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Libri dalla categoria Letterati

La Leggerezza della Croce

La Leggerezza della Croce

Spunti di riflessione per gli spiriti impigriti ma di buona volontà

Autore/i: Riches Pierre

Editore: Leonardo Editore

copia con dedica autografa dell’autore, in copertina: William s. Burroughs «Inchiodami a una croce d’oro».

pp. 176, Milano

Un apologo buddista racconta di tre ciechi che si imbatterono in un elefante e cercarono di capire cos’era: uno toccò la proboscide, un altro il fianco, il terzo un orecchio. Il primo disse che l’elefante è come un albero di cocco, l’altro che è come un muro, il terzo che è come la foglia di una grande ninfea. Di fronte ai problemi dello spirito, l’uomo moderno si trova spesso in un simile imbarazzo e si ritrae, avvertendo oscuramente un che di pesante e ingombrante. Ma basta una luce amichevole per farci scoprire che anche una cosa di importanza enorme può essere riconosciuta nella sua vera essenza e vista nella sua unità, senza dover per questo rinunciare all’amore per la leggerezza. Anche una croce, paradossalmente, può essere leggera.
Dio, la giustizia, la libertà, l’amore, il sesso, il concetto moderno di peccato, la possibilità di conciliare il pluralismo delle opinioni con il magistero della Chiesa, un confronto pacato con altre tradizioni religiose sono alcuni dei temi di riflessione proposti in questo libro da padre Riches, con lo stesso linguaggio semplice e sorridente che è già stato apprezzato dai molti lettori delle sue Note di catechismo per ignoranti colti.

Pierre Riches, ebreo nato ad Alessandria d’Egitto e battezzato a Milano all’età di ventitré anni, ha studiato filosofia a Cambridge e teologia a Roma. Esperto del cardinale Tisserant al Concilio Vaticano II, è stato per vari anni parroco a Roma. Ha insegnato negli USA, in Pakistan, in Uganda, in Giappone.

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Introduzione

  • Parole
  • Dio
  • L’ingiustizia, la debolezza e la follia di Dio
  • Libertà
  • Davide uomo libero
  • Cristianesimo e colpa
  • Potere
  • Credere
  • Dilemma
  • “Io” soprattutto
  • Miracoli
  • Sacramenti, preghiera, carità
  • Dare e ricevere
  • Quanto devo credere?
  • Sesso
  • Amore e croce
  • Budda
  • Islam
  • Solo Cristo salva?
  • Il regno dei cieli
  • Pasqua

1854-1915 Cronaca Fotografica del Genocidio delle Nazioni Indiane d’America

1854-1915 Cronaca Fotografica del Genocidio delle Nazioni Indiane d’America

La prima edizione di questo volume è apparsa come numero monografico della rivista “Il Diaframma Fotografia Italiana”

Autore/i: Schwarz Angelo

Editore: Priuli & Verlucca Editori

collana: Storia e critica della fotografia, direttore di collana Angelo Schwarz, grafica: Aldo Vercelli.

pp. 128, nn. illustrazioni b/n, Ivrea

Note: Questa gente è così docile e pacifica che giuro alle Vostre Maestà che non vi è al mondo una nazione migliore. Essi amano i loro vicini come se stessi e i loro discorsi sono sempre dolci e gentili, e accompagnati da un sorriso. (da una lettera di Cristoforo Colombo al Re e alla Regina di Spagna)

Gli Indiani chiamavano i fotografi “predatori-della-piccola-ombra”. Vance, Watkins, Cavalho, Huffman, Sullivan, Melander, Curtis, Vroman, Jackson, Soule, Hillers, Russel, Smith, Shindler, Heller, Brady, Johnston, sono alcuni dei fotografi della lunga notte della conquista del west; di essi in questo libro, si presentano alcune tra le immagini più significative. Un libro di fotografie, non un album, dove si racconta con le immagini e un testo puntuale la storia di un genocidio, quello delle nazioni degli Indiani del Nord America tra il 1854 e il 1915.

Angelo Schwarz: Nato a Torino nel 1944. Giornalista, è stato prima redattore e poi capo redattore della rivista “Il Diaframma Fotografia Italiana). Attualmente collabora a “Il Diaframma” ed è direttore della Rivista di storia e critica della fotografia”. Nel 1978 gli è stato affidato l’insegnamento di “Composizione della stampa: aspetti estetici” nella Scuola di Scienze e Arti nel Campo della Stampa del Politecnico di Torino e il “Corso monografico di fotografia” all’Istituto Superiore Industrie Artistiche di Urbino. Insegna “Teoria e metodo dei mass-media”  all’Accademia di Belle Arti di Urbino.

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  1. Il grande paese
  2. Pionieri al collodio umido
  3. L’Ovest dell’uomo rosso
  4. I cacciatori del piano
  5. Pastori, cacciatori, raccoglitori e coltivatori del Sud-Ovest
  6. Pescatori e raccoglitori del Pacifico
  7. La corsa all’Impero
  8. L’unico indiano buono è l’indiano morto
  9. Arrivano i nostri
  10. I sopravvissuti

La Stirpe di Caino – L’Immagine dei Vagabondi e dei Poveri nelle Letturature Europee dal XV al XVII secolo

La Stirpe di Caino – L’Immagine dei Vagabondi e dei Poveri nelle Letturature Europee dal XV al XVII secolo

Titolo originale: Świat «Opery żebraczej»

Autore/i: Geremek Bronislaw

Editore: Il Saggiatore

prima edizione, a cura di F. M. Cataluccio, introduzione dell’autore, traduzione di F. M. Cataluccio (introduzione, cap. I), M. Martini (cap. IV-V), Dariusz Sendula (cap. III), Giovanna Tomassucci (cap. II, VI 4), Barbara Verdiani (cap. VI 1, 2, 3).

pp. XXXVII-486, Milano

Dall’introduzione:
« La lunga durata dei tratti fondamentali dell’immagine del povero nella letteratura europea è legata alla valutazione negativa di questa immagine. Il tempo non ha mutato molto nel campo del codice delle norme etiche. L’intangibilità della proprietà, la difesa delle istituzioni e dell’ordine pubblico, la conservazione di un certo sistema di rapporti tra gli uomini, hanno dato vita a una serie di atteggiamenti e azioni repressive sia da parte del potere che dei gruppi familiari e vicini.
La mobilita geografica dei poveri, che era la conseguenza della loro situazione e della loro forma di vita, nelle società nelle quali il carattere “locale” del legame tra la gente aveva dato vita ad una opzione per la stabilita, era vista come la prova del sovvertimento delle norme della convivenza sociale. Un ulteriore elemento negativo che definiva i poveri era il loro aspetto esteriore. Non soltanto il modo di vestire aveva un significato: era anche importante il fatto che non avessero vestiti. Il corpo infatti svolge, nel caso dei mendicanti, un ruolo di strumento di guadagno; il mettere in mostra le membra smagrite, il corpo coperto di bolle e ferite, doveva suscitare compassione. E la suscitava naturalmente, ma la compassione andava di pari passo con un certo tipo di interesse per la sofferenza e il dolore, e contemporaneamente con il disgusto. Nelle descrizioni letterarie del mondo della miseria questi elementi della diversità fisica dei suoi rappresentanti hanno giocato un grandissimo ruolo. Essi hanno fatto si che questo tipo di descrizione assumesse il carattere di reportage etnologico, nel quale un ruolo fondamentale viene giocato dalla diversità dell’ambiente descritto. Lo sguardo che la letteratura all’insegna dell’”opera del mendicante” getta sul mondo con sè tutti i caratteri di un intere nei confronti di gente di natura bizzarra. »

Bronistaw Geremek (Varsavia 1932) ha studiato all’Università di Varsavia e all’Ecole des Hautes Etudes di Parigi, specializzandosi nella storia sociale e culturale del Medioevo. Fino all’estate del 1985, quando fu emarginato per motivi politici, era docente e ricercatore presso Istituto di storia dell’Accademia polacca delle scienze di Varsavia.
È considerato uno dei più grandi specialisti di storia dei marginali. Tra le sue opere tradotte in italiano: Salariati ed artigiani nella Parigi medievale (Sansoni, Firenze 1975); Il pauperismo nell’eta preindustriale (secoli XIV-X VIII); 2 Storia d’Italia, (Einaudi, Torino 1973); La pietà e la forca. Storia della museria e della carità in Europa (Laterza, Roma-Bari 1986); Mendicanti e miserabili nell’Europa moderna (1350-1600) (Istituto dell’Enciclopedia italiana, Roma 1985); L’emarginato, in L’uomo medievale, a cura di J. Le Goff (Laterza, Roma-Bari 1988). Ha molte curato per l’Enciclopedia (Einaudi, Torino 1977-84) le voci Chiesa, Gergo, Marginalità, Masse, Povertà.

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I vagabondi e i poveri nell’opera di Bronistaw Geremek

Introduzione
La letteratura della miseria

  • Letteratura e società
  • Il contesto geografico
  • La letteratura del furfante

La scoperta di un «altro mondo»

  • Un discorso sulla diversità
  • L’indagine «poliziesca» del mondo del crimine
  • Il libro dei mendicanti
  • Lo Specchio dei ciarlatani e le corporazioni dei mendicanti

Nei «bassifondi» dell’Inghilterra elisabettiana

  • «I cavalieri della notte»
  • Tipologia dell’ambiente
  • Le «leggi» della frode
  • Biografia del crimine
  • Quadro sociale

La «progenie del bordone»

  • Trasmissione orale e letteratura
  • Il territorio: «come in un altro mondo»
  • Monarchia e parlamentarismo
  • Divisione del lavoro e struttura sociale
  • Comunità di lingua, di costumi e di storia
  • L’ombra della «grande reclusione»

Il picaro e il rifiuto della socializzazione

  • Il fenomeno picaresco e la Spagna del «secolo d’oro»
  • Confessione e autobiografia
  • L’arte dell’accattonaggio e le sue leggi
  • La corporazione ladresca
  • Il rifiuto della socializzazione

Vagabondo, briccone e mendicante

  • Eulenspiegel: apprendista artigiano ambulante, vagabondo e burlone
  • Vagabondaggio e soldatesca: Simplicissimus
  • Farabutti e farabutte
  • Gli «strampalati» e i «mendicanti»
  • Osservazioni finali
  • Una «cosmografia» dell’antisocietà

Appendice

Sante, Regine e Avventuriere nell’Occidente Medievale

Sante, Regine e Avventuriere nell’Occidente Medievale

Titolo originale: Medieval Women

Autore/i: Autori vari

Editore: Sansoni Editore

a cura di Derek Baker, traduzione dall’inglese di Michela Pereira.

pp. 468, Firenze

Sante o peccatrici? regine illuminate e magnanime o «diavolesse simili a Jezabel»? avventuriere decise a tutto pur di assurgere a un’effimera gloria terrena o anime elette illuminate dalla grazia divina?
Da sempre il destino della donna si dibatte fra questi due poli – e spesso la medesima figura femminile ha suscitato nei cronisti coevi le più contrastanti interpretazioni: ritenuta dai più portatrice ed erede della colpa di Eva, ogni suo atto deviante dalle norme sociali, rigidamente stabilite, diveniva oggetto di scandalo o di timorosa meraviglia.
Pur senza pretendere di pronunciare una parola definitiva in questo campo, la presente opera, frutto del lavoro di numerosi storici coordinato da Derek Baker, prende in esame quelle donne che, a partire dal VI secolo d.C., hanno lasciato una durevole traccia di sé nella storia, sfuggendo, grazie alla loro preponderante personalità, alla dimenticanza toccata alle loro meno fortunate o capaci sorelle. Alcune di esse si macchiarono di efferati delitti, così l’imperatrice Irene che accecò il suo stesso figlio; o non seppero resistere al richiamo dei sensi, come talune infelici “monache per forza” di quasi manzoniana memoria; altre, invece, sono assurte alla gloria degli altari dopo una vita eroicamente consacrata a Dio, come santa Chiara, o hanno contribuito al formarsi di una nuova coscienza sociale e religiosa, come le ignote donne lollarde che spesso sacrificarono anche la vita per l’ideale di una Chiesa più vicina al popolo.
Tutte loro – nobili e popolane, regine e sante – sono riunite in questo libro a formare un affresco per molti versi appassionante di quella che fu la condizione femminile negli anni bui per antonomasia: gli anni del Medioevo.

Il Karma come Sconfitta Spirituale

Il Karma come Sconfitta Spirituale

Autore/i: Rustici Fiorella

Editore: Edizioni ATC

presentazione di Gudrun Dalla Via, introduzione dell’autrice.

pp. 274, Como

In questo libro è descritta la causa primaria che ha dato origine alla Spirale dell’esistere, dove all’inizio nasceva con caratteristiche di Amore, Gioia, Vita, Luce e nello stesso momento finiva nei suoi opposti di Odio, Dolore, Morte e Buio. Come l’assenza di concetti all’inizio, ha creato nell’Esistere i concetti e come questi hanno creato i Costruttori e le prime razze, il perchè è nato il Paradiso e qual’era il suo compito. Qual’è stato l’incidente che ha causato il Big Ben o Buco Nero, che ha distrutto l’Esistere e come da questo caos si sia riformata la vita in un nuovo Universo, là dove prima c’era l’Esistere. Vengono inoltre esaminate le meccaniche mentali che regolano il Karma prima dell’esplosione e dopo. Cosa avviene all’essere Spirito o Anima ogni volta che gli muore un corpo e si ritrova nell’area tra le vita, le diverse specie di entità che incontra e come queste, assalendolo, lo rendono inconsapevole. Quali sono le macchine mentali che tengono legata una persona ad altri corpi in contemporanea, senza che lei ne sia consapevole e altro ancora.

Fiorella Rustici nasce in Toscana dove vive i primi anni della sua vita. Si trasferisce poi in Svizzera e vi resta fino al 1986. Attualmente risiede e lavora a Como dove ha fondato nel 1987 la Società A.T.C. (Avanzate Tecniche per la Consapevolezza), che gestisce con altre tre persone.
Già la sua infanzia e stata caratterizzata da spiccate attitudini che la differenziavano dalle altre persone. Per lei il concetto di Spiritualità era innato e questa sua “caratteristica” le ha consentito di assaporare in tutta la sua enormità l’esperienza di un “Kundalini” molto particolare, completamente differente sia nelle manifestazioni che nei risultati ottenuti, da ogni altra esperienza.
Autrice del libro “Il cancro dell’Essere” pubblicato dalle EDIZIONI A.T.C. nel 1989, si rivolge nuovamente al suo pubblico con l’opera attuale, con il preciso intento di dare qualche consiglio a chi sia disposto ad accettarlo.

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  1. Indice
  2. Le apparenze come illusioni di vita
  3. Creazioni e loro risonanze
  4. La vita che crea la morte come suo opposto
  5. La mente universale: memorie dell’esistere
  6. Il concetto di osservare
  7. La decisione di essere
  8. Buco nero: dal caos alla vita
  9. Il paradiso
  10. Il concetto di esistere
  11. Razze e memorie di conoscenza
  12. Le memorie e il karma
  13. Corpo astrale e corpo fisico
  14. La mente artificiale
  15. Il concetto della sparizione
  16. Confusione fra potenza e illusione
  17. Il concetto di immortalità
  18. Consapevolezza ed inconsapevolezza
  19. La differenza tra l’istinto di consapevolezza e lo stimolo-reazione delle Memorie
  20. La dimensione della morte
  21. Corpi paralleli
  22. Trapassi fra corpi paralleli
  23. Che cosa è la libertà spirituale
  24. Conclusioni
  25. Bibliografia

Vita di un Falsario

Vita di un Falsario

Autore/i: Yasushi Inoue

Editore: Il Melangolo

traduzione di Antonietta Pastore, in copertina: Shiko Munakata, Flying Gods, 1968.

pp. 144, Genova

Incaricato di scrivere la biografia di un pittore affermato, l’interesse dell’autore si sposta irresistibilmente dalla sfolgorante figura dell’artista a quella tanto più squallida e inquietante del falsario, l’oscuro compagno di gioventù che passa una vita di svilimento a dipingere copie del celebre amico.
L’immaginazione di un figlio si abbandona alle suggestioni dell’antica leggenda secondo cui i vecchi venivano abbandonati sui monti per morire.
La vertiginosa ascesa e il conseguente tramonto di un brillante uomo d’affari, la cui bruciante carriera contiene in sé il germe dell’inevitabile disfatta finale. Tre racconti lunghi – Vita di un falsario, Obasuté e Plenilunio – scritti da Inoue nel dopoguerra a qualche anno di distanza l’uno dall’altro. Ispirati a un tema comune che la differenza stessa dei soggetti enfatizza: il sentimento di profonda solidarietà e compassione per l’essere umano nel momento di maggior debolezza, quello della delusione e della sconfitta. Con stile piano, apparentemente svagato e quasi divagatorio, fatto di brevi notazioni colte come en passant, Inoue sembra allontanarsi dal centro della narrazione per ricondurci poi subitaneamente alla rivelazione della pagina, dove parole, cose, personaggi e immagini lasciano trasparire fulmineamente le allusive e sorprendenti relazioni che li legano.

Giornalista convertitosi alla narrativa nell’immediato dopoguerra, Inoue Yasushi (1907-1991) è una delle figure di maggior rilievo della letteratura giapponese contemporanea. Poeta, apprezzato autore di racconti ambientati ai giorni nostri, è largamente noto per la sua nutrita produzione di romanzi storici, dedicati sia al passato del Giappone, sia alla cultura cinese e alle vicende del continente asiatico e che gli sono valsi importanti riconoscimenti. Ricordiamo in particolare Aoki Ōkami (Il lupo azzurro, 1960) imperniato sulla storia di Genghis Khan, Fūtō (Il vento e le onde, 1963) sulle vicende dell’impero mongolo, e il più recente Kōshi (Confucio, 1989). In traduzione italiana sono disponibili: La montagna Hira (Milano 1964) e Ricordi di mia madre (Milano 1991).

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  • Vita di un falsario
  • Obasuté
  • Plenilunio

Il Miracolo: Realtà o Suggestione?

Il Miracolo: Realtà o Suggestione?

Rassegna documentata di fatti straordinari nel cinquantennio 1920 – 1970

Autore/i: Composta Dario

Editore: Città Nuova Editrice

presentazione di Corrado Card. Bafile, avvertenza dell’autore.

pp. 184, Roma

Realtà o suggestione? Non è intento del libro addentrarsi nello studio dei rapporti del miracolo con le scienze Umane, né affrontare il più impegnativo discorso del dibattuto quanto attualissimo tema fede-scienza, da sempre «croce e delizia» di una dialettica Chiesa-mondo, cultura-fede, esistenza-trascendenza. Occorrerebbero ben altri strumenti e soprattutto ben altra mole. Semmai, il discorso del libro si limita ad Una «presenza» nel dibattito e vuol fornire il canovaccio di una rigorosa documentazione di fatti a studi ulteriori e più appropriati.
E anzitutto, cosa intendiamo per miracolo? Nell’accezione del termine in uso presso la Congregazione dei Santi, non ogni fatto o accadimento straordinario è miracolo; lo sono soltanto «quei fatti o guarigioni umanamente inspiegabili», definiti tali dopo un vaglio severo della scienza ed un Processo ecclesiastico che non ha certo fretta di concludere, e che anzi, con appositi istituti, ricerca tutti i motivi in contrario, al fine di non lasciar sussistere dubbi circa l’autenticità e la straordinarietà dell’evento preso in esame e la sua attribuzione alla intercessione di un santo. Davanti ad uno di questi fatti straordinari – che abbracciano il cinquantennio 1920-1970, la valutazione più realistica e meno legata a possibili suggestioni, coincide forse con quella di un testimone: «Il mio giudizio di medico e di uomo, nel caso in oggetto, e quello che si può esprimere di fronte ad un’evenienza che lascia attonito l’incredulo e da la convinzione del miracolo all’uomo di fede».

I Khmer – Sculture Khmer e la Civiltà di Angkor

I Khmer – Sculture Khmer e la Civiltà di Angkor

Titolo originale: Les Khmers – Sculptures Khmères, Reflets de la civilisation d’Angkor

Autore/i: Giteau Madeleine

Editore: Silvana Editoriale d’Arte

introduzione dell’autrice, foto di Hans Hinz, traduzione dal francese di A. Gallia e G. Gozzini.

pp. 284, riccamente illustrata a colori e b/n, 2 tavole di cartine e piante ripiegate a colori, Milano

“Dalla materia grezza, pietra, bronzo o legno, gli scultori dell’Antico Cambogia ricavarono volti idealizzati e ritratti penetrati di un realismo acuto, dèi maestosi ed impassibili, ma anche divinità pietose dal sorriso interiore. Essi seppero sia esaltare le antiche leggende su ampie composizioni mitologiche, sia raccontarle con molta semplicità sullo sfondo familiare della vita di tutti i giorni. Artisti incomparabili, fecero sbocciare dalla pietra l’unione intima del divino e dell’umano. La sobrietà delle linee del paesaggio cambogiano, le serenità della sua atmosfera, ma anche l’esuberanza delle sue foreste e la rapida passione delle sue tempeste generatrici di vita straripante e di gioia intensa, han:lo modellato lo spirito degli artisti Khmer, dolci e pacifici, ma capaci di infiammarsi, talvolta, di un’emozione profonda. L’arte Khmer, invaghita di misura, di raffinatezza e di gaiezza, aperta a tutte le forme di vita, è fatta ad immagine del paese e dei suoi abitanti. Tuttavia, fra le arti dell’Estremo Oriente, ce ne sono poche che siano così direttamente accessibili al temperamento occidentale. La sua bellezza profonda si impone allo spirito ed alla sensibilità senza che sia necessario uno studio preliminare. La sobrietà, l’orrore dell’eccessivo, il senso dell’equilibrio e dell’armonia le consentono di raggiungere un valore universale.[…]”

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INTRODUZIONE

  • Lo sfondo religioso
  • Lo sfondo storico
  • Lo sfondo sociale
  • Lo sfondo artistico del Sud-Est Asiatico

I. – L’ESPRESSIONE DELLE PIETRE

  • LA TECNICA
  • LA SCULTURA PREANGKORIANA
  • Lo sfondo architettonico
  • Tendenze e stili
  • L’arte brahmanica del Phnom Da
  • L’arte buddista d’Angkor Borei
  • Lo stile di Sambor Prei Kuk
  • Lo stile di Prei Kmeng
  • La scuola di Prâsât Andet
  • Lo stile di Kompong Prah e le fine dell’arte del Chên-la
  • L’ELABORAZIONE DELL’ARTE ANGKORIANA
  • Lo stile del Kulen
  • Lo stile del Prah Kô
  • L’ARTE ANGKORIANA
  • La rigidezza dell’arte del Phnom Bakheng
  • Le innovazioni di Koh Ker
  • Il fascino di Banteay Srei
  • L’arte del secolo XI
  • Lo stile di Angkor Vat
  • L’arte di Lopburi
  • La vita interiore del Bayon
  • L’ARTE LAPIDARIA DOPO IL BAYON
  • L’altorilievo

II. – LA PATINA DEI BRONZI

  • LA TECNICA
  • LA STATUARIA IN BRONZO
  • I bronzi preangkoriani
  • Il X secolo
  • L’XI secolo
  • L’arte di Angkor Vat
  • Lo stile del Bayon
  • I bronzi Khmer dopo il Bayon
  • GLI OGGETTI DECORATIVI IN BRONZO
  • Oggetti a destinazione cultuale
  • Elementi di architettura
  • Elementi del mobilio
  • Le parti di veicoli e finimenti

III. – LA POLICROMIA DEI LEGNI

  • LA TECNICA
  • I LEGNI NELLE EPOCHE PREANGKORIANE E ANGKORIANE
  • LE VARIE SCUOLE POST-ANGKORIANE DELLA STATUARIA BUDDICA IN LEGNO
  • L’eredità dell’arte del Bayon
  • Le nuove tendenze
  • I Buddha non «parati»
  • I Buddha «parati»
  • GLI ORANTI
  • I RILIEVI
  • CONCLUSIONE
  • RIFLESSI DI UNA CIVILTÀ
  • APPENDICE

Glossario
Bibliografia
Indice delle tavole
Pianta della Piazza Grande di Angkor Thom
Carta del Cambogia
Carta del gruppo di Angkor
Tavola cronologica

Le Segrete del Castello – Eccidio, Congiura, Beffa e Rivolta: la Caduta degli Ezzelini

Le Segrete del Castello – Eccidio, Congiura, Beffa e Rivolta: la Caduta degli Ezzelini

Autore/i: Perria Antonio

Editore: SugarCo Edizioni

in copertina: Guidoriccio da Fogliano (particolare).

pp. 288, illustrazioni b/n, Milano

Ezzelino III da Romano, signore di Padova e delle zone circostanti, terzo di una casata ambiziosa, che «dal castello bassanese arroccato sulle Prealpi era scesa a terra a dettar legge in pianura, spingendosi a oriente fino al patriarcato Aquileia e a Venezia, a occidente fino a Verona, e a sud oltre Ferrara», era un Signore del Tredicesimo secolo, tanto potente come uomo politico e militare quanto violento, crudele e oppressore con gli oppositori. Colpi atrocemente i fedelissimi, rei della loro debolezza o incapacità, gli avversari e perfino le loro famiglie…
Tuttavia Ezzelino era pur sempre il Luogotenente dell’Imperatore nel Veneto, e come tale rappresentava quel braccio armato, che si scontrava con le leghe guelfe, negli ultimi combattimenti per il controllo dell’Europa mentre già nascevano gli Stati nazionali.
Morì strappandosi le bende, secondo la leggenda, nel castello di Trezzo d’Adda, nelle cui segrete era stato trascinato ferito dopo la battaglia di Soncino.
Antonio Perria ne ricostruisce il profilo e l’epoca con le documentazioni e le testimonianze della storia.

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I – La zia violata

II – Replica beffarda

III – Al servizio dell’imperatore

IV – Fine di un violento

V – Massacro a Fratta

VI – Accordo con Federico

VII – Padova conquistata

VIII – Lo schiaffo del Carrarese

IX – Congiura fallita

X – Le nozze della discordia

XI – Settimana di sangue

XII – Tecnica della distruzione

XIII – Assassinio nella podesteria

XIV – Una sposa per il tiranno

XV – Celle di sterminio

XVI – Strage di frati

XVII – La grande vittoria

XVIII – Strage di un popolo

XIX – Due scacchi di Ezzelino

XX – Alberico cambia bandiera

XXI – L’ultimo eccidio

XXII – Fine di una stirpe

Bibliografia

Dialogo e Annuncio Cristiano – L’Incontro con le Grandi Religioni

Dialogo e Annuncio Cristiano – L’Incontro con le Grandi Religioni

Autore/i: Rossano Pietro

Editore: Edizioni Paoline

prefazione di Eugenio Corsini, nota redazionale a cura di Anna Maria Lanciotti e Ada Cignitti.

pp. 392, Cisinello Balsamo (MI)

Il volume raccoglie alcuni scritti di monsignor Pietro Rossano sul tema cui egli ha dedicato il meglio di se: l’incontro e il dialogo fecondo, arricchente, tra il cristianesimo e le grandi correnti religioso-culturali dell’umanità. Con costante riferimento ai dati biblici e alle molteplici indicazioni del Vaticano II, ha dato a questo tema una prima e convincente fondazione teologica e ne ha messo in luce le ricchezze insospettate e le prospettive che esso dischiude.
« L’obiettivo, a cui mira in maniera quasi esclusiva l’autore, e quello dell’incontro tra la Chiesa e le grandi religioni non cristiane… Ma sono convinto che queste pagine costituiscono un contributo altrettanto prezioso allo sviluppo del dialogo interno tra i cristiani delle varie confessioni e anche, perchè no?, trai cristiani di una medesima confessione » (dalla prefazione di E. Corsini).

Pietro Rossano, nato a Vezza d’Alba (Cuneo) nel 1923 e ordinato sacerdote nel 1946, compi gli studi teologici e biblici a Roma, dove ha poi insegnato teologia delle religioni nelle università Gregoriana, Urbaniana e Lateranense di cui divenne rettore magnifico nel 1983. Nominato segretario nel Segretariato vaticano per i rapporti con le religioni non Cristiane (1973), fu ordinato vescovo nel 1983, ricoprendo l’incarico di ausiliare di Roma per la pastorale della cultura fino alla morte (Roma 1991). Autore di numerose opere, ricordiamo, per le Edizioni Paoline, Meditazioni su san Paolo (1971), Vangelo e cultura (19852), I perchè dell’uomo è le risposte delle grandi religioni (19892), La direzione del Nuovo dizionario di teologia biblica (1991), Le lettere ai Corinzi (19925) nella « Nuovissima versione della Bibbia ».

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Prefazione, di Eugenio Corsini
Nota redazionale
Sigle

IL CONCETTO DI DIALOGO E IL SUO FONDAMENTO BIBLICO

I. IL CONCETTO E I PRESUPPOSTI DEL DIALOGO

  • Verso una definizione del dialogo
  • Fondamenti storici e teologici del dialogo
  • Dialogo ed evangelizzazione, missione, conversione
  • Il dialogo come attività specifica

II. LE RELIGIONI NON CRISTIANE ALLA LUCE DEL CONCILIO E DELLA BIBBIA

  • Il Concilio e le religioni non cristiane
  • La Bibbia e le religioni non cristiane
  • a) La dimensione religiosa, attitudine propria dell’uomo
  • b) La polemica biblica verso le religioni
  • c) La dimensione universale dell’alleanza
  • d) La rivelazione e le tradizioni religiose dell’umanità
  • e) Conclusione

III. DIO, ISRAELE E I POPOLI

  • Il Pentateuco e le sue fonti
  • Il documento J
  • Il documento E
  • Il documento D
  • Il documento P
  • Conclusione

IV. LA BIBBIA E LE RELIGIONI DEGLI UOMINI

  • La rivelazione sullo sfondo delle religioni
  • La dialettica dell’incontro biblico con le religioni

V. DIALOGO, MAIEUTICA E «KERYGMA» IN SAN PAOLO

  • Il discorso all’Areopago
  • Il metodo pedagogico di san Paolo
  • Novità del «kèrygma» cristiano
  • Conclusione

VI. COMUNICAZIONE E ADATTAMENTO DEL VANGELO IN SAN PAOLO

  • Paolo e la cultura greca
  • Il vangelo a Corinto
  • Il vangelo nella regione di Efeso

VII. LO SPIRITO SANTO NELLE CULTURE E NELLE RELIGIONI NON CRISTIANE

  • Le fonti della riflessione
  • Il fondamento biblico
  • Criteri per discernere l’attività dello Spirito

LA CHIESA IN DIALOGO CON LE RELIGIONI

VIII. IL CONCILIO VATICANO I E IL SUO INSEGNAMENTO CIRCA IL, DIALOGO INTERRELIGIOSO

  • Il cammino verso il dialogo interreligioso
  • L’ebraismo e le religioni nel concilio Vaticano I
  • Fondamenti teologici e antropologici del dialogo interreligioso
  • Primi lineamenti di teologia delle religioni
  • Aspetti e forme del dialogo interreligioso

IX. LA CHIESA E LE RELIGIONI

  • Mutazioni nel mondo e nella Chiesa
  • Dal problema della salvezza degli infedeli alla teologia delle religioni
  • Verso una teologia dei non cristiani e delle religioni
  • Problemi aperti nella teologia delle religioni
  • La missione, il dialogo e la collaborazione con le religioni

X. DIO NELLE RELIGIONI NON CRISTIANE

  • Le religioni del monismo teo-cosmo-antropico
  • Le religioni del monoteismo storico-profetico
  • Conclusione

XI. UNICITA DI CRISTO E INCONTRO DI RELIGIONI

  • Il teologo cristiano e il problema delle religioni
  • Le indicazioni della tradizione
  • Due letture bibliche per la riflessione teologica
  • Conclusione

XII. SOVRANITÁ DI CRISTO E PLURALITÁ DELLE RELIGIONI

  • Dalla domanda religiosa alle religioni
  • Il pluralismo religioso e la ricerca della verità
  • Per il cristiano Cristo è la verità religiosa
  • Le religioni nella luce di Cristo «Pantokrator»
  • Una lettura universalistica della Bibbia
  • Rinnovato atteggiamento della Chiesa verso le religioni

XIII. FEDE E RIVELAZIONE NEI NON CRISTIANI

  • Il problema
  • Soluzioni dilemmatiche e antitetiche
  • Posizioni cattoliche
  • Punti di orientamento teologico
  • Punti di orientamento pastorale e pedagogico

XIV. DIALOGO CON LE CULTURE

  • Pluralismo culturale e religioso
  • Dialogo nella storia
  • La «magna charta» del dialogo
  • Dialogo con le culture asiatiche
  • Consistenza dialogica del «kèrygma»
  • Originalità e partecipabilità del «kèrygma»
  • Conferma dell’identità e rispetto dell’alterità
  • Dialogo come grazia e come compimento

XV. ACCULTURAZIONE DEL VANGELO

  • Dati acquisiti nel concilio Vaticano II
  • Considerazioni sull’esperienza di un decennio (1965-1975)

XVI. PROBLEMA TEOLOGICO DEL DIALOGO TRA IL CRISTIANESIMO E LE RELIGIONI

  • Lo statuto ontologico e teologico dell’interlocutore non cristiano
  • Nel dialogo la parola «dispiega la sua energia»
  • Conclusione

XVII. FEDE E RELIGIOSITÁ

  • La religiosità dell’uomo
  • La fede in Cristo
  • Rapporto tra religiosità umana e fede cristiana

XVII. RELIGIONE E CULTURA NELLE DIFFERENTI TRADIZIONI RELIGIOSE

  • Significato del termine «cultura»
  • Cristianesimo e cultura
  • Rapporto Chiesa-cultura: un problema antico
  • Rapporto religioni-culture
  • Chiesa e culture, oggi

ESPERIENZE DI DIALOGO E RIFLESSIONE SUL DIALOGO

XIX. IL DIALOGO TRA I DISCENDENTI SPIRITUALI DI ABRAMO

  • Sguardo storico
  • Sguardo tipologico
  • Sguardo teologico
  • Possibilità e compiti del dialogo

XX. CONVERGENZE SPIRITUALI E UMANISTICHE TRA L’ISLAM E IL CRISTIANESIMO

  • L’incontro di Tripoli
  • Convergenze tra fede cristiana e fede islamica
  • Un impegno comune per il nostro tempo

XXI. ELEMENTI DI SCIENZA DELLE RELIGIONI. ESPERIENZA DI DIALOGO TRA CHIESA E ISLAM

  • Universalismo della missione della Chiesa e rispetto delle tradizioni religiose
  • Chiesa e islam nella storia
  • Iniziative di dialogo della Chiesa verso l’islam
  • Atteggiamento problematico dell’islam verso la Chiesa
  • Comunità cristiane in area islamica

XXII. VANGELO E CULTURA AFRICANA

  • Aspetti caratteristici della cultura africana
  • Messaggio evangelico e cultura africana

XXIII. LE RELIGIONI NON CRISTIANE E LA SECOLARIZZAZIONE

  • La secolarizzazione, un fenomeno dell’Occidente
  • Bipolarita radicale dell’uomo
  • Secolarizzazione secondo la Bibbia
  • Secolarizzazione e promozione umana
  • Secolarizzazione e laicizzazione

XXIV. DIALOGO DI MONACI CRISTIANI E MONACI NON CRISTIANI: POSSIBILITÁ E DIFFICOLTÁ

  • Primi incontri delle comunità monastiche
  • Monaci cristiani e «spirituali» non cristiani
  • Possibilità e difficolta del dialogo
  • Problemi particolari

XXV. I MONACI NELL’ATTUALE DIALOGO INTERRELIGIOSO: UNA PRESENZA SIGNIFICATIVA

  • Vari aspetti di un dialogo autentico
  • Lo stato attuale del dialogo
  • Il monachesimo, veicolo privilegiato per la trasmissione dei valori cristiani

XXVI. I GIOVANI E LE RELIGIONI

  • Gli approdi religiosi nell’ambito del cristianesimo
  • Gli approdi religiosi nell’area delle religioni orientali
  • Osservazioni conclusive

XXVII. IL PROBLEMA TEOLOGICO DELLE RELIGIONI

  • L’esperienza religiosa fondamentale
  • Valore teologico delle religioni non cristiane
  • Rapporto tra le religioni e la rivelazione cristiana

XXVIII. LA MISSIONE NELLA BIBBIA E NELLE RELIGIONI

  • La missione nelle religioni del teismo storico-profetico
  • La missione nelle religioni teo-cosmo-antropiche

IL SEGRETARIATO PER I NON CRISTIANI E IL DIALOGO

XXIX. IL SEGRETARIATO PER I NON CRISTIANI: STORIA, IDEE E PROBLEMI DAL 1964 AL 1979

  • Documenti di fondazione e di ispirazione
  • Storia e attività del Segretariato dal 1965 al 1973
  • La presidenza del cardinale Pignedoli
  • Che cosa si intende per «dialogo con i non cristiani»
  • Situazione e problemi del dialogo nelle grandi aree religiose

XXX. IL CAMMINO DEL DIALOGO INTERRELIGIOSO DALLA «NOSTRA AETATE» A OGGI (1965-1990)

  • La Chiesa sulla via del dialogo
  • Gli interventi del magistero a sostegno del dialogo
  • Graduale adattamento alla mentalità dialogica
  • La risposta delle religioni non cristiane
  • Conclusioni

Indice dei nomi di persona
Indice dei termini religiosi

Dizionario dei Chazari – Romanzo Lessico – Copia Femminile

Dizionario dei Chazari – Romanzo Lessico – Copia Femminile

Ricostruzione dell’edizione originaria pubblicata da Daubmannus nel 1691 e distrutta nel 1692, aggiornata fino ai tempi nostri

Autore/i: Pavič Milorad

Editore: Garzanti Editore

prima edizione, traduzione dal serbo di Branka Ničija.

pp. 290, Milano

Il libro: romanzo d’avventura, romanzo d’amore, romanzo storico, collezione di versi e racconti, manuale cabalistico, puzzle, libro dei sogni, giallo, gioco enigmistico, cubo magico, rebus. Contiene parole d’ordine e rimandi, fonti e appendici; è composto di un libro cristiano, uno islamico e uno ebraico ed esiste in due copie, maschile e femminile (ma nella nostra edizione ciascuna copia riporta le varianti dell’altra).

Istruzioni per l’Uso: lo si può leggere dal principio alla fine, ma si può iniziare anche dove capita. Lo si può leggere in diagonale o a ritroso, e una volta giunti all’inizio rileggerlo fino alla fine. È possibile perdercisi dentro e aprirvi un sentiero come in un bosco, orientandosi con croci, lune e stelle. Ci si può giocare come si gioca una partita di domino, e più si indaga più si vince.

La Storia: nell’anno 1689, sullo scenario danubiano della guerra serbo-turca, tre uomini si incontrano: Avram Brankovic, il nobile comandante e collezionista di antichi scritti, il liutista turco Jusuf Masudi, l’ebreo Samuel Coen. Si sono visti in sogno, si sono cercati a lungo, e nell’attimo in cui si incontrano perdono la vita. Trecento anni dopo, nell’anno 1982, a Istanbul, si incontrano tre scienziati: un egiziano, uno iugoslavo, un’ebrea polacca. Tutti e tre, come i loro predecessori secenteschi, si occupano dei Chazari, e hanno messo insieme i frammenti di un dizionario chazaro. Nell’istante che sembra preludere a un chiarimento decisivo, due di loro muoiono.

I Chazari: popolo turco, che tra il VII e il X secolo si stabilì sulle rive del Mar Caspio e di cui oggi quasi non restano tracce. Si convertirono a una delle tre grandi religioni: secondo i cristiani al Cristianesimo, secondo i musulmani all’Islam, secondo gli ebrei all’Ebraismo.

Milorad Pavič (Belgrado 1929-2009), storico della letteratura serba classica e specialista nella poesia barocca, è stato autore di saggi e di opere di poesia.
È conosciuto all’estero soprattutto per le sue opere di fantasia; i suoi romanzi e le sue novelle, zeppi di dettagli misteriosi e di connotazioni esoteriche, si caratterizzano per un’avvincente alternanza di sogno e realtà.
Particolare è la costruzione di molti dei suoi romanzi, come ad esempio il Dizionario dei Chazari (Milano, Garzanti, 1988), suddiviso in tre dizionari, ciascuno rappresentante un particolare punto di vista, con due versioni differenti del romanzo, una maschile e una femminile, che differiscono per un solo paragrafo.
I suoi romanzi sono stati tradotti in svariate lingue. Oltre al Dizionario dei Chazari, in italiano sono tradotti anche altri due romanzi di Pavič: Paesaggio dipinto con il tè (Milano, Garzanti, 1991) e Il lato interno del vento (Milano, Garzanti, 1993).

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NOTE INTRODUTTIVE

1. Storia del Dizionario dei Chazari
2. Struttura del dizionario
3. Modalità d’uso del dizionario
4. Frammenti conservati dell’introduzione all’edizione distrutta del dizionario di Daubmannus, 1691 (traduzione dal latino)

DIZIONARI

LIBRO ROSSO
(Fonti cristiane sulla questione chazara)
LIBRO VERDE
(Fonti islamiche sulla questione chazara)
LIBRO GIALLO
(Fonti ebraiche sulla questione chazara)

APPENDIX I

Padre Teoktist di Nikolje redattore della prima edizione del Dizionario dei Chazari

APPENDIX II

Estratto dal verbale giudiziario con le deposizioni dei testimoni nel caso dell°omicidio del dr. Abu-Kabir Muavia

NOTA FINALE

INDICE DELLE VOCI

Un Rinoceronte per il Papa

Un Rinoceronte per il Papa

Storia di una perigliosa spedizione nell’anno domini 1516

Autore/i: Norfolk Lawrence

Editore: Edizioni Frassinelli

in copertina: il rinoceronte di Albrecht Dürer, collana: Narrativa.

pp. 792, nn. illustrazioni b/n, Milano

Nel febbraio 1516 una nave portoghese affondò con il prezioso carico al largo della costa italiana, dopo aver percorso 14.000 miglia dallo stato indiano del Gujarat. La sua missione: consegnare un rinoceronte al papa. Il naufragio – realmente accaduto – è solo una delle perigliose avventure di questo romanzo di Norfolk. Salvestro, un ex mercenario, viene incaricato dal re del Portogallo di organizzare una spedizione singolarissima: partire alla testa di un gruppo di monaci residenti in un’isola del Mar Baltico e intenzionati a compiere un pellegrinaggio a Roma, alla volta dell’India e dell’Africa Orientale. La recente elezione al soglio pontificio di Leone X, un papa corrotto con una sfrenata passione per i prodigi e le meraviglie, ha infatti innescato una serrata competizione fra la Spagna e il Portogallo – impegnati nella spartizione delle terre recentemente scoperte -, per assicurarsi i favori del pontefice. Alla notizia che il desiderio di Sua Santità sarebbe possedere la grande bestia dal diabolico corno descritta da Plinio nella Storia naturale, si scatena un safari rocambolesco senza esclusione di colpi. Ma dove si potrà trovare questa strana creatura? Dopo il clamoroso successo di La mirabolante avventura di John Lemprière, erudito nel secolo dei lumi, tradotto in oltre venti lingue, Lawrence Norfolk attinge alle cronache per descrivere le fantasie e le ossessioni del Rinascimento, i fasti e le meschinità di un’epoca che, a ridosso della Riforma corre incontro alla propria crisi. Condotto nei meandri di una trama labirintica, il lettore vede dispiegarsi un affresco animato da mille personaggi, tra i quali spiccano la coppia del mercenario Salvestro e del suo scudiero Bernardo – tragicomica espressione dello spirito popolaresco del tempo -, e la sensuale e prosperosa figura di Fiammetta. Un’altra prova di grande spessore letterario, che coniuga l’erudizione enciclopedica del giovane autore inglese a una fantasia estrosa e piacevolissima.

Ringraziamenti:
Ringrazio Thomas Harder per la traduzione della testimonianza oculare di Iacopo Modesti sul sacco di Prato; il professor Hermann Walter dell’Università di Mannheim per avermi fornito una copia della Historia Senensium di Sigismondo Tizio, trovata nella Biblioteca Vaticana dalla collega Ingrid D. Rowland dell’Università di Chicago, e i membri del Kronos Quartet, che hanno arrangiato per il quartetto d’archi Purple Haze di Jimi Hendrix.

Lawrence Norfolk è nato a Londra nel 1963. Scrittore e critico letterario, ha pubblicato nel 1991 il suo primo romanzo – La mirabolante avventura di John Lemprière, erudito nel secolo dei lumi, premio Somerset Maugham, Frassinelli 1996 -, diventando un caso letterario mondiale. Un rinoceronte per il papa è stato in vetta alle classifiche in Inghilterra e in Germania e finalista per l’Impac Dublin Literary Award.

Le Religioni nell’Impero Romano

Le Religioni nell’Impero Romano

Titolo originale: The Religion of the Roman Empire

Autore/i: Ferguson John

Editore: Editori Laterza

prefazione dell’autore, traduzione di Cecilia Gatto Trocchi.

pp. VII-316, 50 tavole b/n, Bari

Tra il I e II sec. d.C. nell’impero romano il bisogno di religione, l’ansia di fronte alla morte e al futuro sembrano inestinguibili. Alle divinità del mondo classico si affiancano nuovi culti e nuovi persuasori: le religioni di salvezza – Misteri giudaismo e cristianesimo – e maghi, astrologhi, sciamani, filosofi, mistificatori.
Ferguson analizza questo fermento spirituale utilizzando in larga misura reperti archeologici (di questi ultimi cinquant’anni specialmente), epigrafi e testi letterari.

John Ferguson ha studiato filologia classica a Cambridge e ha quindi insegnato in varie università inglesi, all’università di Ibadan in Nigeria e a quella del Minnesota. Dal 1969 è direttore di studio alla Open University di Londra.

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Prefazione

I. La Grande Madre

Atargatis – La dea Madre in Grecia – Iside – Cibele

II. Il padre Cielo
Giove – Serapide – Le città dell’Asia- Il tardo impero

III. Il dio Sole
Mitra – Elagabalo – Da Aureliano a Costantino

IV. I funzionari divini

V. Tyche

VI. La sacra persona dell’imperatore

VII. Religioni individuali
Eleusi – Dioniso – Cibele – Iside – Ermete Trismegisto – Asclepio – Mitra – I Cabiri – Il giudaismo – Il cristianesimo – Lo gnosticismo

VIII. Dopo la morte

IX. La minaccia del futuro
Gli oracoli – L’astrologia – Gli aruspici – I presagi – I sacrifici – La magia – La stregoneria – Erbe medicinali e amuleti – Maledizioni – Formule magiche

X. Sciamani e mistificatori

XI. I filosofi e gli dei
L’epicureismo – Lo stoicismo – Epitteto – Marco Aurelio – I platonici di mezzo – I platonici cristiani – Plotino

XII. Sincretismo e assimilazioni

Abbreviazioni e sigle
Bibliografia generale
Bibliografie particolari e fonti
Tavola cronologica
Illustrazioni
Indice analitico
Indice delle illustrazioni

La Nascita di Roma

La Nascita di Roma

Dèi, lari, eroi e uomini all’alba di una civiltà

Autore/i: Carandini Andrea

Editore: Giulio Einaudi Editore

prima edizione, premessa dell’autore.

pp. XXIX-770, XXXIII tavv. a colori f.t., 37 tavv. b/n f.t., nn. ill. b/n, Torino

Nel 1988 usciva il primo volume della Storia di Roma Einaudi, che affrontava le origini della città. In quello stesso anno vennero scoperte ai piedi del Palatino le sue prime mura, dell’VIII secolo, che rivoluzionano l’interpretazione di quelle origini. Un decennio è servito all’autore per meditare sui primordi dell’Urbe e sulla sua fondazione, che gli storici di Roma datano ancora alla fine del VII secolo, ma che la tradizione antica principale faceva risalire al terzo quarto dell’VIII secolo e al muro che Romolo avrebbe eretto intorno al Palatino (appunto ai suoi piedi, secondo Tacito).
La corrispondenza fra questo «avvenimento» della saga romulea e la scoperta fatta dall’autore è singolare e rimette in questione l’idea che i miti siano sempre e soltanto favole. Qualche dato della tradizione su Romolo potrebbe dunque essere verosimile. La nascita di Roma affronta la «mitistoria» dell’insediamento dal 1700 a.C. circa alle mura palatine del 750-725 a.C., con numerosi riferimenti all’età dei Tarquini (tra la fine del VII e la fine del VI secolo). L’autore attraversa una serie di stadi insediativi «pre-urbani», che hanno condizionato i futuri sviluppi, e «proto-urbani», in cui si determinano gran parte delle condizioni della futura vita urbana, dalla formazione-inaugurazione della città di Romolo alla città in sé compiuta di Servio Tullio.
Le fonti letterarie rivestono all’inizio un carattere mitico. Possono essere i miti e i riti di una qualche utilità per la storia?
L’autore crede fondamentalmente di si, senz’altro sul piano delle mentalità (fino ad ora inadeguatamente indagato), più problematicamente sul piano dei grandi avvenimenti (come la discesa degli Aborigeni). Gradualmente le fonti letterarie sembrano contenere nuclei più numerosi di informazione che hanno il carattere della verosimiglianza. Miti e riti della più alta antichità – criticamente vagliati, anche alla luce della comparazione etno-antropologica, per separarli dalle aggiunte più tarde (come la leggenda troiana) – sono messi per la prima volta sistematicamente a frutto e a confronto con l’insieme della documentazione archeologica. Molti tabù storiografici vengono infranti, si delinea una nuova immagine della prima Roma e si riapre una discussione che in mancanza di nuova evidenza era stata congelata fin dal tempo in cui i padri fondatori della storiografia romana dell’altro e di questo secolo hanno sostenuto che i Romani avevano inventato le loro origini di sana pianta in epoca tarda, comunque non prima del VI secolo. Ma le mura del Palatino durano per due secoli nelle loro successive refezioni e poi molto oltre, per oltre sette secoli, nei rifacimenti delle loro porte. Ecco dunque una catena ininterrotta di testimonianze monumentali che dall’età di Augusto ci consentono di risalire alla protostoria di Roma.

Andrea Carandini è nato a Roma nel 1937. Insegna Archeologia classica nell’Università di Roma «La Sapienza». Ha pubblicato numerosi studi di cultura figurativa e materiale di età romana (Archeologia e cultura materiale, Bari 1979), edizioni degli scavi a Ostia (Le terme del Nuotatore, Roma 1968-77), in Algeria presso Tipasa (Il Castellum del Nador, Roma 1989) e in Toscana (Settefinestre. Una villa schiavistica nell’Etruria romana, Modena 1985). Ha scavato inoltre a Cartagine e sul Palatino (La nascita di Roma, Torino 1997 e 2003; Palatium e Sacra via 1, 2 voll., Roma 2000). Ha studiato la Ceramica romana del medio e tardo Impero (Roma 1981). Si è occupato della teoria marxiana sulle formazioni economiche precapitalistiche (L’anatomia della scimmia, Torino 1979) e di schiavitú romana (Schiavi in Italia, Roma 1988; La villa romana e la piantagione schiavistica, in Storia di Roma, IV, Torino 1989). Dopo aver raccolto i suoi pensieri in Giornale di scavo (Torino 2000), ha pubblicato Archeologia del mito (Torino 2002).

I Simboli Cinesi di Vita e di Morte – Nelle Pitture del Drappo Funerario di Mawangdui (II Secolo a.C.)

I Simboli Cinesi di Vita e di Morte – Nelle Pitture del Drappo Funerario di Mawangdui (II Secolo a.C.)

Titolo originale: La bannière

Autore/i: Larre Claude; Rochat De La Vallée Elisabeth

Editore: Editoriale Jaca Book

prima edizione italiana, introduzione degli autori, edizione italiana a cura e traduzione dal francese di Fabrizia Berera, in copertina: Particolare del drappo funerario di Mawangdui e, sul retro, il drappo intero.

pp. 160, nn. illustrazioni e 1 carta geografica b/n, Milano

Dall’introduzione:
« Il drappo funerario, detto di Mawangdui, è dispiegato davanti a noi. È un oggetto superbo. Il colore sontuoso, reso più sorprendente e misterioso dai duemila anni di permanenza sotto terra, si estende sulla seta bruna. Grazie all’intreccio di animali fantastici, alla nettezza, all’eleganza e al vigore dei personaggi, alla nobiltà degli atteggiamenti, alla bellezza dei tratti dei contorni, alla fermezza del disegno calligrafico, alla sicurezza delle tecniche utilizzate e allo stato eccezionale di conservazione, noi abbiamo un oggetto d’arte di prima qualità e un inesauribile documento di informazioni per la storia e per l’archeologia. Ci viene offerta una sintesi potente e semplice della vita, così come poteva essere rappresentata con immagini, all’epoca dell’instaurazione dell’Impero, iniziato dai Qin (221 a.C.) e affermatosi con gli Han (206 a.C.-220 d.C). Coloro che, come noi si appassionano a un’interpretazione rigorosa, certo, ma ricca ed elevata della vita, studieranno con attenzione questo incontro con la mitologia, il ritualismo e il pensiero riguardanti il percorso dell’uomo attraverso l’universo, che questo drappo funerario mette sotto i nostri occhi. Vi è di che sognare, di che pensare, vi è materiale da meditare e su cui ragionare; materiale che ci ammaestra su quello che è la vita e sui «passaggi» che occorre affrontare per realizzarne al meglio l’immensa proposta.
Tanta ricchezza rende ridicoli gli schemi ristretti, mortificati dalla triste astrazione, che riduce, razionalizzando, l’esuberante movimento, eternamente incominciato e mai completato, che ci rende individui senza spezzare la nostra rotale immersione nella vita universale. […]»

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Introduzione

  • La scoperta e il significato dell’oggetto
  • Due tumuli e tre tombe
  • Gli occupanti delle tombe
  • I sarcofagi incorporati gli uni negli altri
  • Il talismano
  • Incantesimo e Ispirazione
  • La pittura mitologica
  • Identificazione
  • Gli Hun e i Po
  • Il richiamo delle anime
  • Il destino degli Hun

Schema analitico del drappo di Mawangdui

Presentazione
La parte superiore del drappo

  • Il genio dalla coda di serpente
  • I draghi
  • Il corvo nero nel sole
  • I dischi rossi
  • La lepre e il rospo sullo spicchio di luna
  • Sole e luna
  • Le gru
  • La campana sospesa tra i due geni sulle loro cavalcature
  • I guardiani della Porta del Cielo
  • I paradisi di immortalità
  • Il regno dell’Indistinto

La parte mediana del drappo

  • Il baldacchino e il fiore
  • La coppia delle fenici
  • Al centro il grande uccello
  • La defunta e la sua scorta
  • Le dea
  • I due accoliti
  • La trave del Tuono e il quadrato terrestre
  • I leopardi
  • Il disco di giada bi
  • Il parametro a due lembi
  • La coppia di uccelli
  • Il litofono
  • Il banchetto funebre
  • I draghi yin e yang
  • La parte inferiore del drappo
  • Lo zoccolo della Terra
  • Il genio delle acque
  • Tartarughe e gufi
  • Il serpente trasversale rosso
  • I pesci
  • I geni
  • L’«In basso» è costrizione

Il drappo funerario nel suo insieme

  • L’asse centrale
  • Visione d’insieme
  • La numerologia
  • La suddivisione del drappo funerario
  • Inversione dell’orientamento
  • L’organizzazione dell’essere vivente
  • Una sorta di Tachisme

Emanazioni

Lemmario
Bibliografia
Indice analitico

Guida al Kung-Fu Ch’Uan

Guida al Kung-Fu Ch’Uan

Teoria e metodologia dell’allenamento

Autore/i: Ambra Dario

Editore: Edizioni Libertas

pp. 160, nn. ill. b/n, Roma

Sommario:

Premessa

  • Capitolo I – Kung-Fu Ch’Uan
  • Capitolo II – I concetti fondamentali dell’allenamento sportivo
  • Capitolo III – Approfondimenti Fisio-Anatomici
  • Capitolo IV – La richiesta di ossigeno durante pratica sportiva
  • Capitolo V – Lo Stretching in funzione del Kung-Fu Ch’Uan
  • Capitolo VI – Principi generali sui sistemi di allenamento
  • Capitolo VII – Struttura dell’allenamento
  • Capitolo VIII – La pianificazione dell’allenamento sportivo nel Kung-Fu Ch’Uan
  • Capitolo IX – Il rapporto psicologico che caratterizza la figura degli atleti con il maestro. Il Training autogeno

Conclusioni
Bibliografia
Indice delle figure
Indice delle tavole
Indice generale

Nuove e Antiche Meraviglie – Racconti Cinesi del Seicento

Nuove e Antiche Meraviglie – Racconti Cinesi del Seicento

Titolo originale: Chin-Ku Ch’i-Kuan

Autore/i: Pao Weng; Lao Jen

Editore: Guida Editori

cura, introduzione, nota e traduzione dal cinese di Giorgio Casacchia.

pp. 376, Napoli

Nuove e antiche meraviglie è antologia di racconti cinesi classici più letta e più nota in Cina e in Giappone.
Tutto quanto si sa di colui che la tradizione riconosce come l’autore della raccolta, Pao-weng Lao-Jen, «il Vecchio con la giara tra le braccia», e in un aneddoto trasmesso dallo Zhuang-zt. Pao-weng Lao-jen vi appare come un giardiniere taoista incline a cercare il Tao liberamente, fuori dalla società organizzata.
«Il Vecchio con la giara tra le braccia» fece la sua scelta nella vasta messe di racconti del Seicento con mano felice, frugando tra i generi più graditi al pubblico dei lettori, da quello sentimentale a quello avventuroso, da quello poliziesco a quello macabro, senza trascurare gli spettri e i fantasmi, veri o presunti.
Come un rotolo di pittura ininterrotta, in cui gli eventi si srotolano l’uno sull’altro senza pause, le Meraviglie presentano una ricca galleria di personaggi che, nella più pura tradizione cinese, coltivano la virtù e l’inganno, il decoro dell’etichetta e l’arte del raggiro: dal capitano coraggioso che, alla ricerca dell’amico scomparso, cade prigioniero dei Tartari all’astuto vegliardo che trova il modo di proteggere la giovane moglie anche da morto, dal trepido giardiniere che sa resistere ai furfanti all’arguta poetessa, inesauribile inventrice d’enigmi. Comparabile per importanza e bellezza al nostro Decamerone, la raccolta viene, con questa edizione, per la prima volta tradotta nella sua interezza in una lingua occidentale.

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Introduzione di Giorgio Casacchia
Nota del traduttore

  1. Nuove e antiche meraviglie
  2. I tre fratelli
  3. Un marito per l’orfanella
  4. L’enigma del ritratto
  5. La restituzione della sposa
  6. Lo stipetto della cortigiana
  7. Il talento divino
  8. Il vecchio giardiniere
  9. I mandarini
  10. L’amico pietoso
  11. L’amicizia eterna
  12. La vendetta del probo
  13. La sorella terribile

Note

Passio Perpetuae

Passio Perpetuae

Il destino di una donna tra due immagini di Dio: sogni e visioni di una martire cristiana

Autore/i: Von Franz Marie-Louise

Editore: Red Edizioni

prima edizione, prefazione di Ida Regina Zoccoli Francesini, introduzione dell’autrice, traduzione dal tedesco di José F. Padova.

pp. 112, Como

Nelle visioni di santa Perpetua, il tema della trasformazione dell’immagine di Dio dal mondo pagano al cristianesimo.

Nell’anno 203, a Cartagine, una giovane donna, Perpetua, da poco convertitasi al cristianesimo, è rinchiusa in carcere. Nell’attesa dell’inevitabile martirio ha alcune visioni, che ella stessa interpreta come prefigurazione della propria morte, ma anche come segno di salvezza nella fede.
Sono queste immagini oniriche che Marie-Louise von Franz sottopone all’analisi psicologica, cogliendo in esse non tanto motivi puramente cristiani, quanto figure archetipiche rintracciabili contemporaneamente nel patrimonio rappresentativo pagano, gnostico e paleocristiano del tempo, e nell’alchimia di qualche secolo dopo. Risulta allora chiaro come le visioni di santa Perpetua non esprimano solo la sua situazione psichica personale, ma mostrino anche il sorgere di una nuova posizione spirituale: l’origine della concezione cristiana del mondo, la nascita di un nuovo simbolo di Dio che avrebbe soppiantato la tradizione pagana, e il conflitto lacerante che doveva accompagnare l’essere umano nel suo tentativo di staccarsi dalla spiritualità precedente.
Le visioni di santa Perpetua sono dunque il riflesso, nell’esperienza interiore, di un processo che si svolge allo stesso tempo, con la partecipazione di molti, nel profondo dell’inconscio collettivo e sullo scenario dell’evoluzione storica dello spirito.

Di Marie-Louise von Franz, allieva e collaboratrice di Jung, le edizioni red hanno pubblicato: I volti del tempo; Le tracce del futuro; Le fiabe del lieto fine; Tipologia psicologica; L’eterno fanciullo; Il mondo dei sogni e il saggio Nike e le acque di Stige contenuto nel “Quaderno di Eranos” Le stagioni della vita.

Avere un Figlio

Avere un Figlio

Tecniche yoga per una nuova ecologia della nascita

Autore/i: Cella Al-Chamali Gabriella; Zanchi Fiorenza

Editore: Fabbri Editori

presentazione di Laura Montanari, introduzione delle autrici.

pp. 176, nn. ill. b/n, Milano

Questo manuale non solo accompagna la donna nel corso della gravidanza, ma si rivolge anche alla coppia che desidera avere un figlio e vuole favorirne il concepimento. Le autrici, a partire da diversi e complementari punti di vista, inducono la coppia a migliorare la propria qualità della vita, fornendo numerosi consigli al fine di prevenire gran parte delle patologie e vivere con serenità la gestazione e il parto.
Accurate informazioni mediche, consigli di alimentazione ed esercizi pratici di yoga aiuteranno la futura mamma ad affrontare con energia e consapevolezza la gravidanza e il magico momento del parto.
Il rapporto genitori-figli inizia ancor prima del concepimento, come espressione di un desiderio, di una speranza e di un sogno, per la cui realizzazione è necessario un lungo percorso.
Questo libro aiuta i futuri genitori a prepararsi nel modo migliore ad accogliere il proprio bambino, agendo preventivamente sul proprio stile di vita. Nel corso dei tre trimestri della gravidanza, la futura mamma è accompagnata da dettagliate spiegazioni mediche e da specifici esercizi di yoga, che assecondano le mutate esigenze di movimento e respirazione, illustrati da numerose fotografie.

Gabriella Cella Al-Chamali è maestra di yoga della Vedanta Forest Academy Himalayas, in India, dove ha seguito le scuole dei più prestigiosi maestri viventi. È fondatrice della scuola Yoga Ratna per la formazione di nuovi insegnanti, vive e insegna nel suo Ashrama sulle colline piacentine. Nel 1997 le è stato conferito il titolo onorifico di Yoga Chudamani (Preziosa Gemma dello Yoga) dalla Vivekananda Yogasana Kendra di Kalady nel Kerala. Ha pubblicato Yoga (Sonzogno 1991), Respirazione, distacco, concentrazione, meditazione (Sonzogno 1992), Ayurveda e salute (Sonzogno 1994) e inoltre, in collaborazione con Fiorenza Zanchi, Yoga e maternità (Feltrinelli 1984), Dopo il parto (Sonzogno 1993), in collaborazione con Marilia Albanese, I Chakra (Xenia 1996), Mandala (Xenia 1997), in collaborazione con i musicisti Lucamaria Grassi e Sonia Simonazzi, I suoni dei Chakra (Ludi Sounds 1997).

Fiorenza Zanchi, medico specialista in ostetricia e ginecologia, si occupa di medicina psicosomatica, omeopatia e medicina preventiva presso l’A.S.L. di Pavia.

Le autrici hanno fondato la S.I.Y.R., Scuola per Insegnanti Yoga Ratna, e tengono corsi di formazione pre e post-parto e di massaggio ayurvedico neonatale. Sul tema della gravidanza hanno pubblicato anche Dopo il parto. Dalla parte della mamma (Fabbri Editori).

Guida alla Medicina Alternativa – Omeopatia – Metalloterapia – Elettroterapia – Agopuntura Cinese – Cromoterapia – Musicoterapia

Guida alla Medicina Alternativa – Omeopatia – Metalloterapia – Elettroterapia – Agopuntura Cinese – Cromoterapia – Musicoterapia

Autore/i: Bajardi Luciano

Editore: Edizioni Sarva

introduzione dell’autore.

pp. 160, Imola (BO)

L’autore fin da piccolo ha sempre manifestato una spiccata tendenza alla ricerca nonchè allo studio scientifico in genere.
È docente in medicina bioelettrica presso l’università internazionale degli studi “galileo galilei”.
Ha ottenuto il brevetto di nomina, per la sua materia, presso l’Institut de documentario et d’Etudes Europeennes – Centre International de Recerches Universitaires.
È membro effettivo della chambre euro des arbitres extrajudiciaires et des experts conseillers technique di roma e Bruxelles in qualità di esperto in medicina Bioelettronica e musicoterapia.
Ultimamente gli è stata conferita alla Chambre Europeenne Pour le Developpement du commerce, de l’industrie, des Finance di Bruxelles, il diploma di medaglia d’oro “per il suo valore professionale, la serietà delle sue ricerche e del suo lavoro”.
Egli presenta agli studiosi ed agli sperimentatori tecniche di cure e di terapie con una semplice esposizione, rivolta con la massima semplicità e fraternità, verso tutti coloro che hanno a che fare con chi soffre e con chi vive in angoscia per dei mali, a volte, veramente misteriosi.
Quest’opera non vuole assolutamente sostituire il medico della classica medicina, ma solo offrirgli una valida mano di aiuto per risolvere i problemi della salute dei loro pazienti.