Libri dalla categoria Arte Culinaria
Yoga – Gli Esercizi di Base dell’Hatha Yoga
Titolo originale: Yoga, Grundkurs für Anfänger
Autore/i: Jenny Esther; Keshava Dasappa
Editore: Red Edizioni
prima edizione, traduzione dal tedesco di Viviana Chiarlo , fotografie di Christoph Schneider e Bruno Utinger, collana: CorpoMente.
pp. 104, fotografie a colori e b/n, Como
Ci vuole poco per imparare i principi basilari dello yoga: un pò di impegno e una guida affidabile. Come questa. Sintetica eppure completa, conduce per mano il lettore, passo dopo passo, in un programma di esercizi che lo aiuteranno a migliorare il suo benessere fisico, a rafforzare il suo equilibrio psichico, a conquistare una maggiore capacità di attenzione e concentrazione.
Esther Jenny, di nazionalità svizzera, ha conseguito in India la laurea in danza classica indiana, canto carnatico e yoga e si è diplomata nel 1974 presso lo Ashtanga Yoga Research Institute di Mysore. È insegnante di yoga e danzatrice.
Dasappa Keshava, di nazionalità indiana, si è laureato in danza classica indiana e strumenti a percussione e a corda presso l’università di Mysore. (Titolo Vidwan Natyavisharada, medaglia d’oro nel 1975). Ha studiato yoga presso lo Yogiraj Sri Deshikachar di Mysore. È coreografo, insegnante di danza e yoga, danzatore. Insieme con la moglie, Esther Jenny, dirige a Basilea una scuola di danza indiana e yoga; insegna yoga presso accademie di musica di Basilea e Berna.
Introduzione
Yoga: origini, significato, finalità
- Hatha Yoga: la via della salute e dell’armonia interiore
- Il rilassamento
- La respirazione
Alcune informazioni pratiche
- Il luogo, l’ora e l’abbigliamento
- Importante: esercitarsi con pazienza
- Il vostro programma di esercizi
- Quadro generale delle asana
Corso elementare di Hatha yoga
- Posizione del Cadavere, Shavasana
- Posizione della Montagna, Tadasana
- Posizione del Saluto, Namaskarasana
- Posizione dell’Uccello, Vihangasana
- Posizione dell’Aquila, Garudasana
- Posizione dell’Albero, Virkshasana
- Posizione con la testa alle ginocchia, in piedi, Padangustasana
- Posizione del Triangolo, Trikonasana
- Posizione estesa con la testa a terra, tra i piedi, Prasarita Padottanasana
- Saluto al Sole, Surya Namaskar
- Posizione del Bastone, Dandasana
- Posizione dell’Occidente, Paschimottanasana
- Posizione dell’Oriente, Purvottanasana
- Posizione con la testa al ginocchio, Janushirsana
- Posizione del Diamante, Vajrasana
- Posizione del Guerriero, Virasana
- Posizione del Serpente o del Cobra, Bhujangasana
- Posizione della Locusta, Shalabhasana
- Torsione Facile, da seduti, Parshva Varanasana
- Posizione del Coniglio, Schaschangasana
- Ciclo delle posizioni sulle spalle, Sarvangasana
- Posizione del Pesce, Matsyasana
- Posizione contro il meteorismo, Pavanamuktasana
Le posizioni yoga classiche da seduti
- Posizione facile, Sukhasana
- Esercizi preparatori alla posizione del Loto, Padmasana
- Posizione del Mezzo Loto, Ardha Padmasana
- Posizione del Loto, Padmasana
- Posizione da seduti completa, Siddhasana
Facili esercizi di respirazione e meditazione
- Respirazione yoga completa
- Respirazione del vincitore, Ujjayi-pranayama
- Respirazione purificativa o Respirazione nasale alternata, Nadi-shodhana
- Ritiro dei sensi, Sanmukhi Mudra
- Tratak: un esercizio di concentrazione
Appendice bibliografica
Pensieri di un Biologo
Titolo originale: Pensées d’un biologiste
Autore/i: Rostand Jean
Editore: Ciarrapico Editore
prefazione di Giuseppe Sermonti, traduzione dal francese di Silvana Quarantotto, collana: I Classici della Controinformazione.
pp. 180, Roma
Rostand, oltre che uno dei più illustri scienziati del XX secolo, a cui la biologia deve tante scoperte, è anche un eccezionale scrittore ed un limpido saggista.
Questo non è quindi il libro di un biologo, e non è un libro di biologia. È, piuttosto, una confessione laica, una autobiografia spirituale, un diario intimo, una scintillante galleria di pensieri, giudizi, domande, sulla condizione dell’uomo contemporaneo.
I Pensieri di un Biologo sono divisi in dieci parti, senza titolo. La materia ha però un suo ordine, e i dieci capitoli potrebbero avere questi sottotitoli:
- I. Sulla diversità umana
- II. Il nostro destino nei cromosomi
- III. L’uomo in vitro
- IV. Sull’evoluzione
- V. L’uomo nel nulla
- VI. Tra l’orrore e la favola
- VII. Verso la verità
- VIII. L’arte dello scrivere
- IX. Vivere la sofferenza
- X. Riflessioni morali
Morfologia – Introduzione alla Teoria della Struttura della Parola
Titolo originale: Morphology. An Introduction to the Theory of Word-Structure
Autore/i: Matthews Peter H.
Editore: Società Editrice Il Mulino
unica edizione, edizione italiana e presentazione a cura di Diego Zancani, traduzione di Graziella e Diego Zancani.
pp. 280, Bologna
Questo volume è una introduzione completa allo studio della morfologia, che viene qui esaminata nel suo senso più ampio, comprendendo non solo l’analisi dei paradigmi, ma anche la morfologia degli elementi lessicali e gran parte di ciò che talvolta viene trattato sotto il titolo di «fonologia generativa». Particolare attenzione viene dedicata al rapporto tra morfologia e altri rami della descrizione linguistica, «il ruolo della parola nella teoria grammaticale, l’interazione tra fonologia e grammatica e la divisione tra sintassi e lessico». La discussione teorica è eclettica e critica, e va dagli antichi grammatici alla recente opera di Chomsky e dei suoi seguaci.
Peter H. Matthews è reader in linguistica all’Università di Reading. Tra le sue opere ricordiamo Inflectional Morphology, Cambridge, 1972.
I. Perché studiare la morfologia?
II. Parola, forma lessicale e lessema
III. Morfologia lessicale e morfologia flessiva
IV. La flessione secondo i modelli tradizionali
V. Morfemi e allomorfi
VI. Il sandhi
VII. Processi morfologici
VIII. Le proprietà e i loro esponenti
IX. Morfologia flessiva e sintassi
X. Sintassi e lessico
XI. Morfologia e fonologia
XII. La morfologia nella grammatica generativa
Volario – Simboli, Miti e Misteri degli Esseri Alati: Uccelli, Insetti, Creature Fantastiche
Autore/i: Cattabiani Alfredo
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
introduzione dell’autore.
pp. 624, numerose tavole a colori e b/n f.t., Milano
Volario è un viaggio fantasmagorico, attraverso il tempo e lo spazio, alla scoperta di miti, simboli, leggende, proverbi, feste, opere letterarie e figurative ispirate dagli esseri alati; un viaggio in cui, uno dopo l’altro, si aprono davanti agli occhi del lettore scenari fantastici di dei, uomini e creature immaginarie, e in cui si intrecciano osservazioni naturalistiche e rievocazioni storiche, tradizioni popolari e considerazioni filosofiche. Tra colibrì, farfalle, ippogrifi e vampiri, Alfredo Cattabiani situa così ogni simbolo nel contesto suo proprio offrendo, grazie ai numerosi esempi tratti dalle arti figurative, la possibilità di interpretare correttamente quadri, sculture, emblemi, rappresentazioni religiose e raffigurazioni architettoniche. E ci offre un’opera unica, improntata da un amore «religioso» per l’universo animale, che è anche una straordinaria miniera di fiabe e leggende che hanno per protagonista-il mondo alato.
Alfredo Cattabiani (1937-2003), studioso di storia delle religioni, di simbolismo e di tradizioni popolari, è stato direttore editoriale di tre case editrici dal 1962 al 1979 e ha collaborato a vari quotidiani e periodici italiani e stranieri. Autore di numerosi saggi e volumi, nella collezione Oscar ha pubblicato: Florario (1998, premio Scanno 1997), Planetario (2001) e Lunario (nuova edizione ampliata 2002). Ha inoltre tradotto 0 curato opere di Antonio Rosmini, Joseph de Maistre, Simone Weil, Georges Bernanos, Jules Barbey d’Aurevilly, Pierre Drieu La Rochelle e Baltasar Gracián.
La Fatica di Crescere – Anoressia e Bulimia: i Sintomi del Malessere di un’Epoca Confusa
Autore/i: Argentieri Simona; Rossini Stefania
Editore: Edizioni Frassinelli
unica edizione, premessa delle autrici.
pp. X-134, Milano
«Questo libro non descrive una malattia, non fornisce regole per prevenirla, non illustra strategie per sconfiggerla, non individua colpevoli a catena cui attribuirla. Esso si propone un compito al tempo stesso più modesto e più ambizioso: raccontare il grande inganno che da almeno un decennio – da quando è esploso come fenomeno di massa – circonda il problema dei disturbi alimentari. E un inganno alimentato da un clamore eccessivo da parte del mondo della comunicazione e da un interventismo non sempre innocente da parte del mondo medico. E un libro scritto volutamente in modo semplice ma, crediamo, non semplicistico, che vuole interessare il pubblico vasto di chi soffre e di chi cura.»
Nel giro di pochi anni i disturbi alimentari si sono trasformati da problema privato a fatto di massa, da sofferenza individuale e famigliare a sindrome collettiva. Si è cominciato a gridare all’anoressia o alla bulimia quasi fossero epidemie inarrestabili, prodotte, come la peste, da un morbo sconosciuto e fatale. La stampa e la televisione hanno sostenuto ed enfatizzato l’allarme, mentre non pochi medici ed esperti hanno alimentato il pathos con ipotesi fantasiose sulle cause e proposte discutibili sulle terapie. Cosi oggi non c’è genitore che non si trovi a domandarsi se e quando toccherà al proprio figlio, ad angosciarsi per ogni piccolo segnale di inappetenza o di voracità di bambini e adolescenti. Di fronte a questa confusione clinica e culturale, una psicoanalista e una giornalista, Simona Argentieri e Stefania Rossini, hanno intrecciato le rispettive competenze per cercare di far chiarezza su un problema che interessa sia il mondo medico sia quello della comunicazione, ma che riguarda soprattutto le persone che soffrono e le loro famiglie. La fatica di crescere, attraverso anche lo strumento facilitante del dialogo/intervista, percorre i temi e gli interrogativi che stanno a cuore a quanti hanno a che fare con queste patologie, dando risposte innovative e inconsuete. L’argomentazione di fondo si può cosi riassumere: i disturbi alimentari non sono – come si dice – una malattia da curare secondo protocolli fissi e codificati – ed è questo l’assunto forte e controcorrente del libro -, ma sono sintomi generici dietro i quali si può nascondere di tutto, da un rischio gravissimo a uno squilibrio occasionale, dalla psicosi distruttiva alla semplice difficoltà di affrontare un momento critico della vita. Un testo destinato ad aprire un dibattito nel mondo medico e culturale, che invita ad abbandonare il comodo filone che mette tutto sotto l’etichetta di anoressia e incoraggia a pensare, a distinguere caso per caso, a comprendere nella sua unicità ogni individuo.
Simona Argentieri, medico e psicoanalista, e didatta dell’Associazione Italiana di Psicoanalisi e dell’IPA, la Società internazionale freudiana. I suoi principali interessi clinici e scientifici si orientano intorno ai rapporti mente-corpo, l’identità e la sessualità femminile, i processi creativi. Tra le numerose pubblicazioni ricordiamo La Babele dell’inconscio (con J. Amati e J. Canestri); Freud a Hollywood (con A. Sapori); L’uomo nero (con P. Carrano); l’edizione italiana di Freud e l’arte.
Stefania Rossini è inviato speciale del settimanale l’Espresso. Autrice di numerosi saggi e trasmissioni televisive su temi psicologici e psichiatrici, per Frassinelli ha già pubblicato, con Luigi Cancrini, il volume Date parole al dolore.
Premessa
Parte prima – La fortuna mondana dell’anoressia
- Tutti in scena
- Canta che ti passa
- Colpa della moda?
- Celebrita
- Schermo della mia fame
- La carica dei maschi
- Le mani sui bambini
- Un caso mediatico
- Come un oroscopo
- In viaggio con papa
- Gli affari, innanzitutto
Parte seconda – Storia e clinica
- Da sindrome a sintomo
- Jeri e oggi
- Secondo la psicoanalisi
- La clinica teri
- Le anoressiche
- Le bulimiche
- Le ruminatrici
- Le madri «cattive»
- I padri
- La clinica oggi
- Il fidanzato dell’ anoressica
- Dalla parte di chi cura
- I rischi del mestiere
Parte terza – Capire le paure, sciogliere gli equivoci, placare le angosce
- La famiglia, innanzitutto
- Genitori allo sbaraglio
- L’emergenza
- La morte corteggiata
- Pillole, pillole
- Bambini
- Nutrici per sempre
- Il doppio legame
- Un sintomo generico
- Il corpo delle donne
- La fine delle passioni
- La colpa
- Tutti a tavola!
- Belle da morire
- lo ti salvero!
- Cioccolata, che mania!
- Amare, dormire, mangiare
La Malinconia di Haruhi Suzumiya – Romanzo
“Non ho alcun interesse per i normali esseri umani.”
Autore/i: Tanigawa Nagaru
Editore: J-POP – Edizioni BD
prologo ed epilogo dell’autore, traduzione di Marco Franca.
pp. 232, tavv. a colori f.t. e illustrazioni b/n, Milano
A una prima occhiata, Haruhi sembra una liceale come tante. La sua curiosità è rivolta soprattutto a fenomeni paranormali, presenze aliene, poteri ESP e viaggi nel tempo. Ma non solo… Haruhi, senza rendersene conto, è in grado di alterare gli equilibri dell’universo a seconda del proprio umore.
E, se la noia e la malinconia dovessero impossessarsi di lei, accadrebbe l’irreparabile! Per questo il club da lei fondato, la Brigata SOS, si impegna a crearle attorno un mondo di avventure, spingendosi oltre i confini della realtà, dove il quotidiano diventa magico e straordinario.
«Mi chiamo Haruhi Suzumiya e vengo dalla scuola media Higashi.» Fin qui, tutto normale. Voltarmi per guardare sarebbe stato imbarazzante, cosi continuai a fissare in avanti, ascoltando quella voce squillante.
«Non ho alcun interesse per i normali esseri umani. Se tra di voi ci sono alieni, viaggiatori del tempo, persone di altre dimensioni, esper, allora venite da me. È tutto.»
Come è facile intuire, questo mi fece girare.
I lunghi e lisci capelli neri erano legati con una fascia e il suo viso, che sfidava altezzoso lo sguardo del resto della classe, era ben proporzionato.
I suoi grandi occhi neri, che riflettevano una forte volontà, erano ornati da ciglia incredibilmente lunghe e le sue labbra, di un rosa delicato, erano serrate.
Ricordo che il collo bianco di Haruhi era veramente splendido. Avevo di fronte una bellezza unica. Haruhi scruto tutta l’aula, come se volesse cercare rogne.
Io ero li, in piedi e con la bocca spalancata e lei mi fissò gelida prima di rimettersi a sedere senza nemmeno un sorriso.
Stava scherzando?
Vive nella prefettura di Hyōgo. Nel 2003 debutta vincendo l’ottava edizione del Gran Premio Sneaker con La malinconia di Haruhi Suzumiya. Tra i suoi hobby ci sono il mahjong e l’andare in bicicletta. Attualmente sta dedicando la sua vita alla bici. Ciò che desidera maggiormente è restare tranquillo e lavorare sul proprio carattere.
L’Oro del Reich – Bismarck e i suoi Banchieri
Titolo originale: Gold and Iron
Autore/i: Stern Fritz
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, introduzione dell’autore, traduzione di Davide Panzieri (parte I e II) e Giuseppina Panzieri (parte III).
pp. 762, nn. fotografie b/n, Milano
Bismarck, l’artefice della potenza del II Reich, l’aristocratico di antica nobiltà che avvio un ambizioso progetto di modernizzazione del Paese: figura monumentale e controversa, in lui si è soliti riassumere le colpe e i meriti della Germania moderna.
Ma di quali strumenti, di quali leve si servi per costruire il proprio potere personale e la potenza del nuovo impero tedesco? Del denaro, soprattutto; della grande quantità di denaro che i nuovi ricchi, l’emergente finanza ebraica, gli fornivano in cambio di protezione e favori. Tra questi Bleichröder, i Rothschild tedesco, il pi influente consigliere e finanziere di Bismarck; colui che in virtù dei propri servizi personali e professionali si costruì non solo un immensa fortuna, ma un potere politico occulto e determinante; colui al quale ricorre Bismarck per finanziare due guerre contro l’ostilità del Parlamento.
Due vite parallele, quelle di Bismarck e di Bleichröder, e profondamente intrecciate: due vite che Fritz Stern ripercorre fin nelle più minute pieghe psicologiche, attingendo a lettere e documenti largamente inediti.
Due vite attraverso le quali passano le grandi trasformazioni della Germania e dell’Europa moderna. Lo Junker e il banchiere ebraico rappresentano due mondi antagonistici ma necessariamente alleati. L’antico ethos feudale, che mal si adatta ad accogliere le nuove forme del capitale, ne comprende tuttavia l’importanza e l’utilità politica, mentre la classe dei nuovi ricchi sperimenta attraverso il potere del denaro anche i suoi limiti e l’ostilità delle vecchie élite. L’oro del Reich affronta così grandi temi del secolo scorso, dalla nascita della finanza ebraica e degli imperi industriali e finanziari agli interessi diplomatici; dai conflitti segreti dell’impero tedesco all’emergere dei nuovi assetti economici e dei nuovi modelli politici e sociali, sul cui sfondo si collocherà la tragedia hitleriana.
Nato in Germania nel 1926 e trasferitosi negli Stati Uniti nel 1938, Fritz Stern insegna alla Columbia University. Ha insegnato inoltre a Cornell, Yale, alla Libera Università di Berlino, all’Università di Costanza (Rft) e presso la Fondazione nazionale di scienze politiche a Parigi. Autore di numerosi libri di argomento storico, e nel Comitato direttivo di «Foreign Affairs». Attualmente lavora ad una nuova opera sul grandi scienziati tedeschi.
Introduzione
Parte prima
L’ASCESA PERIGLIOSA (1859-1871)
- Il primo incontro: lo Junker e l’ebreo
- La lotta di Bismarck per la sopravvivenza
- Fra il trono e il patibolo
- Il contributo di un banchiere al trionfo di Bismarck
- Le finanze di Bismarck e il ruolo di Bleichroder
- La terza guerra
- Arroganza a Versailles
Parte seconda
BANCHIERE DI UN IMPERO
- Un nuovo barone in una nuova Berlino
- Lo stile imperiale in politica ed economia
- Cupidigia e intrighi
- Quarto potere
- Il principe arricchito
- Il mondo della finanza e della diplomazia
- Romania: il trionfo dell’opportunismo
- Il colonialista riluttante
- La caduta di Bismarck
Parte terza
L’ANGOSCIA DELL’ASSIMILAZIONE
- L’ebreo: un parvenu del patriottismo
- L’ostaggio del nuovo antisemitismo
- La fine amara
- Epilogo: la caduta di una famiglia
Note
Abbreviazioni
Bibliografia
Fonti delle illustrazioni
Ringraziamenti
Indice dei nomi
Il Libro Verde
La terza teoria universale
Autore/i: Moammar el Gheddafi
Editore: GOG Edizioni
prima edizione, prefazione di Michela Mercuri.
pp. 114, Roma
Nella Jamahiriya non si elegge nessuno.
Non ci sono elezioni, ripeto,
non c’è rappresentanza.
Ah, che tradizionalisti siete voi occidentali!
Capite soltanto la democrazia, la repubblica,
le anticaglie! Non siete pronti per la nuova era,
l’era delle masse.
Il sogno di un visionario, secondo alcuni, la follia di un megalomane, per altri. Il Libro verde nel 2011 venne bruciato in ogni piazza libica da folle gaudenti, ma in pochi si sono interrogati su quanto è contenuto in questa guida alla rivoluzione, una sorta di vangelo della Jamahiriya libica. Pubblicato nel 1975, Gheddafi vi espone, in piena Guerra Fredda, la sua Terza via universale, un’alternativa al liberalismo occidentale e al socialismo sovietico. Ispirandosi al Libretto rosso di Mao Tse-tung, Gheddafi guarda al panarabismo di Nasser, all’organizzazione clanica delle tribù beduine, al corporativismo fascista e al liberalismo di John Locke. Con questa sintesi di oligarchia e anarchia, il Colonnello auspica una forma inclusiva di democrazia diretta che stupirà gli infaticabili difensori del primato democratico dell’Occidente.
prefazione di Michela Mercuri
- La base politica
- La base economica
- La base sociale
Il Corpo nel Medioevo
Titolo originale: Une histoire du corps au Moyen Âge
Autore/i: Le Goff Jacques
Editore: Editori Laterza
in collaborazione con Nicolas Truong, prefazione dell’autore, traduzione di Fausta Cataldi Villari.
pp. XIV-194, Bari
«La concezione del corpo, il suo spazio nella società, la sua presenza nell’immaginario e nella realtà hanno subìto mutamenti in tutte le società storiche. Dallo sport dell’antichità greco-romana all’ascetismo monastico e allo spirito cavalleresco del Medioevo, dove si ha una trasformazione nel tempo, vi è storia. La storia del corpo nel Medioevo è dunque parte essenziale della sua storia globale.»
Allo studio della storia non vi sono ingressi riservati, le sue porte sono aperte a qualsiasi tema. Il corpo è uno di questi, ma con Jacques Le Goff che tratta Il corpo nel Medioevo rischi non se ne corrono. Lo studioso traccia il percorso storico essenziale attraverso il quale il Medioevo trasforma la corporeità antica nell’esperienza moderna della fisicità: uno scopo certamente conseguito. Giuseppe Galasso, “Corriere della Sera”
Jacques Le Goff è stato tra i massimi storici del Medioevo. La lista delle sue opere e dei riconoscimenti internazionali ricevuti è impressionante. Per Laterza ha diretto la collana “Fare l’Europa” e ha pubblicato la maggior parte dei suoi libri.
Bomba Atomica – Inchiesta su Radio Vaticana
La vicenda di chi ha perso i propri cari in una zona con un livello di elettrosmog senza eguali in Italia. Connivenze tra Stato e Santa Sede. Uno scandalo finalmente raccontato
Autore/i: Ramaccioni Alessio; Fragale Francesca Romana
Editore: Editori Riuniti
introduzioni degli autori.
pp. 304, nn. illustrazioni b/n, Roma
«Come una bomba atomica». Con queste parole sono stati descritti gli effetti delle antenne di Radio Vaticana sulla popolazione residente a ridosso di esse, nella zona Roma Nord e in numerosi comuni limitrofi agli impianti di Santa Maria di Galeria. Un poderoso impianto costruito su circa 430 ettari, composto da 33 antenne che trasmettono in tutto il mondo. Una stima di 170.000 persone coinvolte, tra uomini, donne e bambini, tenute all’oscuro di un pericolo invisibile, ma fortemente reale: l’elettrosmog. Persone che hanno visto i propri cari ammalarsi e spesso morire di leucemia o di tumore, con tassi d’incidenza enormemente più alti della media nazionale. Persone che, per anni, hanno invocato giustizia dalle piazze e attraverso i comitati a tutela del basilare diritto alla salute e alla vita. Alessio Ramaccioni e Francesca Romana Fragale raccontano quella che negli anni è divenuta anche una loro battaglia, giornalistica e processuale: le evidenze emerse nei due processi per getto pericoloso di cose e omicidio colposo plurimo, gli studi medici, le perizie, le testimonianze sconvolgenti delle vittime e i documenti originali sollevano mille interrogativi sulle responsabilità di chi poteva intervenire e non lo ha fatto, a partire dalla nostra classe politica e dai mezzi d’informazione.
Alessio Ramaccioni, giornalista e speaker radiofonico, da dieci anni segue le vicende di Radio Vaticana. Lavora alla storica emittente romana Radio Città Aperta.
Francesca Romana Fragale, avvocato penalista ed esperta di Diritto dell’Ambiente, ha seguito tutti i processi di Radio Vaticana dalla parte delle vittime e delle associazioni. E presidente dell’associazione Futuro Sostenibile.
Edoardo Lucci, fotoreporter freelance, collabora con Radio Città Aperta, con diverse testate e con il collettivo Terra Project.
Soggiorni – Viaggio in Grecia
Titolo originale: Aufenthalte
Autore/i: Heidegger Martin
Editore: Ugo Guanda Editore
prima edizione, traduzione di Alessandra Iadicicco, collana: Quaderni della Fenice.
pp. 64, illustrazioni a colori, Parma
Il manoscritto di Soggiorni fu un regalo che Heidegger fece alla moglie per il suo settantesimo compleanno. Heidegger era partito nella primavera del 1962.
A lungo frequentata attraverso le parole dei pensatori, il canto dei suoi poeti antichi e i versi di Hölderlin, la Grecia diveniva finalmente la meta di un viaggio reale. Qualche rapido scorcio di Venezia, da cui salpa la nave, e della costa slava in lontananza, con le sue scie di delfini: e poi Corfù, Micene, Creta e Rodi, Delo, Atene, Egina. Heidegger prende appunti, compila un vero e proprio diario, registrando le tappe del viaggio, descrivendo i paesaggi, il mare, le variazioni della luce, le donne sulla spiaggia. Lo stile del testo è insolito per un pensatore di cui conosciamo la scrittura densa e pregnante, scevra di riferimenti alla biografia e alle vicende personali. Ma il suo è anche un viaggio “di pensiero”, di ricerca, intrapreso sull’impulso di un interrogativo preciso, che ritorna costantemente formulato nelle parole dei tragediografi e dei poeti: “ma dove”, dove, i troni, i templi, i calici colmi di nettare per il piacere degli dei? Heidegger si interroga sulle possibilità di approdo per noi, moderni, nella Grecia “autentica”, quel luogo molto più dello spirito che geografico in senso stretto, nel cui ambito si è compiuto l’atto originario, inaugurale, del pensiero e dell’intuizione della forma artistica occidentale. In principio la Grecia delle origini sembra negarsi: E’ affondata, lontana, sfigurata dal progresso e dalla tecnica, che relegano l’uomo di oggi in una condizione di inautenticità. Le rovine tacciono, e anche le ultime vestigia dell’antica civiltà sembrano perdute. Ma giunse distante della rivelazione, il momento in cui il viaggio si trasforma in un “soggiorno”. A Delo, la Manifesta, la Grecia rivelerà la sua verità.
Martin Heidegger è nato nel 1889 ed è morto nel 1976. Ha insegnato a Friburgo, alla cattedra che fu di Edmund Russel. Con Essere e tempo ci ha dato uno dei testi fondamentali della filosofia del Novecento.
Rabbia e Vendicatività
Autore/i: Autori vari
Editore: Bollati Boringhieri Editore
prima edizione, presentazione di Pier Francesco Galli.
pp. 144, Torino
Volume antologico, raccoglie quattro saggi: Pensieri sul narcisismo e sulla rabbia narcisistica, di Heinz Kohut; Collera, angoscia e attaccamento, di John Bowlby; La psicodinamica della vendicatività, di Harold F.Searles; La vendicatività: il desiderio di pareggiare i conti, di Charles W.Socarides. Presentazione di Pier Francesco Galli.
Scritti di Bowlby John, Kohut Heinz, Searles Harold F., Socarides Charles W.
I saggi pubblicati in questo volume sono tratti da:
H. Kohut, The Search for the Self
Traduzione di Franco Paparo
J. Bowlby, Attachment and Loss, vol.2, Separation: Anxiety and Anger
Traduzione di Carla Sborgi
H.F. Searles, Collected Papers on Schizophrenia and Related Subjects
Traduzione di Alda Bencini Bariatti e Adriana Bottini
C.W. Socarides, The World of Emotions
Traduzione di Fabiano Bassi
Presentazione di Pier Francesco Galli
- Pensieri sul narcisismo e sulla rabbia narcisistica, Heinz Kohut
- Collera, angoscia e attaccamento, John Bowlby
- La psicodinamica della vendicatività, Harold F. Searles
- La vendicatività: il desiderio di «pareggiare i conti», Charles W. Socarides
Gli Antenati di Dio – Divinità e Miti della Tradizione di Canaan
Autore/i: Xella Paolo
Editore: Essedue Edizioni
unica edizione, premessa dell’autore.
pp. 240, Verona
“I figli d’Israele fecero ciò che è male agli occhi di Yahvè e si fecero servi dei Baal(…) Abbandonarono Yahvè e si fecero servi di Baal e di Astarte”.
(Giudici 2, 11-13).
” I figli d’Israele abitarono in mezzo ai Cananei (…) e venerarono gli dei di costoro”. (Giudici 3, 5-6)
“Salomone seguì Astarte, dea dei Sidonii e Molkom obbrobrio degli Ammoniti. (I Re 11,5).
Il filo conduttore di tutto il racconto biblico è la durissima, martellante, a volte disperata denuncia del culto che gli ebrei professavano per “gli dei stranieri”. Ma chi erano queste divinità, mai chiaramente descritte, le cui ombre malefiche sembravano incombere corruttrici sul destino del popolo di Dio?
Questo libro presenta tradotti per la prima volta in italiano i più significativi poemi mitologici cananei e una rigorosa analisi della cultura che li ha prodotti, cultura con la quale si scontrò, ma di cui, inevitabilmente, anche si nutrì la civiltà ebraica.
Paolo Xella è ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche presso il Centro di studio per la Civiltà fenicia e punica ed insegna Religioni del Vicino Oriente alla Scuola di Perfezionamento in studi storico-religiosi dell’Università di Roma. Storico delle religioni e specialista delle antiche culture semitiche, ha pubblicato IŠl mito di ŠHR e SLM (Roma, 1973), Problemi del mito nel Vicino Oriente antico (Napoli, 1976). I testi rituali di Ugarit (Roma, 1981), oltre a numerosi articoli in riviste scientifiche italiane e straniere.
Premessa
Capitolo I – Gli dei di Canaan e l’Antico Testamento
Capitolo II – L’universo mitologico di Ugarit
Capitolo III – Il mito della lotta tra Baal e Yam
1. Introduzione
2. Testo
Capitolo IV – Un palazzo per il re
1. Introduzione
2. Testo
Capitolo V – L’ultimo nemico: la sfida tra Baal e Mot
1. Introduzione
2. Testo
CAPITOLO VI – La storia del re Keret
1. Introduzione
2. Testo
CaPITOLO VII – Il mito di Danil e Aqhat
1. Introduzione
2. Testo
Nuovo Disordine Mondiale – La Grande Trappola per Ridurre il Numero dei Commensali alla Tavola dell’Umanità
Titolo originale: L’Évangile face au désordre mondial
Autore/i: Schooyans Michel
Editore: Edizioni San Paolo
prefazione del Card. Joseph Ratzinger, introduzione dell’autore, traduzione dal francese di Alessandra Ruzzon.
pp. 320, Cinisello Balsamo (MI)
Nuovo ordine internazionale, mondializzazione, globalizzazione… sono espressioni che hanno ormai invaso i mass media e gli ambiti politici. Fino a che punto, però, l’opinione pubblica è a conoscenza del dibattito e del progetto che nascondono? Chi conosce le implicazioni e le conseguenze, a livello individuale e sociale, di questo progetto? Cerca di metterlo in luce questo libro attraverso un’analisi che investe vari campi, da quello della medicina a quello giuridico, a quello sociale.
Il quadro che ne risulta è sconcertante: il nuovo ordine internazionale prevede l’attuazione di un nuovo programma sanitario, che privilegia la salute pubblica rispetto alla salute individuale, e la nascita di «nuovi diritti dell’uomo» basati su un consenso di volta in volta rinegoziabile. In questo contesto, risulta ovvia una ridefinizione del concetto del ruolo dell’uomo e della donna. Nell’analisi che l’autore fa di questi aspetti, non manca un riferimento alle varie ideologie che influenzano questa visione del mondo,e che si propongono la nascita di una nuova etica.
Alla base di questo dibattito c’è un ampio progetto che minaccia, in vari modi, la vita umana e che sembra puntare alla sua distruzione. Il nuovo paradigma della salute, i nuovi «diritti dell’uomo», la nuova etica lasciano sempre maggiore spazio a una cultura della morte che, servendosi dell’ONU e delle sue agenzie, intende banalizzare pratiche quali l’aborto, l’eutanasia, la sterilizzazione, la contraccezione, che vanno contro la vita e sanciscono il dominio dei più forti sui più deboli.
Basandosi su una documentazione di prima mano, l’autore svela questo progetto: una vera trappola per i poveri del mondo.
Michel Schooyans, dottore in filosofia e in teologia, è sacerdote dell’arcidiocesi di Bruxelles. Professore emerito all’Università cattolica di Lovanio, professore ospite in varie università americane, ex professore dell’Università cattolica di São Paulo, ha scritto una ventina di opere: le sue ricerche hanno come argomento la filosofia politica, le ideologie contemporanee, le politiche relative alla popolazione. È membro dell’Accademia pontificia di Scienze Sociali (Roma), dell’Institut royal des relations internationales (Bruxelles), dell’Association pour la recherche et l’information démographique (Parigi) e del Population Research Institute (Washington). Ha partecipato a numerose missioni nel terzo mondo.
Rinascere – Il Gioco Tibetano della Liberazione
Titolo originale: Rebirth
Autore/i: Tatz Mark; Kent Jody
Editore: Sonzogno
prima edizione, prefazione e introduzione degli autori, traduzione di Roberto Donatoni, in copertina «Il gioco della rinascita» particolare.
pp. 240, nn. figure b/n, Milano
Gli inferni della corda nera e dello sfracellamento… Il mondo dei Nāga… Il cielo supremo del Giubilo… La Buddhità… 104 caselle e finalmente il nirvāṇa, dopo un faticoso cammino tra luoghi di tortura e terre di delizia, tra demoni e dei… Rinascere, la via tibetana alla liberazione, un passatempo antichissimo e una forma di divinazione: le notizie storiche, il commento a ciascuna casella e una tavola del gioco a colori, tracciata secondo l’iconografia rituale.
«Al dotto e sapiente Dezhung Rinpoche, che ha dato il suo benevolo consenso alla pubblicazione di questo gioco (“Sarà di grande utilità”), al Lama Trinlay Drubpa e ad altri che l’hanno incoraggiata con consigli e sono stati d’aiuto nella sua presentazione, e naturalmente alla comprensiva Signora dell’Illuminazione.
Che il merito derivante da questo gioco possa essere votato al bene di tutti gli esseri viventi.»
Prefazione
Introduzione
I. Il buddhismo in Tibet
II. Sakya Pandita e l’invenzione del gioco
III. Il Gioco della Rinascita: origini e sviluppo
- Il gioco di Sa-Pan
- La versione bhutanese
- La versione nepalese
- Il gioco coreano
IV. Karma e rinascita: la base filosofica
- La Ruota della Vita
V. Schema della tavola del gioco
- Visione d’insteme
- I tre regni
- Il sistema cosmico del Monte Meru
- Le tradizioni religiose
- Indicatori sulla strada del Risveglio
VI. La pittura
Note all’Introduzione
Regole del Gioco
Commenti alle Caselle
Note ai Commenti
Glossario
Appendice
Bibliografia
Le Cento e Dieci Divine Considerazioni
Autore/i: De Valdés Juan
Editore: Fratelli Bocca Editori
cura e prefazione di Edmondo Cione.
pp. XXXII-544, Milano
Dalla prefazione:
«Nell’alta società italo-spagnola che circondava don Pedro de Toledo, il vicerè di Carlo V a Napoli, cominciò a farsi notare intorno al 1535 un cavaliere spagnolo dal tratto aristocratico e tutt’insieme squisitamente, affabile e cortese, si ch’esercitava su chiunque lo avvicinasse un fascino davvero straordinario. Si chiamava Juan de Valdés, ed era fratello del defunto Alonso, il segretario dell’imperatore che aveva intavolato con Melantone le famose trattative onde nacque la «Confessio Augustana», ed era salito alla notorietà letteraria per due arguti e briosi dialoghi d’ispirazione erasmiana, il «Latancio» e il «Carén» in cui egli, «erasmicior Erasmo», porta alle estreme loro conseguenze (nel primo a proposito del sacco di Roma, e, nel secondo, della politica mondana della Curia) la polemica antiritualistica ed antiascetica e l’esaltazione della religiosità ottimisticamente razionalistica propria all’umanista cristiano di Rotterdam.[…]»
Favole e Storie del Madagascar
Titolo originale: Contes de Madagascar
Autore/i: Autori vari
Editore: Xenia Edizioni
a cura di Charles Renel, introduzione e traduzione dal francese di Cesare Bermani, in copertina: «Il costume antico e moderno» di Giulio Ferrario 1827.
pp. 220, Milano
Intorno al 1905, Charles Renel, che da molti anni risiedeva nel Madagascar, ha un’idea: sguinzagliare un gruppo di “indigeni” che ormai sanno scrivere il malgascio nei più lontani villaggi dell’isola a trascrivere i racconti dei più vecchi narratori di favole, miti, leggende … Ne esce questa straordinaria collezione di storie fantastiche, realistiche o di animali, cui tutte le tradizioni narrative presenti nell’isola africana, indonesiana, araba, persiana – portano il loro contributo di vicende di eroi, di mostri, di saggi animali e di uomini sciocchi, a cavallo fra la mitologia e la fiaba.
Dalla introduzione:
« Charles Renel, professore della Facoltà di lettere dell’Università di Lione e direttore dell’Insegnamento nel Madagascar, ha impostato, organizzato e guidato tra il 1907 e il 1910 un’estesa ricerca sui culti, i riti e le tradizioni popolari delle tribù malgasce, durante la quale sono stati raccolti anche i materiali contenuti nella sua antologia Contes de Madagascar, edita a Parigi nel 1910 presso Ernest Leroux in due volumi, il XXXVI e XXXVII della «Collection de contes et chansons populaires».
Questa antologia – da cui sono stati volutamente esclusi i racconti sulla creazione – comprende complessivamente 66 racconti di magia, 37 racconti realistici e 52 racconti sugli animali. Da essa vengono qui tradotti 42 racconti di magia, 7 racconti realistici e 22 racconti sugli animali.
In un’introduzione premessa all’antologia, Renel nota anzitutto come quindici anni di occupazione dell’isola – divenuta di fatto possesso dei francesi già con un trattato del 15 ottobre 1895, che riuscirono pero a occupare anche tutta l’Imerina e il Betsileo alla fine del 1897 e da ultimo l’estremo sud e qualche punto del Menab nel 1901-1902 – avessero creato una fortissima diffidenza nei confronti dei colonizzatori, rendendo tutt’altro che facile riuscire a raccogliere testimonianze veraci sulle culture indigene, peraltro in quei pochi anni già profondamente trasformate in ogni loro aspetto. […]»
Favole Creole di Mauritius
Titolo originale: Le Folk-lore de l’Ile-Maurice
Autore/i: Autori vari
Editore: Xenia Edizioni
a cura di Charles Baissac, introduzione e traduzione dal francese creolo mauriziano di Italo Sordi.
pp. 156, Milano
Raccolte più di cento anni fa, queste favole mauriziane allegrissime e feroci si presentano alla lettura con l’immutata freschezza e immediatezza del racconto orale e della lingua creola.
Lepri, tartarughe, lumache, scimmie, elefanti, lupi e personaggi umani sono qui i protagonisti di un «realismo fantastico» che sprizza tutti gli umori più vivi di una prorompente fantasia popolare prodotta a Mauritius dalle mille contaminazioni etniche, linguistiche e culturali.
Dalla introduzione:
«[…] La storia della popolazione mauriziana di origine africana, e quindi del suo folklore, è relativamente recente. Non rimangono, a quanto sembra, tracce dei navigatori indiani e poi arabi che toccarono l’isola durante il Medioevo, e neppure di quelli portoghesi che la «scoprirono» intorno al 1510. Nel 1598 essa fu colonizzata dagli Olandesi, che le diedero il nome attuale in onore del principe Maurizio di Nassau. Sembra che la popolazione dell’isola nel periodo della dominazione olandese non abbia mai superato le trecento persone, tra coloni e schiavi: essa tuttavia Causo notevoli modificazioni nell’ecologia di Mauritius, per esempio sterminando il dodo – uno strano uccello incapace di volare che esisteva solo nell’isola – e probabilmente anche altre specie di uccelli, e per converso introducendo la coltura della canna da zucchero – ancora oggi di enorme importanza nell’economia locale […]»
Introduzione
I. Storia della lepre e della tartaruga sulla riva della vasca del re
II. Storia dei colofani
III. Storia della lepre, dell’elefante e della balena
IV. Storia di giovannino coda-di-bue
V. Storia di flanker
VI. Storia di un uccello che faceva le uova d’oro
VII. Storia di un furbacchione
VIII. Storia di giovanni e giovanna
IX. Storia di namkutikuti
X. Storia dell’elefante compare della lepre
XI. Storia di pelle d’asino
XII. Storia di Sabur
XIII. Storia di Giovannino
XIV. Storia di un lupo che voleva bruciare sua moglie
XV. Storia dell’uovo, della scopa e della lancia
XVI. Storia delle quattro campane
XVII. Storia dei sette cugini e delle sette cugine
XVIII. Storia di Giuseppe-Maria
XIX. Storia della donna e dei ladri
XX. Storia di tranquillo e brigante
XI. Storia della scimmia e della tartaruga
XII. La scimmia e la rondine
XIII. Storia di zova e del coccodrillo
XIV. Storia di Paolino e Paolina
XV. Storia della lepre, del re e della scimmia
XVI. Storia della lepre e del re elefante
XVII. Storia della lepre e della lumaga
XVIII. Storia di corpo-senz’anima e di colla-dei-cuori
Malattia come Simbolo – Dizionario delle Malattie Sintomi, Significato, Interpretazione
Titolo originale: Krankheit als symbol
Autore/i: Dahlke Rüdiger
Editore: Edizioni Mediterranee
introduzione dell’autore, traduzione dal tedesco di Brigitte Breuer, con la collaborazione di Magrit Dahlke, Christine Stecher, del dott. Robert Höβl e dott. prof. Volker Zahn.
pp. 512, Roma
Rüdiger Dahlke intende la malattia come un evento sensato, come il sistema usato dall’anima per rendere l’uomo consapevole dei propri conflitti spirituali irrisolti. Perchè ciò avvenga è pero necessario comprendere i significati simbolici dei sintomi, ossia occorre decodificare il “messaggio” della malattia.
Questo manuale che descrive più di 400 quadri clinici, con oltre 1000 sintomi, aiuta ad autodifendersi da svariate patologie e mette chi lo utilizzerà in condizione di assumersi la responsabilità di affrontare gli incombenti compiti d’apprendimento che la malattia impone.
Rüdiger Dahlke, dopo la laurea in medicina, si è specializzato in medicina naturale e in psicoterapia. Ha lavorato assieme a Thorwaild Dethlefsen per 12 anni e con lui ha scritto il longseller Malattia e destino (Edizioni Mediterranee). Attraverso questo e altri libri come Malattia linguaggio dell’anima, Crisi personale e crescita interiore, Il viaggio interiore, Aggressione come scelta (tutti pubblicati in Italia dalle Edizioni Mediterranee) Rudiger Dahlke ha contribuito in modo fondamentale alla diffusione delle conoscenze relative alla dimensione psicosomatica delle malattie e al loro significato simbolico. Dalla collaborazione con altri medici e studiosi sono nati anche i testi: La purificazione del corpo, scritto assieme a Doris Ehrenberger, I pilastri della salute, con Baldur Preiml e Franz Muhlbauer, e Medicina e autoguarigione per la donna, che si avvale del contributo della moglie Margit e di Volker Zahn.
Oggi lavora come medico e terapeuta nel Centro Terapeutico di Johanniskirchen, fondato assieme alla moglie; dirige seminari e tiene conferenze.
Introduzione
Prima Parte
Elenco delle zone del corpo e degli organi
Seconda Parte
Elenco dei sintomi
Bibliografia
La Casa Accanto al Bosco e Altri Racconti
Autore/i: Saedì Gholamhossein
Editore: Lindau
introduzione, traduzione e cura di Filippo Bertotti, in copertina: Bahram Gur e l’incantatrice (1407), Istanbul, Topkapi Sarayi, Miniatura da un manoscritto di un’antologia poetica, mm 190×120.
pp. 146, Torino
È un Oriente contemporaneo, lontano dagli stereotipi occidentali, ma non per questo meno appassionante o misterioso, quello che vive nei racconti di Gholamhossein Saedì, uno dei maggiori scrittori arabi del ’900: brevi, intense vicende in cui il bizzarro, il fantastico, l’imprevedibile si mescolano a una realtà obiettivamente ritratta nel suo intreccio di tradizione e innovazione, di religiosità antica e laicità moderna. Pagine affascinanti e a volte inquietanti, che introducono il lettore nella cultura e nella vita quotidiana dell’Iran di oggi.
Gholamhossein Saedì nacque nel 1935 a Tabriz, nell’Azerbaigian persiano.
Dopo essersi laureato in medicina, esercitò la professione di medico condotto nei quartieri più poveri della capitale iraniana. Attivo oppositore dello Scià prima della rivoluzione del 1978, fu costretto dal nuovo regime alla clandestinità in patria e successivamente all’esilio a Parigi, dove mori nel 1985. Sotto lo pseudonimo di Gouhar Morad, Saedì è stato il maggior drammaturgo iraniano del dopoguerra La sua opera di narratore consiste soprattutto di racconti.