenomenologia degli stati alterati di coscienza in cui l’autore rievoca le imprese giovanili con la birra, l’etere, il cloroformio, l’hashish e la cocaina, per poi giungere alla fase più matura dell’indagine, segnata dall’avvento dell’LSD e dalla conseguente sperimentazione di arrischiati «furti prometeici» in compagnia di Albert Hofmann, lo scopritore della dietilamide dell’acido lisergico. Sono pagine lucide, di grande forza icastica, che fondono il racconto autobiografico in un dialogo a più voci con i giganti del pensiero – Nietzsche su tutti – e con gli scrittori più avvezzi alle situazioni estreme: Baudelaire, De Quincey, Dostoevskij, Maupassant, Poe. Con loro, e con altri scrutatori dell’abisso, Jünger rende omaggio alla vita avventurosa, ben sapendo che nell’ebbrezza «porzioni di tempo vengono anticipate, amministrate in modo diverso, prese in prestito; e questo prestito va restituito».

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INGRESSO

  • Crani e barriere
  • Droghe ed ebbrezza
  • La pianta come potenza autonoma
  • L’ebbrezza: origine e peregrinazione
  • Piste di esplorazione
  • Luce oltre il muro

EUROPA

  • Dosaggi
  • Primi spiragli
  • Birra e vino
  • Libri e città
  • La Grande Babilonia
  • Ali bruciate
  • Birra e vino II
  • Sul grobianesimo
  • Sulle tracce di Maupassant
  • Narcosi
  • Notti bianche

ORIENTE

  • Oppio
  • Note aggiuntive sull’oppio
  • Carpa alla polacca
  • Disporre e giudicare
  • Sull’hashish

PASSAGGI

  • Le nozze di Figaro
  • Il caso Wagner
  • Modelli ottici
  • L’iniziativa surrealista

MESSICO

  • Pupille dilatate
  • Surrogati
  • Giardini cinesi
  • Psiconauti
  • Ritorno a Godenholm
  • Un simposio sui funghi
  • Ancora LSD
  • Peyotl
  • Materia raffinata
  • Scetticismo a volontà

APPENDICI AD AVVICINAMENTI

  • Cane e gatto
  • Il gioco d’azzardo
  • Potenza e patrimonio. Scambio e capitale
  • I prussiani e la guerra
  • Libri e lettori
  • Malattia e tratto demonico. Appunti sulla disavventura di Walter

La Particella di Dio – Se l’Universo è la Domanda, Qual’è la Risposta?

La Particella di Dio – Se l’Universo è la Domanda, Qual’è la Risposta?

Titolo originale: The God Particle

Autore/i: Lederman Leon; Teresi Dick

Editore: Edizione CDE

traduzione di Alberto Artosi e Marcello D’Agostino.

pp. 474, Milano

Nel V secolo a. C., Democrito di Abdera ipotizzò che la materia sia costituita da particelle invisibili e indivisibili, alle quali attribuì il nome di «atomi». Partendo da tale intuizione, il premio Nobel per la Fisica Leon Lederman, in un’epoca in cui dagli ambienti scientifici quasi ogni giorno giunge l’annuncio di scoperte riguardo alla struttura della materia, ripercorre l’affascinante storia di ricerche, esperimenti e studi svolti dall’uomo per rispondere all’antichissima e ardua domanda: «Di che cosa è fatto il mondo?». Secolo dopo secolo, egli ci permette di cogliere lo sforzo comune dell’umanità nel tentativo di individuare e descrivere l’atomo teorizzato da Democrito, uno sforzo coronato da successi sempre parziali, provvisori, inevitabilmente limitati, a fronte dei continui progressi scientifici e tecnologici. Galileo, Newton, Faraday, Rutherford, Einstein sono soltanto alcuni dei numerosi protagonisti di tale appassionante avventura, presentati come veri e propri detective alla ricerca di indizi che svelino il segreto ultimo dell’Universo. Illustrando ogni tappa di questo viaggio in una prosa chiara e accattivante, non di rado venata da un originale umorismo, Lederman ci conduce fino all’ultimo cinquantennio, in cui lo studio del mondo subatomico ha conosciuto uno sviluppo straordinario grazie alla creazione della più complessa apparecchiatura sperimentale mai realizzata: l’acceleratore di particelle. L’autore ce ne spiega il funzionamento in modo estremamente semplice, con la metafora di un affilatissimo coltello che seziona la materia fino a separarne gli elementi costitutivi (leptoni, mesoni, quark ecc.). E, infine, immagina la possibilità di metterne a punto un nuovo, potentissimo modello in grado di fornirci la risposta definitiva sull’argomento, di farci scoprire appunto La particella di Dio.

Leon Lederman, premio Nobel per la Fisica 1988, insegna all’Illinois Institute of Technology di Chicago.
È presidente dell’American Association for the Advancement of Science.
Dal 1979 al 1989 ha diretto il Fermi National Accelerator Laboratory e progettato un particolare acceleratore di particelle, il Superconducting Super Collider, poi realizzato a Waxahachie (Texas). Ha pubblicato inoltre, nel 1989, in collaborazione con David Schramm, From Quarks to the Cosmos.

Dick Teresi, giornalista, 6 stato direttore della rivista «Omni».
Ha pubblicato, con Judith Hooper, The Three-Pound Universe (1986) e, con Jeff Hecht, Laser, A Supertool of the 1980s (1992).

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Dramatis personae

  • Il pallone invisibile
  • Il primo fisico delle particelle
  • Interludio A. Storia di due città
  • Alla ricerca dell’atomo: la meccanica
  • Ancora alla ricerca dell’atomo: chimici ed elettrologi
  • L’atomo nudo
  • Interludio B. I maestri Moo-Shu che danzano
  • Gli acceleratori: frantumano atomi, vero?
  • Interludio C. Come violammo la parità inuma weekend… e scoprimmo Dio
  • A-tomo!
  • La particella di Dio, finalmente
  • Spazio interno, spazio esterno e il tempo prima del tempo

Nota sulla storia e sulle fonti
Ringraziamenti
Indice analitico

Oggi, Domani e…

Oggi, Domani e…

Titolo originale: Today and Tomorrow and…

Autore/i: Asimov Isaac

Editore: Fanucci Editore

presentazione di Roberto Vacca, introduzione dell’autore, traduzione integrale di S. Fusco e A. Pollini.

pp. 352, Roma

Storia e divulgazione della scienza, futurologia, science fiction, in una delle più appassionanti opere dell’Asimov saggista.
I retroscena e gli aneddoti delle scoperte di ieri, i pericoli della tecnologia odierna, le prospettive di domani.
Riuscirà l’umanità a raggiungere l’anno 2000?
Cosa dovrà fare per salvarsi dall’autodistruzione e quello che succederà nel caso opposto.
Che cosa è la fantascienza.
Perché e come è in grado di predire il futuro.
Quale influsso potrà avere sulla cultura e sul pensiero contemporaneo.

Psicologia per l’Uomo Moderno

Psicologia per l’Uomo Moderno

Titolo originale: Psychologie, marxisme, matérialisme

Autore/i: Naville Pierre

Editore: Schwarz Editore

premessa di Cesare L. Musatti, prefazione e introduzione dell’autore, traduzione di Carlo Sautto.

pp. 320, Milano

L’uomo di oggi è continuamente a contatto con la Psicologia
Ora, la Psicologia è il suo stesso comportamento.
Ma come conoscerlo?
Freud ha visto nella sessualità l’origine dei conflitti umani;
Marx l’ha scoperta nei bisogni economici e sociali; Watson, dopo le scoperte di Pavlov, ha spiegato il comportamento umano come gioco di riflessi condizionati; Mac Dougall e Lewin hanno messo in primo piano il dinamismo della personalità con le sue leggi.
Tutte queste diverse teorie hanno un punto in comune: vogliono essere scientifiche.
In questo volume, Pierre Naville le esamina alla luce del socialismo moderno e delle critiche dei suoi avversari. Per Naville la concezione classica dell’uomo, visto come parte della società in cui vive, trova la sua prosecuzione il suo fine nella psicologia del comportamento.
La Psicologia per l’uomo moderno è stata pubblicata per la prima volta nel 1946; nell’edizione italiana include altri scritti composti tra il 1950 e il 1956, è una nuova prefazione. Nella Introduzione, redatta allo scope di illustrare questa nuova edizione, il Prof. Cesare L. Musatti, ordinario di Psicologia dell’Università di Milano, presenta al pubblico quest’opera vibrante di attualità che chiarisce il contenuto e i risultati di numerose polemiche.

L’Autore è un socialista, e anche uno scienziato.
Maitre de Recherches al Centre National de la Recherche Scientifique di Parigi, egli ha scritto numerose opere di psicologia e di sociologia.
Nato nel 1904, ha pubblicato nel 1942 La psychologie, science
du comporiement
, nel 1945 una Théorie de orientation professionelle, e, a cominciare dal 1952, parecchi studi sul lavoro e l’economia.
La vie de travail et ses problemes, Essai sur la qualification du travail, De l’aliénation a la jouissance. Naville ha svolto in Francia, dal 1956 al 1958, la prima inchiesta di portata internazionale su gli effetti sociali dell’Automazione.

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Premessa
Prefazione

Psicologia per l’uomo moderno

  • Introduzione
  • “Al di la del marxismo”
  • Causalità meccanica e causalità psichica
  • Psicologia moderna e materialismo dialettico
  • La psicanalisi
  • A proposito delle diverse “teorie della conoscenza”
  • Il materialismo dialettico
  • Il problema della coscienza nella biologia contemporanea
  • Oltre Bergson
  • Itinerario di Georges Politzer

L’intellettuale comunista

  • a proposito di Jean-Paul Sartre

La Strategia Nucleare

La Strategia Nucleare

Autore/i: Bacchetti Fausto

Editore: Edizioni di Comunità

scelta, avvertenza, ringraziamenti, introduzioni e traduzione dell’autore.

pp. 500, Milano

L’umanità è entrata nell’era nucleare da quando, dopo l’esperimento effettuato ad Alamogordo il 16 luglio 1945, il 6 e l’8 agosto furono sganciate a Hiroshima e Nagasaki due bombe da 20 chilotoni. La nuova scoperta si manifesto fin dal Principio nella forma della più spaventosa arma di distruzione; ma quello è stato appena l’inizio: nei due decenni successivi l’arma atomica ha ancora moltiplicato la sua potenza, fino a raggiungere possibilità cosi mostruose che uno del Maggiori studiosi di questa scienza nuova, il Kahn, ha chiamato «l’impensabile» ciò che essa potrebbe determinare nel destino umano.
Ma l’arma atomica non ha soltanto proiettato, Con una presenza perenne, la sua ombra minacciosa sulla coscienza dell’umanità; essa ha anche radicalmente trasformato la scena internazionale, i rapporti di potenza tra stati, la natura delle loro relazioni. In quale senso tali mutamenti si siano prodotti è tuttora materia di controversia, e di controversia accesa. Si è verificato il declassamento ad uno «status» semicoloniale delle potenze non atomiche in un mondo dominato dai supercolossi atomici, o la stessa terribilità di queste armi ha posto i due giganti nella condizione di non poterle usare ed ha quindi ridotte le loro possibilità di intervento e di pressione? E qual è ora il valore militare e politico delle forze atomiche meno potenti?
Questi non sono che i maggiori temi del «grande dibattito», in corso da anni sulle due rive dell’Atlantico e nel mondo comunista, a cui partecipano uomini di governo, scienziati, esperti di strategia, economisti d’ogni paese e tendenza. Nel nostro paese l’interesse per tali problemi, e per le conseguenze che ad essi sono fatalmente legate, è piuttosto recente e la conoscenza dei termini veri delle molte questioni che si intersecano e congiungono in quella più generale della presente realtà nucleare, poco meno che superficiale e generica. Per questo, dopo la pubblicazione del volume di L. Beaton e G. Maddox, «La diffusione delle armi nucleari», uscito qualche mese fa, ci è sembrato utile offrire al pubblico italiano un’antologia abbastanza ampia da poter comprendere tutte le maggiori tendenze e correnti di pensiero e raccogliere tutti gli scrittori più significativi, in modo da dare dello stato della questione un quadro il più possibile esatto e corretto, fornendo gli elementi essenziali per un giudizio. L’ampia materia è stata divisa dall’autore in sette parti, precedute ciascuna da un’ampia introduzione orientativa: la rivoluzione Causata dalle armi nucleari, la diffusione delle armi nucleari, il concetto di dissuasione e la sua evoluzione, la guerra limitata e i suoi problemi, il pensiero sovietico in materia di strategia nucleare, il problema del controllo, la difesa dell’Europa e la cooperazione atlantica.

Fausto Bacchetti, nato nel 1917, prima di entrare nella carriera diplomatica nel 1948, è stato segretario particolare dei ministri Carandini e Brosio dal 1944 al 1946, e successivamente segretario del ministro Sforza. In seguito ha prestato servizio in varie importanti sedi, tra cui la rappresentanza italiana presso il Consiglio atlantico. È membro associato dello Institute for Strategic Studies di Londra, ai cui congressi ha Partecipato. È autore di saggi e studi di carattere politico apparsi in vari periodici e collaboratore della International Encyclopedia of the social sciences.

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Avvertenza
Ringraziamenti
Introduzione

I. Gli effetti delle armi nucleari sulla politica internazionale
Bernard Brodie La strategia nell’era dei missili
Henry A. Kissinger Armi nucleari e politica estera
Roberto Guidi Le conseguenze politiche della bomba atomica

II. La diffusione delle armi atomiche
L. Beaton e G. Maddox La diffusione delle armi nucleari
R.E. Osgood La NATO, alleanza complicata
Albert Wohlstetter Partecipazione alle armi nucleari; la NATO e il paese N + 1

III. Il concetto di dissuasione e la sua evoluzione
W. Kaufmann Politica militare e sicurezza nazionale
M.D. Taylor La tromba dall’incerto suono
Herman Kahn Pensando l’impensabile

IV. La guerra limitata e i suoi problemi
H. A. Kissinger Armi nucleari e politica estera
H. A. Kissinger L’ora della scelta
B.H. Liddell Hart Dissuasione o difesa
Albert Wohlstetter Il delicato equilibrio del terrore

V. Il pensiero sovietico in materia di strategia nucleare
Raymond Aron Il grande dibattito
I. Glagolev e V. Lerionov Potenza della difesa sovietica e coesistenza pacifica
Contro la diffamazione e la falsificazione

VI. Il problema del controllo delle armi nucleari
R.E. Oscoop La NATO, alleanza complicata
M.W. Hoac Scelte di strategia nucleare e partecipazione europea alle forze nucleari
Comunicato del convegno di Nassau (21 dicembre 1962)

VII. La difesa dell’Europa e la cooperazione atlantica
Alastair Buchan e Philip Windsore Gli armamenti e la stabilita dell’assetto europeo
B.H. Lippell Hart Dissuasione o difesa
Pierre M. Gallois L’equilibrio della prudenza – Il destino dei «medi» e la sorte dei «grandi»
Raymond Aron Il grande dibattito
Robert McNamara La strategia degli Stati Uniti
M.W. Hoag Scelte di strategia nucleare e partecipazione europea alle forze nucleari
Bernard Brodie Qual è il costo di forze convenzionali in Europa?
Th. C. Schelling Le armi nucleari, la NATO e la nuova strategia
H. A. Kissinger Il dilemma nucleare della NATO

Appendice: INSTITUTE FOR STRATEGIC STUDIES Le forze dei due blocchi
Bibliografia

Donne del Risorgimento Italiano

Donne del Risorgimento Italiano

Autore/i: Pescanti Botti Renata

Editore: Casa Editrice Ceschina

pp. 436, nn. fotografie b/n f.t., Milano

Renata Pescanti Botti, che il mondo letterario conosce come una delle più profonde e squisite poetesse e scrittrici del nostro tempo, e la cui fama è stata consacrata dai maggiori premi Italiani, si presenta nuovamente al suo grande pubblico. Il senso più impetuoso della poesia e della prosa di Renata Pescanti Botti è quello della luce. C’è sempre un’ebrezza di luce nei suoi scritti, come nelle notti serene allo sfavillio di tante stelle. Questo suo nuovo libro: «Donne del Risorgimento Italiane», raccoglie i maggiori personaggi femminili della nostra storia risorgimentale. Sono profili sobri ma efficaci; scevri delle solite leggende romantiche ed apologetiche; le donne più famose e anche quelle meno conosciute sono opportunamente inquadrate, non solamente negli avvenimenti dell’epoca, ma anche nelle vicende culturali, sociali e politiche di quegli anni. La Pescanti Botti le fa rivivere nell’ambiente familiare in cui si formarono e vissero, in modo che ii loro aspetto sociale risulta nitido e completo in tutte le sue sfumature. Ecco perché questo libro si legge con particolare interesse. Alcune figure perdono forse del fascine oleografico, sotto del quale eravamo soliti contemplarle; in compenso acquista valore e considerazione il fatto storico ed è ciò che ai nostri tempi, particolarmente volti, in ogni campo, alla critica e alla realtà, più conta e più interessa. Queste figure, questi ritratti, tratteggiati con mano sicura, assumono un risalto speciale, che il lettore apprezzerò in tutta la sua pienezza, e apprezzerà lo stile sobrio ed incisivo, per cui ogni singolo capitolo colpisce la fantasia e rimane fisso nella mente nel cuore Un libro, insomma, da leggere con sincero interesse e da conservare nella propria biblioteca per poterlo rileggere è consultare in più d’una occasione.

Dal Testo:
«Queste immagini di donne che dedicarono pensiero, cuore, azione e anche vita alle fortune del nostro Paese nel periodo del Risorgimento appaiono rivissute e raffigurate nel clima romantico dell’ottocento da Renata Pascanti Botti, la scrittrice a cui Alfredo Galetti riconosceva una squisita sensibilità muliebre congiunta ad un senso virile della realtà.
Idea suscitatrice della raccolta di questi ritratti, fu la convinzione che la storiografia risorgimentale non abbia dato finora studi intesi a determinare con ogni possibile esattezza l’importanza complessiva dell’apporto arrecato da centinaia di donne, appartenenti ad ogni classe sociale, alle lotte per la con questa della libertà e dell’indipendenza.
Di una cinquantina di tali creature esemplari l’autrice ha scrutato l’anima e ha narrato le molteplici esperienze di vita con uno Stile chiaro e semplice, adatto alla finalità puramente divulgativa del testo. […]»

I Sette Peccati della Memoria

I Sette Peccati della Memoria

Come la mente dimentica e ricorda

Autore/i: Schacter Daniel L.

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prima edizione, introduzione dell’autore , traduzione di Cristiana Mennella, collana: Saggi.

pp. 316, illustrazioni b/n, Milano

Un appuntamento dimenticato, un oggetto introvabile finito chissà dove, un nome che sfugge durante una presentazione, un episodio solo pensato e invece confuso con un fatto avvenuto, qualcuno che ci saluta e che ci sembra di non aver mai visto prima: gli scherzi della memoria possono diventare un autentico tormento. Specialmente se non riusciamo a capirne la dinamica e non sappiamo come difenderci.
Daniel L. Schacher, studioso di psicobiologia mnestica, affronta in questo libro l’ostico e interessante tema dei vizi della memoria che, proprio come i sette peccati capitali, sono parte integrante della nostra esistenza. I primi tre sono peccati di omissione: la labilità legata al trascorrere del tempo, la distrazione che interferisce con la registrazione di un’informazione rendendola inaccessibile quando serve, il blocco nei confronti di una parola o di un nome che sappiamo di aver codificato. Gli altri sono peccati di commissione: l’errata attribuzione quando riconduciamo un ricordo al contesto sbagliato, la suggestionabilità quando subiamo l’intrusione di falsi ricordi e la distorsione quando riscriviamo il passato basandoci sulle convinzioni presenti. Il settimo, la persistenza, riguarda la rievocazione ossessiva di episodi che, per quanto vogliamo, non riusciamo a dimenticare. Malgrado i problemi che possono creare, spiega però l’autore, gli errori sono un effetto-limite delle proprietà adattive dell’uomo, le quali rappresentano di norma una risorsa indispensabile per la nostra sopravvivenza. Per illustrare questo tipo di disturbi, Schacter ricorre a casi famosi (Clinton-Lewinsky) o a episodi di vita quotidiana (“cercavo gli occhiali e li avevo sul naso”, “ce l’ho sulla punta della lingua”), o, ancora, a situazioni emerse nelle più moderne ricerche sperimentali. Per esempio, la distrazione che affligge una campionessa di memoria e la rende schiava dei Post-it o quella della violinista che posò uno Stradivari sul tettuccio dell’auto e mise in moto. Nella sua analisi, l’autore si avvale di studi condotti con le tecniche più avanzate, come le bioimmagini, che mostrano l’attività cerebrale durante la formazione e la reintegrazione dei ricordi. Le vicende e le scoperte scientifiche raccontate nei Sette peccati della memoria offrono una prospettiva nuova e affascinante sul nostro cervello e su quella che in generale consideriamo la nostra mente e fanno di questo libro un’opera innovativa che rassicurerà tutti, dai ventenni preoccupati di non essere al passo con la mole di impegni, ai figli del baby boom che interpretano ogni piccola distrazione  come avvisaglia del morbo di Alzheimer, agli anziani angosciati dl dilagare dell’oblio.

“Acuto e poetico della natura umana. Daniel L. Shacter ha realizzato una potente e originale sintesi degli studi in corso sulla memoria, e un’intensa evocazione del suo “fragile potere” in un’opera autorevole e godibile al tempo stesso.” (Oliver Sacks)

“In larga misura siamo ciò che ricordiamo. I sette peccati della memoria sono l’avvincente e stimolante esplorazione di un tema che ci affascina da sempre. Scritto da uno dei maggiori esperti mondiali, il libro raccoglie incredibili esempi tratti da giornali e dalla vita quotidiana e li spiega con una teoria originale ed elegante”. (Steven Pinker)

Daniel L. Schacter: Dirige il dipartimento di psicologia dell’università di Harvard. È autore di Alla ricerca della memoria (Einaudi 2001), che gli è valso il William James Book Award della American Psychological Association. Vive a Newton, Massachusetts.

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Introduzione
Una benedizione degli dei

I) Il peccato di labilità

II) Il peccato di distrazione

III) Il peccato di blocco

IV) Il peccato di errata attribuzione

V) Il peccato di suggestionabilità

VI) Il peccato di distorsione

VII) Il peccato di persistenza

VII) I sette peccati: vizi o virtù?

Note
Bibliografia
Ringraziamenti
Indice analitico

I Culti dei Dischi Volanti

I Culti dei Dischi Volanti

Autore/i: Rothstein Mikael

Editore: Editrice Elle Di Ci

prima edizione, prefazione dell’autore , traduzione dall’inglese di Stefano Salzani, Collana: Religioni e Movimenti diretta da Massimo Introvigne.

pp. 96, Torino

Esistono gli UFO? I «Fratelli dello Spazio» ci portano messaggi religiosi per una nuova spiritualità dei ventunesimo secolo?
Mikael Rothstein, che studia il fenomeno da molti anni, non prende posizione sui suoi aspetti strettamente scientifici, ma ricostruisce la storia sociale di una credenza, dal primo  avvistamento  di «dischi volanti» nel 1947 ai giorni nostri. Dopo avere esaminato casi famosi, come l’incidente di Roswell, Rothstein concentra la sua attenzione sulle vere e proprie religioni dei dischi volanti sorte intorno a «contattisti» come George Adamski o George King. Esamina quindi il ruolo degli UFO nel New Age e in alcuni nuovi movimenti religiosi (dalla Chiesa di Scientology agli Hare Krishna), e i racconti delle ormai migliaia di persone che affermano di essere state rapite dagli alieni. Al di là del dibattito tra credenti e scettici, gli UFO e i loro messaggi – conclude Rothstein – emergono come miti moderni, rappresentazioni
collettive di preoccupazioni e ansie largamente diffuse nella cultura popolare dei nostri giorni.

Mikael Rothstein, nato nel 1961, è assistente presso il Dipartimento di Storia delle Religioni all’Università di Copenaghen, in Danimarca, dove si è specializzato nello studio delle nuove religioni e delle religioni emergenti, ottenendo il Master ot Arts nel 1989 e il Ph.D. nel 1993. Le sue pubblicazioni in lingua inglese comprendono il libro Belief Transformations (Aarhus University Press 1996). È membro del RENNER (Network di Ricerca sulle Nuove Religioni) e redattore capo della rivista di storia delle religioni danese-norvegese Chaos. È sposato e ha due figli.

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Prefazione

1. – Origine e natura della mitologia UFO

1. Storie raccontate o cose viste?
2. Spiegazione di di due casi famosi

  • Il caso Arnold: una possibile spiegazione
  • Il caso Roswell: una spiegazione certa

3. Disseminazioni del mito UFO
4. Ufologia religiosa e ufologia secolare
5. Le religioni UFO: caratteristiche peculiari

  • Millenarismo
  • Le religioni UFO come cargo cult
  • Astro-archeologia

6. Un mito dei nostri tempi?

  • Gli UFO e le risposte sociali alla Guerra Fredda
  • Scienza e tecnologia
  • Folklore moderno?

2. – I contattisti: tra la gloria e il ridicolo

1. Le persone «contattate» dagli UFO
2. La Teosofia come ispirazione
3. I contattisti come categoria sociologica
4. George Adamski, il primo contattista

  • Le rivendicazioni di Adamski come mito di origine

5. George King e la Aetherius Society

  • La salvezza del Pianeta: visioni millenaristiche
  • Il mito di Maldek

6. I contattisti, una risposta alle paure della Guerra Fredda
7. Reazioni ai racconti dei contattisti

3. – L’ufologia New Age: la spiritualizzazione degli UFO

1. Una nota sul «movimento» New Age
2. L’ufologia New Age
3. Il *channeling*
4. La «Gente delle Stelle»

4. – Cenni su nozioni ufologiche in altre religioni

1. Scientology: dalla fantascienza alla mitologia
2. ISKCON: la rivalutazione della mitologia tradizionale
3. Cristianesimo, ermeneutica ufologica e demonologia
4. The Family: UFO, angeli ed escatologia

5. – Una nota sui «rapimenti alieni»

1. Caratteristiche di base dell’esperienza del rapimento
2. Racconti di rapimento e religione
3. «Rapimento alieno» e iniziazione
4. Sottomessi alla fantasia o semplici temperamenti religiosi?

Nota bibliografica

La Scintilla del Risveglio – Lo Zen e l’Arte del Potere

La Scintilla del Risveglio – Lo Zen e l’Arte del Potere

Titolo originale: The Art of Power

Autore/i: Thich Nhat Hanh

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prima edizione Oscar spiritualità, prefazione di Pritam Singh, introduzione dell’autore, traduzione di Diana Petech.

pp. 206, Milano

Nel corso dei secoli sono stati scritti innumerevoli testi sul potere, su come conquistarlo, utilizzarlo e conservarlo. Completamente nuovo è l’approccio di Thich Nhat Hanh, un vero rivoluzionario della pace impegnato a dire la verità a chi detiene il potere come a chi si crede fondamentalmente impotente. In questo libro l’autore spiega che chiunque agisca in modo consapevole e altruista è intrinsecamente dotato di potere, anche se crede di averne poco. Poggiandosi sulla millenaria dottrina buddhista, ricorda al lettore che tutti al nocciolo del proprio essere hanno un profondo intento di amore e di bontà; e ci sospinge a fare ritorno a quella sorgente primigenia, perché qualsiasi forma di potere non ha significato se non dà gioia, pace e felicità. Ma soprattutto, indicando la via per sottrarsi alla natura corrosiva del potere di Stato, ci mostra che ogni persona ha in sé fin dalla nascita la capacità di essere libera dalla paura, dall’illusione e dalla tirannia, che provengano dall’esterno o dalla propria angoscia mentale.

Thich Nhat Hanh, monaco buddhista e attivista pacifista, nato in Vietnam nel 1926, è stato perseguitato ed esiliato per trent’anni. Attualmente vive in Francia, a Plum Village, a capo di una comunità di monaci e laici, dove insegna l’arte della consapevolezza”. Oltre ad aver scritto circa cento libri di poesia, di narrativa e di filosofia, nel 1967 fu candidato da Martin Luther King jr per il premio Nobel per la pace.

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Prefazione di Pritam Singh

LA SCINTILLA DEL RISVEGLIO
Introduzione

  1. Il vero potere
  2. La gestione abile del potere
  3. L’arte della consapevolezza
  4. Ottenere quel che vogliamo realmente
  5. Il segreto della felicita
  6. Amore senza limiti
  7. La presenza mentale a casa e al lavoro
  8. Prendersi cura della vita privata
  9. La scintilla di un risveglio collettivo


Appendice A

Meditazioni per coltivare il potere

Appendice B
Lavoro e piacere: l’esempio di Patagonia

Cenni biografici

Le Strofe del Sāṃkhya (Sāṃhkyakārikā) – Con il Commento di Gauḍapāda

Le Strofe del Sāṃkhya (Sāṃhkyakārikā) – Con il Commento di Gauḍapāda

Il testo più antico dei maestri indiani sulla «meditazione»

Autore/i: Īśvarakṛṣṇa

Editore: Bollati Boringhieri Editore

introduzione di Raniero Gnoli, traduzione di Corrado Pensa.

pp. 144, Torino

“Come la danzatrice smette di danzare dopo essersi mostrata al pubblico, così la natura cessa la sua attività essendosi manifestata all’anima”

“Ottenuta la perfetta conoscenza, la virtù e le altre forme divengono improduttive, tuttavia per effetto degli impulsi carmici il corpo permane ancora, così come accade col movimento della ruota.”

Heliopolis

Heliopolis

Romanzo

Autore/i: Jünger Ernst

Editore: Ugo Guanda Editore

cura e introduzione di Quinto Principe, traduzione di Marola Guarducci, immagine di copertina: «Antonio Sant’Elia» stazione per aereoplani e treni con funicolari e ascensori su tre livelli stradali, proprietà dei Musei civici di Como.

pp. 376, Parma

Heliopolis è una città lontana, proiettata in un futuro che la tecnica domina in modo onnipervasivo. Teatro delle passioni umane in cui confluiscono frammenti de nostro tempo, la città è scossa da uno scontro di potere ai vertici del regime. Tradizioni venerabili e antiche comunità sono spazzate via dalle infallibili armi dell’esercito, ma l’apparato tecnologico, che miete le sue vittime in nome del progresso, sa anche preservare la memoria del passato, grazie a potenti apparecchiature che archiviano l’intero scibile umano. Il comandante Lucius, protagonista del romanzo, si dibatte nelle contraddizioni di un’utopia malata, oscillando tra il culto della disciplina e l’attrazione per Budur, donna sfuggente e altera, immagine dell’amore salvifico. Romanzo visionario, sinistra prefigurazione e insieme una delle prove narrative più alte dello scrittore tedesco, Heliopolis fu pubblicato da Jünger nel 1949.

Gli Apache – Storia di un Popolo di Guerrieri

Gli Apache – Storia di un Popolo di Guerrieri

Titolo originale: The Apache Indians

Autore/i: Lockwood Frank C.

Editore: Bompiani

introduzione di Dan L. Thrapp, prefazione dell’autore, traduzione dall’inglese di Lucrezia Besi.

pp. 294, Milano

Fino al 1938, gli Apache costituivano uno spauracchio, una leggenda grandiosa e terribile che trasfigurava un popolo di guerrieri in un’orda di spietati selvaggi. Poi uscì un libro che raccoglieva la voce degli ultimi testimoni, metteva ordine nella cronologia, offriva un’interpretazione nuova e onesta della guerra che, per tre secoli, aveva contrapposto una piccola e sparpagliata tribù di Indiani allo strapotere dell’Uomo Bianco. Quel libro era “Gli Apache”, un’opera subito considerata una pietra miliare per la conoscenza di un gruppo di pellerossa che un tempo viveva nel deserto fra l’Arizona, il Messico e il Nuovo Messico. Il libro di Frank C. Lockwood è oggi un classico, un testo fondamentale al quale gli studiosi si rivolgono per trarne notizie e ispirazione.
“Gli Apache” nacque dalla collaborazione tra due uomini profondamente uniti dall’amicizia. A iniziare il lavoro fu Charles Morgan Wood, il quale compì viaggi, scattò foto, raccolse materiale prezioso. Alla sua morte, l’impegno venne raccolto da Lockwood, il quale lo portò a termine in nome della comune passione per gli Indiani dell’ovest. I due amici, Wood e Lockwood, dedicarono energia e intelligenza per delineare una realtà che, prima di loro, si occultava nell’indifferenza, nel pregiudizio, perfino nell’odio. Venne così alla luce una verità che faceva giustizia di una popolazione autoctona la cui esistenza fu una guerra disperata, votata alla sconfitta ma non alla resa. Spiccano, fra gli Apache, i nomi di Cochise, Victorio, Mangas Coloradas e Geronimo. Frutto di profonde ricerche storiografiche, il libro di Lockwood è anche la commossa partecipazione alla dignità e all’orgoglio di quegli uomini liberi.

Francis (Frank) Cummins Lockwood, figlio di un Pastore metodista, nacque nel 1864 a Mount Erie, nell’Illinois.
Si laureò in Storia e Letteratura Inglese.
Fu Pastore per qualche tempo a Salt Lake City e insegnò in diverse scuole del Kansas.
Durante la prima guerra mondiale fece il cappellano a bordo di una nave destinata all’Europa. Visse poi a Tucson, dove divenne rettore dell’Università. Pubblicò dieci libri e numerosi articoli sulla storia e i personaggi dell’Arizona. Morì nel 1948.

Apollo 13 – La Vera Storia di un Appuntamento Mancato

Apollo 13 – La Vera Storia di un Appuntamento Mancato

Autore/i: Kluger Jeffrey; Lovell Jim

Editore: Sperling & Kupfer Editori

prologo degli autori, traduzione di Luigi Schenoni.

pp. 448, nn. fotografie b/n f.t., Milano

«Sotto i loro occhi scorreva un panorama devastato, torturato, mai sfiorato dall’occhio umano. In ogni direzione si allargava una distesa infinita, brutta ma affascinante, di migliaia di crateri, buche e coppe che risalivano a milioni di millenni prima. […]
Lovell tornò a scrutare fuori della sua finestrella e all’improvviso lo vide: nell’angolo superiore sinistro cominciò ad apparire una gigantesca massa argentea si muoveva in silenzio e dolcemente, simile a una grande nave da guerra. Aprì la bocca per dire qualcosa, ma non riuscì a pronunciare neanche una parola. Il modulo di servizio si spostò proprio davanti al finestrino, riempiendolo completamente; arretrando un poco cominciò a ruotare mostrando uno dei pannelli che ne costituivano il fianco ricurvo. Continuando ad allontanarsi si girò ancora, rivelando altro pannello. Poi, dopo un attimo, Lovell vide qualcosa che gli fece sgranare gli occhi. Mentre coglieva un raggio di sole particolarmente luminoso, il gigantesco cilindro d’argento ruotò trovava il pannello numero quattro… o dove avrebbe dovuto trovarsi. Al suo posto c’era uno squarcio, un’apertura frastagliata. Sembrava che il portello fosse sparito del tutto, staccato dall’astronave da un’esplosione.»

Il resoconto, vivace e tesissimo, di una catastrofe e dell’incredibile eroismo di tre uomini coraggiosi: la storia del fallimento della missione Apollo 13, finita in un fortunoso ammaraggio, ora raccontata per la prima volta dalla diretta voce del comandante dell’impresa. Nel lontano aprile 1970 la NASA affida al capitano della Marina Jim Lovell, insieme con altri due esperti, la quinta missione sulla Luna. Ma dopo sole cinquantacinque ore dal lancio, una misteriosa, violentissima esplosione scuote l’astronave e poco dopo la riserva di ossigeno e di corrente elettrica comincia a esaurirsi. L’abitacolo si oscura e l’aria inizia a rarefarsi pericolosamente, mentre a uno a uno gli strumenti si spengono. Cosi la spedizione, attesa e preparata con tanta cura e tanta ansia, si trasforma in un’esperienza traumatica, in un viaggio agghiacciante verso l’ignoto. Pochi minuti dopo l’incidente, gli astronauti sono costretti ad abbandonare il veicolo madre e a riparare in una minuscola navicella progettata per tenere in vita due soli uomini, e per un massimo di due giorni; ma la Terra è a quattro giorni di distanza… Mentre le ore trascorrono lentamente, terribili e uguali, la narrazione, spigliata e avvincente, si sposta continuamente dalla navetta danneggiata al comando delle operazioni, dai tecnici che cercano disperatamente le soluzioni dei problemi, in un estremo sforzo per salvare la squadra, ai parenti in angosciosa attesa di notizie. Un racconto a un tempo dettagliato e appassionante, capace di tenere il lettore con il flato sospeso concedendo ampio spazio alle emozioni e ai sentimenti. Best-seller n. 1 negli Stati Uniti, una testimonianza sconvolgente, che ha ispirato l’omonimo film diretto da Ron Howard e interpretato da Tom Hanks, e insieme un’esaltante celebrazione dell’esplorazione dello spazio.

Jim Lovell è entrato nella NASA nel 1962 e ha partecipato a quattro missioni spaziali prima di dare le dimissioni nel 1973. Assieme ai suoi compagni è stato nominato Uomo dell’Anno dalla rivista Time. Attualmente vive con la moglie nel Texas.

Jeffrey Kluger è collaboratore e titolare di una rubrica della rivista Discover e insegna nel programma di giornalismo per laureati all’Università di New York. I suoi articoli sono apparsi su numerose riviste.

Manuale di Iridologia – Comprese Mappe dell’Iride, Carte Dagnostiche e Cartelle Cliniche

Manuale di Iridologia – Comprese Mappe dell’Iride, Carte Dagnostiche e Cartelle Cliniche

Una guida semplice e di agevole lettura alla diagnosi attraverso l’iride

Autore/i: Vriend John

Editore: Casa Editrice Meb

ringraziamenti e prefazione dell’autore, traduzione di Alberto Buson, titolo originale: Eyes talk.

pp. 288, nn. fotografie a colori f.t., Torino

Il nostro cervello è come un computer; i nostri occhi nè sono li schermi. Essi funzionano come un sistema d’allarme dello stato di salute e ci comunicano cosa sta succedendo nelle diverse parti del nostro corpo. Le alterazioni dei tessuti determinano alterazioni nell’iride. L’iridologia ci aiuta a capire cosa significhino scolorimenti e macchie. L’iridologia è una medicina preventiva e complementare.

Questo libro prende in esame:

  • l’anatomia dell’occhio
  • le carte iridologiche
  • come esaminare l’iride e le parti del corpo
  • I sistemi corporei

e pone l’iridologia nel più ampio contesto della cura personale della salute con:

  • suggerimenti sull’alimentazione e sull’uso di erbe officinali
  • rimedi semplici

John Vriend è un esperto iridologo e consulente nutrizionale. Ha fatto pratica in Australia e Nuova Zelanda, dopo aver lasciato l’Olanda, dove è nato.

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Ringraziamenti
Prefazione

Capitolo I. Cos’è l’Iridologia

  • Cos’è l’Iridologia
  • Breve storia dell’iridologia

Capitolo 2. Noi e la nostra salute

  • Stare in salute
  • La nostra costituzione fisica
  • Sulle erbe

Capitolo 3. L’occhio

  • Struttura dell’occhio
  • Colori dell’occhio

Capitolo 4. Esaminando gli occhi

  • Carte iridee
  • Esaminare l’occhio

Capitolo 5. Caratteristiche e condizioni dell’occhio

  • Cambiamenti nei quattro gradi di pigmentazione dell’iride
  • Il collaretto dell’iride
  • Acidità nel corpo e l’occhio
  • Macchie e scolorimenti
  • Anelli da minerali
  • Anelli da stress
  • I radii solaris
  • La pupilla ei suoi toni
  • La sclerotica e i suoi segni
  • Altri segni e macchie

Capitolo 6. L’occhio e le connessioni col corpo

  • Sistema linfatico
  • I cuore e i vasi sanguigni
  • La pelle
  • Pelle unghie
  • Sistema digerente
  • Lo stomaco
  • L’intestino crasso: colon o visceri
  • Il cieco
  • Il colon ascendente
  • Il colon trasverso
  • Il colon discendente
  • Il colon sigmoide (160), II retto e l’ano
  • L’intestino tenue e il duodeno
  • Bronchioli e bronchi
  • La ghiandola pituitaria
  • Il cervello e la mente
  • Il midollo
  • L’impulso sessuale
  • Centro dell’equilibrio e dell’epilessia
  • Ansieta e apprensione
  • Atassia, nervi sensori e locomotori
  • Centro dell’animazione e dell’affaticamento
  • L’area dei cinque sensi
  • La pressione dell’ego, l’apoplessia
  • Capacita mentale acquisita e parola
  • Capacità mentale
  • Il viso
  • Tempie/fronte
  • L’occhio
  • La mascella Superiore
  • Il naso
  • Lingua, bocca e mandibola
  • Tonsille, laringe e faringe
  • La tiroide
  • Corde vocali, trachea, esofago, clavicola e scapola
  • La colonna vertebrale
  • La vescica
  • Utero e prostata; vagina e pene
  • Perineo, pube, ano, retto e scroto
  • Reni
  • Ghiandole surrenali
  • Gambe
  • Inguine
  • Parete addominale e peritoneo
  • Pelvi
  • Ovaie e testicoli
  • Pancreas

Il Cerchio che si Chiude

Il Cerchio che si Chiude

Intervista autobiografica a cura di Luciano Martini

Autore/i: Balducci Ernesto

Editore: Casa Editrice Marietti

prima edizione, introduzione di Luciano Martini, in copertina: Laszlo Moholy-Nagy, CH Space 6, 1941 Collezione Hattula e Hans-Ruedi Hug/Moholy-Nagy, Zurigo.

pp. VIII-157, fotografie b/n, Genova

Nel chiedere a Ernesto Balducci un’intervista autobiografica l’editore si è ispirato al convincimento che sia ancora in gran parte da scrivere una storia delle trasformazioni culturali avvenute dal dopoguerra ad oggi nel mondo cattolico. Ernesto Balducci ha vissuto questa storia per intero, in un difficile equilibrio tra le istituzioni ecclesiali e i processi di cambiamento della società. Sollecitato con sintonia ma anche con distacco critico da Luciano Martini, per molti anni già suo collaboratore a «Testimonianze», Balducci racconta il mondo in cui è vissuto, vive ed opera: dall’infanzia trascorsa in un paese di minatori, ai rapporti spesso delicati e talora imprevedibili con l’istituzione ecclesiastica e i suoi vertici; dagli incontri con le grandi figure del cattolicesimo fiorentino, come Papini, La Pira, don Milani, fino alle lotte per la difesa della libertà di coscienza e della laicità e all’impegno per la pace.
L’itinerario si svolge all’interno di un mondo – quello romano e quello della diocesi di Firenze – che coniuga in materia singolare le ragioni personali del vivere e quelle universali della storia, oltretutto in un periodo che ha conosciuto cambiamenti di portata epocale. Di qui il valore di queste pagine, che senza mai cedere né al ripiegamento intimistico né al risentimento, permettono di cogliere i ritmi della storia al di là delle vicende private. Una storia che ha, nella coscienza del protagonista, un senso preciso, ove combaciano gli esiti della cultura odierna con quelli incomunicabili della biografia personale.

Ernesto Balducci è nato nel 1922 a Santa Fiora (Grosseto). Entrato nell’ordine degli scolopi, studiò teologia a Roma e lettere e filosofia a Firenze. Tra i protagonisti della vicenda della chiesa fiorentina ed italiana prima e dopo il Concilio, fondò nel 1958 la rivista «Testimonianze», dove ha espresso maggiormente il proprio impegno ecclesiale e culturale. Nel corso degli ultimi anni Balducci ha polarizzato la sua riflessione intorno ai grandi temi dell’età planetaria e della cultura della pace. Ne sono, tra l’altro, significativa testimonianza le sue pubblicazioni più recenti: Il terzo millennio (Milano 1981), L’uomo planetario (Brescia 1985), Storia del pensiero umano (3 voll., Firenze 1986).

L’Assassinio di Hitler – Fine di una Leggenda

L’Assassinio di Hitler – Fine di una Leggenda

Autore/i: Ludwigg Henri

Editore: SugarCo Edizioni

prefazione dell’autore.

pp. 284, nn. fotografie b/n f.t., Milano

A distanza di quasi venti anni dalla morte di Hitler, è possibile tentare una ricostruzione minuziosa delle ultime ore del dittatore e del millenario Reich nazista? A questa domanda, Henri Ludwigg risponde affermativamente con un libro che raccoglie e vaglia tutte le testimonianze e tutti i contributi che il dopoguerra ha apportato dalle fonti più disparate.
Hitler è ancora vivo? Bormann riuscì a scampare da Berlino? Ecco altre domande, che rappresentano ancora oggi uno degli argomenti di maggiore attualità, Il mistero della morte di Hitler è un suspense straordinario: il taglio che Henri Ludwigg ha voluto dare alla ricostruzione degli ultimi giorni nel bunker della Cancelleria, accentua e sottolinea una storia, in cui l’isterismo, il fanatismo, la pazzia agivano allo stato puro.
Ma questo libro non è solo la parola definitiva su un mistero appassionante. In rapidi e documentati flash-back, Ludwigg ha descritto il Reich nazista ai tempi del suo splendore, ci ha dato i ritratti parlanti dell’abile Goebbels, dell’istrionico Goering, del servile Ribbentrop, di Hitler e degli uomini che lo circondavano, dal medico Morell ai generali dello Stato Maggiore. Tutti costoro – almeno quelli che sopravvissero – al momento della disfatta finale si comportano in modo da salvare il salvabile, di se stessi: Himmler tratta ad Amburgo, Goering complotta a Berchtesgaden, Bormann a Berlino, Goebbels spera di concludere la pace con i Russi. Tra le ambizioni, le follie, nell’annientamento della condizione dei superuomini, emergono dei personaggi da «notte della ragione»: Magda Goebbels che avvelena i figli, l’aviatrice Hanna Reitsch, il generale von Greim, nominato comandante di un esercito inesistente, Fegelein fucilato per ordine di Hitler nelle ultime ore.
Henri Ludwigg ha lavorato molti anni per la ricerca del materiale documentario di questo volume. Ha pubblicato due anni fa presso questa Casa Io sono Adolf Eichmann, una biografia del criminale di guerra giustiziato a Israele. Ludwigg vive a Roma.

La morte di Mussolini, ancora oggi, 4 distanza di quindici anni, rimane avvolta nel mistero: non tanto per le circostanze in cui avvenne, ma per gli avvenimenti che culminarono nella fucilazione da parte di Audisio, e che videro in lotta forze contrastanti. Mussolini doveva essere catturato vivo: questo era l’ordine del Comando Alleato. Ma d’altra parte il partito comunista aveva tutto l’interesse a far sparire un uomo che era in ogni caso, anche da sconfitto, troppo pericoloso. I giorni che precedettero il 28 aprile trascorsero in una febbrile esaltazione, tra continui colpi di scena, per gli uomini che dovevano portare a termine due opposte missioni.
Nonostante le numerose inchieste, le rivelazioni, le memorie pubblicate in dieci anni, nessuno è riuscito fino ad ora ad appurare in maniera unitaria e completa le circostanze dell’uccisione e lo svolgersi preciso degli avvenimenti, in quegli affannosi giorni  dell’aprile 1945. Franco Bandini meglio di ogni altro è oggi in grado di rispondere agli interrogativi sulle ultime ore di Benito Mussolini. Bandini ha dedicato a questo argomento le migliori doti di sagacia di un attento investigatore, e la più scrupolosa onesti dello storico: sono rimaste famose le sue inchieste su L’Europeo, e recentemente un articolo sensazionale su Tempo illustrato.
Sono arrivato finalmente a sapere la verità e a ricostruire i fatti minuto per minuto – egli dice. – Questo libro porrà una pietra ferma su un episodio ancor oggi controverso.
Bandini allude alle diverse inchieste, che sono arrivate a risultati contraddittori. Tutte quante, infatti, dettate da interessi giornalistici, partivano da uno studio molto spesso superficiale degli avvenimenti, ne si preoccupavano di riempire certi buchi oscuri, di chiarire certe circostanze. Al contrario, Bandini ha dedicato diversi anni alla risoluzione di un enigma che e fra quelli che maggiormente attraggono ed interessano ancora oggi la opinione pubblica; e Le ultime 95 ore di Mussolini, frutto di una ricerca minuziosa, dirà finalmente nulla di più, nulla di meno – la verità, molto più romanzesca e affascinante di quanto non si creda.

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Una prefazione (parzialmente molto persnale)

I – E nel giardino brucia Hitler
II – La Germania marcia – all’indietro
III – Il bunker del führer
IV – La morte di Roosevelt
V – Un’ospite attesa
VI – L’affare Brandt
VII – Il compleanno del fuhrer
VIII – Istantanea N. I: Adolf Hitler
IX – Dall’album dei pensieri d’oro di Hitler 3
X – Alto Adige
XI – Il crollo nervoso
XII – Istantanea N. 2: Joseph e Magda Goebbels
XIII – Dall’album dei pensieri d’oro di Joseph Goebbels
XIV – Interviene Goering
XV – Intervista N. 3: Hermann Goering e Joachim von Ribbentrop
XVI – Dall’album dei pensieri d’oro di Goering e Ribbentrop
XVII – Il cerchio si chiude
XVIII – Il volo nel bunker
XIX – I russi sono a Berlino
XX – Il club dei suicidi
XXI – Bandiere bianche senza la croce uncinata
XXII – Dall’album dei pensieri d’oro tedesco-italiano
XXIII – Le tarde nozze
XXIV – Istantanea N. 4: Eva Braun… e le altre
XXV – Veleno, assassinio e trucco
XXVI – Caro russo, aiutaci
XXVII – E nel giardino brucia Hitler

Pianta del bunker di Hitler
Bibliografia